Tag di prodotto – Digital

influencer marketing

Come TikTok e le Stories di Instagram stanno facendo crescere il valore degli Influencer

  • Nell’ultimo anno il mercato dell’Influencer Marketing è cambiato profondamente e le sole attività di sponsorizzazione su TikTok sono cresciute del 130%
  • Secondo una ricerca condotta da Klear, la quota di mercato dell’industria degli influencer della Generazione Z è cresciuta del 9%
  • Con il passaggio dai post ai contenuti brevi (come le stories) i creator di Instagram e TikTok hanno visto incrementare il loro valore del 57% rispetto all’anno precedente

 

Secondo la ricerca State of Influencer Marketing, condotta da Klear, il 2020 è stato l’anno del cambiamento.

La pandemia provocata dal Covid-19 ha colpito le vite di tutti noi modificando molti aspetti della nostra quotidianità.

La stessa fruizione della rete e dei contenuti social è cambiata e questo cambiamento ha messo in moto un processo di adattamento e innovazione anche per creators e marketers.

Nonostante il periodo poco favorevole, gli investimenti pubblicitari in influencer marketing sono stati ingenti. Gli influencer hanno incrementato il loro valore del 57% rispetto all’anno precedente, confermando il potenziale di questo settore. La sola piattaforma TikTok ha visto un’attività di sponsorizzazione del 130% in più rispetto all’anno precedente. Insomma, il settore continua ad affermarsi e ad essere importante nella strategia di marketing mix.

Tiktok

Quali settori e categorie di influencer sono cresciuti nell’ultimo anno su Instagram e TikTok

Secondo l’ONIM, Osservatorio Nazionale sull’Influencer Marketing, il mercato degli influencer è maturo.

Nel 2020 i settori più interessati alle collaborazioni sponsorizzate su Instagram e TikTok sono stati (in ordine):

  1. Moda
  2. Fitness
  3. Fotografia
  4. Lifestyle
  5. Beauty
  6. Viaggi
  7. Famiglia
  8. Food
  9. Fai da te
  10. Design.

I settori che hanno più risentito della crisi sono stati Food e Viaggi. Indubbiamente la loro penalizzazione è stata dettata dai vari lockdown.

Nella stessa ricerca di Klear condotta su un campione di 5mila influencer, si legge che l’utilizzo dell’hashtag #ad nei post di Instagram è diminuito del 19% su base annua mentre l’utilizzo delle Stories sponsorizzate è cresciuto del 32%. Questo significa che il consumatore è più interessato a contenuti instant rispetto a post statici.

Le stories di Instagram sono contenuti più facili da monitorare per la conversione.

Sebbene Instagram sia sempre stata considerata una piattaforma utile al raggiungimento degli obiettivi di brand awareness e consideration, l’utilizzo delle stories ha fatto emergere la possibilità di monitorare il conversion rate di una campagna di Influencer Marketing.

Instagram Stories: perchè non devono mancare nella tua Social Media Strategy

Basti pensare al fatto che all’interno delle stories è possibile aggiungere un link per monitorare l’atterraggio alla pagina web dedicata. Inoltre si possono inserire adesivi, domande, sondaggi ed altri elementi utili all’engagement. In una campagna di Influencer Marketing il creator può registrare un video in cui prova un prodotto e/o un servizio e ingaggiare il pubblico con un contenuto di impatto inserito all’interno della sua routine.

Questo genere di storytelling non si può costruire con la pubblicazione di uno o più post, non si possono inserire link e al di là della pubblicazione del video, non essendo il post un contenuto istantaneo, perde il suo spazio nella veloce narrazione quotidiana dell’influencer.

TikTok, invece, è il social che è stato più scaricato nell’ultimo anno. Tra i trend emersi nella ricerca di Klear vi è lo spazio che la Generazione Z si sta ritagliando nel mercato dell’Influencer Marketing. Sebbene la crescita dei contenuti sponsorizzati #ad non ci sia stata nella maggior parte dei mercati, quello degli influencer tra i 18 e i 24 anni è salito del 9% rappresentando oggi il 31% dell’intero comparto.

I marketers e i brand non possono fare a meno di considerare che i giovani e i giovanissimi aumenteranno sempre più il loro potere di acquisto, quindi investire in questo campo sarà inevitabile.

generazione Z - Tiktok

LEGGI ANCHE: Ancora TikTok: un breve recap se hai perso le puntate precedenti

La Generazione Z è formata dai nativi digitali che sono a proprio agio con le espressioni neutrali di genere, sono più istruiti rispetto ai membri delle altre generazioni e hanno valori sociali e politici progressisti. Questi dati possono essere utilizzati dai brand per la scelta dei social da presidiare e degli argomenti da trattare.

Nonostante i problemi e i limiti che la piattaforma TikTok ha avuto negli USA, sono molti i brand che hanno messo gli occhi sui creator della Gen Z e il loro passaggio da Instagram al social TikTok ha contribuito alla crescita di molti di essi. Il social media dei video musicali ha spinto Instagram a rilasciare la funzione Reel. Solo questa scelta di contenuto dovrebbe essere indicatore della crescente importanza che TikTok avrà nell’allocazione dei budget social.

influencer performance Tiktok

LEGGI ANCHE: Le novità di Instagram che non avresti dovuto perdere nell’ultimo anno

Il valore degli influencer sui consumi

Le scelte dei consumatori sono fortemente orientate dagli influencer e dalle loro storie.

Secondo una ricerca condotta da Valassis sul mercato americano, inglese e tedesco, il 51% degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato un prodotto o un servizio dopo averlo visto utilizzato o promosso da un influencer. Secondo lo studio, l’Influencer Marketing sta avendo un maggiore impatto sugli acquisti perché il tempo di fruizione dei social da parte dei consumatori è aumentato durante la Pandemia.

Il 35% dei consumatori americani, infatti, sostiene di aver effettuato un acquisto non pianificato dopo aver visto qualcosa sui social mentre e il 21% ha dichiarato di aver effettuato un acquisto consigliato da un influencer da quando è iniziata la pandemia. Questi numeri ci fanno capire e percepire il reale potere che i creator hanno sui consumatori e viceversa.

Secondo I trend dell’Influencer Marketing 2021, ricerca condotta da Buzzoole, emerge chi riesce a costruire un’identità distintiva e riconoscibile. Agli influencer non serve essere onnipresente su tutti i canali ma sceglierne alcuni in cui costruire un legame forte con la propria community.

