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Live streaming: 5 strumenti (digitali e fisici) indispensabili per organizzare le tue dirette

  • Secondo una ricerca di StreamElements, in Italia il pubblico delle dirette streaming è cresciuto di oltre il 66%, mentre il numero dei canali streaming seguiti è quasi raddoppiato;
  • Il boom del live streaming è in parte effetto del periodo di quarantena, tuttavia non si tratterebbe di un fenomeno transitorio ma di un trend in forte espansione;
  • Per farsi trovare pronti, ecco i tool indispensabili per organizzare una diretta streaming.

 

Secondo una recente ricerca di StreamElements, in Italia il pubblico delle dirette streaming è cresciuto di oltre il 66% dalla prima settimana di febbraio, mentre il numero dei canali streaming seguiti è quasi raddoppiato

Dalle sessioni di yoga alle lezioni di cucina, da Instagram a Youtube, mai come negli ultimi due mesi, abbiamo assistito all’esplosione delle dirette streaming.

Complice l’effetto lockdown e la corsa globale verso nuovi e sempre più fantasiosi modi di condividere, tenersi in contatto e riempire le lunghe ore trascorse in casa, il live streaming non è mai stato così popolare.

live streaming tool

Credits: Depositphotos #321512232

Senza dubbio, parte del suo successo è dovuto alla maggiore accessibilità dei tool ed a un discreto abbassamento del know-how tecnico necessario per organizzare le dirette. Ma la verità è che lo streaming è divertente perché cattura un po’ del caos della vita quotidiana e lo rende alla portata di tutti. Tutto quello che dobbiamo fare è provare.

Cominciamo subito con una rassegna dei cinque strumenti (digitali e fisici) indispensabili per preparare una diretta streaming.

Scopriamoli insieme.

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1. Teleprompter

A seconda dell’evento, potrebbe essere necessario preparare uno script prima del live streaming. Per non togliere autenticità al momento, ti consigliamo di non pianificare tutto parola per parola ma di tenere una sceneggiatura minima.

Soprattutto se ci sono molti nomi o informazioni da conoscere e tenere a mente, ti suggeriamo di provare queste tre app di teleprompter per agevolare la visualizzazione dello script durante la diretta.

Teleprompter Lite

Si tratta di una delle app di teleprompter più votate su App Store. Ti consente di creare e modificare un numero illimitato di script e regolare la velocità di conseguenza. Poiché si tratta di un’app gratuita, è sicuramente utile se hai un budget limitato.

iPrompt Pro

iPrompt Pro è molto semplice. Funziona sia con dispositivi Apple che Android e per usare questa app, è sufficiente copiare e incollare lo script. Successivamente, puoi impostare qualsiasi cosa: dal carattere al colore, fino all’opzione di velocità di scorrimento.

Prompster Pro

La differenza tra questo tool e iPrompt Pro è che qui il testo utilizzato per lo streaming può essere importato tramite e-mail o iTunes. Inoltre, l’interfaccia dell’app è molto user friendly e ti permette di controllare la velocità di riproduzione e registrare l’audio.

LEGGI ANCHE: Da Facebook Gaming App all’annuncio del pulsante Go Live: fine del duopolio Twitch-YouTube?

live streaming

2. Microfono

Un altro aspetto importante che dovrai tenere in considerazione per un live streaming è l’audio. A volte, il luogo in cui avviene la diretta è troppo rumoroso e il pubblico potrebbe avere difficoltà a seguire i dialoghi.

L’ideale sarebbe avere una stanza senza rumori di fondo, oppure portare l’intervista in un punto isolato per minimizzare i rumori.

Tuttavia, il microfono esterno rimane l’unica opzione per avere un audio di alta qualità e dare una migliore esperienza d’ascolto a chi ti segue.

3. Luci

Per garantire al tuo pubblico una migliore fruibilità dei contenuti, in termini di qualità delle immagini, ti consigliamo dedicare un piccolo budget all’acquisto di una luce ad anello da fissare sullo smartphone.

Per aiutarti a scegliere quella più adatta alle tue esigenze, sul web trovi tante recensioni sulle luci per smartphone: potresti consultarle e scoprire qual è quella che fa per te.

luci per smartphone tool per live streaming

4. Treppiedi

A nessuno piacciono i video traballanti, sono molto difficili da seguire e l’effetto vertigine è assicurato. Ecco perché è utile destinare una piccola somma all’acquisto di un treppiedi. Questo tool è generalmente accessibile a tutti e ha prezzi di partenza piuttosto bassi.

Usarlo, agevolerà molto il tuo live streaming, soprattutto se stai girando da solo.

Esistono modelli regolabili che possono rimanere fissi o piegarsi in qualsiasi angolazione e su diverse superfici. Ciò ti consente di mantenere stabile l’inquadratura dello smartphone praticamente ovunque – a volte può essere davvero una salvezza!

live streaming

5. Batteria portatile

Last but not least, i live streaming tendono a scaricare molto rapidamente la batteria del cellulare quindi è molto utile avere a disposizione una batteria portatile. Sono due le caratteristiche da considerare prima di acquistarne una: capacità e peso.

L’ideale sarebbe avere batteria portatile in grado di contenere almeno il doppio della capacità di quella dello smartphone, quindi di circa 10.000 mAh. In alternativa, nel caso tu abbia bisogno di ricaricare una sola volta, va benissimo anche una batteria più piccolo ed economica, della capacità di circa 3.000 mAh.

Quanto al peso, dato che potrebbe capitarti di essere in giro durante il live streaming, dovresti cercare una batteria leggera e poco ingombrante per agevolare le riprese.

Adesso che conosci tutti gli strumenti necessari per preparare la tua diretta non ti resta che entrare in azione. Sei pronto?

nasa lancio spacex

SpaceX porta due astronauti della NASA nello spazio (e il lancio si potrà seguire in diretta streaming)

[UPDATE: 27 maggio – ore 22.36 (ora italiana)] Causa avverse condizioni meteo, il lancio è stato rimandato a sabato prossimo. La decisione è stata resa nota in diretta dal comando della NASA ieri sera, pochi minuti dopo l’ora prevista per il “go”.
Il 30 maggio, alle 15:22 di Washington, le 21:22 in Italia, dalla rampa di lancio dello John F. Kennedy Space Center a Cape Canaveral partirà la missione Demo-2 diretta verso la Stazione spaziale internazionale. Fino ad allora i due astronauti saranno nuovamente in quarantena.

Pochi giorni fa, con un tweet, la NASA ha invitato il pubblico a contribuire a celebrare una pietra miliare nel volo spaziale umano, mentre si prepara per #LaunchAmerica – il primo volo in orbita di astronauti americani sui razzi della compagnia privata statunitense SpaceX.

Il volo di prova “Demo-2” è previsto alle 16.33 ora americana di oggi e gli astronauti della NASA che partiranno per questa avventura saranno Robert Behnken e Douglas Hurley.

Intanto, il pubblico potrà assistere al lancio virtualmente, ricevendo gli aggiornamenti della missione minuto per minuto, anche grazie a un hashtag dedicato.

Un evento storico

Gli astronauti lasceranno la Terra a bordo della capsula Crew Dragon e di un razzo riutilizzabile Falcon 9, diretti alla Stazione Spaziale Internazionale. Il volo avviene all’interno del Commercial Crew Development Program, un piano che punta a incentivare lo sviluppo di veicoli per portare gli astronauti della NASA nello spazio, a cui partecipano sia Boeing che SpaceX.

Si tratta di un evento storico per diversi motivi:

  • è la prima volta che il compito di portare degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale viene affidato a un privato;
  • gli astronauti della NASA parteciperanno al collaudo di sistemi spaziali privati direttamente in orbita.

Il lancio rappresenta la riconquista dello spazio da parte degli Stati Uniti: per la prima volta dal 2011, un veicolo spaziale  dotato di equipaggio prenderà il volo direttamente dal suolo statunitense. Dai tempi dello Shuttle, infatti, per decolli e rientri la NASA aveva dovuto rivolgersi alle navicelle Soyuz dell’agenzia spaziale russa.

Cosa accadrà dopo il lancio

In totale, il volo che porterà i due astronauti a bordo della ISS durerà circa 24 ore: la navicella infatti non raggiungerà immediatamente la stazione spaziale, ma compirà alcune manovre intorno alla Terra per posizionarsi correttamente in orbita bassa.

Una volta attraccati, Behnken e Hurley saranno a tutti gli effetti parte dell’equipaggio e completeranno i test sulla navicella Dragon, oltre ad aiutare i colleghi con una serie di esperimenti in assenza di gravità.

Non si conosce ancora la durata della missione e dunque la data di rientro della navicella: la capsula Crew Dragon si sgancerà in modo automatico dalla Stazione Spaziale per rientrare in atmosfera, riportando i due astronauti sulla Terra con uno splashdown (ossia un ammaraggio) nell’Oceano Atlantico.

Se la missione avrà successo, SpaceX avrà via libera per altre sei missioni operative verso la Stazione Spaziale Internazionale; un primo passo per Musk verso il suo vero obiettivo: Marte.

Cosa sapere sul back to work per un luogo di lavoro a prova di COVID-19

  • Il DPCM del 17 Maggio 2020 contiene le misure per la ripartenza delle attività produttive;
  • Tutte le attività che richiedono la presenza fisica in azienda devono collaborare;
  • In caso di contagio in azienda, il datore di lavoro rischia un processo penale.

 

Ormai è trascorso un po’ di tempo dal momento in cui il Premier Giuseppe Conte ha firmato il DPCM recante le misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Con questo protocollo il governo ha dato il via libera alla ripresa della maggior parte delle attività produttive, economiche e sociali, a partire dal 18 maggio 2020. Di conseguenza, uffici, bar, ristoranti, negozi, musei, parrucchieri, estetiste hanno potuto riaprire, ma solo nel pieno rispetto delle linee guida contenute nel decreto.

La posizione del governo, è chiara: riaprire sì, ma con la massima sicurezza per tutti. Il timore, infatti, è che il virus possa approfittare di questa nuova situazione di normalità per diffondersi nuovamente.

