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LinkedIn

20 pagine LinkedIn che funzionano (e da cui trarre ispirazione)

  • Una pagina aziendale strutturata con una content strategy di alto livello può portare a risultati inestimabili per il brand, attraendo sia potenziali clienti che nuovi talenti.
  • Nel contest annuale #BestofPages 2019 di LinkedIn, le migliori pagine si sono rivelate quelle di Teleperformance, Hays, Deloitte.

 

LinkedIn continua a crescere. La piattaforma social acquisita da Microsoft nel 2016 ha enormi potenzialità, e sempre più persone se ne stanno accorgendo. Basta dare un’occhiata alle previsioni di eMarketer, secondo cui gli iscritti alla piattaforma negli Stati Uniti arriveranno a quasi 67 milioni nel 2022, crescendo molto di più rispetto alle aspettative.

Le stime in termini di revenue che il canale riesce a ottenere dal mercato B2B, poi, confermano la crescita. 1,59 miliardi di dollari, +11.2% (sempre dati US), sono numeri che consacrano LinkedIn a strumento di marketing di estremo valore.

Il report 2020 di We Are Social dice che in questo momento LinkedIn occupa il settimo posto tra i social più utilizzati in Italia. Questo suggerisce che si tratta di un canale che viene utilizzato da una specifica fetta di pubblico che, solitamente, fa riferimento proprio al mondo B2B.

Sembra quasi scontato, quindi, dire che una pagina aziendale su LinkedIn, proprio come un sito web, diventa un’enorme opportunità per presentare la propria azienda, quello che si fa, e perché le persone dovrebbe affezionarsi al marchio.

Non si tratta di costruire una pagina solo in ottica di recruiting: l’obiettivo è costruire (o migliorare) la brand reputation. Le connessioni che poi si possono creare con recruiter, consulenti, potenziali clienti, sono inestimabili.

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LinkedIn Bikes

Come ottimizzare al meglio la propria pagina LinkedIn

Non c’è nessuna formula magica da recitare per avere successo su LinkedIn, come per qualsiasi altra piattaforma social, ma è importante iniziare completando correttamente tutte le informazioni richieste. Può sembrare banale, ma le pagine complete ricevono il 30% di visualizzazioni in più rispetto a quelle che ignorano alcune informazioni.

Ricordarsi di inserire un logo e un’immagine di copertina, una descrizione dell’azienda, e le informazioni principali (sito web, settore, numero di dipendenti, location), impatta notevolmente sulle performance della pagina.

Nel completare le informazioni sulla propria pagina non si deve dimenticare la parte SEO. Nello scrivere, ad esempio, la descrizione della propria azienda, è bene includere keyword efficaci per il proprio settore e utilizzare un tono coinvolgente per la propria audience. Con alcune semplici accortezze, si può alzare notevolmente le possibilità di essere trovati all’interno di LinkedIn e sui motori di ricerca.

LinkedIn logo

LinkedIn, poi, non è solo un social network, ma anche un’incredibile risorsa per la ricerca del lavoro. Postare le proprie posizioni aperte nella tab “Lavoro” aiuterà la pagina sotto diversi aspetti. Prima di tutto, le posizioni verranno tracciate sia su LinkedIn che su Google, aumentando notevolmente la reach potenziale. In secondo luogo, le keyword che si utilizzano nella descrizione possono portare traffico alla pagina aziendale. Così, si incrementa la possibilità non solo di trovare il giusto talento, ma anche di aumentare la reputazione della propria azienda.

Ovviamente, non basta avere una pagina completa di informazioni e aprire qualche posizione. Condividere contenuti regolarmente è importante: è stato dimostrato che anche solo postare settimanalmente può raddoppiare i risultati in termini di engagement. Qualche segreto per accontentare l’algoritmo:

  • Puntare sui contenuti visuali (i contenuti video raggiungono 5 volte più persone rispetto ai post di solo testo);
  • Pubblicare solo contenuti pertinenti con l’audience di riferimento. Nello specifico, è bene puntare ad argomenti di nicchia, anche in termini di hashtag;
  • Promuovere i propri post, non necessariamente con sponsorizzazioni. Inserire un post all’interno di una newsletter o di un canale su Slack, ad esempio, può portare a coinvolgere un numero maggiore di utenti;
  • Ispirare conversazioni. Puntare a finire il post con una domanda, offrendo la possibilità di condividere idee o opinioni e facendo diventare il post un’opportunità di confronto e discussione, è ben visto dall’algoritmo di LinkedIn, che “premia l’impegno”;
  • Pubblicare al momento giusto. È sempre bene controllare i dati riguardanti la propria pagina, ma solitamente è bene postare:
    • alle 7:45, alle 10:45, alle 12:45, alle 17:45
    • di mercoledì, o martedì, per i brand B2B
    • di lunedì, o mercoledì, per i brand B2C

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LinkedIn Headquarters

20 esempi di pagine LinkedIn d’impatto

#1 Teleperformance

Quella della multinazionale francese è stata votata come migliore pagina di LinkedIn del 2019 nel contest annuale #BestofPages.

Caratterizzata da un utilizzo esemplare di video nativi, oltre che di contenuti brevi, fruibili, condivisi frequentemente. L’azienda ha saputo sfruttare le potenzialità della piattaforma rendendo il loro marchio molto umano, coinvolgendo molti leader interni all’azienda. A tutto questo, viene aggiunta grande credibilità grazie al sapiente utilizzo di statistiche e insight provenienti dall’esterno dell’azienda.

#2 Hays

Al secondo posto del contest #BestofPages 2019 troviamo Hays. L’azienda di recruiting londinese crea moltissimi contenuti sotto forma di slide PDF, che spesso vengono condivisi anche sul feed. Tra i fiori all’occhiello ci sono le condivisioni di ricerche, approfondimenti, e iniziative di valore come nel caso del #WorldMentalHealthDay.

Valore aggiunto: i collegamenti con i contenuti provenienti dal blog aziendale.

#3 Deloitte

Oltre a tutti i materiali con cui un possibile candidato o un visitatore della pagina possono interagire nella ricca e strutturata tab “Vita”, Deloitte promuove notevolmente la propria cultura aziendale grazie a video nativi in cui talvolta vengono anche coinvolti direttamente i dipendenti.

Inoltre, la celebre società di consulenza utilizza la sua pagina anche per stimolare la registrazione a eventi, sfruttando la leadership e le grandi qualità dei propri executive.

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Deloitte

#4 Hackerearth

HackerEarth è una tech-company che ha sviluppato un software in grado di aiutare le aziende ad assumere uno sviluppatore, misurandone le competenze tecniche. Ciò che fa distinguere l’azienda su LinkedIn sono senza dubbio i contenuti. Condivisi quasi quotidianamente, sono tutti di alto livello. Vengono utilizzati diversi formati come video, immagini, PDF, e link esterni, e gli argomenti trattati sono molto incentrati sull’audience a cui si rivolgono.

Il valore dei loro contenuti viene confermato dal coinvolgimento di esperti provenienti da grandi aziende come Microsoft o IBM, oltre alla promozione di prestigiosi eventi e competizioni.

#5 Lemonade

Basta uno sguardo alla suggestiva immagine di copertina per capire da dove proviene l’innovativa compagnia di assicurazioni Lemonade. Non solo su LinkedIn ma anche sul loro sito web si possono trovare esempi di fantastici copy e microcopy. Il loro team, poi, sfrutta molto bene gli hashtag aziendali, un’efficace Call To Action all’inizio della pagina, e un tono di voce autentico e ben strutturato per guadagnarsi l’attenzione e la fiducia dell’audience.

#6 The Interaction Design Foundation

Seguita soprattutto da designer ed esperti di UX, la pagina LinkedIn della The Interaction Design Foundation può diventare un must-follow anche per i non addetti al lavoro.

Sulla pagina vengono condivisi più volte al giorno i contenuti di inestimabile valore provenienti dal loro blog, ma ciò che è davvero imperdibile è la rubrica quotidiana The Daily Design Quote. Molto interessante, poi, la tab “Ex studenti“.

The Interaction Design Foundation

#7 TED Conferences

Con quasi 18 milioni di follower, attualmente è la pagina LinkedIn più seguita al mondo dopo quella di Google. Impossibile non cliccare su “+Segui” per garantire un po’ d’ispirazione al proprio feed. Vengono continuamente condivisi alcuni tra i TED speech più d’impatto, insieme ad articoli del blog dell’associazione, e a versioni più brevi dei celebri discorsi con un format davvero coinvolgente.

#8 Major League Baseball (MLB)

Innanzitutto, la pagina LinkedIn della MLB si distingue grazie alla sua copertina davvero suggestiva, ma ciò che fa spiccare la pagina è la diversità di contenuti molto coinvolgenti per la propria audience.

Può sembrare strano seguire su LinkedIn la pagina della lega di baseball più famosa del mondo, ma i molti contenuti provenienti da partner come Fanatics, i post riguardanti le varie squadre della lega, o la condivisione di informazioni riguardanti programmi dedicati ai giovani atleti o altre iniziative, possono decisamente bastare come motivi per “piazzare il follow”.

