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Agile Digital Marketing: countdown per adattarsi al nuovo Digital Landscape

Il Digitale Agile si basa sul concetto di trasformazione digitale ed è la conseguenza pratica di cosa si intende, ad oggi, per Digital Transformation dal punto di vista del team di Digital Marketing.

Il primo punto certo su cui poter discutere è certamente l’innovazione continua come necessità nel Digital Marketing. Se non ci si innova, si perde il contatto con i prospect, lead e client.

Il cambiamento deve avvenire a partire dal modello di business, dalle procedure, dalla modalità di lavoro condiviso, dal continuo avvicendarsi tra aziende e dalla capacità di misurazione nel tempo.

Soltanto così avremo il potere di creare, apprendere e rilanciare tutte le iniziative digitali della nostra azienda e farci guidare al meglio.

Il problema comune è la risposta rapida che dobbiamo essere in grado di dare ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti. La soluzione è fare Digital in modo diverso.

Da Agile Software ad Agile Marketing

La definizione di Agile Marketing, prende in prestito la formula e fa riferimento alla gestione dei progetti dedicati all’ambiente softwarista “Agile Software development”, in uso dal 1957, ma effettivamente in auge dagli anni ’70 grazie all’accelerazione dell’informatica di quell’epoca.

Non solo, “Agile” strizza l’occhio al Metodo Lean, filosofia e metrica di lavoro applicata da Toyota negli anni ’50, che, nel periodo tra gli anni ’80 e il 2000, viene esteso al Six Sigma: una delle prime modalità di lavoro basate sul data-driven.

six sigma principles
Il manifesto dell’Agile Development si serve di 4 punti che si sposano con le attività di natura digitale e, di riflesso, con le attività Marketing, e sono i seguenti:

1) Individua le interazioni nei processi e nei tool che utilizzi.

2) Utilizza software funzionanti con una documentazione omni-comprensiva e verticale: dalla funzionalità espresse, agli obiettivi imprenditoriali.

3) Customer collaboration: collabora con i clienti per migliorare.

4) Rispondi al cambiamento in riflesso ad un piano prestabilito e di risposta al mercato.

Tecnologicamente, il metodo Agile nei software viene utilizzato con diverse metodologie definite Scrum, WaterFall e così via, che dovrebbero essere inglobate e utilizzate nella attività esecutive digitali.

In sintesi, “Agile” è un insieme di principi, documentati nel suo manifesto, che si sono diffusi anche in altre funzioni e altri aspetti delle imprese moderne.

Una trasformazione Agile prevede di fornire funzioni all’intera organizzazione, con l’obiettivo di adottare dei principi snelli (agili, appunto) coltivando coinvolgimento e collaborazione.

Cosa caratterizza l’Agile Marketing

Se applicato correttamente, il Digital Marketing in versione Agile fornisce un valore immenso agli utenti finali ed è l’apripista su ciò che viene definito il Digital Marketing Ibrido, dove il team Marketing si incontra finalmente con il mondo della Marketing Automation. Vediamo insieme i punti chiave.

Cambio di mentalità

Il primo passo è cambiare mentalità grazie alla possibilità di automatizzare l’intera filiera marketing, dall’uso di email marketing passando per le campagne adv, lead scoring, lead acquisition, lead generation, bot. Il team marketing è troppo spesso sopraffatto dalle continue e incessanti moltitudini di operazioni nelle quali non è più possibile mantenere il pieno controllo.

Il cambio di mentalità consiste quindi nel comprendere l’aiuto delle macchine e dei software che possono operare per noi nei task che ad oggi risultano infinitamente ciclici e manuali; quante e quali attività di Marketing possono essere ridefinite, ricontrollate e agevolate dalle automazioni, dove la macchina può ricontrollare e ritornare al principio verificando ogni singolo cambiamento.

La sperimentazione continua

Ogni azienda è diversa e ha i propri obiettivi. Ma tutte le aziende hanno in comune un’esigenza “verticale”: ridurre i costi migliorando i margini operativi. Questo risultato è raggiungibile in modo naturale nel marketing e in tutti quei settori che ci permettono di migliorare i processi.

Il marketing è continua sperimentazione, controllo, lettura dei risultati, rimodulazione delle attività. Ed è un ciclo continuo senza sosta.

Il supporto della leadership

I leader delle aziende, non solo C-level (CEO, CIO, CMO, CFO e gli altri), nel mondo digital dovrebbero sforzarsi di contribuire a dare un considerevole contributo al team su due aspetti in particolare:

1. promuovere e attuare in prima persona i principi di Marketing Agile e, di conseguenza, promuovere e applicare i principi di automazione, agevolando l’intera filiera.

2. essere in grado di leggere e interpretare correttamente i dati che le automazioni e i software producono quotidianamente, ricevendo una conoscenza puntuale della situazione, senza dover necessariamente richiedere aggiornamenti al team.

Team-work e cooperazione

Il team-work non si basa sul concetto di “solitudine nell’applicazione di un task”. Si tratta, invece, di condividere contemporaneamente e in tempo reale le informazioni di un progetto, di una campagna digital, lo stato di salute, la riuscita, le difficoltà e gli obiettivi imposti a inizio campagna.

Un Digital Marketer non può permettersi il lusso di non conoscere le sfaccettature di un progetto, di perdere budget e di non avere il controllo della parte operational che, invece, possono in gran parte oggi (e finalmente) essere delegate alle automazioni.

Data-Driven Marketing

Anche il Data Driven è una modalità vincente di lavoro. Quando il Marketing pratica un approccio basato sui dati e l’azienda prende decisioni aziendali calcolate sulla base dell’analisi e dell’interpretazione di questi, possiamo con coerenza definirlo un Data-Driven Marketing.

Il Data-Driven Marketing consente di organizzare, leggere e agire sulla base dei dati raccolti con l’obiettivo di servire meglio i propri clienti, contestualizzare e personalizzare la comunicazione, guidare le campagne fino alla scelta dei contenuti pertinenti e inerenti al nostro pubblico.

Potenziare i clienti, posizionare il brand e definire attività inbound e outbound, nell’era del Marketing 5.0, sono obiettivi realizzabili mettendo al centro il cliente (approccio Customer-Centric) e utilizzando i dati per guidare le proprie azioni personalizzate su di essi.

Per parlare di Customer-Centric, torniamo a riferirci al Digital Lean Six Sigma, perché è proprio all’interno del Six Sigma che il manifesto del data driven è stato creato.

DMAIC
Esso ci viene in aiuto nel Digital Agile e può essere applicato, di conseguenza, nell’approccio Customer-Centric; ecco i punti definiti dal framework D.M.A.I.C.

  • Definisci: i problemi e gli obiettivi
  • Misura: cosa deve essere migliorato e cosa può essere scartato
  • Analizza: il processo. Definisci i fattori di influenza
  • Migliora: identifica e implementa miglioramenti
  • Controlla: i miglioramenti. Assicurati che i miglioramenti siano sostenuti.

Six Sigma è infatti un processo di risoluzione dei problemi basato sui dati. Comporta variazioni di processo e dovrebbe essere applicato come principio di soddisfazione dei clienti.

Come il Six Sigma migliora le attività marketing

Lean Six Sigma è un principio di miglioramento basato sui dati che valuta la prevenzione dei “difetti” rispetto al rilevamento di questi.

