WeSchool, la startup che dal 2016 aiuta i docenti con una piattaforma di classe digitale e con corsi sulle metodologie didattiche innovative, chiude un aumento di capitale da 6,4 milioni di euro sottoscritto da P101, lead investor con i fondi P102 e Italia 500 – Gruppo Azimut, TIM Ventures, CDP Venture Capital Sgr, Club Digitale e Club Italia Investimenti 2.
“TIM Ventures ha creduto fin dalla sua nascita in WeSchool, investendo dall’inizio nella nuova didattica innovativa che sta diventando sempre più importante”, dichiara Carlo Nardello, Presidente di TIM Ventures e Chief Strategy, Customer Experience and Transformation Officer di TIM. “La partecipazione alla crescita di una piattaforma che è oramai diventata una delle infrastrutture digitali della scuola italiana conferma ancora una volta il ruolo centrale di TIM nella digitalizzazione del Paese”.
WeSchool ha 1,7 milioni di utenti registrati e permette ai docenti di condividere materiali e video, fare esercizi, discutere con gli studenti e innovare la didattica in aula con lavori di gruppo, test istantanei e con metodologie come la classe capovolta o il teach-to-learn, in cui sono gli studenti – supportati dai docenti – ad essere al centro del processo di apprendimento.
Durante il lockdown la piattaforma – unica italiana tra le tre indicate sul sito del Ministero dell’Istruzione – è stata utilizzata per la didattica a distanza, permettendo a più di 1 milione di utenti attivi ogni giorno da smartphone o da computer di non interrompere la continuità didattica.
“La didattica a distanza del lockdown, talvolta inefficace per mancanza di strumenti adeguati o perché ripeteva la dinamica frontale delle aule, ha avuto lo straordinario effetto di aumentare le competenze digitali di tutta la scuola italiana” – racconta Marco De Rossi, fondatore e AD di WeSchool – “Questo ci permetterà con il back to school di diffondere sempre di più il modello di didattica integrata in cui crediamo, in cui la tecnologia è usata sia in aula sia a casa ed è al servizio del docente per fare una didattica sempre più coinvolgente e cooperativa”.
Si ritorna sui banchi in presenza, ma la didattica digitale resta
“Il settore dell’educazione e della formazione in generale sono in profonda trasformazione: la vita sempre più digitale richiede che le competenze si formino in un ambiente coerente e flessibile. WeSchool rappresenta oggi la piattaforma all’interno della quale la didattica ed i suoi attori possono trovare quello che serve alla scuola nel suo complesso per questa evoluzione che il lockdown non ha fatto altro che accelerare” – commenta Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101.
Se infatti con sempre maggiore premura ci si prepara oggi al rientro in classe, la didattica a distanza non tornerà ad essere una chimera, ma entrerà in modo sistematico nel mondo dell’istruzione italiano, tra classi alternate e necessità di mantenere il distanziamento sociale.
La formazione digitale resterà quindi una realtà e con gli strumenti corretti può trasformarsi in un modo per potenziare l’offerta scolastica.
“L’istruzione, la formazione digitale e la didattica integrata sono priorità per un’Italia che riparte” – ha commentato Francesca Bria, Presidente di CDP Venture Capital Sgr – “Ripensare la scuola, alla luce delle trasformazioni in corso, è fondamentale per il futuro del nostro Paese, per supportare il talento di docenti e studenti occorre rafforzare le nuove metodologie di apprendimento digitale. WeSchool si è messa al servizio della scuola con visione ed efficacia durante l’emergenza Covid-19 e siamo lieti di supportare una piattaforma italiana con forti capacità di crescita in un settore così strategico nella convinzione che l’istruzione e la conoscenza siano il cuore della democrazia”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/tips-graphic-design1.jpg332590Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2020-08-26 10:30:042020-08-26 17:16:50Il ritorno in classe si fa anche con la didattica integrata: WeSchool accelera e aiuta le scuole
Pubblicare diversi tipi di contenuto significa più opportunità per aumentare le interazioni da parte degli utenti e, come possibile conseguenza, la crescita organica della fanbase di Instagram.
Instagram consente di aggiungere fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma sembra che la quantità ottimale per raggiungere il massimo engagement sia di nove hashtag.
Organizzare un concorso o un giveaway è una strategia che funziona nel 99% dei casi per aumentare la follower base, oltre che consolidare la presenza del brand sulla piattaforma.
Passano gli anni, cambiano i trend, Mark Zuckerberg rilascia nuove feature per le sue piattaforme, ma il problema principale dei marketer rimane sempre uno: come faccio ad aumentare la follower base del profilo Instagram del mio brand?
Purtroppo per Instagram, al contrario di Facebook, non è mai esistita un’opzione di advertising pensata per raggiungere direttamente questo obiettivo.
Per molti brand, ma soprattutto per parecchi influencer, al principio l’unica alternativa è stata quella di acquistare fake follower per “gonfiare” la propria fanbase, ma sappiamo tutti benissimo quanto sia una mossa sbagliata e assolutamente inutile.
Esiste quindi un modo per aumentare in modo organico la follower base di Instagram?
Non c’è un unico modo predefinito per riuscire ad ottenere organicamente nuovi follower per il proprio profilo, ma esistono diverse strategie che combinando engagement, awareness e contenuti di qualità possono aiutare ad aumentare la propria fanbase.
Vediamo insieme quali sono le sei tattiche più utilizzate per raggiungere questo obiettivo.
#1 Pubblica regolarmente e negli orari migliori
Partiamo dalle basi ovvero dalla frequenza di pubblicazione, che influisce notevolmente sulla crescita della fanbase – oltre che sul tasso di engagement.
Per riuscire a rimanere al passo con l’algoritmo di Instagram, è consigliato pubblicare almeno un contenuto al giorno, ovviamente nei momenti della giornata considerati migliori.
Secondo uno studio di SproutSocial, basato sui dati di Instagram che riportano i momenti di maggiore attività da parte degli utenti sulla piattaforma, il momento perfetto nel 2020 per condividere contenuti su Instagram sarebbe il mercoledì alle 11:00 e il venerdì tra le 10 e le 11:00.
In generale comunque per raggiungere un buon livello di engagement si consiglia di pubblicare dal martedì al venerdì tra le 10:00 e le 15:00.
#2 Investi nella produzione di contenuti differenti
Post nel feed, Instagram Stories, IGTV, filtri AR e il nuovo arrivato Reels: la piattaforma mette a disposizione una grande varietà di formati per i tuoi contenuti, perché non testarli tutti per capire qual è quello che meglio funziona per acquisire nuovi follower?
Il livello di engagement infatti non è più collegato esclusivamente ai post nel feed: ora questo calcolo include anche metriche come le risposte e le menzioni nelle storie, le visualizzazioni dei video IGTV, l’utilizzo dei filtri etc.
Questo vuol dire che pubblicare diversi tipi di contenuto significa più opportunità per aumentare le interazioni da parte degli utenti e, come possibile conseguenza, la crescita organica della fanbase di Instagram.
#3 Utilizza gli hashtag giusti
Confermiamo che gli hashtag continuano ad essere di fondamentale importanza per aumentare la reach delle pubblicazioni su Instagram.
Ma è necessario scegliere quelli giusti, senza esagerare. Instagram consente di aggiungere fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma sembra che la quantità ottimale per raggiungere il massimo engagement sia di nove hashtag.
In generale, è meglio evitare di utilizzare hashtag vaghi o troppo popolari perché il contenuto rischia di passare inosservato tra i milioni di post che vengono pubblicati ogni minuto.
Esempio, se siamo un artista che pubblica dipinti con l’acquerello, l’hashtag #watercolor è troppo generico. Piuttosto, se si tratta di un dipinto di fiori, utilizzeremo l’hashtag #WatercolorFlowers oppure #FloralWatercolor per raggiungere un target più specifico.
Esistono inoltre siti web o applicazioni che aiutano a trovare gli hashtag giusti da utilizzare, partendo da un argomento, come ad esempio DisplayPurposes.
Di grande utilità anche il tag di posizione, che aiuta a localizzare per esempio le piccole attività locali, in modo che gli utenti possano trovarle più facilmente dopo aver visto un contenuto.
#4 Organizza concorsi e giveaway
Lo sappiamo tutti: le persone amano ricevere prodotti gratuitamente e fanno di tutto pur di partecipare a un contest per vincere qualcosa.
SproutSocial afferma che il 72% dei consumatori si aspetta di trovare sconti o promozioni speciali sui canali social media brand. Al contrario, solo il 18% degli marketers pensa che sia necessario comunicare sconti e promozioni sui canali social.
Per questo organizzare un concorso o un giveaway è una strategia che funziona nel 99% dei casi per aumentare la follower base, oltre che consolidare la presenza del brand sulla piattaforma.
Ovviamente uno dei requisiti fondamentali per partecipare al concorso o al giveaway è quello di seguire la pagina e commentare il contenuto taggando i propri amici o colleghi (che a loro volta dovranno seguire la pagina).
Un altro modo per aumentare la brand awareness e quindi ottenere nuovi follower è quello di collaborare con altri brand o con influencer, per esempio per il lancio di un nuovo prodotto in edizione limitata o per promozionare un concorso sul proprio profilo.
Se non si dispone di un budget dedicato esclusivamente alle collaborazioni con influencer, i micro-influencer continuano ad essere strategicamente efficaci per raggiungere un pubblico relativamente piccolo, ma realmente interessato e coinvolto.
In generale lavorare con gli influencer, in particolare appunto i micro e nano-influencer, crea un senso di fiducia nei confronti del brand da parte degli utenti.
E mentre loro pubblicano contenuti e parlano del brand ai loro follower, il profilo Instagram aziendale comincerà a crescere organicamente.
Concludendo, esistono molti metodi per far aumentare la propria follower base in modo organico. Alcuni possono portare a una crescita più rapida (come ad esempio concorsi e giveaway) mentre altri sono più lenti a produrre risultati (come investire nella produzione di contenuti differenti).
