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viaggi nel 2021

Travel Industry: cosa aspettarci dai viaggi nel 2021

La crisi sanitaria internazionale ha colpito pesantemente il settore turistico, facendo registrare perdite milionarie nelle economia nazionali di molti paesi europei ed extra europei. 

Probabilmente il settore turistico è stato tra i più colpiti dalla pandemia di coronavirus trascinando con sé la chiusura di ristoranti, piccoli negozi (e non solo), bar, club e molti purtroppo senza la possibilità di ripartire. Senza dimenticare le gallerie d’arte, i musei, gli zoo ed i monumenti in genere.  Molte attività si sono evolute per evitare le chiusure: alcuni musei hanno organizzato tour virtuali e i ristoranti hanno adottato diverse forme di delivery, ma non si è trattato di certo di un cambiamento semplice e soprattutto senza perdite economiche. 

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Si spera che nel 2021, con l’arrivo dei vaccini, la situazione dell’industria del turismo possa migliorare, ma ciò che è certo è che non torneremo a viaggiare liberamente come eravamo soliti fare. 

Se è vero che sarà l’anno della rinascita e della ripartenza, lo è altrettanto il fatto che siamo ancora molto lontani dalla fine dell’emergenza sanitaria internazionale. In questo 2021 saranno ancora numerosi purtroppo, i cambiamenti e i momenti difficili per molti settori.

viaggiare con il coronavirus

I viaggi nel 2021 tra paure e cambiamenti 

Se fino a pochissimi mesi fa visitare città affollate e luoghi traboccanti di gente erano le caratteristiche ideali di un viaggio divertente e indimenticabile, oggi e nei viaggi di prossimi mesi, saranno situazioni che causeranno paura ed ansia ai primi viaggiatori del mondo post-covid. 

I viaggiatori saranno più consapevoli dell’importanza del distanziamento sociale e del rispetto dei protocolli di sicurezza e per questi motivi saranno preferite mete meno affollate, fuori dai classici circuiti turistici in favore di luoghi più remoti e di esperienze più individuali come: percorsi in bicicletta, tour di birdwatching o altre attività all’aria aperta e immerse nella natura. 

Nuovi viaggi di gruppo e scomparsa delle tradizionali mete turistiche

I viaggi di gruppo sono stati per anni delle leve molto importanti per tutta l’industria turistica. Una buona occasione per conoscere nuove persone, scoprire posti nuovi, vivere esperienze indimenticabili e perché no, risparmiare sui costi del viaggio. 

La pandemia, che ha notevolmente modificato l’intero settore turistico, non ha di certo risparmiato i viaggi di gruppo, che non torneranno ad essere gli stessi ancora per molto tempo. I tour operator potrebbero notevolmente modificare le condizioni di viaggio in gruppo, riservandoli solo a conoscenti, a gruppi di persone con rapporti regolari e parenti. 

Senza alcun dubbio, nasceranno nuove mete turistiche con la conseguente scomparsa di altre. Le destinazioni cambieranno e la scelta potrebbe essere basata non solo sul prezzo, ma essere pesantemente influenzata dagli standard igienici adottati, dall’obbligatorietà dell’uso delle mascherine o meno, della qualità dei trasporti pubblici e dalle misure adottate nei mesi scorsi per il contenimento delle diverse ondate pandemiche.

La sicurezza dei viaggiatori sarà il fulcro e l’elemento determinante nella scelta delle destinazioni dei primi viaggiatori del mondo post Covid. Evitare le folle, scegliere destinazioni sicure e adottare comportamenti precauzionali saranno certamente i tre elementi indispensabili dei prossimi mesi o anni.

L’incertezza di viaggi e la diffusione di notizie contraddittorie (a volte false) spingeranno i viaggiatori ad affidarsi  a veri esperti, nella pianificazione degli spostamenti. Per questi motivi, molti tour operator offriranno la possibilità di consultare una persona in grado di illustrare le diverse normative sanitarie da rispettare durante il viaggio e che possa offrire un supporto logistico nel caso di contaminazione in paesi europei o extra-europei. 

viaggi nel 2021

Il fascino delle vacanze alternative

Il fascino delle vacanze alternative è aumentato esponenzialmente dall’inizio della pandemia. Con il susseguirsi delle notizie disastrose provenienti da ogni angolo del mondo, le persone sembrano essere diventate più sensibili rispetto all’impatto ambientale delle loro vacanze e la tendenza influirà anche sui viaggi nel 2021.

Questo interesse sta pian piano alimentando la voglia di viaggi con esperienze del tutto nuove, molto lontane dall’idea classica di vacanza che ci ha accompagnato sino ad oggi. 

Oltre ad i viaggi sostenibili, di gran moda diventeranno i viaggi rigenerativi, che spinge il turismo a compiere un ulteriore passo in avanti. Infatti, se le vacanze sostenibili puntano a  un impatto negativo molto basso compensando le emissioni inevitabili, il turismo rigenerativo punta al miglioramento delle condizioni sociali o ambientali del paese ospitante. 

Tutto ciò è possibile contribuendo attivamente al territorio attraverso donazioni, realizzazione di progetti e il sostegno a cause di grande rilevanza del territorio. 

viaggi nel 2021

2021: l’anno dei viaggi responsabili 

Il 2021 sarà l’anno dei viaggi responsabili, l’anno degli spostamenti per lavoro e per necessità. Se da un lato i principali attori del settore (come le compagnie aeree, le compagnie ferroviarie, gli hotel ed i servizi di noleggio auto) adotteranno nuove misure di contenimento del contagio, obbligando i viaggiatori a certificare le proprie condizioni di salute, dall’altro dovranno riconquistare la fiducia dei viaggiatori e dimostrare che è possibile tornare a viaggiare senza troppe preoccupazioni. 

Altro nodo di fondamentale importanza saranno le precauzioni sanitarie. Le aziende chiederanno con maggiore rigore ai propri dipendenti, in linea con le misure governative, le quarantene prima e dopo i viaggi (con un tracciamento dettagliato di ogni spostamento), l’uso rigoroso delle mascherine e di effettuare i tamponi con maggiore frequenza. 

Tra le novità dei viaggi nel 2021 è prevista anche una maggiore sostenibilità ambientale dei viaggi aziendali. La pioniera in questa direzione è stata Microsoft con l’acquisto di carburante ecosostenibile per i voli dei propri dipendenti, un ulteriore incentivo per il rilancio dei viaggi aziendali in chiave green.

Il rispetto dei protocolli per la sicurezza della salute e la sostenibilità ambientale saranno inevitabilmente i due pilastri dell’industria turistica dei prossimi anni.  Saranno anche le chiavi che permetteranno al turismo una ripresa graduale.

I viaggiatori non hanno perso la speranza di esplorare il mondo e sono molti quelli che non vedono l’ora di prenotare e partire appena possibile per la prossima avventura, magari all’aria aperta e lontano dei luoghi affollati.

Senza dimenticare la fiducia, che ancora è viva nei cuori dei viaggiatori e che sarà l’elemento alla base del rilancio dell’intero settore turistico.

 

automotive trends

Da Stellantis all’acquisto online: tutti i trend automotive per il 2021

  • Secondo un rapporto di Cox Automotive , circa due acquirenti su tre hanno maggiori probabilità di acquistare prodotti completamente online
  • L’intelligenza artificiale sta già abilitando metodi di viaggio intelligenti attraverso auto a guida autonoma

 

È proprio il caso di dire che il nuovo anno automobilistico nasce sotto una buona…”Stellantis”.

Il nuovo brand rappresenta l’unione tra due partner che condividono la stessa mentalità. Due realtà che si alleano per costruire qualcosa di unico”. Con queste parole John Elkann, presidente Exor e Fca, ha commentato il via libera dell’assemblea della holding della famiglia Agnelli alla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot e dunque alla nascita del nuovo gruppo denominato Stellantis.

automotive stellantis logo

Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità”, ha sottolineato Elkann, “proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici. La fusione proposta con Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio.  Due realtà che si alleano per costruire qualcosa di unico”.

