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H&M entra in roblox

H&M entra in Roblox e spinge un approccio più ecologico al fashion

H&M entra in Roblox: continua la corsa da parte dei brand del lusso e del fast fashion verso la conquista del metaverso, che secondo le analisi di Morgan Stanley, potrebbe generare entro il 2030 un giro d’affari di circa 50 miliardi di dollari.

Ultimo, tra i grandi brand del settore moda ad investire nel metaverso è H&M, catena svedese che nel 2022 ha fatturato circa 20,5 miliardi di euro.

A dispetto di un anno fa, quando si palesava l’intento da parte di H&M di collaborare con l’agenzia Ceek, per aprire un negozio virtuale sulla propria piattaforma digitale, Ceek City, il gruppo svedese ha preferito investire nella creazione di una location su Roblox dove chiunque può essere uno stilista, Loooptopia.

Loooptopia City

Gli utenti della piattaforma Roblox, potranno darsi appuntamento a Loooptopia City oppure a Rainbooow Fields, Neon Studios e Fabric Fooorest per scambiarsi gli abiti e scattare dei selfie. Lo scopo dell’iniziativa portata avanti da H&M è quello di incoraggiare i giovani a esprimersi attraverso la moda non solo nella vita reale ma anche nel Metaverso.

Linda Li, responsabile dell’attivazione dei clienti e del marketing di H&M America, suggerisce che nei prossimi anni H&M continuerà a esplorare l’estensione in rapida crescita delle realtà virtuali e aumentate.

E ha dichiarato: “Le persone che acquistano e indossano capi e accessori H&M trascorrono sempre più tempo in spazi virtuali e mondi digitali. L’esperienza H&M Loooptopia su Roblox ci consente ora di esplorare nuovi modi per interagire con i nostri clienti attuali e nuovi nei luoghi in cui amano essere, sia online che offline”.

Il gioco presenta una piazza cittadina, che si dice prepari il terreno per consentire ai visitatori di intraprendere sessioni di gioco in mondi alternativi come Rainbooow Fields, Neon Studiooo e Fabric Fooorest.

H&M entra nel metaverso in modo green

I visitatori possono raccogliere una varietà di ingredienti di moda partecipando a minigiochi, sessioni di styling ed eventi dal vivo.

L’idea è che i consumatori diano uno stile ai loro sé virtuali o “avatar” con abiti di nuova creazione e li completino con accessori, passi di danza, brani musicali ed effetti speciali per la passerella.

Quando è il momento di provare un nuovo stile, i consumatori sono incoraggiati a riciclare i vecchi vestiti per guadagnare elementi super rari e diventare la star della sfilata.

Il mondo interattivo è infatti un’estensione del sistema di riciclo “Looop” del gigante dell’abbigliamento, che mira a trasformare i vecchi capi in nuovi. Nello spazio digitale, gli utenti possono imparare a conoscere la circolarità della moda e le iniziative sostenibili, oltre a partecipare a sessioni di styling, giochi e altro ancora.

La piattaforma incoraggia anche un approccio più ecologico al consumo di moda, consentendo ai giocatori di scambiare i vestiti tra loro e di riciclare i loro vecchi abiti per sbloccare speciali vantaggi nel gioco.

In H&M vogliamo incoraggiare la generazione emergente di nativi digitali a esprimersi attraverso la moda sia fuori che sullo schermo. H&M Loooptopia Experience su Roblox è un nuovo entusiasmante mondo che scatena la creatività e consente ai giocatori di creare ed evolvere il proprio guardaroba virtuale su Roblox, in modo che possano sentirsi più simili a se stessi attraverso il proprio avatar“, aggiunge Max Heirbaut, responsabile globale dell’esperienza del marchio, metaverso, per H&M.

Per realizzare il gioco, H&M si è avvalsa della collaborazione di Dubit.

Ci è piaciuto molto collaborare con H&M per costruire Loooptopia, il luogo su Roblox dove chiunque può essere uno stilista. H&M ha voluto offrire un’esperienza che promuova il divertimento e la sostenibilità, in linea con il DNA di stile, creatività e cultura del proprio marchio. È stato incredibile vedere il concetto evolversi dal design iniziale e dal workshop fino a questo lancio iconico”, ha dichiarato Andy Douthwaite, Direttore Commerciale di Dubit.

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parole keyword 2023

10 keyword del 2022 che useremo sempre di più nel 2023

Il nostro linguaggio si evolve a un ritmo sempre più veloce. Negli ultimi anni, la tecnologia ci ha catapultato nel futuro. Le parole si sono trasformate sotto i nostri occhi per permetterci di continuare a comunicare in maniera corretta ed efficace. Alcuni termini arrivano dal passato, altri sono neologismi o crasi tra parole di utilizzo comune.

Quali sono dunque le parole su cui i professionisti del marketing e della comunicazione digitale dovranno concentrarsi? Quelle che permetteranno di raccontare la complessa realtà contemporanea?

Esploriamo insieme le 10 parole che continueranno ad avere un ruolo chiave nel 2023, dalle esperienze digitali nel metaverso alla centralità delle persone e alla loro capacità di esprimersi nella società odierna.

1. Metaverso

Il termine è comparso la prima volta nel romanzo cyberpunk Snow crash scritto da Neal Stephenson nel 1992. Indica uno spazio tridimensionale all’interno del quale persone fisiche hanno la possibilità di muoversi, condividere e interagire tra loro. Al centro di tutto troviamo la personalizzazione.

5 trend sul metaverso per il 2023

Un numero crescente di marketer sta abbracciando questa nuova era di esperienze virtuali e sta raccogliendo risultati notevoli.
Anche le aziende non possono più ignorare questa enorme opportunità per raggiungere il proprio pubblico in maniera unica e creativa.

Ma non è un Eden. Anche il Metaverso ha i suoi lati oscuri. Il Darkverse, infatti, è l’altro concetto che sta prendendo forma attraverso i nostri visori, diventando un luogo di florida e pericolosa proliferazione di illegalità come reati finanziari, sabotaggi, minacce o altre tipologie di estorsioni

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2. Cryptoeconomy

La criptoeconomia descrive un campo interdisciplinare, emergente e sperimentale che attinge a idee e concetti dell’economia, della teoria dei giochi e da altre discipline correlate nella progettazione di sistemi crittografici peer-to-peer.

L’economia delle criptovalute ci ha fatto fare un passo avanti verso l’immaginazione di un futuro alternativo per Internet, in cui la decentralizzazione è protagonista.

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3. Shrinkflation

Con shrinkflation si indica la pratica di ridurre le dimensioni di un prodotto mantenendone il prezzo di riferimento. È un fenomeno a cui fare attenzione soprattutto tra gli scaffali del supermercato alla luce della crescente inflazione.

Chiamata anche sgrammatura, è una strategia adottata dalle aziende, principalmente nel settore alimentare e delle bevande, per aumentare furtivamente i margini di profitto o mantenerli di fronte all’aumento dei costi di input.

4. Quiet Quitting

Nell’era della post pandemia, il quiet quitting diventa una forma di resistenza diretta e di protesta verso l’hustle culture, quella che ci vede impegnati al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Lasciare silenziosamente il proprio lavoro è una pratica (purtroppo) comune. È il risultato di anni di burnout che hanno registrato un picco durante il periodo di lockdown.

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Il nuovo approccio al mondo del lavoro, partito dagli Stati Uniti, è chiaramente una risposta alla cultura della competizione. Con il quiet quitting si intende dare più peso alla qualità della vita privata rispetto alla crescita lavorativa.

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5. Gaslighting

Gaslighting è la parola dell’anno 2022 secondo il dizionario statunitense Merriam-Webster. Il termine è associato alla manipolazione e all’abuso psicologico: “Manipolazione psicologica che durante un lasso di tempo prolungato induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, la propria percezione della realtà o dei ricordi, e porta a confusione, perdita di sicurezza e autostima, incertezza delle proprie emozioni e salute mentale”.

Le ricerche di questa parola sono aumentate in maniera vertiginosa del 1740% nel giro di due anni. Le persone sono sempre più interessate a capire esattamente cosa significhi, non solo nell’ambito delle relazioni sentimentali ma anche in molti altri contesti.

6. Permacrisis

In questo periodo di sconvolgimenti continui e senza precedenti, una singola parola è stata elegantemente creata per dare voce alla nostra esperienza collettiva: “permacrisi”.

parole

Definita dal Collins Dictionary come parola dell’anno per il 2022, permacrisis è formata da “permanente” e “crisi”, e incarna un’epoca prolungata caratterizzata da instabilità, insicurezza e ansia. Con le guerre, le pandemie e la recessione economica che incombono sull’attuale instabilità, non sorprende che questo termine emergente nell’uso popolare superi anche parole più consolidate come “lockdown” o “pandemia”.

7. Ecoansia

Sul tema ambientale sentiremo ancora molto parlare di ecoansia e di quella profonda sensazione di disagio e di paura che si prova al pensiero ricorrente di possibili disastri legati al riscaldamento globale e ai suoi effetti ambientali.

Insieme ad ecoansia arrivano altre parole come simbiocene, che designa una nuova era, caratterizzata dalla necessità di progettare il futuro oltre il pessimismo ambientale. Ma anche solastalgia: il disagio causato dai cambiamenti negativi che si verificano nell’ambiente, una combinazione del latino sōlācium (conforto) e della radice greca -algia (dolore).

