Tag Funnel

splio contactless mobile wallet

Le potenzialità della tecnologia contactless per il rilancio del Retail, online e offline

La crisi sanitaria ha inevitabilmente accelerato la trasformazione digitale dei brand, in media dai 6 ai 7 anni, ponendoli davanti a nuove sfide necessarie per rispondere alle esigenze mutate del consumatore post-lockdown.

I consumatori hanno colto l’occasione per cimentarsi in nuove abitudini di acquisto: primo tra tutti troviamo l’esplosione dell’eCommerce, con una crescita stimata del 26% nel 2020. E un trend crescente di tutte quelle modalità di acquisto strettamente connesse agli acquisti online, come il Click & Collect, il Food Home Delivery, il Proximity Commerce e il reso dei prodotti indipendentemente dal canale utilizzato per l’acquisto.

La sicurezza ha fatto il suo ingresso nella customer experience: se da una parte i consumatori desiderano sentirsi sicuri nelle loro esperienze di acquisto, dall’altra il successo in-store è fortemente legato alla digitalizzazione del punto vendita.

Di fronte a questi consolidati cambiamenti, hai già pensato a come gestire la relazione con la clientela in questo periodo di nuova normalità?

Prova l’esperienza interattiva del Mobile Wallet e scopri come raccogliere i dati dei tuoi prospect grazie a Splio!

La tecnologia contactless, oltre a soddisfare le esigenze sanitarie, può accompagnare la tua strategia CRM. Il Mobile Wallet ti consente infatti di ottimizzare i costi di acquisizione, raccogliendo i dati dei tuoi prospect già dalla prima interazione, avvenuta online o in negozio. Splio, a tal proposito, ha creato un’esperienza interattiva per mostrare nel dettaglio come funziona il Mobile Wallet, sia per l’eCommerce che per il punto vendita fisico. L’esperienza offerta è unica, poiché l’utente è messo nei panni del consumatore e può avvertire immediatamente e in prima persona gli innumerevoli vantaggi di questa tecnologia.

Cos’è il Mobile Wallet?

Un vero e proprio portafoglio digitale, il Mobile Wallet è un’applicazione nativa che abbiamo tutti nei nostri smartphone: Apple wallet per l’iPhone e Google Pay per i telefoni Android. Sono applicazioni che non possono essere disinstallate, che non hanno bisogno della rete internet per funzionare e che sono attive automaticamente per le impostazioni del telefono.

In altri termini, la tecnologia contactless del Mobile Wallet rappresenta un’enorme opportunità per i marketer che desiderano stare al passo con i consumatori mobile first e iper-connessi. Costituiscono un nuovo canale di comunicazione, conforme alla GDPR, per ingaggiare e offrire ai tuoi prospect un’esperienza unica e di fidelizzazione a partire dall’inizio della vostra relazione.

Il mercato è in piena trasformazione e sono proprio i consumatori a guidarlo, ed è grazie al mobile che questo avviene. Il 93% degli italiani possiede uno smartphone, ciò significa che 9 italiani su 10 hanno accesso al mobile wallet.
Ma quali sono le opportunità per i marketer con questa tecnologia contactless?

Secondo Splio il Mobile Wallet è una leva di acquisizione, di fidelizzazione e di sicurezza dei punti vendita da sfruttare per il rilancio dell’attività retail, online e in negozio.

Una nuova esperienza in-store contactless

Il negozio è il canale di vendita e il CRM per eccellenza del settore retail: il 62% degli italiani infatti preferisce effettuare il primo acquisto in-store, per l’esperienza che solo il negozio fisico è in grado di offrire.

Il distanziamento sociale e le misure sanitarie sono oggi fondamentali e comportano una trasformazione dei punti vendita. I consumatori post-lockdown si recano in negozio per acquistare ciò per cui sono venuti, cercando di limitare le visite in negozio. Il drive-to-store assume quindi un’importanza chiave.

Ma quale esperienza in-store offrire oggi per stimolare le visite e le vendite?

In passato la fedeltà era rappresentata da una carta fisica nel portafoglio, che bisognava estrarre e mostrare in cassa. L’adesione al programma fedeltà avveniva compilando un form cartaceo, che comportava necessariamente il contatto fisico.

Oggi è divenuto imperativo sfruttare la tecnologia, per trasformare questi processi ormai obsoleti: la digitalizzazione del tuo negozio e l’utilizzo del mobile come interfaccia con il cliente possono aiutarti a rispondere sia alle esigenze sanitarie che ai nuovi bisogni del cliente post-lockdown.

Digitalizzando la carta fedeltà sul Mobile Wallet, risparmierai del tempo in cassa poiché il cliente dovrà semplicemente mostrare il suo smartphone al personale di vendita che scansionerà il codice. Inoltre, il cliente fidelizzato avrà accesso in tempo reale ai punti loyalty e ai vantaggi offerti, visualizzando una vetrina interattiva del brand.

Grazie al QR code esposto nel punto vendita, sulle pareti o in cassa, l’acquisizione di nuovi clienti in-store sarà semplicissima. Il cliente potrà facilmente scansionare il QR code con il suo smartphone e verrà reindirizzato a una pagina web, con un breve modulo precompilato da convalidare. Verrà generata automaticamente una carta fedeltà che il cliente aggiungerà al suo Mobile Wallet. Il brand avrà così acquisito in-store un nuovo membro al suo programma loyalty.

Generare lead da mobile nell’era del digital

L’mCommerce, ovvero lo shopping online effettuato tramite smartphone, è in rapida ascesa e conferisce crescente importanza al mobile. Durante il lockdown, il 50% degli acquisti online è avvenuto da mobile, evidenziando che i consumatori acquistano con lo smartphone anche comodamente dal proprio divano.

Nell’era del digital e dei social network è per i brand necessario considerare nuovi strumenti per attirare l’attenzione dei consumatori e ingaggiarli direttamente da mobile. La tecnologia contactless del Mobile Wallet consente di coinvolgere fin da subito i consumatori online.

In aggiunta alla digitalizzazione della carta fedeltà sullo smartphone, il Mobile Wallet consente di dematerializzare i coupon e ticket dei brand sul telefono.

Con il Mobile Wallet puoi raggiungere un prospect sui social network e instaurare con lui una relazione unica fin da subito. Il brand inserisce per esempio su Instagram un post sponsorizzato, per comunicare un buono sconto. Il consumatore clicca l’Ads e compila un breve form. Automaticamente si crea un coupon sconto digitale, che il prospect aggiungerà al suo Mobile Wallet. Il brand ha acquisito così un nuovo cliente fidelizzato sui social network.

Le nuove priorità dei marketer per adattarsi alla nuova normalità

È evidente che la crisi sanitaria ha reso indispensabile parlare di un prima e di un post-covid, sia dal punto di vista economico sia relativamente alle abitudini di consumo. Secondo Splio, i marketer per avere successo oggi in questa nuova normalità dovranno necessariamente mettere sotto una nuova luce il CRM, l’omnicanalità e la fidelizzazione. Poiché sono fattori di importanza chiave per implementare piani marketing di successo e aumentare la fiducia del consumatore.

Il CRM post-lockdown valorizza la conoscenza del cliente poiché la sua fiducia dipende proprio dalla segmentazione e dalla personalizzazione. Il successo delle campagne può avvenire solo tramite una gestione intelligente di KPI realistici, come la frequenza di acquisto.

L’omnicanalità non è più opzionale e deve rispondere a nuove abitudini di consumo, che rendono indispensabile ripensare ai canali di vendita in un’ottica integrata. I brand possono avere successo solo mettendo il cliente al centro e rispondendo alle esigenze e alla personalizzazione in tempo reale direttamente sullo smartphone dei consumatori.

La fedeltà post-lockdown deve ricompensare anche l’engagement, poiché se i premi del programma fedeltà stimolano il riacquisto, l’engagement influenza la fedeltà. Le interazioni social e web divengono quindi nuovi punti fedeltà da tenere in considerazione nel programma fedeltà, in aggiunta ai punti transazionali.

>>> Vivi l’esperienza interattiva del Mobile Wallet come se fossi un consumatore e scopri come raccogliere i dati dei tuoi prospect dalla 1^ interazione online o offline grazie a Splio.

haters

Che cos’è la scala di Allport e perché ha a che fare con gli hater online

  • La scala di Allport definisce pregiudizi e discriminazioni utilizzando 5 livelli.
  • Uno studio recente ha trovato un livello elevato di invidia tra le persone che scrivono commenti d’odio (gli haters).
  • In termini di discriminazioni e pregiudizi siamo più tolleranti con la comunicazione politica rispetto al Marketing.

 

Recenti studi hanno cercato di definire i predittori psicologici degli haters. Chi sono? Quali sono le caratteristiche personali che li contraddistinguono?
Sorokowski, Kowal e altri ricercatori hanno pubblicato di recente il loro studio che analizza commenti negativi online nei confronti di atleti polacchi durante le Olimpiadi invernali in Corea del Sud nel 2018.

Dall’indagine psicologica svolta su 94 utenti, analizzando i livelli di narcisismo, psicopatia, frustrazione, machiavellismo e invidia, è emerso che i livelli di invidia più alti erano marginalmente significativi. Questo risultato fornisce una importante indicazione: le persone che si impegnano in comportamenti d’odio online sono caratterizzate da alti livelli psicopatici, non hanno però alti livelli di tratti comunemente associati a comportamenti distruttivi.

Già nel 1954 lo psicologo cognitivista Gordon Allport identificò varie sfumature e sfaccettature di pregiudizi e discriminazioni. Fu allora che creò la scala di Allport.

Un metro di misura per i pregiudizi: la scala di Allport

Prima di approfondire le teorie di Allport è necessario definire il pregiudizio:
“ciò che è familiare è preferito”. Ciò che è estraneo è considerato come qualcosa di inferiore, meno qualitativo. Per esempio il pregiudizio etnico è fondato su generalizzazioni ed è inflessibile, perché ignora volutamente le reali caratteristiche dei singoli individui. Allport ha identificato 5 livelli per valutare il grado di discriminazione e pregiudizio.

1. Le rappresentazioni negative degli haters

Maldicenza, l’uso di stereotipi, la ridicolizzazione, il discredito e i discorsi d’odio sono caratteristiche di questo primo livello. Queste rappresentazioni negative sono create da un gruppo (ingroup) verso un altro gruppo (outgroup) giudicato “diverso”. La propaganda politica sovranista spesso utilizza questi mezzi pericolosi per influenzare le persone. Anche al di fuori dal mondo politico sono diffusi gli stigma sociali.

Di recente Pantone ha lanciato il colore “red period” per superare i stereotipi legati alle mestruazioni. L’azienda leader nel campionario dei colori vuole “incoraggiare le persone che hanno le mestruazioni a sentirsi orgogliose di ciò che sono”.

Presenting “Period”, a new red shade created to break the stigma around menstruation and promote period positivity….

Pubblicato da Pantone su Martedì 29 settembre 2020

2. Evitamento ed emarginazione: nascono i pregiudizi

Il secondo livello consolida il primo, gli stereotipi diventano pregiudizi. Il disprezzo e lo stigma sociale incentivano l’evitamento e l’emarginazione.
Il gruppo interno (ingroup) tende ad evitare il contatto con i “diversi” dell’altro gruppo, eliminando persino il contatto visivo. Questo comporta l’emarginazione e l’isolamento di chi non fa parte del gruppo interno. Purtroppo non mancano gli esempi anche in questo livello: la costruzione di muri ed il sequestro della nave Sea Watch, per citarne due.

Muro messicano

Il muro in Messico costruito dagli Stati Uniti.

LEGGI ANCHE: Coca-Cola vuole combattere i pregiudizi durante il Ramadan con uno spot emozionante

3. Censura e discriminazione

Le parole e gli atteggiamenti si trasformano in subordinazioni costanti e divieti: ai gruppi esterni è limitato o negato l’accesso alle opportunità che la comunità offre, a partire dall’istruzione per arrivare fino alla sanità pubblica. Quando i diversi provano a far valere le loro ragioni, saranno ignorati o ostacolati.

