Sotto tag Studente di Personas

L’affascinante storia di Netflix che dovresti conoscere

  • Nell’arco di un ventennio Netflix ha cambiato radicalmente tempi e modi di fruizione dei prodotti audiovisivi.
  • Nella realtà dei fatti, la sua nascita non fu esattamente frutto di un colpo di genio.

 

Il “mito” della fondazione di Netflix risale a metà degli anni ’90, quando Reed Hasting, uno dei due founder, si trovava a dover pagare a Blockbuster una penale di 40 dollari per aver restituito in ritardo la videocassetta di Apollo 13. In seguito a quell’episodio, avrebbe iniziato a riflettere sulle possibilità offerte dal mercato dei dvd, allora in ascesa e ancora poco diffuso.

Nella realtà dei fatti, la nascita di Netflix non fu esattamente frutto di un colpo di genio, come ha raccontato Marc Randolph, l’altro founder e CEO di Netflix in un libro di recente pubblicazione, That will Never work.

Le epifanie sono rare. E quando compaiono nelle storie sulle origini, sono spesso troppo semplificate o semplicemente false. Ci piacciono questi racconti perché sono in linea con un’idea romantica di ispirazione e genialità. Ma la verità di solito è più complicata di così.

Quando diedero vita a Netflix, Hashting e Randolph avevano lavorato insieme già per diversi anni da Pure Atria, la software house nella Silicon Valley gestita dallo stesso Hastings, prima che Pure Atria fosse acquisita a sua volta da Rational Software.

Sempre Randolph ha raccontato che la società è stata fondata nel 1997 quando lui e Hastings decisero di creare “the Amazon of something”, e quel qualcosa fu il primo servizio online di noleggio di dvd.

Convertito nell’arco di un decennio dal noleggio allo streaming, Netflix conta ad oggi 151 milioni di abbonati in 190 paesi, con un fatturato di 20,16 miliardi di dollari e un valore azionario di 470,61 dollari (23 settembre 2020).

LEGGI ANCHE: Fase 3: la campagna di Netflix celebra lo “spettacolo” della città che riapre

Il primo servizio Netflix

Nel 1998 Reed Hastings era un imprenditore trentacinquenne che aveva appena venduto Pure, la sua software house, con profitti milionari. Insieme a Marc Randolph, che vantava già ai tempi una brillante carriera come consulente e investitore nella Silicon Valley, aprirono la piattaforma netflix.com, dove si potevano noleggiare online film in formato dvd, che venivano consegnati a domicilio entro 3 giorni lavorativi.

Gli utenti potevano sfogliare una libreria e ricevere il film comodamente a casa a un prezzo accessibile, e poi rispedirlo dopo averlo guardato.

Lanciato inizialmente come “Kibble”, Netflix è un sevizio nativo digitale, che ha offerto una prima alternativa al noleggio tradizionale, mettendo in crisi colossi come Blockbuster.

Nel giro di un decennio, infatti, Blockbuster vide i propri affari crollare, per poi dichiarare bancarotta nel 2010 e sparire completamente dalla circolazione 3 anni dopo.

Netflix-Blockbuster

E pensare che esattamente 10 anni prima il CEO di Bluckbuster aveva liquidato una proposta di collaborazione da parte di Reed Hastings e sempre nello stesso periodo rifiutò di comprare Netflix per 50 milioni di dollari. Ad oggi, Netflix ha una capitalizzazione di mercato di 209,74 miliardi di dollari (luglio 2020).

La svolta streaming

In quegli anni, in parecchi avevano fiutato la nuova opportunità di business, non solo per il noleggio per posta, ma anche per i primi servizi di download a pagamento, Amazon e Apple in prima linea.

Dal lato suo, Netflix ha sempre saputo distinguersi per la personalizzazione del servizio: fin dal 2001 è stata introdotta sulla piattaforma la sezione “consigliato per te”, che utilizzava le valutazione degli utenti per intercettare i gusti e anticipare le scelte.

Ma la vera svolta è avvenuta nel 2007 con il lancio del servizio streaming “Watch now”, che consentiva di guardare istantaneamente film e programmi televisivi sul loro computer. Gli utenti avevano accesso ad un massimo di 18 ore di streaming gratuito, numero variabile in base al piano di abbonamento dell’utente.

Lo streaming fu lanciato inizialmente come plus per gli abbonati al noleggio per posta e accessibile dallo stesso account, ma era chiaro da subito che sarebbe stato il futuro dell’intrattenimento: alla fine del 2007 Netflix aveva 7,5 milioni di abbonati con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.

La debacle di Qwikster

Nonostante le intuizioni fossero quelle giuste fin dall’inizio, la storia di Netflix non è stata sempre una vie en rose.

Nel 2011 Hastings decide di scorporare il servizio streaming da quello del noleggio di dvd, che rese accessibile separatamente, con il nome di Qwuikster. I due servizi avrebbero avuto due account diversi e il piano tariffario sarebbe variato in base al servizio o al pacchetto di servizi selezionato.

In pochi mesi la piattaforma aveva perso circa 600 mila abbonati e le azioni della società metà del valore.

Nonostante ciò, Hastings decise in un primo momento di mantenere una linea dura, tenendo separato il servizio di noleggio, ma circa un mese dopo dovette arrendersi al malcontento del suo pubblico e abbandonare i suoi piani per Qwikster.

Il 2017 è un altro anno nero per Netflix

Anche il 2017 è stato un anno tutt’altro che roseo. All’inizio dell’anno Netflix introduce la funzione di download e subito dopo si ritrova nel mezzo di un’azione legale per la violazione di un brevetto depositato nel 2000, che ha coinvolto anche altre piattaforme tra cui SoundCloud, Vimeo, Starz, Mubi e Studio 3 Partners. La causa fu intentata da Blackbird Tech, una piccola società cosiddetta patent troll, ovvero che non svolge nessuna attività, ad eccezione di detenere brevetti generici per puoi muovere azioni legali contro altre aziende.

Per concludere l’anno in bellezza, Netflix commette un errore, abbastanza grave per un brand del suo calibro che comunica sui social. In un tweet, si rivolge direttamente a 53 utenti che all’inizio di dicembre avevano riguardato quotidianamente per diversi giorni la commedia romantica natalizia Christmas Price.

 

Oltre che per i toni, il tweet ha suscitato parecchie reazioni negative, in quanto ha reso lo spettatore molto più consapevole della precisione con cui le sue abitudini di visione vengono monitorate, sollevando preoccupazioni in fatto di privacy.

Cosa ha in serbo Netflix per il futuro

Come scrive Randolph nel suo libro, “per ogni idea buona, ce ne sono mille cattive”. In effetti, la storia di Netflix è stata un po’ una scommessa fin dall’inizio: quando il progetto era ancora al suo stadio embrionale, nessuno dei due founder sapeva dove sarebbe andato a parare.

Tra le idee che Randolph racconta di aver presentato ad Hastings c’erano: articoli sportivi personalizzati, tavole da surf personalizzate, cibo per cani formulato individualmente per il tuo cane.

Tutto ciò che sapevano è che l’attività che stavano avviando avrebbe coinvolto la vendita online, orientandosi da subito verso un servizio che fossa altamente customizzato. Il sistema su cui è basato Netflix porta sempre in evidenza i contenuti che possono interessare all’utente, in base alle sue interazioni.

Attualmente, molti esperti ritengono che il futuro per Netflix potrebbe non essere così radioso, a causa dell’esplosione di altri servizi streaming emersi negli ultimi anni, che sembrano minacciare il suo dominio.

Ma, che questo sarebbe avvenuto, Netflix pareva saperlo già da diversi anni, ragion per cui nel 2018 ha investito ben 12 miliardi di dollari per la produzione di contenuti originali nella sua libreria, circa l’88% in più rispetto al 2017.

Anche per quanto riguarda i suoi piani per il futuro, l’azienda resta orientata verso la produzione in casa di film e serie tv, piuttosto che sull’introduzione di un sistema basato sulla pubblicità, a cui si è opposta fin dal principio.

