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  • Gli Stati Uniti autorizzano i droni a guida autonoma senza controllo umano

    Una doppia innovazione, secondo Luca Mastroianni, che amplia lo scenario commerciale e produttivo ma introduce diverse sfide

    20 Gennaio 2021

    Negli Stati Uniti l’Agenzia Federale per l’Aviazione FAA approva i voli di droni a guida autonoma, senza il controllo dell’uomo. Un’evoluzione che apre nuovi margini di sviluppo produttivo del settore dei droni commerciali, con un mercato del valore di 100 miliardi di dollari, ma allo stesso tempo rende necessaria una normativa innovativa per la gestione dello spazio aereo.   La prima azienda ad ottenere l’autorizzazione è l’American Robotics, con la concessione di far volare il quadricottero Scout System, dotato di intelligenza artificiale, “oltre la diretta osservazione umana” (Beyond-Visual-Line-of-Sight, BVLOS), senza essere pilotato manualmente, in maniera autonoma. LEGGI ANCHE: La startup italiana Amazon focused Xingu viene acquisita dal gruppo internazionale Labelium

    Droni a guida autonoma: ricerca e sviluppo e indagini di mercato

    Un’autorizzazione consentita “nell’interesse pubblico”, come sottolinea la FAA nel documento ufficiale prodotto dal Dipartimento dei Trasporti e della Sicurezza dell’aviazione USA. I droni, infatti, saranno utilizzati soprattutto per finalità di ricerca e sviluppo, addestramento e indagini di mercato, in aree rurali, alla luce del giorno, nelle zone a basso traffico e ad un’altitudine inferiore a 120 metri. “Un’autorizzazione del genere avviene nell’ambito circoscritto della sperimentazione, paragonabile a quanto sta accadendo nel settore dell’automotive a guida autonomaesordisce Luca Mastroianni, co-founder di Getadroner ed esperto del settoreSi tratta di una doppia innovazione, soprattutto. È la prima fase di utilizzo dei droni per scopi commerciali, oltre la diretta visione dell’uomo, ovvero senza un pilot in command (PIC). La concessione della FAA apre notevoli opportunità dal punto di vista commerciale, in termini di produttività, perché riesce ad immaginare un collegamento aereo per ispezioni, ricerca, delivery, senza la presenza dell’uomo. È un’occasione enorme di efficientamento, inoltre, perché permette di realizzare missioni continue”.
    droni a guida autonoma - Luca Mastroianni
    Luca Mastroianni, Co-Founder Getadroner

    Le opportunità del nuovo scenario

    Nuovi scenari di utilizzo, ma anche tre diverse sfide, secondo Mastroianni: tecnologiche, regolamentari e di responsabilità.  “Una competizione hi-tech, in primis. Approvare questo test significa che la tecnologia ha sviluppato sensori avanzati di “situational awareness” per verificare la presenza di ostacoli sul percorso e offrire informazioni su come aggirarli, simili a quelli delle auto a guida autonoma, inseriti di recente anche in alcuni smartphone – continua Luca Mastroianni – Sarà una verifica attuata su corridoi individuati, definiti, da uno specifico punto A di partenza ad una destinazione B, dove tutto è controllato per rendere operativi i droni. In questo caso specifico, sarà indispensabile l’implementazione del nuovo sistema di monitoraggio del traffico aereo UTM (Unmanned Traffic Management) a pilotaggio da remoto. Attualmente lo spazio aereo è regolato da controllori e torri che autorizzano. Il volo autonomo potrebbe far crescere la circolazione di droni, la cui gestione non può essere più manuale. Indispensabile, quindi, un sistema scalabile, che superi il processo di controllo dell’essere umano. Ci sono diversi progetti negli States e in Europa impegnati su questo fronte, tra cui U-Space per la sicurezza e l’automazione, la cui finalità è regolare l’accesso sicuro ed efficiente dei droni nello spazio aereo”. droni a guida autonoma La terza sfida prioritaria consisterebbe anche nella responsabilità legale e nella predisposizione di un quadro normativo. “Cosa accade quando non c’è più un uomo al comando, ma il volo è pilotato da un algoritmo? Chi è il responsabile? Pone un interrogativo enorme sotto il profilo assicurativoinsiste Mastroianni – Chi restituisce il danno? Quindi l’azione della FAA negli Stati Uniti va inquadrata come una sperimentazione a cui anche l’Italia partecipa. L’effetto sarà una crescita commerciale, ma è inverosimile immaginare il volo nei cieli senza norme e limiti, perché si rischierebbero collisioni con altri oggetti volanti, ultraleggeri o paracadute. I rischi sono enormi, il presupposto della diffusione dei droni è subordinato ad una nuova regolamentazione dello spazio aereo”.

    Le linee guida della FAA in USA

    La Federal Aviation Administration FAA, nel definire le linee guida, i limiti e le condizioni per l’autorizzazione all’American Robotics, prevede anche la presenza di un pilota da remoto in comando (PIC) per ogni volo di un aereo senza pilota (UAS), chiamato a garantire la sicurezza durante l’intera fase di volo e ad intervenire in caso di emergenza, oltre a conservare tutte le informazioni. La possibilità di disporre di dati critici durante le ispezioni, potrebbe provocare un effetto economico positivo, secondo la FFA, in particolare su agricoltura, trasporti, estrazione mineraria, tecnologia, con una riduzione dell’impatto ambientale. Il PIC remoto dovrà controllare il piccolo drone autonomo, per determinare che si trovi in condizione di funzionamento sicuro, attraverso un’ispezione preliminare, e in un ambiente operativo considerando i rischi per persone e cose nelle immediate vicinanze sia in superficie che in aria, incluse le condizioni meteorologiche, lo spazio aereo locale ed eventuali limitazioni al volo. Washington però chiarisce che questa autorizzazione non è valida per le operazioni al di fuori degli Stati Uniti.