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Video advertising

Video Advertising: come il video è diventato il formato pubblicitario preferito dei consumatori

Finalmente siamo in pausa pranzo, abbiamo un po’ di tempo libero e decidiamo di scaricarci un giochino sullo smartphone. Un rompicapo davvero originale e ce la caviamo anche piuttosto bene!

C’è sempre però quell’annuncio pubblicitario, alla fine di ogni livello, che mostra quel prodotto o servizio di cui non conoscevamo minimamente l’esistenza (e che magari decidiamo di acquistare).

Questa situazione non vi è familiare? Il video advertising è diventato una delle strategie più influenti scelta dai brand per promuovere prodotti e servizi.

Perché il video advertising è sempre più popolare

Criteo è un’azienda tecnologica leader a livello globale che consente ai marketer e agli editori di raggiungere i loro obiettivi grazie alla Commerce Media Platform.

I 2,700 membri del team Criteo collaborano con più di 21.000 marketer e migliaia di editori in tutto il mondo per attivare il più grande insieme di dati commerce al mondo e ottenere migliori risultati di business. Grazie a soluzioni di advertising affidabili e di grande impatto, Criteo offre esperienze più ricche a ogni consumatore.

Vista la crescita del video advertising, ha da poco lanciato un’indagine sull’uso di video e CTV, “The State of Video and Connected TV” Survey 2021.

Il report ha messo in evidenza diversi dati che mostrano il comportamento dei consumatori e le loro nuove abitudini di acquisto. Il sondaggio, con un totale di 1000 persone intervistate in Italia, confronta i dati raccolti all’inizio della pandemia con quelli rilevati negli ultimi mesi, con lo scopo di esaminare come sono cambiate le tendenze dei consumatori in quest’ultimo anno e mezzo e ottenere così ulteriori informazioni sulle nuove abitudini di acquisto.

Alla fine del report ci sono anche una serie di raccomandazioni per migliorare i servizi online ottimizzando le campagne e raggiungere maggiori conversioni (vendite, revenue, leads).

<< Scarica il report Criteo State of Video and Connected TV Survey 2021 per saperne di più >>

Cosa si evince da questi dati?

Video advertising in Italia e la sua influenza sui consumatori: un po’ di numeri

In Italia la visualizzazione dei video è aumentata del 25%.

Le persone trascorrono molte ore al giorno a guardare servizi in streaming e ciò si traduce in un vantaggio per gli inserzionisti. Conoscere questi dati è essenziale per comprendere le abitudini di visualizzazione degli utenti e le loro preferenze sulla pubblicità per i servizi di video in streaming.

Dai dati emerge che 3 persone su 5 guardano servizi di video a pagamento.

Dalle risposte dei 1000 intervistati appare evidente che più della metà trascorre, a settimana, almeno 5 ore del proprio tempo guardando contenuti a pagamento. Tra questi, Netflix, Prime Video e Apple TV.

Seguono poi le dirette in streaming dei gamer. Questo aumento è stato registrato all’inizio del 2020 e tutti gli indicatori mostrano che il trend andrà avanti.

video advertising

L’originalità dei contenuti fa la differenza

Cosa spinge le persone a scegliere video a pagamento?

Quasi la metà degli utenti italiani dichiara che preferisce guardare video in streaming perché i contenuti sono originali e di qualità. Tra gli altri motivi ci sono anche la possibilità di guardare questi contenuti in modo flessibile sui diversi dispositivi e on demand.

Dove guardare i video in streaming

Quali sono i dispositivi preferiti da chi consuma video in streaming?

La maggior parte dell’utenza, soprattutto i più giovani, si divide tra smartphone e laptop. Non fa certo scalpore che il 77% della GenZ preferisca guardare i video sullo smartphone, ma anche su laptop e PC. Un terzo del campione, invece, utilizza la propria game console.

Cosa influisce nella scelta di un servizio streaming

Nel report di Criteo molto interessanti sono anche le risposte che motivano la preferenza di un servizio streaming rispetto a un altro.

Gli intervistati non hanno dubbi: la prima cosa che motiva la loro decisione è il costo dell’abbonamento, seguito dalla qualità dei contenuti e dalla possibilità di annullare con facilità il servizio.

I servizi in streaming più scelti

I servizi video streaming preferiti sono quelli che comprendono un vasto catalogo di contenuti e prevedono un abbonamento mensile dal costo contenuto.

In questa classifica, troviamo infatti al primo posto Netflix (scelto da più della metà degli intervistati) seguito da Prime Video.

LEGGI ANCHE: Abbonamenti per i creator: cosa sappiamo di Instagram Subscriptions

Tutti questi possono aiutare i marketer a definire una strategia personalizzata e vincente nell’acquisizione di nuovi contatti e trasformare gli utenti in potenziali clienti.

Come i marketers possono utilizzare il video advertising

La prima cosa che possiamo dedurre molto chiaramente dai dati del report è che il video è il formato preferito dagli italiani.

Inoltre, le persone preferiscono che un’inserzione compaia prima o dopo il contenuto video perché non vogliono essere disturbati da interruzioni durante la visione.

video advertising gaming

Altro aspetto fondamentale è che gli annunci video mostrino contenuti pertinenti alle preferenze di chi guarda. Infatti 2 utenti su 5 dichiarano di gradire annunci che forniscono informazioni coerenti e utili.

Da non sottovalutare anche la tipologia d’accesso ai servizi di streaming: 3 persone su 5 usano la stessa mail per accedere a tutti i siti web e app.

Ciò significa che la maggior parte di loro utilizza la stessa mail per accedere ai servizi in streaming e acquistare online. Questa specifica garantisce l’opportunità di connettere la visualizzazione di video ai comportamenti di shopping su tutti i device e i canali, utilizzando indirizzi email privacy-safe criptati.

Ultima considerazione, ma non per importanza, che un marketer deve assolutamente tenere presente è che i servizi di video in streaming influenzano la discovery e le decisioni di acquisto di tutti gli utenti.

Questi video infatti aiutano le persone a scoprire nuovi prodotti e servizi perché dopo la visione del contenuto, ben 2 utenti su 3 cercano sul web quel prodotto/servizio sponsorizzato.

Come utilizzare il video advertising e generare più risultati commerciali 

Abbiamo ormai appurato che il pubblico è più ricettivo a questo canale lungo tutto il customer journey, dalla discovery all’acquisto.

Per raggiungere i risultati commerciali desiderati è infatti importante targetizzare i consumatori sull’intero shopping journey, definendo l’audience corretta per ogni obiettivo: una campagna poco mirata non sarà efficace. Ed è proprio qui che entra in gioco Criteo: una realtà all’avanguardia che con la sua Commerce Media Platform dispone di strumenti e servizi di awareness, consideration e conversione in grado di raggiungere e convertire l’utenza.

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spotify wrapped 2021

Spotify presenta Wrapped 2021: gli artisti, le canzoni, gli album e i podcast più ascoltati dell’anno

Spotify ha presentato Wrapped 2021 svelando gli artisti, gli album, le canzoni, le playlist e i podcast che i 381 milioni di utenti della piattaforma hanno ascoltato di più durante l’anno.

Ecco i risultati completi di Spotify Wrapped 2021 a livello globale e italiano.

