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stable coin cosa sono e quali sono le principali

Cosa sono le Stable Coin, quali sono le principali e i trend per il 2022

Nel panorama delle cripto un ruolo rilevanza sempre più crescente lo stanno avendo le stable coin il cui principale elemento distintivo, rispetto alle criptovalute classiche come Bitcoin, sta nella differente volatilità, o meglio in una volatilità molto più contenuta e prevedibile.

La volatilità di un titolo, indicata in finanza con il simbolo “σ”, esprime la misura della variazione percentuale del prezzo nel tempo.

Tutti sappiamo come criptovalute come Bitcoin abbiano una volatilità molto alta che espone i possessori di queste valute a deprezzamenti significativi, ma anche ad apprezzamenti molto generosi.

Le stable coin sono indicizzate ad asset finanziari più stabili come l’euro, il dollaro americano oppure a commodities come l’oro, e questo legame le rende meno volatili ed apprezzate dai mercati e dagli investitori al punto che Tether (USDT), la più importante tra le stable coin, che mantiene un legame 1:1 con il dollaro USA, viene considerato da Bloomberg nel Crypto Outlook di giugno 2021 il “dollaro digitale” di fatto.

Al pari delle criptovalute come Bitcoin, anche le stable coin viaggiano su blockchain.

stable coin blockchain

A differenza delle cripto come Bitcoin, che viene creato mediante attività di mining, Tether viene “generata” (o meglio, viene creato un nuovo token) nel momento in cui un utente deposita un dollaro USA sul conto di Tether Inc, la società dietro Tether.

Cosa dobbiamo aspettarci dalle stable coin per il 2022?

LEGGI ANCHE: Blockchain e Metaverso: come questa unione completa l’esperienza dei mondi virtuali

Le 10 stable coin da tenere in considerazione per il 2022

Tether

(USDT) capitalizzazione di mercato: US$73.829 billion.

Tether, come abbiamo già visto, grazie al suo legame con 1 dollaro americano ha acquisito una grandissima popolarità e viene vista come una moneta virtuale stabile, come già ribadito, una valida alternativa alla moneta reale.

Per il 2022 i modelli previsionali indicano un incremento del prezzo superiore a $1.2809920, il che lo rende ancora un buon investimento per il futuro.

Binance USD

(BUSD) capitalizzazione di mercato: US$13.051 billion.

Binance è nata nel 2019 e per questo può essere annoverata come una giovanissima stable coin e come Tether è legata al dollaro americano. Considerando che Binance è uno dei più grandi mercati di cryptovalute al mondo, c’è da aspettarsi un considerevole aumento della notorietà e della diffusione.

Attualmente Binance si trova in una fase di trend rialzista e si prospetta che anche per il 2022 mantenga lo stesso andamento con un target price a 1.9950299 dollari. Può essere un investimento interessante.

True USD

(TUSD) capitalizzazione di mercato: US$1.209 billion.

True USD, lanciata nel 2018 anch’essa collegata al 100% con il dollaro USA con rapporto 1:1, è costruito sulla blockchain di Ethereum, ma rispetto a Tether è regolarmente controllato da terze parti, il che dimostra che è affidabile e trasparente.

Altro punto di vantaggio sta nel fatto che gestisce contratti intelligenti per consentire transazioni sicure tra banche e istituti finanziari.

Per il 2022 non si prevedono oscillazioni significative per questo asset sia in termini rialzisti che ribassisti.

USD Coin

(USDC) capitalizzazione di mercato: US$34.423 billion.

USD coin, introdotta a settembre del 2018 dal Center Consortium in partnership con Circle e Coinbase, è lo stable coin con la più rapida crescita, grazie alle grandi dimensioni e alla rilevanza dei suoi sostenitori aziendali.

USD coin è supportata dal dollaro USA, il che significa che si può sempre riscattare 1 moneta USD per  1,00 dollaro.

Lo stablecoin USDC è stato creato sulla blockchain di Ethereum ed è un token ERC-20. Anche per questo coin non si prevedono sostanziali incrementi del suo valore che resterà tendenzialmente stabile per il 2022.

Pax Dollar

(USDP) capitalizzazione di mercato: US$9.45 million.

Pax Dollar, precedentemente noto come Paxos Standard, è una stable coin sostenuta dal dollaro USA che opera sulla blockchain di Ethereum. La società che ha creato PAX, la Paxos Trust Company emette un token per ogni dollaro incassato.

Il prezzo di Pax Dollar è cresciuto discretamente nel 2021, ma considerando la crescente notorietà e il trend rialzista degli ultimi mesi, vi è una buona probabilità che il prezzo della stabel coin superi il valore di 1,45 dollari.

TerraKRW

(KRT) capitalizzazione di mercato: US$36 million.

Terra, indicata con il codice LUNA, è la stable coin che nell’ultimo anno ha attirato l’attenzione di coloro attivi sul fronte del trading passando da 1  euro a 42 euro in meno di 12 mesi.

Creata nel 2018 fa da Daniel Shin e Do Kwon, Terra è basata su un protocollo blockchain e ha l’obiettivo di assicurare che le valute fiat quali USD, EUR, CNY, JPY, GBP o KRW abbiano una controparte digitale.

Il valore di Terra viene ancorato a quello ufficiale delle valute con un sistema libero e basato sull’arbitraggio.

Terra è una valute digitale molto promettente grazie agli accordi e alle partecipazioni in esse con grandi aziende. Le previsioni sono positive per il 2022 e può essere produttivo inserire tale conio virtuale nel proprio portafoglio.

Digix Gold

(DGX) capitalizzazione di mercato: US$3.41 million.

Digix Gold è una stable coin il cui valore è legato ad una commodity quale l’oro. Questo asset fa parte dell’ecosistema DigixDAO creato a Singapore nel 2014 da Kai Cheng.

Un token (un’unità) di questa moneta corrisponde ad un grammo d’oro e quindi comprarla equivale ad investire nell’oro, con alcuni vantaggi rispetto a questo materiale raro e prezioso come l’eliminazione dei problemi di stoccaggio, infatti non è necessario disporre di un forziere o di una cassetta in banca, ma è sufficiente un wallet Ethereum.

Quattro volte l’anno la società effettua una verifica approfondita per garantire che la quantità di oro di cui dispone la startup corrisponda al numero di token distribuiti.

Digix gold sta vivendo un periodo difficile che vede il suo prezzo decrescere da ormai 4 mesi, ma si prevede un cambiamento di rotta per il 2022 stimando un target price a 49,74 dollari.

Dai

(DAI) capitalizzazione di mercato: US$6.481 billion.

Dai è una stable coin basata su Ethereum.

Lo stable coin Dai è una criptovaluta garantita da Collateral, il cui valore è stabile rispetto al dollaro statunitense. Il valore di Dai è garantito da Maker, una piattaforma per smart contract su Ethereum, che ne garantisce la stabilità attraverso un sistema dinamico di CDP (Collateralized Debt Positions: posizioni debitorie collateralizzate).

Il metodo con cui viene garantita la parità del cambio si basa su questo percorso logico:

1. Se ci sono in circolazione 1000 DAI, ci deve essere in ogni istante un valore a garanzia pari a 1000 USD.

2. Se i 1000 USD sono rappresentati da un asset diverso dall’USD, bisogna che ci sia un quantitativo di questo asset tale che, anche in caso di importanti cali della sua quotazione, il controvalore a garanzia rimanga sempre uguale o superiore a 1000 USD.

3. Il mantenimento di questo controvalore a garanzia deve essere garantito da un meccanismo automatico e decentralizzato, così da eliminare qualsiasi rischio di controparte.

Il prezzo del Dai dovrebbe toccare il valore di $1,01 per la fine del 2021 e da qui a 12 mesi ci sono buone probabilità che arrivi a 1,67 dollari .

Goldcoin

(GLC) capitalizzazione di mercato: US$5 million

Anche questa stable coin è legata al valore dell’oro della Federal Reserve degli Stati Uniti e gira sulla blockchain Ethereum trattandosi di un token ERC-20. Il prezzo di Goldcoin dovrebbe raggiungere un livello massimo di $ 0.866 per la fine del 2022.

Reserve Rights

(RSV) capitalizzazione di mercato: US$4.63 million

Reserve Right è una stable coin introdotta a gennaio 2019 basata su una piattaforma di doppio token. Questa criptovaluta è supportata da un paniere di asset gestiti da contratti intelligenti.

Abbiamo detto in precedenza che Reserve Rights è una piattaforma stablecoin che ha due token; il primo token si chiama RSV, una stablecoin che mira a mantenere un ancoraggio al dollaro USA. Il secondo, invece, è RSR, che è un token utilizzato dai partecipanti all’arbitraggio per acquistare RSV per la riserva ogni volta che RSV perde il suo peg al dollaro USA.

Utilizzando due token, Reserve mira a creare incentivi di mercato per mantenere stabile il valore della sua stablecoin. RSR può anche essere usato per partecipare alla governance di Reserve.

Le previsioni del prezzo del Reserve Rights Token per il 2022 sono molto positive e si prevede che raggiunga un livello massimo di 0.050 dollari con un prezzo minimo di 0.043 dollari.

