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Tutto quello che dovresti sapere sul nuovo layout desktop di Facebook (e cosa ne pensiamo)

  • La nuova interfaccia grafica di Facebook è ormai disponibile per tutti gli utenti ed è qui per restare!
  • Tra i vantaggi del nuovo layout Facebook: semplicità, velocità e possibilità di attivare il dark mode, ma non tutti ne sono entusiasti.

 

Facebook ha cambiato il layout del sito in modo permanente. Il social network più famoso ha finalmente deciso di aggiornare l’aspetto della versione web, dandogli un volto più in linea con quello della sua versione per dispositivi mobili.

Vi è capitato di notare il nuovo design del sito di Facebook? Se la risposta è no, non è perché siete distratti. Probabilmente è perché lo usate principalmente attraverso la sua applicazione mobile su iOS o su Android, come la maggior parte degli utenti. Ma se si prova ad accedere a Facebook attraverso un PC, si noterà che è avvenuto un grande cambiamento nel design.

Facebook stessa ha ammesso che il sito desktop non aveva tenuto il passo con la versione mobile e che già da tempo, stava cercando di risolvere il problema.

È stato inoltre dichiarato che durante la costruzione del nuovo sito desktop, si è data priorità alla velocità di caricamento e alla reattività dell’interfaccia. Pertanto, il social network dovrebbe caricare solo le risorse di cui si ha bisogno al momento, senza sovraccaricare il browser con richieste aggiuntive.

Facebook è stato lanciato nel 2004 come un semplice sito web PHP con server-rendered. Nel corso del tempo, sono stati aggiunti strati su strati di nuove tecnologie per offrire funzionalità più interattive. Ognuna di queste nuove funzionalità e tecnologie ha inevitabilmente rallentato il sito rendendo più difficile la sua manutenzione. Questo ha reso necessario fare un passo indietro e ripensare ad una nuova architettura riprogettandola da zero. È stata necessaria quindi una riscrittura completa dell’interfaccia utente.

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

Semplicità e chiarezza

La prima impressione che si ha guardando il nuovo sito è che sia sicuramente più spoglio e più simile ad un’app rispetto alla vecchia versione. Più evidenza alle storie, ai gruppi e un feed più centrale, con icone più grandi e un layout nettamente più pulito. A livello pratico, grazie alle grandi icone, assumono maggiore importanza i link alle sezioni Eventi, Watch, Marketplace e Gruppi.

Innegabile quindi è la sua enorme somiglianza con l’applicazione per dispositivi mobili. I programmatori hanno capito che gli utenti che seguono il loro social network hanno più familiarità con la versione mobile, quindi perché non unificare l’aspetto di entrambe le versioni?

Un cambiamento importante ha a che fare con l’interazione degli utenti con le pubblicazioni sul loro feed. Durante la visualizzazione di una foto o di un video, verranno eseguiti a schermo intero con una sezione di commenti situato sulla destra per non distogliere troppo l’attenzione dal contenuto ma in modo da poter interagire facilmente con esso.

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Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

Finalmente Dark Mode

L’inclusione di una modalità scura è qualcosa che possiamo trovare in quasi tutte le applicazioni. Per questo motivo il social network di Mark Zuckerberg ha implementato una nuova modalità scura all’interno del nuovo design di Facebook con la quale è possibile modificare lo sfondo bianco in uno sfondo nero, evitando così il problema dell’affaticamento degli occhi e del consumo eccessivo di batteria.

Questa utilissima opzione permetterà ai nostri occhi di riposare di più, soprattutto quando si usa il social network di notte o in qualsiasi ambiente buio. Ma diciamoci la verità, molti di noi la aspettavano prettamente per una predilezione estetica che questa modalità porta con sé. Per attivarla e disattivarla, basta cliccare sulla freccia in alto a destra e spunterà l’interruttore con la scritta “Sfondo Nero”. Va anche detto che la prima volta che si attiva il nuovo aspetto di Facebook, il social network consentirà di scegliere tra la modalità chiara e scura. Ma non preoccupatevi poiché sarà sempre possibile cambiare la modalità in base alle nostre preferenze.

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

Scorciatoie, icone e barra laterale

Tra le principali novità che il nuovo design di Facebook porta con sé, troviamo senza ombra di dubbio la sua facilità d’uso, grazie alla semplificazione di accesso a ciascuna delle sue sezioni.

La sua rinnovata barra laterale sinistra contenente tutte le nostre app, pagine e gruppi e le grandi icone centrali, danno la sensazione di avere sin da subito tutto sotto controllo. Facebook ha apportato grandi cambiamenti nell’aspetto visivo, con il carattere dei testi di una dimensione più grande e più chiara e diversi elementi visivi più grandi in modo che siano più facili da trovare. In breve, una pagina del profilo completamente rifinita a livello visivo con tutti gli elementi a portata di mano.

In generale, tutte le sezioni di Facebook sono ora meglio definite e più accessibili. Se si guarda sul lato destro, troveremo tutte le notifiche del feed con le reazioni rapide. Altro elemento a risaltare rispetto alla barra laterale destra, e che ha anche subito qualche ritocco, è l’icona “+”, che ci permetterà di accedere direttamente alla creazione di vari contenuti tramite un menù a tendina con tutte le opzioni disponibili. Grazie a questa icona si può creare velocemente una pagina, pubblicare un annuncio, creare un nuovo gruppo, organizzare un evento, vendere qualcosa sul marketplace, caricare una storia, fare una raccolta fondi o semplicemente pubblicare un post normale. È un’opzione molto pratica, si può fare tutto dallo stesso pulsante e non si deve perdere tempo a cercare l’opzione desiderata tra migliaia di opzioni.

Infine arriviamo ad un altro dei punti importanti di questa riprogettazione, la barra superiore. Qui sono raggruppate le opzioni più utilizzate del social network, in modo da poter selezionare quella che si desidera comodamente e rapidamente. Da sinistra a destra troviamo l’icona “Home” contenente tutte le pubblicazioni dei nostri amici e delle pagine che seguiamo abitualmente. Subito dopo troviamo l’icona “Pagine“, da cui si accede rapidamente alle pagine gestite. Se nel vostro caso non avete Pagine gestite, troverete semplicemente l’icona “Amici” in cui ci sono le notifiche ad eventuali richieste di contatto e suggerimenti su persone che potresti conoscere. Successivamente, arriva l’icona per guardare i video “Watch“, dove è possibile vedere tutti i video del social network, inclusi i video in primo piano e i video salvati. La seguente icona corrisponde al “Marketplace”, dove si può acquistare e vendere di tutto, con diverse categorie di prodotti. Infine, abbiamo l’icona “Gruppi”, dalla quale abbiamo accesso ai nostri gruppi.

Queste sono le principali novità che porta il nuovo design del sito di Facebook. Sebbene non siano così profonde, forniscono un’aria fresca in termini di usabilità e velocità nella navigazione.

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Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

Nuovo design, nuovi grattacapo per i marketer

Come sempre, quando si verificano dei significativi aggiornamenti dei social media, il nuovo design di Facebook è stato accolto da feedback e critiche, soprattutto da parte dei professionisti del marketing. Ad essere onesti, questo è probabilmente uno degli aggiornamenti più drastici che Facebook ha subito negli ultimi anni e include importanti cambiamenti di layout e nuove funzionalità per quanto riguarda gli strumenti per fare advertising. Per i professionisti del marketing, il nuovo design di Facebook, offre più di qualche cambiamento che potrebbe richiedere un po’ di tempo per abituarsi.

La famosa icona della bandiera arancione che rappresenta le Pagine è presente sia nella barra laterale a sinistra sia nella barra superiore. Questo ci fa capire come sia stata data maggiore importante a questa sezione. Facendo clic sull’icona Pagine si accede ad una nuova schermata dove è possibile visualizzare tutte le Pagine di Facebook e tutte le notifiche relative ad esse in un’ampia colonna laterale. Non si sa per quale preciso motivo, lo stesso elenco delle nostre pagine, si trova duplicato in un’altra barra laterale ad elenco nella stessa schermata.

Quando si seleziona una pagina specifica da visitare, si ottiene una vista che ricorda quella del vecchio design, ma con molte differenze evidenti. Invece di trovare la navigazione principale della pagina in alto, ora essa si trova nella barra laterale sinistra. Questa barra laterale è anche l’unico modo per navigare verso le altre pagine senza tornare alla Home principale. Stranamente, il menu a tendina che mostra le tue pagine aggiuntive non mostra se hanno nuove notifiche come invece mostrato in maniera duplicato nella schermata precedente.

Sappiamo bene come Facebook stia esortando da tempo i marketer ad utilizzare Creator Studio per la programmazione e la redazione dei post. Proprio per questo, molti addetti ai lavori si aspettavano che con la riprogrammazione del design, sarebbe stato il momento ideale per ritirare finalmente gli “Strumenti di Pubblicazione”. Invece ritroviamo l’intera sezione nella barra laterale sinistra.

Il nuovo Facebook dà più valore ed importanza alla scheda Insight. Essa ora si trova nella barra laterale sinistra nella vista principale della pagina, una differenza questa enorme rispetto al vecchio design di Facebook. Questo potrebbe essere un utile cambiamento per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al social media marketing e che vogliono acquisire maggiore familiarità con le analisi della loro pagina.

La sezione “Informazioni” viene mostrata subito sotto l’area superiore di una pagina, rendendo più facile per i visitatori trovare i dettagli di contatto, la descrizione dell’azienda e le informazioni sugli altri social media.

Non sembra che ci siano grossi cambiamenti per quanto riguarda l’immagine di copertina. Bisogna dire però che ora ricopre una posizione dominante con tutto il resto della pagina sotto di essa, inclusa l’immagine del profilo. Le schede che prima erano elencate verticalmente sotto l’immagine del profilo per cose come Eventi, Foto e Video, sono ora elencate orizzontalmente sotto di essa. Una Pagina mostrerà le prime quattro di queste schede e il resto sarà nascosto sotto un menu a tendina. Questo costringerà gli amministratori ad essere più attenti al loro ordine. Scorrendo verso il basso, inoltre, le schede scompaiono mentre l’immagine del profilo, il nome della pagina, il pulsante “Azione”, il pulsante “Messaggio” e il pulsante “Mi piace”. restano tutti in cima ben visibili.

