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Come raccontare una storia in modo efficace: 7 consigli di storytelling

Prima che le persone imparassero a scrivere, si raccontavano storie. Raccontare una storia è come dipingere un quadro con le parole. Le storie connettono, ispirano, guidano, creano cambiamento e guariscono. Lo storytelling ha permesso alle persone di dare un senso al mondo e di trarre un significato più profondo dalle loro vite sin dall’inizio della storia dell’umanità. Cambiano le tecniche e i metodi di narrazione, così come i modi di comunicare e i soggetti, ma il potere dello storytelling di commuoverci e provocare un senso più profondo di connessione tra tutti noi non è mai cambiato.

Indipendentemente dai media, siamo tutti fruitori di storie e, in fondo, lo siamo sempre stati.

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Perché raccontiamo storie?

La narrazione è una forma d’arte antica come il tempo e ha un posto in ogni cultura e società. Come mai? Perché le storie sono un linguaggio universale che tutti, indipendentemente dal dialetto, dalla città natale o dall’eredità, possono capire. Le storie stimolano l’immaginazione e la passione e creano un senso di comunità tra ascoltatori e narratori.

Le storie consolidano concetti astratti e semplificano messaggi complessi. In un mondo diviso da una moltitudine di cose, le storie uniscono le persone e creano un senso di comunità. Le storie ci rendono umani, e lo stesso vale per i brand. Ecco perché creare una narrativa specifica e pensata ad hoc sul proprio marchio o prodotto non solo lo umanizza, ma ci permette di farlo conoscere meglio ai clienti e potenziali clienti.

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Come raccontare una storia in modo efficace

Sviluppare le proprie capacità di narrazione e imparare a trasformare le esperienze in una storia richiede pratica, ma ci sono metodi efficaci per migliorare l’arte dello storytelling. Proprio come l’arte, la narrazione richiede creatività, visione e abilità, ma è soprattutto disciplina. Chi crede che la scrittura sia solo genio o improvvisazione si sbaglia di grosso. Sapevate che Stephen King, uno degli autori più proliferi di sempre, scrive ininterrottamente quattro ore ogni mattina tutti i giorni?

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La narrazione è uno strumento potente che i leader usano per motivare le masse, e gli scrittori si ingegnano per creare la propria letteratura. Attingere alle emozioni delle persone e mettere a nudo sia il bene che il male è il modo in cui le storie ispirano e motivano e, infine, guidano all’azione.

7 consigli di storytelling per storie indimenticabili

Se avete appena iniziato a scrivere e a raccontare storie, ecco 7 consigli di storytelling che possono aiutarvi a rafforzare le vostre narrazioni e a coinvolgere il pubblico. Non dimenticate che una storia implica un’interazione bidirezionale tra un narratore e uno o più ascoltatori. Le risposte degli ascoltatori influenzano il racconto della storia. Lo storytelling difatti emerge dall’interazione e dagli sforzi cooperativi e coordinati tra narratore e pubblico e di certo non crea una barriera immaginaria tra chi parla e chi ascolta

1. Scegliere un messaggio centrale ben definito

Una grande storia di solito progredisce verso una morale o un messaggio centrale. Quando create una storia, dovreste avere un’idea precisa di cosa state costruendo. Se la vostra storia ha una forte componente morale, vorrete di certo guidare gli ascoltatori o i lettori verso quel messaggio. Se state raccontando una storia avvincente, provate ad aumentare la tensione drammatica e la suspense fino al culmine della narrazione. Indipendentemente dal tipo di storia che state raccontando, è importante essere molto chiari sul tema centrale o sul punto della trama attorno al quale si sta costruendo la storia.

La storia serve per vendere un prodotto o raccoglie fondi, o far conoscere un servizio? Qual è il punto della storia? Per aiutarvi a definirlo, provate a riassumere la vostra narrazione in massimo 10 parole. Se non ci riuscite, beh, non avete un messaggio centrale.

2. Il conflitto non è un male nello storytelling

Come narratore, non si può evitare il conflitto. I grandi narratori creano storie che hanno ogni sorta di ostacoli e difficoltà disseminati sul percorso dei loro protagonisti. Per essere soddisfatto di un lieto fine, il pubblico deve guardare i personaggi principali che lottano per raggiungere i loro obiettivi. Va bene essere crudeli con i personaggi principali, anzi, è necessario. Le trame avvincenti sono costruite sul conflitto ed è imperativo abbracciare il dramma e lo scontro per diventare un narratore migliore.

3. Avere una struttura chiara della storia

Ci sono molti modi diversi per strutturare una storia, ma i tre ingredienti che danno vita a un racconto sono:

  • un inizio
  • una parte centrale
  • una fine.

Nello specifico una storia di successo inizierà con un incidente d’incitamento che porterà a un’azione crescente, dopodiché raggiungerà un climax e alla fine si stabilirà in una soluzione soddisfacente. Ci sono molti libri e risorse online che possono aiutare a comprendere meglio questi termini, ma il modo migliore per capire come scrivere una storia e leggere tante storie.

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Il mondo è pieno di grandi narratori della letteratura e del cinema da cui possiamo attingere per imparare come danno forma alla struttura di ogni storia.

4. Prendere spunto dalle proprie esperienze personali

Qualunque sia la storia che stiate raccontando, potete sempre prendere ispirazione dalla vostra vita o guardare le esperienze e le vicende di chi avete vicino per trovare cosa e come raccontare. Pensate agli eventi importanti della vostra vita e a come potreste essere in grado di trasformarli in narrazioni. A volte qualcosa che ci è accaduto all’apparenza banale può diventare un incipit emozionante di una storia avvincente.

5. Coinvolgere il pubblico per uno storytelling efficace

Una grande narrazione richiede che chi racconta sia connesso con chi ascolta. Attenzione però, gran parte del modo in cui si attirano gli ascoltatori dipende dalla modalità di narrazione scelta. Se state leggendo un racconto di fronte a un pubblico, potreste provare a distogliere lo sguardo dalla pagina ogni tanto per stabilire un contatto visivo con esso. Se state registrando un podcast narrativo, molto dipende dall’espressività della voce e dalla capacità di trasmettere emozioni con il proprio tono.

Comunque si scelga di raccontare la propria storia, bisogna stabilire una relazione con le persone che ascoltano.

6. Osservare i bravi narratori

Le nostre storie personali saranno sempre uniche e specifiche per noi, ma non c’è modo migliore per imparare a creare una grande storia che guardare come i narratori che tanto amiamo raccontano le loro storie.

La maggior parte di noi conosce persone che consideriamo narratrici eloquenti e coinvolgenti. Che si tratti di un familiare che intrattiene tutti a tavola con racconti d’infanzia o di un amico che eccelle nel parlare in pubblico, è probabile che abbiamo incontrato più di una manciata di narratori di talento nella nostra vita. Scoviamo i bravi narratori, ascoltiamoli e impariamo attraverso l’osservazione. Come fanno a creare una storia di successo?

7. Restringere la portata della tua storia

Se state raccontando una storia reale che vi riguarda, può essere difficile scegliere i punti principali importanti da includere. Molte persone hanno la tendenza a riportare ogni dettaglio e finiscono per inondare il pubblico di fatti che diluiscono l’arco narrativo centrale. Definite un inizio e una fine chiari per la vostra storia, quindi scrivete gli eventi chiave della trama come punti elenco tra di loro. Abbiate fiducia nel fatto che il vostro pubblico sarà in grado di seguire la storia senza sopraffarlo con inutili retroscena o punti di trama devianti.

 

Google Analytics 4

Google Analytics 4: configurazione passo passo ed esplorazione demo account

Google Analytics 4 (GA4) è l’ultima versione di Google Analytics, già disponibile, che andrà gradualmente a soppiantare l’attuale Universal Analytics (UA). Anche se la libreria “gtag.js” è la stessa usata per la versione precedente, i dati vengono misurati con un nuovo sistema basato unicamente sugli eventi.

Si tratta di una piccola rivoluzione, come è facile notare già dalla nuova interfaccia e dall’organizzazione dei dati. I report di Analytics cambiano quindi radicalmente, promettendo una maggiore flessibilità nel modo in cui vengono tracciate le azioni svolte su “sito Web” e “App”. Peraltro, non è più necessario scegliere tra questi due tipi di proprietà, perché ora lo standard è unico.

Le differenze di approccio tra GA3 a GA4

La terza versione di Analytics (GA3), denominata Universal Analytics, è basata sulle sessioni di navigazione e alle visualizzazioni di pagina (pageview), con la possibilità di configurare e monitorare altri tipi di interazioni (hit), secondo i modelli predefiniti. Questa categorizzazione rappresenta un limite per i tracciamenti, che spesso necessitano di interventi manuali per recuperare i dati e creare report significativi.

Google Analytics 4 è invece costruito attorno a una struttura molto flessibile per cui tutti i tipi di interazione degli utenti sono considerati eventi, e posti tutti sullo stesso piano.

HIT UA EVENTO GA4
Visualizzazione di pagina Evento
Evento Evento
eCommerce Evento
Interazioni social Evento
Tempo utente Evento
Eccezioni Evento
Visualizzazione schermata (app) Evento

Questa nuova modalità di raccogliere i dati si riflette in una reportistica più incentrata su una prospettiva di marketing. GA4 fa della personalizzazione dei report una delle sue caratteristiche più rilevanti, anche se questo significa che al momento è disponibile una selezione ridotta di rapporti preconfigurati, rispetto a UA.

Inoltre, molte interazioni ora non richiedono più modifiche al codice di monitoraggio per essere tracciate, come ad esempio i clic sui collegamenti in uscita, il download di file e altro ancora come il monitoraggio interdominio.

Questa semplificazione è una conseguenza di un approccio basato sugli eventi da una tecnologia di machine learning in grado di integrare i dati raccolti, colmare eventuali lacune e creare modelli predittivi.

A rendere questo cambiamento una necessità ha contribuito la rinnovata attenzione delle autorità in tema di privacy, e le conseguenti limitazioni. Per questo, al centro del nuovo modello non ci sono più gli utenti, ma i comportamenti (aggregati di eventi), che è possibile tracciare in modo più completo.

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Tuttavia, GA4 è in fase di crescita e presenta ancora alcune limitazioni rispetto al predecessore, come per esempio nel filtraggio del traffico o nel collegamento con gli altri tool di Google.

GA4 è destinato a diventare il nuovo standard di Google Analytics, ma è ancora incompleto: per questo è consigliabile affiancare UA e GA4, beneficiando dei pregi di entrambe le versioni.

Come creare da zero una proprietà GA4 affiancandola a una UA

GA4-come-creare-due-proprietà-GA4-UA

Per chi vuole iniziare a tracciare i dati di un sito/app da zero con Google Analytics 4, senza partire da una proprietà Universal Analytics Esistente, è sufficiente entrare nell’amministrazione dell’account Analytics e selezionare “crea proprietà” in centro allo schermo.

La procedura guidata porterà automaticamente alla creazione di una proprietà GA4. Dopo aver inserito il nome della proprietà e selezionato “fuso orario” e “valuta” cliccare “mostra opzioni avanzate” e attivare lo switch “Crea una proprietà Universal Analytics”. Inserire poi l’URL del sito Web e cliccare “avanti”, senza modificare le scelte preimpostate.

Nella schermata successiva, apparirà un sondaggio facoltativo: è possibile cliccare direttamente su “crea” per creare una proprietà GA4 collegata a una UA. Per verificarlo, nella schermata successiva, andare alle “impostazioni aggiuntive” e selezionare “tag del sito collegati”, visualizzando così l’ID dell’account UA collegato.