L’Amazon Prime Day 2020 si farà: ecco la data

Il Prime Day di Amazon si terrà negli Stati Uniti il 13 e 14 ottobre, come suggeriscono alcune email interne trapelate ieri.

Presumibilmente le stesse date varranno anche per l’Italia, ma la data ufficiale si dovrebbe sapere solo domenica prossima, 27 settembre.

Il gigante dell’eCommerce non ha ancora confermato, infatti, dopo aver ritardato l’originale Prime Day, che di solito si tiene a luglio, a causa della pandemia.

amazon

Il messaggio ai dipendenti

Secondo quanto riferito da TheVerge un’email interna rivolta ai dipendenti confermava che l’evento annuale di shopping si sarebbe svolto nell’arco di 48 ore (come lo scorso anno), tra il 13 e 14 ottobre.

Un’altra comunicazione indicava poi ai dipendenti del magazzino di Amazon che l’azienda non avrebbe accettato nuove richieste di ferie per il 13-20 ottobre, suggerendo che si aspetta che le spedizioni vengano effettuate soprattutto in queste date, con la necessità quindi di avere tutto il personale a disposizione.

Le fughe di notizie confermano comunque la dichiarazione di Amazon, che era stata costretta ad anticipare che il Prime Day avrebbe avuto luogo nel quarto trimestre, dopo che un manifesto promozionale dell’azienda di elettrodomestici Braun con offerte per il Prime Day “a metà ottobre” era stato diffuso online la scorsa settimana per errore.

Amazon Prime Day e Black Friday

Qualunque sia la data, Amazon probabilmente vuole evitare che le vendite del Prime Day e del Black Friday si sovrappongano. Secondo Tamebay, una pubblicazione per venditori terzi di Amazon, gli accordi del Venerdì Nero dovrebbero iniziare ad apparire su Amazon intorno al 26 ottobre e durare diverse settimane.

Anche in passato il Prime Day è iniziato di lunedì, mentre solo l’anno scorso l’omaggio al consumismo è durato due giorni e, secondo le stime degli analisti, il Prime Day 2019 ha fruttato circa 6 miliardi di dollari.

Reuters ha riferito a luglio che la decisione di ritardare l’evento ha fatto sì che Amazon avesse 5 milioni di dispositivi in più, tra cui la sua popolare linea di altoparlanti intelligenti Echo, che avrebbe dovuto vendere con uno sconto, ma il quinto Prime Day annuale dovrebbe includere molte offerte anche per Apple, oltre ai consueti sconti su televisori, computer portatili, abbigliamento e altro ancora.

COVdesign design COVID-19

COVID e Design: come la creatività si incastra con le opportunità post crisi

  • Le crisi portano progresso, sosteneva Albert Einstein e il design italiano è in prima fila per guidare un nuovo rinascimento delle idee, della creatività e del saper fare.
  • I nuovi scenari delineati dalla pandemia possono essere sfruttati per innovazioni e per soluzioni adatte alla nuova quotidianità.
  • Dai pannelli di design in plexiglass alle nuove postazioni di smart working, il genio creativo si fonde con le opportunità post pandemia. Il lato positivo COVID-19 c’è.

 

La storia insegna che l’altra faccia della medaglia delle crisi sono le opportunità. Giusto per rendere il concetto un po’ pop, in questo caso si potrebbe affermare che “si fa quel che si può, con quello che si ha”. Pane per i denti della creatività italiana.

Dovremmo aspettarci un secondo Rinascimento? Possiamo sperarci. Nel frattempo, le case e le cose vengono rivisitate e adattate alle nuove esigenze imposte dai tempi COVID-19.

In effetti, il Coronavirus ha cambiato e sta cambiando il nostro modo di vivere la socialità. Un metro di distanza ci separa da tutti coloro i quali non sono né congiunti, né familiari e il file rouge che muove la nostra quotidianità è il distanziamento sociale. Trasporto pubblico, uffici, stabilimenti, teatri, negozi, ristoranti, riflettono le nuove esigenze comportamentali.

Cambieranno conseguentemente anche gli spazi che viviamo?

Nuovi scenari

Va in scena il COVdesign che punta a risolvere le necessità quotidiane relative alla pandemia. Scenari noti messi in discussione, nuovi gesti, nuove prospettive che alimentano anche la progettazione di interni e il disegno industriale.

Smart working e mascherine fanno sì che sia attribuito un senso diverso a progetti e oggetti. È ragionevole, dunque, pensare che l’emergenza COVID-19 stia riplasmando case, uffici, città e infrastrutture?

Nonostante i pareri divergenti delle archistar, si fanno spazio alcune innovazioni d’artista al passo coi tempi. Aziende e design sono all’opera.

Il desginer Matteo Cibic, per esempio, firma la collezione COV e lancia alcuni tra i progetti italiani più interessanti legati alla pandemia. Li chiama “fancy transparent socializing panels”, i paraventi di design per essere protetti senza sentirsi isolati, utili soprattutto negli open space.

covid

C’è poi Christophe Gernigon, che con l’idea del “distanziamento socializzante” sperimenta sospensioni isolanti di plexiglass, per restare seduti a tavola in piena sicurezza.

Non mancano le postazioni di lavoro in casa: quinte o angoli per le diverse funzioni, per lavorare da remoto in serenità. Gli spazi domestici vengono dunque riorganizzati per improvvisare postazioni ufficio.

LEGGI ANCHE: Home Working: le nostre case sono pronte al lavoro da remoto?

E ancora una volta i designer si sbizzarriscono: dalla cosiddetta plancia di comando di Patricia Urquiola alla postazione operativa con vista sul Mediterraneo di Metz e Racine, le soluzioni sono molteplici e super creative.

Design in numeri

Nonostante le opportunità da cogliere un po’ giocoforza, la crisi COVID-19 ha inferto un duro colpo al mondo del design e, in maniera particolare, al comparto legno-arredo. In effetti, le micro imprese del settore hanno perso ad aprile 2020 il 72% del fatturato, assistendo ad un calo della domanda interna ed esterna.

In Italia sono 47.447 le unità locali che operano nel settore legno e mobili, dove in molte delle quali è alta la vocazione artigiana. È da questo tessuto e dell’attività dei maker che nascono creatività e innovazioni. Creatività messa alla prova già durante l’emergenza sanitaria, quando Christian Fracassi (maker e CEO di Isinnova) trasforma la famosa maschera di snorkeling di Decathlon Easybreath in un respiratore, utilizzando la stampa 3D.

LEGGI ANCHE: Design (Digital) Fair: come sono cambiati gli appuntamenti della creatività

covid

Il progetto di Isinnova ha poi ispirato anche un giovane tecnico antincendio di Ravenna, Ottavio Giannella, che ha ideato un raccordo che collega comuni maschere antigas da lavoro a ventilatori polmonari.

Il lato positivo

L’intento non è solo quello di descrivere ciò che il design può fare per rispondere al post COVID-19, ma è di dimostrare come designer e maker svolgano un ruolo fondamentale, soprattutto in tempi di crisi.

In effetti, il design in Italia è nato negli anni ’50 proprio dalla voglia di riscatto post-guerra e, da allora, ha sempre rivestito il ruolo di decodificatore delle necessità umane, nonché di traspositore dei bisogni e desideri dell’uomo nella realtà che lo circonda. E non si limita ad intervenire sull’esteriorità delle cose, ma ne investe anche la funzionalità e il profilo semantico.

Durante quei tempi, non si trattava di progettare oggetti nuovi, ma di sfruttare ingegno e creatività per rispondere ai problemi quotidiani. Ne sono testimonianza la Vespa, la macchina da scrivere Lexicon e la moka Bialetti. Oggetti che rappresentano come le minacce più gravi possano costituire un’opportunità per l’innovazione e la collettività.

covid

Dunque, nella società in cui ci troveremo a vivere post Covid-19, con le sue diverse e mutate esigenze, il design sarà un fondamentale strumento di adeguamento della realtà ai bisogni ed alle aspettative umane.

