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  • Come ottimizzare il tuo profilo LinkedIn (ed essere premiato dall’algoritmo)

    Avere una pagina LinkedIn è fondamentale per le aziende e lo è altrettanto per i liberi professioni o per chi ambisce ad esserlo

    15 Aprile 2020

    • La piattaforma di LinkedIn è nata esattamente con lo scopo che ha oggi, ossia costituire un luogo d’incontro virtuale per professionisti
    • Sono 663,3 milioni le persone che possono esser raggiunte con l’advertising su LinkedIn, circa il 12% della popolazione mondiale
    • Oggi gli sviluppatori stanno lavorano per implementare numerose funzionalità che aumentino il grado di engagement nelle conversazioni
      Quando si parla di social media la mente va immediatamente a Facebook, Instagram o – al più – a TikTok, trascurando erroneamente LinkedIn. Si tratta di un social network a tutti gli effetti, anzi è il social network nato per creare connessioni lavorative e nuove interazioni di business. Ecco perché è fondamentale non solo avere un profilo LinkedIn, ma curare le connessioni che si instaurano e lavorare affinché l’algoritmo ci premi. Vediamo in questa guida non solo perché ottimizzare il proprio profilo su LinkedIn, ma anche e soprattutto come farlo sia che nel caso tu svolga sia un’attività di libero professionista, sia di dipendente all’interno di un’azienda. linkedin numeri

    I numeri di LinkedIn

    LinkedIn non è uno dei satelliti della mente del fondatore di Facebook, ma è il prodotto del lavoro di Reid Hoffman, lo studioso laureato in Scienze cognitive nel 1990 all’Università di Stratford, specializzato in Filosofia ad Oxford e con una carriera nell’informatica, che dopo alterne vicende lavorative nel 2002 diede vita insieme a tre colleghi ad un social network nuovo. La piattaforma di LinkedIn è nata esattamente con lo scopo che ha oggi, ossia costituire un luogo d’incontro virtuale per professionisti che qui potessero scambiarsi idee e pareri su argomenti di attualità e novità nella propria area di business. Da allora LinkedIn ne ha fatta di strada, non solo per il numero di utenti iscritti, ma come strumento di marketing nel quale si è trasformato nel tempo: basti pensare che sono 663,3 milioni le persone che possono esser raggiunte con l’advertising su LinkedIn, circa il 12% della popolazione mondiale. Su scala globale l’Italia è solamente al nono posto tra i paesi che utilizzano questo social network, seguita da Messico, Spagna, Australia e Germania; al primo posto gli immancabili Stati Uniti, seguiti da India e Cina. Insomma, sembra proprio che il colosso acquisito da Microsoft sia diventato il più grande database di professionisti al mondo: sarà forse per questo che gli esperti stanno lavorano per implementare numerose funzionalità che aumentino il grado di engagement nelle conversazioni. In fondo, il rilascio della possibilità di eseguire dei video in diretta conferma quanto LinkedIn sia sulla cresta dell’onda e, anzi, stia lavorando alacremente per trasformare in maniera profonda il proprio algoritmo, in meglio. LEGGI ANCHE: Dopo Instagram, Facebook e WhatsApp, in arrivo le Stories su LinkedIn linkedin

    Come i liberi professionisti possono usare LinkedIn

    Se avere una pagina LinkedIn è fondamentale per le aziende, lo è altrettanto per i liberi professioni o chi ambisce ad esserlo. Anche per te ho alcuni preziosi suggerimenti:
    • il tuo profilo non è un curriculum online. Non confondere il tuo cv con il tuo profilo LinkedIn. Sebbene sia fondamentale inserire correttamente tutte le tue esperienze professionali e abilità, ricordati che la vera differenza viene fatta dalle interazioni e dalla rete di contatti che saprai creati. Emergere può essere difficile, ma con costanza otterrai risultati quasi insperati.
    • Conosci il tuo target. Come avviene in qualsiasi attività online, è fondamentale comprendere a chi ti rivolgi. Domandati quindi: qual è la persona che vorrei trovasse interessante il mio profilo? Quali sono le competenze che è importante inserisca e quali posso invece tralasciare perché non sono al 100% coerenti con le mie ambizioni?
    • Gli head hunter guarderanno il tuo profilo. Come vedremo nei paragrafi seguenti, LinkedIn è uno strumento fondamentale per le aziende che ricercano nuove figure da inserire all’interno del proprio team. Assicurati quindi che il tuo profilo sia aggiornato e con tutte le informazioni che occorrono.
    LEGGI ANCHE: LinkedIn attraversa un periodo d’oro: ecco come sfruttarlo al massimo per il tuo business linkedin consigli