#9 Spotify

Il gigante dello streaming musicale non si limita a condividere musica e podcast. L’azienda con sede a Stoccolma è l’esempio perfetto di come utilizzate i video nella propria Content Strategy su LinkedIn.

Degli esempi possono essere le serie “How It’s Made“, in cui si parla dei vari progetti o strumenti su cui i diversi team stanno lavorando, o “Quick Fire Question“, brevi e molto coinvolgenti interviste ai dipendenti. That users want to come back for.

Spotify

#10 Airbnb

Airbnb non ha bisogno di presentazioni, e il brand non utilizza la propria pagina LinkedIn solo per promuoversi di fronte al mondo, ma soprattutto per condividere i suoi valori, la personalità, e la cultura.

L’azienda dedica grande attenzione nel comunicare i valori di condivisione e di famiglia, emersi anche nella lettera passata alla storia del CEO Brian Chesky, scritta per annunciare i lincenziamenti causati dalla pandemia da COVID-19. Di sicuro, che sia un potenziale cliente o qualcuno alla ricerca di un lavoro a visitare la pagina, potrà farsi un’idea ben chiara di cos’è che rende Airbnb così speciale.

#11 UPS

UPS è un’azienda riconosciuta per l’attenzione alle persone e alla clientela. Questo lo si ritrova nelle commoventi campagne che ricalcano questi valori. Alcuni esempi si possono ritrovare in #ThanksForDelivering#SmallBizPROfiles, focalizzate rispettivamente sull’impegno dei corrieri e delle possibilità offerte da parte della compagnia alle piccole imprese.

Postare contenuti come questi su una pagina LinkedIn aziendale non è solo d’impatto, ma aiuta a costruire una solida e ammirevole reputazione.UPS

#12 Slack

Il focus dei contenuti condivisi dalla pagina LinkedIn di Slack è quello di far comprendere alla propria audience come il loro strumento può diventare un’opportunità per lavorare in modo efficiente e aumentare la produttività del proprio team.

Tutto ciò viene fatto attraverso la condivisione di numerosi casi studio ed esperienze di diverse realtà e organizzazioni. Così, l’azienda si posiziona come vera e propria risorsa per comunicare efficacemente anche tra diversi settori. Un esempio? Il case study su Wayfair.

#13 Facebook

Fermi un attimo, una delle migliori pagine aziendali su LinkedIn è quella di Facebook? No, non è uno scherzo. Quello che rende unica la pagina dell’azienda di Mark Zuckenberg è l’approccio con cui vengono condivisi contenuti immediatamente relazionabili con la loro audience, specialmente per quanto riguarda il recruiting.

Ecco quindi che contenuti d’impatto e di grande carica emotiva fanno diventare Facebook non solo un social nwtwork ma anche un vero e proprio brand, in grado di farsi strada anche su un’altra piattaforma.

#14 Electronics Arts (EA)

Una strategia di contenuti molto coinvolgente e diversificata, quella di EA su LinkedIn. Ciò che attrae maggiormente l’attenzione, però, sono i video dedicati alle assunzioni, solitamente divisi in due formati, entrambi molto efficaci.

Il primo consiste in una panoramica delle diverse posizioni aperte nelle varie aziende del gruppo.

Il secondo chiama in gioco direttamente un membro del team per cui si sta cercando dei candidati, che parla del ruolo in questione e della sua importanza, come in un job pitch.

EA

#15 King

Da azienda di gaming ad azienda di gaming. Anche King, seppur con meno seguaci rispetto a EA, fa di certo una bella figura su LinkedIn. Quello che colpisce maggiormente è la grande attenzione dedicata alla brand identity e alla coerenza cromatica e stilistica tra tutte le tipologie di contenuti condivisi, sicuramente molto d’impatto.

Molto interessante la rubrica #MeetTheMakers, in cui il brand racconta i propri dipendenti anche attraverso le loro parole.

#16 Unilever

Piccola sfida: trovare un settore nel mercato dei beni di largo consumo in cui Unilever non si afferma con almeno un prodotto. Scherzi a parte, la pagina LinkedIn dell’enorme multinazionale non si fa notare per la promozione dei loro prodotti, ma per l’importante focus sulle iniziative comunitarie e di sostenibilità intraprese dai vari brand della compagnia.

Questi contenuti hanno un grande valore per la pagina, consentendo ai visitatori di comprendere appieno la cultura aziendale, oltre a costruire importanti connessioni tra i diversi marchi.

Unilever

#17 Netflix

Difficile che Netflix non proponga contenuti di valore, e la pagina LinkedIn aziendale ne è una prova. Basta dare un’occhiata alla sezione “We are Netflix” della tab “Vita”.

Altri esempi possono essere i video-overview sulle serie TV e film in uscita per il mese successivo, o i diversi post che mirano a coinvolgere e intrattenere il pubblico. Di sicuro contenuti come questi fanno prendere una boccata d’aria al nostro feed!

#18 Dropbox

Anche Dropbox non ha bisogno di presentazioni. Di tutto l’ampio ventaglio di contenuti che l’azienda condivide su LinkedIn, una nota di merito va fatta per la rubrica di presentazione dei dipendenti. Viene data molta attenzione anche a posizioni più entry-level, e ogni post è collegato a un articolo dedicato su Medium.

Inoltre, la rubrica si concentra su diversi dipartimenti e funzioni aziendali, dando ai visitatori della pagina una panoramica generale di quali sono i valori che rendono Dropbox un favoloso ambiente lavorativo.

#19 Ogilvy

La pagina LinkedIn di una delle agenzie pubblicitarie più importanti al mondo è caratterizzata da una grande coerenza a livello visuale tra i vari post, oltre che a una grande varietà tra le tipologie di contenuto proposte. Queste spaziano dai video nativi a link di articoli esterni o del blog dell’agenzia, dalle infografiche a collegamenti a webinar ed eventi.

La vera e propria chicca? La citazione del venerdì di David Ogilvy: #Ogilvyism.

#20 Google

Google ha talmente poco bisogno di essere introdotta che si può far fatica a capire come un’azienda del genere si possa distinguere davvero su una piattaforma come LinkedIn. La pagina è la più seguita al mondo perché, tra le altre cose, è sicuramente una delle aziende più popolari e più cliccate da chi è alla ricerca di un lavoro.

A questo proposito, di sicuro impatto è la campagna #MyPathToGoogle. Grazie a queste interviste ai dipendenti, si possono scoprire i loro diversi percorsi che li hanno portati a lavorare per il colosso del tech, sfatando anche alcuni miti legati ai processi di assunzione e altre curiosità.

Con rubriche come questa, Google non solo riesce a coinvolgere l’audience e a mettere in vetrina la propria cultura aziendale in modo semplice e diretto, ma fa anche capire a potenziali candidati quali sono le strade da poter intraprendere per trovare un lavoro in azienda.

smart city 15 minuti

La Città del quarto d’ora: un nuovo modello di smart city

  • Con il progetto “La Ville du quart d’heure” a Parigi l’obiettivo della nuova smart city sarà ridurre le distanze per raggiungere uffici, scuole, supermercati, parchi pubblici.
  • I cittadini potranno raggiungere i servizi e soddisfare i propri bisogni, dalla cultura allo shopping, in soli 15 minuti. A piedi o in bicicletta.

 

La pandemia da Covid-19 ha radicalmente modificato la vita e le consuetudini dei residenti delle città di gran parte del mondo. Nell’arco di alcuni mesi sono cambiate, in misura tangibile, molte delle abitudini degli abitanti e quindi le organizzazioni delle rispettive città.

Questa ondata di cambiamenti non è passata inosservata. Soprattutto a Parigi, dove si sta lavorando al progetto urbanistico “La Ville du quart d’heure”, o la Città del quarto d’ora, con l’obiettivo di trasformare la metropoli in un posto dove i cittadini potranno raggiungere i servizi e soddisfare i propri bisogni, dalla cultura allo shopping, in soli 15 minuti. A piedi o in bicicletta.

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san valentino parigi

Sarà Parigi la città dei 15 minuti?

Il progetto ambizioso di smart city, portato avanti dal Sindaco di Parigi Anne Hidalgo durante la sua campagna elettorale, con l’aiuto tecnico di un Professore della Sorbonne Université di Parigi, potrebbe stravolgere completamente il concetto attuale di metropoli: partendo dalla frammentarietà delle grandi città, sono state analizzate le conseguenze sociali sulle persone che le abitano. In questo nuovo modello di città infatti il tempo delle persone avrà un ruolo di primaria importanza.

Finora la sfida è stata far raggiungere ai cittadini punti distanti, all’interno di una stessa metropoli, nel minor tempo possibile: proprio per questa ragione è particolarmente difficile diminuire la spesa, in termini di tempo, per arrivare sul posto di lavoro o per usufruire di determinati servizi.

smart city parigi

Con il progetto “La Ville du quart d’heure”, invece, l’obiettivo sarà ridurre le distanze per raggiungere uffici, scuole, supermercati, parchi pubblici, strutture per praticare sport, piazze per cultura e spettacoli, negozi per lo shopping. Favorendo i servizi di prossimità, ogni arrondissement (circoscrizione municipale di Parigi) diventerà autosufficiente.

