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tiktok

La vendita di TikTok negli Stati Uniti potrebbe complicarsi: la Cina dovrà approvare l’operazione

  • Venerdì scorso la Cina ha aggiornato l’elenco delle tecnologie soggette a restrizioni all’esportazione.
  • Un’aggiunta all’elenco era costituita dalle tecnologie per la “raccomandazione di servizi informativi personalizzati basati sull’analisi dei dati”, che potrebbero essere collegate all’applicazione TikTok di ByteDance.
  • ByteDance ha dichiarato di aver preso atto della modifica del regolamento sulle esportazioni e che “l’azienda si atterrà rigorosamente alle leggi”.

ByteDance ha detto che seguirà le regole recentemente modificate della Cina in materia di esportazione di tecnologia – il che potrebbe rendere più complicata qualsiasi vendita delle operazioni di TikTok negli Stati Uniti.

Venerdì, infatti, il governo cinese ha aggiornato la sua lista di tecnologie soggette a restrizioni sull’esportazione per includere una serie di aree che vanno dal riconoscimento vocale al design dei chip.

Le aziende che desiderano esportare le tecnologie presenti nell’elenco, infatti, devono ottenere una specifica licenza dal governo, secondo il Ministero del Commercio cinese. E l’elenco delle esportazioni non veniva aggiornato dal 2008.

Uno degli elementi soggetti a restrizioni oggi sono le tecnologie per la “raccomandazione di servizi informativi personalizzati basati sull’analisi dei dati”, secondo una traduzione di CNBC della lista delle esportazioni.

bytedance tiktok

Cosa significa per TikTok

TikTok ha spesso parlato del suo algoritmo di raccomandazione che presenta agli utenti video basati su una serie di fattori coma la posizione geografica.

Dopo che la Cina ha pubblicato l’elenco aggiornato delle esportazioni, l’agenzia di stampa statale Xinhua ha reso nota un’intervista con Cui Fan, un professore della China University of International Business and Economics e consulente commerciale del governo.

Il professore ha quindi spiegato che probabilmente ByteDance dovrà passare attraverso la procedura di licenza. Non importa chi sia il nuovo proprietario di TikTok, ByteDance avrà probabilmente bisogno di trasferire il codice del software dalla Cina all’estero e potrebbe avere bisogno di fornire anche servizi tecnici.

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Domenica, ByteDance ha replicato dicendo di aver preso atto della modifica del regolamento sulle esportazioni e che “l’azienda si atterrà rigorosamente alle leggi”.

“Stiamo studiando i nuovi regolamenti che sono stati rilasciati venerdì. Come per ogni transazione transfrontaliera, seguiremo le leggi applicabili, che in questo caso includono quelle degli Stati Uniti e della Cina”, ha detto il General Counsel di ByteDance Erich Andersen in una dichiarazione separata.

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La vicenda finora

Ricordiamo che il 6 agosto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva emesso un ordine esecutivo che vieta qualsiasi transazione con ByteDance soggetta alla giurisdizione degli Stati Uniti entro 45 giorni. La portata del divieto non è chiara. Trump ha poi emesso un ordine separato il 14 agosto, dando a ByteDance 90 giorni per cedere le operazioni statunitensi di TikTok.

Microsoft e Walmart si sono uniti per fare un’offerta per TikTok, mentre anche Oracle è in corsa per aggiudicarsi il business statunitense.

Nel frattempo, TikTok ha citato in giudizio il governo degli Stati Uniti la scorsa settimana per l’ordine esecutivo di Trump del 6 agosto, sostenendo che l’imminente divieto impedisce alla società di avere un giusto processo, come garantito dal Quinto Emendamento.

Washington continua a sostenere che TikTok rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale perché potrebbe inviare dati americani in Cina.

Week in Social: da TikTok vs. Trump ai QR code su Instagram

Per darti il bentornato dopo le meritate ferie, non poteva mancare il classico recap settimanale delle migliori notizie dal mondo dei social.

Qui come sempre trovi tutto quello che devi sapere, le ultime novità, le nuove funzioni e le notizie più scottanti sui social media e sulle diverse piattaforme.

Anche questo sabato partiamo con la nostra Week in Social!

Odissea TikTok

Il futuro di Tik Tok si complica. Dopo le voci di acquisto da parte di Microsoft e Oracle, il social network di proprietà Cinese ha deciso di sfidare davanti ai giudici la decisione di Trump di bannare l’app dal mercato USA.

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tiktok ceo

Intanto il CEO del social si è dimesso, mentre l’azienda ha finalmente reso noti i suoi numeri.

100 milioni di utenti attivi mensili negli Stati Uniti. Sono questi i dati  svelati ufficialmente da TikTok, anche in seguito all’azione legale intrapresa contro l’ordine esecutivo del governo americano. 50 milioni sono invece gli utenti attivi giornalieri.

Universo Facebook

Facebook annuncia il lancio della versione beta di “Horizon” VR. I developer stanno portando la nuova piattaforma di realtà virtuale social alla prossima fase di sviluppo. Presto gli utenti potranno interagire tra loro e con l’ambiente virtuale.

Nel frattempo Facebook ha intrapreso una battaglia anche contro Apple. Il nuovo sistema operativo iOS 14 chiederebbe al cliente preventivamente se vuole condividere le sue informazioni con altre app per motivi pubblicitari. In un blog post, Facebook ha spiegato come questa funzione potrebbe severamente impattare molti business che contano su questi introiti.

messenger rooms

Su Messenger Rooms intanto arrivano gli sfondi personalizzati. Tra le nuove opzioni per le stanze dei messaggi, anche strumenti di scoperta e connessione con le community che trattano argomenti vicini agli interessi degli utenti.

Facebook aggiunge anche la scheda Shop. La funzione ‘negozio’ sarà inoltre estesa a tutti i business su Facebook e Instagram, a partire dagli Stati Uniti.

Nonostante gli sforzi del social in tema di informazione, secondo un’indagine condotta dal gruppo per i diritti umani Avaaz la piattaforma favorirebbe la diffusione di fake news. Le pagine che diffondono contenuti falsi o ambigui sulla salute hanno visto un totale di 3,8 miliardi di visualizzazioni nei primi cinque mesi del 2020.

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Instagram Stories: perchè non devono mancare nella tua Social Media Strategy

Sul fronte Instagram

I creator potranno presto consigliare luoghi e prodotti. Instagram vuole espandere la sua funzione “Guide”, lanciata recentemente per promuovere contenuti relativi a benessere e salute mentale.

Instagram ha anche sostituito i Nametag con QR code. Per aiutare gli utenti a connettersi più rapidamente i codici a barre bidimensionali prenderanno il posto dei vecchi tag introdotti dal social nel 2018.

Infine, i post consigliati sono stati lanciati per tutti gli utenti. La funzione offre una serie di contenuti suggeriti alla fine del feed principale. Già testata da un limitato numero di profili, sarà presto presente per tutti gli utilizzatori dell’app.

Mondo LinkedIn

LinkedIn diventerà più severo contro i contenuti inappropriati. In un post sul suo blog, il social professionale ha reso note una serie di nuove iniziative per migliorare i suoi sforzi nell’applicazione delle regole e garantire così che i suoi membri si sentano sicuri sulla piattaforma.

LinkedIn

Pianeta Twitter

Twitter sperimenta il conteggio delle “Citazioni”. Per rendere più facile seguire le conversazioni intorno a un tweet, una nuova funzionalità potrebbe presto rendere ancora più visibili i retweet. La metrica di engagement affiancherà i normali “Mi piace”.

Novità anche per i DM su Twitter. Gli utenti riceveranno maggiori informazioni su chi li sta contattando con un messaggio diretto, nel caso in cui non si sia già follower del profilo.

In breve

Google aggiunge l’opzione per il casting delle videochiamate. La nuova funzione per Meet consente agli utenti di trasmettere in streaming le loro video call sul televisore di casa.

Zoom fuori servizio. Lunedì per alcune ore la nota piattaforma di video conference è andata fuori uso in America e in Europa, causando molti problemi soprattutto alla didattica a distanza, ma evidenziando anche che il servizio è ormai considerato essenziale per milioni di utenti.

scrivere un blog post perfetto

Blog noioso? 5 tecniche per creare contenuti originali e coinvolgenti

  • Oggi possiamo davvero essere una voce in un mondo di rumori? 
  • Ecco 5 tecniche per trasformare il proprio blog e renderlo meno noioso agli occhi dei nostri lettori.

 

Viviamo in un mondo d’immagini e parole, dove è impossibile non sentirsi parte di un infinito viaggio narrativo. Ci basta sfogliare una rivista, fare una passeggiata e imbatterci in cartelloni pubblicitari, o essere sfiorati dal brusio delle persone che ci sfrecciano accanto.

Dalle chiacchierare con un amico, ai pomeriggi passati a lavorare al PC, o il semplice scroll nella home dei nostri profili social. Tutto è un continuo divenire di lettere.

Siamo circondati da storie, i nostri cervelli sono perfettamente adatti a rispondere alla narrazione. Secondo Quick Sprout, trascorriamo circa il 65% della giornata raccontandoci storie l’uno con l’altro. Ma non tutto quello che leggiamo è importante o ci interessa davvero.

Quante volte siamo stati vittime inconsapevoli delle fake news? Siamo ormai abituati alla presenza di articoli e post non veri, o scritti male, senza etica e velocemente, solo per ottenere consensi, per arrivare primi alle vette di una classifica illusoria. In questo mondo di rumori, possiamo essere una voce? Possiamo provarci, possiamo affidarci ai blog.

