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4 Free Webinar per migliorare la tua strategia social

Tutti vorremmo avere successo in un settore ad alta competitività come quello dei social media. L’unico modo per riuscirci è mettere in pratica la teoria e fare esperienza concreta con strategie social che ce l’hanno fatta.

Per far crescere un marchio non basta essere esperti di social media: occorre essere abili nella progettazione e nell’implementazione di una strategia a 360 gradi. In questo senso, promuovendo i valori dell’azienda e coinvolgendo le community di potenziali clienti con contenuti mirati, è possibile migliorare la brand awareness.

I nuovi Live Event di Ninja Academy

Per raggiungere questi e altri obiettivi, Ninja Academy – in occasione del lancio della nuova edizione della eCommerce Factory (in partenza il 22 ottobre) e della Social Factory (in partenza il 26 novembre) – ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti indirizzato a tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e a farla funzionare per la propria azienda o i propri clienti.

Un serie di eventi live per conoscere le migliori pratiche e le strategie più efficaci che nel tempo hanno portato effettivamente dei risultati.

your social media check up

 

Le dirette sono dedicate a social media manager, digital strategist, brand manager, community manager, marketing manager e a tutti quei freelance che vogliono imparare a progettare e realizzare una media strategy completa.

I focus principali delle Free Masterclass:

  • Imparare ad analizzare la propria identità
  • Conoscere lo skillset adatto per essere un buon social media manager
  • Affinare la capacità di riconoscere gli errori che frenano la tua strategia
  • Aumentare la consapevolezza dei punti di forza del brand per valorizzarli
  • Imparare le best practice a cui ispirarsi per ottimizzare una social media strategy

social media

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Il calendario degli eventi

Lo scopo dei Live Event è proprio quello di far conoscere gli errori da evitare e le best practice da seguire per migliorare la propria presenza, partendo dall’analisi delle pagine. Si parte con il primo webinar il 28 settembre: gli esperti Chiara Landi, Head of Digital Department Pro Format, e Simone Mariani, Digital Marketing & eCommerce Manager Gruppo Tuo – insieme al CEO e Founder di Ninja Mirko Pallera – analizzeranno in diretta le pagine che saranno inviate attraverso il form di registrazione: inviaci anche la tua!

Mercoledì 28 settembre ore 13:00

Your Social Media Check up

Cosa funziona e cosa non funziona nella tua Social Strategy

 

Martedì 4 Ottobre ore 13:00

Come diventare virali con i video:

il caso Un Terrone a Milano

 

Giovedì 6 Ottobre ore 13:00

La lista della spesa del Social Media Manager:

ingredienti per il successo

 

Mercoledì 12 Ottobre ore 13:00

Content Creator:

il lavoro del futuro?

 

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amazon prime day

Amazon Prime Day raddoppia: nuovo appuntamento a ottobre

Amazon ha programmato un secondo evento Amazon Prime Day per martedì 11 ottobre.

I rumors erano già iniziati a giugno, ma ora l’azienda ha dato conferma ufficiale: l’unica differenza è che l’evento si chiamerà Prime Early Access Sale invece di Prime Day.

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Cosa ci sarà nel secondo Amazon Prime Day di ottobre

A parte il nome, non sembra che cambi molto tra i due eventi. Proprio come l’Amazon Prime Day, il Prime Early Access Sale dovrebbe continuare a offrire alcune delle migliori offerte dell’anno, oltre a proporre saldi sui dispositivi Amazon e una serie di altri prodotti tecnologici interessanti.

Amazon non ha fornito alcun dettaglio su quali siano esattamente le offerte che verranno proposte, ma ha menzionato alcuni marchi che saranno presenti durante la promozione: Peloton, New Balance, Philips Sonicare, Lego, Adidas, KitchenAid, Samsung, iRobot (che Amazon sta attualmente acquisendo) e altri ancora.

amazon prima day magazzino

Inoltre, sta sperimentando una nuova lista top 100 degli articoli più popolari da cui verranno estratte offerte durante l’evento.