Per rendere l’obiettivo realtà, il progetto prevede la costruzione di una pista ciclabile in ogni strada della capitale francese, consentendo alla bicicletta di diventare un mezzo di locomozione efficace, e un processo di rimodulazione urbana: incentivando lo sviluppo di attività commerciali di quartiere, costituendo spazi culturali, potenziando la sanità in ogni arrondissement e moltiplicando le funzioni degli edifici che di solito hanno un uso esclusivo.

Una nuova visione ecologica al fine di fornire nuovi stimoli alla vita sociale dei quartieri, favorendo la coesione fra le persone che li abitano.

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smartworking-lavoro-remoto

Lo smart working nella smart city

Molte altre città stanno prendendo in considerazione, o hanno già attuato, programmi urbanistici in grado di snellire i tempi di percorrenza tra casa, posto di lavoro e le altre necessità dei cittadini, creando smart city basate sul tempo oltre che sui servizi.

In questo contesto che ruolo potrebbe avere lo smart working?

Tra i benefici del lavoro agile, infatti, figura un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata dei lavoratori: strizzando un occhio ai risultati raggiunti a fine mese, senza dare particolare peso allo spazio dove viene svolto il lavoro.
Concetti che potrebbero essere coerenti anche con i progetti di rimodulazione delle grandi città: magari implementando uffici o coworking di quartiere (a disposizione di tutti) dove è possibile andare a lavorare, a piedi o in bici, in soli 10-15 minuti. Abbattendo di molto i tempi medi che occorrono per recarsi nell’ufficio della propria azienda situato, ad esempio, nel cuore di una grande città o in una zona industriale parecchio distante da casa.

Evitando di entrare nel dibattito economico, una novità di questo tipo potrebbe favorire la contaminazione di know-how e il confronto fra professionisti che non hanno mai condiviso “geograficamente” lo stesso ufficio o la stessa scrivania. Che ne pensate?

Credits: Depositphotos #163770326#50697139

youtube la vita in un giorno

25 luglio. YouTube ti invita a far parte di uno storico documentario globale

  • YouTube lancia un nuovo lungometraggio partecipativo globale prodotto da Ridley Scott e diretto da Kevin Macdonald.
  • Per partecipare, il prossimo 25 luglio dovrai riprendere la tua giornata e raccontare cosa per te è importante in questo 2020.

 

“Il 25 luglio 2020, riprendi la tua giornata: potresti entrare a far parte di uno storico documentario di portata globale, prodotto da Ridley Scott, diretto da Kevin Macdonald e girato da te. Preparati a partecipare”.

Eccolo l’invito di YouTube a tutti gli utenti per una operazione globale che arriva a 0 anni dal primo esperimento di questo genere.

Il 2020 è un anno che passerà alla storia. Dagli incendi boschivi in Australia ai disordini civili a Hong Kong. Dalla pandemia che ha distrutto tante vite preziose e trasformato il modo in cui viviamo alle proteste del movimento Black Lives Matter che hanno infiammato ogni angolo degli Stati Uniti (e del mondo). Ogni evento ha contribuito a renderlo un anno storico.

youtube la vita in un giorno

Tuttavia, nel mezzo di questi avvenimenti straordinari, la vita di tutti i giorni continua ad andare avanti. E noi continuiamo a condividerla online.

“Balliamo. Ridiamo. Piangiamo.
Amiamo. Abbiamo paura. Speriamo.

E se catturassimo tutti questi istanti e sentimenti nell’arco di una sola giornata?”.

Il progetto di YouTube è semplice: sabato 25 luglio 2020, riprendi la tua giornata e carica il tuo filmato, potresti entrare a far parte di questa capsula del tempo dell’anno 2020.

Come si partecipa

La partecipazione è aperta a tutti e i contenuti inviati da ogni angolo del pianeta verranno intrecciati insieme per realizzare un lungometraggio prodotto da Ridley Scott, diretto da Kevin Macdonald e girato anche da te, che verrà presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2021.

Le iscrizioni apriranno il 25 luglio e chiuderanno il 2 agosto.

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youtube la vita in un giorno

Il primo esperimento nel 2010

Già nel 2010, decine di migliaia di persone avevano preso in mano la propria videocamera per rispondere all’invito di mostrare la loro giornata.

Con oltre 80.000 clip inviati da 189 paesi, La vita in un giorno era diventato il progetto cinematografico partecipativo più grande mai realizzato. Kevin Macdonald e il suo team hanno tratto dalle 4.500 ore di filmato un lungometraggio di 90 minuti che è stato proiettato in prima assoluta al Sundance Film Festival del 2011 e su YouTube, ricevendo nel frattempo più di 16 milioni di visualizzazioni.

Cosa raccontare a YouTube

L’idea è di ripetere questo esperimento in questo anno così particolare: il 25 luglio, prendi la tua videocamera o il tuo smartphone e riprendi la tua giornata.

Potresti registrare la tua giornata tipo con lavoro, famiglia e amici oppure condividere un evento speciale, ad esempio il giorno del tuo matrimonio, importanti novità in arrivo o la nascita di un bambino. Potresti mostrare il tuo graduale ritorno alla normalità o qualcosa per cui stai lottando.

In alternativa, potresti decidere di riprendere una persona che trovi interessante e immortalare tutto il suo 25 luglio.

L’invito è quello di partire da queste quattro domande:

  • Cosa ti sta a cuore?
  • Di cosa hai paura?
  • Cosa vorresti cambiare nel mondo o nella tua vita?
  • Cosa ti porti dietro di quest’anno?

La cosa più importante è dare una testimonianza personale. Condividi quello che conta ai tuoi occhi, perché questo è il tuo film.

Le iscrizioni saranno aperte dal 25 luglio al 2 agosto. Alla chiusura delle iscrizioni, un team di ricercatori ed editor esaminerà i clip ricevuti. Se il tuo filmato verrà utilizzato nella versione finale del film, ti contatteremo più avanti nel corso dell’anno.

YouTube fornisce anche una serie di indicazioni tecniche e consigli per le riprese, che puoi leggere qui.

Intanto puoi riguardare il progetto del 2010 per trovare l’ispirazione.

Instagram Stories: perchè non devono mancare nella tua Social Media Strategy

5 trend di Instagram che hanno dominato la prima metà del 2020

  • Lo shopping è il primo e più importante trend su Instagram riscontrato nel 2020, anche grazie alle novità introdotte da Facebook a favore delle imprese.
  • Sembra, poi, che da piattaforma inspirational, Instagram sia diventato invece un hub dove condividere contenuti educational sotto forma di Carousel.
  • Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, infine, le attività di Live Streaming su Instagram hanno registrato un aumento del 70% negli Stati Uniti.

 

Abbiamo superato finalmente, con immensa fatica, la prima metà del 2020, un anno davvero incredibile ed estremamente difficile per tutto il mondo.

Nonostante la nostra attenzione sia stata catalizzata dai cambiamenti radicali di cui siamo stati testimoni negli ultimi mesi, il mondo della comunicazione digitale non si è mai fermato.

I primi sei mesi del 2020 hanno portato numerose e importanti novità anche nell’ambito dei social media: dal successo incredibile di nuove applicazioni come TikTok e Twitch, alle feature aggiuntive che hanno aggiornato le “vecchie” piattaforme come Facebook e Twitter.

Ma in questo articolo vogliamo concentrarci sui trend che hanno dominato Instagram nella prima metà di questo anno particolare.

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Quali sono i trend che hanno dominato Instagram (fino ad ora)?

#1 Instagram Shopping

Le intenzioni di Mark Zuckerberg sono sempre state abbastanza chiare: trasformare le sue piattaforme in veri e propri eCommerce. 

Ed è per questo che da qualche mese ha introdotto Instagram Checkout, uno strumento che permette all’utente di effettuare acquisti senza bisogno di uscire dall’applicazione, quindi direttamente su Instagram.

Una feature che è stata ovviamente replicata anche su Facebook, con il lancio di Facebook Shops. Una mossa estremamente tattica che, con il senno di poi, è stata ancora più intelligente dato l’aumento degli acquisti online dovuto al lockdown obbligato dalla pandemia di Covid-19.

Ma l’introduzione del checkout diretto non è stata l’unica novità nell’evoluzione della piattaforma: sembra infatti che sia in fase di beta-testing anche l’opzione di Instagram Live Shopping.

Si tratta della possibilità, per aziende e creator, di linkare direttamente durante un live streaming nelle proprie Stories alla pagina di prodotto per consentire agli utenti di effettuare acquisti dal catalogo con un solo click.

Non c’è da stupirsi, quindi, che lo shopping su Instagram sia il primo e più importante trend riscontrato nel 2020: le aziende stanno aggiornando velocemente le loro strategie di comunicazione collaborando coninfluencer, promuovendo i loro prodotti nella pagina Esplora tramite gli Shopping Ads, oppure semplicemente condividendo post e storie accompagnati dai tag di prodotto.

#2 Educational Carousel

Instagram è sempre stata una piattaforma inspirational e focalizzata sulle arti visive, con la condivisione di fotografie di alta qualità e contenuti graficamente ricercati. 