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La rinascita dei blog

Stiamo assistendo a una trasformazione dei contenuti. Fino a poco tempo fa si preferiva scrivere testi non troppo lunghi per non annoiare i lettori. Siamo stati spettatori di gare di scrittura, tutti si sono precipitati al proprio laptop in una battaglia all’ultimo click fino a surriscaldare la testiera per la velocità con cui i poveri tasti venivano schiacciati. Ma questo ha comportato la creazione di testi spesso sterili, e simili tra loro, perché la cosa importante era quella di arrivare primi su un argomento specifico. Inutile dire che i social network sono state le piattaforme perfette per alimentare e incoraggiare questo tipo di scrittura fulminea.

Con la rinascita dei blog però qualcosa sta cambiando a favore di una scrittura più lenta, riflessiva e approfondita. I blog ci permettono di fare ricerche e scrivere post più lunghi, articolati, accompagnati da immagini, infografiche e tabelle. Un tipo di contenuto più dettagliato, piacevole da leggere e che, alla fine della lettura, ci lascia davvero qualcosa e ci permette di riflettere su quello che abbiamo appena letto. 

Se avete un blog o volete cimentarvi in questa avventura ma avete paura di non essere abbastanza bravi, non temete, tutti hanno il timore di fallire.

LEGGI ANCHE: Il lato oscuro del blogging: tutto quello che i blogger non dicono

Intanto date uno sguardo a queste 5 tecniche per creare contenuti coinvolgenti e rendere il vostro blog un posto unico in cui leggere senza annoiarsi mai.

5 tecniche per un blog di successo

Aprire un blog può essere divertente, ma non è per tutti. C’è un duro lavoro dietro, bisogna dedicarci tempo, tutti i giorni a partire dalla scelta dei contenuti. Non possiamo parlare di qualsiasi cosa, altrimenti non otterremo mai credibilità. Dobbiamo scegliere un argomento principale, una tematica che ci appassioni, di cui conosciamo tutto, o quasi, e che abbiamo intenzione di approfondire giorno dopo giorno.

Un blog può essere personale, certo, deve far emergere il nostro pensiero, quello che vogliamo comunicare fin dall’inizio. Possiamo servirci di un blog per raccontare il nostro brand, parlare ai nostri utenti, avvicinarci a loro. Ci sono tanti modi per dedicarsi alla propria community, ma lo storytelling è sicuramente uno dei modi più efficaci.

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Riuscire a comunicare con il blog per stabilire un legame con chi ci segue è un ottimo punto di partenza. Vediamo come.

1. Ascoltare e rendere partecipe la community

Possiamo parlare e scrivere quanto vogliamo, ma senza un pubblico che ci ascolta e ci legge è inutile. Non si instaura un dialogo, ma un monologo. La community è fondamentale, ma soprattutto non è un’entità passiva. Le persone hanno voglia di scambiare idee e opinioni, non siamo isole, e gli ultimi mesi lo hanno dimostrato. Per avvicinarci al nostro pubblico e renderlo parte del nostro brand, dobbiamo farlo partecipare attivamente con delle iniziative ad hoc.

Qualche esempio? Etsy, è un sito web di eCommerce dove tutti possono vendere prodotti artigianali oppure oggetti vintage. Un vero e proprio punto d’incontro per tutti gli artigiani del mondo. Questa piattaforma ha un proprio blog, Etsy Journal, che aiuta gli utenti a scoprire gli artisti emergenti, quelli più talentuosi, con interviste, storie dietro le quinte e soprattutto le loro opere. Un ottimo metodo per incrementare le visite e la partecipazione ai propri contenuti, coinvolgendo in modo creativo il pubblico. 

OPI è un noto brand californiano di prodotti per la cura delle unghie e sul suo blog The Dropc vengono lanciate delle divertenti sfide di nail art a cui partecipa attivamente la sua community ma anche influencer e professionisti del settore. Ogni settimana, il marchio chiede ai suoi follower di creare un look per manicure utilizzando un colore prescelto o un tema di design specifico e pubblicare le loro creazioni sul proprio profilo Instagram con il tag #ColorIsTheAnswer. Il team OPI evidenzia le foto preferite sul blog con un tutorial apposito per permettere a tutti di ricreare a casa i look più votati.

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2. Comunicare i valori del proprio brand

Un blog non deve comunicare solo quello che fa e di cosa si occupa. Le storie e le curiosità sulla nascita di un marchio, sulle idee di chi c’è dietro, su come prendono vita i progetti, sono tutte cose interessanti che invogliano gli utenti a leggere i post. Ma un brand non è solo ciò che fa. Le aziende devono parlare dei propri ideali, devono farsi avanti e prendere posizione nelle piccole e grandi lotte a favore dell’inclusività, della sostenibilità e del benessere della community.

Comunicare gli ideali del proprio marchio, i valori in cui crede e le cause a cui contribuisce è un ottimo modo per elevare il contenuto del blog. In questo modo andiamo oltre alla funzione di semplice veicolo di marketing, ma facciamo qualcosa di più significativo. Diamo più spessore ai nostri contenuti e, di conseguenza, al nostro brand.Usare il blog per dimostrare come la nostra azienda sta agendo su determinati problemi può attirare ancora più l’attenzione del nostro pubblico, e incuriosire chi ancora non ci conosce per poi portarlo a seguirci.

REI, il marchio di outdoor lifestyle eccelle in questo campo. Sul suo blog Co-Op Journal troviamo non solo recensioni sugli attrezzi, guide pratiche e altri consigli per gli avventurieri, ma queste storie spesso passano in secondo piano per dar spazio alle priorità civiche. Esemplare è l’impegno contro l’ingiustizia razziale, i tanti contributi per migliorare l’inclusività della comunità outdoor, e i suoi sforzi per sostenere una legislazione rispettosa per l’ambiente.

REI blog

Credits: Blog REI, Co-Op Journal

3. Un blog deve essere social-friendly

Un blog non è un contenitore di parole. Mai sottovalutare il potere delle immagini. È fondamentale inserire all’interno dei propri articoli immagini, grafici, infografiche, per rendere i contenuti più armoniosi e social-friendly. In questo modo la lettura del nostro articolo sarà più scorrevole, completa e approfondita.

Utilizzare diversi elementi narrativi migliora la percezione dei nostri testi, del brand in generale e anche la permanenza dei visitatori sul nostro sito. Inoltre ci permette di essere più competitivi anche sui social, perché le immagini rendono i contenuti del nostro blog più accattivanti. Possiamo servirci anche di altri formati multimediali, molto gettonati negli ultimi anni, come i podcast.

Il rivenditore Sole Bicycles sfrutta questi espedienti sul suo blog attraverso immagini ispirazionali, perfette anche su Instagram. Troveremo avventure su due ruote, focus sull’arte locale e tutto ciò che riguarda la cultura della bicicletta.

Zoomin Software incorpora elementi social-friendly nel suo blog con uno scopo diverso, ossia una navigazione più semplice. Il marchio include tag pertinenti, hashtag unici per segmentare gli argomenti trattati in categorie e consentire così ai lettori di scegliere cosa leggere in base ai propri interessi.

4. La qualità premia più della quantità (e della velocità)

Ci hanno insegnato che per scrivere nel mondo digitale dovevamo essere veloci come il vento perché la prima cosa era arrivare prima di tutti. Ci hanno intimorito dicendo che contenuti troppo lunghi spaventavano i lettori, che siamo tutti di corsa e non abbiamo tempo per leggere, per informarci. Tutte queste pressioni bloccherebbero chiunque e scrivere contenuti stimolanti, originali e di qualità era una vera e propria sfida.

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Finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo e dedicarci al nostro blog senza farci ossessionare da queste inutili congetture perché la cosa che invece non tutti ci diranno è che se una persona è davvero interessata a noi, alla nostra opinione e a ciò di cui trattiamo, ci leggerà sempre. Le ultime ricerche sui blog effettuate da Orbit Media Studios mostrano che storie più lunghe, più approfondite e più coinvolgenti risultano più efficaci anche se ci vuole più tempo per creare il contenuto. Dei blogger intervistati che hanno riportato ottimi risultati, il 38% trascorre in media sei ore o più per editare un post e il 55% realizza articoli di 2.000 parole e anche di più.

4.1 Quali guadagni possiamo ottenere impegnandoci a scrivere?

Wait But Why è un blog di lunga durata scritto e illustrato da Tim Urban e nonostante la lunghezza dei suoi post, è seguitissimo. Pensate che uno degli ultimi articoli pubblicati contava più di 17.000 parole. L’esperienza dei contenuti di WBW è accessibile a tutti i tipi di pubblico e ciò è dovuto a diversi elementi come la grafica semplice, simile a una figura stilizzata di Tim, o le visualizzazioni dei dati che utilizza per scomporre concetti difficili in idee comprensibili. La natura episodica delle sue storie più coinvolgenti, come la sua esplorazione analitica della natura umana, spinge i lettori appassionati a ritornare sempre sul suo sito in attesa di nuovi post.

Tutto questo sforzo è supportato dal suo pubblico tramite l’adesione alla sua comunità Patreon, a pagamento, e l’acquisto di merchandising in esclusivi eventi di incontro dei fan come Wait But Hi.

blog e social media per ripartire

5. Raccontare la propria storia con le immagini

Ogni blog ha un proprio stile e ogni storia può essere supportata dalle giuste immagini, a seconda di ciò che tratta. Oltre al testo, possiamo arricchire il nostro contenuto con immagini accattivanti, postare dei meme, utilizzare delle foto emozionali, grafici stilizzati o inserire tabelle con dati. Il tutto può trasformare un post di un blog in una storia ricca e sfaccettata. In alcuni casi, le immagini strategicamente create e curate possono fare un lavoro migliore della narrazione stessa.