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Il Marketing dell’automotive sta cambiando

Sebbene le vendite di automobili siano diminuite all’inizio di quest’anno a causa della pandemia, la domanda è di nuovo in ripresa. In effetti, alcuni consumatori che in precedenza facevano affidamento sul ride-sharing e sul trasporto pubblico stanno pianificando di acquistare un’auto quest’anno, secondo un sondaggio CarGurus , e altri non vedono l’ora di acquistare un nuovo veicolo mentre l’attività economica continua a salire. L’industria automobilistica deve essere pronta a raggiungere questi nuovi clienti.

Molti marchi stavano già spostando le loro tattiche per servire più clienti online, ma le restrizioni COVID-19 richiedevano una svolta decisiva. Nuovi dati stanno facendo luce su come e perché ciò è accaduto e cosa devono fare i dirigenti senior al riguardo. Treasure Data ha collaborato con Winterberry Group e Ansira per raccogliere informazioni da oltre 30 professionisti del marketing del settore automobilistico per avere un’idea di ciò che verrà dopo.

Quattro fattori chiave per il futuro del marketing automobilitisco

1. Con la pandemia, l’automotive si sta adeguando al digitale

Quando gli acquirenti di auto non erano in grado di visitare gli showroom, il tradizionale modello di Marketing della concessionaria si è rotto. Sempre più persone hanno iniziato ad acquistare auto online e sono alla ricerca di nuovi modi per visualizzare in anteprima i propri acquisti. Anche prima, circa l’88% dei potenziali acquirenti di auto ha ricercato le proprie opzioni online prima di entrare in una concessionaria, secondo DealerWebb Services , e il 60% degli acquirenti ha trascorso sei o più mesi nella ricerca, con un massimo di 24 punti di contatto di marketing lungo il percorso.

Le case automobilistiche intelligenti stanno ruotando rapidamente con i loro annunci e stanno trovando modi unici per raggiungere questo potenziale pubblico. Anche ancora, l’industria è in ritardo. Le aziende automobilistiche sono abituate ad acquistare annunci TV e spot di trasmissione in prima serata, ma il pubblico che guarda la televisione in diretta continua a spostarsi verso i servizi di streaming. Questo è solo aumentato durante la pandemia.

Oltre a ciò, il vero impatto degli annunci televisivi è difficile da monitorare, poiché più persone fanno multitasking e controllano i loro telefoni, disattivano l’audio degli annunci pubblicitari o si allontanano dallo schermo durante le pause. Per rimanere competitive, le aziende automobilistiche dovranno adottare tattiche di marketing digitale, dove possono monitorare più da vicino come la spesa pubblicitaria influenza le decisioni di acquisto.

2. Gli acquirenti richiedono un approccio diverso

Secondo un rapporto di Cox Automotive , circa due acquirenti su tre hanno maggiori probabilità di acquistare prodotti completamente online oggi, secondo un rapporto di Cox Automotive , e sono alla ricerca di un’esperienza ricca di contenuti. Nel viaggio di acquisto dell’auto, le persone vogliono vedere tutte le opzioni disponibili e testare le variabili da soli piuttosto che sedersi in una concessionaria e discutere i dettagli nelle trattative faccia a faccia.

Le aziende automobilistiche vincenti saranno quelle che offrono numeri di inventario in tempo reale, opzioni di personalizzazione e dettagli sui prezzi sfumati. Invece di seguire un faticoso piano di implementazione di tre o cinque anni per i touchpoint digitali, i dirigenti devono cambiare marcia nell’immediato. I più veloci lo faranno meglio a lungo termine. È diventato ovvio che queste nuove strategie di marketing non saranno temporanee e richiederanno un’area di competenza completamente separata che si concentra sui dati.

3. I dati e gli strumenti in silos non funzioneranno

Le imprese automobilistiche sono abituate a lavorare in silos, con marketing, vendite, servizi e finanziamenti incentrati sulle proprie specialità.

Nel mondo digitale, questo ostacola la comunicazione incrociata sui clienti e sui dati rilevanti che potrebbero portare a vendite, come risposte alla pubblicità, visualizzazioni di siti Web, visite in concessionaria, cronologia dei servizi e informazioni sui precedenti acquirenti. Sebbene alcuni leader automobilistici abbiano iniziato a collegare i loro sistemi, c’è ancora un divario tra produttori e concessionari, nonché dipartimenti all’interno di ciascuno. Non esiste un vero framework end-to-end per monitorare le campagne di marketing, dare la priorità ai probabili acquirenti, personalizzare i messaggi o garantire che i team di vendita e assistenza dispongano di informazioni complete sui clienti

Quando le case automobilistiche combinano i loro dati per comprendere gli acquirenti, diventano più strategiche e aumentano i loro tassi di conversione. Con i flussi di dati connessi, i dirigenti possono selezionare gli acquirenti qualificati e tenere traccia dei passaggi precisi nel percorso del cliente. Possono anche creare campagne di marketing per raggiungere i clienti al momento giusto con messaggi personalizzati per la manutenzione dell’auto, test drive, riduzioni di prezzo e offerte di permuta dei veicoli. In poche parole, il nuovo focus sui dati riguarda la creazione di un’esperienza acquirente senza interruzioni.

4. Le case automobilistiche hanno bisogno di una solida base di dati

Per combinare questi approcci a silos ai dati, le aziende automobilistiche devono esaminare i loro strumenti tecnologici di marketing e reinventare del tutto il viaggio dell’acquirente nel mondo digitale. La parte difficile, ovviamente, è che gli attuali sistemi di gestione dei concessionari non sono sempre ben collegati. Allo stesso tempo, non è plausibile immaginare che le aziende inizino da zero con sistemi completamente nuovi.

Invece, possono fare un inventario dei loro dati attuali e utilizzare uno strumento come una piattaforma dati dei clienti (CDP) per colmare il divario e riunire le informazioni. Con i dati unificati, i professionisti del marketing automobilistico possono tracciare un particolare cliente o un gruppo di potenziali acquirenti in base ai loro interessi e bisogni. Ad esempio, se desiderano raggiungere gli acquirenti di autocarri di età compresa tra 30 e 50 anni che hanno un contratto di locazione in scadenza, possono creare un elenco segmentato e inviare messaggi personalizzati che abbiano senso e colpire nel momento ideale.

Quando Subaru ha effettuato la transizione, ad esempio, il team è stato in grado di combinare i dati da più touchpoint, inclusi social media, pubblicità, e-mail, la loro app mobile, spettacoli di auto di persona, test drive, visite in concessionaria e record di servizio. Sono stati in grado di personalizzare la messaggistica, migliorare il rendimento degli annunci, aumentare le vendite e aumentare in modo significativo le percentuali di chiusura della concessionaria.

Ora è il momento di prepararsi per l’impatto imminente sull’industria automobilistica e trovare nuovi modi per andare avanti. Il digitale è il “grande campo di battaglia ora“, come ha affermato uno dei leader del settore, e “tutti stanno combattendo per quel cliente digitale“. Chi è in grado di raccogliere dati e interpretarli correttamente avrà un’idea migliore di chi è nel mercato di un veicolo e di come offrire loro un’esperienza di acquisto fluida. Ecco dove sta il futuro.

Con l’accelerata digitalizzazione l’automotive è in evoluzione

automotive driving

L’industria automobilistica sta ora adottando tecnologie come Intelligenza Artificiale e Big Data, che sono in circolazione da un po’ di tempo. Tecnologie più recenti come Internet of Things (IoT) e Blockchain stanno trovando numerose applicazioni anche nel settore automobilistico.