Fotografi, artisti, illustratori, designer, brand di alta moda etc., hanno sempre utilizzato la piattaforma come vetrina per esporre le loro opere.

Ma nel 2020 sembra che la tendenza si sia invertita: Instagram diventa un hub dove condividere contenuti educational sotto forma di carousel.

Il formato carousel, o album, che permette di condividere nello stesso post fino a dieci contenuti differenti, ha visto un aumento nel suo utilizzo negli ultimi mesi, sia da parte dei creator che dei brand. 

Il picco è stato raggiunto nel mese di maggio grazie al movimento Black Lives Matter, che ha generato sulla piattaforma milioni di contenuti a scopo educazionale con l’obiettivo di condividere massivamente materiale informativo.

LEGGI ANCHE: Black Lives Matter, brand e pubblicità: chi è pronto a cambiare (e chi no)

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

George Floyd was killed month ago today. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ We shared this post a few days later and it quickly became one of our top posts on Instagram. Over 4.7 million people saw it. 412,647 people shared it. 451,473 people saved it. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ It’s so encouraging to see the number of people who stepped up and committed themselves to antiracism work, but it’s important to remember: We can’t just show up when it’s trending. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ This is important work we need to do every single day. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ So, what are you doing this week to further your work to be antiracist? ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ #Antiracism #BecomeGoodNews

Un post condiviso da Good Good Good (@goodgoodgoodco) in data:

Grazie a questa tendenza, possiamo pensare al ritorno del “blog” in chiave moderna, ovvero attraverso Instagram. I contenuti con tanto testo non sono più visti come inadeguati per la piattaforma, anzi vengono apprezzati perché si presuppone che contengano informazioni interessanti per l’utente.

#3 Instagram Live Streaming

Secondo i dati riportati da Facebook e ripresi da un interessante articolo di analisi psicologica pubblicato da BusinessInsider, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile le attività di live streaming su Instagram hanno registrato un aumento del 70% negli Stati Uniti.

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Questo incremento esponenziale è senza dubbio conseguenza del lockdown che ha interessato tutto il mondo, dovuto alla pandemia di Covid-19, e dell’obbligo di distanza sociale che ha spinto molti utenti a cercare nuovi modi per interagire e comunicare.

 

Ovviamente questa impennata di live streaming ha obbligato Instagram a lavorare per migliorare le funzionalità correlate a questa feature. 

Ed è così che la piattaforma ha annunciato diverse nuove funzionalità, tra cui un pulsante per caricare le dirette Instagram direttamente su IGTV una volta terminate, oppure la possibilità di guardare i live streaming comodamente su desktop dal proprio pc.

LEGGI ANCHE: Live streaming: 5 strumenti (digitali e fisici) indispensabili per organizzare le tue dirette

Come conseguenza indiretta del boom nell’utilizzo delle dirette Instagram, anche IGTV è tornato sulla cresta dell’onda, soprattutto tra brand e creator, che possono condividere contenuti video di lunghezza superiore al minuto.

#4 Instagram Challenges

Possiamo affermare con certezza che il 2020 è stato l’anno delle sfide Social.

Hanno iniziato a diffondersi grazie a TikTok, per poi esplodere durante il lockdown, diventando uno “strumento digitale” per evadere la noia della permanenza forzata in casa e continuare a divertirsi con amici e familiari.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

You already KNOW you couldn’t keep me from the #PillowChallenge ?

Un post condiviso da Halle Berry (@halleberry) in data:

Anche su Instagram le Social Challenge hanno catturato l’attenzione della maggior parte degli utenti – comprese le celebrities – e per cavalcare a suo favore quest’onda, la piattaforma ha creato il Challenge Sticker.

Si tratta di uno sticker per le storie, attraverso il quale l’utente può registrare un video e lanciare la propria sfida ai suoi followers, taggando direttamente gli sfidanti nella Instagram Story.

Come era prevedibile, le sfide social hanno conquistato anche i grandi Brand, che hanno approfittato di questo trend per sviluppare strategie di comunicazione originali, coinvolgendo influencer o promuovendo campagne benefiche di fundraising.

Un ottimo esempio è quello del brand @cultgaia di Los Angeles, che ha lanciato la sfida #cultgaialetsdance: per ogni video di danza pubblicato su Instagram con il relativo hashtag, CultGaia ha donato 25 dollari all’associazione benefica No Kid Hungry.

#5 Branded AR Filters

Con il lancio degli Spark AR Studios da parte di Facebook, avvenuto a metà del 2019, il mood delle Instagram Stories è cambiato radicalmente.

Se fino all’anno scorso designer, artisti e grandi Brand facevano a gara per far parte del programma beta chiuso a pochi fortunati, ora è possibile per chiunque creare e pubblicare i propri filtri AR per le IG Stories.

 

Sono molte le ragioni per cui i filtri AR di Instagram possono rivelarsi uno strumento di marketing davvero potente per i brand, ma la principale ha a che fare con la libertà di creatività.

Per esempio, i brand di cosmesi possono usare l’AR per permettere ai loro follower di “provare” i loro prodotti, mentre le marche che operano nel fashion possono ricreare dei camerini virtuali per far “indossare” agli utenti vestiti e accessori, prima di comprarli online.

Il re dei trend di Instagram: la creatività

Dicono che non tutto il male venga per nuocere e possiamo affermare che anche il lockdown ha portato alcune novità positive, perché ha obbligato sia le persone che i brand a lavorare con la creatività per trovare nuove vie di comunicazione online.

Come aumentare la reach organica sui canali social

Week in Social: dai video musicali su Facebook agli aggiornamenti dell’algoritmo di Pinterest

Hai già visto cosa sta succedendo a TikTok? E forse ti sarai anche chiesto cosa ne sarà di Facebook dopo il boicotaggio da parte dei brand…

Bene, per esaminare da vicino tutte le notizie e le novità in arrivo dal mondo dei social media, puntuale come ogni fine settimana c’è per te Week in Social. Cominciamo!

Facebook

In arrivo le nuove opzioni di presentazione delle immagini nel feed

Già dallo scorso ottobre, Facebook aveva iniziato a testare nuove opzioni di presentazione delle immagini per i post, con formati di visualizzazione già preimpostati per i caricamenti di più immagini, consentendo più modi per mostrare le immagini scelte dagli utenti. Ecco  n esempio.

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week in social

Da allora in poi, il formato è stato apprezzato da vari utenti e sembra che stia ottenendo una versione più ampia e definitiva, con diverse modalità/formati che compaiono proprio dove si crea il post.

Le nuove opzioni riguardano la parte inferiore del composer del post, che offre ben quattro diversi formati di visualizzazione delle immagini da scegliere.

Gli utenti di diverse nazioni stanno a poco a poco segnalando l’accesso all’opzione, quindi sembra che ci si trovi sulla buona strada per diventare un’opzione presente in più paesi. Tutto ciò fornirà nuove ed allettanti possibilità per la creazione dei post su Facebook, ottime per far risaltare in maniera più creativa e divertente gli aggiornamenti nei feed.

Facebook sta comunque valutando come sia possibile utilizzare questi tipi di formati per mostrare al meglio i prodotti dei brand ed aumentare, così, le potenziali conversioni. Al momento, sembra essere disponibile solo per i profili personali.

Non si tratta di un cambiamento enorme, e ci sono vari strumenti sul mercato che facilitano layout e formati di immagini multiple (incluso il tool Layout di Instagram). Se ancora non avete notato questa nuova feature nel vostro feed, beh… arriverà presto, tranquilli!

In arrivo un nuovo sistema di hosting per video musicali

Facebook sta lanciando nelle ultime ore un nuovo programma che mira a fornire un maggiore incentivo per gli editori musicali in merito alla pubblicazione di videoclip di artisti esclusivi su Facebook: la sfida più grande finora rispetto al colosso YouTube, che al contempo potrebbe attirare un pubblico più vasto anche su Facebook Watch!

Come riportato anche dai Social Media Expert Matt Navarra e Sean Adams, la nuova feature spingerà le pagine Facebook ufficiali dei musicisti a passare alla nuova impostazione entro l’1 agosto, con tutti i video concessi in licenza a Facebook collegati direttamente alla loro Pagina ufficiale.

Come spiegato da Facebook :

Non è necessario collegare o caricare nulla, la tua biblioteca rimarrà aggiornata con gli ultimi video concessi in licenza su Facebook. […] Ogni volta che riceviamo una nuova versione da un’etichetta musicale, la tua Pagina la condividerà direttamente con la tua cronologia, quindi può raggiungere i feed di notizie dei tuoi follower “.

Ecco uno screenshot pubblicato da TechCrunch in merito alla nuova impostazione per le pagine interessate.

Il processo conferirà a Facebook la possibilità di gestire più centralmente le licenze per le clip musicali ufficiali, il che consentirà anche di stipulare migliori accordi di distribuzione con gli editori diretti.

E questo è l’elemento chiave. Alcuni rapporti risalenti all’anno scorso indicavano che Facebook aveva cercato di negoziare nuovi accordi sui diritti per i videoclip musicali, con alcune delle principali etichette musicali alla ricerca di un’alternativa a YouTube.

