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  • Workation, lavorare in libertà partendo in vacanza “on the road”

    Nomadi digitali e freelance. L'ufficio si smaterializza e lo smart working diventa itinerante, in destinazioni da sogno o in viaggi avventurosi in camper. L'intervista Ninja a Yescapa

    30 Aprile 2021

    La libertà di poter lavorare connessi dalle rive di un lago o di lasciarsi illuminare dal sole che tramonta all’orizzonte durante una call in video streaming. L’ufficio si smaterializza, mentre si afferma una nuova generazione di nomadi digitali, che sogna di viaggiare lavorando da remoto. “Ricerca della libertà, quindi: è questo il senso profondo che accompagna la diffusione del workation, termine coniato di recente che fonde lo smart working con l’idea di vacanza. Il lavoro agile, accelerato dalla crisi pandemica e dal lockdown, si impone e delinea nuovi scenari, in cui i confini tra ambiente lavorativo e vacanza diventano sempre più fluidi, più evanescenti.

    Il desiderio di libertà e la nuova generazione di nomadi digitali

    Un ufficio en plein air, in campo aperto, fuori dagli spazi urbanizzati e dalle mura domestiche, in destinazioni da sogno o in avvincenti viaggi in camper, per ritrovare ispirazione, concentrazione, instaurando un nuovo equilibrio tra spazio vitale e dimensione lavorativa, a contatto sempre di più con l’habitat naturale. Si consolidano spazi ibridi di co-working e co-living, nuovi luoghi di condivisione per stimolare la creatività e la potenzialità del team, sviluppando il concetto di network fuori della rete e rivoluzionando il concetto stesso dell’abitare. Una reazione alle mura domestiche, che hanno ospitato migliaia di lavoratori obbligati alla modalità da remoto, comportando disagi nella gestione familiare e assottigliando la separazione fra tempo libero e lavoro, in uno squilibrio lavoro-vita spesso mascherato da flessibilità con la perenne “difficoltà di disconnettersi”. Secondo alcune stime, nel 2035 un miliardo di persone lavorerà da remoto, mentre si accresce il numero dei freelance proiettati alla vita nomade.

    L’evoluzione dei viaggiatori e il camper sharing: l’indagine Yescapa

    Ad indagare i nuovi trend di viaggio per il 2021 interviene Yescapa, leader europeo nel camper sharing, che ha lanciato un’indagine online rivolta a 5mila utenti italiani, per capire quali saranno le tendenze e gli interessi per la prossima stagione turistica. Il dato più eclatante che emerge dal report è che il 74% degli italiani sogna di viaggiare lavorando da remoto, magari in camper, o in un furgone camperizzato, preferito come soluzione di viaggio per la possibilità di coniugare libertà e sicurezza. La piattaforma Yescapa, con una community di 500mila utenti in Europa e oltre 10mila veicoli disponibili, ha registrato nel solo mese di marzo 2021 un aumento del 120% di visite sul sito italiano e una crescita superiore al +300% di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
    Questa forte ripresa ci ha spinti a voler capire le esigenze della nostra community, per strutturare un’offerta di viaggio ancora più completa e integrata”, sottolinea Dario Femiani, country manager Italia di Yescapa.