Il blog di Airstream eccelle in questo approccio incentrato sulla visualizzazione. Ogni post sulla pagina del blog è evidenziato da un’immagine emotivamente riconoscibile che potrebbe raccontare una storia da sola, senza bisogno di troppe parole.

gaming 5G

Gaming a velocità 5G: a San Pietroburgo lo potranno testare per un mese

Beeline, Nokia e Qualcomm Technologies Inc. hanno annunciato il lancio della rete 5G pilota presso l’area portuale SevKabel di San Pietroburgo.

I cittadini presenti avranno l’opportunità di testare le capacità della rete 5G attraverso un’esperienza di realtà virtuale o un gioco online realizzato dal cloud service Beeline Gaming.

Le capacità della rete 5G

Questa sarà la prima rete 5G pilota di lunga durata di Beeline a San Pietroburgo disponibile per i consumatori.

La rete è realizzata utilizzando le apparecchiature commerciali di Nokia, compreso il modulo di sistema, i sistemi di antenna 5G AirScale e un router 5G/WiFi (CPE) supportato dal sistema Modem-RF Qualcomm® Snapdragon™ X55 5G.

Per la dimostrazione delle capacità delle reti 5G a San Pietroburgo Beeline ha inoltre ricevuto una deroga temporanea per l’utilizzo della banda mmWave (26-28 GHz).

“La tecnologia 5G mmWave offrirà significativi vantaggi ai consumatori e rappresenta una rivoluzione nella connettività mobile: non solo apporta enormi miglioramenti alle velocità di download, ma riduce anche in modo significativo la latenza, abilitando esperienze di gioco online, multiplayer e interattive finora impossibili sui dispositivi mobili. La piattaforma mobile Snapdragon 5G di Qualcomm ha tutto ciò di cui gli utenti hanno bisogno per poter ottenere esperienze di gaming dai livelli qualitativi inediti, inclusi video HDR, rendering veloce e sistema Modem-RF Snapdragon X55 5G”, commenta Yulia Klebanova, Vice President of Business Development, Qualcomm Europe, Inc.

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facebook gaming

La nuova rete è un gioco

Più di 500 giochi sono disponibili nel servizio – alcuni di essi anche gratuitamente. Ma perché partire proprio dal gaming?

Il gioco online è una delle aree di intrattenimento più esigenti in termini di tecnologia. La bassa latenza e l’elevata velocità di trasferimento dei dati sono tra le più importanti sfide e tra i  fattori di successo per molti giochi.

Il servizio di cloud gaming Beeline Gaming basato su GeForce NOW di NVIDIA consente di eseguire i moderni giochi più impegnativi con modalità ultra, su qualsiasi dispositivo (anche obsoleto) grazie all’utilizzo di potenti server remoti.

Le reti 5G forniscono la stabilità e la velocità che consente tali prestazioni, prima raggiungibili solo attraverso l’uso di reti cablate.

Nell’area 5G VR Gaming, i giocatori potranno combattere tra loro nello spazio virtuale. Il gioco sparatutto creato da un team di District Zero Studios si svolgerà in modalità multigiocatore PvP (giocatore contro giocatore) per i giocatori in movimento libero. Occhiali virtuali Oculus Quest di ultima generazione per scenari multigiocatore, combinati con le più recenti tecnologie di rete wireless Beeline, integrate dal Distretto Zero

Questa combinazione tecnologica dà ai giocatori un’esperienza profondamente immersiva che permette la libera circolazione senza cavi scomodi e attrezzature ingombranti.

L’apparecchiatura sarà collegata a reti 5G e aiuterà i giocatori a ottenere un nuova esperienza mostrando i vantaggi delle nuove tecnologie evitando totalmente la sgradevole sensazione di divario tra ciò che viene compiuto attivamente e ciò che viene visualizzato, sincronizzando completamente le azioni dei giocatori con le immagini e le risposte del gioco.

Instagram Stories app

7 app da provare per creare Instagram Stories perfette

  • Gli utenti che quotidianamente utilizzano le Instagram Stories nel mondo sono circa 500 milioni, un numero in costante crescita.
  • Se sei un social media manager sai benissimo che creare contenuti ammalianti e in tempi brevi, è di assoluta importanza. Ecco una serie di app che possono tornarti utili.

 

Instagram è entrato a far parte della nostra quotidianità. Uno scatto, pochi click e l’ultimo selfie scattato con gli amici è subito sulla piattaforma. 

Un utilizzo così massiccio legato non solo alla piattaforma, ma anche di tutti le funzioni collegate, come ad esempio le Instagram Stories. 

Introdotte da lontano agosto 2016, le Instagram Stories rappresentano una delle peculiarità che hanno cambiato maggiormente il mondo dei social media offrendo ad aziende e , un metodo per crescere velocemente.

Gli utenti che quotidianamente utilizzano le Stories nel mondo sono circa 500 milioni, un numero in costante crescita che sottolinea l’importanza di creare contenuti ottimizzati per catturare l’attenzione di chi visualizza e per discostarsi dalle altre migliaia di Stories presenti sulla piattaforma. 

Instagram Stories sì, ma come?

Per i motivi appena citati potremmo considerare Instagram come una vera e propria opportunità d’oro per catturare l’attenzione del pubblico, ma come creare contenuti accattivanti per le tue Stories? 

Se sei un social media manager sai benissimo che creare contenuti ammalianti e in tempi brevi, è di assoluta importanza. Allora eccoti una serie di applicazioni (per Android, iOS e solo alcune per desktop), che certamente potranno aiutartia realizzare Stories coinvolgenti. Non ti resta che continuare a leggere per poterle scaricare e provare sin da subito.

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instagram stories come usarle

1. Spark AR Studio

La prima applicazione che vogliamo consigliarti è Spark AR Studio. Un progetto realizzato direttamente in Facebook, che offre la possibilità di creare filtri in base alle proprie necessità senza conoscere alcuna riga di codice. 

Un’applicazione molto interessante per poter creare esperienze coinvolgenti per il proprio pubblico, particolarmente utile per aziende impegnate nel food o nella vendita di prodotti di cosmetica. 

Spark AR Studio offre oltre ad un grande ventaglio di personalizzazione di filtri con l’aggiunta di effetti audio e luci, offre anche degli utili tutorial su come utilizzare e sfruttare al meglio l’applicazione e tutto gratuitamente. 

Si hai capito bene, il progetto Spark è completamente gratuito ed ancora in fase di sviluppo, ma puoi già trovarlo disponibile sui principali Store ed in pochi clic puoi già utilizzarlo per le tue Instagram Stories. 

Disponibile per:  Android – iOS – Windows – Mac

2. Hootsuite 

Hootsuite è uno strumento imperdibile per tutti coloro che creano e pianificano contenuti da pubblicare sui social network aziendali e la possibilità di schedulare le storie di Instagram, lo rende certamente ancor più interessante.

Si tratta certamente di uno strumento molto completo e adatto soprattutto ai più esperti (ma con un po’ di pratica, può essere facilmente utilizzato anche da neofiti del settore), utile soprattutto per aiutarti a migliorare i contenuti finalizzati per le Stories. 

Le caratteristiche principali sono essenzialmente tre, la possibilità di: 

  1. editare le immagini direttamente all’interno dell’applicazione; 
  2. caricare le storie di Instagram sia da pc che da smartphone;
  3. la possibilità di creare e programmare tutti i contenuti realizzati sui canali social di maggiore interesse. 

Disponibile per:  iOS – Android – Desktop

3. Unfold

Se cerchi uno strumento completo per realizzare dei contenuti che narrino il brand o uno specifico prodotto, allora Unfold è certamente l’applicazione che fa al caso tuo.

Offre innumerevoli layout (molti gratuiti ed alcuni a pagamento) per poter inserire foto e testi in maniera originale e creare contenuti accattivanti. Anche la scelta dei font è molto ampia con una grande scelta di caratteri e stili, oltre ad un’ampia gamma di strumenti per il fotoritocco integrati. 

Insomma Unfold è certamente uno strumento che non può mancare dalla tua cassetta degli attrezzi per la realizzazione di storie su Instagram. Un’app completa, facile da usare e subito pronta all’uso. 

Un’applicazione gratuita con kit premium a pagamento. 

Disponibile per: iOS  Android 

LEGGI ANCHE: Instagram Stories: perché non devono più mancare nella tua Social Media Strategy

4. Lifelaps 

Tra le storie di Instagram il time-lapse è ampiamente utilizzato. Si tratta di un particolare effetto video che cattura l’attenzione di chi lo guarda e offre sempre effetti molto gradevoli.

Lifelaps è un’applicazione che con pochi clic permette di creare time-lapse molto accattivanti, che risultano utili soprattutto per realizzare delle food Stories.

L’applicazione offre all’interno una serie di tutorial molto utili per capire esattamente come ottenere un risultato ottimale, oltre ad alcuni strumenti eccezionali come la possibilità di aggiungere musica e di editare direttamente in app i video, un grande vantaggio per dimezzare i tempi di realizzazione. 

Si tratta un’applicazione completamente gratuita (ma con funzionalità Premium) e già disponibile nei principali Store. 

Disponibile per:  iOS – Android

5. Hype Tipe 

Sicuramente più semplice ma non per questo meno interessante, Hype Tipe è un’applicazione che certamente potrà aiutarti nella realizzazione di Instagram Stories accattivanti.

Hype Type permette di aggiungere testi nei video con differenti effetti come: invertire, rallentare o addirittura capovolgere scegliendo per ognuno di essi, il movimento delle parole del testo con una grande varietà di caratteri ed animazioni. 

Questa applicazione e disponibile nei principali Store ad un prezzo di 20 $ all’anno con una prova gratuita di circa sette giorni. 

Disponibile per: iOS Android

6. Enlight Pixaloop 

Con Enlight Pixaloop è possibile trasformare un’immagine statica in qualcosa di più dinamico. Infatti con l’app è possibile far muovere nuvole e capelli come se ci fosse del vento, in pochi secondi e con pochissimi clic. 