Perciò, la regola n.1 è: mai sottovalutare il rischio e sentirsi troppo sicuri. Qualsiasi collega, anche se apparentemente sembra essere in piena salute, è potenzialmente infetto. Esiste un’alta percentuale di persone asintomatiche e di gente che pur essendosi ammalata non ha potuto fare il tampone. Sono stati registrati casi sia in Italia, che in Cina, di persone risultate positive al virus addirittura dopo 60-70 giorni dalla guarigione.

coronavirus igiene mani

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Quali sono le principali raccomandazioni?

Il nuovo DPCM integra i contenuti presenti nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali. 

La parola d’ordine è ancora “smart working, una misura largamente intrapresa nei due mesi di lockdown, che il Governo invita a proseguire laddove le condizioni lo permettono. La pandemia ha imposto di sperimentare il lavoro da remoto, consentendo a moltissime organizzazioni di scoprire una nuova modalità di lavoro, che in molti casi può essere funzionale. Questo cambiamento potrebbe segnare la fine del rapporto lavorativo “subordinato”, a favore di un modello maggiormente collaborativo basato su fiducia e autonomia, con straordinari risultati in termini di benessere, efficienza e produttività. E secondo un recente sondaggio di Nomisma, il 32% delle società intervistate continuerà ad applicare lo smart working anche dopo la fase di isolamento.

In questo caso il lavoratore è tenuto a portare a casa temporaneamente l’attrezzatura che utilizza (computer, monitor, tastiera, mouse, stampante, sedia, poggiapiedi e lampada). Il datore di lavoro, invece deve stabilire dei confini salutari tra le ore lavorative e tempo libero, fornire indicazioni sulle buone pratiche ergonomiche (come una postura corretta e il movimento frequente) e invitare i lavoratori a fare pause con regolarità (all’incirca ogni 30 minuti) per alzarsi, muoversi e fare stretching.

Per tutte quelle attività che prevedono una presenza fisica in azienda, invece, è richiesta la massima collaborazione, sia da parte del datore di lavoro, che dei dipendenti, per tutelare e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti. In questo momento storico, parlare di sicurezza non è sufficiente: mai come ora le persone richiedono standard elevati di pulizia e controlli. Di seguito, le principali norme da rispettare.

Informazione

L’azienda deve informare chiunque entri in azienda delle disposizioni imposte dalle autorità, consegnando e/o affiggendo depliants nei luoghi maggiormente visibili, oltre ad un’apposita segnaletica per garantire il corretto flusso delle persone all’interno dell’ambiente di lavoro.

Tra le informazioni principali da comunicare:

  • l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza (di almeno un metro), di adottare tutte le precauzioni igieniche consigliate dalle Autorità e dal datore di lavoro;
  • l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio se si manifesta febbre superiore ai 37.5 gradi o altri sintomi influenzali (tosse secca, dolori muscolari, congestione nasale, mal di gola, congiuntivite o diarrea) e di informare tempestivamente sia il datore di lavoro, che il medico di famiglia.

Accesso alla sede di lavoro

Il personale, e chiunque intenda fare ingresso in azienda, non potrà accedere se negli ultimi 14 giorni ha avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o presenta una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. I casi sospetti, cioè le persone che hanno avuto sintomi riconducibili al virus, devono attenersi alle disposizioni del medico curante. I lavoratori risultati positivi, invece, possono rientrare al lavoro solo dopo esser stati sottoposti al doppio tampone, su convocazione del Dipartimento di Sanità Pubblica.

Per quanto riguarda i dipendenti, vanno favoriti orari di ingresso/uscita scaglionati e un’adeguata turnazione, sia per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto, che negli ambienti di lavoro. Questo vuol dire che se per esempio un’azienda ha 30 dipendenti può pensare di farne lavorare solo una decina dall’ufficio e una ventina da casa, a settimane alterne. 

Al fine di ridurre le possibilità di contatto con il personale, anche l’accesso di eventuali fornitori esterni (ad esempio addetti alle pulizie) deve essere regolato, attraverso l’individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita ben definite. L’accesso ai visitatori esterni (ad esempio clienti), invece, dovrà essere limitato al massimo: qualora fosse necessario, gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali.

coronavirus e lavoro

Igiene in azienda

L’azienda deve garantire la pulizia giornaliera delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool e la sanificazione degli ambienti di lavoro, delle aree comuni e di svago. Inoltre, bisogna tenere controllata la qualità dell’aria, grazie a sistemi di ventilazione e di ricircolo.

Bisogna mettere a disposizione gel disinfettante per le mani: i detergenti devono essere accessibili a tutti, grazie a specifici dispenser collocati in punti facilmente individuabili dell’azienda. Ma non solo. Qualora non si riesca a mantenere una distanza interpersonale superiore ad un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario fornire mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, come guanti, occhiali, tute, camici, conformi alle disposizioni delle autorità.

Per i fornitori ed il personale esterno occorre installare servizi igienici dedicati, differenti da quelli messi a disposizione per i propri dipendenti e all’interno dei quali deve essere garantita un’adeguata pulizia giornaliera. 

Sicurezza dei lavoratori

Gli ambienti di lavoro devono essere trasformati e ripensati per mantenere le distanze tra le persone: si potranno perciò spostare le scrivanie o, in mancanza di spazio, utilizzare pannelli di plexiglass tra una postazione e l’altra. 

Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere limitati al minimo indispensabile. L’accesso agli spazi comuni (bar, mensa, aree fumatori, zone dedicate ai distributori di bevande e/o snack, spogliatoi, servizi igienici etc.) è contingentato: le persone devono evitare lunghe soste in queste zone e devono mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone presenti. Inoltre è necessario garantire una ventilazione continua di questi ambientiAlcune aziende si sono anche attrezzate di un servizio delivery, al fine di limitare gli spostamenti dei lavoratori nell’ora di pranzo.

Le riunioni in presenza, invece, non saranno consentite. Se proprio necessarie ed urgenti, dovranno essere ridotte al minimo nel numero di partecipanti e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale, un’adeguata pulizia del locale e aerazione continua. Sono sospesi e annullati anche tutti gli eventi, i congressi e le attività di formazione aziendale.

smartworking coronavirus

LEGGI ANCHE: Investire sul benessere dei propri dipendenti fa bene alle aziende

Adempimenti da rispettare per ogni specifico settore

Il documento in allegato al DPCM prevede la regolamentazione dei singoli settori produttivi. Le indicazioni in esse contenute si pongono in continuità con le indicazioni di livello Nazionale spiegate in precedenza. Inoltre, a tutte le attività, è consentito rilevare la temperatura corporea dei propri clienti e dipendenti, impedendone l’accesso in caso di valori superiori a 37,5°C

Uffici aperti al pubblico

Le principali indicazioni che devono rispettare uffici pubblici e privati, studi professionali e servizi amministrativi con accesso al pubblico sono:

  1. privilegiare il contatto con i clienti tramite modalità di collegamento a distanza, oppure contingentare l’accesso agli uffici tramite prenotazioni, consentendo la presenza contemporanea  di  un  numero  limitato di clienti in base alla capienza del locale;
  2. riorganizzare gli spazi, in modo da assicurare il distanziamento sociale, che deve essere di almeno 1 metro, sia tra i dipendenti, che con il pubblico. In alternativa è possibile installare delle barriere divisorie in plexiglass e vetri di protezione;
  3. mettere a disposizione dei dipendenti e dei clienti soluzioni idro-alcoliche per procedere con una frequente igienizzazione delle mani, in particolare dopo il contatto con materiale informativo. Assicurare un’adeguata pulizia delle superfici e la disinfezione di tutte le attrezzature.

Esercizi per la cura della persona (acconciatori ed estetisti)

Le prescrizioni che devono attuare acconciatori, barbieri ed estetisti sono:

  1. accettare solamente i clienti che hanno prenotato esplicitando il tipo di trattamento da effettuare, in modo da  ottimizzare i tempi di attesa ed evitare assembramenti all’interno del locale;
  2. riorganizzare gli spazi in ragione delle condizioni logistiche e strutturali del locale, per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i singoli clienti. L’area di lavoro deve essere arieggiata e può essere delimitata da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio. Inoltre, deve essere costantemente igienizzata e sanificata;
  3. dotare i propri dipendenti di adeguati dispositivi di protezione individuale, come mascherine FFP2, FPP3 e visiere protettive, guanti, grembiuli monouso, gel igienizzante, etc. da utilizzare, in particolare, quando non è possibile rispettare il distanziamento sociale con i clienti previsto dalla legge.

Esercizi di somministrazione di cibo e bevande

Qualsiasi esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, oltre ad applicare le misure di contenimento generali deve:

  1. privilegiare l’accesso tramite prenotazione, per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale, bandire l’uso di buffet per servire il cibo e consentire la consumazione al banco solo se è possibile garantire la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i presenti;
  2. riorganizzare tavoli e posti a sedere, definendo un limite massimo di capienza predeterminato e prevedendo uno spazio di distanza di almeno 1 mt tra ogni cliente, fatta salva la possibilità di adottare misure extra, come per esempio le barriere divisorie in plexiglass; dove possibile, sono da favorire gli spazi esterni del locale (ad esempio terrazze, e giardini);
  3. dotare il proprio personale di servizio di dispositivi di protezione individuale (mascherine) e invitarlo ad igienizzare frequentemente le mani con le soluzioni idroalcoliche. Inoltre, deve areare il locale e posizionare i dispenser dei prodotti igienizzanti in diversi punti strategici (ad esempio all’entrata, oppure nei pressi dei servizi igienici, vicino alla cassa, etc.).

Commercio al dettaglio

Il settore del commercio al dettaglio deve:

  1. prevedere regole di accesso, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti;
  2. fornire al cliente guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere la merce in autonomia e soluzioni idroalcoliche per la corretta igienizzazione delle mani;
  3. assicurare la pulizia e la disinfezione quotidiana delle aree comuni. Favorire il regolare e frequente negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

coronavirus sanificazione

LEGGI ANCHE: Da Gucci a FCA: i brand che hanno riconvertito la produzione

E se il lavoratore si ammala?