    Come le aziende possono utilizzare LinkedIn

    Troppo spesso mi trovo a lavorare con aziende che hanno un potenziale inespresso che non traspare minimamente, non solo dal proprio sito ma anche e soprattutto dal profilo LinekdIn aziendale. Cominciamo quindi con alcuni punti fermi che devono essere tenuti ben presenti quando si parla di LinkedIn per le aziende: la pagina del tuo brand non può essere quella del suo fondatore. Per quanto la strategia di personal branding del CEO, del direttore marketing o qualsiasi altra figura designata debba rispecchiare i valori dell’azienda è fondamentale che questa possa vivere di vita propria su questo social. Ecco quindi qualche suggerimento preliminare che ti aiuterà a mettere a fuoco come e soprattutto perché la tua azienda deve avere una pagina aziendale:
    • è uno strumento di marketing. Curare la pagina della propria azienda è come assicurarsi che il proprio sito internet funzioni, cioè è semplicemente indispensabile! Infatti, al pari della pagina web, è un importante biglietto da visita a livello commerciale e d’immagine per tutto il team che vi lavora. Inoltre, avevi mai sentito parlare di LinkedIn Advertising? Ne parleremo più avanti.
    • Selezionare le risorse utili per ampliare il tuo team. LinkedIn è come se fosse una piazza in cui ciascuno mostra le proprie caratteristiche, evidenziando pregi e soprattutto aspettative lavorative. Ecco quindi che la tua pagina aziendale è uno strumento da una parte per attirare candidati qualificati e in target con le tue aspettative; dall’altra per procedere concretamente nell’iter selettivo, attraverso il tuo referente risorse umane.
    • Creare una community. Se il target della tua azienda è Business To Business e il tuo interlocutore è – ad esempio – un direttore di banca o un dirigente, allora riuscire a creare un collegamento con lui e proporgli contenuti interessanti e pertinenti potrebbe aiutarti nel processo di acquisizione di nuovi clienti con cui difficilmente potresti entrare in contatto. Ovviamente non sto dicendo che basta collegarsi con un dirigente perché questo ti offra una collaborazione, ma sicuramente mostrare le proprie abilità e progressi può essere un interessante calamita da utilizzare.
    LinkedIn

