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Focus inclusività: a tu per tu con Jeremy King, SVP of Tech at Pinterest

Pinterest crede fermamente che il web possa essere un luogo più positivo ed inclusivo, motivo per cui lavora costantemente alla progettazione e al miglioramento della piattaforma.

Un ambiente più positivo per i consumatori si traduce anche in un ambiente migliore per i brand che intendono raggiungere il proprio target di pubblico.

Secondo uno studio di Pinterest, quando i brand appaiono in un contesto online più positivo, possono influire maggiormente su tutte le fasi del percorso d’acquisto. Negli ambienti in cui si respira negatività, le persone sono meno inclini a ricordare i brand, a fidarsi e ad acquistarne i prodotti.

Ninja Marketing ha intervistato Jeremy King, SVP of Technology at Pinterest, a proposito delle iniziative di Pinterest per aiutare le persone a rispecchiarsi di più nelle idee e nei prodotti che cercano e trovano sulla piattaforma.

pinterest interview

Quali impatti avete riscontrato come risultato degli sforzi di inclusività della piattaforma?

Siamo fermamente convinti che il web possa e debba essere uno spazio più ispirato. Ma per renderlo tale, è necessario progettarlo in modo adeguato.

Come piattaforma di contenuti visivi, è nostro preciso dovere considerare cosa significhi rispecchiarsi davvero in un prodotto, a prescindere dalla persona. L’obiettivo del nostro team è aiutare le persone a identificarsi in ciò che trovano sulla piattaforma, espandendo il nostro lavoro sull’IA inclusiva ed estendendolo a qualsiasi ambito della nostra attività.

Uno dei maggiori traguardi che abbiamo raggiunto negli ultimi anni è stata la diversificazione dei dati e l’allenamento dei modelli attraverso vari tipi di contenuti. Oggi siamo quindi in grado di offrire suggerimenti più vari, con un conseguente aumento del coinvolgimento e delle ricerche.

Abbiamo anche combinato Skin Tone Ranges con la nostra funzione Prova (Try On), integrando la realtà aumentata nella nostra piattaforma.

Ed è proprio il binomio di prodotti Prova (Try On) e Skin Tone Ranges che ci ha permesso di osservare come gli utenti siano 5 volte più inclini ad acquistare i Pin che integrano la realtà aumentata rispetto ai Pin standard.

pinterest function

Inoltre, oggi la realtà aumentata ha raggiunto livelli molto avanzati perché supporta diverse tipologie di filtri e modalità di ricerca. Per noi è prioritario continuare a lavorare su questi prodotti chiave per renderli ancora più inclusivi.

Garantire la diversità e la rappresentanza non è solo la cosa giusta da fare, ma è la cosa migliore per una realtà globale come la nostra.

Pinterest è sempre stata una piattaforma incentrata su positività, ispirazione e personalizzazione. Per aiutare le persone a sentirsi ispirate, dobbiamo fare in modo che la nostra tecnologia consolidi ulteriormente quell’atmosfera di positività che si respira sulla piattaforma.

Di recente, per esempio, abbiamo vietato la pubblicazione di annunci sulla perdita di peso e siamo orgogliosi di essere stati i primi a farlo nel nostro settore.

Quante persone usano la funzione di ricerca Skin Tone Ranges di Pinterest?

La funzione Skin Tone Ranges è stata lanciata a livello globale ed è ora disponibile in 14 paesi, tra cui l’Italia. Con il lancio globale, vogliamo essere sicuri che gli utenti di tutto il mondo che fanno ricerche e affinano i risultati nel campo della bellezza vedano apparire solo contenuti pertinenti.

Con oltre 80 milioni di persone che ogni mese cercano idee di bellezza, Pinterest è una delle piattaforme di riferimento a livello mondiale per il settore beauty. Nell’ultimo anno gli utenti che hanno usato Skin Tone Ranges per trovare idee di bellezza su Pinterest sono addirittura quintuplicati.

Come luogo per trarre ispirazione e pianificare i momenti della vita, su Pinterest si respira un’atmosfera di ottimismo e positività. Secondo 9 utenti settimanali su 10, infatti, è uno dei pochi angoli felici del web.

Con miliardi di Pin di bellezza salvati su Pinterest, vogliamo che sia ancora più facile trovare le idee più pertinenti in base alla propria tonalità di pelle, al proprio look e al proprio stile di vita. Questa funzione contribuisce a fare di Pinterest una piattaforma positiva non solo per gli utenti, ma anche per i brand.

In quali aree di Pinterest avete riscontrato la presenza dei cosiddetti bias o pregiudizi?

Lavoriamo alla creazione di feature inclusive fin dal 2018, anno in cui abbiamo lanciato la prima versione di Skin Tone Ranges. Da allora abbiamo continuato a investire nella tecnologia inclusiva su moltissimi fronti, tra cui quello della realtà aumentata.

Abbiamo ideato Skin Tone Ranges proprio perché ci siamo resi conto che i nostri risultati di ricerca erano contaminati da pregiudizi e quindi non erano sufficientemente personalizzati per le singole persone.

Analizzando i feedback dei nostri utenti, ci siamo resi conto che era difficile trovare risultati di ricerca adatti alle tonalità di pelle specifiche, dato che spesso era necessario digitare altre parole chiave per trovare idee più pertinenti. Essendo una piattaforma di contenuti visivi, la nostra soluzione è stata quella di filtrare le ricerche in base a una palette di colori che rispecchiasse una precisa gamma di tonalità di pelle. Continuando a perfezionare la tecnologia, i modelli e a diversificare i dati, siamo riusciti a mitigare i pregiudizi nei risultati.

Quali altre azioni sta intraprendendo Pinterest per eliminare i pregiudizi dall’esperienza di shopping?

Quando vogliamo fare qualcosa di innovativo, osserviamo il modo in cui le persone usano Pinterest e cerchiamo di ottimizzare la loro esperienza in termini di inclusività, ispirazione e fruibilità. Come? Per esempio rendendo più facile la scoperta di idee che rispondano meglio alle esigenze di una persona, offrendo consigli su come potrebbero funzionare e, semplificando l’esperienza d’acquisto.

Abbiamo voluto partire dal settore della bellezza con Skin Tone Ranges e successivamente con Prova (Try On) perché è una delle categorie più popolari su Pinterest, ma il nostro lavoro non finisce qui.

I creator e lo shopping continuano a essere al centro della nostra strategia. Vogliamo facilitare la scoperta di prodotti e idee di creator appartenenti a gruppi poco rappresentati. Vogliamo inoltre trarre vantaggio dalle intenzioni di acquisto dei nostri utenti per introdurre feature di acquisto che si integrino con la massima naturalezza all’interno della piattaforma.

Tutto questo senza mai perdere di vista l’inclusività e l’autenticità. Per esempio, nella funzione di realtà aumentata Prova (Try On), non ci sono filtri o effetti per rendere la pelle perfetta, il che rende i risultati molto più realistici.

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Che consigli darebbe ai brand che vogliono adottare un approccio più inclusivo?

Per le piattaforme e per chiunque si occupi di gestire grandi quantità di dati è fondamentale diversificare tali dati. Per esempio, un dataset potrebbe essere compromesso da pregiudizi a causa della composizione della customer base e potrebbe essere necessario reperire nuovi dati.

Tale procedura può rivelarsi piuttosto costosa, quindi si arriva a un punto in cui bisogna valutare i costi e i benefici. Tuttavia, iniziando ora a diversificare i dati e mitigare i pregiudizi dell’intelligenza artificiale, si osserveranno ottimi risultati nel tempo. Questo consiglio vale per chiunque lavori nel settore dell’intelligenza artificiale.

Tutte le aziende, con i propri tecnici e ricercatori, devono adottare misure per promuovere la diversità e fare in modo che tutti, in futuro, possano trarre vantaggio dalla tecnologia. Sarebbe un disservizio enorme creare soluzioni tecnologiche innovative che giovino solo a una parte della popolazione.

Le tech company sono ancora lontane dal risolvere il problema dei pregiudizi nell’intelligenza artificiale ma, giorno dopo giorno, è possibile costruire una tecnologia fondata sulla comprensione e sull’inclusività.

Oltre ai dati, è importante diversificare anche i contenuti per garantire che i creator che rappresentano i brand siano equamente rappresentati. E poi collaborare con i focus group e i team di ricerca formati da community di persone di colore, bilanciandoli in modo adeguato, così che i prodotti e i servizi commercializzati siano realmente rappresentativi. Agevolare la scoperta delle attività gestite da persone appartenenti a gruppi poco rappresentati o minoranze etniche e semplificare le modalità per sostenerle.

Stabilire degli obiettivi e assumersene la responsabilità. Ad esempio, Pinterest si impegna a fare in modo che il 50% dei suoi contenuti provenga da creator che si identificano in gruppi poco rappresentati o minoranze etniche.

Comporre un team variegato di persone specializzate in inclusività, sia a livello aziendale che di prodotto. E come leader, è nostro dovere assicurare che i dipendenti trovino sostegno e ascolto.

Diciamo spesso che è difficile trovare l’ispirazione giusta se non ci si sente adeguatamente rappresentati.

I brand devono garantire che la propria community e la community che vogliono in futuro possa rispecchiarsi nella loro offerta.

instagram giveaway

Instagram 2021: tutte le novità dell’anno da non lasciarsi sfuggire

Le novità Instagram 2021 sono diverse e diverso è ciò che ogni persona vuole dalla propria esperienza sulla piattaforma perché le esigenze delle persone stanno cambiando nel corso del tempo.

In funzione di ciò, gli sviluppatori di Instagram sono continuamente a lavoro per andare incontro ai desideri degli utenti attraverso lo sviluppo di nuove funzionalità e per mantenere la community della piattaforma protetta dai pericoli di discriminazione, attraverso la realizzazione di prodotti sempre più equi.

Tra le novità Instagram 2021 troviamo infatti un mix di nuove opzioni che vanno incontro ai creator e generali miglioramenti per tutti gli utenti realizzati attraverso una maggiore attenzione all’inclusività eliminando pregiudizi razziali e puntando alla trasparenza.

LEGGI ANCHE: Presto potrai usare lo Swipe Up di Instagram senza avere 10.000 follower

Remix: tutte le funzionalità

Ispirandosi a TikTok e a funzionalità come Duetti e Stitch popolari su questa piattaforma, Instagram ad Aprile ha lanciato una nuova opzione per la piattaforma Reels

L’opzione si chiama Remix e consente agli utenti di creare video reaction in risposta ai filmati realizzati da altri utenti che abbiano profili pubblici.