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Wrapped 2021, la classifica globale

A guidare la classifica mondiale come artista più ascoltato troviamo per il secondo anno consecutivo Bad Bunny, il rapper che ha completamente cambiato la musica latina. Completano il podio i BTS e Drake, seguiti da Justin Bieber e The Weeknd.

Con il record della canzone più lunga che abbia mai raggiunto la prima posizione nelle classifiche, Taylor Swift è l’artista donna più ascoltata su Spotify nel 2021, seguita da Ariana Grande e Olivia Rodrigo.

I Måneskin rappresentano l’Italia nel mondo, conquistando la posizione 58 della classifica Globale dei Top Artist con oltre 2 miliardi di stream.

listening music spotify wrapped 2021

A guidare la classifica mondiale delle canzoni con il maggior numero di stream troviamo “drivers license” di Olivia Rodrigo, che conferma il suo status di star planetaria. Al secondo e terzo posto: “MONTERO (Call Me By Your Name)di Lil Nas X e “STAY di The Kid LAROI (con Justin Bieber).

Completano la top five: “good 4 u”, sempre di Olivia Rodrigo, e Levitating (con DaBaby) di Dua Lipa. In top ten, invece, c’è anche Beggin’ dei Måneskin, la canzone italiana più ascoltata di sempre sulla piattaforma.

L’album del 2021 di Spotify è “SOUR” di Olivia Rodrigo, seguito da “Future Nostalgia” di Dua Lipa e “Justice” di Justin Bieber. Quarto e quinto posto vanno rispettivamente a “=” di Ed Sheeran e “Planet Her” di Doja Cat.

La playlist editoriale più ascoltata su Spotify è Today’s Top Hits, che si aggiudica la prima posizione per il secondo anno consecutivo.

Musica e identità di brand

I più ascoltati in Italia su Spotify 

Il rapper di Cinisello Balsamo Sfera Ebbasta, già top artist nel 2018, è l’artista più ascoltato in Italia, seguito da BLANCO, il diciottenne rivelazione della musica italiana.

A seguire Rkomi, Guè e Capo Plaza. Rientrano in top 10 anche i Måneskin, la band romana che continua a rappresentare l’Italia nel mondo, all’ottavo posto.

Madame è la più ascoltata tra le artiste in Italia seguita da Dua Lipa e Ariete. Le artiste italiane Annalisa, Alessandra Amoroso ed Elisa sono presenti nella top 10 rispettivamente in sesta, ottava e decima posizione.

La canzone più ascoltata dell’anno è “malibu” di sangiovanni.  La canzone è seguita dai tormentoni dell’estate “MI FAI IMPAZZIRE” e “Notti In Bianco” di BLANCO. Chiudono la top 5 “LA CANZONE NOSTRA” di MACE ︎(con BLANCO & SALMO) e “NUOVO RANGE” di Rkomi (con SFERA EBBASTA)

L’album con il maggior numero di stream è TAXI DRIVER di Rkomi, seguito da “Blu Celeste” di BLANCO e “MADAME” di Madame. Rispettivamente, invece, in quarta e quinta posizione ci sono “PLAZA” di Capo Plaza e “Famoso” di Sfera EBBASTA.

Hot Hits Italia è la playlist italiana più ascoltata su Spotify nel 2021

Wrapped 2021: i podcast

The Joe Rogan Experience” rimane anche quest’anno il podcast più popolare su Spotify a livello globale. Seguono “Call Her Daddy” di Alex Cooper e “Crime Junkie.

Al primo posto tra i podcast più ascoltati su Spotify nel nostro paese c’è Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia”.

A seguire “Muschio Selvaggio” di Fedez e Luis Sal e “The Essential” di Mia Ceran, disponibile in esclusiva su Spotify.

Chiudono la top fiveCose Molto Umane” di Gianpiero Kesten e “Motivazione e Crescita Personale.

bea italia

Non perdere la premiazione della XVIII edizione del BEA Italia Festival 2021

Tutto pronto per la premiazione del BEA Italia Festival 2021: poche ore al fischio d’inizio!

Per i 18 anni del premio di ADC Group, il regalo più bello: il ritorno delle celebrazioni ‘dal vivo’ con una dinner ceremony powered by FeelRouge – Balich Wonder Studio Business Unit Events and Brand Experiences.

BEA Italia Festival 2021

Un finale col botto quello che chiuderà il BEA Italia Festival 2021, con una dinner ceremony che segna il ritorno alle celebrazioni in presenza per le premiaizoni della XVIII edizione del BEA Italia.

Alle ore 18.00 di giovedì 2 dicembre verranno svelati tutti i vincitori con un galà firmato FeelRouge – Balich Wonder Studio Business Unit Events and Brand Experiences, presso il Superstudio Maxi di via Moncucco 35 a Milano.

BEA Italia Festival 2021

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I pass saranno acquistabili fino a esaurimento posti.

La serata sarà trasmessa anche in diretta streaming: per seguire la cerimonia, registrati QUI.

A fare gli onori di casa il presidente di ADC Group Salvatore Sagone affiancato dal presidente di giuria Gianmaria Restelli, Responsabile Comunicazione Esterna e Corporate Image di Gruppo Unipol. La conduzione della cerimonia è affidata a Marco Maccarini.

Durante il galà verranno consegnati i premi assegnati dalla giuria di aziende composta da 42 manager, che si è riunita lunedì 29 e martedì 30 novembre in occasione delle digital live presentation delle agenzie finaliste.

annunci stampa di novembre

Amazon, Volkswagen e Santander: i migliori annunci stampa di novembre

Mentre vorticosamente veniamo risucchiati dalle informazioni sul Metaverso, mondi dematerializzati e contatti virtuali, negli annunci stampa di novembre esplode l’out-of-home.

Complice la riduzione delle restrizioni in alcuni Paesi, Amazon e Volkswagen, tra gli altri, si sono lanciati in ardite execution dai risultati formidabili. L’advertising fisico permette, al momento e forse molto più di altri canali digitali, di lasciar correre l’ispirazione e la creatività e immaginare forme totalmente nuove di comunicazione con le persone.

Per esempio, ascoltare i suoni della natura mentre si aspetta l’autobus, come ha fatto E.ON in Ungheria.

Godiamoci insieme la selezione degli “annunci molto fisici” di questo mese.

LEGGI ANCHE: KFC, McDonald’s e Audi: i migliori annunci stampa di ottobre

Amazon Prime – The Wheel of Time

Prime Video promuove il lancio dell’epica serie fantasy The Wheel of Time con un’affissione in 3D in live-action creata da Amplify e con la star della serie Rosamund Pike.

È la prima volta che un cartellone anamorfico viene utilizzato da una società di intrattenimento per promuovere una serie.

Prime Video ha debuttato in Piccadilly Circus, a Londra, il 15 novembre, ma l’out of home apparirà anche in siti iconici nei mercati chiave, tra cui il Big Kahuna di New York City a Times Square e il Cross Shinjuku Vision di Tokyo.

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre 01

AMAZON - migliori annunci stampa di novembre

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Advertising Agency: Amplify, London, United Kingdom

H&T Pawnbrokers – Ready to be loved again

H&T Pawnbrokers è il più grande banco dei pegni del Regno Unito e ha diffuso la sua nuova campagna natalizia, “Ready to be loved again“.

