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  • Cashless e pagamenti: siamo davvero pronti per un futuro senza contanti?

    Un po' di chiarezza per capire cosa comporta un futuro senza contanti e con nuovi sistemi di pagamento

    1 Febbraio 2021

    Attendevamo quest’anno con ansia, già dai primi mesi del 2020. Consapevoli dei cambiamenti e delle novità che porta con sé, in noi brulicano desideri e aspettative, ma anche tantissimi dubbi. In un mondo in cui il contatto umano sembra essere stato messo forzatamente in stand by per motivi di sicurezza, anche i più piccoli gesti hanno subito una trasformazione radicale. La nostra società, quella moderna così come la conosciamo, si è sempre basata su un sistema di scambi, ovviamente anche economici. I contanti ci permettono di acquistare qualsiasi tipo di prodotto o servizio, e sostituirli del tutto ci sembra surreale, ma è quello che sta avvenendo in molti Paesi. Non stiamo parlando di nulla di fantascientifico, ma semplicemente del cashless, ossia quei pagamenti senza contanti, ma che avvengono tramite carta di credito, bancomat e App.

    La domanda sorge spontanea: ma siamo davvero pronti a un futuro senza contanti?

    Cashless in pillole

    I pagamenti senza contanti hanno preso piede nella nostra vita quotidiana verso gli anni ‘90 e da allora sempre più persone vi hanno fatto affidamento. Pagare con carta di credito e Bancomat è comodo, oltre che sicuro. Quante volte, per la fretta, abbiamo dimenticato di prelevare i contanti o ci siamo ritrovati col portafogli vuoto nel momento meno opportuno? Per fortuna avevamo con noi la carta di credito. Effettuare transazioni simili è diventato sempre più facile e anche la sicurezza riguardo questo gesto, ormai meccanico, è aumentata. Tutti abbiamo letto dell’incremento degli acquisti online nello scorso anno, e anche i più diffidenti hanno messo da parte le proprie resistenze per comprare beni di prima necessità e prodotti più svariati. Le persone cambiano, la società si evolve e insieme ad essa mutano anche i sistemi che la caratterizzano. In una realtà mutevole ogni cosa si plasma con essa. LEGGI ANCHE: Come sta cambiando il modo di fare acquisti: dal digitale al cashback

    Cashless sì o cashless no? Ecco i dati che abbiamo

    Viviamo in tempi interessanti, raramente il ritmo del cambiamento è stato così importante. Molto sta evolvendo, soprattutto nel campo dei servizi finanziari, e non è di certo possibile tornare indietro. Sempre più comuni le opzioni di pagamento contactless accessibili a tutti tramite i propri dispositivi mobile. Con l’aumento delle persone che vogliono limitare il più possibile ogni genere di contatto non necessario, sta diventando sempre più frequente l’uso di pagamenti di questo tipo. Può il COVID-19 accelerare la transizione verso una società senza contanti?

    L’utilizzo di contante è diminuito del 16% dal 2017 al 2018, mentre l’uso delle carte di debito è aumentato. Ora, circa una persona su dieci afferma di non fare quasi mai acquisti in contanti. UKFinance prevede che oltre il 90% delle transazioni sarà digitale in meno di un decennio.

    I vantaggi dei pagamenti cashless: la sicurezza prima di tutto

    Sono sempre di più le persone che preferiscono acquistare prodotti e servizi senza l’utilizzo dei contanti. E ne hanno motivo, i vantaggi del cashless infatti sono:
    • lo scambio di banconote e monete implica la trasmissione di germi e batteri da una persona all’altra senza nemmeno rendersene conto, i pagamenti cashless evitano tutto questo;
    • I pagamenti elettronici sono spesso più veloci, basta un click sul nostro smartphone o avvicinare una carta di credito o una prepagata all’apposito strumento di transazione per effettuare e completare il pagamento;
    • Avere con sé diversi contanti ci agita perché abbiamo paura di perdere monete o banconote per strada, o peggio, essere derubati. Meglio essere prudenti;
    • I pagamenti elettronici possono aiutarci a tenere sotto controllo il nostro budget, poiché i record delle transazioni con carta sono consolidati e facilmente accessibili tramite app e online. Molti fornitori offrono funzionalità in-app come le notifiche di pagamento istantaneo, quindi i clienti vengono avvisati quando avvengono delle transazioni economiche.
    I vantaggi però non sono solo per i consumatori, ma anche per le attività, difatti:
    • le transazioni più veloci consentono ai negozi di servire più clienti e in meno tempo;
    • I pagamenti contactless proteggono il personale da un punto di vista igienico.
    • Il rischio di errore umano nel punto vendita è ridotto e il flusso di cassa diventa più facile da gestire poiché tutte le transazioni vengono tracciate;
    • I sistemi di scorte e di pagamento possono essere consolidati per fornire un report completo della posizione dell’azienda;
    • I pagamenti senza contanti possono richiedere meno personale poiché le transazioni diventano più efficienti e il personale non ha più bisogno d’incassare o recarsi presso un punto di deposito di contanti;
    • Sia i dipendenti che i locali hanno meno probabilità di essere vittime di rapine, poiché i dipendenti non devono più portare grandi somme a un punto di deposito e le aziende senza contanti che lo pubblicizzano hanno meno probabilità di essere scassinate;