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

Il nuovo layout Facebook dal punto di vista dell’utente e del marketer

Abbiamo analizzato nel complesso il nuovo desing del sito di Facebook che sicuramente sarà molto da assimilare.

Bisogna però fare una differenza tra chi lo usa per svago e chi invece, come strumento di lavoro. Se per l’utente classico è solo questione di abituarsi agli spostamenti “delle cose” ed alla nuova interfaccia, diversa appare la situazione per chi invece lo utilizza quotidianamente per il proprio lavoro. In questo caso si poteva soprassedere al tempo perso nell’assimilazione sulle novità grafiche e sul tempo di assimilazione dei cambiamenti alla struttura, in cambio però ci si aspettava che alcuni difetti e bug fossero risolti. Non solo la navigazione sembra aver bisogno di una maggiore razionalizzazione, ma molti dei problemi della vecchia versione persistono nell’aggiornamento. Le notifiche di Ghost Page infestano ancora la piattaforma e non possono essere cancellate. Il numero di Like e di Mi Piace continua ad esistere nonostante sia un inutile indicatore di vanità, e Creator Studio è afflitto da problemi di caricamento e si blocca continuamente.

Speriamo che Facebook continui a cercare il modo di rendere la piattaforma si più bella e moderna, ma soprattutto più efficiente per coloro che la utilizzano professionalmente. Potenziare e rendere stabile la sezione per i marketer deve diventare una priorità assoluta per il sito desktop, anche perché obiettivamente l’utilizzo di quest’ultimo per svago è ormai stato sostituito dalle app per mobile.

Come aumentare la reach organica sui canali social

Week in Social: dagli annunci politici su Facebook al fondo per creator di TikTok

Anche questa settimana non può mancare il recap delle principali notizie e novità dal mondo dei social media.

Partiamo subito con la classica Week in Social!

Galassia Facebook

Facebook non venderà nuovi annunci politici la settimana prima delle elezioni. La decisione fa parte di diverse iniziative elettorali annunciate ieri dal social.

A seguire anche le altre piattaforme stanno attuando iniziative simili. Pinterest, ad esempio, non pubblicherà annunci correlati alle sponsorizzate sulle elezioni.

Intanto Facebook vuole puntare di più sui topic, un po’ come accade su Twitter. Il social sta già testando una nuova funzione per seguire specifici argomenti e restare sempre aggiornati.

Da non perdere sul social per eccellenza, inoltre, una serie di corsi gratuiti per Community Manager. Con i gruppi che stanno diventando uno spazio sempre più importante per il social network, l’azienda ha annunciato un nuovo stream dedicato, all’interno del suo programma educativo Blueprint, per imparare a gestire efficacemente le interazioni e l’engagement.

Infine, Facebook sta testando una nuova funzionalità per le News. Gli utenti potranno collegare le loro iscrizioni ai siti di notizie in modo da non dover effettuare ripetutamente il login durante la lettura degli articoli su Facebook.

Universo Twitter

Migliora l’accessibilità di Twitter. Il social ha annunciato di voler aumentare le opzioni per rendere fruibile da tutti la piattaforma, anche grazie al lavoro di due nuovi team.

Novità importanti anche sui trending topic. La piattaforma infatti aggiungerà tweet e descrizioni ai trend per aiutare le persone a capire perché siano di tendenza.

Infine una curiosità, che ci fornisce però una importante informazione sui trend in atto: nella prima metà del 2020 il social ha contato ben 1 miliardo di tweet sul gaming. Le conversazioni sul tema hanno raggiunto il loro massimo storico, aumentando del 71% rispetto allo scorso anno. I picchi massimi sono stati registrati in occasione del rilascio di ‘Animal Crossing: New Horizons’ e del lancio della nuova console Playstation 5 di Sony.

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Pianeta LinkedIn

Nuovi strumenti di collegamento del personale. LinkedIn sta aggiungendo alcune nuove funzionalità alle Company Page, focalizzate sul mantenimento della connessione dei dipendenti e sulla massimizzazione delle opportunità di outreach.

LinkedIn

Mondo TikTok

TikTok ha lanciato un fondo per Creator. Disponibile in Europa una dotazione economica da 60 milioni di euro per offrire ai più bravi e brillanti creator della piattaforma l’opportunità di guadagnare grazie al loro talento.

Arriva anche una nuova integrazione tra TikTok e Teespring. La partnership consentirà ai creator di vendere prodotti direttamente sulla piattaforma, fornendo così nuove possibilità di monetizzazione.

tiktok

In breve

YouTube Blur. La piattaforma video sta lavorando a nuovi aggiornamenti per i suoi strumenti all’interno di YouTube Studio. Sarà più facile per i creator effettuare la sfocatura di elementi specifici all’interno dei loro clip in fase di caricamento.

Snapchat lancia gli shortcut. Ora è possibile inviare snap a più amici con un solo tocco, senza bisogno di creare una chat di gruppo. Attenzione però al pericolo SPAM!

no waste

Zero Waste: il futuro della ristorazione è a rifiuti zero

  • Secondo una recente ricerca condotta dalla FAO, per ogni chilogrammo di prodotto sprecato vengono immessi nell’atmosfera 4,5 chilogrammi di CO2.
  • I rifiuti alimentari rappresentano l’8% del totale dei gas serra prodotti dalle attività umane e la ristorazione continua ad essere uno dei complici più attivi di questo malcostume.
  • Ma il senso di colpa potrebbe presto svanire, grazie ad una crescente sensibilità ambientale, che sta guidando i ristoranti verso un futuro sempre più sostenibile.

 

In Europa, ogni anno, milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, con un contributo pro-capite pari a circa 180 chilogrammi/anno.

Un vizio, quello dello spreco, che vale oltre 36 miliardi di euro, di cui 16 solo in Italia (quasi l’1% del PIL nazionale). Tuttavia, secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Waste Watcher, non siamo noi il popolo più “sprecone” ma gli Olandesi, con ben 579 chilogrammi di cibo sprecato all’anno per persona.

rifiuti alimentari

Lo spreco alimentare è concausa del climate-change

Un primato che di certo non fa onore alla Terra dei Tulipani, soprattutto se consideriamo che l’impatto dello spreco non è solo di ordine economico ma anche ambientale. Secondo una recente ricerca condotta dalla FAO infatti – che tiene conto tanto del processo produttivo quanto di quello di smaltimento – per ogni chilogrammo di prodotto sprecato vengono immessi nell’atmosfera 4,5 chilogrammi di CO2.

Complessivamente, i rifiuti alimentari rappresentano l’8% del totale dei gas serra prodotti dalle attività umane, ed interessano tutta la filiera, dal campo alla tavola. E la ristorazione continua ad essere uno dei complici più attivi di questo malcostume.

Ma il senso di colpa potrebbe presto svanire, grazie ad una crescente sensibilità ambientale, che sta guidando i ristoranti verso un futuro sempre più sostenibile.

ristoranti a rifiuti zero

In Europa nascono i primi ristoranti Zero Waste

Spisehuset Rub & Stub, Copenaghen

A Copenaghen, ad esempio, definita come la capitale più green d’Europa, è nato nel 2013 il primo ristorante zero waste del mondo: lo Spisehuset Rub & Stub, dove il cibo utilizzato in cucina viene recuperato dagli scarti della grande distribuzione e dall’industria alimentare.

Qui, tutto il personale – dai cuochi ai camerieri – è composto da volontari e gli introiti sono destinati ad aiuti umanitari in Africa.

Il menù cambia ogni giorno, a seconda dei prodotti disponibili, con prezzi che variano dai 3 ai 15 euro, e riporta nel dettaglio utensili e tecniche di cottura impiegati.

Un’offerta trasparente dunque, che vuole informare il cliente, rendendolo consapevole delle proprie scelte.

Spisehuset Rub & Stub

Silo 39, Londra

Lo Spisehuset si è fatto portavoce di un’idea innovatrice, che ha ispirato molti chef. Tra questi, anche Douglas McMaster, che nel suo ristorante Silo 39 di Londra, ha adottato un sistema integrato per il recupero dei rifiuti, provenienti dalla cucina e dalla sala.

In particolare, ha installato una performante macchina di compostaggio, che trasforma gli avanzi in terriccio per l’agricoltura, utile ai contadini locali per nuove coltivazioni.

Un approccio che McMaster ama definire “pre-industriale”, poiché legato all’antico metodo di produzione del cibo. Oltre alla compostiera, è presente anche una macchina che trasforma l’acqua in una soluzione antibatterica disinfettante, naturale e atossica, adatta a tutte le superfici; un’alternativa non inquinante alla candeggina e ai detersivi.

Il ristorante segue anche altri accorgimenti, funzionali alla minimizzazione degli sprechi, in ottica rifiuti zero: dalla macinazione autonoma del grano per la produzione di pane ed altri lievitati, fino all’offerta gastronomica, che contempla soprattutto prodotti di origine vegetale.

Perfino l’estetica del locale è in armonia con la filosofia eco-friendly di Douglas: per la sua realizzazione, sono stati impiegati solo materiali naturali o riciclati. E sul tetto sono stati montati dei pannelli solari per una maggiore autosufficienza energetica.

Silo 39

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Rifiuti zero: un trend in crescita ovunque, tranne che in Italia

Il modello zero-waste (o rifiuti zero)rappresenta dunque un trend in crescita, sostenibile anche dal punto di vista economico, che però in Italia fatica ad affermarsi.

Nel nostro Paese infatti, manca un’adeguata cultura imprenditoriale: prevale una visione ancora tradizionalista – e romantica – del ristorante, fondata su scarse conoscenze gestionali ed organizzative, che oppone resistenza ai cambiamenti, alle novità.

Una forma mentis poco incline al progresso, ancorata ad idee e comportamenti ormai vecchi, sorpassati.

mentalità chiusa

Sostenibilità fa rima con profitto e bene comune

Ma come sempre, ci sono le eccezioni: alcuni ristoranti incentivano all’asporto del cibo avanzato attraverso doggy o family bag, oppure collaborano con associazioni solidali per la ricollocazione degli scarti, attraverso la realizzazione di veri e propri kit anti-spreco.