Utilizzare l’opzione Remix è molto semplice. Una volta che ci si è assicurati che l’app sia aggiornata all’ultima release disponibile, è sufficiente seguire questi step:

  1. Trova un Reel giù pubblicato da un altro utente.
  2. Riproduci il video.
  3. Clicca sul menù a tre puntini.
  4. Tocca sulla voce “Crea un Remix”
  5. Registra un video Remix di risposta.
  6. Pubblicalo

Una volta avviata la registrazione, gli utenti possono:

  • aggiungere un audio
  • inserire effetti
  • modificare aspetti del filmato
  • regolare la velocità di riproduzione
  • aggiungere un timer
remix reels

Fonte foto: Instagram (Twitter)

Scheda audio su Esplora: al via i test

Prendendo sempre spunto dalle funzionalità offerte da Tik Tok che offre una sezione chiamata Suoni attraverso cui è possibile aprire un feed di clip una volta cliccato su traccia, anche su Instagram cercare brani ed effetti sonori nel feed Esplora potrebbe essere presto possibile grazie ai test già in corso da Aprile.

Conteggio dei like disattivato

Dopo aver iniziato a nascondere il conteggio dei like per alcuni utenti già nel 2019, Instagram ha successivamente bloccato questo progetto a causa della pandemia.

A maggio 2021 però, come annunciato in un tweet dal capo di Instagram Adam Mosseri, gli sviluppatori di instagram hanno scelto di continuare su un’altra strada che lasci la scelta di nascondere o no il conteggio dei like ai titolari degli account, in considerazione del fatto che non tutti i creators hanno accolto di buon grado questo nuovo aggiornamento.

Mosseri infatti in un video su Twitter afferma: “Alcune persone erano davvero coinvolte e alcune persone erano davvero frustrate. Quindi, dato questo, abbiamo pensato che la strada migliore da percorrere fosse quella di dare alle persone una scelta”.

Le schede modello

Nel settembre 2020 Instagram ha fondato un Equity Team, ovvero un gruppo di lavoro focalizzato sulla creazione di prodotti rispettosi nei confronti della community e sul contrastare gli utenti potenzialmente minacciosi e pericolosi per la community della piattaforma.

L’Equity Team si dedica a migliorare inclusività e integrazione e combattere i pregiudizi e le emarginazioni sui social media e per fare ciò si concentra su tre aree:

  • Aiutare ogni dipendente di Instagram a dare priorità alla creazione di prodotti e strumenti equi
  • Promuovere l’equità sulla piattaforma attraverso la nostra tecnologia e i nostri sistemi automatizzati
  • Usare Instagram per creare più opportunità di responsabilizzazione.

Nel merito dell’adozione di queste misure per eliminare pregiudizi e discrepanze razziali su Instagram, nel secondo aggiornamento dell’Equity Team sono state lanciate internamente, le schede modello di apprendimento automatico.

Come si legge dall’aggiornamento: “Le schede modello funzionano in modo simile a un questionario…” e “pongono una serie di domande e considerazioni orientate all’equità per aiutare a ridurre il potenziale di impatti indesiderati su comunità specifiche e ci consentono di rimediare a qualsiasi impatto prima di lanciare una nuova tecnologia”.

Adesivo con sottotitoli automatici nelle storie

In linea con il concetto di inclusività portato avanti da Instagram, la piattaforma ha lanciato la possibilità di aggiungere didascalie alle loro storie con adesivi che trascrivono il discorso in testo al fine di rendere i contenuti video delle storie più accessibili per:

  • gli spettatori con problemi di udito
  • gli studenti di lingue
  • le persone che guardano senza audio

Questa funzionalità ancora disponibile solo in lingua inglese e soltanto in alcuni Paesi, sarà presto utilizzabile per più lingue e mercati.

Opzioni audio di Live Rooms

Instagram ha svelato una nuova funzionalità chiamata “Live Rooms”, che offre agli utenti la possibilità di andare in diretta sul social network con quattro persone contemporaneamente e non più due.

Inoltre prendendo spunto dal successo di Clubhouse, il social network che mette l’audio in primo piano nell’uso della piattaforma, Instagram aggiunge a questa opzione nuove funzionalità audio che permette ai partecipanti di disattivare l’audio o disattivare il video.

Nuovi limiti alla pubblicità su Facebook e Instagram

Secondo le nuove normative dal 26 Aprile con l‘aggiornamento di Apple iOS 14.5, adesso il proprietario del dispositivo è tenuto a fornire alle app il consenso per la raccolta e la condivisione dei propri dati tra app di terze parti per scopi di targeting degli annunci

Per supportare gli inserzionisti durante questo importante cambiamento, Facebook ha messo a disposizione una guida e dei webinar con tanti utili suggerimenti da sfruttare per la costruzione delle campagne pubblicitarie.

Analisi per Instagram Reels

Le analisi per Instagram Reels sono ora accessibili dai creatori e dagli account aziendali su Instagram, approfondimenti questi che saranno sempre maggiormente disponibili nel corso del tempo.

Instagram sta inoltre tentando di fornire metriche Reels condivise, per permettere alle persone di vedere l’intera portata dei propri Reels attraverso le app di Facebook.

Bonus Reels, abbonamenti e marketplace NFT

Portare abbonamenti e mance all’app sembrerebbe il prossimo passo in mente per Instagram al fine di offrire delle opzioni di monetizzazione per i creatori.

Riguardo agli NFT durante un’intervista rilasciata a The Information, Mosseri ha dichiarato: “per gli artisti NFT, Instagram è spesso la piattaforma preferita per mostrare il proprio lavoro. Mi piace l’idea di fare di più in quello spazio”.

L’interesse sul marketplace NFT da parte di Instagram è stata inoltre dimostrata da un tweet del pittore e fotografo Sean Williams attraverso cui l’artista ha raccontato di essere stato contattato da Instagram per ricevere informazioni su un potenziale mercato per NFT. 

API di Facebook Messenger aperta per Instagram

L’accesso all’API Messenger su Instagram è da tempo “una delle principali richieste di marchi e sviluppatori” come ha dichiarato  Marion Boiteux, Product Manager di Facebook.

Infatti attraverso questa nuova funzionalità, che da accesso agli sviluppatori e alle aziende all’API di Messanger per Instagram è ora possibile:

  • integrare la messaggistica con applicazioni e flussi di lavoro
  • automatizzare le risposte
  • gestire le comunicazioni con i clienti su larga scala
api messanger

Fonte foto: Instagram (Twitter)

Editore desktop

La più recente funzionalità di Instagram annunciata il 24 giugno dal consulente per i social media Matt Navarra riguarda un creatore ed editore di post desktop.

Matt Navarra Twitter

Fonte foto: Matt Navarra (Twitter)

L’editore del browser, aggiornamento per il quale non vi è stata ancora una dichiarazione ufficiale è attualmente disponibile su un numero di account limitati e consente di pubblicare utilizzando l’ icona + che ora si trova nell’angolo in alto a destra della home page di Instagram del browser.

gamification

Gamification trend: perché alle aziende piace farci giocare

Le app e i servizi di gamification sono in circolazione da diversi anni, ma hanno iniziato a suscitare un forte interesse nel mondo degli affari solo verso il 2010.

Molte aziende hanno implementato la ludicizzazione nel business come soluzione per aumentare l’efficacia della formazione dei dipendenti, dell’abilitazione alle vendite, dell’onboarding e della gestione dell’apprendimento. 

Secondo uno studio realizzato da Newzoo, si prevede che entro la fine di quest’anno il mercato della gamification genererà oltre 180 miliardi di euro con una crescita del 100%. Qual è il motivo di questa rapida crescita?

Perché le aziende sono così interessate alla gamification

La gamification è un insieme di attività e processi che viene impiegata per risolvere problemi applicando le caratteristiche degli elementi di gioco in un contesto non ludico. Il suo obiettivo è quello di coinvolgere consumatori o i dipendenti della propria azienda per ispirare la collaborazione, la condivisione e l’interazione raggiungendo degli obiettivi.

Prende elementi dal game design, principi e teorie generali che guidano il gameplay applicandoli ad altri contesti. Quando i dipendenti o i clienti interagiscono con un programma di gamification, ricevono un feedback immediato sulle prestazioni che guidano i passi successivi verso nuovi traguardi.

gamification

Lo scoppio della pandemia ha portato molte aziende a gestire a distanza sia i propri affari che in generale il rapporto con le persone. Stessa cosa per quanto riguarda il contatto con i propri dipendenti che per mesi sono stati costretti a lavorare da casa. Ogni azienda difatti ha dovuto procurarsi gli strumenti necessari per raggiungere online sia i dipendenti che i clienti.

E che ci piaccia o no, abbiamo fatto e ancora facciamo in gran parte, quasi tutto online, dagli incontri a certi tipi d’eventi, ma anche l’apprendimento si è spostato di più sul web. Ed ecco perché introducendo elementi di gioco in un lavoro, si può aiutare i dipendenti a monitorare le proprie prestazioni, fissare obiettivi e impegnarsi in una competizione amichevole che può migliorare l’ambiente di lavoro e le prestazioni aziendali.

La gamification può meglio coinvolgere e motivare digitalmente un pubblico target per raggiungere i propri obiettivi che si tratti del personale, dei clienti o dei dipendenti.

Uno sguardo ai dati

Le aziende che si servono della ludicizzazione nell’apprendimento per i propri dipendenti stanno riscontrando risultati incoraggianti.

È stato dimostrato che l’uso di applicazioni mobile giocate individualmente o come complemento a un LMS o a una piattaforma di eLearning migliora la produttività dei dipendenti del 50% e l’impegno del 60%.

Ciò che stupisce è che la gamification non è stata accettata solo dai membri più giovani. Uno studio di FinancesOnline rivela che il 97% dei dipendenti di età superiore ai 45 anni ritiene che la gamification aiuterebbe a migliorare il proprio lavoro. Inoltre l’85% dei dipendenti è ben disposto a dedicare più tempo a programmi di formazione ma con dinamiche ludiche.

LEGGI ANCHE: Learning trends e riqualificazione del lavoro: cosa è cambiato durante la pandemia

Trend e vantaggi della gamification per i brand

La gamification in ambito lavorativo può aumentare il coinvolgimento dei dipendenti per guidare le prestazioni dell’azienda.