8. Goblin mode

Le persone di tutto il mondo stanno dicendo addio alle imposizioni estetiche della società per abbracciare una vita più libera.

È stata soprannominata “Modalità Goblin”, in cui oziare sul divano, mangiare pizza e guardare programmi televisivi viene incoraggiato come strumento per affrontare lo stress o l’ansia.

Il trend è diventato virale sui social già l’anno scorso ed è destinato a consolidarsi. Non si tratta di pigrizia, ma di uno stile di vita che può aiutare a superare i periodi difficili e a dimenticare per qualche tempo i problemi che affliggono il mondo.

9. Non binario

Parliamo di non-binario quando le persone rifiutano lo schema maschile-femminile nel genere sessuale e, a prescindere dal sesso attribuito alla nascita, non riconoscono di appartenere al genere maschile né a quello femminile.

L’identità di molte persone non si limita più alla concezione tradizionale di maschio e femmina: per alcuni il loro genere trascende queste due categorie. Parole come cisgender, transgender, agender e non-binary sono entrate a far parte del nostro vocabolario quotidiano, a testimonianza di quanta strada è stata percorsa in termini di accettazione delle diverse esperienze di identità di genere.

La consapevolezza e l’apprezzamento di queste terminologie permette a tutte le persone, non solo a quelle che si identificano in questo modo, di sentirsi viste e ascoltate senza giudizi o esclusioni.

10. Schwa

Tra le altre parole di cui sentiremo ancora molto parlare c’è lo schwa con il simbolo “ə”, citato sempre più spesso nel dibattito per una lingua italiana più inclusiva. Per anni, i linguisti hanno utilizzato lo schwa, vocale sconosciuta a molti parlanti di lingue europee. Nonostante la sua oscurità, anche se non c’è un modo per digitarlo facilmente su tastiere di computer e smartphone, è presente nell’alfabeto fonetico internazionale e fornisce la pronuncia corretta di innumerevoli lingue in tutto il mondo.

Nel sistema fonetico lo schwa identifica una vocale intermedia, il cui suono si pone esattamente a metà strada fra le vocali esistenti. Si pronuncia tenendo rilassate tutte le componenti della bocca, senza deformarla in alcun modo e aprendola leggermente.

Ad oggi l’Accademia della Crusca si è espressa negativamente dicendo che è una forma non accettabile per la lingua italiana. Non ci resta che aspettare di vedere se la lingua evolverà insieme alla società e se sarà lo schwa a testimoniare questa trasformazione.

Come TikTok sta cambiando il panorama globale della musica

Molto più di una piattaforma, TikTok è una vera e propria community dove la musica gioca un ruolo strategico.

I TikTok lovers hanno lo spazio per la propria autenticità, infatti sono sempre alla ricerca di nuove informazioni in grado di sfatare miti, aumentando così la credibilità dei creator e la fiducia con la propria fanbase.

E se si pensa al rapporto tra le persone e i brand, in Italia il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei brand dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok.

I creator assumono così un ruolo fondamentale e, quando sono ben accreditati in piattaforma, hanno una buona influenza sulle persone: il 65% degli Italiani su TikTok afferma di fare affidamento alle recensioni e ai consigli dei creator per decidere cosa acquistare online.

@tiktokcreators ?OOO watching @laxtoluxury ♬ original sound – tiktok creators

TikTok community: la condivisione stimola positività

Quest’anno i membri della community si sono ispirati a vicenda per cambiare la propria quotidianità con ritrovata fiducia.

È così facile riconoscersi nei contenuti di TikTok che le persone spesso agiscono in base a ciò che vedono nelle loro pagine “Per te“. A volte le azioni che compiono sono semplici, come acquistare un prodotto o provare una ricetta. Ma nel 2023 la piattaforma avrà un impatto ancora più profondo.

Le persone continueranno a riflettere sui propri valori in un mondo in continuo cambiamento con nuove sfide e problemi da affrontare. Questo aiuterà gli utenti a legarsi molto tra loro, a essere ispirati a fare delle scelte o a portare un cambiamento nella propria vita.

A livello mondiale, le persone dichiarano che TikTok ha una probabilità quasi due volte maggiore di presentare agli utenti nuovi argomenti che non sapevano di apprezzare. I contenuti in piattaforma sono così riconoscibili e accessibili che le persone sono spesso motivate a replicarli.

La condivisione di valori è molto alta e questo porta le persone a ispirarsi a vicenda. In Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.

@tris_bookstagram Buon Salone a tutti ♥️ mi dispiace di non essere potuta venire a Torino nemmeno a questo giro, avrei anche potuto conoscere gli altri booktoker all’evento organizzato da @TikTok Italia ?♥️ spero di farcela per il prossimo anno! #booktok #booktokitalia #bookstagramitalia #vitadalettore #lettori #booktoker #libridaleggere #salto22 ♬ Battito di ciglia – Francesca Michielin

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Le relazioni dei TikTok lovers transitano dalla musica.

Su TikTok la musica è scoperta di nuovi talenti e riscoperta di brani del passato, remix e mash-up capaci di dare una veste sempre nuova e originale alle hit più amate, generando fenomeni musicali che annullano le distanze tra generazioni.

Il 2022 è stato anche l’anno dei grandi eventi musicali in esclusiva su TikTok, dei formati inediti e dei contenuti condivisi dal grande pubblico.

Dal Festival di Sanremo – con il video in cui Blanco e Mahmood intonano “Brividi” dal balcone dell’hotel – ai 3 miliardi di visualizzazioni dell’hashtag #Eurovision2022, di cui TikTok è stato Official Entertainment Partner, fino alla nuova edizione di X Factor che ha visto protagonista Francesca Michielin e i suoi divertenti video dietro le quinte.

Tra le canzoni che hanno fatto parte della colonna sonora del 2022 su TikTok: Shakerando di Rhove, Caramello di Rocco Hunt & Elettra Lamborghini & Lola Indigo, Tu Comm’a Mme di Gianni Celeste. Fedez, i Måneskin e Jovanotti: gli artisti sul podio per numero di visualizzazioni. 

@likelinton In quale campetto mi consigli di andare? #nostress #basket #passion ♬ No Stress – Marco Mengoni

TikTok è promozione per gli artisti musicali e le case discografiche

Le canzoni possono crescere organicamente sull’app anche se sono state fuori dal mainstream per decenni.

I marketer possono anche assumere influencer per aiutare una canzone a decollare, scatenando un’ondata di post generati dagli utenti dai loro fan. E alcuni artisti hanno persino organizzato sessioni di ascolto private con gli influencer di TikTok nella speranza che aiutino le nuove canzoni a prendere piede nella piattaforma.

L’azienda ha un team globale che lavora con artisti ed etichette discografiche, negozia accordi di licenza con i titolari dei diritti e costruisce nuovi modi per convertire la sua influenza culturale in entrate ricorrenti.

La società ha recentemente lanciato un’area di distribuzione di canzoni chiamata SoundOn e potrebbe eventualmente lanciare il proprio servizio di streaming musicale.

TikTok è diventato davvero una parte fondamentale della narrazione degli artisti“, ha riferito ai media Kristen Bender, SVP, Digital Innovation Strategy & Business Development di Universal Music Group, durante un webinar sull’impatto di TikTok sull’industria musicale. “Le nostre etichette sono state estremamente appoggiate alla piattaforma”.

@clarissacorradi_ #amiciufficiale #amici21 #fypシ ♬ No Stress – Marco Mengoni

Trovare il giusto compromesso

Per alcuni, l’iper-focus su TikTok può essere estenuante. Artisti come Halsey e Charli XCX hanno recentemente pubblicato video che esprimono “disillusione” per essere stati invitati a realizzare video su TikTok dalle loro etichette. L’artista Taylor Upsahl, ha palesato che può essere “non facile” bilanciare la promozione sociale con il tour, la scrittura e la registrazione di nuova musica.

E per le case discografiche e altri detentori di diritti, l’impatto di TikTok sulla musica potrebbe essere “ridisegnato”, in particolare quando la società afferma la propria influenza come leva durante le negoziazioni di licenza.

L’argomento della posizione delle etichette è che TikTok non avrebbe un’app senza musica perché è quello che le persone usano principalmente nei loro video“, ha dichiarato ai giornalisti Tatiana Cirisano, analista dell’industria musicale e consulente presso la società di ricerca MIDiA Research. “L’argomento da parte di TikTok è che la company ora è così importante per l’industria musicale che non possono permettersi di non avere la loro musica sulla piattaforma“.

Ma l’attenzione dell’industria su TikTok non è infondata. I brani che fanno tendenza su TikTok finiscono spesso per entrare nelle classifiche di Billboard 100 o Spotify Viral 50. E il 67% degli utenti dell’app ha maggiori probabilità di cercare brani sui servizi di streaming musicale dopo averli ascoltati su TikTok, secondo uno studio di novembre condotto per TikTok della società di analisi musicale MRC Data.

TikTok è diventato un hub per le etichette per promuovere sia le nuove uscite che le tracce del catalogo precedente. Una nuova coorte di venditori di musica sui social media è nata per supportare gli sforzi promozionali sull’app.