L’attivismo sociale degli influencer di Instagram e TikTok

L’impatto che le nostre scelte hanno nel mondo si riflettono anche sul fatto che i brand e gli influencer si stanno addentrando nel campo dell’attivismo sociale.

Nella ricerca di Klear condotta analizzando i profili social di 100 compagnie si legge che l‘80% dei brand ha supportato sui social la causa #BlackLivesMatter. Nella stessa ricerca si legge anche che il 65% dei consumatori afferma che smetterebbe di seguire un influencer che dice o fa qualcosa non in linea con la propria etica e i propri valori personali.

pericoli_influencer_marketing_2

Alcuni consumatori stanno abbracciando marchi sostenuti dagli influencer che riflettono la loro consapevolezza sociale. Dunque il futuro dei brand dovrà essere sempre più etico perchè saremo sempre più connessi e consapevoli. Le nostre scelte influenzeranno e saremo influenzati. Diventeremo tutti creator, tutti portatori di valore ed ognuno di noi sarà capace di invertire la rotta e cambiare le tendenze del mercato.

ripartenza

Social Media Trend 2021: ecco le 5 tendenze chiave del prossimo anno

  • Nel 2021 i marketer più saggi continueranno a spingere sulla customer acquisition, ma contemporaneamente lavoreranno anche per offrire esperienze innovative che si integrino con i comportamenti d’acquisto
  • Il 2020 è stato un anno particolarmente importante per una generazione da sempre ignorata dai digital marketer, i baby boomer, e questo fattore resterà anche nel nuovo anno. A dirlo è l’ultimo report di Hootsuite

 

“Nessuno di noi può dire che il 2020 fosse in qualche modo prevedibile. Una pandemia globale, il collasso economico, le rivolte per l’uguaglianza razziale e la crisi climatica l’hanno reso un anno difficile e buio.
Ma dove c’è il buio, c’è anche la luce. C’è resilienza, innovazione e creatività. E c’è sempre una strada per tornare a crescere.”

Queste sono le parole di speranza con cui Tom Keiser, CEO di Hootsuite, apre l’ultimo Report annuale sui trend globali dei Social Media.

11.189 addetti al marketing sono stati intervistati per identificare le 5 tendenze chiave dei Social Media per il 2021.

Vediamole insieme.

I Social Media come catalizzatori per la customer experience

Non sorprenderà scoprire che dalla ricerca sia emersa l’acquisizione clienti come obiettivo principale nel 2021. Il 73% dei marketer ha dichiarato che sarà il risultato primario da raggiungere attraverso i social media – un dato che l’anno scorso era solo al 46%. La brand awareness prende il secondo posto sul podio, seguita dalla conversion dei lead già acquisiti.
Del resto, la pandemia globale in corso e il taglio dei budget ha messo un peso non indifferente sulle spalle di chi si occupa di canali digitali.

Ma, se da un lato è comprensibile l’impiego di risorse per massimizzare il ROI, dall’altro è fondamentale ricordare che la pandemia ha fatto scivolare in basso nelle priorità il fattore customer experience. E solo il 23 % degli intervistati considera il miglioramento di quest’area un risultato auspicabile per il prossimo anno.

Si tratta di un problema diffuso, perché le esperienze online offerte dalla maggior parte delle aziende sono ancora altamente transazionali (in quanto destinate, in origine, a integrare le esperienze degli utenti, non a sostituirle). Ma le transazioni da sole non creano brand memorabili o una crescita a lungo termine. E stare seduti ad aspettare che le cose tornino alla “normalità” invece di costruire per il futuro metterà le aziende in un grave svantaggio competitivo.

Considerando dunque che molte delle esperienze tangibili sono quantomeno messe in pausa, le aziende dovranno adattare la loro presenza online per colmare il gap – e qui entrano in gioco i social media.

I marketer più saggi continueranno a spingere sulla customer acquisition, ma contemporaneamente lavoreranno anche per offrire esperienze innovative che si integrino con i comportamenti d’acquisto e le esigenze dei clienti, immutate e fondamentali.

Volete avere un assaggio di quello che succederà? Guardate al mondo eCommerce, che sta già ridisegnando l’esperienza del cliente online con i social al centro. Del resto, la natura stessa dei social media ruota attorno alla scoperta, alla connessione e al divertimento, elementi che ai clienti mancano fortemente in assenza di esperienze ed eventi di persona.

Un nuovo approccio alle conversazioni

Avete presente quelle campagne di comunicazione dal tono eccessivamente sentimentale che sono circolate in primavera? Alla fine sono risultate tutte talmente simili tra di loro che le persone hanno iniziato a deridere i brand. Inoltre, l’eccessivo protagonismo delle aziende ha trascurato una verità fondamentale che spesso dimentichiamo: il motivo principale per cui usiamo i social media è quello di connetterci con gli altri.

Negli ultimi anni siamo stati tutti abbastanza ossessionati dall’idea di costruire delle relazioni one-to-one con gli utenti, ma come sottolinea Jerry Daykin, EMEA media director di GSK Media, “la realtà è che la maggior parte delle persone non vuole avere rapporti personali con molte aziende”.

Nel 2021 dunque i brand più intelligenti capiranno come inserirsi nella vita delle persone sui social media. E troveranno modi creativi per partecipare alle conversazioni invece di cercare di condurle, creando contenuti che sfondino il muro dell’indifferenza.

Come? In primo luogo ascoltando, prima di “parlare” – integrando altre fonti a quelle social, a seconda del differente comportamento della buyer persona. In secondo luogo, prendendo in considerazione le metriche corrette rispetto agli obiettivi di engagement e conversione.

La rivincita dei baby boomer

Il 2020 è stato un anno particolarmente importante per una generazione da sempre ignorata dai digital marketer: i baby boomer.

Complice la pandemia, questa fascia anagrafica ha iniziato a “frequentare” di più i social network, giocare online, effettuare pagamenti virtuali che prima evitava. Si sono sviluppate nuove forme di alfabetizzazione digitale che si stanno trasformando in nuove abitudini destinate a restare.

Secondo i dati del Report Digital 2020, il 70% degli internauti di età compresa tra i 55 e i 64 anni afferma di aver acquistato qualcosa online nell’ultimo mese e il 37% ha intenzione di continuare a farlo più frequentemente quando sarà finita l’emergenza. Inoltre, sebbene la crisi economica abbia diminuito anche la loro capacità di spesa, nel complesso hanno mostrato una minore fragilità finanziaria rispetto alle giovani.