Promuove l’uso della standardizzazione e del flusso del lavoro attraverso la soddisfazione del cliente e i risultati finali, riducendo le variazioni, gli sprechi e il tempo di ciclo.

Lean Six Sigma combina le strategie di lean e six sigma, al fine di migliorare l’efficienza e la qualità del processo.

Queste strategie sono, principalmente:

  • la riduzione delle informazioni;
  • la non ripetizione delle stesse operazioni che possono essere sostituite dalle macchine o dalle automazioni;
  • il controllo sulla lettura dei dati;
  • il riconoscimento della centralizzazione del cliente, il suo bisogno, la volontà con cui esso interagisce con le attività digitali e attraverso il supporto dei processi interni.

In questo modo, l’intero ecosistema avrà maggiore qualità, eliminando di conseguenza i difetti delle campagne o attività stesse.

Può essere applicato ovunque nel mondo digitale. Non esistono limiti: eCommerce, mondo B2B, mondo turistico, Marketing Automation, gestione del contatto nel campo sales, nelle attività di lead scoring, lead acquisition e lead generation.

Il metodo Data-Driven

Data-Driven sta proprio per “marketing basato sui dati”. Grandi quantità di dati con l’obiettivo di creare tecniche di marketing efficaci, vengono inglobati e centralizzati in una sola piattaforma e di conseguenza viene costruito ciò che tecnicamente è definito CDP (Customer data platform).

Dai dati demografici a gruppi di utenti specifici, fino al livello individuale, i dati informano il marketing e la filiera decisionale circa il processo in corso che stiamo osservando.

L’obiettivo emergerà naturalmente: i dati ci riveleranno se la nostra intuizione sia corretta o meno e produrranno informazioni sofisticate sul comportamento dei consumatori, che, se processate in tempo utile, possono far crescere significativamente le attività.

Poiché i big data vengono appresi direttamente dalle interazioni con i clienti, queste possono divenire informazioni importantissime che arricchiscono qualsiasi strategia di marketing.

Questo livello di conoscenza e comprensione dei clienti apre la strada alle organizzazioni per creare contenuti più pertinenti, nei momenti più significativi nel customer journey path di tutti gli utenti, per qualsiasi sito web, app o software Saas.

Promuovere la cultura Digital Agile Marketing + Data Driven

È interessante notare che i maggiori ostacoli alla creazione di attività basate sui dati non sono tecnici, ma culturali.

Affinché le aziende possano implementare con successo un approccio basato sui dati, è necessario apportare modifiche a livello manageriale, ai vertici e di dialogo con le aziende esterne. La cultura aziendale sui dati deve essere in forte cambiamento affinché essi diventino una considerazione automatica tra i vari attori/aziende in essere.

Democratizzare l’accesso ai dati è una filosofia tutt’oggi attiva nelle grandi realtà. Solo con questi è possibile esercitare un forte impatto sul comportamento, scegliendo abilmente cosa misurare e quali metriche ci si aspettano che vengano utilizzate.

Democratizzare l’accesso ai dati all’interno delle aziende significa anche investire in una piattaforma dati universale.

Troppo spesso, i dati sono accessibili solo da analisti e non sono disponibili a tutti. Affinché sia ​​possibile una cultura basata sul Digital Agile, tutti gli attori all’interno di un team dovranno essere consapevoli dei processi e di come interagire a tutti i livelli.

Festa della Mamma - gli spot dei brand

I brand celebrano la festa della mamma con un inno alla forza e alla determinazione

Essere madri non è solo un dato di fatto. Le donne, sin dalla gravidanza, affrontano difficoltà in molti ambiti.

Da diversi anni il mondo femminile si sta battendo per vedere riconosciuti i propri diritti, soprattutto nel mondo del lavoro dove non poche aziende vedono con negatività la gravidanza di una dipendente. Le donne che scelgono la gravidanza spesso si vedono costrette a rinunciare ad un buono stipendio o a prendere scelte che declassano la loro mansione.

Nell’ultimo anno, durante la pandemia, la situazione è peggiorata: con la chiusura degli asili e delle scuole in generale, molte donne hanno dovuto rinunciare al proprio lavoro per occuparsi della famiglia. Sacrificio, discriminazione, disuguaglianza: oggi anche questo vuol dire “esser madri”.

I brand celebrano la festa della mamma come la festa della forza, della determinazione e del coraggio delle donne di ogni genere che combattono contro gli stereotipi e le discriminazioni.

Nike – The Toughest Athletes

Donne che si allenano e che superano i loro limiti, i loro ostacoli. Come le madri che si allenano tutti i giorni per vincere le sfide quotidiane che la vita propone. “Se non sono loro le atlete, allora nessuno lo è”. Nike, in occasione della festa della mamma lancia la sua nuova collezione M, dedicata alle nuove forme e progettata per “supportare le donne nell’ultramaratona che chiamiamo maternità”.

Così il brand mostra il suo supporto per le mamme. Non solo come donne ma anche come lavoratrici nel mondo sportivo. Quella di Nike è una nuova politica volta alla garanzia dei diritti sulla maternità, nata di recente dopo le polemiche alzate da diverse atlete che hanno visto il loro stipendio dimezzato del 70% da Nike. Discriminazione che ha penalizzato non solo la carriera delle sportive come quella di Allyson Felix, volto Usa dell’atletica leggera, ma anche la loro dignità professionale.

Nivea – Back Home 

Durante la pandemia i millennial sono stati tra i più penalizzati per quanto riguarda il lavoro. Molti sono stati costretti a lasciare la loro indipendenza e a tornare a vivere a casa dei genitori, come nell’adolescenza. Le relazioni con i parenti sono state messe a dura prova: insofferenza, spazi e tempi non più condivisi. Nivea ci ricorda che, davanti alle prove più frustranti della vita, c’è sempre qualcuno che si prenderà cura delle nostre preoccupazioni. Anche da “grandi”.

Microsoft Teams – Happy Mother’s Day (2020)

Da quasi due anni la situazione mondiale ha costretto le madri a lavorare in modo diverso. Lo smart working mette a dura prova la pazienza e la determinazione delle mamme-lavoratrici che si destreggiano tra riunioni virtuali, call e incursioni dei figli. Ma ce la fanno, grazie alla forza che le spinge a dare il loro meglio, sempre.

Pampers –  Mother’s Day

Non essere abbastanza brave: questa è la preoccupazione predominante di nove mamme su dieci, secondo il sondaggio di Pampers. Il brand le incoraggia invece per l’ottimo lavoro mostrando con gli occhi dei loro figli quanta forza dimostrano ogni giorno, a casa e a lavoro.

Hallmark Gold Crown –  Dear Mom (2020)

La pratica e la pazienza portano alla perfezione, anche se spesso questa è sopravvalutata. Queste le parole di una adolescente disabile che con una lettera ringrazia sua madre di tutto l’amore e dell’infinito sostegno che le ha donato per non farla sentire mai diversa dalle altre. La ragazzina conscia delle sue piccole difficoltà affrontate con l’appoggio di sua madre, le augura buona festa della mamma con una dedica: “cara mamma, sono quel che sono grazie a te”. La perfezione è tale nei gesti d’amore.

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Carolina Herrera – #CallYourMom​ 

Chiama tua mamma. Il brand ci invita a lasciare sempre uno spazio tra i mille impegni quotidiani per condividere con l’affetto più prezioso i ricordi più belli e sinceri che abbiamo.