Investire sui creator per promuovere le canzoni

Gli accordi promozionali di canzoni tra venditori di musica e influencer sono diventati un’importante fonte di reddito per i creatori di TikTok. Alcuni utenti possono guadagnare centinaia o addirittura migliaia di dollari per un singolo video in cui promuovono la traccia di un artista.

Il marketing musicale su TikTok è enorme“, come da recenti dichiarazioni di Jesse Callahan, fondatore della nuova società di marketing Montford Agency. “È un modo grazie al quale le etichette hanno portato gli artisti sotto i riflettori negli ultimi due anni. È anche i creatori hanno fatto un sacco di soldi“.

I micro influencer per campagne a suon di note

Man mano che la base di utenti di TikTok è cresciuta e i contenuti sono diventati più saturi, i marketer si rivolgono sempre più ai micro influencer piuttosto che alle superstar per le campagne di canzoni.

Il prezzo per le mega star è estremamente alto“, ha dichiarato Zach Friedman, cofondatore della nuova etichetta discografica Homemade Projects. “Per come funziona l’algoritmo di TikTok, è difficile sapere cosa avrà successo. Invece di pagare un premio per la D’Amelio, potresti pagare un micro influencer 200 dollari e il suo TikTok potrebbe ottenere 10 milioni di visualizzazioni. Per questo motivo, è meglio gettare una rete più ampia“.

Lavorare con account nuovi

Mentre la strategia di assumere influencer per innescare una tendenza musicale è collaudata, anche le case discografiche pagano regolarmente account di interesse generale per mettere le canzoni sullo sfondo dei video.

Lavorare con un “non influencer”, come un creator che carica primi piani di melma o filma una pressa idraulica che schiaccia oggetti casuali, può essere un modo altrettanto efficace per stimolare l’interesse per una canzone, hanno detto i marketer musicali.

Sfide musicali per spingere i video generati dagli utenti

Alcuni marketer stanno aprendo la porta agli utenti dei social media che tradizionalmente non sarebbero considerati influencer per promuovere brani musicali.

Piattaforme come Pearpop e Preffy consentono a etichette e artisti di creare sfide video generate dagli utenti che invitano utenti con qualunque fanbase a partecipare a una campagna di canzoni o artisti ed essere pagati in base ai risultati.

Pagare persone con un grande seguito, sarebbe come gettare alcuni grossi tronchi su un fuoco inesistente“, ha affermato il cofondatore di Pearpop Cole Mason. “Con le challenge – continua – c’è un modo per accendere davvero il fuoco“.

@laurjayned #songchallenge #musicchallenge #xmas #xmassongs #xmassongchallenge #christmas #putafingerdownchallenge #songs #music #foryoupage #fyp #foryou ♬ Christmas songs – George

In che modo le case discografiche tengono traccia delle prestazioni

Molte case discografiche hanno team dedicati al monitoraggio di TikTok sulle canzoni di tendenza.

Il nostro intero catalogo musicale viene effettivamente monitorato quotidianamente“, ha affermato Andy McGrath, vicepresidente senior marketing di Legacy Recordings, divisione all’interno di Sony Music focalizzata sul catalogo di canzoni dell’etichetta risalenti a decenni fa. “Monitoriamo costantemente azioni, reazioni e tendenze che si verificano su TikTok” ha aggiunto.

L’SVP del marketing digitale di RCA Records, Tarek Al-Hamdouni, fa comprendere che l’etichetta fa affidamento su una serie di segnali come l’aumento degli stream su Spotify o cambiamenti nel numero di spettatori su YouTube per monitorare l’efficacia di una campagna di canzoni su TikTok.

Se vedo che nel corso di una settimana il nostro pubblico [su YouTube] è passato principalmente da uomini di età compresa tra 25 e 34 anni e una settimana dopo la maggioranza è costituita da donne di età compresa tra 13 e 24 anni, allora è un ponte piuttosto semplice per connettersi tra queste due piattaforme“.

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Come l’industria radiofonica sta rispondendo all’ascesa di TikTok

Per decenni, l’industria radiofonica ha dovuto adattarsi ai cambiamenti nel modo in cui la musica viene consumata, poiché piattaforme come MTV, Spotify e YouTube hanno cambiato le abitudini degli utenti.

Con l’arrivo di TikTok, molte stazioni radio e i loro talenti hanno abbracciato i video in formato breve sia come strumento promozionale che come risorsa per scoprire nuova musica.

SiriusXM, che trasmette l’audio via satellite, digitale e tramite partnership con le case automobilistiche, ha fatto un ulteriore passo avanti, lanciando un canale radio TikTok dedicato in collaborazione con l’app di video brevi.

Quello che facciamo a SiriusXM è un complemento ad alcune delle altre esperienze disponibili con la musica in digitale“, manifesta Steve Blatter, vicepresidente senior e direttore generale della programmazione musicale di SiriusXM.

Musica su misura come pungolo per interagire e co-creare

Su TikTok i contenuti vengono selezionati in base a ciò che gli utenti trovano divertente, ma anche in base a ciò che è in grado di catturarne la loro attenzione e fiducia.

A livello globale, in media, il 67% di essi afferma di interagire con la piattaforma di short video per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata.

Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video di TikTok che li ha portati a compiere un’azione fuori dalla piattaforma.

“Per i brand, i messaggi più efficaci in piattaforma sono stimolanti, divertenti, personalizzati e in grado di intrattenere la community – commenta Adriano Accardo, Managing Director, Global Business Solutions, Sud Europa TikTok –. In Italia – prosegue – il 57% delle persone su TikTok considera gli annunci in piattaforma molto interessanti, tanto da considerare i commenti degli utenti come punto di riferimento nella valutazione di un prodotto. Stimolare l’interazione e la condivisione di idee è quindi fondamentale e ha un impatto anche sul business”.  

Largo alla gioia: più tempo per sé stessi e leggerezza 

Non mancano consigli e iniziative per prendersi cura di sé stessi, eppure le persone sono ancora alla ricerca di risorse su questo tema, sono più consapevoli su come debba essere la felicità per loro, e danno più spazio al divertimento. A livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok sia in grado di migliorare l’umore e portare positività.

@lapsicologaclinica E tu lo sapevi? #pensieri #psicologia #psicologa #psicologaclinica #imparacontiktok #psicoterapia #salutementale #benesserepsicologico #foryou #fyp #fypシ ♬ suono originale – lapsicologaclinica

La gioia è un fil rouge potente e onnipresente nei video di TikTok, per cui la piattaforma è il luogo perfetto in cui le persone possono scoprire umorismo, passione, relax e altri contenuti che consentono di dare la priorità a sé stessi. In Italia il 41% degli utenti afferma che “sollevare il morale” sia una chiave che li spinge a effettuare un acquisto.

cercare lavoro nel 2023

Come e dove cercare lavoro nel 2023: consigli per il tuo CV

Il 2022 è ormai finito, stai cercando lavoro e la pandemia ha cambiato alcune delle regole del gioco accelerando processi che stavano solo per affacciarsi all’orizzonte e rendendo possibili condizioni lavorative inimmaginabili, soprattutto se si parla di Smart Working e di PMI italiane.

In questo scenario, quindi, è utile orientare la stesura del proprio CV diversamente, tralasciando informazioni fisiche, come la residenza o il solo titolo di studio, per evidenziare le proprie specializzazioni o soft skill calate sul ruolo per il quale ci si sta candidando.

Ci troviamo, di fatto, al centro della quarta rivoluzione industriale in cui le nuove tecnologie si fanno sempre più centrali nella vita delle persone e dei lavoratori.

Buoni consigli: cosa non inserire in un CV del 2023

Chi cerca un nuovo posto di lavoro o si sta inserendo in questo mondo per la prima volta scandaglia il web alla ricerca di informazioni utili, di buoni consigli e di modelli efficaci. Oggi più che mai anche i social si fanno densi di tutti questi temi, TikTok compreso.

Proprio su TikTok troviamo Erica Rivera, una recruiter Google, che dispensa consigli di to do e not to do per la stesura di un CV nel 2022 scatenando commenti ed interazioni, anche contrarie, da parte della community. Una cosa è certa, di candidature ne deve aver viste molte nella sua carriera.

Ecco i 5 punti che per Erica Rivera oramai sono Old:

  1. Indirizzo di residenza. Non è più necessario includere il tuo indirizzo completo, abbiamo tutti imparato a convivere con lo Smart Working
  2. Dimentica la lettera di presentazione, almeno come la ricordavi. Una lettera accompagnatoria, oggi, non è più fondamentale. Lo stesso Linkedin dà la possibilità di caricare il CV completo e una piccola descrizione introduttiva
  3. Sapere tutto quello che hai fatto nella tua carriera non è necessario, dritto al punto, ultime posizioni lavorative e soprattutto quelle che possano portare valore aggiunto per l’attuale ricerca di lavoro
  4. Scrivi sempre dalla prima linea, usa verbi e frasi che dicano al recruiter che tu eri lì, protagonista
  5. Avere delle buone referenze è sempre utile, ma scriverlo sul proprio cv non è più necessario. Se dovessero interessare al recruiter te le chiederà.