Controllare gli insight del profilo per analizzare l’andamento dell’account è fondamentale per migliorare la strategia di acquisizione di follower. Ad esempio, se ci sono grandi picchi in determinati giorni, è possibile dedurre quale tipo di contenuto è stato pubblicato in quel momento e quindi se il contenuto è performante o meno.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/follower-su-Instagram.jpg504914Daniela Chiorbolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaniela Chiorboli2020-08-26 09:30:432020-08-26 17:16:295 strategie per aumentare in modo organico la follower base di Instagram
Creare contenuti ingaggianti significa generare una reazione nel proprio pubblico.
10 consigli utili per capire se i tuoi contenuti sono davvero così coinvolgenti. Mettiti alla prova!
Ti sei mai chiesto cosa significa creare contenuti che coinvolgano davvero chi ti segue o che attirino potenziali clienti?
Innanzitutto è meglio spiegare cosa significa davvero ‘coinvolgere’: in inglese si usa la parola ‘engagement’ ossia coinvolgimento, termine caro a tutti i marketer che lavorano online.
Difficile da definire realmente. Significa che il contenuto deve essere d’impatto verso il pubblico, talmente d’impatto da generare una reazione, che sia un commento, un like, una condivisione sui social; oppure visitare una pagina, cliccare su un link, inserire a carrello un prodotto su un sito web. Qualsiasi cosa che faccia sì che si crei interazione e l’utente passi all’azione.
È proprio qui che entra in gioco l’importanza delle metriche per misurare il nostro obiettivo. Se il nostro scopo è creare contenuti ingaggianti per i social media, allora dovremo andare a misurare quante reazioni riceviamo: like, commenti, condivisioni. Saranno questi indicatori che ci diranno se il nostro contenuto ha avuto successo o meno.
Allo stesso modo se stiamo parlando di contenuti su un sito web, andremo a definire indicatori di performance diversi. Sulla base del canale a cui ci riferiamo, potrebbero essere: il numero di visitatori della pagina, il tempo medio che passano su quella pagina, il numero di click generati su un link, o il tasso di conversione se abbiamo un eCommerce.
L’importante è sempre sapere cosa stiamo facendo e perché, per arrivare ad essere in grado di misurare i risultati ottenuti.
Ma veniamo al nocciolo della questione e capiamo come creare questi contenuti tanto preziosi.
I nostri consigli su come creare contenuti bomba
Crea una scaletta
È facile perdersi nel flusso di idee e non andare dritti al punto con il nostro contenuto. Il primo consiglio infatti riguarda la pianificazione del lavoro. Crea la cosiddetta scaletta di punti da trattare, organizzare le idee aiuta tantissimo.
Chiediti cosa si aspetta il tuo pubblico e cerca di idare un contenuto che possa andare incontro alle sue esigenze, rispondere alle sue domande, avere un valore aggiunto.
Se prendiamo ad esempio la scaletta di questo articolo che tratta dei consigli per creare contenuti ingaggianti, il primo punto è un paragrafo introduttivo che spiega il focus, in modo che l’utente trovi subito quello che cerca, dopodiché arrivano i punti di approfondimento e l’articolo si compone di seguito.
Rispondi a una domanda
Un altro buon consiglio per attivare subito l’interesse del nostro interlocutore è cercare con i nostri contenuti di rispondere a domande frequenti degli utenti, dargli le risposte che cercano, risolvere i loro dubbi, perplessità o problemi. Avremo fatto bingo, perché troveranno esattamente quello che stanno cercando e riterranno il nostro contenuto di valore e molto utile.
Introduci domande
Viceversa anche fare domande è un buon modo per ingaggiare gli utenti. Anche in questo articolo, se notate, abbiamo iniziato con una domanda. Non è detto che l’utente sappia rispondere, ma sarà incuriosito nel continuare la lettura per trovare la risposta che cerca.
Usa la creatività con l’intento giusto
Innanzitutto devi sapere perché stai creando un certo contenuto e a chi è indirizzato. Come sempre è importante chiedersi quale scopo vogliamo raggiungere e conoscere l’audience di riferimento. Dobbiamo sempre creare qualcosa con un motivo e per qualcuno.
Per questa ragione, spazio alla creatività, ma mirata. Alcune idee possono essere brillanti, ma non adatte al nostro pubblico di riferimento perciò non risulteranno efficaci al raggiungimento del nostro obiettivo.
Una cosa che ti aiuterà nel creare un contenuto di valore e che può fare la differenza è cimentarsi con qualcosa che davvero ti appassiona. Sarai quindi portato ad approfondire, a metterti in prima linea nel capire cosa può funzionare e cosa no, sicuramente avrai un occhio di riguardo e anche chi si imbatterà nei tuoi contenuti lo percepirà.
L’autenticità del racconto, la passione e la dedizione trapeleranno, e in questi casi il risultato è sempre assicurato. Quando c’è entusiasmo si capisce ed è difficile sbagliare.
Includi i cosiddetti ‘Acchiappareach’
Un altro metodo è quello di utilizzare citazioni che possano essere condivise. Spesso utilizzato da blogger che inseriscono dei blocchi con frasi che attirano l’attenzione. La nostra audience si riconosce nelle parole scritte e quindi condivide.
Potresti anche inserire direttamente dei bottoni per la condivisione e con un semplice click, il gioco è fatto!
Inserisci un invito all’azione
Importante è sempre inserire la cosiddetta call to action ossia l’invito all’azione per utente.
Che sia un post o un articolo di blog, dobbiamo inserire un rimando a quello che vogliamo il nostro pubblico faccia. Se si tratta di un prodotto, il link alla pagina prodotto, un format per la raccolta contatti o per l’iscrizione alla newsletter. I nostri contenuti devono sì informare e dare valore, ma in cambio dobbiamo arrivare a chiedere qualcosa anche all’utente.
Includi link interni
Per rendere più interessanti i tuoi articoli puoi includere link interni che rimandino ad approfondimenti o a pagine di vendita. Questo sarà un modo per far rimanere più a lungo il tuo utente sul sito web e aiuterà anche lato SEO: la credibilità della tua pagina acquisterà un punteggio maggiore. Indirizza le persone verso pagine cruciali sul tuo sito e punta sempre ad ottenere il risultato sperato.
Anche inserire recensioni e testimonianze del tuo prodotto o servizio può aiutare. Il tuo pubblico si potrà riconoscere nell’autenticità di queste e sarà portato ad essere maggiormente coinvolto.
Questo genere di contenuti aumentano la tua credibilità e instaurano un dialogo diretto con chi li vede.
Usa i video
Ultimo ma non per importanza: anche il formato del contenuto fa la sua parte.
Circa l’80%di chi naviga su un sito eCommerce predilige contenuti video, rispetto a immagini di elevata qualità o descrizioni di prodotto; si stima che 1 minuto di video equivalga a 1,8 milioni di parole comunicate.
Sono più diretti, immediati e facili da fruire. Puoi creare video tutorial, test e recensioni di prodotto, ma anche Q&A video o altri contenuti per generare brand awarness, facendo trapelare i valori del tuo marchio, raccontando chi sei.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/contenuti-ingaggianti-2.jpg390727Michela Fenilihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMichela Fenili2020-08-25 11:30:062020-08-26 17:16:40Sei sicuro che i tuoi contenuti siano ingaggianti?
La creazione di una landing di successo richiede una pianificazione attenta e precisa: esistono alcune best practice per rendere una pagina di destinazione maggiormente efficace.
Per creare la landing page perfetta è bene studiare gli esempi meglio riusciti del proprio settore.
La landing page è, come dice il nome stesso, una pagina di atterraggio, un elemento strategico, costruito con uno scopo ben preciso: convincere l’utente a convertire, spingendolo ad acquistare, a fissare un appuntamento o a lasciare un contatto. La creazione di una landing di successo richiede una pianificazione intelligente, dettagliata e creativa.
Come si crea una landing page di successo?
Esistono alcune best practice per rendere una landing page più efficace:
creare un design privo di ingombri: le landing page hanno un solo obiettivo, cioè guidare l’utente verso la conversione. Pertanto, è bene mantenere solo gli elementi che possono a servire questo scopo, lasciando il resto libero. Ad esempio, menù di navigazione, footer, etc., che sono elementi tipici di una pagina di un sito web, devono essere evitati, poiché potrebbero essere fonte di distrazione per l’utente.
concentrare l’intera pagina su un’unica offerta: ridurre le distrazioni significa anche mantenere il minor numero di inviti all’azione (CTA). Il pulsante della call to action dovrà essere messo above the fold, ben in evidenza, in modo che l’utente non si senta in obbligo di scrollare la pagina.
seguire la gerarchia dei contenuti: qualsiasi landing page sarà caratterizzata principalmente da un titolo, un sottotitolo, una copia del corpo, un modulo e un rich media. Tutti questi elementi dovranno essere organizzati in una gerarchia appropriata che aiuterà l’utente a navigare nella pagina di destinazione.
usare una dichiarazione di valore chiara e concisa: il contenuto della landing page è molto diverso rispetto a quello di un post di blog, poiché cerca di convincere il lettore a compiere un’azione. Per ispirare le persone si consiglia di enfatizzare i verbi d’azione, esplicitare i vantaggi e utilizzare volti di persone che creano empatia nelle immagini. Inoltre è bene inserire prove sociali come recensioni e certificati, per infondere fiducia nel brand.
mantenere i form di contatto semplici e chiari: è bene raccogliere solo le informazioni essenziali, necessarie per qualificare l’utente per la fase successiva della canalizzazione, in quanto la richiesta di troppi dati potrebbe far desistere l’utente dalla compilazione.
adottare un approccio mobile-first: è fondamentale che le pagine siano consultabili da qualsiasi tipologia di dispositivo, inclusi tablet, smartphone, etc.
testare le landing page: è sempre meglio sperimentare versioni diverse delle pagine di destinazione, per vedere quale di esse abbia il tasso di conversione più elevato. Qual’è un buon tasso di conversione per una landing page? Il tasso di conversione medio è di circa il 2,4%, ma le migliori in assoluto raggiungono anche una percentuale del 10%.
Quali sono le migliori landing page in circolazione?