    Smart, Slow, Local: i nuovi trend del lavoro da remoto

    Slow, local e smart sono i trend che si impongono, anche nella scelta di tornare a lavorare viaggiando, con tipologie di viaggio sempre più frequenti e di breve durata, in particolare nella fascia d’età tra i 30 ed i 40 anni. Tra le esperienze più desiderate i paesaggi naturali e la genuinità delle piccole realtà locali, lontane dal turismo di massa, con sosta en plein air. Il 60% immagina un turismo più slow, all’insegna della natura, delle realtà locali (35%) e anche della famiglia (22%). Che sia mare (30%), strade da percorrere senza meta (26%), borghi rurali (25%) o montagna (20%), il desiderio del 2021 è di guidare tra le regioni italiane alla scoperta di Toscana, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna (54%) oppure di spingersi oltre i confini nazionali verso la Francia, il Portogallo e la Spagna (49%). C’è chi si proietta alle Isole Canarie (Fuerteventura, Tenerife e Lanzarote) che hanno già segnato un +31% tra marzo e aprile 2021, anche a causa della zona rossa nel nostro Paese. Il 67% degli utenti ha un lavoro che consente lo smart working e che, anzi, questa nuova modalità potrà coniugare facilmente lavoro e viaggio (14%), lavorare da remoto, godendo dei piaceri della vanlife. Per tanti, una prospettiva da sogno, con la possibilità di lavorare con una semplice connessione internet, slegati dalla presenza fisica in ufficio e consente di aprirsi alla vita itinerante on the road, in quel proiettarsi “in avanti verso una nuova folle avventura sotto il cielo”, come scriveva Jack Kerouac: “Si può sempre andare oltre, oltre, non si finisce mai …. La strada è vita”. LEGGI ANCHE: Voglia di libertà e digitale: così questa estate non si rinuncia a viaggiare Dario, il 74% della community di camper sharing italiana Yescapa sogna di viaggiare lavorando da remoto.  Come cambia il viaggiatore “smart”, in particolare dopo il lockdown? “Sulla base del sondaggio che abbiamo diffuso a circa 5 mila utenti italiani sulla nostra piattaforma di noleggio Yescapa, abbiamo constatato che il 67% degli intervistati ha un lavoro che gli consente di fare smart working e di questi il 74% ha risposto che poter lavorare da remoto godendo dei piaceri della vanlife è il loro sogno. Come biasimarli d’altronde. Siamo di fronte a una vera tendenza, che stiamo riscontrando da diversi mesi: sono numerosi i viaggiatori che approfittando della possibilità di fare smart working e noleggiano  un camper o un furgone camperizzato per sperimentare uno stile di vita più minimalista e un approccio al lavoro più nomade”. Alcune stime prevedono, nel 2035, un miliardo di lavoratori da remoto. È una previsione reale? “Il periodo di lockdown ha accelerato l’evoluzione del lavoro da remoto di almeno 10 anni, dando un chiaro segnale, anche ai più scettici, di come la dematerializzazione dell’ufficio possa funzionare, se ben gestita. Penso che il mondo del lavoro abbia oggi una grandissima opportunità fra le mani: prima o poi non ci saranno più proroghe del Governo a favore del lavoro da remoto a causa della pandemia. In quel momento dipenderà da tutti noi – aziende, dirigenti e lavoratori – saper sfruttare al meglio questa opportunità affinchè un miliardo di persone nel 2035 ne possano beneficiarne”. Come dovrà adeguarsi l’impianto tecnologico dei van al workation (wi-fi, collegamenti satellitari, smart device per la voce etc)? “Se il trend di lavorare a distanza a bordo di un camper o un furgone camperizzato continuerà, l’intera industria del caravanning dovrà adattare i veicoli alle nuove esigenze dei consumatori-lavoratori. Mi è già capitato vedere camper trasformati in veri e propri uffici mobili con la dinette trasformabile in scrivania, sedia ergonomica, doppio schermo, wifi integrato, ecc. Soprattutto i veicoli si adegueranno verso una maggiore autonomia energetica, che si traduce nell’installazione di buoni impianti fotovoltaici. Attualmente la maggior parte non è dotata di pannelli solari e questo limita la libertà di movimento perché obbliga a dover allacciarsi all’elettricità 220v per alimentare i nostri computer”. Smart working in viaggio in camper significa ristabilire un contatto tra lavoro, vita, natura e spiritualità? È un differente approccio all’esistenza umana? “Sì assolutamente. Sono un grandissimo promotore dello smart working, erano anni che spingevo verso questa direzione. Uno dei miei sogni era proprio questo, ovvero lavorare da remoto a bordo di un furgone camperizzato. Non sono un fulltimer, mi piace poter partire qualche settimana sapendo di poter continuare a svolgere il mio lavoro. La possibilità di lavorare a distanza, potendo scegliere dove svegliarsi ogni mattina, trasmette una sensazione di libertà incredibile: si riscoprono piaceri e ritmi della vita a cui non eravamo più abituati oltre a  essere un buon antidoto contro lo stress e la routine. Una grande opportunità, ma bisogna saper godere del piacere della vanlife imparando ad essere produttivi. Il segreto per me è l’autodisciplina: personalmente mi obbligo ogni mattina a trovare e fare la mia doccia (da un furgone camperizzato non è sempre facile!) e ad essere presentabile come se fossi in ufficio, oltre a mantenere sempre un ambiente di lavoro consono”.
    Dario Femiani, Yescapa
    In futuro, la “vanlife” potrà essere a portata di tutti? “Il trend della vanlife sta coinvolgendo da diverso tempo sempre più persone. Prima era un sogno esclusivo di pochi, soprattutto freelance e digital nomads: oggi la diffusione dello smart working, a seguito del periodo di lockdown, rende la vanlife ancor più accessibile a chi lo desidera”. Come si trasforma con il covid l’esperienza di viaggio? “Il covid in pochissimo tempo ha modificando le nostre abitudini. Nel mondo del turismo in generale la prima risposta per tutte le aziende è stata quella di fornire delle condizioni di annullamento più flessibili. Yescapa, ad esempio, propone l’annullamento gratuito della prenotazione per motivi legati al covid-19. Allo stesso modo abbiamo sensibilizzato molto i nostri utenti ad adottare il nostro protocollo sanitario, per il quale ogni proprietario ha l’obbligo di effettuare una corretta sanificazione del mezzo prima e dopo ogni prenotazione, oltre ad adottare comportamenti più prudenti al momento dell’incontro della consegna del veicolo. In evoluzione anche lo scenario del turismo, che ha subito enormi perdite a causa della pandemia. Quali le prospettive futuro? L’Italia rientra tra le mete preferite del viaggiatore-lavoratore in camper? “La pandemia ha inflitto severi danni economici, soprattutto agli addetti al turismo e alla ristorazione. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci in una nicchia del turismo che contrariamente al resto ha vissuto un aumento di interesse generale. Grazie alla libertà di movimento e al distanziamento sociale che un veicolo ricreazionale offre, molte persone si sono avvicinate per la prima volta al fantastico mondo del viaggio on the road. Rispetto agli anni passati abbiamo constatato un forte abbassamento dell’età dei viaggiatori (30-40) e un grande aumento delle richieste per i furgoni camperizzati. Un altro dato interessante è la propensione all’acquisto: molti nuovi proprietari su Yescapa stanno acquistando un veicolo sapendo di poter ammortizzare il costo grazie al camper sharing nei periodi di inutilizzo”.  

    Parte l’Unbreakable Tour a bordo del Ninja Van

    Intanto il nostro CEO e founder, Mirko Pallera, il 10 maggio partirà da Salerno a bordo del Ninja Van per girare l’Italia alla ricerca di aziende, persone e progetti capaci di rappresentare il tema dell’edizione di N-Conference: le storie Unbreakable. L’Unbreakable Tour coinvolgerà una selezione di Ambassador, Speaker e Partner di N-Conference. Ma non solo. Siamo alla ricerca di input per nuovi incontri da pianificare. Salerno, Roma, Bologna, Milano, Torino, Genova: queste alcune delle tappe. Ma il programma di viaggio è ancora in progress… E tu? Sei pronto a salire a bordo?
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