Veicolo autonomo basato su IA

I veicoli autonomi basati sull’intelligenza artificiale  sono i primi nel settore dell’automotive, L’intelligenza artificiale sta già abilitando metodi di viaggio intelligenti attraverso auto a guida autonoma. Queste auto non richiedono conducenti e si affidano a sensori e software per la navigazione e il controllo.

I veicoli autonomi  mirano a ridurre la necessità di conducenti umani e semplificare il trasporto quotidiano. Gli studi riflettono che oggi ci sono circa 1.400 auto a guida autonoma sulle strade degli Stati Uniti. Anche se attualmente non è un numero elevato, è una cifra in costante aumento.

Grandi attori come Tesla, Google, Uber stanno spingendo fortemente i limiti delle auto autonome, rendendole più affidabili. Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha temporaneamente frenato il miglioramento del settore. Con l’industria dei veicoli autonomi stimata in un valore di 556 milioni di dollari entro il 2026, è probabile che gli investimenti continueranno ad arrivare, soprattutto se verranno esplorate ulteriori applicazioni.

Marketing e negoziazione digitale: elementi clou dell’automotive

La visione “futuristica” della vendita di veicoli automobilistici online si è affermata durante la pandemia. Anche se la visita di persona ai negozi dei concessionari e la guida di prova era uno step immancabile nell’acquisto di un’auto, i protocolli di blocco che limitavano gli spostamenti hanno spostato le preferenze sul mezzo online. Una significativa percentuale di persone ha apprezzato particolarmente questo cambiamento. Gli acquirenti di veicoli sono in grado di confrontare diversi modelli di auto e scegliere secondo le proprie reali esigenze, senza farsi condizionare dai suggerimenti del rivenditore. I concessionari moderni stanno quindi cercando di normalizzare l’acquisto di auto online offrendo nuove soluzioni: tour virtuali per garantire il checkout,  opzioni finanziarie online e politiche di restituzione, anche se c’è da considerare che l’81% degli acquirenti, al momento, non approva l’acquisto online di auto nuove o usate. Questo trend è però destinato a cambiare nel 2021.

automotive cars

Elettrificazione

L’aumento del tasso di combustibili fossili e il danno all’ambiente causato dal loro utilizzo ha cambiato le prospettive dell’industria automobilistica verso i veicoli elettrici (EV). Le automobili contribuiscono al 15% delle emissioni di carbonio, il che esaurisce le preziose riserve di combustibili fossili e causa potenziali danni ambientali irreversibili.

Le auto elettriche, d’altra parte, stanno affrontando le nuove sfide sfruttando un livello più elevato di efficienza energetica e un ridotto consumo di carburante. Nell’agosto 2020, c’erano oltre 1,6 milioni di veicoli elettrici sulle strade degli Stati Uniti, che è esponenzialmente superiore ai previsti 1,4 milioni entro il 2024. Tuttavia, per una maggiore adozione e accettazione da parte delle persone, i veicoli elettrici devono trovare soluzioni ai prezzi mediamente più elevati, alla scarsa durata della batteri e, alla mancanza di infrastrutture di ricarica adeguate.

Blockchain nell’automotive

La Blockchain ha la capacità di trasformare i processi di un’organizzazione. Ciò include la condivisione dei dati del veicolo in rete e soluzioni di mobilità condivise come ride-hailing, trasporto urbano e consegne. La blockchain viene utilizzata nel processo di verifica per migliorare l’efficienza nella catena di approvvigionamento e nei lavori di back-office. Può anche essere utilizzata nella gestione e negli incentivi per migliorare le informazioni sui veicoli e i dati di utilizzo in tutto il settore. Anche in questo caso, si prevede che l’adozione della blockchain nel settore automobilistico aumenterà nel prossimo anno.

Stampa 3D

Un’esigenza che non si è modificata con l’adozione delle nuove tecnologie è quella di far fronte alla richiesta di nuovi veicoli e pezzi di ricambio. Anche la “sete” di veicoli più nuovi e con prestazioni migliori, così come la necessità di ottimizzare la produzione e razionalizzare le catene di approvvigionamento e la logistica, è in aumento. Una tecnologia che sta contribuendo ad affrontare queste sfide è la stampa 3D. La tecnologia di stampa 3D  viene infatti esplorata in tutte le aree della produzione automobilistica. A parte il suo ampio uso per la prototipazione rapida, la tecnologia viene utilizzata anche per produrre utensili e parti terminali.

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L’importanza di mappare il percorso del cliente

Un interessante studio di ACA Research ha cercato di mappare con precisione il customer journey di chi sta per acquistare un’auto , dalla ricerca iniziale all’acquisto finale.  I ricercatori hanno scoperto che questo “viaggio” può durare dalle 5 alle 12 settimane e che si sviluppa più o meno in questo modo:

  • Nella fase iniziale, il consumatore utilizza le ricerche online per creare un elenco di veicoli e marchi che lo interessano (solitamente questo avviene da 1 a 3 mesi prima dell’acquisto);
  • viene quindi effettuata una selezione molto più ristretta, arrivando a una short-list (in media, 4/7 settimane prima dell’acquisto), spesso basata su opinioni e recensioni ;
  • successivamente, i potenziali acquirenti effettua il test drive (2/4 settimane prima dell’acquisto);
  • il consumatore arriva alla sua scelta finale.

Si tratta di un lungo viaggio del cliente che coinvolge diversi canali. Una buona campagna di marketing, quindi, non può ignorare tutto questo. Si tratta di trovarsi al posto giusto, al momento giusto e, soprattutto, sul canale giusto. Ciò sottolinea l’importanza fondamentale della raccolta e dell’analisi dei dati, nonché il ruolo di una prospettiva omnicanale. Attraverso questi touchpoint, l’automotive farà un concreto passo in avanti nel futuro.

Il potere del video personalizzato

Video personalizzati che si adattano all’utente, anche in tempo reale; sono interattivi e costruiti in base alle caratteristiche della persona a cui si rivolgono. L’efficacia di questo tipo di comunicazione è praticamente impareggiabile. Ma vale la pena tenerne conto: secondo una ricerca per Google di Millward Brown Digital , circa il 70% delle persone visualizza i video su YouTube nelle prime fasi del processo di acquisto dell’auto . Non è una sorpresa, poiché tenere conto delle nostre esperienze individuali sembra molto naturale.

Il pubblico di Jeep® Compass e Renegade 4xe Plug-In Hybrid ama le avventure ed è attento all’ecosistema digitale.

Oggi è possibile sfruttare le potenzialità del video abbinandolo alla personalizzazione . Non attraverso una comunicazione uno-a-molti (per quanto bella ed efficace), ma una comunicazione uno-a-uno su misura per il cliente che si ha di fronte. Non è un caso che Forbes definisca i video personalizzati come ” la svolta di marketing definitiva di cui i marchi hanno bisogno “.

spot 100 anni tim

100 anni di innovazione in Italia, il musical di TIM sulle note di Mina

  • Il nuovo spot istituzionale di TIM è un mini musical che parla dell’Italia, della sua storia e di un brand che di questa storia ha fatto parte
  • Lo spot è stato trasmesso da tutte le emittenti televisive in versione integrale di 3 minuti e 49 secondi e con un taglio a 60 secondi prima e dopo il messaggio del Presidente della Repubblica

 

Un mini musical di quasi 4 minuti che ripercorre la storia del nostro Paese, dipingendola con leggerezza e poesia. Sono i cento anni di innovazione e continua evoluzione nelle telecomunicazioni in Italia, raccontati dalla emozionante voce di Mina, sulle note dell brano ‘This is me’ del musical ‘The Greatest Showman’ – Golden Globe 2018 come miglior canzone originale e candidata all’Oscar nello stesso anno.

spot istituzionale TIM

TIM: la storia di un’idea

Questa è la storia di un’idea” recita l’incipit del brano che fa da colonna sonora al nuovo spot istituzionale TIM.