Secondo Unbounce, per creare la pagina di destinazione perfetta è bene studiare gli esempi meglio riusciti del proprio settore. All’interno di questo articolo abbiamo selezionato 15 landing page da cui trarre ispirazione. Vediamole insieme.
1. Landing Page di Netflix
La landing page di Netflix non menziona da nessuna parte in cosa consiste il servizio o il prezzo dell’abbonamento premium. Questo non sorprende affatto: Netflix è un brand conosciuto e quasi tutte le persone sono già a conoscenza di queste informazioni. Tuttavia questa pagina ha tutte le caratteristiche di una landing page perfetta: ha un design minimale ed elegante, una call-to-action chiara ed accattivante, un form di contatto semplice da compilare.
Perché è d’ispirazione?
Messaggio breve e conciso: il testo sulla pagina è breve ed ha una funzione molto precisa, ovvero rispondere a ogni possibile obiezione di un cliente Netflix.
Va contro le regole: Netflix usa il colore rosso per mettere in evidenza i pulsanti e le CTA, andando contro tutte le regole UX. Il rosso, infatti, psicologicamente rappresenta il pericolo. Ma per Netflix funziona chiaramente, ed anzi, è un modo intelligente per farsi notare, perché indica l’urgenza di compilazione del form (oltre ad essere il colore del brand, naturalmente).
Modulo semplice da compilare: inizialmente, Netflix chiede solo un’email. Se hai seguito l’evoluzione delle landing page di Netflix, ti sarai accorto che i moduli sono stati snelliti sempre di più nel tempo, arrivando a chiedere solo le informazioni necessarie.
2. Landing Page di Airbnb
Airbnb utilizza numerose landing page, ognuna appositamente studiata per un determinato target e scopo.
L’esempio rappresentato nell’immagine, mira a far diventare il visitatore un host Airbnb. Persuadere i proprietari di case ad aprire i loro spazi personali agli estranei non è un compito semplice, ma sai cosa aiuta? Mettere in evidenza il guadagno potenziale!
Perché è d’ispirazione?
Copy accattivante: “Diventa host Airbnb e inizia a guadagnare” leggiamo in alto alla pagina… e chi non vorrebbe poter guadagnare qualche soldo in più? Addirittura è stato inserito un calcolatore che mostra il potenziale guadagno in base all’area in cui vive l’utente, il tipo di camera che offre ed il numero di viaggiatori che è disposto ad ospitare.
Affronta le preoccupazioni dei potenziali host: con il contenuto garantisce che l’host avrà strumenti di fiducia e sicurezza che gli permetteranno di accettare una prenotazione solo se si sentirà a proprio agio, che ogni prenotazione sarà coperta da una protezione in caso di danni fino a 1.000.000 di dollari e che il sistema di pagamento sarà sicuro e flessibile.
3. Landing Page di Shopify
Shopify è una piattaforma di vendita che serve ad avviare, gestire e far crescere un’attività commerciale. Questo esempio di landing page di Shopify punta tutto sulla semplicità, sia in termini di layout, che di contenuti.
Perché è d’ispirazione?
Contenuto essenziale, ma conciso: la landing page contiene solo un titolo orientato all’utente “Vendi online con Shopify“ e tre paragrafi che trattano i vantaggi dell’utilizzo di questa piattaforma, ovvero facilità d’uso e prezzi esigui.
Form di contatto in evidenza: il modulo è messo in primo piano, subito in alto alla pagina e richiede una sola informazione, l’email. In questo modo non assilla l’utente con mille informazioni, che potrebbero farlo desistere dalla conversione.
Prove sociali: la landing page è arricchita con call to action (“Fidati di oltre 150.000 aziende in tutto il mondo“) e recensioni sul prodotto, che servono come eccellente prova sociale per ridurre i dubbi e migliorare la credibilità.
La Athabasca University ha aperto la strada alla formazione a distanza in Canada negli anni ’70. Oggi utilizza le landing page per potenziare le sue iniziative di iscrizione online, incluso questo esempio che rappresenta i suoi 14 programmi di certificazione. È una scelta intelligente poiché le landing page consentono all’università di focalizzare l’attenzione dell’utente su porzione delle sue offerte.
Perché è d’ispirazione?
Obiettivo chiaro: questa landing page è dedicata a tutte le persone che vorrebbero migliorare il grado della propria istruzione, ma sentono di non avere tempo per perseguirla. Questo messaggio è messo in evidenza grazie ad una chiara call to action “Tempo per la mia vita. Tempo per la mia certificazione” e con del contenuto creato ad hoc, che fa appello al desiderio di auto-realizzazione.
È un classico esempio di Z-pattern: sfrutta la gerarchia visiva per muovere lo sguardo dell’utente. In questo modo, l’occhio è incoraggiato a spostarsi dal logo dell’Università di Athabasca fino allo slogan, quindi in diagonale in direzione del copy della pagina, e infine alla sua destra verso la call to action.
5. Landing Page di Deliveroo
Deliveroo è una società di consegne alimentari fondata nel Regno Unito, che ora opera in molte città del mondo. Mentre il loro sito web si rivolge ai clienti che richiedono consegne di cibo, questa landing page è rivolta ai ristoranti che vogliono collaborare con Deliveroo.
Perché è d’ispirazione?
Design complessivo orientato al business: invece di foto di poke deliziosi e pizze appena sfornate, questa landing page si concentra su un video che racconta la preparazione dei piatti e le consegne. Inoltre è stata inserita una frase esplicativa per evidenziare istantaneamente ciò che i ristoranti possono guadagnare dalla collaborazione con Deliveroo.
Moduli online molto semplici: i moduli online possono aiutare le aziende a raccogliere informazioni importanti sui clienti. Tuttavia, se sono troppo lunghi o complicati, è probabile che vengano rimbalzati. In questo caso, Deliveroo ha incluso solo i dettagli più importanti e semplificando la compilazione del modulo, con elenchi a discesa ed etichette chiare.
Include una politica sulla privacy: se il modulo richiede informazioni sensibili, è necessario rassicurare i visitatori, mettendo in evidenza la politica sulla privacy. Deliveroo ha aggiunto un link alla sua politica direttamente sotto il pulsante “Invia”, rendendolo maggiormente visibile.
6. Landing Page di Branch Furniture
Non è affatto semplice arredare il proprio ufficio, e questo Branch Furniture lo sa perfettamente! La loro landing page rassicura immediatamente l’utente mettendo in evidenza i vantaggi nella scelta del servizio: qualità del prodotto, velocità della progettazione e dell’installazione e risparmio.
Perché è d’ispirazione?
Titolo fortemente esplicativo: “Mobili per ufficio installati con semplicità“, in poche parole rende evidente la sua unique selling proposition (USP) e il target a cui si rivolge. La landing page evidenzia che si tratta di un’esperienza di collaborazione, con progettazione gratuita e spese di installazione incluse.
Usa CTA intelligenti: sebbene la pagina abbia più di una call to action, finiscono tutte per portare l’utente nello stesso posto. Usare una call to action differente aiuta i visitatori a capire le fasi successive del processo.
7. Landing Page di Blue Forest Farms
I produttori di canapa hanno difficoltà a dissociarsi dalla cultura della cannabis, mentre la landing page di Blue Forest Farms ha un approccio più moderno. Dal design pulito, al copy persuasivo, dimostra chiaramente che si tratta di un settore che richiede di essere preso sul serio.
Perché è d’ispirazione?
Approccio “raffinato”: Blue Forest Farms commercializza olio di canapa in forme diverse, dallo stato grezzo, al prodotto white label pronto per il mercato. Oltre a elencare queste tipologie di prodotto, questa landing page illustra il processo attraverso il quale viene perfezionata la loro canapa, sottolineando la cura e il mestiere che le riguardano.
Design semplice: invece di riempire la pagina con troppe informazioni, Blue Forest Farms lo mantiene semplice, per incoraggiare la compilazione del form di contatto il più presto possibile.
8. Landing Page di Bouquet Bar
“Regali di lusso… solo perché“. Bouquet bar afferma che non c’è bisogno di una scusa per impressionare qualcuno che ami, con un mazzo di fiori.
Perché è d’ispirazione?
Offre la possibilità di scelta: per coloro che vogliono creare qualcosa di personalizzato, la prima call to action invita a creare il proprio bouquet, mentre per chi ha poco tempo o immaginazione, esistono dei bouquet già pronti all’uso.
Uso di immagini suggestive: le fotografie mettono in mostra i soggetti che ricevono il dono, con lo scopo di generare empatia e suscitare emozioni.
9. Landing Page di Campaign Monitor
La landing page della piattaforma di email marketing Campaign Monitor riunisce molte delle best practice per le pagine di destinazione citate in precedenza nell’articolo: include un copy chiaro e persuasivo, prove sociali ed un unico obiettivo perseguibile: “Progetta la tua prima email HTML ora“.
Perché è d’ispirazione?
Coerenza del messaggio: hai notato quante volte la keyword “email HTML” compare all’interno della pagina? Rimanere concentrato su questo unico obiettivo potrebbe favorire la conversione.
CTA attraente: l’abbiamo già menzionata sopra, la call to action “Progetta la tua prima email HTML ora” non è la classica frase scontata, come potrebbe essere “Ulteriori informazioni“.
Usa immagini di persone reali: come già detto per la landing page precedente, utilizzare fotografie realistiche di persone potrebbe aiutare a suscitare emozioni nei visitatori e potrebbe renderli più propensi a convertire.
Fast Mask crea e vende maschere e coperture per il viso progettate per essere utilizzate da ciclisti, motociclisti, ed altri amanti degli sport estremi. Questa landing page si rivolge agli amanti del brivido e mostra alcune fantasie che possono essere scelte, oltre alle diverse modalità per poterle indossare
Perché è d’ispirazione?
Mette in evidenza i prodotti più venduti: Fast Masks produce oltre 100 fantasie di maschere diverse, ma questa landing page mostra solo cinque delle loro opzioni più popolari. Questo è sufficiente per far capire all’utente che tipologia di prodotti potrà trovare nel sito, evitando di trasformare la pagina in un grande elenco di prodotti.
