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  • Che cos’è la scala di Allport e perché ha a che fare con gli hater online

    Scopriamo quali sono i predittori psicologici di chi diffonde commenti d’odio ed una scala per valutare le discriminazioni

    18 Ottobre 2020

    • La scala di Allport definisce pregiudizi e discriminazioni utilizzando 5 livelli.
    • Uno studio recente ha trovato un livello elevato di invidia tra le persone che scrivono commenti d’odio (gli haters).
    • In termini di discriminazioni e pregiudizi siamo più tolleranti con la comunicazione politica rispetto al Marketing.
      Recenti studi hanno cercato di definire i predittori psicologici degli haters. Chi sono? Quali sono le caratteristiche personali che li contraddistinguono? Sorokowski, Kowal e altri ricercatori hanno pubblicato di recente il loro studio che analizza commenti negativi online nei confronti di atleti polacchi durante le Olimpiadi invernali in Corea del Sud nel 2018. Dall’indagine psicologica svolta su 94 utenti, analizzando i livelli di narcisismo, psicopatia, frustrazione, machiavellismo e invidia, è emerso che i livelli di invidia più alti erano marginalmente significativi. Questo risultato fornisce una importante indicazione: le persone che si impegnano in comportamenti d’odio online sono caratterizzate da alti livelli psicopatici, non hanno però alti livelli di tratti comunemente associati a comportamenti distruttivi. Già nel 1954 lo psicologo cognitivista Gordon Allport identificò varie sfumature e sfaccettature di pregiudizi e discriminazioni. Fu allora che creò la scala di Allport.

    Un metro di misura per i pregiudizi: la scala di Allport

    Prima di approfondire le teorie di Allport è necessario definire il pregiudizio: “ciò che è familiare è preferito”. Ciò che è estraneo è considerato come qualcosa di inferiore, meno qualitativo. Per esempio il pregiudizio etnico è fondato su generalizzazioni ed è inflessibile, perché ignora volutamente le reali caratteristiche dei singoli individui. Allport ha identificato 5 livelli per valutare il grado di discriminazione e pregiudizio.

    1. Le rappresentazioni negative degli haters

    Maldicenza, l’uso di stereotipi, la ridicolizzazione, il discredito e i discorsi d’odio sono caratteristiche di questo primo livello. Queste rappresentazioni negative sono create da un gruppo (ingroup) verso un altro gruppo (outgroup) giudicato “diverso”. La propaganda politica sovranista spesso utilizza questi mezzi pericolosi per influenzare le persone. Anche al di fuori dal mondo politico sono diffusi gli stigma sociali. Di recente Pantone ha lanciato il colore “red period” per superare i stereotipi legati alle mestruazioni. L’azienda leader nel campionario dei colori vuole “incoraggiare le persone che hanno le mestruazioni a sentirsi orgogliose di ciò che sono”. https://www.facebook.com/PantoneColor/posts/10158659342472629

    2. Evitamento ed emarginazione: nascono i pregiudizi

    Il secondo livello consolida il primo, gli stereotipi diventano pregiudizi. Il disprezzo e lo stigma sociale incentivano l’evitamento e l’emarginazione. Il gruppo interno (ingroup) tende ad evitare il contatto con i “diversi” dell’altro gruppo, eliminando persino il contatto visivo. Questo comporta l’emarginazione e l’isolamento di chi non fa parte del gruppo interno. Purtroppo non mancano gli esempi anche in questo livello: la costruzione di muri ed il sequestro della nave Sea Watch, per citarne due.
    Muro messicano
    Il muro in Messico costruito dagli Stati Uniti.
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    3. Censura e discriminazione

    Le parole e gli atteggiamenti si trasformano in subordinazioni costanti e divieti: ai gruppi esterni è limitato o negato l’accesso alle opportunità che la comunità offre, a partire dall’istruzione per arrivare fino alla sanità pubblica. Quando i diversi provano a far valere le loro ragioni, saranno ignorati o ostacolati. LEGGI ANCHEBlack Lives Matter, brand e pubblicità: chi è pronto a cambiare (e chi no)

    4. Violenza fisica ed aggressioni

    L’estremismo era già iniziato nei livelli precedenti, in questo livello sfocia in violenze ed aggressioni fisiche. Pestaggi, agguati, stupri o danni alle proprietà delle persone del gruppo esterno.

    5. Eliminazione fisica

    La storia ci ha insegnato che purtroppo sono stati vari i periodi di sterminio, di genocidio, ma al giorno d’oggi dimentichiamo velocemente. Dimentichiamo che questi fatti non devono più ripetersi, dimentichiamo che dobbiamo togliere il potere a chi non fa della pace il suo obiettivo primario, a chi non rispetta le etnie, i generi, le religioni e tutti gli orientamenti sessuali. La storia si ripete e anche nel 2020 non mancano i crimini di matrice discriminatoria.

    Marketing vs. comunicazione politica: due pesi, due misure

    Annamaria Testa individua una differenza importante nella percezione della comunicazione. Alle aziende si chiede correttezza e rispetto nella loro comunicazione pubblicitaria, discriminazioni e pregiudizi non devono intercorrere neanche per errore involontario. Siamo invece molto più tolleranti con la comunicazione politica:
    “…che un politico pratichi costantemente i discorsi d’odio, o arrivi a incoraggiare implicitamente perfino l’aggressione fisica, sembra meno grave. Fa meno impressione, suscita meno scandalo e viene considerato solo (solo??) come un brutto espediente retorico per catturare consenso. Una sgradevole conseguenza della necessità di farsi sentire e di mantenersi visibili sui social network. Insomma: è come se da consumatori, e nei confronti delle aziende, si potesse oggi essere molto più attenti alla correttezza che da cittadini, e nei confronti della politica. È un paradosso sul quale varrebbe la pena di riflettere, ma sul serio.” (Annamaria Testa)
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    Haters gonna hate

    Per evitare gli ultimi livelli della scala Allport è importante quindi non sottovalutare i fatti, anche se appartenenti al primo livello. Ovviamente non è sottinteso che un episodio del primo livello andrà necessariamente a concludersi nel quinto livello. Tuttavia è necessario essere coscienti dei pregiudizi in corso, per non passare con il tempo ad un livello superiore. Curare una comunicazione corretta e contrastare comportamenti e comunicazioni ostili e discriminatori aiuta ad evitare una pericolosa escalation.