Nel 2021, le aziende non potranno più ignorare né trascurare le generazioni più anziane sui social media. Segmentando le audience in modo intelligente, i marketer più saggi includeranno questa audience nelle loro strategie digitali capitalizzando questo crescente entusiasmo tecnologico. E superando gli stereotipi che vogliono i Baby Boomer fuori da Facebook, Instagram e YouTube.

Conoscere la propria community per quantificare il ROI

È semplice per le aziende pensare di poter raggiungere facilmente potenziali clienti attraverso i social. Dopotutto, dice l’Annual Report, più di quattro miliardi di persone sono attive sulle varie piattaforme, di cui oltre 450.000 nuovi utenti solo negli ultimi 12 mesi (il che equivale a una crescita annua superiore al 12%) Eppure, in un’indagine di 2.162 marketer e dirigenti che Hootsuite ha condotto con Altimeter per il Social Transformation Report, il 54% ha dichiarato di non essere sicuro che i propri follower siano particolarmente qualificati.

Perché? Semplice: non si sa con chi si interagisce. Non si conosce la propria fanbase.

Per cambiare questa situazione, l’unica via efficace è l’integrazione dei dati. La ricerca ha scoperto che solo il 10% dei marketer ritiene ha avviato processi di integrazione dei dati social nei sistemi aziendali come Adobe, Marketo o Salesforce. Ma senza di essi, è spesso difficile ricostruire comportamenti di acquisto o di conversione in generale – né quantificare in modo davvero accurato il ROI dei social media.

Insomma, i vostri clienti sono là fuori, e potete effettivamente usare i social media per creare relazioni più solide con loro. Dovete solo migliorare nel costruire un sistema integrato – e il 2021 è la finestra perfetta di opportunità per farlo accadere.

Il 2021 è l’anno del Purpose

Tra le ricadute economiche ed emotive del COVID-19, la proteste contro razzismo e brutalità della polizia, e i cambiamenti climatici che hanno causato gli incendi in Australia e in Nord America, le aziende di tutto il mondo sono state invitate a schierarsi. Sono state spinte a prendere posizione su questioni che non avevano mai affrontato o a cui stavano iniziando timidamente ad approcciarsi.

Prendete nota, perché si tratta di un trend in forte crescita: il brand positioning deve cambiare, per adattarsi alla mentalità e alle aspettative del target più giovani.

Nell’indagine annuale di Deloitte su Millennials e Gen Z, il 60% degli intervistati ha dichiarato di avere intenzione di acquistare prodotti e servizi da grandi aziende che si sono prese cura della loro forza lavoro e hanno influenzato positivamente la società durante la pandemia.

Solo le aziende Purpose-driven saranno dalla parte giusta della storia negli anni a venire, ma attenzione: non è qualcosa che si può falsificare o semplicemente imitare. La comunicazione sui social media, da sola, non può compensare la mancanza di un vero scopo di marca profondamente radicato in un’organizzazione.

Ed è qui che molti sono caduti nel 2020.

Il desiderio (comprensibile) di rispondere alle pressioni dell’opinione pubblica e di contribuire positivamente a queste conversazioni ha finito per generare azioni impulsive, molte delle quali sono risultate ipocrite agli occhi della fanbase.

LEGGI ANCHE: Brand-purpose: “la gente non compra quello che fai, ma perché lo fai”

social media trends

Se quest’anno ha messo alla prova i brand sulla loro capacità di reagire, il 2021 è l’anno in cui dovranno dimostrare di avere a cuore la società e l’impatto che possono portare.

Attenzione però, perché questa direzione deve partire dai vertici: se i CMO non stanno già lavorando attivamente per creare un’organizzazione realmente orientata allo scopo, non potranno aspettarsi che i loro team di marketing riproducano sui social media qualcosa che non c’è.

Lapidario, in questo senso, è Michael MCGoey, Senior Manager Enterprise Partnership di Twitter, che afferma: “La voce del consumatore si sta esprimendo in modo diverso da qualsiasi altro momento della storia; è più forte di quanto non lo sia mai stata. I brand che sono in grado di ascoltare, e di plasmare i loro messaggi in un modo che questa narrazione sia autentica, sopravviveranno e cresceranno. Quelli che non sono sensibili ai tempi in cui ci troviamo, semplicemente non manterranno i propri clienti“.

La crescita esponenziale di Amazon nell’ultimo anno: dalle assunzioni alle vendite

  • La pandemia per Amazon ha segnato una crescita imprevedibile delle vendite e a queste è seguita la creazione di nuove opportunità di lavoro
  • Durante l’ultimo anno l’azienda sembra aver aggiunto una media di circa 1.400 nuovi membri del personale al giorno, spingendo la sua forza lavoro a più di 1,2 milioni di persone a livello globale

 

La crisi occupazionale data dalla pandemia non ha colpito Amazon, che durante l’ultimo anno sembra aver aggiunto una media di circa 1.400 nuovi membri del personale al giorno, spingendo la sua forza lavoro a più di 1,2 milioni di persone a livello globale (oltre il 50% rispetto all’anno precedente). 

Queste nuove opportunità di lavoro sono state destinate a persone con ogni tipo di esperienza, istruzione, livelli di competenza e non hanno riguardato solo magazzinieri, addetti a prelievo, imballaggio e spedizione della merce, autisti, ma anche responsabili dello sviluppo di software, della logistica, delle risorse umane, del customer care e dell’IT.

Ci sono state opportunità di impiego anche per il personale senza esperienza, che è stato adeguatamente formato ed inserito in azienda. Amazon, infatti, offre l’opportunità di beneficiare di percorsi formativi per accedere a diverse professioni. I numeri, invece, non includono i 100.000 lavoratori temporanei che sono stati reclutati per la stagione degli acquisti natalizi e i 500.000 corrieri (non sono dipendenti diretti di Amazon).

LEGGI ANCHE: La startup italiana Amazon focused Xingu viene acquisita dal gruppo internazionale Labelium

LEGGI ANCHE: Amazon lancia Pharmacy, la farmacia online che potrebbe rivoluzionare il settore

Cosa offre Amazon ai propri dipendenti?

I nuovi posti di lavoro offrono una retribuzione competitiva, opportunità di crescita professionale, e un pacchetto completo di benefit, tra cui l’assicurazione sanitaria privata contro gli infortuni e sconti per acquisti sul sito. 