Si concentra sui vantaggi: molti visitatori potrebbero pensare di acquistare una maschera per la prima volta, quindi la pagina di destinazione richiede tempo per spiegare alcuni dei vantaggi principali di indossarne una, ad esempio il grado di protezione, la qualità del prodotto, la varietà del catalogo, e molto altro.
Include prove sociali: la landing page contiene recensioni sul prodotto, che servono come eccellente prova sociale per ridurre i dubbi e migliorare la credibilità dell’azienda.
11. Landing Page di Goby
“Spazzolatura perfetta“, questo è ciò che la landing page di Goby promette, offrendo ai visitatori la sicurezza e la curiosità di fare clic. Non solo il loro pluri-premiato spazzolino elettrico ha alcuni riconoscimenti impressionanti, ma è anche conveniente e supportato da una garanzia di rimborso.
Perché è d’ispirazione?
Caratteristiche dello spazzolino da denti: mette in evidenza tutti gli elementi dello spazzolino Goby attraverso un’immagine, in questo modo i visitatori possono vedere da soli come sono le “setole morbide e premium” e la “testina oscillante“.
Messaggio ad alto impatto sociale: gli acquirenti amano supportare marchi che sono mossi da forti valori. In fondo alla pagina si evidenzia che Goby desidera rendere l’igiene orale accessibile a tutti ed è partner del programma Global Student Outreach della NYU College of Dentistry.
Foto di Instagram: il carosello delle foto di Instagram, in fondo alla pagina, è una grande riprova sociale. Queste immagini di influencer che usano lo spazzolino, lo rendono un prodotto alla moda e ne stimolano l’acquisto.
Qualcuno ama davvero il processo di selezione dell’assicurazione auto? La risposta probabilmente è no. Bisogna contattare assicuratori diversi, confrontare le loro tariffe e scrutare attentamente i contratti. Ma questa landing page di Panda7 promette di rendere le cose molto più semplici.
Perché è d’ispirazione?
Vantaggi chiari: la landing page chiarisce che ci sono due principali vantaggi nell’uso del servizio. Innanzitutto, consente di risparmiare tempo, permettendo di confrontare le migliori tariffe online. In secondo luogo, consente di risparmiare denaro (fino al 30%, in alcuni casi). Questi due punti vengono ripetuti più e più volte in diversi modi.
Intestazione intelligente: la call to action in alto alla pagina cambia in modo intelligente, trasformandosi da numero di telefono a “Confronta le quotazioni” durante lo scorrimento della pagina.
13. Landing Page di Twinwoods Adventure
La landing page di Twinwoods Adventure è dedicata agli amanti dello sky-diving. Bluespark Digital ha creato una pagina che pullula di energia ed eccitazione rimanendo concentrata sulla conversione.
Perché è d’ispirazione?
Contatti in evidenza: come per altre landing page viste finora, il design incoraggia lo scorrimento verso il basso. Facendo clic sulla freccia sotto la CTA si effettua uno scrolling, tuttavia il numero di telefono resta in evidenza nella pagina.
Fornisce prove dell’esperienza: Twinwoods Adventure vende un’esperienza, perciò la prova sociale è fondamentale. La pagina contiene sia testimonianze, che recensioni, da Google, Facebook e TripAdvisor.
Ulteriori informazioni: in fondo alla pagina l’utente può trovare tutte le informazioni utili di cui potrebbe aver bisogno. Probabilmente, questa sezione potrebbe essere messa maggiormente in evidenza, ma Twinwoods Adventure la inserisce in maniera intelligente, senza allungare la pagina.
14. Landing Page di Smalls – Food for Cats
La landing page di Smalls – Food for Cats offre un servizio di abbonamento di cibo per gatti di alta qualità, nella varietà umida o secca. Questo prodotto offre numerosi benefici: offre un alito più fresco, un pelo più lucido e maggiore energia.
Perché è d’ispirazione?
Coupon: in alto alla landing page, una call to action mette in evidenza la possibilità di ottenere uno sconto del 25% sul primo acquisto.
Uso dei colori: a pagina suddivide ogni sezione con un colore di sfondo diverso, dando al tutto un aspetto divertente e giocoso.
Recensioni: questa pagina di destinazione contiene oltre 11 divertenti e tenere fotografie di gatti che si godono il prodotto.
15. Landing Page di Zumba
Sì, questa forse non te l’aspettavi, ma la landing page di Zumba non serve a reclutare studenti, bensì nuovi istruttori per questa disciplina.
Perché è d’ispirazione?
Uso delle parole e della fotografia: Zumba è uno sport incentrato sul movimento e questa landing page cattura l’energia cinetica con fotografie ad alta risoluzione di persone che saltano, ballano e ridono. Anche il copy è molto seducente.
Video di supporto: con i programmi di fitness, è sempre meglio mostrare alcuni contenuti video, in modo da dare ai visitatori un assaggio di come sarà effettivamente provarli da soli. La pagina utilizza una combinazione di video professionali e contenuti creati dagli istruttori per offrire uno sguardo nel mondo di Zumba.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/esempi-di-landing-page.jpg465930Monica Brignolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMonica Brignoli2020-08-25 09:30:252022-04-07 10:10:1115 esempi di landing page da cui trarre ispirazione
Collezioni, prodotti o packaging limited edition richiamano subito la nostra attenzione: il fascino irresistibile di un qualsivoglia vantaggio.
Quanto una buona strategia di marketing mescolata alla psicologia e correlata alla nostra necessità di soddisfare istinti primordiali riesce dunque a condizionarci nella decisione di acquisto?
Cosa ci viene in mente quando leggiamo limited edition? Di sicuro subito pensiamo ad un prodotto o ad un servizio che è limitato nelle quantità o nel tempo. In effetti una delle strategie marketing di maggior successo è proprio quella che consiste nel creare un senso di urgenza nella sfera del desiderio.
Un misterioso, ma perfettamente studiato, mix tra psicologia ed economia che agisce sulla nostra sfera emotiva. Ci spinge naturalmente, quasi come una pulsione inspiegabile, a desiderare e acquistare un qualcosa di cui potremmo probabilmente fare a meno.
Il vantaggio dell’esclusività
Del resto anche le nozioni di economia ci insegnano che la scarsità di un bene porta ad un aumento della domanda. Ed ecco quindi che variabili come scarsità, prezzo diverso da quello a cui un brand ci ha abituato, esclusività ed urgenza, si mescolano sapientemente per far crescere in noi l’irrefrenabile attrazione verso un prodotto in edizione limitata.
Tutto ciò che percepiamo come raro, da collezione, irripetibile, assume un valore più alto. Un esempio ce lo dà Starbucks con le sue limited edition cups che presenta ogni anno in occasione delle festività. Piccoli cambiamenti come i colori accesi e le fantasie a tema natalizio a noi scaldano il cuore ed enfatizzano l’atmosfera. Al brand incrementano le vendite e contemporaneamente anche l’awareness grazie alla condivisione sui social di contenuti generati dagli utenti stessi, come nel caso del coloratissimo Unicorn Frappuccino. Una mossa studiata non solo per fidelizzare i clienti ma anche – e soprattutto – per aumentare le vendite in quel particolare periodo in cui il principale trend era quello degli unicorni.
Si scrive limited edition, si legge persuasione
Il lancio di prodotti che non saranno in seguito replicati fa intuire come un’ipotetica perdita del vantaggio crei confusione nel processo decisionale e spinga a un’urgenza che va oltre il reale bisogno.
Nel settore fashion, già da qualche anno, alcuni tra i brand più conosciuti hanno adottato la strategia del marketing drop. Limited edition lanciate all’ultimo istante solo per un tempo limitato, o come in casi estremi solo per un giorno. Ovviamente le richieste superano di gran lunga le disponibilità, trasmettendo così un continuo senso di attesa per i futuri eventi e dilatando l’attenzione degli utenti nell’intero anno.
Il brand Supreme ogni anno propone sul mercato internazionale una linea di abbigliamento in quantità limitata. La corsa all’acquisto è feroce: file infinite fuori gli store e prenotazioni online tramite robot. Non mancano neanche i rivenditori che aumentano il costo dei prodotti fino al 600%.
Qualcuno potrebbe dunque chiedersi se questo tipo di acquisto, che rasenta una specie di guerra all’accaparramento, valga effettivamente la pena. Ebbene, richiamando di nuovo il senso di esclusività, unito al fascino dell’irrepetibilità a braccetto con lo status di prestigio, la risposta è istintivamente positiva. Vi ricorda qualcosa la collaborazione di Supreme con Louis Vuitton?
I prodotti lanciati con scarsa disponibilità sembrano difatti più preziosi, nonostante la loro sostanza sia quella di sempre e a cui siamo abituati o affezionati. Mentre le limited edition con varianti di gusto hanno dimostrato scarso successo, come la Vanilla Coke del 2007, quelle che parlano al cliente come ad un amico hanno letteralmente spopolato sul mercato.
Un esempio è quello di Coca-Cola che pochi anni fa con la campagna Share a Coke ha scatenato la caccia alla lattina con il proprio nome. Di nuovo la spia dell’urgenza si è immediatamente accesa nelle menti dei consumatori. La corsa all’acquisto è stato il successo a cui ambiva la strategia marketing, in termini di incremento vendite e awareness. Stesso discorso per le bottigliette di acqua Evian firmate Chiara Ferragni.
Quest’anno, in piena emergenza Covid, Absolut Vodka ha presentato, con una collaborazione tutta italiana firmata MSGM, la sua bottiglia in edizione limitata. Puntando sul concetto hype del restare uniti in un momento tristemente straordinario, il brand ha ideato la frase “Nothing makes sense when we’re apart“, leggibile soltanto affiancando due bottiglie. Un’edizione limitata di appena 20.000 pezzi che gli intenditori non si sono di certo fatti scappare.