Ripartire in sicurezza: è il grande dilemma degli imprenditori. Da un lato è necessario proteggere i dipendenti dal rischio contagio, dall’altro ci si potrebbe trovare di fronte a responsabilità civili e penali. Marina Calderone, infatti, ha dichiarato che i datori di lavoro rischiano di subire un processo penale (con lunghe indagini e sequestri) per la violazione degli art. 590 [lesioni personali colpose] o 589 [omicidio colposo], nell’ipotesi in cui un proprio dipendente contraesse l’infezione da COVID-19 sul lavoro.

Il pubblico ministero, però, potrà esercitare l’azione penale in danno del datore di lavoro solo nel caso in cui emerga che lo stesso non abbia adottato tutte le misure necessarie per prevenire il rischio di contagio. La mancata osservanza di queste disposizioni può comportare la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e una sanzione che può variare da un minimo di 400 euro ad un massimo di 3 mila euro e nei casi più gravi la detenzione. 

Il lavoro al tempo del COVID-19

Mettete in pratica adeguamenti nella disposizione del luogo di lavoro e nell’organizzazione del lavoro che ridurranno la trasmissione di COVID-19 (nel caso di dubbi potete farvi aiutare da un consulente in materia di salute e sicurezza). Nel farlo, prestate particolare attenzione ai dipendenti ad alto rischio (persone anziane, con problemi cronici o in gravidanza). Valutate di mettere in atto misure di supporto per i lavoratori che potrebbero soffrire di ansia o stress, che hanno subito eventi traumatici o che si trovano in difficoltà economiche.

In rete esiste una gran quantità di informazioni legate al COVID-19 e può essere difficile distinguere le informazioni affidabili dalle fake news. Se avete dubbi vi invitiamo a consultare fonti di informazioni qualificate, visitando i siti ufficiali:

immagini social 2020

Dimensioni immagini social 2020: Facebook, Instagram, Twitter e YouTube

  • Le nuove dimensioni delle immagini social 2020 per Facebook possono essere insidiose. Vediamo insieme landscape, portrait, square e immagini 3D;
  • Altre novità riguardano Instagram: formati dei post, immagini, stories e video che modificano l’impatto e il design;
  • Ottimizza la tua presenza anche su Twitter e YouTube con una copertina adeguata, immagini e video nei post.

 

I social network non smettono mai di evolversi per rendere l’esperienza utente sempre più piacevole e immersiva, al punto da diventare molto simili tra loro. Esistono, però, differenze sostanziali da notare, ed è questo il motivo per cui l’immagine utilizzata come copertina su Facebook potrebbe non essere adatta, per esempio, a YouTube.

LEGGI ANCHE: Dimensioni immagini social 2023: la guida aggiornata

Qui di seguito le dimensioni ottimali delle immagini social 2020 per Facebook, Instagram, Twitter e YouTube. Quelle consigliate sono disposte in modo ordinato, per riuscire a immaginare come appaiono nelle interfacce dei principali social network.

Facebook – Dimensioni immagini social 2020

immagini social 2020

Il “big brother” dei social network è in costante aggiornamento, per cui occorre fare attenzione a come usarlo – anche in termini di impatto visivo – per non risultare “old school” nel nostro digital marketing.

Anche se abbiamo già pronta un’immagine sorprendente, appena caricata sui social potrebbe apparire in modo totalmente diverso da come ce l’aspettavamo. Per questo, (almeno) una volta all’anno è buona regola accertarsi della presenza di eventuali variazioni che possono ostacolare la nostra brand awareness.

Foto profilo

Partiamo dalla classica foto profilo di Facebook. La foto presente sulla pagina Facebook aziendale vi rappresenta: meglio quindi preferire il solo logo alle foto, tranne che in alcuni casi particolari, per evitare l’effetto “cugino”.

Dimensione: 170 x  170 px (min.)
Dimensione di upload consigliata: 180 x 180 px
Grandezza massima: 100 KB
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG

Immagine di copertina

L’immagine di copertina può essere utilizzata per parlare di te su una pagina personale, o per raccontare il tuo brand. Una parte dell’immagine, però, scompare da mobile, “tagliando” di fatto i bordi laterali. Ecco perché è necessario calibrare bene il centro dell’immagine e i contenuti al suo interno, tenendo conto della porzione che sarà coperta dalla foto profilo.

Dimensione: 820 x 360 px
Aspect ratio: 16:9
Formato: JPG, PNG

La foto verrà visualizzata nei seguenti formati:
Desktop: 820 x 312 px
Smartphone: 640 x 360 px

Sulla copertina di Facebook è possibile caricare anche una serie di immagini (slideshow) o un video, rispettando ovviamente precisi canoni. Maggiori informazioni sono disponibili sulla guida ufficiale.

Evento Facebook

La scheda dedicata ad un evento aiuta a catturare l’attenzione e a renderla visibile al maggior numero di utenti. Quindi, anche qui, scegli attentamente l’immagine.

Dimensione consigliata: 1200 x 628 px
Aspect ratio: 16:9Formato JPG, PNG

Quando pubblichi su Facebook, preferisci sempre il formato PNG piuttosto che JPG, specialmente se le immagini contengono testi o loghi. Se vuoi utilizzare la promozione automatica del tuo post, verifica che il testo non occupi più del 20% dell’immagine, altrimenti Facebook non lo farà.

LEGGI ANCHE: Come creare una video copertina per la tua pagina Facebook

Immagini e video nel feed

Le immagini pubblicate nella bacheca o nel nostro feed di notizie possono essere condivise in 3 differenti formati:

  • Portrait post (selfie)
  • Square post (immagine quadrata)
  • Landscape post (immagine rettangolare o link condiviso)

Portrait post

Un’immagine verticale che viene spesso usata per mettere in risalto una o più persone, inquadrate da vicino nello scatto.

Dimensione consigliata: 1500 x 1200 px
Aspect ratio: 9:16
Formato: JPG, PNG

Square post

La classica immagine 1:1 non rischia mai di apparire tagliata o accorciata, perché Facebook la mostra nella sua interezza grazie alla sua ratio che resta sempre fissa (froma quadrata).

Dimensione consigliata: 1080 x 1080 px
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG

Non sai creare immagini 3D? Da pochissimo Facebook ha reso automaticamente disponibile questa funzione per creare effetti 3D con la riconversione automatica di foto 2D. Ti basterà caricare qualunque foto dal tuo desktop (con mappa di profondità) o smartphone, e poi utilizzare l’apposita opzione.

Landscape post

Un’altra tipologia di contenuto da condividere su Facebook è il link ad un contenuto esterno. Funziona come per l’immagine, e consente di visualizzare un’anteprima della pagina esterna. Quando si condivide un link, a volte possono sorgere problemi di visualizzazione. L’immagine di anteprima può avere margini grigi ai lati, oppure è tagliata o decentrata.

Per questo, una volta verificati i parametri impostati nel sito web da cui proviene il link (quando possibile), è bene usare il debugger di condivisione per evitare sorprese e migliorare la resa.

Dimensione consigliata: 1200 x 1500 px
Aspect ratio: 1.9:1
Formato JPG, PNG

Per quanto riguarda i video, invece:

  • Video nel feed
  • Facebook video ads

Ricorda che puoi pubblicare post anche allegando dei video con ampia durata.

Facebook Video

Dimensione consigliata: 1280 x 720 px
Dimensione minima: 600 px
Aspect ratio: 16:9 (landscape), 9:16 (portrait)
Grandezza massima: 4 GB
Formato: mp4, mov
Durata massima: 4h (240 min.)

Facebook Video Ads

Dimensione consigliata: 1280 x 720 px
Dimensione minima: 600 px
Aspect ratio: 16:9 (landscape), 9:16 (portrait)
Grandezza massima: 4 GB
Formato: mp4, mov
Durata massima: 4h (240 min.)

Facebook Stories

Le stories sono contenuti temporanei in formato verticale, visibili per 24h in cima alla tua homepage, che possono essere decorati in vari modi e arricchiti da link, adesivi, gif animate e molto altro.

Dimensione consigliata: 1080 x 1920 px
Dimensione minima: 500 x 500 px
Aspect ratio: da 1.91:1 a 9:16
Grandezza massima: 4 GB
Dimensioni per testo nell’immagine: 1080 x 1420 px (centrato)
Formato: JPG, PNG

Per i video da pubblicare nelle stories:
Formato consigliato: mp4, mov
Durata massima: 15 sec.

Instagram – Dimensioni immagini social 2020

Foto profilo

La foto del profilo Instagram viene visualizzata in alto a sinistra e sopra la biografia. Se cattura l’attenzione, attirerà più click su “follow”.

immagini social 2020, Instagram

LEGGI ANCHE: Dopo Instagram, Facebook e WhatsApp, in arrivo le Stories su LinkedIn

Dimensione minima: 180 x 180 px
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG

Instagram post

Square post
Dimensione consigliata: 1080 x 1080 px
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG, GIF

Portrait post
Dimensione consigliata: 1080 x 1350 px
Aspect ratio: 1:1.25
Formato: JPG, PNG

Landscape post
Dimensione consigliata: 1080 x 608 px
Aspect ratio: 1.91:1
Formato: JPG, PNG, GIF

Video per Instagram

Instagram Feed Video

Dimensione consigliata: 1080 x 1080 px
Dimensione minima: 600 x 600 (Square), 600 x 315 (Landscape), 600 x 750 (Portrait)
Aspect ratio: 1:1, 1.9:1, 4:5
Grandezza massima: 4 GB
Formato: mp4, mov
Durata massima: 1 min. (60 sec.)

Instagram Stories

Anche qui le stories possono contenere immagini o video e contenere link, approfondimenti all’interno di Instagram TV e perfino effetti AR.

Dimensione consigliata: 1080 x 1920 px
Dimensione minima: 500 x 500 px
Aspect ratio: 9:16
Grandezza massima: 4 GB
Dimensioni per testo nell’immagine: 1080 x 1420 px (centrato)
Formato: JPG, PNG

Per quanto riguarda i video nelle stories:
Formato consigliato: mp4, mov
Durata massima: 15 sec.

LEGGI ANCHE: In Italia arriva Twitter Fleet, la nuova funzione con post che scompaiono dopo 24 ore

Twitter – Dimensioni immagini social 2020

immagini social 2020, twitter

Famoso per i suoi brevi “cinguettii”, Twitter è spesso il social network che anticipa le notizie provenienti da brand e politici in forma di “brevi” dichiarazioni. Inoltre, è usato dalle aziende anche per fornire servizi di assistenza in tempo reale.

