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Oggi è lo Star Wars Day: Adidas, Lego e gli altri brand che hanno usato la forza

Star Wars Day, per i fan di Guerre stellari il giorno speciale è arrivato: la  festa in cui si celebra la cultura legata alla saga di George Lucas.

Il giorno è stato scelto grazie a un gioco di parole in inglese: la famosa citazione «May the Force be with you» (Che la Forza sia con te) e la frase «May the fourth be with you» (“Che il 4 maggio sia con te”) si pronunciano infatti allo stesso modo.

Il primo episodio della saga è uscito al cinema il 25 maggio del 1977, diventando uno dei film dal maggior incasso nella storia. Negli ultimi anni è stata prodotta una nuova trilogia e delle serie televisive, segno che gli appassionati della saga sono ancora tanti.

Per l’occasione, anche Lucasfilm ha diffuso il poster che trovate a seguire che non è stato esente da critiche, visto che molti adepti hanno notato l’assenza della trilogia sequel e di Mandalorian:

Oggi festeggeremo online

Quest’anno, a causa delle misure adottate per limitare il contagio del Covid-19,  non si potrà celebrare la ricorrenza con feste e raduni, ma sarà comunque possibile seguire gli eventi organizzati online. EmpiRa Star Wars Fan Club e Star Wars Libri & Comics hanno preparato Force@Home: Star Wars Day Online.

Sarà una maratona di 18 ore di live che tratterà Star Wars a 360°: dai film alle serie TV, dagli appuntamenti culturali agli unboxing di prodotti esclusivi, partendo con la visione collettiva del primo episodio di The Bad Batch.

Anche Adidas contribuirà a ridurre il conto in banca dei collezionisti di Star Wars. Come? Grazie al lancio delle nuove Stan Smith Yoda.

Già in passato, il marchio tedesco aveva prodotto diverse sneakers ispirate alla galassia lontana lontana, ora è la volta di un modello delle celebri Stan Smith ispirate al saggio Maestro Jedi. Le scarpe saranno disponibili sullo Shop di Adidas a partire dalla ore 00:00 di oggi al prezzo di 120,00€. Non lasciatevele scappare, saranno subito vendute!

La passione per la leggendaria saga cresce online del +56,4%

Per festeggiare lo Star Wars Day, Idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha analizzato l’interesse online degli Italiani nell’ultimo anno per i prodotti legati al mondo di Star Wars, quali sono i personaggi della saga preferiti dagli eShopper, i gadget più ambiti e, infine, chi sono e da dove arrivano gli utenti online che acquistano articoli dedicati alla famosa serie. 

Star Wars, una passione che non invecchia

La leggendaria saga di Star Wars ha generato una galassia di merchandising e articoli ispirati o dedicati ai vari personaggi della serie, dalle spade laser ai pupazzi, caschi elettronici, action figure, magliette e felpe, set da gioco e addirittura carta igienica e preservativi!

Non esiste appassionato della saga che non abbia ricevuto in regalo per il compleanno o per Natale un articolo legato al mondo di Star Wars, un genitore o nonno che non abbia mai regalato una spada laser o un mini Jedi e un fan della serie che non abbia acquistato un gadget in occasione dell’uscita di un nuovo episodio della saga o per sentirsi ancora più coinvolto nella celebrazione dello Star Wars Day.

Dopo oltre 40 anni la passione per Star Wars non accenna ad affievolirsi nemmeno online: l’interesse per i prodotti legati alla serie, infatti, è aumentato del +56,4% in media nell’ultimo anno.

 

L’identikit online del fan di Star Wars

La saga di Star Wars appassiona milioni di fan da oltre 40 anni, abbracciando generazioni diverse di ogni angolo del mondo.

Il fan “medio” della leggendaria saga, secondo le intenzioni di acquisto sul portale italiano di idealo, è un uomo (72,3%), tra i 25 e i 44 anni (56,5%), proveniente dalla Lombardia (score 100).

 

Qualche curiosità sulla saga

Il pubblico più attento avrà notato i diversi tormentoni ricorrenti nei vari episodi di Star Wars. Uno di questi è la frase «Ho un brutto presentimento», in inglese «I have a bad feeling about this», che è presente in tutti i film della saga, pronunciata da diversi personaggi: da Leila a Luke, da Han Solo a Obi Wan Kenobi. Non l’ha però potuta pronunciare un personaggio molto amato dal pubblico: Chewbacca che, essendo uno wookiee, si esprime sempre nella propria lingua.

Per creare la sua voce sono stati utilizzati i versi di orsi, trichechi, leoni e tassi sovrapposti tra loro. George Lucas ha creato Chewbacca ispirandosi al suo cane, un Alaskan Malamute che da adulto pesava quasi 60 chili. E il rumore delle spade laser? Nasce dalla sovrapposizione dei ronzii di un vecchio televisore e di un proiettore cinematografico.

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LEGO Star Wars Casco di Stormtrooper

Entriamo subito nel vivo con un set Lego appena uscito, il casco degli Stormtrooper, da costruire in casa. Dettagliatissimo, grazie ai suoi quasi 650 pezzi ci offrirà diverse ore di divertimento stellare.

 

 

Pensato per gli adulti e in particolare per i collezionisti, ha anche una basetta con targhetta per esporlo in casa, magari accanto ai Blu-Ray o alle videocassette della saga. Con i suoi 18 centimetri di altezza spiccherà nel salotto.

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Il corto de I Simpson e il fumetto “L’Alta Repubblica”

Nelle 24 ore, saranno tante le iniziative Disney e non per celebrare la saga creata da George Lucas. Su Disney+ debuttano la nuova serie originale Star Wars: The Bad Batch, disponibile dalle 09.00 di mattina un cortometraggio de I Simpson a tema Star Wars.

Come regalo speciale per i fan, su Disney+ arriverà Maggie Simpson in “Il risveglio della Forza dopo il riposino”, un nuovo corto de I Simpson ispirato alla saga, che porta a Springfield i personaggi dell’Universo di Star Wars. Maggie Simpson in “Il risveglio della Forza dopo il riposino” è il primo di una serie di corti de I Simpson che Disney+ rilascerà nel corso dell’anno, rendendo omaggio ai diversi brand e ai titoli della piattaforma.

Inoltre, per celebrare la creatività e l’abilità artistica dei fan di Star Wars, Lucasfilm e Disney+ hanno commissionato degli artwork originali che, per la prima volta, saranno presenti sulla piattaforma fino al 9 maggio.