No, non lo siamo. Semplicemente il marketing quando – la maggior parte delle volte – funziona, fa leva sulla psicologia. Secondo la piramide di Maslow, l’autorealizzazione è all’apice dei bisogni personali. Realizzare le proprie aspettative in termini di prestigio, di ricchezza ed esclusività, ci fa sentire potenti nel possedere qualcosa che altri non hanno o a cui non possono arrivare. In più, gli oggetti con bassa disponibilità ci sembrano più preziosi. Da qui la necessità di assumere per così dire “comportamenti insoliti” pur di ottenere un bene puramente materiale, spesso con scarsa utilità e che con il tempo probabilmente si deteriorerà.
Come ad esempio Puma che per il lancio della limited edition Puma King Luxury Edition ha creato come prezioso accessorio una scatola oro e nero, utilizzando acrilico specchiato e alluminio inciso al laser. Un packaging originale e prezioso, tanto che il brand ha offerto al mercato solo 999 paia di scarpe trasformando così un inutile involucro in un oggetto da collezione, quasi più delle scarpe stesse.
Senza andare troppo lontano, è facile ricordare la strategia di Nutella con gli ultimiNutella Biscuitsche, benché non fossero edizione limitata, a pochi giorni dal lancio hanno registrato il sold out in ogni supermercato, aumentando le aspettative e il buzz sui social.
Come anche i vasetti limited edition dello stesso brand e la ricerca ossessiva (manco fosse l’alcool ai tempi del Covid) dei due unici contenitori gemelli. Ma poi, qualcuno sarà riuscito a trovarli?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/limited-edition-vodka.jpg10001240Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2020-08-24 11:22:472021-01-05 15:32:49Limited edition strategy: come può condizionare le decisioni di acquisto
TikTok sta intraprendendo un’azione legale contro i tentativi dell’Amministrazione Trump di vietare l’applicazione negli Stati Uniti.
Dopo aver valutato le sue opzioni a seguito dell’ordine esecutivo che la costringerà sostanzialmente a vendere a una società statunitense, o ad affrontare un divieto sul mercato americano, TikTok ha confermato che porterà avanti un’azione legale contro il governo statunitense per la direttiva ufficiale.
In una dichiarazione, TikTok ha spiegato l’azione in corso, dicendo che non vede altra opzione se non quella di contestare l’ordine:
“Anche se siamo in forte disaccordo con le preoccupazioni dell’Amministrazione, per quasi un anno abbiamo cercato di impegnarci in buona fede per fornire una soluzione costruttiva. Quello che abbiamo incontrato, invece, è stata la mancanza di un giusto processo, in quanto l’Amministrazione non ha prestato attenzione ai fatti e ha cercato di inserirsi nelle trattative tra imprese private”.
TikTok potrebbe avere in effetti un punto a suo favore – anche se ci sono preoccupazioni significative intorno alle operazioni e ai processi della società, non ci sono prove pubblicamente disponibili per dimostrare che i dati degli utenti statunitensi siano effettivamente condivisi con il governo cinese, né che vi siano contenuti censurati.
Dalla Casa Bianca si sostiene infatti che:
“TikTok, secondo quanto riferito, censura anche contenuti che il Partito Comunista Cinese considera politicamente sensibili, come quelli riguardanti le proteste a Hong Kong”.
In realtà a sostegno di queste tesi non ci sono prove definitive – almeno, nessuna che reggerebbe in un’impugnazione legale. Ecco perché TikTok sta passando alla fase successiva.
“Per garantire che lo Stato di diritto prevalga e che la nostra azienda e i nostri utenti siano trattati in modo equo, non abbiamo altra scelta se non quella di contestare l’Ordine Esecutivo attraverso il sistema giudiziario”, ha dichiarato l’azienda.
L’azione in realtà, alla fine, rendere le cose ancora più difficili per l’app.
La decisione di TikTok di fare il prossimo passo legale potrebbe anche indicare che le trattative per la sua potenziale vendita a un acquirente americano – probabilmente Microsoft – non stanno procedendo come previsto. Come notato, nella sua dichiarazione iniziale sull’Executive Order, TikTok ha prospettato la possibilità di un’azione legale, ma l’opinione è che TikTok vorrebbe perseguire questa linea d’azione solo come ultimo risultato, per paura di contrapporsi ulteriormente all’amministrazione Trump.
A quanto pare Microsoft rimane il principale offerente di TikTok, che alcuni hanno valutato circa 30 miliardi di dollari, ma ci sono varie preoccupazioni che potrebbero vedere l’azienda esitare a premere il grilletto su un affare così grosso.
È possibile che le discussioni si siano deteriorate al punto che TikTok senta il bisogno di fare questo passo avanti? Microsoft certamente, in quanto potenziale proprietario di TikTok, non vorrebbe essere coinvolta in una battaglia legale con il governo degli Stati Uniti.
Teoricamente tutto dovrebbe risolversi se l’affare Microsoft andrà in porto, ma anche così, il fatto che TikTok stia facendo questo passo avanti legale potrebbe riflettere le preoccupazioni che le cose non andranno come sperato.
Ma, d’altra parte, ci sono altri pretendenti. Oracle si è rivelato questa settimana come uno dei tanti partner di un consorzio che cerca di fare un’offerta per la piattaforma, mentre anche Google aveva, a un certo punto, pensato di contribuire a un’offerta collettiva per la piattaforma, prima di cambiare idea.
Sembra che ci siano opzioni disponibili per mantenere in funzione la piattaforma, ma la decisione di TikTok di recarsi in aula non sembra essere un buon segno.
D’altra parte, potrebbe anche essere una tattica dilatoria – se TikTok potesse rimandare qualsiasi decisione fino a dopo le elezioni americane, potrebbe essere in grado di rinegoziare il suo status con un nuovo governo. Se Trump non fosse più al comando, forse un nuovo presidente sarebbe più comprensivo della situazione.
Forse, quindi, l’azione legale di TikTok non punta tanto a vincere la causa, in quanto tale, quanto a prolungare la disponibilità dell’applicazione su territorio americano.
In ogni caso, secondo il direttore generale di TikTok, Vanessa Pappas, l’app non andrà da nessuna parte:
“Crediamo di avere diverse strade da percorrere per continuare a fornire questa incredibile esperienza di app ai milioni di americani che ogni giorno si affidano ad essa”.
Evidentemente, una sfida legale è un’altra di queste strade. Ora vediamo come andrà a finire – con la scadenza del 15 settembre sempre più vicina per il ban dell’app.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/03/tiktok-challenge.jpg542990Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-08-24 08:51:232020-08-25 13:27:16TikTok vuole fare causa a Trump per aver cercato di vietare l'app negli Stati Uniti
L’azione del camminare è spesso banalizzata dalla routine, ma chi ama il trekking sa che è rigenerante e portatrice di benessere.
Se sei amante delle lunghe passeggiate e vai alla ricerca di percorsi di trekking? Ecco i Cammini d’Italia da fare a piedi.
La nostra penisola è un territorio ricco di meraviglie, ma c’è un “modus viaggiandi” che arricchisce e alleggerisce al tempo stesso: parliamo dei cammini italiani da percorrere a piedi.
L’azione del camminare è spesso banalizzata dalla quotidianità e dalla routine, ma chi ama il trekking, sa che è rigenerante e portatrice di benessere. Il lockdown ha modificato le previsioni di prospettive estere di vacanza.
Tra restrizioni e modifiche repentine su eventuali quarantene da rispettare, voli annullati, incertezza di rientro e troppi dubbi, molti italiani hanno deciso di rimanere in Italia.
Andiamo, un passo alla volta, alla scoperta dei Cammini d’Italia da percorrere a piedi più suggestivi e meno conosciuti sulle coste e nell’entroterra.
Sarà importante consultare i siti dei Cammini per conoscere i regolamenti relativi al distanziamento e ai regolamenti dovuti al Covid-19 prima di avventurarvi.
Il Sentiero dei Parchi
In occasione della Giornata Mondiale dei Parchi lo scorso 3 giugno è stato annunciato unnuovo camminoda fare a piedi in Italia, frutto di un accordo tra Ministero dell’Ambiente e Club Alpino Italiano.
Il Sentiero dei Parchi toccherà 20 regioni per più di 7 mila chilometri (avete letto bene: 7 mila) unendo 26 parchi nazionali italiani con 400 tappe.
Un progetto simile in Italia, che conta centinaia di sentieri e decine di cammini di diverse intensità, non si era ancora visto se non con la via Francigena, una delle più amate d’Europa.
Tra le novità che faranno commuovere chi ha percorso il Cammino di Santiago in Spagna è che il Sentiero dei parchi avrà il suo “passaporto”, modellato sulla famosa Credenziale che accompagna ad ogni passo i pellegrini.
L’idea del Ministero è di renderlo anche un prodotto turistico che attesti il percorso di ogni camminatore.
Del resto l’obiettivo dichiarato del Sentiero dei parchi è ambizioso: rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e di gestione della natura, consentendo ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili in modo da contrastare l’abbandono delle aree interne.
In attesa della fitta rete di nuove tappe che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti del Sentiero Italia del Club Alpino, ci sono alternative altrettanto suggestive e meno conosciute.
Il Sentiero Italia attualmente tocca già 18 dei 26 parchi nazionali e conta 85 tappe comprese interamente o parzialmente all’interno dei loro confini. Bisognerà unificare i sentieri esistenti, cucendoli in un unico grande percorso che attraversa l’anima verde del nostro Paese.
Il Cammino di San Benedetto
Lunghezza: 305 chilometri
Il Cammino di San Benedetto attraversa i luoghi della vita del Santo fondatore dell’ordine dei Benedettini. Un tracciato che si svolge su sentieri e strade secondarie, attraversando Umbria e Lazio da Norcia a Subiaco.
Questo percorso esiste dal 2012 grazie ad un’intuizione di Simone Frignani, il più noto creatore di cammini tematici in Italia e autore di guide bestseller, che dopo un pellegrinaggio sul monte Athos nel 2008 cambia vita.
Frignani prende una seconda laurea in teologia, decide di dedicarsi all’insegnamento della religione e intraprende un intenso studio cartografico che in tre anni di minuziosi sopralluoghi lo porta a dare vita a questo tracciato.
Il Cammino nelle Terre Mutate
Lunghezza: 257 chilometri da Fabriano a l’Aquila.