Carhartt –  The Shift That Never Ends 

Tra i lavori più duri di sicuro c’è quello di essere madre e prendersi cura della famiglia. A differenza di qualsiasi altro lavoro, in questo non esistono orari, non ci sono turni, non c’è il riposo. Per la festa della mamma la cosa più bella da donare è quella toglierle un po’ delle infinite responsabilità quotidiane: regalarle un po’ di riposo.

Samsung –Make mom epic

Samsung sa quanto possano essere cool le nostre mamme. Il brand esorta i suoi utenti a mostrarle e ad affermare di come siano fantastiche, ognuna per la propria semplice autenticità.

Tesco –  Mother’s Day (2020)

Per i figli, non c’è differenza tra madre biologica e non. A parlare in questo spot sono i ragazzi adottati, che mostrano tutta la loro riconoscenza verso le loro “effettive madri” che si sono prese cura di loro con la stessa abnegazione di un genitore biologico.

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P&G – Love Leads to Good (Olympic Games Tokyo 2020)

Con P&G non abbiamo mai dubbi di quanto emotivi siano i suoi messaggi, sempre rivolti al valore dei genitori e ai sacrifici fatti per i figli. Lo spot, per le olimpiadi posticipate di Tokio 2020, non è esplicitamente dedicato alla festa della mamma ma rientra perfettamente nel mood di questo giorno. Questa volta il brand punta sui buoni insegnamenti e sui valori che un genitore infonde ai propri figli. Gentilezza, compassione, rispetto per i più deboli: bisogna sempre fare la cosa giusta anche quando ci sembra difficile, soprattutto per il nostro orgoglio.

P&G non sbaglia mai, come la mamma.

automotive

Le nuove preferenze di acquisto degli italiani sull’automotive

I trend e gli scenari futuri del settore automotive sono in continua evoluzione in questa fase di nuova normalità, in cui l’industria automobilistica si ritrova a fare i conti con le nuove esigenze e preferenze degli acquirenti di auto italiani.

La pandemia ha cambiato il modus operandi e l’approccio strategico delle aziende italiane del settore automotive più di quanto avvenuto in altri grandi Paesi europei. Molte aziende hanno implementato nuovi servizi e prodotti e si sono lanciate su nuovi territori inesplorati per andare incontro alle nuove richieste del mercato, dettate da un nuovo target di acquirenti che si è venuto a creare e che si caratterizza per differenti esigenze e priorità rispetto a quelle degli  acquirenti del passato.

Esempio di queste nuove priorità è lattenzione dal punto di vista sanitario da parte degli acquirenti, che in questo nuovo scenario ha assunto un ruolo fondamentale nelle scelte di acquisto. 

Tale attenzione si evince anche da una lettura dei risultati ottenuti da uno studio di McKinsey in merito ai servizi di ride sharing o ai mezzi di trasporto pubblici, in cui da quanto si evince dallo studio  solo il 10% degli intervistati oggi ritiene queste soluzioni di mobilità sicure dal punto di vista sanitario. Percezione questa, molto diversa da quella del periodo antecedente alla pandemia.

Tale percezione di sicurezza è probabilmente il motivo per cui oggi più del 30% delle persone che non posseggono un’auto vorrebbe comprarne una entro i prossimi 6 mesi, secondo il white book di EY sulla mobilità.

La somma di queste opinioni mostra come le percezioni e le preferenze delle persone siano cambiate in questa nuova normalità e come, anche per questi motivi, si stia formando un tipo del tutto nuovo di acquirenti di auto italiani.

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I nuovi acquirenti del settore automotive

I nuovi acquirenti di auto si caratterizzano per esigenze e preferenze molto diverse rispetto a quelle degli acquirenti tradizionali.

Questa nuova tipologia di acquirenti di auto italiani si caratterizza per i seguenti elementi:

  • una probabilità di 1,2 volte superiori rispetto agli acquirenti tradizionali di avere un’età compresa tra 18 e 34 anni
  • nel 67% dei casi vivono in un ambiente urbano
  • mostrano molta incertezza durante le fasi di acquisto
  • solo il 53% ha già scelto il brand che acquisterà
  • fanno molto affidamento sulle piattaforme digitali per acquisire maggiori informazioni
  • danno maggiore importanza alla sostenibilità considerando l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi
  • non prediligono soluzioni di finanziamento per l’acquisto
  • sono una audience sempre più digitale e interconnessa
  • fruiscono di contenuti ed esperienze completamente online
  • sono più predisposti all’acquisto online
  • rispetto all’acquirente tradizionale non possono essere considerati degli appassionati di auto 

I trend del settore automotive: la transizione è digitale e green

Anche il recente sondaggio EY, avvalora l’identikit del nuovo acquirente di auto italiane, registrando un incremento di interesse verso soluzioni:

  • a motorizzazione ibrida (23%)
  • plug-in (11%)
  • elettrica (6%)

Percentuali queste, che sommate, nella totalità rappresentano il 40% della domanda di nuove vetture green da parte dei non automuniti in Italia. 

Per il settore automotive, essere in linea con gli obiettivi di sostenibilità adottati a livello internazionale diviene oggi dunque una priorità assoluta, alla luce anche di questi dati che evidenziano un trend sempre più chiaro ed iniziato anche prima della fase pandemica del Paese.

La transizione industriale della filiera automotive prevede dunque uno sviluppo ed una produzione delle propulsioni elettriche, ibride, a metano/biometano e ad idrogeno, sinergicamente alla promozione della smart mobility e della logistica integrata e connessa 

Come mostrato dall’infografica di UNRAE sottostante, dai dati si evince come il trend degli acquirenti verso una mobilità green sia in crescita già da prima della pandemia attraverso un aumento esponenziale delle auto elettriche (+113%) e a distanza di tempo, confermato anche in questa diversa fase.

infografica unrae

 

Il Recovery plan è l’occasione per aiutare le imprese a sostenere gli investimenti necessari ad affrontare queste nuove sfide tecnologiche. 

In merito a ciò le priorità di intervento per i progetti del Recovery plan includono:

  • Interventi a supporto degli investimenti in ricerca e innovazione e prima industrializzazione
  • Progetti di smart and sharing mobility
  • Interventi sul capitale umano
  • Interventi finanziari a sostegno delle imprese

infografica assolombarda

Oltre ad essere green, il percorso che attende il settore automotive sarà verso il digitale, in linea con i trend dettati da una nuova fascia di acquirenti. Di fondamentale importanza sarà dunque la presenza dei brand nelle maggiori piattaforme social,  imprescindibili per incrociare le nuove fette di mercato che il settore sta acquisendo in questo momento storico. 

LEGGI ANCHE: I veicoli elettrici sono sempre più vicini all’adozione di massa e l’Europa guida la crescita

Come conquistare il nuovo target di acquirenti

I dati inerenti alle preferenze manifestate da questi nuovi acquirenti  del settore automotive permette di comprendere l’importanza per i marketer di elaborare una strategia di comunicazione che includa piattaforme digitali come Google Search e YouTube, al fine di raggiungere questo nuovo target. 

La nuova tipologia di acquirenti usa infatti spesso YouTube per visionare i video dei brand al fine di ottenere informazioni sul prodotto di cui stanno considerando l’acquisto. Tra i video più visualizzati troviamo infatti spesso quelli che mostrano caratteristiche, specifiche tecniche e recensioni.