Conclusioni sulle Stable Coin

stable coin e blockchain

Concludendo, il mercato che caratterizza le stable coin è molto giovane e promettente. Numerosi investitori sembrano prestare più attenzione e fiducia verso queste valute digitali rispetto alle classiche cripto capitanate da Bitcoin.

Sia per la loro trasparenza, per la stabilità e la concretezza che le caratterizza, possono rappresentare un buon investimento nel lungo termine, poiché la loro bassa volatilità non si presta a generare grandi rendimenti nel breve periodo.

canapa alimentare

Canapa alimentare: il mercato italiano continua a crescere

Giunta in Italia in attorno al VII secolo a.C., grazie agli scambi commerciali e culturali tra i popoli pre-romani e balcani, la canapa – Cannabis Sativa L. – è stata inizialmente “domesticata” dagli Etruschi, che l’hanno portata fino alle valli del Po, per sfruttarne le proprietà azoto-fissatrici durante l’antica pratica della rotazione colturale, alternando campi di grano e di canapa.

Agli inizi del 900’ l’Italia era fra i principali produttori di canapa al mondo

Eppure non sono state le conoscenze agricole del popolo etrusco a decretarne la diffusione su larga scala bensì la corretta intuizione dei Romani sul valore della fibra ricavata dal suo stelo.

A partire da quest’ultima, infatti, si otteneva un tessuto molto resistente, che trovava impiego in vari settoriin primis quello navale, dove veniva utilizzato per la realizzazione di corde, funi e reti da pesca.

La canapa si è adattata così bene alle caratteristiche pedoclimatiche della nostra Penisola che, fino agli inizi del 900’, eravamo tra i principali produttori a livello mondiale; un passato glorioso, il cui ricordo ancora vive all’interno di alcuni musei, con sede a Padova e Bologna.

Coltivazione di piante di cannabis

Le leggi che hanno frenato la coltivazione della Cannabis Sativa L. nel nostro Paese

Il declino della canapicoltura in Italia iniziò nel 1961, quando il possibile contenuto di tetraidrocannabinolo – meglio noto come THC – portò all’inserimento della Cannabis Sativa nella Single Convention on Narcotic Drugs – un trattato internazionale che vieta la produzione e la fornitura di specifiche sostanze stupefacenti, eccetto che per determinati scopi (cure mediche e altri).

In particolare, in Italia, due leggi ne proibirono la coltivazione: la legge n. 412 del 05.06.1974 e la legge n. 685 del 22.12.1975. Un divieto che venne approvato dalla Camera dei Deputati e dal Parlamento, senza distinzioni di varietà.

Dall’abrogazione delle leggi di repressione, ad una parziale regolamentazione del mercato

E solo, in seguito, con la legge 162/1990 e DPR 309/1990 si arrivò ad una distinzione fra la canapa ad uso industriale e quella ad uso ricreativo, con livelli di THC > 2.

Si è passati, dunque, da un regime di totale repressione ad una regolamentazione parziale, a causa di una mancata armonizzazione delle normative internazionali per il commercio dei prodotti canapicoli – soprattutto per quanto riguarda i prodotti alimentari, per cui non è ancora stato stabilito il livello ammissibile di THC.

Attualmente, in Europa, solo Germania ed Italia hanno una legge in tal senso. Nel nostro Paese, il Ministero della Salute – con il decreto del 4 Nov. 2019 – ha fissato il contenuto di THC a 2 mg/kg in semi e farina, 5 mg/kg nell’olio e 2 mg/kg negli integratori alimentari, favorendo la stesura del Catalogo Comune delle Specie Consentite, che oggi contano ben 68 varietà certificate, provenienti da tutto il mondo.

Ed è proprio grazie a queste linee guida che, negli ultimi anni, la canapa è rifiorita legalmente anche in Italia, coinvolgendo circa una sessantina di canapicoltori – dato in costante aggiornamento su Federcanapa. Ad aver attirato l’attenzione degli agricoltori – al di là dell’affezione, in taluni casi, per la pianta – sono le incoraggianti prospettive di profitto, superiori a molte altre e comuni colture.

Cannabis Sativa L.

La canapa come coltura sostenibile

La canapa, infatti, è tra le poche piante utilizzabili al 100% – se ne utilizzano le inflorescenze, le sementi, le foglie e lo stelo, con uno spreco che è prossimo allo zero – e le risorse impiegate per la sua coltivazione sono minime, grazie alla sua rusticità e rapida capacità di propagazione, anche su terreni “difficili” – aridi e scheletro prevalenti; caratteristiche che la rendono adatta anche al ripristino – e alla valorizzazione – di aree rurali, in pianura così come in alta montagna.

Semi di canapa: tra i superfood più apprezzati del momento

In particolare, tra i prodotti canapicoli più richiesti dal mercato, figurano i semi di canapa: autentici superfood, il cui sapore gradevole e dolciastro ricorda quello delle nocciole.

Stando all’analisi chimico-nutritiva condotta dall’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria di Milano, i semi della Cannabis Sativa L. contengono proteine ad alto valore biologico – ovvero, facilmente assimilabili dal nostro corpo – e acidi grassi polinsaturi (65% del totale), come l’acido linoleico e quello oleico, utili alla “lubrificazione” delle membrane cellulari.

Il loro utilizzo, dunque, può riguardare sia la sfera animale – per la preparazione di mangimi – sia quella umana. I semi, infatti, possono essere consumati come tali – previa decorticazione – oppure sotto forma di farina, per arricchire impasti di focacce e pizze artigianali. Inoltre, dalla loro molitura si estrae l’olio di CBD che può essere adoperato come integratore alimentare, per sfruttarne le benefiche proprietà

Semi di Canapa

Il mercato della canapa industriale potrebbe raggiungere i 27.7 miliardi di dollari entro il 2028

Attualmente, il mercato globale della canapa industriale – coinvolgente i settori alimentare, personal care, tessile e farmaceutico – ha abbondantemente superato i 5 miliardi di dollari in valore e, secondo il tasso composto di crescita annuale (CAGR) – valutato al 25,17% – potrebbe raggiungere i 27.7 miliardi di dollari entro il 2028, come sottolineato nel report recentemente pubblicato da Verified Market Research.

Nonostante l’impatto del covid, che ha avuto effetti devastanti sull’economia mondiale, la segmentazione dei settori e l’aumento della richiesta di prodotti sostenibili (anche dal lato del pack), il mercato continua a crescere, tanto che in Italia gli ettari coltivati a canapa sono aumentati del 200% dal 2014 ad oggi.

Un trend positivo che non accenna a fermarsi, anche grazie all’intensa attività di promozione – e di tutela – che le principali associazioni canapicole – FederCanapa, Assocanapa e ItalCanapa – stanno portando avanti, con l’obiettivo di offrire un contributo concreto alla regolamentazione nazionale del mercato della canapa.

Considerando dunque la versatilità d’impiego e la crescente domanda di prodotti canapicoli, soprattutto dal lato alimentare, la canapa continua a rappresentare una coltura interessante su cui investire, anche in ottica di sostenibilità.

E, in un futuro non molto lontano, l’Italia potrebbe tornare ad essere uno dei più importanti player mondiali nel mercato della canapa industriale – appurato che le resistenze, dettate perlopiù dall’ignorante consuetudine di associare la Cannabis Sativa L. alla droga, vengano definitivamente rimosse.

migliori annunci stampa del 2021

Amazon, Mc Donald’s e Greenpeace: i migliori annunci stampa del 2021

Selezionare i 12 migliori annunci stampa del 2021 non è di certo un’impresa semplice: anche escludendo il criterio puramente discrezionale della scelta, in questo anno che sta per concludersi il ritorno in grande stile dell’Out of Home ci ha permesso di ammirare moltissimi esempi di creatività, ideati e diffusi dalle più grandi agenzie internazionali in tutto il mondo.

12 mesi, 365 giorni di pura arte e comunicazione hanno viaggiato dalla carta stampata agli schermi degli internauti, passando per le installazioni fisiche e le pagine dei giornali.

Ecco la nostra selezione degli annunci stampa del 2021, dalla quale (ahimè!) molti validissimi prodotti sono destinati a rimanere fuori. Ma se vuoi recuperarli tutti, questo è il posto giusto per farlo!