Per chi volesse anticipare i tempi, sono già disponibili alcune offerte anticipate, come una prova gratuita di quattro mesi di Amazon Music Unlimited e la possibilità di acquistare un Echo Dot a 99 centesimi con un abbonamento di un mese al servizio di streaming musicale di Amazon.

Le offerte Prime Early Access sono disponibili per i membri Prime residenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, oltre che in diversi altri Paesi, tra cui Austria, Canada, Cina, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Turchia.

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Tornano le polemiche sul costo umano del Prime Day

È diventato impossibile parlare delle vendite di Amazon Prime senza considerare anche il tributo fisico e mentale che impone alle migliaia di magazzinieri e autisti addetti alle consegne.

Durante il Prime Day dello scorso luglio, un lavoratore è morto in un magazzino privo di aria condizionata. Il sindacato dei lavoratori di Amazon sta ampliando la sua portata con una votazione che si terrà nel magazzino ALB1 il 12 ottobre, lo stesso giorno in cui terminerà la vendita Prime Early Access di Amazon.

Inoltre, la California ha recentemente intentato una causa antitrust contro Amazon.

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keepTheGrey-Dove-ninja marketing

Dove tinge il suo logo d’argento, come i capelli delle over 50

Il brand Dove si muove ancora verso l’inclusività. Questa volta tinge di grigio il suo logo, a favore di un movimento tutto al femminile che Dove Canada ha creato da poco sui social in collaborazione con la sua agenzia di marketing Edelman.

Da sempre vicino alle donne, il brand esorta ancora il mondo femminile a combattere gli stereotipi e a rappresentare la propria autenticità come segno della vera bellezza, quella reale.

Dove con le sue campagne “The Real Beauty” e “Reverse Selfie” si era già esposta a favore di un’immagine positiva e consapevole, contro la finzione dei ritocchi sui social.

dove-the real beauty- campaign

#KeepTheGrey

La nuova e improvvisa campagna arriva a sostegno di Lisa LaFlamme, 58enne giornalista canadese da 35 anni alla conduzione dei notiziari di CTV National News e licenziata dal suo incarico per aver scelto di non tingere più i propri capelli e mostrando dunque una capigliatura color argento.

Dove Canada con #KeepTheGrey si schiera contro la discriminazione e contro gli atti di sessismo nei confronti delle donne nei luoghi di lavoro.

Una società che fa ancora fatica ad accettare le naturali imperfezioni delle donne, accecando il merito, la bravura e la lealtà in favore dell’apparenza e di quegli “obblighi” di bellezza a cui le over devono obbedire.

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Contro la discriminazione

Essere una donna over 50 non è sinonimo di anzianità e inadeguatezza verso determinati ruoli.

Così il brand si schiera a sostegno di chi sceglie di essere come vuole e di chi, a qualsiasi età, sta imparando ad accettare la propria autentica bellezza. I modelli di bellezza perfetta e sempre eterea proposti dai social non dovrebbero essere il buon esempio da seguire nella vita reale e in quella lavorativa.

La bellezza dovrebbe essere un modello personale di espressione e non deve interferire con la propria identità.

Né tanto meno lo deve essere l’età. È questo su cui si sta combattendo da diverso tempo e che rimanda alla più generale inclusività.

Perché ad oggi esistono ancora conseguenze negative per chi sceglie di proporsi nella sua spontaneità e per chi accresce, seppur in alcuni casi con difficoltà, la propria autostima.

Dove si tinge di argento

Come reazione all’accaduto alla giornalista e a sostegno delle libere scelte di ogni donna, il logo del marchio Dove è passato dal color oro a quello argento, esortando le persone a fare lo stesso con le proprie immagini dei profili social per unirsi alla lotta contro l’età sul posto di lavoro.

Ma non solo: il brand ha deciso di donare 100mila dollari a Catalyst, organizzazione no-profit globale e fondata da Felice Schwartz, la scrittrice e attivista femminile impegnata nella promozione dell’inclusività femminile nei luoghi di lavoro.

La campagna #KeepTheGrey rappresenta una nuova sferzata al tema dell’inclusività e apre nuovi punti di vista al marketing e ai media in generale.

Un punto di vista che intende esaltare un ulteriore tipo di bellezza, o di naturalità per meglio dire, che per molto tempo è passato in ombra.