Il video, intitolato ‘Questa è TIM’, racconta la centralità del Gruppo nello sviluppo tecnologico e sociale del Paese e rivolge uno sguardo alle sfide del futuro: dall’IoT al Cloud, fino ai Data Center e all’Intelligenza Artificiale.

Lo spot, diretto da Luca Josi, Direttore Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment di TIM, insieme a Luca Tommassini, che ne ha curato anche la coreografia, sottolinea il ruolo di TIM come abilitatore della connessione per rendere possibile la comunicazione, da sempre fondamentale nell’evoluzione dell’uomo, dei costumi e della società.

Tutti gli elementi delle scene rimandano al mondo della tecnologia e della connettività e della loro evoluzione: dai cavi in rame, ai telefoni a disco, alle cabine telefoniche, alle centrali, ai telefoni cellulari, agli smartphone, alla fibra ottica e al 5G.

La storia delle comunicazioni in Italia: una innovazione lunga 100 anni

Un lungo percorso, che parte dagli anni ’20 con lo skyline di Torino, città in cui ha avuto inizio il percorso dell’innovazione di TIM, con le figure fondamentali dei tecnici nei laboratori e nelle centrali e delle centraliniste che permisero le prime conversazioni telefoniche.

Il viaggio continua ripercorrendo le epoche attraverso scene iconiche dei musical che hanno segnato l’immaginario collettivo: gli anni ’50 con ‘Singing in the rain’ e ‘Pane, amore e …’ con Sophia Loren e Vittorio De Sica.

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Gli anni ’60 con ‘Grease’, ‘Dirty Dancing’ e ‘Sweet Charity’ di Bob Fosse, proseguendo fino agli anni ’70 con i musical ‘Chorus Line’ e ‘Hair’, in cui i protagonisti danzano intorno ad una cabina telefonica. Arriviamo poi negli anni ’80, passando a ‘Fame’, con la citazione della famosa scena dei ballerini, che rappresentano i tecnici di TIM.

Il video continua con citazioni di ‘Flashdance’ e arriva al presente con le più moderne coreografie. Lo spot si conclude con una danza collettiva di tutta la popolazione TIM in un paesaggio immaginario rappresentato da monumenti e architetture iconiche del nostro Paese.

Atmosfere realistiche e di fantasia, scenografie ricercate con effetti di scena innovativi, costumi raffinati e curati nei minimi dettagli, visual effect cinematografici rendono questo spot originale e unico nel suo genere.

spot TIM musical Mina

Lo spot, in programma fino al 6 gennaio, è stato trasmesso da tutte le emittenti televisive in versione integrale di 3 minuti e 49 secondi e con un taglio a 60 secondi prima e dopo il messaggio del Presidente della Repubblica. Sono previsti anche passaggi in radio del brano completo di Mina e una campagna stampa, digital, e digital OOH con impianti iconici e di grande impatto a Roma e Milano.

Una produzione capace di emozionare, che parla dell’Italia, della sua storia e di un brand che di questa storia ha fatto parte, negli ultimi 100 anni, e che ha fatto volare milioni di “Ciao” e di “Come stai”.

Come un cuore che non si ferma mai. Come un cuore che batte per noi.

catalogo ikea

L’anno di IKEA, fatto di sostenibilità e digitale per un presente migliore

  • La sostenibilità non è più un optional per i brand e IKEA lo ha voluto dimostrare con un gesto importante quest’anno, dando l’addio al suo tradizionale catalogo cartaceo
  • Ma anche gli oggetti e l’arredamento costituiscono un patrimonio da non disperdere e le scelte dell’azienda vanno sempre di più in questa direzione

 

È l’anno della sostenibilità. Il 2020 che volge al termine ci dà una certezza: i brand  promettono di essere più sostenibili, dal food, al fashion, passando dall’automotive, fino ad arrivare al design. Un esempio su tutti è quello del colosso svedese dell’arredamento, con il claim “diamo una seconda vita ai mobili IKEA usati”. 

Infatti, il furniture brand, fino al 6 dicembre ha attuato il Green Friday: riportando i mobili precedentemente acquistati, ad esempio una libreria BILLY che non serviva più, o un tavolo NORDVIKEN, che ormai era diventato troppo piccolo per la famiglia, si aveva una valutazione economica mentre all’oggetto era garantita una seconda vita. Per tutti i soci, c’era la supervalutazione del 50%, dunque una forte convenienza.

Stando più tempo in casa vi siete resi conto di dover liberare un po’ di spazio? Il #BuyBackFriday vi aspetta dal 27 novembre al 6 dicembre. E se siete Soci IKEA Family potete ricevere una supervalutazione del 50% e riportare i vostri mobili usati IKEA fino al 28 febbraio 2021. Insieme rendiamo il Black Friday più sostenibile. #SiamoFattiPerCambiare

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I nuovi trend per i consumatori

L’idea ha tenuto conto del periodo particolare: vari studi e ricerche avevano già fatto intendere che gli acquisti per il Black Friday 2020 sarebbero stati molto diversi, sia in qualità e sia soprattutto in quantità, rispetto a quelli degli ultimi anni.

D’altronde, oggi non ti dispiacerebbe buttare via gli oggetti usati? Magari vorresti ripararli, riutilizzarli o riciclarli, ma non sempre hai il tempo o semplicemente non sai come fare.

IKEA pensa a un’economia circolare, che significa ridurre al minimo gli scarti e rigenerare le risorse attraverso il noleggio, la restituzione e il riacquisto dei mobili, aiutando i clienti a riparare, riutilizzare e riciclare la la mobilia obsoleta, o a rivenderla per darle una seconda vita.

D'altronde, oggi a chi non dispiace buttare via gli oggetti usati?

Come è emerso da una ricerca di TrustPilot, incentrata sul comportamento d’acquisto dei consumatori, in occasione del Black Friday e del Cyber Monday, circa il 21% del campione, (su 1600 intervistati), avrebbe acquistato come ha fatto di solito, mentre il 20% sarebbe stato assente, infine il  15% del campione aveva espresso l’intenzione di spendere meno del solito, mentre soltanto il 9,8% aveva avuto tra le previsioni quella di spendere maggiormente.

C’è un dato che più di tutti contribuisce a mettere in evidenza un senso di incertezza provato dai consumatori: in un momento in cui ogni forma di pianificazione sembra essere inutile, il 35% degli intervistati aveva risposto di  non sapere se avrebbe sfruttato o meno le offerte dei due eventi.

Alle possibilità di risparmio, i più  desideravano coniugare più attenzione verso l’ambiente e la categoria home avrebbe ricoperto una buona fetta degli acquisti prefestivi. Trascorrendo più tempo in casa ci si potrebbe essere accorti, del resto, di dover liberare un po’ di spazio, come recita il post dedicato all’IKEA Green Day sulla pagina Facebook.

La sostenibilità di IKEA

Credits: Ogilvy, Stati Uniti per IKEA.

L’estetica green di IKEA

Le festività potrebbero essere sempre un po’ più verdi e IKEA vuole rendere più facile quest’anno così anomalo. Invece di concentrarsi su vendite e promozioni durante il Black Friday, ha scelto e di attirare l’attenzione sulle sue iniziative sostenibili.

Nell’estetica distintiva e di marca delle Guide di assemblaggio IKEA, il rivenditore ha lanciato una serie di nuove “Guide verdi”, ciascuna con un prodotto sostenibile collegato a una delle sue varie iniziative di sostenibilità. Le guide includono la messa in evidenza di sedute sostenibili con sedie in legno rinnovabile e plastica riciclata, l’importanza di risparmiare energia con luci natalizie a LED e come i consumatori possono ridurre i loro rifiuti di legno, attraverso contenitori di stoccaggio riutilizzabili.