    Come ottimizzare il tuo profilo personale

    Per procedere con l’ottimizzazione del tuo profilo personale, ti suggerisco di accedervi direttamente al desktop, in quanto alcune modifiche non possono essere apportate attraverso l’applicazione per smartphone. Prima di passare ad alcuni suggerimenti tecnici, vorrei darti un consiglio: durante la fase di registrazione utilizza la tua email personale e non quella aziendale. La vita è imprevedibile e non puoi sapere per quanto tempo potrai disporre di quell’indirizzo email: magari, quando cambierai posizione lavorativa, potresti perdere il tuo precedente indirizzo e – insieme ad esso – la possibilità di accedere ed entrare in contatto con la tua community. Mi raccomando, usa sempre la mail personale: un indirizzo Gmail andrà benissimo. Una volta che hai acceduto al tuo profilo, puoi procedere con l’ottimizzazione di:
    • Foto – è letteralmente la prima cosa che i tuoi potenziali collegamenti vedono. Per questo ti suggerisco di caricare un’immagine in cui il tuo volto si vede in maniera nitida e sei ritratto all’interno di un contesto professionale. Meglio evitare i selfie o immagini al mare, a meno che tu non sia un bagnino o tu abbia un’attività in una località balneare. Ricordati, se possibile, di farti ritrarre mentre sorridi: questo ti aiuterà a fare un’ottima prima impressione su LinkedIn. Per quanto riguarda le dimensioni della foto, puoi mantenerti su 400×400 PX.
    • Immagine di copertina – è vero che questa sezione parla di come ottimizzare i profili personali, ma ricorda che su LinkedIn tu rappresenti soprattutto il tuo lavoro. Ecco quindi che puoi lasciare spazio nell’immagine di copertina per il logo della tua azienda, immagini del team o lo slogan del tuo brand. L’immagine di copertina risulta essere uno spazio prezioso soprattutto per coloro che svolgono un ruolo di prestigio all’interno della propria azienda o in un determinato settore. Per quanto riguarda le dimensioni della copertina: 1584×396 PX.
    • Headline – in questa posizione di testo puoi inserire il ruolo che svolgi all’interno di un’azienda o quello che fai attraverso la tua professione. Ricordati di non eccedere con i dettagli, in quanto non è questa la sezione del tuo profilo in cui potrai inserire la tua intera biografia. Ancora una volta ricorda che il tuo profilo LinkedIn non è il tuo curriculum.
    • Localizzazione – non dimenticare di inserire le informazioni relative al luogo in cui svolgi principalmente la tua attività. Il posizionamento local è un fattore importantissimo non solo su Google, ma anche su LinkedIn.
    • About – ti suggerisco di inserire una descrizione breve di quello di cui ti occupi e di quelle che sono le tue aspirazioni future, soprattutto se sei uno studente che cerca di attirare l’attenzione di un determinato tipo di aziende.
    • Esperienze lavorative – è una delle parti più importanti di tutto il tuo profilo perché è qui e nella sezione che segue che gli head hunter, competitor e potenziali datori di lavoro potrebbero soffermarsi maggiormente. Non inventare esperienze che non hai avuto, evita di inserire quelle che non sono coerenti con il tuo percorso di studi o le tue ambizioni. Mai come in questo caso è importante ricordare che “less in more”.
    • Competenze (skill) – qui puoi inserire le competenze tecniche e relazionali che credi di avere innate o che hai avuto l’occasione di sviluppare durante il tuo percorso di studi e di lavoro. Anche in questo caso, tieni ben a mente il criterio della coerenza rispetto al resto delle informazioni che hai inserito nel resto del tuo profilo. Inoltre, non dimenticare che non è importante tanto (o solo) inserire un gran numero di competenze, ma ricevere le conferme da parte di conoscenti e collaboratori. Per confermare una competenza un utente che visita il tuo profilo può eseguire facilmente questa procedura.

    Come ottimizzare la tua pagina corporate

    Come detto prima, la tua pagina corporate è la vetrina con cui potenziali clienti entrano in contatto con il tuo brand. È quindi molto importante non solo inserire tutte le informazioni, ma che queste siano corrette, aggiornate e nel formato più adatto. Vediamo insieme i dettagli:
    1. Logo – suggerisco sempre di inserire come “Page logo” quello che è effettivamente il tuo logo. Caricalo nelle dimensioni consentite da questo social media, altrimenti potrebbe essere troppo piccolo o sgranare: nel primo caso hai la possibilità di fare uno zoom, ma è comunque preferibile realizzarne uno ad hoc della dimensione più adeguata.
    2. Immagine di copertina – come accade per Facebook, anche LinkedIn mette a disposizione la possibilità di inserire una immagine di copertina. Ogni azienda riempie questo spazio in maniera soggettiva, ma le scelte più frequenti riguardano l’uso di uno slogan, l’immagine del team o degli edifici in cui svolgono le giornate lavorative. Ricorda che puoi accedere a questa funzione solo nella modalità desktop e non attraverso l’applicazione per smartphone.
    3. Nome – nell’apposita sezione di editing inserisci il nome della tua società e – se hai spazio – anche il tuo payoff che potrebbe permetterti di differenziarti da omonimi o potenziali competitor. Usa un segno divisorio tra il nome del brand e il payoff ricordando che quest’ultimo deve essere parlante ossia descrivere in maniera precisa, puntuale ed esaustiva quello di cui ti occupi.
    4. Tagline – qui hai a disposizione 120 caratteri che compariranno esattamente sotto al nome del tuo brand e al logo. Sfrutta al meglio questo spazio perché è il primo vero contatto con i tuoi clienti: ti suggerisco di inserire il settore al quale appartieni e quello che fai. Non ti dilungare sui servizi (per quello c’è il sito), ma cerca di esprimere quello che ti rende unico sul mercato. Evita le iperboli e frasi scontate come “leader di mercato/di settore”, “massimi esperti di …”.
    Oltre a questa prima parte di ottimizzazione pratica, è fondamentale avere un piano editoriale che ti guidi nella condivisione di contenuti rilevanti per il tuo target. Semaforo verde quindi per tutti gli articoli che parlano dell’azienda, interviste ai membri del tuo team o contenuti prodotti direttamente dal gruppo di lavoro (magari su un blog aziendale). Suggerisco lanci brevi e con lo short link alla pagina di riferimento: questo ti aiuterà a tracciare in maniera precisa l’efficienza del tuo pubblico. Attenzione inoltre ai collegamenti che autorizzi: la tua pagina aziendale non deve essere collegata con i tuoi parenti, a meno che non siano personaggi rilevanti nel tuo settore o appartengano all’azienda stessa. Invia e accetta unicamente collegamenti di valore per il tuo business e quindi coerenti con la tua attività e i servizi sui quali stai puntando. Uno degli aspetti ai quali porre maggiore attenzione, è relativo ai dipendenti o ai collaboratori che hanno inserito il proprio ruolo all’interno dell’azienda nel proprio profilo: quest’informazione compare automaticamente anche sulla tua pagina aziendale. È fondamentale porre attenzione ai profili che dichiarano avere un ruolo all’interno della tua azienda in quanto accade spesso che, a seguito di un cambiamento di posizione o d’azienda, l’utente dimentichi di aggiornare la propria posizione lavorativa su LinkedIn. In questo caso è opportuno contattarlo personalmente o tramite email, chiedendo di modificare questa voce del proprio profilo. linkedin