Si tratta del primo prodotto pubblicitario che il marchio ha lanciato in collaborazione con M&C Saatchi da quando ha iniziato a lavorare con l’agenzia all’inizio di quest’anno.

La nuova campagna festiva di H&T cerca di guidare le vendite di gioielli con diamanti pre-loved. Spinge anche le persone che potrebbero non aver mai pensato di acquistare regali da un’agenzia di pegni a considerarla come un modo per regalare qualcosa di unico a un amico o a una persona cara.

M&C Saatchi ha lavorato a stretto contatto con H&T per sviluppare una serie di straordinarie execution, ognuna delle quali porta in vita il concetto di pre-loved fondendo una fotografia vintage in bianco e nero con un’immagine moderna a colori.

migliori annunci stampa di novembre H&T 01

migliori annunci stampa di novembre H&T 01

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Advertising Agency: M&C Saatchi, London, United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland
Media Agency: M&C Saatchi Performance
Photography Studio: Horton Stephens Productions
Photographer: Nick Dolding

I migliori annunci stampa di novembre: Santander – Santander cashback campaign

Santander ha installato rubinetti giganti dai quali zampillano monete su alcuni cartelloni a Londra e Manchester per pubblicizzare l’offerta della banca di cashback mensile sulle bollette domestiche.

L’obiettivo è promuovere in modo memorabile l’offerta. Sembra che sia stato centrato in pieno.

Pubblicità esperienziale creata da Engine Creative, Regno Unito per Santander, nella categoria: Finanza.

santander out of home

santander out of home

Advertising Agency: Engine Creative, UK Creative
Strategy Director: Nicola Dyball
Account Management: Nick Pawlak, Marianne Roberts, Tom Butler, Shannel Darko
Agency Senior Project Manager: Chelsea Chapman
Agency Designer: Aaron Pacey
Production Co: Posterscope, MediaCo
Artworking: Hogarth
Media planning/buying: Carat

E.ON Hungary Group – Budapest tram stops feature music generated by living plants

L’agenzia pubblicitaria ACG e E.ON hanno creato dei “paradisi verdi sonori” come parte della campagna dell’azienda, focalizzata sull’importanza di combattere il cambiamento climatico.

Grazie alle installazioni uniche, i passeggeri che transitano alle fermate del tram nelle piazze Széna e Szent Gellért non solo sono accolti da piante vive, ma possono anche immergersi nel suono della natura: la musica alle fermate viene infatti generata dalle biovibrazioni delle piante.

Budapest tram stops feature music generated by living plants

Budapest tram stops feature music generated by living plants

Advertising Agency: ACG Budapest, Hungary
Creative Group Head: Rita Alberti
Copywriter: Tímea Maróti
Art Director: Dániel Kitai
Head of Studio: Mihály Harazin
Account Director: Petra Kriston
Senior Account Manager: Szilvia Kránicz
Senior Social Media Manager: Csilla Erdei
PR Group Head: Brigitta Kedves
PR Specialist: Bálint Mikola
Sound Studio: Avidio System
Out-of-Home Partner: JCDecaux Hungary
Creative Director: László Nagy
Integration Director: Bianka Bujdosó-Nagy

Volkswagen Commercial Vehicles – BRING THE SHUTTERS DOWN ON OVERWORKING

Volkswagen Commercial Vehicles e Mental Health UK portano avanti il loro messaggio #DownTools direttamente in strada con una serie di sorprendenti lavori di street art.

I dipinti sono stati realizzati dal noto artista di murales Peter Barber e appaiono sulle serrande di una tintoria, di una macelleria e di una panetteria, condividendo il messaggio “Abbassiamo le serrande sul superlavoro” insieme all’hashtag #DownTools.

Migliori annunci stampa di novembre - volkswagen

Migliori annunci stampa di novembre - volkswagen 02

Migliori annunci stampa di novembre - volkswagen 03

Advertising Agency: BBH, United Kingdom
Head of Marketing Press and Public Relations: Kate Thompson
National Communications and PR Manager: Laura Bignall
Communications Manager: Louise Willis
Communications Manager: Matthew Mann
BBH Creative Team: Luke Till, Lawrence Bushell
BBH Creative Director: Remco Graham
BBH Strategist: Thandi Mbire
BBH Strategy Director: Selina Khuu, Aparna Bangur
BBH Senior Account Director: Andrew Connolly
BBH Account Manager: Arabella Johnston, Caitlin Quigley
BBH Account Executive: Amber Sidney-Woollett
Film Credits
BBH Producer: Nikola Oksiutycz
Production Company: Spindle
Director: Spencer MacDonald
Executive Producer: Lou Gagen
Producer: Mike Carr
DoP: Jake Scott
Post Production
Editor/Editing House: Rich Woolway
Post House: Framestore
Post Producer: Jake Saunders
Sound: 750mph
Sound Studio Engineer: Marcin Pwalik
Print Credits
BBH Producer: Beth Mechem
Down Tools Designer: Rob Wilson
Shutters Illustrator: Toby Triumph
Shutters Photographer: Dan Sims
Shutters Install Team: Peter Barber
Media agency: PHD

Social media trends 2022

Social Media Trends 2022: cosa devono sapere i brand per puntare al successo

Social Media Trends 2022: per grandi e piccoli brand comunicare attraverso i social media dal prossimo anno sarà impegnativo.

C’è un forte cambiamento che bolle in pentola e gli esperti sono sicuri che il piatto sarà presto servito nel giro di qualche mese (per alcuni la tavola è già stata imbandita).

Forse non tutte le grandi società hanno colto le principali innovazioni che stanno trasformando il modo di fare social media marketing.

Tuttavia il mix perfetto tra innovazione tecnologica ed evoluzione relazionale legata agli effetti della pandemia sulla società, è pronto a scatenare i suoi effetti.

Tutto conduce a una macro-dinamica generale: il passaggio – neanche tanto graduale – dal Social Listening come lo abbiamo sempre conosciuto, alla Conversational Intelligence.

C’era una volta il Social Listening

Cos’è il Social Listening? Si tratta di una serie di tecniche e strumenti che permettono di mappare tutti i termini associati al proprio marchio e comprenderne il valore positivo, neutrale o negativo.

Oggi i dati confermano che solo una piccola minoranza di utenti online commenta o condivide effettivamente i contenuti: la stragrande maggioranza di tutti i media online viene consumata passivamente.

Ci piace tanto guardare, ma non sempre partecipiamo al dibattito o esponiamo le nostre idee o sensazioni.

Ciò rende molto difficile monitorare le conversazioni che avvengono, per esempio, tramite Instagram Stories, LinkedIn, TikTok o messaggi privati in generale, e questo può distorcere le informazioni che si ottengono.

Social trend 2022 talkwalker-2

Un esempio di dashboard su Talkwalker relativa al Social Sentiment del brand Coca-Cola.

Come rimediare a un gap che sembra incolmabile?

Trasformando il Social Listening in uno strumento di Intelligence che aiuta le imprese a prendere decisioni più consapevoli sulla base delle mutevoli esigenze dei clienti.

Benvenuta Conversational Intelligence

Gli sviluppi del marketing omnicanale e della gestione sinergica delle diverse piattaforme di comunicazione d’impresa, permettono di colmare i gap del Social Listening con la Conversational Intelligence.