LEGGI ANCHEBlack Lives Matter, brand e pubblicità: chi è pronto a cambiare (e chi no)

4. Violenza fisica ed aggressioni

L’estremismo era già iniziato nei livelli precedenti, in questo livello sfocia in violenze ed aggressioni fisiche. Pestaggi, agguati, stupri o danni alle proprietà delle persone del gruppo esterno.

5. Eliminazione fisica

La storia ci ha insegnato che purtroppo sono stati vari i periodi di sterminio, di genocidio, ma al giorno d’oggi dimentichiamo velocemente. Dimentichiamo che questi fatti non devono più ripetersi, dimentichiamo che dobbiamo togliere il potere a chi non fa della pace il suo obiettivo primario, a chi non rispetta le etnie, i generi, le religioni e tutti gli orientamenti sessuali.
La storia si ripete e anche nel 2020 non mancano i crimini di matrice discriminatoria.

Marketing vs. comunicazione politica: due pesi, due misure

Annamaria Testa individua una differenza importante nella percezione della comunicazione. Alle aziende si chiede correttezza e rispetto nella loro comunicazione pubblicitaria, discriminazioni e pregiudizi non devono intercorrere neanche per errore involontario. Siamo invece molto più tolleranti con la comunicazione politica:

“…che un politico pratichi costantemente i discorsi d’odio, o arrivi a incoraggiare implicitamente perfino l’aggressione fisica, sembra meno grave. Fa meno impressione, suscita meno scandalo e viene considerato solo (solo??) come un brutto espediente retorico per catturare consenso. Una sgradevole conseguenza della necessità di farsi sentire e di mantenersi visibili sui social network. Insomma: è come se da consumatori, e nei confronti delle aziende, si potesse oggi essere molto più attenti alla correttezza che da cittadini, e nei confronti della politica. È un paradosso sul quale varrebbe la pena di riflettere, ma sul serio.” (Annamaria Testa)

LEGGI ANCHE: 5 modi alternativi con cui easyJet avrebbe potuto descrivere Lamezia

Haters gonna hate

Per evitare gli ultimi livelli della scala Allport è importante quindi non sottovalutare i fatti, anche se appartenenti al primo livello. Ovviamente non è sottinteso che un episodio del primo livello andrà necessariamente a concludersi nel quinto livello.

Tuttavia è necessario essere coscienti dei pregiudizi in corso, per non passare con il tempo ad un livello superiore. Curare una comunicazione corretta e contrastare comportamenti e comunicazioni ostili e discriminatori aiuta ad evitare una pericolosa escalation.

opere d'arte sul cambiamento climatico, artisti per il clima, climate clock new york

Installazioni contro il cambiamento climatico: l’arte contribuisce alla sensibilizzazione

  • Il mondo dell’arte si interroga da tempo sul futuro dell’ambiente.
  • Dal “Climate Clock” di settembre 2020 all’opera di Banksy del 2009, ecco le opere d’arte sul cambiamento climatico da conoscere.

 

“L’arte può mandare un messaggio potente e quando risuona si connette con noi in un modo molto più forte e profondo delle parole”. Queste sono le parole di Doug Francisco che ha ideato gli iconici cortei di persone in tonaca rossa e volto dipinto di bianco, i Red Rebel Brigade, in risposta alla crisi climatica e ai disastri ambientali, appartenenti ormai alla nostra quotidianità.

Il mondo dell’arte, tuttavia, non è da poco che si interroga sul futuro dell’ambiente, rendendoci consapevoli dei rischi a cui stiamo andando incontro. Già a partire dagli anni ’60, con la nascita del movimento ambientalista e con la presa di coscienza di quanto fosse grande l’impatto dell’uomo sull’equilibrio del Pianeta, furono molti gli artisti che produssero opere volte a sensibilizzare.

Il capolavoro Spiral Jetty di Robert Smithson (1970), una scultura integrata con la natura e soggetta ai suoi cambiamenti, lanciava già a quei tempi un messaggio importante per la salvaguardia dell’ambiente.

Oggi l’attivismo degli artisti per il clima è ancora più forte. Se negli anni ’60 si viveva già in uno stato di impoverimento dell’ecosistema, la situazione attuale ci sta sfuggendo di mano: le emissioni di anidride carbonica, che continuiamo a produrre, hanno raggiunto livelli record ed il clima globale ne sta risentendo, portando a conseguenze inimmaginabili fino a mezzo secolo fa.

Ecco le opere più recenti degli artisti portavoce del cambiamento climatico. Opere che si pongono il mero obiettivo di aumentare la consapevolezza dei cittadini dell’imminente punto di non ritorno, oltre il quale non possiamo fare più nulla per salvaguardare il mondo dalla catastrofe.

LEGGI ANCHE: 5 esempi di tecnologie che ci aiutano a combattere sprechi e cambiamento climatico

“Climate Clock” – Gli artisti per il clima Gan Golan e Andrew Boyd. 2020

Su un grattacielo di New York nei giorni scorsi è apparso un orologio con un conto alla rovescia, che stava ad indicare il tempo mancante all’umanità prima del “punto di non ritorno”, ovvero tra 7 anni e 100 giorni.

Secondo i calcoli compiuti, dopo il primo gennaio 2028, se non si interviene in tempo, la temperatura media globale potrà superare la soglia di 1,5-2 ° C con conseguenze disastrose per l’ambiente.

Sul sito Web del progetto di Gan Golan e Andrew Boyd, realizzato in concomitanza con la Settimana del Clima, è presente un ulteriore conto che traccia la crescente percentuale di energia mondiale fornita dalle fonti rinnovabili. È, inoltre, presente un how-to per realizzare un proprio “Climate clock”.

artisti per il clima, opere d'arte sul cambiamento climatico

Instagram. Climate Clock World

“Climate Change Stamps” – Design e clima by Berry Creative. 2020

I francobolli creati dallo studio Berry Creative e commissionati dalle Poste finlandesi raffigurano immagini di volatili e nuvole di neve che si trasformano rispettivamente in scheletri ed in temporali se vengono riscaldate con un dito della mano.

Queste piccolissime opere d’arte sul cambiamento climatico sono state stampate con un inchiostro reattivo al calore e che trasforma il colore: ad esempio, le immagini nere che rappresentano i volatili, se riscaldate, diventano trasparenti andando a rivelare gli scheletri stilizzati sottostanti.

Queste immagini nascoste rivelano come sarà il nostro futuro “se non agiamo velocemente per combattere il cambiamento climatico”.

opere d'arte sul cambiamento climatico, design, artisti per il clima

Instagram. Berry Helsinki

“Melting Panters” – Zoo Tampa (Florida). 2020

Una scultura in cera raffigurante una pantera in fusione, e che si scioglierà progressivamente nei prossimi giorni, è stata installata nel mese di settembre 2020 allo Zoo Tampa in Florida.

Questa opera biodegradabile, realizzata da Bob Partington in collaborazione con Zubi Advertising, vuole evidenziare le minacce del cambiamento climatico e sottolineare l’urgenza di azioni volte ad attenuarne le conseguenze, come la riduzione netta delle emissioni di carbonio nell’atmosfera.

Come afferma Yoca Arditi-Rocha, direttore del CLEO Institute, “più calore equivale a meno animali selvatici. Più calore vuol dire minore qualità di vita per tutti”.

Questa scultura di Partington rientra in una vasta campagna di sensibilizzazione. Altre sculture in fusione verranno installate nei prossimi mesi in tutta la Florida.

artisti per il cambiamento climatico, zoo tampa

“Ice Watch” – Olafur Eliasson. 2018

24 blocchi di ghiaccio sono stati lasciati sciogliere davanti alla Tate Modern di Londra nel 2018 dall’artista Olafur Eliasson. Ognuna di esse si è sciolta più o meno lentamente a seconda del tempo.

Lo scopo principale di questa installazione è stato quello di richiamare l’attenzione sullo scioglimento dei ghiacciai artici, ma un altro fine è stato anche quello di permettere alle persone, attraverso il contatto con i blocchi di ghiaccio, “di creare un legame più o meno profondo con ciò che li circonda, ispirando in loro cambiamenti radicali”.

“Ice Watch” è stato realizzato in concomitanza del vertice dei leader mondiali per il COP24 di Katowice (Polonia).

artisti per il clima, opere d'arte per il cambiamento climatico, ice watch

Instagram. Studio Olaffur Eliasson

“Sinking House” – Katey Burak e Rob Higgs. 2019

Gli artisti Katey Burak e Rob Higgs del gruppo ambientalista Extintion Rebellion con la loro opera del 2019, una piccola casa galleggiante nel Tamigi che sembrava affondare nel fiume, hanno voluto lanciare un messaggio chiaro e forte non soltanto al governo britannico, ma a tutto il pianeta.

Tra le opere d’arte sul cambiamento climatico, “Sinking House” vuole sensibilizzare sul tema dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento del livello dei mari. L’obiettivo è stato anche quello di ricordare quanto sia essenziale iniziare sin da ora delle azioni importanti ed efficaci per combattere il riscaldamento globale.

artisti per il clima, opere d'arte sul cambiamento climatico, casa che affonda nel tamigi

“Aerocene” – Tomás Saraceno. 2018

“Aerocene” è un progetto, che è diventato poi una fondazione, ideato dall’artista argentino Tomás Saraceno ed il cui nome trae ispirazione da “Antropocene”, un termine diffuso negli ultimi anni per indicare il periodo in cui viviamo, nel quale prevale l’azione distruttiva dell’uomo sull’ambiente.

“Aerocene” si pone in contrasto con Antropocene. L’Aerocene dell’artista vuole essere un modo di vivere, di agire che sia alternativo e sostenibile, pratico e pragmatico seppur visionario e utopistico.

Nel 2018 Saraceno ha organizzato attività di lancio di sculture aerosolari che si libravano in aria grazie al calore del Sole e alle radiazioni infrarosse della superficie terrestre. Lo ha fatto con l’obiettivo di lavorare a stretto contatto con l’atmosfera e l’ambiente in maniera etica e sognando un’era libera da combustibili fossili. Da allora si è sviluppata una comunità artistica interdisciplinare ed internazionale (la Aerocene Foundation) volta a cambiare le forme di mobilità e relazione con il pianeta.

LEGGI ANCHE: Le Tech Company proclamano il loro impegno contro il cambiamento climatico, ma non è abbastanza

artisti portavoce del cambiamento climatico, tomas saraceno, aerocene

Instagram. Thomas Saraceno

“I don’t believe in global warning”– Bansky. 2009

Apparsa su un muro vicino al Ponte Oval nel quartiere di Camden a Londra, quest’opera del nostro supereroe Banksy è stata realizzata in occasione del fallimento della conferenza di Copenaghen sul clima.

Io non credo al riscaldamento globale” è una scritta ironica le cui ultime parole sembrano affondare in acqua ed appartiene ad una serie di lavori dell’artista realizzati nei dintorni del canale.

L’ironia di Bansky è intrisa di un presentimento funesto e, a distanza di 11 anni, sempre più reale.

opere d'arte per il cambiamento climatico, artisti per il clima, banksi

accelerazione digitale

Affiliate Marketing: come aumentare le vendite online grazie all’affiliazione

L’affiliate marketing oggi vale oltre 13 miliardi di euro a livello globale, eppure sono ancora molti i brand che potrebbero scegliere questo canale, uno dei tanti all’interno del digital marketing.

L’affiliate marketing, infatti, si inserisce nel panorama dell’online advertising e si fonda su un concetto di “condivisione dei ricavi” per così dire, con un beneficio sia per i publisher, detti anche editori o affiliati, che per i merchant, advertiser o brand. A ognuno, insomma, la sua parte.

I recenti avvenimenti hanno costretto sempre più consumatori e aziende a rivolgersi al mondo online e non a caso tutto il mondo dell’eCommerce sta vivendo una crescita rapidissima. Come affrontare al meglio questa crescita? Lo scopriremo durante la Free Masterclass con Awin, che fornirà una panoramica dettagliata sul mondo dell’affiliazione, prendendo in considerazione sia il punto di vista dei brand che quello degli editori

L’affiliazione è la tecnica pubblicitaria prediletta già dall’80% dei player americani, proprio perché permette di remunerare a performance e non solamente alla visualizzazione di un annuncio pubblicitario.