Queste illustrazioni sono state mostrate in forma aggregata su tutti i canali di proprietà di IKEA, nonché presentate da influencer, attraverso una campagna social ADV.

Ikea: luci nel presente e nel futuro

Una sfida ambiziosa, quella di Ikea: permettere a più di 1 miliardo di persone di vivere una vita quotidiana migliore rispettando i limiti del pianeta.

Ad esempio, tutto l’assortimento di prodotti per l’illuminazione di IKEA ora è a LED ad alta efficienza energetica e tutto il cotone che utilizzano nei prodotti proviene da fonti più sostenibili. C’è un forte investimento nell’energia , per produrre, entro il 2021, una quantità di energia rinnovabile pari a quella consumata. Ma non abbiamo ancora finito; abbiamo appena cominciato… si legge sul loro sito web.

L’obiettivo è quello di  diventare un business circolare e avere un impatto positivo sul clima: per questo Ikea si è ripromessa di utilizzare più materiali ecosostenibili e riciclati, di eliminare gli scarti delle nostre attività e di cambiare il modo in cui vengono progettati i prodotti e i servizi offerti alla clientela. Questo permetterà di prolungare la vita dell’oggettistica e dei mobili così da considerarli risorse per il presente e per il futuro.

Addio al catalogo IKEA, tra consumi online e sostenibilità

IKEA dopo 70 anni abbandona anche il catalogo cartaceo, lo manda in pensione per lasciare spazio solo al digitale. Dal 1° gennaio 2021 il catalogo di carta dei prodotti dell’azienda svedese non verrà più prodotto. Per informarsi, restano il sito e la nuova App.

«Cambiare pagina è stato di fatto un processo naturale da quando l’utilizzo dei media e i comportamenti dei clienti sono cambiati» – afferma Konrad Grüss, Amministratore Delegato di Inter Ikea Systems B.V. – «e per raggiungere e interagire con la maggioranza delle persone, continueremo a fornire ispirazione con le nostre soluzioni per l’arredamento della casa in modi nuovi».

Con alle spalle una storia straordinaria, il primo catalogo Ikea realizzato e curato di persona dal fondatore Ingvar Kamprad aveva in copertina la poltrona Mk con imbottitura in pelle, uno dei primi successi dell’azienda svedese. Con la sparizione del catalogo si chiude anche un’era di consumi basata sul contatto fisico con il prodotto già a partire dallo sfogliare le pagine del catalogo in famiglia per decidere l’acquisto. Il pubblico di riferimento di Ikea è principalmente formato da giovani famiglie e coppie che arredano la prima casa, ed il trend per gli under 30 è ormai focalizzato sugli acquisti online.

Quella dell’IKEA Green Friday, insomma, non è stata certo un’iniziativa isolata o solo simbolica. Dopo la tempesta che nel 2018 sradicò ettari ed ettari di alberi tra Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, IKEA ha provato a recuperare parte di quel legno e lo ha utilizzato per la realizzazione di un’edizione speciale delle librerie BILLY: con ogni acquisto i clienti potevano partecipare a delle campagne per il rimboschimento della zona. “#EffettoVAIA” era il titolo della campagna di comunicazione collegata:

 

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Un post condiviso da IKEA Italia (@ikeaitalia)

IKEA ha posizionato, infatti, alcune delle stesse BILLY in edizione limitata nei parchi romani fino all’8 novembre 2020; le ha riempite di libri sui temi di ecologia, sostenibilità, economia circolare, cambiamento climatico e invitato chiunque vi si imbattesse a condividere sui social foto, Storie, post con l’hashtag dedicato nell’intento di sensibilizzare il largo pubblico.

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La casetta su ruote: lo smart working mobile e sostenibile

kea e la casa del futuro dopo il coronavirus

È arrivata la casetta Ikea sulle ruote, pensata per i nomadi digitali: per cambiare stile di vita, per fare smart working in modo sostenibile e per viaggiare lavorando.

Le tiny house sono quelle case piccole piccole, di massimo 30 metri quadrati. Affascinano sempre di più e nell’ultimo lustro sono diventate parecchio popolari tra coloro che cercano una vita semplice e piena, spesso nomade. Ora è arrivata anche la versione firmata Ikea, una mini-dimora mobile.

La caettta Ikea sulle ruote ha una superficie di 17,37 metri quadri. È stat pensata dall’azienda svedese di arredamento per il suo “Tiny Home Project”, caratterizzato da un’edilizia sostenibile che rispetti l’ambiente.

Ikea, insieme alla statunitense Escape Homes, che negli anni si è specializzata in case di piccole dimensioni, ha infatti ideato una piccola casa su ruote. Il progetto mira a promuovere la sostenibilità attraverso l’inclusione e l’innovazione.

L’esterno comprende un rivestimento in legno di ispirazione giapponese, noto come Shou Sugi Ban. Lo stesso materiale, cioè legno di pino prodotto in modo sostenibile, si trova anche all’interno con le pareti dipinte di bianco per dare una sensazione di spaziosità. Anche il pavimento è in legno.

«La strategia Positive People and Planet di Ikea è la nostra tabella di marcia», ha detto la responsabile per la sostenibilità dell’azienda svedese, Jennifer Keesson, «vogliamo soddisfare i bisogni delle generazioni di oggi senza compromettere quelli delle generazioni future».

Rendere il pianeta un posto migliore

È importante tenere la porta del frigo sempre chiusa, usare le luci a LED e fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Suona familiare?

Se anche tu hai a cuore il riciclo e cerchi sempre di evitare sprechi di acqua, di cibo e di elettricità… complimenti, sei l’attivista di casa. Anche IKEA si impegna a dare il suo contributo per un pianeta più sostenibile, e insieme possiamo fare ancora di più.

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Le novità di Instagram che non avresti dovuto perdere nell’ultimo anno

  • Instagram è un social media in continuo aggiornamento e nel 2020 ha rilasciato nuove feature per rendere l’esperienza degli utenti più immersiva
  • In particolare il social ha sostenuto le piccole imprese colpite dalla crisi provocata dalla Pandemia da Covid-19 e ispirandosi a TikTok ha rilasciato nuove funzionalità

 

Come ogni dicembre tiriamo le somme facendo un riepilogo di cosa è successo durante l’anno e in questo caso lo facciamo dando uno sguardo ai social media.

Il 2020 ha portato tanti cambiamenti e ciò ha influito sul nostro modo di stare sui social, di sfruttarli per raggiungere obiettivi di business nuovi e diversi spinti dalla situazione economico-sociale.

Instagram, come social network frequentato da 1 miliardo di utenti attivi al mese, non ha potuto fare a meno di evolversi e aggiornarsi rispetto al cambiamento del mercato e del contesto sociale regalandoci nuove feature, nuovi contenuti e modi diversi per intrattenere, stare insieme a distanza, stimolare il comportamento d’acquisto e sostenere le piccole e medie imprese.

Ecco tutte le novità di Instagram del 2020

Instagram aggiorna l’archivio delle Stories

Già da molto tempo Instagram salvava le Stories dell’utente in Archivio. Da quest’anno ha iniziato a salvare le stories creando un vero e proprio calendario. L’interfaccia visiva ricorda proprio quella del calendario organizzato mensilmente su base giornaliera. Per l’instagramer è possibile visualizzare a ritroso le proprie stories fino alla prima pubblicazione. Ma non è tutto! Grazie alla geolocalizzazione, alla funzione Calendario è stata abbinata la creazione di una mappa dei luoghi in cui le stories sono state scattate.

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Buon Compleanno Instagram!

Il 6 ottobre 2020 Instagram ha compiuto 10 anni. A un decennio dalla sua nascita, il social network continua ad evolversi rilasciando nuove funzionalità per essere al passo con i cambiamenti sociali, di mercato e per mettersi in pari con la concorrenza.

In occasione del suo decimo compleanno, Instagram ha dato agli utenti la possibilità di personalizzare l’icona dell’app.