Grazie ai progressi raggiunti dall’intelligenza artificiale è possibile incrociare dati e analizzare su larga scala informazioni rilevanti sulle conversazioni attorno a uno specifico brand.

Dall’analisi del social sentiment, delle discussioni sul web, del visual analysing fino al clustering delle conversazioni in piattaforma.

Tutte queste informazioni aiutano un’azienda a migliorare il ROI delle campagne di marketing online. Ottimizzare l’esperienza del cliente, dall’inizio del customer journey fino alla sua fase conclusiva, così da riprodurre la miglior esperienza di brand possibile in fase di engagement, conversione e fidelizzazione.

Le aziende innovative devono essere in grado di analizzare rapidamente questa massa critica di conversazioni tra utenti online e clienti. Ottenendo così una visione a 360 gradi delle mutevoli preferenze e dei comportamenti di quelli che sono i player decisivi per la reputazione e il successo di un marchio sul web.

La Conversational Intelligence va oltre l’ascolto sociale, oltre le intuizioni dei media, oltre le tradizionali ricerche di mercato. I brand possono accelerare la loro attività online, restare rilevanti all’interno dei social trend ed essere percepiti come thought leader del proprio settore.

È il sistema perfetto per ascoltare e monitorare la voce del cliente in tempo reale. Altrimenti si rischia di restare fuori da quella che è definita l’Era del Consumatore.

Conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro

La massima di Tucidide, storiografo ateniese del 400 a.C., è ancora attuale.

La transizione da Social Listening a Conversational Intelligence è il frutto di una naturale evoluzione sociale ed economica: anche se le aziende continuano a detenere una grande rilevanza decisionale, sono i consumatori a guidare le scelte e i temi della comunicazione di brand.

Valori, identità e azioni assumono un ruolo imprescindibile nelle scelte quotidiane di ciascuno di noi. La centralità delle persone nella strategia di marketing di un’azienda sarà sempre più decisiva.

Ecco perché è bene conoscere come grandi aziende e noti brand dovrebbero comportarsi sui social media.

Cosa conta davvero nella relazione digitale con il proprio pubblico? Come direbbero negli USA, cosa separa the best from the rest del social media marketing del 2022?

>> Scarica il rapporto Social Media Trends 2022 di Talkwalker per sapere quali novità e quali certezze attendono il tuo brand nei prossimi mesi. <<

Le tendenze 2022 decisive per la sorte dei brand sui social media

Ecco alcuni dei trend che, assieme a molti altri, vengono illustrati, analizzati e rivisti in chiave strategica dal report di Talkwalker per una corretta comunicazione social a partire dal prossimo anno.

Quali saranno le tendenze che porteranno un brand al successo?

  1. TikTok leader indiscusso

TikTok diventerà il leader dei social media e le piattaforme online non potranno fare altro che adattarsi a questa egemonia.

Gli utenti chiedono sempre più contenuti personalizzati, un servizio rapido, fluido e un’esperienza di brand migliore. Le nuove generazioni esprimono un senso di urgenza senza troppi fronzoli.

Le caratteristiche tecniche di TikTok si prestano perfettamente ai nuovi canoni di comunicazione di marca tra utenti e organizzazioni.

Generare viralità, rafforzare la community e lanciare una comunicazione d’intrattenimento su TikTok funziona molto meglio che sugli altri social tradizionali.

LEGGI ANCHE: Dalla Generazione T agli insight degli utenti: tutti i dati di TikTok che devi assolutamente sapere

  1. Un nuovo sistema di fare Advertising

Il Programmatic Advertising e l’intero scenario dell’industria pubblicitaria dovranno farsi trovare pronti davanti ai cambiamenti che porterà con sé la Cookie Apocalypse.

Gli annunci social dovranno agire su meccanismi differenti man mano che i cookie avranno un margine d’azione sempre più ridotto.

I cookie stanno morendo e molti brand hanno già intonato il loro de profundis.

Quale impatto porterà questo cambiamento sul futuro della pubblicità sui social?

In che modo i brand potranno continuare a offrire servizi personalizzati e allo stesso tempo rispettare regole e disposizioni che proteggono dati e informazioni sensibili?

La Conversational Intelligence è l’elemento che ci permette di dire che la partita è ancora tutta da giocare.

  1. Accorciare il Buyer Circle sui social 

Se è vero che la pandemia ha spinto le persone a cercare online le risposte alle proprie esigenze di consumo, il Social Media Trends 2022 di Talkwalker esamina in maniera approfondita come le diverse piattaforme online stiano affrontando il tema del social commerce.

Esiste un modo per rendere ancora più fluido il customer journey di un’azienda e facilitare la vendita tramite social? Come stanno elaborando questa esigenza – sempre più evidente – le grandi piattaforme online?

Accorciare il ciclo di conversione è possibile, ed è utile farlo lì dove l’utente è più attivo e a contatto con il brand online.

  1. Il Content Marketing post-pandemico

La creazione di contenuti di marca nell’era post-pandemica è un altro elemento che non può prescindere dalle esigenze dei consumatori.

Le dinamiche di chiusura, quarantena e distanziamento hanno innalzato fortemente i livelli di consumo di contenuti online.

Social Media Trend 2022 consumer

Percentage of consumers increasing the time the spend on social media, news sites, streaming. © Forbes | Doubleverify

Si può dire che la pandemia abbia creato un mondo di consumatori di contenuti online.

Le persone nutrono maggiori aspettative nella fruizione di contenuti. Sensibilità, inclinazioni e gusti diventano sempre più raffinati.

I nuovi livelli cognitivi e una maggiore confidenza con video, dirette streaming e on demand plasmeranno il content marketing del futuro.

  1. Alla ricerca dei nostri Metaversi

Il metaverso continuerà a essere un argomento di conversazione tra il pubblico online e offline.

I diversi sviluppi hanno fatto passi da gigante sulla strada verso un un mondo virtuale online che incorpora realtà aumentata, realtà virtuale, avatar olografici 3D, video e altri mezzi di comunicazione.

Social Media Trend 2022

Man mano che lo studio sul metaverso si espande, si aprono scenari – prima impensabili – in mondi alternativi iperreali che coesistono tra loro.

Si può dire che i metaversi saranno la futura connessione tra consumatore e brand. Potremmo fluttuare a bordo della navicella di Rick Deckard e districarci nei meandri dello skyline di Blade Runner, ma a massima definizione e interagendo con i nostri brand preferiti.

Conversational Intelligence, come valutare il presente per prepararsi al futuro

Queste sono solo alcune delle tendenze chiave che Talkwalker ha analizzato nel suo report e che aziende e organizzazioni devono attendersi nel 2022.

Sebbene sia molto complesso prevedere esattamente come andranno le cose, sulla base di ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni è possibile prendere coscienza di alcuni evidenti indicatori sulle tendenze che stanno influenzando il modo di comunicare online con le persone.

Stiamo ancora cercando di adattare le nostre abitudini alle evoluzioni post-pandemiche e sotto molti aspetti il momento appare decisivo e carico di cambiamenti significativi per la società, così come l’abbiamo finora considerata.