Unitamente alle piattaforme, particolare attenzione va però riservata ai messaggi condivisi, attraverso cui è essenziale che sia riflesso il cambiamento in atto inerente alle motivazioni di acquisto oltre che al targeting per età e geografico, combinato con i segmenti di pubblico.

Nei messaggi condivisi, in base alle caratteristiche di questi nuovi acquirenti, è quindi fondamentale:

  • porre maggiore attenzione verso il concetto di sostenibilità
  • fornire ai potenziali clienti risorse chiare sulle opzioni di finanziamento
  • fare in modo che la procedura di acquisto online sia veloce, semplice e chiara

Proporre dunque il proprio messaggio di brand nel giusto posizionamento, ponendo attenzione a concetti oggi sempre più importanti come quello della sostenibilità e della sicurezza e riservando attenzione alla fruibilità dei messaggi attraverso la chiarezza dei contenuti e la velocità offerta è senza dubbio la strada migliore per ottimizzare la comunicazione verso questo nuovo target di acquirenti.

Conclusioni

Per le case automobilistiche saper identificare nuovi trend e scenari futuri diventa oggi più che mai un fattore vitale per il rilancio del settore automotive, che stando ai dati ha subito a causa della pandemia un grande colpo.

Non si tornerà alla vita prima del Covid poiché gli scenari futuri prospettano un quadro differente caratterizzato da nuove esigenze, nuove preferenze e nuove priorità dettate da nuove percezioni.

Per questo motivo per il settore automotive guardare avanti sfruttando nuove strategie di comunicazione diviene oggi un elemento imprescindibile per acquisire quella nuova fetta di mercato che si è venuta a creare e fondamentale per puntare ad un rilancio significativo e necessario.

Burger King, vaccino Covid a dipendenti e 4mila ristoratori italiani

Burger King Restaurants Italia aderisce alla campagna di vaccinazione aziendale proposta dalle autorità. “Torniamo concorrenti” è la nuova campagna lanciata dalla catena di fast food, che si impegna a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale medico sanitario necessario per vaccinare contro il COVID-19 i suoi 4mila dipendenti che lavorano nei ristornati di tutta Italia.

L’azienda, inoltre, consapevole del grave impatto economico della pandemia sulla ristorazione e della difficoltà di molti operatori nell’aderire da soli alla campagna vaccinale, ha promosso la stessa opportunità per altri 4.000 piccoli ristoratori di tutta Italia con non più di 4 dipendenti (ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, sushi, kebab): una possibilità, totalmente gratuita, per circa 1.000 aziende sul territorio nazionale che potranno prenotarsi da subito per la vaccinazione contro il COVID-19.

L’invito di Burger King ai grandi player della ristorazione

“Torniamo Concorrenti è un progetto che Burger King sta implementando su tutto il territorio nazionale”,  spiega Alessandro Lazzaroni, AD di Burger King Restaurants Italia.

“Qualunque ristoratore, dalla Sicilia al Friuli, che abbia un’attività con meno di 4 dipendenti e abbia fatturato meno di 500.000 euro nel 2019 può pre-aderire attraverso la piattaforma dedicata www.torniamoconcorrenti.it. Fino ad oggi siamo l’unica azienda in Italia a proporre le vaccinazioni, oltre che per i propri dipendenti, anche per i colleghi del comparto, ma il nostro obiettivo è proprio quello di invitare gli altri big player a fare la stessa cosa, per spingere quanto possibile la ripartenza del settore, affinchè possa tornare ad operare al 100% in sicurezza il prima possibile”, sottolinea Lazzaroni.

“Normalità” vuol dire per Burger King tornare ai livelli di concorrenza pre-pandemica: “Prendendo atto del grave momento che il mondo della ristorazione sta vivendo, abbiamo scelto di riservare ai piccoli operatori del settore la stessa attenzione che dedichiamo alle nostre persone. Si tratta di un’occasione ulteriore che si aggiunge alla modalità ordinaria di vaccinazione, senza svantaggiare in alcun modo la programmazione vaccinale riservata a tutti i cittadini – insiste Alessandro Lazzaroni – I piccoli imprenditori sono una parte fondamentale del tessuto economico italiano e il nostro obiettivo è dargli una mano e tornare quanto prima a una sana e vivace concorrenza. Pertanto Invitiamo gli altri grandi attori della ristorazione a fare altrettanto e a seguire questo nostro piccolo grande esempio. È un importante atto di responsabilità sociale da compiere per accelerare il superamento della pandemia e dare un contributo incisivo e concreto per facilitare la ripartenza”.

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L’endorsment del Governo all’iniziativa

Significativo l’endorsment delle istituzioni con cui Burger King ha avviato un dialogo, sottoponendo il progetto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla Presidenza della Conferenza delle Regioni.

Apprezzamento per l’iniziativa da Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. La campagna, infatti, consentirà ad 8.000 lavoratori in totale di essere vaccinati, senza discriminazioni tra aziende grandi e piccole.

“Un passo importante verso la ripresa”, a cui si associa anche Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: “Ho apprezzato particolarmente il progetto vaccinale di Burger King. Una collaborazione virtuosa tra istituzioni e importanti realtà private, vista anche la capillarità territoriale che si propone di raggiungere, che permetterà ai piccoli ristoratori, dopo il vaccino, di poter tornare alle loro attività con maggiore sicurezza”.

“Diventa sempre più pressante la necessità di una ripresa rapida e in sicurezza – aggiunge Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe Confcommercio (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi) – La disponibilità di vaccini equa e non discriminatoria tra i diversi Paesi è, innanzitutto, un atto di civiltà e costituisce un prerequisito per ritornare in tempi rapidi alla normalità, garantendo altresì quella leale competizione economica necessaria per la sopravvivenza di tanti settori produttivi in coincidenza con la data di riapertura del turismo. In quest’ottica, il progetto proposto da Burger King rappresenta un passo importante e ci auguriamo che anche altre grandi realtà della ristorazione prevedano iniziative simili”.

Uno stimolo alla solidarietà, come nella precedente campagna, ironica e dirompente “Ordinate da McDonald’s”

Con “Torniamo Concorrenti”, Burger King Restaurants Italia vuole dare il proprio concreto contributo per una rapida ripresa. Uno stimolo alla solidarietà per l’intero settore, anche se competitor, come nella precedente campagna, “Ordinate da McDonald’s”, realizzata con un’ironica lettera/appello, assolutamente fuori dagli schemi, pubblicata su Twitter, in cui si leggeva: “Ordinate da McDonald’s. Non avremmo mai pensato di chiedervelo. Come non pensavamo mai che vi avremmo incoraggiato a ordinare da KFC, Subway, Domino’s Pizza, Pizza Hut, Five Guys, Greggs, Taco Bell, Papa John’s, Leon, o un altro food store, il cui elenco è troppo lungo da riportare qui. In breve, da qualunque delle nostre sorelle catene alimentari, (fast o non fast). Non avremmo mai pensato di chiedervelo, ma i ristoranti che danno un’occupazione a migliaia di lavoratori hanno bisogno del vostro supporto. Perciò, se volete aiutare continuate a coccolarvi con cibi deliziosi usando il delivery, il take away o il drive through”.

La piattaforma Torniamoconcorrenti.it è già attiva. I dipendenti e i ristoratori verranno contattati secondo le tempistiche concordate con le singole autorità regionali.

