• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • L’Intelligenza Artificiale per i concessionari di auto. L’idea di una startup

    Autotarget è un software che grazie all'intelligenza artificiale permette alle concessionarie di dare la massima visibilità al proprio parco auto

    4 Novembre 2019

    Autotarget è un software di pubblicità online creato soprattutto per le concessionarie di automobili, con l’obiettivo di dare la massima visibilità al loro parco auto. Dietro Autotarget ci sono Edoardo Guglielmini e Sandro Borella, studenti di 22 anni iscritti al 3° anno di economia all’Università Ca’Foscari, e Antonio Dal Sie, sviluppatore web di 23 anni. Lo sviluppo di concept e software è stato realizzato con Offdigit – Officina Digitale Italiana, società trevigiana che sviluppa prodotti software, investendo e partecipando alle iniziative con know-how e risorse. “Abbiamo pensato a questo software per semplificare, ottimizzare e rendere estremamente rapida la sponsorizzazione di specifiche auto, per permettere a ciascuna concessionaria di esporre il proprio parco auto ad un’ampia audience di potenziali clienti in target” ha detto Edoardo Guglielmini. Come funziona. La concessionaria sceglie il budget e le auto che intende promuovere, Autotarget crea e pubblica le inserzioni. Il traffico viene portato ad una pagina creata ad hoc che valorizza solo l’auto in questione o altre offerte simili della stessa concessionaria. Alla concessionaria non resta che consultare le statistiche dal pannello di controllo e gestire eventuali richieste di persone interessate alle auto. Intelligenza Artificiale. Grazie a tecnologie di Intelligenza Artificiale, il software permette di attivare campagne localizzate, impostando in modo automatico parametri quali canali di distribuzione e target, per ciascuna specifica auto. Ecco cos’altro ci hanno detto Edoardo Guglielmini e Sandro Borella.

    Il punto con i founder

    Borella, perché Autotarget e perché avete deciso di utilizzare tecnologie di Intelligenza Artificiale? «L’idea di Autotarget nasce qualche anno fa, quando abbiamo iniziato a ragionare sulle varie piattaforme utilizzate per il marketing digitale. Ci siamo resi conto di quanto fosse lungo e complicato il processo di creazione di inserzioni pubblicitarie e di quanto promuovere diversi tipi di prodotti necessitasse specifiche conoscenze per ciascuno. Così abbiamo iniziato a ragionare su uno strumento specializzato per il settore automotive. In particolare, ciò che Autotarget fa è segmentare il pubblico a seconda del tipo di auto cercata e proporre agli utenti offerte di rilevanti in termini di prezzo, segmento, posizione geografica e altri parametri distintivi». Parlate di un sistema che auto apprende. «Nel digital marketing, l’analisi dei risultati è l’attività più importante: ogni campagna porta con sé un prezioso set di informazioni rilevanti che vanno analizzate, decifrate ed organizzate, per migliorare la messa a punto del sistema. Questo è esattamente ciò per cui abbiamo creato il nostro: un sistema che auto apprende e che è in grado di organizzare e valorizzare queste informazioni per garantire performance sempre migliori per i nostri clienti». Guglielmini, perché in particolare vi siete concentrati sull’automotive? «Durante gli studi io e Sandro abbiamo lavorato per un’agenzia di noleggio a lungo termine nel trevigiano. Questa esperienza ci ha aiutato a comprendere meglio il settore e tutte le sue dinamiche. È un mercato in continua evoluzione, ma solo nell’ultimo periodo le realtà locali hanno iniziato a digitalizzarsi per rimanere al passo coi tempi. Il tutto è stato condito da una forte passione, di entrambi, per i motori». Borella, da universitari, cosa ne pensate dei data scientist? «Secondo noi, i data scientist saranno figure sempre più importanti e ricercate. Devono essere in possesso di diverse skill: partendo dall’abilità matematica e statistica, fino ad arrivare ai linguaggi di programmazione. In questo momento storico, grazie alle opportunità dell’Internet of Things, tecnologie come l’AI e il Machine Learning saranno sempre più complesse e in grado di raccogliere sempre più dati. Pertanto sempre più fondamentale sarà la presenza di persone in grado di progettarle e successivamente analizzarle, con l’obiettivo di interpretare e sfruttare i Big Data». Edoardo, qualche consiglio ai ragazzi sull’autoimprenditorialità. «Iniziare alla nostra età può avere diversi vantaggi: tra tutti la possibilità di sbagliare, imparare e riprovarci ancora è sicuramente il principale vantaggio su cui far leva. Un consiglio sicuramente valido è quello di cercare di essere sempre propositivi e di non aver paura di sperimentare nuovi approcci per risolvere un problema o un’esigenza. Il feedback migliore per capire se l’idea imprenditoriale può essere valida è sicuramente dato dal mercato. Quindi, una volta che si è riusciti a realizzare un minimum viable product dell’idea, bisogna buttarsi. Non serve avere fretta, avviare un’azienda è un processo lento e complesso, ma può dare sicuramente grandi soddisfazioni».