Amazon offre ai propri dipendenti anche sedi all’avanguardia ed un ambiente di lavoro sicuro: tra aprile e giugno sono stati investiti circa $4 miliardi per iniziative legate al COVID. Per tutelare i dipendenti, sono stati introdotti oltre 150 cambiamenti di processo tra cui una maggiore frequenza delle pulizie e della sanificazione, il mantenimento della distanza di sicurezza, il controllo della temperatura e la distribuzione di sistemi di protezione individuale. Sono state sospese tutte le riunioni, tutta la formazione viene effettuata in modalità webinar ed è stata rivista l’organizzazione delle pause e dei processi di ingresso e uscita dagli edifici.

Offrire posti di lavoro con una retribuzione leader del settore e un’ottima assistenza sanitaria è ancora più significativo in un momento come questo.

ha sottolineato Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Amazon (@amazon)

Inoltre, Amazon ha stanziato anche 500 milioni di dollari come bonus natalizio per tutti dipendenti della logistica, per il lavoro straordinario dovuto all’emergenza. Ad esempio, in Italia, i dipendenti del settore logistico e dei fornitori, avranno diritto a un bonus di 300 euro. Che gli “affari” di Amazon stessero andando particolarmente bene non era certo un mistero. Ma come sono andate esattamente le vendite di quest’anno?

LEGGI ANCHE: 15 frasi celebri di Jeff Bezos per trovare la giusta motivazione

La crescita delle vendite grazie alla pandemia

Secondo le statistiche, tra aprile a giugno, Amazon avrebbe venduto il 57% in più di articoli, rispetto all’anno precedente e nel terzo trimestre sarebbe stato registrato il triplo dell’utile netto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Come se non bastasse, per le festività natalizie il colosso dell’eCommerce ha visto un’ulteriore incremento delle vendite. D’altro canto l’edizione del Black Friday e del Cyber Monday di quest’anno sono state le migliori di sempre: le piccole e medie imprese che vendono su Amazon, nonostante le limitazioni della pandemia, hanno ottenuto una crescita delle vendite del 60% rispetto all’anno precedente. 

Per non parlare dell’Amazon Prime Day, che si è svolto ad ottobre. Tra i prodotti più acquistati, a livello mondiale, sono stati segnalati Echo Dot, Fire Tv Stick 4K Ultra HD con telecomando vocale Alexa, iRobot Roomba, il filtro personale per l’acqua LifeStraw,  le cuffie wireless Bose QuietComfort 35 (serie II), lo smartwatch Fitbit Versa 2 e il casco di Stormtrooper di Star Wars.

Echo dot Amazon

In Italia, i prodotti più gettonati sono stati il videogioco “Fifa 21”, la PlayStation 4, con incluso upgrade per PS5, le capsule di caffè Borbone e le mascherine FFP2.

In Francia hanno spopolato i pannolini Pampers Premium Protection, lo Spazzolino Elettrico Ricaricabile Braun Oral-B Pro 2 2500, ed il Gufo Lego di Harry Potter.

In Spagna, tra i prodotti più acquistati c’è stato il detersivo per lavastoviglie Finish Powerball All in 1 Max, la crema giorno L’Oréal Paris Men Expert – 24H Hydra Energetic e la cartuccia universale per caraffa filtrante Brita Maxtra.

Nel Regno Unito tra i prodotti più venduti ci sono lo Shark, la Scopa elettrica Celebrations, lo spazzolino elettrico Oral-B Smart 6 6000N Crossaction.

Infine, negli USA, invece, non sono mancati l’iRobot Roomba Robot Vacuum, il Myq Apriporta Smart Wireless & Wifi per Garage, il filtro personale per acqua Lifestraw ed il gioco in scatola Kids against Maturity.

Anche le vendite di alcolici, di prodotti di bellezza e gli articoli per i bambini sono più che raddoppiati quest’anno, grazie all’aggressiva strategia di prezzo del gigante dell’eCommerce. L’analisi dei dati riguardante la vendita di alcool su amazon.com tra luglio e ottobre 2020, ad esempio, ha mostrato un aumento del 121% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

spot 100 anni tim

100 anni di innovazione in Italia, il musical di TIM sulle note di Mina

  • Il nuovo spot istituzionale di TIM è un mini musical che parla dell’Italia, della sua storia e di un brand che di questa storia ha fatto parte
  • Lo spot è stato trasmesso da tutte le emittenti televisive in versione integrale di 3 minuti e 49 secondi e con un taglio a 60 secondi prima e dopo il messaggio del Presidente della Repubblica

 

Un mini musical di quasi 4 minuti che ripercorre la storia del nostro Paese, dipingendola con leggerezza e poesia. Sono i cento anni di innovazione e continua evoluzione nelle telecomunicazioni in Italia, raccontati dalla emozionante voce di Mina, sulle note dell brano ‘This is me’ del musical ‘The Greatest Showman’ – Golden Globe 2018 come miglior canzone originale e candidata all’Oscar nello stesso anno.

spot istituzionale TIM

TIM: la storia di un’idea

Questa è la storia di un’idea” recita l’incipit del brano che fa da colonna sonora al nuovo spot istituzionale TIM.

Il video, intitolato ‘Questa è TIM’, racconta la centralità del Gruppo nello sviluppo tecnologico e sociale del Paese e rivolge uno sguardo alle sfide del futuro: dall’IoT al Cloud, fino ai Data Center e all’Intelligenza Artificiale.

Lo spot, diretto da Luca Josi, Direttore Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment di TIM, insieme a Luca Tommassini, che ne ha curato anche la coreografia, sottolinea il ruolo di TIM come abilitatore della connessione per rendere possibile la comunicazione, da sempre fondamentale nell’evoluzione dell’uomo, dei costumi e della società.

Tutti gli elementi delle scene rimandano al mondo della tecnologia e della connettività e della loro evoluzione: dai cavi in rame, ai telefoni a disco, alle cabine telefoniche, alle centrali, ai telefoni cellulari, agli smartphone, alla fibra ottica e al 5G.

La storia delle comunicazioni in Italia: una innovazione lunga 100 anni

Un lungo percorso, che parte dagli anni ’20 con lo skyline di Torino, città in cui ha avuto inizio il percorso dell’innovazione di TIM, con le figure fondamentali dei tecnici nei laboratori e nelle centrali e delle centraliniste che permisero le prime conversazioni telefoniche.

Il viaggio continua ripercorrendo le epoche attraverso scene iconiche dei musical che hanno segnato l’immaginario collettivo: gli anni ’50 con ‘Singing in the rain’ e ‘Pane, amore e …’ con Sophia Loren e Vittorio De Sica.

