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startup innovative in italia 2021 copertina

Il contesto delle startup innovative in Italia: i numeri del 2021

Il 2021 è giunto al termine e come al solito è tempo di bilanci, classifiche e numeri. Abbiamo analizzato i trend delle startup innovative in Italia durante questo anno così complesso.

A tal proposito, ad ottobre 2021, il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha pubblicato il Report con dati strutturali Startup innovative – 3° trimestre 2021.

Osservando i dati del Rapporto, a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Covid-19, è interessante constatare il trend di crescita del settore sul territorio nazionale: infatti al termine del terzo trimestre del 2021, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 14.032, con un aumento del 3,3% rispetto al trimestre precedente.

Vale a dire 540 società in più.

540 nuove idee che hanno preso vita tra luglio e settembre 2021. Una nascita media, nel periodo, di circa 6 startup innovative al giorno in Italia. 

Di seguito un’analisi approfondita dei numeri del Report.

 

Startup

Qualche numero del Report

Il 75,2% delle startup innovative in Italia (numericamente 10.554) ha come “mission” la fornitura di servizi alle imprese: in modo particolare i servizi di consulenza informatica si attestano al 37,9%. Seguono il manifatturiero con il 16,4% e il commercio con il 3,1%.

Le startup innovative a prevalenza femminile “in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne” – riportando la dicitura interna al Report – sono il 12,9% del totale (1.810).

startup innovative in italia 2021

Il 18,5% del totale, 2600 startup, invece sono a prevalenza giovanile (under 35).

Riprendendo anche in questo caso la dicitura interna al Report: sono considerate ”a prevalenza giovanile” le società la cui partecipazione di persone di età non superiore ai 35 anni, calcolata mediando le quote di possesso e le cariche amministrative detenute, risulta complessivamente superiore al 50%.

La distribuzione geografica delle startup innovative in Italia

ripresa economica: mondo

Altri dati interessanti emersi dall’osservazione del Report del Mise sono quelli relativi alla distribuzione geografica di questa tipologia di società.

Anche se la digitalizzazione ha inevitabilmente reso virtualmente globali le aziende, grandi o piccole che siano, è pur vero che ognuna di esse ha comunque una Regione “di residenza”. Ecco qualche numero sulla distribuzione geografica delle startup innovative sulla bella Penisola.

La Lombardia è senza dubbio la Regione italiana che detiene il primato di startup innovative: ben 3.755 startup innovative (il 26,8% del totale) sono nate sul territorio lombardo. Seguono in questa classifica Lazio e Campania, rispettivamente con l’11,6% e l’8,9%. Titoli di coda per il Molise con 79 startup innovative e la Valle d’Aosta con 19.

Zoomando sulla mappa ed aumentando il livello di dettaglio, si può osservare che la città che detiene il record positivo di startup innovative è Milano: nella città meneghina, infatti, ce ne sono ben 2.640. Il 18,8%.

startup innovative in italia 2021 su base provinciale

Seguono poi con netto distacco Roma (10,48%) e Napoli (4,45%).

Completano la top ten delle città: Torino, Bologna, Bari, Padova, Brescia, Salerno, Bergamo.

Startup Innovative in Italia: cosa aspettarci nel 2022

innovazione

É particolarmente complesso azzardare delle previsioni per il nuovo anno, dal momento che l’Italia, come buona parte del resto del globo, è alle prese con una storica campagna vaccinale per il contrasto di questa orribile pandemia.

Si può tuttavia dire che anche le startup innovative si sono dovute scontrare negli ultimi due anni con un rapidissimo processo di digitalizzazione dell’intera penisola: processo che ha senza alcun dubbio portato alla nascita di nuovi segmenti di consumer e di nuovissimi bisogni, a cui dare una risposta concreta rapidamente.

Ad esempio si vive molto di più l’ambiente domestico e quindi le case stanno diventando molto più smart e connesse. Per non parlare della crescita degli utenti dell’eCommerce!

Esperienze di acquisto ibrido, metaverso, 5G, sostenibilità: sono solo alcuni degli argomenti di cui tanto si è discusso durante questo anno appena trascorso.

Si tratta di fattori che rappresentano un’enorme opportunità ma allo stesso tempo una grande responsabilità anche per le startup innovative.

stable coin cosa sono e quali sono le principali

Cosa sono le Stable Coin, quali sono le principali e i trend per il 2022

Nel panorama delle cripto un ruolo rilevanza sempre più crescente lo stanno avendo le stable coin il cui principale elemento distintivo, rispetto alle criptovalute classiche come Bitcoin, sta nella differente volatilità, o meglio in una volatilità molto più contenuta e prevedibile.

La volatilità di un titolo, indicata in finanza con il simbolo “σ”, esprime la misura della variazione percentuale del prezzo nel tempo.

Tutti sappiamo come criptovalute come Bitcoin abbiano una volatilità molto alta che espone i possessori di queste valute a deprezzamenti significativi, ma anche ad apprezzamenti molto generosi.

Le stable coin sono indicizzate ad asset finanziari più stabili come l’euro, il dollaro americano oppure a commodities come l’oro, e questo legame le rende meno volatili ed apprezzate dai mercati e dagli investitori al punto che Tether (USDT), la più importante tra le stable coin, che mantiene un legame 1:1 con il dollaro USA, viene considerato da Bloomberg nel Crypto Outlook di giugno 2021 il “dollaro digitale” di fatto.

Al pari delle criptovalute come Bitcoin, anche le stable coin viaggiano su blockchain.

stable coin blockchain

A differenza delle cripto come Bitcoin, che viene creato mediante attività di mining, Tether viene “generata” (o meglio, viene creato un nuovo token) nel momento in cui un utente deposita un dollaro USA sul conto di Tether Inc, la società dietro Tether.

Cosa dobbiamo aspettarci dalle stable coin per il 2022?

LEGGI ANCHE: Blockchain e Metaverso: come questa unione completa l’esperienza dei mondi virtuali

Le 10 stable coin da tenere in considerazione per il 2022

Tether

(USDT) capitalizzazione di mercato: US$73.829 billion.

Tether, come abbiamo già visto, grazie al suo legame con 1 dollaro americano ha acquisito una grandissima popolarità e viene vista come una moneta virtuale stabile, come già ribadito, una valida alternativa alla moneta reale.

Per il 2022 i modelli previsionali indicano un incremento del prezzo superiore a $1.2809920, il che lo rende ancora un buon investimento per il futuro.

Binance USD

(BUSD) capitalizzazione di mercato: US$13.051 billion.

Binance è nata nel 2019 e per questo può essere annoverata come una giovanissima stable coin e come Tether è legata al dollaro americano. Considerando che Binance è uno dei più grandi mercati di cryptovalute al mondo, c’è da aspettarsi un considerevole aumento della notorietà e della diffusione.

Attualmente Binance si trova in una fase di trend rialzista e si prospetta che anche per il 2022 mantenga lo stesso andamento con un target price a 1.9950299 dollari. Può essere un investimento interessante.

True USD

(TUSD) capitalizzazione di mercato: US$1.209 billion.

True USD, lanciata nel 2018 anch’essa collegata al 100% con il dollaro USA con rapporto 1:1, è costruito sulla blockchain di Ethereum, ma rispetto a Tether è regolarmente controllato da terze parti, il che dimostra che è affidabile e trasparente.

Altro punto di vantaggio sta nel fatto che gestisce contratti intelligenti per consentire transazioni sicure tra banche e istituti finanziari.

Per il 2022 non si prevedono oscillazioni significative per questo asset sia in termini rialzisti che ribassisti.

USD Coin

(USDC) capitalizzazione di mercato: US$34.423 billion.

USD coin, introdotta a settembre del 2018 dal Center Consortium in partnership con Circle e Coinbase, è lo stable coin con la più rapida crescita, grazie alle grandi dimensioni e alla rilevanza dei suoi sostenitori aziendali.

USD coin è supportata dal dollaro USA, il che significa che si può sempre riscattare 1 moneta USD per  1,00 dollaro.

Lo stablecoin USDC è stato creato sulla blockchain di Ethereum ed è un token ERC-20. Anche per questo coin non si prevedono sostanziali incrementi del suo valore che resterà tendenzialmente stabile per il 2022.

Pax Dollar

(USDP) capitalizzazione di mercato: US$9.45 million.

Pax Dollar, precedentemente noto come Paxos Standard, è una stable coin sostenuta dal dollaro USA che opera sulla blockchain di Ethereum. La società che ha creato PAX, la Paxos Trust Company emette un token per ogni dollaro incassato.

Il prezzo di Pax Dollar è cresciuto discretamente nel 2021, ma considerando la crescente notorietà e il trend rialzista degli ultimi mesi, vi è una buona probabilità che il prezzo della stabel coin superi il valore di 1,45 dollari.

TerraKRW

(KRT) capitalizzazione di mercato: US$36 million.

Terra, indicata con il codice LUNA, è la stable coin che nell’ultimo anno ha attirato l’attenzione di coloro attivi sul fronte del trading passando da 1  euro a 42 euro in meno di 12 mesi.

Creata nel 2018 fa da Daniel Shin e Do Kwon, Terra è basata su un protocollo blockchain e ha l’obiettivo di assicurare che le valute fiat quali USD, EUR, CNY, JPY, GBP o KRW abbiano una controparte digitale.

Il valore di Terra viene ancorato a quello ufficiale delle valute con un sistema libero e basato sull’arbitraggio.

Terra è una valute digitale molto promettente grazie agli accordi e alle partecipazioni in esse con grandi aziende. Le previsioni sono positive per il 2022 e può essere produttivo inserire tale conio virtuale nel proprio portafoglio.

Digix Gold

(DGX) capitalizzazione di mercato: US$3.41 million.

Digix Gold è una stable coin il cui valore è legato ad una commodity quale l’oro. Questo asset fa parte dell’ecosistema DigixDAO creato a Singapore nel 2014 da Kai Cheng.

Un token (un’unità) di questa moneta corrisponde ad un grammo d’oro e quindi comprarla equivale ad investire nell’oro, con alcuni vantaggi rispetto a questo materiale raro e prezioso come l’eliminazione dei problemi di stoccaggio, infatti non è necessario disporre di un forziere o di una cassetta in banca, ma è sufficiente un wallet Ethereum.

Quattro volte l’anno la società effettua una verifica approfondita per garantire che la quantità di oro di cui dispone la startup corrisponda al numero di token distribuiti.

Digix gold sta vivendo un periodo difficile che vede il suo prezzo decrescere da ormai 4 mesi, ma si prevede un cambiamento di rotta per il 2022 stimando un target price a 49,74 dollari.

Dai

(DAI) capitalizzazione di mercato: US$6.481 billion.

Dai è una stable coin basata su Ethereum.

Lo stable coin Dai è una criptovaluta garantita da Collateral, il cui valore è stabile rispetto al dollaro statunitense. Il valore di Dai è garantito da Maker, una piattaforma per smart contract su Ethereum, che ne garantisce la stabilità attraverso un sistema dinamico di CDP (Collateralized Debt Positions: posizioni debitorie collateralizzate).