Panini Comics, per festeggiare lo Star Wars Day propone un’ampia scelta di titoli, fra i quali L’Alta Repubblica

Una nuova epoca introdotta nell’universo di Star Wars, che ha debuttato con il primo numero il 22 aprile. Il secondo sarà disponibile a partire da dal 20 maggio. Chi volesse tornare indietro nel tempo e scoprire i fumetti classici di Star Wars, può trovare il giusto rifugio in Star Wars Classic, la nuova edizione del primo fumetto Marvel di Star Wars prodotto, in una veste editoriale inedita e pop, con un’edizione cartonata ricca di extra e approfondimenti.

Star Wars Day: da quando è diventata una festa

La festa dedicata all’iconica saga non ha avuto un percorso facile. Infatti, dal 2008 la frase già analizzata iniziò a comparire su un gruppo di appassionati, proprio mentre si celebrava il Luke Skywarker Day. All’inizio, non ci fu un grande consenso ma pochi anni dopo ci fu un cambio di passo.

Nel 2011, finalmente, i fan hanno deciso di celebrare dal vivo la giornata a Toronto, in Canada. L’evento fu studiato in modo da coinvolgere tutti gli appassionati della saga, ovviamente, vestiti con i costumi dei film.

A loro vennero posti dei quiz per testare la loro conoscenza in materia. In parallelo, però, fu istituito anche un concorso per eleggere la migliore parodia dell’amato film. La compagnia The Wald Disney, che dal 2012 detiene i diritti legati a Star Wars, dal 2013 si dedica a realizzare iniziative dedicate allo Star Wars Day.

Essere fan di Star Wars, certamente, significa essere un po’ nerd e per tale motivo il divertente gioco di parole sembra molto stimolante ma c’è di più. Il motto modificato venne pronunciato per la prima volta nel 1979, il giorno in cui Margaret Tatcher divenne premier del Regno Unito.

Su un giornale britannico fu pubblicata la frase “May the fourth be with you, Maggie. Congratulations”. Questo ammiccamento al film, uscito solo qualche anno prima, ha dato il via alla proposta di celebrazione della festa in questione. Il merito è dei conservatori inglesi? Probabilmente.

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I fan e le collezioni

In occasione dello Star Wars Day, infatti, molti brand hanno lanciato nuove linee di giocattoli, di abbigliamento e di altri accessori pensati appositamente. Oltre a tutte le novità dello store ufficiale Disney, per esempio, Lego ha lanciato nuovi modelli costruibili come il casco di Darth Vader o di uno Scout Trooper, mentre nel Fashion store di Amazon si trovano una linea di t-shirt dedicate a Baby Yoda.

Non mancano poi le maschere per il viso brandizzate con i vari personaggi della saga, bicchieri da liquore con il faccione di Darth Vader, charm per braccialetti, cinturini per smartwatch e molto altro ancora. E se lo shopping vi ha messo appetito, sul sito ufficiale di Star Wars ci sono delle ricette a tema, per preparare piatti bizzarri come i pancake di Yoda o i muffin di Boba Fett.

Come abbiamo già visto, l’identikit del fan italiano di Star Wars L’appassionato ‘di riferimento’ della leggendaria saga, secondo le intenzioni di acquisto sul portale italiano di Idealo, è un uomo (72,3%), tra i 25 e i 44 anni (56,5%), proveniente dalla Lombardia (score 100). Analizzando l’aumento di interesse nell’ultimo anno nei confronti dei prodotti legati alla saga Star Wars, è stata rilevata qualche differenza – probabilmente dovuta all’uscita di The Mandalorian – che ha fatto aumentare le ricerche online dei gadget dedicati ai nuovi personaggi.

Rispetto al 2019, nell’ultimo anno la passione ha coinvolto sia uomini che donne (+39,4% per gli uomini e +35,0% per le donne) nella fascia d’età compresa tra i 55 e 64 anni (+162,4%) e tra i 18 e 24 anni (+101,6%)[3], provenienti in particolare dall’Abruzzo (+283,2%), dal Trentino (+198,4%) e dalla Calabria (+103,7%).

Come i marchi celebrano lo Star Wars Day

Il giorno dedicato a Star Wars è cresciuto in popolarità anno dopo anno. Internet, e in particolare Twitter, è social più utilizzato per festeggiare. Oggi si verifica la perfetta combinazione di geek, appeal di massa e opportunità per contenuti pieni di giochi di parole.

Ecco come Star Wars Day è cresciuto nel corso degli anni.

Se pensi che questa crescita sia astronomica, hai ragione. Unmetric ha registrato un’incredibile crescita del 5.500% nei contenuti del giorno di Star Wars pubblicati dai marchi dal 2012!

Gli hashtag per il grande giorno includono:

  1. #MayTheFourth
  2. # MayThe4th
  3. #MayTheFourthBeWithYou
  4. # MayThe4thBeWithYou
  5. #starwarsday

Nel 2018, #starwarsday è stato l’hashtag più utilizzato dai brand con 2.678 tweet. Diamo un’occhiata a cosa ha funzionato meglio per i brand.

Star Wars Day 2018, un tuffo nel passato

 Funko

Glow in the dark Supreme Leader Snoke? Ok, non dire altro.

Twix

Oh, la Forza è decisamente oscura!

American Tourister

American Tourister per i tuoi viaggi intergalattici.

Barcellona La forza è forte in te


Non ci resta che immergerci nelle festa e viverla con le migliori intenzioni.

big del tech

I 5 giganti del tech sono cresciuti a dismisura durante la pandemia

Se anche la pandemia non fosse mai arrivata, il peso dell’industria tecnologica sarebbe probabilmente aumentato nel corso dell’ultimo anno, normalmente come ormai succede da anni.

Ma gli effetti economici di Covid-19 hanno letteralmente catapultato i titani della tecnologia ad altezze che pochi avrebbero potuto immaginare possibili un anno fa.

crescita dei giganti di internet

I risultati trimestrali di Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e Google lo hanno dimostrato ampiamente.

Ognuna di queste aziende, già colossi pre-pandemia, ha registrato una crescita dei ricavi record rispetto agli ultimi anni.

tech giants

Le entrate di Apple sono balzate del 54%, al livello più alto mai raggiunto nei primi tre mesi dell’anno.

Amazon ha registrato ricavi record per quattro trimestri consecutivamente – un periodo in cui i suoi guadagni totali hanno superato quelli dei tre anni precedenti messi insieme.
Più di un anno dopo la pandemia, le curve di adozione digitale non stanno rallentando. Stanno accelerando“, ha detto Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, il cui fatturato è aumentato del 19% nell’ultimo trimestre.

tech giants growing

Il mercato azionario dà un’idea di quanto enormi siano diventate queste aziende in questo periodo straordinario: il valore di mercato combinato per le cinque aziende Big Tech è ora superiore a 8 trilioni di dollari, rappresentando quasi un quarto del valore totale delle aziende nello Standard & Poor 500 e quasi il doppio della percentuale di cinque anni fa.