Per implementare il codice sul sito, scegliere una delle “istruzioni di codifica”, fornendo al proprio webmaster il “Tag globale del sito (gtag.js)”, oppure chiedendogli di inserire nel contenitore Google Tag Manager legato al sito, un nuovo tag “Google Analytics: configurazione di GA4” legato all’ID di misurazione visualizzato in alto a destra.

Ora è possibile uscire dalla schermata. Nel si desideri accedere nuovamente a questa scheda, è possibile farlo selezionando la proprietà GA4 per poi accedere ad “amministrazione”, posizionarsi sulla seconda colonna, cliccare su “stream di dati” e infine sullo stream di dati che appare a centro schermo.

È possibile considerare l’ID dello stream di dati come l’equivalente dell’ID di tracciamento usato da Universal Analytics.

Come creare una proprietà GA4 affiancandola a una UA già esistente

GA4-nuova proprietà

Per creare una proprietà Google Analytics 4 collegata a una Universal Analytics già esistente c’è una procedura guidata.

Una premessa: se dovessero esserci dei dubbi sulla versione di Analytics presente nell’account, sarebbe sufficiente accedere all’ “amministrazione” e selezionare la proprietà interessata. Se vengono visualizzate tre colonne, allora si tratta di una Universal Analytics: infatti, Google Analytics 4 non usa le viste, per cui vengono visualizzate solo due colonne.

La procedura guidata sopra citata si avvia cliccando sulla prima voce della colonna relativa alla proprietà UA selezionata: “Assistente alla configurazione GA4”. Si aprirà quindi una schermata che evidenzia alcuni aspetti importanti della nuova proprietà GA4:

  • non conterrà dati storici
  • copierà solo le impostazioni di base escludendo, per esempio: conversioni, segmenti di pubblico, eventi e link ai prodotti
  • attiverà automaticamente la misurazione avanzata, che terrà traccia, tra gli altri, dei clic sui collegamenti in uscita, della visione di video incorporati, del download di file e dello scorrimento.

Infine, per chi ha implementato il tag globale gtag.js, c’è la possibilità di “attivare la raccolta dati utilizzando i tag esistenti”. Va sottolineato che questa integrazione funziona solo se il tag globale è implementato direttamente sul sito Web, e non, per esempio, tramite Google Tag Manager.

Cliccando “crea proprietà” verrà creata la proprietà GA4. Nella schermata successiva verrà indicata la proprietà collegata e sarà possibile cliccare su “visualizza la proprietà GA4” per visualizzare la schermata di configurazione dell’assistente.

Il passaggio fondamentale per chiudere la procedura è cliccare su “installazione tag” per accedere ai dettagli dello stream di dati e avviare la raccolta.

Come descritto nella sezione precedente, il dato fondamentale da passare al proprio webmaster è l’ID di misurazione presente in alto a destra. Sarà poi lui a decidere come implementarlo nel sito. C’è però un’alternativa: selezionando “utilizza il tag esistente sulla pagina” e seguendo le istruzioni, è possibile utilizzare il tag UA già presente sul sito per avviare la raccolta dati anche nella proprietà GA4.

È possibile ora passare all’esplorazione dell’interfaccia di Google Analytics 4.

GA4: una interfaccia focalizzata sul costumer lifecycle

Per esplorare l’interfaccia di Google Analytics 4, suddivisa in “report”, “esplora”, “pubblicità” e “configura”, è possibile accedere a un account di prova di Google, che presenta i dati relativi a un e-commerce:

GOOGLE DEMO ACCOUNT

Report

La reportistica di Google Analytics 4 cambia il focus, dai dati grezzi al marketing. Le informazioni vengono presentate proponendo un ciclo di vita dell’utente/cliente, con quattro sotto-sezioni che ne ricalcano le tappe: acquisizione, coinvolgimento, monetizzazione, fidelizzazione.

L’ “istantanea rapporti” fornisce una panoramica dello store con vari approfondimenti. In alto a sinistra sono presenti le classiche metriche con i relativi andamenti: numero complessivo di utenti, nuovi utenti, tempo medio di coinvolgimento e entrate totali.

Scendendo, sono presenti approfondimenti automatizzati basati sull’apprendimento automatico di Google, che identifica i diversi punti di interesse da esaminare.

In alto a destra è possibile regolare il lasso temporale in esame, confrontare diverse tipologie di pubblici (in base a dimensioni, che spaziano dai dati anagrafici alle azioni compiute), condividere il report e approfondire i dati con Analytics Intelligence.

Il rapporto “in tempo reale“, invece, mostra i dettagli delle persone che più recentemente hanno compiuto azioni sul sito Web. La mappa domina la prima parte della schermata, suddividendo territorialmente gli utenti connessisi negli ultimi 30 minuti. Tra i dati presenti nei vari box, poi, spiccano i dispositivi utilizzati, le fonti di traffico, le pagine visualizzate e gli eventi.

È possibile visualizzare i comportamenti di un singolo utente casuale selezionando “Visualizza l’istantanea utente” nell’angolo in alto a destra e cliccando sulle frecce nella parte superiore del rapporto per visualizzare un altro set di dati.

La sezioni “ciclo di vita” presenta i rapporti “acquisizione“, che fornisce dettagli su come le persone sono giunte al sito Web, con la possibilità di vedere conversioni ed entrare relative alla dimensione selezionata nella prima colonna (di default: “mezzo della prima interazione dell’utente”).

I rapporti sul “coinvolgimento” forniscono dettagli su ciò che le persone stanno facendo sul sito Web. In “pagine e schermate”, in particolare, è possibile visualizzare il titolo (title) delle pagine più visitate. Anche qui è possibile variare la dimensione (es. percorso pagina”), sebbene quella di default aiuti anche a organizzare i contenuti e correggere qualche svista di SEO onpage.

L’account demo di Google è un eCommerce, quindi visualizza i rapporti relativi alla “monetizzazione“, che includono i rapporti per gli acquisti in-app e gli annunci dei publisher.

La scheda “fidelizzazione” include invece i rapporti sulle coorti, gruppi di utenti con caratteristiche comuni che identificati da una dimensione di Analytics.

La sezione “utenti”, infine, presenta i “dati demografici” e la “tecnologia”, ossia i dettagli sui diversi dispositivi utilizzati dalle persone per visualizzare il sito Web.

Questi sono i rapporti standard che della sezione “rapporti” di Google Analytics 4, ma chi dispone dei permessi di modifica per la proprietà, può modificarli, inclusa la personalizzazione del menu.

Esplora

La sezione “Esplora” consente di creare rapporti e visualizzazioni personalizzati in GA4. Tra i modelli predefiniti sono presenti:

  • “forma libera”, che permette di comporre tabelle con dati a scelta
  • “esplorazione della canalizzazione”, che consente di creare un rapporto incentrato sulla canalizzazione
  • “esplorazione del percorso”, per vedere come le persone si muovono attraverso i contenuti
  • “sovrapposizione dei segmenti” per vedere se gli utenti sono inclusi in più segmenti di comportamento
  • “esplorazione della coorte” per visualizzare le informazioni ricavate dal comportamento delle coorti di utenti”
  • lifetime dell’utente” per cosultare le metriche più interessanti nel lungo periodo

Pubblicità

I rapporti sulla “pubblicità” si concentrano sull’attribuzione per i canali di marketing. Il rapporto “confronto modelli” consente di confrontare due diversi modelli di attribuzione per vedere in che modo il loro utilizzo avrebbe un impatto sulle conversioni e sulle entrate. “Percorsi di conversione”, invece mostra i punti di contatto che portano alle conversioni, evidenziando se le persone interagiscono più volte e con più canali di marketing prima di convertire.

Configura

In ultimo, la sezione “configura” raggruppa diverse opzioni di configurazione dei rapporti. “Eventi” mostra tutti gli eventi che sono stati raccolti nella proprietà GA4, ed è possibile contrassegnare singoli eventi come conversioni, in modo che vengano conteggiati come tali nei rapporti. “Conversioni” include per l’appunto solo gli eventi abilitati come tali. “Pubblico” permette la creazione di segmenti personalizzati da utilizzare nei rapporti: ciascuno di essi può essere utilizzato anche per il remarketing, purché Analytics sia collegato a Google Ads. “Definizioni personalizzate” consente di registrare e visualizzare le informazioni personalizzate raccolte in GA4, e “DebugView” lavora in sincronia con Google Tag Assistant.

instagram giveaway

Instagram 2021: tutte le novità dell’anno da non lasciarsi sfuggire

Le novità Instagram 2021 sono diverse e diverso è ciò che ogni persona vuole dalla propria esperienza sulla piattaforma perché le esigenze delle persone stanno cambiando nel corso del tempo.

In funzione di ciò, gli sviluppatori di Instagram sono continuamente a lavoro per andare incontro ai desideri degli utenti attraverso lo sviluppo di nuove funzionalità e per mantenere la community della piattaforma protetta dai pericoli di discriminazione, attraverso la realizzazione di prodotti sempre più equi.

Tra le novità Instagram 2021 troviamo infatti un mix di nuove opzioni che vanno incontro ai creator e generali miglioramenti per tutti gli utenti realizzati attraverso una maggiore attenzione all’inclusività eliminando pregiudizi razziali e puntando alla trasparenza.

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Remix: tutte le funzionalità

Ispirandosi a TikTok e a funzionalità come Duetti e Stitch popolari su questa piattaforma, Instagram ad Aprile ha lanciato una nuova opzione per la piattaforma Reels

L’opzione si chiama Remix e consente agli utenti di creare video reaction in risposta ai filmati realizzati da altri utenti che abbiano profili pubblici.

Utilizzare l’opzione Remix è molto semplice. Una volta che ci si è assicurati che l’app sia aggiornata all’ultima release disponibile, è sufficiente seguire questi step:

  1. Trova un Reel giù pubblicato da un altro utente.
  2. Riproduci il video.
  3. Clicca sul menù a tre puntini.
  4. Tocca sulla voce “Crea un Remix”
  5. Registra un video Remix di risposta.
  6. Pubblicalo

Una volta avviata la registrazione, gli utenti possono:

  • aggiungere un audio
  • inserire effetti
  • modificare aspetti del filmato
  • regolare la velocità di riproduzione
  • aggiungere un timer
remix reels

Fonte foto: Instagram (Twitter)

Scheda audio su Esplora: al via i test

Prendendo sempre spunto dalle funzionalità offerte da Tik Tok che offre una sezione chiamata Suoni attraverso cui è possibile aprire un feed di clip una volta cliccato su traccia, anche su Instagram cercare brani ed effetti sonori nel feed Esplora potrebbe essere presto possibile grazie ai test già in corso da Aprile.

Conteggio dei like disattivato

Dopo aver iniziato a nascondere il conteggio dei like per alcuni utenti già nel 2019, Instagram ha successivamente bloccato questo progetto a causa della pandemia.

A maggio 2021 però, come annunciato in un tweet dal capo di Instagram Adam Mosseri, gli sviluppatori di instagram hanno scelto di continuare su un’altra strada che lasci la scelta di nascondere o no il conteggio dei like ai titolari degli account, in considerazione del fatto che non tutti i creators hanno accolto di buon grado questo nuovo aggiornamento.

Mosseri infatti in un video su Twitter afferma: “Alcune persone erano davvero coinvolte e alcune persone erano davvero frustrate. Quindi, dato questo, abbiamo pensato che la strada migliore da percorrere fosse quella di dare alle persone una scelta”.

Le schede modello

Nel settembre 2020 Instagram ha fondato un Equity Team, ovvero un gruppo di lavoro focalizzato sulla creazione di prodotti rispettosi nei confronti della community e sul contrastare gli utenti potenzialmente minacciosi e pericolosi per la community della piattaforma.