    Come creare engagement sulla tua pagina professionale

    Il verso segreto per il successo su LinkedIn – come su tutte le altre piattaforme social – è condividere le proprie esperienze, realizzando contenuti pertinenti e interessanti per il proprio pubblico. Ma creare post interessanti non è abbastanza, soprattutto se la tua pagina aziendale è all’inizio del proprio percorso di crescita: ecco quindi che è fondamentale ottimizzare tutte le risorse che si hanno a propria disposizione, ossia collaboratori, dipendenti e figure chiave all’interno del proprio team. Sono proprio loro gli ambassador dei valori, della filosofia e dei risultati che vengono ottenuti dall’azienda. Sebbene ciascun imprenditore non possa obbligare queste figure a “consigliare” o condividere i post della pagina aziendale, tuttavia può fare di tutto per creare engagement e coinvolgerli nelle varie iniziative promozionali. Del resto, i brand che hanno dimostrato di ottenere maggiore successo sono proprio quelli che hanno mostrato il proprio lato umano sui social. Torniamo, circolarmente, ad un concetto importantissimo per LinkedIn ossia la pianificazione strategica della condivisione dei contenuti secondo il piano editoriale. Per far sì che ogni membro del tuo team si senta parte integrante della grande famiglia che è la tua azienda, perché non coinvolgerli direttamente rendendoli protagonisti di un post? Potresti realizzare dei contenuti in cui li presenti, magari in maniera spiritosa attraverso una frase che li contraddistingue o un aspetto peculiare del loro carattere. Inoltre, la fase di stesura del piano editoriale (o almeno quella di brainstorming che la precede) può trasformarsi in un’ottima occasione di team building in cui ciascun partecipante può esprimere la propria opinione liberamente su come vive e percepisce il brand, arricchendo la comunicazione di nuovi spunti. Infine, sia che la tua azienda sia una startup sia che sia una PMI, ricordati che l’imprenditore svolge un ruolo fondamentale nella comunicazione dei progressi e dei risultati raggiunti: il primo commento ad ogni post deve essere il suo, incoraggiando e spronando il lavoro che è stato svolto dal gruppo (mai dal singolo!). LEGGI ANCHE: Su LinkedIn arrivano (ufficialmente) i tag nelle foto. Ecco gli ultimi aggiornamenti linkedin dati