I migliori annunci stampa di Gennaio

I migliori annunci stampa di Febbraio

I migliori annunci stampa di Marzo

I migliori annunci stampa di Aprile

I migliori annunci stampa di Maggio

I migliori annunci stampa di Giugno

I migliori annunci stampa di Luglio

I migliori annunci stampa di Agosto

I migliori annunci stampa di Settembre

I migliori annunci stampa di Ottobre

I migliori annunci stampa di Novembre

Annunci stampa del 2021: Gennaio

Eureka! – Travel while reading

Si dice che il modo migliore di viaggiare sia con la fantasia. In effetti, in questo particolare momento storico condizionato dall’emergenza sanitaria, è probabilmente l’unico modo per farlo. D’altra parte, è anche il più economico: mete lontane, esotiche e suggestive diventano facilmente raggiungibili, grazie ai libri.

annunci stampa del 2021annunci stampa del 2021annunci stampa del 2021annunci stampa del 2021annunci stampa del 2021annunci stampa del 2021

Advertising Agency: NEW!, Lithuania
Creative Director: Aistė Jūrė
Copywriter: Aistė Jūrė
Copywriter: Vytautė Petkevičiūtė
Illustrator: Justine Shirin
Designer: Ieva Paliukaitytė
Project Manager: Kęstutis Kuskys

Febbraio

Dandy – Mini Families

Sono moltissime le persone che vivono da sole e non hanno bisogno delle mega promozioni formato famiglia. Se anche tu sei “tutta la tua famiglia“, le mini confezioni e le confezioni mono porzione di Dandy fanno per te.

dandy 01 - annunci stampa del 2021

dandy 02

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Credits
Advertising Agency: Chola Ad, Guayaquil, Ecuador
Executive Creative Director: Dante Rossetto
Creative Director: César Sepúlveda
Creative Director: Fabián Martínez
Art Director: César Sepúlveda, Fabián Martínez
Copywriter: César Sepúlveda, Dante Rossetto, Fabián Martínez
CGI & Retouch: Raro Lab

Marzo

Federation of Quebec Alzheimer Societies – Loved ones forget themselves too

L’Alzheimer è una malattia sempre più frequente tra la popolazione anziana e, purtroppo, si stima che le persone affette da questo disordine cognitivo aumenteranno del 70% entro il 2031.

La campagna mette in evidenza quanto i caregiver, spesso parenti e famigliari degli ammalati, siano sovraccaricati dal compito di assistenza.

alzheimer society adv

Advertising Agency: Cossette, Montréal, Canada
Photographer: Christian Tremblay

Aprile

McDonald’s – Good moments don’t need to wait

ARCOS è una campagna regionale di McDonald’s creata da DDB Colombia, il cui obiettivo è rafforzare il segmento McDelivery.

La campagna si sviluppa nelle più grandi città del continente come Santiago del Cile, Bogotà, Buenos Aires e Città del Messico, tra le altre.

Le immagini comunicano in modo così diretto che non hanno bisogno dell’ausilio di parole.

Good moments don't need to wait 01

Good moments don't need to wait 02 - annunci stampa del 2021

Good moments don't need to wait 03

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Advertising Agency: DDB Colombia, Bogota, Colombia

Annunci stampa del 2021: Maggio

Greenpeace – Save My Soul

La campagna di Greenpeace diffusa in Austria mostra il grande, grandissimo potere che si nasconde dietro un dito. Si può combattere contro l’estinzione delle specie, e lasciare il segno, contribuendo con un semplice SMS.

Gli animali in pericolo ci ameranno per questo.

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greenpeace campaign 03 - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: DDB Wien, Vienna, Austria
Executive Creative Director: Thomas Tatzl
Executive Creative Director: Andreas Spielvogel
Creative Director: Babette Brunner
Art Director: Marina Mrvka
Copywriter: Jakob Paulnsteiner

Giugno

Lovespace – It’s okay

“It’s okay” è la nuova campagna sulla consapevolezza sessuale di Lovespace, che illustra in modo abbastanza esplicito il tema delle fantasie sessuali. Queste sono spesso percepite come qualcosa di volgare e sporco, qualcosa di cui vergognarsi.

Patsany ha selezionato una rosa delle migliori foto e ha sviluppato un messaggio chiave per ognuna. “Desiderare è ok” “Condividere ciò che si vuole è ok” “Sperimentare insieme è ok” “Provare insieme è ok”.

campagna lovespace ukraine

campagna lovespace ukraine

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campagna lovespace ukraine annunci stampa del 2021

Advertising Agency: Patsany Agency, Kyiv, Ukraine
Creative Director: Dmytro Iatsyna

Luglio

Kikkoman – Kikkoman Gold Medal

Per celebrare i giochi olimpici di Toyko, l’agenzia di Zurigo Freundliche Grüsse ha ora creato un Out of Home molto speciale per la tradizionale marca giapponese: un semplice nastro di tessuto trasforma il logo Kikkoman in una medaglia d’oro. Tanto semplice che non ha bisogno di parole.

Kikkoman

Advertising Agency: Freundliche Grüsse, Zürich, Switzerland
Creative Director: Pascal Deville
Creative Director: Samuel Textor
Art Director / Concept: Norihito Iida
Copywriter / Concept: Christian Stüdi

Agosto

Diamonds Factory – Insta-Queens

Ti sei mai chiesto che aspetto avrebbe il profilo Instagram della regina Elisabetta I o di Maria Antonietta?

Diamonds Factory ha re-immaginato i ritratti di alcuni dei personaggi più controversi e affascinanti della storia e riassunto le loro fantastiche storie in alcuni scatti.

Queste magiche ricostruzioni mostrano Maria Antonietta, la regina Elisabetta I, Cleopatra, Boudica, Wu Zeitan, Caterina la Grande e Maria Regina di Scozia sotto una nuova luce.

annunci stampa del 2021

Credits: In-house

Settembre

Amnesty International – Seniors’ rights

Esiste un’età in cui è giusto rinunciare ai propri diritti? Si stima che 7 anziani su dieci siano vittime di pregiudizi a causa della loro età: il fenomeno è noto come “ageismo“, a causa del quale le persone più adulte vengono considerate inefficienti e lente.

È una violenza inaccettabile, per questo la campagna invita a non aspettare di diventare “vecchi” per difendere i diritti degli anziani.

Amnesty Senior resized - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: Bonjour, Bruxelles, Belgium
Creative Director: Marine Vincent
Creative: Maxim Deliège
Designer: Pierre Jadot
Photographer: Phil Van Duynen

Annunci stampa del 2021: Ottobre

McDonald’s – McDonald’s Artworks

Quando un brand diventa iconico come McDonald’s non è inconsueto che i suoi prodotti vengano rappresentati da artisti e creativi, consacrando oggetti di largo consumo e spingendoli nell’olimpo dell’arte.

Ecco, queste opere d’arte possono costare svariate migliaia di dollari, ma puoi sempre aggiudicarti il gusto dei menu del brand con gli archi dorati per pochi spiccioli.

Best Ad ottobre McDonald's

best ad McDonald's

best ad McDonald's - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: TBWA\Istanbul, Turkey
Cco: İlkay Gurpinar
Ecd: Volkan Karakasoglu
Creative Directors: Mesut Kocarslan, Serdar Gungor
Art Director: Tuvana Artun
Copywriter: Hilal Erdem

Novembre

Amazon Prime – The Wheel of Time

Prime Video promuove il lancio dell’epica serie fantasy The Wheel of Time con un’affissione in 3D in live-action creata da Amplify e con la star della serie Rosamund Pike.

È la prima volta che un cartellone anamorfico viene utilizzato da una società di intrattenimento per promuovere una serie.

Prime Video ha debuttato in Piccadilly Circus, a Londra, il 15 novembre, ma l’out of home apparirà anche in siti iconici nei mercati chiave, tra cui il Big Kahuna di New York City a Times Square e il Cross Shinjuku Vision di Tokyo.

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre 01

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre

AMAZON - migliori annunci stampa 2021

Advertising Agency: Amplify, London, United Kingdom

trend media 2022

I trend media per il 2022: cosa devono sapere i brand

Ogni giorno che passa ci rendiamo conto di quanti cambiamenti la pandemia abbia portato con sé in un mondo che, in qualche modo, sta cercando di adattarsi a nuovi ritmi, e questo vale anche per le imprese.

Spesso, però, i periodi di crisi si trasformano in quelli più fecondi, punto di partenza per una nuova crescita.

D’altronde lo spiegava già l’economista Joseph A. Schumpeter agli inizi del ‘900, con l’espressione distruzione creatrice, per indicare l’importanza di una perturbazione che sposta l’equilibrio del mercato, eliminando le imprese incapaci di innovarsi, segnando così lo spartiacque da una fase recessiva a una fase di crescita.

Cosa accadrà nel settore: i trend media per il 2022

L’attuale periodo, definito di “Covid lungo”, individua lo sforzo di adattamento e sperimentazione in cui i brand tentano di adattarsi ai cambiamenti intercorsi. Un periodo nel quale trovare risposta al nuovo stile di vita, agli orari più flessibili, e alla nascita del lavoro ibrido.

trend media 2022

Il colosso giapponese della pubblicità Dentsu International ha incaricato i propri specialisti di identificare le tendenze future dei media.

Peter Huijboom, global chief executive officer, media and global clients, di Dentsu International, ha dichiarato: “Abbiamo ritenuto che quest’anno, dopo essere stati così a lungo separati da uffici e colleghi, fosse il momento giusto per dimostrare come una collaborazione e una cooperazione radicali possano anche portare coesione intorno alle migliori idee, pensieri e intuizioni. 

Con così tanti straordinari specialisti nella nostra rete di media, siamo stati in grado di approfondire l’argomento e valutare veramente ogni tendenza con un occhio imparziale, sulla base di tre punti di vista molto diversi da ciascuna delle prospettive del marchio della nostra agenzia“.