    L’andamento in Europa e il caso della Svezia

    Un maggiore diffusione di questo tipo di pagamenti sta avvenendo anche grazie all’aumento a livello europeo dell’importo massimo possibile con una transazione contactless. Visa ha infatti registrato un considerevole aumento dei pagamenti contactless in Gran Bretagna, dopo che i limiti sono stati rimossi, e un aumento del 100% rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti. Visa sta collaborando anche con i governi di Grecia, Irlanda, Malta, Polonia e Turchia per aumentare i limiti di pagamento senza contatto anche in questi paesi. Mentre i paesi del Nord Europa si distinguono per la loro rapida e diffusa adozione di pagamenti contactless, la stessa tendenza si sta manifestando sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati. Dobbiamo tener presente anche i fattori culturali che aiutano a spiegare perché i paesi della regione nordica sono stati precursori rispetto agli altri. I paesi nordici sono notoriamente società ad alta fiducia, un fatto che ha fortemente influenzato lo sviluppo della politica, degli affari e della loro cultura. Non è difficile immaginare, quindi, perché abbiano mostrato una maggiore disponibilità nell’effettuare pagamenti senza contanti. La fiducia, come in ogni rapporto, è fondamentale.

    Una convergenza di vari fattori economici, commerciali e culturali ha portato alcuni analisti a prevedere che la Svezia potrebbe diventare la prima società al mondo ufficialmente senza contanti entro il 2023. In questo Paese il contante è scomparso così velocemente che il Parlamento e la Banca centrale hanno chiesto alle banche commerciali di mantenere circolanti banconote e monete mentre capivano cosa avrebbe comportato un futuro senza contanti.

    E in Italia come siamo messi?

    Cosa prevede il piano Italia Cashless

    In realtà in Italia abbiamo già assistito a dei cambiamenti, prima di Natale, proprio con l’introduzione del Cashback di Stato. Stiamo parlando di un rimborso, una percentuale del 10% di quanto speso, fino a un massimo di 1.500 euro a semestre. Bisogna però effettuare almeno 50 operazioni cashless a semestre, arrivando, di conseguenza, a un rimborso massimo di 300 euro in un anno. La riscossione della somma è semestrale. Il servizio è riservato solo per chi aderisce al programma e utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone. Il Governo infatti ha rilasciato anche un’applicazione per usufruirne, cioè l’App IO.

    La misura è stata adottata per agevolare acquisti tracciabili, ed evitare l’uso dei contanti, tenendo sotto controllo l’evasione fiscale. Questi servizi rientrano in un piano più grande, ossia l’Italia Cashless, per un futuro senza contanti, (cash less meno contanti, appunto).

    A cosa serve

    Ma qual è la finalità di questa operazione? Stiamo parlando di un piano messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte e app di pagamento, per modernizzare il Paese, favorendo lo sviluppo di un sistema più digitale, smart e trasparente. Sono diversi i sistemi messi a disposizione per far parte del piano cashless, e tra questi rientra Enel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra. Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni sempre nuove e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la propria vita, senza farsi sopraffare da mille pensieri.

    Gli italiani sono pronti a questa nuova realtà?

    Uno dei motivi di diffidenza verso questa digitalizzazione è dovuta alla paura, a volte legittima, delle novità. Il cambiamento comporta sempre delle perplessità, ed essendo inclini alle abitudini e alle routine quotidiane, dover cambiare il nostro approccio alle cose, imparare nuovi metodi, ci fa sentire inadeguati. Ma per quanto possiamo stare comodi e al sicuro nella nostra comfort zone, prima o poi dobbiamo buttarci in nuove avventure se non vogliamo restare inchiodati nello stesso punto.

    Abbiamo visto che il pagamento cashless è una tendenza incoraggiata dai governi di tutto il mondo anche grazie alla facilità di tracciare i movimenti di denaro dove è necessario. La combinazione di tecnologie di prim’ordine con le tendenze dei clienti e le preferenze di pagamento apre possibilità illimitate di cambiamento e innovazione volte a migliorare la qualità della vita delle persone.

    La sicurezza sui pagamenti

    Il tema della sicurezza è centrale e spesso molto sentito soprattutto da noi Italiani, anche perché l’Italia è ancora ventitreesima su 28 Paesi europei per avanzamento della cashless society. L’89% degli italiani si dichiara a favore della Cashless Society, ma ha preoccupazioni correlata alla sicurezza informatica. In questo momento è importante educare le persone al corretto utilizzo di questi strumenti, perché non è solo questione d’infrastrutture, carte e dispositivi di pagamento, ma della conoscenza di questi servizi. Dobbiamo tener presente che ormai il rischio di clonazione delle carte è diventato impossibile e le regole di sicurezza stabilite dalla normativa europea PSD2 sono sempre più elevate. Tuttavia, è comunque importate stare attenti, secondo i dati del Crif, il sistema d’informazioni creditizie, durante i primi sei mesi del 2020, quindi in piena pandemia, è stato  registrato un aumento del 26,6% degli utenti che hanno ricevuto un avviso di attacco informatico ai danni dei loro dati personali. La fascia d’età maggiormente colpita è quella che va dai 31 ai 50 anni. Le combinazioni principali dei dati intercettati sul web sono quasi sempre le email associate a una password, ma ciò che sconcerta è che al primo posto della top 10 delle password più utilizzate nel primo semestre 2020 si trova ancora la fatidica “123456”. La tendenza al cashless è inevitabile, ma una transizione graduale è la chiave per evitare di alienare quelle persone che dipendono dal contante come metodo di pagamento principale. Educare la popolazione sui vantaggi del cashless e del mondo digital deve continuare a essere una priorità per i governi e le banche per garantire che le persone si sentano più a loro agio nell’usare meno denaro contante nella propria vita quotidiana.