Interfaccia diversa e icone personalizzabili sono solo alcuni dei cambiamenti di layout. La home del social network continua ad aggiornarsi al rilascio di nuove funzionalità. Sono cambiati i menù per il caricamento dei contenuti ed è stata introdotta la scheda negozio che permette alle aziende di creare la propria vetrina e agli utenti di acquistare direttamente su Instagram. Al momento non è ancora possibile completare una transazione economica ma a Menlo Park ci stanno già lavorando.

LEGGI ANCHE: Instagram Reels: pro e contro della nuova funzione

Instagram sostiene le piccole imprese colpite dalla crisi

Durante i vari lockdown Instagram ha rilasciato alcuni sticker per sostenere il personale sanitario impegnato in prima linea alla lotta al Covid-19. Lo sticker relativo al personale medico è stato EROIINCORSIA che permette di taggare le stories di medici e infermieri che lavorano nei reparti covid degli ospedali. Un altro sticker rilasciato proprio durante il primo lockdown è stato IORESTOACASA. L’obiettivo di questo tag era ed è quello di invitare gli utenti a limitare le proprie uscite e rapporti fisici per sostenere la diminuzione della diffusione del virus condividendo foto e scatti in casa. Utilizzando gli sticker EROIINCORSIA ed IORESTOACASA è possibile taggare le proprie stories che in automatico confluiscono in una macro storia che le raccoglie tutte.

 

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Avendo più tempo da trascorrere sui social e potendo uscire di meno per acquistare prodotti, Instragram ha permesso agli utenti di Ordinare cibo tramite la piattaforma grazie alla funzione ORDINI DI CIBO. Questa feauture è stata sviluppata per le attività ristorative che per lunghe settimane e mesi hanno chiuso l’apertura al pubblico. Grazie a questa funzione è possibile aggiungere un pulsante nella tab di Instagram che permette di Ordinare Cibo. Inoltre questa funzione è stata molto utile per quelle attività che potendo vendere cibo solo ad asporto o a domicilio hanno trovato un modo per promuovere i nuovi servizi tramite le stories aggiungendo ORDINI DI CIBO come tag.

Per sensibilizzare gli utenti di Instagram a creare spazi gratuiti di visibilità per le aziende in difficoltà, è stato rilasciato lo sticker Compra a Km0. Tramite questo adesivo è possibile taggare i negozi in cui si sono acquistati i prodotti immortalati testimoniando la propria vicinanza all’attività regalando una clip tra le stories del proprio profilo.

Un’ultima ma non ultima feature rilasciata per sostenere le piccole imprese è BUONI REGALO. Gli utenti hanno la possibilità di acquistare buoni regalo convertibili in prodotti e/o servizi alla riapertura dell’attività commerciale chiusa.

Questa sensibilità che Instagram vuole trasferire agli utenti non è una novità di quest’anno. Già nel 2019 il social network rilasciava la funzione DONAZIONE per permettere agli instagramer di taggare cause sociali e raccogliere fondi al loro sostegno.

Instagram & Facebook verso l’eCommerce

Pare che Instagram e tutto l’universo di Facebook si stiano avvicinando sempre più al mondo delle e-commerce. Tra le novità del 2020 c’è stato il lancio delle Advertising nelle IGTV e della funzione Shopping implementanta per i Reels.

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Il 7 febbraio 2020 Jane Manchun Wong, tecnologa attenta alle news e i trend della Silicon Valley twittava “Instagram is working on IGTV Ads to let influencers monetize their content by running short ads on their IGTV Videos.

Instagram permette infatti agli influencer di monetizzare i propri contenuti rendendo possibile la visualizzarzione di brevi ads nei video delle loro IGTV. Se da un lato questa funzione permette un’incremento economico ai creator, lato utente un’ennesimo posizionamento pubblicitario può portare l’allontanamento dal social.

La novità più interessante di quest’anno, a mio parere è stata proprio l’implemento dei REELS. Per permettere ai suoi utenti di creare video con sottofondo musicale, Instagram ha preso spunto dal concorrente TikTok. Essendo un nuovo content, il social network sta regalando una bella impennata di visibilità organica ai Reels. Lato creator e aziende può essere utile sfruttare questa chance in un momento in cui i social stanno diventando sempre più paid network.

Per chiudere in bellezza il 2020, Instagram ha annunciato che aziende e creator potranno taggare i prodotti anche nei Reels con la funzione Branded Content.

LEGGI ANCHE: Social media marketing: 25 previsioni che segneranno il 2021

Esperienza personalizzata su Instagram

Instagram premia il tempo di permanenza. Per coinvolgere gli utenti e permettere loro di passare più tempo sul social, Instagram ha aumentato il tempo delle Dirette portandole a 4 ore.

Tra le altre feature rilasciate nel 2020 c’è la funzione Utenti con cui interagisci di meno che permette di verificare quali sono i profili con cui si è interagito di meno negli ultimi 90 giorni. L’obiettivo della funzione è di definire l’esperienza utente sempre più personalizzata. Per rendere più divertente la messaggistica in direct, invece, quest’anno è stata implementata la risposta alle stories con GIF.

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Oltre le novità di Instagram 2020, cosa ci aspetterà nel 2021?

Se il 2020 è stato ricco di novità in casa IG, il 2021 si prospetta altrettanto interessante.

Tra le news delle ultime settimane vi sono la funzione Guide che consente agli utenti di creare guide di viaggio e raccomandazioni sui prodotti, e Watch Together per guardare insieme ad amici video contenuti su IGTV, Reels, programmi TV, film e video.

cashback

Come sta cambiando il modo di fare acquisti: dal digitale al cashback

Sarà difficile dimenticare un anno come questo e i motivi sono davvero tanti. Mancano pochi giorni alla fine del 2020, e lo ricorderemo soprattutto come un anno in cui tutti noi abbiamo cambiato totalmente le nostre abitudini senza nemmeno rendercene conto. La mattina, prima di recarci a lavoro, molti di noi erano soliti fermarsi al bar per un cornetto e un caffè al volo, e un’altra folle giornata iniziava tra corse in ufficio, appuntamenti vari e le lezioni in palestra. Sono bastati pochi mesi e ci siamo ritrovati a fare colazione, call con i colleghi e workout nel salotto di casa. Anche il modo di fare acquisti è cambiato, o meglio si è evoluto.

Quest’anno quante cose abbiamo ordinato online comodamente sdraiati sul divano? E quanto raramente abbiamo usati i contanti per fare acquisti nei negozietti sotto casa?

Sempre più persone comprano prodotti su Internet e utilizzano carte di credito per acquistare in qualsiasi negozio. Ovviamente non è una novità, ma in questi mesi è stata una vera e propria necessità che ha portato molti enti a creare dei servizi appositi per facilitare e migliorare questi diversi modi d’acquisto.

E ultimo arrivato (anche se non si tratta esattamente di una novità), avete sentito parlare del cashback? Alcuni già lo conoscevano, ma negli ultimi giorni è diventato un vero e proprio tormentone.

cashback

Che cos’è il cashback

Il cashback esiste già da qualche tempo ed è una sorta di piccolo rimborso, applicato da diversi negozi, brand e piattaforme di pagamento sulle spese effettuate dai clienti. È considerato un incentivo per favorire gli acquisti da parte delle persone, fidelizzando anche i clienti a quelle attività e aziende che hanno adottato questo sistema.

La cifra rimborsata è diversa da caso a caso, e ogni attività e app di pagamento definisce la propria percentuale. Inoltre il rimborso viene accreditato subito dopo aver fatto l’acquisto. Ecco perché non è uno sconto ma può essere considerato una sorta di ricompensa per la spesa effettuata, che sia in negozio oppure online.

In genere, il cashback funziona attraverso dei siti di affiliazione che guadagnano una percentuale sugli acquisti effettuati dai propri utenti nei negozi convenzionati, per poi riversare parte di questo guadagno sui consumatori stessi.