Iniziative che trovano il consenso della maggior parte degli Italiani e di Massimo Bottura, che in uno dei suoi ultimi libri Il pane è oro. Pasti straordinari con ingredienti ordinari, propone ricette alla portata di tutti per contrastare gli sprechi e puntare ai rifiuti zero.

Sostenibilità e profitto

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Che si tratti di un’operazione di marketing o meno, poco importa: oggi guardare alla sostenibilità significa generare profitto e fare il bene comune; due termini apparentemente antitetici, ma sempre più vicini, che mirano a porre fine alla vergogna dello spreco alimentare.

Credits: Depositphotos #309976418

youtube account verificato

Account verificato su YouTube, come ottenere e mantenere la spunta grigia

    • Ogni account verificato su YouTube presenta un badge grigio simile a un segno di spunta o una nota musicale.
    • Per ottenerlo devi aggiungere il numero di telefono, avere almeno 100.000 follower e pubblicare video con una certa frequenza.

 

Sai che puoi ottenere un account verificato su YouTube con un segno di spunta grigio accanto al nome del canale?  Il badge di verifica grigio è un ottimo modo per verificare il tuo canale, e per accertare che sei proprio tu a diffondere i tuoi incredibili contenuti video.

Se non sai come ottenere un account verificato su YouTube, sei nel posto giusto: continua a leggere!

I vantaggi dell’account verificato su YouTube

Ottenere un badge di verifica è molto importante per chi vuole guadagnare su YouTube, ma non è facile ottenere (e mantenere) quel segno di spunta. Potrebbe volerci un po’ di tempo, ma è fattibile. E ne vale la pena.

Per prima cosa, cominciamo ad acquisire alcune nozioni di base. Il badge di verifica può essere un segno di spunta grigio o una nota musicale grigia, visualizzati rispettivamente accanto al nome di un creator o di un artista di YouTube.

Account verificato su Youtube, badge grigio

Questo badge indica credibilità, oltre a certificare che non sei un bot! Tuttavia, ecco cosa devi sapere prima di ottenerlo:

  • nessuna caratteristica “esclusiva”. Avere un account verificato su YouTube non significa avere accesso a funzionalità, vantaggi o bonus esclusivi. Ti darà solo maggiore autorevolezza.
  • Previene il traffico rubato. La verifica su YouTube impedisce agli imitatori di rubare il traffico che dovrebbe andare al tuo canale.

Curiosità: nel settembre 2019, YouTube ha annunciato un nuovo design per la verifica del canale. In pratica, lo sfondo grigio avrebbe sostituito il segno di spunta grigio esistente. Ma il nuovo badge non è stato ancora implementato.

Badge di YouTube e verifica dell’account: sono la stessa cosa?

Non confondiamo la procedura con il risultato! Per ottenere il badge, appunto, dovrai seguire alcuni passaggi per avere un account verificato su YouTube.

Dopo aver verificato l’account associato al canale, sarà possibile caricare video di durata superiore a 15 minuti, aggiungere miniature personalizzate, fare live streaming e ricorsi contro le rivendicazioni di Content ID (violazioni di copyright e altri reclami dei creator).

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Gli step da seguire

  • Come altre piattaforme social, YouTube ti chiederà di aggiungere il tuo numero di telefono per verificare l’account. Questo consente di sapere che sei un essere umano, non un bot che cerca di inviare spam al sito.
  • Se il canale ha già oltre 100.000 iscritti, potresti ottenere rapidamente il tuo badge. Molti pensano al badge di verifica come a un metodo di approvazione dei contenuti, e non alla verifica dell’identità. Ecco perché Youtube ha aggiornato la propria politica. Attualmente, devi comunque avere almeno 100.000 iscritti per richiedere il badge.
  • Il tuo canale dev’essere pubblico e avere una descrizione, un’icona personalizzata, dei contenuti ed essere attivo con gli utenti di YouTube.
  • Per ottenere rapidamente un account verificato su YouTube, quindi, dovresti pensare a come aumentare le visualizzazioni e gli iscritti al canale.

Account verificato su YouTube

Suggerimenti per ottenere un badge più velocemente

  • Sii onesto e trasparente su ciò che condividi. Creare video incredibili è utile per attirare gli spettatori, ma assicurati che siano pertinenti. Non esagerare sui vantaggi del tuo prodotto o servizio. Invece, vai nel “backstage” della tua attività e racconta la tua storia, spiega come la svolgi effettivamente.
  • Rispondi a qualunque commento sui tuoi video. È un ottimo modo per dimostrare che sei una persona vera, e che apprezzi le opinioni e i feedback delle persone.
  • Condividi i video con una certa frequenza. Non è necessario pubblicare un video ogni ora: all’inizio ne basterà almeno uno a settimana, soprattutto se stai cercando di crearti un pubblico.

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Come richiedere la verifica su YouTube

Se soddisfi i criteri sopracitati, a questo punto dovrai:

  1. Collegarti alla pagina di supporto di Google.
  2. Scorrere verso il basso, fino alla sezione Richiedi la verifica del canale, e cliccare su “Apply now” (“richiedi ora”) nella successiva casella di testo. In questo modo, accederai al link del form da compilare per inviare la richiesta. Se il tuo canale non è idoneo, non vedrai il link, ma un messaggio che ti avvisa che non hai ancora i criteri necessari per procedere.
  3. Se riesci ad accedere al modulo di domanda Channel Verification Application, inserisci le tue informazioni. Ti verrà chiesto l’ID del tuo canale, che puoi trovare accedendo dall’account YouTube su Impostazioni e Impostazioni avanzate, sotto il tuo User ID.
  4. Dopo aver cliccato sul pulsante Invio, vedrai una notifica che t’informa che nelle settimane successive YouTube analizzerà la tua richiesta.

Account verificato su Youtube

Inoltre, YouTube t’invierà un’email di conferma in attesa della verifica.

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Come mantenere il badge di verifica su YouTube

Hai ottenuto il badge grigio? Va bene così, ma ricorda:

  • Non violare i Termini di servizio.
    Se vuoi rimanere verificato su YouTube, anche se hai soddisfatto tutti i criteri e hai ottenuto un badge di verifica, YouTube può eliminarlo se poi non rispetti i Termini di servizio o le Norme della community.
  • Non cambiare il nome del canale.
    Se cambi il nome del canale, perdi anche il badge… ma puoi richiedere di nuovo la verifica, utilizzando il nuovo nome.
  • Niente trucchi. Qualsiasi tattica “non autentica” per aumentare le visualizzazioni o gli iscritti ti si ritorcerà contro. È questo il motivo per cui YouTube non verifica più un canale esclusivamente in base al numero di follower.

Ottenere un account verificato su Youtube non è facile come sembra, ed è necessario impegnarsi molto per averlo. Se ti limiti a seguire i criteri della piattaforma, tuttavia, non puoi sbagliare.

Credits: Depositphotos #304129456

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Rebranding di agosto: Rolls-Royce, Holsten e il nuovo design di Facebook

  • Rolls-Royce svela la sua nuova identità digitale per un pubblico più giovane e contemporaneo.
  • L’iconica birra Holsten torna alle sue radici, rispolverando gli archivi.
  • Facebook dice addio alla sua modalità desktop classica.

 

Come gli esseri umani, anche le aziende cambiano nel tempo e, quando lo fanno, diventa necessario una riprogettazione o un rebranding del marchio. Sono diverse le situazioni che possono spiegare questo fenomeno, come l’evoluzione dell’azienda o del mercato, l’arrivo di nuovi attori o altri eventi che potrebbero portare l’azienda a reinventarsi, cercando di differenziarsi dalla concorrenza.

Anche un marchio obsoleto può essere l’input per attivare un processo di rebranding. Come per la moda, le tendenze dei marchi vanno e vengono. Quando il marchio di un’azienda sembra antiquato, ha bisogno di essere sistemato. Come detto più volte, non si tratta solo di un cambio logo, il più delle volte parliamo di riprogettazione di un’app o di una piattaforma, di un aggiornamento del packaging o del design generale del brand. Scopriamo i casi più importanti del mese appena concluso.

Il rebranding di Rolls-Royce mostra la nuova identità digitale

Nel mese di agosto, Rolls-Royce ha presentato una versione raffinata del suo emblema Spirit of Ecstasy. La nuova identità visiva, progettata da Pentagram, mostra la famosa statuetta in prima linea rivisitata in chiave digital, una nuova tipografia e una tavolozza di colori aggiornata.

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L’azienda di auto di lusso britannica spera di rimanere fedele alla sua eredità dando al marchio un fascino più moderno. L’identità è stata reinventata per un pubblico più giovane e contemporaneo.

Rebranding Rolls-Royce

Nel corso degli anni, oltre ad automobili di lusso, Rolls-Royce ha ampliato la sua gamma proponendo bagagli, borse e altri accessori di fascia alta per i proprietari delle auto. Il nuovo brand abbraccia l’intera offerta e non riguarda solo il settore auto.

Il look aggiornato dovrebbe adattarsi al mondo digitale poiché secondo Rolls-Royce, la sua base clienti sta diventando sempre più giovane.

Il monogramma distintivo RR è rimasto lo stesso. Il team di Pentagram, guidato da Marina Willer, ha deciso che i dettagli principali, come la doppia “R”, sarebbero rimasti invariati perché hanno un valore inestimabile.

Mentre gran parte dei dettagli 3D sono stati ridotti per rendere il logo compatibile con il digitale, la figura conserva ancora una parvenza di profondità.

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Indizio che segna un cambiamento notevole rispetto all’approccio adottato da molti altri marchi automobilistici negli ultimi mesi.

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Il logo aggiornato presenta una base aggiuntiva sotto la statuina, rafforzando il riferimento alla scultura ornamentale che si trova sul cofano dell’auto. La silhouette ora ottimizzata è stata accuratamente ridefinita in base anche alle recenti affermazioni sui corpi delle donne, per non attirare le critiche del pubblico.

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Il cambiamento più notevole è la direzione del logo, che è stato ribaltato orizzontalmente per canalizzare l’idea che, nonostante sia un marchio storico, Rolls-Royce è rivolto al futuro.