Foto Profilo Twitter

Anche su Twitter, la foto profilo è l’immagine centrale del tuo account, che apparirà molto spesso nello stream dei tuoi follower. Quindi, evita le immagini che appaiono poco riconoscibili nella miniatura. Se hai un brand, limitati a pubblicare il tuo logo, ben proporzionato.

Dimensione: 400 x 400 px
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG, GIF non animata

Immagine di copertina

L’immagine di copertina occupa uno spazio importante, al di sopra di tutti i tweet che pubblichi. Inoltre è reattiva, e appare più grande o più piccola a seconda dello schermo su cui la visualizzi. Per questo, è fondamentale che sia in alta definizione. Ma puoi sostituirla ogni volta che c’è una promozione in corso, un po’ come se fosse il “cartellone pubblicitario” del tuo profilo.

Dimensione consigliata: 1500 x 500 px
Grandezza fine massima: 10 MB
Aspect ratio: 3:1
Formato: JPG, PNG, GIF

Immagini e video nei tweet

Anche su Twitter puoi allegare foto ai tweet, e perfino aggiungere del testo alternativo per rendere le immagini facilmente accessibili a tutti gli utenti. Un tweet contenente un’immagine ha maggiore appeal rispetto a quelli con solo testo.

Le immagini vengono adattate allo schermo dell’utente. Assicurati che Twitter mostri la porzione di foto che vuoi rendere visibile, centrandola orizzontalmente.

Dimensione consigliata: 1200 x 675 px
Formato: JPG, PNG, GIF

Per i Twitter landscape video:
Dimensione consigliata: 1280 x 1024 px
Dimensione minima: 32 x 32 px (Square video)
Aspect ratio: tra 1:2.39 e viceversa 2.39:1
Grandezza massima: 512 MB
Formato consigliato: mp4 (web), mov (mobile)
Durata massima: 2,20 min. (140 sec.)

YouTube – Dimensioni immagini social 2020

immagini social 2020, youtube

E infine YouTube, il “Google” dei video. Qui l’impianto grafico è molto importante: attenzione soprattutto alle immagini che presentano i vostri canali e video brandizzati.

Foto profilo del canale

La foto profilo del canale (quella che compare anche sull’account del brand Google+ per G Suite) è molto simile a quella di Facebook: deve rappresentare il brand con un logo, foto riconoscibile o immagini rappresentative.

Dimensione: 800 x 800 px
Aspect ratio: 1:1
Formato: JPG, PNG

Immagine di copertina del canale

La visualizzazione dell’immagine di presentazione del canale varia sensibilmente su desktop, tablet e smartphone. Attenzione, quindi, all’anteprima visibile prima della pubblicazione.

Dimensione consigliata: 1546 x 423 px
Dimensione massima desktop: 2560 x 423 px
Dimensioni minime (per desktop e mobile): 1546 x 423 px
Visualizzazione Full TV: 2560 x 1440 px
Visualizzazione per tablet: 1855 x 423 px
Formato: JPG, PNG, GIF

Thumbnails

Le immagini di anteprima dei video determinano, nella maggior parte dei casi, un click immediato oppure lo “scrolling” indifferente dell’utente. Ecco perché è importante prepararle con cura, anche se YouTube consente di selezionare un frame del video come anteprima dopo averlo caricato.

Dimensione consigliata: 1280 x 720 px
Formato: JPG, PNG

YouTube Video

Dimensione consigliata: 1920 x 1080 px
Dimensione minima: 426 x 240 px (Landscape)
Aspect ratio: 16:9, 4:3
Grandezza massima: 128 GB
Formato consigliato: mp4, mov, avi, wmv, flv, 3gpp, webm
Durata massima: 12 h

Video Ads

Stai pensando di creare video ads? YouTube è sicuramente il tuo ambiente ideale. Assicurati di ottimizzare il formato, e il gioco è fatto. I tuoi video promozionali possono essere visualizzati prima del video ospitante (con la possibilità di “skippare” se non hanno breve durata), oppure al suo interno (mid-roll), o con altre modalità che potrai consultare sulla guida ufficiale.

immagini social 2020

Dimensione consigliata: 1920 x 1080 px
Dimensione minima: 426 x 240 px (Landscape)
Aspect ratio: 16:9, 4:3
Formato consigliato: mp4, mov, avi, wmv, flv, 3gpp, webm
Durata massima: 12 h (Skippable), 30 sec. (Mid-roll), 20 sec. (Non-skippable), 6 sec. (Bumper)

illimity talk milano digital week

Human vs Artificial Intelligence: l’illimity talk della Milano Digital Week

Il digitale è stato un grande alleato per privati e aziende durante l’emergenza sanitaria: dal lavoro alla formazione fino alle relazioni, sono molti gli aspetti della vita quotidiana e lavorativa che non si sono mai interrotti, grazie alla tecnologia.

Per raccontare questo cambio di paradigma, illimity, banca ad alto tasso tecnologico quotata all’MTA di Borsa Italiana, partecipa alla Milano Digital Week, la manifestazione promossa dal comune di Milano sul tema della “Città trasformata”.

Nel dettaglio, il 26 maggio sarà possibile assistere al terzo illimity talk, il format della banca pensato per guardare oltre gli schemi, ispirare e dare forma al proprio potenziale.

>>> Guarda il talk di illimity “Let’s talk about: Human Vs Artificial Intelligence”.

illimity bank talk milano digital week

Il rapporto tra uomo e tecnologia nel talk di illimity

Il talk coinvolgerà Roberto Cingolani – Chief Technology and Innovation Officer del gruppo Leonardo, nonché ex direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova – e Corrado Passera, che nelle sue molte vite è stato, tra l’altro, AD di Poste Italiane e Intesa, Ministro dello Sviluppo Economico e adesso CEO della banca tecnologica che ha fondato, illimity.

I due si confronteranno sul rapporto tra tecnologia, uomo e filosofia in un’era sempre più guidata da algoritmi di deep learning, robot e relazioni digitali che stanno trasformando le nostre vite, rimodellando la stessa condizione umana.

Con questa pandemia abbiamo cominciato a vedere i primi robot che consegnano i pasti negli ospedali e disinfettano le corsie. O le intelligenze artificiali che cercano molecole per nuovi farmaci o che tengono traccia dei possibili contagi. Di certo l’emergenza Coronavirus ha messo in chiaro una cosa: per il nostro futuro, per le sfide che abbiamo davanti, è di automazione e algoritmi che avremo sempre più bisogno in ogni ambito della nostra vita. E la loro diffusione sarà in ogni caso inarrestabile.

man robot illimity bank

Dove ci porteranno le macchine

Cosa rappresentano queste realtà così difficili da classificare? Una nuova specie? Soltanto macchine e software dotati di grandi potenze di calcolo o qualcosa che un giorno potrebbe evolvere, magari provare le nostre stesse emozioni? E noi umani, poi? Dovremmo averne paura, porci problemi di natura etica o arrenderci rassegnati alla loro avanzata?

L’essere umano ha impiegato 3 miliardi di anni di evoluzione per arrivare a una perfetta armonia tra mente e corpo, che gli permettono di affrontare i problemi con agilità, immediatezza ed efficienza. I robot esistono da poche decine di anni e provano a imitare questi meccanismi perfetti. Ai robot, però, manca la flessibilità degli esseri umani.

Quando si parla di quarta rivoluzione industriale, bisogna stare attenti a distinguere le cose. Un conto sono le automazioni che si limitano a velocizzare i processi, un altro le tecniche evolute delle intelligenze artificiali – come il machine learning o i software di autoapprendimento – che, ad esempio nel settore bancario, stanno offrendo contributi essenziali.

Questi stessi algoritmi, tuttavia, possono sfuggire di mano e arrivare a conclusioni imprevedibili, o discriminanti, su cui occorre invece trasparenza.
Il paragone uomo-macchina come misurazione di potenza di calcolo e consumo energetico è una visione che non tiene conto di tante caratteristiche dell’essere umano, come l’autocoscienza, la percezione di sé, la curiosità.

Partendo da queste premesse, i protagonisti del talk parleranno anche di creatività e gestione tecnologica di queste macchine, delle paure legate al loro avvento e di come dovremmo prepararci a questo nuovo futuro.

Guarda il talk di illimity della Milano Digital Week: “Let’s talk about: Human Vs Artificial Intelligence” 

Live dal 26 maggio alle ore 11.00

illimity talk

Lavoro, professioni e futuro

Dopo il primo talk, l’appuntamento è con gli altri due webinar organizzati da illimity.

Il primo, “Il futuro del lavoro tra UX, algoritmi, neuromarketing e open banking, si terrà il 27 maggio alle 16.00. Le diverse figure della banca in veste di Data Scientist, Digital Strategist e Designer partiranno dal concetto del design thinking per riflettere sull’importanza dei numeri, della creatività e della condivisione delle idee.

Il secondo, “L’identikit delle professioni del futuro: tra digital transformation e human touch”, sarà in diretta il 28 maggio alle 15.15. Il webinar di Marco Russomando, head of Human Resources, permetterà di approfondire il tema dei nuovi lavori e dell’importanza di una visione sinergica tra creatività e tecnologia per accendere il potenziale delle persone e creare luoghi di lavoro realmente inclusivi.

Guarda tutti i Webinar!

 


Image credits: Depositphotos #325837798 – #13635402 – #18264893 – #512264

evoluzione della tecnologia dopo il coronavirus

9 previsioni sull’evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

  • Il Covid-19 ci ha trovati impreparati facendo sì che ci adattassimo a una nuova realtà quotidiana inaspettata;
  • Abbiamo riprogrammato le nostre abitudini in maniera efficace grazie all’utilizzo della tecnologia, che ci ha permesso di andare avanti in questa fase di lockdown;
  • Il futuro post-covid vedrà un’evoluzione tecnologica mirata a convivere ed affrontare nuove emergenze in maniera consapevole.