Il Cammino è stato voluto per rilanciare un territorio sconvolto dai terremoti: un percorso da fare a piedi come testimonianza di bellezza, ma anche di drammaticità dell’immobilità della burocrazia. Un progetto collettivo che abbraccia volontari di FederTrek, Movimento Tellurico e APE Roma
Un percorso che attraversa l’appenino tosco-emiliano da Bologna a Prato, pensato per 6 giorni di esplorazione in 7 tappe.
Il Cammino percorre borghi, cime e vallate congiungendo due centri storici di grande valore, cresciuti nei secoli grazie alla sapiente gestione delle acque: Bologna, la città della Chiusa e dei canali, per secoli capitale della seta; e Prato, la città del Cavalciotto, delle gore e delle gualchiere, capitale del distretto della lana e del tessile.
Il percorso tra Lazio e Abruzzo è un cammino adatto a tutti, percorribile tutto l’anno e attraversa le vecchie rotte dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.
Il Sentiero del Brigante
Lunghezza: 140 chilometri
Ancora il fascino delle rotte dei briganti, stavolta tra i boschi della Calabria, nell’impervio e nascosto Aspromonte e nel Parco delle Serre.
Al quarto giorno di cammino, dopo 1900m di dislivello dalla spiaggia del mar Tirreno fino a qui, ci lasciamo alle spalle…
Il percorso è articolato in 5 tappe attraversa cascate e torrenti, foreste e spettacolari panorami che solo una montagna circondata da due mari può offrire.
L’itinerario ha inizio dalla spiaggia di Palmi (sul mar Tirreno) fino alla spiaggia di Bovalino (sul mare Jonio), dopo essere passati anche dalla Villa Romana di Casignana, importante sito archeologico.
La gran parte dell’itinerario si sviluppa tra siti di valore storico e culturale, aree di grande pregio naturalistico.
Si potrà così apprezzare gli aspetti naturali, ambientali, storici e antropologici dell’Aspromonte: un patrimonio poco conosciuto e valorizzato.
Niente, quiggiu’, è come pensavi, come ti avevano detto, come si racconta, come si immagina.
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Chi ha camminato…
Il Cammino di San Jacopo è tra i Cammini da fare a piedi in Italia di facile accesso e percorribilità. Si snoda sulla via Cassia – Clodia alla scoperta delle leggende sul santo e di un patrimonio artistico e culturale impagabile.
Il Cammino di San Francesco di Paola
Lunghezza: 312 chilometri.
SE HAI DECISO DI PARTIRE PER UN CAMMINO, LEGGI ATTENTAMENTE!
Caro viandante, amica pellegrina
In questo momento di…
Il Cammino di San Francesco di Paola attraversa i luoghi in cui il Santo ha trascorso la sua esistenza divisi in due itinerari “La via del Giovane” e “La Via dell’Eremita”, tra conventi e coste, da San Marco Argentano (CS) alla cima del Monte Sant’Angelo, sul Pollino. La durata è di circa 15 giorni.
Il Cammino delle Pievi
Lunghezza: 260 chilometri.
Il Cammino è ispirato a quello di Santiago de Compostela e in 20 tappe attraversa il territorio della Carnia, tra paesi di montagna, vallate, torrenti e colli tra le Prealpi e le Alpi Carniche in Friuli Venezia Giulia.
Il Cammino delle 100 Torri
Lunghezza: 1284 chilometri
Una giornata magnifica…
Altri 20 km tracciati in un paradiso terrestre…
Quanto é bella la Sardegna???
L’unico modo per scoprirlo è SCOPRIRLA…
Buon cammino…
È il trekking attualmente più lungo d’Italia, da percorrere in Sardegna: un’isola che ha tanto da offrire oltre al mare cristallino. I sentieri sono molto suggestivi, spesso a strapiombo sul mare, ma attraversano anche borghi e boschi. Il periodo migliore per affrontarlo è settembre-ottobre.
Tra i Cammini da fare a piedi in Italia c’è anche il percorso si snoda tra Bari e Matera, attraversando reperti archeologici, masserie e cattedrali e la cultura millenaria che pulsa in questo territorio.
Il Cammino di Dante abbraccia Romagna e Toscana, attraversando i vecchi sentieri medievali che legavano Firenze e Ravenna, ripercorrendo un ideale percorso che Dante Alighieri, esule dalla città di Firenze, compì tra la Toscana e la Romagna, lungo gli antichi sentieri “in cresta” di origine etrusco-romana.
I paesaggi delle colline di Romagna, i castelli dei Conti Guidi, gli angoli magici della Foreste Casentinesi e le verdi colline toscane: sono questi i luoghi che, oggi come ieri, attendono tutti coloro che hanno intenzione di affrontare questo lungo cammino, nei quali riconoscere molti passi della Divina Commedia.
Fabio Bravi nostro socio ha percorso i 400km del cammino di Dante e a fine percorso ha ricevuto la Dantesca ! La…
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/sentieri-camminare.jpg450800Claudia Liccardohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngClaudia Liccardo2020-08-22 10:30:192020-08-24 08:54:0912 percorsi per scoprire l'Italia a piedi (e promuovere il turismo)
Leggere più libri stimola la mente e ci aiuta a ripartire dopo periodi di crisi.
Ecco come leggere più libri e lasciarsi ispirare dal potere della narrazione.
Vi siete mai chiesti se siamo davvero pronti per ripartire? Questi mesi in cui tutto è incerto, ricominciare a sognare, a rimettersi in gioco con i propri progetti, sembra essere la cosa più difficile del mondo. Ma è la cosa di cui abbiamo più bisogno. Vogliamo riconnetterci con noi stessi, riconciliarci con ciò che ci circonda. Desideriamo oltrepassare i confini della nostra comfort zone e tornare a immaginare. Abbiamo bisogno del potere immaginifico della narrazione, dobbiamo leggere più libri.
Leggere più libri è fondamentale per ripartire
Leggere libri stimola il cervello e la fantasia, inoltre migliora l’intelligenza emotiva che ci permette di entrare in contatto con le nostre emozioni, a comprenderle, e di conseguenza a relazionarci meglio con gli altri.
La lettura stimola l’intelletto creando simulazioni mentali delle storie che stiamo leggendo. Infatti, immersi in un racconto, ci ritroviamo a vivere in un’altra dimensione parallela alla nostra realtà, in cui ci abbandoniamo totalmente.
Un altro aspetto positivo di leggere, è l’aumento della concentrazione e della memoria. Entrare in contatto con i personaggi, con i loro particolari e dettagli, con l’ambientazione e la storia, ci aiuta ad analizzare meglio ciò che succede intorno a noi. E ancora, leggere un libro, magari seduti all’ombra di un albero in un parco, o sotto l’ombrellone, ci permette di rallentare e di rilassarci. Inoltre, lo sapevate che le persone di successo leggono tantissimo?
Leggere più libri: basta scuse
Ci lamentiamo spesso di non avere il tempo per dedicarci ai libri, che siamo troppo impegnati o che, raramente lo ammettiamo, non ci va di leggere perché preferiamo fare altro (ed è lecito). Ma per chi vuole leggere sempre di più o per chi non riesce a superare il “blocco del lettore”, abbiamo una bella notizia, anzi una vera e propria guida per leggere più libri senza stress.
Lasciatevi ispirare da questa guida in 25 punti, ma prima di iniziare dobbiamo ricordare una cosa fondamentale: leggere è prima di tutto un piacere, uno stimolo divertente, e non sarà mai un obbligo.
1. Rendere la lettura una routine
Il modo migliore per leggere costantemente è quello di dedicare intenzionalmente più tempo alla lettura. È importante rendere la lettura un’attività quotidiana. Un’idea potrebbe essere quella di svegliarsi prima al mattino, e leggere un capitolo prima di sorseggiare un caffè. Possiamo leggere anche durante la pausa pranzo al lavoro, invece di consultare i social. Man mano che leggere diventerà un’abitudine, difficilmente riusciremo ad abbandonare questa piacevole pratica.
2. Leggere appena svegli
Una lettura al mattino, quando tutti ancora dormono è piacevole e ci permette di cominciare la giornata nel migliore dei modi. Un’attività gratificante e stimolante per la nostra mente, un’abitudine che ci aiuterà a leggere più libri ogni giorno.
3. Leggere prima di addormentarsi
Se non riusciamo a leggere la mattina perché siamo sempre di corsa, il momento perfetto può essere di sera, prima di andare a dormire. Non c’è niente di meglio che rilassarsi a letto con un buon libro e lasciare il mondo fuori.
4. Leggere mentre facciamo qualcosa di poco impegnativo
Possiamo leggere, o meglio ascoltare, un libro mentre ci alleniamo, sostituendo alla nostra solita playlist un audiolibro, oppure finire quel capitolo che abbiamo lasciato in sospeso, mentre cuciniamo, ma anche durante un bagno rilassante. Insomma quando siamo occupati a svolgere qualche attività non troppo complessa, accompagnarci ad un buon libro, anche se qualcosa di leggero, può essere un ottimo compromesso per leggere più libri.
5. Avere sempre un libro con sé per leggere più libri
Un libro è un compagno di avventura con cui non ci si annoia mai. Ci sono tanti momenti inaspettati della giornata che possono diventare piacevoli con la lettura. Un modo per leggere più libri è proprio quello di portarne sempre con sé uno, ma anche un eReader, o scaricare un’ App di lettura. Anche essere in fila alla cassa ad aspettare il proprio turno, o seduti in sala d’attesa dal dottore, possono diventare tutte occasioni di lettura.
6. Fissare un obiettivo per leggere più libri
Un espediente utile per leggere più libri è quello di fissare un obiettivo di lettura. Stabilirne uno infatti ci aiuta a rimanere focalizzati e motivati per raggiungere il nostro traguardo. Ovviamente l’obiettivo fissato deve essere concreto per evitare di demotivarsi.
7. Ascoltare audiolibri
Gli audiolibri si sono dimostrati una risorsa molto utile e pratica per chi vuole leggere più libri. Possiamo consultarli ovunque e in qualsiasi momento, anche se siamo svolgendo svariate attività dove mani e occhi sono impegnati. Inoltre per chi già passa tante ore al computer, possono essere un’ottima alternativa per non sforzare ulteriormente la vista.