>>> ISCRIVITI ALLA FREE MASTERCLASS GRATUITA Affiliate Marketing Masterclass powered by Awin”

affiliate marketing

Come funziona l’Affiliate Marketing

Gli attori principali coinvolti nel processo sono tre:

  • i brand – detti anche advertiser
  • i publisher – ovvero gli editori
  • i network – che li mettono in contatto e permettono la creazione delle partnership

Il marketing di affiliazione (affiliate marketing in inglese), permette ai publisher di guadagnare commissioni sulle vendite effettuate a partire dalla promozione di prodotti e/o servizi dei merchant partner. A entrambe le parti viene garantita trasparenza, misurabilità dei ritorni sugli investimenti e un modello di pagamento basato solo sui risultati ottenuti.

L’Affiliate Marketing consiste sostanzialmente in un accordo commerciale tra una azienda che ha come obiettivo vendere un suo servizio o prodotto e un affiliato che promuove il servizio o prodotto dell’advertiser, spesso attraverso una piattaforma di affiliazione, che clusterizza e coordina gruppi di publisher.

A differenza delle attività di Display Adv classiche, può garantire volumi minimi di acquisizione ed ottimizzazione del CPA medio di campagna.

Essendo basato su un meccanismo piuttosto semplice, inoltre, tutte le aziende possono tecnicamente creare un programma di affiliazione, dalle grandi realtà alle piccole imprese.

Durante la Masterclass scoprirai il mondo dell’affiliazione, prendendo in considerazione sia il punto di vista dei brand che quello degli editori. Si mostrerà come il canale sia accessibile a qualsiasi tipologia di business, piccolo o grande che sia, rivelandosi una strategia di marketing a basso rischio e assolutamente sostenibile, specie in un momento di grande incertezza come questo.

Analizzeremo anche case study B2C, di diversi settori merceologici, dal fashion al finance, insieme a Daiana Iacono e Diego Nebuloni, rispettivamente Client Services Director e Head of New Business di Awin.

Affiliate Marketing

Credits: Depositphotos #129596810

Cosa imparerai durante la Free Masterclass

Questa Masterclass è rivolta a imprenditori, Digital Strategist, eCommerce Manager e in generale agli specialisti del digitale, per scoprire di più su:

  • Come funziona l’affiliate marketing
  • Alcuni dati di scenario
  • Diversi eCommerce, diverse necessità
  • Le diverse tipologie di publisher esistenti
  • Alcuni dei tool offerti dai network di affiliazione
  • Esempi e case history

La Free Masterclass è online e gratuita, iscriviti adesso per prenotare il tuo posto in prima fila! Ma se proprio non ce la fai a seguirla in diretta, potrai recuperarla on demand, attraverso la tua area utente.

RICAPITOLANDO

Free Masterclass “Affiliate Marketing Masterclass powered by Awin”
con Daiana Iacono e Diego Nebuloni di Awin

mercoledì 4 novembre 2020 dalle ore 13 alle 14

ISCRIVITI ORA ALLA FREE MASTERCLASS GRATUITA: RISERVA SUBITO IL TUO POSTO PRIMA CHE FINISCANO!

Ancora TikTok: un breve recap se hai perso le puntate precedenti

  • Il presidente americano Donald Trump aveva annunciato lo stop al download di TikTok.
  • Il ban è stato rinviato per permettere ad Oracle e Walmart di finalizzare l’accordo con il partner cinese.
  • Cosa significa per gli inserzionisti un eventuale ban di TikTok.

TikTok negli Stati Uniti, oggi, continua a funzionare.
Questa è stata la decisione di Donald Trump, presidente in carica che ha deciso di far slittare di una settimana il blocco del download e del funzionamento di TikTok negli USA, precedentemente annunciato.

Il 6 agosto, Trump emetteva un Ordine Esecutivo in cui scriveva che “la diffusione negli Stati Uniti di applicazioni mobili sviluppate e di proprietà di aziende della Repubblica Popolare Cinese continua a minacciare la sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia degli Stati Uniti“.

Il 7 agosto 2020 sul sito di TikTok veniva rilasciata una dichiarazione in risposta all’ordinanza, che lasciava intuire la possibilità di un accordo: “il testo dell’Ordine evidenzia come la decisione si sia basata su ‘report’ che non vengono nominati né citati, su timori non circostanziati che l’app ‘potrebbe’ essere utilizzata per campagne di disinformazione e su preoccupazioni relative alla raccolta dati, che però effettuiamo secondo gli stessi standard di settore utilizzati da migliaia di altre app in tutto il mondo. Abbiamo già chiarito che TikTok non ha mai condiviso i dati dei suoi utenti con il Governo cinese, né censurato alcun contenuto su richiesta di quest’ultimo. Rendiamo infatti disponibili nel nostro Transparency Center le linee guida di moderazione e il codice sorgente dell’algoritmo, un livello di assunzione di responsabilità in cui non si è impegnata nessuna azienda equivalente. Abbiamo perfino espresso la nostra volontà di valutare la totale cessione della nostra filiale negli Stati Uniti a un’azienda americana.

La scelta di rinviare il ban di TikTok è stata presa per permettere ad Oracle e Walmart di completare l’accordo di acquisizione.

LEGGI ANCHE: TikTok non è ancora fuori pericolo: l’affare Oracle resta in sospeso

TikTok connette la generazione Z ai brand.

TikTok, la sicurezza prima di tutto

La sicurezza dei cittadini americani rappresenta uno dei capisaldi delle promesse elettorali di Donald Trump che ha trovato espressione anche nel blocco delle app cinesi, accusate dal presidente americano di spiare e rubare i dati dei cittadini statunitensi.

TikTok, Oracle e Walmart, cosa prevede l’accordo

TikTok ha scelto Oracle come trusted technology provider. L’azienda di Larry Ellison avrà il 12.5% di TikTok Global, la società creata ad hoc per il controllo di gestione statunitense. Dunque Oracle sarà partner tecnologico mentre Walmart partner commerciale. Insieme, le due aziende statunitensi, deterranno il 20% della società prima che essa sia quotata in borsa. ByteDance conserverà la proprietà e la gestione dell’algoritmo.

Qualche tempo fa, anche Microsoft aveva provato ad acquisire quote di TikTok ma senza ottenere successo.

Si pensa che non sia un caso che l’azienda di Larry Ellison, uno dei pochi sostenitori dell’amministrazione Trump in Silicon Valley, abbia trovato un accordo con la società cinese.

tiktok

Cosa cambia per gli inserzionisti di TikTok?

Secondo Sensor Tower, società di informazioni sul mercato e sulle prestazioni delle app mobili, durante la pandemia l’app TikTok è stata scaricata 65 milioni di volte.

Il successo dell’app è innegabile ed è resa possibile grazie alla qualità del suo algoritmo che sta attirando l’attenzione degli altri player nel settore dei social media. Facebook infatti ha iniziato a corteggiare i talenti di TikTok offrendo ai suoi dipendenti paghe più alte e benefit per passare al colosso di Menlo Park. Google invece sta testando funzionalità simili a TikTok introducendo su YouTube, YouTube Shorts.

È proprio l’algoritmo di TikTok a rendere il social così competitivo. Se nonostante l’accordo con Oracle, TikTok mantiene inalterato il suo algoritmo, il vantaggio per i marketer non è così immediato. Alex Brownsell, media editor di WARC ha espresso alcune perplessità circa il valore aggiunto che la partnership tra Oracle e TikTok possa portare agli inserzionisti. “La tecnologia rivolta agli utenti di TikTok, in particolare il suo motore di raccomandazione di contenuti personalizzati, è la migliore del settore. È quindi difficile capire come Oracle, in qualità di nuovo arrivato nel settore degli annunci, anche se con esperienza nel software martech, possa davvero spostare l’ago della bilancia dal punto di vista di un inserzionista”.

Con l’introduzione del partner americano Oracle, la pubblicità su TikTok potrebbe diventare più semplice in quanto l’azienda possiede la piattaforma di gestione dati e sarà proprietaria delle analisi di marketing. Per gli utenti non cambierà nulla dal punto di vista della struttura del social: potranno continuare a girare i loro video così come fanno adesso.

Per comprendere gli effetti che, invece, la scomparsa di TikTok dal panorama americano potrebbe comportare, dobbiamo guardare al caso Indiano. Lì il ban di TikTok ha portato al crollo del mercato dell’influencer marketing e ha posto gli influencer indiani nella condizione di dover considerare l’utilizzo di altri applicativi come Reels. Ma questi non possedendo le stesse caratteristiche di TikTok ha portato l’allontanamento degli adolescenti dalla piattaforma digitale.

Reels vs TikTok

Alcuni grandi marchi come Ralph Lauren, Walmart, Chipotle e altri, hanno messo TikTok al centro della propria strategia digitale prevedendo grossi investimenti. Con le dovute ragioni, visto che al NewFront, TikTok si è presentata come la piattaforma alternativa a Hulu e YouTube.

Dunque i vantaggi dell’uscita dalle scene americane del social media non sono così evidenti come le perdite che potrebbe comportare. Lato marketer bisognerebbe riconsiderare l’utilizzo del social media nella propria strategia di branding, mentre lato creator ciò significherebbe una perdita di opportunità. Tutto si traduce in una considerevole catastrofe economica per la pubblicità in America.

Nelle ultime settimane, alcune star di TikTok si stanno già affacciando ad altri social per la creazione di video musicali. Tra queste, Charli D’Amelio, ha cominciato ad utilizzare Triller, un’altra app concorrente.

Ma intanto il conflitto geopolitico tra Cina e Stati Uniti pare sia stato superato, o almeno questo si evince dalle ultime vicende. 10mila nuovi posti di lavoro, una sede probabilmente in Texas e un controllo totalmente americano pare abbiano rassicurato Trump che ha benedetto il nuovo accordo tra Oracle, Walmart e ByteDance.

Una partnership con TikTok può essere l’occasione giusta per entrare in un mercato non ancora saturo di possibilità in quanto si stima che negli Stati Uniti, il social network abbia superato i 100 milioni di iscritti.

Intanto, mentre una sentenza del tribunale ha sospeso l’ordine esecutivo, il giudice non ha però rinviato l’udienza prevista a novembre. Ciò non solo vieterà alle persone di scaricare l’app, ma ne impedirà completamente l’utilizzo anche a coloro che già l’hanno scaricata.

Le 20 competenze di Digital Marketing che non possono mancarti nel 2021

  • Un anno complicato come questo sarà la base per un 2021 all’insegna delle sfide. Ecco le 20 skill di digital marketing da avere assolutamente.
  • Dalla scrittura all’analisi dei dati. Tutto quello che dobbiamo conoscere per implementare le nostre competenze digital.

Il 2020 è un anno che non dimenticheremo facilmente, e mentre ci incamminiamo verso la fine di questi lunghi e turbolenti mesi, è impossibile non fermarsi un attimo e guardare indietro. Abbiamo assistito a così tanti eventi che a un certo punto ci siamo chiesti se fossimo i protagonisti inconsapevoli di un film distopico. Ma non è così. Forse l’unica nota positiva di quest’anno è che abbiamo sentito, forte come non mai sulla nostra pelle, il concetto di resilienza. Le nostre abitudini sono mutate e abbiamo imparato ad adattarci ai cambiamenti senza nemmeno accorgercene. Per il 2021 vogliamo una rivoluzione. Vogliamo buttarci in progetti stimolanti e non c’è niente di meglio che mettersi alla prova in uno dei campi più innovativi e ispiranti del mondo: il digital marketing.

digital marketing

Che cos’è il digital marketing

Cosa intendiamo per digital marketing? La definizione corretta è:

L’insieme delle attività di marketing che utilizzano i canali web per sviluppare la propria rete commerciale, analizzare i trend di mercato, prevederne l’andamento e creare offerte sul profilo del cliente target.

