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  • Il fenomeno Escape Room: dal Team Building ai giochi da tavola

    Non sono semplici giochi: stimolano la creatività e aiutano a migliorare il lavoro di gruppo

    28 Agosto 2020

    • Le Escape Room sono arrivate in Italia solo nel 2015 diventando subito un fenomeno di successo.
    • Non solo intrattenimento ma anche un valido strumento di Team Building.
    • Un’idea intermediale che si è sviluppata anche nel mondo dei libri e dei giochi in scatola.
      Sei in una Escape Room, a un metro da te trovi un lucchetto che chiude una cassa. Per trovare la combinazione hai solo un foglio di carta con scritto: “Trova l’ultima cifra della serie numerica e utilizza il codice per aprire il lucchetto – 4 7 5 6 ? Quella appena descritta è una classica situazione da Escape Room, fenomeno che sta crescendo sempre di più ampliando i propri orizzonti nelle applicazioni più varie: dagli strumenti di team building ai libri passando anche per i giochi in scatola. Ma andiamo con ordine.

    Cosa sono le Escape Room?

    Per Escape Room si intende un gioco in cui i partecipanti devo sfruttare le loro abilità logiche, deduttive e fisiche per riuscire a risolvere una serie di enigmi che li porteranno alla vittoria: uscire dalla stanza prima dello scadere del tempo. Stranger Things escape room Si tratta, quindi, di un “gioco evento” in cui i giocatori si trovano fisicamente all’interno di una stanza (a volte possono essere anche più di una o, addirittura, un intero edificio o area). Le stanze sono sempre a tema, si va dall’horror all’avventura passando anche per stanze ispirate alle serie tv più famose come Stranger Things o La Casa di Carta. Come fenomeno, quello delle Escape Room, prende spunto da diversi format televisivi degli anni ’80 / ’90 in cui i concorrenti erano messi alla prova con giochi di abilità e logica. Un esempio tutto italiano è il programma di Rai 1 Luna Park (andato in onda dal 1994 al 1997). Altro elemento di ispirazione sono stati i numerosi videogame “punta e clicca” dove si dovevano risolvere indovinelli utilizzando gli oggetti. Un esempio il famosissimo The Secret of Monkey Island del 1990. Monkey Island La prima Escape Room nacque nel 2008 dalla mente di Takao Katoe, si svolgevano all’interno di bar e locali dove venivano inseriti oggetti e indizi. In Europa arrivarono nel 2011, prima in Ungheria. In Italia arrivarono nel 2015, prima a Torino e poi in tutte le principali città.

    Escape Room in Italia: alcuni dati

    Escape Room in Italia, i dati Fonte: www.nonoia.it

    Team Building in una Escape Room

    Oltre ad essere un ottimo passatempo con gli amici, le Escape Room sono anche ideali per attività di team building. Grazie alla loro struttura, sono perfette per rafforzare il team e vi spieghiamo perché: 

    Stimolano il pensiero laterale

    Le Escape Room ci proiettano in un mondo straordinario rompendo la routine lavorativa. Il team viene catapultato fuori dalla comfort zone dell’ufficio in una situazione fantastica, misteriosa o horror. Inoltre gli enigmi proposti sono spesso risolvibili solo se si ribaltano i normali schemi logici: mettere i giusti cappelli sulla cappelliera seguendo le foto poste sul muro di fronte, trovare il codice di un lucchetto sfogliano un libro o ancora ruotare delle manopole per aprire una porta segreta.  Questo approccio stimola il pensiero “fuori dagli schemi” e la creatività mettendo in luce aspetti nascosti dei membri del nostro team. Possiamo scoprire che il nostro vicino di tavolo è bravissimo con gli anagrammi e la nostra collega è abilissima a trovare gli oggetti nascosti.