Chi l’avrebbe mai detto che COVID-19 e design sarebbero stati una perfect combo? Pensarla così aiuta a guardare il lato positivo della pandemia. Per il Rinascimento rimaniamo fiduciosi.

week in social

Week in Social: dallo stop a TikTok e WeChat alla Business Suite di Facebook

Sì, è successo davvero. Dopo settimane in bilico e in attesa di un accordo che salvasse le operazioni della piattaforma video in un mercato importante come quello statunitense, alla fine Trump ha tenuto fede all’ordine esecutivo e da domani non sarà più possibile scaricare TikTok e WeChat dagli app store US.

Ma nel mondo dei social questa settimana non è successo solo questo. Come ogni sabato, abbiamo raccolto per te le principali notizie e novità del settore, per un recap da veri Specialist.

Universo Facebook

Facebook ha lanciato Business Suite. Si tratta di una nuova dashboard per aiutare le aziende a gestire la loro attività su Facebook e Instagram sia da desktop che da mobile.

Attualmente, Business Suite include strumenti come quelli dedicati alla pubblicazione, alla messaggistica, agli insight e le funzionalità pubblicitarie, migliorando l’esperienza di gestione di un’azienda attraverso le applicazioni del social.

Per iniziare a usare Business Suite, che sarà rilasciato gradualmente da settembre bisogna collegare prima gli account Facebook e Instagram, se non lo sono già. Una volta fatto ciò, sarà possibile sfruttare le caratteristiche principali del prodotto per:

  • visualizzare gli aggiornamenti e tutti gli avvisi critici, i messaggi, i commenti e le altre attività di Facebook e Instagram che richiedono attenzione all’interno della schermata iniziale di Business Suite, consentendo così di stabilire facilmente le priorità e gestire l’attività aziendale durante l’intera giornata.
  • Programmare la pubblicazione nel feed in modo incrociato tra Facebook e Instagram.
  • Visualizzare gli insight sulla reach, l’engagement e la performance dei post su Facebook e Instagram.
  • Prendere in considerazione la possibilità di sponsorizzare un post per far sì che più persone lo vedano e si impegnino con quei contenuti.

Per accedere a Business Suite, basta accedere all’account Facebook associato all’azienda. Poi, se ne hai diritto, sarai automaticamente reindirizzato a Business Suite quando visiterai business.facebook.com su desktop.

Chi sta già utilizzando l’applicazione Pages Manager su cellulare, vedrà automaticamente l’opzione per accedere a Business Suite. L’opzione non è attualmente destinata a coloro che utilizzano Ads Manager per la pubblicità.

Facebook Creator Studio ha anche aggiunto la funzione ‘Crea post di test’. Secondo quanto raccontato con uno screenshot da Matt Navarra su Twitter, sarà possibile provare fino a 4 variazioni di post, che vengono mostrate ad una piccola % del proprio pubblico.

Dal punto di vista delle funzionalità, Facebook introduce anche Watch su Messenger. La nuova funzione ‘Watch Together’ permette di guardare i video di Facebook con amici e familiari e vedere le loro reazioni in tempo reale attraverso le video chiamate di Messenger e le Messenger Rooms.

Intanto Facebook ha anche annunciato nuove regole per i gruppi. Dopo vari report su come questi spazi facilitano la diffusione della disinformazione e dei discorsi di odio, il social rimuoverà i gruppi nei quali si incita la violenza e ridurrà l’esposizione di quelli che condividono ripetutamente contenuti classificati come fake.

La misura arriva anche in seguito all’ultimo boicottaggio da parte di alcune celebrità di fama mondiale come Kim Kardashian e Leonardo Di Caprio.

Novità su Instagram

Instagram aggiunge le didascalie automatiche per i video di IGTV. La funzione si colloca nell’ambito di un più ampio sforzo per migliorare le sue opzioni per i caption, basato sull’AI e per ora disponibile in 16 lingue.

In arrivo anche una funzione per le FAQ su Instagram. La piattaforma sarebbe a lavoro su una feature di domande frequenti per gli account Business che consentirebbe una risposta più immediata ai quesiti dei follower.

Nuove opzioni su WhatsApp

L’app di messaggistica istantanea sta testando una funzione per permettere agli utenti di impostare diversi background per le diverse chat.

Mondo TikTok

Prima di passare alla news più succosa della settimana social, un breve reminder sui dati utili. TikTok infatti questa settimana ha dichiarato per la prima volta il numero di utenti mensili in Europa: 100 milioni.

tiktok

E finalmente eccoci. Trump cancella WeChat e TikTok dagli app Store americani. Dal 20 settembre, infatti, sarà impossibile scaricarle su smartphone le due app o i loro aggiornamenti. Ma la mossa del presidente potrebbe danneggiare anche le aziende USA, in primis Apple e Google.

Dopo molte minacce, alla fine la decisione si è concretizzata, “per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, si legge in una nota ufficiale del Dipartimento del Commercio USA. Secondo il governo i divieti “proteggono gli utenti negli Stati Uniti eliminando l’accesso a queste applicazioni e riducendo notevolmente la loro funzionalità”.

Intanto il Governo è anche in attesa di prendere una decisione sull’offerta proposta di ByteDance e Oracle per le attività statunitensi di TikTok, che nel fratttempo commenta in una nota: “Siamo in disaccordo con la decisione del Dipartimento del Commercio, e siamo delusi dal blocco dei nuovi download da domenica e sul divieto di uso dell’app TikTok dal 12 novembre”.

Pianeta Twitter

Twitter ha diffuso ‘Holiday Hub’. Si tratta di un mini-sito con lo scopo di aiutare i marketer a prepararsi per la stagione delle vacanze invernali, con consigli e strumenti per mappare le loro campagne.

Twitter testa anche gli audio clip nei messaggi diretti. Dopo aver rilasciato una funzione per aggiungere clip audio nei tweet nel mese di giugno, il social sta ora testando i DM audio con alcuni utenti in Brasile.

Galassia YouTube

YouTube offre nuovi strumenti pubblicitari. Con l’aumento del tempo di visione dei contenuti della piattaforma sugli schermi delle home TV, il gigante del web ha aggiunto alcuni nuovi tool per aiutare gli inserzionisti a raggiungere segmenti di pubblico più specifici.

YouTube lancia ‘Shorts’ in India. La piattaforma video ha annunciato il prossimo lancio della funzione in stile TikTok. Si tratta per ora solo di una versione beta.

Intanto la piattaforma video pianifica anche il lancio delle conversioni Engaged-View per la fine dell’anno. Misureranno quando qualcuno guarda almeno 10 secondi di un annuncio skippable e si converte, entro un numero di giorni prestabilito.

In breve dai social

Il primo video musicale girato su Snap Spectacles. Il clip è stato realizzato per accompagnare il singolo di Bosco “4 luglio” ed è tutto basato sugli effetti di realtà aumentata di Snapchat.

I nuovi trend su Pinterest. Il social ha rilasciato alcuni dati sulle principali tendenze in quest’ultimo trimestre del 2020. I pinner continuano a riflettere soprattutto su crescita personale e benessere mentale, con significativi picchi sui temi legati alla “positività” (+64%).

pet-influencer-hamlet-piggy-ninja-marketing

Fenomeno Pet influencer: ecco chi sono gli animali più seguiti di Instagram

  • Lo avresti mai detto che sui social ci sono animali che hanno più follower degli umani?
  • I pet influencer più seguiti guadagnano grazie a collaborazioni con brand come Google, Mercedes Benz e Purina che sborsano cifre esorbitanti per i loro scatti.
  • Ecco chi sono i più seguiti. No, non c’è solo il cane della Ferragni!

 

Instagram si sa, è il social che mette in mostra l’ego di ognuno, diventato ormai il regno degli influencer. Facile farlo studiando pose e provando il profilo migliore. Meno facile, ma di sicuro più soddisfacente, è mettere in posa il proprio amico peloso. Lo avreste mai detto che sui social ci sono animali che hanno più follower degli umani?