Ne abbiamo individuato i punti principali:

1- Conoscere il consumatore nel post-cookie

Google e Apple hanno comunicato che elimineranno i cookie di terze parti, e con loro, di conseguenza, la capacità degli inserzionisti di controllare le metriche chiave, come visualizzazione e conversioni.

La comprensione del comportamento del consumatore e l’interazione con esso saranno diversi, l’azienda dovrà individuare vie alternative per non farsi trovare impreparata. Il cambiamento riguarderà gli inserzionisti, gli utenti e gli editori.

La massima priorità su cui le imprese dovranno concentrarsi sarà la tutela della privacy degli utenti.

trend media 2022

Cosa fare in questo periodo di limbo?

Durante il prossimo anno, quindi, i marchi dovranno cercare di mantenere la vicinanza con il pubblico, iniziando una necessaria revisione dei cookie, e iniziando a capire come riempire il vuoto lasciato dai cookie di terze parti.

Facebook e Twitter stanno già chiedendo agli utenti di selezionare gli argomenti a cui sono più interessati.

Il punto di partenza sarà sempre una profonda conoscenza del consumatore, dei desideri e dei bisogni, si potrebbe esaminare, ad esempio, i dati di Google Analytics, CRM, e posta elettronica, considerando la possibilità di adottare una piattaforma di dati clienti per unire i risultati e renderne più agevole la lettura.

LEGGI ANCHE: Cookieless: sfide e opportunità raccontate dai protagonisti di ADworld Experience 2021

2- Puntare sull’eCommerce

Senza dubbio i periodi di lockdown hanno favorito la crescita del commercio online, costringendo così i brand a rivedere le modalità di vendita e di relazione con i clienti.

Netflix, gigante mondiale dello streaming, non ha perso tempo e ha lanciato il suo primo store online, Netflix.shop, al momento disponibile solo in USA.

Un negozio digitale dedicato alle vendite di prodotti di abbigliamento e lifestyle collegati alle serie TV, escogitato dalla piattaforma per tenere alta l’attenzione su un programma, in attesa di nuove stagioni o per placare la malinconia di una fine serie.

trend media per il 2022

“Siamo entusiasti di offrire ai fan un nuovo modo di connettersi con le loro storie preferite e di introdurli alla prossima ondata di artisti e designer che abbracciano il potere della narrazione in tutte le sue forme”, sottolinea Josh Simon, vice-presidente dei prodotti di consumo a marchio Netflix.

3- Entrare nei mondi virtuali

L’attenzione al mondo virtuale è forte, e il re-branding di Facebook ne è l’evidenza.

La realtà virtuale sta mostrando la propria potenza in varia campi, primo fra tutti, ad esempio, il fitness. Anche in questo caso, la permanenza forzata a casa, ha portato alla consapevolezza della possibilità di fare sport, tra le mura domestiche, come se si fosse in palestra e in compagnia.

Nella difficoltà l’uomo si ingegna, e così si è determinata anche l’esplosione delle videochiamate, diventate strumento di socializzazione primaria, accontonate, o comunque poco diffuse, prima della pandemia, saranno rivoluzionate dalla creazione degli avatar nel Metaverso, l’evoluzione di Internet, in cui Mark Zuckerberg ci sta traghettando.

4- Il brand diventa un “cittadino”

La pandemia ha mostrato in modo violento le fragilità del nostro pianeta e incoraggiato nuove opportunità di impegno per le imprese.

Nel mese di agosto 2021, gli scienziati hanno pubblicato un rapporto sull’emergenza climatica, che il quotidiano britannico, The Guardian, ha definito come “il più forte avvertimento di cambiamenti climatici inevitabili e irreversibili”.

Alle aziende è richiesto di agire secondo una responsabilità civile, sia nella produzione che nel marketing.

Un atteggiamento definito di “corporate citizenship”, ossia all’impresa si richiede di comportarsi proprio come un cittadino ed agire per il bene della collettività, pensiero già espresso dall’economista Antonio Genovesi nel lontano ‘700, e oggi più che mai attuale.

trend per il settore dei media 2022

Alcune aziende, tra le quali spiccano Samsung, Nike e Levi’s, stanno abbracciando concetti come riutilizzo, rivendita e riparazione, per aiutare i consumatori a vivere in modo sostenibile.

L’importante è non perdersi in un giro di parole non seguite dai fatti, non si può fingere, occorrono ricerche approfondite ed un impegno concreto e costante da parte delle imprese, che non si esaurisca in poche azioni circoscritte.

Non avere paura di prendere posizione e impegnarsi attivamente, è ciò che i consumatori-cittadini richiedono a gran voce.

Parola d’ordine: community

Secondo il Report Social Media Trends 2022 di Talkwalker e Hubspot,  i consumatori, sempre più al centro dell’attenzione, vogliono essere coinvolti, per questo l’obiettivo del brand dovrà essere rivolto a creare una community quanto più possibile reale.

I social hanno ribaltato la visione tradizionale della pubblicazione di contenuti caricando di valore la produzione degli utilizzatori.

Primo fra tutti TikTok, nel cui imminente futuro, si prevede l’ampliamento delle funzionalità legate allo shopping.

Il primo passo da fare è quello di capire quale sia il social media più utilizzato dal proprio pubblico, e successivamente coinvolgerlo con contenuti co-creati e challenge, che al momento sembrano spopolare, soprattutto fra i più giovani.

L’influencer, continuerà ad essere una figura rilevante, in grado di raggiungere un livello di “influenza”, che da solo il brand non riuscirebbe ad eguagliare. Anche se si opera in una piccola realtà, il consiglio è di affidarsi comunque ad un influencer adatto alle dimensioni aziendali, che possa coinvolgere una nicchia di mercato importante. Attenzione che la figura prescelta rispecchi però i valori aziendali.

Tra il 2020 e il 2021 abbiamo assistito ad un repentino cambiamento nella produzione dei contenuti social, la necessaria distanza fisica ha fatto la fortuna di nuovi format, come i video live e gli audio, in particolare, il poadcast, è diventato il formato adatto anche allo studio e al lavoro, oltre che al tempo libero.

trend media 2022

Se coinvolgere il pubblico sarà l’attività principale delle imprese, l’omnicanalità sarà la strada giusta da percorrere per il successo.

Il brand ha bisogno di creare connessione attraverso una comunicazione unica, coerente e sinergica, realizzata sui vari canali disponibili, secondo il pubblico di riferimento.

Coca-Cola Story

Coca-Cola Story: il segreto di uno dei love brand più amati

  • Viaggio negli archivi Coca-Cola, tra immagini d’epoca, advertising vintage e loghi storici 
  • La compagnia ha sempre creduto nella pubblicità e questa convinzione l’ha portata a diventare una delle società più conosciute al mondo

Nel corso degli anni, Coca-Cola ha subito diversi cambiamenti. Dai suoi ingredienti agli slogan, passando dal modo in cui è stata pubblicizzata. Inventata nel 1886 da John Stith Pemberton, la bevanda era originariamente destinata a scopi medicinali.

coca-cola

Poco dopo fu acquisita dall’uomo d’affari Asa Griggs Candler, le cui tattiche di marketing portarono il brand alla ribalta nel mercato delle bevande analcoliche del XX secolo.

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Sostenitore convinto della pubblicità, Candler potenziò il marketing intrapreso dal Dottor Pemberton, distribuendo migliaia di coupon che davano diritto a un bicchiere omaggio di Coca‑Cola. Promosse il prodotto senza sosta.

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Fantastico, colorato e stimolante sono solo alcune delle parole che possiamo associare al mondo Coca-Cola. Il brand è stato catalizzatore per l’interazione sociale e ha ispirato l’innovazione, soprattutto in campo pubblicitario.

Un’idea “deliziosa e rinfrescante”

Coca‑Cola venne servita la prima volta nella Farmacia Jacobs, dell’omonimo Dottor Joseph Jacobs. L’8 maggio 1886, il dottor John Pemberton vendette il primo bicchiere di Coca-Cola alla Jacobs’ Pharmacy nel centro di Atlanta.

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Servendo nove drink al giorno nel suo primo anno, Coca-Cola è stata una novità all’inizio. A quel tempo le farmacie assomigliavano più a degli spacci che vendevano un po’ di tutto, non solo medicine.

Frequentate sia da uomini che da donne, spesso diventavano luoghi molto frequentati, nei quali darsi appuntamento per informarsi sui fatti del giorno, fare i propri acquisti e godersi una pausa rinfrescante. Quella del Dr. Jacobs era una delle più importanti di Atlanta.

L’evoluzione del logo Coca-Cola

Il logo Coca-Cola, con il suo stile corsivo, è diventato molto riconoscibile negli anni. L’identità ha subito numerose modifiche da quando è stato introdotto il marchio, da quando John Stith Pemberton, l’inventore della bevanda, si è rivolto al suo contabile – Frank M. Robinson, per aiutarlo a brandizzare la sua creazione.