Il futuro della ripartenza potrebbe aprire nuove importanti opportunità, soprattutto per coloro che prestano attenzione all’evoluzione delle relazioni interpersonali nel mondo digitale e desiderano allinearsi con le tendenze evolutive per facilitare la crescita e l’esposizione mediatica del brand.

>> Scarica il report Social Media Trends 2022 di Talkwalker per sapere quali novità e quali certezze attendono il tuo brand nei prossimi mesi <<

metaverso e blockchain

Blockchain e Metaverso: come questa unione completa l’esperienza dei mondi virtuali

Chi ha scaricato i nuovi aggiornamenti delle app dell’impero di Mark lo legge ormai ben in evidenza: “meta”. Il Metaverso di Zuckerberg sta arrivando e spinge con forza l’interconnessione tra nuovi mondi virtuali in cui interagire con altre persone, comodamente dal divano, e in cui eventuali transazioni e operazioni vengono tracciate e registrate in un sistema di Blockchain. Blockchain e Metaverso sembrano essere due aspetti essenziali di un nuovo modo di intendere la relazione online.

Il Metaverso non è una novità assoluta (soprattutto per i gamer)

Anche causa della pandemia, i giochi multiplayer basati sulla creazione di un universo parallelo in cui sfidare altri giocatori e in cui comprare upgrade di personaggi o armi con  moneta virtuale propria della piattaforma, sono ormai diffusissimi.

Per esempio, Genshin Impact è un gioco multiplayer online con elementi gacha che ha registrato il record di incassi, superando, con 3,7 miliardi di dollari di introiti in un anno di vita, gli incassi di sempre di Pokemon Go e GTA V.

Il modello di gioco è di tipo freemium, cioè puoi aprire un account in modo gratuito, ma se vuoi avanzare di livello e avere successo nel gioco devi investire soldi veri: converti i tuoi euro in una moneta virtuale di proprietà della piattaforma che sostanzialmente ti permette di acquistare altra moneta con la quale finalmente avere potere d’acquisto in armi e personaggi.

La forza dell’acoppiata Blockchain e Metaverso

Se l’idea di partenza del metaverso era sostanzialmente quella di una realtà virtuale nella quale visitare luoghi lontani o incontrare gli amici attraverso un avatar, oggi il Metaverso ha aggiunto a queste possibilità la Blockchain, cioè la capacità di interazioni economiche riconosciute tra esseri “non umani”.

LEGGI ANCHE: Facebook ha deciso il suo nuovo nome: si chiamerà Meta

Analizziamo insieme le caratteristiche principale del Metaverso e qual è la “ricetta che lo compone”:

  • Internet: grazie all’utilizzo di più nodi decentralizzati , un universo meta è scollegato e non controllato da un’autorità centrale, ma condiviso da più soggetti.
  • Tecnologia digitale e linguaggio di programmazione evoluti: il Metaverso si sostiene e sembra reale perché la tecnologia utilizzata per crearlo è della più evoluta scritta per essere fluida e user friendly.
  • Hardware: tutti i devices che proiettano in una realtà virtuale come visori o Smart Glasses rendono chiaramente più fruibile il mondo nascosto.
  • Blockchain: il vero fattore che rende l’esperienza nel Metaverso la più completa possibile fornendo garanzia e trasparenza sulle transazioni effettuate.
  • Portabilità del contenuto: un contenuto creato nel Metaverso può essere “spostato” e trasferito in quell’universo in modo libero.
  • Dematerializzazione: un universo meta è un universo che va oltre i confini fisici.
  • Socialità: puoi fare tantissime cose con altre persone, anche se non le conosci, stando fisicamente a casa.
  • Persistenza: il Metaverso è sempre lì ogni volta che ci vorrai entrare e con ogni device tramite il quale vorrai farlo, ma puoi anche ogni volta modificare l’esperienza, cambiando il panorama o il tuo ruolo al suo interno.

Blockchain e Metaverso, le implicazioni

Come detto, uno dei pilastri fondamentali di un Metaverso completo è la Blockchain, una sequenza digitale che permette di registrare in modo univoco e immodificabile transazioni o scambi.

La Blockchain completa l’idea di Metaverso perché va ad agire sulla decentralizzazione del dato. Prima dell’utilizzo della Blockchain con NFT e Cryptocurrencies, tutto era immagazzinato in un’unità centrale, con evidenti limiti.

I primi esempi in cui l’idea di Metaverso + Blockchain ha preso forma è oggi quella dei giochi online, dove i player sono già abituati a vestire i panni degli avatar di gioco e interagire con gli altri in ogni parte del mondo.

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La mossa di Facebook, oltre a comportare diverse implicazioni per il mondo del gaming, porterà una vera e propria rivoluzione: darà la possibilità di partecipare fisicamente, con un proprio ologramma, in riunioni o conferenze o di incontrare un amico in versione 3D.

Il rischio è che una buona fetta di popolazione mondiale venga esclusa da questo nuovo universo, che richiede in ogni caso connessioni veloci e stabili e un hardware all’altezza.

Dove ci porteranno Blockchain e Metaverso insieme

Sembra chiaro che l’obiettivo del Metaverso è quello di voler sostituire, anche in breve tempo, Internet come lo conosciamo oggi puntando tutto su una realtà virtuale senza confini fisici.

Metaverso e Blockchain, quindi, sembrano l’accoppiata in grado di cambiare il futuro delle cose come le conosciamo, non solo nell’intrattenimento e nel gaming, ma anche per quanto riguarda le community e il mondo del lavoro.

Altri aspetti che meritano di essere approfonditi separatamente sono quelli riguardanti la privacy e la regolamentazione di questi spazi. Avremo bisogno di un “governo” del Metaverso?

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New G

Spotify lancia il primo video podcast originale in Italia

Finalmente il momento tanto atteso è arrivato: oggi Spotify presenta New G, il primo video podcast originale in Italia. Gli utenti potranno quindi non solo ascoltare ma anche vedere lo show, prodotto da Show Reel Agency (parte di Show Reel Media Group), i cui protagonisti sono un gruppo di content creator molto popolari su TikTok: Momo, Raissa, Nimi Abdoulaye (alias Isabo), Tasnim Ali e Dayoung Clementi

Il primo video podcast italiano

I cinque, molto diversi tra loro per storia personale e background culturale, sono uniti da un importante filo conduttore: un nuovo modo di vivere le diversità e approcciare il dibattito intorno ad essa, tipico della Generazione Z. Il mondo dei social media sarà certamente al centro delle 50 puntate di cui si compone il podcast, ma ci sarà ampio spazio per parlare di scuola e di futuro, del rapporto con la generazione dei loro genitori, di sogni, fallimenti e molto altro. 

New G

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La generazione dei protagonisti di questo video podcast è molto diversa dalle precedenti: i ragazzi e le ragazze che ne fanno parte sono cresciuti in tempi di grandi trasformazioni e hanno ridefinito ciò in cui credono, i propri valori,  ambizioni e obiettivi. Sono aperti alla diversità, consapevoli che ognuno ha un proprio bagaglio identitario e sono disposti ad esplorare contenuti di intrattenimento che superano i confini della propria cultura.

