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Coca-Cola Story

Coca-Cola Story: il segreto di uno dei love brand più amati

  • Viaggio negli archivi Coca-Cola, tra immagini d’epoca, advertising vintage e loghi storici 
  • La compagnia ha sempre creduto nella pubblicità e questa convinzione l’ha portata a diventare una delle società più conosciute al mondo

Nel corso degli anni, Coca-Cola ha subito diversi cambiamenti. Dai suoi ingredienti agli slogan, passando dal modo in cui è stata pubblicizzata. Inventata nel 1886 da John Stith Pemberton, la bevanda era originariamente destinata a scopi medicinali.

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Poco dopo fu acquisita dall’uomo d’affari Asa Griggs Candler, le cui tattiche di marketing portarono il brand alla ribalta nel mercato delle bevande analcoliche del XX secolo.

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Sostenitore convinto della pubblicità, Candler potenziò il marketing intrapreso dal Dottor Pemberton, distribuendo migliaia di coupon che davano diritto a un bicchiere omaggio di Coca‑Cola. Promosse il prodotto senza sosta.

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Fantastico, colorato e stimolante sono solo alcune delle parole che possiamo associare al mondo Coca-Cola. Il brand è stato catalizzatore per l’interazione sociale e ha ispirato l’innovazione, soprattutto in campo pubblicitario.

Un’idea “deliziosa e rinfrescante”

Coca‑Cola venne servita la prima volta nella Farmacia Jacobs, dell’omonimo Dottor Joseph Jacobs. L’8 maggio 1886, il dottor John Pemberton vendette il primo bicchiere di Coca-Cola alla Jacobs’ Pharmacy nel centro di Atlanta.

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Servendo nove drink al giorno nel suo primo anno, Coca-Cola è stata una novità all’inizio. A quel tempo le farmacie assomigliavano più a degli spacci che vendevano un po’ di tutto, non solo medicine.

Frequentate sia da uomini che da donne, spesso diventavano luoghi molto frequentati, nei quali darsi appuntamento per informarsi sui fatti del giorno, fare i propri acquisti e godersi una pausa rinfrescante. Quella del Dr. Jacobs era una delle più importanti di Atlanta.

L’evoluzione del logo Coca-Cola

Il logo Coca-Cola, con il suo stile corsivo, è diventato molto riconoscibile negli anni. L’identità ha subito numerose modifiche da quando è stato introdotto il marchio, da quando John Stith Pemberton, l’inventore della bevanda, si è rivolto al suo contabile – Frank M. Robinson, per aiutarlo a brandizzare la sua creazione.

Coca-Cola Story

Il nome era scritto a mano, la calligrafia in questo caso si è rivelata un elemento eterno. In oltre un secolo, il celebre font ha subito qualche piccolo cambiamento, pur rimanendo in qualche modo fedele all’originale. Ripercorriamo velocemente l’evoluzione.

1887-1890 – La scritta “Trade Mark” si trova nella “coda” della “C” di Coca.

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1890-1891 – Tra le versioni più distaccate da quella originale disegnata da Robinson troviamo la seguente scritta, che dopo solo un anno venne sostituita per tornare alla font originale precedente.

1893-1941 – La scritta “Trade Mark” appare all’interno della “C” di Coca.

1941-1960 – In questa versione la scritta “Trade Mark Registered” si sposta fuori dalla C e viene aggiunta la dicitura “Reg. US Pat Off.”.

1958-1960s – Questo periodo segna l’introduzione di uno sfondo dai contorni ad arco, che ricorda la sagoma di un pesce.

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1969 – Viene introdotta la famosa Dynamic Ribbon (conosciuta semplicemente come “onda”) e nasce il nuovo logo chiamato Arden Square.

1980 – L’onda si integra nel nome Coca-Cola. Il dettaglio da notare riguarda la curvatura inferiore della “L” che scompare, come nel design del logo con il nastro.

2003 – In occasione della campagna pubblicitaria “Coca-Cola Real”, anche l’onda dinamica viene valorizzata.

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2007 – Un design semplice, ma sempre d’impatto, con una singola onda bianca.

La storia dell’iconica bottiglia

La storia di Coca-Cola conta molte bottiglie. La bevanda più amata al mondo esordisce come bibita venduta alla spina, ma è solo con lo sviluppo di un sistema di imbottigliamento che Coca-Cola diventa il brand di oggi.

Nel 1894 il titolare di un negozio del Mississippi, un certo Joseph A. Biedenharn, inizia a imbottigliare Coca-Cola, visto il successo della vendita al bicchiere. Biedenham inizia a venderla ai suoi clienti in una bottiglia di vetro di un modello piuttosto comune chiamato Hutchinson.

Dobbiamo attendere il 1915 per assistere alla nascita della bottiglia Contour. Gli imbottigliatori temevano che la bottiglia dalla linea diritta non fosse abbastanza riconoscibile e che Coca-Cola si potesse confondere facilmente con le imitazioni. Chiedono quindi ad alcune vetrerie di proporre un design unico.

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The Contour Bottle – 1915

Una volta ridotto il diametro medio, la nuova bottiglia contour era stabile e approvata per la produzione.

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The New Contour Bottle – 1916

Così nel 1916 viene rilanciata con la forma della bottiglia che tutti conosciamo e amiamo.

Solo nel 1923 arriva il “six pack” cioè i cestelli da sei bottiglie di Coca-Cola, adottati per incoraggiare i clienti al consumo casalingo. Una strategia che in breve tempo riscuote un enorme successo.

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Nel ’28 le vendite della bottiglia di Coca-Cola sorpassano quelle alla spina. E nel 1950 la bottiglia contour di Coca-Cola è il primo prodotto commerciale a comparire sulla copertina di TIME Magazine, rilanciando il brand a livello internazionale.

Nel 1977 la stessa bottiglia diventa un marchio commerciale registrato, anche in assenza di diciture.

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Rimasta inalterata fino ad oggi, parliamo di uno dei packaging più iconici, riconoscibile più di ogni altra cosa.

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Più italiana di quanto immagini

È passato quasi un secolo da quando la bevanda è stata imbottigliata per la prima volta in Italia. Dal 1927 a oggi, la ricetta si è arricchita di ingredienti nazionali, creando così un forte legame col territorio.

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Secondo una ricerca realizzata da alcuni docenti di SDA Bocconi School of Management sommando stipendi, contratti di forniture, imposte e contributi fiscali versati, ogni anno la filiera produttiva di Coca-Cola distribuisce fra gli attori principali dell’economia italiana – famiglie, imprese e Stato – 980 milioni di euro, pari allo 0,06% del PIL.

Rappresenta la prima realtà italiana nel settore delle bevande, capace di generare un totale di 22.308 posti di lavoro, indotto incluso, pari allo 0,1% della forza lavoro totale in Italia, dal cui reddito dipendono, in parte o totalmente, 50.263 persone.


Dati che rendono Coca-Cola un marchio internazionale dal motore tricolore, in grado di guadagnarsi un posto importante nei cuori e nelle case degli italiani.

Coca-Cola: pubblicità, arte e cultura pop

La bottiglia contour è stata celebrata nell’arte, nella musica e nella pubblicità. Dalla pop-art al surrealismo, dai cartoni animati alle pubblicità, il brand Coca-Cola nella sua lunga storia non si è fatto mai mancare nulla.

Andy Warhol dipinse l’iconica bottiglia di vetro della Coca-Cola per la prima volta negli anni ’60, quando creò tele a grandezza d’uomo. Fu proprio lui a parlare apertamente della democraticità della Coca-Cola nel suo libro di riflessioni “La filosofia di Andy Warhol”.

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Warhol non era ancora un artista affermato e quelle furono le sue prime immagini ispirate alla pop-art. Da qualche anno lavorava come grafico pubblicitario a Madison Avenue, ma il suo obiettivo era quello di sfondare nel mondo dell’arte. Quando decise di passare dalle illustrazioni ai dipinti a olio, si ispirò a oggetti che facevano parte della sua quotidianità.

Da qui nasce la connessione e la riproduzione di prodotti di largo consumo come Coca-Cola o la zuppa Campbell, che lo stesso Warhol consumava frequentemente.

Il viaggio di Coca-Cola non si esaurisce qui. La bottiglia di vetro in uno dei quadri surrealisti di Salvador Dalì diventa un oggetto dalla forma stranissima.

Negli anni Coca-Cola ha continuato a espandersi, creando una linea di abbigliamento e persino galleggianti da piscina per attirare i propri consumatori. I poster anni ’80 testimoniano quanto il marchio abbia preso un ruolo cruciale nel nostro immaginario e quanto si sia radicato nella cultura pop.

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Restando in ambito pubblicitario, circa quarant’anni fa usciva lo spot della Coca-Cola intitolato “Hilltop”, considerata una delle pubblicità più famose di tutti i tempi.

Ultimamente lo spot originale del 1971 è tornato in auge dopo essere stato inserito nella scena finale di Mad Men.

Dopo sette stagioni, la serie, tra le più famose e acclamate della storia, cala il sipario con Don Draper che a un ritiro spirituale sulla costa californiana medita quando all’improvviso pare colpito da un’ispirazione.

Lo spot, infatti, nacque da un’idea di Bill Backer dell’agenzia pubblicitaria McCann Erickson che nella stagione finale acquisisce la società nella quale lavora Don Draper.