L’Equity Team si dedica a migliorare inclusività e integrazione e combattere i pregiudizi e le emarginazioni sui social media e per fare ciò si concentra su tre aree:

  • Aiutare ogni dipendente di Instagram a dare priorità alla creazione di prodotti e strumenti equi
  • Promuovere l’equità sulla piattaforma attraverso la nostra tecnologia e i nostri sistemi automatizzati
  • Usare Instagram per creare più opportunità di responsabilizzazione.

Nel merito dell’adozione di queste misure per eliminare pregiudizi e discrepanze razziali su Instagram, nel secondo aggiornamento dell’Equity Team sono state lanciate internamente, le schede modello di apprendimento automatico.

Come si legge dall’aggiornamento: “Le schede modello funzionano in modo simile a un questionario…” e “pongono una serie di domande e considerazioni orientate all’equità per aiutare a ridurre il potenziale di impatti indesiderati su comunità specifiche e ci consentono di rimediare a qualsiasi impatto prima di lanciare una nuova tecnologia”.

Adesivo con sottotitoli automatici nelle storie

In linea con il concetto di inclusività portato avanti da Instagram, la piattaforma ha lanciato la possibilità di aggiungere didascalie alle loro storie con adesivi che trascrivono il discorso in testo al fine di rendere i contenuti video delle storie più accessibili per:

  • gli spettatori con problemi di udito
  • gli studenti di lingue
  • le persone che guardano senza audio

Questa funzionalità ancora disponibile solo in lingua inglese e soltanto in alcuni Paesi, sarà presto utilizzabile per più lingue e mercati.

Opzioni audio di Live Rooms

Instagram ha svelato una nuova funzionalità chiamata “Live Rooms”, che offre agli utenti la possibilità di andare in diretta sul social network con quattro persone contemporaneamente e non più due.

Inoltre prendendo spunto dal successo di Clubhouse, il social network che mette l’audio in primo piano nell’uso della piattaforma, Instagram aggiunge a questa opzione nuove funzionalità audio che permette ai partecipanti di disattivare l’audio o disattivare il video.

Nuovi limiti alla pubblicità su Facebook e Instagram

Secondo le nuove normative dal 26 Aprile con l‘aggiornamento di Apple iOS 14.5, adesso il proprietario del dispositivo è tenuto a fornire alle app il consenso per la raccolta e la condivisione dei propri dati tra app di terze parti per scopi di targeting degli annunci

Per supportare gli inserzionisti durante questo importante cambiamento, Facebook ha messo a disposizione una guida e dei webinar con tanti utili suggerimenti da sfruttare per la costruzione delle campagne pubblicitarie.

Analisi per Instagram Reels

Le analisi per Instagram Reels sono ora accessibili dai creatori e dagli account aziendali su Instagram, approfondimenti questi che saranno sempre maggiormente disponibili nel corso del tempo.

Instagram sta inoltre tentando di fornire metriche Reels condivise, per permettere alle persone di vedere l’intera portata dei propri Reels attraverso le app di Facebook.

Bonus Reels, abbonamenti e marketplace NFT

Portare abbonamenti e mance all’app sembrerebbe il prossimo passo in mente per Instagram al fine di offrire delle opzioni di monetizzazione per i creatori.

Riguardo agli NFT durante un’intervista rilasciata a The Information, Mosseri ha dichiarato: “per gli artisti NFT, Instagram è spesso la piattaforma preferita per mostrare il proprio lavoro. Mi piace l’idea di fare di più in quello spazio”.

L’interesse sul marketplace NFT da parte di Instagram è stata inoltre dimostrata da un tweet del pittore e fotografo Sean Williams attraverso cui l’artista ha raccontato di essere stato contattato da Instagram per ricevere informazioni su un potenziale mercato per NFT. 

API di Facebook Messenger aperta per Instagram

L’accesso all’API Messenger su Instagram è da tempo “una delle principali richieste di marchi e sviluppatori” come ha dichiarato  Marion Boiteux, Product Manager di Facebook.

Infatti attraverso questa nuova funzionalità, che da accesso agli sviluppatori e alle aziende all’API di Messanger per Instagram è ora possibile:

  • integrare la messaggistica con applicazioni e flussi di lavoro
  • automatizzare le risposte
  • gestire le comunicazioni con i clienti su larga scala
api messanger

Fonte foto: Instagram (Twitter)

Editore desktop

La più recente funzionalità di Instagram annunciata il 24 giugno dal consulente per i social media Matt Navarra riguarda un creatore ed editore di post desktop.

Matt Navarra Twitter

Fonte foto: Matt Navarra (Twitter)

L’editore del browser, aggiornamento per il quale non vi è stata ancora una dichiarazione ufficiale è attualmente disponibile su un numero di account limitati e consente di pubblicare utilizzando l’ icona + che ora si trova nell’angolo in alto a destra della home page di Instagram del browser.

cannabis industry

Il boom della Cannabis Industry nel 2021 (grazie anche alla pandemia)

L’industria della cannabis ha registrato una crescita significativa a causa della pandemia di Covid-19, a differenza di tantissimi altri settori merceologici. 

Il 2020 si è aggiudicato un anno da record per questo settore e secondo gli analisti, il mercato ha grandissime possibilità di continuare ad espandersi nei prossimi anni.

L’andamento del mercato della cannabis

Secondo un report di studi di Statista sono 8 fattori importanti che gli investitori di cannabis (principalmente negli Stati Uniti e nel Canada) devono sapere:

1. I titoli di cannabis sono in aumento

Anche se gli investitori di cannabis hanno sperimentato alcuni alti e bassi negli ultimi anni, il 2021 sembra più promettente.

2. COVID-19 e cannabis

La cannabis è diventata un’opzione allettante durante il lockdown e per le persone che trascorrono più tempo a casa, sia come mezzo di intrattenimento, sia per ridurre lo stress e l’ansia associati alla pandemia.

Di conseguenza, le vendite di cannabis sono arrivate a massimi storici: in Canada, le vendite mensili hanno raggiunto i 270 milioni di dollari nell’ottobre 2020 (rispetto ai 180 milioni di dollari dei sei mesi precedenti)

3. Il mercato nero della cannabis esisterà ancora?

Nei Paesi in cui la vendita di cannabis è illegale, il mercato illecito continua a essere l’unica opzione: questo conferma l’elevatissima richiesta del mercato. Parallelamente però, la crescente disponibilità di cannabis legale fa ipotizzare un cambio di rotta per i consumatori che la utilizzano a scopo terapeutico.

4. Il cambiamento politico guida la crescita del mercato

Quasi il 70% degli americani sostiene la piena legalizzazione della cannabis.

Gli Stati in cui la cannabis è legale stanno ora aprendo la strada alle vendite di cannabis, con la California che dovrebbe incassare oltre 6 miliardi di dollari entro il solo 2021. Se la legalizzazione si concretizzerà nei prossimi anni, il mercato della cannabis statunitense già in forte espansione potrebbe vedere un’ulteriore crescita. È di pochi giorni fa la notizia dell’introduzione di un disegno di legge teso a porre fine al divieto federale opposto al consumo della marijuana negli Stati Uniti.

5. Il mercato europeo della cannabis

Il mercato della cannabis europeo è stato nel radar degli investitori per diversi anni e con buone ragioni: è uno dei più grandi mercati di cannabis al mondo. Spinto principalmente dai medicinali, il mercato sarà valutato a oltre 39 miliardi di dollari entro il 2024, con paesi come la Germania, la più grande economia europea, in testa.

Alla fine del 2020, il mercato ha registrato la sua più grande svolta, con l’Unione Europea che ha stabilito che i prodotti contenenti CBD (uno degli ingredienti più attivi nella cannabis) non sono più elencati come narcotici.

6. Il mercato della cannabis in Messico

Il Messico è un altro mercato che sta suscitando l’interesse degli investitori e delle aziende produttrici di cannabis in tutto il mondo. Questo perché potrebbe presto essere il terzo paese al mondo a legalizzare la cannabis ricreativa per ordine del tribunale.

7. I prodotti CBD stanno entrando nel mainstream

oms e cbd

Sebbene il CBD un tempo fosse considerato un prodotto di nicchia, la crescente consapevolezza dei vantaggi e della sicurezza di questi prodotti sta portando le aziende che operano nel settore dei beni di consumo confezionati a prenderne atto.

Il composto di cannabis è una nuova aggiunta a una vasta gamma di prodotti cosmetici e di integratori che ora possono essere acquistati quasi ovunque, dai siti di e-commerce ai negozi di alimentari locali.

Di fatto moltissime persone utilizzano il CBD per limitare i disturbi di alcune patologie come tremori, rallentamento dello sviluppo del diabete o il suo effetto antidolorifico nell’infiammazione e nel dolore neuropatico.

8. La ricerca sui nuovi cannabinoidi

Oltre al CBD, gli scienziati hanno scoperto oltre 100 cannabinoidi rari o minori come CBG e CBN, che potrebbero avere benefici ancora più significativi rispetto alle loro controparti cannabinoidi principali.

Ad esempio, la ricerca preliminare mostra che il CBG potrebbe inibire la crescita del cancro, aiutare a curare il glaucoma, la disfunzione della vescica e uccidere i batteri resistenti ai farmaci.

Queste scoperte non stanno solo attirando un’enorme attenzione dall’industria della cannabis, ma anche dall’industria farmaceutica.

La situazione della cannabis in Italia

Gli imprenditori della cannabis legale in Italia sono stati trattati talvolta alla stregua di spacciatori per un’inesauribile aggiornamento di decreti poco chiari in merito, un’inseguimento rocambolesco sulla materia (che ha portato ad esempio lo scorso ottobre all’immediata chiusura di tantissimi negozi intimoriti e confusi), ma soprattutto di difficile comprensione che porta una buona fetta di consumatori ad essere timorosi. 

Eppure, le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2017 hanno rimosso il Cbd dalle sostanze con azione stupefacente e psicotropa. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) chiedeva già nel 2019 la rimozione della pianta intera di marijuana e della resina di cannabis dall’elenco IV, la categoria più restrittiva di una convenzione sulla droga del 1961 firmata da paesi di tutto il mondo. 

Ma qual è la verità in Italia? 

La verità è che la legalizzazione della cannabis in Italia pare sia lontanissima dal trasformarsi in realtà e questo continua a lasciare grande spazio allo spaccio di sostanze senza controllo di alcun tipo di laboratorio, anche a minorenni. Lo spaccio pare sia un mondo parallelo in cui nessun politico voglia davvero metterci piede per eliminarlo. 

LEGGI ANCHE: Abbiamo visitato 4.20 Hemp Fest, la chiacchierata fiera dedicata alla cannabis legale a Milano

 

legalizzazione cannabis italia

Intanto, il progetto Meglio Legale che coinvolge parlamentari, medici, imprenditori, avvocati, giornalisti e semplici cittadini lotta per aprire un dibattito serio e responsabile sul tema. 

Forse presto avremo delle novità: alcuni giorni fa è stata depositata alla Camera una legge  che consentirebbe la coltivazione di cannabis in casa per uso personale:  Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto“.

Mentre intanto continua la lotta all’informazione circa l’uso del CBD , che, ancora una volta da un rapporto dell’Oms, emerge come il CBD non sia pericoloso ma possieda invece un grandissimo potenziale da un punto di vista medico.

Il mercato della cannabis è in fortissima espansione ma saremo in grado di farne parte fornendo la giusta informazione e definendo una chiara linea politica?