Le meccaniche di gioco rendono il lavoro più trasparente mostrando obiettivi chiari e facili da seguire. Un dipendente è in grado di vedere i progressi sulle prestazioni, ricevere feedback immediati sui risultati e connettersi con i colleghi attraverso la collaborazione e la competizione.

Quali sono i trend e i vantaggi che ci aspettiamo nei prossimi mesi?

Gamification ed eventi digitali

Lo scorso anno ha sicuramente portato cambiamenti radicali in tutto il mondo. Una in particolare è stata la trasformazione improvvisa e globale di eventi e incontri, non più dal vivo ma online. Gli incontri faccia a faccia sono diventati schermo a schermo e il focus delle conversazioni è cambiato. Tutti hanno dovuto adattarsi alla “nuova normalità” e questo ha rappresentato una vera sfida, soprattutto per i settori in cui le vendite e gli eventi sono fondamentali.

A causa della diffusa cancellazione di conferenze ed eventi, molte aziende hanno deciso di passare al digitale e le tendenze del mercato suggeriscono che questo cambiamento è qualcosa che è desinato a restare. Con l’aumento di questi eventi online gli organizzatori hanno dovuto imbattersi in nuove sfide tra cui il ricreare l’atmosfera e le sensazioni che derivano da una conferenza di persona. Per distinguersi, le aziende si sono rivolte proprio alla gamification.

Qui, la gamification può aiutare ad affrontare il passaggio dal fisico al digitale, mantenendo il personale motivato. Un gioco per cellulare è un modo molto efficace per mantenere i partecipanti coinvolti, e aiutarli a imparare. È qualcosa di divertente oltre che facile.

Un aspetto da non sottovalutare è che possiamo misurare le conoscenze acquisite, consultare il ROI e quindi rafforzare eventuali messaggi chiave. Molte aziende che hanno partecipato e organizzato eventi hanno incorporato una soluzione ludica e questo è qualcosa che diventerà necessario nei prossimi mesi. 

Gamification per Millennials e gen-Z

Negli ultimi anni il progressivo e accentuato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è cresciuto di pari passo con le nuove tecnologie. Diventa quindi necessario implementare i sistemi digitali e le applicazioni mobile all’interno delle imprese per coinvolgere i neoassunti. Ed è per questo che molte aziende stanno integrando la ludicizzazione tramite app mobili. Intranet, LMS e piattaforme di e-learning sono spesso obsolete o non aggiornate regolarmente come dovrebbero. Le applicazioni mobile offrono comodità e semplificano l’accesso alle informazioni.

È importante avere un’idea chiara di quali sono gli obiettivi aziendali e come determinarli. La gamification fornisce dati e report per aiutar a vedere cosa funziona bene e dove bisogna intervenire per migliorare le prestazioni.

Il potere della realtà virtuale e della realtà aumentata

Riuscite a immaginare di utilizzare la realtà virtuale e quella aumentata per la formazione aziendale? Sembra un futuro molto lontano, ma non è così. Non si tratta solo di applicazioni mobile innovative. In base a classificazioni o sfide, queste funzioni spingono i dipendenti a partecipare e a competere in modo sano, ma allo stesso tempo li portano ad acquisire le conoscenze necessarie per sviluppare la propria professione.

In questi mesi e nei prossimi anni la realtà virtuale la realtà aumentata saranno forze trainanti per migliorare l’esperienza dell’utente e portare la ludicizzazione a un livello superiore.

I giochi sono attraenti e spesso alimentano il desiderio del giocatore di completare un traguardo. Mantengono i giocatori concentrati e motivati ​​per ottenere successo.

Il gaming prende in prestito queste caratteristiche dai giochi e le sovrappone alle attività della vita reale. Questo tipo di tecnologia è ancora in fase di sviluppo, certo, ma il suo utilizzo si rafforzerà nel tempo per offrire all’utente un modo ancora più attrattivo di portare a termine le proprie sfide.

LEGGI ANCHE: Migliorare il business con la Realtà Aumentata, ecco come si fa

L’onboarding remoto diventa la normalità

Abbiamo visto aumentare notevolmente l’uso della gamification nel processo di onboarding nel corso di quest’anno con l’assunzione di manager e nuovi dipendenti che non hanno potuto iniziare il processo di apprendimento di persona.

Le aziende di diversi settori possono utilizzare un’app di onboarding mobile per aiutare i nuovi dipendenti ad apprendere subito e a visualizzare i contenuti della formazione a loro riservati. Rispondere a quesiti, sfidare i colleghi e avere una classifica del team favorisce quel forte senso di appartenenza sin dal primo giorno in cui un nuovo dipendente inizia il suo percorso lavorativo.

Tutte le informazioni chiave necessarie per ogni nuova assunzione sono disponibili in qualsiasi momento, basta un semplice clic. Anche lo screening del nuovo personale è semplificato. 

La gamification in campo medico

Il settore sanitario sta svolgendo un ruolo chiave in risposta alla pandemia. Allo stesso tempo il suo modello di business è messo a dura prova dall’impatto del COVID-19, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con le persone in generale e il personale.

La gamification è stata un sostegno importante per molti operatori sanitari ed è opinione diffusa che l’accesso dei pazienti agli ospedali e alle strutture sanitarie sarà limitato anche dopo il COVID-19. Ciò comporta la necessità di puntare e migliorare le relazioni virtuali ridisegnando i canali di contatto.

Alcuni pazienti possono essere gestiti in remoto tramite un’app nel tentativo di ridurre le visite ospedaliere e risparmiare tempo. Come soluzione gamificata c’è la possibilità di aiutare le persone tramite delle informazioni che sono sempre disponibili e consultabili in qualsiasi momento.

Bisogna portare l’industria sanitaria un passo avanti nella lotta contro la pandemia attraverso una nuova esperienza digitale, identificando la conoscenza e potenziando la comunicazione.

Personalizzazione dei contenuti

Il continuo progresso delle applicazioni mobile rende oggi possibile creare contenuti specifici per dipendenti o team, indipendentemente dal Paese o dalla regione in cui si trovano. In precedenza, lo stesso contenuto veniva offerto a tutti i dipendenti, senza distinzione. Grazie ai miglioramenti nei campi dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico, è possibile per i lavoratori rivedere le domande o gli argomenti che non sono stati compresi per rafforzare e migliorare l’apprendimento.

I giocatori hanno la possibilità di creare i propri repository di contenuti che trovano più utili e necessari o di memorizzarli nella sezione “preferiti”.

Metriche di valutazione della conoscenza

Grazie ai big data acquista sempre più importanza la capacità di quantificare le azioni intraprese da un’azienda. Questo perché le aziende hanno bisogno di quantificare i risultati ottenuti in relazione all’investimento di capitale, oltre al tempo e alla fatica fatti. Per questo nel corso dei prossimi mesi si accentuerà la necessità di quantificare i risultati ottenuti attraverso la gamification in relazione agli obiettivi strategici di un’azienda o un brand al fine di confermare il ROI dei progetti realizzati.

La gamification come tattica aziendale “must-have”

L’anno in corso sarà caratterizzato dalla continua incertezza causata dalla pandemia ancora resistente. Le grandi aziende devono motivare e coinvolgere sia i dipendenti che i canali di distribuzione per aumentare le vendite e raggiungere gli obiettivi aziendali.

La gamification mobile offre l’opportunità di raggiungere sia i dipendenti che i distributori con contenuti di formazione specializzati. Questa è una delle tendenze di vendita più potenti da tenere in considerazione.

Gamification e previsioni per il prossimo futuro

Nell’ultimo anno abbiamo visto numerose organizzazioni aziendali passare a team di vendita completamente remoti. La gamification si sta rivelando una tattica necessaria anche per mantenere motivati ​​e coinvolti i dipendenti da remoto e in ufficio, ma non solo. Serve a sollevare il morale e la cultura aziendale e, naturalmente, a poter misurare tutti gli sforzi formativi.

La gamification è in aumento e si sta adattando alle esigenze di molti settori diversi. Assisteremo al suo utilizzo per migliorare la qualità delle esperienze di formazione e per raggiungere obiettivi aziendali strategici. Mantenere i dipendenti connessi e motivati ​​soprattutto durante i periodi di assenza dal posto di lavoro sarà un fattore chiave per il successo aziendale.

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Google features: cosa cambia con i testi degli snippet evidenziati in giallo

A partire dal 2020, Google ha colorato di giallo alcune porzioni di testo all’apertura di una pagina web. Questa feature introdotta dall’azienda di Montain View, serve per catalizzare subito l’attenzione del lettore proprio su quella parte di contenuto da cui il motore di ricerca va ad estrapolare i testi in anteprima nei featured snippet.

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LEGGI ANCHE: Come apparire in cima ai risultati di ricerca, con i featured snippet di Google

Cosa sono i featured snippet

I featured snippet o snippet in primo piano sono quei riquadri messi in evidenza in cima alla SERP e che contengono le informazioni title, metadescription e URL in ordine invertito. Da non confondere con i rich snippet, che contengono anche elementi extra, come video, immagini, punti elenco.

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Questi snippet si trovano in una posizione di rilevanza rispetto agli altri risultati di ricerca e non vengono inseriti direttamente nei metadati, ma sono piuttosto il risultato di una serie di azioni per l’ottimizzazione svolte sulla pagina.

L’obiettivo è sempre quello di semplificare quanto più possibile la fruizione delle informazioni e agevolarne la ricerca: Google vuole dare all’utente una risposta sempre più rapida, anche incrementando le ricerche a zero clic, ovvero quelle in cui la risposta alla query viene visualizzata direttamente nella SERP.

Coerentemente con questo intento, anche il rollout della nuova funzione che pone in evidenza i testi degli snippet, evidenziandoli in giallo, punta a indirizzare l’utente quanto più possibile vicino a ciò che sta cercando.

LEGGI ANCHE: Come ottimizzare i tuoi contenuti per la ricerca vocale

Come funziona la nuova feature di Google

Il rilascio è stato annunciato in via ufficiale da Google a giugno del 2020, con un tweet sull’account @searchliaison, per informare gli utenti che cliccando sui featured snippet potranno atterrare direttamente sul risultato esatto della ricerca.