 

La pandemia causata dal Coronavirus ha portato molti cambiamenti. Ci ha costretti tutti a trovare nuovi modi di lavorare, interagire e vivere. Ha sollevato domande su come le nostre società sono organizzate e su dove vogliamo e dobbiamo investire per il futuro. Ci ha mostrato i nostri punti di forza e ha evidenziato le nostre debolezze. Ci ha posto nuove sfide, non ultima quella di cercare una cura. L’evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus è una componente chiave del nostro sforzo collettivo per affrontare il virus e sostenere i nostri nuovi modi di vivere e di lavorare in questo periodo inaspettato.

I vari Stati hanno dovuto lavorare per coordinare, integrare e avviare misure per affrontare ogni aspetto dell’emergenza sanitaria e il digitale, i media e le telecomunicazioni hanno svolto un ruolo vitale. Le tecnologie digitali non sono mai state così importanti nella nostra vita. È quindi fondamentale poter garantire che si disponga delle infrastrutture, della connettività e delle normative necessarie per rispondere al contagio e per dare la possibilità alle persone di continuare a vivere più normalmente possibile.

La diffusione del virus in tutto il pianeta, ha quindi costretto l’umanità ad innovare e cambiare il modo in cui lavoriamo e viviamo. Il lato positivo dell’esperienza che stiamo vivendo è che gli individui e le società saranno più preparati e coordinati per affrontare un mondo post COVID-19.

Ecco alcune previsioni su come potrebbe apparire la nostra vita una volta che ci saremo lasciati alle spalle la pandemia grazie all’evoluzione della tecnologia dopo il Coronovirus.

evoluzione della tecnologia dopo coronavirus

1. Interfacce e interazioni contactless

Non sono passati molti anni da quando siamo stati travolti dalla tecnologia del “touch-screen” e da tutto ciò che ci ha permesso di fare. Il COVID-19 ha reso consapevoli la maggior parte di noi di quanto ogni superficie “toccabile” potesse trasmettere la malattia.

Quindi in un mondo post-COVID-19, ci si aspetta che avremo meno touch-screen e più interfacce vocali. Inoltre da poco abbiamo imparato ad apprezzare la possibilità di pagare senza contatto tramite carte e dispositivi mobili grazie al contactless. Con l’aumentare delle persone che vorranno limitare ciò che toccano, è probabile che un’opzione di pagamento per beni e servizi che non richiede alcun contatto fisico possa guadagnare terreno.

evoluzione della tecnologia

2. Infrastruttura digitale rafforzata

Il COVID-19 ha fatto sì che le persone si adattassero a lavorare da casa e in isolamento. Siamo stati, in un certo modo, forzati nelle nostre abitudini collettive a trovare soluzioni digitali per tenere riunioni, lezioni, allenamenti e altro ancora. Fare tutto questo, restando rifugiati nelle nostre case, ha permesso a molti di noi di valutare la possibilità di continuare alcune di queste pratiche in un mondo post-COVID-19.

Leggendo varie esperienze, ci sono molti lavoratori che hanno capito che spostarsi da un ufficio all’altro, o da un edificio all’altro o addirittura in alcuni casi cambiare città solo per una riunione, non è sempre essenziale.

Le videochiamate o in gergo le “Conference Call” hanno conquistato un po’ tutti, e sono assolutamente valide ed efficaci per tutti i tipi di riunioni (sì, anche le riunioni del consiglio di amministrazione).

Come per tutte le crisi, quella attuale rappresenta quindi un’opportunità per velocizzare il miglioramento di tutta l’infrastrutturadigitale e in un certo senso anche di una trasformazione culturale.

evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

3. Miglior controllo mediante Internet of Things (IoT) e Big Data

Stiamo constatando in tempo reale la vera potenzialità dei dati in questa pandemia. Gli insegnamenti che stiamo ricevendo da questa esperienza ci permetteranno di monitorare le pandemie future utilizzando la tecnologia e i Big Data su internet. Grazie all’utilizzo dell’internet delle cose riusciremo ad avere sistemi che segnalano e tracciano chi mostra i sintomi di un’epidemia, in maniera molto più veloce ed efficace.

Abbiamo già degli esempi reali di come gli Stati e i privati stiano tentando di mettere in pratica questi concetti. È noto in Italia il caso dell’app Immuni di Bending Spoons che utilizzerebbe i dati GPS dei nostri smartphone per tracciare gli spostamenti delle persone contagiate, segnalando con chi hanno interagito in modo da monitorare gli eventuali contagi.

Come ogni volta che si è di fronte ad una nuova tecnologia, bisogna fare giustamente attenzione a far sì che l’innovazione apportata, possa allo stesso tempo salvaguardare la privacy di ogni individuo e prevenire l’abuso dei dati.

Nel momento in cui tecnologia e privacy degli utenti andranno d’accordo, si potranno ottenere enormi vantaggi per monitorare e affrontare in modo più efficace le future pandemie.

LEGGI ANCHE: Quando crisi e opportunità sono davvero la stessa cosa

4. Machine Learning e Intelligenza artificiale in Medicina

Il Machine Learning ha fatto grandi progressi nell’efficienza farmaceutica e biotecnologica.

Lo sviluppo di farmaci è un processo notoriamente costoso e lungo. Molti dei processi analitici coinvolti nello sviluppo dei farmaci possono essere resi più efficienti con il Machine Learning e grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale. Proprio in un momento come questo, bisogna puntare a sfruttare questo potenziale per ridurre anni di lavoro e centinaia di milioni di investimenti.

L’intelligenza artificiale è un partner ideale nello sviluppo di farmaci perché può accelerare e integrare le attività umane. Più velocemente potremo creare e distribuire un farmaco efficace e sicuro per combattere e  prevenire il COVID-19 e virus futuri, più velocemente essi potranno essere contenuti.

evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

Foto Credits: Franck V. on Unsplash

5. Telemedicina

Diciamoci la verità, la maggior parte di noi, probabilmente, non ne ha mai sentito parlare. La Telemedicina è il metodo che prevede servizi sanitari a distanza come il monitoraggio e la consulenza tra medici e pazienti online, attraverso una connessione sicura. Tuttavia, la verità è che solo una manciata di paesi nel mondo ha adottato questo metodo. La telemedicina quindi rimane solo un concetto per molti, soprattutto per l’Italia.  Questa triste realtà può essere attribuita alla mancanza di infrastrutture adeguate a sostenerla e alla mancanza di consapevolezza. Un altro fattore è che gli aspetti culturali non sono stati presi in considerazione, come di solito accade nella salute digitale.

Per frenare il traffico negli ospedali e negli uffici degli operatori sanitari, molti stanno implementando o ricordando ai propri pazienti che è possibile effettuare consultazioni online. Invece di correre dal medico o al centro sanitario, le cure a distanza consentono servizi clinici senza una visita di persona. Nonostante la materia fosse già nota prima del COVID-19, l’interesse è aumentato ora che il distanziamento sociale è stato obbligatorio in molte aree.

Un recente articolo dell’American Journal of Managed Care ha discusso la necessità e le sfide da affrontare per incorporare la telemedicina nella quotidianità. Si legge che “sebbene permangano alcune sfide legali, e relative alle normative, l’epidemia COVID-19 potrebbe essere la giusta spinta per i legislatori e le agenzie di regolamentazione a promulgare ulteriori misure che facilitino un’adozione più diffusa della telemedicina”.

evoluzione della tecnologia dopo il coronavirus

Foto Credits: intouchealth

6. Più acquisti online

Sebbene negli ultimi anni il commercio elettronico sia cresciuto notevolmente, il COVID-19 ha dato una scossa a tutto l’ambiente come mai prima d’ora. Questo è avvenuto in maniera naturale, poiché la maggior della gente su tutto il pianeta ha dovuto spostare online quasi tutti i propri acquisti.

Le aziende che non disponevano di un’opzione online hanno dovuto affrontare una rovina finanziaria e quelle che avevano una piccola presenza sul web hanno cercato di aumentare la propria offerta.

Dopo il COVID-19, le aziende che vogliono rimanere competitive dovranno spostarsi obbligatoriamente online anche se il loro business principale resterà offline. Ci saranno inoltre miglioramenti nei sistemi logistici e di trasporto merci, uno dei pochi settori che in questo periodo ha riscontrato una impennata di lavoro per far fronte all’ondata di richiesta delle consegne.

LEGGI ANCHE: L’eCommerce ai tempi del Coronavirus: numeri, trend, scenari e strategie

evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

7. Maggiore dipendenza dai robot

Nel bene e nel male i robot sostituiranno molti umani nel loro lavoro, dicono gli analisti, e l’epidemia da Coronavirus sta accelerando il processo. La gente di solito dice di volere un elemento umano nelle proprie interazioni, ma il COVID-19 ha cambiato questa situazione e cambierà le preferenze dei consumatori aprendo davvero nuove opportunità per l’automazione.

Le grandi e piccole aziende stanno diversificando il modo in cui utilizzano i robot per aumentare la distanza sociale e ridurre il numero del personale che deve andare fisicamente a lavoro. I robot vengono utilizzati anche per svolgere ruoli che i lavoratori non possono svolgere da casa.

Walmart, il più grande rivenditore americano, sta usando i robot per pulire i pavimenti. I robot in Corea del Sud sono stati utilizzati per misurare le temperature e distribuire disinfettanti per le mani.

Con gli esperti sanitari che avvertono che in mancanza di un vaccino o di una cura efficace, potrebbero essere necessarie alcune misure di distanziamento sociale addirittura fino al 2021, i lavoratori robot potrebbero essere più richiesti. Potrebbero essere utilizzati per consegnare generi alimentari o per prendere informazioni vitali in un sistema sanitario o per far funzionare una fabbrica.

Le aziende si rendono conto di come i robot potrebbero supportarci oggi e svolgere un ruolo importante in un mondo post COVID-19 e – speriamo di no – durante una futura pandemia.

LEGGI ANCHE: eCommerce: +17% nel 2019, ma il Coronavirus stravolge il settore

evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

Credits Foto: Andy Kelly on Unsplash

8. Eventi offline ed eventi digitali

L’organizzazione di un grande evento richiede un grande sforzo. I lavori iniziano almeno sei mesi prima della data stabilita e molte persone vengono coinvolte a diversi livelli. C’è un luogo da scegliere, il giusto servizio di ristorazione da selezionare, il viaggio e l’alloggio del team. Poi bisogna trovare sponsor e personale di sicurezza. Per non parlare delle molte ore passate a contattare e trovare i migliori relatori e di quelle impiegate a lanciare le campagne di marketing per promuovere l’evento. E la lista continua. Quindi, immaginate cosa si prova a cancellare tutto nel giro di pochi giorni. Al di là delle ripercussioni psicologiche ed economiche, le grosse difficoltà si riscontrano nel cancellare tutto e nel non sapere se e quando si potrà replicare il tutto.