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Ecco uno sguardo più da vicino ai cinque grandi, secondo i numeri.

Apple

apple tim cook

Da gennaio a marzo, Apple ha venduto 47 miliardi di dollari di iPhone.

Una crescita del 66% rispetto all’anno precedente, grazie ai nuovi modelli con tecnologia 5G di nuova generazione.

I consumatori hanno speso di più per gli iPhone premium e il prezzo medio di vendita al dettaglio negli Stati Uniti è aumentato di 52 dollari raggiungendo 847 dollari, secondo i dati di Consumer Intelligence Research Partners LLC.

Microsoft

Satya Nadella CEO Microsoft

Lo strumento di collaborazione di Microsoft, Teams, ha ora 145 milioni di utenti attivi al giorno.

Quasi il doppio della cifra di un anno fa e in crescita da circa 20 milioni nel novembre 2019. Satya Nadella ha specificato che la pandemia ha accelerato l’adozione di una serie di strumenti digitali, beneficiando delle sue operazioni dal software aziendale al cloud-computing, ai videogiochi.

Amazon

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Il gigante dell’e-commerce può contare ora su 950.000 dipendenti solo negli Stati Uniti, rispetto ai 500.000 di circa un anno fa.

L’azienda ha assunto a un ritmo sostenuto per soddisfare la domanda di beni essenziali indotta dalla pandemia e accorciare i tempi di consegna. Amazon è ora il secondo più grande datore di lavoro non governativo del paese dopo Walmart Inc. e ha annunciato nella scorsa settimana l’intenzione di assumere per decine di migliaia di posizioni in tutto il paese.

Alphabet

Google-CEO-Sundar-Pichai

Le entrate pubblicitarie di Alphabet sono cresciute del 49% nell’ultimo trimestre per YouTube, il canale video di Google.

YouTube è diventato l’hub dell’intrattenimento della nazione durante un anno di permanenza a casa, attirando così tanti spettatori che le sue vendite pubblicitarie hanno raggiunto i 6 miliardi di dollari nel trimestre, solo il 16% in meno di quanto generato da Netflix per lo stesso periodo.

Google ha “spremuto più soldi” dai brand con nuovi formati di annunci che consentono acquisti diretti all’interno di YouTube durante gli spot.

Facebook

mark zuckerberg

Facebook, Instagram, Messenger o WhatsApp sono stati utilizzati almeno una volta da 3,45 miliardi di persone nell’ultimo mese.

Un aumento di quasi un sesto rispetto ai 2,99 miliardi dell’anno precedente. Le persone bloccate a casa hanno trascorso più tempo online cercando informazioni e interazione; di conseguenza, la portata apparentemente onnipresente dell’azienda è cresciuta ancora di più.

I Coldplay presentano su TikTok il loro nuovo singolo ‘Higher Power’

I Coldplay tornano sulla scena musicale con un nuovo singolo, Higher Power, disponibile da oggi in anteprima esclusiva su TikTok. Un annuncio che anticipa la release ufficiale di venerdì 7 maggio via Parlophone/Atlantic.

Per 24 ore, la community globale di TikTok potrà ascoltare una clip della nuova canzone tanto attesa e utilizzarla, prima di chiunque altro, nei propri video.

Negli scorsi giorni l’account TikTok ufficiale dei Coldplay – Coldplay – aveva stuzzicato la curiosità dei fan sull’uscita del nuovo singolo pubblicando video di billboard enigmatici che rimandavano a un misterioso sito webalienradio.fm. Nel corso della settimana, tantissimi contenuti esclusivi saranno disponibili per la community e i fan.

 

@coldplayI got my hands up shaking just to let you know ##HigherPower ?♬ Higher Power – Coldplay

Higher Power è prodotto da Max Martin ed è disponibile per il preordine sulle piattaforme streaming.

I Coldplay vantano un’ampia fanbase globale su TikTok con la quale condividono tanti e diversi contenuti – dai filmati d’archivio alla partecipazione al #NationalSoilDay fino ai remake delle loro hit realizzate dai creator della piattaforma. Anche dei Creator italiani – Mirko e Valerio – hanno, in passato, conquistato Chris Martin che ha cantato sulla loro performance al violino.

Come cambia il mondo del lavoro: la nuova frontiera dell’orientamento è il podcast

Far entrare la Zed Generation in sintonia con il mondo del lavoro nelle grandi aziende, scoprire quali competenze e attitudini non possono mancare per farne parte e apprendere i metodi migliori per affrontare un percorso di selezione è la nuova sfida. Il mondo del lavoro cambia e con esso anche l’orientamento per le nuove generazioni che oggi diventa più intimo e autentico, sicuramente più smart e innovativo.

La nuova frontiera dell’orientamento al lavoro è il Podcast. E non poteva essere altrimenti visto che il fenomeno è in continua ascesa: crescita del 15% anno su anno. Secondo l’indagine condotta da Nielsen, in Italia si è passati dai 12 milioni di ascoltatori nel 2019, ai 13,9 milioni del 2020, un aumento di quasi due milioni di persone. L’audio digitale piace alle nuove generazioni che secondo i dati IPSOS sono il 52% sotto i 35 anni e con un aumento sempre più significativo di ascoltatori laureati e junior professionals.

Il suono del lavoro

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Nasce da qui la serie “Il suono del lavoro”: per la prima volta nella storia un podcast interaziendale per orientare i giovani alla carriera professionale. Ad idearlo That’s Y, il più affermato podcast italiano dedicato alle nuove generazioni e al people management, nato meno di un anno fa: un luogo digitale di incontro di voci e riflessioni che promuove tutte le settimane la valorizzazione dei temi dell’inclusione generazionale, sempre più attenzionati anche dall’agenda politica ed economica.

A dispensare segreti e consigli saranno proprio le voci HR di grandi realtà nazionali e multinazionali; numerosi i manager che hanno risposto con passione: un’iniziativa storica per il mondo delle Risorse Umane, per quello del podcasting e per l’ambito dell’orientamento al lavoro per le nuove generazioni. 26 episodi, 19 aziende e più di 80 minuti di consigli e “job tips” che i professionisti donano come iniziativa di responsabilità sociale verso la Zed Generation, annunciati nella puntata di lancio prevista proprio il 1 maggio 2021 e poi quotidianamente dalla pagina Instagram di That’s Y.