Nato inizialmente come un servizio puramente online, negli ultimi anni il cashback si è poi sempre più diffuso anche offline a livello locale grazie all’utilizzo di coupon creati appositamente allo scopo.

Solitamente il cashback pone un limite minimo da raggiungere per poter richiedere il pagamento (il cosiddetto “payout”), rendendo così necessaria per l’utente la fidelizzazione. E qui sta il vantaggio per l’esercente.

Se il cashback diventa di Stato

Negli ultimi giorni, dicevamo, si sta parlando moltissimo di Cashback di Stato, perché il Governo ha deciso di introdurre questo sistema con lo scopo di agevolare gli acquisti tracciabili, evitare il più possibile l’uso dei contanti e tenere sotto controllo l’evasione fiscale.

È un incentivo, quindi, per chi utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone per effettuare acquisti, ma in questo caso vale solo per quelli in negozio. Inoltre il Governo ha rilasciato anche un’applicazione per usufruire di questo servizio, App IO.

La misura si inserisce nel più ampio contesto di lotta al contante prevista, tra gli altri, anche dal decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici d’altronde si parlava già nell’ultima manovra finanziaria, che aveva introdotto le disposizioni di un Cashback di Stato.

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Cashback ed Extra Cashback di Natale: come funzionano

L’Extra Cashback di Natale è partito l’8 dicembre e si concluderà il 31 dicembre 2020 dovrebbe incentivare gli acquisti nei negozi fisici per le feste in questa difficile fase di crisi.

Per ricevere il payout sarà necessario effettuare almeno 10 operazioni cashless (cioè senza contanti) e sarà riconosciuto il 10% di rimborso, fino a un massimo di 1.500 euro di spesa (il rimborso sarà quindi di massimo 150 euro).

Ogni operazione di pagamento sarà considerata fino ad un massimo di 150 euro. Il primo cashback sarà accreditato a febbraio 2021 sull’Iban indicato al momento dell’adesione all’iniziativa tramite l’app IO.it o tramite gli altri sistemi messo a disposizione da banche e emittenti, come Enel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra.

Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni all’avanguardia e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la vita.

Quando il sistema del Cashback entrerà a regime, dall’1 gennaio 2021, a chiunque abbia aderito verrà riconosciuto un rimborso semestrale pari al 10% di quanto speso fino a un massimo di 1.500 euro a semestre e purché si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre: a conti fatti, cioè, si può arrivare a un rimborso massimo di 300 euro in un anno.

Ci sarà inoltre un Super Cashback: in pratica un rimborso che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre.

Tutti i rimborsi, inclusi quelli relativi al Super Cashback saranno esentasse.

cashback

A chi spetta il Cashback

Per poter partecipare all’iniziativa dell’Extra Cashback di Natale e poi di quello ordinario occorre iscriversi tramite app, come già detto, o tramite sistemi bancari e finanziari.

Possono farlo tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori. Non sono invece contemplati quelli effettuati nell’ambito dell’attività professionale o imprenditoriale.

nuove generazioni su Pinterest cosa vogliono dai brand

5 consigli su come utilizzare Pinterest per raggiungere e coinvolgere i consumatori durante le festività natalizie

Pinterest è uno spazio in cui più di 400 milioni di persone in tutto il mondo cercano ispirazione ogni mese e per pianificare i momenti più importanti. In Italia, le persone salvano più di 3 milioni di idee ogni giorno sulla piattaforma, da nuove ricette all’ispirazione per l’home decor, fino all’acquisto dei regali per i propri cari.

I brand di tutto il mondo possono raggiungere i consumatori su Pinterest proprio nel momento in cui sono più propensi shopping e alla scoperta di nuove idee, prima che abbiano deciso cosa e dove compreranno. Infatti, in Europa l’85% degli utenti settimanali di Pinterest ha fatto acquisti dopo aver visto il contenuto di un brand sulla piattaforma.

Le festività sono uno dei momenti dell’anno più importanti su Pinterest perché gli utenti trovano ispirazione per regali, decorazioni, ricette, stile e molto altro.

Gli utenti di Pinterest sono pianificatori. Storicamente, le persone su Pinterest iniziano a fare piani per le vacanze natalizie già dal mese di settembre, mesi prima rispetto ad altre piattaforme. Quest’anno però Pinterest ha notato che le persone hanno cominciato a salvare Pin e si sono preparati con entusiasmo alle festività ancor prima rispetti agli altri precedenti.

Infatti, le ricerche come “Idee regalo di Natale” su Pinterest sono triplicate a partire dalla scorsa primavera, poiché le persone sono alla ricerca di idee regalo più significative così da rendere lo scambio dei regali un momento più personale in queste difficili circostanze. Le persone si rivolgono a Pinterest per cercare ispirazione per lo shopping natalizio dei regali e per ritrovare lo spirito positivo durante le festività.

Pinterest è un luogo dove le aziende possono catturare l’attenzione dei consumatori: dal primo momento d’ispirazione a quello finale dell’acquisto, Pinterest rappresenta il punto di partenza da cui le persone prendono decisioni sull’intera esperienza d’acquisto. Con 19.5 milioni di utenti unici al mese in Italia (Audiweb, 2020), questa stagione delle feste rappresenta una grande opportunità per le aziende per raggiungere gli utenti di Pinterest nel momento in cui sono propensi, aperti e pronti a prendere una decisione d’acquisto.

Di seguito i 5 consigli di Pinterest per raggiungere e coinvolgere i consumatori durante le festività natalizie.

1. Giocare d’anticipo

Le persone utilizzano Pinterest prevalentemente per scoprire nuove idee per lo shopping di Natale, per questo su Pinterest è importante creare contenuti e stimolare l’ispirazione dei consumatori. Ad esempio, i brand che hanno iniziato le campagne ad ottobre, hanno incrementato le possibilità di raggiungere i consumatori che sono attivamente alla ricerca di acquisti da fare nel breve periodo.

Mentre i brand che hanno messo in pratica le proprie strategie prima ancora, hanno ottenuto visibilità da parte dei consumatori che erano alla ricerca di ispirazione e che quindi non avevano già maturato idee concrete di acquisto.

2. Essere nel luogo giusto al momento giusto

Aggiungendo Pin di Prodotto o inserendo cataloghi di prodotti su Pinterest, i brand possono migliorare il proprio posizionamento per mostrare in modo diretto i prodotti ai consumatori nel momento in cui stanno effettuando un acquisto. I Pin di Prodotto esplicitano chiaramente il prezzo e la disponibilità e gli acquirenti possono facilmente cliccare per comprare direttamente dal sito web del commerciante.

L’84% degli utenti settimanali di Pinterest utilizza la piattaforma quando sta attivamente considerando prodotti e servizi da acquistare ma sono indecisi (GfK, Pinterest Path to Purchase Study, 2018), dimostrando che sono aperti alla scoperta di nuovi brand.

3. Creare contenuti stagionali e ispirazionali

Durante le festività natalizie, le aziende possono rendere i Pin più rilevanti con la presenza di contenuti stagionali e interattivi, o mostrando come un prodotto sia perfetto per la quotidianità dell’acquirente. Suscitare la giusta ispirazione che porta al desiderio e all’interesse nell’esplorare nuove possibilità è ciò che genera nuovi acquisti.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare la tua azienda su Pinterest

4. Utilizzare gli strumenti giusti di Pinterest per trasformare l’ispirazione in acquisti

Pinterest è sempre stata una piattaforma molto visiva. Grazie agli strumenti di ricerca visiva, la piattaforma aiuta i brand a raggiungere i consumatori. Utilizzando strumenti come le Shopping Ads, su Pinterest i brand possono raggiungere e coinvolgere un’audience sempre più grande.