 

Come specificato da Google, non è necessario alcun markup per i webmaster, ma la funzione si attiva in modo automatico nel momento in cui il motore di ricerca è in grado di determinare esattamente dove si trova il testo in questione e se l’utente naviga attraverso un browser che supporta la tecnologia sottostante.

La tecnologia menzionata è Link To Text Fragment che, come ricorda Danny Sullivan, non è una novità, bensì un’estensione di Google Chrome introdotta a dicembre 2018.

Cos’è Link To The Text Fragment?

Installando l’estensione Link To Text Fragment è possibile creare dei collegamenti che rimandino direttamente al frammento di testo selezionato, grazie ad una serie di indicazioni che devono essere inserite dall’autore della pagina.

È necessario infatti selezionare la porzione di testo che ci interessa prima di creare il link, in modo che il collegamento punti direttamente lì.

Prima che Link To Text Fragment fosse introdotta, creare un collegamento che rimandasse ad un preciso estratto del testo, era una procedura decisamente più complessa, che richiedeva l’esecuzione manuale da parte dell’autore della pagina.

Con questa estensione di Google, chiunque può creare un collegamento in qualsiasi punto di una pagina web in pochi passaggi, semplicemente selezionando il testo tramite il menu contestuale.

Perché non tutti i testi vengono evidenziati

Attualmente, Google Chrome è l’unico browser che supporta Link To Text Fragment, il che significa che se il link verrà cliccato navigando da un altro browser, verrà aperto come un collegamento normale, e l’utente visualizzerà come al solito la parte superiore della pagina.

Questo si verifica anche nel caso in cui il motore di ricerca non riesce a definire precisamente dove indirizzare l’apertura.

Quali possono essere le cause? In cima alla lista c’è sicuramente una mancata ottimizzazione degli snippet: quando lo snippet aggrega semplicemente le informazioni inserite negli headers, il motore di ricerca non trova dei riferimenti precisi nel contenuto della pagina, quindi dovrebbe evidenziare l’intero testo, rendendo quindi inutile tutto il sistema.

Come trarre beneficio da questa feature

L’intento di Google è, ancora una volta, quello di creare un meccanismo che faciliti il più possibile la navigazione degli utenti, in questo caso mettendoli subito davanti l’informazione a cui sono interessati, senza dover scorrere l’intero testo e diminuendo, quindi, il tempo di permanenza sulla pagina.

Anche dal lato SEO, però, si può usare a proprio vantaggio questa feature, ad esempio sfruttando il testo evidenziato per far sì che l’attenzione degli utenti vada a concentrarsi sulle informazioni più rilevanti.

Inserire annunci importanti o call to action, andando a ottimizzare le parti di testo adiacenti a quelle dei featured snippet, può rivelarsi una mossa strategica. Infatti, in questo modo è più facile evitare che l’utente si concentri solo sulla porzione di testo evidenziata, perdendosi quindi altri elementi, cruciali nella tua content strategy.

cannabis industry

Il boom della Cannabis Industry nel 2021 (grazie anche alla pandemia)

L’industria della cannabis ha registrato una crescita significativa a causa della pandemia di Covid-19, a differenza di tantissimi altri settori merceologici. 

Il 2020 si è aggiudicato un anno da record per questo settore e secondo gli analisti, il mercato ha grandissime possibilità di continuare ad espandersi nei prossimi anni.

L’andamento del mercato della cannabis

Secondo un report di studi di Statista sono 8 fattori importanti che gli investitori di cannabis (principalmente negli Stati Uniti e nel Canada) devono sapere:

1. I titoli di cannabis sono in aumento

Anche se gli investitori di cannabis hanno sperimentato alcuni alti e bassi negli ultimi anni, il 2021 sembra più promettente.

2. COVID-19 e cannabis

La cannabis è diventata un’opzione allettante durante il lockdown e per le persone che trascorrono più tempo a casa, sia come mezzo di intrattenimento, sia per ridurre lo stress e l’ansia associati alla pandemia.

Di conseguenza, le vendite di cannabis sono arrivate a massimi storici: in Canada, le vendite mensili hanno raggiunto i 270 milioni di dollari nell’ottobre 2020 (rispetto ai 180 milioni di dollari dei sei mesi precedenti)

3. Il mercato nero della cannabis esisterà ancora?

Nei Paesi in cui la vendita di cannabis è illegale, il mercato illecito continua a essere l’unica opzione: questo conferma l’elevatissima richiesta del mercato. Parallelamente però, la crescente disponibilità di cannabis legale fa ipotizzare un cambio di rotta per i consumatori che la utilizzano a scopo terapeutico.

4. Il cambiamento politico guida la crescita del mercato

Quasi il 70% degli americani sostiene la piena legalizzazione della cannabis.

Gli Stati in cui la cannabis è legale stanno ora aprendo la strada alle vendite di cannabis, con la California che dovrebbe incassare oltre 6 miliardi di dollari entro il solo 2021. Se la legalizzazione si concretizzerà nei prossimi anni, il mercato della cannabis statunitense già in forte espansione potrebbe vedere un’ulteriore crescita. È di pochi giorni fa la notizia dell’introduzione di un disegno di legge teso a porre fine al divieto federale opposto al consumo della marijuana negli Stati Uniti.

5. Il mercato europeo della cannabis

Il mercato della cannabis europeo è stato nel radar degli investitori per diversi anni e con buone ragioni: è uno dei più grandi mercati di cannabis al mondo. Spinto principalmente dai medicinali, il mercato sarà valutato a oltre 39 miliardi di dollari entro il 2024, con paesi come la Germania, la più grande economia europea, in testa.

Alla fine del 2020, il mercato ha registrato la sua più grande svolta, con l’Unione Europea che ha stabilito che i prodotti contenenti CBD (uno degli ingredienti più attivi nella cannabis) non sono più elencati come narcotici.

6. Il mercato della cannabis in Messico

Il Messico è un altro mercato che sta suscitando l’interesse degli investitori e delle aziende produttrici di cannabis in tutto il mondo. Questo perché potrebbe presto essere il terzo paese al mondo a legalizzare la cannabis ricreativa per ordine del tribunale.

7. I prodotti CBD stanno entrando nel mainstream

oms e cbd

Sebbene il CBD un tempo fosse considerato un prodotto di nicchia, la crescente consapevolezza dei vantaggi e della sicurezza di questi prodotti sta portando le aziende che operano nel settore dei beni di consumo confezionati a prenderne atto.

Il composto di cannabis è una nuova aggiunta a una vasta gamma di prodotti cosmetici e di integratori che ora possono essere acquistati quasi ovunque, dai siti di e-commerce ai negozi di alimentari locali.

Di fatto moltissime persone utilizzano il CBD per limitare i disturbi di alcune patologie come tremori, rallentamento dello sviluppo del diabete o il suo effetto antidolorifico nell’infiammazione e nel dolore neuropatico.

8. La ricerca sui nuovi cannabinoidi

Oltre al CBD, gli scienziati hanno scoperto oltre 100 cannabinoidi rari o minori come CBG e CBN, che potrebbero avere benefici ancora più significativi rispetto alle loro controparti cannabinoidi principali.

Ad esempio, la ricerca preliminare mostra che il CBG potrebbe inibire la crescita del cancro, aiutare a curare il glaucoma, la disfunzione della vescica e uccidere i batteri resistenti ai farmaci.

Queste scoperte non stanno solo attirando un’enorme attenzione dall’industria della cannabis, ma anche dall’industria farmaceutica.

La situazione della cannabis in Italia

Gli imprenditori della cannabis legale in Italia sono stati trattati talvolta alla stregua di spacciatori per un’inesauribile aggiornamento di decreti poco chiari in merito, un’inseguimento rocambolesco sulla materia (che ha portato ad esempio lo scorso ottobre all’immediata chiusura di tantissimi negozi intimoriti e confusi), ma soprattutto di difficile comprensione che porta una buona fetta di consumatori ad essere timorosi. 

Eppure, le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2017 hanno rimosso il Cbd dalle sostanze con azione stupefacente e psicotropa. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) chiedeva già nel 2019 la rimozione della pianta intera di marijuana e della resina di cannabis dall’elenco IV, la categoria più restrittiva di una convenzione sulla droga del 1961 firmata da paesi di tutto il mondo. 

Ma qual è la verità in Italia? 

La verità è che la legalizzazione della cannabis in Italia pare sia lontanissima dal trasformarsi in realtà e questo continua a lasciare grande spazio allo spaccio di sostanze senza controllo di alcun tipo di laboratorio, anche a minorenni. Lo spaccio pare sia un mondo parallelo in cui nessun politico voglia davvero metterci piede per eliminarlo. 

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legalizzazione cannabis italia

Intanto, il progetto Meglio Legale che coinvolge parlamentari, medici, imprenditori, avvocati, giornalisti e semplici cittadini lotta per aprire un dibattito serio e responsabile sul tema. 

Forse presto avremo delle novità: alcuni giorni fa è stata depositata alla Camera una legge  che consentirebbe la coltivazione di cannabis in casa per uso personale:  Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto“.

Mentre intanto continua la lotta all’informazione circa l’uso del CBD , che, ancora una volta da un rapporto dell’Oms, emerge come il CBD non sia pericoloso ma possieda invece un grandissimo potenziale da un punto di vista medico.

Il mercato della cannabis è in fortissima espansione ma saremo in grado di farne parte fornendo la giusta informazione e definendo una chiara linea politica?

team resiliente

30 idee per prepararsi al rientro a lavoro (anche a distanza)

Il team building aziendale assume un significato diverso dopo la quarantena per COVID-19, da attività “extra” e a volte noiosa diventa un’occasione per riprendere quello che la pandemia ci ha tolto: la possibilità di socializzare, avvicinarci ai colleghi e creare dei legami di amicizia e affetto.

Lo smart working ha sicuramente permesso a molte realtà di continuare l’attività lavorativa anche durante le restrizioni imposte dalla pandemia ma ha anche tolto molto ai lavorati. Il rapporto con i colleghi si è trasformato in call, la “pausa caffè” si fa da soli e non c’è più distinzione tra spazio personale e quello lavorativo. Risultato? Lavoratori poco motivati, stress e poca coesione aziendale.

Ecco che il team building aziendale ricopre un ruolo fondamentale per riallacciare e riscoprire i legami tra colleghi e con l’azienda. Ma funziona realmente? E quali attività di team building si possono fare da remoto?