Facebook 2021: tutte le novità dell’anno da non lasciarsi sfuggire

Siamo a poco più della metà dell’anno e su Facebook e gli altri social del network sono cambiati molti elementi.

Negli ultimi anni, Facebook si è evoluto, ha modificato il suo layout, la dashboard e le funzionalità.

Da semplice piattaforma social per rintracciare i vecchi amici del liceo e conoscere nuove persone all’università è diventato un vero e proprio ecosistema che integra Instagram, Messenger, WhatsApp e Oculus.

facebook 2021

Restare dietro ai cambi di rotta di Menlo Park non è semplice. Solo nella prima parte del 2021 ci sono stati molti aggiornamenti che hanno riguardato gli utenti, i creator e gli inserzionisti.

Per i pubblicitari, forse, il cambiamento più grande ha coinvolto le ads in seguito alle politiche della privacy legate agli aggiornamenti di iOS 14.5.

Ma vediamo insieme TUTTI gli aggiornamenti, le modifiche e i rollout effettuati dalla piattaforma nella prima parte dell’anno.

Recap con tutte le novità introdotte da Facebook nel 2021

GENNAIO

  • Facebook rilascia nuovi controlli per gli amministratori delle pagine per permettere ai membri del team di accedere solo a determinate risorse o avere il pieno controllo di tutti gli elementi.
  • Fonda un’organizzazione per i diritti civili. L’avvocato Roy L. Austin, Jr. è stato ingaggiato per stabilire una nuova organizzazione per frenare l’odio razziale e la violenza sul social.
  • Riprogetta le pagine adottando un nuovo layout, più semplice e intuitivo che rende chiara la visualizzazione di biografie, post e informazioni importanti.
  • Viene annunciato il cambio di rotta, ovvero l’abbondono dei “Mi piace” e l’assegnazione primaria al “Follower”. La navigazione tra i profili personali e le pagine diviene più simile in quanto le pagine avranno accesso a un vero e proprio feed dove potranno rispondere a domande e commenti.
  • Facebook semplifica l’accesso alle informazioni. Prima dell’aggiornamento, il social dava la possibilità di accedere a due tipi di informazioni: le tue informazioni e le informazioni su di te. Da questo aggiornamento è stato introdotto un nuovo modo di suddividere le informazioni in otto sottocategorie:
  1. La tua attività su Facebook
  2. Amici e follower
  3. Preferenze
  4. Informazione personale
  5. Informazioni registrate
  6. Informazioni sugli annunci
  7. App e siti Web fuori da Facebook
  8. Sicurezza e informazioni di accesso.

Inoltre, nel nuovo strumento “accedi alle tue informazioni”, Facebook informa circa l’utilizzo dei dati per personalizzare l’esperienza sul social.

FEBBRAIO

  • Facebook rilascia la funzione: stato dell’account che mostra se sono state operate restrizioni, attuali o precedenti al proprio account, alle proprie pagine o ai gruppi.
  • Le legislazioni e le politiche sulla privacy iniziano a cambiare e Facebook introduce una nuova API CONVERSIONS per estrarre dati direttamente dal server in ADS Manager per evitare interruzioni nel monitoraggio del pixel. Con l’introduzione di questa dinamica, i titolari delle attività commerciali avranno maggiore controllo sui dati e sulla condivisione degli stessi.
  • Viene migliorata la sezione descrizione delle foto per agevolare gli utenti ipovedenti. Grazie al lancio di un nuovo strumento di intelligenza artificiale, Facebook permette di creare descrizioni di foto e audio per rendere l’esperienza degli utenti maggiormente inclusiva.
  • Testa la possibilità di controllare ed escludere alcuni argomenti nelle inserzioni. Per evitare che alcuni annunci pubblicitari vengano mostrati acconto a video, foto o testi non pertinenti, il social ha rilasciato la possibilità, per gli inserzionisti, di escludere la diffusione del contenuto pubblicitario su argomenti non adatti, come ad esempio “Crimine e tragedie”.
  • La Pandemia è il periodo in cui gli abbracci ci sono mancati di più. Così l’app Messanger viene aggiunta ad Oculus per dare la possibilità di chattare tra amici tramite il proprio visore per la realtà aumentata. Grazie alla funzione “Oculus Party” non solo è possibile confrontarsi con gli amici in tempo reale ma anche abbracciarli virtualmente.

facebook

MARZO

  • Facebook rende disponibile la creazione di eventi online a pagamento a più mercato e paesi: Argentina, Austria, Bangladesh, Bolivia, Colombia, Danimarca, Ecuador, Egitto, Guatemala, Hong Kong, Indonesia, Irlanda, Malesia, Marocco, Nuova Zelanda, Perù, Portogallo, Sud Africa, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Filippine, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
  • Lancia il programma “STARS” per consentire ai creator di monetizzare grazie all’interazione dei propri fan durante i live in streaming.
  • Nello stesso mese Facebook aggiunge nuovi modi per consentire ai creatori di monetizzare. Ora i creator possono monetizzare guadagnando dai video brevi di durata inferiore ai 2 minuti. Gli annunci che possono essere inseriti sono prima, a metà e dopo la proiezione di un video. Ovviamente per candidarsi bisogna avere dei requisiti tra cui almeno 600.000 minuti totali di visualizzazione dei video.

APRILE

  • Facebook introduce maggiore controllo sul feed delle notizie modificando il modo in cui puoi controllare ciò che pubblichi limitando i commenti. Al contempo puoi dare la priorità di visualizzazione di massimo 30 amici e pagine in modo da vedere maggiormente i loro contenuti. Inoltre viene introdotta la barra del filtro del feed che permette di passare da un feed organizzato algoritmicamente ad un uno ordinato in maniera cronologica.
  • Lancia nuovi obiettivi di ottimizzazione come Conversion Leads per campagne di reperimento lead. Questa feature permette di inviare annunci direttamente alle persone che hanno più probabilità di diventare lead. Inoltre sarà possibile integrare i propri dati CRM direttamente su Facebook. Per entrare in contatto con più clienti si potrà ottimizzare l’annuncio per chiamate. Nello stesso periodo viene rilasciata l’opzione per convertire i moduli di annunci Lead in modelli Messenger semplificando il follow-up.
  • Le pagine aziendali possono commentare a loro nome. 
  • Il social aggiorna la dashboard professionale con nuovi strumenti per trovare tutti gli Insight in un unico posto.
  • Facebook rende disponibili gli annunci dinamici per i produttori di contenuti in streaming. L’utente che visualizzerà l’annuncio avrà accesso all’intera libreria di video selezionati in base ai suoi interessi palesati su Instagram e Facebook.

MAGGIO

Maggio è stato forse il mese più denso di aggiornamenti.

  • Facebook sperimenta nuovi modi per per conoscersi. Lancia Neighborhoods in Canada, un nuovo modo per restare in contatto coi vicini di casa. Considerato un clone di Nextdoor, gli utenti maggiorenni sul social possono creare un profilo specifico per Neighborhoods inserendo una bio e i propri interessi.
  • La seconda novità del mese riguarda l’archiviazione delle chat di Messenger, un nuovo modo per organizzare le proprie cartelle di  posta molto simile al servizio di archiviazione di gmail.
  • Il social è da sempre impegnato nella lotta alle fake news. Il 10 maggio scorso, Facebook ha annunciato una nuova iniziativa per sensibilizzare la condivisione informata degli articoli, chiedendo ai suoi utenti di leggere prima di condividere una news.
  • Forse la novità più interessante dell’anno, quella che ha scosso i business manager di molti social media manager, è stato l’aggiornamento di Apple iOS 14.5. L’aggiornamento di sistema ha aggiunto limiti alla pubblicità su Facebook in quanto l’app ha richiesto l’esplicito consenso a raccogliere i dati tra app di terze parti per scopi di targeting. Ovviamente l’aggiornamento non ha interessato solo Facebook ma anche Instagram,  WhatsApp e Messenger.
  • Fare shopping online live? Una delle iniziative di maggio della piattaforma. Live Shopping Fridays è stata una seria di eventi di shopping dal vivo in collaborazione con marchi di moda e bellezza. L’obiettivo è – ovviamente-quello di incoraggiare le vendite tramite Facebook Shops.
  • Maggio è stato il mese in cui il social di Zuckerberg ha lanciato un programma per combattere la disinformazione circa i vaccini, i cambiamenti climatici, il COVID-19 e la politica. Se un account viene segnalato per aver condiviso contenuti falsi o fuorivanti, Facebook ridurrà la visibilità dei suoi contenuti nel feed di notizie della rete. All’utente segnalato verrà notificata la cosa e saranno avvisati tramite pop-up anche gli utenti a cui piace il contenuto e vogliono incoraggiarlo con un Like.
  • A proposito di Like, dopo un anno senza il numero di cuori sui post di Instagram, il social ha dato all’utente la possibilità di scegliere se visualizzare o meno il numero di like. Secondo Mosseri, senza i conteggi dei like alcune persone condividevano di più ma altre di meno.

like facebook

GIUGNO

  • Il mese di giugno è iniziato con la conferenza per gli sviluppatori F8 Refresh, tornata in auge dopo qualche anno dalle ultime edizioni. Si è parlato di novità circa le API di messaggistica, in particolare di Instagram che potrà essere integrarata con le varie piattaforme di programmazione e gestione dei contenuti.
  • Giugno è stato il mese del pride e una piattaforma inclusiva come Facebook non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di sensibilizzare gli utenti sulle tematiche LGBTIQ+. Per l’intero mese, il social ha supportato le ONG di Europa, Africa e Medio Oriente aiutandole a sviluppare conversazioni sul tema.
  • Le novità del mese riguardano anche gli annunci di realità aumentata su Oculus testando le sponsorizzazioni in cuffia.
  • Facebook non dimentica gli amministratori dei gruppi dedicando loro nuovi strumenti di moderazione: una dashboard con tutte le funzionalità del gruppo, uno strumento per personalizzare e moderare le discussioni, un sistema di AI per notificare l’escalation delle conversazioni e nuove funzionalità per applicare restrizioni temporanee e tracciare dei brevi recap sui membri del gruppo.
  • Sempre a giugno sono stati notificati i prossimi aggiornamenti che riguarderanno l’integrazione di Facebook Pay su Messenger.
  • Come di certo saprai, il social non ama restare indietro! Ispirato da Clabhouse, Facebook ha lanciato negli USA, Live Audio Rooms e sta reclutando partner per inserire i podcast e dare all’utente la possibilità di ascoltarli su miniplayer mentre continua a navigare sul social.

LUGLIO

  • Facebook lancia Bullettin, una piattaforma per scrittori indipendenti e creatori di audio come podcast che ha l’obiettivo di promuovere la piena indipendenza editoriale. La funzione sarà disponibile negli States e prevede strumenti quali la creazione di contenuti, la monetizzazione e la crescita del pubblico. Ogni creator avrà una landing page personalizzabile con varie opzioni di stile. La monetizzazione avverà attraverso le entrate degli abbonamenti. Saranno introdotti strumenti per l’analisi del pubblico e la distribuzione potrà avvenire anche su Facebook News. Si potranno combinare varie feature: gruppi, live streaming, live audio room e i creator saranno supportati sugli aspetti finanziari, tecnici e legali.
  • Uno degli annunci più recenti del social è l’investimento di 1 miliardo di dollati per i programmi di monetizzazione per i creator entro la fine del 2022. L’ispirazione, questa volta, viene da TikTok, la piattaforma di videobrevi che consente ai tiktoker di guardagnare entrare dalla pubblicazione dei contenuti.
  • Willow Park sarà il nome della città che Facebook sta progettando di costruire nella Silicon Valley.
  • L’ultima novità pubblicata dal social nel mese di luglio prevede la personalizzazione degli annunci.
  • Le imprese potranno inserire badge sulle inserzioni per incoraggiare le vendite.
  • Saranno introdotte nuove tecnologie per migliorare la privacy e ridurre al minimo la quantità di dati forniti alla piattaforma pur mostrando agli utenti annunci pertinenti con i loro profili.
  • Saranno rilasciate nuove funzionalità per scroprire prodotti e attività commerciali esplorando contenuti su bellezza, fitness e abbigliamento.
  • Facebook lancia le ‘Soundmoji’, brevi clip audio che integreranno le emoticon e saranno disponibili su Messenger.
  • Infine, per la gioia di tutti gi inserzionisti ci saranno nuovi strumenti di Business Suite e un moderno sistema di e-commerce per soddisfare la domanda di acquisto prodotti.