The Real Beauty” si manifesta ovunque e in ognuno: l’autostima è un percorso che non si conclude a 30 anni ma che continua il suo flusso adattandosi ai naturali cambiamenti e passando dalla celebrazione – e non dalla demonizzazione – di un elegante color argento.

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borsa del cavolo di Esselunga

La Borsa del Cavolo di Esselunga esaurita in pochi minuti

La Borsa del Cavolo di Esselunga è diventata subito un must have.

Dopo le coloratissime sneaker di Lidl e la capsule collection di Eurospin, la shoulder bag del concorso “Cavolo, che borsa!” ha fatto impazzire gli utenti di Instagram.

Lanciata dalla talent di Instagram, Camilla Boniardi, meglio conosciuta come Camihawke, la borsa con tracolla ha proprio la forma e l’aspetto di un ortaggio: il cavolo, appunto.

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L’influencer ha immaginato e mostrato un outfit al quale abbinare l’ambito trofeo: una sorta di “insalata di vestiti”.

la borsa del cavolo di Esselunga

Le borse-cavolo esaurite in 3 minuti

Per aggiudicarsi uno dei 99 prodotti in edizione disponibili, Esselunga ha lanciato un contest su Instagram il 21 settembre. Era sufficiente seguire i pochi semplici passaggi indicati in questo form:

  • accedere al sito del concorso cavolocheborsa.esselunga.it
  • registrarsi al concorso nell’area dedicata, compilando in ogni sua parte i campi, indicati come obbligatori, presenti nell’apposita maschera elettronica (a titolo esemplificativo nome, cognome e indirizzo e-mail, etc…)
  • accettare la partecipazione al concorso mediante l’approvazione del regolamento e prendere visione dell’informativa per il trattamento dei dati, ultimando per intero la modalità di registrazione secondo quanto indicato sul sito.

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Come accaparrarsi la Borsa del Cavolo di Esselunga

Non sei riuscito a essere tra i velocissimi e fortunati vincitori della borsa in edizione limitata di Esselunga? Non è il caso di disperarsi: c’è ancora una possibilità di sfoggiare l’ambito oggetto del desiderio agli aperitivi con le amiche.

Oltre al contest in cui i 99 prodotti disponibili sono andati immediatamente esauriti in soli tre minuti, è infatti prevista l’estrazione di una ulteriore Shoulder Bag del valore di € 286,88 + IVA, il 30 settembre, tra tutti coloro che si saranno registrati al servizio.

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pico visore metaverso

Bytedance sfida Meta e lancia un visore VR per il Metaverso

Pico, società controllata da ByteDance, ha presentato il suo ultimo headset per la realtà virtuale.

Il Pico 4 sarà inizialmente disponibile in Giappone, Corea del Sud, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia e altri otto Paesi europei.

Pico non ha ancora rivelato i piani di rilascio negli Stati Uniti, ma punta a portare il dispositivo a Singapore e in Malesia entro la fine dell’anno e in Cina in un secondo momento.

Gli headset, dotati di processore Qualcomm XR2, GPU Adreno 650 e 8 GB di RAM, possono essere utilizzati come dispositivo indipendente stand-alone. Pico sostiene che la batteria, che si trova nel cinturino posteriore per aiutare a mantenere l’equilibrio, garantisce circa tre ore di utilizzo con una singola carica, come rilevato da The Verge.

Il dispositivo pesa 295 grammi senza il cinturino e 586 grammi quando è collegato.

Pico è anche per il gaming

È anche possibile collegare il dispositivo a un PC da gaming per esperienze VR di livello superiore. Uno step necessario per sfruttare appieno i doppi display, che offrono una risoluzione superiore al 4K con 4.320 x 2.160 pixel per ciascun occhio. Secondo Pocket-lint, i display hanno un refresh rate di 90 Hz e un campo visivo di 105 gradi.

Pico 4 utilizza il tracking interno all’esterno senza bisogno di beacon esterni. Viene fornito con i controller di movimento Pico 4 (con la funzione di vibrazione incorporata) ed è dotato di quattro telecamere esterne, come sottolinea Road to VR. Secondo il sito web di Pico, il dispositivo offrirà un passthrough a colori – qualcosa su cui Meta sta lavorando per il suo headset Project Cambria.