All’interno dell’applicazione possono essere utilizzati layout standard che è possibile personalizzare o acquistare dei layout Premium. In entrambi casi otterrai uno strumento perfetto per promuovere il tuo brand o un prodotto. 

L’applicazione permette di controllare il movimento, la direzione e la velocità del dinamismo che è possibile inserire all’interno delle fotografie, consentendoci anche di personalizzare l’animazione di acqua e cielo. Un’applicazione da provare per ottenere in tempi brevissimi contenuti super professionali. 

Disponibile per: iOS Android 

7. Patternator

Si tratta certamente di un’app creativa e stravagante. Patternator offre la possibilità di inserire nelle Instagram Stories degli sfondi animati utilizzando GIF, immagini o adesivi con i quali è possibile personalizzare interamente l’esperienza offerta all’utente. 

Nell’applicazione è possibile modificare la velocità dello scorrimento delle grafiche e realizzare sfondi fantasiosi per i tuoi video. 

Si tratta di un’applicazione gratuita, permette di esportare i video creati in formato GIF e offre anche delle funzionalità premium a pagamento. 

Disponibile per:  iOS Android 

tiktok ceo

Il CEO di TikTok si dimette

Kevin Mayer, l’amministratore delegato di TikTok, ha annunciato le sue dimissioni, poco più di 100 giorni dopo essersi unito alla squadra della più grande applicazione per i video brevi del mondo a metà maggio.

La notizia è arrivata solo pochi giorni dopo la mossa di TikTok di fare causa al governo degli Stati Uniti per il suo imminente divieto. L’app, di proprietà della cinese ByteDance, è in un clima di tensioni tra Pechino e Washington, che accusa l’app di rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il 6 agosto, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per chiudere TikTok se ByteDance non venderà le operazioni statunitensi dell’app. L’applicazione ha tempo fino a metà novembre per vendere.

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testate giornalistiche tiktok

Perché il CEO ha lasciato

“Ci rendiamo conto che le dinamiche politiche degli ultimi mesi hanno cambiato in modo significativo la portata del ruolo di Kevin e rispettiamo pienamente la sua decisione. Lo ringraziamo per il suo tempo in azienda e gli facciamo i nostri migliori auguri“, ha detto un portavoce di TikTok in una dichiarazione a TechCrunch.

Il New York Times aveva riferito in precedenza che Mayer – ex dirigente anche per Disney – aveva già annunciato la sua decisione in una nota ai dipendenti, in quanto TikTok è stato messo sotto pressione dall’amministrazione Trump per i suoi legami con la Cina.

Mayer “non aveva previsto la misura in cui TikTok sarebbe stato coinvolto nelle tensioni tra Cina e Stati Uniti”, ha detto al Financial Times, e l’esecutivo “non ha firmato per questo”.

Vanessa Pappas, attualmente direttore generale di TikTok, diventerà il capo ad interim.

L’incombente vendita di TikTok ha attirato l’interesse degli investitori in tutti i settori, da Microsoft che ha annunciato pubblicamente la sua intenzione fino al meno atteso offerente Oracle.

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South Working: una moda o l’inizio della fine del lavoro in ufficio?

  • Il South Working è una modalità di lavoro che ha preso piede post lockdown e prevede di lavorare per aziende “del Nord” vivendo al Sud, con tanti vantaggi.
  • Ci sono tanti vantaggi ma anche rischi, specialmente per le grandi città che si vedono spopolate: è una moda o un cambiamento destinato a cambiare le nostre vite?
  • I pro e i contro sono difficili da bilanciare: la crisi delle città aiuta la rinascita dei borghi, le difficoltà del lavoro da remoto si equilibrano con una maggiore qualità della vita, l’outsourcing si contrasta con la specializzazione.

 

Dì la verità: quest’anno, controllare le mail la mattina e fare qualche telefonata di lavoro prima di andare al mare, o a goderti in altro modo il mese di agosto, ha un altro sapore.

Non ti fa sentire uno stacanovista pentito, anzi ha un che di nuovo, esotico, ti fa sentire un “south worker“.

Piccoli assaggi e prove tecniche di lavoro da remoto che, complici il Coronavirus e l’estate, hanno portato alla ribalta un concetto noto da tempo a chi si considerava o aspirava ad essere un nomade digitale: la qualità della vita ha un valore economico tutto suo.

Il lavoro da remoto potrebbe liberare dalla schiavitù del pendolarismo, delle città affollate, dei prezzi gonfiati, permettendo di vivere in luoghi in cui la vita costi meno e sia più piacevole. In Italia, questo è ovviamente stato identificato con il tanto bistrattato “Sud“.

Una zona geografica che da secoli vede un’emigrazione selvaggia verso il “Nord”, con le sue grandi città e i centri dell’economia, di giovani e meno giovani in cerca di università quotate e possibilità di lavoro. Un flusso che è stato quasi inarrestabile, nonostante timidi tentativi di incentivare la crescita del Meridione da parte di diversi governi, fino a che…

Fino a che il Coronavirus non ha colpito l’Italia. E allora le stazioni e gli aeroporti delle grandi città del Nord si sono riempiti di esuli in fuga, alcuni prima della quarantena, altri, tantissimi, dopo, quando la mobilità tra regioni è stata ripristinata ma le restrizioni hanno continuato a incentivare il lavoro da remoto.

E ora? Adesso che l’estate è quasi finita? Tantissimi non hanno avuto ferie o ne hanno avute poche, ma hanno ugualmente scoperto la possibilità di lavorare dalla “casa giù e di godersi pausa pranzo e aperitivo in riva al mare. E la maggior parte di loro, come ci si poteva aspettare, non vorrebbe tornare.

Ma questa cosa del South Working è sostenibile? È una moda, qualcosa che ci dimenticheremo nuovamente con i primi freddi? O è piuttosto il sintomo di un cambiamento epocale nel mondo del lavoro? I primi fiocchi di neve che scateneranno quella che sarà una valanga, che cambierà per sempre il volto delle nostre città, il modo in cui cresciamo i figli, l’aspetto degli uffici, l’economia del Paese e l’ecosistema di equilibri del mondo intero?

 

Il movimento del South Working

Il termine South Working, come abbiamo visto, è solo la più recente evoluzione di altri concetti preesistenti, primo tra tutti quello di Nomadismo Digitale. Solo che di solito chi si riferiva a questo termine intendeva un flusso di lavoro fatto principalmente di freelance o di dipendenti di aziende remote che si spostavano in altri Paesi, nonostante non fosse certo l’unica modalità. Il concetto su cui invece il termine South Working si concentra è che quell'”altrove” in cui la vita costa meno ed è più piacevole può essere estremamente vicino, in Italia – al Sud o nei tanti piccoli borghi, laghi, montagne e colline di cui il nostro Paese è pieno.

Avevamo parlato in un precedente articolo di come l’Italia non fosse abbastanza attraente per i nomadi digitali stranieri, rendendo ad esempio impossibile per noi fare una campagna come quella delle Barbados per attirare questo target. Ma il concetto di South Working inverte la rotta e va a pescare proprio tra gli italiani, promettendo loro uno stile di vita più rilassato, più piacevole e meno costoso.

Ne è autrice Elena Militello, che insieme ad altri ragazzi che aderiscono all’associazione Global Shapers del World Economic Forum ha deciso di impegnarsi per rendere la sua visione realtà. Come ha riportato in un’intervista a Repubblica, “un mondo nel quale alle persone sia consentito per periodi più o meno lunghi di trasferirsi al sud dove la qualità della vita è più alta e il costo molto più basso mantenendo il proprio posto nelle aziende attuali”.

Un sogno bellissimo, condiviso da molti, inclusa me – milanese di origine ma marchigiana di adozione, per pura scelta di qualità della vita.

Un sogno appoggiato dai tanti lavoratori che quest’estate, appunto, non vivranno l’assenza di vacanze in maniera così negativa grazie alle possibilità concesse dallo smart working imposto dal Covid.

Un sogno osservato con interesse dalle varie località del Sud (o dei piccoli borghi, che ci vedono una possibilità di destagionalizzazione e di “rivincita” nell’attirare i talenti dal Nord.

 

Il lavoro da remoto tra utopia, innovazione e crisi

Ma anche una pericolosa possibilità da evitare o da contenere, secondo altri. Come il sindaco di Milano, che vede questa “fuga” dalla sua città come un pericoloso precedente, e incita a “tornare al lavoro” gli smart workers. Attirando una comprensibile valanga di critiche sui social.

Ma in verità la faccenda è seria: effettivamente questo cambiamento, se permanente, può portare a svolte epocali al modo di vivere che conosciamo. Le città potrebbero dover cambiare volto, vedendo sfumare milioni e milioni di euro di indotto portati dai lavoratori residenti, dai pendolari, da chi pranza al bar sotto l’ufficio, chi prende metropolitana e treno ogni giorno, etc.

Ma gli effetti positivi? La riduzione dell’inquinamento? Del traffico? Il calo dei prezzi eccessivamente gonfiati da anni? La redistribuzione della ricchezza nel resto del Paese? Il miglioramento nella qualità della vita dei cittadini, se anche solo il 10% di loro lavorasse da remoto?

Dire che il lavoro da remoto sia un male perché rischia di portare un cambiamento difficile per alcuni aspetti, promettendo però in cambio grandi miglioramenti su altri, è come dire che avremmo dovuto fermare l’avanzata del Personal Computer perché rischiava di cannibalizzare posti di lavoro umani.

Bisogna decidere che prezzo si è disposti a pagare per il progresso, quanto la nostra sia solo paura del cambiamento, cosa si possa fare per garantire il benessere anche di quelle fasce di popolazione che saranno impattate negativamente, a fronte di quelle che invece vivranno un ritorno positivo.

