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  • 17,7 milioni di interazioni: i numeri di food e travel influencer su Instagram

    Una ricerca ha analizzato l'andamento sul social di 600 influencer

    7 Ottobre 2020

    • Analisi dell’impatto del COVID19: la nuova ricerca realizzata da Extreme ha analizzato l’attività su Instagram di un panel di 600 influencer italiani.
    • 300 specializzati nel settore travel e 300 nel food, confrontando il periodo compreso tra i mesi di maggio/agosto del 2019 e del 2020. 
      Cambiano i tempi, le situazioni e le condizioni ma c’è sempre un elemento che, ormai, diventa sempre più presente e, diciamolo, a volte invadente. Parliamo, ovviamente, del social media marketing, nello specifico di Instagram che non accenna a calare in termini di popolarità. Non ha bisogno di presentazioni il social delle foto per eccellenza, sappiamo bene che ormai è nel cuore e nella mente di tutti. Diteci la verità, quante volte al giorno siete connessi?

    Instagram, il social dei social

    “Passano gli anni, cambiano i trend, Mark Zuckerberg rilascia nuove feature per le sue piattaforme, ma il problema principale dei marketer rimane sempre uno: come faccio ad aumentare la follower base del profilo Instagram del mio brand? introduce così Daniela Chiorboli il suo articolo dedicato al social. Altro non conferma che il pensiero della maggior parte degli utenti è sempre lì a Instagram, neanche fosse il principe azzurro. Che poi, esiste? Certo, basta cercarlo tra gli utenti giusti! LEGGI ANCHE: 5 strategie per aumentare in modo organico la follower base di Instagram

    Instagram, i settori di riferimento

    Instagram, come dicevamo, è il social che comunica per immagini ed è per questo motivo che alcuni settori sono chiaramente più forti rispetto ad altri. Il mondo dei viaggi è quello che spopola, d’altronde come fare a rimanere impassibili vedendo una foto di un tramonto pugliese? Non abbiamo bisogno di fare il giro del mondo per stupirci! Allo stesso modo, il settore fashion è d’ispirazione per molti: look, consigli, tendenze sono comunicati tramite Instagram e, che piaccia o meno, contano grandi numeri. Ancora, alzi la mano chi tra voi ha tra gli elementi salvati l’immagine di un particolare tipo di pasta o di una torta da leccarsi i baffi? Ebbene sì, il mondo food conquista tutti.

    Sì, ma il Covid?

    Nei mesi precedenti il dibattito si è spostato sull’impatto che il Covid-19 ha avuto sulle attività social dei travel e food influencer italiani e dei loro follower. Com’è andata, ve lo diciamo subito: tra stories, foto e dirette, su Instagram i due settori hanno vissuto sulle montagne russe, con picchi e crolli vertiginosi. Infatti, se i food influencer tra maggio e agosto 2020 hanno visto un’impennata del proprio engagement con 17,7 milioni di interazioni, quindi il +32% rispetto allo stesso periodo del 2019, i travel influencer hanno registrato un andamento completamente inverso, con interazioni ridotte del 15,7%, passando in termini assoluti da 23,5 milioni nel 2019 a poco meno di 20 milioni nel 2020. A rivelarlo è Influencer Italia TRAVEL & FOOD, Analisi dell’impatto del COVID19, una ricerca realizzata da Extreme, azienda italiana specializzata nella web e social media data intelligence. Attraverso il suo osservatorio permanente e ai dati aggiornati della piattaforma di influencer assessment Extreme Social Index, Extreme ha analizzato l’attività su Instagram di un panel di 600 influencer italiani, 300 specializzati nel settore travel e 300 nel food, confrontando il periodo compreso tra i mesi di maggio/agosto del 2019 e del 2020.

    Travel vs food

    La ricerca ha evidenziato che il numero degli influencer attivi ad agosto 2019 e 2020 ha registrato un calo del 14% nel settore travel e solo del 5,4% nel settore food. Nonostante la normale decrescita fisiologica di soggetti che abbandonano un’attività così competitiva, il calo nel settore travel sembra essere una conseguenza diretta della pandemia.

    I follower, croce e delizia di Instagram

    Un andamento confermato anche dall’attività dei follower. Il tasso di crescita medio dei follower per influencer nell’anno del Covid19 si è fermato all’ 1,76%, contro il 2,38% del 2019. A sottolineare la sofferenza del mondo travel è anche la crescita contenuta dei follower da parte degli account analizzati: da 5,5 milioni a 5,7 milioni di follower (+3,6%).

    Viva il food…

    La ricerca segnala una riduzione in entrambi i settori sul numero dei post pubblicati: quella dei food influencer appare più contenuta con 14.080 post del 2020, contro i 16.114 del 2019, una percentuale dunque pari al -12,6%. Per i viaggiatori il decremento è stato ancora più significativo, pari al 24% (da 11.600 post a 8.800). Di fatto, un danno per i travel influencer e per tutti i creativi del comparto. 10 cibi trend 2020 Anche il numero di sponsorizzazioni, con hashtag quali #ad #adv #sponsoredby #supplied sono stati ridimensionati: -33% sul volume dei contenuti pubblicati e -25% sulla media dei post promozionali per travel influencer, così come l’engagement che registra una contrazione del 18,3%. Situazione simile per il comparto food: in negativo le variazioni rispetto al 2019 circa il volume complessivo dei post con sponsorizzazioni (- 18,4%) e i post medi per influencer (-14%). In questo caso però cresce l’engagement del 22,7%: non è difficile da immaginarlo con tutto quello che è stato impastato e sfornato!

     …e viva l’Italia

    Fino a febbraio 2020 l’attenzione era alta verso l’estero, poi con la chiusura dei Paesi e l’impossibilità o la paura di programmare partenze, qualcosa è cambiato. I travel influencer, per necessità o virtù, hanno riscoperto il proprio Paese. Secondo i dati elaborati, rispetto al panel degli influencer analizzato, durante l’estate del 2020 la Toscana è stata la regione più instagrammata, con 958 post, seguono il Lazio (795 post), il Trentino Alto Adige ( 773), le Marche (769) e il Veneto (713). Prendendo in considerazione invece l’engagement, la classifica delle preferenze subisce alcune modifiche: se la Toscana rimane ai vertici in con 599.600 like e commenti, la Sicilia ottiene il secondo posto con 589.400, la Lombardia il terzo con 583.000; seguono la Campania con 572.400 e la Puglia con 530.300