Il metodo con cui viene garantita la parità del cambio si basa su questo percorso logico:

1. Se ci sono in circolazione 1000 DAI, ci deve essere in ogni istante un valore a garanzia pari a 1000 USD.

2. Se i 1000 USD sono rappresentati da un asset diverso dall’USD, bisogna che ci sia un quantitativo di questo asset tale che, anche in caso di importanti cali della sua quotazione, il controvalore a garanzia rimanga sempre uguale o superiore a 1000 USD.

3. Il mantenimento di questo controvalore a garanzia deve essere garantito da un meccanismo automatico e decentralizzato, così da eliminare qualsiasi rischio di controparte.

Il prezzo del Dai dovrebbe toccare il valore di $1,01 per la fine del 2021 e da qui a 12 mesi ci sono buone probabilità che arrivi a 1,67 dollari .

Goldcoin

(GLC) capitalizzazione di mercato: US$5 million

Anche questa stable coin è legata al valore dell’oro della Federal Reserve degli Stati Uniti e gira sulla blockchain Ethereum trattandosi di un token ERC-20. Il prezzo di Goldcoin dovrebbe raggiungere un livello massimo di $ 0.866 per la fine del 2022.

Reserve Rights

(RSV) capitalizzazione di mercato: US$4.63 million

Reserve Right è una stable coin introdotta a gennaio 2019 basata su una piattaforma di doppio token. Questa criptovaluta è supportata da un paniere di asset gestiti da contratti intelligenti.

Abbiamo detto in precedenza che Reserve Rights è una piattaforma stablecoin che ha due token; il primo token si chiama RSV, una stablecoin che mira a mantenere un ancoraggio al dollaro USA. Il secondo, invece, è RSR, che è un token utilizzato dai partecipanti all’arbitraggio per acquistare RSV per la riserva ogni volta che RSV perde il suo peg al dollaro USA.

Utilizzando due token, Reserve mira a creare incentivi di mercato per mantenere stabile il valore della sua stablecoin. RSR può anche essere usato per partecipare alla governance di Reserve.

Le previsioni del prezzo del Reserve Rights Token per il 2022 sono molto positive e si prevede che raggiunga un livello massimo di 0.050 dollari con un prezzo minimo di 0.043 dollari.

Conclusioni sulle Stable Coin

stable coin e blockchain

Concludendo, il mercato che caratterizza le stable coin è molto giovane e promettente. Numerosi investitori sembrano prestare più attenzione e fiducia verso queste valute digitali rispetto alle classiche cripto capitanate da Bitcoin.

Sia per la loro trasparenza, per la stabilità e la concretezza che le caratterizza, possono rappresentare un buon investimento nel lungo termine, poiché la loro bassa volatilità non si presta a generare grandi rendimenti nel breve periodo.

trend 2022 per piccoli business

10 trend chiave che guideranno i piccoli business nel 2022

La pandemia ha sconvolto completamente le nostre vite, ce lo sentiamo ripetere ogni giorno ma soprattutto ognuno di noi lo vive quotidianamente sulla propria pelle. Non stiamo parlando di un mistero, è reale ed è davanti ai nostri occhi. Tra le diverse realtà che si portano il peso di questi grandi cambiamenti ci sono proprio i piccoli business.

Man mano che la vita inizia a ritrovare un senso di normalità, stanno emergendo nuove tendenze e comprenderle può aiutare le piccole imprese a ritrovare il proprio equilibrio. In tutti i settori, le organizzazioni sono alle prese con una rapida trasformazione. Inoltre, ci sono enormi cambiamenti globali e sfide da affrontare, dal cambiamento climatico alla digitalizzazione.

Il nostro mondo sta evolvendo rapidamente, e le aziende, soprattutto le più piccole, devono imparare ad adattarsi di conseguenza. Ecco 10 trend che avranno un impatto maggiore sui piccoli business nel 2022.

trend piccoli business

1. Più spazio all’intelligenza emotiva e all’empatia

L’empatia svolge un ruolo fondamentale nelle relazioni in generale ma anche in quella che sussiste tra datore di lavoro-dipendente perché permette una comprensione più profonda delle sfide del lavoro e della vita di chi abbiamo di fronte. Ovviamente non è necessario conoscere ogni dettaglio della vita dei propri dipendenti, ma interessarsi del loro benessere fisico ed emotivo sarebbe significativo.

L’ascolto attivo senza giudizio, l’osservazione degli atteggiamenti e gli sforzi consapevoli per utilizzare un linguaggio verbale e non verbale appropriato sono vitali per lo sviluppo di relazioni empatiche in linea con i valori di vicinanza e autenticità. Questo è di certo uno dei trend che i piccoli business non possono farsi scappare.

LEGGI ANCHE: Come affrontare la vita con l’intelligenza emotiva (senza essere in balia delle proprie emozioni)

2. Il potere dell’Influencer Marketing e dei Social Media

Una tendenza che le piccole imprese dovrebbero conoscere, se non lo fanno già, è il potere dell’influencer marketing. Le piattaforme online e i canali di social media come Instagram e TikTok possono aiutare le piccole imprese a raccontare le loro storie per aumentare la consapevolezza e l’entusiasmo dei clienti e futuri clienti. Questi 2 social media inoltre sono perfetti per parlare e avvicinare un pubblico più giovane. Ovviamente la scelta delle piattaforme social da utilizzare dipende anche dal tipo di business dell’azienda.

Gli influencer sia grandi che piccoli, specialmente i micro-influencer, rafforzano la realtà dei piccoli business fornendo pertinenza e conferme sull’efficacia dei propri prodotti e servizi. 

3. Trend per piccoli business: tecnologie digitali e cloud

Le PMI devono investire nelle tecnologie digitali e cloud per prosperare e crescere nei prossimi anni. L’economia digitale di oggi ha costretto molte aziende a fare affidamento sull’uso efficace della tecnologia per supportare i processi in corso e sviluppare nuove fonti di differenziazione competitiva. Le innovazioni tecnologiche come l’apprendimento automatico, l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale e così via sono cresciute nel corso degli ultimi anni. Per soddisfare le esigenze dei clienti di oggi, ogni piccola azienda dovrebbe integrare alcune di queste tecnologie nella propria attività.

La trasformazione digitale offre ai piccoli business un modo per cambiare, mentre la tecnologia cloud fornisce la piattaforma per rendere questo cambiamento possibile e più sicuro.

4. Luoghi di lavoro ibridi

Anche prima della pandemia, molte aziende, soprattutto quelle più grandi, si affidavano sempre più a tecnologie di collaborazione remota come le videoconferenze e Slack. La pandemia ha accelerato l’adozione di questi strumenti e pratiche di lavoro in un modo senza precedenti.

Avere un ambiente di lavoro ibrido in cui i dipendenti possono scegliere il proprio modo di lavorare ottimale, nonché se lavorare a distanza o in sede, sarà una tendenza che anche i piccoli business dovranno cogliere al volo. Molti dipendenti hanno preferito lavorare da casa ottenendo così anche un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, riducendo il pendolarismo e dimostrandosi più ricettivi e produttivi.

Il lavoro ibrido però ha reso più difficile il processo di onboarding. I datori di lavoro dovrebbero garantire un processo d’inserimento efficace per i lavoratori ibridi, anche in modo che abbiano familiarità con la cultura e i valori aziendali e siano in grado di costruire relazioni con gli altri membri del team.

5. Salute mentale sul posto di lavoro: un trend che i piccoli business non possono trascurare

La tendenza del 2022 che ogni proprietario di piccola media impresa dovrebbe conoscere è che la salute mentale sul posto di lavoro è importante. Gli scricchiolii della catena di approvvigionamento, la mancanza di personale, il lavoro a distanza e i confini sempre più labili tra lavoro e vita privata stanno aggravando lo stress dei dipendenti a un ritmo record.

Sentirsi tranquilli e stimolati nel proprio lavoro ci aiuta a far fronte ai cambiamenti di ruoli e responsabilità. Per non parlare delle sfide difficili. Ci aiuta a prosperare nei nostri ruoli, a gestire lo stress e ad aumentare la nostra resilienza. In definitiva, ci permette di raggiungere il nostro massimo potenziale.

I manager che non aiutano a rimuovere gli ostacoli o a condividere le risorse con i dipendenti possono contribuire a farli sentire sopraffatti e demotivati. E infatti le aspettative dei dipendenti di lavorare costantemente ai massimi livelli esercitano su di loro una pressione irragionevole. Porta a un aumento del carico di lavoro e delle ore lavorative, stress aggiunto, ed esaurimento emotivo.

LEGGI ANCHE: Lasciare il lavoro è virale: la Gen Z festeggia il licenziamento sui social

L’implementazione di politiche che aiutano a migliorare il benessere mentale sul posto di lavoro aumenterà il coinvolgimento, ridurrà l’assenteismo e migliorerà la produttività. Sostenere la salute mentale sul posto di lavoro è sempre più una necessità anche per le piccole imprese.

6. Coaching e tutoraggio dei dipendenti

Le piccole imprese devono essere creative e trovare modi innovativi per attrarre i talenti giusti e creare una forza lavoro che sia felice, motivata e in linea con la filosofia dell’azienda. Di conseguenza, le opportunità di coaching e mentoring per supportare la crescita e lo sviluppo dei dipendenti saranno molto preziose.

Gli approcci di coaching e mentoring stanno diventando sempre più popolari ed efficaci per lo sviluppo del personale. Molte aziende le stanno utilizzando per migliorare le prestazioni del loro team di lavoro e per raggiungere particolari abilità e obiettivi distinguendosi così dai propri competitors. 

7. Video sincrono e asincrono

Il video sincrono e asincrono sarà la chiave di qualsiasi strategia di marketing del prossimo futuro e un trend che i piccoli business non possono assolutamente perdere. Gli ultimi 18 mesi hanno notevolmente accelerato l’uso dei video per ricercare, vendere, servire e incontrare persone in tutto il mondo. Pensateci, tutti hanno un telefono, un tablet o un laptop a portata di mano.

I video sono perfetti per promuovere e raccontare alle persone i prodotti e i servizi offerti dalle piccole e medie imprese. Aiutano ad aumentare il coinvolgimento sui canali digital e consentono di raggiungere sempre più persone e, di conseguenza, acquistare più clienti. E infatti la chiave della loro popolarità risiede nella loro relativa facilità d’interagire con potenziali clienti su più piattaforme.

8. Curare il Personal Branding: un trend in espansione per i piccoli business 

I proprietari di piccole imprese sono intimamente legati alle loro attività. Far conoscere non solo il proprio marchio aziendale, ma anche quello personale, facendo appunto personal branding, sarà fondamentale. I clienti di oggi cercano di creare connessioni più significative con i brand. Costruire un forte marchio personale è il modo in cui, le piccole realtà, possono far crescere la propria attività trasformandola in qualcosa di sostanziale, duraturo e d’impatto.

I proprietari di piccole e medie imprese che si nascondono dietro il marchio aziendale e scelgono di non mostrare chi sono o di mostrarsi vulnerabili e umani, stanno sprecando una grossa opportunità di crescita. L’unica lealtà che si può ottenere come figura chiave di un business è attraverso l’impegno emotivo, mostrando il lato umano dietro la propria attività e mettendo in mostra sé stessi e i propri dipendenti. La credibilità aiuta le aziende a promuovere le relazioni con i clienti poiché essi danno importanza alla fiducia, all’onestà e all’empatia.

I consumatori oggi vogliono che i marchi affrontino i problemi e offrano il supporto adeguato invece di concentrarsi solo sul profitto.