I pet influencer più seguiti addirittura guadagnano grazie ai loro musetti, ai loro teneri difetti e anche grazie al loro temperamento davanti alla macchina fotografica. Infatti non poche sono le collaborazioni con brand come Google, Mercedes Benz e Purina che sborsano cifre esorbitanti per i loro scatti. Sembra un’assurdità eppure c’è una motivazione: quella della stretta relazione tra marketing ed emotività.

Una bella immagine soprattutto se tenera, richiama infatti sentimenti buoni, caldi e di felicità. Una semplice o per quanto banale foto di un cucciolo scatena nella maggior parte delle persone un senso di serenità e questo i brand lo hanno capito molto bene, cogliendo subito l’occasione per tentare e persuadere lo spettatore attraverso nuovi canali emotivi e psicologici.

Ecco chi sono gli animali più seguiti, i più simpatici e i più teneri.

Jiff Pom, il pet influencer più seguito – 10 milioni di follower

Jiff sembra un orsacchiotto ma è un cucciolo di Pomerania ed è tra i primissimi pet influencer più famosi al mondo. Il cagnolino, oltre che comparire in un video della cantante Kate Perry, vanta molte partnership con famosissimi brand, tra cui TikTok, Target e Banana Repubblic. Per ogni suo post sui social Jiff guadagna circa 45 mila dollari. Tutti spesi in ossetti da sgranocchiare.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

?

Un post condiviso da jiffpom (@jiffpom) in data:

Nala Cat: – 4,3 milioni di follower

Nala è un gatto meticcio dai curiosi occhioni azzurri. È proprio il suo piccolo difetto di strabismo a renderla famosa. Pluripremiata, è diventata testimonial di una linea di mangime che prende addirittura il suo nome.

Nala, per ogni suo post guadagna circa 19,8 mila dollari.

 

Doug the Pug – 4 milioni di follower

Si definisce il “re della cultura pop”, Doug è il carlino più simpatico al mondo. Tra un’apparizione come testimonial di Mercedes Benz, Feebreze e Claire’s e un’altra come imprenditore del suo merchandising, la pet celebrity riesce anche a posare per il suo profilo Instagram.

I suoi scatti – che valgono ognuno 17,7 mila dollari – sono buffi, le sue espressioni ironiche e goffe. Indossa parrucche, tutine divertenti e gioca con i suoi amici follower. È facile riconoscerlo anche come guest star ai Country Music Awards come testimonial ufficiale di Dentastix.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

“Me after getting my third coffee of the day” -Doug

Un post condiviso da Doug The Pug (@itsdougthepug) in data:

Juniper the Fox – 2,9 milioni di follower

La dolce volpe rossa nordamericana è stata salvata e introdotta in ambiente umano, un po’ particolare rispetto a quello selvatico. Juniper si mostra sempre sorridente e non teme di passare in secondo piano.

Nel suo profilo, infatti, ospita altri simpatici pet influencer tra cui suo fratello Fig, con cui convive e con cui condivide cibo, morbidi cuscini e forse anche il guadagno di 13,54 mila dollari per ogni loro post.

LEGGI ANCHE: Top model avatar e virtual influencer saranno il futuro della pubblicità?

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Baby Juniper, the forest spirit

Un post condiviso da JUNIPER & FRIENDS (@juniperfoxx) in data:

Tecuaniventura – 2,2 milioni di follower

I bulldog inglesi sono buffi e divertenti di natura. Sono famosi per le loro espressioni imbronciate a causa delle pieghe del muso e per essere goffi anche se pieni di energia.

Questo dog blogger si trova in Russia e si presenta indossando buffe tutine, sicuro verso l’obbiettivo come un vero poser. Ha un muso molto espressivo e proprio come un fashion addicted sembra divertirsi con le diverse mise. Per ogni prova vestito, proprio come i veri influencer, guadagna circa  9,94 mila dollari ed ovviamente è testimonial di diversi brand.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Когда живёшь в большой и шумной собачьей семье, постоянно происходят разные неожиданности. Кто-то пил и разлил воду, кто-то, шутя, погрыз бабушкино кресло. А сегодня, один мохнатый зверь с рыжим носом, совершенно случайно перевернул любимую Карамелькину герань. Но делать что-то надо, пока не вернулась с работы мама. Нужно быстро все убрать и привести дом в порядок. В этом Карамельке помогает Mr. Proper для домов с питомцами. Это – новое средство для мытья полов, которое убирает до 100% грязи от домашних животных и обладает технологией удаления запахов (не маскируя их). А ещё он совершенно безвреден для домов с четвероногими??! И к тому же, средство не оставляет разводов и не требует смывания. Запомните, друзья, про Mr. Proper для домов с питомцам. Карамелька плохого не посоветует! #MrProper #ХозяинНичегоНеУзнает #спонсорPG #dog #englishbulldog #собака #russia #москва #россия #vladivostok #владивосток #vdk #бульдог #английскийбульдог #питер #хабаровск #новосибирск #краснодар #моясобака #собакару #собакадругчеловека #собакаулыбака #собакадруг

Un post condiviso da Bulldog Blogger (@tecuaniventura) in data:

Tuna – 2,1 milioni di follower

Tonno, questo è l’insolito nome per il cagnolino dal sorriso più famoso. Il suo muso visto di profilo ricorda quello di un piccolo squalo a causa della sporgenza dei suoi denti.

Il suo simpatico ghigno lo ha reso così celebre tanto da comparire in svariati meme che hanno fatto il giro del mondo. In più, Tuna collabora con associazioni benefiche per il salvataggio di animali e ha anche un merchandising con una linea di oggetti che porta il suo nome. La sua stramba dentatura gli fa guadagnare circa 9,8 mila dollari a post.

Mr Pokee – 1,8 milioni di follower

Il riccio diventato una leggenda. Un influencer un pò spinoso certo, ma teneramente e sempre di buon umore ci ha mostrato bellissimi paesaggi in compagnia dei suoi a-mici.

Purtroppo Mr Pokee non è più tra noi ma le sue avventure continuano grazie al suo compagno Herbee che porta alto il nome e la fama del suo caro amico.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

On a scale of 1-10 how excited are you for fall? ? Herbee is a solid 10 ? I’d say Audree is about a 6.5 ??

Un post condiviso da The World’s Cutest Adventurers (@mr.pokee) in data:

Pumpkin the Raccon – 1,3 milioni di follower

Pumpink è un procione paffutello, salvato e addomesticato in casa dove vive con i suoi fratelli cani, oltre che con gli umani, ovviamente. Pestifero e divertente, il procione è molto goloso e gli scatti lo ritraggono spesso con le mani nel sacchetto… di patatine, di popcorn e di mirtilli.

Questo simpatico pet influencer non ha contratti di marketing, se non quello con l’associazione benefica Baark, che si occupa di salvataggio animali. Ha però lavorato molto per il suo personal branding tanto da avere ottenuto un libro in suo onore  “Pumpkin: The Raccoon Who Thought She Was a Dog” ed esser apparso in speciali tv americani, dedicati agli animali.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

One day 2020 will be just a memory. Until then #wearadamnmask and wash your hands ❤️

Un post condiviso da Pumpkin The Raccoon (@pumpkintheraccoon) in data:

Diddy Kong e Yeti Kong the Marmosets – 907 mila follower

Diddy e Yeti, che di cognome fanno Kong, sono due minuscole scimmiette di origine sudafricana diventate famose anche grazie al video di LADbible nel 2016.

Sul loro profilo compaiono sempre allegre, le immaginiamo anche un po’ dispettose e che si divertono a compiere azioni vagamente umane. Hanno stretto collaborazioni con Two Hats Beer Company e Klique.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

“I turned 5 today! Having a relaxing birthday bath and then a big birthday treat!! ? ?” – Diddy Kong

Un post condiviso da Diddy Kong & Yeti Kong (@realdiddykong) in data:

Hamlet the Piggy – 368 mila follower

Hamlet è un tenero porcellino ben predisposto a posare come una star. Vanitoso, sfoggia diversi look, parrucche colorate ed eccentrici occhiali da sole. Vive in casa e si comporta come un cagnolino, segno che ogni animaletto ama stare in nostra compagnia e che, anche se non è propriamente opportuno, riesce ad adattarsi in spazi diversi dal proprio habitat naturale.