Anche sport, concerti e TikTok in modalità immersiva

Dato che ByteDance possiede anche TikTok, non dovrebbe sorprendere la possibilità di visualizzare i video sul dispositivo e dal dispositivo. Sarà infatti possibile condividere esperienze VR anche su TikTok. 

Pico sta lavorando per portare sulla piattaforma anche sport dal vivo e “concerti basati su avatar”.

Per quanto riguarda i giochi, ce ne sono già 165 nello store di Pico e ogni settimana se ne aggiungono altri. Gli headset supporteranno giochi del calibro di Peaky Blinders: The King’s Ransom, Demeo, The Walking Dead: Saints & Sinners, All-in-One Summer Sports VR e Just Dance VR (che arriverà nel 2023 come esclusiva Pico). È previsto anche il supporto per SteamVR.

pico visore VR di Bytedance

Il suo Metaverso potrebbe arrivare prima di Horizon

Nel frattempo, l’anno prossimo è previsto il lancio di un’esperienza in stile metaverso chiamata Pico Worlds. A differenza di Horizon Worlds di Meta, gli avatar di Pico sembrano avere le gambe.

Considerando il prezzo e le specifiche, Pico sta cercando di competere con Meta Quest 2 (Meta ha recentemente aumentato il prezzo di ben 100 dollari).

Resta da vedere se il marchio potrà competere con Meta sul fronte dei contenuti. È improbabile che gli utenti possano giocare a Beat Saber, per esempio, uno dei giochi più popolari di Oculus, anche se Bytedance ha svelato il suo ultimo dispositivo poche settimane prima della presentazione di Meta del suo dispositivo di fascia alta al Connect: Project Cambria.

Quanto costa Pico

Pico 4 con 128 GB di memoria costa 429 euro (circa 422 dollari). Un modello con capacità di memoria doppia costerà 499 euro (circa 491 dollari). I preordini saranno aperti il mese prossimo e i prodotti saranno spediti il 18 ottobre.

L’azienda prevede anche di rilasciare alcuni accessori l’anno prossimo, tra cui un fitness tracker più preciso, un dongle wireless per la connessione al PC e una custodia per il trasporto.

 

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The Line Neom: la città verticale a impatto zero in Arabia Saudita

The Line Neom: la città verticale a impatto zero. Sua Maestà Mohammed Bin Salman, principe ereditario del Regno, ha deciso di dare una nuova immagine e un ulteriore slancio all’Arabia Saudita.

Nell’ambito del programma Vision 2030, infatti, prenderà vita la città verticale in linea. The Line, questo il nome del progetto, sarà lunga 170 chilometri e larga solo 200 metri.

Il progetto Neom si ergerà nella provincia di Tabuk, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, a 500 metri sul livello del mare.

Qui vivranno molteplici comunità, per un totale di 9 milioni di residenti, occupando un’area costruita di soli 34 chilometri quadrati.

Un progetto, che fin dagli esordi, promette di abbattere l’incidenza infrastrutturale creando un’efficienza sbalorditiva. 

Neom: la città verticale più lunga al mondo

“Neom è uno dei progetti più importanti di Saudi Vision 2030 e The Line è un’affermazione del nostro forte impegno nel presentare un progetto al mondo intero, Neom è un luogo per coloro che sognano un domani migliore”, questa è la dichiarazione che il principe ereditario ha espresso in conferenza stampa.

Il progetto, del valore di un trilione di dollari, pare dia la possibilità di affrontare i problemi che la vita urbana, oggi, impone.

Una sfida che il visionario Mohammed Bin Salam ha deciso di portare avanti affermando che “non possiamo ignorare la vivibilità e le crisi ambientali che affliggono le città del nostro mondo e Neom è in prima linea nel fornire soluzioni nuove e fantasiose per affrontare questi problemi”.

The Line: un nuovo concetto di design urbano

Il proscenio sembra davvero promettente. Così come sorprendente è il design proposto.