9. Erogazione del servizio agile e sviluppo del prodotto

Le piccole imprese possono facilmente creare marchi personali con un vantaggio competitivo quando continuano a essere proattive nella fornitura di prodotti e servizi. Sviluppando soluzioni diverse e apprezzando il loro impatto sui vari clienti, prospereranno fornendo creatività, innovazione diversificata e ponderata per ogni mercato. L’aumento della concorrenza nel mercato globale ha costretto le aziende a diversificare i propri prodotti per soddisfare le esigenze dei clienti in continua evoluzione e ad adottare strategie di sviluppo del prodotto sia per la produzione unica che per la personalizzazione di massa.

10. Networking e collaborazione tra imprenditori

Il networking è una dei grandi trend del 2022 che i piccoli business non devono assolutamente perdersi.

Le piccole imprese possono migliorare in modo esponenziale i loro sforzi e le loro strategie connettendosi e collaborando con altre imprese invece di condurre una campagna individuale. Aiuta inoltre a ottenere referenze di lead aziendali, ascoltare nuove prospettive di mercato, imparare dalle esperienze degli altri, affinare la propria strategia e tono, e fare squadra per creare relazioni che ispirano e alimentano la crescita reciproca.

Il networking e la collaborazione aiuteranno i proprietari di piccole imprese a ispirarsi a vicenda, costruendo nuove relazioni per guidare la crescita.

migliori annunci stampa del 2021

Amazon, Mc Donald’s e Greenpeace: i migliori annunci stampa del 2021

Selezionare i 12 migliori annunci stampa del 2021 non è di certo un’impresa semplice: anche escludendo il criterio puramente discrezionale della scelta, in questo anno che sta per concludersi il ritorno in grande stile dell’Out of Home ci ha permesso di ammirare moltissimi esempi di creatività, ideati e diffusi dalle più grandi agenzie internazionali in tutto il mondo.

12 mesi, 365 giorni di pura arte e comunicazione hanno viaggiato dalla carta stampata agli schermi degli internauti, passando per le installazioni fisiche e le pagine dei giornali.

Ecco la nostra selezione degli annunci stampa del 2021, dalla quale (ahimè!) molti validissimi prodotti sono destinati a rimanere fuori. Ma se vuoi recuperarli tutti, questo è il posto giusto per farlo!

I migliori annunci stampa di Gennaio

I migliori annunci stampa di Febbraio

I migliori annunci stampa di Marzo

I migliori annunci stampa di Aprile

I migliori annunci stampa di Maggio

I migliori annunci stampa di Giugno

I migliori annunci stampa di Luglio

I migliori annunci stampa di Agosto

I migliori annunci stampa di Settembre

I migliori annunci stampa di Ottobre

I migliori annunci stampa di Novembre

Annunci stampa del 2021: Gennaio

Eureka! – Travel while reading

Si dice che il modo migliore di viaggiare sia con la fantasia. In effetti, in questo particolare momento storico condizionato dall’emergenza sanitaria, è probabilmente l’unico modo per farlo. D’altra parte, è anche il più economico: mete lontane, esotiche e suggestive diventano facilmente raggiungibili, grazie ai libri.

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Advertising Agency: NEW!, Lithuania
Creative Director: Aistė Jūrė
Copywriter: Aistė Jūrė
Copywriter: Vytautė Petkevičiūtė
Illustrator: Justine Shirin
Designer: Ieva Paliukaitytė
Project Manager: Kęstutis Kuskys

Febbraio

Dandy – Mini Families

Sono moltissime le persone che vivono da sole e non hanno bisogno delle mega promozioni formato famiglia. Se anche tu sei “tutta la tua famiglia“, le mini confezioni e le confezioni mono porzione di Dandy fanno per te.

dandy 01 - annunci stampa del 2021

dandy 02

dandy 03

Credits
Advertising Agency: Chola Ad, Guayaquil, Ecuador
Executive Creative Director: Dante Rossetto
Creative Director: César Sepúlveda
Creative Director: Fabián Martínez
Art Director: César Sepúlveda, Fabián Martínez
Copywriter: César Sepúlveda, Dante Rossetto, Fabián Martínez
CGI & Retouch: Raro Lab

Marzo

Federation of Quebec Alzheimer Societies – Loved ones forget themselves too

L’Alzheimer è una malattia sempre più frequente tra la popolazione anziana e, purtroppo, si stima che le persone affette da questo disordine cognitivo aumenteranno del 70% entro il 2031.

La campagna mette in evidenza quanto i caregiver, spesso parenti e famigliari degli ammalati, siano sovraccaricati dal compito di assistenza.

alzheimer society adv

Advertising Agency: Cossette, Montréal, Canada
Photographer: Christian Tremblay

Aprile

McDonald’s – Good moments don’t need to wait

ARCOS è una campagna regionale di McDonald’s creata da DDB Colombia, il cui obiettivo è rafforzare il segmento McDelivery.

La campagna si sviluppa nelle più grandi città del continente come Santiago del Cile, Bogotà, Buenos Aires e Città del Messico, tra le altre.

Le immagini comunicano in modo così diretto che non hanno bisogno dell’ausilio di parole.

Good moments don't need to wait 01

Good moments don't need to wait 02 - annunci stampa del 2021

Good moments don't need to wait 03

Good moments don't need to wait 04

Advertising Agency: DDB Colombia, Bogota, Colombia

Annunci stampa del 2021: Maggio

Greenpeace – Save My Soul

La campagna di Greenpeace diffusa in Austria mostra il grande, grandissimo potere che si nasconde dietro un dito. Si può combattere contro l’estinzione delle specie, e lasciare il segno, contribuendo con un semplice SMS.

Gli animali in pericolo ci ameranno per questo.

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greenpeace campaign 02

greenpeace campaign 03 - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: DDB Wien, Vienna, Austria
Executive Creative Director: Thomas Tatzl
Executive Creative Director: Andreas Spielvogel
Creative Director: Babette Brunner
Art Director: Marina Mrvka
Copywriter: Jakob Paulnsteiner

Giugno

Lovespace – It’s okay

“It’s okay” è la nuova campagna sulla consapevolezza sessuale di Lovespace, che illustra in modo abbastanza esplicito il tema delle fantasie sessuali. Queste sono spesso percepite come qualcosa di volgare e sporco, qualcosa di cui vergognarsi.

Patsany ha selezionato una rosa delle migliori foto e ha sviluppato un messaggio chiave per ognuna. “Desiderare è ok” “Condividere ciò che si vuole è ok” “Sperimentare insieme è ok” “Provare insieme è ok”.

campagna lovespace ukraine

campagna lovespace ukraine

campagna lovespace ukraine

campagna lovespace ukraine

campagna lovespace ukraine

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campagna lovespace ukraine annunci stampa del 2021

Advertising Agency: Patsany Agency, Kyiv, Ukraine
Creative Director: Dmytro Iatsyna

Luglio

Kikkoman – Kikkoman Gold Medal

Per celebrare i giochi olimpici di Toyko, l’agenzia di Zurigo Freundliche Grüsse ha ora creato un Out of Home molto speciale per la tradizionale marca giapponese: un semplice nastro di tessuto trasforma il logo Kikkoman in una medaglia d’oro. Tanto semplice che non ha bisogno di parole.

Kikkoman

Advertising Agency: Freundliche Grüsse, Zürich, Switzerland
Creative Director: Pascal Deville
Creative Director: Samuel Textor
Art Director / Concept: Norihito Iida
Copywriter / Concept: Christian Stüdi

Agosto

Diamonds Factory – Insta-Queens

Ti sei mai chiesto che aspetto avrebbe il profilo Instagram della regina Elisabetta I o di Maria Antonietta?

Diamonds Factory ha re-immaginato i ritratti di alcuni dei personaggi più controversi e affascinanti della storia e riassunto le loro fantastiche storie in alcuni scatti.

Queste magiche ricostruzioni mostrano Maria Antonietta, la regina Elisabetta I, Cleopatra, Boudica, Wu Zeitan, Caterina la Grande e Maria Regina di Scozia sotto una nuova luce.

annunci stampa del 2021

Credits: In-house

Settembre

Amnesty International – Seniors’ rights

Esiste un’età in cui è giusto rinunciare ai propri diritti? Si stima che 7 anziani su dieci siano vittime di pregiudizi a causa della loro età: il fenomeno è noto come “ageismo“, a causa del quale le persone più adulte vengono considerate inefficienti e lente.

È una violenza inaccettabile, per questo la campagna invita a non aspettare di diventare “vecchi” per difendere i diritti degli anziani.

Amnesty Senior resized - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: Bonjour, Bruxelles, Belgium
Creative Director: Marine Vincent
Creative: Maxim Deliège
Designer: Pierre Jadot
Photographer: Phil Van Duynen

Annunci stampa del 2021: Ottobre

McDonald’s – McDonald’s Artworks

Quando un brand diventa iconico come McDonald’s non è inconsueto che i suoi prodotti vengano rappresentati da artisti e creativi, consacrando oggetti di largo consumo e spingendoli nell’olimpo dell’arte.

Ecco, queste opere d’arte possono costare svariate migliaia di dollari, ma puoi sempre aggiudicarti il gusto dei menu del brand con gli archi dorati per pochi spiccioli.

Best Ad ottobre McDonald's

best ad McDonald's

best ad McDonald's - annunci stampa del 2021

Advertising Agency: TBWA\Istanbul, Turkey
Cco: İlkay Gurpinar
Ecd: Volkan Karakasoglu
Creative Directors: Mesut Kocarslan, Serdar Gungor
Art Director: Tuvana Artun
Copywriter: Hilal Erdem

Novembre

Amazon Prime – The Wheel of Time

Prime Video promuove il lancio dell’epica serie fantasy The Wheel of Time con un’affissione in 3D in live-action creata da Amplify e con la star della serie Rosamund Pike.

È la prima volta che un cartellone anamorfico viene utilizzato da una società di intrattenimento per promuovere una serie.

Prime Video ha debuttato in Piccadilly Circus, a Londra, il 15 novembre, ma l’out of home apparirà anche in siti iconici nei mercati chiave, tra cui il Big Kahuna di New York City a Times Square e il Cross Shinjuku Vision di Tokyo.

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre 01

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre

AMAZON - migliori annunci stampa 2021

Advertising Agency: Amplify, London, United Kingdom

automotive trend 2022

5 automotive trend per il 2022: le nuove strade della sostenibilità

Gli automotive trend per il 2022 riguardano principalmente i veicoli elettronici, autonomi,  connessi, e di proprietà condivisa. Tutto in ottica sostenibile.

Siamo già pronti per la transizione?

La pandemia ha cambiato la quantità di persone che viaggiano, e questo ci lascia con una secondo grande quesito: in che modo il danno economico causato dal COVID ha avuto e avrà un impatto sull’industria automobilistica?

Per comprendere ulteriormente la posizione dei consumatori e come appare la ripresa economica del settore, kadence International ha esaminato cinque tendenze significative.