È molto probabile che molte cose saranno diverse anche una volta che l’emergenza sarà completamente finita. I grandi eventi e le conferenze non saranno più gli stessi, né le interazioni umane, almeno per un po’ di tempo. Ed è abbastanza probabile che molte aziende e molte persone preferiranno attenersi al nuovo modello di conferenza online piuttosto che rischiare di organizzarle dal vivo per poi vederle andare in fumo.

In realtà, questa è anche una spinta alla trasformazione. I nuovi strumenti sono destinati a soddisfare le nuove esigenze digitali dell’industria delle conferenze e quelle dei meeting più piccoli. Si dovrà quindi imparare ad interagire in modo diverso. Una cosa è certa bisogna trovare un modo per offrire la stessa, o anche migliore, qualità al nostro pubblico. I community manager devono continuare a lavorare per migliorare non solo i loro contenuti, ma anche il modo in cui li forniscono.

Gli organizzatori e i partecipanti agli eventi offline che sono stati costretti a passare al digitale, hanno realizzato che ci sono pro e contro in entrambi i casi. I nuovi eventi virtuali non dovranno quasi mai preoccuparsi di far fronte al problema del numero massimo di persone da poter accogliere, come invece accade con un evento dal vivo. Inoltre ci possono essere partecipanti collegati da tutto il mondo contemporaneamente senza che essi, o chi per loro, debbano sostenere spese di viaggio e alloggio.

Anche se le previsioni ci dicono che gli eventi di persona non verranno sostituiti interamente dopo questa pandemia, molto probabilmente gli organizzatori scopriranno come gli aspetti digitali possano integrarsi con gli eventi dal vivo. Sicuramente ci sarà un forte aumento degli eventi ibridi in cui parti dell’evento si svolgeranno di persona ed altri fruibili digitalmente.

Abbiamo ormai varcato una soglia, e guardare indietro non è certo il modo di andare avanti.

evoluzione della tecnologia dopo il Coronavirus

Credits Foto: Jonas Jacobsson on Unsplash

9. Videogames ed eSport

Eventi sportivi, organizzazioni e tifosi hanno dovuto fare i conti con la sospensione dei loro passatempi preferiti. In alcuni casi le stagioni sono state completamente cancellate a causa del COVID-19. Ma i videogames e gli eSport sono in buona salute. Si prevede che nel 2020 il mercato globale dei videogiochi varrà 159 miliardi di dollari, circa quattro volte i ricavi al botteghino (43 miliardi di dollari nel 2019) e quasi tre volte i ricavi dell’industria musicale (57 miliardi di dollari nel 2019). Il mercato più grande per fatturato è quello dell’Asia-Pacifico con quasi il 50% del mercato dei giochi per valore.

Una piccola parte ma in forte crescita è costituita dagli eSport. Essi non sono altro che competizioni di videogiochi sportivi organizzati in modalità multi-giocatore. Si prevede che questo settore cresca fino a poco più di un miliardo di dollari nel 2020.

I modelli di business negli eSport seguono da vicino lo sport professionistico e anche se le competizioni sono molto più frammentate, la maggior parte delle entrate proviene dalla pubblicità e dalla radiodiffusione. Anche se relativamente piccolo rispetto al mercato complessivo dei giochi, gli eSport hanno un ruolo rilevante in questo momento storico. Gli organizzatori dei campionati sportivi di tutto il mondo si sono rivolti al settore per trovare nuovi modi di interagire con i tifosi. Diverse competizioni di eSport in alcuni paesi, sono state trasmesse in diretta televisiva. Le emittenti cercano di riempire ore di contenuti sportivi programmati che sono stati cancellati in seguito alla pandemia. Sarà anche questo sicuramente un settore che continuerà a crescere dopo la pandemia.

evoluzione della tecnologia dopo il corona virus

Il COVID-19 sta mettendo a dura prova i nostri sistemi e la nostra pazienza, ma sta anche costruendo la nostra resilienza. Sembra paradossale ma il virus ci sta consentendo di sviluppare soluzioni nuove e innovative.

In un mondo post COVID-19, sarà stato il virus e rendere il nostro pianeta un posto migliore, ma non grazie all’evoluzione della tecnologia, ma grazie alle persone. Si tratta di imparare. Si tratta di mantenere i contatti personali e professionali in un periodo in cui è molto facile sentirsi isolati.
Vinceremo tutti insieme, imparando da questa esperienza e ne usciremo più forti e più connessi, con alcuni nuovi modi di lavorare e di usare la tecnologia, affinché il futuro, non ci trovi nuovamente impreparati.

*Articolo liberamente ispirato e tradotto dal post originario di Bernard Marr.

ripresa economica

Per il post-covid abbiamo bisogno di una ripresa economica sostenibile

  • Anche durante l’emergenza è aumentata la consapevolezza delle persone sulla questione ambientale;
  • Tra Recovery fund e European Green Deal, la Commissione Europea vuole far ripartire l’Europa con investimenti sostenibili;
  • Il Manifesto firmato da oltre 400 imprese italiane chiede alle istituzioni una valorizzazione del green come grande opportunità per l’Italia.

 

Il 2020, oltre che l’anno del Covid, si prevede avrà un clima molto caldo in Europa, dopo che già il 2019 aveva battuto ogni record dal 1979.

In soli 40 anni la temperatura è aumentata di 1,2°C. Sembrerebbe un numero da niente, ma insieme ad altri fattori come la deforestazione e la forte vicinanza tra uomo e animali selvatici, genera reazioni a catena che alterano gli  ecosistemi. Questa è molto probabilmente anche la causa del Covid-19 secondo un report del WWF.

La pandemia che ci ha colpito in questi mesi, sembra aver rimescolato le carte del mondo e generato nelle persone una crescente consapevolezza sul rapporto uomo e ambiente e sull’urgenza di un cambiamento sostenibile, in precedenza solo timidamente avviato.

Una consapevolezza che diventa concreta, nel momento in cui parliamo di ripresa economica.

Come si colloca la questione ambientale nel post-Covid? Come si stanno muovendo le persone, le istituzioni e le aziende?

ripresa economica sostenibile

Il mondo post-Covid per gli italiani

Uno studio Ipsos condotto dal 21 febbraio al 6 marzo 2020 in 29 nazioni, tra cui l’Italia, ha indagato come il mondo vede il cambiamento climatico e il Covid-19. Per il 71% delle persone il cambiamento climatico deve considerarsi una crisi quanto la pandemia.

Il 63% degli intervistati italiani pensa che nella ripresa economica il governo dovrebbe dare priorità alla questione ambientale. Il 47% è inoltre fortemente d’accordo che dopo la pandemia ci saranno molte più persone che si batteranno attivamente a favore dell’ambiente. A livello politico il 66% non appoggerà un partito che non prenderà seriamente in considerazione il cambiamento climatico.

rifiuti urbani ambiente

LEGGI ANCHE: ll consumo sostenibile è in crescita. Ecco come cambiano le nostre abitudini (e anche le aziende)

Per gli intervistati italiani i problemi ambientali maggiori su cui il governo dovrebbe porre attenzione sono: Aumento delle temperature/cambiamento climatico (44%), inquinamento dell’aria (42%), gestione dei rifiuti (48%).

Per quanto riguarda le azioni in ottica di sostenibilità, l’85% privilegerà prodotti più salutari e migliori per l’ambiente.

Inoltre entro l’anno prossimo gli italiani intervistati pensano di:

  • limitare l’acquisto di prodotti con molto confezionamento (58%);
  • evitare di acquistare nuovi prodotti, favorendo usato o riparazioni (53%);
  • ridurre l’utilizzo della macchina a favore di camminate, bicicletta e mezzi pubblici (50%);
  • risparmiare acqua in casa, riducendo per esempio il tempo della doccia o non innaffiando il giardino (50%);
  • risparmiare energia in casa, con riqualificazione energetica e attenzione ai consumi (48%);
  • mangiare meno carne, sostituendola con alternative come i fagioli (45%)

ripresa economica_mobilità sostenibile

Parlando di mobilità sostenibile, in questi giorni è stata approvato con il Decreto Rilancio il bonus bici, che prevede fino al 60%, massimo 500 euro, per l’acquisto di biciclette, eBike, monopattini elettrici e altri dispositivi di micromobilità. Un’azione che insieme a investimenti sulle piste ciclabili potrebbe rivelarsi davvero importante per la qualità dell’aria nelle nostre città. Questo si aggiunge al decreto clima che era stato già approvato lo scorso dicembre.

Un’altro incentivo sostenibile presente nel decreto rilancio è l’ecobonus al 110% per ottenere una detrazione fiscale su interventi di riqualificazione energetica e antisismici sugli immobili, in misura superiore rispetto al costo.

La ripresa economica europea

Il 13 maggio scorso la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha presentato l’architettura e le caratteristiche del Recovery Fund post-Covid, su cui il Parlamento Europeo dovrà esprimersi.

Si tratta di una pacchetto di ripresa economica che l’Europa mette in campo per risollevarsi, supportando gli Stati Membri, a livello pubblico e privato. Il piano di ripresa sarà interamente erogato attraverso i programmi europei e durerà pochi anni. Già a partire da quest’anno sarà anticipato parte dell’investimento.

ripresa economica energie rinnovabili

In ottica sostenibilità il Recovery Fund guarda all’European Green Deal, quindi investimenti pubblici e riforme essenziali in linea con le priorità europee: la duplice transizione verso un’Europa climaticamente neutra e un’Europa resiliente e digitalizzata. Ci saranno inoltre ingenti investimenti privati nei settori e nelle tecnologie fondamentali: dallo standard 5G all’intelligenza artificiale, dall’idrogeno pulito all’energia rinnovabile offshore.

LEGGI ANCHE: Dopo il Coronavirus, l’European Green Deal sarà ancora una priorità?