Le Best Practice non riguardano solo il CV, Mrs Rivera incoraggia i candidati a porre domande durante il colloquio e a presentarsi preparati sull’azienda che andranno a conoscere e, dall’altra parte, si rivolge agli intervistatori ricordando loro che fare dei colloqui non è come uno sprint, do tutto subito, ma è più come una maratona, ci vuole tempo e dedizione per raggiungere il risultato.

Nonostante i consigli di Erica la nostra premessa è stata chiara: questi sono solo consigli e le reazioni sotto i TikTok dell’esperta lo hanno dimostrato. Alcuni recruiter o CEO non hanno espresso il loro consenso, ma rimane un punto fermo il fatto che con nuove posizioni aperte e la voglia di cambiare, i candidati si trovano in un mondo sempre più disorientante.

Ora poniamo un focus sulle skill. Il mondo del lavoro e di vedere le competenze è cambiato nell’ultimo decennio e lo vediamo sia nelle capacità acquisite scolasticamente, sia in quelle personali.

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Partiamo dalle cosiddette Hard Skill, quelle, cioè, testimoniate da un diploma o una laurea.

Nel mondo del lavoro di oggi queste non sono più in primo piano, non perché non siano importanti, ma perché l’intervistatore le dà per scontate se si è fatta domanda per quel ruolo o azienda.

Soprattutto per skill tecnologiche o digitali che, almeno le basi, sono entrate nella nostra vita quotidiana e da questa non scindibili.

Inoltre il periodo pandemico ha portato, in alcuni casi, ad una ricerca disperata di risorse da parte delle aziende sorvolando su quelle che erano le qualifiche per puntare ad una formazione interna. Le conseguenze? Le aziende hanno acquisito una visione in cui la risorsa è molto più della sua qualifica e il collaboratore ha imparato anche “soft skill riciclabili” in altri settori o realtà.

Ecco quindi come le tanto chiacchierate Soft Skill hanno incrementato la loro rilevanza e sono diventate il fattore decisivo per concludere positivamente un colloquio di lavoro.

Devi dimostrare di essere la persona giusta al momento giusto attraverso le esperienze che ti hanno portato ad apprendere determinate capacità, oltre che cercare di fare il colloquio in presenza e dimostrare un discreto livello di resilienza e di adattamento culturale.

Come sta cambiando il mondo del lavoro, le predizioni fino al 2025

Machines will overtake humans in terms of performing more tasks at the workplace by 2025 — but there could still be 58 million net new jobs created in the next five years, the World Economic Forum (WEF) said in a report.

Questo potrebbe essere un fedele riassunto di quella che sarà la quarta rivoluzione industriale e di quello che rappresenterà per la forza lavoro umana.

L’automazione, quindi, dilagherà e lo farà in modo inevitabile, ma lascerà più spazio ai lavoratori “umani” per quelle attività in cui l’umanità è necessaria togliendo tutti quei compiti invece più ripetitivi e adatti ad intelligenze artificiali.

Questo avrà un risvolto rilevante su quello che è il mondo del lavoro nella creazione di un tessuto mutevole e in cui la percentuale di ore lavorate sarà inferiore, ma in cui la formazione interna deve, necessariamente, rimanere al primo posto per continuare ad essere competitivi.

I settori in cui si vede una crescita più importante nel numero di posti di lavoro generati sono quello medico, dopo la pandemia l’assistenza medica e sanitaria è tornata a essere un cavallo di battaglia, dopo di questo tutto quello che riguarda la governabilità della tecnologia ed, infine, tutto il settore di customer care e attenzione al cliente; settore in cui la tecnologia può fare meno che in altri.

Ad oggi, però, le risorse richieste dalle aziende sono poche o sotto qualificate.

Questo è dovuto anche al fatto che il mondo accademico e quello del lavoro sono sempre stati distanti tra loro e i giovani hanno sempre dovuto passare per lavori inadatti prima di approdare al lavoro dei sogni per il quale si è studiato.

Quali saranno le professioni più ricercate in futuro? Eccone alcune

In un mercato del lavoro che cambia, non solo il CV o le soft skill sono al centro, ma anche il collaboratore con la sue esigenze e la sua voglia di maggior tempo libero a disposizione grazie ad orari e luoghi di lavoro che ne permettono una maggiore flessibilità.

Più del 50% della forza lavoro sta pensando di cambiare l’attuale posto di lavoro per un altro che gli permetta di avere più tempo libero o che concili meglio lo smart working con il lavoro in presenza.

E l’altro 50% che invece sta bene dov’è ha preso consapevolezza nel chiedere una promozione o un aumento.

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Ma vediamo un elenco di quelle che secondo le ricerche potranno essere i lavori del futuro

  • Ingegnere robotico
  • Ingegnere del machine learning
  • Cloud architect
  • Data engineer
  • Sustainability manager
  • Consulente di data management
  • Analista delle risorse umane
  • Talent acquisition specialist
  • Software account executive
  • Cyber security specialist
  • Banker
  • Data scientist
  • Sviluppatore back-end
  • Product Manager
  • Clinic manager
  • Consulente di vendita al dettaglio
  • Business developer
  • Client manager
  • Gestore degli investimenti
  • Ingegnere full stack
  • Infrastructure architect
  • Payroll specialist
  • Sviluppatore front-end
  • Consulente ERP (Enterprise Resources Planning)
  • Addetto all’assistenza dei clienti

Nella lista compaiono molti ruoli relativi alla programmazione, tecnologia e protezione dei dati. Ma anche posizioni dedicate alla vendita e al customer care non mancano.

google trend 2022

Un anno di ricerche: le query più digitate su Google nel 2022

L’anno sta terminando, è tempo di bilanci, e Google lo fa attraverso le ricerche degli utenti.

Come ogni anno arrivano puntuali le tendenze che rivelano le domande che ci siamo posti durante i 12 mesi del 2022, i personaggi che ci hanno ispirato, e i momenti, belli e brutti, che hanno catturato la nostra attenzione.

Google Trends fornisce una panoramica degli argomenti che hanno suscitato interesse, che permettono di riflettere indirettamente sulla situazione del Paese, e offrono tendenze relative ai vari target, utili anche nelle analisi marketing.

Le ricerche mostrano la necessità di capire cosa succede nel mondo, come le motivazioni e i personaggi che hanno scatenato la guerra in Ucraina; ma manche l’attenzione per lo sport, sempre presente negli interessi degli italiani (non solo calcio, anche il tennis); la musica, rappresentata soprattutto dal Festival di Sanremo.

Si conferma il tema della pandemia che, anche se in maniera minore, è ancora presente tra le digitalizzazioni. Si aggiunge, invece, il tema della finanza e la paura dell’incertezza economica, a cui gli utenti si sono mostrati molto sensibili: ci si domanda cosa sia l’inflazione e come diminuirne l’impatto.

Quando non conosciamo il significato di una parola, quando vogliamo saperne di più su un fatto di cronaca, oppure quando canticchiamo un motivetto di cui non sappiamo il titolo…basta dire “Hey Google” per avere la risposta.

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Le tendenze del 2022 in Italia

Le parole dell’anno spaziano dalla guerra, allo sport, passando per la politica e la Regina Elisabetta:

  1. Ucraina
  2. Regina Elisabetta
  3. Russia Ucraina
  4. Australian Open
  5. Elezioni 2022

La situazione bellica in Ucraina è, come facilmente ipotizzabile, l’argomento topico dell’anno che sta per terminare. Le ricerche degli italiani lo dimostrano, in diverse categorie:

Personaggi

  1. Putin
  2. Drusilla
  3. Blanco
  4. Sinner
  5. Vlahovic

Tra i primi personaggi degli ultimi 12 mesi spuntano ben 2 figure legate al Festival di Sanremo, una delle presentatrici, Drusilla Foer, e il cantante Blanco che troneggia anche nella sezione cantanti. Curioso osservare che i cinque cantanti più ricercati abbiano partecipato tutti al Festival, a conferma di quanto si tratti di una manifestazione nazional-popolare, perché Sanremo è Sanremo (come recita il classico jingle):

Cantanti

  1. Blanco
  2. Mahmood
  3. Gianni Morandi
  4. Iva Zanicchi
  5. Ana Mena

La dipartita della Regina del Regno Unito ha avuto un forte eco anche in Italia, tanto che oltre ad essere la seconda parola più ricercata, è anche la prima fra i personaggi noti che ci hanno lasciato, nonché l’unica non italiana:

Addii

  1. Regina Elisabetta
  2. Piero Angela
  3. Mino Raiola
  4. David Sassoli
  5. Monica Vitti

 

Tra gli attori più ricercati, figurano invece nomi stranieri. Il primo, in particolare, è quello di Will Smith, probabilmente non per una particolare performance cinematografica, piuttosto per lo spiacevole episodio dello schiaffo alla Notte degli Oscar:

Attori

  1. Will Smith
  2. Gianluca Gori (Drusilla Foer)
  3. Vanessa Incontrada
  4. Luca Marinelli
  5. Maria Chiara Giannetta

Tra le serie Tv, invece, nessuna produzione italiana:

  1. Stranger Things (che ha riportato Kate Bush in cima alle classifiche di Spotify)
  2. Dahmer
  3. Manifest
  4. Lol 2
  5. The Watcher

Film

  1. Doctor Strange
  2. Thor: love and thunder
  3. Don’t look up
  4. Uncharted
  5. The Batman

Le domande poste a Google

Non solo parole, ma anche domande che sono state poste a Google, perché si sa, Google sa tutto!