Coca-Cola Story

Il nome era scritto a mano, la calligrafia in questo caso si è rivelata un elemento eterno. In oltre un secolo, il celebre font ha subito qualche piccolo cambiamento, pur rimanendo in qualche modo fedele all’originale. Ripercorriamo velocemente l’evoluzione.

1887-1890 – La scritta “Trade Mark” si trova nella “coda” della “C” di Coca.

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1890-1891 – Tra le versioni più distaccate da quella originale disegnata da Robinson troviamo la seguente scritta, che dopo solo un anno venne sostituita per tornare alla font originale precedente.

1893-1941 – La scritta “Trade Mark” appare all’interno della “C” di Coca.

1941-1960 – In questa versione la scritta “Trade Mark Registered” si sposta fuori dalla C e viene aggiunta la dicitura “Reg. US Pat Off.”.

1958-1960s – Questo periodo segna l’introduzione di uno sfondo dai contorni ad arco, che ricorda la sagoma di un pesce.

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1969 – Viene introdotta la famosa Dynamic Ribbon (conosciuta semplicemente come “onda”) e nasce il nuovo logo chiamato Arden Square.

1980 – L’onda si integra nel nome Coca-Cola. Il dettaglio da notare riguarda la curvatura inferiore della “L” che scompare, come nel design del logo con il nastro.

2003 – In occasione della campagna pubblicitaria “Coca-Cola Real”, anche l’onda dinamica viene valorizzata.

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2007 – Un design semplice, ma sempre d’impatto, con una singola onda bianca.

La storia dell’iconica bottiglia

La storia di Coca-Cola conta molte bottiglie. La bevanda più amata al mondo esordisce come bibita venduta alla spina, ma è solo con lo sviluppo di un sistema di imbottigliamento che Coca-Cola diventa il brand di oggi.

Nel 1894 il titolare di un negozio del Mississippi, un certo Joseph A. Biedenharn, inizia a imbottigliare Coca-Cola, visto il successo della vendita al bicchiere. Biedenham inizia a venderla ai suoi clienti in una bottiglia di vetro di un modello piuttosto comune chiamato Hutchinson.

Dobbiamo attendere il 1915 per assistere alla nascita della bottiglia Contour. Gli imbottigliatori temevano che la bottiglia dalla linea diritta non fosse abbastanza riconoscibile e che Coca-Cola si potesse confondere facilmente con le imitazioni. Chiedono quindi ad alcune vetrerie di proporre un design unico.

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The Contour Bottle – 1915

Una volta ridotto il diametro medio, la nuova bottiglia contour era stabile e approvata per la produzione.

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The New Contour Bottle – 1916

Così nel 1916 viene rilanciata con la forma della bottiglia che tutti conosciamo e amiamo.

Solo nel 1923 arriva il “six pack” cioè i cestelli da sei bottiglie di Coca-Cola, adottati per incoraggiare i clienti al consumo casalingo. Una strategia che in breve tempo riscuote un enorme successo.

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Nel ’28 le vendite della bottiglia di Coca-Cola sorpassano quelle alla spina. E nel 1950 la bottiglia contour di Coca-Cola è il primo prodotto commerciale a comparire sulla copertina di TIME Magazine, rilanciando il brand a livello internazionale.

Nel 1977 la stessa bottiglia diventa un marchio commerciale registrato, anche in assenza di diciture.

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Rimasta inalterata fino ad oggi, parliamo di uno dei packaging più iconici, riconoscibile più di ogni altra cosa.

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Più italiana di quanto immagini

È passato quasi un secolo da quando la bevanda è stata imbottigliata per la prima volta in Italia. Dal 1927 a oggi, la ricetta si è arricchita di ingredienti nazionali, creando così un forte legame col territorio.

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Secondo una ricerca realizzata da alcuni docenti di SDA Bocconi School of Management sommando stipendi, contratti di forniture, imposte e contributi fiscali versati, ogni anno la filiera produttiva di Coca-Cola distribuisce fra gli attori principali dell’economia italiana – famiglie, imprese e Stato – 980 milioni di euro, pari allo 0,06% del PIL.

Rappresenta la prima realtà italiana nel settore delle bevande, capace di generare un totale di 22.308 posti di lavoro, indotto incluso, pari allo 0,1% della forza lavoro totale in Italia, dal cui reddito dipendono, in parte o totalmente, 50.263 persone.


Dati che rendono Coca-Cola un marchio internazionale dal motore tricolore, in grado di guadagnarsi un posto importante nei cuori e nelle case degli italiani.

Coca-Cola: pubblicità, arte e cultura pop

La bottiglia contour è stata celebrata nell’arte, nella musica e nella pubblicità. Dalla pop-art al surrealismo, dai cartoni animati alle pubblicità, il brand Coca-Cola nella sua lunga storia non si è fatto mai mancare nulla.

Andy Warhol dipinse l’iconica bottiglia di vetro della Coca-Cola per la prima volta negli anni ’60, quando creò tele a grandezza d’uomo. Fu proprio lui a parlare apertamente della democraticità della Coca-Cola nel suo libro di riflessioni “La filosofia di Andy Warhol”.

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Warhol non era ancora un artista affermato e quelle furono le sue prime immagini ispirate alla pop-art. Da qualche anno lavorava come grafico pubblicitario a Madison Avenue, ma il suo obiettivo era quello di sfondare nel mondo dell’arte. Quando decise di passare dalle illustrazioni ai dipinti a olio, si ispirò a oggetti che facevano parte della sua quotidianità.

Da qui nasce la connessione e la riproduzione di prodotti di largo consumo come Coca-Cola o la zuppa Campbell, che lo stesso Warhol consumava frequentemente.

Il viaggio di Coca-Cola non si esaurisce qui. La bottiglia di vetro in uno dei quadri surrealisti di Salvador Dalì diventa un oggetto dalla forma stranissima.

Negli anni Coca-Cola ha continuato a espandersi, creando una linea di abbigliamento e persino galleggianti da piscina per attirare i propri consumatori. I poster anni ’80 testimoniano quanto il marchio abbia preso un ruolo cruciale nel nostro immaginario e quanto si sia radicato nella cultura pop.

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Restando in ambito pubblicitario, circa quarant’anni fa usciva lo spot della Coca-Cola intitolato “Hilltop”, considerata una delle pubblicità più famose di tutti i tempi.

Ultimamente lo spot originale del 1971 è tornato in auge dopo essere stato inserito nella scena finale di Mad Men.

Dopo sette stagioni, la serie, tra le più famose e acclamate della storia, cala il sipario con Don Draper che a un ritiro spirituale sulla costa californiana medita quando all’improvviso pare colpito da un’ispirazione.

Lo spot, infatti, nacque da un’idea di Bill Backer dell’agenzia pubblicitaria McCann Erickson che nella stagione finale acquisisce la società nella quale lavora Don Draper.

In Italia il commercial è stato poi rilanciato con il nome “Vorrei cantare insieme a te”.  “Il segreto del successo di una pubblicità sta nel saper comunicare gioia e felicità” diceva il paroliere Cristiano Minellono che aveva scritto la versione italiana dello spot trasmesso da Coca-Cola nel 1983. Il jingle diventò la colonna sonora per eccellenza degli auguri di Natale anni ’80.

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spot di natale 2021

Le pubblicità di Natale 2021 ispirano gentilezza. Ecco le 16 più emozionanti (secondo noi)

Ci siamo! Siamo arrivati al periodo più bello dell’anno, non solo quello dei regali ma degli spot commoventi e pieni di buoni propositi. Le pubblicità del Natale 2021 hanno raccontato i buoni sentimenti, l’amicizia, la gentilezza, il rispetto per le persone e attenzione verso il nostro ambiente.

Dopo un periodo passato in sordina, i brand sono pronti ad ispirare una nuova, vecchia condivisione, di sicuro più consapevole, di tutti quei momenti che ci fanno sentire parte di una comunità-famiglia.

McDonald’s UK – Imaginary Iggy

Agency: Leo Burnett

Matilda e il suo tenerissimo amico immaginario Iggy sono i protagonisti di questo spot che fa stringere il cuore. I due amici sono inseparabili e Iggy sostiene Matilda in ogni situazione. Fin quando però la bambina crescendo preferirà come compagnia quella delle sue amiche reali.

Ma la bambina che è ancora in lei tornerà a riscoprire, grazie ad una cena da Mc Donald’s, quanto affetto ancora prova per il suo amico con cui presto tornerà a passare del tempo insieme.

 

Coca-Cola – Chimney | Real Magic

Agency: DentsuMB UK

Qual è il regalo di Natale più bello? Quello di condividere momenti di gioia insieme. Lo sa Coca-Cola e lo sa il bambino dello spot che riesce a coinvolgere tutto il condominio nella costruzione di un camino gigante.

 

Amazon – Kindness, the greatest gift

Agency: Lucky Generals

Una ragazza, una come la maggior parte dei giovani, cerca di tornare alla normalità dopo due anni di pandemia. Affiorano però dei disagi: gli strascichi emotivi e sociali che ci ha lasciato questo duro periodo.

Ma abbiamo anche scoperto momenti di empatia che, come in questo spot, ci hanno fatto capire quanto la gentilezza sia comunque il regalo più grande. Pandemia o non.