È una valutazione difficile, perché mettere sul piatto della bilancia i pro e contro di quella che rischia di essere una rivoluzione culturale prima di tutto non è semplice. Ma vogliamo provarci, cercando di portare argomentazioni da entrambe le parti.

 

Lavoro da remoto per tutti: i vantaggi e i limiti del nuovo mondo che potremmo creare

Come lo ha definito l’Economist, questo potrebbe essere un momento tipo “Avanti Coronavirus”/”Dopo Coronavirus“. Che il lavoro stesse cambiando era noto a tutti, ma che i tempi della transizione sarebbero stati così rapidi era impensabile tanto quanto lo era l’idea di un virus che ci richiudesse tutti in casa.

Ora invece, in pochi mesi, è cambiato tutto. Le aziende si sono dovute dotare per forza delle infrastrutture tecnologiche base per rendere possibile lo smart working, pena il blocco completo delle attività se non lo avessero fatto. Anche culturalmente il passaggio è stato rapido: dall’essere considerato una scelta per lavativi e “femminucce”, ora è stato sdoganato.

L’ufficio non come gabbia ma come scelta

I contro sono molti per il lavoro in sé, come la maggior parte delle persone si è resa conto in questi mesi: lavorare da remoto non è una cosa facile (qui la nostra guida interattiva) , specialmente farlo in pianta stabile. Le videochiamate non hanno la spontaneità degli incontri di persona, il cameratismo tra colleghi è più difficile da alimentare, la creatività anche. Molte aziende hanno fatto grandi investimenti in immobili che rischiano di veder svuotati.

Eppure, dall’altra parte, i vantaggi sono innegabili: le ricerche dimostrano un generale incremento della produttività, contro ogni pronostico, maggiore soddisfazione e più responsabilità individuale. Servono nuove normative e capacità gestionali per evitare il rischio di burnout o l’aumento esponenziale delle ore lavorate, ma questi sono aspetti legati all’abitudine e all’evoluzione delle modalità, prevedibili e necessari in ogni grande cambiamento.

Secondo Fiorella Crespi, a capo dell’Osservatorio sullo Smart Working del Polimi, che ha registrato un passaggio da 2 milioni di lavoratori agili prima del Covid ad 8 nella fase successiva: “Deve esserci una cultura aziendale che sappia creare dei momenti di aggregazione, compresi quelli virtuali. Bisogna avere dei manager capaci. Ci sono compagnie che lo fanno da anni con successo, ad altri servirà tempo per trovare la quadra e non è detto che ci si riesca sempre”.

 

La crisi delle città, la rinascita dei borghi

I costi per le aziende di abbassano insomma, ma anche per gli impiegati, che a parità di stipendio possono ridurre le spese di viaggio, per il cibo, etc. Le città quindi tornano vivibili, meno affollate, meno costose, con ridotte emissioni di CO2 e tutto ciò che accompagna.

È innegabile che per città come Milano, che hanno basato tutta la propria crescita sull’attrazione dei talenti per il lavoro, rischia di essere uno shock, ma forse vedere la crisi di alcuni centri di potere come effetto negativo è non guardare il quadro completo. Questa supremazia ha avuto effetti devastanti per anni su altre città e regioni, con uno spopolamento progressivo e inarrestabile, una stagionalità estremamente aggressiva e dannosa dei flussi turistici, la concentrazione di tutte le attività intorno a un solo settore (il turismo, l’agricoltura, etc).

L’espansione del lavoro da remoto potrebbe rappresentare la possibilità di riequilibrare la disparità tra Nord e Sud, tra grande e piccolo, tra forte e debole, in un circolo virtuoso che toglie in alcuni punti per restituire in altri.

 

I rischi dell’outsourcing al Sud come dall’India

Da molti è stato indicato come grosso rischio del “south working” il fatto che le aziende possano decidere, a parità di assenza dall’ufficio, di assumere i propri talenti non al sud Italia ma a questo punto direttamente in Paesi dal costo della manodopera basso, come l’India o la Romania.

Di nuovo, un’argomentazione valida ma un po’ miope, perché questo processo è già in corso in maniera massiccia: intere linee produttive vengono delocalizzate in questi Paesi, con manodopera a basso costo acquisita in blocco.

È certamente una minaccia del futuro del lavoro, che però l’aspetto remoto non enfatizza in modo particolare, spingendo anzi verso una specializzazione delle competenze utile in ambito lavorativo, e allargando il bacino delle possibilità lavorative al di fuori di quelle rinchiuse in una data area geografica.

Come risponde la stessa Militello in un’intervista, “il target principale di un progetto come South Working è rappresentato dai lavoratori altamente qualificati, che apportano un elevato valore aggiunto alle aziende per cui lavorano. E che, perciò, dovrebbero resistere meglio alle trasformazioni dirompenti del mercato del lavoro che si prospettano”.

Trasformazioni che tra l’altro rischiano di essere impattate molto di più dall’intelligenza artificiale, dal machine learning e dalla robotica su cui potrebbe puntare l’Unione Europea, che non dal lavoro da remoto al Sud.

Insomma, per argomentazione negativa se ne può trovare una positiva, uguale e contraria.

Quale strada prenderemo? Sarà veramente questo il futuro del lavoro? Riusciremo a superare tutte le difficoltà e i preconcetti e a vedere un mondo dove il lavoro non è svolto “dove” o “quando”, ma “come”?

Oppure questa moda del South Working si spegnerà con la fine dell’estate, al cadere delle prime foglie dagli alberi? O all’arrivo del vaccino contro questo virus, che ci ha forzati a guardare ciò che pensavamo impossibile e a realizzarlo?

Sono domande che non hanno risposta, ma è difficile pensare sia un estremo che l’altro: sia che ci sarà un’adozione di massa dello smart working (a meno di non introdurre una decisa azione di incentivi verso i datori di lavoro), sia che si tornerà a lavorare come prima.

Il più probabile decorso è che, dopo questa impennata iniziale, la curva torni ad abbassarsi… ma una volta scoperta la possibilità di fare una cosa in modo diverso, è difficile far finta che non sia così.

E probabilmente questo cambiamento epocale, in cui risultato finale è ignoto a tutti, ha avuto un’impennata imprevista che non potrà durare di pari intensità, ma è ormai ben avviato e non si può fermare.

follower su instagram

5 strategie per aumentare in modo organico la follower base di Instagram

  • Pubblicare diversi tipi di contenuto significa più opportunità per aumentare le interazioni da parte degli utenti e, come possibile conseguenza, la crescita organica della fanbase di Instagram.
  • Instagram consente di aggiungere fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma sembra che la quantità ottimale per raggiungere il massimo engagement sia di nove hashtag.
  • Organizzare un concorso o un giveaway è una strategia che funziona nel 99% dei casi per aumentare la follower base, oltre che consolidare la presenza del brand sulla piattaforma.

 

Passano gli anni, cambiano i trend, Mark Zuckerberg rilascia nuove feature per le sue piattaforme, ma il problema principale dei marketer rimane sempre uno: come faccio ad aumentare la follower base del profilo Instagram del mio brand?

Purtroppo per Instagram, al contrario di Facebook, non è mai esistita un’opzione di advertising pensata per raggiungere direttamente questo obiettivo

Per molti brand, ma soprattutto per parecchi influencer, al principio l’unica alternativa è stata quella di acquistare fake follower per “gonfiare” la propria fanbase, ma sappiamo tutti benissimo quanto sia una mossa sbagliata e assolutamente inutile.

LEGGI ANCHE: 4 cose da evitare su Instagram per non perdere follower

follower su instagram

Esiste quindi un modo per aumentare in modo organico la follower base di Instagram?

Non c’è un unico modo predefinito per riuscire ad ottenere organicamente nuovi follower per il proprio profilo, ma esistono diverse strategie che combinando engagement, awareness e contenuti di qualità possono aiutare ad aumentare la propria fanbase.

Vediamo insieme quali sono le sei tattiche più utilizzate per raggiungere questo obiettivo.

#1 Pubblica regolarmente e negli orari migliori

Partiamo dalle basi ovvero dalla frequenza di pubblicazione, che influisce notevolmente sulla crescita della fanbase – oltre che sul tasso di engagement.

LEGGI ANCHE: Tailored Content: come creare il post perfetto per Facebook e Instagram

Per riuscire a rimanere al passo con l’algoritmo di Instagram, è consigliato pubblicare almeno un contenuto al giorno, ovviamente nei momenti della giornata considerati migliori.

Secondo uno studio di SproutSocial, basato sui dati di Instagram che riportano i momenti di maggiore attività da parte degli utenti sulla piattaforma, il momento perfetto nel 2020 per condividere contenuti su Instagram sarebbe il mercoledì alle 11:00 e il venerdì tra le 10 e le 11:00. 

In generale comunque per raggiungere un buon livello di engagement si consiglia di pubblicare dal martedì al venerdì tra le 10:00 e le 15:00.

#2 Investi nella produzione di contenuti differenti

Post nel feed, Instagram Stories, IGTV, filtri AR e il nuovo arrivato Reels: la piattaforma mette a disposizione una grande varietà di formati per i tuoi contenuti, perché non testarli tutti per capire qual è quello che meglio funziona per acquisire nuovi follower?

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Il livello di engagement infatti non è più collegato esclusivamente ai post nel feed: ora questo calcolo include anche metriche come le risposte e le menzioni nelle storie, le visualizzazioni dei video IGTV, l’utilizzo dei filtri etc.

Questo vuol dire che pubblicare diversi tipi di contenuto significa più opportunità per aumentare le interazioni da parte degli utenti e, come possibile conseguenza, la crescita organica della fanbase di Instagram.

#3 Utilizza gli hashtag giusti

Confermiamo che gli hashtag continuano ad essere di fondamentale importanza per aumentare la reach delle pubblicazioni su Instagram.