Perché…?

  1. La Russia vuole invadere l’Ucraina
  2. Pioli is on fire
  3. Aumenta la benzina
  4. Draghi si è dimesso
  5. Il Diesel costa più della benzina

Come fare…?

  1. Il tampone rapido
  2. I sondaggi su Whatsapp
  3. Tampone a casa
  4. Il passaporto
  5. Domanda assegno unico

Seppure migliorata, la pandemia figura ancora tra le principali ricerche degli utenti, soprattutto per quanto riguarda i tamponi fai da te, il tutorial più ricercato in rete. Proprio al miglioramento della pandemia si collega la quarta query: come fare il passaporto è un elemento che evidenzia la voglia di ripresa e di viaggio dopo lo stop del Covid.

Cosa significa…?

  1. La Z sui carri armati russi
  2. Orranza
  3. Parlare in corsivo
  4. Una tantum
  5. No fly zone

Vicino a me

  1. Terremoto oggi
  2. Trattoria
  3. Benzinaio
  4. Incidente
  5. Agriturismo

Cosa vedere a…?

  1. Bologna
  2. Barcellona
  3. Catania
  4. Parigi
  5. Mantova

Uno sguardo alle ricerche in USA

Tramite il nuovo elemento Hub locale di Google, è possibile analizzare le tendenze degli altri Paesi e delle singole regioni italiane, per avere una panoramica ancora più precisa.

Secondo Google:

Wordle è stata la ricerca di maggior tendenza a livello globale, poiché indovinare parole di cinque lettere ogni giorno è diventato uno stile di vita. Abbiamo anche visto la cultura pop continuare a lasciare il segno mentre cercavamo “come diventare un pilota di caccia” grazie a “Top Gun: Maverick” e come imparare nuove lingue, in particolare Minion, High Valyrian e Klingon. La maggior parte di noi, inoltre, non riusciva a togliersi dalla testa le canzoni dei programmi TV di successo, con “Pasoori” di Ali Sethi che è diventata la migliore canzone globale di Hum to Search″.

Molti dei trend partono dagli Stati Uniti e anticipano quelli nostrani. Diamo un’occhiata alle ricerche su Google effettuate dagli americani:

Termini

  1. Wordle (web puzzle che chiede ai giocatori di indovinare una parola di cinque lettere, di proprietà del New York Times)
  2. Election results
  3. Betty White
  4. Queen Elizabeth
  5. Bob Saget

Personaggi

  1. Johnny Depp
  2. Will Smith
  3. Amber Heard
  4. Antonio Brown
  5. Kari Lake

Nella sezione personaggi si nota che l ‘interesse statunitense è stato catturato dal processo casalingo tra Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard, che ha ha avuto un notevole effetto mediatico.

Film

  1. Encanto
  2. Thor: Love and thunder
  3. Top Gun: Maverick
  4. The Batman
  5. Everything Everywhere all at once

Due delle principali ricerche, Thor e Batman, si confermano anche in Italia

Cantanti

  1. Adam Levin
  2. Mary J. Blige
  3. Lil Tjay
  4. Kendrick Lamar
  5. Migos

Gli altri trend in Italia e nel mondo

La ripresa della vita sociale ha portato ad aumentare la ricerca di posti per mangiare: incremento del 955% dell’espressione “brunch senza limiti” in UK, e + 240% “dove mangiare” in Italia.

Il ritorno ai matrimoni ha prodotto +400% di ricerche con le parole chiave “invitata matrimonio estate” in Spagna, e “abito da cerimonia donna” in Belgio.

La ricerca collegata ai viaggi e in particolare ai voli registra in Italia un aumento del 20% delle ricerche, con un picco nel giorno della domenica.

La preoccupazione per la pandemia, pur essendo sopita, non è del tutto esaurita, lo confermano le ricerche dei termini ad essa collegati: la parola “ansia” in UK viene digitata sulla stringa di Google soprattutto intorno alle ore 2; “yoga” tra le 5 e le 7 del mattino, “meditazione” alle 6 del mattino. Una tendenza che evidenzia la forte pressione psicologica subita negli ultimi anni, ma allo stesso tempo la voglia di prendersi cura di sé, anche dal punto di vista mentale.

Attenzione mostrata anche al problema energetico e al rincaro delle bollette: in Italia +175% per la ricerca “bollette luce”.

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creator su pinterest

Come diventare un Creator di successo su Pinterest

Nel mondo post-pandemico, il digitale gioca un ruolo sempre più importante quando si pensa al futuro. In quanto nativi digitali, i giovani stanno volgendo l’attenzione sempre più agli spazi online come realtà dove poter essere creativi e concretizzare le proprie passioni, spesso identificandosi come Creator.

Secondo i dati Audiweb powered by Nielsen, mensilmente nel 2021 hanno navigato online 44,3 milioni di italiani, pari al 74,5% della popolazione (un aumento del 2,2% rispetto al 2020) e mediamente ogni giorno 37,1 milioni di persone hanno trascorso parte del loro tempo online, pari al 62,3% della popolazione (+8,2%).

Lo strumento di accesso preferito rimane lo smartphone, utilizzato da 39,1 milioni di persone ogni mese (+5,1%) e da 33,7 milioni in media ogni giorno, con una crescita del 12,8%.

LEGGI ANCHE: Creator Economy: statistiche per i marketer

Su Pinterest i Creator sono dei veri e propri trendsetter perché è un ambiente volutamente progettato per essere positivo, dove le persone possono ispirarsi e mettere in pratica le idee dei Creator. Questo significa un coinvolgimento più attivo, anziché meri indicatori della vanità. Le idee possono essere scoperte nel tempo, invece di scomparire in un feed cronologico.

Cosa serve per diventare un Creator su Pinterest?

creator economy strumenti per creator

I consigli per diventare Creator su Pinterest

Ninja Marketing ha parlato con Angela Inferrera, Creator su Pinterest, per scoprire tutti i consigli e i trucchi sulla creazione di contenuti su Pinterest.

Angela è autrice di concosalometto.com e del libro “Green Glamour”, è consulente di stile ed esperta di moda sostenibile. Con il suo lavoro insegna alle donne e agli uomini che per vestirsi con gusto non serve un armadio pieno, ma bastano pochi capi scelti con cura. Crede fermamente che possiamo consegnare ai nostri figli un mondo migliore di quello di oggi: basta sapere come fare per scegliere in modo più consapevole.

Su Pinterest da circa 10 anni, ha oltre 150 mila followers e più di 10 milioni di visualizzazioni mensili.

angela inferrera creator su pinterest

Su quasi tutte le piattaforme di social media, una delle metriche più importanti da prendere in considerazione è la base di follower. Cosa ne pensi dei numeri su Pinterest? Hanno davvero importanza?

Rispetto ad altre piattaforme, i follower su Pinterest non sono tutto: conta di più l’interazione che hai con loro e che si basa, più che su commenti o like, su quanto spesso i contenuti vengono salvati. Va da sé quindi che questi contenuti dovranno essere di alta qualità, dovranno apportare un vero valore aggiunto alla quotidianità di chi li utilizza e li prende come ispirazione.

Questo significa che il livello della produzione è mediamente più alto rispetto a quello di altri social. Inoltre, le persone usano Pinterest per trovare idee e ispirazione che siano attuabili, quindi sono più coinvolti rispetto ad altre piattaforme. Ciò permette a noi Creator di costruire e ampliare il nostro pubblico in un ambiente sempre positivo e stimolante.

Secondo te, quali sono gli ingredienti chiave per creare contenuti stimolanti su Pinterest?

Se dovessi individuare due ingredienti chiave per creare contenuti unici e riconoscibili direi tanta fantasia e capacità di far vedere qualcosa che tutti potrebbero ricreare facilmente. È vero: su Pinterest ci sono ispirazioni lontane dalla realtà, ma è altrettanto vero che ci sono tutorial che rendono quelle stesse ispirazioni alla portata di tutti. È questo il “lavoro” dei Creator.

Negli ultimi anni, Pinterest ha introdotto diversi aggiornamenti di prodotto e di policy dedicati ai Creator. Che impatto ha questo sui tuoi contenuti?

La creazione ha permesso una diffusione molto più capillare dei contenuti e di poterci esprimere come Creator in modo più completo, non vincolato esclusivamente alle immagini.

Ci ha soprattutto consentito di farci conoscere maggiormente anche come persone, quindi di far vedere anche chi c’è dietro a quello che pubblichiamo, che è molto importante per darci un “volto”, per farci sentire più reali e vicini a chi segue le nostre bacheche.

Ad esempio, prima dei Pin Idea, comparivo molto raramente in prima persona nei miei contenuti: adesso invece posso farlo molto più spesso e posso metterci la mia voce… insomma, posso essere più presente per come sono.

Relativamente, invece, alle numerose policy sul lavoro dei Creator, hanno contribuito positivamente a rendere Pinterest un luogo maggiormente inclusivo. Io, personalmente, già mettevo in pratica questi accorgimenti, sono sempre stata molto attenta al tipo di contenuto che pubblico, in termini di inclusività, ma anche, semplicemente di educazione e buon gusto.