Riprendendo il discorso di Ursula Von der Leyen:

“Prima o poi i nostri scienziati e ricercatori troveranno un vaccino contro il Coronavirus. Ma non c’è vaccino contro i cambiamenti climatici. Per questo motivo l’Europa deve ora investire in un futuro pulito.

I nostri investimenti per la ricostruzione saranno fatti a caro prezzo. Vale a dire l’aumento dell’onere del debito. Ma se dobbiamo aumentare il debito che i nostri figli dovranno pagare in futuro, il minimo che possiamo fare è usare il denaro per investire nel loro futuro; affrontare i cambiamenti climatici e ridurre la pressione sul clima. e non solo fare piccoli miglioramenti.

Una volta superata la crisi non dobbiamo ricadere nei vecchi modelli, non dobbiamo avviare la ripresa per ricostruire il modello economico di ieri. Dovremmo invece ora cogliere coraggiosamente l’opportunità, per costruire un’economia moderna, sana e pulita, che assicuri il sostentamento della prossima generazione.

L’Unione europea non può, da sola, curare tutte le ferite che questa crisi lascerà dietro di sé. Ma noi assumiamo la nostra parte di responsabilità riequilibrando gli oneri tra gli Stati membri e garantendo nel contempo che gli enormi sforzi che oggi facciamo abbiano ricadute positive anche per le giovani generazioni”.

Il Manifesto delle imprese per un Green Deal italiano

I consumatori guardano a una ripresa economica sostenibile, l’Europa anche, e le aziende?

Non sono da meno.

In questi giorni, oltre 400 aziende italiane tra le quali Philips Italia, Illycaffè, ENEL hanno firmato il Manifesto “Uscire dalla Pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”.

Il Manifesto interviene nel dibattito in corso, a livello nazionale ed europeo, sulle misure per la ripresa economica sollecitando un progetto di sviluppo all’altezza delle sfide della nostra epoca. Si propone una ripresa economica sostenibile e si chiede al Governo che nel pacchetto di misure, il green non sia marginalizzato, ma sia invece valorizzato per le sue grandi potenzialità.

agricoltura sostenibile

Le aziende firmatarie concordano che un nuovo Green Deal Italiano possa portare a una più forte e duratura ripresa, valorizzando le migliori potenzialità dell’Italia, legate alle produzioni di qualità, sempre più green e “inscindibili dai cambiamenti verso la decarbonizzazione e la circolarità dei modelli di produzione, distribuzione e consumo”. La valorizzazione del green potrebbe portare inoltre a un rilancio di diverse attività economiche, come il turismo.

Ripresa a breve termine, ripresa a lungo termine

La crisi economica peggiorata dalla pandemia, ha messo e sta mettendo a rischio molte aziende e posti di lavoro. In Italia si prevede un crollo del PIL del 9%.

Per natura l’uomo sceglie il certo rispetto all’incerto, la crisi economica è ora, la cassa integrazione tarda ad arrivare e quella climatica viene percepita da molti ancora come distante. Un ghiacciaio che si scioglie in Islanda come e quando può impattare una persona che abita in Italia?

Inoltre, non tutti i politici e Paesi sono d’accordo in una ripresa economica in ottica green. La Repubblica Ceca e la Polonia, nazioni dove sono presenti molte industrie di combustibili fossili, spingono per mettere da parte l’European Green Deal concentrando tutte le risorse per combattere la pandemia. Anche in Italia c’è un dibattito in corso tra parti politiche e aziende: pensiamo per esempio alla plastic tax.

Ma i valori chiave per guidare la ripresa sono due:

  • equilibrio. La salvaguardia della capacità produttiva può andare di pari passo alla resilienza per affrontare nuove crisi. Un esempio è il sostegno oggi alle attività fortemente colpite come la ristorazione e il turismo e allo stesso tempo incentivate lo smart working dove possibile o trovare opportunità nell’ecoturismo.
  • Coraggio. Nel prendere scelte a lungo termine, di fare investimenti oggi in piena crisi per tutelarci domani.

In quest’ottica lo sviluppo sostenibile è un’assicurazione per il futuro e un’opportunità per il presente.

Week in Social: Facebook Shops, le stories di Twitter e Pinterest con Shopify

Il mondo dei social non si ferma mai. Anche questo fine settimana, la Week in Social ovvero la rubrica Ninja che vi regala tutti gli aggiornamenti del web è con voi. Cosa si deve sapere della settimana trascorsa? Ecco le notizie principali.

Arriva Facebook Shops

Una grande, grandissima novità da parte di Facebook. I lettori attenti lo sanno: non si possono annoverare momenti storici in cui Facebook sia rimasto indietro. Lo sappiamo che da grandi budget derivano grandi responsabilità ed ecco che che il nuovo obiettivo di Marc Zuckerberg è quello di portare le aziende a vendere sempre di più online.

I just announced that we’re launching Facebook Shops today – the basic idea is that any small business can easily start…

Pubblicato da Mark Zuckerberg su Martedì 19 maggio 2020

Anche in questo caso, Ninja Marketing ha seguito la notizia:

“Il lancio di Shops arriva in un momento di vero boom per l’eCommerce, a livello globale, legato al lockdown. Se la pandemia è stata devastante per le piccole imprese, un terzo delle quali ha riferito di aver smesso di operare in un sondaggio condotto da Facebook, un ulteriore 11% afferma che potrebbe fallire nei prossimi tre mesi se la situazione attuale dovesse continuare.

Le vendite online sono state invece un punto luminoso per le piccole imprese. Etsy, dove  a vendere sono i piccoli artigiani locali, ha raddoppiato il suo fatturato rispetto a tre anni fa e oraFacebookscommette che portare un maggior numero di imprese locali online le aiuterà a sopravvivere, creando al tempo stesso nuove grandi opportunità di business per l’azienda, come aveva già anticipato lo scorso annoZuckerberg, parlando degli interessi della compagnia verso l’eCommerce.

Nelle intenzioni di Zuckerberg, Shops dovrebbe migliorare l’esperienza standard del commercio online, memorizzando le credenziali di pagamento degli utenti in un unico luogo, per poi utilizzarle su qualsiasi vetrina di Facebook o Instagram. Un potenziale enorme, considerando che attualmente ci sono più di 160 milioni di piccole imprese che utilizzano le app della società”.

Twitter e i Fleet

Lo avevamo accennato ed ecco che sono arrivati “concretamente”. Sono disponibili ora i fleet, ovvero le stories volatili di Twitter.

Solito sistema: durano un giorno e poi spariscono.

Anche qui: cliccando  in alto a sinistra della piattaforma si potranno aggiungere liberamente le proprie stories, come social comanda.

Chissà se l’andazzo di Twitter cambierà in qualche modo: staremo vedere e intanto, via libera alla condivisione.

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twitter fleet

Pinterest lancia Shopify

Una nuova funzionalità in uno dei social per il visual più apprezzati di sempre: parliamo di Pinterest e del suo recente aggiornamento.

La notizia del mese è che Pinterest ha annunciato la collaborazione con Shopify, l’app per permettere ai rivenditori di migliorare la loro presenza sulla piattaforma. Questo insieme di funzioni che fornirà l’app permetterà nuove aggiunte al catalogo, tag e molto altro.

Pinterest

Pinterest punta così ad una connessione tra il privato e la piattaforma. Ci piace!

TikTok e il cyberbullismo

Questa volta non si tratta di un aggiornamento dell’app o del nuovo video divertente sulla challenge di turno. Abbiamo però il dovere di segnalarlo per diffondere sempre più la cultura del “saper usare i social”. Una ventenne residente in Malesia è stata vittima di cyberbullismo: un suo video privato è stato pubblicato e nonostante le richieste di rimozione è rimasto lì su TikTok. La ragazza, preoccupata per la sua reputazione, non ha retto il peso e si è suicidata.

Usare i social vuol dire anche tutelare la privacy altrui e il rispetto per gli altri.

deisgn eventi digitali

Design (Digital) Fair: come sono cambiati gli appuntamenti della creatività

  • Questo tempo sospeso vissuto in lockdown sta cambiando il nostro modo di vivere, di lavorare, di stare con gli altri e di fruire la creatività;
  • Anche le fiere del design nel mondo, per non rinunciare totalmente agli appuntamenti previsti e promessi, si convertono e vanno online. Così come i design museum;
  • Il digitale, forse, rimarrà un appuntamento anche post Covid-19.

 

Chi può è in smart working, università e scuole sono in eLearning, i musei aprono le porte online, le palestre organizzano dirette Instagram e gli aperitivi con gli amici sono su Houseparty.

Se tutto è in digitale, erogato così come si dice “da remoto”, possono esserlo anche le design fair?

Certamente sì. In effetti, il mondo del design si è trasferito online, con un ricco programma digitale per utilizzare comunque questo strano tempo sospeso.

In genere, Covid-19 a parte, gli appuntamenti tanto attesi dai design passionate (e non) vanno da Parigi con la famosa Maison & Object, a Madrid con il suo Design Festival; da Milano con il Salone del Mobile a Miami con Design Miami; da Londra con il London Design Festival a Bologna con Cersaie.

Ci sarebbero, ancora, la 3 Days of Design di Copenhagen e la Brussels Furniture Fair.

Insomma, le fiere della creatività in un anno sono più di quelle che vi aspettereste e, a volte, è difficile stare al passo con tutte.

Ante Covid-19, gli appuntamenti si sono tenuti regolarmente. Ora che il mondo è in lockdown non vi è rinuncia alla creatività e alcuni appuntamenti hanno solo cambiato il modo di renderla fruibile.

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La creatività va online

Per il Salone del mobile di Milano si diceva che non sarebbe esistito un piano B. L’idea di un’alternativa per imprese, operatori e appassionati è arrivata dal Fuorisalone, spesso considerato diametralmente opposto alla fiera “core” che si tiene a Rho.

Fuorisalone Digitale è la piattaforma digital che propone dal 15 al 21 giugno (date in cui era stata inizialmente posticipata la Design week milanese) nuovi format di comunicazione e promozione online, tra i quali il Fuorisalone.tv. Un vero e proprio palinsesto, attivo per 7 giorni per 12 ore al giorno, con contenuti ad hoc e dirette con ospiti. Il tutto per presentare progetti e idee di aziende e designer e non perdere l’opportunità di essere comunque presenti “somehow”.