Anche Amazon Prime Video presenta il suo film di Natale 2021, una storia di amicizia tra una iena che ama i programmi divertenti in tv ed il custode dello zoo. Agency: CYW Europa.

 

Deutsche Telekom – The Biggest Gift

Agency: DDB Budapest

Sembrerà che il bambino protagonista dello spot sia interessato solo ad un regalo più grande. Scopriremo con sollievo che ciò che in realtà aspettava era invece il più grande regalo.

 

Erste Group Bank – Christmas Ad 2021 #believeintomorrow

Agency: Jung von Matt DONAU (Vienna)

È dalle generazioni più giovani che abbiamo gli esempi più incoraggianti. Piccoli ma importanti gesti per imparare ad avere cura di noi e rispetto per il mondo. Per un futuro migliore per tutti.

 

Posten Norway – When Harry Met Santa

Agency: POL, Oslo

Sono state mosse varie critiche a questo spot. Noi lo troviamo coerente in una società che sempre più abbraccia l’inclusività e che lotta contro ogni tipo di discriminazione. Il corto di Natale 2021, realizzato dalle Poste della Norvegia, richiama la legge che ormai da 50 anni condanna l’omofobia nei paesi scandinavi, promuovendo i diritti LGBT.

E così anche Babbo Natale, libero di innamorarsi di chi vuole, sceglie di passare le festività con l’uomo che ama lasciando al servizio postale il compito di consegnare i regali natalizi.

 

Absolut Vodka – Absolut Carols

Agency: VMLY&R

La vodka svedese invece stravolge alcune tradizioni. Per un Natale ironico e tutto digital, Absolut ha raccolto durante l’anno i tweet più originali e li ha trasformati in testi, intonandoli alle note della più famosa Carol of the Bells. Certo non ispira gentilezza, ma la simpatica raccolta dei 25 ritornelli Absolut Carols è ascoltabile su Spotify.

LEGGI ANCHE: Natale 2020: ecco gli spot più coinvolgenti di questo strano anno

Cinque campagne tutte italiane

H48 Natale

Agency: H48 Milano

Per le agenzie pubblicitarie, il Brief di Natale è un avvenimento drammatico. Un’operazione a cuore aperto in cui gli specialisti cooperano per la buona riuscita del progetto del cliente. Una lotta contro il tempo, in loghi più grandi del pixel umano e minacciati dalla scure della deadline. Riusciranno i paladini della comunicazione a farcela? L’imprevisto è dietro l’angolo, come anche il provvidenziale intervento del primario-CEO che insegna che una semplice intuizione può essere la giusta soluzione.

Lo spot dell’agenzia H48 sostiene non solo i creativi prima delle feste natalizie ma soprattutto l’Ospedale Bambini Buzzi di Milano.

 

Pubblicità di Natale 2021: Yes Milano – Milano. It Changes More Than Just Your Look

Agency:  Wunderman Thompson Italy – Milano & Partners

Milano sa mostrare il meglio di sé, non solo perché è la capitale della moda. Lo racconta bene la città che, per Natale 2021, decide di raccontarsi anche attraverso la sua cultura, gli eventi, le bellezze caratteristiche, ed i suoi divertimenti. Sicura di rimanere nel cuore di chiunque, anche di Babbo Natale.

 

Rinascente – Finding Christmas

Agency: Wunderman Thompson Milano

Animazione e stop motion per questa favola tutta italiana, raccontata attraverso un viaggio tra gli iconici store Rinascente delle maggiori città.

Agency: VMLY&R Milano

Un altro video di agenzia per questo Natale 2021. Merry Briefmas è l’augurio per tutti quei pubblicitari alle prese con il Brief e il Debrief natalizio. Da una parte l’eroe creativo che si dimena tra idee, tasks e app. Dall’altra, l’antagonista-cliente che con tanto di font in Comic Sans intima la consegna dei lavori.

Il regalo più bello che i creativi sperano di ricevere da Santa Cloud è quello di spegnere il pc e rimandare tutto a dopo le feste.

Volkswagen – VW Service 2019

Agency: DDB Italia

Con il sorriso, una menzione va fatta anche a Volkswagen, anche se la sua campagna natalizia è del 2019. Molto simpatica e realistica, perché diciamolo…chi di noi conosce veramente le parole di Jingle Bells?

 

Aldi UK – A Christmas Carrot

Agency: McCann UK

Kevin la Carota è tornata per infondere lo spirito natalizio. E lo fa con lo scorbutico Ebanana, presumibilmente vecchio parente del Grinch, che mal sopporta l’atmosfera festiva. Babbo Kevin, che sprizza gentilezza da tutte le fibre, gli fa però cambiare umore, grazie ad un giro nei supermercati Aldi.

La pubblicità di Aldi per Natale 2021 è in collaborazione con Barnado’s, organizzazione che sostiene i bambini bisognosi di aiuto e che nel film si vedono giocare felici sottoforma di piccoli ortaggi.

Una curiosità: all’inizio dello spot si intravedono due agenti-limoni intenti ad arrestare un bruco. Bene, quel bruco è il tortino Cuthbert del supermercato Aldi, accusato di essere identico a Colin, dolce del competitor Marks & Spencer. In effetti…

 

John Lewis – Unexpected Guest

Agency: Adam&EveDDB

John Lewis impegna la sua pubblicità di Natale 2021 in un messaggio di amicizia e di riscoperta del vero sentiment di questo periodo. Empatia, gentilezza, condivisione. La gioia vera è nelle tradizioni, nel piacere di essere d’aiuto, donare un regalo, di condividere un’occasione speciale.

E l’occasione speciale nel film è quella tra Nathan e Skye, così diversi ma così uniti nell’emozione di vivere la magia del Natale, che sarà la nuova scoperta di una e la sincera riscoperta dell’altro.

Il tutto è ben infiocchettato dalla voce della giovane Lola Young, che interpreta una cover di Together in Electric Dreams di Philip Oakey e Giorgio Moroder, del 1984.

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Tesco – This Christmas, Nothing’s Stopping Us

Agency: BBH

Dopo lo scorso Natale passato in sordina, l’animo di un po’ tutti quanti, come di Tesco e di Babbo Natale con il green pass, è quello di riprendere a festeggiare, costi quel che costi. Speriamo.

Lego – Rebuild The World! Anything is Possible with LEGO

Agency: interna

Ancora una volta Lego celebra la creatività dei bambini e prende spunto dalla loro immaginazione, che è il motore per spingersi sempre oltre. Ed ecco che lo spot si trasforma in un viaggio animato attraverso i personaggi, le ambientazioni e le più belle costruzioni Lego.

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Viewable Completion

Come migliorare la Viewable Completion dei tuoi video e renderli davvero efficaci

Si parla sempre più spesso di pubblicità digitale soprattutto in concomitanza con la futura scomparsa dei cookie di terze parti.

L’ecosistema pubblicitario dovrà trovare e sperimentare nuove soluzioni di targeting e monitoraggio dati.

Molti brand stanno spostando la propria attenzione su un modo sempre più consolidato ed efficace di fare pubblicità online: l’advertising video.

Gli annunci video digitali offrono agli inserzionisti ottime opportunità per la raccolta di dati, la visibilità del marchio, il targeting avanzato e la personalizzazione.

Grazie al tipo di formato, gli annunci video offrono agli inserzionisti opportunità uniche di coinvolgere e convertire i potenziali clienti meglio dei classici annunci, rendendoli il futuro della pubblicità digitale. Nonostante comportino un coinvolgimento maggiore di utenti, bisogna tener presente delle variabili importanti per comprenderne la reale portata e le potenzialità di conversione degli utenti in clienti.

Quando si fa riferimento alle campagne pubblicitarie video, gli inserzionisti e le loro agenzie media prendono principalmente in considerazione due indicatori di performance: visibilità e completamento.

Viewable Completion

Che cos’è la Viewable Completion

La visibilità dei formati video sui device mobile è un KPI fondamentale che misura l’efficacia di qualsiasi messaggio o contenuto veicolato tramite il formato video.

L’obiettivo è considerato raggiunto se almeno metà dei pixel del video sono visibili sullo schermo durante la riproduzione e per almeno due secondi senza interruzioni. La percentuale di completamento del video si riferisce alla parte del pubblico che visualizza l’intero video.

Perché la Viewable Completion è così importante

Ci sono diversi motivi per cui i video a volte non vengono realmente visualizzati dagli utenti. Possono ad esempio essere aperti su una pagina inattiva, o lasciati in fondo alla schermata.

Spesso prestiamo particolare attenzione. La nostra visualizzazione è quindi passiva e senza interazione perché non ne siamo coinvolti. Di conseguenza, iniziamo a scorrere la pagina per evitarli, specialmente da mobile. Lo scrolling è la vera sfida da affrontare da chi investe su questo tipo di formato.

Le campagne digitali di successo non devono interrompere l’esperienza di navigazione dell’utente in maniera invasiva. L’esposizione ripetuta serve, ma la sovraesposizione ha effetti negativi sulla performance dei brand.