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eCommerce, quota 26,7 trilioni di dollari globali. Italia ottava con il 22% del Pil

L’eCommerce mondiale sfiora i 26,7 trilioni di dollari (+4% rispetto all’anno precedente), con una salto in avanti del 20% nelle vendite online sulla spinta del COVID-19. Se a dominare la classifica sono gli Stati Uniti, seguiti da Giappone e Cina, l’Italia si attesta in ottava posizione in ambito mondiale, secondo il report 2019 elaborato dall’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, che riporta i primi dati di previsione anche per il 2020.

Un aumento del commercio elettronico determinato dalle restrizioni indotte dall’emergenza pandemica, che ha provocato un’accelerazione delle vendite al dettaglio online, registrando una crescita dal 16% nel 2019 al 19% nel 2020, secondo gli analisti Onu. In base a quanto emerge dal rapporto, le vendite al dettaglio online sono cresciute notevolmente in diversi Paesi, con la Repubblica di Corea che ha riportato la quota più alta al 25,9% nel 2020, rispetto al 20,8% dell’anno precedente. Quasi 1,5 miliardi di persone hanno fatto acquisti online nel 2019, più di un quarto della popolazione mondiale dai 15 anni in su.

Le Top Ten Countries 2019 secondo l’analisi Unctad

Con un fatturato di 431 miliardi di dollari, pari al 22% del Pil, l’Italia si classifica nella top ten del ranking internazionale, sebbene ai vertici si riconfermino gli USA con 9.580 miliardi di dollari (pari al 45% del Pil), con a seguire Giappone (3.416 miliardi e 67% del Pil), e Cina (2.604 mld, 18%). Prima per percentuale sul Pil ( 79%) ma quarta per profitti la Corea del Sud con 1.302 miliardi. In quinta posizione il Regno Unito (885 mld, 31%), sesta la Francia (785 mld, 29%) e settima la Germania (524 mld, 14%), che precedono l’Italia.  In classifica anche l’Australia (347 mld, 25% del Pil) e Spagna (344 mld, 25%).

“Queste statistiche mostrano la crescente importanza delle attività online. Sottolineano anche la necessità per i paesi, in particolare quelli in via di sviluppo, di disporre di tali informazioni mentre ricostruiscono le loro economie sulla scia della pandemia COVID-19 “, sottolinea Shamika Sirimanne, direttore della Tecnologia e della logistica dell’Unctad.

Tra le aziende eCommerce, spicca in prima posizione la cinese Alibaba con 1.145 miliardi (+20%), rispetto ad Amazon con 575 miliardi (+38%) e alle altre due società cinesi JD.com (379 mld, +25,4%) e Pinduoduo (242 mld, +65,9%).

A dominare il settore eCommerce sono le vendite B2B (21.800 miliardi di dollari), che includono sia le vendite su piattaforme online sia le transazioni di scambio di dati elettronici.

La pandemia, tuttavia, ha provocato fortune alterne per alcune società di e-commerce B2C, invertendo i profitti delle aziende che offrono servizi come il ride-hailing, i trasporti e i viaggi, come mostrano i dati per le prime 13 società di e-commerce, 11 delle quali provenienti da Cina e Stati Uniti.

Il crollo del settore trasporti e la crescita delle società eCommerce B2C

Le aziende di viaggio hanno registrato, infatti, un forte calo del valore lordo della merce (GMV, venduta attraverso marketplace eCommerce) e corrispondenti a crolli di posizione in classifica. È il caso di Expedia, scesa dal 5 ° posto nel 2019 all’11 ° nel 2020, Booking Holdings dal 6 ° al 12esimo e Airbnb, che ha lanciato la sua offerta pubblica iniziale nel 2020, slittata dall’11esimo al 13esimo.

Nonostante la riduzione delizi, il GMV totale per le prime 13 società di e-commerce B2C è aumentato del 20,5% nel 2020, più del 2019 (17,9%). Ci sono stati guadagni particolarmente ampi per Shopify (+ 95,6%) e Walmart (72,4%). Complessivamente, il valore della merce B2C GMV per le prime 13 società si è attestato a 2,9 trilioni di dollari nel 2020.

Le vendite business-to-business dominano l’e-commerce

Il rapporto stima il valore dell’e-commerce B2B globale nel 2019 a 21,8 trilioni di dollari, che rappresenta l’82% di tutto l’eCommerce, comprese le vendite su piattaforme di mercato online e le transazioni EDI (Electronic Data Interchange).

Il commercio elettronico B2C che supera le frontiere nazionali ammonta a circa 440 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento del 9% rispetto al 2018. Il rapporto UNCTAD rileva, inoltre, che la quota di acquirenti online che effettuano acquisti transfrontalieri è passata dal 20% nel 2017 al 25% nel 2019 .

Le aziende di eCommerce e le performance ridotte per inclusione digitale

A fronte degli ampi profitti, in base all’indice pubblicato dalla World Benchmarking Alliance nel dicembre dello scorso anno, molte delle aziende eCommerce hanno ottenuto scarsi risultati rispetto all’inclusione digitale.

L’indice, infatti, classificato 100 aziende digitali, comprese 14 società di eCommerce, utilizzando come indicatore il modo in cui contribuiscono all’accesso alle tecnologie digitali, costruendo competenze digitali, rafforzando la fiducia e promuovendo l’innovazione. Le imprese di eCommerce hanno registrato performance inferiori rispetto alle società di altri settori digitali, come l’hardware o i servizi di telecomunicazione. Tra queste, ad ottenere il punteggio più alto è stata eBay al 49esimo posto, però, secondo la World Benchmarking Alliance.

Secondo il rapporto UNCTAD, il fattore principale per la scarsa performance sarebbe da rintracciare nel fatto che le società di eCommerce sono relativamente giovani, tipicamente fondate solo negli ultimi due decenni.

“Queste aziende si sono concentrate maggiormente sugli azionisti piuttosto che impegnarsi con un ampio gruppo di stakeholder e compilare metriche sulle loro prestazioni ambientali, sociali e di governance”, spiega il rapporto.

Piccole inversioni di tendenza si stanno registrando in diverse società di commercio elettronico che offrono formazione gratuita agli imprenditori sulla vendita online, mirata a gruppi vulnerabili come le persone con disabilità o le minoranze etniche.

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star wars day

Oggi è lo Star Wars Day: Adidas, Lego e gli altri brand che hanno usato la forza

Star Wars Day, per i fan di Guerre stellari il giorno speciale è arrivato: la  festa in cui si celebra la cultura legata alla saga di George Lucas.

Il giorno è stato scelto grazie a un gioco di parole in inglese: la famosa citazione «May the Force be with you» (Che la Forza sia con te) e la frase «May the fourth be with you» (“Che il 4 maggio sia con te”) si pronunciano infatti allo stesso modo.

Il primo episodio della saga è uscito al cinema il 25 maggio del 1977, diventando uno dei film dal maggior incasso nella storia. Negli ultimi anni è stata prodotta una nuova trilogia e delle serie televisive, segno che gli appassionati della saga sono ancora tanti.

Per l’occasione, anche Lucasfilm ha diffuso il poster che trovate a seguire che non è stato esente da critiche, visto che molti adepti hanno notato l’assenza della trilogia sequel e di Mandalorian:

Oggi festeggeremo online

Quest’anno, a causa delle misure adottate per limitare il contagio del Covid-19,  non si potrà celebrare la ricorrenza con feste e raduni, ma sarà comunque possibile seguire gli eventi organizzati online. EmpiRa Star Wars Fan Club e Star Wars Libri & Comics hanno preparato Force@Home: Star Wars Day Online.