LEGGI ANCHE: Natale 2020: ecco gli spot più coinvolgenti di questo strano anno

Gli anni ’60 con ‘Grease’, ‘Dirty Dancing’ e ‘Sweet Charity’ di Bob Fosse, proseguendo fino agli anni ’70 con i musical ‘Chorus Line’ e ‘Hair’, in cui i protagonisti danzano intorno ad una cabina telefonica. Arriviamo poi negli anni ’80, passando a ‘Fame’, con la citazione della famosa scena dei ballerini, che rappresentano i tecnici di TIM.

Il video continua con citazioni di ‘Flashdance’ e arriva al presente con le più moderne coreografie. Lo spot si conclude con una danza collettiva di tutta la popolazione TIM in un paesaggio immaginario rappresentato da monumenti e architetture iconiche del nostro Paese.

Atmosfere realistiche e di fantasia, scenografie ricercate con effetti di scena innovativi, costumi raffinati e curati nei minimi dettagli, visual effect cinematografici rendono questo spot originale e unico nel suo genere.

spot TIM musical Mina

Lo spot, in programma fino al 6 gennaio, è stato trasmesso da tutte le emittenti televisive in versione integrale di 3 minuti e 49 secondi e con un taglio a 60 secondi prima e dopo il messaggio del Presidente della Repubblica. Sono previsti anche passaggi in radio del brano completo di Mina e una campagna stampa, digital, e digital OOH con impianti iconici e di grande impatto a Roma e Milano.

Una produzione capace di emozionare, che parla dell’Italia, della sua storia e di un brand che di questa storia ha fatto parte, negli ultimi 100 anni, e che ha fatto volare milioni di “Ciao” e di “Come stai”.

Come un cuore che non si ferma mai. Come un cuore che batte per noi.

L’acquisizione di Freshly da parte di Nestlè: il trend del delivery è qui per restare

  • Nestlé ha acquisito Freshly, start-up americana del meal delivery, per 950 milioni di dollari
  • Un’operazione strategica, significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero

 

Nestlé, la multinazionale elvetica attiva nel settore alimentare, più volte criticata per la propria politica commerciale, ritenuta troppo aggressiva e talvolta irresponsabile, continua ad espandersi.

Da quando il farmacista Henri Nestlé formulò la ricetta del latte in polvere per neonati nel 1860, infatti, l’azienda è cresciuta a dismisura, tanto da occupare una posizione di monopolio sul mercato mondiale.

Un traguardo che il colosso svizzero condivide con alcuni noti brand internazionali, come Unilever, Danone, Mars e pochi altri, per formare la cosiddetta lobby del “Big Food”.

Con riferimento alla matrice BCG (Boston Consulting Group), dunque, potremmo definire la Nestlé come una “cash cow”, pronta ad investire – anche ingenti somme di denaro – in nuove opportunità di business.

Nestle Canada giving temporary raises to factory and distribution centre workers | The Star

Freshly, un’idea vincente (fin dall’inizio)

Una delle più recenti conquiste è Freshly, startup del meal delivery presente in 48 Paesi degli Stati Uniti, che consegna oltre 1 milione di pasti alla settimana e che quest’anno sfiorerà i 430 milioni di dollari di fatturato.

Fondata nel 2015 da Michael Wystrach e Carter Comstock, l’azienda propone pasti bilanciati e realizzati con materie prime di qualità, preparati da chef e consegnati freschi a casa, pronti per essere consumati dopo un rapido passaggio nel forno a microonde.

Sin dalle origini, la filosofia del Gruppo è stata quella di ridurre l’utilizzo di prodotti processati, diminuire i quantitativi di zucchero e implementare la presenza di nutrienti nelle preparazioni, scommettendo sulla collaborazione tra cuochi e nutrizionisti.

Una formula che, in breve tempo, si è rivelata vincente: dopo appena quattro mesi, la startup ha raccolto i primi 7 milioni di dollari, grazie al fondo di investimento Highland Capital, al quale poi se ne sono aggiunti di altri, come Insight Venture Partners e White Start Capital, che hanno contribuito con 21 milioni di dollari.

LEGGI ANCHE: Trend, dati e potenziale del Food Delivery nell’era Covid

Nestlé acquires Freshly for $950 million | Supermarket News

Nestlé-Freshly, deal da quasi 1 miliardo di dollari

Un’ascesa repentina – e quasi incredibile – quella di Freshly, che già nel 2017 aveva destato l’interesse di Nestlé. Il gigante di Vevey, infatti, allettato dalle buone prospettive di crescita e deciso a sondare il mercato, acquisì il 16% delle quote societarie, senza troppi indugi.

E ora, nell’anno più proficuo per la start-up americana, ha deciso di completarne l’acquisto, mettendo sul piatto 950 milioni di dollari.

Un’operazione di grande portata, conclusasi ufficialmente il 30 ottobre 2020, con cui Nestlé ha confermato la propria volontà di essere presente nei comparti più competitivi del mercato alimentare, come ha sottolineato anche Steve Presley, CEO di Nestlé USA, durante un’intervista stampa:

I consumatori stanno abbracciando la strada dell’eCommerce e mangiano a casa come mai prima d’ora. Si tratta di un’evoluzione causata dalla pandemia ma che, secondo noi, è destinata a durare nel tempo. Freshly è una startup del food-tech, innovativa e in rapida crescita, e aggiungerla al nostro portfolio ci aiuterà a capitalizzare sulle realtà emergenti del mercato alimentare statunitense, assicurando alla nostra alla nostra azienda una futura posizione di leadership”

La moratoria nel piano del consumatore con accordo esterno

Meal-delivery, un trend destinato a durare nel tempo

Quella di Nestlé potrebbe sembrare di primo acchito una mossa scontata, considerando la piega che i consumi alimentari hanno assunto negli ultimi mesi.

Tuttavia, è significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero, imposto dai tempi che corrono.

La crisi sanitaria che stiamo vivendo, infatti, ha sconvolto – e modificato – il nostro stile di vita, sin negli aspetti più routinari.

E per quanto lo stravolgimento dei tempi, degli spazi e delle relazioni, possa essere temporaneo, lascerà inevitabilmente un’impronta profonda ed indelebile dentro di noi.

Molte delle libertà che al momento ci sono negate saranno rivendicate con sollievo quando l’emergenza sarà finalmente cessata.

Ma la scoperta dei servizi di consegna a domicilio, da parte di una platea molto più vasta ed eterogenea rispetto al passato, sarà con ogni probabilità da annoverare tra le conquiste destinate a lasciare il segno.