5. Pensare in grande

Non si tratta solo del Natale, ma di un’intera stagione di celebrazioni e occasioni speciali che condurranno a fine anno e per le quali milioni di Pinner stanno cercando ispirazione. I brand hanno una grande opportunità di raggiungere i consumatori alla ricerca di ispirazione e di portarli all’azione durante questa stagione.

natale 2020

Il Natale 2020 è arrivato a maggio

“Le persone si rivolgono a Pinterest per pianificare e solitamente notiamo un incremento nelle ricerche circa due o tre mesi prima rispetto al momento di festività stagionale – spiega Adrien Boyer, Country Manager di Pinterest Francia, Europa meridionale e Benelux. – Quello che risulta interessante quest’anno è che gli utenti di Pinterest stavano pensando al Natale già da maggio. Nonostante le difficoltà di quest’anno pieno di incertezze, le persone si sentono ottimiste e i nostri utenti hanno pianificato le festività con molto anticipo rispetto al passato.

La mentalità pianificatrice dei Pinner è un’opportunità unica per i commercianti, che permette di comprendere cosa stanno cercando i consumatori e raggiungerli nel momento ottimale. Infatti, l’85% dei Pinner ha dichiarato che Pinterest è il luogo ideale per iniziare un nuovo progetto e il 64% ha dichiarato che Pinterest è il luogo dove si recano per trovare idee, prodotti o servizi che ispirano fiducia. Questa è un’opportunità magnifica per qualsiasi tipologia di azienda, per ispirare gli acquirenti nel momento giusto.”

Creative Trends 2021: la vision di Vicky Gitto, presidente Art Directors Club Italia

Per questo 2020 insolito e turbolento, non potevamo proprio lasciarti senza regalo di Natale. Non lo troverai sotto l’albero, ma direttamente qui su Ninja. Abbiamo inaugurato il ciclo dei Webinar PRO: approfondimenti ed insight con i veri guru del digital, interviste esclusive e dedicate ai PRO member.

A tagliare il nastro con Mirko Pallera, founder di Ninja, è stato Vicky GittoPresidente dell’Art Directors Club e founder dell’agenzia creativa GittoBattaglia22.

In questa piacevole intervista ci ha mostrato, da una posizione privilegiata, la sua visione sulle tendenze creative, sociali e tecnologiche che riserverà il 2021. Degli insight davvero utili su come sta cambiando la comunicazione dei Brand.

Non ti resta che scoprirlo e assaporare l’ultima novità targata Ninja!


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Come viaggeremo il prossimo anno? I trend 2021 per la travel industry

Il 2020 è stata una vera e propria sfida per i viaggiatori di tutto il mondo. L’emergenza sanitaria ha sconvolto tutti i piani, portando a rivedere i programmi di viaggio e la stessa possibilità di spostarsi in alcuni momenti dell’anno. 

Inevitabilmente, è stato un anno difficile per tutto il settore del turismo. Basti pensare che, secondo il barometro di Federalberghi, il calo del fatturato dei servizi turistici in Italia è stato del 71,4% nel secondo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. 

Tra frontiere chiuse e restrizioni, stanno emergendo nuovi trend, fenomeni e abitudini dei viaggiatori che porteranno enti turistici, compagnie aeree, hotel e strutture ricettive ad adattarsi.

Analizzando i comportamenti e le preferenze degli italiani negli ultimi mesi, Volagratis ha individuato sei trend di viaggio che hanno iniziato ad emergere quest’anno e molto probabilmente delineeranno anche il prossimo.

Staycation: la vacanza appena fuori porta

Esplorare i dintorni e sentirsi dei veri turisti nella propria città,  per rigenerarsi e creare un’esperienza di viaggio di prossimità: ecco servita la cosiddetta “staycation”. Un fenomeno che è esploso quest’anno in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, che hanno portato ad una diminuzione dei viaggi aerei. Gli italiani hanno scelto di viaggiare “in casa” e a “corto raggio”, spostandosi soprattutto in auto o in treno, e rimanendo tra i confini della propria regione o – addirittura – della propria città o provincia, facendo così registrare trend positivi per le sole prenotazioni alberghiere. 

A dimostrarlo anche i dati registrati quest’estate da Volagratis.com: l’Italia – insieme alla Spagna – ha puntato molto sul turismo domestico, passando dal 36% al 54% di viaggiatori che hanno scelto di rimanere tra i confini nazionali. Non a caso, gli hotel hanno segnato una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. In Francia la crescita relativa ai viaggi “in casa” è risultata più contenuta (dal 21% al 33%) mentre in Germania e Gran Bretagna si è segnalata una diminuzione: nel primo caso si è passati dal 12% al 10%, mentre nel secondo caso dal 21% al 18%. 

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LEGGI ANCHE: Italiani in vacanza: tra staycation e sostenibilità, ecco i trend da conoscere

Workation: lavorare in vacanza

La chiamano “workation” ed è la nuova tendenza di viaggio emersa nel 2020 che ci accompagnerà anche nel prossimo anno: significa unire l’utile al dilettevole e lavorare da remoto in un luogo di vacanza. Che sia al mare o in montagna, l’importante è avere a disposizione un hotel o un resort con servizi digitali evoluti e stanze che permettano di rimanere connessi h24 per mandare mail e fare videocall ma godersi poi, una volta chiuso il computer, una passeggiata all’aria aperta in un luogo da sogno. Molti alberghi e strutture ricettive si stanno già attrezzando per queste necessità e per offrire anche nei prossimi mesi servizi dedicati a chi vuole lavorare sentendosi un po’ in vacanza. 

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Distanziamento sociale: vacanze in luoghi lontani dalla folla

Il concetto del distanziamento sociale è stato un vero e proprio leit motiv durante il 2020 e probabilmente continuerà ad esserlo anche nel 2021. Questo ha fatto sì che venissero privilegiate le vacanze in destinazioni spesso solo sfiorate dai classici itinerari turistici o immerse nella natura. Si prevede ad esempio la valorizzazione dei borghi, delle località di lago e della montagna, tra itinerari e paesi immersi nella natura. In particolare, l’interesse degli italiani per le destinazioni ad alta quota è già emerso questo autunno, con un aumento delle ricerche su Volagratis.com del 39% rispetto allo stesso periodo del 2019. 

In gruppo o in famiglia: nel 2021 si viaggia insieme

Nel 2020 feste, matrimoni e grandi eventi sono stati annullati, così come i viaggi di gruppo, con la famiglia o con gli amici: coppie e single hanno rappresentato l’80% delle prenotazioni. Per il 2021 l’aspettativa – e la speranza – è quella di una crescita delle prenotazioni di gruppo, per ritrovarsi con gli amici in qualche parte del mondo, cosa che non è stato possibile fare nel 2020. 

Viaggiare lentamente

Il 2020 ha di fatto costretto le persone a rallentare e a rivedere i propri ritmi. Nei viaggi, questo ha significato l’emergere del cosiddetto “slow travel”, il turismo lento: viaggiare lentamente significa prendersi il proprio tempo per immergersi nella cultura e nella tradizione di un luogo, spostandosi anche a piedi o in bicicletta e senza spostarsi da un posto all’altro, privilegiando ad esempio soggiorni più lunghi. 

Il ritorno del last-minute

Meno attese, ricerche e indugi nelle prenotazioni: tornano a trionfare le vacanze last-minute. La situazione di incertezza dell’ultimo anno ha portato i viaggiatori ad approfittare dei periodi di maggiori tranquillità o delle revoche di limitazioni agli spostamenti, così, non appena se ne presenta l’occasione, si cerca la migliore offerta e si prenota rapidamente, anche per partire il giorno successivo. Una tendenza che continuerà ad accompagnarci nel 2021 e che richiederà anche un adattamento al trend da parte di alcune strutture ricettive generalmente abituate a gestire le prenotazioni con largo anticipo.