Il nuovo wordmark comunica silenziosamente un senso di movimento. Il marchio denominativo è supportato da un nuovo carattere tipografico: Riviera Nights, con le forme delle lettere smussate, sostituisce il carattere aziendale vecchio stile adottato finora.

“Abbiamo esaminato una cinquantina di caratteri tipografici per trovarne uno che rappresentasse il lusso senza essere apertamente decorativo. Doveva anche essere abbastanza semplice da lavorare con tutti gli altri elementi, orchestrati insieme e moderni”.

Nei materiali marketing delle auto, ai nomi viene assegnato un carattere molto distanziato che aggiunge importanza ed enfatizza i vari modelli.

L’iconica birra Holsten torna alle sue radici

Il marchio di birra tedesco Holsten ha rivelato una nuova identità visiva che mira a “rinfrescare il marchio per un mercato contemporaneo”. Poiché la popolarità delle birre artigianali è aumentata vertiginosamente, la nota birra di Amburgo ha perso terreno in quanto molti estimatori ritengono che sia prodotta in serie.

rebranding holsten

La riprogettazione è incentrata sul riaffermare l’autenticità del marchio sul mercato, ricollegandolo alle sue radici legate alla città di Amburgo. Il design è stato realizzato a mano per riflettere l’etica del lavoro mercantile che ha costruito la città portuale, dando vita a una nuova identità e a un nuovo modello di packaging.

Il progetto è a cura di un team di Design Bridge che prima di iniziare i lavori si è recato ad Amburgo per farsi un’idea della storia della città, immergendosi negli archivi del birrificio Holsten per raccogliere informazioni chiave sulle radici del marchio. Hanno scoperto che l’icona del cavaliere era stata messa da parte e lucidata nel tempo, quindi hanno aggiunto dettagli al simbolo per dare un senso alla storia della birra. Guarda il video promozionale qui.

Il cavaliere è stato girato per guardare dall’altra parte. “Facendo voltare il cavaliere ora cavalca con orgoglio in avanti – un cambiamento significativo dal precedente guerriero armato obsoleto a un faro di leadership progressista e portabandiera”, afferma Design Bridge. Stesso escamotage utilizzato per lo Spirit of Ecstasy di Rolls-Royce.

L’approccio e il design su misura del rebranding di Holsten ha prodotto un’identità visiva unica e autentica che non sembra imitare qualcosa di esistente.

Gli appassionati di birra noteranno che l’etichetta a forma di scudo è stata rimossa dalla bottiglia e che è stato aggiunto un colore verde acqua “leggero e rinfrescante” per riflettere l’ossidazione della statua del cavaliere che si trova in cima alla torre del birrificio Holsten.

Inoltre, c’è un nuovo wordmark realizzato a mano, che attinge alla tipografia e alle etichette trovate negli archivi Holsten, anche se è estremamente simile alla versione precedente.

Facebook dice addio alla sua modalità desktop classica

Sapevi che Facebook ha introdotto una riprogettazione completa della sua versione desktop a marzo? Se non te ne eri accorto, probabilmente è perché avevi scelto di rimanere alla versione classica.

Rebranding di agosto: Rolls-Royce, Holsten e il nuovo design di Facebook

Il rinnovamento presenta una UX semplificata che vanta tempi di caricamento e di transizioni da una tab all’altra più rapidi, oltre a una modalità scura monocromatica (molto simile a quella offerta recentemente da Twitter). All’inizio la società di Menlo Park aveva reso facoltativo il cambiamento e permetteva agli utenti di passare alla modalità classica se preferivano.

Non importa quanto sei attaccato al vecchio design, presto dovrai vivere con il nuovo Facebook. Gli utenti hanno ricevuto diversi avvisi che l’interfaccia precedente sarà completamente eliminata a partire dal mese di settembre. “La versione classica di Facebook non sarà più disponibile a breve” è il messaggio di notifica.

Se stai già utilizzando l’app, tuttavia, la nuova versione desktop non dovrebbe essere tanto diversa, in quanto è stata concepita come un’estensione dell’interfaccia mobile.

Tra le modifiche principali:

  • Look più pulito, testi più grandi
  • Foto e video da guardare a tutto schermo
  • Pagine, Gruppi ed Eventi da gestire più facilmente
  • Versione Sfondo Nero, meno luminosa e meno brillante, per non affaticare la vista

Molti utenti sono insorti sui social, specialmente su Twitter, dove hanno espresso la loro opinione sul nuovo design.

Uno dei motivi per cui gli utenti odiano così tanto il nuovo design di Facebook è perché lo trovano confuso.

La confusione creata dal nuovo layout sta inducendo alcuni utenti a considerare di rinunciare del tutto al social di Zuckerberg. Purtroppo dovremo dire addio a quell’aspetto che ci ha accompagnato in tutti questi anni e che oramai ci appariva così famigliare.

L’aspetto della nuova interfaccia è moderno e piacevole da guardare. Ma come molti hanno commentato, sembra che gli ingegneri di Facebook stessero copiando il design di Twitter.

Cambio vita, vado a studiare Digital Marketing. Ecco da dove partire

  • Il digital marketing è sempre in espansione e ognuno di noi può trovare il proprio posto in questo mondo.
  • Da dove partire per iniziare quest’avventura? Una lista per punti su consigli e idee per cominciare a studiare Digital Marketing.

 

Ormai ci siamo, settembre è giunto. Tutto quello che avevamo rimandato nei mesi precedenti a data da destinarsi comincia a fissarci con occhi severi e indispettiti. La fine di agosto segna sempre un punto di svolta nelle nostre vite, è quasi peggio della fine dell’anno, anche se a settembre non stiliamo una lista di buoni propositi, siamo consapevoli che qualcosa di nuovo ci attende. Dobbiamo fare i conti con le cose in sospeso, sappiamo che sarà dura, soprattutto dopo le ferie, specialmente in questo 2020 così allucinante. Rispolveriamo progetti, pianifichiamo i prossimi mesi all’insegna di una scossa perché tutti ne abbiamo bisogno. Cambiamo prospettiva e cogliamo le occasioni al volo.

Voi cosa vorreste fare davvero?

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Se siete alla ricerca di un cambiamento, se volete mettervi in gioco e provare qualcosa di diverso, stimolante e creativo, allora un’idea potrebbe essere quella di cercare un nuovo lavoro, e il digital marketing offre tante opportunità in diversi campi.

Il mondo del digital marketing

Il mondo digitale è un vasto universo in cui anche l’esploratore più entusiasta potrebbe perdersi tra milioni di dati, immagini e parole. La prima regola di sopravvivenza è che per imparare a muoversi bene nel mondo del digital marketing bisogna studiare tanto e restare aggiornati. Tutto si muove velocemente, e anche se avete appena capito alla perfezione le funzioni di un tool per il vostro sito web, ci sarà sempre qualche servizio più efficace pronto a sostituirlo.

All’inizio non sarà semplice, proprio perché è un campo molto vasto. Ci sono diverse professioni in cui potreste specializzarsi, dal content manager al growth hacker, ognuna con qualifiche e funzioni specifiche. Ma la sua vastità è anche il suo punto di forza. Il digital marketing vi permetterà di guardavi dentro e capire cosa volete fare e cimentarvi in discipline che vi interessano davvero. Ci vuole tempo, pazienza, ma soprattutto costanza. È un processo di crescita, in cui studierete, leggerete e lavorerete tanto, ma è stimolante come pochi settori.

Ecco una lista di consigli per approcciarvi al digital marketing per non farsi cogliere impreparati.

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LEGGI ANCHE: Come iniziare una carriera nel Digital: guida dalla A alla Z

Ci vuole passione nel digital marketing

Per essere bravi nel digital marketing, o meglio, per essere veramente bravi nel proprio lavoro, bisogna metterci passione. Non stiamo dicendo che ogni mattina vi sveglierete felici e sorridenti perché amate il vostro lavoro, ma se scegliete di farlo dovete essere mossi da qualcosa di forte, perché tutti abbiamo giornate belle e giornate brutte, ma a volte si perde l’entusiasmo ed è difficile ritrovarlo.

Il mondo del marketing digitale si muove velocemente e se non avete passione e voglia d’imparare cose nuove, se i cambiamenti vi terrorizzano, probabilmente non è il lavoro che fa per voi. Questo settore richiede passione e desiderio di avere successo.

Il digital marketing è aggiornamento costante

È fondamentale essere aggiornati su tutte le notizie del settore consultando i principali siti di digital marketing, e le persone influenti sui social media. Google e Facebook, per esempio, modificano costantemente le loro piattaforme pubblicitarie e i propri algoritmi a pagamento, e chi si occupa di analisi dati deve assolutamente monitorare i continui cambiamenti che avvengono. Anche chi si occupa di scrittura per siti e blog deve aggiornarsi sulle tecniche SEO per ottimizzare i propri contenuti e renderli accattivanti per gli utenti.

LEGGI ANCHE: Cosa significa essere un Digital Marketer oggi (e l’importanza delle competenze T-Shaped)

Studiare tanto e con i corsi giusti

Il digital marketing non è improvvisazione. Ci sono persone che si autodeterminano professionisti del settore ma non hanno le competenze e la preparazione adeguata. I veri professionisti sono coloro che studiano tanto e si iscrivono ai diversi corsi online per migliorare le proprie skill.

Uno dei problemi che il settore del marketing digitale deve affrontare è che non ci sono barriere all’ingresso, il che significa che chiunque abbia una conoscenza approfondita della terminologia può potenzialmente ottenere una posizione in un’azienda. Ma con la maturazione e la crescita di questo settore, i reclutatori stanno cambiando approccio, diventando più selettivi su ciò che differenzia i possibili candidati, preferendo chi ha competenze certificate e che, ovviamente, dimostra concretamente di avere.

Imparare la terminologia del digital marketing

Dare il nome giusto alle cose le definisce e nel digital marketing la terminologia è importante. Vi troverete davanti tanti acronimi con significati differenti e dovrete riconoscerli e comprenderli.

La capacità di analizzare le campagne di marketing digitale e capire quali elementi hanno funzionato o no dipende dalla vostra capacità di comprendere il gergo del settore.