LEGGI ANCHE: Creator Economy: impatto dei content creator sull’engagement dell’audience

Quali sono i 3 consigli che daresti a un collega Creator che vuole iniziare a lavorare su Pinterest?

Numero 1: divertiti! Lo metto al primo posto perché se fai qualcosa con il solo obiettivo di “produrre” si vede. Pinterest invece ti consente di divertirti, di goderti l’esperienza e di farlo in un ambiente virtuale che ispira senza imporre: approfittane.

Numero 2: non impazzire dietro ai numeri, quelli arriveranno. Come si diceva sopra, non sono i follower che contano, non ha senso guardare questo tipo di metrica. Concentrati piuttosto sul creare contenuti di qualità. Cosa ti piacerebbe trovare su questa piattaforma? Non c’è? Bene, metticelo tu!

Numero 3: non copiare! Ispirarsi va bene, copiare è un’altra faccenda. Sei unico perché sei tu: fai vedere quello che solo tu sai fare e come lo fai tu. In un mondo di copia incolla, qui hai la possibilità di essere unico. Giocatela a tuo vantaggio!

intelligenza artificiale

Il punto sull’Intelligenza Artificiale: percezione e applicazioni

Non da poco l’intelligenza artificiale (IA) è entrata a far parte del nostro quotidiano. Il termine è familiare a molte persone, addette o meno al settore tecnologico ed informatico, che grosso modo collegano l’espressione ad una capacità decisionale avanzata legata ai computer, insomma qualcosa di più evoluto rispetto al classico “IF THEN ELSE”.

Spesso il riferimento è rivolto a funzionalità avanzate di vari dispositivi, dai comuni elettrodomestici ai telefonini fino alle automobili; in tanti utilizzano quotidianamente l’intelligenza artificiale senza rendersene conto.

Obiettivo di questo articolo è quello di fare il punto sullo sviluppo o meglio su quanto sia realmente evoluta oggi l’intelligenza artificiale e cosa dobbiamo attenderci nel breve termine.

Perché ne parliamo

Secondo recenti ricerche da parte dell’Osservatorio Artificial Intelligence, solo il 5% dei consumatori non ha mai sentito parlare di intelligenza artificiale il che dimostra una conoscenza diffusa pressoché nella totalità degli utenti, ma a livello superficiale, se si considera che solo il 60% ha la capacità di riconoscere la presenza di funzionalità di IA nei prodotti/servizi utilizzati.

Complessivamente buono il giudizio: l’80% degli intervistati ha un’opinione abbastanza o molto positiva dell’IA.

Il tema dell’intelligenza artificiale riveste un suo particolare fascino e le sue origini vanno indietro nel tempo di parecchi decenni, tanto che alcuni tipi di intelligenza artificiale esistono da più di 50 anni, ma i progressi nella potenza dei computer, la disponibilità di enormi quantità di dati e lo sviluppo di nuovi algoritmi hanno portato a grandi balzi in avanti nella tecnologia negli ultimi anni.

L’IA riveste un ruolo centrale nella trasformazione digitale della società e si presta a utilizzi legati ai settori più disparati: dalle vendite al marketing passando per la cybersecurity, l’automotive, dalla logistica alla sicurezza pubblica fino alla sanità; per non parlare degli usi più comuni come gli assistenti personali come Google e Alexa e delle ricerche online.

Da qui ne deduciamo che l’intelligenza artificiale è molto più che una qualsiasi funzionalità, dato che fornisce i processi e le capacità per potenziare al massimo la riflessione e l’analisi dei dati.

Sebbene nell’immaginario collettivo sia associato all’ immagine di robot simili agli esseri umani, completamente funzionanti e in grado di conquistare il mondo, l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire l’uomo dato che il suo scopo è quello di migliorare in modo significativo le abilità e le attività degli esseri umani.

Per questo motivo, è una risorsa molto preziosa per le aziende.

Perché è importante

Nella sua accezione più semplice, il termine “AI” (Artificial Intelligence) si riferisce a sistemi o macchine che imitano l’intelligenza umana per eseguire certe attività e che sono in grado di migliorarsi continuamente in base alle informazioni raccolte.

Al giorno d’oggi, per sfruttare appieno il valore e il potenziale dell’intelligenza artificiale, molte aziende stanno investendo in modo significativo nei team addetti al data science, ossia in quel campo interdisciplinare che utilizza metodi scientifici e di altro tipo per estrarre valore dai dati e combina le competenze di settori quali la statistica e l’informatica con le conoscenze aziendali per analizzare i dati raccolti da più fonti e fornire un supporto al processo decisionale umano.

La tecnologia AI sta migliorando le performance e la produttività delle aziende grazie all’automazione dei processi o delle attività che in passato richiedevano l’intervento umano.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può sfruttare i dati a un livello che nessun essere umano potrebbe mai raggiungere e questa capacità consente di ottenere notevoli vantaggi economici come dimostrato da Netflix che fa uso del machine learning per offrire un livello di personalizzazione che ha consentito di aumentare la base clienti di più del 25% nel 2017.

Cosa c’è da sapere

A questo punto la domanda da porsi riguarda come sta evolvendo la diffusione dell’ AI nelle aziende e quindi nel nostro quotidiano; ebbene secondo un sondaggio condotto da Harvard Business Review, le imprese fanno uso dell’intelligenza artificiale principalmente per conseguire i seguenti obiettivi:

  • Rilevare e impedire le intrusioni di sicurezza (44%)
  • Risolvere i problemi tecnologici degli utenti (41%)
  • Ridurre le attività di gestione della produzione (34%)
  • Misurare la compliance interna relativa all’utilizzo dei fornitori approvati (34%)

Sulla base di questi dati possiamo stabilire quali siano i fattori alla base della diffusione e sviluppo dell’intelligenza artificiale in vari settori e sono:

  • Capacità computazionali altamente performanti a prezzi accessibili dovute specialmente all’evoluzione e diffusione dei cloud, dato che prima dell’avvento di questa tecnologia gli ambienti di elaborazione disponibili per l’intelligenza artificiale avevano costi proibitivi.
  • Grandi volumi di dati disponibili per la formazione della stessa AI che deve essere sottoposta ad un processo di apprendimento per poter eseguire previsioni corrette.
  • Vantaggio competitivo dell’intelligenza artificiale applicata ai contesti aziendali.

Per quanto riguarda la trasformazione digitale della società per effetto della AI, si è reso necessario creare osservatori dedicati e le stesse istituzioni hanno compiuti importanti passi avanti nella regolamentazione dell’ intelligenza artificiale.

La Commissione Europea ha presentato di recente la proposta di regolamento, che rappresenta oggi una pietra fondamentale nella costruzione di una fiducia nelle tecnologie e l’Italia ha lanciato il nuovo Programma Strategico, che grazie al lavoro congiunto di tre Ministeri ha prodotto 24 raccomandazioni di azione, con un approccio collaborativo e inclusivo, che affronta in modo esplicito alcuni mali cronici dell’innovazione nel nostro Paese.

Ninja Upshot

L’importanza dell’intelligenza artificiale è dimostrabile attraverso moltissime storie di successo dove le aziende che aggiungono machine learning e interazioni cognitive ai processi e alle applicazioni aziendali tradizionali possono migliorare notevolmente la propria user experience e la produttività.

Nonostante il quadro fin qui delineato, esistono alcuni ostacoli alla diffusione di massa della AI, tra questi i progetti basati sull’intelligenza artificiale che non utilizzano il cloud computing spesso implicano costi di elaborazione elevati, sono complessi da realizzare e necessitano di esperti del settore, molto richiesti ma difficili da trovare.

Sapere quando e dove integrare l’intelligenza artificiale e quando rivolgersi a una terza parte consentirà di ridurre al minimo queste difficoltà.

Oltre a questo aspetto, abbiamo che flussi di lavoro inefficienti possono impedire alle aziende di sfruttare appieno il valore delle implementazioni AI.

Concludiamo sfatando un particolare mito diffuso nell’immaginario collettivo: ad oggi siamo ben lontani da una AI che possa essere minimamente paragonabile a quella umana.

A dirlo sono Jerome Pesenti, uno dei massimi esperti mondiali di intelligenza artificiale oggi a capo del dipartimento Ai di Facebook, Andrew Ng (co-fondatore di Google Brain), Yann LeCun e Yoshua Bengio, entrambi vincitori del Turing Award 2018.

metriche social media 2023

Social Media: le metriche che devi conoscere e le novità in arrivo per il 2023

Come ad ogni chiusura anno che si rispetti, è tempo di bilanci. Ecco allora che parliamo di resoconti, ma anche di previsioni dei social media, strumenti di comunicazione e marketing relativamente recenti, ma che sono destinati a delineare la storia.

Questo lo avevamo capito con la nascita di Facebook una decina di anni fa che ha sconvolto il modo di stringere amicizie e di coltivare rapporti e ne abbiamo avuto la conferma con l’avvento di Meta. Ma non si tratta più solo di Facebook, anzi, ogni marketer che si rispetti dovrebbe usare ogni canale social che ha a disposizione secondo una strategia ben precisa, a secondo del target intercettato.