Perché è importante farlo

Partiamo dal significato di team building: serie di attività di gruppo che ha l’obiettivo di rafforzare lo spirito di squadra, la creatività e i legami tra colleghi. Ovviamente facendoli anche divertire!

I vantaggi del team building aziendale sono molteplici sia per i dipendenti che per l’azienda. I primi si divertono, staccano dal lavoro e possono socializzare con i colleghi senza preoccuparsi di job position e flussi aziendali. Inoltre è un’ottima occasione per conoscere persone di altre aree con cui non si ha molto a che fare. Tutto questo in un contesto stimolante e, a volte, fuori dagli schemi.

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Lato azienda, invece, i vantaggi sono:

  1. Aumento delle Communication Skills dei dipendenti: uno dei problemi più frequenti in un’azienda è l’incapacità di comunicazione tra i vari dipendenti. Il team building viene pensato per abbattere questa barriera “obbligando” a collaborare e parlare con i colleghi per risolvere l’obiettivo dell’attività.
  2. Aumento della produttività: uscendo dalle logiche aziendali, i partecipanti del team building devono trovare il metodo migliore per arrivare all’obiettivo dell’attività. Staccandosi dalla realtà lavorativa, i partecipanti possono pensare con più tranquillità al problema e a come trovare una soluzione.
  3. Identificare i ruoli: chi avrebbe mai detto che il timido sviluppatore sia un leader nato in grado di far vincere la sua squadra? Le attività di team building aiutano a far identificare ruoli e propensioni che solitamente non possono o riescono ad emergere. Ecco, quindi, che il project manager è un pacificatore, l’office manager è l’animatore del gruppo, la capo reparto un leader carismatico…

team building indoor

Team building aziendale: come si organizza

Organizzare un team building aziendale non è facile come sembra. Ci sono tantissime attività e non tutte possono essere in linea con lo stile dell’azienda o con le persone coinvolte. Come un po’ tutto nella vita, è necessario pianificare le attività e procedere per step:

  • Definisci gli obiettivi: parti dalle esigenze della tua azienda, quali sono i punti deboli del team? Quali aree vogliamo stimolare? 
  • Imposta un budget: ovviamente è fondamentale per capire cosa fare e, soprattutto, cosa non fare. 
  • Scegliere un team: non è un lavoro semplice, meglio chiedere a qualche collega di darvi una mano. Anche questa è un’ottima occasione per fare team building!
  • Comunica in maniera chiara: non tutti sanno cos’è un team building, meglio comunicare ai partecipanti la cosa in maniera diretta. Ci sta non dare tutte le info (un po’ di mistero aiuta) ma ricordati di informare se ci sono spostamenti, che tipo di attrezzatura è richiesta, se è possibile portare qualcuno e, nel caso, se si soffre di particolari allergie.
  • Scegli l’attività giusta: ricorda che il team building deve essere sì stimolante ma anche divertente! Evita di trascinare i tuoi colleghi in attività troppo spericolate o lontane dai loro gusti.
  • Scegli il momento giusto, magari non quando siete carichi di lavoro! Meglio un momento di calma e tranquillità. 

30 idee per il tuo team building aziendale

Escape Room: un grande classico perfetto per il lavoro di squadra. Che sia un dungeon, una casa infestata o un caveau le escape room sono un’ottima attività per stimolare la collaborazione tra colleghi. Inoltre, recentemente, sono nate molte escape room virtuali che permettono l’attività anche da remoto.

Social Challenge: le challenge sono nate con TikTok e coinvolgono sempre più persone e brand. Allora perché non farla come attività di team? Inventatevi una challenge in linea con i valori dell’azienda ed invitate i colleghi a realizzarla pubblicandola sui loro social. Si possono anche organizzare dei premi speciali o usare i contenuti per la comunicazione corporate.

Office Trivia: divisi in squadre si devono rispondere a più domande possibili sull’azienda e sui propri colleghi. Un modo semplice e divertente per stimolare il lavoro di squadra, la competizione e far passare i valori aziendali. Anche questa attività può essere svolta da remoto con app di meeting.

Karaoke: grazie a Fiorello questo passatempo giapponese è diventato famoso anche in Italia. Un’attività perfetta che però richiede una predisposizione da parte del gruppo (non c’è niente di peggio di un karaoke dove nessuno canta). 

karaoke

Go Kart: semplici da guidare ma molto adrenalinici, i go kart sono un’ottima attività da svolgere. Accendono la competitività e permettono a tutti di partecipare alla pari.

MMO: perché non organizzare un’attività di team building in un videogame? Ci sono tantissimi videogiochi online (anche gratuiti) che supportano un gran numero di giocatori. I generi spaziano dal GDR agli sparatutto passando per i giochi di racing, basta solo trovare il genere più in linea con i partecipanti! 

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Cena con delitto: un’idea originale per movimentare le classiche cene aziendali. Durante il pasto degli attori impersonificheranno una scena di un omicidio, ai partecipanti il compito di smascherare l’assassino raccogliendo indizi, ragionando insieme e cercando di battere sul tempo gli altri tavoli.

Gara di torte: lavorare in team è come cucinare. Bisogna seguire la ricetta, collaborare e, a volte, essere pronti a improvvisare! In questa attività le squadre si sfideranno nel realizzare una torta combattendo con tempi di cottura, cioccolato plastico e utensili da decorazione.

Caccia al tesoro: un grande classico dal successo assicurato! Adattabile ad ogni contesto, può diventare un’ottima occasione per far conoscere meglio il luogo di lavoro organizzandola all’interno degli uffici oppure, se si ha disponibilità di budget, si possono organizzare anche all’interno di intere città o in location pensate ad hoc. Per rendere tutto ancora più suggestivo si può pensare ad un tema invitando i partecipanti a vestirsi seguendo lo stile.

Campeggio: natura, spirito di adattamento e collaborazione sono alla base di un’attività di team building in campaggio. Che sia selvaggio o meno, il campeggio è un’ottima occasione per staccare dall’ufficio, riconnettersi alla natura e fare attività un po’ spericolate.

campeggio

Secret Santa: micro attività a bassissimo costo ma dall’ottimo risultato. Ogni dipendente pesca il nome di un collega a cui dovrà fare un regalo di Natale… senza però farsi scoprire! Obiettivo di questa attività è quello di spingere i colleghi a conoscersi meglio e a stimolare la creatività per trovare il regalo più wow! Extra: per aumentare la difficoltà si può aggiungere un budget massimo, dei premi (regalo più bello, più kitsch, più azzeccato, etc) oppure un tema.

Corso pratico: cucina, giardinaggio, dolci, sportivo, c’è un corso per ogni cosa! Il segreto è scegliere quello più in linea con lo spirito aziendale. Un’ottima idea per far divertire il team, creare coesione e aumentare le soft skills.

Giochi di ruolo: interpretazione, spirito di iniziativa, strategia e collaborazione sono alla base di ogni gioco di ruolo. Questa attività metterà i membri del team nei panni di personaggi totalmente diversi da loro in un contesto atipico o fantastico. Obiettivo? Risolvere la missione collaborando e aiutandosi a vicenda: solo un team unito arriverà alla fine dell’avventura sano e salvo. Ottima attività per un team ridotto di persone, si può svolgere anche online su apposite piattaforme.

Solidarietà: unirsi insieme per aiutare il prossimo è un gesto tanto nobile quanto edificante per il team. Inoltre si trasforma anche in un’ottimo strumento per veicolare lo spirito e i valori dell’azienda.

Sviluppare l’empatia: letteralmente mettersi nei panni dell’altro. Una giornata in cui ci si cala nei panni di un’altra persona per capirne le difficoltà e le problematiche che affronta ogni giorno. Ad esempio provare a vivere l’esperienza del cliente per un giorno oppure fingersi uno dei dipendenti. Un’attività interessante soprattutto per i team più organizzativi o distanti dalla quotidianità del lavoro.

Viaggio aziendale: che sia al mare o in montagna, passare un po’ di tempo in “vacanza” con i colleghi aiuta a sciogliere le tensioni e a consolidare le amicizie. Durante il viaggio si possono organizzare delle riunioni aziendali oppure delle micro attività di svago e divertimento.

Parco divertimenti: ottimo per i piccoli team, si passa una giornata insieme senza il “peso del lavoro” divertendosi tra montagne russe, spettacoli e attrazioni. Attenzione a non far disperdere il gruppo! Se si è in troppi organizzate dei momenti di riunione (il pranzo ad esempio) o delle attività collettive (tutto il team sulle montagne russe!).

team building park

Orienteering: mappa alla mano, il team deve trovare tutti i punti di controllo e arrivare per primo al traguardo. Inutile dirlo: collaborazione, spirito di adattamento e problem solving vengono messe a dura prova!

Laser War: non c’è niente di più catartico che sparare un laser al collega. Queste attività, oltre ad abbassare il livello di stress, stimolano il gioco di squadra e accendono la competizione.

Talent Show: tutti hanno un talento, una particolarità, allora perché non metterle in mostra in una gara di talenti? Singolarmente o in gruppi i membri del team si sfideranno portando sul palco il loro talento: canto, danza, recitazione, comicità… non ci sono limiti di categoria! Per coinvolgere tutti possiamo far votare il migliore a chi non partecipa al talent.

Musical: dal classico Grease all’intrigante Rocky Horror passando per il mitico Chicago, il mondo dei musical è davvero vasto e tutti possono partecipare! Come extra perché non far riprendere lo show ad una troupe e farne un video ricordo?

Sport: dal classico calcetto al canottaggio passando per il rugby, fare sport insieme ai colleghi è un’ottimo modo per creare gruppo, rafforzare il gioco di squadra e, ovviamente, alimentare l’impegno di tutti per vincere!

Flash mob: sempre divertente e perfetta per sciogliere i più timidi. Per renderlo ancora più coinvolgente leghiamo il flash mob ad un messaggio sociale in linea con lo spirito aziendale.

Gara fotografica: dato un obiettivo sfidiamo i dipendenti a realizzare lo scatto più bello nel tempo stabilito. Un’attività perfetta per stimolare la creatività e premiare l’impegno dei dipendenti.

Festa in maschera: mascherarsi è sempre bello… non solo a carnevale! Dividete i partecipanti in gruppi dando ad ognuno un tema (meglio se i temi di ogni gruppo sono legati, ad esempio tema generico serie tv ed ogni gruppo ne deve interpretare una). Ovviamente invitate alla massima segretezza e non dimenticato di prevedere una photobooth! 