Ma ecco che sorge naturalmente una domanda: cosa succede se Facebook può offrire agli editor musicali un affare più redditizio sulla sua piattaforma?

Gli editori smetteranno di pubblicare i loro contenuti su YouTube e inizieranno a pubblicare video esclusivi su Facebook?

Probabilmente la maggior parte di questi video finirebbe comunque su YouTube, ma se gli editori cercassero anche di impedire a YouTube di pubblicare interamente i nuovi clip, assicurandosi che fossero ospitati solo su Facebook, questo potrebbe attirare un grande pubblico su Facebook Watch e quindi lontano da YouTube.

Facebook non ha fornito dettagli specifici sulle sue offerte sui diritti, ma potrebbe realizzare offerte significativamente migliori rispetto a YouTube.

Ecco la riflessione più concreta: se più persone vedono video su Facebook Watch significa che più persone possono notare i tuoi contenuti, ciò faciliterebbe (anche e soprattutto) maggiori e nuove opportunità per tutti gli inserzionisti di Facebook che tentano di raggiungere nuovi utenti. Ancora una volta, i vantaggi potrebbero essere molteplici e, sebbene Facebook Watch sia ancora molto lontana da YouTube, questo potrebbe costituire un elemento chiave ed una spinta maggiore per la piattaforma di Zuckerberg & Co. contro il gigante dei video di proprietà di Google.

Instagram

Nuove opzioni per gestire la modalità di visualizzazione delle anteprime IGTV

Anche per Instagram sono in arrivo alcuni nuovi strumenti per aiutare i creator di IGTV a gestire l’aspetto dei loro contenuti in maniera più completa per quanto riguarda il feed principale e la sezione Discover.

Già ad aprile scorso, Instagram ha lanciato una serie di nuovi aggiornamenti per IGTV , che includevano la possibilità per tutti i creator di condividere i primi 15 secondi del loro video IGTV in Stories (con il resto disponibile tramite il link ‘swipe-up’), migliorando anche la visualizzazione nella sezione Discover. Adesso, consente di modificare l’immagine di anteprima e la miniatura visualizzata per le loro clip IGTV.

Come potete notare in questo screenshot, ora ci sono più opzioni per controllare come vengono visualizzate le anteprime dei video IGTV, con la “copertina del profilo” relativa alla miniatura mostrata in Scopri il Feed!

Le nuove modifiche sono relativamente piccole nel numero, ma con Instagram che ha implementato la monetizzazione IGTV, potrebbero svolgere un ruolo davvero importante anche queste ultime features per consentire ai creators di massimizzare il loro coinvolgimento dei contenuti e costruire la loro presenza all’interno dell’app.

Da notare che Instagram consente anche ai creator di IGTV di postare su Facebook Watch, aumentando la potenziale reach per i loro caricamenti.

Resta da vedere se IGTV o Facebook Watch offriranno mai una vera competizione per YouTube.

Twitter

L’overlay dei messaggi diretti per tutti gli utenti desktop

Dopo averlo testato negli ultimi mesi , Twitter ha finalmente lanciato ufficialmente la sua nuova chat per i messaggi diretti da desktop, che consente agli utenti di interagire con i loro messaggi senza dover lasciare il loro feed di tweet.

L’aggiunta offre un mini display Picture-in-Picture per tutti i DM, simile alla funzionalità di messaggistica desktop presente su LinkedIn e Facebook. Quando ricevete un nuovo DM, la finestra si espande e si può comprimere in qualsiasi momento – oppure avviare la discussione DM tramite lo riduzione a schermo più piccolo.

Questa nuova feature risulta essere abbastanza rilevante anche se gli utenti “tipici” di Twitter saranno indubbiamente scossi dal fatto che la loro normale esperienza di tweet sia interrotta dalla nuova finestra che appare quando ricevono un messaggio. Tuttavia, si renderà più semplice il coinvolgimento di alcuni utenti tramite DM.

LinkedIn

Più opzioni di creazione rapida per i post

Negli ultimi mesi, potreste aver notato che i collegamenti rapidi per il compositore di post di LinkedIn sono in crescita ed in continua evoluzione, con più opzioni per aiutare a scegliere nel migliore dei modi ciò che si pubblica sulla piattaforma. Ecco un esempio:

La maggior parte degli utenti può notare ben sei diverse opzioni di creazione di post personalizzate nella parte inferiore del loro compositore di LinkedIn.

Le aggiunte più recenti riguardano la presenza di “Sondaggi” (aggiunti a maggio scorso), “Offri Aiuto”, lanciato lo scorso mese alla luce della presenza del COVID-19, e un nuovo tasto “Condividi un profilo”, aggiunto il mese scorso, che consente agli utenti di mostrare una connessione tramite un post.

Le opzioni seguono l’esempio di Facebook nel guidare gli utenti su cosa condividere, poiché LinkedIn cerca più modi per mantenere alta la frequenza di pubblicazione dei suoi membri la più alta possibile, fornendo anche nuovi strumenti per aiutare coloro che cercano assistenza professionale durante la pandemia.

La società ha comunque riferito che dall’inizio di quest’anno, LinkedIn sta registrando “livelli record di coinvolgimento”, che sono aumentati solo durante il COVID-19. Parte di questo innalzamento del coinvolgimento dei suoi utenti, è dovuto anche al miglioramento del suo algoritmo  per garantire una migliore distribuzione dei contenuti da tutti gli utenti.

LinkedIn sta anche lavorando a nuovi strumenti di presentazione visiva ed altre opzioni.

Pinterest

Aggiorna il suo algoritmo per potenziare specifici tipi di contenuto

Pinterest ha pubblicato una nuova panoramica di come un recente aggiornamento del suo algoritmo gli ha permesso di bilanciare meglio i tipi di contenuti che mostra nei feed degli utenti, il che gli consentirà di visualizzare una gamma più ampia di contenuti, invece di basarsi semplicemente sul coinvolgimento dati per proporre i cosiddetti “Pin raccomandati”.

L’aggiornamento è un nuovo approccio alla distribuzione dell’algoritmo di Pinterest, che gli consentirà di focalizzare maggiormente, ad esempio, i contenuti video o i contenuti di una serie di creator più diversificati dal punto di vista culturale, senza dover compromettere l’esperienza dell’utente.

E se stai cercando di inserire Pinterest nelle strategie di marketing digitale, vale la pena notare come l’aggiornamento potrebbe influire su ciò che viene mostrato al tuo pubblico nell’app.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare la tua azienda su Pinterest

pinterest ads

Oggi Pinterest non visualizza solo i contenuti in base a ciò che ti ha coinvolto in passato e alle bacheche che segui, ma cerca anche di evidenziare altri contenuti, relativamente ad obiettivi diversi.

Per massimizzare la portata dei tuoi contenuti su Pinterest, vale la pena sia mantenere i contenuti più fluidi, con nuovi Pin da classificare per il sistema, ma anche considerare diversi tipi di contenuti, in particolare video, e nuove opzioni di post, oltre agli strumenti su cui Pinterest potrebbe essere interessato a dare maggiore visibilità tramite la classifica degli algoritmi.

Coupon e Instant Win: due modi per generare conversioni in-store

Coupon e Instant Win: due modi per generare conversioni in-store

Coupon e Instant Win possono aiutare a generare nuove conversioni negli store online e fisici.

Per conversione, in questo caso, intendiamo l’acquisto tramite l’app o il sito web anche se sappiamo bene che il termine può indicare qualsiasi metrica importante per il nostro business: dall’iscrizione alla newsletter, alla compilazione di un form, fino all’azione di aggiungere prodotti nel carrello.

Qui vogliamo analizzare le strategie di marketing, da integrare a quelle già esistenti, per aumentare i volumi di vendita di uno store online, anche se queste indicazioni possono essere riadattate anche per le catene dei negozi fisici.

Da marzo in poi si è registrato un picco di interesse da parte delle aziende sulla digitalizzazione, specialmente da business che hanno ricevuto impatti negativi durante la fase di chiusura forzata.

Il 20% delle micro-imprese ha attivato sistemi online per il delivery e per rimanere in contatto con i propri clienti. Adesso è giunto il momento di prendere tutto ciò che ci ha insegnato l’online e unirlo definitivamente agli store offline.

Oltre alle classiche promozioni ci sono dei metodi alternativi che coinvolgono clienti e potenziali tali, fanno crescere l’interesse verso i tuoi prodotti e stimolano la ricerca dei tuoi negozi.

LEGGI ANCHE: Consigli, esempi e regole da seguire per contest e give away su Instagram

coupon

Generatori di codici Coupon personalizzati

Il miglior modo per veicolare e monitorare la promozione che vuoi mettere in atto è generare dei codici coupon che siano univoci per i tuoi clienti. Nell’era degli smartphone è indispensabile che essi siano digitali, inviati tramite email o memorizzati all’interno dell’area clienti della tua app, in modo da poterli utilizzare facilmente per l’acquisto successivo.

Un software che genera i codici coupon digitali deve permettere di monitorare quelli già usati e quali no, essere in grado di catturare tramite form di registrazione i dati utili per arricchire il proprio database e specialmente fornire report dettagliati. Per questo è meglio affidarsi a tool specifici a questa funzione e non solo a generatori di codici generici.