  1. Precauzione post-COVID: un’industria martoriata attraversa un’enorme incertezza
  2. Plugged In: la rivoluzione dei veicoli elettronici è in corso, ma è ancora alimentata da sussidi
  3. In Control: l’intelligenza artificiale migliora, non sostituisce, le capacità di guida umane.
  4. Veicoli connessi
  5. Autisti più anziani, conducenti più giovani

Un’industria maltrattata che attraversa un’enorme incertezza

Gli attuali dossi nel nel settore automobilistico non costituiscono una barriera all'evoluzione, bensì un stop and go

Foto Kadence.com

Secondo gli analisti di Jato Dynamics, le vendite globali di auto nuove sono diminuite di oltre il 12% nel 2020, circa il doppio del calo registrato nei dati IEA per l’anno peggiore dell’ultima crisi finanziaria (2007-2008).

Mentre questo calo è stato solo del 2% in Cina, l’industria automobilistica ha subito un duro colpo a livello globale. Francia, Germania, Regno Unito e Brasile hanno registrato cali di oltre il 20%.

Il comportamento dei consumatori è cambiato drasticamente e, mentre le vendite di nuove auto sono diminuite a causa della pandemia, il mercato dei ricambi automobilistici è fiorito mentre le persone cercavano di preservare i loro veicoli esistenti. I consumatori hanno iniziato a rimandare gli acquisti di auto di lusso, ibride e veicoli elettrici.

La prima diffusione del COVID-19 ha portato con sé una nuova tendenza innovativa: gli show room virtuali, in cui i consumatori hanno potuto trasferire tutta o almeno una parte della loro esperienza di acquisto di auto online. In molte parti del mondo, le restrizioni COVID diventeranno parte della vita a tempo indeterminato e, pertanto, questa tendenza è destinata a rimanere.

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La rivoluzione dei veicoli elettronici è in corso, ma è ancora alimentata da sussidi

Come per gran parte della rivoluzione dei veicoli elettronici (EV), potrebbero essere necessari sussidi e regolamenti per l’adozione di massa dei veicoli elettrici.

In Norvegia, sussidi e agevolazioni fiscali rendono il costo di un veicolo elettrico praticamente identico a quello di un’auto non elettrica. Il 74% delle nuove auto vendute in Norvegia sono veicoli elettrici, mentre negli Stati Uniti è solo il 2%. Negli Stati Uniti e in Cina, le vendite di veicoli elettrici si sono stabilizzate quando i sussidi sono stati ridotti o eliminati gradualmente.

Nel 2021, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto un passo avanti verso la riduzione delle emissioni di gas serra firmando un ordine esecutivo volto a rendere elettrica la metà di tutti i nuovi veicoli venduti nel 2030, una mossa fatta con il sostegno delle più grandi case automobilistiche statunitensi.

Amazon ha iniziato a testare i furgoni elettrici per le consegne nel 2021.

I veicoli sono stati sviluppati in collaborazione con la start-up Rivian, che ha raccolto 8 miliardi di dollari da investitori (incluso Amazon), attraverso il suo Climate Pledge Fund da 2 miliardi di dollari. Il fondo include un accordo per l’acquisto di 100.000 veicoli elettrici dalla startup come parte della sua ambiziosa spinta per far funzionare la flotta di Amazon interamente con energia rinnovabile. Ogni furgone ha un’autonomia di 150 miglia per carica.

Prima che i consumatori si uniscano alla rivoluzione dei veicoli elettrici, vogliono sapere che esiste un piano per l’infrastruttura per le stazioni di ricarica.

Uno studio di Deloitte ha mostrato che i consumatori stavano rimandando i piani per l’acquisto di veicoli elettrici a causa del prezzo e dell’autonomia.

automotive trend per il 2022 - Uno studio di Deloitte ha mostrato che i consumatori stavano rimandando i piani per l'acquisto di veicoli elettrici a causa del prezzo e dell'autonomia. Ma la sfida climatica... è da vincere

Foto Deloitte

Con l’autonomia per i veicoli elettrici, ora, spesso ben oltre i 400 km, a livello di strada è tutto ok, ma deve esserci un’infrastruttura per veicoli elettrici visibile in termini di stazioni di ricarica. Pertanto, al momento, gli innovatori devono affrontare i due fattori più critici:

  • Prezzo
  • Infrastruttura

Le stazioni di ricarica wireless sono una soluzione essenziale. Sebbene la tecnologia esista, le aziende non vogliono costruire l’infrastruttura senza abbastanza auto e i produttori non vogliono creare opzioni wireless più costose senza tale rete.

A oggi, quindi, l’auto elettrica deve superare due ostacoli:

  • il costo, che al momento la vede svantaggiata rispetto alle proposte termiche e ibride;
  • la rete di ricarica

I governi devono investire nelle reti  di ricarica, in particolare su quelle veloci, per spostare l’interesse dei consumatori verso la mobilità elettrica.

Una volontà non sempre lineare, e proprio i dubbi sulla capacità dei singoli paesi di essere pro attivi su questo tema ha frenato molti costruttori auto a firmare alla Cop 26 di Galsgow, il documento congiunto che limita al 2040 la vendita di veicoli a combustione interna a livello globale.

Qual è la situazione in Europa? Sintetizzando la risposta, potremmo dire che l’auto elettrica è pronta per l’Europa… Ma sono i Paesi europei che non sembrano pronti per le auto elettriche.

L'intelligenza artificiale migliora... Ma sostituisce, le capacità di guida umane?

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Anche se Tesla ha fatto passi da gigante con le sue auto a guida autonoma, l’adozione è ancora lenta a causa di problemi di fiducia dei consumatori.

Inoltre, le auto senza conducente pongono problemi di intelligenza artificiale, di leggi ed etica e di percezione pubblica.

In questo scenario, i veicoli autonomi con sistemi di assistenza alla guida stanno diventando la norma in molti mercati.

La Cadillac Escalade Platinum di fascia alta, lanciata nell’estate 2021, è il primo veicolo a vantare la tecnologia Super Cruise di GM. Il veicolo gestisce il percorso guidando sulle principali strade mappate. Tuttavia, l’auto monitora il conducente avvisandolo se smette di prestare attenzione alla strada per più di cinque secondi.

L’intelligenza artificiale è destinata a diventare più diffusa nei veicoli,  ma non bisogna avere fretta.

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Connessione, non futuro ma presente

Connessione, non futuro ma presente - automotive trend per il 2022

Foto Kadence.com

Finora, l’innovazione automobilistica e infrastrutturale è avvenuta principalmente a livello delle singole auto. Tuttavia, gli ingorghi e le ore di punta si verificano a livello di rete quando tutte le singole auto interagiscono.

Vediamo un cambiamento in questa direzione poiché le aziende e i pianificatori dei trasporti riconoscono l’idea dell’ “ecosistema della mobilità”, in cui le piattaforme software possono connettere, gestire e mitigare le inefficienze a livello di rete tra i servizi di trasporto e i loro utenti.

Le app di navigazione che mostrano i dati sul traffico in tempo reale sono già ampiamente utilizzate e osserviamo anche una maggiore adozione di limiti di velocità intelligenti e sistemi di semafori smart.

La prossima generazione di veicoli connessi andrà più in profondità ampliandosi con strumenti che consentono a biciclette o scooter per la mobilità di connettersi agli stessi sistemi utilizzati dalle auto. Le auto connessi rendono anche più efficiente la gestione della flotta, di autobus o veicoli commerciali.

Quali sono le implicazioni per i singoli conducenti? Perché l’ecosistema della mobilità funzioni, ogni auto richiede un’identità digitale. Tuttavia, questo presenta il problema della privacy.

L’identità digitale dell’auto può anche essere collegata all’identità distinta di guidatore, il che rende l’auto più sicura con l’accesso senza chiavi utilizzando il riconoscimento facciale o vocale e i sensori biometrici.

I sono puntati su Foxconn, il gigante manifatturiero cinese che produce l’iPhone. Foxconn sta sviluppando una piattaforma EV che qualsiasi marchio può utilizzare per portare i veicoli sul mercato, allo stesso modo della piattaforma per telefoni Android. Foxconn scommette che il vero elemento di differenziazione nel futuro mercato dei veicoli elettrici non sarà l’aspetto o le prestazioni; sarà la gamma di funzionalità connesse e capacità di intelligenza artificiale che possiedono.

Un ecosistema di mobilità connessa è una delle tendenze emergenti nel settore dei trasporti e automobilistico.

Automotive trend 2022: il cambio generazionale

Le tendenze automobilistiche influenzate dall’invecchiamento della popolazione e le mutevoli aspettative della Generazione Z stanno creando cambiamenti significativi. Per le persone anziane, l’intelligenza artificiale può aiutare a prolungare la loro vita alla guida. Per i giovani, la grande domanda è se la proprietà diminuirà a favore della condivisione e della mobilità degli abbonamenti.

I consumatori del tardo millennio e della Generazione Z sono una generazione post-proprietà: preferiscono l’affitto all’acquisto di case o veicoli. Le case automobilistiche hanno cercato di introdurre l’idea di soluzioni Mobility-as-a-Service, che sostituiscono la proprietà dell’auto con offerte di car sharing o in abbonamento a un costo inferiore.

Tuttavia, mentre la formula Mobility-as-a-Service ha registrato alcuni successi nei settori delle biciclette e degli eScooter, specialmente nelle città trafficate, è stato più difficile l’affermazione per le auto.

I modelli più attesi del 2022

Automotive 2022 modelli attesi - automotive trend per il 2022

Suv e sportive. Auto termiche, ibride, elettriche, ma soprattutto tanti Sport Utility tra i modelli che arriveranno sul mercato il prossimo anno: design e tecnologia che atterrano in tutte le fasce di mercato.

Non è certo una novità, ma i modelli più importanti e attesi nel 2022 rimarcano una tendenza ormai consolidata. Complice la crisi legata alla pandemia, unita all’esigenza di centrare il target sulle emissioni, i costruttori sono andati sul sicuro presentando novità dove è più forte la domanda: Suv medi e compatti, nella stragrande maggioranza dei casi, siano essi termici (pochi), ibridi o 100% elettrici.

Basti pensare che nel 2022 arriverà, verosimilmente, un Suv firmato Ferrari, il brand che fino a poco tempo fa considerava quasi come fumo negli occhi le vetture ad assetto rialzato. Gli amanti delle berline o delle station-wagon devono accontentarsi di una proposta sempre più di nicchia, anche se non mancheranno le eccezioni.

Smart Rental Experience Auto

Il futuro del noleggio a lungo termine? Una Smart Rental Experience

I player del settore automotive si trovano faccia a faccia con una sfida tosta almeno quanto gli sfidanti che la lanciano: si tratta dei consumatori più giovani, i famigerati GenZ e la fascia “bassa” dei Millennials, per cui acquistare un’auto non sembra essere una priorità. La Smart Rental Experience è il futuro del noleggio.

Lo spiega molto bene un’indagine da Skuola.net, edutech che da più di dieci anni lavora a stretto contatto con la fetta più giovane della popolazione italiana, condotta su un campione di ragazzi fra gli 11 e i 30 anni: l’auto per i più giovani (il rapporto è 9 su 10, ben il 90%) non è più un desiderio, ma una semplice commodity.

In uno scenario dove il possesso viene snobbato da una fetta di pubblico, il noleggio a lungo termine si accredita come soluzione alternativa e credibile: ma perché per un GenZer noleggiare potrebbe esser più vantaggioso che acquistare un’auto?

Un dato su tutti può essere utile per rispondere alla domanda: la maggior parte degli intervistati nell’indagine di Skuola.net non considera più l’auto uno status symbol.

