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  • 5 esempi di tecnologie che ci aiutano a combattere sprechi e cambiamento climatico

    App e innovazioni possono anche ispirarci a salvare il mondo

    25 Gennaio 2019

    Climate change. A cosa hai pensato leggendo queste due parole? Al rapporto dell’IPCC sugli impatti del riscaldamento globale di 1,5°C? Alla posizione personale di Donald Trump sull’argomento? Alle stagioni, che non sono più quelle di una volta? Tra dibattiti e polemiche, c’è spazio anche per l’azione, per lo studio e l’applicazione di soluzioni a breve e lungo termine per incrinare quel solidissimo muro che è l’abitudine a una condotta deleteria per la salvezza del mondo. Un fine altisonante e ambizioso, che diventa più facile da affrontare se scomposto in obiettivi specifici e soluzioni pratiche a breve e lungo termine. Ne proponiamo qui cinque, studiate da altrettante società. Il trait d’union di queste realtà è la tecnologia, impiegata per ispirare comportamenti virtuosi tanto alle persone quanto alle aziende, in un’ottica di condivisione ed equilibrio.

    Trasporti: Whim

    app per la mobilità whim a helsinky Una rivoluzione nel mondo dei trasporti andrebbe a toccare molti altri ambiti, tra cui la socialità e l’ecologia. Come spesso accade, i maggiori freni sono le abitudini radicate e la difficoltà ad avviare iniziative su larga scala senza avere la certezza di un riscontro immediato. MaaS Global, vincitrice del premio European Startup Prize for Mobility 2018, affronta questi temi con Whim. Questa app offre alle persone l’accesso a una grande varietà di opzioni di trasporto, eliminando al contempo la necessità della proprietà di una automobile. L’app riunisce tutte le opzioni di mobilità offerte da una città: mezzi pubblici, taxi, auto, biciclette e altri mezzi, dando la possibilità di pagare direttamente da smartphone un prezzo fisso oppure variabile a seconda del consumo. L’app è operativa a Helsinky, Birmingham (UK) e Anversa (BE), e sta per sbarcare a Singapore. L’obiettivo di rendere ogni viaggio il più semplice possibile e farsi promotore del concetto di Mobilità come Servizio (MaaS), è il vero cuore di questo progetto che, al di là delle difficoltà di organizzare tutte le forze in gioco (fornitori e fruitori di servizi), dovrebbe essere seguito per il suo focus sull’esperienza utente. Integrare tutte le opzioni di trasporto presenti in un’area in un sistema user-friendly, significa contrastare la pigrizia, il capriccio che spinge molti al volante della propria automobile senza considerare le alternative.

    Food: OLIO

    olio: app per la condivisione del cibo Il sistema alimentare causa circa il 20-30% delle emissioni di gas serra e circa un terzo degli alimenti è sprecato: ridurne quest’ultimo dato potrebbe essere un modo efficace per combattere il cambiamento climatico. I fondatori di OLIO hanno colto l’occasione per affrontare questo problema, lanciando un social network che collega persone e negozi alla ricerca di cibo in eccedenzaOLIO è dunque un’app per scambiare alimenti, collegando le persone con i loro vicini, i negozi e i caffè locali, in modo che il cibo in eccedenza possa essere condiviso e non gettato via. OLIO sta così affrontando la piaga dello spreco di cibo nel mondo combinando la tecnologia mobile con il potere della sharing economy. Pret a Manger, Sainsbury, Tesco e Unilever e altre aziende del settore alimentare sono coinvolte nel progetto per accelerarne la crescita.

    Energia: SeAB Energy

    container e impianto di digestione anaerobica di seab energy Il cibo può “dare energia” in molti modi. Lo dimostra, SeAB Energy società con base nel Regno Unito che opera nel settore delle energie rinnovabili e dell’energia dai rifiuti. I suoi prodotti di punta sono Muckbuster e Flexibuster, due sistemi da installare nei container che trasformano i rifiuti organici producendo energia verde rinnovabile sotto forma di biogas, attraverso la degradazione batterica di materiali organici in condizioni anaerobiche. Questa tecnologia è scalabile ed è particolarmente utile nelle aree urbane dove la gestione dei rifiuti è più complessa, soprattutto per supermercati e piccole e medie imprese, che possono produrre tra 500 e 3000 chilogrammi di rifiuti organici al giorno. Il principio della digestione anaerobica utilizzato dai prodotti SeAB Energy, consente di ridurre i costi operativi, produrre energia pulita trattenendo le emissioni di metano e restituire nutrienti al suolo.

    Industria: BioCarbon Engineering

    drone biocarbon engineering pronto al decollo
    Credits: www.irrawaddy.com
    La deforestazione industriale è responsabile della distruzione delle foreste in tutto il mondo e provoca effetti dirompenti sui loro ecosistemi, tra cui una riduzione della biodiversità, un aumento dell’erosione del suolo e il aumento della concentrazione di gas serra, per citarne alcuni. Piantare un albero richiede molto più tempo rispetto a tagliarne uno, ed è un processo relativamente lento e costoso. BioCarbon Engineering risponde con un progetto di “riforestazione industriale” offrendo “analisi integrate e soluzioni di impianto per progetti di restauro di ecosistemi su larga scala” per assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera. L’idea è quella di rivoluzionare il processo di semina utilizzando droni per ispezionare terreni degradati e piantare velocemente baccelli biodegradabili contenenti semi germogliati e un gel per nutrirli. Ogni progetto di ripristino non è indiscriminato, ma pianificato su regioni pronte a sopportare le nuove piante creando un ecosistema equilibrato. Il CEO Lauren Fletcher, ex ingegnere della NASA, afferma che BioCarbon Engineering sarà in grado di piantare un miliardo di alberi all’anno.

    Consumi domestici: Eddo.drop

    eddo.drop, per fare la doccia senza sprechi Dall’ampia scala alle piccole azioni. Sul fronte dello spreco delle risorse idriche è recentemente salito alla ribalta Eddo.drop, tra le vincitrici del Climate Change Innovator Award assesgnato a CES 2019, l’evento internazionale dedicato alle più innovative tecnologie per il consumo. Eddo.drop, progettato dalla startup francese Smart Embed, è un dispositivo consente di controllare e limitare la durata della doccia. Una volta installato tra miscelatore e tubo, ogni utente può controllare la sua doccia utilizzando l’applicazione mobile o i comandi vocali. Sarà dunque possibile per ogni membro della famiglia configurare il tempo di lavaggio più adatto alle proprie esigenze ma anche, ad esempio, interrompere il flusso dell’acqua con un semplice gesto della mano per insaponarsi senza sprechi, o consultare le statistiche dei consumi. Eddo.drop sarà commercializzato nell’estate 2019 con un prezzo di lancio intorno ai 200 euro.