Queste sono tutte le novità introdotte da gennaio a luglio 2021, ma l’anno non è ancora finito. Quali altre novità e cambiamenti ci saranno?

Lo scopriremo nei prossimi mesi!

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ambizione 3 microsoft

Ambizione Italia: 3 milioni di digitalizzati entro il 2023 con Microsoft

Quando si parla di ambizione, Microsoft continua a fare scuola. Ma questa volta non ha niente a che vedere con l’epica sfida tra giganti dell’high tech.

Già dal 2018, la corporation ha avviato il progetto Ambizione Italia #DigitalRestart. Offrire a ragazze e ragazzi tra i 14 e i 29 anni un’opportunità di formazione specifica sulle nuove tecnologie. Un piano quinquennale che si presenta ancor più adatto per la ripartenza post pandemia delle imprese italiane. Sotto forma di educazione alla cultura digitale e alle nuove tecnologie, ma non solo.

Oltre che formare il giovane tessuto sociale, Microsoft offre concreto supporto alle startup, formazione su scaleup e accelerazione d’impresa rivolta a grandi corporate, ricerca applicata. Con una forte attenzione sia alla dimensione locale sia a quella internazionale.

Ambizione Italia Digital Restart Microsoft

Come si legge dal sito ufficiale di Microsoft Italia:

Ambizione Italia #DigitalRestart è il piano quinquennale di investimenti per l’Italia del valore di 1,5 miliardi di dollari annunciato lo scorso 8 maggio da Microsoft Italia. Un impegno concreto a supporto dell’innovazione e della crescita del Paese, che passa attraverso iniziative di formazione digitale, programmi per le imprese per incoraggiarne la trasformazione digitale, laboratori di Intelligenza Artificiale ed un impegno per la sostenibilità ambientale con la creazione di un ecosistema di open innovation sui temi green. Microsoft ha anche annunciato l’intento di avviare la prima Regione Data Center di Microsoft in Italia, a Milano, che permetterà alle aziende di ogni dimensione e settore di accedere a servizi cloud locali di livello enterprise con le massime garanzie di sicurezza.

Cosa prevede Ambizione Italia di Microsoft

L’attenzione è concentrata sulla formazione di circa 2 milioni di persone tra studenti, professionisti e disoccupati nel corso dei prossimi due anni. Un ammontare che si somma al milione già raggiunto dal 2018.

Ma dove è possibile aderire alla formazione di Microsoft Italia? Prima di tutto, i programmi educativi faranno leva su Microsoft Learn e il social network LinkedIn, per divulgare e far luce sulle competenze digitali richieste dal mercato del lavoro.

Per consolidare le nuove tecnologie quali alleati preziosi per ripensare le modalità di lavoro e i modelli di business, Microsoft ha annunciato la creazione di “AI Hub“. Centri esperienziali per aiutare le aziende ad utilizzare l’Intelligenza Artificiale.

Lo scopo è quello di promuovere la trasformazione digitale in cinque settori chiave (Made in Italy, manifatturiero, finanza, sanità e infrastrutture) con risorse messe a disposizione da Microsoft ai suoi partner e un’ampia rete di ricercatori tra cui le migliori università italiane, gli Innovation Center e le startup.

Il supporto alle aziende sarà fornito con specifici programmi dedicati alla diffusione di un nuovo modo di interagire e relazionarsi con le persone. Accompagnare le realtà economiche italiane nel percorso di Digital Transformation è l’imperativo categorico di Microsoft Italia.

LEGGI ANCHE: Microsoft presenta AI Hub, l’iniziativa parte del piano Ambizione Italia #DigitalRestart

PMI e Ambizione Italia, cosa fa Microsoft per il tessuto economico del Bel Paese?

Con l’obiettivo di promuovere la produttività e l’innovazione delle PMI italiane, Microsoft e alcuni partner selezionati hanno già ideato da tempo Alleanza per la Sostenibilità, una serie di programmi e soluzioni digitali dedicati a tutte le aziende italiane che vogliono adottare una nuova cultura del lavoro flessibile e innovativo.

In particolare, saranno avviate specifiche iniziative rivolte alle piccole e medie aziende con servizi in Cloud che coinvolgeranno circa 500.000 PMI e startup in Italia nei prossimi tre anni, anche grazie alla rete partner di Microsoft.

La multinational corporation e i suoi player locali selezionati, si sono posti l’obiettivo di offrire le giuste tecnologie per aiutare le organizzazioni pubbliche e private a creare nuove soluzioni a supporto della sostenibilità italiana.

B4i – Bocconi for Innovation, CDP – Cassa Depositi e Prestiti, Coop, Energy & Strategy, MIP – Politecnico di Milano, Flowe, growITup, Intesa Sanpaolo, Italgas e Snam sono le prime organizzazioni entrate a far parte del progetto di sviluppo di servizi e soluzioni green nei prossimi mesi.

È così che Alleanza per la Sostenibilità contribuirà al New Green Deal nazionale per favorire un ecosistema di open innovation e far fronte alle sfide climatiche e ambientali più urgenti. Se questo è il momento di rilanciare la produttività delle singole imprese e la stabilità economica dell’intero Paese, Microsoft Italia ha deciso di porsi come fanalino di testa nel cammino che porta a un futuro sostenibile.

Perché l’Italia ha bisogno di ambizioni digitali?

Insieme a capitale, risorse grezze e lavoro, la conoscenza è diventata il quarto fattore economico. Nel mondo digitalizzato e informatizzato – dove le sfide sono sempre più serrate e gli standard più elevati – il Capitale Umano è più che mai al centro del cambiamento.

Microsoft sa bene quanto sia necessario investire sul nuovo tessuto sociale per fare in modo che la formazione digitale sia parte integrante del bagaglio di abilità richieste per le professioni del futuro. Gli investimenti in Intelligenza artificiale in Europa sono progressivamente cresciuti negli ultimi dieci anni, con una particolare impennata nel 2017.

Ambizione Italia Digital Restart Microsoft investimenti IA

Da report Artificial Intelligence in Europe, Microsoft – EY, 2019

Francia, Germania e Regno Unito sono i primi tre Paesi per volume di investimento in IA nel 2018 e coprono quasi la metà della spesa Ue. A seguire, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Polonia. Ma considerando il valore pro-capite degli investimenti IA, la situazione si ribalta. I Paesi del Nord Europa (Danimarca e Finlandia) e Irlanda spendono più di 35 euro pro-capite, a differenza di Francia e Germania che investono rispettivamente circa 23 e 18 euro pro-capite. L’Italia addirittura spende poco più di 11 euro pro-capite.

Sono segnali di come l’economia digitale viva una prima fase alto-rischio / alta-crescita, rispetto alla quale le aziende mostrano ancora prudenza.

Digitale e Trasformazione Digitale: sono la stessa cosa?

Il sogno di Bill Gates si è ormai avverato. Nel mondo sviluppato, lì dove è presente una scrivania, c’è un computer posto a presidio.

Stando infatti a quanto dichiara Microsoft nel 2018, la quota totale di diffusione di Windows è intorno a un miliardo e mezzo di PC per un totale di oltre 7 miliardi di persone.

Ora che l’hardware è stato dunque installato, siamo sicuri di saper davvero interagire con il software? E soprattutto, oltre che mettere in relazione l’uomo con la macchina per ottenere un determinato risultato, siamo in grado di far collaborare le persone tra loro sfruttando piattaforme e infrastrutture che si basano prevalentemente sul digitale?

In poche parole: siamo in grado di fondare uno sviluppo economico basato su un’infrastruttura digitale? Si tratta di portare la società verso un avanzamento tecnologico il cui presupposto è che tutti conoscano le basi fondamentali del digitale. Perché non è poi così banale. Spesso confondiamo il mezzo con lo scopo.

Digitale e Trasformazione Digitale sono due argomenti separati dello stesso filone evolutivo. Abbattere barriere materiali insormontabili (o complesse da scalare), facendo ricorso a metodi di comunicazione e interazione che non si possono toccare con mano.

Il primo, il Digitale, non è altro che un sistema per creare – sotto forma di codice binario – qualcosa che prima aveva bisogno di un supporto analogico per poter semplicemente esistere. Oggi in formato digitale, esistono monete di scambio (con cui si può effettivamente acquistare), fotografie, sculture, esistono riproduzioni di mondi e universi paralleli al nostro, si scambiano informazioni private e pubbliche, dati sensibili, certificati e disposizioni amministrative.

La Trasformazione Digitale, comprende tutte quelle conseguenze socio-culturali derivate dall’impatto del digitale sul nostro mondo. Nuove professioni, nuove interazioni, nuove economie, nuove esigenze e bisogni sociali.

Un certificato di carta, potrebbe non esistere mai nella vita reale se non all’interno di un database virtuale. Questo pensiero, ancora oggi, metterebbe in crisi enti pubblici, istituzioni, organizzazioni, professionisti. Per dirla semplice, la maggior parte degli attori sociali attualmente impegnati nelle più consuete pratiche governative, commerciali, economiche, culturali e sociali.

O ancora, ottimizzare una specifica produzione in campo agricolo, relegando il lavoro manuale a macchine impostate secondo parametri e calcoli determinati a monte da processi automatizzati di Intelligenza Artificiale. Oggigiorno, quale agricoltore o azienda agricola affiderebbe la conduzione della propria impresa a robot semi-autonomi?

LEGGI ANCHE: Trasformazione digitale e PMI: un fattore culturale

Ecco questa è la sfida che porta avanti Microsoft in Italia. Diffondere quanto più possibile la consapevolezza sul Digitale. Soprattutto su ciò che oggi diamo per assodato nel digitale. Senza dimenticare che l’evoluzione tecnologica è un bullet train in piena corsa e che le buone pratiche sulla trasformazione in atto meritano di essere aggiornate nell’arco di mesi o settimane.

guida tiktok

TikTok Marketing per principianti: ecco da dove partire

Il nome TikTok non ha certo bisogno di presentazioni: in pochi anni è diventato uno dei social media con il più alto tasso di crescita e in grado di insidiare le aziende leader del settore Web Tech.

Anche la recente partnership con il campionato europeo di calcio Euro 2020 ha certamente contribuito a rendere popolare il marchio dell’app anche tra chi ne ignorava l’esistenza.

Se TikTok ha avuto il merito di aver lanciato per prima il concetto degli “short videos”, una feature imitata successivamente da Instagram e da altri social media, le sue caratteristiche e i possibili campi di applicazione in ambito marketing risultano ancora abbastanza inesplorati.

In questa breve guida cercheremo quindi di introdurre gli aspetti più importanti di questo social media in modo che tu disponga di tutti gli elementi per iniziare a elaborare una strategia marketing per TikTok:

  1. Cosa è TikTok
  2. Come si crea un video su TikTok?
  3. Quali sono le ragioni del successo di TikTok?
  4. Come utilizzare TikTok nel marketing

Cosa è TikTok

TikTok nasce nel 2014 in Cina, come evoluzione del precedente servizio Musical.ly, con la volontà di unire la passione per la musica con le logiche di un social media simile ad Instagram, ma focalizzato su brevi video invece che su immagini statiche.