A questo si aggiunge anche il Fuorisalone Meets, piattaforma che promuove webinar destinati agli addetti ai lavori e due canali destinati al mercato estero (Fuorisalone Japan e Fuorisalone Cina, con l’apertura di Wechat e Weibo).

L’iniziativa ha visto il coinvolgimento dei distretti creativi (quali, Tortona, Brera, Porta Venezia), che sposano la strada innovativa dell’offerta digitale, per consentire alle aziende di non perdere contatti con il pubblico e i buyer.

Sui social, invece, si è aperto il cassetto dei ricordi al grido degli hashtag #Salonedelmobile e #milanodesignweek. Ci sono post nostalgici e di incoraggiamento a non mollare: dalla giornalista di design Beck Sunshine, all’interior designer Beatrice Fuzzi, il messaggio è univoco. Milano manca. Ma rivive allo stresso tempo, proprio grazie agli stessi post pubblicati.

eventi digitali di design

Cosa succede fuori confine

Se in Italia l’appuntamento clou è a Milano, all’estero sono Parigi e Londra a dominare la scena. Maison & Object della capitale francese si è regolarmente tenuta prima dell’emergenza Coronavirus e, al momento, le date del prossimo settembre sono confermate.

È Londra che si converte al digitale. Infatti, Dazeen, il design magazine London based, inaugura il Virtual Design Festival dal 15 aprile al 30 giugno con incontri, interviste, webinar e lanci di nuovi prodotti. Hanno già aderito all’iniziativa Design Indaba, Dutch Design, Venture Project e il Forum di architettura the World Around.

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design digitale

Design Museum

Ci sono poi i design museum che hanno aperto le loro collezioni online.

Il Vitra Design Museum di Weil am Rein (Germania) dà voce e spazio a iniziative online proponendo videotour e progetti digitali per scoprire le mostre in corso, come “Home Stories: 100 years, 20 visionary interiors”, oltre ai live talk in diretta su Instagram.

La Triennale di Milano, oltre a rendere fruibile il proprio archivio online che comprende più di mille oggetti del design italiano, ispirandosi al Decamerone di Boccaccio, lancia Triennale Decameron che ogni giorno alle 17.00 trasmette live su Instagram video narrazioni di artisti, designer, musicisti e scrittori.

#Designdispatches è l’iniziativa del Design Museum di Londra che una volta a settimana prevede conservazioni tra il direttore Tim Marlow e designer e architetti.

vitra design museum

It’s a Digital World

Nessuna intenzione di virtualizzare le design fair e gli exclusive party annessi (dove c’è chi fa di tutto un anno prima per imbucarsi) o le visite al museo, l’esperienza sarà sempre un’altra cosa. Piuttosto l’intenzione, dettata dalla necessità, è quella di digitalizzare l’esperienza per creare nuove modalità di partecipazione e comunicazione e, perché no, per ispirare.

E la cosa sembra stia anche piacendo, grazie soprattutto al potere della disintermediazione del digitale (social annessi), che rende tutto più raggiungibile e umano. Inaspettatamente è anche possibile fare domande ai guru dell’arte e del design.

E chissà, magari in un domani post Covid-19, le design fair proporranno sempre il pacchetto reale+digitale.

Sigmund Freud

Un inedito Freud, dalla serie Netflix al nipote spin doctor

  • La nuova serie “Freud” di Netflix si prende molte libertà, mettendo in scena situazioni surreali, nelle quali il giovane Freud assume il ruolo di un investigatore;
  • Il nipote di Freud, Edward Bernays ha applicato gli insegnamenti tratti dalla psicoanalisi in note campagne di public relations;
  • Lo stesso Bernays, interpellato da American Tobacco, è riuscito a rompere un tabù che allora era ben radicato tra le donne, convincendole a fumare per essere più libere.

 

Freud, è la nuova serie austriaca targata Netflix e girata in cooperazione con ORF che immagina la vita del giovane Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, neurologo e filosofo.

I produttori disegnano Sigmund Freud, interpretato dall’attore Robert Finster, come un personaggio che risolve dei crimini utilizzando l’ipnosi nella Vienna del XIX secolo. Un crime thriller criticato anche da The Guardian, perché distorce la vera biografia del fondatore della psicoanalisi.

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Retroscena che hanno influenzato la trama

Il pluripremiato regista viennese Marvin Kren puntualizza che lo stesso Freud, che era una persona molto riservata, in maggiore età ha eliminato documenti riguardanti i suoi studi e le sue attività da giovane, non volendo compromettere la propria immagine. Il regista ha quindi trasformato queste lacune nella biografia di Freud in un’opportunità drammaturgica, per distogliere lo sguardo dalla biografia ed inventare nuovi contenuti.

Prendendo atto che gli avvenimenti della serie non si basano su fatti storici, ci sono alcuni aspetti che probabilmente si riferiscono a fatti e personaggi reali. La coprotagonista e sensitiva/medium Fleur Salomè, per esempio, potrebbe riferirsi – con forti rielaborazioni del personaggio – a Lou Andreas-Salomè, che fu prima studentessa di Freud, poi amica, confidente e anche lei psicoanalista. La serie si svolge nel 1880, mentre invece Freud e Salomè nella vita reale si sono incontrati dopo il 1910. L’intelletto di Salomè ha ispirato poeti come Rilke e Nietzsche. Su Amazon Prime è disponibile il film della “vera” Salomè, il titolo porta il suo nome: “Lou Andreas-Salomè – The Audacity to be free

Il luogo delle riprese di “Freud”: Praga diventa la Vienna del 1800

I dati biografici sono corretti, Freud è cresciuto in una famiglia di commercianti di cultura ebraica e sin da piccolo visse a Vienna, dove si laureò in medicina e chirurgia all’Università nel 1881. Seppur la vita di Freud si svolgesse a Vienna, Kren ha scelto di girare gran parte della serie a Praga. Il motivo è presto detto: Praga negli anni ha mantenuto un velo storico, lasciando invecchiare gli edifici senza troppe restaurazioni. Un’imperfezione perfetta ricercata dal regista, che in un’intervista definisce il genere a cui appartiene la serie un “Vienna Noir”.

Indubbiamente quindi anche l’abitazione/studio della serie, non corrisponde a quella reale. È possibile visitare la sua vera abitazione/studio, oggi museo, nella Berggasse 19 a Vienna.

Il regista della serie ha fatto visita al museo, attualmente in restaurazione, per aderire all’iniziativa #keepfreudalive. Per la campagna è stato creato appositamente un filtro Instagram che trasforma l’utente in Freud. L’iniziativa ha come fine la raccolta fondi per terminare il rinnovo del museo.

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Il subconscious marketing applicato dal nipote di Freud

Distogliendo lo sguardo dalla serie e focalizzandosi sulla vita di Freud, emergono nessi interessanti che riguardano la sua vita e la comunicazione.
Da una parte, come anticipato, il suo controllo rigoroso delle informazioni che lo riguardavano. Dall’altra suo nipote Edward Bernays, considerato uno dei padri delle relazioni pubbliche e tra i primi spin doctor della storia. Bernays divulgò negli Stati Uniti le opere pubblicate da Freud.

Nel 1929 Bernays realizzò una delle campagne più eclatanti degli stati Uniti per American Tobacco Company, che si rivolse a lui per trovare il modo di far fumare anche le donne. Fino ad allora, le sigarette per le donne erano considerate un tabù sociale. Bernays presentò la sua teoria, basata su studi della psicoanalisi, dimostrando come la sigaretta rappresentasse un simbolo fallico e di dominio maschile. Il pubblicista era a conoscenza dei movimenti di emancipazione femminile e cercò un modo per convincerle a fumare, facendo della sigaretta un mezzo per raggiungere la loro libertà. Organizzò una finta protesta durante la parata di Pasqua a Broadway (NY). Alcune femministe da lui invitate accesero per la prima volta in pubblico le sigarette Lucky Strike. Alla stampa fornì anche lo slogan da usare, ovvero “le torce della libertà”, dichiarandolo un simbolo di protesta e riferendosi alla Statua della Libertà.

Con questa iniziativa il nipote di Freud riuscì a rompere il tabù del fumo al femminile, aumentando così le vendite delle sigarette. Trent’anni dopo e in seguito ai vari studi che ne dimostrarono i danni alla salute, Bernays si disse pentito di aver incoraggiato le donne a fumare.

 

 

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Buon inizio settimana con l’#untold di oggi ? #torchesoffreedom #comunicazioneunipd #unipd

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La psicoanalisi applicata per aumentare le vendite

Bernays ha tratto ispirazione dal lavoro di suo zio sul subconscio umano, applicandolo al mondo delle pubbliche relazioni e lavorando con grandi aziende come General Motors e United Fruit Company.

Alcuni produttori di pancetta si rivolsero a Bernays per incrementare le vendite dei loro prodotti. La tipica colazione americana, composta da uova e pancetta, ancora non esisteva. Fu proprio Bernays ad inventare questa combinazione. Commissionò un sondaggio tra una decina di medici compiacenti, che indicarono “eggs&bacon” come una colazione nutriente. Il pubblicitario inviò tramite comunicato i risultati del sondaggio a migliaia di medici statunitensi, che si fidarono dalle indicazioni ricevute da colleghi “indipendenti”. Oltre ad incrementarne le vendite, uova e pancetta sono rimaste fino ad oggi la colazione per antonomasia nei paesi anglosassoni.

Sigmund Freud si è sempre mostrato scettico e riservato nei confronti dei media. Pur non avendo vissuto l’intero periodo di successo di suo nipote, alcuni aneddoti fanno trasparire il suo disappunto. Un esempio su tutti: il nipote lo mise in contatto con il magazin Cosmopolitan, che gli consigliò di sviluppare il tema “lo spazio mentale della moglie in casa”. Freud, che aveva proposto un tema diverso e prettamente scientifico, indignato, abbandonò il progetto.

La comunicazione pubblica al giorno d’oggi è in parte basata sui lavori di Bernays, che ha applicato in maniera trasversale politica, propaganda e psicoanalisi.

 

Foto Credits: Sigmund Freud on the manuscript of Moses and Monotheism, London 1938 © Sigmund Freud Copyrights