Questi sono solo alcuni degli aspetti fondamentali di uno show che permetterà agli ascoltatori di ogni età di comprendere meglio il mondo dei più giovani e scoprire cosa muove una generazione che sta dando un contributo decisivo alla creazione di un Paese più aperto e inclusivo.

Siamo molto felici di essere gli host del primo video podcast di Spotify e, soprattutto, siamo orgogliosi che questa opportunità ci abbia permesso di dare voce a ciò che conta davvero per la generazione di cui siamo parte. Siamo in cinque a parlare in New G, anche parecchio diversi uno dall’altro: non siamo, infatti, sempre d’accordo sulle cose ma è giusto che sia così perchè è importante dare spazio a tutto e rispettare tutti. Questo per noi è New G: uno sguardo di più occhi sul mondo per accendere dibattiti.

Dopo l’annuncio globale del luglio 2020, New G segna l’arrivo dei video podcast originali in Italia, un formato che ha già permesso agli ascoltatori di tutto il mondo di entrare in contatto in maniera ancora più profonda con i contenuti dei propri creator preferiti.

Commenta Eduardo Alonso, Head of Studios for Southern & Eastern Europe di Spotify.

Siamo entusiasti di annunciare finalmente anche in Italia il primo video podcast originale Spotify. Vogliamo continuare a fornire ai creator sempre più strumenti per esprimere la propria creatività e avere il controllo sui propri contenuti, oltre che a proporre agli ascoltatori esperienze uniche e all’insegna dell’interattività. New G è uno show imperdibile per chiunque voglia conoscere meglio il mondo dei più giovani, i valori che li ispirano e il loro approccio alla diversità.

Il primo episodio del video podcast, intitolato “Genitori sui social? No, grazie!” è già disponibile sulla piattaforma.

Forum HR 2021 intervista sul metaverso agli HR Director italiani

Lavorare nel Metaverso è possibile? Lo abbiamo chiesto al mondo degli HR italiani

Lavorare nel Metaverso è possibile o è soltanto una visione distopica di un’umanità sempre più connessa ma scollegata dalla realtà non virtuale?

Il mondo del lavoro è in un costante cambiamento, oggi più che mai, e la portata di questa rivoluzione è stata al centro del Forum HR 2021.

Sono molte le discussioni che è necessario affrontare ora che le sfide tecnologiche, ma anche ambientali, ci mettono davanti a scelte sempre più nette.

Digital Transformation, welfare, wellbeing, recruiting, learning e hybrid working. Questi e altri importanti temi legati al mondo HR sono stati al centro dell’edizione 2021 del Forum delle Risorse Umane, quest’anno alla sua tredicesima edizione.

L’evento è finalmente tornato dal vivo, anche se con alcune limitazioni sul numero del pubblico.

Forum HR 2021 - federica bulega

Il Forum HR 2021 è stata anche l’occasione per la redazione di Ninja di entrare in contatto con le più importanti voci del mondo HR italiano e noi di Ninja non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per fare loro qualche domanda sul futuro del lavoro in relazione a una delle tecnologie più impattanti annunciate recentemente: il Metaverso.

Le tecnologie emergenti di virtual communication e virtual collaboration promettono di unire una forza lavoro sempre più dispersa grazie ad avatar, riunioni olografiche, mondi virtuali. Molto prima dell’annuncio di Mark Zuckerberg, ne avevamo parlato approfonditamente in questo articolo.

Se come si deduce dalle dichiarazioni degli esperti saranno necessari ancora diversi anni prima che questa rivoluzione abbia luogo, è importante gettare uno sguardo sui prossimi anni e anticipare i possibili sviluppi di una tecnologia così disruptive.

Lavorare nel metaverso è possibile? Diventerà presto realtà?

La domanda che abbiamo posto ai rappresentanti del panorama HR italiano è stata proprio questa: possiamo aspettarci, a breve, di lavorare in spazi virtuali, uffici nei quali muoverci con il nostro avatar e interagire con le rappresentazioni cibernetiche dei nostri colleghi? Ecco cosa ci hanno risposto.

Simona Liguoro – HR Director Italy – Nestlé Nespresso

lavorare nel metaverso simona liguoro

In futuro lavoreremo con gli avatar e sono particolarmente sicura di questo, ma per conquistare le persone e farle legare all’azienda sarà sempre necessario e fondamentale il contatto fisico.

Dal mio punto di vista i sensi sono la cosa più importante.

Serena Rossi – Human Resources Director – Stryker

serena rossi stryker

Incontrarsi di persona sarà sempre essenziale: eventi come il Forum HR 2021 lo dimostrano. Non potremo mai essere sostituiti dal nostro avatar, o almeno ci proviamo. Magari, però, il nostro avatar potrà occuparsi di cose per noi che non riusciamo a gestire.

Non credo che la sostituzione completa sia una strada da seguire: l’essere umano ha bisogno di essere fisico, toccare, guardare negli occhi, ma certamente la tecnologia potrà aiutarci semplificandoci la vita.

Guido Stratta – Direttore People & Organisation Gruppo Enel

Lavorare nel Metaverso Guido Stratta Forum HR 2021

Secondo me dobbiamo far sì che questa nuova tecnologia non ci schiacci: credo sarà una buona dimensione da gestire con equilibrio.

Io penso che la relazione umana sia ancora determinante, abbinata però a tutte queste belle novità.

Annalisa Alberti – Human Resources, Facility Management, ICT & Compliance Director – Rheinmetall Italia S.p.A.

Lavorare nel metaverso - Annalisa Alberti al Forum HR

Il contatto umano resta fondamentale: dovremmo invece ragionare un po’ fuori dagli schemi e pensare che non ci si può più limitare a “un classico orario di lavoro” dalle 8.00 alle 16.30, perché viviamo in un mondo che è interamente connesso e abbiamo bisogno di ripensare il nostro modo di lavorare focalizzandoci sugli obiettivi.

Detto questo, il contatto umano e la vicinanza faranno la differenza per le aziende.

Tiziana Carnicelli – Group Education and HR Communication Head presso Angelini Holding

Tiziana Carnicelli

È un argomento che mi intriga molto: nell’esperienza vissuta durante il Covid, la cosa che abbiamo sofferto di più nel fare formazione era il non poter guardare negli occhi la persona e comprendere la comunicazione non verbale.

La possibilità di avere un’aula di formazione, nella quale posso dialogare con il professore anche se a distanza vedendolo come fosse dal vivo, e magari interagire con un mio collega, anche se il collega è dall’altra parte del mondo, può significare molto.

Tutto dipenderà da quanto saranno “intelligenti” questi avatar e ologrammi, se ci permetteranno davvero una reale interazione. Altrimenti, dubito che funzionerà.

Giuseppe Conte – Direttore centrale Formazione e sviluppo risorse umane · INPS

Giuseppe Conte - Forum HR 2021

Già oggi, tendenzialmente, molte riunioni che si organizzavano in presenza e che richiedevano spostamenti si possono fare tranquillamente a distanza.

Vi saranno però sempre dei momenti importanti in cui sarà utile incontrarsi in presenza, magari per appuntamenti di tipo laboratoriale o di brainstorming. Sarà sufficiente trovare un giusto equilibrio.