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Stringere rapporti e fare network

Lavorare in questo campo vi permetterà di stringere rapporti con molte persone, sia online che offline. I

n un ambiente così dinamico e aperto al cambiamento è necessario scambiare opinioni, pareri e idee per poter crescere professionalmente ma anche arricchirsi personalmente. Partecipate a meetup e conferenze del settore nella vostra zona per coltivare relazioni con altri professionisti del marketing digitale e migliorare le proprie capacità attraverso workshop e presentazioni.

Liberi di osare

C’è tanto da imparare nel digital marketing da chi ha più esperienza, ma questo non significa che dovete seguire tutto alla lettera. Bisogna osare.

Ogni marketer dovrebbe avere progetti personali per testare le proprie teorie, cimentarsi in più discipline (SEO, PPC, Social Media, Content Marketing…) ed essere in grado di assumersi la responsabilità del successo o del fallimento di un progetto. Dovete credere in voi stessi e se non riuscite subito a emergere e a realizzare i vostri obiettivi, provate e riprovate.

Non lasciatevi abbattere, è capitato e capiterà a chiunque, ma non tutti hanno avuto la perseveranza di andare oltre gli insuccessi.

Essere una voce

Se volete essere una voce e volete farvi conoscere, dovete esserci. Essere presente in rete non significa avere solo dei canali social, ma mostrare sé stessi e cosa sapete fare. Raccontatevi come se steste parlando con un amico, mostrate i vostri progetti, cosa siete in gradi di fare. Una forte presenza online potrebbe potenzialmente essere il fattore decisivo tra due candidati che hanno presentato domanda per la stessa posizione.

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Comprendere i dati

Nel marketing digitale i dati sono essenziali. Bisogna non solo registrarli, ma anche comprenderli per conoscere il proprio pubblico e come stanno proseguendo le proprie campagne. I dati servono a creare annunci targettizzati per personalizzare, comunicare un prodotto, un servizio o un messaggio in modo mirato.

T-shaped marketer

T-shaped marketer si riferisce a coloro che hanno una conoscenza generica di più discipline di marketing digitale e inoltre sono specializzati in una o due abilità particolari. Professionisti del genere sono molto ambiti dalle aziende, perché sono persone curiose e di conseguenza amano imparare diverse cose ed essere sempre sul pezzo. Ovviamente questa caratteristica aiuta anche dal punto di vista personale perché permette di scegliere un percorso in cui specializzarsi.

Conoscere i ferri del mestiere

È possibile conoscere alla perfezione tutti gli strumenti per migliorare le proprie prestazioni lavorative in un settore come questo che muta continuamente? La risposta è scontata. Come ogni professionista conosce i ferri del mestiere, anche un marketer deve sapere cosa scegliere per ottimizzare il proprio lavoro.

La Marketing Automation è molto gettonata per esempio, per via dell’interesse di molte aziende verso i chatbot. I software di automazione stanno rivoluzionando il mondo dell’eCommerce perché alleggeriscono notevolmente il lavoro permettendo una presenza costante di un brand.

LEGGI ANCHE: Le aziende hanno capito che devono puntare sulle persone (e renderle felici) per far crescere il business

Ascoltare il proprio pubblico

Ascoltare il proprio pubblico, cosa vuole vedere sui social, e i problemi che vorrebbero risolvere è la chiave per creare contenuti che le persone leggeranno con interesse, commenteranno e condivideranno. Questa conoscenza è fondamentale anche per pianificare come trasformare i fan dei social media in clienti per la propria azienda.

Quando i vostri clienti sono soddisfatti dei servizi che offrite genereranno un passaparola spontaneo che permetterà di farvi scoprire anche a chi non vi ha mai sentito nominare.

Una rassegna di Customer Experience meravigliose da cui farti ispirare

  • Nella CX, dobbiamo passare dal dire al fare
  • Quattro esempi e cinque take-away di Customer Experience da cui imparare
  • Spoiler: non citiamo Netflix, Amazon, Google e gli altri soliti noti

 

Lo sai? Disney non è solo la società di intrattenimento e magia che conosciamo. In effetti, se dico Disney Institute ti viene in mente nulla? Si tratta della società di consulenza, formazione e leadership di Disney, che opera a livello globale su centinaia di clienti da tutto il mondo.

Ma se Disney ‘di mestiere’ crea prodotti di entertainment, cosa c’entra con il Disney Institute?

C’entra, e tantissimo: perché l’azienda ha saputo sfruttare a meraviglia la sua capacità di dare vita a esperienze magiche e meravigliose. Non solo vendendole ai propri giovani e meno giovani clienti consumer, ma anche a manager, executive e amministratori delegati che desiderano progettare CX vivide e memorabili per il proprio business.

La Customer Experience non è per tutti

Già: perché oggi di customer experience parlano tutti, ma solo pochi passano ‘dal dire al fare’. Come dice Gianluca Rizzi sul Sole 24Ore, spesso la customer centricity rimane solo una questione di linguaggio. Solo in poche aziende e in pochi manager riescono a stimolare emozioni profonde sul pubblico, tali per cui lo stesso se ne ricordi per lungo tempo e si fidelizzi al brand. Anche perché progettare esperienze è complesso, e le stesse si dividono tra le seguenti tipologie:

  1. Entertainment: esperienze di puro intrattenimento, come partecipare a un concerto da spettatore o guardare la televisione.
  2. Educational: esperienze progettate a scopo formativo e didattico.
  3. Escapist: esperienze posizionate a cavallo tra le due tipologie citate sopra, ma che presentano livelli di partecipazione e immersività maggiori come suonare in un’orchestra.
  4. Esthetic: esperienze dove le persone sono completamente immerse in un’attività, senza però incidere sul suo corso in modo alcuno – per esempio, la visita a una galleria d’arte.

A seguire, elencherò quattro diversi case study di aziende leader nella customer experience da cui prendere spunto e ispirazione. Anche perché dobbiamo iniziare a pensare e progettare i prossimi mesi in cui (si spera) torneremo alla normalità, e la sfida è aperta.

Ti prometto che spazierò tra diverse industry, e soprattutto non citerò mai Amazon, Apple e Coca-Cola! ?

Alcuni esempi di Customer Experience ben progettate

Resort di Club Méditerranée

Esperienze e partecipazione sono da sempre fonte di valore, e un primo esempio sarà per molti molti familiare: il Club Méditerranée. Questo colosso è stato per lunghi anni all’avanguardia dell’industria turistica proprio per la capacità di proporre un universo esperienziale che andava molto al di là della normale offerta di beni e servizi per le vacanze.

In cosa consiste l’esperienza di partecipazione proposta dal Club Méditerranée? Tra gli altri, negli aspetti seguenti:

  • Abbandono commerciali tipici: la sostituzione del denaro con le collane di perline colorate è stata un’innovazione geniale per far allontanare i clienti dalle tentazioni e dallo stress delle spese estive.
  • Generosa distribuzione di prodotti e servizi unbranded: con l’eccezione del brand del Club stesso, ai clienti viene risparmiata la presenza delle marche, che nella vita quotidiana assillano la gente con migliaia di messaggi ogni giorno. La disponibilità di cibo pressoché illimitata fa entrare in un mondo dell’abbondanza e innalza il senso di appagamento.
  • Spettacoli e messe in scena: i palcoscenici del Club Méditerranée sono i luoghi di performance musicali, teatrali, d’intrattenimento svariatissime e di qualità, con forti capacità di coinvolgimento. Quello della teatralità è in effetti un tema caro per la progettazione di customer experience memorabili. Per citare un esempio parallelo, nella boutique Gucci Wooster, Gucci sperimenterà nuove modalità di servire la clientela. I visitatori saranno accolti da un gruppo di ambasciatori del marchio: i Gucci Connectors, in funzione di narratori, il cui scopo sarà quello di coinvolgere i clienti nella particolare narrativa della marca.
  • Rituali, giochi ed esperienze collettive: dal canto al ballo allo sport, il pubblico dei clienti è continuamente sollecitato a prendere parte diretta alle esperienze suggerite, contribuendo in modo diretto alla loro costruzione e riuscita.
  • Ritorno alla natura: le scelte geografiche del Club privilegiano luoghi di straordinaria bellezza naturale, invitando i clienti a immergersi in habitat al tempo stesso primitivi e tutelati e a vivere a fondo l’esperienza del relax.
  • Incontro e socializzazione: sia le attività collettive che altri espedienti (come le tavole per mangiare da decine di persone) spingono i clienti a uscire dal loro isolamento e provare nuovi contatti e amicizie.

Infrequent Flyers Club di Tigerair

Nel 2014 la filiale australiana di McCann ha ideato e sviluppato per la compagnia aerea low-cost Tigerair Infrequent Flyers Club. Una campagna di comunicazione creativa e intelligente fatta partendo da un insight: a causa dell’elevato costo del biglietto, il 77% degli australiani vola meno di tre volte all’anno.

In risposta a un dato così deprimente per una compagnia aerea locale, la stessa ha così pensato e promosso un nuovo loyalty program: un club online che si è dimostrato capace di arricchire i database aziendali con più di 500.000 nuovi contatti, presentato in un modo scherzoso e con una serie di servizi (o meglio, disservizi) opposti a quelli proposti dai programmi dedicati ai passeggeri che utilizzano di frequente gli aerei:

  • necessità di scegliere
  • stampare e ritagliare la membership card
  • possibilità di visionare dal sito web il menu dedicato, ma con la necessità però di doverlo cucinare a casa propria

Considerata la sua effettiva, enorme inutilità, la stessa card si è di fatto trasformata in un memorabilia esperienziale capace di suscitare l’ilarità dell’utente e, al contempo, di spingerlo a valutare la compagnia aerea con un occhio differente rispetto al passato per fuggire dalla possibilità di subire davvero una simile esperienza. ?

VR Distillery Experience di Jack Daniel’s

Se da un lato progettare esperienze ha un costo per le aziende, d’altra parte tale sforzo costituisce un investimento ancora maggiore, per via del grande numero di variabili progettuali necessarie e della loro forte taratura sulle specificità del singolo individuo. La sfida diventa allora comprendere in che modo ottimizzare il trade-off. Media e strumenti digitali offrono ancora un’elevata scalabilità da cui trarre vantaggio.