Yoga & Meditazione: la prima causa di tensioni tra colleghi è lo stress, allora perché non organizzare un’attività che aiuta a ritrovare l’equilibrio e la tranquillità? Lo yoga e la meditazione può aiutare a calmare gli animi e a trovare una nuova connessione con i colleghi.

Orto o giardino comune: dedicarsi al giardinaggio aiuta a diminuire lo stress e ad aumentare l’autostima. Perché non realizzare un piccolo orto o un giardino collettivo? I colleghi dovranno occuparsene e decidere insieme cosa coltivare e, soprattutto, che decisione prendere in caso di problemi.

giardino aziendale

Fantacalcio: siamo pur sempre italiani, amiamo il calcio! Organizzare un fantacalcio aziendale non è difficile, è sicuramente stimolante e si possono prevedere dei premi per i più forti (e uno di consolazione per l’ultimo posto!).

Open Day: aprire l’azienda per un giorno a familiari e amici con tour organizzati dai dipendenti. Spiegare il proprio lavoro aumenta la consapevolezza dei dipendenti rendendoli orgogliosi dell’attività che stanno svolgendo. Il segreto è non cadere mai troppo nello specifico: non bisogna raccontare la singola attività della persona ma quella più ampia del gruppo di lavoro o dell’azienda.

Giornale o Blog: che sia cartaceo o digitale, un appuntamento editoriale può diventare un’ottima attività di team building che aiuta a stimolare la creatività e il senso di responsabilità dei partecipanti.

customer expereince

Customer Experience: 7 best practice per migliorarla

La customer experience assume oggi sempre di più un ruolo cruciale nelle logiche aziendali e diventa quindi essenziale l’utilizzo di nuove tecnologie e di best practice precise che vadano incontro all’ottimizzazione della stessa attraverso il miglioramento della customer satisfaction, ovvero la percezione del cliente che il sistema di offerta di un’​azienda ha raggiunto o superato le proprie aspettative.

Per creare esperienze cliente rivoluzionarie e ottenere clienti felici attraverso il miglioramento della customer experience la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. 

I chatbot, disponibili ogni giorno e 24 ore su 24 per i clienti o l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP), grazie al quale è possibile aumentare il livello di comprensione rispetto ai messaggi di testo scritti dalle persone, sono solo alcuni esempi del tipo di tecnologie su cui le aziende possono oggi contare per ottenere nuove prospettive e soluzioni capaci di migliorare la customer experience

Queste nuove tecnologie sono infatti oggi sempre di più in forte sviluppo, perché sempre maggiore è il numero delle realtà aziendali che ne sta facendo già uso o intende farne nel prossimo futuro.

Ma oltre alle nuove tecnologie oggi a disposizione delle aziende ci sono anche molteplici best practice utili da seguire per migliorare la customer experience.

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7 tecnologie e best practice per migliorare la customer experience

Tra le tecnologie da adottare e le best practice da seguire per l’ottimizzazione della customer experience in grado di attirare maggiormente l’attenzione delle aziende nell’ambito dei loro progetti di digitalizzazione ne possiamo elencare sette. 

Ecco allora alcuni suggerimenti:

  • Adotta una mentalità omnichannel. I canali digitali sono aumentati con il passare del tempo. Messaggi di testo, chat web, video, social media e messaggistica in-app per i dispositivi mobili si sono infatti aggiunti ai limitati canali tipici del passato ed i  clienti sono soliti utilizzare una moltitudine di canali offline e online sempre diversi per connettersi con le aziende, passando da un canale all’altro e aspettandosi una continuità nella comunicazione ed un collegamento tra questi. 

Per soddisfare questa aspettativa adottare la l’omnicanalità, tecnologia infatti molto gettonata nei piani di investimento 2021, diviene essenziale per offrire una buona customer experience. 

Importante è però prima di tutto la scelta di presenziare su molteplici canali e di usare i chatbot nella propria comunicazione aziendale, ovvero assistenti virtuali capaci di guidare i clienti fino a trovare la risposta cercata, uno strumento anche questo in forte crescita.

  • Ottimizza il servizio clienti. Diversi dati confermano che le persone sono portate ad acquistare da un marchio non solo per i prodotti che offre, ma anche per il supporto che garantisce loro. Sarebbero inoltre disposti a spendere anche fino al 17% in più con aziende che offrono un supporto al cliente ottimale, secondo una ricerca realizzata da American Express

Per ottimizzare il servizio clienti alcuni suggerimenti da seguire sono: offrire più canali di supporto attraverso la omincanalità e ottimizzare la tempistica inerente ad attesa e risposta attraverso un unione tra supporto offerto digitalmente e di persona.

  • Usa agent analytics.  Le tecniche di Natural Language Processing (NLP), Intelligenza Artificiale o sentiment analysis  sono gli attori principali per l’ottimizzazione della gestione dei rapporti con i clienti, consentendo di rispondere più velocemente ed efficacemente alle esigenze degli stessi, ma possono allo stesso tempo rappresentare un ottimo supporto anche per l’addestramento del personale o attraverso l’elaborazione del linguaggio naturale permettono di carpire le informazioni utili per identificare un cliente come un buon candidato per un nuovo prodotto così da agire  mostrando il prodotto all’utente attraverso un popup. 

Inoltre grazie al supporto di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, è possibile anche decidere di intraprendere azioni come l’invio di chiamate che restituiscono la maggiore probabilità di risolvere il problema nel miglior modo.

  • Personalizza la comunicazione verso i clienti. Una comunicazione personalizzata è ormai assodato che sia preferita dai clienti. Le persone infatti non possono fare a meno di essere coinvolte da qualcosa di personalizzato appositamente per loro. 

Gli sforzi delle aziende per personalizzare la customer experience (CX) sono guidati da una comprensione delle routine di comportamento resa oggi possibile  attraverso soluzioni di machine learning stabilendo le azioni in base ai dati in possesso che restituiscono un identikit del cliente. 

Secondo una ricerca di Accenture Strategy si ha infatti un’ulteriore conferma del desiderio dei consumatori italiani di avere una customer experience personalizzata come mostrano i dati dell’infografica sottostante.

infografica accenture

Source: Accenture

Tra le metodologie per personalizzare la comunicazione verso i clienti è possibile includere: l’uso della tecnologia di geolocalizzazione al fine di personalizzare in base alla posizione, l’offerta di consigli basati su acquisti fatti dal cliente in passato e adattare il sito web per offrire contenuti dinamici in base alle preferenze dell’utente.

  • Usa traduzioni e trascrizioni vocali in tempo reale. Eseguire traduzioni linguistiche in tempo reale durante qualsiasi tipo di interazione è una funzionalità molto utile in grado di aumentare le potenzialità degli addetti al customer service che non avrebbero più bisogno di parlare più lingue. 

Allo stesso modo, la trascrizione vocale in tempo reale permetterebbe agli addetti del customer service di avere gli appunti necessari in merito ad una chiamata con un notevole risparmio di tempo evitandone la scrittura manuale.

  • Utilizza la sentiment analisys. Interpretare lo stato d’animo dei clienti per il miglioramento della customer experience è un aspetto fondamentale tra le best practice utilizzabili e grazie all’Intelligenza artificiale è un processo facilmente realizzabile. 

Alcuni modi per farlo sono ad esempio attraverso il riconoscimento dei toni della voce durante una telefonata o nelle lettere maiuscole usate durante una webchat.

  • Usa la mappatura del percorso del cliente per comprendere le loro percezioni durante l’interazione con il tuo marchio. Incrociando le mappe di viaggio con le metriche principali, è infatti possibile ottimizzare la comprensione della customer experience ed è altresì possibile stabilire dove possono esserci problemi e dove è invece possibile cogliere delle opportunità. 

Attraverso la Customer Journey Map , ovvero un diagramma che illustra ogni step affrontato dai nostri clienti entrando in contatto con la nostra organizzazione, è inoltre possibile creare un rapporto di fidelizzazione con i clienti grazie a:

  • la comprensione dell’esperienza del cliente
  • la conoscenza del percorso dei prodotti offerti
  • il miglioramento della relazione 

Conclusioni

Le nuove tecnologie oggi a disposizione grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale consentono alle aziende di avvalersi di una serie di soluzioni e strumenti che unitamente a precise best practice permettono l’ottimizzazione della customer experience.

Un fattore questo, che dalle ricerche risulta essere fondamentale per l’acquisizione e la fidelizzazione dei clienti da parte delle aziende.

Utilizzarle diviene dunque imprescindibile oggi per qualunque tipo di azienda al fine di migliorare il proprio business.

marketin plan sostenibile

Perché la tua azienda ha bisogno di un Marketing Plan sostenibile

L’investimento globale in aziende sostenibili (noto anche come ESG, cioè Environment, Social, Governance) è cresciuto esponenzialmente negli ultimi sette anni.

Nel 2014, la cifra si attestava a meno di 20 trilioni di dollari. Nel 2020, questo era salito a oltre 30 trilioni di dollari.

Allo stato attuale, c’è una quantità maggiore di investimenti su aziende che possono certificare la propria sostenibilità rispetto a quelle che non lo sono e questo aumento dell’interesse degli investitori per la sostenibilità non mostra segni di arresto.

Si tratta di un indicatore davvero importante, che impone di prendere in considerazione la creazione di un piano di marketing sostenibile per la propria azienda.

Secondo le stime di Bloomberg, entro il 2025 saranno investiti più di 50 trilioni di dollari in asset ESG. L’affermazione dell’ESG come sistema di misurazione universale per la sostenibilità è stato un fattore chiave nell’aumento della fiducia degli investitori.

ESG e sviluppo sostenibile

Quando parliamo di crescita economica, non stiamo considerando lo sviluppo nel suo complesso e il concetto rimane incompleto.

Ogni azienda, così come la società, ha certamente bisogno di puntare alla crescita economica, ma questo non basta: sono necessari anche miglioramenti nella qualità della vita e negli standard di vita.

La crescita economica non accompagnata da un contributo al miglioramento delle condizioni di vita risulta incompleta ed egoista. Questo dipende, in gran misura, dal fatto che lo sviluppo economico è sempre stato preferito alla crescita a tutto tondo.