La caratteristica che lo differenzia maggiormente da altri servizi è l’algoritmo, basato su tecniche di Intelligenza Artificiale, che personalizza il feed di ogni utente in base ai suoi interessi personali.

Su TikTok, infatti, gli aspetti legati alla dimensione e alla estensione della rete sociale hanno un peso tutto sommato molto limitato: per un utente di TikTok non c’è bisogno di seguire nessuno sull’app, dal momento che nella sezione “Per Te” sono resi disponibili un numero praticamente illimitato di video.

Un altro punto di forza di TikTok è la ricca dotazione di strumenti che rendono semplice ed efficace per chiunque la produzione di video.

Grazie alle funzioni base di TikTok non è infatti necessario essere un video-maker professionista per creare e montare dei video con effetti speciali, filtri, duetti, doppiaggi di canzoni popolari, etc.

Come abbiamo detto, TikTok si basa interamente su video di breve durata: gli utenti caricano infatti video che possono avere una durata massima di 15 o 60 secondi.

Se inizialmente, con l’app Musical.ly, gli utenti caricavano in prevalenza video di se stessi intenti a cantare in playback (“lip-synching”) su video musicali popolari, ora è cambiata molto la tipologia dei video che possono creare su TikTok.

Oltre ai video di puro intrattenimento (mini-commedie o sketch comici, balletti, lip-sync, etc) si possono trovare anche tutorial con consigli sull’utilizzo di prodotti o spiegazioni di tecniche particolari.

Di recente, TikTok ha ampliato le possibili aree di utilizzo dell’app rendendo possibile la creazione di video di durata sino a tre minuti ed entrando così in diretta concorrenza con altre piattaforme online come YouTube o IGTV.

LEGGI ANCHE: Manuale strategico per portare la tua azienda su TikTok

Come si crea un video su TikTok

Il primo passo, dopo aver scaricato e installato TikTok sul tuo dispositivo mobile (sia Android che iOS) è quello di creare un account, scegliendo un nome utente (@nomeutente) e il nome, cioè il nominativo che verrà visualizzato sul profilo.

Come su altri social media è importante che tu scelga il “nome utente” e il “nome” in modo che sia chiaro chi sei e cosa fai: entrambi contribuiscono alla tua rintracciabilità su TikTok.

Dopo aver arricchito il tuo profilo con una foto e una biografia accattivante, è il momento di passare alla creazione di un video, un’operazione piuttosto semplice su TikTok.

Se hai già pubblicato dei video su Instagram o Snapchat, troverai gli strumenti messi a disposizione da TikTok molto facili da usare, intuitivi ed allo stesso tempo efficaci.

La prima cosa da fare è cliccare sul tasto “+” nel menu di navigazione nella parte inferiore dello schermo. Così facendo aprirai la fotocamera del tuo dispositivo, e vedrai un tasto rosso per la registrazione.

Puoi creare un video corto fino a un massimo di 15 secondi o un video lungo di 60 secondi o 3 minuti.

Oltre alla fotocamera per registrare qualcosa in diretta tramite il tasto “Carica” (in basso a destra) puoi anche caricare un video dal rullino del tuo dispositivo.

Vediamo in maggior dettaglio le funzioni che hai disposizione.

 

Fig. 1 guida principianti TikTok

Fig. 1: schermata iniziale per la creazione video

Suoni

Incominciamo dall’opzione suoni che trovi in alto, al centro della schermata. Per aggiungere un brano musicale ad un tuo video ti basta cliccare l’icona “Suoni” nella schermata di registrazione.

Vedrai così un elenco di brani e artisti. L’elenco, che viene aggiornato in continuazione, mostra i brani consigliati e alcune playlist, i brani più ascoltati ed altri che vengono classificati in categorie (es.: TikTok Talent, ItaloDance, PopIT, InViaggio, etc).

Ricorda che i suoni e i brani musicali giocano un ruolo fondamentale su TikTok: i video possono infatti diventare virali sulla piattaforma anche solo per la traccia musicale scelta e, viceversa, una canzone può diventare famosa perché è stata utilizzata come suono in un video diventato virale.

Effetti

Sulla destra dello schermo trovi alcuni strumenti di TikTok che ti consentono di applicare diversi effetti speciali alla ripresa:

  • Ribalta, per alternare tra la fotocamera anteriore e quella posteriore del tuo smartphone;
  • Velocità, per velocizzare o rallentare il video;
  • Filtri, per cambiare il filtro colore del video (suddivisi secondo categorie specifiche quali Ritratto, Paesaggio, Cibo, Vibe);
  • Migliora, per migliorare il tuo volto (ad esempio nascondendo difetti della pelle o eliminando le occhiaie);
  • Timer, per registrare senza essere costretto a tenere premuto il tasto di registrazione per tutta la durata del video e senza dover tenere il telefono in mano;
  • Flash, per utilizzare il flash della fotocamera durante la ripresa del video.

Ci sono numerosi altri effetti speciali su TikTok e cliccando l’icona “Effetti” sul lato sinistro dello schermo potrai sfogliarli scorrendo lo schermo verso sinistra. TikTok rende disponibili nuovi effetti regolarmente ed è quindi impossibile farne qui una lista completa.

La cosa migliore da fare per capire le possibilità offerte dai vari effetti speciali di TikTok è di dedicargli un po’ del tuo tempo per provarli.

Pubblicazione

Dopo aver terminato di registrare il tuo video clicca su “Avanti”, premi il tasto rosso di spunta in basso a destra per proseguire oppure la “X” in alto a sinistra per annullare la registrazione e ricominciare da capo.

Se sei soddisfatto e hai deciso di proseguire, si visualizzerà un replay del video che hai registrato e avrai la possibilità di arricchirlo con altri strumenti che TikTok ti mette a disposizione, come “Regola Clip”, “Effetti vocali”, “Doppiaggio”, “Taglia”, “Volume”, “Testo”, Stickers.

Premendo il tasto “Avanti”, vedrai una pagina molto simile alla pagina di pubblicazione di Instagram e dove potrai arricchire il tuo video con una descrizione, una copertina per il tuo video, una o più menzioni delle persone che stai seguendo e una o più chiavi di ricerca (#hashtag).

A questo punto premi il tasto “Pubblica” per postare il tuo video su TikTok o, se vuoi invece pubblicare il contenuto in un secondo momento, clicca il tasto “Bozza” e ritorna in seguito su questa pagina.

 Ti segnaliamo infine che le icone nella parte inferiore dello schermo ti danno la possibilità di condividere il video su altri canali online (Facebook, Instagram, WhatsApp, etc).

LEGGI ANCHE: Spiegare l’AI alle PMI (e fare 1 milione di views). Intervista al tiktoker Davide Reinecke

Quali sono le ragioni del successo di TikTok

Oltre alla facilità di utilizzo e alla integrazione nativa di brani musicali, di cui abbiamo già parlato, ci sono altre ragioni che hanno contribuito al suo successo.

Il formato

Gli “short videos” a tutto schermo sono particolarmente adatti a catturare l’attenzione dell’utente mobile che ha una soglia di attenzione particolarmente bassa (circa 8 secondi).

Questo fenomeno è particolarmente marcato per la Generazione Z che costituisce al momento la fascia di utenza principale di TikTok.

Engagement superiore a quello di altre piattaforme

Le interazioni di un video TikTok sono sensibilmente superiori a quelle dei contenuti pubblicati su altri social media. Secondo i dati 2019 di Influencer Marketing Hub, il tasso di engagement di TikTok è superiore rispetto ai creator Instagram (5,3% contro 1,1%) con oltre 100.000 follower.

Le ragioni per questo engagement elevato sono da attribuire a tre elementi fondamentali: l’esperienza visuale “immersiva” creata da un contenuto a tutto schermo, l’audio sempre attivo e la scheda “Per Te”.

engagement TikTok

Semplicità di condivisione

Per gli utenti risulta elementare trovare contenuti da guardare, dal momento che i video sono riprodotti in sequenza immediatamente all’apertura dell’app.

Come potrai vedere tu stesso, non hai bisogno di seguire nessuno sull’app: TikTok visualizza nella scheda “Per Te” una selezione di video, scelti da un proprio algoritmo, basato su tecniche di Intelligenza Artificiale, secondo la popolarità e le tue preferenze.

Inoltre l’app consente la condivisione di contenuti all’esterno della piattaforma: puoi infatti scaricare i contenuti in formato video e GIF, anche se il logo di TikTok rimarrà comunque impresso sul video.

Dal punto di vista marketing è una mossa molto efficace, in quanto aiuta a diffondere dei contenuti di un brand in modo completamente trasparente e organico.

Challenge

Come ultima, ma non per questo meno importante, ragione del successo di TikTok vi è l’utilizzo delle challenge, “sfide” lanciate sul social network che, associate ad un apposito hashtag, stimolano i creator a produrre contenuti su un tema specifico (bellezza, ballo, recitazione, etc.).

Una challenge fornisce infatti uno scopo agli utenti per creare nuovi video.

Inoltre le sfide migliorano la creatività e l’ispirazione, rafforzando al tempo stesso il concetto di community all’interno di TikTok.

Come utilizzarlo per il marketing

Ora che abbiamo visto le caratteristiche e il modo in cui può essere utilizzato TikTok, vogliamo evidenziare darti alcuni suggerimenti per utilizzarlo in maniera efficace nelle tue strategie marketing.

a) Ricordati che TikTok ha un bacino d’utenza molto giovane

La fascia di utenza più numerosa su TikTok appartiene alla Generazione Z, generazione sempre alla ricerca di intrattenimento e che desidera partecipare attivamente a tutto quello che vede.

Anche se con la crescita della piattaforma stiamo assistendo a un ampliamento della fascia di età nel pubblico, per ora dovrai dare particolare importanza alle generazioni più giovani e quindi rendi tutto semplice e divertente.

b) Usa sempre della musica

Gli utenti di TikTok si aspettano che ci sia della musica nei video, quindi per ogni tuo video dovrai scegliere un audio adeguato.

TikTok è suono: pensa subito alla colonna sonora del tuo video quando crei un contenuto.

c) Sfida il tuo pubblico

Gli utenti TikTok amano le sfide, come dimostra la popolarità guadagnata dalle Hashtag Challenge: crea quindi un hashtag facile da ricordare per la tua sfida, e rendila interessante aggiungendoci un certo livello di difficoltà.

d) Dai vita al tuo brand

Sia che si tratti di cantare, ballare, fare scherzi, tutorial o Hashtag Challenge, mantieni gli utenti coinvolti e interessati nella tua comunicazione come brand: sappi che in pratica stai dando vita ai loro brand e ai loro prodotti.

Alla Generazione Z piace essere coinvolti al massimo e in modo attivo: non è infatti un fan della TV, in quanto attività decisamente passiva. Gli utenti TikTok vogliono partecipare e prendere parte a ciò che vedono, e puoi dare loro quest’opportunità con il tuo brand.

e) Sii autentico

In generale, ti consigliamo di essere autentico su qualsiasi canale social, ma questo vale particolarmente su TikTok, canale non è ancora saturo di brand come lo sono Instagram, Facebook e altri social network.

Devi essere quindi creativo, autentico e audace, e non avere paura di mostrare un lato diverso della personalità del tuo brand.