La facciata, interamente specchiata, consentirà alla struttura avveniristica di fondersi con la natura in modo del tutto invisibile.

Incarnando il modello di Zero Gravity Urbanism, abitazioni, luoghi pubblici, aree pedonali, scuole, luoghi di lavoro sono stratificati verticalmente, consentendo ai cittadini di muoversi senza sforzo e di spostarsi in maniera agevole senza necessità di mezzi di trasporto. 

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Città a impatto a zero

Neom, priva di strade e auto, sarà una città a impatto zero. La drastica riduzione di emissioni Co2 nell’atmosfera la renderà una città unica al mondo.

I residenti avranno accesso a tutte le strutture entro cinque minuti a piedi, oltre a un treno ad alta velocità con un transito end-to-end di 20 minuti.

Disporrà invece di sentieri mescolati con la natura e gli ecosistemi naturali.

In questo modo la città non sarà piatta e orizzontale come quelle tradizionali, con l’obiettivo di raggiungere l’armonia tra lo sviluppo urbano e la conservazione della natura.

The Line Neom Arabia Saudita

The Line Neom: la rivoluzione dell’architettura urbana

La città verticale saudita si appresta a diventare, già nelle intenzioni progettuali, un ecosistema privo di effetti nocivi in cui ristorarsi e rintracciare scampoli di benessere fisico e mentale.

Insomma, la panacea allo stress quotidiano che ìmpera in contesti urbani old style.

Il complesso è il primo tassello di un immenso progetto di transizione energetica che si basa su pilastri fondamentali come la diversificazione economica, il progresso tecnologico e il miglioramento della qualità della vita. 

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marketing inclusivo la sirenetta

Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

Durante la presentazione dell’attesissimo trailer del film La Sirenetta, in uscita nelle sale nel 2023, Disney ha rivelato che Ariel sarà interpretata dalla cantante e attrice afroamericana Halle Bailey.

La scelta di una professionista nera ha da subito generato numerose polemiche sui social, animate prevalentemente da pregiudizi razziali.

I leoni da tastiera si sono appellati a numerose teorie: dall’impossibilità di una sirena nera all’ormai gettonatissimo e stucchevole “politicamente corretto” a tutti i costi.

Eppure, a fare da controcanto a queste critiche, ci sono le reazioni delle bambine e dei bambini afroamericani che si sono commossi ed emozionati vedendosi finalmente rappresentati sul grande schermo nel live action di uno dei cartoni animati più amati al mondo. 

Cosa c’entra tutto questo con il marketing inclusivo? C’entra eccome

“Inclusione non significa combattere formalmente stereotipi triti e offensivi, ma significa offrire a personaggi di qualsiasi ambiente socioculturale l’opportunità di raccontare la propria storia, senza renderla la storia principale”.

Con poche e semplici parole Shonda Rhimes descrive perfettamente il senso della narrazione inclusiva: dare dignità ad ogni tipo di storia e ad ogni tipo di persona

Ecco perché Ariel interpretata da un’attrice afroamericana ha un potere così forte, così come lo ebbe, con annesse polemiche, il ruolo nei panni di Lupin dell’attore senegalese Omar Sy

In questo diverso approccio alla rappresentazione, la pubblicità gioca un ruolo fondamentale, sia per la sovraesposizione che ha il pubblico a questo genere di narrazione, sia per l’impatto che ha nell’influenzare i comportamenti delle persone. 

marketing inclusivo Halle Bailey la sirenetta

Cos’è il marketing inclusivo

MJ De Palma, responsabile del marketing multiculturale e inclusivo per Microsoft Advertising, lo ha definito “come il marketing che può evidenziare o risolvere un aspetto della diversità dove si verifica l’esclusione”. 

In altre parole le campagne di marketing inclusivo hanno l’obiettivo di parlare a tutte le persone, anche quelle emarginate o sottorappresentate, ma lo fa rompendo gli stereotipi e facendo arrivare a quei gruppi il messaggio che il brand li vede, li capisce e, di conseguenza, parla di loro e a loro. 

Perché tutto questo diventa un valore aggiunto nella comunicazione di un brand? Perché il punto fondamentale di questa strategia sono proprio le persone. 