Ma è necessario scegliere quelli giusti, senza esagerare. Instagram consente di aggiungere fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma sembra che la quantità ottimale per raggiungere il massimo engagement sia di nove hashtag.

In generale, è meglio evitare di utilizzare hashtag vaghi o troppo popolari perché il contenuto rischia di passare inosservato tra i milioni di post che vengono pubblicati ogni minuto. 

Esempio, se siamo un artista che pubblica dipinti con l’acquerello, l’hashtag #watercolor è troppo generico. Piuttosto, se si tratta di un dipinto di fiori, utilizzeremo l’hashtag #WatercolorFlowers oppure #FloralWatercolor per raggiungere un target più specifico.

Esistono inoltre siti web o applicazioni che aiutano a trovare gli hashtag giusti da utilizzare, partendo da un argomento, come ad esempio DisplayPurposes.

Di grande utilità anche il tag di posizione, che aiuta a localizzare per esempio le piccole attività locali, in modo che gli utenti possano trovarle più facilmente dopo aver visto un contenuto.

#4 Organizza concorsi e giveaway

Lo sappiamo tutti: le persone amano ricevere prodotti gratuitamente e fanno di tutto pur di partecipare a un contest per vincere qualcosa.

SproutSocial afferma che il 72% dei consumatori si aspetta di trovare sconti o promozioni speciali sui canali social media brand. Al contrario, solo il 18% degli marketers pensa che sia necessario comunicare sconti e promozioni sui canali social.

Per questo organizzare un concorso o un giveaway è una strategia che funziona nel 99% dei casi per aumentare la follower base, oltre che consolidare la presenza del brand sulla piattaforma.

Ovviamente uno dei requisiti fondamentali per partecipare al concorso o al giveaway è quello di seguire la pagina e commentare il contenuto taggando i propri amici o colleghi (che a loro volta dovranno seguire la pagina). 

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#5 Collabora con altri brand o con influencer

Un altro modo per aumentare la brand awareness e quindi ottenere nuovi follower è quello di collaborare con altri brand o con influencer, per esempio per il lancio di un nuovo prodotto in edizione limitata o per promozionare un concorso sul proprio profilo.

LEGGI ANCHE: Consigli, esempi e regole da seguire per contest e give away su Instagram

Se non si dispone di un budget dedicato esclusivamente alle collaborazioni con influencer, i micro-influencer continuano ad essere strategicamente efficaci per raggiungere un pubblico relativamente piccolo, ma realmente interessato e coinvolto.

In generale lavorare con gli influencer, in particolare appunto i micro e nano-influencer, crea un senso di fiducia nei confronti del brand da parte degli utenti. 

E mentre loro pubblicano contenuti e parlano del brand ai loro follower, il profilo Instagram aziendale comincerà a crescere organicamente.

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Concludendo, esistono molti metodi per far aumentare la propria follower base in modo organico. Alcuni possono portare a una crescita più rapida (come ad esempio concorsi e giveaway) mentre altri sono più lenti a produrre risultati (come investire nella produzione di contenuti differenti). 

Controllare gli insight del profilo per analizzare l’andamento dell’account è fondamentale per migliorare la strategia di acquisizione di follower. Ad esempio, se ci sono grandi picchi in determinati giorni, è possibile dedurre quale tipo di contenuto è stato pubblicato in quel momento e quindi se il contenuto è performante o meno.

contenuti ingaggianti

Sei sicuro che i tuoi contenuti siano ingaggianti?

  • Creare contenuti ingaggianti significa generare una reazione nel proprio pubblico.
  • 10 consigli utili per capire se i tuoi contenuti sono davvero così coinvolgenti. Mettiti alla prova!

 

Ti sei mai chiesto cosa significa creare contenuti che coinvolgano davvero chi ti segue o che attirino potenziali clienti?

Innanzitutto è meglio spiegare cosa significa davvero ‘coinvolgere’: in inglese si usa la parola ‘engagement’ ossia coinvolgimento, termine caro a tutti i marketer che lavorano online.

Difficile da definire realmente. Significa che il contenuto deve essere d’impatto verso il pubblico, talmente d’impatto da generare una reazione, che sia un commento, un like, una condivisione sui social; oppure visitare una pagina, cliccare su un link, inserire a carrello un prodotto su un sito web. Qualsiasi cosa che faccia sì che si crei interazione e l’utente passi all’azione.

È proprio qui che entra in gioco l’importanza delle metriche per misurare il nostro obiettivo. Se il nostro scopo è creare contenuti ingaggianti per i social media, allora dovremo andare a misurare quante reazioni riceviamo: like, commenti, condivisioni. Saranno questi indicatori che ci diranno se il nostro contenuto ha avuto successo o meno.

Allo stesso modo se stiamo parlando di contenuti su un sito web, andremo a definire indicatori di performance diversi. Sulla base del canale a cui ci riferiamo, potrebbero essere: il numero di visitatori della pagina, il tempo medio che passano su quella pagina, il numero di click generati su un link, o il tasso di conversione se abbiamo un eCommerce.

L’importante è sempre sapere cosa stiamo facendo e perché, per arrivare ad essere in grado di misurare i risultati ottenuti.

Ma veniamo al nocciolo della questione e capiamo come creare questi contenuti tanto preziosi.

contenuti ingaggianti

I nostri consigli su come creare contenuti bomba

Crea una scaletta

È  facile perdersi nel flusso di idee e non andare dritti al punto con il nostro contenuto. Il primo consiglio infatti riguarda la pianificazione del lavoro. Crea la cosiddetta scaletta di punti da trattare, organizzare le idee aiuta tantissimo.

Chiediti cosa si aspetta il tuo pubblico e cerca di idare un contenuto che possa andare incontro alle sue esigenze, rispondere alle sue domande, avere un valore aggiunto.

Se prendiamo ad esempio la scaletta di questo articolo che tratta dei consigli per creare contenuti ingaggianti, il primo punto è un paragrafo introduttivo che spiega il focus, in modo che l’utente trovi subito quello che cerca, dopodiché arrivano i punti di approfondimento e l’articolo si compone di seguito.

Rispondi a una domanda

Un altro buon consiglio per attivare subito l’interesse del nostro interlocutore è cercare con i nostri contenuti di rispondere a domande frequenti degli utenti, dargli le risposte che cercano, risolvere i loro dubbi, perplessità o problemi. Avremo fatto bingo, perché troveranno esattamente quello che stanno cercando e riterranno il nostro contenuto di valore e molto utile.

Introduci domande

Viceversa anche fare domande è un buon modo per ingaggiare gli utenti. Anche in questo articolo, se notate, abbiamo iniziato con una domanda. Non è detto che l’utente sappia rispondere, ma sarà incuriosito nel continuare la lettura per trovare la risposta che cerca.

Usa la creatività con l’intento giusto

Innanzitutto devi sapere perché stai creando un certo contenuto e a chi è indirizzato. Come sempre è importante chiedersi quale scopo vogliamo raggiungere e conoscere l’audience di riferimento. Dobbiamo sempre creare qualcosa con un motivo e per qualcuno.

Per questa ragione, spazio alla creatività, ma mirata. Alcune idee possono essere brillanti, ma non adatte al nostro pubblico di riferimento perciò non risulteranno efficaci al raggiungimento del nostro obiettivo.

LEGGI ANCHE: Come scrivere davvero per le persone secondo Don Draper

digital marketer skill

Tratta di qualcosa che ti appassiona davvero

Una cosa che ti aiuterà nel creare un contenuto di valore e che può fare la differenza è cimentarsi con qualcosa che davvero ti appassiona. Sarai quindi portato ad approfondire, a metterti in prima linea nel capire cosa può funzionare e cosa no, sicuramente avrai un occhio di riguardo e anche chi si imbatterà nei tuoi contenuti lo percepirà.

L’autenticità del racconto, la passione e la dedizione trapeleranno, e in questi casi il risultato è sempre assicurato. Quando c’è entusiasmo si capisce ed è difficile sbagliare.

Includi i cosiddetti ‘Acchiappareach’

Un altro metodo è quello di utilizzare citazioni che possano essere condivise. Spesso utilizzato da blogger che inseriscono dei blocchi con frasi che attirano l’attenzione. La nostra audience si riconosce nelle parole scritte e quindi condivide.

Potresti anche inserire  direttamente dei bottoni per la condivisione e con un semplice click, il gioco è fatto!

Inserisci un invito all’azione

Importante è sempre inserire la cosiddetta call to action ossia l’invito all’azione per utente.

Che sia un post o un articolo di blog, dobbiamo inserire un rimando a quello che vogliamo il nostro pubblico faccia. Se si tratta di un prodotto, il link alla pagina prodotto, un format per la raccolta contatti o per l’iscrizione alla newsletter. I nostri contenuti devono sì informare e dare valore, ma in cambio dobbiamo arrivare a chiedere qualcosa anche all’utente.

Includi link interni

Per rendere più interessanti i tuoi articoli puoi includere link interni che rimandino ad approfondimenti o a pagine di vendita. Questo sarà un modo per far rimanere più a lungo il tuo utente sul sito web e aiuterà anche lato SEO: la credibilità della tua pagina acquisterà un punteggio maggiore. Indirizza le persone verso pagine cruciali sul tuo sito e punta sempre ad ottenere il risultato sperato.

LEGGI ANCHE: Video marketing ed eCommerce per coinvolgere le persone (e convertire)

contenuti ingaggianti

Usa testimonianze

Anche inserire recensioni e testimonianze del tuo prodotto o servizio può aiutare. Il tuo pubblico si potrà riconoscere nell’autenticità di queste e sarà portato ad essere maggiormente coinvolto.

Questo genere di contenuti aumentano la tua credibilità e instaurano un dialogo diretto con chi li vede.

Usa i video

Ultimo ma non per importanza: anche il formato del contenuto fa la sua parte.

