• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Design (Digital) Fair: come sono cambiati gli appuntamenti della creatività

    Design fair e design museum vanno in digital. Con un click si possono scoprire i trend del design che verrà e, perché no, chiacchierare con artisti e archistar

    23 Maggio 2020

    • Questo tempo sospeso vissuto in lockdown sta cambiando il nostro modo di vivere, di lavorare, di stare con gli altri e di fruire la creatività;
    • Anche le fiere del design nel mondo, per non rinunciare totalmente agli appuntamenti previsti e promessi, si convertono e vanno online. Così come i design museum;
    • Il digitale, forse, rimarrà un appuntamento anche post Covid-19.
      Chi può è in smart working, università e scuole sono in eLearning, i musei aprono le porte online, le palestre organizzano dirette Instagram e gli aperitivi con gli amici sono su Houseparty. Se tutto è in digitale, erogato così come si dice “da remoto”, possono esserlo anche le design fair? Certamente sì. In effetti, il mondo del design si è trasferito online, con un ricco programma digitale per utilizzare comunque questo strano tempo sospeso. In genere, Covid-19 a parte, gli appuntamenti tanto attesi dai design passionate (e non) vanno da Parigi con la famosa Maison & Object, a Madrid con il suo Design Festival; da Milano con il Salone del Mobile a Miami con Design Miami; da Londra con il London Design Festival a Bologna con Cersaie. Ci sarebbero, ancora, la 3 Days of Design di Copenhagen e la Brussels Furniture Fair. Insomma, le fiere della creatività in un anno sono più di quelle che vi aspettereste e, a volte, è difficile stare al passo con tutte. Ante Covid-19, gli appuntamenti si sono tenuti regolarmente. Ora che il mondo è in lockdown non vi è rinuncia alla creatività e alcuni appuntamenti hanno solo cambiato il modo di renderla fruibile. LEGGI ANCHE: Milano Digital Week, dal 25 al 30 maggio l’evento in versione online design digitale eventi coronavirus

    La creatività va online

    Per il Salone del mobile di Milano si diceva che non sarebbe esistito un piano B. L’idea di un’alternativa per imprese, operatori e appassionati è arrivata dal Fuorisalone, spesso considerato diametralmente opposto alla fiera “core” che si tiene a Rho. Fuorisalone Digitale è la piattaforma digital che propone dal 15 al 21 giugno (date in cui era stata inizialmente posticipata la Design week milanese) nuovi format di comunicazione e promozione online, tra i quali il Fuorisalone.tv. Un vero e proprio palinsesto, attivo per 7 giorni per 12 ore al giorno, con contenuti ad hoc e dirette con ospiti. Il tutto per presentare progetti e idee di aziende e designer e non perdere l’opportunità di essere comunque presenti “somehow”. A questo si aggiunge anche il Fuorisalone Meets, piattaforma che promuove webinar destinati agli addetti ai lavori e due canali destinati al mercato estero (Fuorisalone Japan e Fuorisalone Cina, con l’apertura di Wechat e Weibo). L’iniziativa ha visto il coinvolgimento dei distretti creativi (quali, Tortona, Brera, Porta Venezia), che sposano la strada innovativa dell’offerta digitale, per consentire alle aziende di non perdere contatti con il pubblico e i buyer. Sui social, invece, si è aperto il cassetto dei ricordi al grido degli hashtag #Salonedelmobile e #milanodesignweek. Ci sono post nostalgici e di incoraggiamento a non mollare: dalla giornalista di design Beck Sunshine, all’interior designer Beatrice Fuzzi, il messaggio è univoco. Milano manca. Ma rivive allo stresso tempo, proprio grazie agli stessi post pubblicati. eventi digitali di design

    Cosa succede fuori confine

    Se in Italia l’appuntamento clou è a Milano, all’estero sono Parigi e Londra a dominare la scena. Maison & Object della capitale francese si è regolarmente tenuta prima dell’emergenza Coronavirus e, al momento, le date del prossimo settembre sono confermate. È Londra che si converte al digitale. Infatti, Dazeen, il design magazine London based, inaugura il Virtual Design Festival dal 15 aprile al 30 giugno con incontri, interviste, webinar e lanci di nuovi prodotti. Hanno già aderito all’iniziativa Design Indaba, Dutch Design, Venture Project e il Forum di architettura the World Around. LEGGI ANCHE: Distanziamento sociale, come non impazzire e aumentare la creatività design digitale

    Design Museum

    Ci sono poi i design museum che hanno aperto le loro collezioni online. Il Vitra Design Museum di Weil am Rein (Germania) dà voce e spazio a iniziative online proponendo videotour e progetti digitali per scoprire le mostre in corso, come “Home Stories: 100 years, 20 visionary interiors”, oltre ai live talk in diretta su Instagram. La Triennale di Milano, oltre a rendere fruibile il proprio archivio online che comprende più di mille oggetti del design italiano, ispirandosi al Decamerone di Boccaccio, lancia Triennale Decameron che ogni giorno alle 17.00 trasmette live su Instagram video narrazioni di artisti, designer, musicisti e scrittori. #Designdispatches è l’iniziativa del Design Museum di Londra che una volta a settimana prevede conservazioni tra il direttore Tim Marlow e designer e architetti. vitra design museum

    It’s a Digital World

    Nessuna intenzione di virtualizzare le design fair e gli exclusive party annessi (dove c’è chi fa di tutto un anno prima per imbucarsi) o le visite al museo, l’esperienza sarà sempre un’altra cosa. Piuttosto l’intenzione, dettata dalla necessità, è quella di digitalizzare l’esperienza per creare nuove modalità di partecipazione e comunicazione e, perché no, per ispirare. E la cosa sembra stia anche piacendo, grazie soprattutto al potere della disintermediazione del digitale (social annessi), che rende tutto più raggiungibile e umano. Inaspettatamente è anche possibile fare domande ai guru dell’arte e del design. E chissà, magari in un domani post Covid-19, le design fair proporranno sempre il pacchetto reale+digitale.