In un mondo velocissimo ed incerto, è difficile comprendere le informazioni. Ma attraverso il potere dell’ascolto può essere efficace acquisirle in maniera autentica e profonda, direttamente da chi tutti i giorni si occupa di lavoro in azienda

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Questa è la scommessa che fa Giulio Beronia, autore e curatore di That’s Y. 

“Il suono del lavoro” sarà in programma dal 3 al 27 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 8.00; ogni giorno un episodio in podcast di 5 minuti per orientare i giovani verso un mercato del lavoro che ha sempre più bisogno di fiducia e motivazione per incontrarlo. Le puntate saranno disponibili sul canale “That’s Y – Generazioni al lavoro!” attraverso le principali piattaforme audio: Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Spreaker e Amazon Music.

best ad of the week

Greenpeace, Colgate e McDonald’s: i migliori annunci stampa di aprile

Ci sono immagini che colpiscono più di qualsiasi arzigogolato giro di parole. La creatività non dovrebbe aver bisogno di essere spiegata perché, come uno specchio della realtà, riflette i nostri giorni e ci stimola lì dove siamo sensibili.

Uno specchio, a volte deformante, che può ingigantire e rappresentare in modo caricaturale le situazioni, estremizzandole per arrivare più velocemente al punto. Così, la tastiera di un telefono si trasforma facilmente in una situazione rischiosa e un simbolo grafico tondeggiante può raccontare di ingorghi stradali, grandi distanze e delivery. Senza usare neppure una parola.

Ecco i migliori annunci stampa del mese di aprile.

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ARCD – Don’t unlock tragedy

A livello globale, quasi 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno in incidenti stradali. Tra questi numeri strazianti, il tasso di distrazione da smartphone è allarmante.

ARCD (Car and Travel Club Germany) ha deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento, mostrando che il breve tempo che si impiega per sbloccare il telefono è sufficiente perché accada una tragedia.

Don't unlock tragedy 1

Don't unlock tragedy 2

Don't unlock tragedy 3

Advertising Agency: McCann Germany, Frankfurt, Germany
Concept & Sr. Copywriter: Belen Russomanno
Concept & Sr. Art Director: Martino Monti
Creative Director: Damian Nuñez
Cco: Goetz Ulmer
Cco: Sebastian Hardieck
Managing Director: Jens Eberth
Account Manager: Corinna Heinmoeller
PR & Communications Manager: Karin Stelzner
PR & Communications Director: Jerome Cholet
Head Of Art Buying: Tina Krakow
Photographer: Matthaeus Walotek
Executive Creative Director: Donovan Bryan
McCANN Worldgroup Germany PA To CCO: Connie Bedenk

PRE – No complicated gestures

Salvare l’ambiente è un obiettivo raggiungibile, anche se molto impegnativo. Spesso, sono i piccoli gesti a fare la differenza, come rivolgersi a fornitori di energia che sfruttano fonti pulite e sostenibili.

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Advertising Agency: WMC/GREY, Prague, Czech Republic
Creative Director: David Suda
Art Director: Jana Bauerova
Art Director: Radek Pleha
Graphic Designer: Josef Plihal
Radek Mojzis: Copywriter
Copywriter: Klara Javurkova
Photographer: Adam Bartas

Greenpeace – Save water from water

Le bottiglie d’acqua di plastica monouso sono altamente pericolose e contaminanti. In tutto il mondo, le aziende imbottigliano l’acqua di luoghi reali e ne prendono il nome, inquinando però mari e fiumi con i rifiuti. Salviamo l’acqua dall’acqua, impegnandoci per un mondo libero dalle bottiglie di plastica monouso.

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Advertising Agency: McCann, Santiago de Chile, Chile

Colgate – Smiles Always Find a Way

A causa della pandemia di COVID19, le mascherine sono diventate parte della nostra vita quotidiana. All’improvviso, ci siamo abituati a vivere con i nostri sorrisi nascosti daun pezzo di stoffa. Non c’è, però, bisogno di vedere un sorriso per sentirlo. Un sorriso è più di un’espressione facciale, è un modo di alzarsi e di affrontare le avversità della vita.

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Advertising Agency: VMLY&R / Red Fuse, Paris, France
Managing Director: Peter Harrison
Global Chief Creative Officer: Fred Saldanha
Chief Creative Officer: Dimitri Guerassimov
Creative Director: Vitor Menezes
Creative Director: Ricardo Dolla
Art Director: Vitor Menezes
Art Director: Melanie Forster
Copywriter: David Dominguez
Business Director: Bruno Toporovschi
Account Director: Sindy Ng
Head Of Strategy: Elizabeth Foord
Producer: Barbara Safarova
Photographer: Mathieu Membré
Retoucher: Julien Paris

McDonald’s – Good moments don’t need to wait

ARCOS è una campagna regionale di McDonald’s creata da DDB Colombia, il cui obiettivo è rafforzare il segmento McDelivery.

La campagna si sviluppa nelle più grandi città del continente come Santiago del Cile, Bogotà, Buenos Aires e Città del Messico, tra le altre.

Le immagini comunicano in modo così diretto che non hanno bisogno dell’ausilio di parole.

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Advertising Agency: DDB Colombia, Bogota, Colombia

digital tool della settimana

Adorable.link, Emaily e Face Generator: i digital tool della settimana

Nel mondo del marketing non c’è spazio per l’improvvisazione: i dati segnano la via maestra e una buona dose di creatività è la bussola per raggiungere sempre il traguardo. Ecco perché anche utilizzare il tempo in maniera produttiva diventa essenziale. In nostro soccorso, ogni giorno, arrivano tanti utilissimi digital tool, per portare a termine i compiti più disparati in modo rapido ed efficace.

Dagli strumenti per la creazione delle Buyer Personas a quelli per scrivere email impeccabili per ogni circostanza, da quelli per creare link memorabili con le emoji agli editor per la gestione dei video online, ecco i digital tool da provare questa settimana.

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Identità virtuali

digital tool della settimana

Per sperimentare con l’AI, ma anche per aiutarci in compiti come la creazione di Buyer Personas efficaci, Face Generator è il digital tool che consente di comporre caratteristiche ed emozioni in un volto virtuale, tutto in tempo reale.

Video a misura di social

digital tool della settimana

Ci sono molti modi per rendere i file video più leggeri per il caricamento sulle piattaforme social, ma pochi sono davvero veloci e facili da usare. Con Tiny Vid puoi tagliare e comprimere i file video per adattarli a qualsiasi limite di dimensione.