Hamlet è stato adottato come animale da terapia, aiutando la sua proprietaria nei critici momenti della sua epilessia. Pet influencer insolito, su Instagram vanta sponsorizzazioni per gli snack Tostito, la linea di cuffie NFL di Bose e l’obiettivo iPhone Ollo Clip.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Happy Wednesday! You’re halfway there!

Un post condiviso da Hamlet (@hamlet_the_piggy) in data:

Buckley the highland cow – 74,2 mila follower

Scendiamo molto nella classifica ma anche questa bufaletta merita una menzione, a dimostrazione che tutti possono diventare influencer. Buckley è rimasta orfana appena nata e accudita nella fattoria della sua famiglia umana vive insieme a sua sorella, la capretta Ralphy. Un esempio di grande amore, non solo quello umano ma anche quello tra specie diverse.

Questa bella storia d’amicizia è raccontata anche nel libro A true story about kindness, friendship and being yourself. La natura mostra amore e non fa distinzioni di razza o identità. Bisognerebbe prenderlo come esempio.

buckley-and-ralph-pet-influencer-book-ninja marketing

Matilda – 386 mila follower

Menzione particolare per un pet influencer tutto italiano. Il bulldog francese di Chiara Ferragni, non poteva non seguire le orme della sua famosa proprietaria. Il profilo di Matilda non spicca però per le sue qualità fashion o per pose particolari. Gli scatti sono semplici e raccontano in modo non spettacolare la sua quotidianità. Insieme a Chiara e al resto della famiglia, ovviamente, che gli fa guadagnare popolarità e like.

Insomma, ci vuole fortuna anche a nascere cane.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Si torna a casa ✈️

Un post condiviso da Matilda Ferragni (@matildaferragni) in data:

LEGGI ANCHE: Chi sono gli organic influencer e perché sembrano essere il futuro dell’Influencer Marketing

I maggiori pet influencer italiani

In Italia, altri animali da compagnia che vantano più follower di alcuni influencer umani, sono i cani dei vip che godono della luce riflessa dei loro proprietari più ammirati. Troviamo Audrey, il cane di Donatella Versace con 30 mila follower. Seriosa e dall’atteggiamento composto, come una modella. Con 20 mila ci sono Lilly e Leone, barboncini che non spiccano di particolare bellezza come invece la loro mamma umana Michelle Hunziker.

Mia, Piero e Megan con l’account I Pieri creato dalla loro proprietaria Elisabetta Canalis, hanno raggiunto più di 15 mila follower. Di sicuro il pet influencer più simpatico, e già lo dice il nome, è Gatto Morto. Anche se non è figlio d’arte vanta 11 mila seguaci. Il suo profilo è composto di  frasi sarcastiche e soprattutto da pose da cui trae il suo nome. A pancia e zampe in su. E immobile.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Non svegliate il Gatto che è Morto.

Un post condiviso da Gatt* Mort* ™ (@gatto._.morto) in data:

tiktok

TikTok raggiunge il traguardo di 100 milioni di utenti in Europa

Un anno formidabile per TikTok, nonostante il periodo particolare vissuto dal social negli States, dove – notizia di oggi – sarebbe stato finalmente raggiunto un accordo con Oracle. L’Europa oggi conta, infatti, oltre 100 milioni di utenti attivi al mese sulla piattaforma e l’azienda ha reagito con grande entusiasmo a questo risultato, tanto da comunicare per la prima volta nella sua storia questo tipo di dato.

Per tutti TikTok rappresenta un ambiente dove divertirsi in allegria, in modo autentico, che valorizza le differenze e dove è facile interagire con gli altri.

migliori brand su tiktok

LEGGI ANCHE: Week in Social: da Facebook Campus all’algoritmo di TikTok

Il segreto del successo di TikTok

Il successo è riconducibile all’approccio localizzato che l’azienda ha adottato, impegnandosi a diventare parte del tessuto sociale europeo. Un impegno che si riflette nell’incredibile ricchezza di contenuti e di trend emergenti locali, tra i quali:

  • I video realizzati dagli operatori sanitari o dagli utenti per ringraziarli per il loro lavoro, visualizzati oltre 300 milioni di volte;
  • Il duo hip-hop britannico YoungT e Bugsey, che ha visto decollare la sua carriera quando il brano ‘Don’t Rush’ è stato usato come suono della #DontRushChallenge (oltre 800 milioni di visualizzazioni e ancora in crescita);
  • Le challenge come #respectmysize in Germania o #amoilmiocorpo in Italia, un appello ad abbracciare il concetto di “body positivity” che hanno generato complessivamente quasi 100 milioni di visualizzazioni.

Le iniziative degli ultimi mesi

Per dare una maggiore spinta, ad inizio mese TikTok ha lanciato in Europa il Fondo TikTok per i creator, con un investimento triennale di circa 250 milioni di euro per aiutare i creator a trasformare la loro creatività in un percorso di carriera. Nel giro di sole due settimane si è iscritto oltre il 40% di tutti i creator in possesso dei requisiti, un numero che dimostra il grande coinvolgimento della community.

Infine, durante il picco d’emergenza della pandemia, TikTok ha investito 65 milioni di euro per aiutare le persone bisognose. Una parte del contributo è andato a sostegno degli operatori sanitari in Francia, Germania, Italia e Regno Unito.

A Dublino è stato inaugurato Trust and Safety Hub EMEA, e sono stati nominati una serie di esperti di lunga esperienza nelle posizioni di leadership, per la definizione di policy per i contenuti e la sicurezza degli utenti,  integrati nel contesto e nella cultura locali. In Irlanda ha sede anche il nuovo Data Privacy team europeo, che ha l’obiettivo di assicurare i più alti standard nella protezione dei dati sotto la supervisione del Data Protection Officer.

testate giornalistiche tiktok

LEGGI ANCHE: Fondo TikTok: 60 milioni per far crescere il talento dei creator

Infine, TikTok ha annunciato l’intenzione di creare un data center in Irlanda entro il 2022, un ulteriore investimento da 500 milioni di dollari che creerà centinaia di posti di lavoro grazie a un centro destinato a diventare la “casa” dove verranno archiviati i dati degli utenti europei.

facebook campus

Week in Social: da Facebook Campus all’algoritmo di TikTok

Il mondo dei social media è sempre in movimento, si sa. E tra una notizia e un aggiornamento, è bene restare al passo per non rischiare di non trovare più il tasto del Business Manager su Facebook!

Sì, ce lo avete scritto in tanti nei commenti dopo il nostro articolo sul nuovo layout desktop del social e non potevamo non dare voce alle vostre proteste.

Ma nonostante questo dubbio amletico, andiamo avanti e continuiamo a seguire tutte le ultime novità. Eccole qui per voi!

nuovo layout facebook

Universo Facebook

Facebook delinea nuove misure per le elezioni presidenziali americane. Le azioni aggiuntive puntano a proteggere gli elettori dalle manipolazioni dovute a fake news e deepfake. Ai post saranno quindi aggiunte una serie di etichette informative.

Nel frattempo Facebook non ferma il suo processo di integrazione tra le varie piattaforme di sua proprietà e ora sta permettendo ad alcuni utenti di visualizzare le storie di Instagram su Facebook. Si tratterebbe di un test che potrebbe presto concretizzarsi in una nuova funzionalità.

Arrivano anche nuovi strumenti per Facebook Watch. Il social ha aggiunto alcuni tool di personalizzazione per guardare, segnalare video organici e ricevere insight sulle loro performance. Utili e da conoscere se si sta puntando su questa strategia.

Facebook Watch, infatti, secondo gli ultimi dati rilasciati ha raggiunto oltre 1,25 miliardi di visitatori mensili. Il social network ha ripercorso gli ultimi aggiornamenti sia per gli spettatori sia per i creatori di contenuti che hanno permesso la crescita, tra cui una migliore navigazione, la cura dei contenuti da parte di esperti e un machine learning più intelligente.