    L’importanza di monitorare i propri risultati

    È risaputo come la condivisione di contenuti su LinkedIn condivisi durante le prime ore del mattino sortiscano un effetto migliore rispetto a quelli pubblicati durante il resto della giornata: questo avviene a causa delle abitudini degli utenti che, almeno una volta al giorno, preferibilmente la mattina appunto, accedono alla propria homepage. Tuttavia, ti invito a non farti trarre in inganno e a monitorare personalmente il comportamento dei tuoi follower giorno per giorno: per farlo LinkedIn mette a disposizione delle pagine una piattaforma di Analytics dalla quale puoi estrapolare tutti i dati che ti occorrono. Per accedervi è sufficiente cliccare sulla pagina di cui vuoi effettuare l’analisi e – all’interno della tab Analisi, seleziona la voce relativa a Visitatori, Aggiornamenti e Follower. L’usabilità di questa funzione analitica è versatile e permette di legge e confrontare le informazioni in maniera rapida e veloce. Ricorda che la piattaforma di Analytics proposta da LinkedIn non deve essere confusa con quella di Google Analytics. linkedin

    LinkedIn Advertising

    Come qualsiasi altra attività di marketing a pagamento, anche quella di LinkedIn Advertising presuppone un’attenta pianificazione delle azioni da svolgere in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Senza voler entrare nel merito specifico di come strutturare una strategia di LinkedIn Advertising – che, comunque, deve essere personalizzata sugli obiettivi di marketing di ogni brand – è opportuno sfatare alcuni miti su questo argomento: infatti, una volta liberato da queste false credenze potrai affrontare LinkedIn Advertising con maggiore consapevolezza e flessibilità. Vediamo alcuni di questi:
    1. LinkedIn non è una piattaforma per Advertising. Falso! La piattaforma e soprattutto l’algoritmo sono cambiati molto negli ultimi anni, muovendosi nella direzione di ottimizzare l’interfaccia per le promozioni a pagamento. Oggi LinkedIn offre ai propri utenti la possibilità di promuovere il proprio profilo o la propria azienda attraverso una serie variegata di strumenti (che vedremo a breve);
    2. Fare sponsorizzazioni su LinkedIn è costoso. Falso, di nuovo! In senso assoluto è sbagliato definire come costoso o economico una campagna di advertising online in quanto il vero parametro da prendere in considerazione è la qualità dei lead che viene portata in relazione al proprio settore. È vero, l’investimento iniziale su LinkedIn è maggiore e il CPM e il CPC è in base molto più elevato rispetto a Facebook, ma la qualità del ROI è impagabile: provare per credere.
    3. Non funziona. Sbagliato! Pensa che uno degli elementi delle sponsorizzate su LinkedIn è proprio nella gran quantità di dati che gli utenti sono interessati ad inserire all’interno del proprio profilo. Queste informazioni sono materiale prezioso quando vengono impostate delle campagne a pagamento perché consentono di profilare e raggiungere in maniera precisa, dettagliata e puntuale il proprio target.
    Una volta assimilate le potenzialità dello strumento, è opportuno ricordare che la piattaforma di LinkedIn ti mette a disposizione differenti soluzioni per fare pubblicità.
    • Ads Testuali: è la soluzione ideale per campagne CPC e CPM; questo tipo di alternativa fa’ sì che il tuo annuncio compaia nella Homepage di LinkedIn, nei risultati di ricerca dei profili e nelle Pagine;
    • Post sponsorizzati: come accade per altre piattaforme Social Media, anche LinkedIn offre la possibilità di sponsorizzare determinati contenuti – posto, foto o immagini – amplificandone l’audience e ampliando il numero di persone che possono essere interessate ai tuoi contenuti.
    • Sponsorizzazione tramite e-mail: si tratta di una soluzione analoga a quella dell’email marketing, con la differenza che si tratta di un sistema interno a LinkedIn stesso. Utilizzando questo strumento di promozione a pagamento è possibile inviare messaggi personalizzati nella posta di LinkedIn ad utenti potenzialmente interessati al proprio servizio. In questo modo non solo si è certi della ricezione dell’input pubblicitario, ma si ha la possibilità di aprire una conversione con il proprio utente in target.
    Alla fine di questa lunga rassegna sugli strumenti su LinkedIn e delle numerose opportunità che offre per creare relazioni, mi permetto di concludere con una parentesi sociologica: preoccupatevi delle relazioni umane fisiche reali che stringete durante i corsi di formazione, in azienda o in pausa pranzo e, dopo aver avuto un primo contatto, richiedete il collegamento su LinkedIn, non viceversa!