Solo il 2% infatti la indica come fattore di posizionamento sociale. E se non si ha un valore aggiunto in una società che si sta sempre più basando sull’immagine, perché possederne una?

Oltre a questo, il noleggio può aprire le porte a un aspetto più di tendenza agli occhi di un under 25, il “fattore elettrico”: per i più giovani, guidare un’auto elettrica sembra essere un’esperienza più accattivante e intrigante, intanto per come si configura proprio l’atto del guidare.

Il 41% indica la silenziosità del motore come qualità preferenziale rispetto al motore a scoppio, il 26% il comfort che caratterizza un’auto elettrica (tecnologicamente avanzata) mentre il 14% l’allestimento di bordo, ricco di optional.

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Smart Rental Experience avis

Non solo comfort alla guida ma anche sostenibilità ambientale.

La ZGen, fortemente e autenticamente attenta ai bisogni della Terra nelle proprie abitudini di consumo, sembra prediligere un’auto – quella elettrica – decisamente meno impattante sull’ambiente rispetto a un veicolo a combustione fossile. Favorendo la circolarità dei beni, il noleggio è intrinsecamente sostenibile: vale per l’abbigliamento, così come le auto.

Noleggiare significa produrre meno e valorizzare di più i beni: un comportamento che si inserisce nella preferenza dichiarata dal 62% degli appartenenti alla Generazione Z.

L’auto noleggiata è trendy ed ecologica quindi, ma non solo: c’è anche una motivazione strettamente economica a indirizzare le preferenze degli utenti. Per i GenZer noleggiare può essere una formula più attrattiva perché più economica: 4 intervistati su 10 affermano che possedere un’auto elettrica è trendy, ma che costa troppo.

La forte propensione per l’esperienzialità dei consumatori GenZ porta le aziende che vogliono essere competitive su questo target a ripensare i propri servizi come esperienze, personalizzabili e co-costruibili proprio dall’utente sulla base dei propri gusti e interessi.

Stiamo pur sempre parlando della Netflix Generation, quella composta dai consumatori abituati ad acquistare servizi a subscription e a sviluppare relazioni valoriali, per “affinità” con i brand.

Ne è consapevole Avis Budget Italia, leader nel settore dell’autonoleggio di medio e lungo termine con una delle flotte di veicoli “smart” e connessi più vasta al mondo. Guardando al futuro, Avis lancia una sfida – a sé stessa, al comparto del noleggio, agli utenti: come si configurerà la mobilità di domani? Come farà il tempo trascorso alla guida a diventare un’esperienza di viaggio accattivante per i GenZer?

La Smart Rental Experience è il futuro del noleggio

Smart Rental Experience Avis studenti

Per provare a capire come relazionarsi con questi nuovi utenti, anticipandone i bisogni e come progettare un’esperienza che li sappia deliziare, Avis con il supporto di The European House – Ambrosetti ha lanciato un progetto pensato per approfondire la conoscenza degli “Z-drivers”, gli automobilisti di domani: la Smart Rental Experience, una due giorni che ha visto coinvolto il management di Avis insieme ad alcuni formatori e sedici fra universitari e giovani professionisti, che hanno alternato momenti di brainstorming ade attività di guida su due circuiti da sogno: Lago di Garda e Val D’Orcia.

Scopo dell’attività era raccogliere spunti dai “driver del domani” per migliorare la customer experience del noleggio, permettendo ad Avis di capire come posizionarsi come vero e proprio abilitatore e facilitatore di un’esperienza di viaggio personalizzata caratterizzata, assistita e digitalizzata, a bordo di un’auto a noleggio.

Un ripensamento strategico e rivoluzionario che permetterebbe ad Avis di essere avanguardia in uno scenario dove al di là del “come noleggio” diventa importante intervenire sul “come” il cliente viva il proprio viaggio, influenzandolo positivamente sin dal ritiro e non limitandosi ad attendere la riconsegna del mezzo.

Ninja Academy ha partecipato, insieme agli studenti di master e lauree magistrali delle università Ca’ Foscari e Sant’Anna di Pisa e ai membri dell’associazione Marketers, alla Smart Rental Experience con un team di studenti iscritti a diverse edizioni del Master Online in Social Media Marketing e della Social Media Factory. I ragazzi hanno potuto mettersi alla prova sulle sfide reali di Avis e fornendo molti stimoli utili alla riuscita del progetto.

C’era da aspettarselo, ma gli Z-drivers hanno generato idee pazzesche.

Dalla valorizzazione delle stazioni di noleggio distribuite sul territorio come touchpoint relazionali alla digitalizzazione dei processi per rendere più fluida l’esperienza di chi noleggia permettendo di ampliare il ventaglio dei servizi aggiuntivi e personalizzabili offerti, e ovviamente enfasi sull’impatto delle nuove motorizzazioni (come i veicoli elettrici) sull’ambiente.

Smart Rental Experience studenti avis

Scrivendo il futuro del noleggio (e forse del mercato automobilistico)

Per il prossimo futuro, gli Z-drivers suggeriscono che il protagonista dell’esperienza di noleggio sarà la persona, le cui preferenze e interessi potranno essere intercettate e valorizzate dalle aziende attraverso processi digitali di raccolta dati e customizzazione dei servizi.

In questo, tutti i touchpoint online porteranno a definire un flusso molto fluido che non dovrà presentare alcun tipo di frizione (come definito prima, “Friction-less”), dove l’utente possa fissare il ritiro in stazione in maniera semplice e puntuale, pagando agevolmente in sicurezza e configurando le caratteristiche del veicolo di cui ha bisogno senza che vi siano limitazioni, allo scopo di sfruttare al massimo uno de punti di forza del noleggio, ossia la possibilità di attingere a un’ampia gamma di mezzi.

Come si può configurare un’esperienza “senza frizioni”?

Agendo sulla UI delle properties digitali, in modo che siano chiare e intuitive e sui canali di direct marketing come le newsletter, favorendo un flusso informativo non invasivo ma arricchente per l’utente.

Intervenire sulla personalizzazione dell’esperienza (che per il 52% dei consumatori influisce positivamente sulla preferenza d’acquisto) erogando contenuti altamente profilati e notificati nel momento giusto; infine, rendere i canali di relazione efficienti (come quelli di instant messaging) in grado di accompagnare l’utente in ogni step della propria esperienza di guida.

 Smart Rental Experience Avis

Questo percorso altamente profilante permetterà di erogare ovviamente servizi sempre più tailor-made, che Avis punta a far diventare leve attive per la fidelizzazione del consumatore: in altri termini, il bisogno di spostarsi per lavoro (per esempio in occasione di una trasferta o di un trasloco) o per piacere (un viaggio fuori città, una vacanza estiva) diventerà occasione per Avis di confezionare, come farebbe un partner della mobilità, un pacchetto che tenga conto del profilo dell’utente, progressivamente azzerando la standardizzazione del processo in favore di una relazione duratura.

In altri termini, fra dieci anni si punterà a noleggiare auto fornendo soluzioni di mobilità adattate sulla persona, e in cui chi offrirà l’auto assolverà un ruolo più ampio di affiancamento e facilitazione del viaggio.

Smart Rental Experience studenti avis

In tutto questo un ruolo importante lo giocheranno il fattore green e i veicoli a trazione elettrica, che come abbiamo visto si stanno già affermando come preferiti dai GenZer: in moltissimi che oggi trovano le auto 100% elettriche inarrivabili perché economicamente non vantaggiose da acquistare, potranno puntare sul noleggio per definire la bontà della soluzione di mobilità, nel caso valutare l’acquisto definitivo o magari preferire il noleggio in forma stabile.

Gli Z-drivers hanno idee a riguardo, ed è prezioso per le aziende cominciare ad ascoltarle.

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Corporate Entrepreneurship team

3 innovativi progetti di Corporate Entrepreneurship per ispirare le aziende italiane

La Corporate Entrepreneurship è molto più di un semplice approccio strategico di business. 

È il piano B di cui l’umanità ha bisogno per rispondere con successo alle sfide quotidiane. 

La Corporate Entrepreneurship è la promozione di idee, relazioni e scambi di creatività che porta la cultura imprenditoriale a un nuovo livello evolutivo.  L’imprenditorialità aziendale esce dai processi di management tradizionale e dalle quattro classiche mura delle organizzazioni. Per citare Charles Darwin, non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente, ma quella che meglio si adatta al cambiamento. 

Fino a qualche anno fa, molti di noi hanno creduto che la crescita e la produzione continua di beni e servizi fossero le uniche forze propulsive a garantire un benessere condiviso e un futuro roseo all’umanità.

Complice la pandemia e i drastici cambiamenti climatici, stiamo rivalutando le classiche idee di sviluppo del business a favore di approcci sostenibili. Proprio come quello della Corporate Entrepreneurship.

Che cos’è la Corporate Entrepreneurship?

Sebbene non sia un concetto totalmente inedito, oggi la Corporate Entrepreneurship ha guadagnato maggior slancio ed è ampiamente riconosciuta come una delle risposte concrete ad alcuni dei principali quesiti economico-sociali.

Tecnicamente l’imprenditorialità aziendale, o Intrapreneurship, è la creazione di nuove attività, prodotti o servizi dall’interno di un’organizzazione. 

L’obiettivo è soddisfare nuove esigenze di mercato, fino ad allora inesplorate, e generare nuovi ricavi per l’azienda, trovando la spinta imprenditoriale direttamente all’interno dei reparti R&D o tra le menti più brillanti che gravitano attorno all’azienda.

Esistono due modi distinti per applicare la Corporate Entrepreneurship. 

Il primo prevede che una società già affermata nel proprio settore sviluppi un’idea internamente, costruisca la startup per incubare il progetto di business all’esterno e successivamente riporti la startup sotto la propria ala protettrice. 

Nel secondo caso, l’azienda identifica la startup con cui collaborare (o da acquisire) in fase preliminare, quindi assimila l’attività nell’organizzazione più ampia.

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Perché la Corporate Entrepreneurship è così importante

È molto semplice: i problemi organizzativi e di gestione non sono più questioni che si fermano ai bilanci e ai piani di crescita di società e organizzazioni. 

Le aziende hanno compreso di dover orientare le loro scelte d’impresa verso obiettivi condivisi in relazione all’impatto sociale e ambientale

Ciò significa che le organizzazioni cercano attivamente di risolvere i problemi sociali e ambientali come parte delle loro principali attività commerciali.

Corporate Entrepreneurship mondo

La Corporate Entrepreneurship coinvolge player e stakeholder desiderosi di apportare il loro sostegno in cause ambientali e sociali a livello locale e nazionale. L’obiettivo è quello di accelerare un cambiamento culturale globale per ridefinire le dinamiche di profitto e successo negli affari. 

In poche parole, costruire un’economia più inclusiva e sostenibile. 

Come generare un concreto impatto sociale grazie alla Corporate Entrepreneurship

Le aziende hanno ora una serie di modi per garantire che le loro attività forniscano un beneficio sociale o ambientale

Cercare di risolvere i problemi sociali e ambientali stabilisce un nuovo scopo per le organizzazioni e, nel farlo, queste aziende vogliono che le loro soluzioni siano come il faro che indica il porto sicuro alle navi.