E ancora Facebook ci darà altri modi per esportare foto e video all’interno dell’iniziativa sulla portabilità dei dati della piattaforma: ora per gli utenti sarà possibile esportare i propri contenuti pubblicati anche tramite Dropbox e Koofr, oltre che con Google Photos.

Infine, l’ultima notizia è quella relativa ad un ritorno alle origini di Facebook, che ha lanciato “Campus”, uno spazio dedicato agli studenti del college, proprio come l’originaria versione del social.

Nel frattempo su Instagram…

Nel feed principale di Instagram comparirà anche la visualizzazione dei “Reels suggeriti”, mentre a breve sarà lanciata un’analisi mensile delle tendenze di questo nuovo formato.

Instagram sta anche testando alcune variazioni per la visualizzazione di Reels e tab Shop. Dopo aver recentemente lanciato una scheda dedicata alla nuova funzione video nella schermata iniziale in India, vuole ora esportarla anche in tutte le altre regioni in cui Reels è già disponibile.

Pianeta TikTok

TikTok aderisce al Codice di Condotta contro l’incitamento all’odio online. L’annuncio, a firma di Cormac Keenan, Head of Trust and Safety EMEA, punta a sottolineare la sicurezza della piattaforma come spazio creativo per la community, dopo che il video di un suicidio ha iniziato a circolare sul social.

La piattaforma ha anche introdotto Stitch, un’opzione che consente ai creator di ritagliare e integrare le scene dei video di altri utenti nei propri. Nella didascalia è possibile attribuire i credit con un collegamento diretto al video originale.

Infine, TikTok ha condiviso nuove informazioni sul funzionamento del suo feed. Quello che diventa più chiaro è che la piattaforma si tara sulle preferenze dell’utente da subito e mira ad evitare ripetizioni come vedere più video con la stessa musica o dello stesso autore.

Forse anche per questo ad agosto l’app è stata ancora una volta la più scaricata tra quelle che non riguardano il gaming.

LEGGI ANCHE: TikTok apre il suo algoritmo e sfida i concorrenti a fare lo stesso

week in social

In breve

LinkedIn Stories. Il social testa un’opzione per aggiungere link nei contenuti effimeri. Attraverso swipe up sarà possibile accedere direttamente all’URL.

Su Spotify arriva una funzione karaoke. La modalità è ancora in fase di studio e potrebbe rimanere un test per migliorare l’esperienza utente. Ma dopo l’annuncio del rilascio dell’app Twitch Sings di Amazon a gennaio, la nuova feature potrebbe arrivare sui device in tempi rapidi.

ikea e lego

IKEA e LEGO, la partnership che tutti stavamo aspettando

  • IKEA e LEGO finalmente insieme per una collaborazione che coniuga le esigenze di bambini e adulti.
  • Una nuova linea di portaoggetti da utilizzare con qualsiasi elemento LEGO esistente e futuro.

 

È di qualche giorno fa la notizia che ufficializza la collaborazione tra IKEA e LEGO. I due marchi hanno unito le loro forze per creare una soluzione di arredamento giocosa chiamata BYGGLEK.

Composta da una serie di scatole portaoggetti con mattoncini LEGO, la nuova collezione mira a incoraggiare il gioco e infondere più divertimento durante il riordino della casa.

La collezione BYGGLEK sarà disponibile nei punti vendita al dettaglio IKEA in Europa e in Nord America a partire dall’1 ottobre.

Il tema è la vita in casa

Con la convinzione che il gioco renda la casa e il mondo un posto migliore, IKEA e LEGO hanno deciso di rimuovere le barriere al gioco nella vita quotidiana, creando un’esperienza pratica e divertente per bambini e adulti.

Il gioco è il modo più intuitivo e potente per i bambini di imparare e crescere. Tuttavia, i più piccoli e gli adulti hanno spesso punti di vista differenti quando si tratta di gioco e di creatività in casa. Gli adulti hanno spesso la necessità di creare stanze confortevoli e organizzate, i bambini invece percepiscono gli spazi come ambienti stimolanti e creativi in cui desiderano naturalmente giocare, fare una pausa e poi ricominciare a giocare.

ikea e lego

LEGGI ANCHEIKEA Story: da dove nasce uno dei brand più amati di questo millennio

Attraverso l’IKEA Play Report, IKEA ha chiesto ai bambini cosa vorrebbero e il 47% di loro ha affermato di volere più tempo per giocare con i propri genitori. Allo stesso tempo, il 90% dei genitori interpellati, partendo dalla convinzione che il gioco sia una componente fondamentale della vita di ognuno, ritiene che il gioco sia essenziale per il benessere e la felicità.

Nel riordinare e riorganizzare lo spazio dei bambini non solo interrompiamo il loro gioco, ma anche la loro espressione creativa e di crescita.

LEGGI ANCHE: Da Mattel a LEGO, l’inclusività si insegna attraverso i giocattoli

In LEGO Play Well Study 2020, i genitori riconoscono l’importanza di far giocare i bambini, proprio con le loro modalità. 8 genitori su 10 ammettono un gioco disordinato, in questo modo i bambini si sentono liberi di sviluppare la loro creatività (85%). Tuttavia, 1 genitore su 2 si preoccupa che il proprio figlio faccia disordine quando gioca e si sente obbligato a riordinare, anche mentre il bambino sta ancora giocando (51%). 9 bambini su 10 confermano questa teoria, dicendo che i loro genitori dicono loro di rimettere in ordine mentre stanno ancora giocando (90%).

IKEA e LEGO: esplorare, sperimentare, sognare e scoprire

Le scatole BYGGLEK sono dotate di stud LEGO (i “bottoni” che permettono l’incastro tra due pezzi) sia sul coperchio che sul lato anteriore, questo permette di collegare insieme diversi contenitori. Così i bambini potranno integrare i porta oggetti come parte delle loro costruzioni, potranno memorizzare le storie al loro interno e mostrare con orgoglio le loro creazioni sopra di esse.

ikea e lego

“Volevamo creare una soluzione di storage che offrisse un’esperienza divertente e ludica. In IKEA crediamo sempre nel potere del gioco. Il gioco ci permette di esplorare, sperimentare, sognare e scoprire. Dove gli adulti spesso vedono disordine, i bambini vedono un ambiente stimolante e BYGGLEK aiuterà a colmare il divario tra questi due punti di vista per garantire un gioco più creativo nelle case di tutto il mondo” ha dichiarato Andreas Fredriksson, designer di IKEA Sweden.

La collezione BYGGLEK si abbina perfettamente ad altri prodotti IKEA, in questo modo la creatività dei bambini diventando un bel pezzo di decorazione domestica.

ikea e lego

A proposito di questa soluzione creativa Rasmus Buch Løgstrup, designer di LEGO Group, ha dichiarato: “BYGGLEK è riordino e gioco intrecciati. Offre alle famiglie una gamma di prodotti che aiuta a creare spazio e a giocare nella quotidianità, alimentando la creatività, rendendo possibile il divertimento insieme. BYGGLEK offre infinite possibilità, proprio come il LEGO System Play”.

ikea e lego

La linea si compone di quattro diversi prodotti: un set di tre contenitori piccoli, due contenitori più grandi e una scatola contenente 201 mattoncini LEGO per iniziare a giocare.

Non si tratta solo di una semplice scatola con coperchio, è uno scrigno pieno di allettanti idee per giocare. Una casa che puoi arredare, una scala, un kit di costruzione per i più creativi.

lego e ikea

Con BYGGLEK il colosso danese spera di estendere l’esperienza di gioco LEGO fornendo soluzioni di storage creative e divertenti che siano tanto giocabili quanto funzionali.