Sarà una maratona di 18 ore di live che tratterà Star Wars a 360°: dai film alle serie TV, dagli appuntamenti culturali agli unboxing di prodotti esclusivi, partendo con la visione collettiva del primo episodio di The Bad Batch.

Anche Adidas contribuirà a ridurre il conto in banca dei collezionisti di Star Wars. Come? Grazie al lancio delle nuove Stan Smith Yoda.

Già in passato, il marchio tedesco aveva prodotto diverse sneakers ispirate alla galassia lontana lontana, ora è la volta di un modello delle celebri Stan Smith ispirate al saggio Maestro Jedi. Le scarpe saranno disponibili sullo Shop di Adidas a partire dalla ore 00:00 di oggi al prezzo di 120,00€. Non lasciatevele scappare, saranno subito vendute!

La passione per la leggendaria saga cresce online del +56,4%

Per festeggiare lo Star Wars Day, Idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha analizzato l’interesse online degli Italiani nell’ultimo anno per i prodotti legati al mondo di Star Wars, quali sono i personaggi della saga preferiti dagli eShopper, i gadget più ambiti e, infine, chi sono e da dove arrivano gli utenti online che acquistano articoli dedicati alla famosa serie. 

Star Wars, una passione che non invecchia

La leggendaria saga di Star Wars ha generato una galassia di merchandising e articoli ispirati o dedicati ai vari personaggi della serie, dalle spade laser ai pupazzi, caschi elettronici, action figure, magliette e felpe, set da gioco e addirittura carta igienica e preservativi!

Non esiste appassionato della saga che non abbia ricevuto in regalo per il compleanno o per Natale un articolo legato al mondo di Star Wars, un genitore o nonno che non abbia mai regalato una spada laser o un mini Jedi e un fan della serie che non abbia acquistato un gadget in occasione dell’uscita di un nuovo episodio della saga o per sentirsi ancora più coinvolto nella celebrazione dello Star Wars Day.

Dopo oltre 40 anni la passione per Star Wars non accenna ad affievolirsi nemmeno online: l’interesse per i prodotti legati alla serie, infatti, è aumentato del +56,4% in media nell’ultimo anno.

 

L’identikit online del fan di Star Wars

La saga di Star Wars appassiona milioni di fan da oltre 40 anni, abbracciando generazioni diverse di ogni angolo del mondo.

Il fan “medio” della leggendaria saga, secondo le intenzioni di acquisto sul portale italiano di idealo, è un uomo (72,3%), tra i 25 e i 44 anni (56,5%), proveniente dalla Lombardia (score 100).

 

Qualche curiosità sulla saga

Il pubblico più attento avrà notato i diversi tormentoni ricorrenti nei vari episodi di Star Wars. Uno di questi è la frase «Ho un brutto presentimento», in inglese «I have a bad feeling about this», che è presente in tutti i film della saga, pronunciata da diversi personaggi: da Leila a Luke, da Han Solo a Obi Wan Kenobi. Non l’ha però potuta pronunciare un personaggio molto amato dal pubblico: Chewbacca che, essendo uno wookiee, si esprime sempre nella propria lingua.

Per creare la sua voce sono stati utilizzati i versi di orsi, trichechi, leoni e tassi sovrapposti tra loro. George Lucas ha creato Chewbacca ispirandosi al suo cane, un Alaskan Malamute che da adulto pesava quasi 60 chili. E il rumore delle spade laser? Nasce dalla sovrapposizione dei ronzii di un vecchio televisore e di un proiettore cinematografico.

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LEGO Star Wars Casco di Stormtrooper

Entriamo subito nel vivo con un set Lego appena uscito, il casco degli Stormtrooper, da costruire in casa. Dettagliatissimo, grazie ai suoi quasi 650 pezzi ci offrirà diverse ore di divertimento stellare.

 

 

Pensato per gli adulti e in particolare per i collezionisti, ha anche una basetta con targhetta per esporlo in casa, magari accanto ai Blu-Ray o alle videocassette della saga. Con i suoi 18 centimetri di altezza spiccherà nel salotto.

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Il corto de I Simpson e il fumetto “L’Alta Repubblica”

Nelle 24 ore, saranno tante le iniziative Disney e non per celebrare la saga creata da George Lucas. Su Disney+ debuttano la nuova serie originale Star Wars: The Bad Batch, disponibile dalle 09.00 di mattina un cortometraggio de I Simpson a tema Star Wars.

Come regalo speciale per i fan, su Disney+ arriverà Maggie Simpson in “Il risveglio della Forza dopo il riposino”, un nuovo corto de I Simpson ispirato alla saga, che porta a Springfield i personaggi dell’Universo di Star Wars. Maggie Simpson in “Il risveglio della Forza dopo il riposino” è il primo di una serie di corti de I Simpson che Disney+ rilascerà nel corso dell’anno, rendendo omaggio ai diversi brand e ai titoli della piattaforma.

Inoltre, per celebrare la creatività e l’abilità artistica dei fan di Star Wars, Lucasfilm e Disney+ hanno commissionato degli artwork originali che, per la prima volta, saranno presenti sulla piattaforma fino al 9 maggio.

Panini Comics, per festeggiare lo Star Wars Day propone un’ampia scelta di titoli, fra i quali L’Alta Repubblica

Una nuova epoca introdotta nell’universo di Star Wars, che ha debuttato con il primo numero il 22 aprile. Il secondo sarà disponibile a partire da dal 20 maggio. Chi volesse tornare indietro nel tempo e scoprire i fumetti classici di Star Wars, può trovare il giusto rifugio in Star Wars Classic, la nuova edizione del primo fumetto Marvel di Star Wars prodotto, in una veste editoriale inedita e pop, con un’edizione cartonata ricca di extra e approfondimenti.

Star Wars Day: da quando è diventata una festa

La festa dedicata all’iconica saga non ha avuto un percorso facile. Infatti, dal 2008 la frase già analizzata iniziò a comparire su un gruppo di appassionati, proprio mentre si celebrava il Luke Skywarker Day. All’inizio, non ci fu un grande consenso ma pochi anni dopo ci fu un cambio di passo.

Nel 2011, finalmente, i fan hanno deciso di celebrare dal vivo la giornata a Toronto, in Canada. L’evento fu studiato in modo da coinvolgere tutti gli appassionati della saga, ovviamente, vestiti con i costumi dei film.

A loro vennero posti dei quiz per testare la loro conoscenza in materia. In parallelo, però, fu istituito anche un concorso per eleggere la migliore parodia dell’amato film. La compagnia The Wald Disney, che dal 2012 detiene i diritti legati a Star Wars, dal 2013 si dedica a realizzare iniziative dedicate allo Star Wars Day.

Essere fan di Star Wars, certamente, significa essere un po’ nerd e per tale motivo il divertente gioco di parole sembra molto stimolante ma c’è di più. Il motto modificato venne pronunciato per la prima volta nel 1979, il giorno in cui Margaret Tatcher divenne premier del Regno Unito.

Su un giornale britannico fu pubblicata la frase “May the fourth be with you, Maggie. Congratulations”. Questo ammiccamento al film, uscito solo qualche anno prima, ha dato il via alla proposta di celebrazione della festa in questione. Il merito è dei conservatori inglesi? Probabilmente.

