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  • Un inedito Freud, dalla serie Netflix al nipote spin doctor

    Fatti e finzione nella nuova serie “Freud” e curiosità sul nipote pubblicitario

    23 Maggio 2020

    • La nuova serie “Freud” di Netflix si prende molte libertà, mettendo in scena situazioni surreali, nelle quali il giovane Freud assume il ruolo di un investigatore;
    • Il nipote di Freud, Edward Bernays ha applicato gli insegnamenti tratti dalla psicoanalisi in note campagne di public relations;
    • Lo stesso Bernays, interpellato da American Tobacco, è riuscito a rompere un tabù che allora era ben radicato tra le donne, convincendole a fumare per essere più libere.
      Freud, è la nuova serie austriaca targata Netflix e girata in cooperazione con ORF che immagina la vita del giovane Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, neurologo e filosofo. I produttori disegnano Sigmund Freud, interpretato dall’attore Robert Finster, come un personaggio che risolve dei crimini utilizzando l’ipnosi nella Vienna del XIX secolo. Un crime thriller criticato anche da The Guardian, perché distorce la vera biografia del fondatore della psicoanalisi.

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    Retroscena che hanno influenzato la trama

    Il pluripremiato regista viennese Marvin Kren puntualizza che lo stesso Freud, che era una persona molto riservata, in maggiore età ha eliminato documenti riguardanti i suoi studi e le sue attività da giovane, non volendo compromettere la propria immagine. Il regista ha quindi trasformato queste lacune nella biografia di Freud in un’opportunità drammaturgica, per distogliere lo sguardo dalla biografia ed inventare nuovi contenuti. Prendendo atto che gli avvenimenti della serie non si basano su fatti storici, ci sono alcuni aspetti che probabilmente si riferiscono a fatti e personaggi reali. La coprotagonista e sensitiva/medium Fleur Salomè, per esempio, potrebbe riferirsi – con forti rielaborazioni del personaggio – a Lou Andreas-Salomè, che fu prima studentessa di Freud, poi amica, confidente e anche lei psicoanalista. La serie si svolge nel 1880, mentre invece Freud e Salomè nella vita reale si sono incontrati dopo il 1910. L’intelletto di Salomè ha ispirato poeti come Rilke e Nietzsche. Su Amazon Prime è disponibile il film della “vera” Salomè, il titolo porta il suo nome: “Lou Andreas-Salomè – The Audacity to be free

    Il luogo delle riprese di “Freud”: Praga diventa la Vienna del 1800

    I dati biografici sono corretti, Freud è cresciuto in una famiglia di commercianti di cultura ebraica e sin da piccolo visse a Vienna, dove si laureò in medicina e chirurgia all’Università nel 1881. Seppur la vita di Freud si svolgesse a Vienna, Kren ha scelto di girare gran parte della serie a Praga. Il motivo è presto detto: Praga negli anni ha mantenuto un velo storico, lasciando invecchiare gli edifici senza troppe restaurazioni. Un’imperfezione perfetta ricercata dal regista, che in un’intervista definisce il genere a cui appartiene la serie un “Vienna Noir”.

    Indubbiamente quindi anche l’abitazione/studio della serie, non corrisponde a quella reale. È possibile visitare la sua vera abitazione/studio, oggi museo, nella Berggasse 19 a Vienna. Il regista della serie ha fatto visita al museo, attualmente in restaurazione, per aderire all’iniziativa #keepfreudalive. Per la campagna è stato creato appositamente un filtro Instagram che trasforma l’utente in Freud. L’iniziativa ha come fine la raccolta fondi per terminare il rinnovo del museo. LEGGI ANCHE: TED lancia Countdown, un’iniziativa sul Climate Change in collaborazione con YouTube

    Il subconscious marketing applicato dal nipote di Freud

    Distogliendo lo sguardo dalla serie e focalizzandosi sulla vita di Freud, emergono nessi interessanti che riguardano la sua vita e la comunicazione. Da una parte, come anticipato, il suo controllo rigoroso delle informazioni che lo riguardavano. Dall’altra suo nipote Edward Bernays, considerato uno dei padri delle relazioni pubbliche e tra i primi spin doctor della storia. Bernays divulgò negli Stati Uniti le opere pubblicate da Freud. Nel 1929 Bernays realizzò una delle campagne più eclatanti degli stati Uniti per American Tobacco Company, che si rivolse a lui per trovare il modo di far fumare anche le donne. Fino ad allora, le sigarette per le donne erano considerate un tabù sociale. Bernays presentò la sua teoria, basata su studi della psicoanalisi, dimostrando come la sigaretta rappresentasse un simbolo fallico e di dominio maschile. Il pubblicista era a conoscenza dei movimenti di emancipazione femminile e cercò un modo per convincerle a fumare, facendo della sigaretta un mezzo per raggiungere la loro libertà. Organizzò una finta protesta durante la parata di Pasqua a Broadway (NY). Alcune femministe da lui invitate accesero per la prima volta in pubblico le sigarette Lucky Strike. Alla stampa fornì anche lo slogan da usare, ovvero “le torce della libertà”, dichiarandolo un simbolo di protesta e riferendosi alla Statua della Libertà. Con questa iniziativa il nipote di Freud riuscì a rompere il tabù del fumo al femminile, aumentando così le vendite delle sigarette. Trent’anni dopo e in seguito ai vari studi che ne dimostrarono i danni alla salute, Bernays si disse pentito di aver incoraggiato le donne a fumare.  
     
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    Buon inizio settimana con l’#untold di oggi 🤩 #torchesoffreedom #comunicazioneunipd #unipd

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    La psicoanalisi applicata per aumentare le vendite

    Bernays ha tratto ispirazione dal lavoro di suo zio sul subconscio umano, applicandolo al mondo delle pubbliche relazioni e lavorando con grandi aziende come General Motors e United Fruit Company. Alcuni produttori di pancetta si rivolsero a Bernays per incrementare le vendite dei loro prodotti. La tipica colazione americana, composta da uova e pancetta, ancora non esisteva. Fu proprio Bernays ad inventare questa combinazione. Commissionò un sondaggio tra una decina di medici compiacenti, che indicarono “eggs&bacon” come una colazione nutriente. Il pubblicitario inviò tramite comunicato i risultati del sondaggio a migliaia di medici statunitensi, che si fidarono dalle indicazioni ricevute da colleghi “indipendenti”. Oltre ad incrementarne le vendite, uova e pancetta sono rimaste fino ad oggi la colazione per antonomasia nei paesi anglosassoni. Sigmund Freud si è sempre mostrato scettico e riservato nei confronti dei media. Pur non avendo vissuto l’intero periodo di successo di suo nipote, alcuni aneddoti fanno trasparire il suo disappunto. Un esempio su tutti: il nipote lo mise in contatto con il magazin Cosmopolitan, che gli consigliò di sviluppare il tema “lo spazio mentale della moglie in casa”. Freud, che aveva proposto un tema diverso e prettamente scientifico, indignato, abbandonò il progetto. La comunicazione pubblica al giorno d’oggi è in parte basata sui lavori di Bernays, che ha applicato in maniera trasversale politica, propaganda e psicoanalisi.  

    Foto Credits: Sigmund Freud on the manuscript of Moses and Monotheism, London 1938 © Sigmund Freud Copyrights