Gli utenti rimangono quindi indifferenti di fronte al contenuto offerto e scorrono senza visualizzare cosa viene mostrato nel video. Infatti, secondo Integral Ad Science (IAS), leader mondiale nell’ad-verification, la visibilità media dei video sui dispositivi mobili in Francia è solo del 75,6%. Un rischio che va assolutamente evitato.

C’è un modo per risolvere questo problema?

TopRoll® by Sublime: la nuova generazione di formati mobile video

Sublime è un marketplace di formati alto impatto in grado di sviluppare e garantire una tecnologia innovativa che consente, per la prima volta, la diffusione semplificata, istantanea e settoriale di un unico elemento creativo, in modalità programmatica e nella vendita diretta.

La società ha sede centrale a Parigi e uffici nel Regno Unito, Spagna, Italia e Singapore. Distribuisce campagne multi-device in managed o programmatic in tutto il mondo, e dal primo settembre 2021 è diventata una company del gruppo Azerion.

Con la sua soluzione pubblicitaria che combina una tecnologia all’avanguardia a un approccio creativo, semplifica la delivery di formati premium e non intrusivi rispettando la user experience

Per soddisfare le aspettative degli inserzionisti e per cambiare la situazione del mercato, Sublime ha sviluppato da pochissimo un nuovo formato video mobile: il TopRoll®

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TopRoll® risponde proprio al problema della scarsa visibilità dei formati pubblicitari video grazie a una tecnologia brevettata all’avanguardia. È un formato video coinvolgente e non intrusivo che fornisce una user experience fluida e interattiva attraverso una migliore integrazione nei siti web dei publisher. Grazie alla sua nuova soluzione pubblicitaria, Sublime combina video Premium e visibilità totale.

Come funziona TopRoll® by Sublime?

La visualizzazione del video è semplice. L’annuncio in questione parte attraverso un banner video nella parte superiore della pagina, mentre un’icona invita gli utenti a visualizzare l’annuncio in modalità a schermo intero. Man mano che l’utente scorre l’annuncio, il banner si espande gradualmente fino ad apparire a schermo intero. Il banner poi diventerà più piccolo con lo scroll in senso inverso, offrendo così un’esperienza mobile non intrusiva.

Con questa nuova soluzione compatibile VAST e VPaid, TopRoll® mostra risultati mai raggiunti prima da un formato video outstream. Il tasso di visibilità sarà superiore al 90% con un completion rate pari al 70% e per una durata video di 15 secondi. In questo modo supererà di netto gli standard di mercato.

Il formato TopRoll® può essere costruito con qualsiasi risorsa video e ogni tipo di formato. Ciò consente ai brand di riutilizzare spot creati per la TV o anche video verticali progettati per i social media, oltre che garantire anche video in modalità orizzontale.

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Pagamenti digitali

Pagamenti digitali: perché sempre più italiani trovano vantaggioso pagare cashless

Negli ultimi mesi il mondo delle transazioni finanziarie ha conosciuto un’importante accelerazione verso i pagamenti digitali.

Se la digitalizzazione sta cambiando rapidamente le aspettative, i comportamenti e le abitudini delle persone e delle aziende, anche la pandemia ci ha messo il suo zampino.

Secondo una ricerca condotta da McKinsey’s, Il COVID-19 ha rafforzato la tendenza all’adozione del digitale nei pagamenti tra varie tipologie e cluster demografici.

Pagamenti digitali grafico

Una delle conseguenze che la digital transformation porta con sé sta proprio nelle nuove abitudini di pagamento. In Italia si sta gradualmente abbandonando l’uso del contante in favore dei pagamenti digitali.

Secondo un recente sondaggio Ipsos, il 63% dei pagamenti degli italiani avvengono attraverso soluzioni cashless.

La quasi totalità del campione esaminato (95%) utilizza le carte e un sorprendente 29% usa abitualmente i nuovi metodi di smart payment. L’80% di questi trova i pagamenti digitali più comodi, veloci e sicuri.

Pagamenti digitali grafico 2

A dominare sono in particolar modo le carte di debito e credito, che sono utilizzate da ben 1 italiano su 2; seguono gli smart payments (digital wallet e app) già adottati dal 29% della popolazione, con una curva di crescita potenziale stimata in ulteriori 6 punti percentuali (35%).

LEGGI ANCHE: Millennials e Gen Z: sì al contactless e ai metodi di pagamento innovativi

Pagamenti digitali, la situazione pre-covid

Non era tutto rose e fiori. Anzi, il quadro sembrava piuttosto sconfortante.

In base alle indagini condotte dal Team per la Trasformazione Digitale, una task force nata nel 2016 per costruire servizi più semplici ed efficaci per i cittadini attraverso prodotti digitali innovativi, l’Italia fino a qualche anno fa presentava statistiche allarmanti.

Assenza di trasparenza, corruzione e riciclaggio. Dal punto di vista dei pagamenti digitali, un Paese complessivamente arretrato e caratterizzato da una situazione di profondo digital divide e scarsa consapevolezza in merito a possibilità e buone pratiche sui trasferimenti di denaro online.

Giusto per avere il sostegno dei numeri:

  • solo il 24 % degli italiani nel 2018 utilizzava internet per accedere ai servizi pubblici (in questo caso il gap con la media Ocse del 57 % era ancora più rilevante);
  • tra i Paesi industrializzati, l’Italia era tra quelli che utilizzava più contante (205,7 miliardi di Euro nel 2018) e il 50 % della popolazione non aveva effettuato neppure un acquisto online nell’ultimo anno.

Rileggere oggi le statistiche contenute nel rapporto PricewaterhouseCoopers del 2020 lascia un senso di incredulità e stupore.

In Italia, fino a 2 o 3 anni fa, si continuava a guardare le transazioni digitali con diffidenza: qualcosa da evitare come la peste perché associate a truffe online e raggiri.

La percezione è decisamente cambiata e oggi i pagamenti digitali sono visti come un’opportunità.

LEGGI ANCHE: Cashless e pagamenti: siamo davvero pronti per un futuro senza contanti?

Lo sviluppo del progetto pagoPA e la rinascita dei pagamenti digitali

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di prendere in mano la situazione e portare una ventata di freschezza e consapevolezza nel settore, avviando la costruzione della piattaforma pagoPA. Un primo passo verso il cambiamento.

L’obiettivo è quello di rendere più naturali, immediati e veloci per i cittadini i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Deve essere una cosa normale in ogni angolo d’Italia poter accedere tramite una semplice app a un servizio pubblico, risolvere una pratica con il proprio Comune in pochi secondi, pagare un tributo con un click. Il valore aggiunto di questo progetto è quello di portare in dote al sistema pubblico le best practices garantite dalle migliori energie del sistema di mercato privato. Si tratta di un vero e proprio cambio di visione, in cui i pagamenti digitali non sono più considerati come un problema da gestire o un costo da sostenere, ma come un’opportunità per l’intero settore pubblico.”

Queste le parole pronunciate da Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio al momento del lancio di pagoPA.

L’obiettivo era uno solo: semplificare quanto più possibile.

Ciò che prima risultava complesso e ostico al cittadino, sarebbe dovuto diventare rapido, diretto e conveniente. Anche uno dei gesti più comuni nell’arco della nostra giornata, come effettuare il pagamento di un bene o un servizio, è infatti qualcosa che può migliorare le nostre giornate.

Certo, esistono problemi ben peggiori nella vita. Ma gustarsi un aperitivo o una cena fuori dai soliti circuiti turistici e che accetta pagamenti cashless (senza dover andare alla ricerca di un bancomat) è diventato qualcosa che tutti noi desideriamo.

Così il Team per la Trasformazione digitale ha lanciato nel 2019 l’iniziativa Repubblica Digitale, un percorso di partnership tra pubblico e privato per guidare la popolazione verso un corretto utilizzo delle tecnologie e dei servizi digitali.

I risultati raggiunti da pagoPA

pagoPA è l’infrastruttura digitale di cui aveva bisogno il Paese per abbracciare definitivamente l’epoca dei pagamenti digitali.

Quando Governo e Pubblica Amministrazione promuovono azioni concrete per una transazione monetaria 100% trasparente, significa che i tempi sono davvero maturi. E che ogni cittadino può finalmente scegliere l’opzione più comoda e conveniente per pagare un servizio online, in modo semplice, chiaro e immediato.

Passando da circa 900 mila transazioni l’anno nel 2016 a oltre 14 milioni di transazioni e quasi 2 miliardi di euro gestiti nel 2018, pagoPA è oggi una delle piattaforme abilitanti in maggiore crescita in Italia. Nonché una delle colonne portanti sulle quali si regge la trasformazione digitale del Paese.

  • Dal primo gennaio 2019, più del 60% dei pagamenti di bolli auto in Italia è avvenuto tramite pagoPA;
  • Sempre più i Comuni che scelgono pagoPA per gestire in modo efficace il pagamento delle multe stradali.

Come specifica Giuseppe Virgone, CEO di pagoPA, quando le persone sono messe in condizione di pagare online, in modo semplice e intuitivo, preferiscono i pagamenti digitali al contante. Un dato di fatto che deve spingere le Pubbliche Amministrazioni a offrire sempre più servizi online.