In Italia il commercial è stato poi rilanciato con il nome “Vorrei cantare insieme a te”.  “Il segreto del successo di una pubblicità sta nel saper comunicare gioia e felicità” diceva il paroliere Cristiano Minellono che aveva scritto la versione italiana dello spot trasmesso da Coca-Cola nel 1983. Il jingle diventò la colonna sonora per eccellenza degli auguri di Natale anni ’80.

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spot di natale 2021

Le pubblicità di Natale 2021 ispirano gentilezza. Ecco le 16 più emozionanti (secondo noi)

Ci siamo! Siamo arrivati al periodo più bello dell’anno, non solo quello dei regali ma degli spot commoventi e pieni di buoni propositi. Le pubblicità del Natale 2021 hanno raccontato i buoni sentimenti, l’amicizia, la gentilezza, il rispetto per le persone e attenzione verso il nostro ambiente.

Dopo un periodo passato in sordina, i brand sono pronti ad ispirare una nuova, vecchia condivisione, di sicuro più consapevole, di tutti quei momenti che ci fanno sentire parte di una comunità-famiglia.

McDonald’s UK – Imaginary Iggy

Agency: Leo Burnett

Matilda e il suo tenerissimo amico immaginario Iggy sono i protagonisti di questo spot che fa stringere il cuore. I due amici sono inseparabili e Iggy sostiene Matilda in ogni situazione. Fin quando però la bambina crescendo preferirà come compagnia quella delle sue amiche reali.

Ma la bambina che è ancora in lei tornerà a riscoprire, grazie ad una cena da Mc Donald’s, quanto affetto ancora prova per il suo amico con cui presto tornerà a passare del tempo insieme.

 

Coca-Cola – Chimney | Real Magic

Agency: DentsuMB UK

Qual è il regalo di Natale più bello? Quello di condividere momenti di gioia insieme. Lo sa Coca-Cola e lo sa il bambino dello spot che riesce a coinvolgere tutto il condominio nella costruzione di un camino gigante.

 

Amazon – Kindness, the greatest gift

Agency: Lucky Generals

Una ragazza, una come la maggior parte dei giovani, cerca di tornare alla normalità dopo due anni di pandemia. Affiorano però dei disagi: gli strascichi emotivi e sociali che ci ha lasciato questo duro periodo.

Ma abbiamo anche scoperto momenti di empatia che, come in questo spot, ci hanno fatto capire quanto la gentilezza sia comunque il regalo più grande. Pandemia o non.

Anche Amazon Prime Video presenta il suo film di Natale 2021, una storia di amicizia tra una iena che ama i programmi divertenti in tv ed il custode dello zoo. Agency: CYW Europa.

 

Deutsche Telekom – The Biggest Gift

Agency: DDB Budapest

Sembrerà che il bambino protagonista dello spot sia interessato solo ad un regalo più grande. Scopriremo con sollievo che ciò che in realtà aspettava era invece il più grande regalo.

 

Erste Group Bank – Christmas Ad 2021 #believeintomorrow

Agency: Jung von Matt DONAU (Vienna)

È dalle generazioni più giovani che abbiamo gli esempi più incoraggianti. Piccoli ma importanti gesti per imparare ad avere cura di noi e rispetto per il mondo. Per un futuro migliore per tutti.

 

Posten Norway – When Harry Met Santa

Agency: POL, Oslo

Sono state mosse varie critiche a questo spot. Noi lo troviamo coerente in una società che sempre più abbraccia l’inclusività e che lotta contro ogni tipo di discriminazione. Il corto di Natale 2021, realizzato dalle Poste della Norvegia, richiama la legge che ormai da 50 anni condanna l’omofobia nei paesi scandinavi, promuovendo i diritti LGBT.

E così anche Babbo Natale, libero di innamorarsi di chi vuole, sceglie di passare le festività con l’uomo che ama lasciando al servizio postale il compito di consegnare i regali natalizi.

 

Absolut Vodka – Absolut Carols

Agency: VMLY&R

La vodka svedese invece stravolge alcune tradizioni. Per un Natale ironico e tutto digital, Absolut ha raccolto durante l’anno i tweet più originali e li ha trasformati in testi, intonandoli alle note della più famosa Carol of the Bells. Certo non ispira gentilezza, ma la simpatica raccolta dei 25 ritornelli Absolut Carols è ascoltabile su Spotify.

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Cinque campagne tutte italiane

H48 Natale

Agency: H48 Milano

Per le agenzie pubblicitarie, il Brief di Natale è un avvenimento drammatico. Un’operazione a cuore aperto in cui gli specialisti cooperano per la buona riuscita del progetto del cliente. Una lotta contro il tempo, in loghi più grandi del pixel umano e minacciati dalla scure della deadline. Riusciranno i paladini della comunicazione a farcela? L’imprevisto è dietro l’angolo, come anche il provvidenziale intervento del primario-CEO che insegna che una semplice intuizione può essere la giusta soluzione.

Lo spot dell’agenzia H48 sostiene non solo i creativi prima delle feste natalizie ma soprattutto l’Ospedale Bambini Buzzi di Milano.

 

Pubblicità di Natale 2021: Yes Milano – Milano. It Changes More Than Just Your Look

Agency:  Wunderman Thompson Italy – Milano & Partners

Milano sa mostrare il meglio di sé, non solo perché è la capitale della moda. Lo racconta bene la città che, per Natale 2021, decide di raccontarsi anche attraverso la sua cultura, gli eventi, le bellezze caratteristiche, ed i suoi divertimenti. Sicura di rimanere nel cuore di chiunque, anche di Babbo Natale.

 

Rinascente – Finding Christmas

Agency: Wunderman Thompson Milano

Animazione e stop motion per questa favola tutta italiana, raccontata attraverso un viaggio tra gli iconici store Rinascente delle maggiori città.

Agency: VMLY&R Milano

Un altro video di agenzia per questo Natale 2021. Merry Briefmas è l’augurio per tutti quei pubblicitari alle prese con il Brief e il Debrief natalizio. Da una parte l’eroe creativo che si dimena tra idee, tasks e app. Dall’altra, l’antagonista-cliente che con tanto di font in Comic Sans intima la consegna dei lavori.

Il regalo più bello che i creativi sperano di ricevere da Santa Cloud è quello di spegnere il pc e rimandare tutto a dopo le feste.

Volkswagen – VW Service 2019

Agency: DDB Italia

Con il sorriso, una menzione va fatta anche a Volkswagen, anche se la sua campagna natalizia è del 2019. Molto simpatica e realistica, perché diciamolo…chi di noi conosce veramente le parole di Jingle Bells?

 

Aldi UK – A Christmas Carrot

Agency: McCann UK

Kevin la Carota è tornata per infondere lo spirito natalizio. E lo fa con lo scorbutico Ebanana, presumibilmente vecchio parente del Grinch, che mal sopporta l’atmosfera festiva. Babbo Kevin, che sprizza gentilezza da tutte le fibre, gli fa però cambiare umore, grazie ad un giro nei supermercati Aldi.

La pubblicità di Aldi per Natale 2021 è in collaborazione con Barnado’s, organizzazione che sostiene i bambini bisognosi di aiuto e che nel film si vedono giocare felici sottoforma di piccoli ortaggi.

Una curiosità: all’inizio dello spot si intravedono due agenti-limoni intenti ad arrestare un bruco. Bene, quel bruco è il tortino Cuthbert del supermercato Aldi, accusato di essere identico a Colin, dolce del competitor Marks & Spencer. In effetti…

 

John Lewis – Unexpected Guest

Agency: Adam&EveDDB

John Lewis impegna la sua pubblicità di Natale 2021 in un messaggio di amicizia e di riscoperta del vero sentiment di questo periodo. Empatia, gentilezza, condivisione. La gioia vera è nelle tradizioni, nel piacere di essere d’aiuto, donare un regalo, di condividere un’occasione speciale.

E l’occasione speciale nel film è quella tra Nathan e Skye, così diversi ma così uniti nell’emozione di vivere la magia del Natale, che sarà la nuova scoperta di una e la sincera riscoperta dell’altro.

Il tutto è ben infiocchettato dalla voce della giovane Lola Young, che interpreta una cover di Together in Electric Dreams di Philip Oakey e Giorgio Moroder, del 1984.

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Tesco – This Christmas, Nothing’s Stopping Us

Agency: BBH

Dopo lo scorso Natale passato in sordina, l’animo di un po’ tutti quanti, come di Tesco e di Babbo Natale con il green pass, è quello di riprendere a festeggiare, costi quel che costi. Speriamo.

Lego – Rebuild The World! Anything is Possible with LEGO

Agency: interna

Ancora una volta Lego celebra la creatività dei bambini e prende spunto dalla loro immaginazione, che è il motore per spingersi sempre oltre. Ed ecco che lo spot si trasforma in un viaggio animato attraverso i personaggi, le ambientazioni e le più belle costruzioni Lego.

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Boomer Zoomer Millennial

Boomer, Zoomer, Millennial: che significano e perché li chiamiamo così

Se un utente X,Y o Z? Non è certo  facile districarsi nell’alfabeto delle generazioni! Come si definisce un gruppo di persone “generazione”?

Per identificare e definire una generazione è fondamentale che un gruppo di individui, nato nello stesso arco temporale, abbia vissuto nel medesimo momento di vita uno o più eventi, tanto importanti da avere generato un comune sistema di valori e una stessa visione del futuro.