Incremento eCommerce nel 2020: analisi e bilanci di fine anno

  • Per un brand o per un esercizio commerciale dovrebbe essere importante considerare il mondo digitale come un grande alleato
  • I potenziali clienti passano molto più tempo in compagnia dei propri device: sulle piattaforme social, su siti web di informazione e sulle proprie app
  • La grande sfida per il nuovo anno non è rappresentata solo dalla presenza digitale per le aziende, ma anche dall’ottimizzazione dell’esperienza dei potenziali clienti durante la navigazione (in modo particolare quella mobile)

 

È quasi terminato il 2020, un anno che ha costretto le persone a modificare profondamente le proprie abitudini, un anno che ha visto gli italiani passare molto più tempo fra le mura domestiche.
Oltre a fattori dovuti all’emergenza sanitaria come lockdown, restrizioni e divieti di assembramenti, il 2020 è stato anche caratterizzato da un notevole incremento del know-how digitale degli italiani: in particolare le persone si sono approcciate all’eCommerce come mai in passato, facendo registrare in generale una crescita del commercio elettronico.

Qualche numero sull’eCommerce in Italia

single's day cina ecommerce

Guardando i dati pubblicati da ISTAT nel report sul “Commercio al dettaglio Ottobre 2020”, salta all’occhio come l’utilizzo del commercio elettronico sia in forte aumento (+54,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (Ottobre 2019) e facendo registrare un valore pari a +32,3% durante i primi dieci mesi del 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019.

L’eCommerce ha raggiunto un elevata diffusione ed è diventato oramai un canale di vendita primario: d’altra parte, nell’ultimo anno sia in Italia che in ogni altra parte del mondo, gli store fisici della maggior parte dei settori merceologici, non hanno potuto accogliere regolarmente i propri clienti. Molte persone si sono riversate quindi sui canali digitali per effettuare le proprie spese ordinarie e anche quelle extra.

È probabile che i brand o i negozi che non hanno adottato in tempo utile delle efficaci strategie di marketing digitale o che non si siano attrezzati adeguatamente per le vendite online, abbiano creato un distacco con i propri clienti abituali o con i potenziali acquirenti.

Va considerato che in questi dati non sono stati conteggiati i numeri delle vendite riguardanti i mesi di novembre e dicembre 2020, e quindi ricorrenze come il Black Friday, il Cyber Monday e tutto il Christmas Time: momenti storicamente favorevoli per il commercio.

Quest’anno, inoltre, nel lasso di tempo tra il Black Friday e il Cyber Monday, secondo alcuni report, vi è stato un notevole incremento del commercio elettronico e del numero di consumatori che hanno approfittato delle numerose promozioni a livello mondiale.

Presumibilmente in Italia, molte persone dopo aver utilizzato lo strumento eCommerce per quasi un anno, anche per i regali e le spese natalizie ricorreranno ancora una volta ad esso, andando a far crescere i dati menzionati.

LEGGI ANCHE: Eventi, eCommerce, tecnologia: cosa è cambiato e quali sono i trend da tenere d’occhio

eCommerce: opportunità o minaccia?

Per un brand o per un esercizio commerciale dovrebbe essere importante considerare il digitale come un grande alleato, soprattutto in un periodo come quello che si sta vivendo, durante il quale i potenziali clienti passano molto più tempo in compagnia dei propri devices (notebook, smartphone e tablet) sulle piattaforme social, su siti web di informazione e sulle proprie app.

Infatti considerando il know-how acquisito, è importantissimo dare la possibilità di acquistare un prodotto anche su uno store online, di poterlo pagare o prenotare tramite un link inviato via sms o tramite un servizio di messaggistica istantanea o addirittura avere a disposizione una vetrina dei propri prodotti sui principali social network.

Un altro aspetto fondamentale, per attivare un’efficace strategia di eCommerce, è supportare questo canale di vendita con un piano marketing digitale strutturato oltre che informare chiaramente il cliente su tutto quello che può interessargli prima di un acquisto, assicurandogli un’esperienza positiva e completa: prezzo e caratteristiche del prodotto, modalità, tempi di spedizione, possibilità di reso, free shipping (solo per citare alcune delle informazioni che non devono mancare).

Cosa ci si aspetta dal 2021?

burattino shopping online

La grande sfida per il nuovo anno non è rappresentata solo dalla presenza digitale per le aziende: ma anche dall’ottimizzare l’esperienza dei potenziali clienti durante la navigazione (in modo particolare quella mobile).

Come emerge da un articolo sul tema di Think with Google, molti utenti che si approcciano all’utilizzo di una piattaforma di eCommerce (tramite un dispositivo mobile) non concludono l’acquisto per molteplici cause: ad esempio scarsa velocità del sito web, difficoltà nella compilazione dei campi web (es. indirizzo di spedizione), bassa qualità delle foto del prodotto oppure la mancanza di trasparenza nella comunicazione dei costi.

Questo vuol dire: opportunità di vendita mancate, in quanto l’utente presumibilmente troverà un altro canale per finalizzare l’acquisto.

La sfida è davvero ingente per un brand o un esercizio commerciale che non ha mai utilizzato gli strumenti digitali: consolidare in pochi mesi la propria presenza online e allo stesso tempo garantire un’esperienza valida e appagante ai potenziali clienti.

Tuttavia ottimizzare il commercio elettronico potrebbe aiutare ad affrontare al meglio le sfide online ed offline del 2021.

stories instagram test

Le novità di Instagram che non avresti dovuto perdere nell’ultimo anno

  • Instagram è un social media in continuo aggiornamento e nel 2020 ha rilasciato nuove feature per rendere l’esperienza degli utenti più immersiva
  • In particolare il social ha sostenuto le piccole imprese colpite dalla crisi provocata dalla Pandemia da Covid-19 e ispirandosi a TikTok ha rilasciato nuove funzionalità

 

Come ogni dicembre tiriamo le somme facendo un riepilogo di cosa è successo durante l’anno e in questo caso lo facciamo dando uno sguardo ai social media.

Il 2020 ha portato tanti cambiamenti e ciò ha influito sul nostro modo di stare sui social, di sfruttarli per raggiungere obiettivi di business nuovi e diversi spinti dalla situazione economico-sociale.

Instagram, come social network frequentato da 1 miliardo di utenti attivi al mese, non ha potuto fare a meno di evolversi e aggiornarsi rispetto al cambiamento del mercato e del contesto sociale regalandoci nuove feature, nuovi contenuti e modi diversi per intrattenere, stare insieme a distanza, stimolare il comportamento d’acquisto e sostenere le piccole e medie imprese.