Non proprio un gioco da ragazzi: scardinare le classiche dinamiche di business, soprattutto per le grandi organizzazioni che operano nel mercato da diverso tempo e secondo logiche ben precise, non è una passeggiata. Presuppone un cambio di mentalità.

Ecco che per intraprendere la strada della Corporate Entrepreneurship è necessario:

  1. ridurre l’incertezza comunicativa: il management e i responsabili devono assicurarsi che le loro idee siano riconosciute come opportunità. Hanno bisogno di divulgare la nuova cultura aziendale comunicando in maniera efficace con tutti i player e le generazioni coinvolte;
  2. promuovere le buone pratiche: le risorse (sempre più scarse) devono essere assegnate a idee sostenibili. L’incertezza comportamentale sorge quando le organizzazioni coinvolte nel processo non rivelano completamente il loro vero intento.
  3. allineare valori e obiettivi: come vengono condivisi i benefici della Corporate Entrepreneurship? La questione dell’appropriazione del valore, la commercializzazione internazionale, i prezzi di trasferimento e l’applicazione di schemi di incentivazione sono fondamentali tanto a livello individuale quanto collettivo. Gli attori del mercato devono sapere quali ricompense aspettarsi se ci si impegna in processi di innovazione sociale.

Storie di successo di Corporate Entrepreneurship: il caso Terna Ideas

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale e il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa, ha da tempo inglobato la promozione della cultura dell’innovazione nel proprio modello di business.

Il nuovo progetto lanciato lo scorso giugno dall’azienda guidata da Stefano Donnarumma è Terna Ideas, un programma di Corporate Entrepreneurship che ha offerto la possibilità ai dipendenti di mettersi in gioco vestendo i panni di un vero e proprio capitano d’impresa.

I progetti innovativi vincenti – B.I.G. Blu in Green, Rut e Samat – sono stati premiati il 13 dicembre, nel corso del pitch conclusivo dell’iniziativa che ha dato spazio alle idee imprenditoriali nate in azienda.

Alla giuria che ha valutato e scelto i progetti vincitori hanno preso parte la Presidente di Terna, Valentina Bosetti e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Stefano Donnarumma, insieme al top management dell’azienda.

Corporate Entrepreneurship evento Terna

L’innovazione di Terna mette al centro le persone, valorizzando il loro potenziale e lo spirito imprenditoriale, oltre a creatività e competenze dei singoli, con l’obiettivo di promuovere una condivisione di spazi e momenti di crescita: una significativa evoluzione della cultura aziendale.

Con Terna Ideas non solo le persone hanno potuto proporre azioni concrete che permettono al management di esaminare nuove possibilità di business. L’obiettivo del progetto, infatti, è stato anche quello di generare una cultura d’impresa virtuosa, volta all’ottimizzazione della vita in azienda: mettere in campo idee innovative per generare opportunità di sviluppo sostenibile.

Le tre challenges di Terna Ideas per l’imprenditorialità aziendale

Nell’ambito del programma di imprenditorialità Terna Ideas, sono state identificate tre aree su cui i lavoratori hanno potuto focalizzare gli sforzi e ideare soluzioni concrete da trasformare in veri e propri percorsi di business.

La prima challenge, NexTerna Our Work Evolution, era dedicata al futuro del lavoro e alle nuove opportunità digitali per migliorare l’operatività delle persone che lavorano negli spazi di Terna. Creatività, sperimentazione, collaborazione e lavoro in team, ma anche green, mobilità, wellbeing. Questi sono i principi e i valori che hanno caratterizzato questa call di Corporate Entrepreneurship.

La seconda sfida, dedicata a Innovazione e Tecnologie per la Sicurezza sul Lavoro, puntava a sviluppare nuove soluzioni per la sicurezza e la salvaguardia della salute dei lavoratori. L’obiettivo in questo caso è stata la creazione di nuovi sistemi di controllo e monitoraggio degli asset aziendali senza impiego diretto di personale operativo. Terna si dimostra così all’avanguardia nella ricerca di soluzioni che assicurano la sicurezza dei lavoratori impegnati nelle quotidiane attività presso gli impianti e le infrastrutture di rete.

La terza area di intervento della Corporate Entrepreneurship, Market Solutions per la Transizione Ecologica, ha riguardato soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica. Da promuovere verso il mercato o da integrare nella gestione del sistema elettrico, come mobilità ecologica, flessibilità ed efficienza energetica, Smart Grid, Operation and Maintenance e sensoristica innovativa.

Le idee di business vincenti sono state:

B.I.G. Blue in Green, che si propone di ideare, progettare e realizzare spazi di lavoro in un ambiente naturale, aperto e sostenibile, con postazioni singole e di team utilizzabili tutto l’anno, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, a beneficio del benessere psico-fisico delle persone e della loro creatività e produttività;

RUT, progetto per aumentare ulteriormente la sicurezza del personale operatore di Terna, semplificando le attività di manutenzione delle infrastrutture elettriche, attraverso l’utilizzo di un dispositivo universale che rileva la presenza di tensione degli impianti;

SAMAT, soluzione per aumentare la sicurezza dei tecnici di Terna e ottimizzare i tempi di intervento grazie allo sviluppo di un sistema innovativo che, nelle operazioni di manutenzione delle stazioni elettriche, minimizza l’esposizione al rischio del personale coinvolto.

Corporate Entrepreneurship premio Terna

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Un successo superiore alle aspettative

La call di Terna Ideas è stata lanciata a giugno 2021 e si è chiusa il 22 agosto scorso.

Gli iscritti a Terna Ideas hanno partecipato individualmente o in team durante le ore di lavoro, selezionando un’idea e mettendosi in gioco attraverso le proprie competenze specifiche. La partecipazione è avvenuta tramite il supporto di una piattaforma dedicata, la creazione di room di incontro, chat di dibattito, momenti di confronto e scambi di visione per arrivare a dare forma all’idea e alla squadra proponente il progetto.

I numeri del contest di innovazione: 9 tappe organizzate per l’Innovation Roadshow sul territorio, oltre 1.000 partecipanti, 143 idee presentate, 14 idee promosse in fase di incubazione e 7 coach dedicati.

Il processo prevedeva una prima fase di incubazione per le 14 idee selezionate, uno step intermedio di process pitch nel quale sono stati individuati i 7 progetti finalisti e una nuova fase di incubazione per lo sviluppo delle idee giunte alla finale.

Il 13 dicembre si è tenuto il pitch conclusivo in presenza del top management di Terna, che assumerà il ruolo di investitore per le idee valutate come migliori.

Quali sono i benefici della Corporate Entrepreneurship promossa con Terna Ideas

Potranno nascere realtà imprenditoriali come startup o spin-off, si potranno depositare brevetti, stipulare accordi di collaborazione, potenziare gli assetti dei team, rafforzare eventuali competenze mancanti.

La Corporate Entrepreneurship promossa da Terna ha senza dubbio stimolato una dinamica di sviluppo interno non indifferente. Se è ancora prematuro quantificare gli impatti che il programma Terna Ideas avrà su servizi, processi e organizzazione del lavoro all’interno, senza dubbio la corporate ha capito come coinvolgere lavoratori e collaboratori in una grande azione di diffusione della cultura dell’innovazione, suscitando interesse, partecipazione al cambiamento in atto.

Senza dimenticare che il progetto Terna Ideas è stato selezionato e premiato nel corso di SMAU 2021, l’evento dedicato alle migliori eccellenze innovative del panorama italiano e internazionale che si è tenuto a Milano il 12 e il 13 ottobre 2021. Il “Premio Innovazione Smau” è il riconoscimento assegnato alle migliori imprese italiane che si distinguono per la propensione all’innovazione e si propongono come modello di cambiamento a cui fare riferimento.

Un riconoscimento che attesta il valore sociale e culturale dei progetti di trasformazione digitale, Open Innovation e Corporate Entrepreneurship che fanno parte della strategia di Terna.

Per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità attraverso l’innovazione, è necessario aprire strade e tracciare percorsi che richiedono solide capacità di sviluppo e una grossa percentuale di condivisione e sinergia con player come startup, università e centri di ricerca.

spot di natale 2021

Le pubblicità di Natale 2021 ispirano gentilezza. Ecco le 16 più emozionanti (secondo noi)

Ci siamo! Siamo arrivati al periodo più bello dell’anno, non solo quello dei regali ma degli spot commoventi e pieni di buoni propositi. Le pubblicità del Natale 2021 hanno raccontato i buoni sentimenti, l’amicizia, la gentilezza, il rispetto per le persone e attenzione verso il nostro ambiente.

Dopo un periodo passato in sordina, i brand sono pronti ad ispirare una nuova, vecchia condivisione, di sicuro più consapevole, di tutti quei momenti che ci fanno sentire parte di una comunità-famiglia.

McDonald’s UK – Imaginary Iggy

Agency: Leo Burnett

Matilda e il suo tenerissimo amico immaginario Iggy sono i protagonisti di questo spot che fa stringere il cuore. I due amici sono inseparabili e Iggy sostiene Matilda in ogni situazione. Fin quando però la bambina crescendo preferirà come compagnia quella delle sue amiche reali.

Ma la bambina che è ancora in lei tornerà a riscoprire, grazie ad una cena da Mc Donald’s, quanto affetto ancora prova per il suo amico con cui presto tornerà a passare del tempo insieme.

 

Coca-Cola – Chimney | Real Magic

Agency: DentsuMB UK

Qual è il regalo di Natale più bello? Quello di condividere momenti di gioia insieme. Lo sa Coca-Cola e lo sa il bambino dello spot che riesce a coinvolgere tutto il condominio nella costruzione di un camino gigante.

 

Amazon – Kindness, the greatest gift

Agency: Lucky Generals

Una ragazza, una come la maggior parte dei giovani, cerca di tornare alla normalità dopo due anni di pandemia. Affiorano però dei disagi: gli strascichi emotivi e sociali che ci ha lasciato questo duro periodo.

Ma abbiamo anche scoperto momenti di empatia che, come in questo spot, ci hanno fatto capire quanto la gentilezza sia comunque il regalo più grande. Pandemia o non.

Anche Amazon Prime Video presenta il suo film di Natale 2021, una storia di amicizia tra una iena che ama i programmi divertenti in tv ed il custode dello zoo. Agency: CYW Europa.

 

Deutsche Telekom – The Biggest Gift

Agency: DDB Budapest

Sembrerà che il bambino protagonista dello spot sia interessato solo ad un regalo più grande. Scopriremo con sollievo che ciò che in realtà aspettava era invece il più grande regalo.

 

Erste Group Bank – Christmas Ad 2021 #believeintomorrow

Agency: Jung von Matt DONAU (Vienna)

È dalle generazioni più giovani che abbiamo gli esempi più incoraggianti. Piccoli ma importanti gesti per imparare ad avere cura di noi e rispetto per il mondo. Per un futuro migliore per tutti.

 

Posten Norway – When Harry Met Santa

Agency: POL, Oslo

Sono state mosse varie critiche a questo spot. Noi lo troviamo coerente in una società che sempre più abbraccia l’inclusività e che lotta contro ogni tipo di discriminazione. Il corto di Natale 2021, realizzato dalle Poste della Norvegia, richiama la legge che ormai da 50 anni condanna l’omofobia nei paesi scandinavi, promuovendo i diritti LGBT.