Se non sarai sempre autentico su TikTok verrai emarginato dalla sua community. Evita di spingere semplicemente gli utenti all’acquisto dei tuoi prodotti o servizi, ma piuttosto punta sulla creatività e sulla creazione di una fan base.

f) Crea una community

Non andrai molto lontano su TikTok creando una sola challenge e promuovendola con un influencer: è fondamentale creare una community, e ovviamente dovrai crearla intorno al tuo brand e prodotto.

Cerca quindi di creare un’atmosfera piacevole su TikTok, in modo che gli altri utenti non vedano l’ora di farne parte.

g) Adotta un piano editoriale

Molto spesso, i video improvvisati possono ottenere ottimi risultati, e di tanto in tanto dovresti realizzarli, anche per sfruttare i suoni o gli hashtag in tendenza.

In generale però, è molto meglio pianificare i contenuti da pubblicare creando un calendario editoriale per i tuoi post.

Ricorda inoltre di controllare periodicamente le prestazioni dei tuoi post, utilizzando i dati statistici messi a disposizione dalla funzione Analitica: ti sarà più facile capire cosa funziona con il tuo pubblico ed avrai le idee più chiare su quale tipo di video ripetere nel tuo calendario editoriale.

h) Collabora con i creator

Anche dopo aver utilizzato ed approfondito le caratteristiche della piattaforma, non è detto che il tuo brand abbia al suo interno la creatività, la spontaneità e la conoscenza diretta di una specifica nicchia di mercato che può avere un creator o un influencer.

Come dice la stessa azienda, “i creator sono la linfa vitale di TikTok:

  • promuovono la diversità e stabiliscono nuove tendenze
  • non creano solo contenuti allegri e brevi
  • formano anche community forti, positive, inclusive e connesse che si sostengono reciprocamente collegando aree geografiche e culture.

Per questi motivi ti suggeriamo quindi di collaborare e coinvolgere il più possibile dei creator nelle tue campagne marketing su TikTok, così come hanno fatto aziende del calibro di Vodafone, Armani, Furla, e molte altre.

In questo ti viene in aiuto la stessa TikTok: a partire da fine aprile del 2020 è infatti disponibile su invito il TikTok Creator Marketplace, una piattaforma che permette ai brand, alle agenzie e ai professionisti del marketing di mettersi in contatto con i creator di TikTok più adatti alla loro campagna.

Un’opportunità da esplorare e da tenere presente per migliorare l’efficacia delle tue attività su TikTok!

i) Usa i TikTok Ads

Come brand potresti trovare molto efficace un investimento pubblicitario su TikTok, non solo per il vasto bacino di utenza dell’app ma anche perché la pubblicità vi è apparsa solo in tempi recenti.

Questo vuol dire che si tratta di un canale che non è ancora troppo saturo di annunci pubblicitari e dove gli utenti sono potenzialmente più ricettivi ad accogliere le promozioni delle aziende.

Come dice lo slogan dell’azienda, “Don’t make Ads, Make TikToks!”.

E con questo ultimo suggerimento, abbiamo completato questa breve guida alla scoperta di TikTok. Non ti resta che fare tesoro di quanto hai appreso in questo articolo e mettere in pratica i consigli che abbiamo voluto condividere con te.

Ora è il tuo turno!

 

NTF Bolla o El Dorado

Gli NFT sono una bolla pronta ad esplodere?

Tutto il mondo, finanziario e non, ne parla: NFT, FT, Criptovalute. Conosciamo a fondo significato e differenze di ogni termine?

Partiamo quindi da un piccolo glossario:

  • FT significa Fungible Token, in quanto divisibile ed interscambiabile. Gli FT hanno un loro mercato finanziario e possono essere considerati, al pari delle azioni o obbligazioni, beni di investimento.
  • Gli NFT (Non Fungible Token) sono invece qualcosa di unico ed univoco, come un certificato di proprietà o un contratto; non sono quindi replicabili o divisibili, ma si possono comprare e vendere.
  • La Criptovaluta è una vera e propria moneta virtuale creata su un sistema di codici unici e univoci. Le criptovalute non hanno (come le valute correnti) un controvalore in oro o beni rifugio.
  • Una Blockchain è l’insieme di tutti i blocchi di algoritmi che compongono (ad esempio) una criptovaluta. Ad oggi rappresentano la storia di quella particolare unità di criptovaluta, possono certificare gli scambi della stessa, ma sono strutture fisse, non si può cambiare un solo blocco senza cambiare tutta la struttura della catena. Ecco perché sono importantissime se si vuol tenere una traccia vera e certificata di una determinata transazione.

Nel mondo dell’arte, quindi, un NFT rappresenta un certificato di autenticità di un’opera, di un video o di un file grafico e musicale.

Il certificato attesta che quell’opera è stata veramente prodotta da quel tale artista e “lo scrive nella pietra” della blockchain. Questo NFT può essere venduto, ovviamente, in moneta virtuale, a collezionisti o speculatori che vogliono accaparrarsi il diritto di proprietà sull’opera stessa.

In questo mercato, chiaramente, la casa d’aste o l’intermediario è spesso chiamato fuori: l’artista vende la proprietà della sua opera direttamente all’investitore finale che l’acquisisce, molte volte, sperando nel guadagno futuro che questa gli darà rivendendola.

Non solo l’arte intesa come quadri o opere, ma anche il mondo della musica si affaccia al mercato NFT.

Un nuovo modo di investire nell’arte, con gli NFT

Investire nell’arte è così tornato di moda, e lo dimostrano i ricavi che le transazioni di opere d’arte hanno movimentato nell’ultimo periodo.

Esistono company internazionali come Masterworks, che attraverso il suo portale online e la sua intermediazione finanziaria, dà la possibilità a chiunque di acquistare parte dei diritti di un’opera d’arte acquistando l’intero valore ad un prezzo più basso e rivendendolo, frazionato, a diversi investitori, permettendo di raggiungere un valore a volte anche doppio.

Le transazioni fatte dalla piattaforma sono tutte in Ethereum Blockchain e partono da un entry level di 20dollari.

A questo punto, il possesso di un’opera, o meglio del suo contratto di proprietà, è frazionato tra più investitori che se lo ritrovano in portafoglio come una qualsiasi criptovaluta, ne possono vedere oscillazioni di prezzo e decidere se vendere o meno la propria quota al momento opportuno.

In assoluto, la prima opera d’arte protagonista del movimento NFT è quella di Beeple che rappresenta il collage di 5.000 mini foto-pixel venduta per il corrispondente di 69 milioni di dollari.

Come abbiamo già accennato prima un NFT è un contratto che prende più o meno valore dipendendo dall’oggetto del contratto stesso.

Per l’arte, quindi, si sta spostando il paradigma dal possedere fisicamente un’opera al possedere il diritto di proprietà sulla stessa, dandone un valore economico concreto e riscattabile o cedibile. Insomma,  l’apoteosi dell’immaterialità.

Ad oggi, i contratti NFT si applicano principalmente a opere digitali: chiunque può possedere parte o la totalità di un diritto di proprietà di un’opera e tale possesso è certificato nella blockchain in cui viene transato; una catena che ricordiamo non è modificabile senza distruzione o alterazione di tutti i pezzi che la compongono.

In futuro gli NFT potrebbero dematerializzare anche il possesso delle opere d’arte più tradizionali, come dipinti o sculture.

LEGGI ANCHE: Come gli NFT stanno diventando un’opportunità per marketer e brand

In questo complesso panorama c’è Damien Hirst, che da artista diventa, con un’opera d’arte, artista e minatore di NFT con il suo progetto The Currency.

Il progetto-opera d’arte ha visto protagonista Hirst nella creazione di una sorta di carta moneta, filigranata, fatta di mini immagini; ogni foglio è diverso dagli altri ed è autenticato, per un totale di 10.000 esemplari.

Ogni esemplare è stato venduto per 2.000 dollari in criptovaluta, consegnando “nelle mani dell’investitore” il suo NFT di proprietà.

Dopo due mesi, però, dall’emissione The Currency va fuori corso come una vera e propria banconota e gli investitori sono chiamati a decidere: o tengo l’NFT, ma distruggo l’opera al quale è collegato, oppure riscatto l’opera ma la blockchain verrà modificata e la mia transazione eliminata.

Ora il mondo starà a vedere cosa preferiranno gli investitori e questo ci potrebbe dare una fotografia sul mercato dell’arte del futuro: è più importante avere l’opera fisica o il certificato di possesso che la trasforma, di fatto, in una moneta?

Potrebbe aiutarci a comprendere quale sarà la vera strada per lo sviluppo della tecnologia NFT.

Dalla Cina al Texas, la grande migrazione delle miniere di Bitcoin

Potremmo chiamarla una diaspora: le più grandi miniere di criptovalute lasciano la Cina per insediarsi in Paesi dove il regime fiscale e le disponibilità di risorse per minare è più vantaggioso, come Kazakistan e Texas.

La Cina, infatti, ha dato un’ulteriore stretta alle regole per i miner, inasprendo ulteriormente le norme che già erano in vigore da aprile 2020 e costringendo i produttori a migrare in altri stati.

Questo, chiaramente, ha provocato una forte caduta del valore del Bitcoin.

Il cambiamento è significativo: si passerà quindi ad una percentuale tra il 65 e il 70 percento di valute minate in Cina a un 60% delle stesse che da questo stato scapperanno.

Il calo, oltre alle strette cinesi, è stato causato anche dalle dichiarazioni di Musk che ha eliminato il pagamento in Bitcoin come opzione per l’acquisto delle Tesla.

Minare criptovalute, infatti, oltre alla tecnologia necessaria, necessita di grandi quantitativi di energia, una regolamentazione favorevole e spazi importanti in cui installare enormi sale server.

Ad oggi, il Texas rappresenta la meta dei sogni con grande disponibilità di fonti di energia e delle leggi più permissive: il governatore Greg Abbott, infatti, promuove l’installazione di miniere di criptovalute sul territorio.

Dall’altra parte, migrare intere sale server stipate in container potrebbe non essere così semplice come costruire nuovi spazi deposito con tempistiche che si aggirano tra i 6 e i 9 mesi.

Il Texas sembra quindi avere il contesto perfetto, ma i disastri naturali degli ultimi anni hanno già dimostrato quanto labile sia il tessuto di distribuzione energetica.

Perché l’energia è uno dei maggiori problemi delle criptovalute come i bitcoin?

Perché il consumo per minare Bitcoin ed alimentare la blockchain è molto elevato. Sì, ma perché?

In breve, i miner usano potentissimi computer per convalidare ogni transazione fatta in criptovaluta e, in cambio, ricevono dal sistema Bitcoin nuovi e commissioni per il servizio dalla controparte.

Ma si tratta di una vera e propria competizione: chi tra i miner riesce ad accaparrarsi tale registrazione per primo risolvendo un algoritmo matematico (hash) il più velocemente possibile è, appunto, il vincitore e certificatore.

In questo percorso chi ha a disposizione le macchine più performanti e anche è in grado di compiere il numero più alto di tentativi nel risolvere il problema. Ed è anche chi vince.

Da qui la nascita delle cosiddette farm: più computer in azione, nello stesso momento, dello stesso proprietario.

LEGGI ANCHE: Quanto consuma (e quanto inquina) davvero Bitcoin

Non è solo l’aspetto “green” che ha influenzato la decisione di Pechino di mettere alla porta le farm di criptovalute, ma anche l’autorità della Banca centrale ha inasprito le conseguenze per i trading in Bitcoin fino a proibirli del tutto a favore del lancio di una sorta di Yuan digitale.

Tale moneta avrà l’aspetto della criptovaluta, almeno nella forma, perché sarà esclusivamente digitale e presente, appunto, in un wallet digitale, ma è totalmente riconosciuta e legata alla valuta ufficiale.