Ecco tutte le novità di Instagram del 2020

Instagram aggiorna l’archivio delle Stories

Già da molto tempo Instagram salvava le Stories dell’utente in Archivio. Da quest’anno ha iniziato a salvare le stories creando un vero e proprio calendario. L’interfaccia visiva ricorda proprio quella del calendario organizzato mensilmente su base giornaliera. Per l’instagramer è possibile visualizzare a ritroso le proprie stories fino alla prima pubblicazione. Ma non è tutto! Grazie alla geolocalizzazione, alla funzione Calendario è stata abbinata la creazione di una mappa dei luoghi in cui le stories sono state scattate.

archivio storie instagram

Buon Compleanno Instagram!

Il 6 ottobre 2020 Instagram ha compiuto 10 anni. A un decennio dalla sua nascita, il social network continua ad evolversi rilasciando nuove funzionalità per essere al passo con i cambiamenti sociali, di mercato e per mettersi in pari con la concorrenza.

In occasione del suo decimo compleanno, Instagram ha dato agli utenti la possibilità di personalizzare l’icona dell’app.

Interfaccia diversa e icone personalizzabili sono solo alcuni dei cambiamenti di layout. La home del social network continua ad aggiornarsi al rilascio di nuove funzionalità. Sono cambiati i menù per il caricamento dei contenuti ed è stata introdotta la scheda negozio che permette alle aziende di creare la propria vetrina e agli utenti di acquistare direttamente su Instagram. Al momento non è ancora possibile completare una transazione economica ma a Menlo Park ci stanno già lavorando.

LEGGI ANCHE: Instagram Reels: pro e contro della nuova funzione

Instagram sostiene le piccole imprese colpite dalla crisi

Durante i vari lockdown Instagram ha rilasciato alcuni sticker per sostenere il personale sanitario impegnato in prima linea alla lotta al Covid-19. Lo sticker relativo al personale medico è stato EROIINCORSIA che permette di taggare le stories di medici e infermieri che lavorano nei reparti covid degli ospedali. Un altro sticker rilasciato proprio durante il primo lockdown è stato IORESTOACASA. L’obiettivo di questo tag era ed è quello di invitare gli utenti a limitare le proprie uscite e rapporti fisici per sostenere la diminuzione della diffusione del virus condividendo foto e scatti in casa. Utilizzando gli sticker EROIINCORSIA ed IORESTOACASA è possibile taggare le proprie stories che in automatico confluiscono in una macro storia che le raccoglie tutte.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Andrea Sfogliarini 2.1.1 (@andreasfogliarini)

Avendo più tempo da trascorrere sui social e potendo uscire di meno per acquistare prodotti, Instragram ha permesso agli utenti di Ordinare cibo tramite la piattaforma grazie alla funzione ORDINI DI CIBO. Questa feauture è stata sviluppata per le attività ristorative che per lunghe settimane e mesi hanno chiuso l’apertura al pubblico. Grazie a questa funzione è possibile aggiungere un pulsante nella tab di Instagram che permette di Ordinare Cibo. Inoltre questa funzione è stata molto utile per quelle attività che potendo vendere cibo solo ad asporto o a domicilio hanno trovato un modo per promuovere i nuovi servizi tramite le stories aggiungendo ORDINI DI CIBO come tag.

Per sensibilizzare gli utenti di Instagram a creare spazi gratuiti di visibilità per le aziende in difficoltà, è stato rilasciato lo sticker Compra a Km0. Tramite questo adesivo è possibile taggare i negozi in cui si sono acquistati i prodotti immortalati testimoniando la propria vicinanza all’attività regalando una clip tra le stories del proprio profilo.

Un’ultima ma non ultima feature rilasciata per sostenere le piccole imprese è BUONI REGALO. Gli utenti hanno la possibilità di acquistare buoni regalo convertibili in prodotti e/o servizi alla riapertura dell’attività commerciale chiusa.

Questa sensibilità che Instagram vuole trasferire agli utenti non è una novità di quest’anno. Già nel 2019 il social network rilasciava la funzione DONAZIONE per permettere agli instagramer di taggare cause sociali e raccogliere fondi al loro sostegno.

Instagram & Facebook verso l’eCommerce

Pare che Instagram e tutto l’universo di Facebook si stiano avvicinando sempre più al mondo delle e-commerce. Tra le novità del 2020 c’è stato il lancio delle Advertising nelle IGTV e della funzione Shopping implementanta per i Reels.

adv su igtv

Il 7 febbraio 2020 Jane Manchun Wong, tecnologa attenta alle news e i trend della Silicon Valley twittava “Instagram is working on IGTV Ads to let influencers monetize their content by running short ads on their IGTV Videos.

Instagram permette infatti agli influencer di monetizzare i propri contenuti rendendo possibile la visualizzarzione di brevi ads nei video delle loro IGTV. Se da un lato questa funzione permette un’incremento economico ai creator, lato utente un’ennesimo posizionamento pubblicitario può portare l’allontanamento dal social.

La novità più interessante di quest’anno, a mio parere è stata proprio l’implemento dei REELS. Per permettere ai suoi utenti di creare video con sottofondo musicale, Instagram ha preso spunto dal concorrente TikTok. Essendo un nuovo content, il social network sta regalando una bella impennata di visibilità organica ai Reels. Lato creator e aziende può essere utile sfruttare questa chance in un momento in cui i social stanno diventando sempre più paid network.

Per chiudere in bellezza il 2020, Instagram ha annunciato che aziende e creator potranno taggare i prodotti anche nei Reels con la funzione Branded Content.

LEGGI ANCHE: Social media marketing: 25 previsioni che segneranno il 2021

Esperienza personalizzata su Instagram

Instagram premia il tempo di permanenza. Per coinvolgere gli utenti e permettere loro di passare più tempo sul social, Instagram ha aumentato il tempo delle Dirette portandole a 4 ore.

Tra le altre feature rilasciate nel 2020 c’è la funzione Utenti con cui interagisci di meno che permette di verificare quali sono i profili con cui si è interagito di meno negli ultimi 90 giorni. L’obiettivo della funzione è di definire l’esperienza utente sempre più personalizzata. Per rendere più divertente la messaggistica in direct, invece, quest’anno è stata implementata la risposta alle stories con GIF.

instagram stories come usarle

Oltre le novità di Instagram 2020, cosa ci aspetterà nel 2021?

Se il 2020 è stato ricco di novità in casa IG, il 2021 si prospetta altrettanto interessante.