Le garanzie e la sicurezza fornite dalla piattaforma pagoPA hanno convinto anche giganti come Enel X ad aderire al circuito virtuoso dei pagamenti sicuri e veloci.

I servizi di pagamento digitale forniti da Enel X

Enel X ha deciso di fornire un ulteriore valore aggiunto alle persone, semplificando le opportunità generate dal sistema dei servizi finanziari e di pagamento digitale.

Sfruttando le potenzialità dell’innovazione digitale e cogliendo le nuove opportunità in ambito legislativo, Enel X, attraverso la Fintech Enel X Financial Services,ha ideato una soluzione di pagamento fatta su misura per le esigenze quotidiane: Enel X Pay.

Enel X Pay offre la possibilità di pagare in modo semplice e immediato sia dal sito pay.enelx.com che dall’App (fino al 6 gennaio tutte le commissioni sono pari a zero), ma anche aprire un conto online con carta Mastercard abbinata gratuita e IBAN italiano, con cui gestire facilmente le proprie spese quotidiane.  Una colazione al bar, un acquisto online dall’e-commerce preferito ma anche avvisi pagoPA, Bollo auto, bollettini per le utenze di casa.

Pagamenti Digitali telefoni

LEGGI ANCHE: La partnership tra Tink ed Enel X per il digital banking

Oppure una cena tra amici, la classica divisione delle quote per un regalo di gruppo, il costo della benzina da saldare per un passaggio offerto. Basta calcolatrice, con il conto Enel X Pay fai tutto grazie alla funzione “Dividi spesa” presente in app.

Enel X Pay dice addio alle file e alle lunghe attese ai centri di pagamento. Tutto a portata di dito, in pochi tap e in maniera istantanea.

<< Scopri Enel X Pay: pagare diventa un gesto ancora più semplice e a rischio zero >>

SE Ranking

Come ottimizzare gli obiettivi SEO in modo semplice e veloce grazie al software multifunzione SE Ranking

Se sui motori di ricerca non sei in prima pagina, non esisti”. Questa frase è ormai diventata la regola base per quanto riguarda l’ottimizzazione di un sito web. Ma oggi non basta più.

Bisogna scalare le vette della SERP, farsi largo tra i competitor, prendere ispirazione dai siti concorrenziali e programmare una strategia che indirizzi le aziende nella giungla dell’ottimizzazione SEO e nella conquista di nuovi clienti.

Il primo passo imprescindibile è quello di analizzare determinate variabili attraverso la comparazione di parole chiave, pagine e contenuti simili. Nella miriade di risultati e di dati, decidere di optare per una strategia confusionaria non porterà di certo a risultati vincenti.

Un valido aiuto in questa importante e impegnativa analisi può arrivarci da SE Ranking che, grazie alla sua piattaforma intuitiva, permette di acquisire una panoramica dettagliata sulla propria situazione con pochi click e decidere dove e come intervenire per posizionarsi.

Questo software SEO all-in-one è in grado di monitorare l’efficacia delle parole chiave, tenere sotto controllo i competitor, verificare l’audit del sito web e controllare la qualità dei backlink. Uno strumento che lavora al posto nostro, e che può guidarci nelle scelte migliori.

I competitor possono essere la tua forza

SE Ranking si presenta con un tool completo ed automatizzato, pronto a mostrare quali siti e competitor tenere sott’occhio.

Facciamo prima una panoramica: inserendo il sito web nella Ricerca Concorrenza si presenterà un overview che mostrerà tutti i dati analizzati: traffico totale, keyword, organiche e il costo stimato del traffico.

Puoi fare ricerche davvero approfondite e accurate poiché il database di SE Ranking lo permette. Ad oggi, la base italiana delle parole chiave nel Keyword Research di SE Ranking supera i 245 milioni e il numero di domini nella Ricerca Concorrenza i 35 milioni.

overview se ranking

SE Ranking suggerirà risultati relativi al traffico organico e a pagamento. Nello specifico, mostrerà le parole chiave organiche con cui il sito web analizzato si posiziona nelle SERP. Evidenzierà inoltre la distribuzione di ranking delle parole chiave organiche, i primi competitor rilevanti, la loro distribuzione (data dal rapporto tra il loro volume di traffico e il numero di parole chiave a cui mirano nella ricerca) ed il numero delle loro keyword uguali, simili o uniche rispetto al sito preso in analisi.

panoramica se ranking

se ranking panoramica 2

Il bello è che SE Ranking punta una lente di ingrandimento molto grande sui nostri competitor. Se dalla Ricerca Concorrenza andiamo sulla voce Concorrenti, avremo davanti tutti quei siti considerati “rivali” e che ricevono traffico organico per le parole chiave simili al nostro sito analizzato.

Inoltre, una volta che avremo creato il nostro progetto, il tool ci permette di poter sfruttare la voce I Miei Concorrenti, e che sarà pronto a comparare tutti i dati relativi ai competitor scelti da noi e di cui vorremmo monitorarne i “movimenti”.

i miei concorrenti se ranking

Individuare facilmente le parole chiave adatte al tuo business

L’individuazione delle parole chiave diventa semplice anzi di più: una delle funzioni principali e più veloci di SE Ranking è quella della ricerca e del raggruppamento delle parole chiave.

Un grande risparmio di tempo e con zero margini di errore per l’inserimento nel sito delle keyword più ricercate. Ma SE Ranking suggerisce anche una lista di ulteriori parole chiave efficaci da poter inserire nella struttura SEO, evidenziandone il punteggio di difficoltà ed il loro posizionamento sui diversi motori di ricerca.

parole chiave attrezzatura da sci se ranking

Il Plus di SE Ranking: accedere ai dati storici sui domini e sulle parole chiave

SE Ranking ha introdotto da pochi mesi un plus, quello dei dati storici, nell’analisi dei competitor e delle parole chiave. Inserendo un dominio o una parola chiave è così possibile avere a disposizione la cronologia dei dati e il loro ranking relativi al mese precedente, a partire dal 2020. Basta impostare una data e analizzare i dati organici e a pagamento per il periodo scelto. Il software spiega nel dettaglio come utilizzare i dati storici a nostro vantaggio. 

dati storici SE Ranking

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Content is The King (ancora e sempre)

Uno strumento intelligente offerto da questa piattaforma è quello dell’individuazione degli argomenti topic di un sito competitor e che generano un alto traffico.

Un contenuto che si rivela un punto di forza dei concorrenti e che possiamo dunque sfruttare implementandolo a nostro vantaggio sul nostro sito. Basta inserire il dominio del “rivale” nello strumento Ricerca Concorrenza e selezionare dal menu la voce Pagine.

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L’importanza dei Backlink nella SEO

Anche se un sito sembra ben ottimizzato, può succedere che alcune pagine competitor possano posizionarsi meglio. Ed è per questo che è importante monitorare i contenuti, promuoverli al meglio e lavorare sull’ottimizzazione del link building. SE Ranking ancora una volta ci viene in aiuto suggerendoci le azioni necessarie per importare i backlink.

Prendendo ancora come riferimento i nostri concorrenti, basterà scoprire la tipologia di siti a cui si appoggiano e “prendere spunto” per creare nuove opportunità di collaborazione con partner che ci aiutino ad aumentare il nostro ranking.

se ranking backlink

SE Ranking e l’Audit

Un altro dei fondamentali strumenti della piattaforma è l’analisi del proprio sito. Capire ed interpretare la qualità e le prestazioni del sito, identificare eventuali problemi e scoprire perché non è idoneamente ottimizzato.

Nella sezione Panoramica, è possibile vedere il punteggio di salute del sito. Core Web Vitals indica le misurazioni su una scala che va da scarso a migliorabile a ottimo. SE Ranking in questo caso funge da controllore, verificando ad esempio lo stato dell’indicizzazione e il tempo di caricamento della pagina. E da supervisore, mostra i miglioramenti apportati e i progressi SEO realizzati nel tempo.

Il software mette a disposizione diversi utili suggerimenti anche per l’ottimizzazione SEO da mobile e per come intervenire sulle eventuali problematiche legate alla creazione di una pagina web responsive.

audit decathlon SE Ranking

E se provassi SE Ranking?

Questo software si rivolge ai professionisti SEO, agenzie digital e team di marketing che necessitano monitorare e migliorare la qualità e quindi l’ottimizzazione del sito web dei propri clienti. Aiuta ad impostare la giusta strategia marketing con pochi click, in modo semplice ma efficace.

SE Ranking permette anche l’estrapolazione di report personalizzabili da inviare ai clienti, pianificando l’invio automatico con scadenza periodica.

Il primo passo è testarlo, grazie alla prova gratuita di 14 giorni in grado di fornire una prima panoramica dei tool a disposizione. Tool che si riveleranno utili per lavorare in modo veloce e professionale e per raggiungere in modo assistito gli obiettivi prefissati.

Che aspetti? Crea il tuo nuovo progetto e lascia che SE Ranking ti porti tra i primi risultati di ricerca.

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