Un evento sociale, culturale, economico, politico, tecnologico, ambientale, talmente forte da riuscire a originare un nuovo pensiero, un nuovo mindset e un diverso approccio alle cose, rispetto alle generazioni precedenti.

Quando una generazione si forma, ha dei valori chiari e distintivi rispetto alle precedenti e per questo il nome che le viene dato è tanto importante, perché la caratterizza.

Come hanno avuto origine i nomi delle attuali generazioni esistenti?

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Baby Boomers – Cosa vuol dire Boomer

Baby Boomer

Anno: 1946-1964. Essendo un arco temporale abbastanza vasto, qualche esperto propone un’ulteriore distinzione all’interno della stessa generazione di Baby Boomers: gli edge Baby Boomer (cioè coloro che sono nati prima del 1955, e che quindi erano già maggiorenni durante la guerra del Vietnam) e i Late Baby Boomer (nati dopo il 1955). Questa distinzione non ha un semplice scopo tassonomico, ma è determinata da esperienze di vita, valori e opinioni completamente diverse.


Altri soprannomi: Me-Generation, Boomie, Boomer

Perchè si chiamano così? Baby boomer (dall’inglese appartenente al boom dei bebè“), è un termine che contraddistingue una persona, di sesso maschile o di sesso femminile, nata durante il periodo dell’aumento demografico avvenuto in quegli anni.

I baby boomer sono anche la Me-Generation, radicata nella prosperità del dopoguerra. Questo termine incarna la cultura narcisistica che si era diffusa tra i giovani.

Eventi modellanti: L’ottimismo del secondo dopoguerra, l’assassinio di J. F. Kennedy e Martin Luther King, la guerra fredda, la guerra del Vietnam, il femminismo, la rivoluzione sessuale, le lotte per i diritti civili e il movimento hippie.


Tratti distintivi: Figli della Silent Generation, i Baby Boomer sono riusciti a crearsi un futuro: hanno trovato lavoro, comprato casa e messo su famiglia. Sono consapevoli che l’investimento di tempo sia necessario per raggiungere il successo e la ricchezza. Sono ottimisti, fiduciosi, ambiziosi e idealisti. Sono cresciuti in un’epoca di protesta sociale, ma credono nel sistema e soprattutto nelle opportunità offerte. I più “adulti” ora hanno circa 75 anni: molti di loro sono già in pensione, e si godono la ricchezza per cui hanno lavorato duramente per tutti questi anni.


Consumo di media: I baby boomer sono i maggiori consumatori di media tradizionali come televisione, radio, riviste e giornali. Nati ai tempi del sistema analogico, non hanno un rapporto fluido con il digitale, ma gli smartphone hanno offerto loro l’accesso alla rete. La tecnologia, infatti, gli permette di rimanere in contatto con i membri della famiglia e riconnettersi con i vecchi amici.

Motto:Tutto è possibile” e “Se ti impegni ce la fai

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Cosa vuol dire Generazione X

Gen X

Anno: 1965-1980
Altri soprannomi: Gen X, generazione “invisibile”, generazione “Latchkey”

Perchè si chiamano così?  Il termine “generazione X” è stato coniato dallo scrittore canadese Douglas Coupland e riflette le caratteristiche indeterminate delle persone nate in questo arco temporale.

Si è parlato anche di “generazione invisibile”, ovvero priva di un’identità sociale definita:

La sola analisi demografica mostra come quella «X» sia una generazione se non proprio schiacciata, quantomeno cresciuta all’ombra dei baby boomers la quale, essendo numericamente più consistente, ha finito per imporre – grazie anche a un significativo aumento della longevità – la propria visione del mondo e la propria centralità negli assetti di potere. La generazione X, insomma, sarebbe una generazione per certi versi ‘invisibile’, priva di un’identità sociale e culturale definita e costantemente esposta al rischio di subalternità rispetto alla precedente.” (Cassina, Filippini e Lazzarich).

Qualcuno ha definito questa generazione “Latchkey” (“generazione chiavistello”) per rappresentare la minore supervisione degli adulti verso i bambini, che spesso erano a casa da soli: ciò è stato il risultato dell’aumento dei tassi di lavoro e della maggior partecipazione delle donne alla forza lavoro.

Tra i membri della generazione X ci sono anche i cosiddetti ‘X-ennials’ (i più giovani della generazione X): sono i 30-40enni di oggi, che hanno imparato sulla loro pelle l’inutilità di avere attese rispetto alla carriera e al mondo futuro, e stanno formando i propri figli con la logica dell’apertura alle molteplici possibilità.

Eventi modellanti: La fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, il crollo del mercato azionario, l’AIDS, la sensazione di smarrimento tra le due grandi generazioni.

Tratti distintivi: Cresciuti sull’esempio della generazione precedente, si sono trovati nel mezzo di un passaggio epocale: la globalizzazione. Non ancora così cosmopoliti come le generazioni successive, hanno dovuto affrontare sfide a cui non erano del tutto preparati. I Gen X sono scettici e disillusi, ma anche pragmatici e aperti al cambiamento. Dimostrano, infatti, un’apertura mentale maggiore verso le “differenze” di genere, razza, sesso e sono i primi ad esser cresciuti con le nuove tecnologie.

Consumo dei media: La generazione X continua a sfruttare i media tradizionali: legge giornali, riviste, ascolta la radio e guarda la TV. Il loro rapporto con il digitale è conflittuale: lo usano con disinvoltura, ma spesso rinunciano ai vantaggi dell’iperconnessione, da cui a volte si sentono un pò minacciati.

Motto:Lavorare per vivere” e “C’è crisi

 

Millennials – Chi sono e cosa vuol dire

Boomer Zoomer Millennial

Anno: 1981 – 1996

Altri soprannomi: Generation Y, Generation Next, Net Generation, Echo Boomers

Perchè si chiamano così? La generazione successiva alla Generazione X è stata chiamata naturalmente Generazione Y, Generation Next  o Echo Boomers.

Il termine “Millennial” è ampiamente accreditato a Neil Howe, insieme a William Strauss. La coppia ha coniato il termine nel 1989 quando l’imminente svolta del millennio ha cominciato a caratterizzare pesantemente la coscienza culturale.

Questa generazione è anche stata definita da molti studiosi come la Net Generation (generazione della rete), dato che è cresciuta con le moderne tecnologie della comunicazione, ed Internet ne ha fortemente plasmato i modelli mentali.

I millennials devono anche fare i conti con un’etichetta scomoda” attribuitagli dal Time, agli inizi degli anni 2000, la “generazione me me me”: furono infatti definiti “pigri, superficiali, narcisisti, egocentrici e vanitosi”. 

Eventi modellanti: l’esplosione tecnologica di Internet e dei social media

Tratti distintivi: Figli del nuovo millennio, sono la generazione più studiata e analizzata della storia. Si distinguono dalle generazioni precedenti per la maggior familiarità con i mezzi di comunicazione moderni e le tecnologie digitali. Tre sono le caratteristiche che li contraddistinguono: sono Connected (connessi in rete e a tutto il mondo), Confident (hanno una gran fiducia in se stessi, vogliono emergere e avere visibilità) e Open to Change (aperti ai cambiamenti). Curiosi, impazienti, intraprendenti e consapevoli del loro potenziale, amano informarsi e sono cultori della filosofia dello sharing. 

Consumo dei media: I millennials sono i primi veri nativi digitali della storia. L’aumento delle tecnologie di comunicazione istantanea, rese possibili attraverso l’uso di internet, come e-mail, SMS e IM e i nuovi media utilizzati come YouTube, Facebook, MySpace e Twitter, ha portato le nuove generazioni a vivere una vita totalmente diversa rispetto ai propri genitori o a chi li ha preceduti. Sono multitasking e iperconnessi.

Motto: Vivi tutto, sempre” e “Consumo, dunque sono

 

Generazione Z o Zoomer

GenZ

Anno: 1997-2012

Altri soprannomi: Zoomer, Post-millennials, iGeneration, Homeland Generation, True Gen

Perchè si chiamano così? I primi a dare una definizione della generazione Z furono William Strauss e Neil Howe, coniando il Homeland Generation. Con questa espressione si voleva descrivere una generazione nata e cresciuta all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle, avvenuto l’11 settembre 2001: si credeva che, i giovani di allora, cresciuti in un clima di terrore, sarebbero stati meno propensi a scoprire il mondo e avrebbero trovato la casa un luogo più sicuro dove vivere.

In seguito, si è cercato di dare un termine più adatto a questa generazione, che li distinguesse dai precedenti: si optò per “Generazione Z” o “Gen Z”, dato che seguono la Generazione Y.

La gen Z è stata definita anche iGeneration (termine coniato dalla professoressa di psicologia Jean Twinge), per sottolineare il rapporto con il mondo hi tech: la loro attitudine all’iperconnessione e alle novità del momento. I membri della generazione Z sono stati anche spesso definiti Zoomer, un termine in contrasto con la precedente generazione dei Boomer. 

La Generazione Z viene chiamata anche la “True Gen” ovvero la generazione della verità. Si tratta di una generazione alla ricerca di valori come l’autenticità, la libertà di espressione e la comprensione delle persone che la circondano.

Eventi modellanti: L’11 Settembre 2001, gli attacchi terroristici e la Crisi Economica.

Tratti distintivi: Nata in un mondo minacciato dal cambiamento climatico, dalla cronica mancanza di lavoro e di prospettive, la Generazione Z ha uno sguardo limpido e una resilienza sconosciuta alle generazioni precedenti. I membri di questa generazione sono affamati di imprenditorialità e perseguono la creazione del proprio impatto nella società e nel mondo degli affari. 

I genZ sono per definizione “multi tasking”: sanno alternare lavoro, studio, gioco, intrattenimento tra mille distrazioni. Costretti a muoversi in un mondo che si muove velocemente, in un costante overflow informativo, sono cittadini e consumatori più attenti, consapevoli ed esigenti. 

Secondo il report di OCstrategy, questa generazione è fortemente soggetta alle opinioni di amici e influencer. Ma le persone che compongono questa generazione hanno anche cura della loro identità e un forte desiderio di sentirsi unici, in particolare per quanto riguarda lo stile, gli hobby e la creatività.

La generazione Z, rispetto alle precedenti, è maggiormente preoccupata e coinvolta in que​​stioni sociali come l’abbattimento delle diseguaglianze, i diritti umani, il benessere degli animali. Desidera essere coinvolta e protagonista in attività utili e filantropiche: aspira a cambiare il mondo e a fare la differenza!

Consumo di media: Gen Z è la prima generazione mobile first della storia, una generazione 2.0. Sono cresciuti in un mondo iperconnesso e lo smartphone è il loro mezzo di comunicazione preferito: amano chattare, videochiamare e invece delle parole utilizzano emoji. E’ una generazione che sa muoversi agilmente con la tecnologia, ma che purtroppo è esposta ai rischi e alle insidie della Rete come il cyberbullismo. Questo può portare a senso di inadeguatezza, difficoltà a relazionarsi e deficit dell’attenzione.

Motto: Reinventiamo le basi” e “Lavora per vivere, non vivere per lavorare

Generazione Alpha

Gen Alpha - Boomer Zoomer Millennial

Anno: 2012-2056

Altri soprannomi: Glass Generation, Gen Tech, Net Tech, Digital Natives

Perchè si chiamano così? Il termine generazione Alpha è stato coniato nel 2005 dal ricercatore sociale australiano Mark McCrindle, ed è il naturale proseguimento della generazione Z (che terminava le lettere dell’alfabeto)..

La generazione Alpha è anche detta “Generation Glass”, in quanto molti ragazzi di questa generazione crescono toccando schermi di vetro (smartphone e tablet dei genitori) per giocare, comunicare, imparare.

Eventi modellanti:  La pandemia globale, i disastri climatici, la politica di Trump e la Brexit.

Tratti distintivi:  La generazione Alpha è culturalmente immersa nella tecnologia, soprattutto in termini di iper-connessione e uso di sistemi Internet of Things. Il multitasking, con loro, trova una nuova definizione: sono rapidissimi nel cogliere le informazioni da qualsiasi media, cambiano schermo e supporto nel giro di pochi attimi, e si annoiano velocemente.  

I Gen Alpha sono figli di genitori consapevoli ed hanno più probabilità di essere figli unici. La conseguenza di questo fenomeno sociale è una tendenza all’egocentrismo e al bisogno di immediata gratificazione, cosa a cui i genitori stessi li hanno abituati. Questi bambini, però, non hanno – o avranno sempre meno – insito il concetto di differenza di genere, tanto caro alla Generazione Z.

La pandemia ha stravolto la loro routine: hanno incontrato poco gli amici, sono andati a scuola a intermittenza e hanno dovuto abbandonare le attività sportive ed extra-domestiche. Tra gli aspetti positivi, però, c’è stata la possibilità di passare molto più tempo con la propria famiglia.

Consumo di media: Non hanno mai visto un mondo senza tecnologia e senza accesso a qualsiasi tipo di informazione: imparano ad usare un tablet o uno smartphone prima di camminare, a scattare e condividere le prima di parlare. Da bambini non passano ore in compagnia della TV, come le generazioni precedenti, ma il loro tempo è accompagnato da un amico invisibile, internet, che spesso viene integrato anche nei giocattoli (un esempio è Hello Barbie, che più che un gioco è un vero e proprio assistente vocale). Manifestano anche grande capacità di servirsi di piattaforme e linguaggi diversi: da Youtube a Tik Tok, da Twitch ad Alexa. 

Motto:Le avversità possono essere formidabili occasioni

 

Confronto generazionale Boomer Zoomer Millennial

Economia sostenibile

Economia sostenibile: le sfide che le aziende dovranno affrontare per un futuro migliore

Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova chiunque e siamo consapevoli che, nei prossimi decenni, affronteremo ancora diverse sfide.

Tra le più complesse ci sono senza dubbio il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità e le disuguaglianze sociali sempre più forti.

Queste crisi globali sistemiche non possono essere affrontate in modo isolato perché sono tutte interconnesse e i nostri sistemi economici non sono adatti a fornire un buon equilibrio tra obiettivi ambientali e sociali. Ecco che in nostro soccorso entra in gioco il concetto di economia sostenibile, che può indirizzarci meglio verso soluzioni più adeguate all’importanza di questi temi.

Le economie sono, in fondo, un insieme di regole e norme che premiano alcuni comportamenti e ne penalizzano altri.

Nella loro forma attuale, le nostre economie incentivano il consumo eccessivo, degradano i legami comunitari e danneggiano la ricchezza naturale. Questo schema non è immutabile e dipende dal modo in cui esse si sono evolute finora per funzionare. Per risolvere questi problemi bisogna spingersi verso una nuova visione: un futuro economico equo, sostenibile e verde.

Perché l’economia sostenibile rappresenta il futuro delle aziende

Un passo in questa direzione è rappresentato dalla Green Economy

La Green Economy è una visione alternativa per la crescita e lo sviluppo economico che supporta l’interazione armoniosa tra l’uomo e la natura, puntando a soddisfare i bisogni di entrambi.

Una componente significativa di una strategia green economy è quella di promuovere lo sviluppo e l’adozione di tecnologie sostenibili basandosi sulle relazioni interconnesse tra le persone e l’ambiente. Al di là del progresso tecnologico risulta necessario un adeguamento economico e sociale per ottenere un cambiamento tecnologico sostenibile.

economia sostenibile - ambiente

Un’economia ideale e sostenibile è quella che fornisce la maggior quantità di benessere generale con il minor uso di risorse e danni ambientali.

LEGGI ANCHE: La svolta sostenibile dei brand verso un’economia sempre più circolare

Sebbene un brand si definisca sostenibile quando ha integrato con successo questioni ambientali, economiche e sociali nelle sue operazioni commerciali, molte aziende che si considerano tali soddisfano non soddisfano del tutto questa definizione. Integrare la sostenibilità nel cuore strategico di un’organizzazione è un’azione a lungo termine e deve essere pianificata con attenzione. 

Cosa devono fare le aziende, così come la società, per diventare sostenibili? Per prima cosa comprendere a fondo le basi su cui operare questo cambiamento.

I pilastri della sostenibilità e dell’economia sostenibile

I 3 pilastri su cui si basa la sostenibilità, cioè soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai propri, sono:

  • l’economia;
  • la società;
  • l’ambiente.

Analizziamoli nel dettaglio.

Sostenibilità economica

La sostenibilità economica riguarda tutte quelle pratiche che supportano la crescita economica a lungo termine senza incidere negativamente sugli aspetti sociali, ambientali e culturali della comunità. Ciò, ovviamente, comporta che la crescita economica debba essere costruita sulla sostenibilità (e non contro di essa, come spesso accade).

Sostenibilità sociale

La sostenibilità sociale punta a garantire a tutti l’accesso a beni di prima necessità e il rispetto dei diritti umani. Significa anche fare in modo che i lavoratori non vengano sfruttati o discriminati.

Questi aspetti giocano un ruolo importante nelle catene di approvvigionamento sostenibili in cui i lavoratori vengono talvolta trattati in modo poco equo per massimizzare il profitto delle aziende.

Sostenibilità ambientale

L’aspetto della sostenibilità con cui la maggior parte delle persone ha familiarità è la sostenibilità ambientale: in poche parole, assicurare la salvaguardia delle risorse naturali evitandone il depauperamento in modo irreversibile.

Il modo in cui attualmente utilizziamo le risorse naturali non è per nulla sostenibile. I cambiamenti in questo settore aiuterebbero a proteggere gli ecosistemi globali e la biodiversità, a garantire acqua e aria pulite e a ridurre le nostre emissioni di gas serra.

Cosa possono fare i brand per migliorare e aumentare la sostenibilità nella propria strategia aziendale? Qualcuno si sta già muovendo in questa direzione.

Terna Start Up Procurement: sviluppo sostenibile grazie alle persone e all’innovazione

Terna è la società che gestisce la rete elettrica italiana.

Tra i principali operatori europei e mondiali di infrastrutture per la trasmissione dell’energia, l’azienda guidata da Stefano Donnarumma ha un ruolo di regista e abilitatore della transizione energetica, per sviluppare e realizzare un sistema elettrico che in futuro dovrà essere ancor più eco-compatibile, efficiente, resiliente e sostenibile.

Le complessità della transizione energetica impongono nuove sfide e Terna, per gestire in sicurezza una rete sempre più complessa e articolata, con centinaia di migliaia di punti di generazione diffusi sul territorio, è chiamata a mettere in campo le soluzioni più innovative.

Nel Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’ la società ha dedicato oltre 900 milioni, sugli 8,9 miliardi di euro complessivi, proprio all’innovazione e alla digitalizzazione delle strutture e dei processi, con un approccio di open innovation, concreto e inclusivo.

Terna asset di rete elettrica - Economia sostenibile

In questo percorso rientra il progetto Start Up Procurement, un’iniziativa con cui l’azienda si impegna a collaborare con startup e PMI innovative per promuovere azioni finalizzate ad accrescere la sostenibilità per un cambiamento culturale nel territorio.

I pilastri della strategia di crescita individuati da Terna per garantire alle prossime generazioni un futuro green sono:

  • la sostenibilità;
  • l’innovazione;
  • la digitalizzazione.

Open Innovation e economia sostenibile

Terna ha scelto di puntare su progetti innovativi e sui trend tecnologici basandosi su un approccio di Open Innovation, cioè non facendo affidamento solo sulle proprie conoscenze, fonti e risorse interne ma condividendo e aprendosi alle competenze di risorse esterne, come startup e aziende dinamiche, per guidare l’innovazione e cooperare insieme.

Startup e Pmi innovative hanno caratteristiche peculiari ed è per questo che Terna ha avviato delle riflessioni sul processo di procurement creando un percorso ad hoc, che permettesse al gestore della rete elettrica nazionale di collaborare con queste realtà in maniera diretta ed efficace. È nata così l’idea dello “Startup Procurement”, con l’obiettivo di generare valore per l’ecosistema dell’innovazione, consentendo alle startup e alle Pmi innovative di accedere al mercato a condizioni che rispettino le rispettive peculiarità“, ha detto Marco Pietrucci, responsabile dell’innovazione di Terna. 

 Marco Pietrucci - Startup Procurement di Terna

Tracciando l’evoluzione dello scenario tecnologico, la società ha individuato i temi emergenti per il futuro del sistema energetico italiano, raggruppandoli in quattro cluster distinti:

  1. Digital, per far fronte alla crescente necessità di tecnologie digitali per soluzioni intelligenti di gestione dell’energia e della potenza;
  2. Advanced Materials, in quanto la necessità di ridurre l’impatto sull’ambiente richiede materiali eco-compatibili;
  3. Energy Tech, attraverso l’impiego di tecnologie più efficienti e green che guidano l’evoluzione del mercato energetico;
  4. Robotics, in quanto l’automazione consentirà l’offerta di servizi su vasta scala ad una popolazione crescente.

Collaborando con le diverse realtà, l’azienda vuole abilitare un cambiamento: dialogare con le startup per trovare insieme soluzioni efficaci alle sfide della transizione energetica.

“Con il progetto Startup Procurement, Terna ha voluto cambiare approccio, puntando a sviluppare iniziative con iter di gara snelli e veloci. Un approccio che definisce una nuova modalità di collaborazione e che sarà in grado di stimolare sinergie più efficaci con le startup per abilitare i propri progetti di open innovation”,  ha sottolineato Marco Pietrucci.

LEGGI ANCHE: Un futuro alimentato da energia pulita, con Open Innovation e analisi predittive

La sostenibilità riguarda tutti

Economia Sostenibile - ambiente

Un’economia sostenibile e inclusiva è un’alternativa necessaria al modello economico dominante di oggi, che esaspera le disuguaglianze, incoraggia gli sprechi, innesca la scarsità di risorse e genera minacce diffuse per l’ambiente e la salute di tutti noi.

Mahatma Gandhi una volta disse, “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, ed è questo che dovremmo fare tutti per approcciarci a una vita più sostenibile non solo per noi stessi, ma anche per chi verrà dopo di noi. 

Ricerche semrush

Il 2021 visto dal web: le ricerche online degli utenti italiani

Il 2021 doveva essere l’anno del riscatto, dopo un 2020 segnato dalla Pandemia, da continue chiusure e da ristrettezze di ogni sorta. Possiamo davvero dire che è stato migliore del suo predecessore? La risposta non è semplice, né univoca, ma ciò che è certo è che il boom di digitalizzazione avuto nel 2020 ha avuto una forte eco anche nel 2021, con ricerche online di ogni tipo.

Le persone continuano a passare molto tempo connessi, non solo per lavoro, ma anche nel tempo libero. Ma cosa hanno cercato in rete gli utenti in Italia nel corso di questi ultimi 12 mesi?

La risposta arriva dallo studio di Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, che ha analizzato cosa sia stato digitato sui motori di ricerca nell’ultimo anno, individuando per ogni categoria le ricerche che hanno suscitato maggiore interesse.

Tematiche analizzate sulle ricerche

  • Covid e green pass
  • Politici italiani
  • Sport in Italia: europei di calcio, olimpiadi e MotoGP
  • Musica italiana
  • Serie TV e piattaforme streaming
  • Celebrities più cercate in rete

Covid e green pass

Come era facilmente intuibile, il covid continua ad essere tra gli argomenti più cercati in rete. Ma a differenza dell’anno scorso, in cui a dominare le ricerche sul tema erano la sintomatologia e le regole di spostamento tra le regioni, ora è il green pass. La certificazione verde viene cercata in rete una media di quasi 2 milioni di volte al mese, raggiungendo l’apice a giugno 2021, quando ha superato i 6 milioni di ricerche (6.120.000).

Politici italiani

Proprio nei primi giorni di dicembre, Angela Merkel ha elogiato la gestione della Pandemia in Italia. Già nel corso del 2020 l’allora Premier Conte stava riscuotendo consenso a livello nazionale e internazionale, e sembra che anche quest’anno continui la buona reputazione dell’Italia.

 Ricerche semrush politici.

Ma se l’interesse per l’ex premier nel corso del 2021 è diminuito di quasi l’87% (è il politico con il calo di interesse online maggiore), cresce quello per l’attuale Premier Mario Draghi, il cui interesse online è aumentato di quasi il 22%, attestandolo a politico italiano più cliccato in Italia e nel resto del mondo. 

Ogni mese solo nel nostro paese vengono fatte più di 504 mila ricerche su Mario Draghi, toccando l’apice a febbraio 2021, mese della sua nomina a Premier, con 3 milioni e 350 mila digitazioni online.

Ottimo “posizionamento” anche a livello mondiale: il nostro premier è quattordicesimo, superando anche Papa Francesco.

Buon risultato anche per Enrico Letta che, sebbene le ricerche relative al segretario PD siano “appena” 67 mila al mese, è il politico che ha visto il maggior aumento di popolarità online: + 83% rispetto al 2020.

Sport in Italia: europei di calcio, olimpiadi e MotoGP

Il 2021 è stato un anno d’oro per gli sportivi italiani e per tutti gli appassionati di sport. La prima grande vittoria è stata agli europei di calcio, che a giugno 2021 sono stati protagonisti di quasi 22 milioni di ricerche solo in Italia. Della formazione della nazionale, i giocatori più cercati online nel corso dell’anno sono stati Federico Chiesa, con quasi 290 mila ricerche online al mese, e Jorginho, con una media di 241 mila digitazioni mensili. Jorginho è stato anche il giocatore che ha visto la sua popolarità crescere di più rispetto al 2020, con un aumento dell’interesse online del 643%.

Poco dopo, i nostri atleti hanno trionfato alle Olimpiadi di Tokyo, vincendo 40 medaglie in totale, anche in discipline in cui erano rimasti lontani dal podio anni.

semrush ricerche sport

Tra i nostri atleti, a vincere la medaglia d’oro della popolarità online è Federica Pellegrini, che quest’anno ha detto addio alle competizioni internazionali, dopo una carriera strepitosa che l’ha portata ad ottenere risultati mai raggiunti da nessun nuotatore italiano. La Divina è stata cercata in rete quasi 280 mila volte al mese (+82% rispetto al 2020), toccando 1 milione e mezzo a luglio, durante le gare olimpiche.

Medaglia d’argento per la popolarità online (ma oro olimpico nel salto in alto) per Gianmarco Tamberi, il cui nome è stato digitato oltre 61 mila volte ogni mese, e ben 450 mila volte ad agosto 2021. L’atleta ha registrato una crescita dell’interesse online del 404%.

Nonostante un calo di interesse online del 18% rispetto all’anno precedente, guadagna il terzo gradino del podio il velocista Filippo Tortu, oro olimpico nella staffetta 4×100.

Resta fuori dal podio, ma alza la coppa dell’atleta con il maggior tasso di crescita di popolarità online nel 2021 Marcel Jacobs. Il velocista e lunghista, oro olimpico a Tokyo nella 4×100 e nei 100 metri, sfidando anche il record mondiale di Usain Bolt, ha avuto un aumento di popolarità del 6.233%.

Infine, il 2021 ha segnato anche il ritiro di un altro straordinario campione che ha scritto la storia dello sport italiano: Valentino Rossi. Il Dottore, 9 volte campione mondiale, tra i piloti più titolati della storia del motomondiale, è stato in assoluto lo sportivo più cercato online, con una media di oltre 456 mila ricerche mensili.

Musica italiana

Quest’anno l’Italia si è distinta anche nel campo musicale, con la vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest. Era dal 1964 con Gigliola Cinquetti che un cantante o una band italiana non arrivava al primo posto in questa importante manifestazione canora internazionale, che a maggio 2021, mese in cui si è tenuta, è stata cercata online 74 mila volte.

Già reduci dalla vittoria a Sanremo, i Måneskin sono risultati essere anche al primo posto nella classifica di popolarità online per il settore musicale stilata da Semrush. Il gruppo guidato da Damiano David è stato cercato in rete una media di quasi 842 mila volte al mese (+810% rispetto all’anno precedente), toccando il picco a marzo 2021, con 2 milioni e 740 mila ricerche.