Spesso è affiancata anche ad altri strumenti del marketing tradizionale, ma non è raro trovare aziende che si concentrano unicamente sul versante digitale.

Perché il digital marketing è così importante per un brand? Perché è il presente e il futuro.

Siamo perennemente connessi. Un semplice bip dello smartphone ci catapulta in un mondo virtuale dove non esistono confini e sembra quasi che tutto sia possibile. Il digital marketing è un modo di far conoscere sé stessi, il proprio brand e la propria azienda, comunicando la mission, i servizi e i prodotti, in modo personalizzato e diretto. 

È fondamentale per le aziende essere in rete. Avere una presenza online permette a chiunque di essere raggiunto perché è alla portata di tutti. Le aziende che si limitano all’utilizzo di strumenti di marketing tradizionali, sono svantaggiate rispetto ai competitors che invece hanno scelto la strada del digitale.

La prova tangibile l’abbiamo avuta proprio durante l’impennata del COVID-19, dove molte attività, costrette a chiudere per la pandemia, si sono affidate al digitale per continuare online la vendita e l’elargizione dei propri servizi. Sia gli acquirenti che i venditori hanno giovato di questo nuovo modo di vendere, ma soprattutto di comunicare, il prodotto. Le aziende che invece non hanno ancora provato la strada del marketing digitale, sono rimaste indietro e faticano ad andare avanti.

LEGGI ANCHE: Next Normal: capire e plasmare le abitudini dei nuovi consumatori

Come dicevamo, il digital marketing è, appunto, presente e futuro. 

Le competenze da avere per diventare una rockstar del digital marketing

Prima di addentrarci nelle competenze prettamente tecniche, è doveroso fare una premessa. Il digital marketing è evoluzione. Probabilmente è uno dei settori più innovativi che possiamo trovare nel mondo del lavoro, c’è tanta offerta, ma c’è bisogno di formazione continua. Non è una strada semplice, richiede costanza, impegno e pazienza.

Chi sceglie di far parte di questo mondo, incontrerà persone motivate e in gamba, ma come in ogni settore, anche dei furbetti. Non lasciatevi ingannare e continuate a impegnarvi, perché la lealtà è una delle caratteristiche più apprezzate in questo campo.

Siate curiosi, non abbiate paura di essere una voce fuori dal coro, ma seguita la testa e soprattutto il cuore. È un mondo di parole, immagini e numeri, tanti numeri, saranno loro i vostri migliori amici. Osate, sempre. È un lavoro a tutto tondo, ma non dimenticate mai che siete esseri umani e non macchine. Quando è il momento di staccare prendetevi una pausa, leggete un libro, fate una passeggiata, o lavate semplicemente i piatti (aiuta a sciogliere le idee). Siate creativi, la fantasia conosce strade infinite. E come diceva Albert Einstein:

La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.

Ma adesso entriamo nel vivo e analizziamo insieme le 20 skill che ogni marketer deve avere assolutamente.

Le skill del digital marketer

1. Comportarsi come un project manager

Quando siamo a capo di un progetto, la prima cosa da fare è identificarsi in questo ruolo. Come un vero e proprio project manager dobbiamo capire come organizzare il lavoro definendo la strategia, i ruoli di chi farà parte al progetto e gli obiettivi da raggiungere

2. Elaborare e valutare la giusta strategia di digital marketing

Una volta definito il progetto, dobbiamo tracciare delle linee guide da seguire. Una strategia pensata ad hoc ci permetterà di muoverci nel modo giusto per ottenere il successo in qualsiasi campagna marketing, ma ciò non toglie che possiamo apportare delle modifiche in corso d’opera.

Ogni cosa è mutevole e nessuno ha la sfera di cristallo per capire cosa accadrà, pertanto è meglio essere sempre preparati a eventuali cambiamenti monitorando costantemente i risultati.

digital marketing

3. Definire gli obiettivi

Se non conosciamo gli obiettivi del nostro progetto, allora abbiamo fallito in partenza. Sembra una cosa scontata, ma non lo è perché anche gli obiettivi finali possono cambiare. Senza un monitoraggio costante e tanta, ma tanta elasticità, non possiamo ottenere vantaggi per noi e i nostri clienti.

Ascoltare il nostro target, è uno dei primi passi per valutare se ci stiamo muovendo nella direzione giusta.

4. Scrivere bene per comunicare meglio

Il mondo digitale è fatto soprattutto di parole e un marketer deve saperle usare nel modo corretto. Dobbiamo capire cosa scrivere e come scriverlo, non è importante solo il contenuto, ma anche il tono da usare. Creatività, sicuramente, ma anche attenzione all’editing.

LEGGI ANCHE: Blocco dello scrittore: 30 idee per superare la paura del foglio bianco

5. La SEO e la SEM sono la chiave del digital marketing

Un post sul blog o una newsletter ben scritti sono inutili se le persone giuste non potranno leggerle. L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e il marketing per i motori di ricerca (SEM) sono le strategie responsabili per indirizzare il traffico al proprio sito web. 

L’algoritmo di Google è in costante aggiornamento ed è fondamentale saper scegliere e utilizzare le key word corrette. Il web è un mondo pieno d’insidie ed è importante rimanere sempre aggiornati e pienamente consapevoli degli ultimi aggiornamenti, degli algoritmi, e dei fattori che influenzano il ranking di ricerca. 

6. Realizzare un piano editoriale

Più andiamo avanti e più ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale avere una pianificazione accurata di tutte le attività da svolgere. Il piano editoriale è un elemento imprescindibile per un marketer perché ci consente di creare anticipatamente un programma di quello che faremo e di ciò che tratteremo. Molto utile per chi lavora con un blog e soprattutto sui social media.

7. Conoscere i social media

Il social media manager si occupa della gestione dei canali social di un’azienda attraverso la programmazione di un piano editoriale ottimizzato per comunicare prodotti, servizi e curiosità di un’attività.

I social non sono essenzialmente strumenti di vendita, ma di comunicazione. Servono a creare un contatto diretto con i clienti già acquisiti e con potenziali clienti. Il social media marketing non è altro che un modo per i brand per farsi conoscere dal proprio pubblico grazie ai social media. Permette un rapporto continuo e reciproco con gli utenti perché oltre a scambiare informazioni con essi, possiamo ascoltare, leggere e capire cosa pensano, desiderano o non sopportano del nostro brand.

Ogni azienda dovrebbe essere sui social, ma solo su quelli giusti per lei e il suo pubblico. Ogni social è diverso e ha un tipo di comunicazione e utenza differente. Su Facebook, per esempio, non possiamo raccontare la nostra attività nello stesso modo in cui facciamo su Twitter. Dobbiamo in primis stabilire su quale social si trovano i nostri clienti e, di conseguenza, imparare a parlare la loro “lingua”. Come sempre l’ascolto è fondamentale.

8. Influencer Marketing

Gli influencer sono croce e delizia dei nostri giorni. C’è chi proprio non li sopporta e chi invece li ritiene più autentici rispetto a un’azienda che vuole per forza farci piacere il proprio prodotto. Quando un brand e un influencer collaborano tra loro, i risultati sono sorprendenti.

Cosa deve fare un marketer in questo caso? Deve conoscere tutti i trucchi dell’influencer marketing, come muoversi, entrare in contatto con gli influencer e guidarli a diventare ambassador del proprio marchio. 

9. Utilizzare una strategia di mail marketing

La mail marketing negli ultimi anni sta vivendo una sorta di nuova golden age, specialmente grazie alle newsletter. È uno dei modi più efficaci d’instaurare e far crescere il rapporto tra un brand e i suoi clienti.

Può essere utilizzata per convertire lead, coinvolgere i clienti inattivi e fidelizzarli. Possiamo inviare contenuti utili, aggiornamenti importanti, offerte esclusive, inviti a eventi e l’elenco potrebbe continuare.  Con competenze di email marketing ottimizzate, possiamo ottenere informazioni preziose sul nostro pubblico per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi.

10. Analizzare i dati

Il web è un grande oceano ricco di dati, e se volete imparare a nuotare, dovete fare amicizia con i numeri. Oggi, gli strumenti di analisi dei dati sono ampiamente disponibili, fornendo agli operatori di marketing le informazioni di cui hanno bisogno per comprendere i clienti e indirizzarli con i messaggi giusti.

L’analisi dei dati si riferisce all’uso di tecniche funzionali e di software per raccogliere ed elaborare ampie raccolte di dati da varie interazioni online del mercato di riferimento. Queste interazioni si presentano in diverse forme come transazioni online, query di ricerca e altri footprint online rilevanti per la propria attività.

Ovviamente tenete presente che qualsiasi forma di dati sui consumatori è inutile se non sappiamo come analizzarli per studiare i clienti e creare strategie di marketing per far crescere il nostro business. 

Insieme all’analisi, esiste anche la pulizia dei dati, che si riferisce al processo di eliminazione dei dati errati, duplicati o incompleti dal database. In qualità di marketer digitale, è necessario eliminare periodicamente dal database i dati obsoleti e inutili per evitare di prendere decisioni di digital marketing inefficaci.

11. Conoscere le modalità pubblicitarie pay-per-click 

Anche se apparire per primi nei risultati di ricerca organica porta vantaggi può volerci del tempo. Un’opzione per ottenere una visibilità rilevante più immediata è attraverso la pubblicità pay-per-click. Con PPC, è garantito che la nostra attività venga mostrata ai primi posti, ma dobbiamo pagare per ogni clic ottenuto dall’annuncio. Pagare di più non significa necessariamente essere al primo posto, perché vengono presi in considerazione la pertinenza e la qualità dell’annuncio.

Questo aspetto di rilevanza e qualità è ciò che rende PPC un’abilità da conoscere e avere. Non abbiamo solo bisogno di sapere come bilanciare o allocare il nostro budget, ma sapere quali parole chiave scegliere come target, il miglior canale e formato di annunci da utilizzare, nonché come creare un’esperienza coerente per il pubblico. Migliori saranno i nostri annunci, minore sarà il costo per clic e maggiori saranno i profitti.

E la pubblicità PPC non è solo sui motori di ricerca. È su social media, siti web, app, directory e altro, rendendo questa abilità di marketing digitale un must assoluto.

12. Conoscere le modalità pubblicitarie a pagamento sui social media 

I social media non sono più semplici come una volta. Raggiungere il proprio mercato di riferimento richiede molto di più che creare una pagina aziendale, utilizzare gli hashtag giusti o pubblicare regolarmente contenuti divertenti e pertinenti.

Facebook Ads, ad esempio, fornisce marketer e agli inserzionisti uno strumento completo per creare e gestire annunci pubblicitari. Ma come facciamo a utilizzarlo in modo efficace? Senza una corretta comprensione di come funzionano gli annunci sui social media, potremmo rischiare di spendere più del necessario e non riuscire a raggiungere il pubblico giusto.

Apprendere e sviluppare competenze nell’offerta oCPM (Optimized Cost Per Mille), nella sperimentazione di annunci creativi, nel targeting granulare del pubblico personalizzato e negli strumenti di analisi dei dati dei social media come Facebook Insights.

13. Saper utilizzare Excel

Tutti sul proprio curriculum abbiamo ostentato, fieri, le nostre ottime capacità di utilizzo della suite Microsoft Office, specialmente Word. Ma ora con l’aumento dei dati e l’importanza dell’analisi di essi, è necessario essere esperti in Excel e capire come strutturare rapidamente i dati e creare tabelle e grafici dai quei preziosissimi numeri.

digital marketing

14. Fare branding nel digital marketing

Nel marketing digitale fare branding significa rendere noto chi siamo e cosa facciamo, costruendo la nostra identità e il nostro valore per farci conoscere e identificare dal nostro pubblico.

Ciò comporta che quando gli utenti si interfacciano con la nostra azienda sono in linea con i nostri valori e la nostra mission, abbracciando uno specifico status symbol. Questa è una delle competenze più importanti del digital marketing da acquisire necessariamente. 