Automazione in ufficio

tool della settimana

Soprattutto da remoto, può essere utile semplificare i processi di approvazione. Con JotForm puoi raccogliere richieste e domande in moduli e trasformarli in un flusso di approvazione automatizzato, accessibile da qualsiasi dispositivo.

Emoji. Emoji ovunque

digital tool

Le cosiddette “faccine” ormai sono davvero dappertutto, tranne che nei link. Se vuoi rendere più creative le tue condivisioni e non mettere limite alla tua immaginazione, puoi provare Adorable.link. Da usare per bio, annunci e profili sui social.

L’email perfetta

tool digitali

Non sai da dove partire per chiedere un aumento di stipendio o un giorno libero al capo? Con Emaily puoi generare un testo per la tua email in pochi click:

  1. Scegli a chi vuoi scrivere
  2. Scegli il motivo della tua email
  3. Aggiorna le parti che non ti piacciono e inserisci i tuoi dati negli spazi vuoti (nomi, date, ecc.)

Il gioco è fatto!

Workation, lavorare in libertà partendo in vacanza “on the road”

La libertà di poter lavorare connessi dalle rive di un lago o di lasciarsi illuminare dal sole che tramonta all’orizzonte durante una call in video streaming. L’ufficio si smaterializza, mentre si afferma una nuova generazione di nomadi digitali, che sogna di viaggiare lavorando da remoto.

“Ricerca della libertà, quindi: è questo il senso profondo che accompagna la diffusione del workation, termine coniato di recente che fonde lo smart working con l’idea di vacanza. Il lavoro agile, accelerato dalla crisi pandemica e dal lockdown, si impone e delinea nuovi scenari, in cui i confini tra ambiente lavorativo e vacanza diventano sempre più fluidi, più evanescenti.

Il desiderio di libertà e la nuova generazione di nomadi digitali

Un ufficio en plein air, in campo aperto, fuori dagli spazi urbanizzati e dalle mura domestiche, in destinazioni da sogno o in avvincenti viaggi in camper, per ritrovare ispirazione, concentrazione, instaurando un nuovo equilibrio tra spazio vitale e dimensione lavorativa, a contatto sempre di più con l’habitat naturale. Si consolidano spazi ibridi di co-working e co-living, nuovi luoghi di condivisione per stimolare la creatività e la potenzialità del team, sviluppando il concetto di network fuori della rete e rivoluzionando il concetto stesso dell’abitare.

Una reazione alle mura domestiche, che hanno ospitato migliaia di lavoratori obbligati alla modalità da remoto, comportando disagi nella gestione familiare e assottigliando la separazione fra tempo libero e lavoro, in uno squilibrio lavoro-vita spesso mascherato da flessibilità con la perenne “difficoltà di disconnettersi”.

Secondo alcune stime, nel 2035 un miliardo di persone lavorerà da remoto, mentre si accresce il numero dei freelance proiettati alla vita nomade.

L’evoluzione dei viaggiatori e il camper sharing: l’indagine Yescapa

Ad indagare i nuovi trend di viaggio per il 2021 interviene Yescapa, leader europeo nel camper sharing, che ha lanciato un’indagine online rivolta a 5mila utenti italiani, per capire quali saranno le tendenze e gli interessi per la prossima stagione turistica.

Il dato più eclatante che emerge dal report è che il 74% degli italiani sogna di viaggiare lavorando da remoto, magari in camper, o in un furgone camperizzato, preferito come soluzione di viaggio per la possibilità di coniugare libertà e sicurezza.

La piattaforma Yescapa, con una community di 500mila utenti in Europa e oltre 10mila veicoli disponibili, ha registrato nel solo mese di marzo 2021 un aumento del 120% di visite sul sito italiano e una crescita superiore al +300% di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questa forte ripresa ci ha spinti a voler capire le esigenze della nostra community, per strutturare un’offerta di viaggio ancora più completa e integrata”, sottolinea Dario Femiani, country manager Italia di Yescapa.

Smart, Slow, Local: i nuovi trend del lavoro da remoto

Slow, local e smart sono i trend che si impongono, anche nella scelta di tornare a lavorare viaggiando, con tipologie di viaggio sempre più frequenti e di breve durata, in particolare nella fascia d’età tra i 30 ed i 40 anni. Tra le esperienze più desiderate i paesaggi naturali e la genuinità delle piccole realtà locali, lontane dal turismo di massa, con sosta en plein air.

Il 60% immagina un turismo più slow, all’insegna della natura, delle realtà locali (35%) e anche della famiglia (22%). Che sia mare (30%), strade da percorrere senza meta (26%), borghi rurali (25%) o montagna (20%), il desiderio del 2021 è di guidare tra le regioni italiane alla scoperta di Toscana, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna (54%) oppure di spingersi oltre i confini nazionali verso la Francia, il Portogallo e la Spagna (49%).

C’è chi si proietta alle Isole Canarie (Fuerteventura, Tenerife e Lanzarote) che hanno già segnato un +31% tra marzo e aprile 2021, anche a causa della zona rossa nel nostro Paese.

Il 67% degli utenti ha un lavoro che consente lo smart working e che, anzi, questa nuova modalità potrà coniugare facilmente lavoro e viaggio (14%), lavorare da remoto, godendo dei piaceri della vanlife.

Per tanti, una prospettiva da sogno, con la possibilità di lavorare con una semplice connessione internet, slegati dalla presenza fisica in ufficio e consente di aprirsi alla vita itinerante on the road, in quel proiettarsi “in avanti verso una nuova folle avventura sotto il cielo”, come scriveva Jack Kerouac: “Si può sempre andare oltre, oltre, non si finisce mai …. La strada è vita”.

LEGGI ANCHE: Voglia di libertà e digitale: così questa estate non si rinuncia a viaggiare

Dario, il 74% della community di camper sharing italiana Yescapa sogna di viaggiare lavorando da remoto.  Come cambia il viaggiatore “smart”, in particolare dopo il lockdown?

“Sulla base del sondaggio che abbiamo diffuso a circa 5 mila utenti italiani sulla nostra piattaforma di noleggio Yescapa, abbiamo constatato che il 67% degli intervistati ha un lavoro che gli consente di fare smart working e di questi il 74% ha risposto che poter lavorare da remoto godendo dei piaceri della vanlife è il loro sogno. Come biasimarli d’altronde. Siamo di fronte a una vera tendenza, che stiamo riscontrando da diversi mesi: sono numerosi i viaggiatori che approfittando della possibilità di fare smart working e noleggiano  un camper o un furgone camperizzato per sperimentare uno stile di vita più minimalista e un approccio al lavoro più nomade”.

Alcune stime prevedono, nel 2035, un miliardo di lavoratori da remoto. È una previsione reale?