Ogni codice sarà associato a un contatto in modo da verificare anche il ROI, ovvero la revenue generata tenendo in considerazione anche le spese pubblicitarie.

Oltre al monitoraggio, il codice nominativo darà un senso di esclusività al coupon che diventerà prezioso e insostituibile per i clienti.

LEGGI ANCHE: Trend, dati e potenziale del Food Delivery nell’era Covid

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Un esempio di campagna Coupon è quella di Shimano, un brand molto noto ai ciclisti agonistici, che ha fornito dei coupon attraverso l’iniziativa #inGiroConShimano. I codici regalavano un bike check completo da effettuare nei loro punti vendita durante l’inizio della stagione ciclistica.

Questo Case Study ci fa comprendere come non sia solo importante il coupon in se, ma anche il modo in cui si comunica l’iniziativa. Il bike check in fase di pre-apertura della stagione è un importante periodo per tutta l’audience Shimano, che percepisce il Brand come vicino ai propri bisogni.

Instant Win tramite API: regala un premio ai tuoi utenti

Oltre ai coupon digitali, puoi creare un vero e proprio contest per aumentare la curiosità e l’interazione con i tuoi visitatori. L’Instant Win è un concorso a premi in cui l’utente, compilando un form di registrazione, scopre subito se ha vinto il premio in palio o meno.

I premi possono essere codici sconto, oggetti fisici, servizi online che appaiono appetibili alla tua audience. Un esempio è stato il contest #PerfectSummerPerfectFit di Ragno che in occasione del lancio della nuova collezione ha messo in palio degli sconti esclusivi.

contest-fashion-ragno-instant-win

Per portare gli utenti sul tuo sito ogni giorno, integra un Instan Win più giocoso come una Ruota della Fortuna (Spin and Win) o un Gratta e Vinci virtuale (Scratch and Win) all’interno del tuo sito o della tua app. In questo modo intercetti ogni visitatore del tuo sito invitandolo a giocare e, chi ha vinto, avrà subito la possibilità di sfruttare la promo vinta durante il prossimo acquisto.

Coupon e Instant Win sono due metodi che possono portare nuovi utenti, incuriositi dall’iniziativa, oppure stimolare vecchi clienti al riacquisto. Il trucco per sfruttare al meglio queste due opportunità è quello di offrire un premio di alto valore che sia in linea con gli interessi e i valori dell’audience.

islanda campagna

Hai voglia di urlare? Vieni in Islanda. Ecco l’ultima campagna dell’ente per il turismo

  • Secondo un sondaggio condotto per Inspired by Iceland in altri paesi circa il 40% degli intervistati ha riferito di sentire sintomi di stress dovuti a Covid-19.
  • L’ente per il turismo islandese sta invitando le persone a sfogarsi facendo risuonare le proprie urla con un altoparlante in una zona remota del paese.

 

Le persone in tutto il mondo hanno trovato modi diversi per alleviare lo stress durante la pandemia di coronavirus. Alcuni hanno provato a correre, a fare giardinaggio, a fare puzzle, a cucinare – ma che dire delle urla?

L’ente per il turismo islandese sta invitando le persone a sfogarsi facendo risuonare le proprie urla con un altoparlante in una zona remota del paese. L’ultima campagna, sviluppata dalle agenzie sorelle SS+K e M&C Saatchi U.K., mostra diverse persone frustrate in situazioni di lockdown, che fissano la TV ma non trovano nulla di buono da guardare, che faticano a completare un puzzle e che si tagliano male i capelli da soli. Mentre ognuno di loro emette un urlo, viene trasportato nella nazione nordica.

islanda campagna tursimo

Secondo un sondaggio condotto per Inspired by Iceland in altri paesi circa il 40% degli intervistati ha riferito di sentire sintomi di stress dovuti a Covid-19 e il 37% ha dichiarato che la condizione attuale del mondo sta avendo un effetto negativo sul benessere mentale.

Così in sette diverse località in tutto il paese sono stati allestiti sette amplificatori per trasmettere le urla che è possibile registrare da un sito web dedicato all’iniziativa.

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campagna tursimo islanda

Gli altoparlanti nella natura in Islanda

Si possono trovare nei pressi della cascata Skógarfoss, nell’Islanda meridionale; sotto il ghiacciaio Snæfellsjökull, nell’Islanda occidentale; sulla spiaggia di Rauðisandur nei fiordi occidentali; e sull’isola di Víðey al largo della costa di Reykjavík. I partecipanti, poi, ricevono un video del loro urlo che viene trasmesso in una delle località.

“Vogliamo attirare l’attenzione dei potenziali turisti sul fatto che è relativamente sicuro viaggiare in Islanda e che qui si può sperimentare una natura bellissima senza folla, cosa che pensiamo la gente cercherà quando l’interesse per i viaggi aumenterà di nuovo”, ha dichiarato il direttore del programma turistico di Promote Iceland, Sigríður Dögg Guðmundsdóttir.

“È importante attirare l’attenzione sui vantaggi dell’Islanda adesso. La gente sogna il momento in cui sarà possibile viaggiare di nuovo e persino pianificare viaggi nel prossimo futuro. Noi vogliamo far parte di questa conversazione”.

islanda

Alcuni islandesi si sono rivolti ai social media per esprimere il loro disappunto nei confronti dell’approccio utilizzato dalla campagna, alcuni l’hanno definita sciocca e fuori dal contatto con la realtà islandese. Altri temono che i suoni emessi dagli altoparlanti rovinino la calma e la quiete che rende la natura islandese così attraente, con alcuni che minacciano persino di spegnere semplicemente gli altoparlanti se daranno fastidio.

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L’effetto terapeutico di un urlo

Un disclaimer della campagna ricorda ai partecipanti che urlare può essere terapeutico, ma è solo “un punto di partenza”. Se si ha bisogno di un sostegno per la salute mentale è indispensabile cercare un aiuto professionale.

Zoë Aston, terapeuta e consulente per la salute mentale, ha offerto in proposito consigli per chi volesse partecipare all’iniziativa e urlare. Alcuni dei suoi consigli includono la scelta del tipo di urlo da usare – volume, parole o respiro – stare in piedi con i piedi alla stessa larghezza dei fianchi, piegare leggermente le ginocchia, rilassare le spalle, urlare spingendo dalla pancia fuori l’aria e seguire il proprio istinto.

 

CREDITS

SS+K
Partner: Lenny Stern
Executive creative director: Stevie Archer
Managing director, production and operations: John Swartz
Agency and client lead: Amy Frisch
Account director: José Salgado
Agency producer: Craig von Wiederhold
Creative director: Daniel Bremmer
Senior strategist: Elena Claro
Managing director, strategy group: Kevin Skobac

M&C Saatchi UK
Senior copywriter: Camila Gurgel
Senior art director: Ieva Paulina:

Peel
Managing directors: Magnús Magnússon, Egill Thordarson
Designer: Einar Guðmundsson
Animator: Arnar Jónsson

M&C Saatchi TALK (Global PR Hub)
Global managing director: Chris Hides:
Director: Sophie Hayes
Senior associate director: Lauren Hunt-Morgan
Senior account manager: Jade Beaty
Account manager: Maia Quinn

Firefall
Founder, chief technologist: Scott Park
Producer: Nancy Tran

Skot Productions
Directors: Samuel & Gunnar
Executive producer: Hlynur Sigurðsson
Head of production / producer: Birna Paulina Einarsdóttir.

twitter

8 best practice per piccoli business che vogliono convertire su Twitter

  • Secondo Twitter, il 53% dei suoi utenti ha maggiori probabilità di essere tra i primi acquirenti di nuovi prodotti.
  • Utilizzare queste 8 best practice può aiutare le piccole imprese a connettersi con il proprio pubblico, aumentare il seguito e la brand awareness e, in definitiva, a convertire su Twitter.

 

Tra tutti i social network, Twitter è quello più portentoso. I post sono brevi, la piattaforma è veloce e probabilmente è quella con l’algoritmo più semplice di tutte.

Il suo utilizzo di nicchia ben si sposa con cause come la politica, gli eventi, il giornalismo e gli affari, facendolo risultare tra le piattaforme più complesse da padroneggiare e da implementare a livello strategico.

Ma a quanto pare è proprio questo aspetto a renderlo sfidante per le aziende, specie per quelle più piccole.

Per queste realtà, l’investimento in Twitter Ads ben strutturate sarebbe particolarmente efficace per la loro crescita e performante per il tasso di conversione.

Vediamo come.

LEGGI ANCHE: Twitter ci ha spiegato come i brand hanno usato i social media durante l’emergenza

Twitter Ads per piccoli business

Facebook, Instagram o LinkedIn. Pinterest, Tik Tok o Youtube. Ciascuno di questi social può fare la differenza per un business.

Ma le Ads su Twitter meritano un occhio di riguardo da parte di tutte le piccole imprese che vogliono far crescere i propri affari.

Perciò, se rientri in questa categoria segna queste 8 best practice per strutturare al meglio le campagne pubblicitarie su Twitter nei prossimi mesi.