15. Essere un content creator

Cosa significa essere un content creator? Stiamo parlando di una delle figure più ricercate nel digital marketing. Si occupa della creazione e della gestione di tutti i contenuti web inerenti al prodotto e al brand di un’azienda. Racconta e mostra l’anima di un marchio, di cosa si occupa, dei suoi progetti e degli obiettivi che vuole raggiungere sul mercato, rendendo attivamente partecipe il proprio pubblico.

Attraverso uno storytelling mirato ed emozionale, attira e coinvolge gli utenti rendendoli protagonisti della storia.

LEGGI ANCHE: Come iniziare una carriera nel Digital: guida dalla A alla Z

16. Conoscere come funziona il mobile marketing

Quasi la metà degli acquirenti B2B effettua ricerche su propri dispositivi mobile mentre si trova a lavoro, e il 51% dei consumatori ha scoperto una nuova azienda durante una ricerca sui propri smartphone.

La crescita del marketing mobile è in continua espansione e varie aziende, nonché diverse piattaforme, stanno studiando sempre più metodi innovativi per raggiungere e coinvolgere le persone tramite strumenti o network di connessione mobile. Lo scopo principale del mobile marketing è proprio quello di raggiungere i propri potenziali clienti nel posto dove trascorrono la maggior parte del tempo, ossia accanto allo smartphone.

17. Conoscere i processi di marketing automation

Con il termine marketing automation intendiamo tutti quei processi che permettono alle aziende di semplificare, automatizzare e misurare le attività di marketing e i flussi di lavoro. È importante sapere come impostare moduli, creare pagine di destinazione che incoraggeranno i visitatori del nostro sito a diventare clienti, trasformando un contatto in lead e aumentando le possibilità di generare una vendita.

Se conosciamo come valutare i visitatori del sito Web per determinare quanto siano importanti per un team di marketing o un team di vendita, saremo sicuramente un passo avanti rispetto a molti marketer.

18. Problem Solving: saper risolvere i problemi

Come un Mr Wolf 2.0 preso in prestito da quel capolavoro che è “Pulp Fiction”, una delle competenze da possedere nel digital marketing è la gestione del problem solving, ossia saper risolvere i problemi.

In cosa consiste? Abbiamo già visto come in una campagna di digital marketing sia palese la necessità di dover monitorare la propria strategia e doverla cambiare a seconda degli inconvenienti che si presentano. Un’ottima gestione del problem solving vuol dire identificare tali problematiche, analizzarle lucidamente, nonostante ansie e scadenze, e trovare la soluzione migliore per riportare la pace e la serenità fino al prossimo blackout.

19. Team working: saper lavorare in squadra

Se immaginate il mondo del digital marketing come un universo popolato da lupi solitari, vi sbagliate di grosso. Lavorare in un team è fondamentale e stimolante. Aumenta la creatività, facilita la comunicazione tra le parti e ci fa sentire come dei tasselli fondamentali per la riuscita di un magnifico puzzle. Senza i pezzi giusti non possiamo vedere l’opera completa.

20. L’importanza vitale della creatività (anche) nel digital marketing

Dulcis in fundo, come una gustosa ciliegina sulla torta, arriva il punto più importante delle competenze di digital marketing: la creatività.

Quante volte sentiamo nominare questa parola? Abusata, quasi snaturata, la creatività è difficile da definire, ma è quell’ingrediente speciale che ci permette di dar vita a tutto ciò che la nostra fantasia può immaginare. Tutti siamo esseri creativi, solo che a volte ce ne dimentichiamo. Se volete far parte di questo mondo, non abbandonate mai la vostra creatività!

Reels

Instagram Reels: pro e contro della nuova funzione

    • Reels è simile alle Instagram Stories, ma più utile per il remarketing.
    • Puoi pubblicare video usando fino a 30 hashstag e 2.200 caratteri.
    • Gli Insights sono ancora limitati, ma i Reels offrono più strumenti di condivisione.

 

Reels è uno dei nuovi formati per i contenuti Instagram, che ti consente di condividere video di 15 secondi (e ora fino a 30 secondi), in stile TikTok, nell’apposito feed della sezione Esplora. Si tratta di una delle tante strategie di Facebook, proprietario di Instagram e WhatsApp, per implementare piattaforme o strumenti che “mancano all’appello” tra i social e servizi di chat già in suo possesso.

Stavolta, Instagram vuole competere con TikTok, che è particolarmente popolare tra la Gen Z  (la generazione che va dai nati nel 1997 ai teenager di oggi) come piattaforma di condivisione video, e che già nell’ottobre 2019 aveva largamente superato i 500 milioni di iscritti, con una platea globale che, oggi, dall’Asia attraversa l’Europa e raggiunge gli Stati Uniti.

Lanciati per la prima volta in Brasile alla fine del 2019, gli Instagram Reels sono ora disponibili su iOS e Android in oltre 50 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Giappone. Molti creator stanno sperimentando Reels, pur mantenendo la loro presenza su TikTok.

Tra i marchi che hanno già aderito ci sono Sephora (cosmetici), Walmart (catena statunitense di vendita al dettaglio) e Beardbrand (toeletta da uomo).

Reels vs TikTok

LEGGI ANCHE: Arriva Instagram Reels (anche in Italia), per creare video multi-clip da 15 secondi

Reels e Tik Tok, differenze e similitudini

TikTok è nato in Cina nel 2016 col nome di Douyin. Inizialmente era stato commercializzato anche col nome di “Musical.ly” nel 2014, quando Alex Zhu e Luyu Yan lo crearono a scopo educativo. Musical.ly era destinato agli adolescenti e comprendeva musica, video, suoni e voci da doppiare. Includeva anche Live.ly, piattaforma per lo streaming video. Nel 2017 l’azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell’aggregatore di notizie Toutiao, acquistò Musical.ly unendola a Tik Tok, e mantenendo quest’ultimo come nome commerciale.

Facebook non è riuscito ad acquisire la piattaforma, e ha quindi puntato su qualcosa di simile, i Reels, che grazie all’integrazione con Instagram hanno portato molti dei contenuti del Tik Tok occidentale (Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda) su questa piattaforma. Spesso, nei Reels si nota il marchio di TikTok, proprio perché molti dei contenuti dell’app sono stati “travasati” in Reels.

Reels VS Instagram Stories

I Reels e le Instagram Stories sono simili per formato (verticale, 16:9), ma hanno caratteristiche molto diverse. Per creare un Reel, è sufficiente accedere alle Stories e scorrere in basso fino alla voce “Reels”.

Chi è abituato alla pagina “Per te” di TikTok, su Instagram troverà un “punto di atterraggio” nella parte superiore della scheda Esplora. Basta toccare il primo Reel in alto per accedere all’intero feed Reels.

Con questa nuova aggiunta, Instagram ora presenta cinque formati diversi per i contenuti: post, Stories, Live, IGTV e Reels. In merito a Reels, alcuni utenti segnalano una maggiore copertura e coinvolgimento, anche quando condividono gli stessi contenuti usando altri formati su Instagram.

Reels pro e contro

Ma come funzionano, nel dettaglio, i Reels? Vediamo insieme alcuni pro e contro.

I PRO di Instagram Reels

  • Reels offre diversi strumenti di modifica con effetti AR (realtà aumentata), controlli di velocità e l’opzione per allineare più clip e ottenere transizioni più nitide.
  • I Reels possono essere condivisi su Esplora e dalle Stories. Quando carichi un Reel, puoi anche pubblicarlo nel tuo feed. Tutti i Reel appariranno in una sezione dedicata del tuo profilo, come accade per IGTV. Inoltre, garantiscono maggiori strumenti di condivisione
  • Se includi un audio originale (suoni registrati nel video), l’audio verrà attribuito a te e altri utenti potranno utilizzarlo per creare nuovi Reels.
  • Chi vuole utilizzare Reels nella strategia di marketing deve tener presente che, in genere, le nuove funzioni danno la priorità ai contenuti che veicolano, e questo vale anche per Instagram Reels.
  • Come per i post, puoi usare fino a 30 hashstag, e 2.200 caratteri.
  • Si tratta di uno strumento ottimo per il remarketing, perché aiuta la creazione di segmenti di pubblico in target.

I CONTRO di Instagram Reels

  • Tuttavia, non è ancora possibile programmare i propri Reels.
  • A differenza di TikTok, su Reels i video, possono durare fino a 30 secondi.
  • Proprio come le Stories a cui siamo abituati, spariscono dopo 24 ore se non li inserisci nel tuo feed, mentre su TikTok restano visibili nei profili e nei suggerimenti.
  • Su TikTok gli utenti possono “duettare” tra loro e caricare i brani direttamente nell’app, mentre su Reels queste funzioni non sono supportate.
  • Non puoi aggiungere collegamenti esterni o link “swipe”.
  • Attualmente, le uniche statistiche che puoi vedere sono Views, Mi piace e Commenti. Gli Insights di TikTok risultano molto più completi per il profilo e i singoli post.

Controversie

La storia di Reels e TikTok non è priva di numerose controversie. Il 2 luglio 2020, il gruppo di hacktivisti Anonymous ha denunciato la pericolosità dell’app:

Cancellate TikTok in questo stesso momento e se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che non è nient’altro che un malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa“.

Tanto che numerosi divieti in Europa, India e Stati Uniti hanno iniziato a diffondersi, per culminare il 6 agosto, quando Trump ha firmato due ordini esecutivi che vietano le “transazioni” statunitensi con TikTok e WeChat alla sua società madre, ByteDance, come annunciato da AP News. Sempre nell’agosto 2020, Facebook ha presentato ufficialmente Reels.

Il 17 agosto 2020, inoltre, Oracle è entrata nella corsa per acquisire TikTok, mentre lo stesso TikTok ha annunciato, come apparso anche su Reuters, che intende avviare un’azione legale per contestare il divieto degli ordini esecutivi USA.

LEGGI ANCHE: TikTok presenta For Business, uno spazio in cui la creatività incontra la community

Reels è utile?

In sostanza, la nuova funzionalità di Instagram dovrebbe offrire un’alternativa a TikTok come, a suo tempo, avvenne per le Instagram Stories rispetto a Snapchat. Ma gli imprenditori continuano a chiedersi: “Vale la pena investire nei Reels per il piano di marketing? E in che misura?“.

Generalmente, quando una funzionalità è stata lanciata da poco offre maggiori prospettive di crescita, pur con tutte le limitazioni che Reels presenta ancora rispetto a TikTok. Inoltre, se hai un eCommerce e vuoi che gli utenti ti seguano in vario modo senza lasciare la piattaforma, concludendo l’acquisto prodotti, Reels potrebbe esserti utile per ampliare il potenziale pubblico. Anche molti influencer hanno già cominciato a usarlo con successo, quindi potrebbe entrare nella tua strategia in quest’ottica specifica.

Se sei in dubbio, l’unica soluzione è testarlo e confrontarlo con TikTok per individuare lo strumento migliore per te.

Mini è la parola chiave per i nuovi prodotti di Apple

  • Apple ha annunciato i suoi nuovi prodotti durante il suo evento iPhone 12.
  • C’era grande attesa e le novità non sono state solo nel formato. Ecco le principali.

 

Sono stati mesi molto impegnativi per Apple. Dopo il lancio di nuovi iPad e Watch, l’azienda ha presentato oggi la sua linea di iPhone 12, circa un mese più tardi del solito.

Ecco quindi tutto quello che Apple ha annunciato ieri.

HomePod Mini

Apple ha rivelato il tanto atteso HomePod mini che è una versione più piccola dell’HomePod. Davvero piccolo, alto solo 5 centimetri.

Secondo quanto illustrato, l’“audio computazionale” permette all’altoparlante di sintonizzarsi automaticamente su diversi tipi di musica per fornire prestazioni ottimali. Può riprodurre musica in stereo automaticamente (supponendo di acquistarne due) e, naturalmente, supporta anche Siri.

Costerà 99 dollari ed è disponibile nei colori bianco e grigio, con pre-ordini a partire dal 6 novembre e disponibilità a partire dal 16 novembre.