“Il periodo di lockdown ha accelerato l’evoluzione del lavoro da remoto di almeno 10 anni, dando un chiaro segnale, anche ai più scettici, di come la dematerializzazione dell’ufficio possa funzionare, se ben gestita. Penso che il mondo del lavoro abbia oggi una grandissima opportunità fra le mani: prima o poi non ci saranno più proroghe del Governo a favore del lavoro da remoto a causa della pandemia. In quel momento dipenderà da tutti noi – aziende, dirigenti e lavoratori – saper sfruttare al meglio questa opportunità affinchè un miliardo di persone nel 2035 ne possano beneficiarne”.

Come dovrà adeguarsi l’impianto tecnologico dei van al workation (wi-fi, collegamenti satellitari, smart device per la voce etc)?

“Se il trend di lavorare a distanza a bordo di un camper o un furgone camperizzato continuerà, l’intera industria del caravanning dovrà adattare i veicoli alle nuove esigenze dei consumatori-lavoratori. Mi è già capitato vedere camper trasformati in veri e propri uffici mobili con la dinette trasformabile in scrivania, sedia ergonomica, doppio schermo, wifi integrato, ecc. Soprattutto i veicoli si adegueranno verso una maggiore autonomia energetica, che si traduce nell’installazione di buoni impianti fotovoltaici. Attualmente la maggior parte non è dotata di pannelli solari e questo limita la libertà di movimento perché obbliga a dover allacciarsi all’elettricità 220v per alimentare i nostri computer”.

Smart working in viaggio in camper significa ristabilire un contatto tra lavoro, vita, natura e spiritualità? È un differente approccio all’esistenza umana?

“Sì assolutamente. Sono un grandissimo promotore dello smart working, erano anni che spingevo verso questa direzione. Uno dei miei sogni era proprio questo, ovvero lavorare da remoto a bordo di un furgone camperizzato. Non sono un fulltimer, mi piace poter partire qualche settimana sapendo di poter continuare a svolgere il mio lavoro. La possibilità di lavorare a distanza, potendo scegliere dove svegliarsi ogni mattina, trasmette una sensazione di libertà incredibile: si riscoprono piaceri e ritmi della vita a cui non eravamo più abituati oltre a  essere un buon antidoto contro lo stress e la routine. Una grande opportunità, ma bisogna saper godere del piacere della vanlife imparando ad essere produttivi. Il segreto per me è l’autodisciplina: personalmente mi obbligo ogni mattina a trovare e fare la mia doccia (da un furgone camperizzato non è sempre facile!) e ad essere presentabile come se fossi in ufficio, oltre a mantenere sempre un ambiente di lavoro consono”.

Dario Femiani, Yescapa

In futuro, la “vanlife” potrà essere a portata di tutti?

“Il trend della vanlife sta coinvolgendo da diverso tempo sempre più persone. Prima era un sogno esclusivo di pochi, soprattutto freelance e digital nomads: oggi la diffusione dello smart working, a seguito del periodo di lockdown, rende la vanlife ancor più accessibile a chi lo desidera”.

Come si trasforma con il covid l’esperienza di viaggio?

“Il covid in pochissimo tempo ha modificando le nostre abitudini. Nel mondo del turismo in generale la prima risposta per tutte le aziende è stata quella di fornire delle condizioni di annullamento più flessibili. Yescapa, ad esempio, propone l’annullamento gratuito della prenotazione per motivi legati al covid-19. Allo stesso modo abbiamo sensibilizzato molto i nostri utenti ad adottare il nostro protocollo sanitario, per il quale ogni proprietario ha l’obbligo di effettuare una corretta sanificazione del mezzo prima e dopo ogni prenotazione, oltre ad adottare comportamenti più prudenti al momento dell’incontro della consegna del veicolo.

In evoluzione anche lo scenario del turismo, che ha subito enormi perdite a causa della pandemia. Quali le prospettive futuro? L’Italia rientra tra le mete preferite del viaggiatore-lavoratore in camper?

“La pandemia ha inflitto severi danni economici, soprattutto agli addetti al turismo e alla ristorazione. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci in una nicchia del turismo che contrariamente al resto ha vissuto un aumento di interesse generale. Grazie alla libertà di movimento e al distanziamento sociale che un veicolo ricreazionale offre, molte persone si sono avvicinate per la prima volta al fantastico mondo del viaggio on the road. Rispetto agli anni passati abbiamo constatato un forte abbassamento dell’età dei viaggiatori (30-40) e un grande aumento delle richieste per i furgoni camperizzati. Un altro dato interessante è la propensione all’acquisto: molti nuovi proprietari su Yescapa stanno acquistando un veicolo sapendo di poter ammortizzare il costo grazie al camper sharing nei periodi di inutilizzo”.

 

Parte l’Unbreakable Tour a bordo del Ninja Van

Intanto il nostro CEO e founder, Mirko Pallera, il 10 maggio partirà da Salerno a bordo del Ninja Van per girare l’Italia alla ricerca di aziende, persone e progetti capaci di rappresentare il tema dell’edizione di N-Conference: le storie Unbreakable.

L’Unbreakable Tour coinvolgerà una selezione di Ambassador, Speaker e Partner di N-Conference. Ma non solo. Siamo alla ricerca di input per nuovi incontri da pianificare. Salerno, Roma, Bologna, Milano, Torino, Genova: queste alcune delle tappe. Ma il programma di viaggio è ancora in progress…

E tu? Sei pronto a salire a bordo?

>> Vuoi essere davvero Unbreakable? Comincia subito, prenota il tuo posto <<

Short Video: strumenti e best practice per usarli al meglio

Sesto appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

Abbiamo deciso di dedicare questa puntata a un trend sempre più in forte aumento sui social network: gli Short Video. Ospite di questo appuntamento è Eliana Salvi, Founder e Managing Director di Cosmic, agenzia verticale dei video brevi.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Come si identificano gli Short Video: min 03.00
  • Le metriche e KPI da analizzare: min 06.50
  • Differenze tra Tik e Tok e IG Reels: min 10.20
  • Case adv di Tik Tok: min 14.20
  • I brand che si muovono meglio nel settore: min 21.20
  • Il futuro del Video Advertising: min 26.20

impresa significante

Chi ha un perché può fronteggiare ogni come: l’impresa significante

La crisi che sta investendo le imprese italiane (e non solo) non fa che aggiungersi alla crisi (finanziaria prima ed economica poi) che, a partire dal 2008, ha accelerato un’evoluzione già in atto nel contesto competitivo.

Infatti, già prima dell’avvento della crisi, le imprese italiane si trovavano ad affrontare importanti sfide strategiche, imposte dall’emersione di alcuni trend.