Per il 2023 la previsione è quella di avere uno strumento, inteso sempre più come mezzo di interazione tra i brand e gli utenti, che restituisca un’esperienza di utilizzo personalizzata al massimo.

Social Media Statistics, come è andata nel 2022

Alcuni numeri:

  • Quasi 4 miliardi di utenti connessi
  • Praticamente 2 ore e mezza spese da ogni utente a navigare sui social
  • La metà dei consumatori cerca i prodotti che vorrebbe comprare sui social, se soddisfatto da quello che trova lo compra e lo consiglia.

Ma scendiamo nello specifico. Ecco cosa è successo al mondo Social Media se parliamo di consumatori.
Profili social aziendali e loro siti internet non sono mai stati così connessi: l’89% degli utenti ha affermato che compra online da un determinato brand dopo averlo iniziato a seguire sui social ed essersi fidato del suo profilo online.

La segmentazione generazionale, poi, ci dice il pubblico che troveremo prevalentemente su uno o l’altro canale: Gen Z e Milliennals usano i social tutti i giorni, seguiti da Baby Boomer e Gen X. In generale, più si sale con l’età anagrafica, più il tempo speso sui social diminuisce.
A questo possiamo, sicuramente, aggiungere che sono più le donne che passano il loro tempo online rispetto al genere maschile.

LEGGI ANCHE: Generazione Twitch: cos’è e come i brand possono coinvolgerla e intercettarne il potere d’acquisto

Per quel che riguarda poi la penetrazione di mercato per Paese, gli Emirati Arabi detengono lo scettro con una penetrazione del 99%; l’Europa si attesta al 79% e l’Italia al 67,90%.

Questo cosa vuol dire per i social media manager? Che l’obiettivo è quello di attirare i consumatori sul profilo social del brand perché questo significherà, quasi automaticamente, portare conversioni al sito internet e alle vendite online.
Se ancora su Facebook si parla di advertising con una quota pagante del 93%, su Instagram si punta sugli influencer e su Linkedin o Twitter l’idea è quella di conversazioni in campo B2B.

Si sa poi che post con contenuti fotografici scatenano un maggior engagement (le stime dicono del 120%) con commenti e condivisioni da parte degli utenti, ma, ancora di più, sono i video che raccolgono le interazioni degli utenti e il loro “invia” agli amici in chat private.

Parliamo ora delle diverse piattaforme.

La prima, Facebook, la più “vecchia” del panorama, ma ancora la più popolata se si parla di utenti con 2,89 miliardi di utenti totali e di cui il 24% sono utenti unici giornalieri, e con più di 60 milioni di pagine attive nel 2022, di cui solo 6 milioni sono attive nel mondo delle pubblicità a pagamento. 4,75 miliardi di post sono quelli condivisi ogni giorno.

La seconda, Twitter, ha sicuramente un peso specifico negli USA dove è tra le piattaforme più importanti per il 92% degli americani. Seppur gli utenti iscritti la fanno essere la quindicesima piattaforma mondiale, solo una piccola parte degli utenti producono la maggior parte dei tweet condivisi.

Instagram, il social per pubblicare le foto per eccellenza con 1 miliardo di utenti attivi al mese e 40 miliardi di foto condivise dalla sua nascita.

TikTok e Youtube a chiusura dell’elenco, la prima, più recente e diffusa soprattutto tra i giovanissimi sta accusando il colpo del suo legame con il governo cinese e dal quale sta cercando di staccarsi, la seconda conosciuta ancora e frequentata da chi ama e cerca video informativi, tutorial o di svago.

Prima di dare uno sguardo a quello che ci si aspetta nel 2023, possiamo tranquillamente affermare che metà del popolo mondiale ha almeno un profilo social con una prevalenza di chi ha tra i 20 e i 29 anni e che i social media sono sicuramente uno strumento di connessione per chi ne fa parte e vuol rimanere informato o cerca qualcosa in particolare, ma, dall’altra parte, può rappresentare, se non correttamente regolamentato, una fonte di disinformazione o di invasione della privacy.

Alcune novità del 2022: video e Reel protagonisti

L’evoluzione di uno strumento si basa anche sulle novità che è in grado di proporre al pubblico. Se i social media rimanessero invariati anno dopo anno sul fronte delle funzionalità, probabilmente sarebbero già stati dimenticati da tempo.

Una piccola carrellata di quelle che sono state le nuove features in campo social nel 2022.

Per Instagram i Reel, introdotti quasi per gioco, oggi sono una delle funzionalità principali. Sono stati allungati a 90 secondi ampliando quindi lo strumento anche a chi aveva bisogno di creare, ad esempio, video tutorial.
Sul tema “contenuti video” ha introdotto la possibilità di generare i sottotitoli automatici, funzionalità già presente su Facebook e che rende sicuramente la fruizione più facile. Infine ha esteso l’opzione tag anche ai prodotti e brand in modo più efficace.

Anche per Facebook la parola Reel è stata la protagonista delle evoluzioni 2022, portando la funzionalità molto più vicina alla tipologia dei video Youtube: con un piano di monetizzazione per i produttori dal nome “Stars on Reels”, il tutto collegato al suo metaverso in cui gli avatar hanno acquisito funzionalità (e vestiti!).

Twitter, fresca di recente acquisizione, sta pensando (per ora attivo solo negli USA) ad un piano a pagamento dal nome Twitter Blue, in cui le aziende aderenti, a fronte di una fee mensile, avranno a disposizione un supporto dedicato e funzionalità esclusive come l’annullamento della pubblicazione del Tweet entro 30 secondi.
La modifica del Tweet rimane, comunque, nel 2022, una delle novità, oltre la possibilità per i taggati di rimuovere il proprio tag in situazioni che non considera idonee.

Linkedin, infine, cavalca l’onda delle conversazioni a distanza e mette a disposizione per gli utenti video in diretta di presentazioni o convegni abbattendo le barriere fisiche tra brand e pubblico. Introduce le Stories, chiaramente da utilizzare per lanciare prodotti o servizi, dare informazioni da parte di un brand, annunciare l’apertura delle assunzioni, non per mettere in vetrina il proprio gattino paffuto. In ultimo: l’ascesa dei sondaggi.

Le predizioni 2023 per il mondo Social Media

Eccoci alla parte “buoni propositi per l’anno nuovo”. Il 2023 potrebbe essere definitivamente l’anno del “all things digital” con social media che, necessariamente, dovranno prevedere contenuti immersivi per l’utente e il più possibile personalizzati, il 56% degli utenti ha scelto un particolare brand o prodotto perché si è sentito particolarmente e direttamente coinvolto.
Nel 2022 si è parlato tanto di metaverso con il caso Meta di Facebook. Potremmo dire che siamo solo all’inizio.

I social si sposteranno nelle mani dell’utente che cercherà esperienze multisensoriali online, tramite strumenti di realtà aumentata e una comunicazione diretta con i brand proprio attraverso questo canale.

I chatbot saranno più intelligenti, non solo sapranno rispondere alla cosiddette FAQ, ma saranno in grado di fare ragionamenti più complessi, traghettandoci quindi nell’era degli “intuitive chatbot”.

Ai chatbot si collega una forte importanza per la customer care che dovrà essere necessariamente il valore aggiunto dei brand. Se il consumatore si sente ascoltato continuerà a fidarsi ciecamente di quel brand.

LEGGI ANCHE: Effetto Musk: gli utenti lasciano Twitter in massa (e si rifugiano su Mastodon)

Per quello che riguarda le diverse piattaforme, invece:

  • Facebook, si trova di fronte a una perdita di terreno, soprattutto tra il pubblico più giovane, vista l’ascesa di TikTok e da questo sta prendendo spunto per la creazione di un feed molto più basato su notizie correlate agli interessi dimostrati o a temi cari, invece che rimanere ancorato ad una homepage zeppa di aggiornamenti di amici e parenti.
    Secondo il trend registrato, questi aggiornamenti avvengono molto di più tramite sistemi di messaggistica privata che attraverso una condivisione pubblica.
    Il Metaverso e la realtà aumentata sono sicuramente le punte di diamante su cui il caro Mark vuol puntare: avatar sempre più personalizzabili ed in grado di interagire; video e contenuti disponibili per l’utente in realtà aumentata e il lancio, entro il 2024, di occhiali brandizzati e in grado di immergere il target in un mondo parallelo.
  • Instagram prevede di rimanere il social media con il più alto tasso di coinvolgimento con gli influencer con ampio spazio per i nano influencer: coloro che non sono così famosi da avere milioni di followers, ma proprio per questo considerati icone dagli utenti che in loro sono in grado di rivedersi e da loro accettano consigli.
    I Reel saranno il fattore “all-in” più lunghi e costruibili anche tramite carrellata di foto e video già postati.
    Avanza l’era del “live shopping” con la possibilità per il cliente di parlare in tempo reale con un addetto, come se fosse direttamente in negozio.
  • Su Twitter le previsioni sono meno chiare. Ad oggi possiamo pensare che la strategia per questo 2023 sia simile a quella che Musk, il nuovissimo proprietario, ha sperimentato su Tesla.
    Le prime opzioni dicono che Musk porterà Twitter ad essere a pagamento per le aziende che lo vogliono usare come canale, con abbonamento mensile e annunci targhettizzati. Per l’utente finale, invece, le proposte sono di un controllo più diretto di cosa voglio vedere e cosa no con una gestione più in primo piano della home.
    Free-speech e Twitter Payment Method sono, infine, le ultime funzionalità che potrebbero essere implementate.
  • Linkedin sta vivendo un momento in cui le nuove funzionalità 2022, come i video o le storie, potrebbero minare la sua funzione originaria di essere il social media per eccellenza dei professionisti.
    Il focus è quello di fornire dati sempre più precisi sui possibili candidati profilati online e di diventare una piattaforma di formazione con sempre più corsi online forniti dalla piattaforma e la possibilità per le organizzazioni e brand di organizzare dirette streaming, anche di colloqui di lavoro oltre che di convegni formativi.
    Si parlerà di “Linkedin TV”?
  • TikTok, il più giovane dei social, sia per diffusione sia per età media degli utenti, deve innanzitutto risolvere il problema di come scostarsi il più possibile dal governo cinese. Ha intenzione di puntare sui video, non più solo per creare dei trend, ma per costruire delle vere e proprie sessioni di live shopping cercando di trovare il modo più efficace possibile per pagare chi i contenuti li produce. C’è chi dice che stia prendendo spunto da Youtube.
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Ecco gli spot più emozionanti di questo Natale 2022