E così anche Babbo Natale, libero di innamorarsi di chi vuole, sceglie di passare le festività con l’uomo che ama lasciando al servizio postale il compito di consegnare i regali natalizi.

 

Absolut Vodka – Absolut Carols

Agency: VMLY&R

La vodka svedese invece stravolge alcune tradizioni. Per un Natale ironico e tutto digital, Absolut ha raccolto durante l’anno i tweet più originali e li ha trasformati in testi, intonandoli alle note della più famosa Carol of the Bells. Certo non ispira gentilezza, ma la simpatica raccolta dei 25 ritornelli Absolut Carols è ascoltabile su Spotify.

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Cinque campagne tutte italiane

H48 Natale

Agency: H48 Milano

Per le agenzie pubblicitarie, il Brief di Natale è un avvenimento drammatico. Un’operazione a cuore aperto in cui gli specialisti cooperano per la buona riuscita del progetto del cliente. Una lotta contro il tempo, in loghi più grandi del pixel umano e minacciati dalla scure della deadline. Riusciranno i paladini della comunicazione a farcela? L’imprevisto è dietro l’angolo, come anche il provvidenziale intervento del primario-CEO che insegna che una semplice intuizione può essere la giusta soluzione.

Lo spot dell’agenzia H48 sostiene non solo i creativi prima delle feste natalizie ma soprattutto l’Ospedale Bambini Buzzi di Milano.

 

Pubblicità di Natale 2021: Yes Milano – Milano. It Changes More Than Just Your Look

Agency:  Wunderman Thompson Italy – Milano & Partners

Milano sa mostrare il meglio di sé, non solo perché è la capitale della moda. Lo racconta bene la città che, per Natale 2021, decide di raccontarsi anche attraverso la sua cultura, gli eventi, le bellezze caratteristiche, ed i suoi divertimenti. Sicura di rimanere nel cuore di chiunque, anche di Babbo Natale.

 

Rinascente – Finding Christmas

Agency: Wunderman Thompson Milano

Animazione e stop motion per questa favola tutta italiana, raccontata attraverso un viaggio tra gli iconici store Rinascente delle maggiori città.

Agency: VMLY&R Milano

Un altro video di agenzia per questo Natale 2021. Merry Briefmas è l’augurio per tutti quei pubblicitari alle prese con il Brief e il Debrief natalizio. Da una parte l’eroe creativo che si dimena tra idee, tasks e app. Dall’altra, l’antagonista-cliente che con tanto di font in Comic Sans intima la consegna dei lavori.

Il regalo più bello che i creativi sperano di ricevere da Santa Cloud è quello di spegnere il pc e rimandare tutto a dopo le feste.

Volkswagen – VW Service 2019

Agency: DDB Italia

Con il sorriso, una menzione va fatta anche a Volkswagen, anche se la sua campagna natalizia è del 2019. Molto simpatica e realistica, perché diciamolo…chi di noi conosce veramente le parole di Jingle Bells?

 

Aldi UK – A Christmas Carrot

Agency: McCann UK

Kevin la Carota è tornata per infondere lo spirito natalizio. E lo fa con lo scorbutico Ebanana, presumibilmente vecchio parente del Grinch, che mal sopporta l’atmosfera festiva. Babbo Kevin, che sprizza gentilezza da tutte le fibre, gli fa però cambiare umore, grazie ad un giro nei supermercati Aldi.

La pubblicità di Aldi per Natale 2021 è in collaborazione con Barnado’s, organizzazione che sostiene i bambini bisognosi di aiuto e che nel film si vedono giocare felici sottoforma di piccoli ortaggi.

Una curiosità: all’inizio dello spot si intravedono due agenti-limoni intenti ad arrestare un bruco. Bene, quel bruco è il tortino Cuthbert del supermercato Aldi, accusato di essere identico a Colin, dolce del competitor Marks & Spencer. In effetti…

 

John Lewis – Unexpected Guest

Agency: Adam&EveDDB

John Lewis impegna la sua pubblicità di Natale 2021 in un messaggio di amicizia e di riscoperta del vero sentiment di questo periodo. Empatia, gentilezza, condivisione. La gioia vera è nelle tradizioni, nel piacere di essere d’aiuto, donare un regalo, di condividere un’occasione speciale.

E l’occasione speciale nel film è quella tra Nathan e Skye, così diversi ma così uniti nell’emozione di vivere la magia del Natale, che sarà la nuova scoperta di una e la sincera riscoperta dell’altro.

Il tutto è ben infiocchettato dalla voce della giovane Lola Young, che interpreta una cover di Together in Electric Dreams di Philip Oakey e Giorgio Moroder, del 1984.

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Tesco – This Christmas, Nothing’s Stopping Us

Agency: BBH

Dopo lo scorso Natale passato in sordina, l’animo di un po’ tutti quanti, come di Tesco e di Babbo Natale con il green pass, è quello di riprendere a festeggiare, costi quel che costi. Speriamo.

Lego – Rebuild The World! Anything is Possible with LEGO

Agency: interna

Ancora una volta Lego celebra la creatività dei bambini e prende spunto dalla loro immaginazione, che è il motore per spingersi sempre oltre. Ed ecco che lo spot si trasforma in un viaggio animato attraverso i personaggi, le ambientazioni e le più belle costruzioni Lego.

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Influencer Marketing

Influencer Marketing Trends 2022, il mercato punta al Metaverso

Il panorama dell’Influencer Marketing continua a evolversi molto rapidamente, tanto che sono già online diverse ricerche che identificano i trend e le opportunità per il 2022.

Il 2021 si è rivelato essere un anno tanto impegnativo quanto decisivo nella consacrazione dell’Influencer Marketing, che si è riaffermato come strumento di comunicazione e presenza stabile nelle strategie per brand e aziende.

L’Influencer Marketing ha così creato nuove opportunità all’interno dei social media e in generale nel mondo della pubblicità e dell’advertising.

Influencer Marketing e comunicazione di brand

“Avete pensato di includere gli influencer nella vostra campagna marketing?”

Questa domanda è ormai diventata consueta in fase di briefing tra aziende, responsabili marketing e agenzie di comunicazione. Ormai da qualche tempo l’Influencer Marketing ha rubato la scena nel mondo digital.

Da quando nel 2020 brand e media buyer hanno ridimensionato i budget pubblicitari sui mezzi di comunicazione tradizionali, i social media sono diventati un canale leader che guida il pubblico alla scoperta di aziende e realtà imprenditoriali.

Creator e Influencer assumono sempre più rilevanza nelle scelte di consumo. Così come negli stili di vita e nelle decisioni di acquisto.

Un numero crescente di aziende sta spostando porzioni sempre più consistenti dei propri budget di marketing verso collaborazioni con influencer, content creator e profili rilevanti sui social media.

I dati pubblicati dalle principali agenzie che monitorano il mercato stimano che il valore complessivo dell’Influencer Marketing è più che raddoppiato dal 2019, passando da circa 6,5 miliardi $ a 13,8 miliardi $ in soli tre anni a livello globale.

Perché l’Influencer Marketing è diventato così popolare

Il modello dell’Influencer Marketing calza a pennello con un momento estremamente particolare della nostra storia.

Il passaparola analogico si è ormai definitivamente trasferito online: gli chef e i food blogger ci suggeriscono nuove ricette, mentre i make-up artist e i personal shopper ci danno consigli di stile e moda.

Questa è un’epoca in cui il pubblico è alla continua ricerca di ispirazione, di stili di vita alternativi e di risposte a tematiche sociali complesse e mai affrontate così apertamente.

Le persone cercano video tutorial, condividono contenuti in formato “wiki”, leggono reviews e si scambiano commenti su prodotti o servizi e gli influencer giocano un ruolo primario in questo panorama.

5 trend 2022 dell’Influencer Marketing

Chi si occupa di Influencer Marketing e vuole conoscere le tendenze che caratterizzeranno il mercato nel prossimo anno, ha a disposizione un documento prezioso e un webinar registrato che può fare al caso suo.

Territory Influence (TRND) ha prodotto uno speciale rapporto di Insights basato su un vasto campione scelto tra 10 Paesi europei.

Influencer Marketing Trend

Una serie di dati che aiutano brand e creator a farsi trovare preparati per il prossimo anno nel progettare e sviluppare strategie efficaci di Influencer Marketing.

Il rapporto su cui si basa il webinar di Territory Influence ha selezionato queste 5 macro-aree come particolarmente rilevanti per il mercato dell’Influencer Marketing.

  • Piattaforme e formati emergenti nei social media: il 75% del campione afferma di fruire contenuti in formato video-short più volte a settimana;
  • Trasparenza pubblicitaria: il 71% non crede che l’affidabilità di un influencer sia direttamente connessa con il suo numero di followers, perché chiunque può ottenerli;
  • Live events e Social Commerce: il 63% tende ad acquistare prodotti raccomandati e recensiti da influencer, specialmente quando combinano eventi live&post;
  • Collaborazioni che migliorano il mondo: il 76% pensa che gli influencer possano aiutare i brand a compiere azioni necessarie e condurre i loro follower al cambiamento;
  • Realtà virtuale e metaverso: il 44% si immagina nel metaverso, soprattutto se un/una influencer è connesso/a (più di 1 su 3).

All’evento live ha partecipato anche Ornella Sprizzi, CEO di Huuno, start up innovativa che si occupa di data science applicata al marketing e ai social media.

>> Scarica il PDF e la registrazione del webinar di Territory Influence, Influencer Marketing Trends 2022 <<

Una metodologia di ricerca ancora più precisa

In che modo i trend elaborati da Territory Influence si differenziano da quelli sviluppati da altre agenzie di settore?

Perché sono stati prodotti con la diretta partecipazione di creator, influencer e utenti social che hanno potuto confermare o smentire il “sentiment” attorno a questi scenari futuri.

Territory Influence, agenzia di Influencer Marketing a 360° appartenente al gruppo Bertelsmann, ha stilato la lista dei nuovi trend 2022 fondando i suoi scenari su ricerche accademiche e studi di settore basati sulla vita reale.

La lista è stata poi condivisa con più di 52.500 stakeholder in tutta Europa, attraverso le piattaforme locali TRND in UK, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Spagna, Italia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Una base demoscopica di rilievo che offre uno spaccato molto più attinente alla realtà europea. Epurando eventuali dati provenienti da mercati statunitensi o asiatici, che falsificano l’analisi complessiva.

Metaverso e Influencer Marketing: focus sul futuro del mercato

Connettersi a un livello più propositivo, accorciare le distanze, mettere al centro della discussione argomenti che vanno oltre la classica promozione di marca.

Gli Influencer hanno cambiato il modo in cui i brand costruiscono relazioni e interagiscono con le persone. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante utilizzare nuove formule di comunicazione per raggiungere il proprio pubblico.

È così che l’Influencer Marketing ha ottenuto il dovuto riconoscimento. Secondo la recente ricerca svolta da Territory Influence, il metaverso sarà l’anello di congiunzione tra influencer e nuove generazioni di pubblico.

Dal momento che aziende e organizzazioni cercavano opzioni convenienti e di nicchia per raggiungere GenZ e Millennials, quale modo più immediato di raggiungere un pubblico estremamente connesso se non chiedendo il supporto di esperti comunicatori sui social media?