Nuovo iPhone 12

Oltre a cambiare la fotocamera, l’iPhone 12 rinfresca un po’ il design che era lo stesso più o meno dai tempi dell’iPhone X, allontanandosi dai bordi arrotondati e dal vetro che caratterizzavano i vecchi dispositivi per un nuovo design con bordi piatti – più simile all’iPad Pro e al nuovo iPad Air.

Il display fa un grande salto di qualità con un pannello OLED Super Retina XDR rispetto al vecchio LCD, e raddoppia sostanzialmente anche la risoluzione. Forse più interessante è il nuovo vetro “a scudo di ceramica” – sviluppato in collaborazione con Corning – che Apple sostiene essere il più grande salto di durata mai fatto su un iPhone.

I telefoni sono alimentati da un processore A14 Bionic, come nell’iPad Air, che secondo Apple è “il chip più veloce mai presente in uno smartphone”.

L’iPhone 12 è dotato di due fotocamere con lenti larghe e ultra larghe.

L’iPhone 12 partirà da 799 dollari ed è disponibile nei colori blu, verde, nero, bianco e rosso. Sarà pronto per il pre-ordine venerdì 16 ottobre, e diventerà disponibile il 23 ottobre.

L’iPhone 12 Mini

Mini è stata la parola chiave di ieri. Per la prima volta dall’iPhone 5S, Apple ha reso moderno un telefono di punta che può essere giustamente considerato “piccolo” per gli standard odierni.

Nonostante le dimensioni più piccole, mantiene essenzialmente le stesse specifiche dell’iPhone 12 – compreso il Super Retina Display.

L’iPhone 12 Mini partirà da 699 dollari con gli stessi colori dell’iPhone 12. I pre-ordini iniziano venerdì 6 novembre, e sarà disponibile a partire dal 13 dello stesso mese.

L’iPhone 12 Pro e Pro Max

L’iPhone 12 Pro e il Pro Max si basano sulle caratteristiche dei loro fratelli più economici. Sono dotati di un elegante telaio in acciaio inossidabile con una finitura più lucida rispetto al normale iPhone 12, e sono disponibili nei colori grafite, argento, oro e blu pacifico. Il 12 Pro passa da una diagonale di 5,8 pollici a 6,1 pollici, mentre il Pro Max passa da 6,5 a 6,7 pollici.

Saranno disponibili per il pre-ordine venerdì 16 ottobre, e saranno disponibili una settimana dopo, il 23 ottobre. Il prezzo parte da 999 e 1.099 dollari rispettivamente per il Pro e il Pro Max.

Il sistema di telecamere è la vera storia qui. La 12 Pro ha essenzialmente le stesse fotocamere del normale iPhone 12, più un teleobiettivo equivalente a 52 mm per i soggetti lontani. Un nuovo sensore LiDAR su entrambi i telefoni permette inoltre ai dispositivi di avere effetti di profondità e realtà aumentata più realistici grazie a stime accurate della distanza. Permette anche ritratti in modalità notturna e una veloce messa a fuoco automatica in condizioni di scarsa illuminazione.

Apple Pro RAW

Apple permetterà di catturare le foto in RAW mantenendo la piena elaborazione del chip A14.

Questo darà ai fotografi molta più di flessibilità e opportunità creative per la loro fotografia mobile.

Carbonio zero entro il 2030

Apple ha infine annunciato che prevede di avere un impatto netto di carbonio zero entro il 2030, un obiettivo aggressivo considerando la massiccia produzione di hardware dell’azienda. Apple afferma di essere riuscita a farlo utilizzando materiali riciclati di terre rare, materiali di migliore provenienza.

Nessun caricabatterie o EarPods nella scatola

Anche questa mossa punta all’impatto zero. Come preannunciato dall’evento per iPad del mese scorso, Apple non include più un caricabatterie nella scatola – e nemmeno gli EarPods. L’azienda afferma che i suoi cambiamenti cumulativi le consentiranno di risparmiare 2 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, con un impatto equivalente a quello di togliere 450.000 auto dalla strada ogni anno.

Il nuovo delivery della casa editrice Zanichelli consegna a casa perle di cultura italiana

  •  L’iniziativa di Zanichelli porta a casa di chi ha fame di cultura, gratuitamente e a domicilio.
  • Le cartoline delle etimologie di 21 parole per il lancio del nuovo vocabolario di lingua italiana Zingarelli 2021.

 

Il 2020 sarà ricordato per tante cose mai accadute prima, ma soprattutto per la capacità dell’essere umano di tirare fuori dal cilindro grandi idee. Forse ne avevamo un gran bisogno.

In un anno in cui le certezze non hanno più la stessa valenza del passato, c’è un’immenso potere strategico e culturale che si fa spazio.

Di conseguenza molti brand hanno dato forma a nuovi progetti per rimanere sulla cresta dell’onda e guadagnare nuove opportunità.

Come realizzare il lancio del nuovo vocabolario della lingua italiana Zingarelli 2021?

L’idea della casa editrice Zanichelli è stata quella di cavalcare l’ondata di delivery a cui il lockdown ci ha abituati ed utilizzarla per uno scopo culturale, ma anche etico.

Cibo per la mente Zanichelli

Il progetto Cibo per la mente di Zanichelli

Il progetto Cibo per la mente si propone di consegnare cultura a domicilio coinvolgendo sette città italiane, grazie all’ausilio di speciali postini Zanichelli.

Utilizza le dinamiche del food delivery per farne uno strumento di divulgazione della lingua italiana, attraverso le sue etimologie.

I postini Zanichelli consegneranno un milione di cartoline per raccontare 21 etimologie attraverso parole e illustrazioni del venezuelano Fernando Cobelo.

Fernando Cobelo ha curato anche le grafiche del dizionario in uscita il prossimo anno.

Zanichelli Ciboperlamente Zingarelli

Chi desidera ricevere a casa una cartolina potrà scegliere (tramite la piattaforma dedicata) tra diverse tipologie di menu-parole: tradizionale, per bambini, del giorno, d’autore, esotico, dello chef.

Zanichelli Cibo per la mente

Il servizio è totalmente gratuito e le cartoline raccontano le curiosità lessicali, che saranno anche uno dei focus del nuovo Zingarelli 2021, dove trovano spazio 400 parole che vantano etimologie particolarmente significative, indicate dal simbolo grafico di un alberello (alludendo alle radici della lingua). Insieme a queste deliziose etimologie Zanichelli offre 3 mesi di dizionari digitali gratis.

LEGGI ANCHE: Un Vocabolario gigante nelle piazze italiane

La fame di cultura

Cibo per la mente stimolerà a giocare con le parole, stuzzicando l’appetito di cultura dei lettori. Quando si conosce l’etimologia di una parola, la si usa nel modo più adeguato e si impara ad amarla.

I postini si muoveranno in bici a Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Cagliari, secondo un calendario settimanale già definito per distribuire quante più cartoline possibili. Inoltre i corrieri in bicicletta fanno capo ad agenzie che tutelano e garantiscono il loro lavoro.

Se non vivete in una di queste città, potrete riceverle direttamente per posta, ordinandole online dal menu preferito: l’ordine sarà recapitato in packaging realizzato con materiale riciclato da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi.

Il progetto è nato in tempo di lockdown, di consegne a domicilio e voglia di nuovi progetti” spiega il sito dell’iniziativa “Il nostro obiettivo è semplice: portare a casa di chi ha fame di cultura, gratuitamente e a domicilio, tantissime etimologie della lingua italiana sotto forma di cartoline illustrate”.

Le etimologie

In attesa del vocabolario della lingua italiana Zingarelli 2021, ecco alcune etimologie che potreste ricevere a casa.

L’etimologia della parola EGREGIO, per esempio, deriva dal latino ‘egregiu’= fuori dal gregge.

Tra i menù disponibili, troviamo quello dello Chef, ovvero “gli amanti dei sapori unici” con le parole più curiose, come la parola FORSE che a leggerne l’etimologia potremmo pensare di averne perso la vera accezione da decenni. Deriva infatti dal latino forsit, fors sit = “destino sia”.

forse Zanichelli etimologia

La parola NOSTALGIA, invece, rimane legata ancora alla sua etimologia, dal greco “dolore per il ritorno”.

Zanichelli

Digital Marketing per l’immobiliare: ecco cosa sta cambiando

  • Il campo immobiliare deve cambiare strategia se vuole comunicare davvero con i suoi clienti
  • Il marketing digitale è il modo migliore per far emergere le agenzie immobiliare da un mercato ormai saturo

Un paio di decenni fa, gli immobili erano considerati un investimento di lusso. Solo i più ricchi potevano permettersi di accaparrarsi proprietà e vari progetti abitativi a prezzi esorbitanti. Il processo di acquisto di una proprietà è stato sempre lungo e noioso. Chi cercava casa doveva raccogliere e firmare un flusso infinito di documenti e contemporaneamente affidarsi a un agente immobiliare che potesse aiutarlo a concludere un buon affare per la proprietà desiderata.

Tuttavia, questa tendenza è cambiata drasticamente. Gran parte degli acquirenti, prima di valutare l’acquisto di una casa, effettua ricerche online e trova conveniente controllare e selezionare virtualmente gli appartamenti prima di andare a vederli fisicamente.

I dati parlano chiaro. Il 92% degli acquirenti effettua una ricerca online per trovare la casa dei propri sogni. Inoltre, l’82% degli investitori del mercato immobiliare si fida degli agenti online e li ritiene fonti affidabili d’informazioni valide, e il 42% ha fatto ricorso a internet come primo mezzo di ricerca.

In che modo gli sviluppatori immobiliari possono utilizzare il digital marketing per il settore immobiliare e interagire con i consumatori?

digital marketing immobiliare

Digital marketing immobiliare

Il coinvolgimento diretto dei consumatori richiede alle agenzie immobiliari di riallineare le loro priorità passando dalla sola generazione di entrate alla creazione effettiva di valore per i loro consumatori. 

Comprendere il pubblico per personalizzare le strategie di marketing

Per creare contenuti che i clienti troveranno davvero preziosi, gli sviluppatori immobiliari devono sapere con chi stanno parlando e generare contenuti che i loro utenti troveranno effettivamente preziosi. Questo è un passaggio cruciale nella costruzione di una relazione reale con il pubblico.

Creare campagne specifiche per i dispositivi mobile

Gli agenti immobiliari dovrebbero produrre contenuti specificamente progettati per smartphone e i diversi dispositivi mobile se vogliono interagire con i prossimi consumatori che navigano in internet.

Ottimizzare i marchi per la ricerca vocale

La ricerca vocale ha vaste implicazioni per la SEO perché le parole chiave tradizionali non vengono utilizzate quando si parla in modo naturale. Ciò significa che le agenzie immobiliari devono trovare nuovi modi per diventare rilevabili attraverso i risultati della ricerca vocale per rimanere visibili sulle piattaforme digitali.

Utilizzare le campagne di chiamata di AdWords

L’aggiunta di estensioni di chiamata agli annunci può aumentare notevolmente le percentuali di clic e i tassi di conversione. Quando un utente seleziona l’opzione chiamata persa su un annuncio, viene effettuata una chiamata e poi interrotta immediatamente.

Successivamente, l’utente riceverà una chiamata automatica che gli dirà di rimanere in linea, mentre la sua chiamata è connessa all’attività. Nello stesso periodo, l’azienda riceverà anche una chiamata da Google. Una volta che sia l’utente che l’azienda sono impegnati nella chiamata, saranno collegati tra loro.

Incoraggiare una conversazione bidirezionale

Immobiliare e digital marketing vanno di pari passo. Il marketing digitale per il settore immobiliare consente agli sviluppatori non solo di parlare ai propri consumatori, ma anche di ascoltarli, ottenendo feedback. Questa opportunità per una conversazione bidirezionale è fondamentale per costruire il coinvolgimento dei consumatori.

Per essere in grado di avere una conversazione significativa, gli agenti immobiliari devono capire esattamente chi è il loro pubblico, i loro interessi e le loro preoccupazioni.