Fabrizio Tripodi – HR Director at Brown-Forman, the Jack Daniel’s company

Fabrizio Tripodi Lavorare nel Metaverso - Forum HR 2021

La tecnologia mi piace molto, perché si evolve velocemente, ma ho un punto fermo: deve essere al servizio dell’uomo; uno strumento attraverso il quale risparmiamo, ottimizziamo e ci concentriamo maggiormente su quello che è il valore aggiunto del contatto umano.

Tutti quelli che sono gli strumenti digitali sono benvenuti: si aggiungono e aiutano e non sostituiscono il contatto umano, ma permettono che il contatto umano sia usato nel modo migliore, laddove necessario per motivi professionali ma soprattutto per una connessione empatica tra le persone.

Accogliamo con entusiasmo il metaverso proprio considerandolo come una piattaforma di supporto e non di sostituzione del contatto umano.

Elisabetta Maiocchi – Head of HR di Siae Microelettronica

Lavorare nel Metaverso Elisabetta Maiocchi Forum HR 2021

È un percorso che considero realizzabile: per determinati tipi di funzioni aziendali, come ricerca e sviluppo e funzioni amministrative, c’è una compatibilità di fondo; per altri ambiti, come il mondo del commerciale, sarà necessario capire se la soluzione può essere valida, perché spesso l’incontro in presenza rimane la via preferibile.

Sul mondo training e academy mi sento ottimista sull’argomento: ci si può dotare di postazioni adatte allo scopo per le persone che non dispongono di strumentazione e connessioni adeguate.

Fabio Salvi – Head of HR/Team Lead People Partner Italy, Spain, Portugal, Serbia, Croatia and Romania presso FlixBus

Lavorare nel metaverso - Fabio Salvi - Flixbus

Questo scenario mi sembra un po’ una deriva dello sviluppo tecnologico, una sorta di puntata di Black Mirror.

La tecnologia, dal mio punto di vista, è uno strumento per abilitare in modi diversi le relazioni, ma la relazione è e resta umana. La tecnologia è solo uno dei canali che va sfruttato per quello che è nei suoi significati, funzionale quando ci sono team distribuiti e separati da una distanza fisica.

Quello che però è il rapporto umano è inalienabile. Se questo scenario degli avatar si realizzasse staremmo davvero ripensando alla natura stessa dell’essere umano e, almeno personalmente, non vorrei andare in questa direzione.

Federica Visioli – Head of Human Resources – CDI Centro Diagnostico Italiano

Lavorare nel Metaverso - Federica Visioli

Se ne parla molto e conosco le possibilità del metaverso. Non so però se il nostro contesto nazionale sia già pronto per arrivare a queste dinamiche.

Ritengo però che anche il mondo sanitario si stia evolvendo, per cui l’aiuto di tutti quelli che sono gli strumenti informatici è prezioso.

Pensiamo per esempio all’intelligenza artificiale, a quanto può aiutare il medico nel migliorare le logiche predittive su alcune malattie. Il rapporto tra medico e paziente rimane fondamentalmente fisico: per semplificare, talvolta è necessario toccare l’arto malato. Però ci sono degli aspetti come le consulenze e determinati momenti che possono essere gestiti in modo ottimale anche con una modalità da remoto.

Andrea Lugo – H.R. Director | Aruba S.p.A.

Andrea Lugo - Aruba - Metaverso

Spero non si arriverà a lavorare in ambienti virtuali per mezzo di avatar, anzi, spero di essere andato in pensione prima che succeda.

È un mondo che non conosco in modo approfondito, ma sul quale ho qualche dubbio: credo che per adesso l’assetto attuale nelle modalità di recruiting sia quello corretto.

Samanta Todaro – Direttrice delle Risorse Umane del Gruppo Alessi

Lavorare nel Metaverso Samanta Todaro Forum HR 2021

Io credo che l’aspetto relazionale debba rimanere, perché è quello che fa la differenza; lo comprendiamo bene anche da questo evento tornato in presenza: tutti avevano voglia di tornare a vedersi.

Penso però che la tecnologia ci possa aiutare, debba essere sfruttata come un mezzo per farci arrivare dove oggi fisicamente non possiamo. La realtà virtuale, nel lavoro, è infatti nata anni fa, per esempio nel training medico, ma può essere efficacemente utilizzata anche in altri ambiti diversi dalla formazione, per esempio nella simulazione di un investimento per valutarne il tasso di successo.

Roberta Fagotto – Chief Human Capital Officer – SIT

Lavorare nel Metaverso Roberta Fagotto - Forum HR 2021

Credo che non possiamo prescindere dalla relazione umana: nel nostro contesto latino facciamo molta difficoltà a sconnetterci completamente dall’organizzazione dal punto di vista fisico, perché la relazione umana, per esempio quelle che avviene alla macchinetta del caffè, il contatto visivo non asincrono come quello del contatto video che è sempre un filtro, per noi è ancora fondamentale.

Sia per la parte progettuale e di innovazione, che non può essere “remotizzata” completamente, ma anche perché spesso tendiamo a unire la dimensione umana del collega alla nostra quotidianità.

Ritengo che invece assumeranno maggiore importanza gli spazi di lavoro, perché saranno degli spazi in grado di valorizzare la connessione, anche da un punto di vista personale, di tutti i colleghi.

Saving Simon Spot di Natale Apple

Guarda che bello Saving Simon: il commovente spot natalizio di Apple girato con un iPhone 13 Pro

Manca meno di un mese all’arrivo di una delle feste più magiche e attese da tutti, specialmente dai più piccoli, il Natale. E dai bambini, mai come ora, dobbiamo imparare a guardare il mondo da un punto di vista diverso e ad avere speranza e tanta, ma tanta tenacia. Ed è proprio questo il messaggio del nuovo spot di Apple, difendere i propri desideri e chi abbiamo a cuore.

saving simon spot apple per natale

Ivan e Jason Reitman, padre e figlio, entrambi registi di film come Ghostbusters e Juno, hanno realizzato questo dolcissimo spot natalizio per Apple interamente con un iPhone 13 Pro, lavorando insieme all’agenzia TBWA\Media Arts Lab

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Saving Simon: la storia di Natale per promuovere il nuovo iPhone

Lo spot è davvero originale, a tratti surreale, ma fa sorridere. “Saving Simon” racconta la storia di una bambina che cerca in tutti i modi di salvare un piccolo pupazzo di neve. Il video si apre con un ragazzo che prende a calci 3 pupazzi di neve su 4 davanti casa sua.

Poco prima di dare un calcio al quarto pupazzo di neve, l’ultimo superstite e il più piccolo del gruppo, una bambina, la sorellina che osserva la scena dalla finestra della sua camera, corre fuori e salva il pupazzo di neve mettendolo nel congelatore.

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Per tutto l’intero anno lo lascia lì accertandosi che stia bene e cerca di mantenerlo “in vita” fino all’arrivo delle prossime feste natalizie.

Ci riuscirà?

pagespeed insights

Nuova versione di Pagespeed Insights e Google Page Experience arriva su desktop

Tante le novità nel campo SEO già annunciate in questa prima metà di Novembre. 

Tra tutte, spiccano la comunicazione ufficiale da parte di Google dell’arrivo dell’algoritmo Google Page Experience su desktop e il lancio della nuova versione di PageSpeed Insights, lo strumento gratuito messo a disposizione da Big G per migliorare le prestazioni di velocità del tuo sito web.