L’esigenza dei consumatori è quella di essere sempre più coinvolti: i dati dimostrano che un video è una tipologia più coinvolgente e preferita dagli utenti.

Circa l’80% di chi naviga su un sito eCommerce predilige contenuti video, rispetto a immagini di elevata qualità o descrizioni di prodotto; si stima che 1 minuto di video equivalga a 1,8 milioni di parole comunicate.

Sono più diretti, immediati e facili da fruire. Puoi creare video tutorial, test e recensioni di prodotto, ma anche Q&A video o altri contenuti per generare brand awarness, facendo trapelare i valori del tuo marchio, raccontando chi sei.

esempi di landing page

15 esempi di landing page da cui trarre ispirazione

  • La creazione di una landing di successo richiede una pianificazione attenta e precisa: esistono alcune best practice per rendere una pagina di destinazione maggiormente efficace.
  • Per creare la landing page perfetta è bene studiare gli esempi meglio riusciti del proprio settore.

 

La landing page è, come dice il nome stesso, una pagina di atterraggio, un elemento strategico, costruito con uno scopo ben preciso: convincere l’utente a convertire, spingendolo ad acquistare, a fissare un appuntamento o a lasciare un contatto. La creazione di una landing di successo richiede una pianificazione intelligente, dettagliata e creativa.

Come si crea una landing page di successo?

Esistono alcune best practice per rendere una landing page più efficace:

  • creare un design privo di ingombri: le landing page hanno un solo obiettivo, cioè guidare l’utente verso la conversione. Pertanto, è bene mantenere solo gli elementi che possono a servire questo scopo, lasciando il resto  libero. Ad esempio, menù di navigazione, footer, etc., che sono elementi tipici di una pagina di un sito web, devono essere evitati, poiché potrebbero essere fonte di distrazione per l’utente.
  • concentrare l’intera pagina su un’unica offerta: ridurre le distrazioni significa anche mantenere il minor numero di inviti all’azione (CTA). Il pulsante della call to action dovrà essere messo above the fold, ben in evidenza, in modo che l’utente non si senta in obbligo di scrollare la pagina.
  • seguire la gerarchia dei contenuti: qualsiasi landing page sarà caratterizzata principalmente da un titolo, un sottotitolo, una copia del corpo, un modulo e un rich media. Tutti questi elementi dovranno essere organizzati in una gerarchia appropriata che aiuterà l’utente a navigare nella pagina di destinazione.
  • usare una dichiarazione di valore chiara e concisa: il contenuto della landing page è molto diverso rispetto a quello di un post di blog, poiché cerca di convincere il lettore a compiere un’azione. Per ispirare le persone si consiglia di enfatizzare i verbi d’azione, esplicitare i vantaggi e utilizzare volti di persone che creano empatia nelle immagini. Inoltre è bene inserire prove sociali come recensioni e certificati, per infondere fiducia nel brand.
  • mantenere i form di contatto semplici e chiari: è bene raccogliere solo le informazioni essenziali, necessarie per qualificare l’utente per la fase successiva della canalizzazione, in quanto la richiesta di troppi dati potrebbe far desistere l’utente dalla compilazione.
  • adottare un approccio mobile-first: è fondamentale che le pagine siano consultabili da qualsiasi tipologia di dispositivo, inclusi tablet, smartphone, etc.
  • testare le landing page: è sempre meglio sperimentare versioni diverse delle pagine di destinazione, per vedere quale di esse abbia il tasso di conversione più elevato. Qual’è un buon tasso di conversione per una landing page? Il tasso di conversione medio è di circa il 2,4%, ma le migliori in assoluto raggiungono anche una percentuale del 10%.

Quali sono le migliori landing page in circolazione?

Secondo Unbounce, per creare la pagina di destinazione perfetta è bene studiare gli esempi meglio riusciti del proprio settore. All’interno di questo articolo abbiamo selezionato 15 landing page da cui trarre ispirazione. Vediamole insieme.

1. Landing Page di Netflix

Landing Page Netflix
La landing page di Netflix non menziona da nessuna parte in cosa consiste il servizio o il prezzo dell’abbonamento premium. Questo non sorprende affatto: Netflix è un brand conosciuto e quasi tutte le persone sono già a conoscenza di queste informazioni. Tuttavia questa pagina ha tutte le caratteristiche di una landing page perfetta: ha un design minimale ed elegante, una call-to-action chiara ed accattivante, un form di contatto semplice da compilare.

Perché è d’ispirazione?

  • Messaggio breve e conciso: il testo sulla pagina è breve ed ha una funzione molto precisa, ovvero rispondere a ogni possibile obiezione di un cliente Netflix.
  • Va contro le regole: Netflix usa il colore rosso per mettere in evidenza i pulsanti e le CTA, andando contro tutte le regole UX. Il rosso, infatti, psicologicamente rappresenta il pericolo. Ma per Netflix funziona chiaramente, ed anzi, è un modo intelligente per farsi notare, perché indica l’urgenza di compilazione del form (oltre ad essere il colore del brand, naturalmente).
  • Modulo semplice da compilare: inizialmente, Netflix chiede solo un’email. Se hai seguito l’evoluzione delle landing page di Netflix, ti sarai accorto che i moduli sono stati snelliti sempre di più nel tempo, arrivando a chiedere solo le informazioni necessarie.

2. Landing Page di Airbnb

Landing Page Airbnb

Airbnb utilizza numerose landing page, ognuna appositamente studiata per un determinato target e scopo.
L’esempio rappresentato nell’immagine, mira a far diventare il visitatore un host Airbnb. Persuadere i proprietari di case ad aprire i loro spazi personali agli estranei non è un compito semplice, ma sai cosa aiuta? Mettere in evidenza il guadagno potenziale!

Perché è d’ispirazione?

  • Copy accattivante: “Diventa host Airbnb e inizia a guadagnare” leggiamo in alto alla pagina… e chi non vorrebbe poter guadagnare qualche soldo in più? Addirittura è stato inserito un calcolatore che mostra il potenziale guadagno in base all’area in cui vive l’utente, il tipo di camera che offre ed il numero di viaggiatori che è disposto ad ospitare.
  • Affronta le preoccupazioni dei potenziali host: con il contenuto garantisce che l’host avrà strumenti di fiducia e sicurezza che gli permetteranno di accettare una prenotazione solo se si sentirà a proprio agio, che ogni prenotazione sarà coperta da una protezione in caso di danni fino a 1.000.000 di dollari e che il sistema di pagamento sarà sicuro e flessibile.

3. Landing Page di Shopify

Landing Page Shopify

Shopify è una piattaforma di vendita che serve ad avviare, gestire e far crescere un’attività commerciale. Questo esempio di landing page di Shopify punta tutto sulla semplicità, sia in termini di layout, che di contenuti.

Perché è d’ispirazione?

  • Contenuto essenziale, ma conciso: la landing page contiene solo un titolo orientato all’utente “Vendi online con Shopify“ e tre paragrafi che trattano i vantaggi dell’utilizzo di questa piattaforma, ovvero facilità d’uso e prezzi esigui.
  • Form di contatto in evidenza: il modulo è messo in primo piano, subito in alto alla pagina e richiede una sola informazione, l’email. In questo modo non assilla l’utente con mille informazioni, che potrebbero farlo desistere dalla conversione.
  • Prove sociali: la landing page è arricchita con call to action (“Fidati di oltre 150.000 aziende in tutto il mondo“) e recensioni sul prodotto, che servono come eccellente prova sociale per ridurre i dubbi e migliorare la credibilità.

4. Landing Page dell’Athabasca University

Landing Page Athabasca UniversityLEGGI ANCHE: Regole da tenere a mente per una landing page efficace

La Athabasca University ha aperto la strada alla formazione a distanza in Canada negli anni ’70. Oggi utilizza le landing page per potenziare le sue iniziative di iscrizione online, incluso questo esempio che rappresenta i suoi 14 programmi di certificazione. È una scelta intelligente poiché le landing page consentono all’università di focalizzare l’attenzione dell’utente su porzione delle sue offerte.

Perché è d’ispirazione?

  • Obiettivo chiaro: questa landing page è dedicata a tutte le persone che vorrebbero migliorare il grado della propria istruzione, ma sentono di non avere tempo per perseguirla. Questo messaggio è messo in evidenza grazie ad una chiara call to action “Tempo per la mia vita. Tempo per la mia certificazione” e con del contenuto creato ad hoc, che fa appello al desiderio di auto-realizzazione.
  • È un classico esempio di Z-pattern: sfrutta la gerarchia visiva per muovere lo sguardo dell’utente. In questo modo, l’occhio è incoraggiato a spostarsi dal logo dell’Università di Athabasca fino allo slogan, quindi in diagonale in direzione del copy della pagina, e infine alla sua destra verso la call to action.

5. Landing Page di Deliveroo

Landing Page Deliveroo

Deliveroo è una società di consegne alimentari fondata nel Regno Unito, che ora opera in molte città del mondo. Mentre il loro sito web si rivolge ai clienti che richiedono consegne di cibo, questa landing page è rivolta ai ristoranti che vogliono collaborare con Deliveroo.

Perché è d’ispirazione?

  • Design complessivo orientato al business: invece di foto di poke deliziosi e pizze appena sfornate, questa landing page si concentra su un video che racconta la preparazione dei piatti e le consegne. Inoltre è stata inserita una frase esplicativa per evidenziare istantaneamente ciò che i ristoranti possono guadagnare dalla collaborazione con Deliveroo.
  • Moduli online molto semplici: i moduli online possono aiutare le aziende a raccogliere informazioni importanti sui clienti. Tuttavia, se sono troppo lunghi o complicati, è probabile che vengano rimbalzati. In questo caso, Deliveroo ha incluso solo i dettagli più importanti e semplificando la compilazione del modulo, con elenchi a discesa ed etichette chiare.
  • Include una politica sulla privacy: se il modulo richiede informazioni sensibili, è necessario rassicurare i visitatori, mettendo in evidenza la politica sulla privacy. Deliveroo ha aggiunto un link alla sua politica direttamente sotto il pulsante “Invia”, rendendolo maggiormente visibile.