Digital Marketing: le tecniche da usare nel campo immobiliare

La creazione di una presenza online è la prima cosa da fare per chi sta muovendo i primi passi nel marketing digitale in campo immobiliare. Per stabilire una presenza potente, bisogna concentrarsi su 3 cose fondamentali:

  • costruire e definire il proprio marchio
  • acquisire clienti
  • coinvolgere i clienti

Per ottenere il massimo in tutti e tre i punti, possiamo avvalerci di queste tecniche del marketing digitale da applicare in ambito immobiliare. Una sorta di “how to” che le agenzie e gli agenti immobiliare devono avere bene a mente per aumentare e migliorare le vendite. Stiamo parlando di:

  • SEO marketing
  • SEO social media marketing
  • Google Ad
  • Content Marketing
  • Video Marketing
  • Gestione della reputazione online
  • Design User Experience

SEO Marketing

La SEO, ossia l’ottimizzazione per i motori di ricerca, è una strategia utilizzata per aumentare il traffico del sito web assicurando che esso possa essere facilmente trovato tramite i motori di ricerca.

L’obiettivo di un’agenzia immobiliare sarà quello di migliorare il posizionamento del proprio sito web, per farlo apparire in cima dell’elenco delle ricerche Google. Pertanto, una strategia SEO completa e ben pianificata può attirare il pubblico giusto.

Il 50% degli acquirenti di età compresa tra 37 e 51 anni ha trovato la propria casa online, se il proprio sito web è facilmente navigabile, consente ai visitatori di trovare ciò che stanno cercando senza troppi sforzi.

Creare un blog

Il blogging ha fatto molta strada dall’essere uno strumento online per la narrazione a un elemento essenziale del digital marketing. I blog sono una fonte di informazioni lunga, breve e creativa, e se c’è una cosa che Google ama, sono i dati preziosi. Google riconosce e classifica facilmente questi siti web grazie delle informazioni fornite, portandoli nella prima pagina dei risultati di ricerca.

Blog che forniscono informazioni dettagliate sulle prossime proprietà, suggerimenti sull’acquisto di case e guide sulle opzioni di investimento sono solo alcuni dei tanti argomenti che un blog immobiliare potrebbe trattare.

SEO Social Media Marketing

Il social media marketing è l’uso dei canali dei social media da parte dei brand per promuovere e pubblicizzare i propri prodotti e servizi, permettendo un contatto diretto col pubblico. È diventato parte integrante delle strategie di marketing per tutte le aziende e il settore immobiliare non può assolutamente essere un’eccezione.

Il 77% degli agenti immobiliari utilizza attivamente i social media per gli immobili. Utilizzano Facebook, LinkedIn, Instagram, YouTube, Twitter e Snapchat per interagire e connettersi con i loro clienti e potenziali clienti.

Perché le agenzie immobiliari devono provare il social media marketing?

I social media sono piattaforme ideali per connettere, coinvolgere e promuovere il proprio prodotto al pubblico di destinazione in base ai propri interessi, posizione e comportamento. Attraverso una piattaforma social, possiamo pubblicare contenuti che includono storie, immagini, video e anche inviare messaggi, rispondere ai commenti e fare pubblicità a un pubblico segmentato.

Pertanto, in questo processo, stiamo offrendo un’esperienza molto personalizzata e in tempo reale al pubblico mentre interagiamo con loro.

Tipi di social media marketing: organico vs pagato

Social media marketing organico o a pagamento? Questo è il dilemma. Dove sta la differenza?

  • Marketing organico: il marketing organico sui social media si riferisce alla condivisione di post e aggiornamenti gratuiti sulle pagine dei social media della nostra azienda. Includono post di testo, immagini e video, post con hashtag, post con link, elenchi di eventi e altro ancora.
  • Marketing a pagamento: si paga per fare pubblicità sui social media. Il social media marketing a pagamento include strategie con post sponsorizzati che hanno una maggiore visibilità rispetto a quelli gratuiti perché arrivano anche a utenti che non seguono la nostra pagina.

Quali sono i principali canali di social media?

È meglio scegliere due o tre canali e pubblicare contenuti accattivanti e di alta qualità in modo coerente piuttosto che essere ovunque. Tutti hanno il loro pubblico di destinazione specifico, le metriche e le prestazioni. Le principali piattaforme social da tener presente sono:

  • Facebook
  • Youtube
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Quora

Google Ad

Gli annunci della rete di ricerca di Google aiutano gli inserzionisti a risparmiare tempo e forniscono agli utenti i migliori annunci per la loro query di ricerca. Gli annunci di testo mirati sono indispensabili per una campagna pay-per-click (PPC) ad alte prestazioni. Quando un potenziale cliente cerca qualcosa, il nostro annuncio di testo viene visualizzato se è pertinente alla query di ricerca.

Annunci display di Google

Gli annunci display sono spesso costituiti da annunci di testo, immagini o video che incoraggiano l’utente a fare clic su una pagina di destinazione e ad agire (esempio: effettuare un acquisto).

La maggior parte delle campagne pubblicitarie display e online viene addebitata in base al costo per clic (CPC) o al costo per mille impressioni (CPM). Le campagne display possono avere diverse forme e dimensioni, e includono:

  • Banner pubblicitari
  • Annunci interstitial
  • Video ads

Quali sono gli obiettivi che possiamo ottenere?

  • Costruire la consapevolezza del marchio
  • Generazione di lead offrendo un lead magnet attraverso il quale gli utenti rilasciano una mail per essere ricontattati
  • Attirare utenti e clienti attraverso il retargeting
  • Coltivare i lead durante il processo di acquisto

La nostra strategia dipenderà dagli obiettivi che vogliamo ottenere.

Content Marketing

Content is the king

Una frase che fu formulata nel 1996 da Bill Gates e che tutti ormai conosciamo bene.

Il successo del content marketing richiede una pianificazione strategica. Ciò significa che gli agenti immobiliari devono pianificare cosa dire, come e dove dirlo. Ciò implica conoscere gli acquirenti e i canali in cui possiamo raggiungerli. Il contenuto funge da ottimo strumento per attrarre e aumentare la consapevolezza del marchio.

Due ottimi modi per iniziare sono i social media e i blog, come abbiamo visto. Quando investiamo tempo e denaro nel content marketing, ci concentriamo sul valore nel tentativo di attrarre potenziali clienti, coltivare lead e acquisire nuovi clienti.

Che cos’è il content marketing in campo immobiliare?

Il content marketing per il settore immobiliare non è per vendere case ma esperienze. È uno strumento prezioso per aumentare la consapevolezza del marchio e guidare i lead. Costruire una presenza sui social media come agente immobiliare qualificato può aiutare a guidare i referral e aiutare i potenziali clienti ad arrivare a noi.

Blog, social media, SEO sono alcuni dei modi comprovati per attirare un lettore e convertirlo in un acquirente.

Vantaggi del content marketing immobiliare

Il content marketing aiuta a ottenere ulteriore visibilità e costruire la consapevolezza del proprio marchio. Quali sono i suoi vantaggi:

  • Ci rende un punto di riferimento nel nostro ambito
  • Crea consapevolezza del prodotto
  • Il motore di ricerca ama i contenuti, quindi possiamo essere notati più facilmente
  • Incoraggia il coinvolgimento
  • Migliora la qualità dell’acquirente

marketing digitale immobiliare

Marketing Video

L’utilizzo sempre più assiduo degli smartphone ci permette, a volte anche in modo esagerato, di essere sempre online e sempre presenti. Siamo inondati di contenuti, attirati da immagini, parole e, ultimamente, video. Se un’immagine vale più di mille parole, i video ne valgono un milione. Ormai è diventato facilissimo condividere e visualizzare video tramite Facebook, Instagram e altri social. Ecco perché sempre più persone si stanno orientando verso il video marketing.

È uno dei modi migliori per ottenere contatti immobiliari di qualità superiore e generare più affari. Questo perché i potenziali acquirenti sono più facili da convincere e convertire a livello visivo. Quando vedono effettivamente una proprietà tramite contenuto visivo, hanno meno dubbi e domande. I video sono una chiave convincente per l’acquisto, o affitto, di un possibile immobile.

Cos’è il marketing video?

Le persone ricordano ciò che vedono e il settore immobiliare si basa sull’attrazione visiva. L’industria immobiliare implica fiducia e intuizione. Un video può essere un ottimo contenuto per renderci più empatici agli occhi dei clienti, aumentandone la fiducia.

Vantaggi del marketing video

Oltre a essere più coinvolgente, al video viene data la priorità anche da algoritmi digitali, come i canali social tra cui Facebook e Instagram e motori di ricerca come Google. Con il video marketing possiamo:

  • Iniziare una conversazione direttamente con i clienti
  • Fare in modo che i clienti ci conoscano personalmente
  • Aggiungere un tocco umano
  • Mostrare più dettagli

Gestione della reputazione online

Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli

Ma qui, caro Oscar Wilde, dobbiamo dissentire.

Il settore immobiliare è un’attività in cui l’immagine e la reputazione sono fondamentali. Per ottenere più clienti dobbiamo mantenere una reputazione online positiva.

Le recensioni online influenzano direttamente il modo in cui le persone si approcciano con un prodotto e un servizio. Tradurre le recensioni in vendite è importante nella maggior parte dei settori, ma è fondamentale nel settore immobiliare per due motivi principali:

  • Acquistare o vendere una casa è un affare enorme, finanziariamente e legalmente
  • Ottenere recensioni è un gioco di numeri

Le persone navigano in internet tutti i giorni per contattare agenzie immobiliare e cercare case. È fondamentale impegnarsi per aumentare la visibilità e mantenere intatta la reputazione della propria agenzia immobiliare.

Design User Experience

Quando creiamo il nostro sito web deve essere non solo funzionale e facile da consultare, ma deve anche dare un senso di fiducia che soddisfi gli utenti e li incoraggi ad affidarsi a noi per venire incontro alle loro esigenze immobiliari.

Se la nostra presenza online è inesistente, o quasi, stiamo perdendo tantissime opportunità di essere contattati. Ecco alcuni motivi per cui ogni azienda immobiliare dovrebbe sviluppare un sito web:

  • Promuovere il nostro servizio
  • Rendere accessibile la nostra attività 24 ore su 24, 7 giorni su 7
  • Creare fiducia tra i clienti
  • Creare un’esperienza mobile user friendly

marketing digitale immobiliare

Perché il digital marketing può funzionare nel campo immobiliare

Il digital marketing per il settore immobiliare è molto conveniente perché permette di raggiungere il pubblico di destinazione creando un impatto duraturo.

Sono tantissime le persone che cercano case online, le statistiche mostrano che il 92% degli utenti trova la casa dei propri sogni dalle ricerche online. A chi non è mai capitato di cercare casa su Google, almeno per dare una sbirciatina?

Metodi di marketing immobiliare: tradizionale vs digitale

Da quando esiste il marketing digitale, ne abbiamo sentite di tutti i colori sulla sua efficacia. Spesso assistiamo a dibattiti infiniti su quale sia il modo migliore di fare marketing in un determinato campo, se continuare con quello tradizionale o se voltare completamente pagina e affidarsi a tecniche digitali. La risposta, alla fine, è sempre la stessa: non esiste un metodo migliore.

Anche nel campo immobiliare è fondamentale fare un confronto pratico per capire le caratteristiche dell’uno e dell’altro, cogliere dove siano le differenze, i punti deboli e quelli di forza. Dopotutto è una questione di esigenze, di obiettivi ma soprattutto del pubblico di riferimento.

Metodi tradizionali di marketing immobiliare

  • È un mezzo tradizionale per trasmettere il messaggio forte e chiaro con metodi, ovviamente, tradizionali.
  • Fanno affidamento sulle tecniche di vendita che dipendono pesantemente dalle famigerate quattro P del marketing: prodotto, prezzo, luogo e promozione.
  • Le forme tradizionali di marketing, come i cartelloni pubblicitari, la radio e la carta stampata possono essere molto efficaci, ma anche incredibilmente costose.
  • È difficile determinare quante persone hanno visto e letto un annuncio stampato o sentito un annuncio radiofonico.