Tra questi, di particolare impatto sono stati senza dubbio quelli politico-economici, come la globalizzazione dei mercati di produzione e di sbocco che aumenta l’intensità della competizione internazionale comportando, tra l’altro, una progressiva trasformazione dei prodotti in commodities con una conseguente erosione dei margini.

In secondo luogo, quelli socio-culturali, tra i quali il cambiamento del comportamento del consumatore medio che, oltre al prezzo e alle funzioni del prodotto, è sempre più attento anche ai contenuti immateriali quali la creatività, il design e la sostenibilità, ricercando significati ed esperienze nuove.

Vanno considerati, infine, i trend tecnologici, in particolare l’avvento della quarta rivoluzione industriale che, tra gli altri effetti, porta a ridurre il ciclo di vita dei prodotti ma anche delle economie di scala, permettendo o imponendo la riconfigurazione di prodotti, processi e modelli di business.

La dimensione simbolica del prodotto

Studiosi ed esperti concordano nel ritenere che l’innovazione sia ormai l’unica strategia perseguibile dalle imprese italiane per rispondere alla sfida portata dai concorrenti operanti nelle economie emergenti e, più in generale, per uscire dalle molteplici crisi che le hanno investite.

Alcuni sostengono, poi, l’esigenza di affiancare all’innovazione tecnologica, volta a modificare le funzioni del prodotto per soddisfare i bisogni espliciti del cliente, l’innovazione culturale, volta a modificarne i significati per soddisfare anche i bisogni latenti del cliente.

Per quanto, infatti, non tutti si rendano ancora conto della fondamentale importanza di questo tipo di innovazione, è evidente a qualunque osservatore attento che sempre più le persone comprano i prodotti non solo e non tanto per le loro performance funzionali, ma anche per i messaggi che incorporano: e ciò vale anche per le imprese B2B.

I prodotti hanno, infatti, una doppia natura: la dimensione utilitaristica, che ha a che fare con la funzionalità, le prestazioni, l’usabilità, l’affidabilità e il prezzo, e la dimensione simbolica, ugualmente importante, che riguarda i significati, i messaggi, il design, le emozioni e lo status.

Se il produttore è consapevole di vendere simboli oltre che “utensili”, può avere una visione più completa del prodotto capendo non solo come l’oggetto proposto possa soddisfare determinati bisogni pratici, ma anche come esso possa veicolare significati a livello culturale.

Proprio per questo, è necessario affiancare all’innovazione culturale del prodotto l’innovazione culturale della strategia aziendale: come l’impresa agisce.

modello di business l'impresa significante

Il Tetraedro del Valore, modello teorico che rappresenta l’interezza di un’impresa e le relazioni tra i suoi diversi piani, dal più astratto al più concreto. «La missione aziendale è l’identità profonda e immutabile dell’impresa, l’obiettivo complessivo della sua strategia, e rappresenta quindi lo scopo che informa il modello di business» (Hamel, 2001)

Accanto all’innovazione di prodotto (e processo), assume quindi sempre più importanza l’innovazione strategica, che si concretizza nella riconfigurazione della value chain e del value system, per creare un nuovo spazio di mercato. In esso, resa irrilevante la concorrenza, si genera un incremento di valore tanto per l’impresa quanto per il cliente.

L’obiettivo non è giocare meglio degli altri, bensì cambiare le regole del gioco, gestendo il paradosso tra maggior valore e costo minore.

Se l’innovazione tecnologica, in primis quella digitale, crea opportunità e necessità evidenti per l’innovazione strategica, altrettanto vale per l’innovazione culturale.

I nuovi significati attribuiti ai prodotti (es. prodotti sostenibili) devono essere trasferiti anche a tutti gli altri elementi del modello di business (es. processi sostenibili, risorse rigenerabili, ecc.) per non perdere coerenza strategica. Le aziende italiane tipicamente si concentrano sul prodotto, ma il vero prodotto dell’imprenditore è l’azienda stessa, che per prima deve essere investita da un processo di innovazione strategica.

L’innovazione culturale del prodotto e della strategia non può prescindere dalla precisa (ri)definizione dell’identità aziendale attraverso la formalizzazione di una chiara missione, dei paradossi strategici sottostanti (ne parleremo più diffusamente in uno dei prossimi articoli) e di una altrettanto chiara visione: il perché dell’impresa stessa.

La missione, infatti, definisce il carattere duraturo di un’organizzazione, l’identità profonda che trascende i cicli di vita dei mercati o dei prodotti, la dirompenza tecnologica e i leader individuali. Il più grande contributo di coloro che hanno fondato e cresciuto imprese di successo duraturo è stato proprio la definizione della missione.

I leader muoiono, i prodotti diventano obsoleti, i mercati cambiano, le nuove tecnologie emergono senza soluzione di continuità, le mode del management vanno e vengono, ma la missione si rafforza nelle grandi imprese come una sorta di guida ispiratrice e antifragile.

l'impresa significante

I significati strategici del livello della missione; ogni impresa deve saper rispondere alle quattro domande fondamentali per poter definire con precisione la propria missione.

L’impresa significante

Quanto più le imprese italiane cercheranno di dare vita a un modello imprenditoriale che si interroghi e ponga al centro proprio la definizione della missione, dei paradossi strategici e della visione aziendale, imparando a integrare nelle proprie strategie un orizzonte culturale a lungo termine, tanto più si avvicineranno al concetto di “impresa significante”.

Per chiarirlo si può partire dalla definizione del suo contrario, l’impresa ‘insignificante’. L’impresa “insignificante” crea poco valore per i clienti e la società.

Proprio perché il valore creato è ridotto, tale impresa si concentra sulle modalità più efficaci per appropriarsi della sua fetta maggiore, vittima di una prospettiva limitata e limitante secondo cui il problema è la divisione del valore. Si alimenta così un circolo vizioso che porta a creare ancora meno valore per i clienti e la società.

Per contro, l’impresa “significante” crea molto valore per i clienti e la società. Proprio per questo non è schiava dell’ansia dell’appropriazione e si concentra invece sulle modalità più efficaci per distribuirne la parte più rilevante, nella convinzione che la vera soluzione sia moltiplicare il valore attraverso la condivisione.

Si alimenta, così, un circolo virtuoso che porta a creare ancora più valore per i clienti e la società. In questo senso, l’impresa significante è tale in quanto creatrice di nuovi posti di lavoro legati all’esclusività del territorio, ma anche di nuovi concetti ispirati dalla varietà del territorio e veicolati ai clienti e alla società attraverso i suoi prodotti, processi e modalità di relazione.