Così mentre IKEA consolida la sua presenza nel settore giochi, lo scorso luglio il colosso svedese ha debuttato nel campo moda lanciando la sua prima linea di abbigliamento e accessori, chiamata Efterträda. In stretta collaborazione con IKEA Sweden, IKEA Japan ha sviluppato una collezione ispirata e realizzata per la gente di Tokyo. Attualmente la gamma include t-shirt, felpe con cappuccio, bottiglie, ombrelli, asciugamani e borse, tutti stampati con il logo dell’azienda e il codice a barre del suo iconico sistema di scaffali Billy.

Sport 4.0: dall’analisi dei dati al mondo virtuale, la rivoluzione è iniziata

  • Nel 2012 faceva notizia l’utilizzo dei droni sui campi di calcio, oggi i dati sono un elemento fondamentale in moltissime discipline.
  • I numeri da soli non bastano: devono essere analizzati per estrarne valore.
  • Anche la crescita degli eSport è, in buona parte, da attribuire dalla crescente capacità di raccogliere, analizzare e utilizzare dati raccolti durante esperienze reali.

a cura di Thomas Ducato, giornalista di Impactscool

I campi di allenamento dell’Empoli nella stagione sportiva 2012/2013 e nelle tre successive erano abitualmente sorvolati da alcuni droni, che registravano i movimenti dei calciatori dall’alto permettendo all’allenatore di studiare minuziosamente posizione e trame di gioco. L’allenatore in questione era Maurizio Sarri, tra i primi a introdurre questi strumenti nel calcio nostrano.

Da allora la tecnologia si è evoluta in modo esponenziale e diffusa in modo trasversale, a tutti i livelli , grazie anche all’abbattimento dei prezzi che l’hanno resa accessibile anche tra i dilettanti e a livello amatoriale. L’obiettivo principale è quello raccogliere dati che possano supportare le decisioni a 360 gradi, sia sul piano tecnico, atletico e delle prestazioni sportive sia su quello manageriale, amministrativo e finanziario.

Ma l’utilizzo di queste informazioni va anche oltre lo sport “reale”: sono alla base dello sviluppo degli eSport, che negli ultimi anni sono migliorati sensibilmente sul piano delle prestazioni e stanno acquistando un riconoscimento sempre maggiore tanto che è in fase di discussione una loro possibile introduzione alle Olimpiadi.

Ma con tutta questa tecnologia, non si rischia di perdere l’essenza dello sport?

Ne abbiamo parlato con un professionista dei dati applicati allo sport, Carlo Bertelli, fondatore di Kama Sport, e con un grande atleta, il ciclista Matteo Trentin.

I dati nello sport: estrarre valore dai numeri

Come si dice spesso in questi frangenti i dati da soli non bastano. Devono essere aggregati, analizzati e visualizzati in modo corretto per poterne estrarre valore. Si occupa proprio di questo Kama sport, azienda italiana che lavora con dati e tecnologia per il mondo dello sport.

“È un settore in crescita esponenziale, – ci ha raccontato Carlo Bertelli, fondatore dell’azienda – sia per quanto riguarda le applicazioni che ormai hanno raggiunto tutti gli sport, a tutti i livelli, sia per il numero di nuove startup che stanno nascendo e gravitano attorno a questo mondo”.

Il calcio, almeno in Italia, fa da apripista e capofila, rappresentando anche l’emblema di un nuovo concetto di sport, che da pura pratica agonistica si è trasformato in un vero e proprio mercato. “Raccoglie settori diversi, dal maketing alla finanza, dalla salute al mondo degli eventi. – ci ha detto Bertelli – I dati che si possono raccogliere sono molteplici ed è fondamentale riuscire a metterli a fattor comune per estrarre valore. Il nostro lavoro è quello di creare un ecosistema, che raccolta tutti gli attori di questo mercato, che ci permetta di attingere a diverse fonti di dati e di unirle per creare servizi su misura per club e società”.

Nuovi mestieri ed evoluzione tecnologica

I dati sono diventati così importanti che stanno nascendo anche nuove figure professionali, sempre più specializzate nell’analisi dei dati associati al mondo dello sport, una sorta di Sport Data Scientist. “Nei club di calcio professionisti ci sono almeno due addetti all’analisi dei dati, uno della società e uno dello staff tecnico. In società più grandi e titolate, però, il team può arrivare fino a 10 persone. Sull’analisi del dato sono ormai molto attrezzate, mentre faticano a creare innovazione. È qui che entrano in gioco le nuove startup con cui collaboriamo e sviluppiamo tecnologia”.
Dalle telecamere intelligenti ai droni per “di Sarri” studiare i movimenti dall’alto, fino ai sensori per misurare diversi parametri fisici, sono molte le tecnologie entrate nel mondo dello sport: “Con un partner internazionale stiamo lavorando ora anche a un pavimento intelligente, in grado di estrapolare dati in tempo reale a partire dai movimenti degli atleti”.

Il caso del ciclismo

Il ciclismo è sport di fatica, in cui una corretta gestione delle energie può fare la differenza sia nella gara singola sia nelle grandi corse a tappe. Lo sa bene Matteo Trentin, ciclista che oggi corre nel CCC Team, in grado di primeggiare in entrambe le tipologie di corsa. Il campione europeo 2018 e vice campione del mondo 2019, ci ha raccontato come si è evoluto l’utilizzo dei dati nel ciclismo e l’importanza che assumono sia nella preparazione sia in corsa.

“Già una decina di anni fa, quando sono passato professionista, iniziavano a farsi largo nell’ambiente alcuni sistemi di misurazione e analisi. Ma negli anni sono diventati sempre più diffusi e fondamentali. Ci ho fatto anche la tesi di laura – racconta Trentin, laureato in Scienze motorie all’Università di Verona -. Permettono di allenarti in modo sempre più minuzioso, anche e soprattutto grazie all’analisi che viene fatta una volta che la sessione è conclusa e da cui si riescono a estrapolare moltissime informazioni. Prima, per farlo, era necessario andare in centri dedicati, ora questi dati si possono ottenere in modo più semplice”.

E per quanto riguarda le corse? “Le gare di un giorno sono un po’ meno influenzate dai dati, hai le informazioni base che aiutano a regolarsi (quelle fornite da smartwatch o dispositivi indossabili ndr) ma nulla di più. Diversa è la situazione nelle corse a tappe, dove a fine giornata si ha modo di vedere quante energie hai speso e analizzare lo stato di forma di ogni atleta e, sulla base di quello, definire la strategia personale e di squadra per la giornata successiva”.

Il dato alla base degli eSport

Ma analizzare i dati non serve solo a migliorare le performance degli atleti in carne e ossa, ma anche quelle degli sport virtuali. Gli eSports, di cui oggi si parla moltissimo anche per i business che ne derivano, hanno raggiunto livelli incredibili grazie ai dati reali. “Sono i dati raccolti nella “vita reale” – ci spiega Carlo Bertelli – il punto di partenza per ricostruire in modo efficace situazioni e movimenti nei video giochi: questo non vale sono per i videogiochi sportivi, ma anche per quelli di azione come può essere Call of Duty”.

Il mondo del gaming, oltre a essere un mercato ricchissimo (basti pensare che vale più di quello di cinema e musica messi insieme), ha acquistato una rilevanza e un’attenzione mediatica notevole negli ultimi mesi, spinto anche dall’impossibilità di praticare e di assistere agli sport tradizionali a causa delle restrizioni portate dall’emergenza Covid-19. A sperimentare e a misurarsi con gli eSports sono stati anche gli atleti professionisti: dalle corse virtuali di Formula 1 di Leclerc alle partite di basket giocate direttamente dal divano dalle star NBA sono molti quelli che si sono messi alla prova.

Il Virtual Tour the France

Non è stato da meno il mondo del ciclismo, con gli organizzatori del Tour de France che hanno messo in piedi una corsa virtuale che ha coinvolto anche i professionisti. Tra loro anche Matteo Trentin, che ha partecipato a una delle tappe del programma.