8. Giocare con i generi letterari
Una cosa da non sottovalutare per leggere più libri è quella di mixare generi e magari autori dopo aver terminato un libro. Siamo in fissa con Zadie Smith e abbiamo divorato quasi tutti i suoi libri, ma non riusciamo ad andare avanti con altre letture? Il consiglio è quello di cambiare completamente genere e autore.
9. Unirsi ad un club del libro
Se non vi sentite stimolati a leggere e non sapete più cosa provare, che ne dite di un club del libro?
In primo luogo le riunioni programmate del club incoraggiano a finire un libro entro la data disegnata, ma soprattutto vivere un gruppo dove si parla di libri è un ottimo modo per sentirsi coinvolti nella lettura. Terza cosa, il club dei libri, avendo una programmazione stabilita, ci permette di saper già cosa leggere, senza farci sentire in difficoltà sulla prossima scelta da fare.
10. Leggere cose nuove
Se siete amanti dei racconti o dei romanzi e non avete mai letto un fumetto, perché non provare? Per leggere più libri è importante provare nuovi genere letterari, iniziando a leggere anche un tipo di testo che non avreste mai immaginato di sfogliare.
11. Leggere più libri contemporaneamente
Solo all’idea di leggere più libri insieme vi viene l’emicrania? Possiamo leggere più libri, diversi tra loro, contemporaneamente per stimolare la mente e scegliere l’uno o l’altro in base alla situazione o al nostro stato d’animo. Siamo immersi nella lettura di un romanzo di Stephenk King ma non riusciamo a finire l’ultimo capitolo perché inquieti? Passiamo a qualcosa di diverso, magari ad un saggio.
12. Leggere con qualcuno
Bloccati sulla stessa pagina da giorni, non riusciamo ad avanzare nonostante le idee proposte finora. Avete provato a leggere con un amico? Discutere di ciò che stiamo leggendo con qualcuno può darci il giusto incoraggiamento per finire il libro e rivedere insieme i tratti che più ci hanno emozionato.
13. Creare il proprio angolo di lettura
A volte quello di cui abbiamo veramente bisogno è il posto giusto per iniziare la nostra avventura narrativa. Creare il proprio angolo relax per immergerci nelle nostre letture può stimolarci a leggere più libri e con il giusto mood.
14. Non esagerare con le maratone letterarie
Quando cominciamo un nuovo libro siamo così presi dalla storia che non riusciamo più a staccarci dalle pagine, tanto da sognare i personaggi anche di notte. A chi non è capitato di addormentarsi su un romanzo e svegliarsi con un mal di testa martellante? Diamoci il giusto tempo. Facciamo delle pause dopo tante pagine e capitoli, possiamo fare una passeggiata o uno spuntino, per esempio.
15. Acquistiamo libri di seconda mano
Leggere più libri significa investire tempo e denaro, e ci sono periodi in cui non possiamo spendere tanti soldi per leggere. Invece di incrementare la nostra wishlist senza poter comprare nulla, proviamo a cercare libri di seconda mano o fare degli scambi con amici e altri appassionati di full immersion di letture.
16. Non finire i libri che non ci piacciono
Il mondo è bello perché è vario, vale anche per i libri. Non è detto che un titolo amato da tutti debba piacere anche a noi. Per leggere più libri dobbiamo anche non leggere quello che proprio non ci colpisce. È inutile trascorrere del tempo con qualcosa che, inevitabilmente, finiremo per odiare. Avanti il prossimo!
17. Sostituire le cattivi abitudini con la lettura
Non siamo perfetti, c’è sempre qualcosa di noi che vorremmo cambiare, come qualche piccola cattiva abitudine. Un modo per cambiare e leggere più libri, è proprio quello di sostituire ad una malsana abitudine una cosa bella, la lettura appunto. Ci sentiremo meglio con noi stessi e aggiungeremo un altro titolo ai libri letti quest’anno.
18. Viaggiare in compagnia dei libri
Quando siamo in viaggio, soprattutto un tragitto lungo, un libro sarà l’accompagnatore più fedele che esista. Che sia un viaggio in treno o in aereo, possiamo allietarlo con una lettura mozzafiato, magari proprio con un libro che racconta di un viaggio.
Non si finisce mai di imparare, soprattutto con e grazie ai libri. Se non abbiamo idee sulle prossime letture, possiamo chiedere ad amici, al nostro libraio di fiducia, ma anche affidarci alle recensioni in rete o seguire i consigli dei book influencer su Instagram.
20. Leggere 20 pagine al giorno per leggere più libri
Se non leggiamo da un po’ e ci sentiamo parecchio arrugginiti, un modo per superare quest’ostacolo è quello di darci un numero di pagine da leggere al giorno. Iniziamo con 20 pagine, un obiettivo facile che man mano aumenteremo quando la lettura diventerà una piacevole abitudine quotidiana. Si comincia sempre da piccoli passi, senza farsi sopraffare dall’ansia.
21. Iscriversi a una newsletter per ricevere consigli letterari
Vogliamo raccogliere sempre più idee per le nostre letture? Scoviamo notizie in qualche blog che tratta di libri, o consultiamo i siti internet delle case editrici, e iscriviamoci alle loro newsletter. Riceveremo consigli per gli acquisti, le ultime uscite e le classifiche dei libri consigliati e preferiti dagli altri utenti. Potremmo scoprire libri interessanti di cui non conoscevamo minimamente l’esistenza.
22. Perdiamoci tra gli scaffali delle librerie
Internet è una miniera d’oro per raccogliere notizie sui libri, ma non dimentichiamo l’importanza e il fascino delle librerie, dove poter ricevere dritte e consigli direttamente dagli addetti ai lavori. Per leggere più libri bisogna entrare in contatto con essi.
23. Curiosare tra le “top libri”
Fonti autorevoli come “The New Yorker” e altri magazine online, stilano delle classifiche dei titoli più belli da leggere. Ci sono diverse categorie divise per generi da tenere sott’occhio, basta soltanto cercarle.
24. Leggere le poesie
Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, e cosa c’è di più bello di una poesia? Per leggere più libri non possiamo dimenticare le raccolte di poesie. I versi calmano anche gli animi più turbolenti.
Quando parliamo di lettura non ci riferiamo solo ai testi cartacei, ma anche ai libri in formato digitale. Per leggere più libri possiamo investire in un eReader da portare ovunque andiamo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/leggere-più-libri.jpg500750Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2020-08-21 10:30:082020-08-24 08:53:58Leggere più libri senza impazzire: una guida in 25 punti
Nata negli anni ’50 e ’60 sui muri di New York, la street art ha poi invaso gli spazi pubblici all’aperto delle città di tutto il mondo, con risultati stravaganti e nuovi.
Non più vandalismo: nel tempo, la street art è divenuta una di quelle manifestazioni creative che favoriscono il processo di riqualificazione e rigenerazione urbana.
È la Puglia la prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità che la caratterizzava.
Vandalismo o arte moderna? Arte di second’ordine o veri e propri masterpiece?
Parliamo della cosiddetta street art o arte urbana, che si manifesta in luoghi pubblici, con le tecniche più disparate: bombolette spray, adesivi artistici, stencil, proiezioni video e sculture.
Discussa ancora oggi dai critici del settore, nonostante i grandi successi e la grande popolarità, ha reso super pop le opere di Banksy, Jorit, Christo, Alice Pasquini, Ivan Tresoldi (solo per citarne alcuni), oggi quasi delle vere e proprie art-star.
Gli interventi di Banksy, ad esempio, attivo già nel 2000 con la sua guerrilla art, sono dei veri e propri fenomeni virtuali e mediatici, in grado di stabilire un ponte tra comunità sociale e mondo dell’arte, rivolgendosi in modo equo agli artisti, ai fruitori dell’arte e ai non addetti ai lavori.
Indimenticabili e iconici Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, attivi ben prima che la street art acquisisse la popolarità di oggi. Hanno reso le città gallerie e palcoscenici gratuiti da sfruttare.
Rigenerare e riqualificare
Sono gli spazi pubblici delle città, dunque, le gallerie che ospitano i vernissage degli street artist.
Città che si colorano, divenendo spazi creativi. Colori che non coinvolgono solo il centro delle city, ma anche e soprattutto le periferie e i quartieri in condizioni marginali.
In questo caso, l’arte viene concepita come uno strumento dal forte impatto espressivo, accessibile, gratuito e in grado di migliorare le qualità estetiche dello spazio urbano.
In effetti, sono numerose e in continuo aumento le iniziative pubbliche o promosse in partenariato pubblico – privato, che sostengono e finanziano interventi di arte urbana.
Inoltre, attraverso la street art è possibile riconfigurare la percezione del contesto urbano, rendendolo un luogo esteticamente piacevole, meritevole di attenzioni e tutele.
Da Milano a Roma, fino ad arrivare a Napoli, sono numerosi gli esempi di riqualificazione e rigenerazione attraverso la street art.
Jorit a Barra e San Giovanni a Teduccio, Seth e altri artisti internazionali a Tor Marancia, Iena Cruz a Lambrate, ultimamente detta anche Lambrooklin, proprio per le similitudini con il quartiere degli USA nell’ambito dell’arte e della riqualificazione urbana.
Rotolando verso Sud
Poi arriviamo in Puglia. “Vieni a ballare in Puglia”, cantava Caparezza. In questo caso si potrebbe dire “vieni a creare in Puglia”. Sì, perché il Consiglio Regionale lo scorso giugno ha approvato una propria legge, contenente al suo interno disposizioni per la valorizzazione, promozione e diffusione della street art.
Si tratta della prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità, che rendeva talvolta facile l’associazione con il vandalismo.
4 milioni di euro la cifra stanziata dalla Regione per finanziare progetti artistici promossi dai singoli Comuni.
E non solo: il provvedimento prevede anche che i Comuni redigano un elenco degli spazi pubblici o privati da mettere a disposizione degli street artist.
La legge si impegna, inoltre, ad un censimento periodico degli interventi di street art realizzati, in modo tale da farli conoscere a cittadini e turisti attraverso i portali regionali.
La Puglia non è nuova a queste iniziative. In effetti, già nell’estate del 2019 la Regione stanziava 450 mila Euro per un triennio, per finanziare interventi di street art e riqualificazione urbana nei Comuni che ne avessero fatto richiesta.
Ai tempi risposero 91 fra Comuni, scuole e università. Undici i lavori realizzati.
Non compreso tra i progetti finanziati ma di eguale importanza è Peppino, pescatore trabuccolante di Peschici.
L’artista Alessandro Tricarico lo definisce come un Dio della spuma di mare, delle stelle e protettore delle murene.
Alta sette metri e larga sei, l’installazione di Tricarico prende forma sulle pareti di un ridere abbandonato, patrimonio dimenticato che si affaccia sul lago di Varano, sul Gargano.
L’artista ha approfondito le ricerche sui riti pagani del Gargano e riadattato le divinità del tempo a personaggi della quotidianità.
Così Tricarico vuole far scoprire luoghi inesplorati della cosiddetta “montagna del Sole”, fuori dalle rotte turistiche.
Peppino è il primo dei templi che andranno a creare il Pantheon sul Gargano: qui le coordinate.
È, inoltre, la testimonianza che ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di vivere gli spazi pubblici, un modo che va oltre al “classico” significato degli stessi. Ed è così che un rudere può acquisire un nuovo valore e, perché no, anche un nuovo colore.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/Immagine-del-21-07-20-alle-01.07.jpg588789Guenda Espositohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGuenda Esposito2020-08-20 12:30:362020-08-06 16:04:294 milioni di euro per finanziare progetti artistici: in Puglia la street art diventa legge
Molte aziende si affacciano sui social cercando di ottimizzare i costi, spesso pubblicando lo stesso contenuto su piattaforme differenti. Ma questo non basta.
La diversificazione può fare un’enorme differenza nel coinvolgimento facendo sì che il messaggio venga percepito dalle persone in target.
Quali dovrebbero essere le caratteristiche di un post perfetto? Nelle righe che seguono approfondendo alcuni degli aspetti più importanti legati alla costruzione di un post che potremmo definire ben realizzato.
La gestione dei canali social di un’azienda è una attività particolarmente impegnativa per piccole o grandi imprese. Sono numerose le operazioni che ogni giorno vengono svolte dai professionisti dei social, come pubblicare nuovi post, analizzare l’audience, realizzare contenuti coinvolgenti ed ovviamente freschi. Senza contare che molti dei più importanti social media hanno pubblici differenti, e per ognuno di loro è necessario realizzare contenuti ad hoc o modificare quelli già presenti nel calendario editoriale.
Molte aziende si affacciano sui social cercando di ottimizzare i costi, spesso pubblicando lo stesso contenuto su piattaforme differenti.
Ma perché è importante adattare i contenuti dell’azienda a ciascun canale social? Non ti resta che continuare a leggere per scoprirne i motivi.
L’importanza della diversificazione
Avere un messaggio unico accompagnato dal tono di voce che caratterizza l’azienda è certamente molto importante, ma lo è ancor di più se il contenuto del messaggio viene diversificato in base alla piattaforma sulla quale sarà pubblicato.
La diversificazione può fare un’enorme differenza nel coinvolgimento del post facendo sì che il messaggio venga percepito dalle persone in target. Molte grandi aziende si stanno organizzando in questo senso, facendo della diversificazione una vera e propria arma ottimizzando ogni singola pubblicazione.
Un grande esempio ci viene fornito dalle grandi case di abbigliamento sportivo, come Nike. Esplorando in pochi secondi i canali dell’azienda ci rendiamo conto di come lo stesso messaggio venga diversificato, ottimizzato e rimodellato in base alle piattaforma.
Come realizzare un post perfetto e a cosa bisogna prestare attenzione per poterlo diversificare correttamente? Ci sono degli elementi che non possono essere sottovalutati, li approfondiremo come realizzare un post perfetto su Facebook e su Instagram, due delle piattaforme e certamente più utilizzate.
Un post perfetto su Facebook: ecco gli elementi da tenere sott’occhio
Sebbene siano numerosi gli elementi che possono determinare la struttura di un post sui social network, alcuni elementi non possono essere sottovalutati per crearne un post perfetto (o quasi).
1. Post lungo o corto?
Questa è una delle domande più diffuse sul web e certamente uno degli interrogativi più importanti per la realizzazione di un post d’effetto. Il limite che Facebook impone ad ogni applicazione è di circa 62.206 caratteri, un numero abbastanza ampio per poter esprimere qualunque tipologia di messaggio.
Ma quanti caratteri è giusto utilizzare?
Non esiste una risposta univoca, anche se secondo degli studi recenti realizzati da Buffer un post con numero di caratteri inferiore o pari a 80 riceve un coinvolgimento superiore del ben 66%. Un numero che fa riflettere e che ci suggerisce di prestare attenzione alla lunghezza del post.
Altri studi contrariamente evidenziano che post più lunghi (superiori a 280 caratteri), registrano un numero più alto di ‘clic’ evidenziando dunque un incremento dell’interesse del proprio pubblico.
Dunque cosa fare? La risposta risiede nel mezzo. Sperimentare continuamente con la propria social audience potrebbe essere la risposta più giusta, non dimenticando che: post lunghi potrebbero aiutare ad ottenere più clic, mentre il post con un numero di caratteri inferiore potrebbero funzionare per aumentare l’engagement.
2. Le domande dirette e gli elenchi puntati
Le domande dirette al proprio target sono sempre un’ottima scelta per poter incrementare il coinvolgimento di un post. Suscitano interesse, curiosità e voglia di saperne di più su quello specifico argomento. Insomma, le domande dirette sono sempre una valida alternativa per poter coinvolgere sin da subito il pubblico dell’azienda.
Altro espediente da non sottovalutare per poter realizzare un post di grande interesse, sono certamente gli elenchi o le liste. Realizzarne uno è davvero molto semplice, basta scomporre un messaggio preconfezionato per aumentare sin da subito il coinvolgimento e l’interesse del pubblico.
3. Aggiungi (se possibile) delle citazioni al post
L’aggiunta di una citazione ad un post per promuovere l’ultimo articolo del blog o una notizia di grande interesse per l’azienda, è certamente un altro metodo molto funzionale per poter aumentare il coinvolgimento del lettore.
Per potere realizzare una citazione funzionale per il contenuto che si è scelto di pubblicare, basterebbe scansionare con attenzione l’informazione che stiamo per divulgare e da essa estrarre una frase particolarmente significativa. In alternativa si potrebbe scegliere di affiancare il contenuto da un’affermazione di uno studioso o di un portale web, che in precedenza ha già approfondito l’argomento del post.
4. Non dimenticare: le emoji e le immagini con le giuste accortezze
Le emoji, le immagini e i link (dove è possibile) sono degli elementi indispensabili per poter realizzare un post perfetto.
Cominciamo con le emoji: Hubspot evidenziato che l’inserimento delle emoji all’interno di un post possono aumentare del 57% il numero di Mi piace, del 33% i commenti e del 33% la possibilità che il post venga condiviso rispetto ad un testo realizzato senza emoji. Interessante non trovate?
Ogni giorno sono su Facebook vengono caricate circa 300 milioni di fotografie e tutto accade per un solo motivo: catturare l’attenzione del lettore.
le dimensioni delle immagini allegate ai link, verranno caricate automaticamente ed è buona regola accertarci che le dimensioni siano, anche in questo caso, esatte (Facebook 1.200 x 627 pixel).
Come creare il post perfetto su Instagram
Instagram è una piattaforma che è molto cresciuta negli ultimi anni e spesso utilizzata non solo dai più giovani. Ogni post prevede un limite di circa 2200 caratteri, ma per catturare l’attenzione del lettore sarà indispensabile suddividere il testo in piccoli paragrafi, anticipando nelle prime righe iniziali l’argomento del testo e introdurre nelle ultime un invito all’azione (la cosiddetta CTA).
1. Il micro microblogging: l’ultimo trend di Instagram
Una delle ultime tendenze della piattaforma è certamente il microblogging.Utilizzare le didascalie delle immagini come una forma abbreviata di un articolo di un blog, consente di approfondire un argomento ed offrire ai lettori contenuti di valore come: tutorial, ricette o per raccontare il dietro le quinte dell’immagine pubblicata (pubblicando ad esempio l’immagine di un dipendente e raccontare nella didascalia la sua storia e il ruolo nell’azienda).
2. Gli hashtag: il vero segreto di Instagram
Gli hashtag sono molto utilizzati su Instagram in quanto la piattaforma permette di categorizzare i contenuti mediante hashtag strategici e specializzati.
Gli hashtag permettono di scoprire nuovi contenuti e nuovi profili, dunque il corretto utilizzo di questi strumenti diviene assolutamente indispensabile per ogni brand che scelga di essere presente sulla piattaforma.
Non esiste una regola scritta sul numero minimo o massimo di hashtag da inserire all’interno di un post, ma sarebbe meglio evitare i trenini di hashtag e di utilizzare mediante l’utilizzo di tool specifici, quelli più idonei e in trend per l’azienda e per la strategia di comunicazione in atto.
3. Attenzione alle immagini: misure diverse per formati differenti
Anche su Instagram le foto che quotidianamente vengono caricate sono diverse milioni di differente genere. È possibile sfruttare le immagini in diversi formati, ma sempre è necessario prestare una grande attenzione alle dimensioni:
per il formato quadrato (forse il più utilizzato) le dimensioni sono:1080 px per 1080 px;
per il formato verticale le dimensioni da utilizzare sono: 1080 px in larghezza per 1350 px in altezza;
per il formato orizzontale le dimensioni da realizzare sono: 1080 px in larghezza per 566 px in altezza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/08/facebook-instagram-post-perfetto.jpg601895Luca Cannarozzohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuca Cannarozzo2020-08-20 10:30:272020-08-24 21:22:44Tailored Content: come creare il post perfetto per Facebook e Instagram
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