Metodi di marketing immobiliare digitale

  • Il pubblico può interagire in diretta con noi sui canali social.
  • Le piattaforme di marketing digitale, come i social media, l’ottimizzazione dei motori di ricerca e l’email marketing sono efficaci e meno costose.
  • Il marketing digitale consente alle agenzie immobiliari di raggiungere gruppi di persone mirati, con un messaggio specifico.
  • Con il marketing digitale, possiamo misurare i dati e le volte in cui le persone hanno visitato il nostro sito web e quante volte qualcuno è stato convertito in lead sul sito.
  • Come abbiamo già detto, le statistiche mostrano che il 92% delle persone trova la casa dei propri sogni su internet.

Il marketing digitale è inesorabilmente un passo avanti, ma vediamo i vantaggi che può apportare nel campo del mercato immobiliare.

I vantaggi del digital marketing nel campo immobiliare

In che modo il marketing digitale gioverà al mercato immobiliare? Oltre ad aumentare la visibilità delle agenzie e degli addetti del settore, il marketing digitale consente agli agenti immobiliari di stare al passo coi tempi in un mercato saturo. Ma vediamo come nel dettaglio.

Essere i primi nei motori di ricerca

Nell’era digitale, la maggior parte delle persone si affida principalmente ai motori di ricerca per ottenere informazioni e notizie su qualsiasi cosa. Il 44% di chi è alla ricerca di una casa controlla prima su internet che tipo d’abitazione è disponibile e se conforme con le proprie esigenze. Dopodiché fissa un eventuale appuntamento per accertarsi dal vivo sulle condizioni della casa.

Risultati misurabili

Attraverso l’analisi dei dati e altri strumenti di metrica online, è più facile stabilire l’efficacia della propria campagna di marketing digitale. Possiamo ottenere informazioni dettagliate su come i clienti utilizzano il tuo nostro sito web o rispondono alla pubblicità.

Personalizzazione

Collegando il database dei clienti al nostro sito web, ogni volta che qualcuno visita il sito, possiamo creare e mostrare delle offerte mirate, fatte ad hoc per ogni cliente. Più prenotano una proprietà, più possiamo perfezionare il profilo cliente e commercializzare in modo efficace per loro e con loro.

Chattare con i follower

Gli acquirenti di case chiamano gli agenti immobiliari molto meno rispetto a prima per richiedere info su una possibile proprietà da acquistare. La maggior parte, soprattutto i Millennial e la Gen Z, sono tutti online, e navigano, cercano e ottengono le informazioni richieste su internet, tra social media e siti web.

Dare sfogo alla creatività

Il web incoraggia gli utenti a pensare fuori dagli schemi e possiamo utilizzare una varietà di funzioni per interagire con il nostro pubblico. Ad esempio, potremmo sfruttare la funzione Chiedimi qualcosa di Instagram Stories per ottenere un feedback dai clienti sulle sfide che stanno affrontando.

33 idee per migliorare la propria strategia di digital marketing

Abbiamo raccolto 33 idee in prestito dal marketing digitale per affinare le proprie skills e migliorare le campagne marketing nel campo immobiliare.

1. Il potere dei social media

Un modo per entrare in contatto con i clienti e creare una relazione con il proprio pubblico è quello di assicurarsi una presenza attiva sui social media. Queste piattaforme ci permettono di interagire condividendo attraverso contenuti mirati, i propri servizi.

LEGGI ANCHE: Come trovare o mettere una casa in affitto su Facebook

2. Aggiungere la condivisione social alle pagine dell’agenzia immobiliare

È probabile che gli acquirenti siano desiderosi di condividere le loro foto della casa con amici e familiari, quindi possiamo permettere l’invio di mail e la condivisione aggiungendo gli appositi pulsanti social.

3. Tenere d’occhio la concorrenza

Cosa stanno facendo gli altri agenti immobiliari nella nostra zona? Come sono i loro siti web? Quanto sono attivi sui social media? Prendiamo nota di ciò che stanno facendo i nostri competitors, evitando i loro errori e lasciandoci ispirare dai loro punti di forza.

4. Siamo facilmente reperibili

Non dimenticare mai di inserire tutte le tue informazioni di contatto in ogni pagina del sito web.

5. Creare un biglietto da visita

Distribuiamo i nostri biglietti da visita per farci conoscere ovunque.

6. Utilizzare immagini locali

Non stiamo vendendo solo una casa, ma un’intera città o un’area specifica. Mostriamo il meglio che la zona ha da offrire, con bellissime foto di alta qualità dei monumenti della città locale e dei maggiori punti d’attrazione.

7. Creare un’offerta di contenuto irresistibile per acquisire lead

Possiamo offrire degli ebook gratuiti su argomenti immobiliari in cambio di un indirizzo email. Questo è un ottimo modo per acquisire contatti.

8. Fotografie eccellenti

Il successo nel settore immobiliare si basa in gran parte su foto accattivanti. Foto poco professionali, con scarsa luce non sono impattanti. È assolutamente necessario avere foto adatte a rappresentare gli immobili proposti. Un’idea potrebbe essere quella di assumere un fotografo professionista o, se disponiamo di attrezzature adatte e buon occhio, possiamo provare a farle da soli.

marketing digitale immobiliare

9. Creare un tour virtuale

Il tempo dei clienti è prezioso e vogliono capire, sin dal primo momento, il più possibile sulla proprietà a cui sono interessati prima di visitarla di persona. I tour virtuali sono un ottimo modo per fornire un’anteprima completa e accurata della proprietà per i potenziali acquirenti.

LEGGI ANCHE: Realtà Virtuale: questa startup vuole un team di agenti immobiliari 4.0

10. Sponsorizzazione locale

Possiamo sponsorizzare feste locali, squadre sportive o eventi scolastici, iscrivendoci come sponsor locali. Questo ci permetterà di raggiungere più persone ed essere visibili in tanti modi diversi.

11. Creare video

Video brevi, di alta qualità possono aiutarci a far conoscere il nostro marchio e dare un tocco di personalità.

12. Bacheche su Pinterest

Le bacheche di Pinterest sono un ottimo modo per fornire immagini e informazioni per elenchi specifici. Possiamo creare una bacheca Pinterest per una singola proprietà che, oltre alle foto della casa, evidenzierà anche i principali vantaggi della zona.

13. Rendere ottimizzato il nostro sito per i dispositivi mobili

Un recente studio ha dimostrato che l’80% degli utenti internet utilizza i propri dispositivi mobili per navigare in rete. È fondamentale che il nostro sito web sia ottimizzato per i dispositivi mobile.

14. Creare una newsletter

L’email marketing è una delle migliori strategie per costruire relazioni con i clienti. Raccogliamo le email dal nostro sito web, dai contatti locali o in qualsiasi altro modo. Inviamo direttamente ai nostri abbonati delle mail con ciò che stanno cercando, come avvisi sulle nuove case sul mercato.

15. Creiamo la nostra pagina Google My Business

La configurazione di un account Google My Business consente agli utenti di trovarci facilmente su Google e Google Maps.

16. Trasformiamo il nostro brand in un marchio di nicchia

Un’idea interessante è quella di diventare un brand di nicchia. Possiamo essere l’agente immobiliare di riferimento per proprietari di cani, famiglie con bambini, persone divorziate, qualunque cosa. Farsi un nome per quanto riguarda una specifica esigenza di nicchia può renderci inconfondibili.

17. Usiamo la narrazione emotiva

Utilizzare lo storytelling emotivo. Le persone amano le storie.

18. Ospitare un webinar

Ospitare un webinar può essere un ottimo modo per attirare l’attenzione sulla nostra attività. I webinar possono anche essere riproposti come video di YouTube, possono servire come preziosi contenuti video che, successivamente, potranno essere riconsultati sul proprio sito web.

19. Campagne Ad social

Con la portata organica in calo su molti social network, gli annunci a pagamento sono spesso il modo più efficace per mettersi in contatto con i clienti.

20. Utilizzare la pubblicità tradizionale

La pubblicità tradizionale non è diventata inutile, soprattutto quando abbiamo un pubblico mirato, ma possiamo integrarla con quella digitale.

21. Essere una voce nelle riviste locali

Quando si tratta di immobili, è importante concentrarsi sul laser locale. Essere una voce in riviste o giornali locali è un ottimo modo per spargere far conoscere il proprio marchio.
Mostriamo le nostre conoscenze, parliamo di come l’aumento dei prezzi delle case sul mercato mostra che la città stia vivendo un buon momento, oppure elenchiamo i motivi per cui la nostra area regionale sta diventando più popolare.

22. Ospitare seminari gratuiti per acquirenti

Mettere sé stesso e le proprie conoscenze a disposizione della comunità ospitando mini seminari. Il marketing oggi è tutto incentrato sull’inbound e non si applica solo online.

Gli utenti vogliono conoscere ciò che abbiamo in serbo per loro, in primis, gratuitamente prima di investire tempo e denaro nel nostro brand.

23. Pubblicizzare il nostro marchio

Un ottimo modo per diffondere il nostro nome è quello di utilizzare gadget e omaggi che le persone amano, come penne con il nostro logo.

24. Collaborare con attività commerciali locali

Lo sviluppo di relazioni con altre aziende locali sarà fondamentale per farci conoscere e apprezzare sempre di più.

25. Avvalersi di recensioni positive

Le recensioni sono segnali di fiducia. Quando un acquirente ci rilascia un buon feed, possiamo riportare la sua esperienza strategicamente sul nostro sito web, condividendola, di tanto in tanto, sui social network.

26. Crea un fantastico sito web

Un sito web ci permette di essere presenti virtualmente e creare una forte presenza online. Dobbiamo consentire agli utenti di accedere facilmente a tutte le informazioni su di noi e i nostri servizi.

Assicuriamoci che agli annunci che pubblichiamo siano allegate foto professionali, aggiungiamo tour virtuali e un facile accesso a Google Maps e Google Earth. Mettiamo in risalto i posti più importanti della zona, quelli di svago e i servizi, come una stazione o la fermata dell’autobus.

27. Progettiamo un sito user friendly

Consultare un sito internet deve essere un piacere, non incubo, indipendentemente dal device che andremo a utilizzare. Progettiamo un sito user friendly per evitare fughe repentine.

28. Key word riferite al locale

Assicuriamoci di includere alcune parole chiave orientate al locale per assicurarci che i contenuti vengano trovati dagli acquirenti che cercano su Google online le case nella nostra zona d’interesse.

29. App di pianificazione condivisa

Per fissare e tenere sotto controllo tutti gli appuntamenti, possiamo utilizzare un’app di pianificazione che condivideremo con i clienti, al fine di ottimizzare la visita di ogni proprietà.

30. Dare un pacchetto di assistenza locale dopo un contratto

La relazione con un cliente non finisce subito dopo la chiusura del contratto. Vogliamo che ricordino il nostro nome in modo che, si spera, condivideranno le informazioni con amici, familiari e conoscenti che potrebbero prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi nella nostra area d’interesse.

Possiamo inviare un pacchetto di assistenza locale ai clienti dopo la chiusura, con biglietti per cinema o teatro, buoni regalo per ristoranti, o altri servizi aggiuntivi.

31. Restare in contatto con i clienti

Rimanere in contatto con gli acquirenti per costruire un buon rapporto duraturo. Inviare biglietti di auguri, per esempio, è un modo per rimanere impressi nella loro mente.

Così quando qualche amico avrà bisogno di aiuto nella ricerca di un nuovo appartamento, sapranno da chi mandarlo.

32. Creare un sistema di riferimento

Fornisci incentivi ai clienti passati per indirizzarti a futuri acquirenti.

33. Sfrutta il monitoraggio delle chiamate

Il settore immobiliare è uno di quei campi che deve assolutamente utilizzare il monitoraggio delle chiamate nelle proprie campagne di ricerca a pagamento. La maggior parte delle persone usa il telefono per cercare un agente immobiliare o per fissare un appuntamento per visitare una casa. Se queste chiamate si verificano perché qualcuno ha visto il nostro annuncio PPC, dobbiamo essere in grado di monitorare quali annunci e parole chiave stanno guidando quelle chiamate.