L’obiettivo è quello di affermare la grande Cina sui mercati internazionali.

Le Olimpiadi invernali 2022, ospitate proprio a Pechino, saranno infatti il vero banco di prova dello Yuan digitale vista la possibilità per i turisti di utilizzare un proprio borsellino virtuale e spendere sul territorio senza costi aggiuntivi.

Un test che, se superato, potrebbe davvero lanciare questa moneta complementare cinese che punta a tenere i capitali ancorati al territorio, limitandone l’uscita all’estero.

Qualcuno ci ha già creduto, circa 21 milioni di persone, che lo hanno aggiunto al loro portafoglio digitale.

Il mercato degli NFT è davvero stabile come sembra?

bitcoin cripto moneta

Ripercorrendo gli scorsi mesi abbiamo già detto di come il Bitcoin, nello scorso maggio, abbia perso terreno e valore visto anche il cambio di rotta di Musk.

Ma per gli NFT il discorso è totalmente diverso, vero? Forse no.

LEGGI ANCHE: Dietrofront Elon Musk, no Bitcoin e la criptovaluta crolla

Anche il mercato degli NFT sta registrando un progressivo calo.

Il picco di vendita di NFT ha raggiunto il suo massimo lo scorso 6 maggio, con un valore totale di vendite di 102 milioni di dollari, ma da lì è stato una continua discesa, con vendite che, nella settimana successiva, complessivamente, hanno raggiunto appena i 170 milioni di dollari. Un collasso del 90% circa.

Gli NFT danno la possibilità di detenere il possesso o la certificazione di autenticità di un’opera dando all’artista un guadagno ogni volta che l’NFT relativo circola, ma, in sostanza, sono semplici smart contract abbinati al mondo dell’arte solo recentemente.

Probabilmente, il futuro degli NFT sarà molto diverso da quanto siamo riusciti a intravedere fino a questo momento.

LEGGI ANCHE: NFT Marketing: casi di studio per la strategia del tuo brand

best ad copertina

I migliori annunci stampa della prima metà del 2021

Selezionare cinque tra le migliori creatività della prima parte di questo anno così strano è un’impresa non da poco: tantissimi brand, grandi e piccoli, hanno investito in annunci stampa nel corso di questo periodo segnato dalle ondate pandemiche di Coronavirus, mentre i budget di tanti settori subivano variazioni importanti a causa di restrizioni e lockdown generalizzati.

Ci sono però temi che ricorrono continuamente nelle pubblicità dei brand: dal rispetto per una natura in pericolo all’attenzione necessaria alla guida, fino alla cura dei più deboli.

Ecco una selezione non esaustiva delle più belle campagne su carta stampata pubblicate in questo primo semestre del 2021.

E se non ti basta: qui puoi recuperarle tutte:

Renault, Croma e SEAI, i migliori annunci stampa di gennaio

BMW, The Guardian e Nissan: i migliori annunci stampa di febbraio

Playstation, NHS e PETA: i migliori annunci stampa di marzo

Greenpeace, Colgate e McDonald’s: i migliori annunci stampa di aprile

Greenpeace, KLO e Burger King: i migliori annunci stampa di maggio

KFC, De Standaard e Lion Heart: i migliori annunci stampa di giugno

Gennaio

Eureka! – Travel while reading

Si dice che il modo migliore di viaggiare sia con la fantasia. In effetti, in questo particolare momento storico condizionato dall’emergenza sanitaria, è probabilmente l’unico modo per farlo. D’altra parte, è anche il più economico: mete lontane, esotiche e suggestive diventano facilmente raggiungibili, grazie ai libri.

Advertising Agency: NEW!, Lithuania
Creative Director: Aistė Jūrė
Copywriter: Aistė Jūrė
Copywriter: Vytautė Petkevičiūtė
Illustrator: Justine Shirin
Designer: Ieva Paliukaitytė
Project Manager: Kęstutis Kuskys

Febbraio

The Guardian – FakeHits

L’aumento persistente delle Fake News nel paese sta diventando incontrollabile a causa delle piattaforme su cui prospera di più, i social media, che potrebbero essere fuorvianti e manipolatori.
Per frenare questa minaccia, l’agenzia ha creato per The Guardian una serie di annunci stampa per descrivere in modo pratico quanto possa essere dannosa la diffusione di notizie false o manipolatorie.

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Advertising Agency: Adeptus Advertising, Lagos, Nigeria
Creative Director: Bamidele Ariyo
Art Director: Richard Mgbeokwii, Bamidele Ariyo
Copy Writer: Olushola Oladimeji, Naomi Oni, Tolulope Alawode, Babatunde Alaran

Marzo

Federation of Quebec Alzheimer Societies – Loved ones forget themselves too

L’Alzheimer è una malattia sempre più frequente tra la popolazione anziana e, purtroppo, si stima che le persone affette da questo disordine cognitivo aumenteranno del 70% entro il 2031.

La campagna mette in evidenza quanto i caregiver, spesso parenti e famigliari degli ammalati, siano sovraccaricati dal compito di assistenza.

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Advertising Agency: Cossette, Montréal, Canada
Photographer: Christian Tremblay

Aprile

Colgate – Smiles Always Find a Way

A causa della pandemia di COVID19, le mascherine sono diventate parte della nostra vita quotidiana. All’improvviso, ci siamo abituati a vivere con i nostri sorrisi nascosti daun pezzo di stoffa. Non c’è, però, bisogno di vedere un sorriso per sentirlo. Un sorriso è più di un’espressione facciale, è un modo di alzarsi e di affrontare le avversità della vita.

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Advertising Agency: VMLY&R / Red Fuse, Paris, France
Managing Director: Peter Harrison
Global Chief Creative Officer: Fred Saldanha
Chief Creative Officer: Dimitri Guerassimov
Creative Director: Vitor Menezes
Creative Director: Ricardo Dolla
Art Director: Vitor Menezes
Art Director: Melanie Forster
Copywriter: David Dominguez
Business Director: Bruno Toporovschi
Account Director: Sindy Ng
Head Of Strategy: Elizabeth Foord
Producer: Barbara Safarova
Photographer: Mathieu Membré
Retoucher: Julien Paris

Maggio

KLO – Pump up the horses

Visual molto accattivante per la campagna di KLO, gestore di oltre 60 stazioni di servizio per il rifornimento in Ucraina. La campagna strizza l’occhio agli amanti della forma fisica: come noi amiamo un corpo atletico e muscoloso, così possiamo “pompare i cavalli” del nostro veicolo con il carburante adeguato.

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Advertising Agency: Michurin creative agency, Kyiv, Ukraine
Creative Production Agency: Looma

Giugno

Lovespace – It’s okay

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“It’s okay” è la nuova campagna sulla consapevolezza sessuale di Lovespace, che illustra in modo abbastanza esplicito il tema delle fantasie sessuali. Queste sono spesso percepite come qualcosa di volgare e sporco, qualcosa di cui vergognarsi.

Patsany ha selezionato una rosa delle migliori foto e ha sviluppato un messaggio chiave per ognuna. “Desiderare è ok” “Condividere ciò che si vuole è ok” “Sperimentare insieme è ok” “Provare insieme è ok”.

Advertising Agency: Patsany Agency, Kyiv, Ukraine
Creative Director: Dmytro Iatsyna

comsumer trend post covid

Come potrebbero cambiare i consumatori digitali nel post-Covid

La pandemia da Covid-19 nell’ultimo anno e mezzo ha apportato, come dimostrano numerose ricerche, enormi cambiamenti sulle propensioni di acquisto dei consumatori, riposizionando le priorità di ognuno e creando nuovi segmenti di consumer, sempre più orientati verso il mondo digitale.

Uno dei quesiti a cui bisognerà dare una risposta è: ci si ritrova di fronte ad una rivoluzione permanente del commercio al dettaglio o pian piano si riposizionerà tutto come prima dell’arrivo di questo orribile virus?

Tendenza eCommerce

acquisto con carta di credito

Osservando i dati pubblicati da ISTAT nel report “Commercio al dettaglio – Maggio 2021”, si può notare come l’utilizzo del commercio elettronico sia in forte aumento (+7,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (Maggio 2020).

La crescita è  pari al +27,8% se si prendono in esame i primi cinque mesi del 2021, rispetto al medesimo periodo del 2020.

L’eCommerce è oramai un canale di vendita primario: la crescita del settore continua anche a più di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia e pare che, anche in Italia, il suo l’utilizzo sia entrato nella quotidianità di una buona parte delle persone.

LEGGI ANCHE: Come la tua impresa dovrebbe agire sui Social Media (anche se non è una Big)

La crescita del digital

shopping online

Per comprendere meglio la crescita del mercato digitale, ecco alcuni dati dal Retail Playbook 2021 di Google e pubblicato su Think with Google (giugno 2021).

A proposito di brand awareness (e dell’importanza per un’azienda di poter contare su una solida strategia di marketing digitale), l’81% dei consumatori nei paesi presi in esame in tutto il mondo dichiara di aver scoperto nuovi brand online durante la diffusione del Covid-19.

Spostandosi verso la sezione del funnel di marketing dedicata alla conversion, precisamente nel momento in cui l’utente cerca informazioni su un prodotto online (es. prezzo, recensioni e sconti) prima di procedere all’acquisto, dai numeri del Retail Playbook emerge che oltre il 50% dei consumatori (nei paesi oggetto del sondaggio) afferma di utilizzare la Ricerca Google per cercare cosa acquistare in negozio.

Il customer journey è cambiato: gli utenti, oggi più che mai, vogliono avere la possibilità di fare acquisti in qualsiasi luogo, online o in negozio, e di reperire in rete tutte le informazioni necessarie al fine che l’esperienza di acquisto sia “su misura”.

Non sarà un caso che il 53% degli utenti si aspetta di poter effettuare un acquisto da smartphone (da brand o aziende con un sito web o un’app).

I consumatori digitali in Italia

Nuove abitudini potrebbero significare anche nuovi target, a cui dovrebbero rivolgersi le future strategie di marketing delle aziende.

Analizzando i dati dell’Osservatorio Trovaprezzi.it sulle ricerche online (relativo al periodo gennaio-dicembre 2020), è possibile scoprire chi sono stati gli utenti digitali più attivi.

Il 58% delle ricerche complessive è stata effettuata da uomini. Inoltre gli utenti più attivi sono quelli appartenenti al segmento 25-34 anni (25% sul totale). Sono però cresciuti anche il segmento 18-24 anni e quello degli +65, che fanno registrare rispettivamente incrementi del +112% e +37% (rispetto all’anno precedente).

Geograficamente, sono gli utenti di Lombardia, Lazio e Campania a realizzare il 51% delle ricerche totali.

In conclusione va sottolineato che il 70% delle ricerche totali è stato effettuato da dispositivi mobile (smartphone 65% e tablet 5%): dato che potrebbe ancora una volta evidenziare l’omnicanalità del consumatore digitale del post pandemia.

Gli scenari nel prossimo futuro

Cosa accadrà quando il virus sarà finalmente scomparso e si potrà tornare al 100% alle proprie attività?

Di seguito 3 possibili scenari:

– i canali digitali resteranno nella vita delle persone e determinate attività potranno essere svolte solo online

– ci sarà un progressivo ritorno al pre-pandemia: riportando tutte le esperienze di acquisto in presenza ed eliminando tutto ciò che è accaduto da gennaio 2020

– le aziende concentreranno le proprie forze verso l’esperienza ibrida: un’esperienza di acquisto che possa essere fruita e vissuta in maniera ottimale (dal consumatore) sia online che offline.