Grazie all’evoluzione esperienziale, un brand e un’icona culturale come Jack Daniel’s ha compiuto un vero miracolo commerciale: mantenere nel tempo il prodotto immutato nella sua ricetta originale, senza però scalfire la propria iconicità e coolness grazie alla continua innovazione nelle esperienze proposte ai pubblici. Esempio eccellente è la VR Distillery Experience: un video immersivo dove l’utente connesso può ascoltare la storia del celebre whiskey e al contempo guardare le immagini proposte durante la narrazione con panoramiche a 360°, immergendosi così di fatto in essa da protagonista. L’interlocutore può dunque “perdersi” all’interno del mondo di marca, ma è posto al contempo in una condizione più attiva, calato come protagonista della narrazione capace di giocare una parte significativa all’interno della storyline.

Supermarket of the Future di Barilla

Uno dei più grandi orgogli italiani, è Barilla. Un’azienda che nei decenni è stata capace di reinventarsi sempre, andando al passo con i tempi e comprendendo in pieno – cavalcandole! – le mutazioni culturali.

E proprio in queste settimane, proprio Barilla sta dando vita a un progetto che non solo guarda il futuro, ma lo accelera: si tratta del Supermarket of the Future aperto a Milano, progettato da Carlo Ratti Associati. Un supermercato con etichette aumentate, monitor che offrono informazioni nutrizionali sugli alimenti e tanto altro ancora.

I take-away di Customer Experience

Quali linee progettuali possiamo trarre da questa carrellata di casi interessanti, digitali e non solo, dedicati alla customer experience?

  1. Effetto WOW: la prima emozione per efficacia del marketing, è la sorpresa. E allora studia il cliente e… sorprendilo!
  2. Stimoli positivi: soprattutto in questo periodo, i clienti non vogliono avere bad vibes. allontana le emozioni negative, avvicina quelle positive.
  3. Memorabilia: lascia sempre un artefatto – possibilmente fisico – che il cliente può posizionare all’interno della propria quotidianità, e conseguentemente ricordarsi della bella esperienza.
  4. Portafoglio di esperienze: progettata la prima esperienza e nel rispetto della brand consistency, prendici gusto. Riuscire a creare un ricco portafoglio di esperienze correlate e integrate tra loro non solo rafforza e rende più vivace la brand promise, ma genera anche risultati di business sorprendenti attraverso nuove forme di ricavi e nuovi modi di interagire con i pubblici. Come integrare al meglio le diverse esperienze, in un’ottica di portafoglio e ottimizzazione? Attraverso l’individuazione di connettori esperienziali capaci di fungere da collante e filo rosso per le esperienze di marca – pensa alla sicilianità per Dolce&Gabbana.
  5. CX totale: se l’esperienza in sé è fondamentale, i memorabilia sottolineano l’importanza della più ampia gestione e ottimizzazione anche delle fasi successive al momento di erogazione della CX. È la stessa esperienza che lo richiede: gli effetti sulle persone non si esauriscono infatti durante la sua fruizione.
tiktok

Fondo TikTok: 60 milioni per far crescere il talento dei creator

  • Era l’agosto 2018 quando TikTok veniva lanciata ufficialmente in Europa e in Italia.
  • Due anni dopo la piattaforma lancia un fondo per premiare e far crescere i talenti della sua community, con una dotazione iniziale di 60 milioni di euro.

 

Partito con una dotazione di 60 milioni di euro, che passeranno a 255 entro i prossimi tre anni, il fondo offre ai creator più brillanti l’opportunità di guadagnare grazie al loro talento creativo.

I primi quattro creator italiani destinatari del Fondo sono stati annunciati lo scorso 18 agosto: Rosalba, Vincenzo Tedesco, Luciano Spinelli e Martina Socrate.

tiktok fondo creator

TikTok punta sul talento

Era l’agosto 2018 quando TikTok veniva lanciata ufficialmente in Europa e in Italia. Un piccolo gruppo di persone si metteva al lavoro per far nascere una community intorno a una piattaforma che valorizza le espressioni positive della creatività. Soltanto due anni dopo, sono milioni gli utenti che entrano su TikTok per creare o guardare video che li divertono, informano e ispirano.

In particolare in Italia TikTok ha avuto tanto successo anche perché siamo un paese di creativi e di creator. Ogni giorno le persone uniscono video e musica, lanciando nuovi trend o improvvisando su una base musicale. Un mix unico di meme, canzoni e hashtag che non solo presenta a un pubblico più ampio una creatività innovativa, ma influenza anche la cultura e il costume.

La creatività è la linfa vitale di TikTok. Per questo la piattaforma ha voluto celebrare il suo secondo compleanno sostenendo la community e annunciando il lancio in Europa del nuovo TikTok Creator Fund, che farà crescere ancora di più il talento creativo così vitale in Italia.

LEGGI ANCHE: Arriva TikTok For Business, la nuova piattaforma globale per i brand

tiktok fondo creator

Come funziona il Creator Fund di TikTok

Per dare alle persone di talento l’opportunità di trasformare la loro creatività in una vera e propria professione, il nuovo fondo europeo partirà con una dote iniziale di 60 milioni di euro per il primo anno, che saliranno ad almeno 255 milioni entro tre anni. Nelle prossime settimane saranno maggiori dettagli su TikTok Creator Fund in Europa e sulle modalità di adesione per i creator.

In aggiunta al Creator Fund, TikTok sta già aiutando molti creator a ottenere un compenso per la loro creatività grazie a TikTok Creator Marketplace, una piattaforma che consente a brand, agenzie e specialisti di marketing di scoprire e ingaggiare i creator più interessanti su TikTok.

Ora TikTok cerca chiunque abbia un’idea creativa, su qualsiasi tema: dalla cucina al beauty, dalle doti artistiche a quelle sportive, fino a chi si impegna per un cambiamento positivo o chi si occupa di salute mentale. Ma anche amici degli animali, prestigiatori, appassionati di fai-da-te… o semplicemente sognatori e persone in grado di ispirare allegria. Per tutti loro, da ora è LIVE il Fondo TikTok per Creator.

Chi può richiederlo?

Per accedere al Fondo TikTok per Creator è necessario soddisfare alcuni criteri iniziali. Devi avere 18 anni compiuti, una base di almeno 10 mila follower e almeno 10 mila visualizzazioni dei tuoi video negli ultimi 30 giorni, oltre a pubblicare contenuti che siano originali e in linea con le Linee Guida della Community.

Come richiederlo?

Puoi fare richiesta di accedere al fondo direttamente dall’app TikTok. Ecco come:

  • Entra nell’app con il tuo account pro/creator e compila la richiesta per il Fondo TikTok per Creator
  • Assicurati di soddisfare i criteri di idoneità e conferma di essere maggiorenne
  • Leggi il contratto del Fondo TikTok per Creator e dai il tuo consenso
  • Una volta approvata la richiesta, comincerai a guadagnare in base alle performance dei tuoi contenuti
  • Puoi verificare quanto stai guadagnando nel pannello di controllo del Fondo
design thinking

Il Design Thinking per far crescere il tuo business (e guardare al futuro con meno incertezza)

  • Secondo una survey di McKinsey, il 90% dei dirigenti concorda sul fatto che il COVID-19 avrà un impatto significativo sulle esigenze dei clienti e potrebbe presentare nuove opportunità, ma solo il 21% ritiene di avere ciò che è necessario per innovare il proprio modello di crescita.
  • L’approccio strutturato e creativo del design thinking può aiutare le aziende a riconnettersi con i propri consumatori, innovare e uscire da una fase di stallo.

 

Cambiamento, innovazione, incertezza. Da quando è arrivato il Covid-19, queste tre parole sembrano sfrecciare tra i corridoi delle aziende, sia quelle vuote, con i dipendenti dislocati in smart working, sia quelle piene, che hanno cercato di ripristinare una sorta di “normalità distanziata”.

Il Covid-19 ha accelerato il cambiamento? Ha dato uno sprint all’innovazione? Non per tutti.

innovazione

Nei prossimi paragrafi analizzeremo la situazione di stallo che molte aziende stanno vivendo, in contrasto a un cambiamento veloce di abitudini dei consumatori. Proporremo successivamente l’approccio pratico del design thinking e del Proof of Concept per riconnettersi ai bisogni delle persone e innovare in modo agile e a piccoli passi, riducendo il rischio di fallimento.

LEGGI ANCHE: Accelerazione digitale e Post COVID-19: come si evolveranno le tecnologie

Business Continuity e prudenza

In questi mesi di incertezza alcune aziende hanno visto una grande opportunità di cambiamento, innovazione e guadagno, hanno intrapreso nuovi percorsi e agito sul loro business model. Altre invece, hanno tirato i remi in barca, adottando un approccio prudente, tagliando le spese e rimandando gli investimenti a un futuro meno incerto.

Secondo una survey di McKinsey dello scorso aprile, su più di 200 aziende il 90% dei dirigenti concorda sul fatto che il Covid-19 avrà un impatto significativo sulle esigenze dei clienti e potrebbe presentare nuove opportunità, ma solo il 21% ritiene di avere ciò che è necessario per innovare il proprio modello di crescita.

Negli ultimi mesi, eccetto le aziende del settore pharma e medical, tutte le altre hanno ridotto significativamente gli investimenti in innovazione.

covid-19 business

LEGGI ANCHE: Come cambiano le abitudini di acquisto dei consumatori durante l’emergenza Covid-19

La prudenza emerge anche in ambito startup. Dall’inizio del Covid-19 si è registrat0 un meno 20% di finanziamenti di Venture Capital a livello globale e un atteggiamento più severo degli investitori che esaminano il potenziale delle startup.

Come biasimare del resto un comportamento prudente di un imprenditore, che in pochi mesi si è trovato davanti una situazione fuori controllo, i titoli in borsa crollare e anche le più grandi aziende vacillare.

Dall’altra parte tuttavia i bisogni dei consumatori sono cambiati e stanno nascendo nuove esigenze. Per quanto possiamo tirare i remi in barca è impossibile chiudere gli occhi e non assecondare un processo di cambiamento in atto.