Tra le news delle ultime settimane vi sono la funzione Guide che consente agli utenti di creare guide di viaggio e raccomandazioni sui prodotti, e Watch Together per guardare insieme ad amici video contenuti su IGTV, Reels, programmi TV, film e video.

cashback

Come sta cambiando il modo di fare acquisti: dal digitale al cashback

Sarà difficile dimenticare un anno come questo e i motivi sono davvero tanti. Mancano pochi giorni alla fine del 2020, e lo ricorderemo soprattutto come un anno in cui tutti noi abbiamo cambiato totalmente le nostre abitudini senza nemmeno rendercene conto. La mattina, prima di recarci a lavoro, molti di noi erano soliti fermarsi al bar per un cornetto e un caffè al volo, e un’altra folle giornata iniziava tra corse in ufficio, appuntamenti vari e le lezioni in palestra. Sono bastati pochi mesi e ci siamo ritrovati a fare colazione, call con i colleghi e workout nel salotto di casa. Anche il modo di fare acquisti è cambiato, o meglio si è evoluto.

Quest’anno quante cose abbiamo ordinato online comodamente sdraiati sul divano? E quanto raramente abbiamo usati i contanti per fare acquisti nei negozietti sotto casa?

Sempre più persone comprano prodotti su Internet e utilizzano carte di credito per acquistare in qualsiasi negozio. Ovviamente non è una novità, ma in questi mesi è stata una vera e propria necessità che ha portato molti enti a creare dei servizi appositi per facilitare e migliorare questi diversi modi d’acquisto.

E ultimo arrivato (anche se non si tratta esattamente di una novità), avete sentito parlare del cashback? Alcuni già lo conoscevano, ma negli ultimi giorni è diventato un vero e proprio tormentone.

cashback

Che cos’è il cashback

Il cashback esiste già da qualche tempo ed è una sorta di piccolo rimborso, applicato da diversi negozi, brand e piattaforme di pagamento sulle spese effettuate dai clienti. È considerato un incentivo per favorire gli acquisti da parte delle persone, fidelizzando anche i clienti a quelle attività e aziende che hanno adottato questo sistema.

La cifra rimborsata è diversa da caso a caso, e ogni attività e app di pagamento definisce la propria percentuale. Inoltre il rimborso viene accreditato subito dopo aver fatto l’acquisto. Ecco perché non è uno sconto ma può essere considerato una sorta di ricompensa per la spesa effettuata, che sia in negozio oppure online.

In genere, il cashback funziona attraverso dei siti di affiliazione che guadagnano una percentuale sugli acquisti effettuati dai propri utenti nei negozi convenzionati, per poi riversare parte di questo guadagno sui consumatori stessi.

Nato inizialmente come un servizio puramente online, negli ultimi anni il cashback si è poi sempre più diffuso anche offline a livello locale grazie all’utilizzo di coupon creati appositamente allo scopo.

Solitamente il cashback pone un limite minimo da raggiungere per poter richiedere il pagamento (il cosiddetto “payout”), rendendo così necessaria per l’utente la fidelizzazione. E qui sta il vantaggio per l’esercente.

Se il cashback diventa di Stato

Negli ultimi giorni, dicevamo, si sta parlando moltissimo di Cashback di Stato, perché il Governo ha deciso di introdurre questo sistema con lo scopo di agevolare gli acquisti tracciabili, evitare il più possibile l’uso dei contanti e tenere sotto controllo l’evasione fiscale.

È un incentivo, quindi, per chi utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone per effettuare acquisti, ma in questo caso vale solo per quelli in negozio. Inoltre il Governo ha rilasciato anche un’applicazione per usufruire di questo servizio, App IO.

La misura si inserisce nel più ampio contesto di lotta al contante prevista, tra gli altri, anche dal decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici d’altronde si parlava già nell’ultima manovra finanziaria, che aveva introdotto le disposizioni di un Cashback di Stato.

cashback

Cashback ed Extra Cashback di Natale: come funzionano

L’Extra Cashback di Natale è partito l’8 dicembre e si concluderà il 31 dicembre 2020 dovrebbe incentivare gli acquisti nei negozi fisici per le feste in questa difficile fase di crisi.

Per ricevere il payout sarà necessario effettuare almeno 10 operazioni cashless (cioè senza contanti) e sarà riconosciuto il 10% di rimborso, fino a un massimo di 1.500 euro di spesa (il rimborso sarà quindi di massimo 150 euro).

Ogni operazione di pagamento sarà considerata fino ad un massimo di 150 euro. Il primo cashback sarà accreditato a febbraio 2021 sull’Iban indicato al momento dell’adesione all’iniziativa tramite l’app IO.it o tramite gli altri sistemi messo a disposizione da banche e emittenti, come Enel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra.

Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni all’avanguardia e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la vita.

Quando il sistema del Cashback entrerà a regime, dall’1 gennaio 2021, a chiunque abbia aderito verrà riconosciuto un rimborso semestrale pari al 10% di quanto speso fino a un massimo di 1.500 euro a semestre e purché si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre: a conti fatti, cioè, si può arrivare a un rimborso massimo di 300 euro in un anno.

Ci sarà inoltre un Super Cashback: in pratica un rimborso che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre.

Tutti i rimborsi, inclusi quelli relativi al Super Cashback saranno esentasse.

cashback

A chi spetta il Cashback

Per poter partecipare all’iniziativa dell’Extra Cashback di Natale e poi di quello ordinario occorre iscriversi tramite app, come già detto, o tramite sistemi bancari e finanziari.

Possono farlo tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori. Non sono invece contemplati quelli effettuati nell’ambito dell’attività professionale o imprenditoriale.

Creative Trends 2021: la vision di Vicky Gitto, presidente Art Directors Club Italia

Per questo 2020 insolito e turbolento, non potevamo proprio lasciarti senza regalo di Natale. Non lo troverai sotto l’albero, ma direttamente qui su Ninja. Abbiamo inaugurato il ciclo dei Webinar PRO: approfondimenti ed insight con i veri guru del digital, interviste esclusive e dedicate ai PRO member.

A tagliare il nastro con Mirko Pallera, founder di Ninja, è stato Vicky GittoPresidente dell’Art Directors Club e founder dell’agenzia creativa GittoBattaglia22.

In questa piacevole intervista ci ha mostrato, da una posizione privilegiata, la sua visione sulle tendenze creative, sociali e tecnologiche che riserverà il 2021. Degli insight davvero utili su come sta cambiando la comunicazione dei Brand.

Non ti resta che scoprirlo e assaporare l’ultima novità targata Ninja!