KPI, dati, analisi, performance, investimenti. Spesso ci dimentichiamo che, al di là dei numeri, ci sono essere umani reali con esigenze reali.

Ecco allora che il marketing, per essere efficace, deve tenere in considerazione la diversità in ogni sua forma.

E quando parliamo di diversità ci riferiamo a 7 aree: genere e identità di genere, disabilità, età, etnia, orientamento sessuale e affettivo, status socio-economico, religione o credo.

L’esempio LGBTQIA+ friendly di IKEA

Quanto è potente il messaggio di un brand come IKEA che, nella giornata mondiale contro l’omolesbobitransafobia, che si celebra ogni anno il 17 maggio, decide di lanciare un messaggio contro la discriminazione delle persone LGBTQIA+. Casa Puoi Essere Tu, questo il claim della campagna, è l’invito a far sentire accolto chiunque, a prescindere dal proprio orientamento sessuale e dalla propria identità di genere. 

I più maliziosi potrebbero pensare che sono solo belle parole. In realtà IKEA si impegna attivamente con veri e propri piani di inclusione a livello globale e, inoltre, supporta associazioni che ogni giorno si impegnano contro le discriminazioni della comunità, come ad esempio l’Associazione Quore, impegnata nel settore del co-housing per le persone LGBTQIA+ che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione in seguito al coming out. 

Questo è un punto chiave, non basta fare una bella campagna se non è supportata da fatti veri, capaci di ridurre le distanze per i gruppi marginalizzati . A meno che ci si voglia imbattere nel tortuoso e anche abbastanza tossico mondo del woke washing, ossia della strumentalizzazione dell’inclusione a meri fini commerciali. 

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Ecco alcuni dati

D’altra parte, l’inclusività non fa bene solo all’immagine di un brand ma anche alle sue economie. Infatti, secondo un sondaggio condotto da Microsoft, il 70% dei giovani si fida maggiormente delle aziende che rappresentano la diversità nella loro comunicazione. Addirittura il 54% dei millennial afferma di preferire un marchio inclusivo rispetto ad un concorrente. Il 49%, invece, ha smesso di acquistare prodotti di aziende che non rispettano i valori in cui crede. 

Questi dati sono confermati anche da Salesforce, secondo cui il 90% dei clienti crede che le aziende debbano avere la responsabilità di guardare oltre il profitto e impegnarsi a costruire un mondo migliore.

Un recente studio globale sulla diversità nel marketing ha dimostrato che il 72% delle persone pensa che la maggior parte delle pubblicità non rispecchia il mondo che li circonda e il 63% non si vede proprio rappresentato. 

Le pubblicità spesso promettono di risolvere i problemi dei consumatori, ma come può un’azienda essere credibile se neanche riesce a rappresentare il suo pubblico?

Non si tratta solo di vezzi o di fronzoli, si tratta di arrivare al cuore delle persone, perché è questo che si aspettano oggi da un brand.

Le persone non comprano più solo ciò che gli piace, ma scelgono ciò in cui credono e che sostengono. Dovrebbero farlo anche le aziende. 

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audiolibri arrivano su spotify

Spotify lancia gli audiolibri: 300.000 titoli già disponibili

Spotify amplia la sua offerta con l’aggiunta di un catalogo di contenuti che gli utenti richiedono da anni: gli audiolibri.

Gli ascoltatori di Spotify negli Stati Uniti potranno acquistare e ascoltare più di 300.000 titoli di audiolibri, rendendo la piattaforma una vera e propria destinazione all-in-one per le esigenze di ascolto di tutti. Per l’occasione, è stata creata una nuovissima interfaccia utente specificamente pensata per l’ascolto degli audiolibri, che si affianca perfettamente alla musica e ai podcast.

audiolibri su spotify

Secondo quanto dichiarato da Nir Zicherman, vicepresidente e responsabile globale di Spotify, il potenziale dell’audio è illimitato e l’ambizione della piattaforma è quella di essere il pacchetto completo per le esigenze di ascolto di tutti.