    Obiettivo comune, collaborazione necessaria

    Nell’ambiente lavorativo, solitamente, si hanno obiettivi specifici: ognuno di noi ha delle mansioni da svolgere e delle responsabilità individuali. In una Escape Room no. O tutti vincono o tutti perdono, non ci sono mezze misure. Tutto il team deve necessariamente fare gioco di squadra per poter vincere, sabotare gli altri vuol dire perdere e anche non impegnarsi attivamente.  Power rangers team building

    Addio agli schemi gerarchici

    Come abbiamo detto prima, le Escape Room ci portano all’interno di realtà particolari: una casa infestata da spiriti maligni, un laboratorio del 1800, il sottosopra di Stranger Things. In un contesto come questo anche le dinamiche di ufficio crollano. In una Escape Room cambiano le dinamiche tra persone, il modo di parlarsi e anche quello di “dare gli ordini”. Non ci troviamo più a lavoro ma in un ambiente totalmente differente dove, in pochissimo tempo, dobbiamo risolvere intricati puzzle.  Ecco allora che la stagista diventa leader, il capo un abilissimo esecutore e il nostro vicino Nerd il motivatore del gruppo.

    L’importante è riflettere

    Che si vinca o no, le Escape Room sono un importantissimo strumento di analisi e riflessione. Una volta finita l’attività è importante riunirsi e riflettere su quello che è successo: come sono state risolte le difficoltà? In cosa abbiamo perso tempo? Quale aspetto devo migliorare? Quali skill pensavo di non avere e invece mi hanno sorpreso? Non solo, questa esperienza può essere anche molto utile per chi si trova a capo del team: quali sono state le “crepe” del mio team? Su quali abilità il mio team è carente e va rafforzato? Ci sono elementi di disturbo? Quali sono le abilità che non avevo notato nei membri del mio team?

    Escape Room 2.0: dai libri ai giochi da tavola

    Le Escape Room sono diventate, in poco tempo, un vero e proprio fenomeno mondiale, tanto da attirare l’attenzione anche di case editrici di libri e di giochi da tavolo. La casa editrice Il battello a vapore ha da poco distribuito una collana di libri dal titolo Escape Book. Si tratta di una coraggiosa e ben riuscita trasposizione su libro dell’esperienza Escape Room. Le regole, ovviamente, sono state adattate ma il succo resta lo stesso: riuscire a raccogliere indizi per risolvere gli indovinelli e saltare di pagina in pagina verso l’happy ending. Escape room book Abbiamo provato uno dei volumi della collezione, l’esperienza non è niente male: divertente, veloce e immersiva. La difficoltà è ben calibrata e il libro risulta godibile fino alla fine. Paragonarlo ad una Escape Room è impossibile perché si tratta di due esperienze totalmente differenti: da un lato un’attività collettiva e immersiva, dall’altro un’attività più personale. Cambiamo genere con il gioco da tavola Mystery House distribuito in Italia da Cranio Creations. Questo interessante gioco da tavola vuole riportare nel salotto di casa l’esperienza delle Escape Room attraverso la riproduzione tridimensionale della casa da cui dovrete fuggire. Mystery House Il gioco ha appena vinto il Premio Toy Award 2020 alla fiera Spielwarenmesse di Norimberga, il più importante evento del settore dei giocattoli rivolto ad appassionati, startupper e grandi distribuzioni. Mystery House non è il solo gioco a tema, per citarne alcuni della serie Escape Room (sempre di Cranio Creation), che vede diverse ambientazioni come quella Jumanji o parco giochi dell’orrore.  Exit, di Giochi Uniti, è un gioco da tavolo che emula l’esperienza Escape Room con una modalità particolare: il gioco, una volta completato, può essere buttato. Questo perché giocando si vanno a modificare dei componenti del gioco (si aprono delle buste, si strappano delle carte, ecc.). In questo modo il gioco è un’esperienza che può essere vissuta una volta sola (buona la prima!). Il gioco Unlock – Escape adventures, di Asmodee Italia, si sviluppa sia attraverso le carte che con un’app che oltre a fare da timer, svolge la funzione di sblocco degli enigmi. Inoltre, grazie alle musiche coinvolgenti, l’atmosfera è assicurata. Con mani ferme e decise ti avvicini al lucchetto e inserisci la corretta serie numerica: 4 7 5 6 e per ultimo il 3. La soluzione è facilissima, ogni numero è la somma delle lettere del numero precedente. Quattro ha 7 lettere, sette ne ha 5, cinque ne ha 6 e per finire sei ne ha 3. Il lucchetto scatta, apri la cassa e…