In questo senso, il termine “significante” identifica un’impresa ricca di significato per tutti gli stakeholder che incrociano il suo percorso, espressione di un portato culturale e innovativo unico che la distanzia e la favorisce rispetto a qualunque competitor.

quiz e sondaggi online

Come costruire sondaggi e quiz ad alto tasso di conversione

Quiz e sondaggi sono due strumenti di analisi molto utilizzati dai marketer. La costruzione può sembrare molto semplice e in effetti lo è, ma è facile cadere in piccoli errori che possono pregiudicare il risultato dell’operazione.

I sondaggi servono a raccogliere delle informazioni, che siano d’opinione, di valutazione o per comprendere le azioni di acquisto delle persone l’importante è che la struttura base domanda\risposta risulti chiara per i partecipanti.

Gli scopi più popolari sono:

  • studiare l’opinione pubblica;
  • indagare sulle opinioni;
  • realizzare ricerche di mercato;
  • conoscere le preferenze;
  • studiare le aspettative dei consumatori.

Vedremo oggi dei consigli per costruirli al meglio, prendendo spunto dalla metodologia della ricerca sociale.

Qual è la differenza tra un quiz e un sondaggio

Entrambi condividono lo schema domanda/risposta, ma ciò che cambia è il risultato finale.

Un sondaggio è composto da una o più domande, poste a voce, in forma scritta o digitale, a cui l’utente viene richiesto di rispondere in base al proprio pensiero e\o esperienza. Non esistono delle risposte esatte o dei risultati finali.

Invece, in un quiz l’utente ha un riscontro conclusivo e ogni risposta viene associata a un profilo o un punteggio. Prendiamo in esame due casi. Un quiz attitudinale richiede all’utente di indicare la risposta esatta al quesito posto mentre in un test di personalità ogni risposta è associata a un profilo che verrà mostrato come risultato a fine quiz.

Come costruire un questionario perfetto

Come dicevamo nell’incipit, scrivere delle domande è semplice. Però, affinché i quesiti siano comprensibili anche per chi li legge e deve rispondere, ci vuole un po’ di pratica.

Nel caso di questionari costruiti male, il rischio è di ricevere risposte poco attendibili e quindi invalide.

Dobbiamo prestare attenzione alla brevità e non ambiguità delle singole domande. Ciò significa che la domanda deve:

  • essere breve;
  • non contenere troppe premesse o specificazioni;
  • non contenere delle doppie negazioni;
  • suggerire la risposta;
  • unire due ipotesi in una sola domanda;
  • utilizzare un linguaggio troppo tecnico o sconosciuto al nostro pubblico.

Per fare un esempio pratico, è sconsigliata una domanda del tipo “Lei è d’accordo che non si può proibire il consumo di alcool in discoteca?” ma è invece meglio costruirla con una definizione equivalente, però positiva, come “Lei è d’accordo che si può permettere il consumo di alcool in discoteca?“.

Dobbiamo poi evitare di inserire più domande in un unica frase perché le risposte potrebbero essere valide per tutte o per una sola. Anche in questo caso è meglio fare un esempio.

Nella domanda “Non si possono accogliere tutti gli emigranti perché portano via il lavoro e tra loro possono essere dei delinquenti: sei d’accordo o contrario?“, in questo caso la domanda non è specifica. Chi risponde in modo affermativa può essere d’accordo che ci portano via il lavoro, ma non che ci siano delinquenti e viceversa.

Oltre alle domande, dobbiamo porre attenzione alla costruzione delle risposte. In alcuni casi il classico modello “Si, no, forse, altro” non è particolarmente efficace. Esempio:

Pinterest introduce le ADV in piattaforma: le attiverai?“. Con le classiche risposte non possiamo capire esattamente se chi risponde NO è perché non ha un budget adesso oppure perché non ha neanche un cliente con un profilo su Pinterest.

In questo caso, delle risposte più indicate sono:

  • Si, sembra molto interessante;
  • Si, ma non adesso;
  • No, non è utile per me;
  • No, non ho le risorse necessarie;
  • Altro.

Questi principi sono indicati anche in un quiz. In questo caso, le risposte devono essere precise e non ambigue. Possiamo anche aiutare l’utente con delle risorse multimediali come immagini e video, quando il testo può far immaginare più concetti.

Queste regole servono anche per chi vuole costruire dei sondaggi e dei quiz online, che ormai sono molto più utilizzati e frequenti rispetto a quelli cartacei perché permettono una raccolta dei dati più veloce, una profilazione dell’utente avanzata e i risultati sono subito analizzabili.

Perché gli utenti partecipano a sondaggi e quiz online

Compreso come fare un sondaggio o un quiz perfetto, dobbiamo trovare una motivazione per cui gli utenti debbano partecipare. Infatti, se stiamo realizzando questa operazione per fare lead generation, gli utenti dovranno compilare un form inserendo alcuni loro dati come nome, cognome, email, e altri dati.

In questo caso, dobbiamo sempre fornire un valido perché per fare in modo che aumentare il nostro conversion rate. In questo caso, la conversione è il completamento del form di partecipazione e dobbiamo fare in modo che chi visita la pagina web del quiz o sondaggio abbia voglia di prenderne parte.

Innanzitutto, deve essere chiaro in che modo verranno trattati i dati dei partecipanti, sia da un punto di vista legale (per via della normativa europea GDPR che implica l’accettazione della privacy policy) ma anche per far comprendere agli utenti che siamo dei professionisti e possono fidarsi di noi. In questo caso, è importante affidarsi a dei tools che tengano conto anche di questo aspetto.

Scrivere una descrizione in cui spieghiamo come e perché stiamo effettuando l’iniziativa, può far sentire il partecipante parte di un progetto più grande. Maggiormente quest’ultimo è percepito come importante, più le persone vorranno farne parte.

Infine, un ulteriore incentivo può essere dato dalla promessa di poter vincere un premio, come avviene negli Instant Quiz o negli Instant Poll. Quando si realizza un’iniziativa del genere, l’utente, spinto da una ricompensa finale, è più soddisfatto quando lascia il suoi dati. Solo dopo aver partecipato al sondaggio o aver risposto correttamente al quiz potrà tentare la sorte per aggiudicarsi i premi.

instant poll di accademia del profumo (1)

Un case study molto interessante è quello di Accademia del Profumo, un’iniziativa creata da Cosmetica Italia che ogni anno fa scegliere ai consumatori il miglior profumo dell’anno. In cambio della votazione, gli utenti possono provare a vincere le fragranze femminili e maschili indicate all’interno del sondaggio.