“Non sono un sostenitore degli eSport onestamente e il risultato si è visto (è stato tra gli ultimi classificati della tappa in cui ha corso ndr), ma devo ammettere che per noi del ciclismo è stato un buon aiuto durante il lockdown. In generale quello del ciclismo virtuale è un movimento che sta crescendo e credo che il successo sia da attribuire a due fattori. Il primo è la comodità: durante i mesi invernali allenarsi all’esterno può essere complesso, penso per esempio agli atleti che vivono in Paesi molto freddi, come quelli del nord Europa, o agli amatori che finiscono di lavorare quando è già buio e per i quali andare in strada può diventare anche pericoloso. Dall’altra è indiscutibile il grande miglioramento di queste piattaforme. L’aggiunta di una grafica di qualità e i sistemi di competizione aiutano a fare più volentieri un’attività, pedalare sui rulli, che potrebbe essere vista come noiosa o poco stimolante”.

La più nota di queste piattaforme e quella su cui si è corso il Virtual Tour de France è Zwift, realizzata dall’omonima startup Californiana.

Questa consente ad atleti e appassionati di pedalare stando fermi, con i rulli, percorrendo però ambientazioni ricostruite al computer. Il sistema è in grado di raccogliere e analizzare dati che, combinati al peso dell’atleta e all’attrezzatura utilizzata, vengono utilizzati per convertire gli sforzi in potenza della pedalata e velocità. Inoltre, il sistema si adatta al percorso, assumendo un realismo fino a qualche tempo fa inimmaginabile. “Il sistema è intelligente, – ci spiega Trentin – la pedalata diventa più dura o molla a seconda del percorso. È stato addirittura sviluppato un algoritmo che riproduce le condizioni della scia”. Correre su strada, però, è un’altra cosa: “Come prima cosa su strada hai le curve, che qui non ci sono. Inoltre, ci sono elementi esterni che fanno parte di questo sport: essendo outdoor è molto complesso ricostruire le stesse condizioni.  Personalmente ho la sensazione di essere in gabbia, un po’ come un criceto che corre sulla ruota”.

Nuovi modi di fare sport significano anche nuovi modi di imbrogliare: “Come si dice in questi cosi “paese che vai, usanza che trovi”. – scherza Trentin – Si può imbrogliare a carte, come nel ciclismo. Queste piattaforme si impostano in base al peso che è una discriminante importante nel calcolo della potenza: basta barare su quello e si ha un vantaggio considerevole”.

L’essenza dello sport

La tecnologia è parte integrante delle nostre vite e lo sta diventando anche della pratica sportiva, tanto che è stata avanzata la proposta di introdurre gli eSport tra le discipline olimpiche.

In questo modo, però, non si rischia di mettere in discussione l’essenza stessa dello sport?

Il dibattito è acceso e non riguarda solo gli sport virtuali: dalle componenti elettroniche sempre più sofisticate negli sport motoristici all’importanza della scelta dei materiali negli sport invernali, passando per l’utilizzo di sistemi tecnologici a supporto degli arbitri, la domanda è trasversale a tutte le discipline e le risposte diverse a seconda delle correnti di pensiero.

“Credo che questo cambio di paradigma faccia proprio della transizione verso il digitale che riguarda tutta la società. – ci ha detto Bertelli – Al centro di tutto, però, rimangono sempre gli atleti e gli staff tecnici, con il loro talento, dedizione e capacità. Oggi queste devono essere più ampie e comprendere anche nuovi aspetti, ma non credo si stia snaturando lo sport nella sua assenza. Sarebbe diverso se stessimo parlando di atleti con un chip che influisce sulle loro performance, ma non siamo a quel punto”.

Per ora, aggiungiamo noi.

scuola

Back to school: come sarà il rientro sui banchi quest’anno (secondo i social)

  • Dopo mesi di didattica online, quest’anno sarà caratterizzato da un rientro sui banchi di scuola diverso dal solito.
  • Dai social trend emergono nuove forme di insegnamento, con i genitori impegnati a identificare opzioni di apprendimento alternative e soluzioni domestiche anche per la gestione degli spazi.

 

Con le persistenti incertezze legate al COVID, milioni di persone si stanno rivolgendo a Pinterest per affrontare l’imminente anno scolastico, indipendentemente da come si svolgerà. Infatti, anche se in Italia per la maggior parte degli studenti il mese di settembre segnerà il ritorno alla normalità, dopo mesi di didattica online, per altri quest’anno sarà caratterizzato da un rientro sui banchi di scuola diverso dal solito, con ricerche legate alle lezioni da casa arrivate a picchi mai raggiunti in precedenza.

Secondo i dati raccolti da Deloitte, il ritorno a scuola durante la pandemia ha fatto crescere le ansie dei genitori riguardo a salute e finanze familiari in tutto il mondo, portandoli anche a mettere in discussione la qualità dell’istruzione che gli studenti hanno ricevuto questa primavera. La preoccupazione che gli studenti siano rimasti indietro è evidente, con solo la metà dei genitori soddisfatti dell’istruzione fornita.

La stagione di incertezza cambierà con molta probabilità il modo in cui i consumatori affronteranno il ritorno a scuola (e all’università), soprattutto per quanto riguarda i loro acquisti. Sono tendenze che stiamo già ampiamente sperimentando in Italia, dove ad esempio, pare esserci stato un esodo di studenti verso le sedi universitarie del Sud.

Negli Stati Uniti, è stato calcolato che la spesa per il ritorno a scuola dovrebbe raggiungere i 28,1 miliardi di dollari, con una media di 529 dollari per studente nelle famiglie che acquistano abbigliamento, forniture, computer ed elettronica per i bambini fino a 12 anni. In particolare c’è una maggiore enfasi sugli strumenti di apprendimento basati sulla tecnologia.

E in Italia? Un’idea abbastanza completa di come si stiano orientando le scelte di studenti e genitori e di come si stiano preparando al back to school 2020 ce la offrono gli ultimi trend di ricerca sui social.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare la tua azienda su Pinterest

scuola

Il ritorno a scuola su Pinterest

Secondo alcuni dei trend di ricerca più significativi per il back to school su Pinterest, che vedono studenti ed insegnanti proiettati verso un anno scolastico sicuramente differente dai precedenti, emergono nuove forme di insegnamento, con i genitori impegnati a identificare opzioni di apprendimento alternative, tra cui:

Dato l’aumento di bambini che studieranno da casa, crescono anche le ricerche legate all’allestimento di postazioni per domestiche, con i genitori intenti a replicare gli ambienti scolastici:

Gli acquisti legati alla ripresa della scuola evidenziano alcune differenze, come dimostrano le ricerche per nuovi capi d’abbigliamento e quelle relative all’arredamento, che possa consentire ai bambini di svolgere le lezioni anche da casa:

LEGGI ANCHE: Il cambiamento personale influisce anche sull’arredamento della casa?

AltSchool, la buona scuola reinventata dalle startup

L’arredamento in cima ai pensieri per il back to school

Con l’inizio di un anno scolastico senza precedenti, i comportamenti d’acquisto legati al rientro a scuola si stanno modificando, riflettendo questo periodo di cambiamenti ed incertezza. In particolare, le persone si stanno rivolgendo ai social anche per pianificare ed acquistare tutto ciò di cui hanno bisogno per organizzare gli spazi di apprendimento tra le mura della propria casa, come dimostra il recente report di Pinterest. Dai nuovi metodi per organizzare le scrivanie alla ricerca del perfetto arredamento per le stanze, i Pinner guardano fiduciosi ad un anno scolastico produttivo e pieno di ispirazioni, indipendentemente da dove svolgeranno le proprie lezioni.

Di seguito i principali trend di ricerca relativi sia ai Millennial che alla Generazione Z.

Gli studenti universitari si stanno attrezzando per un anno scolastico senza precedenti e le ricerche della Generazione Z relative a nuovi metodi per creare un ambiente in casa che li possa ispirare nello studio sono in forte crescita:

La Generazione Z è in cerca di ispirazioni per l’arredamento, con ricerche per scrivanie specifiche e stili di sedute tra cui:

Anche le ricerche per elementi decorativi son cresciute tra la Generazione Z. Infine, i genitori si stanno concentrando sul creare ed organizzare spazi per consentire ai propri figli di svolgere le lezioni da casa: