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  • La svolta sostenibile dei brand verso un’economia sempre più circolare

    Uno sguardo a brand e progetti che dedicano tempo e risorse per perfezionare il proprio approccio alla sostenibilità

    11 Marzo 2021

    • Le idee green di LEGO per il riutilizzo dei mattoncini e la sua plastica vegetale
    • IKEA lancia le istruzioni per smontare i mobili
    • Júlia Roca Vera trasforma i rifiuti alimentari in prodotti per la cura della pelle
     

    I marchi che non aderiranno all’economia circolare saranno presto fuori dal giro. Il consumismo è ormai diventato una parolaccia e in quest’ottica i brand diventano fautori di un nuovo modello che intende proteggere la terra dagli sprechi e dall’inquinamento.

    Il raggiungimento di una soglia carbon neutrality, riferita al raggiungimento di zero emissioni nette di anidride carbonica, non è sufficiente per compensare il disordine ambientale in cui ci troviamo attualmente, ma siamo consapevoli che il concetto di economia circolare sia in grado di diventare rigenerativo, in tutti i sensi.

    Accade nel campo del design ma anche in quello della cosmesi, come vedremo. Gli esempi di IKEA e LEGO dimostrano che anche i grandi marchi possono puntare sulla sostenibilità, rivoluzionando la propria value proposition.

    sostenibilità

    Il decennio della responsabilità sociale (CSR), che mirava a difendere il valore generato dalle aziende, è ormai superato e quella che oggi sembra assumere i caratteri di una moda passeggera, in realtà diventa una seria dichiarazione di intenti, in grado di fare “all in” sulla filosofia impatto zero.

    LEGGI ANCHE: ll consumo sostenibile è in crescita. Ecco come cambiano le nostre abitudini (e anche le aziende)

    Largo a brand e progetti sempre più green che dedicano tempo e risorse nel perfezionare il proprio approccio alla sostenibilità.

    Le sperimentazioni di LEGO

    In qualità di produttore di giocattoli in plastica, negli ultimi anni LEGO ha sperimentato diversi modi per affrontare le sfide di un prodotto che non ha fine. La maggior parte delle persone conserva i mattoncini come reliquie, da tramandare ai propri figli o ai nipoti. Altre necessitano di un modo sicuro per smaltirli o per donarli.

    Per questa ragione, l’azienda danese ha investito in iniziative sostenibili e filantropiche come “LEGO Replay”, il programma che raccoglie mattoncini LEGO non più in uso, per donarli a organizzazioni no profit che assicurano l’accesso al gioco dei bambini. Il progetto pare funzionare.

    Negli ultimi 12 mesi, l’azienda ha ricevuto 100 tonnellate di mattoncini Lego usati, che sono stati ridistribuiti ad oltre 22.000 bambini attraverso i partner di beneficenza.

    Inoltre, da anni LEGO è impegnata nello studio di un modo alternativo per produrre i suoi mattoncini con la plastica di origine vegetale.

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    Botanical, la nuova linea LEGO in plastica vegetale

    IKEA rilascia le Istruzioni per lo smontaggio dei mobili

    A proposito di sostenibilità, IKEA ce la sta mettendo tutta con le sue sperimentazioni a favore dell’ambiente.

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    Logo presente sulle confezioni dei prodotti riacquistati IKEA

    A partire dalle matitine, adesso sempre meno presenti negli store, fino all’eliminazione del catalogo cartaceo. Negli ultimi anni l’azienda svedese ha avviato diversi test per provare a eliminare gli sprechi attraverso la digitalizzazione.

    A dicembre, ha scelto di riallocare la spesa pubblicitaria natalizia negli sforzi in sostenibilità, con una campagna incentrata sull’ambiente, che enuncia il suo impegno per l’economia circolare:

    LEGGI ANCHE: L’anno di IKEA, fatto di sostenibilità e digitale per un presente migliore

    L’ultimo passo a favore dell’ambiente, del colosso dell’arredamento, è di qualche giorno fa. Le iconiche linee guida “facili da seguire” ora mostrano come si smonta un mobile.

    “La sostenibilità è al centro di tutto ciò che facciamo in IKEA e rimaniamo impegnati a introdurre nuovi modi per promuovere il consumo circolare, al fine di contribuire a raggiungere il nostro obiettivo di diventare un’azienda completamente circolare e positiva per il clima entro il 2030”, spiega Hege Sæbjørnsen, Country Sustainability Manager di IKEA UK & Ireland.

    Le “istruzioni per lo smontaggio” hanno lo scopo di incoraggiare i clienti a prolungare la vita dei prodotti.

    Per riuscire nell’intento, l’azienda dovrà garantire che il 100% dei materiali utilizzati per realizzare il suo catalogo di 12.000 prodotti saranno realizzati con materiali riciclati e riciclabili.

    Trasformare prodotti ortofrutticoli in skincare

    La designer spagnola Júlia Roca Vera recentemente ha creato una linea di cosmetici a base di scarti di frutta per motivi puramente estetici, ma soprattutto per incoraggiare le persone a fare uso di prodotti di scarto.

    Per procurarsi i rifiuti alimentari ha collaborato con un’impresa sociale spangola chiamata Espigoladors, che salva la frutta e la verdura prima di essere buttata.

    Chiamata Lleig, dalla parola catalana che significa brutto, la gamma comprende quattro prodotti realizzati utilizzando un unico frutto, scartato dal produttore perché non conforme agli standard qualitativi dei cosmetici presenti nei supermercati.

    Si stima infatti che più di un terzo della produzione orticola totale dell’Unione europea vada perduto proprio per questo motivo. I prodotti che non soddisfano questi standard potrebbero perdersi nella catena di approvvigionamento alimentare, non arrivando mai allo scaffale di un supermercato.

    La giovane designer ha preso un’arancia per vedere quanti prodotti riusciva a realizzare da un solo frutto, per capire come sfruttarlo al meglio e ridurre la quantità di rifiuti. Da quest’arancia, ha estratto la polpa e gli oli essenziali per creare una crema idratante e un sapone, ha grattato la buccia per formarla in una composizione speciale, ha poi spremuto il succo da bere.

    La gamma è progettata per essere utilizzata come parte di un rituale che attinge a tradizioni olistiche da bagno molto antiche.

    Come parte del rituale, le persone possono riempire il barattolo di argilla (fornito nella confezione) con acqua e versarlo nella ciotola. L’acqua è l’elemento cardine, perché se mescolata con la buccia d’arancia essiccata e usata per lavare il viso, è in grado di richiamare gesti antichi come quelli della cultura greca.

    Il progetto Lleig incoraggia un approccio olistico alla bellezza che privilegia la salute e il benessere, rispetto all’aspetto esteriore.

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