A livello governativo, la situazione è in evoluzione: ci sono trilioni di dollari investiti nella sostenibilità dei processi. Ad esempio, nel dicembre 2020, l’Unione Europea ha concordato un Green Deal da 1,82 trilioni di euro per sostenere una maggiore attenzione ai fattori ambientali e una “ricrescita verde”.

Nel febbraio 2021, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato un Green New Deal da 2.000 miliardi di dollari.

Il Governo britannico si è impegnato in obiettivi legalmente vincolanti nella sua legge sul cambiamento climatico del 2008 e mostrerà i suoi sforzi alla conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico COP26 a Glasgow, in Scozia, questo novembre.

C’è anche una rara cooperazione tra i governi occidentali e la Cina, proprio sui temi legati alla sostenibilità.

Anche le persone comuni stanno contribuendo a fare la loro parte, forzando il cambiamento.

Un recente rapporto di Growth for Knowledge (“L’eco-attivismo nel FMCG è in aumento”), ha mostrato come la consapevolezza ambientale e l’eco-attivismo stiano aumentando considerevolmente tra i consumatori globali.

Per esempio, il 24% dei consumatori sta prendendo misure immediate per ridurre la produzione personale di rifiuti di plastica.

Inoltre, la pandemia di Covid-19 ha sostenuto un aumento della consapevolezza ambientale, in quanto le persone hanno cominciato a farsi domande sulla qualità dell’aria che respirano e si sono mossi verso la riscoperta di una vita più naturale.

growth for knowledge

Questi cambiamenti stanno spingendo le aziende verso pratiche più sostenibili in tutte le catene di approvvigionamento.

Nell’area B2B, i team stanno lavorando su come migliorare e misurare con efficacia la sostenibilità della catena di approvvigionamento.

Unilever, ad esempio, è un’azienda che sta investendo moltissimo per rendere la sua catena di approvvigionamento sempre più sostenibile e, tra le tante attività in programma, ha recentemente annunciato che chiederà ai suoi fornitori di aggiungere la loro impronta di carbonio alle fatture.

Programmi di questo tipo sono in corso in molte industrie allo scopo di ridurre la quantità di rifiuti totali prodotti nelle diverse fasi della vita dell’azienda.

Per i consumatori B2C e i clienti B2B, la sostenibilità sta diventando un’esigenza chiave insieme a bisogni come il costo e l’esperienza del marchio.

Perché la sostenibilità deve essere presa sul serio dai marketer

La sostenibilità sta rimodellando il panorama del marketing, perché le esigenze dei clienti sono cambiate.

Una ricerca di GfK (Crisis as Catalyst report, 28 Apr 2021, by Growth From Knowledge) suggerisce che le esigenze dei consumatori si stanno orientando su temi come la riduzione dei rifiuti, la conservazione e il rispetto della natura, e una maggiore efficienza energetica stanno aumentando di importanza.

Aziende come Unilever iniziano a chiedere ai fornitori migliori piani di marketing e proiezioni più accurate su come diventeranno più sostenibili. L’incapacità di produrre piani fattibili e di seguire i progressi dell’implementazione potrebbe portare alla rinuncia di un fornitore a vantaggio di player più pronti in merito.

La sostenibilità sta cambiando la domanda dei clienti

Un esempio evidente di come le attenzioni dei consumatori alla sostenibilità stiano cambiando la domanda è rappresentato dal mercato dei veicoli elettrici, per il quale è previsto un aumento di 13 volte del numero di EV sulle strade a livello globale, entro la fine del decennio.

Ma il cambiamento non sta avvenendo solo nel settore automobilistico: secondo un rapporto di Deloitte del 2020, una percentuale compresa tra il 28 e il 45% delle persone ha già acquistato prodotti a chilometro zero o scelto di acquistare da marchi sostenibili o etici. Oppure, ha smesso di utilizzare prodotti di un determinato brand a causa di motivazioni legate all’etica o alla sostenibilità.

Questi cambiamenti stanno guidando la comparsa di nuovi segmenti, nuovi prodotti e servizi e nuovi concorrenti.

obiettivi sostenibili

Nel mondo del marketing, è necessario che il cambiamento parta dai CEO e dai CFO, per tradursi, a cascata, in un adeguamento della catena di approvvigionamento e della supply chain, passando per la nuova figura del Chief Sustainability Officer.

Le aziende “peggiori” in questo senso, creano strategie di marketing intorno ai magri investimenti nella sostenibilità con operazioni di puro greenwashing, con il misero compito di comunicare al pubblico e agli altri stakeholder il presunto impegno dell’impresa.

Nelle aziende più impegnate, invece, come Unilever e Pepsi, anche il marketing gioca un ruolo centrale nel rimodellare la strategia di mercato in chiave più sostenibile per l’azienda e per l’intera catena di fornitura.

Stephen Mangham, esperto di Branding del Masters of Scale International, riassume bene questa visione quando dice: “Lo scopo del marketing è sempre stato quello di produrre crescita. Il ruolo dei CMO oggi è quello di produrre una “buona crescita” dove la sostenibilità è un imperativo strategico misurabile e guidato dal cliente“.

Perché abbiamo bisogno di piani di marketing sostenibile

Dopo tutto l’impegno e gli sforzi economici profusi nel marketing che la tua azienda ha affrontato negli anni, quanto credi che il tuo marchio sia “convincente” in termini di sostenibilità?

Secondo il rapporto GfK, solo il 25% dei consumatori è convinto che le aziende dicano loro la verità, mentre il 64% delle persone si fida degli accademici e il 34% si fida dei media.

Il 25% è una percentuale superiore di appena due punti alla fiducia che le persone ripongono in VIP e celebrità. Davvero molto poco.

È ora che i marketer smettano di essere gli spin doctor del marchio e diventino i coraggiosi sostenitori della sostenibilità.

I marketer devono aiutare la loro azienda a trovare i migliori segmenti eco-sostenibili, introdurre e far crescere nuovi prodotti e servizi più verdi, cambiare purpose e raccoglierne i frutti dai clienti, dagli investitori e dagli incentivi governativi disponibili.

L’esperienza di aziende leader come Unilever e Pepsi è che essere veramente sostenibili non è un compromesso tra i profitti e il pianeta, è un viaggio reciprocamente inclusivo che guida una crescita più forte.

Pooja Khosla, vicepresidente dello sviluppo clienti di Entelligent Smart Climate Investing, insiste su questo punto: “Molte aziende stanno lottando per definire l’impatto reale e misurabile delle loro offerte sull’ambiente e sulla società. I marketer possono aiutare a raggiungere questo obiettivo e potenziare la sostenibilità“.

Il pensiero sostenibile deve essere presente nella maggior parte delle aree del piano di marketing: nella mission, nelle proiezioni finanziarie, nella panoramica del mercato, nella SWOT, nell’analisi dei concorrenti, negli obiettivi, nelle strategie, nelle strategie di marketing digitale, nelle risorse, nellle azioni e nella misurazione dei risultati.

Così facendo, si sviluppa un percorso di crescita migliore per l’azienda in grado di produrre effetti positivi per il cliente, per l’azienda stessa, per il brand, per la catena di approvvigionamento e, soprattutto, per il pianeta.

Sviluppare competenze nella sostenibilità può rappresentare per i marketer anche una svolta professionale: la domanda di personale con competenze specifiche sulla sostenibilità è infatti alle stelle.

Conclusione

I marketer possono giocare un ruolo enorme in questa transizione agendo come i leader del vero cambiamento sostenibile. Devono spostarsi dal bordo al centro della scena impegnandosi nella costruzione di aziende realmente sostenibili e basate su una “buona crescita”.

In tal senso, lo strumento chiave per raggiungere l’ambizioso obiettivo, è partire dalla creazione di un piano di marketing sostenibile.

 

email marketing

Outreach e Digital PR: come scrivere email d’effetto ed ottenere backlink

Ottenere backlink non è un lavoro facile. Lo specialista di Outreach e di link building lo sa bene! Una cosa è però certa, un’email noiosa non ti farà ottenere mai nulla.

Prendiamo quest’email ad esempio:

Quante email simili hai letto nel corso della tua carriera come marketer? Sono quasi sicura che la risposta sia: “Troppe!”

Talmente tante che molte sono finite direttamente nel cestino perché il tempo era poco e le deadline imminenti.

Abbiamo sempre meno attenzione da dedicare alle email che riceviamo, perciò la prima email che mandiamo deve avere tutte le caratteristiche di un’email vincente.

Questa è una lezione imparata sul campo in anni e anni di esperienza come Marketing Specialist. Le mie prime email erano proprio come quella qui sopra… ammetterlo è difficile,  ma dicono che l’accettazione sia il primo passo perciò condivido questo mio errore volentieri. 

Nel nostro campo si scherza spesso dicendo che non facciamo altro che mandare email ogni giorno, e seppur ciò non sia totalmente vero… va detto, in parte lo è! 

Per questo motivo se mi capita di leggere un’email diversa, che si distingue, e mi sorprende in qualche modo, la mia giornata lavorativa diventa automaticamente più interessante.

Cosa bisogna tenere a mente per scrivere email di Outreach d’effetto? In quest’articolo affronteremo alcuni elementi chiave:

  • Consigli utili per scrivere email di Outreach migliori di quella riportata a inizio articolo
  • Per quale motivo personalizzare le email è essenziale per creare relazioni con chi le riceve
  • L’importanza dell’umorismo e del carisma

Iniziamo subito con qualcosa di essenziale.

La vita del Digital Marketer ha bisogno di humour

La nostra professione è senza dubbio la migliore al mondo, ma può sicuramente essere noiosa di tanto in tanto.  

Certo, lo stress e le deadline ci tengono sempre attivi, tuttavia alcune parti del nostro lavoro sono macchinose e non particolarmente ‘fun’. 

Io lo so bene! Lavorando da remoto come Content Writer per Packhelp, un’azienda specializzata in packaging personalizzato, passo le mie giornate nella mia stanza a fissare due schermi e creare contenuti senza poter scambiare battute frequenti con i miei colleghi. 

Non mi lamento, adoro quello che faccio! Ma ogni tanto la vita lavorativa ha bisogno di brio, di stimoli, di scambi che diano una scossa emotiva a giornate a volte blande e ben poco divertenti.