  1. Stabilire gli obiettivi

Che sia su Twitter o su altre piattaforme qualsiasi strategia di social media marketing che si rispetti ha come base di partenza la definizione degli obiettivi necessaria a creare contenuti coerenti alla brand identity.

I principali sono:

  • Aumento del traffico sul sito;
  • Aumento della brand awareness;
  • Analisi del sentiment, utile a conoscere cosa pensa il pubblico del brand;
  • Ottimizzare le conversioni, tracciando le vendite provenienti dai follower attivi della pagina;
  • Migliorare l’assistenza clienti fornendo tempi di risposta migliori direttamente sul canale.
  1. Ottimizzare il profilo

Una pratica spesso sottovalutata che può creare una forte connessione tra la tua impresa e i potenziali clienti se curata nel dettaglio.

Per procedere occorrerà fare attenzione a questi semplici accorgimenti:

  • Il nome utente, meglio se identico a quello dell’attività;
  • Ottimizzazione della bio, con una struttura che chiarisca cosa fai e per chi, quale problema risolvi e in che modo.

Per il nome utente, meglio evitare l’inserimento di numeri o altri caratteri speciali per renderlo unico: sarebbero fuorvianti per chi ti cerca.

  1. Scegliere gli hashtag giusti

Scegliere gli hashtag giusti significa selezionare quelli rilevanti e pertinenti per il tuo settore. Includere questa procedura nella realizzazione delle Twitter Ads aiuta a rafforzare le campagne e ad ottenere dati interessanti su cui lavorare.

LEGGI ANCHE: I migliori tool per individuare gli hashtag

  1. Creare contenuti di qualità

Per realizzare un contenuto di qualità non necessariamente occorre auto-produrlo.

Grazie alla presenza del retweet, la content strategy su Twitter può risultare sempre ricca di spunti interessanti: ricondividere articoli utili di terze parti, retwittare feedback positivi dei clienti oltre ai contenuti programmati è una soluzione originale per rafforzare la presenza del brand sulla piattaforma e creare connessioni con il pubblico di riferimento.

Ma attenzione a non abusare di questa pratica se non si vuole ottenere l’effetto contrario a livello di brand identity e a restare fedeli agli interessi reali del target.

  1. Realizzare sondaggi

Uno strumento decisamente strategico se utilizzato nel modo giusto, che vuol dire strutturato per:

  • conoscere meglio le abitudini del pubblico a cui ti rivolgi;
  • capire il loro punto di vista.

Facendo leva sugli argomenti di tendenza purché siano attinenti al tuo settore.

  1. Utilizzare CTA che convertono

Fondamentali per supportare le campagne di advertising, ma è bene valutare quelle che convertono di più su Twitter per incentivare all’azione.

Condurre una social audit potrebbe essere una soluzione.

  1. Pianificare i post

Sapere cosa pubblicare e quando sono due fattori imprescindibili per una pianificazione ad hoc dei post. Il passaggio successivo è scegliere a quale tool affidarsi per snellire il flusso.

LEGGI ANCHE: Tutti i tool gratuiti e low cost di cui non puoi fare a meno per lavorare sui social

C’è da dire, inoltre, che Twitter è l’ideale se il real time marketing fa parte della strategia di comunicazione: un tweet in tempo reale sull’argomento di tendenza nel settore renderà la pianificazione sicuramente più accattivante.

  1. Analizzare le prestazioni

Senza numeri nessuna strategia dei contenuti ha senso di esistere.

Analizzare i tweet peggiori o migliori del profilo può aiutare un piccolo business a identificare che tipo di contenuto è apprezzato di più e su quale è bene puntare per una content strategy su Twitter più performante.

Piattaforme come Sprout Social permettono di ottenere informazioni dettagliate sulle prestazioni delle campagne di marketing su Twitter, grazie a report, assistenza clienti, analisi della concorrenza e altro ancora previsti per chi utilizza questo tool.

E ora?

hastag su twitter per piccole imprese

Convertire su Twitter

Seguire queste otto best practice per un piccolo business può rivelarsi vantaggioso in termini di crescita.

D’altronde, è lo stesso Twitter a riportare che il 53% degli utenti attivi su questa piattaforma ha maggiori probabilità di convertirsi in cliente. Perciò vale la pena puntare su questo canale social.

A patto che sia in linea con gli obiettivi che si vogliono raggiungere e la coerenza della brand identity.

bicicletta

Il mercato italiano della bicicletta: dal bike to work al cicloturismo

  • Il mercato italiano della bicicletta è in crescita: dalla riapertura dei negozi dopo il lockdown +60% di acquisti.
  • La bicicletta viene utilizzata solo dal 3,6% della popolazione come mezzo di trasporto, ma sono in corso molte iniziative pubbliche e private per cambiare tendenza.
  • Il cicloturismo come esperienza di viaggio, nel 2019 ha generato 4,7 miliardi di euro.

 

“Ma dove vai bellezza in bicicletta, così di fretta pedalando con ardor…” cantava negli anni Cinquanta Silvana Pampanini.

La bicicletta è uno dei mezzi più utilizzati al mondo e ha una storia antichissima oltre che un valore sociale. I primi schizzi di bicicletta sono contenuti addirittura nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e risalgono al ‘500. Il primo modello di bici vero e proprio (draisina) risale invece all’800 tedesco.

bicicletta di Leonardo da Vinci

LEGGI ANCHE: Per il post-covid abbiamo bisogno di una ripresa economica sostenibile

In Italia la bicicletta è stata ampiamente utilizzata durante la Grande Guerra in ambito militare. Diventa popolare negli anni ’30 e ’40, come mezzo di trasporto. Con il boom economico subisce un calo, sostituita dai motocicli e dall’utilitaria. Ritorna popolare negli anni ’70 e ’80, soprattutto a scopo sportivo. Negli ultimi anni, grazie all’aumento di sensibilità verso i temi della sostenibilità e all’innovazione tecnologica dell’elettrico, la bicicletta sta prendendo sempre più piede anche come mezzo di trasporto, soprattutto nel corso dell’emergenza sanitaria.

Nel contesto attuale in cui viviamo, come si posiziona quindi la bicicletta?  Può dare una spinta alla ripresa del turismo italiano?

Nei prossimi paragrafi faremo una fotografia del mercato italiano, concentrandoci sull’utilizzo della bici come mezzo di trasporto, con alcuni progetti in corso sia a livello pubblico che privato. Guarderemo poi la bicicletta nel contesto del cicloturismo.

Il mercato delle biciclette in Italia

In Italia c’è un mercato molto attivo per le biciclette, con aziende storiche presenti soprattutto al nord. Pensiamo per esempio all’azienda Torpado, nata a Padova nel 1895, ad Atala nata a Milano nel 1907, a Bianchi, la più antica, nata nel 1885 a Milano.

Il mercato italiano registra una produzione annua stabile intorno alle 2.500.00 biciclette: nel 2019 c’è stata una crescita del +25% e il 2020 potrebbe registrarne una ancora maggiore. La richiesta di biciclette vede sicuramente un aumento di interesse nell’e-bike, ma anche nelle biciclette sportive.

bicicletta

Secondo un recente comunicato stampa di Confindustria ACMA (Associazione Nazionale ciclo motociclo e accessori), dalla riapertura dei negozi dopo il lockdown c’è stato un +60% di acquisto di bici tradizionali e a pedalata assistita rispetto lo scorso anno, intorno a 540 mila biciclette vendute. Un incentivo è sicuramente il Bonus Mobilità del Governo con il 60% di restituzione importo sull’acquisto, ma non solo, perché gli acquisti si registrano anche in Comuni al di sotto dei 50.000 abitanti, che non usufruiranno del bonus.

Un rischio, in questo momento di boom, potrebbe essere perfino una domanda che supera l’offerta a causa dello stop di produzione in questi mesi. Alcune aziende infatti stanno accelerando la produzione per recuperare il gap.

La bicicletta come mezzo di trasporto

Se la bicicletta riscuote un certo interesse in ambito sportivo e di svago, lo stesso non si può dire del suo utilizzo in Italia come mezzo di trasporto.

Secondo un report di Legambiente, la bicicletta viene utilizzata infatti solo dal 3,6% della popolazione con questo scopo. I frequent biker, cioè coloro che utilizzano la bici regolarmente per il tragitto casa-lavoro sono solo 743.000, con percentuali elevate nella provincia autonoma di Bolzano (13,2% degli occupati), in Emilia Romagna (7,8%) e in Veneto (7,7%). Le città più bike-frendly in Italia sono 12, con in testa Bolzano, Pesaro, Ferrara e Treviso, dove un quarto della popolazione pedala per i propri spostamenti quotidiani. Nel centro-sud l’utilizzo della bicicletta per spostarsi è molto basso. Nel tragitto casa-scuola o casa- università, utilizzano la bicicletta circa 1 milione di studenti nelle regioni già citate.

bicicletta mezzo di trasporto

Il report di Legambiente ha quantificato l’ammontare dei benefici annuali in euro prodotti da ogni singolo chilometro di ciclabile nelle città dove almeno il 20% degli spostamenti viene effettuato in bici. A Bolzano i benefici in termini di risparmio di carburante, benefici sanitari, contenimento dei costi ambientali e sociali dei gas serra, riduzione di smog e motore, dall’abbattimento dei costi delle infrastrutture e dell’artificializzazione del territorio, ammontano a 1.156.849 euro l’anno, a Ferrara 751.890, a Treviso 655.873.