Posto d’onore sul podio della musica per Sangiovanni. La popolarità online del cantante diciottenne, vincitore di Amici di Maria De Filippi 2020, è cresciuta in un anno del 172%, ottenendo un grande successo soprattutto con il lancio della canzone Malibù a maggio, mese in cui ha raggiunto 1 milione di digitazioni sui motori di ricerca.

Terzo posto per Fedez, con un volume di ricerche rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2020 di quasi 367 mila ricerche online ogni mese. Anche per il cantante l’apice della popolarità è stato registrato a maggio. Anche per lui ben 1 milione di ricerche.

Serie TV e piattaforme streaming

Come il 2020, anche il 2021 è caratterizzato da un grande interesse degli utenti per le piattaforme streaming e per le serie tv. A sorpresa, la piattaforma più cercata sui motori di ricerca non è Netflix, “solo” seconda con una media di 4 milioni 253 mila digitazioni mensili, ma Rai Play, a quota 4 milioni 651 mila ricerche al mese.

Ricerche Streaming video semrush

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La serie che ha suscitato più interesse negli utenti è stata Squid Game, cercata in rete 823 mila volte a settembre, mese del lancio, e oltre 4 milioni di volte ad ottobre. La serie sudcoreana si piazza al primo posto anche a livello mondiale, con un totale di oltre 146 milioni e 640 mila ricerche nell’arco di un anno.

Nonostante un calo di poco più del 18% rispetto al 2020, Grey’s Anatomy riesce comunque ad aggiudicarsi la seconda posizione, con una media di quasi 257 mila digitazioni ogni mese (probabilmente molte relative alla ricerca di anticipazioni). Dopo anni legata alla Fox, la serie, che ha lanciato ora la stagione 18, quest’anno ha traslocato su Disney+.

Per quanto riguarda il panorama italiano, una menzione speciale andrebbe dedicata a “Strappare lungo i bordi”, la prima serie animata di Zerocalcare uscita su Netflix il 17 novembre 2021.

I dati raccolti da Semrush per il mese di novembre sono ancora solo una stima, ma sarebbero almeno 810 mila le ricerche fatte online relative alla serie, mentre Netflix parla di “serie più vista in Italia”.

Le celebrities delle ricerche

Quali sono le celebrities più cercate in rete in Italia? No, non sono i Ferragnez, ma un’altra celebre (ex) coppia. Il più cliccato in assoluto è Can Yaman, ex promesso sposo di Diletta Leotta, che si trova in seconda posizione. Per l’attore turco sono state fatte in media quasi 825 mila ricerche ogni mese, mentre per la bionda conduttrice TV poco più di 568 mila.

Ricerche celebrities semrush

In terza posizione troviamo Chiara Ferragni (554 mila digitazioni mensili), seguita dal marito Fedez (367 mila ricerche online ogni mese). Per l’imprenditrice digitale, il picco di popolarità in rete si è registrato a marzo con 1 milione di ricerche in rete, quando è nata Vittoria, la sua secondogenita.

Analizzando, invece, il tasso di crescita rispetto al 2020, l’incremento maggiore è stato registrato, suo malgrado, da Alec Baldwin (quasi 3.000% in più). L’attore è rimasto coinvolto in un incidente durante le riprese del suo ultimo film (poi sospeso), che ha portato alla morte di una donna. Il nome di Baldwin ad ottobre è stato digitato in rete ben un milione e mezzo di volte.

Top Tweet 2021

#SoloSuTwitter2021, tutti i Top Tweet del 2021

Quali sono stati i Top Tweet 2021, i tweet più apprezzati e gli argomenti più discussi nel 2021? Twitter, il social dei cinguettii ha appena pubblicato la sua review annuale.

Nel report del social sono riportati gli argomenti più dibattuti e le analisi delle conversazioni italiane e nel mondo.

LEGGI ANCHE: Social Media Trends 2022: cosa devono sapere i brand per puntare al successo

I temi più discussi su Twitter nel 2021: i Top Tweet dell’anno

Tra i temi più discussi abbiamo Måneskin, Olimpiadi, campionati Europei di Calcio, green pass e commenti ai film della stagione.

top tweet 2021

Di seguito  i dati di ranking riferiti al periodo 1 gennaio – 15 novembre 2021 e una panoramica dei tweet più apprezzati e condivisi ripartiti per categoria.

Top 10 Tweet 2021

Al primo posto tra i top tweet 2021 e i post più ritwittati troviamo quello di Fedez pubblicato il primo maggio, in cui è riportato il video della conversazione con gli esponenti RAI circa il discorso da fare al concerto.

Al secondo posto il tweet ironico di Twitter pubblicato durante il down di Facebook, Instagram e WhatsApp.

Completano il podio i Maneskin dopo la vittoria a Sanremo.

Ed ecco gli altri della Top 10:

4 @trash_italiano
5 @GiuseppeConteIT
6 @JoeBiden
7 @Fedez
8 @Fedez
9 @cecilia_strada
10 @thisismaneskin

Top 10 Tweet con più retweet

1 @Fedez
2 @Twitter 
3 @ItaliaTeam_it
4 @Eurovision
5 @GiuseppeConteIT
6 @thisismaneskin
7 @thisismaneskin
8 @thisismaneskin
9 @ferrarivany
10 @NASAPersevere

Top 50 hashtag più utilizzati su Twitter

Tra gli hashtag più pubblicati spiccano quelli associati ai programmi tv.

Ne troviamo alcuni relativi allo show televisivo Grande Fratello Vip, #tzvip riferito al vincitore Tommaso Zorzi e #gfvip riferito alla trasmissione Grande Fratello.

Seguono in classifica altri hashtag ufficiali di programmi televisivi come quello di Amici, #amici20 e un altro coniato per la coppia nata durante il GF Giulia Salemi e Pier Paolo Petrelli, #prelemi.

Di seguito l’elenco completo.

1 #tzvip
2 #gfvip
3 #amici20
4 #prelemi
5 #iheartawards
6 #bestfanarmy
7 #louies
8 #sanremo2021
9 #artistofthesummer
10 #rosmello
11 #isola
12 #tommasozorzi
13 #amemici20
14 #sovip
15 #sençalpimi
16 #canyaman
17 #eurovision
18 #amici21
19 #draghi
20 #ateez
21 #covid19
22 #greenpass
23 #gregorelli
24 #exrosmello
25 #euro2020
26 #mellos
27 #loveisintheair
28 #sonkezsençalkapimi
29 #conte
30 #edser
31 #tokyo2020
32 #alinaboz
33 #burakdeniz
34 #roma
35 #genshinimpact
36 #salvini
37 #nogreenpass
38 #renzi
39 #covid
40 #uominiedonne
41 #italia
42 #mahcel
43 #jimin
44 #ddlzan
45 #straykids
46 #italiainghilterra
47 #enhypen
48 #nft
49 #juventus
50 #tzlateshow

Top 50 personalità più citate su Twitter per categoria

Il gruppo musicale più discusso è stato BTS mentre al secondo posto nella scena musicale di Twitter troviamo Louis Tomlinson.

Nella classifica della politica spuntano Matteo Salvini e Matteo Renzi seguiti da Giuseppe Conte e Giorgia Meloni.

I personaggi più citati del mondo dello spettacolo sono stati Can Yaman e Hande Erde. Nella categoria religione, la personalità più twittata è stata Papa Francesco, mentre nello sport troviamo sul podio Romelu Lukaku seguito da Lionel Messi.

Ecco la lista dei personaggi più twittati.

1 BTS MUSICA
2 Louis Tomlinson MUSICA – PRIMO CANTANTE
3 Matteo Salvini POLITICA
4 Matteo Renzi POLITICA
5 Harry Styles MUSICA
6 Giuseppe Conte POLITICA
7 Giorgia Meloni POLITICA
8 Donald Trump POLITICA
9 Joe Biden POLITICA
10 Fedez MUSICA
11 Niall Horan MUSICA
12 Enrico Letta POLITICA
13 Can Yaman SPETTACOLO
14 Sergio Mattarella POLITICA
15 Taylor Swift MUSICA
16 Zayn Malik MUSICA
17 Virginia Raggi POLITICA
18 Hande Erdel SPETTACOLO
19 Kerem Bursin SPETTACOLO
20 Liam Payne MUSICA
21 Luigi Di Maio POLITICA
22 Papa Francesco RELIGIONE
23 Silvio Berlusconi POLITICA
24 Romelu Lukaku SPORT – PRIMO SPORTIVO
25 Ariana Grande MUSICA
26 Lionel Messi SPORT
27 Ermal Meta MUSICA
28 Beppe Grillo POLITICA
29 Elon Musk ATTUALITÀ

top tweet 2021 donnarumma

30 Gianluigi Donnarumma SPORT
31 Cristiano Ronaldo SPORT
32 Burak Deniz SPETTACOLO
33 Andrea Pirlo SPORT
34 Vittorio Sgarbi POLITICA
35 Narendra Modi POLITICA
36 One Direction MUSICA
37 Lady Gaga MUSICA
38 Little Mix MUSICA
39 Paulo Dybala SPORT
40 Giorgio Chiellini SPORT
41 Gianluca Di Marzio ATTUALITÀ/SPORT
42 Nicolò Barella SPORT
43 Laura Boldrini POLITICA
44 Leonardo Bonucci SPORT
45 Manuel Locatelli SPORT
46 Alina Boz SPETTACOLO
47 5 Seconds Of Summer MUSICA
48 Justin Bieber MUSICA
49 Vladimir Putin POLITICA
50 Zlatan Ibrahimovic SPORT

Top 50 film più chiacchierati su Twitter

Durante il 2021, prima della riapertura delle sale cinematografiche, sono usciti diversi film su varie piattaforme streaming.