Riconnettersi ai consumatori

Ciò di cui le startup e le imprese hanno bisogno per innovare sono: adattamento al mercato del prodotto/servizio (product-market fit) e buy-in (sia che provenga da Venture Capital esterne o stakeholder interni).

Con product-market fit intendiamo un prodotto che incontra i bisogni dei consumatori e del mercato. Potreste pensare che non sia una novità, è vero, ma sarete stupiti nel sapere che ben il 70% delle startup fallisce, tra i motivi principali, proprio per la mancanza di product-market-fit. Succede anche nelle grandi aziende, pensiamo ai Google Glass, un’innovazione che non ha incontrato il favore del mercato.

design thinking

LEGGI ANCHE: Come cambiano le regole del Business nella recessione guidata dal Covid-19

Il Covid-19 ha amplificato la disconnessione tra prodotti/servizi e mercato. Oggi anche se disponiamo di dati storici sui nostri clienti, potrebbero non essere più validi, perché la pandemia ha modificato i loro comportamenti ed è necessario quindi indagare su nuovi problemi e bisogni che incontrano. Per esempio sono aumentati di importanza nel processo decisionale fattori come la sicurezza, la convenienza, il prezzo. Questa situazione tradotta in un caso pratico, ha portato per esempio nelle strutture turistiche una maggiore flessibilità sui termini di cancellazione delle prenotazioni.

Un altro punto da considerare è la corsa al digitale, con aziende, soprattutto retail, che trasferiscono il loro business in portali online, puntando tutto sulle esperienze digitali modello Amazon. Sicuramente è un aspetto importante, ma non è detto che sia la soluzione e l’innovazione migliore per tutti. Percorrerla senza indagare potrebbe portare a investimenti sbagliati. Proprio in questo contesto di incertezza il design thinking rivela il suo grande potenziale.

Cos’è il Design Thinking

Il design thinking è un approccio e una filosofia, un processo creativo, strutturato, human-centric focalizzato sulla soluzione di problemi complessi in modo veloce, collaborativo, innovativo. Si può applicare ad ogni progetto, che sia la logistica del magazzino, la creazione di un nuovo prodotto, ma anche un progetto di vita (Life Design).

La persona nel design thinking è al centro del processo e si sviluppano soluzioni per risolvere suoi problemi e bisogni. Secondo il design thinking nel problema si nasconde l’opportunità.

L’approccio è usato da moltissime grandi e piccole aziende, come Google, Apple, General Electric, Airbnb, IBM. Alcune delle quali hanno creato anche processi personalizzati di Design Thinking, come il Design Sprint di Google.

Il modello e processo più conosciuto è quello della Stanford University (guida completa), che prevede cinque fasi: empathize, define, ideate, prototype, test.

Il processo nel design thinking non è rigido e da intendersi a ciclo continuo e non lineare. I risultati ottenuti nella fase di test, per esempio potrebbero non essere quelli sperati e in questo caso si inizia di nuovo con la fase uno di ricerca con gli utenti, oppure si può tornare indietro nella fase prototipo e aggiungere nuove funzionalità al prodotto da testare e così via.

Vediamo ora in modo dettagliato ogni fase.

LEGGI ANCHE: Cos’è il design thinking e come funziona, spiegato con un esempio concreto

Empathize

Lo scopo di questa prima fase di ricerca è comprendere i bisogni e i problemi degli utenti, mettersi nei loro panni, ascoltarli attivamente, osservarli e immedesimarsi nel problema senza giudicare.

Esistono diverse tecniche e strumenti per empatizzare con i propri clienti e utenti:

  • Interviste
  • focus group
  • survey
  • user test
  • ricerca etnografica
  • osservazione sul campo

Define

In questa fase del design thinking si fa chiarezza. Si uniscono le informazioni raccolte nella fase uno, si analizzano e sintetizzano per la definizione del problema o problemi (problem statements). Si definiscono inoltre gli elementi e obietti SMART (specific, measurable, attainable, relevant, time-bound) per giungere alla soluzione.

I metodi e strumenti che possono essere utilizzati sono: user stories, personas, diagramma di affinità.

Ideate

Nella fase di ideazione si generano idee creative, fuori dagli schemi, con lo scopo di esplorare più soluzioni diverse ai problemi definiti in precedenza. In questa fase si coinvolgono più persone anche appartenenti a team esterni e diversi proprio per favorire la contaminazione di idee. Possono nascere in questa fase idee per creare il product-market fit, oppure qualcosa di totalmente nuovo.

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design thinking: brainstorming

Metodi e strumenti che possono essere utilizzati in questa fase: brainstorming, storyboard, mindmap.

Prototype

Infine dalla raccolta, analisi e sintesi di idee si estraggono quelle che si ritengono più fattibili e con un impatto maggiore. Si costruiscono quindi dei prototipi.

Il prototipo è da intendersi come una bozza economica, flessibile, semplice e veloce della soluzione. Serve per testarne le funzionalità insieme all’utente, senza rischiare grandi investimenti o perdite di tempo.

design thinking: prototype

Può essere realizzato in qualsiasi modo, anche i più creativi a seconda del prodotto o servizio: su carta, con il DAS, con una simulazione del servizio attraverso role-playing, con oggetti stampati a basso costo in stampa 3-D. L’ideale è che l’utente possa interagire con il prototipo.

Per esempio nel caso di un software, possono essere riprodotti su carta diversi prototipi su cui l’utente può lavorare, per far capire ai designer come esegue delle attività.

Test

Con il prototipo in mano testiamo la soluzione con il gruppo e la nicchia di utenti con cui abbiamo empatizzato nella fase uno. Concretamente in questa fase, mentre l’utente testa la soluzione raccogliamo feedback che ci porteranno in diverse direzioni, o a realizzare il prodotto finale su quel prototipo oppure tornare alla fase di ideazione con nuove idee da prototipare e testare, o ancora a modificare il prototipo aggiungendo altre caratteristiche.

Il vero valore aggiunto del design thinking è la riduzione del rischio, lavorando a fasi iterative e coinvolgendo direttamente l’utente finale nel progetto. Quest’ultimo ci fornisce risposte prima di fare un grande investimento e ci permette di realizzare un servizio o un prodotto di cui ha veramente bisogno.

LEGGI ANCHE: Come creare dashboard strategiche grazie al Design Thinking

Il design thinking di Uber Eats

Uber Eats è una startup e piattaforma di food delivery lanciata da Uber nel 2014 a San Francisco. Il servizio è presente in oltre 650 città del mondo con la mission di fornire cibo buono, senza sforzo e ovunque.

Uber eats utilizza l’approccio design thinking. Per entrare in empatia (Empathize) con gli utenti, i designer di Uber Eats visitano regolarmente i lavoratori dei ristoranti, i corrieri e si siedono a casa dei loro clienti mentre ordinano il cibo. Nel momento in cui devono lanciare un nuovo prodotto, intervistano i futuri clienti e li osservano mentre utilizzano prodotti concorrenti. Si mettono insomma nei loro panni, guardando al servizio con il loro punto di vista e individuando così problemi ed esigenze che possono risolvere.

design thinking uber
Successivamente nella fase di definizione (Define), i designer raccolgono le osservazioni e definiscono il problema, non semplicemente da un punto di vista logistico, ma con le informazioni raccolte sul campo osservando direttamente gli utenti e i partner con le difficoltà anche emozionali che incontrano.

Nello step ideate si coinvolgono persone provenienti da team diversi (es. marketing e sviluppo) per incoraggiare l’ideazione e la creatività da prospettive e esperienze differenti. Le sessioni di ideazione hanno per esempio portato alla creazione dei ristoranti virtuali Uber Eats.

Si passa poi al prototipo (Prototype) e alla fase di test. Funzionalità sulla piattaforma come “Più richiesti” sono state originariamente proposte come esperimento dal team operativo di Toronto di Uber Eats. Dopo aver sviluppato, rilasciato e convalidato rapidamente i vantaggi di questa funzionalità, designer e sviluppatori hanno collaborato per creare la versione finale con i feedback ricevuti e lanciarla nei mercati globali.

Proof of Concept

Per ridurre ulteriormente il rischio di investimento oppure per presentare la propria idea con lo scopo di convincere internamente o esternamente a proseguire e investire negli step successivi, si può unire il processo di design thinking a quello del proof of concept.

Una prova di concetto (POC) è un piccolo esercizio per testare l’idea o l’ipotesi di design. Lo scopo principale dello sviluppo di una POC è dimostrare la funzionalità e verificare un determinato concetto o teoria, che può essere raggiunto nello sviluppo. La prova di concetto è diversa dalla prototipazione, in quanto quest’ultima è già una bozza del prodotto e servizio, ne testa le funzionalità, l’interazione. Mentre una POC mostra che un prodotto o una funzionalità può essere sviluppata, un prototipo mostra come verrà sviluppato.

prototype
Il grande vantaggio nella prova di concetto è arrivare a un risultato in una fase ancora precedente del prototipo e concretizzare velocemente l’idea senza concentrarsi già sul prodotto o servizio da realizzare. La POC può essere nell’aspetto anche totalmente diversa dal prototipo, perché come abbiamo detto lo scopo è testare il concetto.

Babbly

Un esempio di prova di concetto è quella realizzata dalla startup Babbly. Maryam Nabavi, un ingegnere aerospaziale il cui figlio ha mostrato difficoltà con lo sviluppo del linguaggio, ha avuto l’idea di sviluppare Babbly, un’app basata sull’intelligenza artificiale che consente ai genitori di monitorare lo sviluppo del loro bambini e analizzare le loro abilità linguistiche e sociali. I wireframe realizzati come prototipo non erano sufficienti per convincere le VC a investire. Volevano la prova che potesse effettivamente sviluppare un algoritmo in grado di identificare la vocalizzazione di bambini e adulti. Nabavi ha quindi realizzato una Proof of Concept in poche settimane, grazie a cui, Babbly è stata in grado di chiudere $ 250.000 di finanziamenti e vincere diversi premi, prima ancora che il prodotto fosse sul mercato.

Per le startup testare le idee con una Proof of Concept permette di attirare investimenti dimostrando la validità dell’idea. Per le aziende affermate con un prodotto già sul mercato, lo sviluppo di una Proof of Concept può essere utile per testare nuove idee di funzionalità, senza dover bruciare i soldi e il tempo necessari per costruirle completamente.