Andiamo a vederle entrambe nel dettaglio in questo articolo.

Il contenuto di questo articolo:

  1. Google Page Experience Update: che cos’è
  2. Google Page Experience su Desktop: cosa cambia?
  3. PageSpeed Insights di Google: che cos’è
  4. Live la nuova versione di PageSpeed Insights di Google

Google Page Experience Update: che cos’è

Il Google Page Experience è uno dei più recenti e significativi aggiornamenti dell’algoritmo di Google ed ha lo scopo di usare l’esperienza dell’utente come parametro per valutare a quali risultati dare priorità nei motori di ricerca. 

Ma come fare per valutare pagine web attraverso un criterio cosí complesso come la user experience (UX)? Per riuscire in questa titanica impresa, Google ha ideato quelli che definisce i “Segnali Web Essenziali” (in inglese “Core Web Vitals”), ovvero dei parametri di qualità utili a quantificare l’esperienza degli utenti su una determinata pagina web.

I Segnali Web Essenziali sono principalmente tre:

    • Largest Contentful Paint (LCP), il quale misura la performance di caricamento di una pagina e che dovrebbe mantenersi entro i 2,5 secondi da quando la pagina comincia a caricare’
    • First Input Delay (FID), il quale misura l’interattività dei contenuti su una pagina e dovrebbe mantenersi entro i 100 millisecondi o meno;
    • Cumulative Layout Shift (CLS), il quale misura invece la stabilità dei contenuti di una pagina da un punto di vista puramente visuale e che dovrebbe avere un valore di 0,1 o meno

 

linee guida Google su web core vitals

Punteggi da raggiungere per passare i Core Web Vitals. Screenshot tratto da
web.dev/vitals/, Aprile 2020.

Per avere l’OK di Google, le pagine devono superare i punteggi consigliati per almeno il 75% delle visite alle pagine.

Come menzionato, l’introduzione di queste nuove metriche e del Google Page Experience Update ha subito vari rinvii fino ad approvare su dispositivi mobili solo nell’agosto 2021. 

Google Page Experience su Desktop: cosa cambia?

Nell’edizione ​​2021 dell’evento annuale Google I/O, la compagnia di Mountain View aveva già annunciato i suoi piani di portare l’algoritmo anche su desktop. Il 4 novembre, tuttavia, ha finalmente dato dettagli più precisi riguardo alle date del lancio di questo nuovo aggiornamento dell’algoritmo.

La nota ufficiale specifica che Google comincerà ad utilizzare l’esperienza sulle pagine come uno dei suoi fattori di ranking sui dispositivi desktop, a partire da febbrario 2022, e che l’implementazione verrà finalizzata alla fine di marzo 2022.

Questo significa che dopo questa data, l’esperienza sulle pagine verrà aggiunta alle centinaia di altri indicatori che Google ogni giorno prende in considerazione per generare i risultati di ricerca, non solo su mobile, ma adesso anche su desktop. 

Perció, se hai un sito web e non hai ancora pensato a migliorare agli indicatori collegati all’esperienza sulle pagine del tuo sito (LCP, FID, CLS), questo è il momento giusto per cominciare a farlo. 

PageSpeed Insights di Google: che cos’è

PageSpeed Insights, anche conosciuto come PSI, è uno strumento offerto da Google, il quale valuta il caricamento di una pagina e ne propone suggerimenti su come migliorarne la performance sia su dispositivi desktop che mobile. 

Questo, insieme al fatto che sia completamente gratuito, rende questo strumento particolarmente popolare tra gli addetti ai lavori nel campo dello sviluppo e SEO. 

Lo strumento propone principalmente due tipi di dati: 

    • i dati sul campo (“dati reali”), ovvero i dati empirici
    • i “dati di laborario”, ovvero i dati di prova collezionati in un ambiente controllato

I primi sono principalmente raccolti attraverso il ‘Chrome User Experience Report’ (CrUX), cioè un insieme di dati pubblici costruiti da più campioni di utenti reali che utilizzano Chrome. Mentre, i secondi, sono offerti da Lighthouse, uno strumento open source creato per l’esecuzione di audit tecnici di siti web.

esempio dell’attuale schermata nello strumento pagespeed insights di google

Esempio dell’attuale schermata nello strumento PageSpeed Insights di Google. Screenshot tratto da web.dev/whats-new-pagespeed-insights/, November 2021.

Live la nuova versione di Google PageSpeed Insights

Lo scorso 3 novembre, Google aveva annuciato che avrebbe lanciato la nuova versione del suo popolare strumento di miglioramento delle prestazioni di siti web. Dal 16 novembre, il nuovo PageSpeed insights è finalmente live ed accessibile a tutti all’indirizzo pagespeed.web.dev.

Secondo la compania californiana, la precedente versione dello strumento usava un codice sorgente obsoleto risalente a più di 10 anni fa e necessitava dunque di un redesign. 

L’obiettivo era quello di risolvere alcuni problemi che da tempo affligevano il design dello strumento, tra i quali:

    • rendere la UI più intuitiva, facendo una chiara separazione tra i dati di laboratorio (“dati di prova controllati”) e le registrazioni di dati sul campo (“dati reali”);
    • rendere chiaro come i Segnali Web Essenziali (in inglese “Core Web Vitals”), cioè i parametri chiave di Google legati alla velocità di un sito, siano calcolati
    • modernizzare in generale il design dei risultati offerti dalla versione precedente dello strumento

Ma quali sono le funzioni della nuova versione migliorata di Google PageSpeed Insights? Andiamole a vedere nel dettaglio. 

Tra i cambi più radicali, possiamo apprezzare la sostituzione delle etichette per i “dati reali” e i “dati di prova controllati”. Questo permette una separazione delle due sezioni, insieme all’aggiunta di una spiegazione più dettagliata su cosa questi dati significhino e come possano aiutarci a migliorare la performance del nostro sito.

Google, inoltre, ha aggiunto nella sezione “dati reali” una nuova funzione “schermata ampliata” (in inglese “expand view”). Questa fornisce agli utenti una visione piú dettagliata dei Segnali Web Essenziali come possiamo vedere dall’esempio riportato nell’immagine qui sotto.

nuova schermata expanded view in arrivo nella nuova versione di google pagespeed insights

Esempio della “Schermata Ampliata” introdotta nello strumento PageSpeed Insights di Google. Screenshot tratto da web.dev/whats-new-pagespeed-insights/, November 2021.

Infine, nello strumento sono stati aggiunti alcuni dati molto utili ad entrambi gli sviluppatori e i proprietari di siti quali:

    • il periodo di collezione dei dati presentati
    • la durata delle visite
    • i dispositivi analizzati
    • le connessioni network utilizzate per l’analisi
    • le versioni di Chrome utilizzate per l’analisi
esempio nuovi dati aggiuntivi in arrivo nella nuova versione di pagespeed insights

Esempio dei dati aggiuntivi introdoti nello strumento PageSpeed Insights di Google. Screenshot tratto da web.dev/whats-new-pagespeed-insights/, November 2021.

Non c’è dubbio che la nuova versione abbia un design più accattivante ed intuitivo. Non resta che mettere le mani su questo nuovo strumento a disposizione di digital marketer e sviluppatori.