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I fan e le collezioni

In occasione dello Star Wars Day, infatti, molti brand hanno lanciato nuove linee di giocattoli, di abbigliamento e di altri accessori pensati appositamente. Oltre a tutte le novità dello store ufficiale Disney, per esempio, Lego ha lanciato nuovi modelli costruibili come il casco di Darth Vader o di uno Scout Trooper, mentre nel Fashion store di Amazon si trovano una linea di t-shirt dedicate a Baby Yoda.

Non mancano poi le maschere per il viso brandizzate con i vari personaggi della saga, bicchieri da liquore con il faccione di Darth Vader, charm per braccialetti, cinturini per smartwatch e molto altro ancora. E se lo shopping vi ha messo appetito, sul sito ufficiale di Star Wars ci sono delle ricette a tema, per preparare piatti bizzarri come i pancake di Yoda o i muffin di Boba Fett.

Come abbiamo già visto, l’identikit del fan italiano di Star Wars L’appassionato ‘di riferimento’ della leggendaria saga, secondo le intenzioni di acquisto sul portale italiano di Idealo, è un uomo (72,3%), tra i 25 e i 44 anni (56,5%), proveniente dalla Lombardia (score 100). Analizzando l’aumento di interesse nell’ultimo anno nei confronti dei prodotti legati alla saga Star Wars, è stata rilevata qualche differenza – probabilmente dovuta all’uscita di The Mandalorian – che ha fatto aumentare le ricerche online dei gadget dedicati ai nuovi personaggi.

Rispetto al 2019, nell’ultimo anno la passione ha coinvolto sia uomini che donne (+39,4% per gli uomini e +35,0% per le donne) nella fascia d’età compresa tra i 55 e 64 anni (+162,4%) e tra i 18 e 24 anni (+101,6%)[3], provenienti in particolare dall’Abruzzo (+283,2%), dal Trentino (+198,4%) e dalla Calabria (+103,7%).

Come i marchi celebrano lo Star Wars Day

Il giorno dedicato a Star Wars è cresciuto in popolarità anno dopo anno. Internet, e in particolare Twitter, è social più utilizzato per festeggiare. Oggi si verifica la perfetta combinazione di geek, appeal di massa e opportunità per contenuti pieni di giochi di parole.

Ecco come Star Wars Day è cresciuto nel corso degli anni.

Se pensi che questa crescita sia astronomica, hai ragione. Unmetric ha registrato un’incredibile crescita del 5.500% nei contenuti del giorno di Star Wars pubblicati dai marchi dal 2012!

Gli hashtag per il grande giorno includono:

  1. #MayTheFourth
  2. # MayThe4th
  3. #MayTheFourthBeWithYou
  4. # MayThe4thBeWithYou
  5. #starwarsday

Nel 2018, #starwarsday è stato l’hashtag più utilizzato dai brand con 2.678 tweet. Diamo un’occhiata a cosa ha funzionato meglio per i brand.

Star Wars Day 2018, un tuffo nel passato

 Funko

Glow in the dark Supreme Leader Snoke? Ok, non dire altro.

Twix

Oh, la Forza è decisamente oscura!

American Tourister

American Tourister per i tuoi viaggi intergalattici.

Barcellona La forza è forte in te


Non ci resta che immergerci nelle festa e viverla con le migliori intenzioni.

big del tech

I 5 giganti del tech sono cresciuti a dismisura durante la pandemia

Se anche la pandemia non fosse mai arrivata, il peso dell’industria tecnologica sarebbe probabilmente aumentato nel corso dell’ultimo anno, normalmente come ormai succede da anni.

Ma gli effetti economici di Covid-19 hanno letteralmente catapultato i titani della tecnologia ad altezze che pochi avrebbero potuto immaginare possibili un anno fa.

crescita dei giganti di internet

I risultati trimestrali di Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e Google lo hanno dimostrato ampiamente.

Ognuna di queste aziende, già colossi pre-pandemia, ha registrato una crescita dei ricavi record rispetto agli ultimi anni.

tech giants

Le entrate di Apple sono balzate del 54%, al livello più alto mai raggiunto nei primi tre mesi dell’anno.

Amazon ha registrato ricavi record per quattro trimestri consecutivamente – un periodo in cui i suoi guadagni totali hanno superato quelli dei tre anni precedenti messi insieme.
Più di un anno dopo la pandemia, le curve di adozione digitale non stanno rallentando. Stanno accelerando“, ha detto Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, il cui fatturato è aumentato del 19% nell’ultimo trimestre.

tech giants growing

Il mercato azionario dà un’idea di quanto enormi siano diventate queste aziende in questo periodo straordinario: il valore di mercato combinato per le cinque aziende Big Tech è ora superiore a 8 trilioni di dollari, rappresentando quasi un quarto del valore totale delle aziende nello Standard & Poor 500 e quasi il doppio della percentuale di cinque anni fa.

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Ecco uno sguardo più da vicino ai cinque grandi, secondo i numeri.

Apple

apple tim cook

Da gennaio a marzo, Apple ha venduto 47 miliardi di dollari di iPhone.

Una crescita del 66% rispetto all’anno precedente, grazie ai nuovi modelli con tecnologia 5G di nuova generazione.

I consumatori hanno speso di più per gli iPhone premium e il prezzo medio di vendita al dettaglio negli Stati Uniti è aumentato di 52 dollari raggiungendo 847 dollari, secondo i dati di Consumer Intelligence Research Partners LLC.

Microsoft

Satya Nadella CEO Microsoft

Lo strumento di collaborazione di Microsoft, Teams, ha ora 145 milioni di utenti attivi al giorno.

Quasi il doppio della cifra di un anno fa e in crescita da circa 20 milioni nel novembre 2019. Satya Nadella ha specificato che la pandemia ha accelerato l’adozione di una serie di strumenti digitali, beneficiando delle sue operazioni dal software aziendale al cloud-computing, ai videogiochi.

Amazon

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Il gigante dell’e-commerce può contare ora su 950.000 dipendenti solo negli Stati Uniti, rispetto ai 500.000 di circa un anno fa.

L’azienda ha assunto a un ritmo sostenuto per soddisfare la domanda di beni essenziali indotta dalla pandemia e accorciare i tempi di consegna. Amazon è ora il secondo più grande datore di lavoro non governativo del paese dopo Walmart Inc. e ha annunciato nella scorsa settimana l’intenzione di assumere per decine di migliaia di posizioni in tutto il paese.

Alphabet

Google-CEO-Sundar-Pichai

Le entrate pubblicitarie di Alphabet sono cresciute del 49% nell’ultimo trimestre per YouTube, il canale video di Google.

YouTube è diventato l’hub dell’intrattenimento della nazione durante un anno di permanenza a casa, attirando così tanti spettatori che le sue vendite pubblicitarie hanno raggiunto i 6 miliardi di dollari nel trimestre, solo il 16% in meno di quanto generato da Netflix per lo stesso periodo.

Google ha “spremuto più soldi” dai brand con nuovi formati di annunci che consentono acquisti diretti all’interno di YouTube durante gli spot.

Facebook

mark zuckerberg

Facebook, Instagram, Messenger o WhatsApp sono stati utilizzati almeno una volta da 3,45 miliardi di persone nell’ultimo mese.

Un aumento di quasi un sesto rispetto ai 2,99 miliardi dell’anno precedente. Le persone bloccate a casa hanno trascorso più tempo online cercando informazioni e interazione; di conseguenza, la portata apparentemente onnipresente dell’azienda è cresciuta ancora di più.

