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  • L’acquisizione di Freshly da parte di Nestlè: il trend del delivery è qui per restare

    Un’operazione da quasi un miliardo di dollari, che pone Nestlé in una posizione di leadership rispetto al mercato del meal-delivery

    29 Dicembre 2020

    • Nestlé ha acquisito Freshly, start-up americana del meal delivery, per 950 milioni di dollari
    • Un’operazione strategica, significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero
      Nestlé, la multinazionale elvetica attiva nel settore alimentare, più volte criticata per la propria politica commerciale, ritenuta troppo aggressiva e talvolta irresponsabile, continua ad espandersi. Da quando il farmacista Henri Nestlé formulò la ricetta del latte in polvere per neonati nel 1860, infatti, l’azienda è cresciuta a dismisura, tanto da occupare una posizione di monopolio sul mercato mondiale. Un traguardo che il colosso svizzero condivide con alcuni noti brand internazionali, come Unilever, Danone, Mars e pochi altri, per formare la cosiddetta lobby del “Big Food”. Con riferimento alla matrice BCG (Boston Consulting Group), dunque, potremmo definire la Nestlé come una “cash cow”, pronta ad investire – anche ingenti somme di denaro – in nuove opportunità di business. Nestle Canada giving temporary raises to factory and distribution centre workers | The Star

    Freshly, un’idea vincente (fin dall’inizio)

    Una delle più recenti conquiste è Freshly, startup del meal delivery presente in 48 Paesi degli Stati Uniti, che consegna oltre 1 milione di pasti alla settimana e che quest’anno sfiorerà i 430 milioni di dollari di fatturato. Fondata nel 2015 da Michael Wystrach e Carter Comstock, l’azienda propone pasti bilanciati e realizzati con materie prime di qualità, preparati da chef e consegnati freschi a casa, pronti per essere consumati dopo un rapido passaggio nel forno a microonde. Sin dalle origini, la filosofia del Gruppo è stata quella di ridurre l’utilizzo di prodotti processati, diminuire i quantitativi di zucchero e implementare la presenza di nutrienti nelle preparazioni, scommettendo sulla collaborazione tra cuochi e nutrizionisti. Una formula che, in breve tempo, si è rivelata vincente: dopo appena quattro mesi, la startup ha raccolto i primi 7 milioni di dollari, grazie al fondo di investimento Highland Capital, al quale poi se ne sono aggiunti di altri, come Insight Venture Partners e White Start Capital, che hanno contribuito con 21 milioni di dollari. LEGGI ANCHE: Trend, dati e potenziale del Food Delivery nell’era Covid Nestlé acquires Freshly for $950 million | Supermarket News

    Nestlé-Freshly, deal da quasi 1 miliardo di dollari

    Un’ascesa repentina – e quasi incredibile – quella di Freshly, che già nel 2017 aveva destato l’interesse di Nestlé. Il gigante di Vevey, infatti, allettato dalle buone prospettive di crescita e deciso a sondare il mercato, acquisì il 16% delle quote societarie, senza troppi indugi. E ora, nell’anno più proficuo per la start-up americana, ha deciso di completarne l’acquisto, mettendo sul piatto 950 milioni di dollari. Un’operazione di grande portata, conclusasi ufficialmente il 30 ottobre 2020, con cui Nestlé ha confermato la propria volontà di essere presente nei comparti più competitivi del mercato alimentare, come ha sottolineato anche Steve Presley, CEO di Nestlé USA, durante un’intervista stampa: “I consumatori stanno abbracciando la strada dell’eCommerce e mangiano a casa come mai prima d’ora. Si tratta di un’evoluzione causata dalla pandemia ma che, secondo noi, è destinata a durare nel tempo. Freshly è una startup del food-tech, innovativa e in rapida crescita, e aggiungerla al nostro portfolio ci aiuterà a capitalizzare sulle realtà emergenti del mercato alimentare statunitense, assicurando alla nostra alla nostra azienda una futura posizione di leadership” La moratoria nel piano del consumatore con accordo esterno

    Meal-delivery, un trend destinato a durare nel tempo

    Quella di Nestlé potrebbe sembrare di primo acchito una mossa scontata, considerando la piega che i consumi alimentari hanno assunto negli ultimi mesi. Tuttavia, è significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero, imposto dai tempi che corrono. La crisi sanitaria che stiamo vivendo, infatti, ha sconvolto – e modificato – il nostro stile di vita, sin negli aspetti più routinari. E per quanto lo stravolgimento dei tempi, degli spazi e delle relazioni, possa essere temporaneo, lascerà inevitabilmente un’impronta profonda ed indelebile dentro di noi. Molte delle libertà che al momento ci sono negate saranno rivendicate con sollievo quando l’emergenza sarà finalmente cessata. Ma la scoperta dei servizi di consegna a domicilio, da parte di una platea molto più vasta ed eterogenea rispetto al passato, sarà con ogni probabilità da annoverare tra le conquiste destinate a lasciare il segno.