Influencer Marketing Consumer

Parlare al pubblico che frequenta le nuove piattaforme

Se c’è una costante che è possibile circoscrivere all’interno dell’Influencer Marketing questa è proprio il cambiamento.

Tenersi aggiornati su trend e possibili scenari di sviluppo decreta il successo di una campagna o di una strategia supportata dalla collaborazione con creator e influencer.

Ma c’è un punto di connessione importante che lega influencer e creator alle nuove evoluzioni su realtà aumentata e Metaverso: entrambi hanno un ruolo decisivo nella costruzione di un senso di comunità e relazione sociale.

Qualcosa che le persone cercavano già prima di sperimentare l’isolamento pandemico. Quest’ultimo non ha fatto altro che accelerare le dinamiche relazionali dell’Inflencer Marketing.

Quali sviluppi per gli influencer nel Metaverso?

Provate a immaginare una piovosa giornata di dicembre.

Vi svegliate, controllate il tempo fuori dalla finestra e, noncuranti del velo di tristezza fuori casa, indossate i vostri occhiali VR.

Il dispositivo vi chiede a quale tavolino volete fare colazione e leggere il vostro quotidiano preferito. In un prestigioso cafè nella piazza principale di una capitale internazionale? Dal bancone di un chiringuito che si affaccia sull’oceano?

L’inverno è là fuori ma lo spettacolo che si sta realizzando davanti ai vostri occhi ha dell’incredibile. Potete persino sentire il rumore delle onde del mare. Da qui procedete per una pedalata virtuale sulle Alpi o un po’ di footing a Copacabana e poi rientrare per una doccia (questa reale) giusto in tempo per la riunione di lavoro, rigorosamente in virtual meeting.

Pranzo condiviso con il consulente per gli investimenti nella stanza di lavoro virtuale, dove mostrate l’ultimo NTF appena aggiudicato all’asta e calcolate insieme lo scenario di rendimento futuro. Il consulente vi spiega come sta performando il resto del portafoglio e come si stanno comportando i vostri investimenti immobiliari digitali.

Se tutto questo può sembrare pura fantasia sci-fi da 2001 Odissea nello Spazio, circa 20 anni fa si diceva la stessa cosa di Facebook: un sito web che non avrà mai successo.

Oggi continua ad essere la piattaforma social più popolata al mondo. E non è un caso se Mark Zuckerberg abbia deciso di investire pesantemente sul progetto Metaverso.

Se un imprenditore visionario del suo calibro ha preso di mira il filone della realtà virtuale immersiva e aumentata, riattivandolo dopo anni di ibernazione tecnologica, ci sarà pure un motivo. Ecco perché influencer, creator, comunicatori digitali devono tenere orecchie e occhi ben aperti!

Uno dei campi di applicazione più interessanti al nuovo mondo digitale è il marketing e la creator economy.

Per publisher, media buyer e influencer saranno disponibili molti più dati di quelli odierni. Il targeting verrà ottimizzato a un livello ancora più preciso. Le informazioni tra pubblico, conversione e modalità di consumo saranno ancora più preziosi.

Perciò i brand si troveranno davanti a un bivio: creare i loro alter ego digitali oppure associarsi agli influencer che già popolano il Metaverso. E poter così contare su una discreta fan base al loro seguito.

>> Scarica il PDF e la registrazione del webinar di Territory Influence, Influencer Marketing Trends 2022 <<

Global Chip Shortage - copertina

Global Chip Shortage: cosa succede, i settori colpiti e le possibili soluzioni

L’industria globale è in grande sofferenza per la carenza dei chip che sta caratterizzando questo particolare periodo storico e ad aggravare questa situazione contribuisce la consapevolezza da parte delle aziende che al momento non si intravede una via d’uscita. 

La carenza globale dei chip iniziata a causa della pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo intero dura ormai già da più di un anno colpendo l’intero settore tecnologico e causando effetti nel breve e lungo termine a moltissime aziende e lavoratori.

In pratica, quello che si sta verificando è una produzione inferiore di chip da parte delle fabbriche produttrici, rispetto alla domanda di mercato fatta dalle imprese, ed è facile immaginare il disagio che tale carenza sta apportando, così come i danni per le imprese, a livello economico.

A rendere ancora più grave questa notizia, troviamo l’impossibilità di vedere una risoluzione di tale problematica nel breve periodo. Questa carenza di chip, sembrerebbe infatti destinata a durare ancora a lungo continuando a danneggiare molte imprese.

Perché si è verificata la carenza di chip

Durante i primi mesi della pandemia di Covid-19, le vendite nel settore automobilistico hanno subito un grande crollo che ha avuto una ripercussione sulle fabbriche produttrici di chip, che non ricevendo più richieste dalle aziende produttrici di auto hanno dovuto chiudere, interrompendo l’intera produzione dei chip.

Le uniche vendite nel settore tecnologico che durante la pandemia hanno subito un aumento sono infatti state quelle relative all’acquisto di PC, tablet ed elettronica di consumo.

Questo processo è legato al fatto che studenti e lavoratori hanno installato workstation a casa per studiare e seguire le lezioni a distanza e poter lavorare in smart working, ma anche dal fatto che le persone hanno consumato più contenuti multimediali in streaming rispetto al solito.

I settori colpiti dalla carenza di chip

Global Chip Shortage

Tra i settori tecnologici più colpiti dalla carenza di chip che stiamo vivendo in questo momento, troviamo il settore automobilistico ma anche quello dell’entertainment e nello specifico dei videogiochi.

Alcune delle conseguenze dirette di questa carenza di chip nel settore dei videogiochi è infatti visibile anche da questa serie di eventi che si sono verificati nel corso dell’ultimo periodo.

Tra questi troviamo:

  • la posticipazione di due mesi del lancio del PC da gioco portatile Steam Deck di Valve previsto per dicembre
  • la riduzione della produzione di PS5 da Sony che prevede una produzione di circa 15 milioni di console rispetto all’originaria previsione di 16 milioni di pezzi 
  • la decisione di posticipare l’uscita del palmare Playdate di Panic spostato all’inizio del 2022 rispetto alla fine del 2021 inizialmente prevista
  • l’annuncio del capo di Xbox di Microsoft, Phil Spencer che ha avvertito delle carenze affermando che i problemi di fornitura di Xbox dureranno fino al 2022
  • la revisione delle previsioni di vendita di Nintendo Switch da parte di Nintendo, per l’anno fiscale per cui si prevede un calo di 1,5 milioni a causa degli effetti della carenza globale di semiconduttori

Questo incerto periodo si è tradotto in nuovi scenari e trend per il settore automobilistico nel 2021 che rappresenta un altro dei settori colpiti da tale carenza, che oggi non è in grado di soddisfare la richiesta di mercato, perché per provvedere alla produzione necessita di forniture di cui non dispone a causa della chiusura delle fabbriche produttrici.

Una chiusura determinata dal calo della richiesta di fornitura ricevuta dalle aziende del settore automobilistico che durante i primi mesi della pandemia di Covid-19 hanno subito un crollo delle vendite vedendo scendere le vendite dell’80% in Europa, del 70% in Cina e di quasi il 50% negli Stati Uniti.

La crisi di questo settore, come degli altri, oggi continua a causa della carenza delle forniture e ad attestare tale crisi ci sono i dati sulle immatricolazioni in Italia che hanno registrato a settembre un calo del 32,7%, confermando un andamento negativo già attestato ad agosto dopo il -27,3% registrato e a luglio con il -28,1%.

La carenza di chip ha avuto un impatto enorme anche sull’economia degli Stati Uniti, ostacolando la produzione di auto e facendo salire i prezzi, così come in Francia dove il mercato dell’auto a settembre è sceso del 20,5%.

Cosa comporta la carenza di chip

La carenza di chip che stiamo vivendo, per quanto riguarda il settore gaming, è la causa della irreperibilità delle console di Sony e Microsoft di nuova generazione solo per fare un esempio.

A subirne le conseguenze troviamo anche colossi come Apple che non rimane indenne da disagi e cali del fatturato, pur avendo un approvvigionamento interno, che al momento permette di poter assicurare la consegna degli ordini fatti direttamente dal sito aziendale entro Dicembre. 

Ma le aziende legate alla produzione di console per videogiochi non sono le uniche a subire i disagi di questa carenza di chip, che avendo gravemente colpito anche il settore automobilistico, ha provocato delle decisioni importanti anche in questo comparto. Infatti già molte grandi case automobilistiche si sono mosse annunciando significativi rollback della loro produzione che non può proseguire finché la carenza di chip prosegue.

Anche qui i danni economici previsti sono alti, si prevede infatti una riduzione delle entrate previste per il 2021 di diversi miliardi di dollari in considerazione di alcune stime che vedono l’impatto sui volumi di produzione globale di circa 7-8 milioni di unità.

Chi è toccato dalle conseguenze della carenza dei chip

Ad essere toccati dalla carenza dei chip che prosegue ormai da più di un anno, non sono ovviamente solo i grandi colossi informatici, che si vedono mancare componenti essenziali alla produzione dei loro prodotti, ma sono anche i singoli lavoratori delle fabbriche produttrici di tali forniture, che a causa dell’annullamento della domanda di questi componenti da parte delle aziende, si sono visti improvvisamente mancare il lavoro, vista la chiusura obbligata delle fabbriche, che improvvisamente hanno perso i loro acquirenti.

Ad essere colpiti da queste vicissitudini che hanno paralizzato l’economia del Paese, creando notevoli problemi e disagi,  sono stati anche gli acquirenti di auto che si sono ritrovati a vivere la frustrazione dovuta all’impossibilità di poter acquistare un’auto a causa della carenza degli elementi necessari per la produzione.

Le possibili soluzioni per il settore automobilistico

Come spesso succede, a causa delle crisi si sviluppano nuove esigenze e nascono nuovi modi di adattarsi alla situazione. Infatti data la carenza di chip, le case automobilistiche sono sempre più obbligate ad imparare dalla situazione attuale per adattarsi e affrontare il futuro in modo più efficiente.

Nel settore automobilistico infatti un’indagine di Mckinsey ha individuato tre nuovi percorsi, attraverso cui è possibile vedere come molti OEM (produttori di apparecchiature originali) stanno prendendo in considerazione la progettazione interna, come soluzione alla condizione di crisi attuale.

Infografica Mckinsey

Infografica estratta da Mckinsey

 

Alcuni OEM hanno infatti già iniziato la progettazione interna di chip ottenendo grazie a questa scelta numerosi vantaggi, tra cui:

  • migliori prestazioni per algoritmi specifici
  • tempi di sviluppo più brevi
  • miglioramenti continui delle funzionalità

Un’altra possibile soluzione a questa crisi sembra inoltre provenire dall’Unione Europea che, secondo quanto annunciato, sta pianificando di affrontare il problema attraverso la legislazione, sperando di creare “sovranità tecnologica” di fronte alla carenza in corso.

Conclusioni

Non è ancora dato sapere quando questa crisi avrà fine ma è certamente evidente come oggi sia sempre più chiaro alle aziende come una produzione propria possa forse essere una soluzione per non incappare in problematiche simili in futuro.

Come spesso avviene infatti, dai momenti di crisi nascono nuove opportunità di crescita, e magari questa situazione potrà trasformarsi in un modo per efficientare un processo di cui gli aspetti problematici sono oggi più evidenti.