Progetti Ciclabili: Milano e Pesaro

A determinare alti livelli di ciclabilità nelle città è l’approccio innovativo allo spazio pubblico e alla sostanziale ridistribuzione dei pesi tra le diverse componenti del trasporto unita a una pianificazione urbana, che mette al centro le esigenze della persona e non del veicolo e punta all’efficienza dell’intero sistema locale degli spostamenti.

Rapporto Legambiente, L’Abici

La rimodellazione della città in funzione della bicicletta necessita, come cita il rapporto di Legambiente, una ridistribuzione dei pesi tra le diverse componenti del trasporto e una pianificazione urbana. Questo per esempio può significare ridurre la carreggiata o eliminare dei parcheggi auto a favore delle piste ciclabili.

piste ciclabili

Nelle città italiane, ci sono diversi progetti sulla ripianificazione urbana in fase di realizzazione.

  • Milano. Il comune ha avviato un progetto per costruire 35 chilometri di piste ciclabili entro dicembre. Tra le motivazioni principali, quelle di contenere il contagio e consentire gli spostamenti con il giusto distanziamento sociale, senza causare congestioni di traffico e aumentare l’inquinamento. I 35 chilometri di nuove piste ciclabili si aggiungeranno ai 220 chilometri già esistenti e nuovi parcheggi per bici e moto.
  • Pesaro. La bicipolitana, questo il nome del progetto a due ruote che il comune sta realizzando. Si tratta di una vera e propria metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze le biciclette. Utilizza lo schema delle metropolitane, con le linee azzurre, gialle, rosse, arancioni e i collegamenti a più parti delle città. Attualmente sono realizzate la linea verde e azzurra, le altre sono in costruzione.

Le iniziative delle aziende: Oracle e Trek Italia, Enel

Sul fronte privato anche le aziende stanno sperimentando progetti di mobilità sostenibile di bike to work. Oracle in partnership con Trek Italia nelle sedi di Roma e Milano ha messo a disposizione in bike sharing 8 biciclette a a pedalata assistita per i propri dipendenti.

Le biciclette potranno essere prenotate con una app, che permetterà anche di monitorare gli spostamenti e calcolare il risparmio in termini di inquinamento grazie alla bicicletta.

bike to work

LEGGI ANCHE: ll consumo sostenibile è in crescita. Ecco come cambiano le nostre abitudini (e anche le aziende)

Anche Enel ha messo a disposizione una flotta biciclette in bike sharing per le sedi di Firenze e Bologna. I dipendenti possono utilizzarle per spostamenti dalla sede di lavoro alla stazione ferroviaria o per altri spostamenti professionali in città.

Oltre la sostenibilità, l’utilizzo della bici per andare al lavoro porta una riduzione di stress da traffico, attività fisica quotidiana e la possibilità di attraversare i centri storici delle città.

Cicloturismo

Il cicloturismo è la visita ed esplorazione di luoghi a scopo ricreativo, di uno o più giorni, incentrata in modo prevalente e significativo sull’uso della bicicletta per finalità di svago. La bicicletta nel cicloturismo quindi riveste un ruolo rilevante nell’esperienza di viaggio. Non è considerato cicloturismo l’attività sporadica con la bicicletta.

Nel 2019 l’Italia ha registrato quasi 55 milioni di pernottamenti di cicloturisti, generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro. Di questi 20,5 milioni sono italiani, con 1,7 miliardi di euro. Questo dato potrebbe aumentare a 26 milioni nel 2020 grazie al turismo di prossimità e la possibilità che offre la bicicletta di mantenere un distanziamento sociale.

Il rapporto Isnart-Legambiente rileva che nel 2019 la maggior parte dei cicloturisti in Lombardia ed Emilia-Romagna si sono mossi nella area di residenza o limitrofe, mentre veneti e toscani hanno raggiunto anche Sicilia e Calabria. I cicloturisti stranieri tedeschi e austriaci prediligono il Trentino, i francesi Lombardia, Trentino e Sardegna. Le regioni meno toccate dalle due ruote sono Umbria, Abruzzo, Campania e Molise.

La spesa media del cicloturista è di 75 euro pro-capite, ha reddito un medio-alto e predilige le vacanze in coppia. Tra gli stranieri l’uso della bicicletta è al primo posto per le attività sportive praticate in vacanza (37,5%) a cui seguono Sci (28,8%) e Trekking (18,5%). Il cicloturismo ha in media un peso del 6% sulla domanda turistica.

Tra le ciclovie italiane con maggiore appeal turistico troviamo la ciclovia del Garda, che sarà conclusa nel 2021, attraversa 19 comuni del Lago di Garda. Dal 2018 è attiva la ciclopista del Garda, parte del progetto della ciclovia, con una pista sospesa a 50 m sul lago di Garda che collega Limone sul Garda al confine della provincia di Trento.

video marketing

Video Marketing ed eCommerce per coinvolgere le persone (e convertire)

  • Un contenuto video può arrivare ad incrementare le vendite e la conversion di un prodotto fino al +80%.
  • Il 50% degli utenti ha dichiarato di aver visto un video di prodotto o di un brand prima di una visita in store.

 

I video stanno diventando il contenuto più utilizzato per l’eCommerce, e lo strumento su cui diversi brand hanno deciso di scommettere e investire.

Nel corso degli anni, le esperienze create online sono diventate sempre più: veloci, attente alle esigenze del cliente, portando innovazioni affinché i processi siano semplici e intuitivi, sempre più vicini a ciò che ci aspettiamo in un negozio fisico.

L’esigenza crescente dei consumatori è quella però di essere sempre più coinvolti: i dati dimostrano che un video è una tipologia più coinvolgente e preferita dagli utenti.

Circa l’80% di chi naviga su un sito eCommerce predilige i contenuti video, rispetto a immagini di elevata qualità o descrizioni di prodotto; si stima che 1 minuto di video equivale a 1,8 milioni di parole comunicate.

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I vantaggi del video Marketing per il tuo eCommerce

I video hanno molteplici vantaggi, ma tre sono principali motivi per cui investire il proprio budget su questi contenuti potrebbe rivelarsi ottimale:

  1. Il 70% dei marketer ha dichiarato che, attraverso l’utilizzo di video, ha visto incrementare il traffico sul sito;
  2. Potresti ottenere un ranking su Google superiore rispetto all’utilizzo di una o più immagini;
  3. Potresti ottenere 80% di conversion in più su una landing page, sfruttando il potenziale dei video.

Un contenuto di questo tipo ha dunque un vantaggio superiore rispetto all’utilizzo di immagini statiche e descrizioni, ma tuttavia entrambi sono utili.
È molto importante capire i diversi obiettivi e target che si hanno in mente, una volta deciso quale tipo di contenuto utilizzare.

Immagini e descrizioni, ad esempio, danno un’idea più tecnica del prodotto che stiamo decidendo di vendere. Con un video, invece, si ha la possibilità di mostrare in modo concreto caratteristiche e benefit.

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Qual è la tipologia di contenuto più adatta per il tuo business?

Il vantaggio di questo tipo di contenuto è quello di essere molto versatile sia a livello creativo sia come obiettivo di comunicazione.

Ciò che andremo a realizzare deve essere in linea con l’idea che abbiamo: desideriamo che il consumatore colga degli aspetti tecnici o desideriamo che il contenuto sia più di brand e virale?

Nel primo caso quello il video che sceglieremo di realizzare non è necessario che sia di impatto, o emozionale: ma semplice, chiaro e che arrivi dritto al punto.
Immaginiamo ad esempio che il vostro consumatore sia alla ricerca di una calzatura tecnica: il contenuto che si aspetterà di trovare sarà ad esempio un’immagine a 360° del prodotto o la calzatura indossata, per avere un’idea più chiara del fit.

Al contrario invece, qualora volessimo aumentare la brand awareness, il contenuto che andremo a proporre dovrà avere una forte carica emozionale.
Un video di brand può funzionare su una piattaforma eCommerce, e non è destinato solo ai social.
Il segreto però sarà quello di veicolare un solo messaggio di brand o di prodotto, scegliendo a seconda della propria strategia, evitando di inserire molteplici messaggi in un unico contenuto.

Da ultimo, i video possono essere dei validi strumenti per incentivare l’acquisto, da affiancare a strumenti di review dei prodotti. Mentre le recensioni danno un messaggio parziale al consumatore, concentrandosi su un’esperienza molto personale, le video review di prodotto posso rivelarsi molto più utili.

In primo luogo possono mostrare all’utente l’utilizzo in “tempo reale” di un prodotto, lasciando decidere a lui se le caratteristiche possono essere più o meno rilevanti per il suo scopo. In secondo luogo, come per le altre tipologie di video, si possono ottenere dei livelli di attenzione molto più elevati rispetto alla lettura di una recensione scritta.