Ricevere un’email diversa, personalizzata, che si distingue, e che mi strappi un sorriso mi renderà felice! Perciò, questo è uno degli obiettivi che pongo per me stessa quando contatto altri marketer o clienti per collaborazioni di vario tipo. 

email personalizzate per outreach e ottenere backlink

Le email personalizzate hanno una percentuale maggiore sia di essere visualizzate, sia di ricevere risposta. Credits: https://sujanpatel.com/business/perfect-outreach-email/

 

Per fare ciò, l’umorismo e il non prendersi troppo sul serio sono entrambe caratteristiche essenziali. 

Abbiamo voglia di ridere, di scherzare, di onestà e trasparenza. Nella vita come a lavoro. 

Le nostre email devono rispecchiare tutto ciò e mostrare chi siamo! Del resto, se il contatto va a buon fine, avremo diverse altre email da scambiarci prima di ottenere il nostro obiettivo.. quindi dare un’immagine non veritiera di noi stessi è in realtà controproducente, non trovi?

Come scrivere email di Outreach d’effetto ed ottenere backlink: 6 consigli utili

Dopo questa introduzione decisamente troppo lunga, direi che è ora il caso di parlare dei passaggi effettivamente utili per scrivere email di Outreach che ti facciano ottenere backlink, guest post, collaborazioni con influencer o qualsiasi cosa tu voglia (nel limite del possibile, si intende!).

1. Capire chi contattare è fondamentale

È abbastanza facile oggigiorno trovare i contatti che ci servono online. Tuttavia, se il sito dell’azienda in questione non rende questo step ‘easy peasy’, ci sono diversi tool da poter utilizzare.

Il mio preferito è Hunter.io: basta inserire il link del sito e questo magico strumento ti darà un elenco di email per ogni componente di quell’azienda o dipartimento.

hunter.io gif: outreach e backlink

Hunter.io in azione

Una volta ottenuta la lista, bisogna decidere chi contattare!

Le possibilità sono spesso molteplici, ma non tutte rappresentano la scelta ideale per raggiungere il tuo scopo. Solitamente, optare per scrivere al dipartimento più affine è la cosa più adatta. Se vogliamo ottenere backlink, i dipartimenti di Marketing e PR sono ideali.

Tuttavia, i dipartimenti di Customer Service possono spesso essere una buona opzione! Infatti, questi non sono abituati a ricevere email simili ogni giorno, quindi ci sono maggiori probabilità che le notino e le passino poi a chi di competenza all’interno dell’azienda! 

Infine, se ci si sente coraggiosi, si può sempre puntare a scrivere direttamente al CEO. Funziona! È così che ho ottenuto la mia chance di scrivere un guest post qui (shoutout a Mirko per avermi messa poi in contatto con Fabio!)

Ad ogni modo, è importante tenere a mente che qualcuno troverà le tue email poco professionali, e tendenzialmente da queste persone non riceverai risposta. Tuttavia, dicono spesso che “il rifiuto è ridirezione”, perciò forse è meglio così! Del resto, chi ha voglia di collaborare con persone troppo serie che non condividono il nostro senso dell’umorismo stellare!

2. Sperimenta con il soggetto della tua email di Outreach

Secondo uno studio, il 47% delle persone decide se aprire un’email in base al suo soggetto.

Questa cosa non è sorprendente. Oggi infatti leggiamo il soggetto dell’email in primis, e da li decidiamo o meno di aprire l’email e dedicare 2 minuti della nostra giornata estremamente piena a quel testo.

Perciò, se il soggetto non funziona, avrai sprecato tempo.

Personalmente, utilizzo spesso a rotazione soggetti per email che so essere d’effetto per l’obiettivo specifico che voglio ottenere. 

In generale però, ci possono essere diversi approcci: 

  • Andare controtendenza scrivendo come soggetto (nessun soggetto) e provocare sentimenti di nostalgia in chi riceverà la tua email, che ormai non ricorderà nemmeno più i tempi in cui il soggetto dell’email non era per nulla rilevante.
  • Puoi mostrarti sicuro di te, pur restando umile: “Un’email che vale la pena leggere!” o “Ti farò una proposta che non potrai rifiutare!” sono opzioni viabili. L’ultima è perfetta per interlocutori che sapete essere grandi fan del “Padrino”! Non ho visto nessuno dei film eppure questo soggetto è un icebreaker che per me ha funzionato in diverse occasioni nel corso degli anni (‘fake it till you make it’, come dicono in inglese!)
  • La trasparenza ha sempre il suo perché: “Scambio di link reciproco” e varianti simili sono anch’esse efficaci, nella maggior parte dei casi.

3. Presta attenzione alla struttura della tua email

Il format della tua email è molto importante! Nessuno ha voglia di leggere email troppo lunghe, con un testo accorpato e per nulla invitante.

struttura email outreach e backlink

L’aspetto visivo dell’email conta, soprattutto considerando che la tua email è spesso inaspettata e non ha inizialmente valore apparente per chi la leggerà.

Perciò, per quanto ovvio, ricordati di lasciare spazi adeguati tra una frase e l’altra, dare rilevanza agli elementi importanti usando il grassetto o sottolineando le parti chiave, e assicurati che l’aspetto della tua email sia funzionale nel complesso. 

Creare una struttura per il tuo contenuto che sia invitante è essenziale! Non vorrai mica che la tua email finisca nel cestino al primo sguardo.

4. Vai dritto al punto

L’onestà e la trasparenza sono la chiave per tutto.

A questo proposito, è importantissimo rispondere a ipotetiche domande che i tuoi interlocutori avranno: 

Chi sei?

Per chi lavori?

Perchè mi stai scrivendo? 

Queste sono solitamente le prime 3 che ci balzano in testa quando riceviamo un’email da colleghi marketer. 

Perciò, dopo una breve frase introduttiva che catturi l’attenzione e imposti il tono per la tua interazione, sii chiaro e diretto. Vuoi ottenere backlink? Dillo. Vuoi scrivere un post sul loro blog? Proponilo. Qualsiasi sia l’obiettivo, rendilo c r i s t a l l i n o. 

Non c’è tempo da perdere, nè voglia di perderne. Spiega chi sei e cosa vuoi ottenere con la tua email in maniera concisa e diretta. Chi riceverà l’email te ne sarà riconoscente e probabilmente sarà più volenteroso di aiutarti ad ottenere backlink o raggiungere il tuo obiettivo, qualsiasi esso sia. 

Infine, anche in questo caso, non dilungarti. La voglia di parlare del packaging ecosostenibile che offre Packhelp, o del fatto che sia stata nominata azienda n.1 in Europa nella graduatoria Deloitte Technology Fast 50 2020 è sempre tanta. Tuttavia, questi dettagli non sono sempre rilevanti e spesso allungherebbero le mie email di Outreach, senza aggiungere valore alcuno.

5. Sii coordiale: l’umorismo non è mai sinonimo di maleducazione.

Ricorda che stai cercando di ottenere qualcosa e il tuo obiettivo è fare una bella impressione e catturare l’attenzione, strappando magari un sorriso qua e là.

Usare l’umorismo e il carisma come armi non deve mai risultare maleducato. Resta umile, ma determinato e vedrai quante porte ti aprirà il mondo!

Questo elemento è importante anche al momento dei saluti iniziali e finali. Sicuramente non vorrai optare per locuzioni tipo ‘Gentile dottore’ e simili, ma va da sè che neanche ‘Bella lì!’ o ‘Ciao cara!’ funziona…

Trova il giusto compromesso tra ‘sono una persona amichevole ed alla mano, ma al contempo un professionista di marketing che ti sta proponendo una collaborazione di valore’, mi raccomando! 

email personalizzate per outreach e ottenere backlink

Le email personalizzate vengono aperte il 26% in più di quelle standard. Credits: https://www.campaignmonitor.com/resources/guides/email-marketing-new-rules/

6. Personalizza la tua email

Le email personalizzate, di qualsiasi tipo, solitamente vengono aperte più spesso: il 26% in più secondo diversi studi sull’email marketing. 

Perciò, se puoi, rendi l’email il più personale possibile. 

Una volta deciso a chi mandare l’email, fai un po di sano internet stalking! Grazie alle piattaforme social e LinkedIn potrai scoprire dettagli interessanti da usare per la tua email, senza risultare invadente.

Questo consiglio è, a mio avviso, soprattutto rilevante per chi lavora in Influencer Marketing.

Gli influencer ricevono centinaia di email al giorno per collaborazioni di vario tipo, e dovendo scegliere, valuteranno aziende che mostrano di tenere ad avere davvero loro per sponsorizzare un prodotto, piuttosto che una figura qualunque.

Un’email generalizzata darà l’idea di un brand poco attento ai dettagli e poco interessato all’influencer in questione come individuo, oltre che come mezzo di strumento pubblicitario e potenziale collaboratore. Perciò, fai le tue ricerche e dimostra di sapere a chi ti stai rivolgendo. Farà una differenza enorme, vedrai!

Ho inviato la mia email. Ora?

Follow-up. Follow-up. Follow-up. 

Mandare email di follow-up nelle settimane successive è importante! Magari la tua email è vincente, ma la persona che hai scelto di contattare era in vacanza, o troppo impegnata con progetti e deadline imminenti e si è persa il brio di leggere la tua email. 

Ricontattali nelle settimane successive e ricorda loro che vuoi ottenere backlink, ed hai una proposta valida da fare! Secondo uno studio, solo il 30% delle persone interessate risponderà alla tua prima email. Diverse altre risponderanno alla seconda, terza, quarta o addirittura, come dimostra il grafico qui sotto, all’ottava email di follow-up. 

follow-up in outreach

Credits: https://sujanpatel.com/business/perfect-outreach-email/

Pare che rincorrere le persone non sia una strategia potenzialmente valida solo nel dating!

Il succo è, non mandare email di follow-up può precluderti dall’ottenere backlink o la collaborazione che desideri, mentre il margine potenziale di successo nel mandarle è del 70%… quindi non ci sono scuse. Va fatto! 

Ottenere backlink non è mai stato così facile

Ora che ho condiviso alcuni degli accorgimenti a mio avviso necessari per scrivere un’email d’effetto e fare Outreach nel modo efficace, non ti resta che sperimentare! 

L’unica cosa da fare è provare: diverse combinazioni di email funzioneranno per diversi scopi e diverse aziende

Chissà, magari anche tu avrai modo di scrivere un guest post per uno dei blog che leggevi sempre da inesperto di marketing. 

Se puoi sognarlo, puoi farlo… o meglio, se ci provi, magari ci riesci!