Il film che ha vinto il primo premio nella Top 50 di Twitter è stato Zack Snyder’s di Justice League, seguito da Spider-Man: No Way HomeBlack Window.

Ecco l’elenco completo dei film più argomentati sul social.

1 Zack Snyder’s Justice League
2 Spider-Man: No Way Home

3 Black Widow
4 Eternals
5 Dune (2021)
6 House of Gucci

7 Call Me By Your Name
8 Black Panther
9 Don’t Worry Darling
10 The Suicide Squad (2021)
11 Titanic
12 Shrek
13 The Batman
14 Luca
15 Mamma Mia!
16 Doctor Strange in the Multiverse of Madness
17 Nomadland
18 Venom: Let There Be Carnage
19 Cruelia
20 Indiana Jones
21 Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings
22 007 – No Time To Die
23 Promising Young Woman
24 Joker (2019)
25 Cinderella (2021)
26 Blade Runner
27 Godzilla vs Kong
28 Pride and Prejudice
29 Pulp Fiction
30 The Silence of the Lambs
31 The French Dispatch
32 Belle
33 Pirates of the Caribbean
34 Malcolm & Marie
35 Spencer
36 The Godfather
37 After We Collided
38 Back to the Future
39 Kill Bill
40 Promare
41 Fear Street: The Trilogy
42 Forrest Gump
43 The Last Duel
44 Army of the Dead
45 In The Heights
46 The Little Mermaid
47 La La Land
48 The Kissing Booth 3
49 Fast and Furious 9
50 Framing Britney Spears

pantone 2022

Benvenuto Very Peri: il colore PANTONE 2022 è un inno alla trasformazione

Finalmente uno degli annunci più attesi dell’anno è arrivato: abbiamo il nuovo colore PANTONE 2022! E siamo onesti, c’è chi non vedeva l’ora che arrivasse questo momento e chi mente. Si tratta di Very Peri, una tonalità molto particolare di blu pervinca con sottotono rosso violaceo

Come nasce Very Peri?

Quest’anno ci aspettavamo qualcosa di diverso, qualcosa di forte che scuotesse un po’ il mondo e le nostre coscienze, perché non sono per nulla tempi semplici.

L’anno scorso abbiamo avuto due colori, il solido Ultimate Grey e il solare Illuminating. La scelta di Very Peri è stata in gran parte influenzata dal desiderio di superare la pandemia dovuta al COVID-19, ma anche le preoccupazioni ambientali che diventano sempre più impellenti, per non parlare di questo continuo clima di odio e insoddisfazione che pervade la società in generale.

LEGGI ANCHE: PANTONE 2021: ecco i nuovi colori dell’anno che verrà

Viviamo in tempi di trasformazione, ed ecco perché il nuovo colore PANTONE 2022 è, per la prima volta nella storia di PANTONE, una tonalità creata appositamente per questo momento storico. Very Peri riflette l’innovazione e le trasformazioni globali in atto. L’istituto ha miscelato il blu, un colore associato alla fedeltà e alla costanza, con un pizzico di rosso, una nuance che trasmette energia. Il risultato? Una tonalità blu inaspettatamente calda che comunica senso di rinascita e cambiamento.

E infatti in una recente intervista la vicepresidente di PANTONE Color Institute, Laurie Pressman ha dichiarato che l’azienda ha provato a “catturare” questo momento di transizione concentrandosi su un colore che simboleggi i cambiamenti e gli eventi che il mondo sta attraversando.

Cosa vuole trasmette Very Peri

Very Peri PANTONE 2022

Credits by PANTONE

PANTONE 17-3938 Very Peri mostra una spensierata sicurezza e un’audace curiosità che anima il nostro spirito creativo. Ci aiuta ad abbracciare questo alterato panorama di possibilità, aprendoci a una nuova visione mentre riscriviamo le nostre vite ponendo il futuro davanti a una nuova luce.

In definitiva, questa nuova tonalità, e lo stesso atto di crearla, vuole rappresentare ciò che molti di noi si aspettano e augurano da tanto tempo. Un 2022 costellato di nuovi inizi. Viviamo in un mondo ormai consapevole che vecchi sistemi e abitudini sono superati e non possono più resistere alle sfide di oggi, figuriamoci a quelle del prossimo futuro.

Le sfide del futuro che verrà: il rapporto col digitale

Mentre emergiamo da un intenso periodo d’isolamento, le nostre nozioni e i nostri standard stanno cambiando e le nostre vite fisiche e digitali si sono fuse in modi nuovi. Il design digitale ci aiuta a estendere i limiti della nostra realtà, aprendo la porta a un mondo virtuale dinamico in cui possiamo esplorare e creare nuovi orizzonti e andare incontro a infinite possibilità.

Negli ultimi mesi abbiamo visto spopolare sempre di più il mondo del gaming e la popolarità in espansione del metaverso. Very Peri illustra questa fusione della vita moderna e come le tendenze cromatiche nel mondo digitale si manifestano nel mondo fisico e viceversa. Ciò è testimoniato dal fatto che Very Peri può essere trovato sia in natura, come si vede nei fiori di pervinca o negli uccelli esotici, per esempio, ma anche nel mondo digitale. 

Una versatilità senza confini

Questa sua versatilità si estende anche alla moda e al design perché può essere accostato a tante combinazioni di colori, dai neutri ai colori più sofisticati fino ai colori più eccentrici. Inoltre è un colore fluido e va oltre generi ed etichette.

Un tocco di Very Peri nelle nostre vite ci farà davvero guardare il mondo con occhi diversi? Staremo a vedere.

valore dei terreni nel metaverso - copertina con Bored Ape Yacht Club

Milioni di dollari per la terra virtuale: guarda quanto valgono i terreni nel Metaverso

I maggiori colossi informatici sono impegnati nell’individuare nuove forme di business declinate per il metaverso in beni e servizi da offrire agli utenti all’interno della realtà virtuale e il valore dei terreni nel Metaverso potrebbe rappresentare una nuova “terra promessa”.

Nel metaverso le blockchain trovano applicazioni in svariati ambiti, dato che nella realtà virtuali è possibile vendere prodotti e servizi come nella realtà.

Prendendo in considerazione The Sandbox, una delle applicazioni per il metaverso che ultimamente attira l’attenzione di molti, gli utenti possono creare beni, venderli oppure acquistarli e di conseguenza guadagnare dal loro lavoro virtuale.

La caratteristica di questi beni e delle transazioni ad esse collegate sta nel fatto che, grazie alla blockchain, esistono sia nel mondo virtuale che in quello reale e questo grazie a due elementi:

  • gli smart contract che consentono agli utenti di avere il controllo dei propri beni
  • i ledger distribuiti che danno agli utenti la sicurezza che i propri beni non possano essere rubati.

Così, se qualcuno nella vita reale ha bisogno di un bene da utilizzare nel metaverso lo può acquistare tanto nella realtà che nel metaverso stesso.

Recentemente OVR, app mobile italiana collegata al mondo della blockchain e degli NFT, che per prima ha orientato il proprio core business verso la realtà aumentata applicata alle chat, ha venduto per 38.6159 ETH (circa 106.960 dollari) un terreno virtuale (NFT) con sopra la Torre Eiffel tramite la piattaforma OpenSea.

LEGGI ANCHE: 6 piattaforme di realtà virtuale che anticipano Metaverso

I terreni in vendita su OVR vengono chiamati OVLand e in soli 4 mesi l’azienda ha venduto spazi virtuali per circa 260.000 NFT e con soli 5.000 visitatori al giorno.

Secondo una ricerca di Routers, nei primi sei mesi del 2021 si è assistito alla vendita di circa 37.000 NFT portando il valore del settore a circa 2,5 miliardi di dollari.

NFT e valore nel metaverso

Il valore dei terreni nel metaverso: quanto valgono gli spazi virtuali

Come nella realtà, anche nel metaverso i beni maggiormente richiesti sono i “terreni” per via della loro innata capacità di conservazione del valore della moneta.

Di seguito qualche dato recente che riguarda i soli mesi estivi del 2021:

  • Nel giugno 2021 ben nove terreni virtuali in Axie Infinity sono stati venduti al prezzo record di 888,25 ETH, circa 1,5 milioni di dollari.
  • Il 9 giugno 2021 Boson ha annunciato che avrebbe acquistato beni immobili virtuali nel sobborgo di Vegas di Decentraland al prezzo di mercato di circa 704.000 dollari,  con l’intento di creare il primo centro commerciale virtuale.
  • Il 18 giugno 2021 lo sviluppatore immobiliare digitale Republic Realm ha acquistato 259 lotti di terreno digitale, parliamo di 66.304 metri quadrati virtuali, per ben 1,295 milioni di MANA circa 913.000 dollari.
  • Nel luglio 2021 su The Sandbox viene venduto un terreno virtuale con una superficie di oltre 5,3 milioni di metri quadrati (24*24) al prezzo di quasi 880.000 dollari.