Uscire dalla fase di Stallo

Lavorare in modo agile e veloce non è facile per molte aziende. La prospettiva di allinearsi attorno a un’idea e capire che prima di arrivare alla risposta giusta si potrebbe fallire fa paura e molte aziende vogliono solo le risposte giuste. Questo porta all’inerzia e allo stallo verso l’innovazione, aggravata dall’incertezza di un periodo, che non ha risposte giuste.

Rischiare ora con investimenti avventati è una follia, rimanere fermi lo è allo stesso tempo. Gli approcci di Design Thinking e Proof of Concepts forniscono in modo molto concreto, veloce e flessibile una strada per cambiare senza stravolgere l’azienda e andare oltre le reticenze di manager e imprenditori che cavalcano il detto “abbiamo sempre fatto così”.

instagram stories

Branded Content su Instagram, come usarli correttamente

  • I branded content su Instagram sono post o stories pubblicati in partnership con un brand, ma sono diversi dalle ads.
  • Per lavorare con i branded content, devi prima configurare opportunamente il tuo account.
  • Con Brand Collabs Manager puoi trovare suggerimenti utili e visualizzare gli Insights dei contenuti partner.

 

Vuoi collaborare con brand e influencer per creare contenuti Instagram, o lanciare campagne di influencer marketing? In questo articolo vedremo la differenza tra branded content e post sponsorizzato, come gestire e analizzare le partnership e come taggare un Business Partner in un post o nelle Stories. Scoprirai anche uno strumento che ti aiuterà a trovare potenziali creator con cui collaborare.

Branded Content

Cosa sono i Branded Content su Instagram?

Il “branded content” appare quando un creator o un editor pubblicano contenuti e dichiarano di aver ricevuto un compenso per quel post. Questa divulgazione nei contenuti brandizzati non è facoltativa. Le normative FTC richiedono di dichiarare se stai promuovendo contenuti per cui sei stato, in qualche modo, compensato.

Tuttavia, i branded content non sono ads. I post sponsorizzati sono ciò che vedi quando si tratta di un’advertisement vero e proprio. I branded content o le partnership sono semplicemente sistemi utilizzati dagli influencer per creare contenuti dopo aver ricevuto una sorta di “sostegno” finanziario.

Uno dei principali vantaggi dei contenuti brandizzati e di Brand Collabs Manager è che sia i brand, che gli influencer hanno accesso alle informazioni, in modo che il partner non dipenda al 100% dall’influencer per i dati sulle prestazioni post.

Approvare o richiedere partnership con l’account Business o Creator

Per lavorare con i branded content su Instagram, devi prima configurare il tuo account per utilizzarli. Taggare un partner del tuo brand è diverso dal modo in cui tagghi normalmente le persone in un post di Instagram.

Per accedere alle impostazioni dei branded content nel tuo account, vai al tuo profilo aziendale o creator e tocca il pulsante a tre righe nell’angolo in alto a destra. Quindi seleziona Impostazioni nella parte inferiore del menù.

Branded Content su Instagram, profilo

Se hai un profilo aziendale, tocca l’opzione Business nella schermata successiva. Se sei un profilo creator, seleziona Creator. Ora vedrai una serie di opzioni, tra cui Branded Content. Se non vedi queste opzioni, probabilmente hai un profilo personale: i branded content sono disponibili solo per gli account aziendali e i creators.

L’opzione “branded content” consiste nell’approvare manualmente i tag. Per impostazione predefinita, l’impostazione è già attiva ma puoi disattivarla se vuoi consentire a chiunque di taggarti.

Quando selezioni Richieste di tag, vedrai eventuali richieste in sospeso da account che vogliono taggarti.

Per visualizzare un elenco dei tuoi partner, tocca Partner commerciali approvati. Se desideri aggiungere un brand partner, cerca il nome dell’account nella barra di ricerca e tocca il nome del brand per aggiungerlo al tuo elenco di account approvati.

Impostare Brand Collabs Manager

Facebook ha recentemente lanciato uno strumento chiamato Brand Collabs Manager, e dato che Instagram è un marchio Facebook, lo strumento può essere usato anche per i contenuti su Instagram.

Brand Content Manager, branded content

L’impostazione di Brand Collabs Manager funziona meglio da desktop piuttosto che da smartphone. Dopo aver effettuato l’accesso al tuo account Facebook, accedi a facebook.com/collabsmanager.

La pagina verrà visualizzata per impostazione predefinita nella visualizzazione creator. Se hai un profilo aziendale Instagram, fai clic sull’opzione Iscriviti come inserzionista.

Facebook ti presenterà un elenco di pagine aziendali che gestisci. Seleziona la pagina Facebook collegata all’account Instagram che vuoi utilizzare. Digita il tuo indirizzo email, seleziona la casella Accetto i termini di servizio e quindi Invia.

Taggare un Business Partner nei post

Dopo aver impostato Brand Collabs Manager e aver configurato i tuoi partner per i branded content, sei pronto per iniziare a creare contenuti con loro.

Per taggare un brand partner in un nuovo post del feed di Instagram, crea il post come faresti normalmente. Nella schermata Nuovo post, clicca Impostazioni avanzate. Quindi seleziona Tag Business Partner.

Branded Content nei post

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A questo punto, digita il nome dell’account con cui vuoi collaborare. Se il nome dell’account appare disattivato, non ti ha ancora approvato. In tal caso, tocca il nome e seleziona Invia richiesta. L’account del brand potrà vedere la richiesta di tag.

Appena il tuo account viene approvato, il nome del partner sarà selezionabile quando lo cerchi in Tag Business Partner. Dopo aver toccato il nome, il tuo partner verrà elencato accanto a Tag Business Partner nella schermata Impostazioni avanzate.

Ora termina il post e pubblicalo. Una volta finito di pubblicarlo, vedrai l’etichetta “Paid Partnership With” sul contenuto.

Se, invece, sei proprio tu il brand che qualcun altro sta taggando nei  contenuti, gli altri dovranno seguire questi stessi passaggi per configurare il tagging.

follower su instagram

Taggare un Business Partner nelle Instagram Stories

Ora vedremo come creare Instagram Stories con i branded content. Vai alla schermata Stories: seleziona un’immagine o scatta una foto, poi seleziona l’icona del link nella parte superiore dello schermo. Vedrai più opzioni, a seconda delle funzionalità del tuo account, ma quella che t’interessa è Tag Business Partner. Cerca il nome del marchio che desideri associare e, quando lo vedi, selezionalo. Potrai vedere quell’account elencato come Partner con marchio etichettato. Tocca il segno di spunta in alto a destra nella schermata per procedere.

Completa la story con gif, filtri e adesivi che desideri utilizzare. Quindi pubblicala, e vedrai l’etichetta “partnership a pagamento” nella parte superiore dello schermo.

Anche il tuo partner riceverà una notifica, e potrà vedere il post in cui lo hai taggato. Tuttavia, il partner non può condividere il post nelle sue stories. Eventualmente puoi menzionarlo, ma comunque non potrà essere condiviso nelle Instagram Stories di quell’account.

Se sei stato taggato in una story come brand partner, riceverai una notifica da Instagram. Tocca l’opzione Branded Content nella schermata Attività. Leggi la notifica per vedere la storia in cui sei stato taggato e, nell’angolo in basso a destra della storia, tocca il pulsante con tre punti per aprire un menù a comparsa. Se pensi di essere stato taggato in modo improprio e non si trattava di una partnership a pagamento, puoi scegliere Rimuovi dal post per rimuovere quell’affiliazione di partnership a pagamento.

facebook instagram post perfetto

Trovare nuovi creator per le collaborazioni

Una delle caratteristiche più divertenti di Brand Collabs Manager è che puoi trovare suggerimenti per i creator con cui collaborare. Scorri verso il basso nella homepage per visualizzare un elenco di creator suggeriti.

Vai su Visualizza tutti i creator per avere l’elenco completo di potenziali partner del tuo brand. Otterrai alcuni semplici dati della pagina Facebook di ogni account, incluso il numero dei follower e il coinvolgimento medio dei post, per sapere come agiscono su Facebook.

Se trovi un creator adatto per i branded content, clicca sulla miniatura per visualizzare ulteriori informazioni sulle performance della sua pagina Facebook. Vedrai un elenco di altri partner con cui ha collaborato in precedenza, esempi di branded content che hanno creato e le metriche per la loro pagina Facebook, inclusi i dati demografici target.

Se selezioni Contatto, verrà visualizzato un modulo preformattato che ti consentirà di inviare a quel creator un messaggio diretto per proporgli una partnership con te.

Brand Content Manager Insights

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Scoprire gli Insights dei branded content

In Brand Collabs Manager, puoi anche visualizzare gli Insights per qualsiasi branded content in cui sei stato taggato o che hai creato tu stesso.

Al centro della homepage vedrai i dati sul rendimento dei tuoi post. Clicca Visualizza tutti i post per andare alla scheda Insights. Puoi anche accedere dalla barra di navigazione a sinistra.

Nella dashboard di Insights puoi alternare tra due opzioni, nell’angolo in alto a destra:

  • Pubblicato da Partners mostra tutti i contenuti che altre persone hanno creato taggandoti;
  • Pubblicato da te mostra tutti i contenuti brandizzati che hai creato.

Al momento, le metriche in questa scheda sono molto generiche in termini di reach, impressions ed engagement, ma potranno darti qualche indicazione su come sta andando il post.

Per un normale post nel feed di Instagram, vedrai anche i dati demografici del pubblico, tra cui età e sesso.

Per le Instagram Story, la scheda Insights dei post mostrerà la reach e le impressions. Clicca sulla scheda Story Metrics per vedere Tocchi in avanti, Tocchi indietro, Uscite e Risposte.

Instagram Stories: perchè non devono mancare nella tua Social Media Strategy

In sintesi

Dopo aver letto questo articolo, saprai configurare e gestire professionalmente i branded content come un influencer, sarai in grado di usare Brand Collabs Manager per visualizzare i tuoi suggerimenti e trovare potenziali influencer e creator con cui collaborare.