Eccoci, il periodo più atteso dell’anno è arrivato. La magia si sente nell’aria e anche attraverso gli spot dei brand che per questo Natale 2022 si raccontano con messaggi di speranza e che ispirano ai buoni gesti.

Carichi di emozioni e colmi di valori che aprono il cuore. I temi di questo Natale, con qualche accenno al sentimento della solitudine, hanno toccato la sempreverde gentilezza, la condivisione, l‘accettazione, l’inclusività, la responsabilità ambientale, la vicinanza e il sostegno ai più deboli.

Ma anche consapevolezza verso quei momenti che devono essere vissuti appieno e che portano con sé impagabili ricordi. Natale, il periodo migliore per riflettere ed emozionarsi.

Pronti per gli spot più strappalacrime di quest’anno?

DISNEY | The Gift

Disney per Natale 2022 lancia il terzo episodio di “From Our Family to Yours” dedicato alla famiglia, all’amore e alla condivisione. Nel 2020 il primo episodio Lola ci è stato presentato con la giovane Nicole a cui la nonna regala un peluche di Topolino, onorando le tradizioni natalizie di famiglia.

L’anno seguente con The Stepdad abbiamo accompagnato la nascita di una nuova famiglia, quella di Nicole e dei suoi figli insieme al suo compagno, il quale entra nel nuovo equilibrio di casa con gentilezza e disponibilità.

Nell’ultimo episodio, “The Gift”, troviamo la piccola Ella impaurita dal perdere l’affetto dei suoi cari a causa del nuovo arrivo. Ci penseranno l’amore del suo primo fratello e le attenzioni del papà ad avvicinarla ad un premuroso sentimento.

JOHN LEWIS & PARTNERS | The Beginner

Una delle più grandi dimostrazioni d’amore è la condivisione delle passioni. In questo film, un uomo dedica la maggior parte del suo tempo ad imparare ad andare sullo skateboard e ad esercitarsi anche a discapito della propria sicurezza.

È ben determinato nel suo intento perché questo sarà per lui e per sua moglie il fondamentale punto di connessione con l’adolescente che presto entrerà nelle loro vite.

Il brand, ci presenta così il suo Natale, facendoci immedesimare in quella insicurezza di non rispondere alle giuste aspettative e che al contempo ci sprona a provare, spinti da empatia e amore. John Lewis & Partner, per questo spot di Natale 2022, supporta il progetto Building Happier Futures, per poter garantire lo stesso futuro agli adolescenti affidati all’assistenza sociale.

SAINSBURY’S | Once Upon a Pud

C’era una volta, in una terra molto molto lontana, il triste destino di un budino. La contessa del reame, interpretata dalla presentatrice Alison Hammond, è entusiasta delle pietanze che le vengono offerte, rifiutando però con disprezzo il dolce di Natale.

Il cuoco sperimenterà diversi ingredienti per impreziosire il budino e per meritare l’approvazione della donna. Potrà fare la differenza l’aggiunta di un biscotto caramellato di Sainsbury’s? Bastava così poco…

PETA | First Christmas Ad

PETA, la più grande organizzazione mondiale per i diritti degli animali, People for Ethical Treatment of Animals, ha lanciato la sua prima campagna di Natale, volta alla sensibilizzazione del consumo massiccio di animali durante le festività.

Il protagonista è un simpatico tacchino che arriva in una delle diverse case inglesi, in veste però di animaletto da compagnia e non come pietanza.

La sua storia fa stringere il cuore ed un pensiero va alla meno fortunata miriade di tacchini, o agnelli nel nostro caso, uccisi per rendere ricche le nostre feste.

La pace sulla Terra inizia dalle nostre case e dalle nostre coscienze.

J&B SPAIN | She

Una delle pubblicità più toccanti e intrise di valori. Una storia di accettazione e inclusività quella del brand di whisky nel suo spot di Natale 2022.

Il film racconta con discrezione e gentilezza il legame intergenerazionale che unisce un nonno, un nipote e più in generale la famiglia. Un amore incondizionato quello dell’anziano verso suo nipote che nasconde timidamente la sua non binarietà. L’uomo aiuterà Alvaro a mostrare il vero io e lo spronerà a non avere nessuna remora a riconoscersi come Ana.

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ASDA | Have your Elf a Merry Christmas

L’elfo per antonomasia, Will Ferrel, continua la sua avventura, cercando un posto di lavoro nel negozio Asda. Impacciato nei rapporti formali e pieno di stupore per tutto ciò che ai nostri occhi è normale, l’elfo Buddy scopre e si gode i diversi reparti del supermercato.

Sembra non avere speranze di essere assunto fin quando non rivela le sue stupefacenti doti in fatto di addobbi natalizi. Del resto, chi sa rendere veramente magico il Natale se non un elfo?

DUTCH STATE LOTTERY | Christmas Advert – feat Frida the Husky

C’è qualcosa che i soldi non possono comprare: sono le esperienze vissute insieme, l’amore e la condivisione di emozioni che si trasformano in ricordi indelebili.

Nel commovente spot di Natale 2022 della Lotteria di Stato Olandese, assistiamo ad un suggestivo viaggio intrapreso da padre e figlio, felici di ripercorrere gli stessi spostamenti e rivedere i medesimi paesaggi di un viaggio condiviso molti anni prima.

Il motivo ufficiale del viaggio è la (finta) vincita del giovane alla lotteria di Capodanno, ma in realtà il motivo è molto più profondo e denso di emozioni: le stesse che l’uomo ha intenzione di rivivere in compagnia del padre e del loro amato cane, prima che sia troppo tardi. Non bisogna mai aspettare che la felicità capiti per caso.

THE NATIONAL LOTTERY | A Christmas Love Story

Un piacevole incontro inaspettato sul treno e un numero di telefono incompleto scritto su un biglietto della lotteria. La protagonista proverà in tutti i modi a rintracciare lo sconosciuto di cui si è innamorata ed è ancora più determinata a farlo perché lui è il proprietario del biglietto vincente.

La ragazza riuscirà ad incontrarlo e finalmente a baciarlo… A volte, chi trova l’amore trova un tesoro.

ERSTE GROUP | #believeinchristmas 2022

Qualcuno è intenzionato a rovinare il periodo più bello dell’anno e lo fa cercando di spegnere la magia del Natale: le centraline elettriche sono fuori uso e i serbatoi delle macchine sono svuotati. Di fronte a questa improvvisa crisi, che rimanda velatamente all’attuale situazione economico-politica, c’è però chi non si lascia abbattere.

Un emozionante film di animazione quello di Erste, che ci ricorda che in fondo la vera magia del Natale è la condivisione della gentilezza e di sinceri gesti di affetto.

AMAZON | Joy is Made

La gioia è nelle piccole, grandi cose che facciamo per gli altri. Come questo papà che riesce a progettare e costruire per sua figlia un’emozionante esperienza, e regalarle un momento davvero speciale da vivere insieme. La gioia può realmente essere donata.

POSTEN NORWAY | Father Christmas and Mother Earth

Dal mood decisamente meno allegro e festaiolo, lo spot di Natale 2022 di Posten ci mostra attraverso il suo racconto, la catastrofe ambientale che ci aspetta tra non molto. Il cambiamento climatico sta diventando una realtà molto preoccupante di cui noi siamo i primi responsabili.

Nel film, Babbo Natale e Madre Natura non riescono più a condividere gli stessi valori: il primo è preso dall’esigenza di soddisfare i desideri consumistici; l’altra lo mette in guardia dal pessimo futuro che invece si prospetta.

Bisogna fare un passo in dietro, fare qualche rinuncia e riflettere: il regalo più grande che ognuno di noi possa ricevere è quello di poter vivere, secondo l’equilibrio e i bisogni della terra. Senza mai dimenticare che essa restituisce tutti i doni che noi le offriamo. Positivi e, soprattutto, negativi.

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