Restando in tema di record segnalati dal valore mobiliare virtuale è doveroso citare che un lotto di terreno di CryptoVoxels chiamato “9 Robotis Route” ha visto il proprio valore crescere vertiginosamente sulla piattaforma Opensea passando da 101,2$ a 9570,8$.

Su OpenSea è possibile vederne la descrizione che recita:”Created by 4F857A. 135m² parcel near Le Marais in Origin City, 224m from the origin, with a 12m build height and near to Phiser Path, Ben Freeway, Robotis Route, Shallow Mall and Memory Trace” ed è persino disponibile la foto del lotto:

valore dei terreni nel metaverso - screenshot land

Molti analisti riconoscono la correlazione tra incremento valore dei terreni nel Metaverso con quello delle stablecoin, tanto che secondo i dati di CoinMarketCap, al 26 luglio 2021, il valore totale del mercato delle stablecoin era di 116 miliardi di dollari: un aumento di quasi quattro volte dall’inizio di quest’anno.

valore dei terreni nel metaverso - grafico

Attualmente, i terreni più costosi sono quelli di Decentraland e The Sandbox che rientrano tra i 10 NFT più costosi del momento.

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Cosa attira gli utenti verso questi due mondi virtuali; da un lato all’interno di Decentraland vi sono aree o quartieri a tema come:

  • Genesis Plaza, la piazza centrale degli eventi
  • Vegas City che riproduce fedelmente Vegas City
  • Fashion Street, la via del lusso con i più importanti marchi di moda
  • Festival Land, la città delle feste e eventi
  • Decentrland University e tante altre realtà in costruzione.

Recentemente, proprio su Decentraland il brand Adidas ha tenuto una sfilata di moda mentre Sotheby’s, famosa casa d’aste, ha virtualizzato la sua iconica galleria di Londra.

The Sandbox, invece, è più orientata a diventare un importante luogo di intrattenimento dove i grandi brand sono di scena come le importanti celebrità che possono incontrare virtualmente i propri fan e fornire interazioni tra cui giochi, performance dal vivo ed esperienze sociali.

Concludendo, rispetto al tasso di rendimento dei beni tradizionali o delle criptovalute, la terra virtuale è più attraente per gli investitori.

Sotto forma di NFT, la proprietà viene ritrasmessa al giocatore, e ogni pezzo di terra e ogni edificio è unico. Inoltre, tutte le transazioni sono pubbliche, trasparenti e tracciabili: un valore aggiunto decisamente alto rispetto alle transazioni del mondo reale.

cos'è il neuromarketing e a cosa serve

A cosa serve il neuromarketing e alcune case history per comprenderlo meglio

A cosa serve il neuromarketing? Aiuta ad analizzare tutti i processi inconsapevoli che avvengono nel cervello ed influiscono sulle decisioni di acquisto delle persone e il modo in cui il corpo e il cervello rispondono agli stimoli del marketing tramite l’applicazione delle conoscenze neuroscientifiche. 

Cos’è il neuromarketing

Il termine “neuromarketing” fu utilizzato per la prima volta nel 2002 dallo scienziato olandese Ale Smidts che lo definiì come “l’insieme delle tecniche di identificazione dei meccanismi cerebrali orientate a una maggiore comprensione del comportamento del consumatore per l’elaborazione di più efficaci strategie di marketing.”

Conosciamo molte strategie efficaci per attivare i processi di conversione (dalla psicologia del colore al packaging fino alla posizione nello scaffale all’interno di un negozio fisico o la forma degli oggetti, ecc.) e il neuromarketing analizza proprio il coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand e cosa spinge il consumatore a svolgere determinate azioni.

Utilizzando il neuromarketing è più facile per i brand capire quali sono i sentimenti dei loro clienti e cosa li spinge a effettuare un acquisto.

Il neuromarketing aiuta a progettare siti Web, loghi, contenuti sui social media per evocare una reazione emotiva (dal subconscio) che spinga verso l’acquisto.

Tantissime aziende utilizzano da anni questa disciplina per misurare il coinvolgimento dei propri clienti, mentre altri Big della tecnologia come Microsoft, Google e Facebook  hanno recentemente costituito i propri centri di neuroscienze per studiare il marketing. Il laboratorio di Facebook, ad esempio, monitorerà e misurerà i dati biometrici degli utenti attraverso il monitoraggio degli occhi, la risposta della pelle, la frequenza cardiaca e l’espressione facciale, con l’obiettivo di ottenere una comprensione più profonda di quanto siano ben accolti determinati tipi di contenuti in una varietà di formati.

Quali sono gli strumenti utilizzati per la mappatura e l’analisi cerebrale

Il neuromarketing utilizza due metodi per monitorare l’attività cerebrale: la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e l’elettroencefalografia (EEG).

Il neuromarketing prevede l’imaging e la scansione del cervello per vedere come le persone rispondono a prodotti, prezzi, imballaggi e pubblicità. 

Secondo il professore Gerald Zaltman dell’Harvard Business School, il 95% delle nostre decisioni di acquisto sono subconsce. Questo significa che decidiamo prima di renderci conto di averlo fatto! Ad esempio, nel tempo di 0,05 secondi siamo in grado di decidere se un sito web ci piace o meno! 

Le ricerche e gli studi di questo tipo aiutano i brand ad elaborare i propri contenuti in funzione delle risposte cerebrali. 

I professionisti del marketing hanno a disposizione un notevole strumento. Il neuromarketing infatti aiuta ad analizzare e comprendere il modo in cui le informazioni entrano fisicamente nel cervello per creare messaggi di base più performanti nei loro contenuti, annunci, sito Web e persino nelle loro interazioni con gli acquirenti.

Il controllo del “centro del piacere” del cervello tramite il metodo fMRI si avvale di magneti per monitorare l’evoluzione del flusso sanguigno quando percepiamo immagini visive o audio. Mentre l’EEG traccia le attività elettriche con l’ausilio di elettrodi attaccati al cuoio capelluto. 

Sono quasi sempre le emozioni che attivano stati d’animo o ricordi a livello inconscio definendo per ognuno la percezione del messaggio ricevuto. 

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A cosa serve il neuromarketing

Il neuromarketing analizza le risposte cerebrali delle persone sottoposte ad alcuni messaggi audiovisivi e in particolare serve a:

  • Tracciare il movimento degli occhi per vedere cosa attira l’attenzione
  • Utilizzare l’imaging cerebrale EEG per valutare le risposte emotive (ad es. risposte felici alle pubblicità o alle caratteristiche del prodotto)
  • Esaminare le scansioni fMRI per vedere quali pubblicità, immagini e caratteristiche di un prodotto generano la maggior attività in determinate aree del cervello associate a specifiche emozioni nei confronti del brand

Fare tutto questo aiuta ad attingere alle risposte inconsce del cliente e rende più facile per le aziende adattare le tecniche di marketing ai pensieri e ai sentimenti dei loro clienti.

Quali brand utilizzano il neuromarketing

Tantissimi brand utilizzano questa disciplina nonostante ci siano in atto controverse accettazioni della stessa per questioni etiche.

PepsiCo

Pepsi Company ha utilizzato queste tecniche quando una delle sue società, Frito-Lay, stava cercando nuovi metodi per coinvolgere maggiormente il suo pubblico femminile.

Le confezioni delle loro patatine erano in sacchetti luccicanti e mettevano in moto una parte del cervello della loro clientela femminile che suscitava sensi di colpa. Era a causa di questa reazione inconscia alle patatine che le clienti di Frito-Lay esitavano a mangiare le patatine.

Così, Frito-Lay ha cambiato la confezione e ha iniziato a vendere le patatine in sacchetti con finitura opaca. Invece di sentirsi in colpa, le clienti femminili hanno iniziato ad avere reazioni positive con le patatine e il brand innescando un aumento significativo delle vendite.

 

 

PayPal

Il neuromarketing è molto utile per rilevare le tendenze dei clienti.

Nella frenesia della nostra società, vogliamo che i nostri acquisti online vengano consegnati più rapidamente e che i pagamenti vengano elaborati più velocemente.

PayPal ha condotto uno studio su ciò che contava di più per i propri clienti: il cervello dei clienti reagiva più alla comodità che alla sicurezza.

Quindi, invece di inviare un messaggio di sicurezza, PayPal ha utilizzato questo studio per mostrare quanto velocemente potrebbe elaborare i pagamenti per i clienti.

Hyundai

La casa automobilistica Hyundai ha utilizzato test di neuromarketing per valutare il design delle auto. Mentre consentiva ai clienti di esaminare i prototipi di auto, Hyundai tracciava l’EEG per comprendere le preferenze e il tipo di stimolazione che può portare alla decisione di acquisto. 

Hyundai in seguito ha apportato alcune modifiche al design esterno in base ai risultati.

Due consigli per iniziare con il neuromarketing

Come entrare nel mondo del neuromarketing? Il neuromarketing è uno strumento che va accuratamente impostato per trarne vantaggio e quindi bisogna prima di tutto conoscere il proprio target e poi iniziare a leggere e… studiare.

Per scegliere i libri potreste iniziare da quelli scritti dai personaggi più influenti come “La psicologia della persuasione” di Robert Cialdini o “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman.

I corsi sono una delle migliori risorse che i marketer possono utilizzare per apprendere le competenze necessarie per utilizzare il neuromarketing nelle aziende, ma verificate sempre le referenze dei docenti per validarne l’autorevolezza.