Come cambia il mondo del lavoro: la nuova frontiera dell’orientamento è il podcast

Far entrare la Zed Generation in sintonia con il mondo del lavoro nelle grandi aziende, scoprire quali competenze e attitudini non possono mancare per farne parte e apprendere i metodi migliori per affrontare un percorso di selezione è la nuova sfida. Il mondo del lavoro cambia e con esso anche l’orientamento per le nuove generazioni che oggi diventa più intimo e autentico, sicuramente più smart e innovativo.

La nuova frontiera dell’orientamento al lavoro è il Podcast. E non poteva essere altrimenti visto che il fenomeno è in continua ascesa: crescita del 15% anno su anno. Secondo l’indagine condotta da Nielsen, in Italia si è passati dai 12 milioni di ascoltatori nel 2019, ai 13,9 milioni del 2020, un aumento di quasi due milioni di persone. L’audio digitale piace alle nuove generazioni che secondo i dati IPSOS sono il 52% sotto i 35 anni e con un aumento sempre più significativo di ascoltatori laureati e junior professionals.

Il suono del lavoro

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Nasce da qui la serie “Il suono del lavoro”: per la prima volta nella storia un podcast interaziendale per orientare i giovani alla carriera professionale. Ad idearlo That’s Y, il più affermato podcast italiano dedicato alle nuove generazioni e al people management, nato meno di un anno fa: un luogo digitale di incontro di voci e riflessioni che promuove tutte le settimane la valorizzazione dei temi dell’inclusione generazionale, sempre più attenzionati anche dall’agenda politica ed economica.

A dispensare segreti e consigli saranno proprio le voci HR di grandi realtà nazionali e multinazionali; numerosi i manager che hanno risposto con passione: un’iniziativa storica per il mondo delle Risorse Umane, per quello del podcasting e per l’ambito dell’orientamento al lavoro per le nuove generazioni. 26 episodi, 19 aziende e più di 80 minuti di consigli e “job tips” che i professionisti donano come iniziativa di responsabilità sociale verso la Zed Generation, annunciati nella puntata di lancio prevista proprio il 1 maggio 2021 e poi quotidianamente dalla pagina Instagram di That’s Y.

In un mondo velocissimo ed incerto, è difficile comprendere le informazioni. Ma attraverso il potere dell’ascolto può essere efficace acquisirle in maniera autentica e profonda, direttamente da chi tutti i giorni si occupa di lavoro in azienda

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Questa è la scommessa che fa Giulio Beronia, autore e curatore di That’s Y. 

“Il suono del lavoro” sarà in programma dal 3 al 27 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 8.00; ogni giorno un episodio in podcast di 5 minuti per orientare i giovani verso un mercato del lavoro che ha sempre più bisogno di fiducia e motivazione per incontrarlo. Le puntate saranno disponibili sul canale “That’s Y – Generazioni al lavoro!” attraverso le principali piattaforme audio: Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Spreaker e Amazon Music.

best ad of the week

Greenpeace, Colgate e McDonald’s: i migliori annunci stampa di aprile

Ci sono immagini che colpiscono più di qualsiasi arzigogolato giro di parole. La creatività non dovrebbe aver bisogno di essere spiegata perché, come uno specchio della realtà, riflette i nostri giorni e ci stimola lì dove siamo sensibili.

Uno specchio, a volte deformante, che può ingigantire e rappresentare in modo caricaturale le situazioni, estremizzandole per arrivare più velocemente al punto. Così, la tastiera di un telefono si trasforma facilmente in una situazione rischiosa e un simbolo grafico tondeggiante può raccontare di ingorghi stradali, grandi distanze e delivery. Senza usare neppure una parola.

Ecco i migliori annunci stampa del mese di aprile.

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ARCD – Don’t unlock tragedy

A livello globale, quasi 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno in incidenti stradali. Tra questi numeri strazianti, il tasso di distrazione da smartphone è allarmante.

ARCD (Car and Travel Club Germany) ha deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento, mostrando che il breve tempo che si impiega per sbloccare il telefono è sufficiente perché accada una tragedia.

Don't unlock tragedy 1

Don't unlock tragedy 2

Don't unlock tragedy 3

Advertising Agency: McCann Germany, Frankfurt, Germany
Concept & Sr. Copywriter: Belen Russomanno
Concept & Sr. Art Director: Martino Monti
Creative Director: Damian Nuñez
Cco: Goetz Ulmer
Cco: Sebastian Hardieck
Managing Director: Jens Eberth
Account Manager: Corinna Heinmoeller
PR & Communications Manager: Karin Stelzner
PR & Communications Director: Jerome Cholet
Head Of Art Buying: Tina Krakow
Photographer: Matthaeus Walotek
Executive Creative Director: Donovan Bryan
McCANN Worldgroup Germany PA To CCO: Connie Bedenk

PRE – No complicated gestures

Salvare l’ambiente è un obiettivo raggiungibile, anche se molto impegnativo. Spesso, sono i piccoli gesti a fare la differenza, come rivolgersi a fornitori di energia che sfruttano fonti pulite e sostenibili.

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Advertising Agency: WMC/GREY, Prague, Czech Republic
Creative Director: David Suda
Art Director: Jana Bauerova
Art Director: Radek Pleha
Graphic Designer: Josef Plihal
Radek Mojzis: Copywriter
Copywriter: Klara Javurkova
Photographer: Adam Bartas

Greenpeace – Save water from water

Le bottiglie d’acqua di plastica monouso sono altamente pericolose e contaminanti. In tutto il mondo, le aziende imbottigliano l’acqua di luoghi reali e ne prendono il nome, inquinando però mari e fiumi con i rifiuti. Salviamo l’acqua dall’acqua, impegnandoci per un mondo libero dalle bottiglie di plastica monouso.

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Advertising Agency: McCann, Santiago de Chile, Chile

Colgate – Smiles Always Find a Way

A causa della pandemia di COVID19, le mascherine sono diventate parte della nostra vita quotidiana. All’improvviso, ci siamo abituati a vivere con i nostri sorrisi nascosti daun pezzo di stoffa. Non c’è, però, bisogno di vedere un sorriso per sentirlo. Un sorriso è più di un’espressione facciale, è un modo di alzarsi e di affrontare le avversità della vita.

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Advertising Agency: VMLY&R / Red Fuse, Paris, France
Managing Director: Peter Harrison
Global Chief Creative Officer: Fred Saldanha
Chief Creative Officer: Dimitri Guerassimov
Creative Director: Vitor Menezes
Creative Director: Ricardo Dolla
Art Director: Vitor Menezes
Art Director: Melanie Forster
Copywriter: David Dominguez
Business Director: Bruno Toporovschi
Account Director: Sindy Ng
Head Of Strategy: Elizabeth Foord
Producer: Barbara Safarova
Photographer: Mathieu Membré
Retoucher: Julien Paris

McDonald’s – Good moments don’t need to wait

ARCOS è una campagna regionale di McDonald’s creata da DDB Colombia, il cui obiettivo è rafforzare il segmento McDelivery.

La campagna si sviluppa nelle più grandi città del continente come Santiago del Cile, Bogotà, Buenos Aires e Città del Messico, tra le altre.

Le immagini comunicano in modo così diretto che non hanno bisogno dell’ausilio di parole.

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Advertising Agency: DDB Colombia, Bogota, Colombia