6. Landing Page di Branch Furniture

Landing Page Branch Furniture

Non è affatto semplice arredare il proprio ufficio, e questo Branch Furniture lo sa perfettamente! La loro landing page rassicura immediatamente l’utente mettendo in evidenza i vantaggi nella scelta del servizio: qualità del prodotto, velocità della progettazione e dell’installazione e risparmio.

Perché è d’ispirazione?

  • Titolo fortemente esplicativo: “Mobili per ufficio installati con semplicità“, in poche parole rende evidente la sua unique selling proposition (USP) e il target a cui si rivolge. La landing page evidenzia che si tratta di un’esperienza di collaborazione, con progettazione gratuita e spese di installazione incluse.
  • Usa CTA intelligenti: sebbene la pagina abbia più di una call to action, finiscono tutte per portare l’utente nello stesso posto. Usare una call to action differente aiuta i visitatori a capire le fasi successive del processo.

7. Landing Page di Blue Forest Farms

Landing Page Blue Forest Farm

I produttori di canapa hanno difficoltà a dissociarsi dalla cultura della cannabis, mentre la
landing page di Blue Forest Farms ha un approccio più moderno. Dal design pulito, al copy persuasivo, dimostra chiaramente che si tratta di un settore che richiede di essere preso sul serio.

Perché è d’ispirazione?

  • Approccio “raffinato”: Blue Forest Farms commercializza olio di canapa in forme diverse, dallo stato grezzo, al prodotto white label pronto per il mercato. Oltre a elencare queste tipologie di prodotto, questa landing page illustra il processo attraverso il quale viene perfezionata la loro canapa, sottolineando la cura e il mestiere che le riguardano.
  • Design semplice: invece di riempire la pagina con troppe informazioni, Blue Forest Farms lo mantiene semplice, per incoraggiare la compilazione del form di contatto il più presto possibile.

8. Landing Page di Bouquet Bar

Landing Page Bouquet Bar

Regali di lusso… solo perché“. Bouquet bar afferma che non c’è bisogno di una scusa per impressionare qualcuno che ami, con un mazzo di fiori.

Perché è d’ispirazione?

  • Offre la possibilità di scelta: per coloro che vogliono creare qualcosa di personalizzato, la prima call to action invita a creare il proprio bouquet, mentre per chi ha poco tempo o immaginazione, esistono dei bouquet già pronti all’uso.
  • Uso di immagini suggestive: le fotografie mettono in mostra i soggetti che ricevono il dono, con lo scopo di generare empatia e suscitare emozioni. 

9. Landing Page di Campaign Monitor

Landing Page Campaign Monitor

La landing page della piattaforma di email marketing Campaign Monitor riunisce molte delle best practice per le pagine di destinazione citate in precedenza nell’articolo: include un copy chiaro e persuasivo, prove sociali ed un unico obiettivo perseguibile: “Progetta la tua prima email HTML ora“.

Perché è d’ispirazione?

  • Coerenza del messaggio: hai notato quante volte la keyword “email HTML” compare all’interno della pagina? Rimanere concentrato su questo unico obiettivo potrebbe favorire la conversione.
  • CTA attraente: l’abbiamo già menzionata sopra, la call to action “Progetta la tua prima email HTML ora” non è la classica frase scontata, come potrebbe essere “Ulteriori informazioni“.
  • Usa immagini di persone reali: come già detto per la landing page precedente, utilizzare fotografie realistiche di persone potrebbe aiutare a suscitare emozioni nei visitatori e potrebbe renderli più propensi a convertire.

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10. Landing Page di Fast Mask

Landing Page Face Mask

Fast Mask crea e vende maschere e coperture per il viso
progettate per essere utilizzate da ciclisti, motociclisti, ed altri amanti degli sport estremi. Questa landing page si rivolge agli amanti del brivido e mostra alcune fantasie che possono essere scelte, oltre alle diverse modalità per poterle indossare

Perché è d’ispirazione?

  • Mette in evidenza i prodotti più venduti: Fast Masks produce oltre 100 fantasie di maschere diverse, ma questa landing page mostra solo cinque delle loro opzioni più popolari. Questo è sufficiente per far capire all’utente che tipologia di prodotti potrà trovare nel sito, evitando di trasformare la pagina in un grande elenco di prodotti.
  • Si concentra sui vantaggi: molti visitatori potrebbero pensare di acquistare una maschera per la prima volta, quindi la pagina di destinazione richiede tempo per spiegare alcuni dei vantaggi principali di indossarne una, ad esempio il grado di protezione, la qualità del prodotto, la varietà del catalogo, e molto altro.
  • Include prove sociali: la landing page contiene recensioni sul prodotto, che servono come eccellente prova sociale per ridurre i dubbi e migliorare la credibilità dell’azienda.

11. Landing Page di Goby

Landing Page Goby

Spazzolatura perfetta“, questo è ciò che la landing page di Goby promette, offrendo ai visitatori la sicurezza e la curiosità di fare clic. Non solo il loro pluri-premiato spazzolino elettrico ha alcuni riconoscimenti impressionanti, ma è anche conveniente e supportato da una garanzia di rimborso.

Perché è d’ispirazione?

  • Caratteristiche dello spazzolino da denti: mette in evidenza tutti gli elementi dello spazzolino Goby attraverso un’immagine, in questo modo i visitatori possono vedere da soli come sono le “setole morbide e premium” e la “testina oscillante“.
  • Messaggio ad alto impatto sociale: gli acquirenti amano supportare marchi che sono mossi da forti valori. In fondo alla pagina si evidenzia che Goby desidera rendere l’igiene orale accessibile a tutti ed è partner del programma Global Student Outreach della NYU College of Dentistry.
  • Foto di Instagram: il carosello delle foto di Instagram, in fondo alla pagina, è una grande riprova sociale. Queste immagini di influencer che usano lo spazzolino, lo rendono un prodotto alla moda e ne stimolano l’acquisto.

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12. Landing Page di Panda7

Landing Page Panda7

Qualcuno ama davvero il processo di selezione dell’assicurazione auto? La risposta probabilmente è no. Bisogna contattare assicuratori diversi, confrontare le loro tariffe e scrutare attentamente i contratti. Ma questa
landing page di Panda7 promette di rendere le cose molto più semplici.

Perché è d’ispirazione?

  • Vantaggi chiari: la landing page chiarisce che ci sono due principali vantaggi nell’uso del servizio. Innanzitutto, consente di risparmiare tempo, permettendo di confrontare le migliori tariffe online. In secondo luogo, consente di risparmiare denaro (fino al 30%, in alcuni casi). Questi due punti vengono ripetuti più e più volte in diversi modi.
  • Intestazione intelligente: la call to action in alto alla pagina cambia in modo intelligente, trasformandosi da numero di telefono a “Confronta le quotazioni” durante lo scorrimento della pagina.

13. Landing Page di Twinwoods Adventure

Landing Page Twinwoods Adventure
La landing page di Twinwoods Adventure è dedicata agli amanti dello sky-diving. Bluespark Digital ha creato una pagina che pullula di energia ed eccitazione rimanendo concentrata sulla conversione.

Perché è d’ispirazione?

  • Contatti in evidenza: come per altre landing page viste finora, il design incoraggia lo scorrimento verso il basso. Facendo clic sulla freccia sotto la CTA si effettua uno scrolling, tuttavia il numero di telefono resta in evidenza nella pagina.
  • Fornisce prove dell’esperienza: Twinwoods Adventure vende un’esperienza, perciò la prova sociale è fondamentale. La pagina contiene sia testimonianze, che recensioni, da Google, Facebook e TripAdvisor.
  • Ulteriori informazioni: in fondo alla pagina l’utente può trovare tutte le informazioni utili di cui potrebbe aver bisogno. Probabilmente, questa sezione potrebbe essere messa maggiormente in evidenza, ma Twinwoods Adventure la inserisce in maniera intelligente, senza allungare la pagina.

14. Landing Page di Smalls – Food for Cats

Landing Page Smalls

La landing page di Smalls – Food for Cats offre un servizio di abbonamento di cibo per gatti di alta qualità, nella varietà umida o secca. Questo prodotto offre numerosi benefici: offre un alito più fresco, un pelo più lucido e maggiore energia.

Perché è d’ispirazione?

  • Coupon: in alto alla landing page, una call to action mette in evidenza la possibilità di ottenere uno sconto del 25% sul primo acquisto.
  • Uso dei colori: a pagina suddivide ogni sezione con un colore di sfondo diverso, dando al tutto un aspetto divertente e giocoso.
  • Recensioni: questa pagina di destinazione contiene oltre 11 divertenti e tenere fotografie di gatti che si godono il prodotto.

15. Landing Page di Zumba

Landing Page Zumba

Sì, questa forse non te l’aspettavi, ma la landing page di  Zumba non serve a reclutare studenti, bensì nuovi istruttori per questa disciplina.

Perché è d’ispirazione?

  • Uso delle parole e della fotografia: Zumba è uno sport incentrato sul movimento e questa landing page cattura l’energia cinetica con fotografie ad alta risoluzione di persone che saltano, ballano e ridono. Anche il copy è molto seducente.
  • Video di supporto: con i programmi di fitness, è sempre meglio mostrare alcuni contenuti video, in modo da dare ai visitatori un assaggio di come sarà effettivamente provarli da soli. La pagina utilizza una combinazione di video professionali e contenuti creati dagli istruttori per offrire uno sguardo nel mondo di Zumba.