Gli audiolibri fanno parte di questo obiettivo perché si tratta di un mercato ancora non del tutto non sfruttato che al momento rappresenta una quota del 6%-7% nel mercato dei libri in generale, ma è una categoria sta crescendo del 20% anno dopo anno.

I risultati dichiarati sono quindi due: da un lato, arricchire l’offerta per il pubblico iscritto a Spotify; dall’altro, contribuire alla crescita del mercato.

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Come ascoltare gli audiolibri su Spotify

Per gli utenti statunitensi gli audiolibri sono già disponibili e possono trovarli, insieme alla musica e ai podcast, come sezione della loro libreria, nella ricerca e nelle raccomandazioni.

Gli audiolibri appaiono con un’icona a forma di lucchetto sul pulsante di riproduzione, a indicare che devono essere acquistati per poter essere ascoltati. Una volta acquistato, il libro verrà automaticamente salvato nella libreria e potrà essere ascoltato quando si vuole.

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Una volta terminato l’ascolto, ci sono una serie di funzioni essenziali per un’esperienza senza interruzioni. Gli ascoltatori possono scaricare i contenuti per l’ascolto offline e la funzione di bookmarking automatico segna il punto di interruzione in modo che le persone possano facilmente riprendere da dove hanno lasciato.

È incluso anche il controllo della velocità, con una serie di opzioni per accelerare o rallentare il ritmo. E per gli ascoltatori che desiderano condividere la propria opinione dopo aver ascoltato un libro, esiste anche una funzione di valutazione, che mostrerà pubblicamente la valutazione aggregata del libro.

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Le opportunità per i brand

Proprio come è successo con il podcasting, viene introdotto un nuovo formato a un pubblico che non lo ha mai consumato prima, creando e rendendo disponibile un intero nuovo segmento di potenziali ascoltatori. Si tratta di un’occasione a cui i brand difficilmente potranno rinunciare, anche se le potenzialità del servizio sono ancora tutte da scoprire e misurare.

Questo permetterà di sostenere un numero ancora maggiore di creatori e a metterli in contatto con i fan che seguono le loro produzioni.

il podcast di barbie

Parte il podcast di Barbie: racconterà storie di donne straordinarie

Il podcast di Barbie arriva ad aumentare l’offerta dei contenuti audio.

L’amatissimo personaggio di casa Mattel, che ha ormai superato da tempo i suoi “limiti fisici” di fashion doll grazie a un intero ecosistema di storie, personaggi, ambientazioni, produzioni cinematografiche e per streaming, può contare ora su un appuntamento audio per accompagnare i fan anche mentre guidano per andare al lavoro o si rilassano in soggiorno.

con barbie puoi essere tutto ciò che desideri il podcast di barbie

Già, perché i fan della celebre creazione nata nel 1959 con il nome di Barbara Millicent Roberts non sono affatto solo bambini, ma un gruppo variegato di età in tutto il mondo.

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Il podcast di Barbie

Dal 1959 Barbie ha spesso rappresentato il mondo femminile (e maschile) con le sue evoluzioni, strizzando l’occhio ai cambiamenti della società e puntando a diventare un punto di riferimento capace di ispirare generazioni di bambine.

 

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Non fa eccezione questa nuova avventura in chiave audio: Barbie, insieme alla sua amica Brooklyn e alla sua sorellina Chelsea, in ogni puntata racconterà la storia di una role model, una donna straordinaria che è riuscita a realizzare i propri sogni e a distinguersi in modo unico e speciale nella scienza, nella cucina, nello sport, nella moda o nell’imprenditoria.

Il messaggio di questa produzione è chiaro: contribuire a superare il Dream Gap, il fenomeno a causa del quale le bambine, già all’età di 5 anni, percepiscono la differenza di atteggiamento della società nei confronti dei coetanei maschietti e tendono a ridimensionare le proprie aspirazioni.

Infatti, la serie di sei appuntamenti audio, in onda a cadenza settimanale ogni giovedì, hanno il titolo “Con Barbie, Puoi essere tutto ciò che desideri“. Le puntate, di circa 8 minuti l’una, saranno disponibili su tutte le principali piattaforme (Spotify, Amazon Music, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcast).

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Le Role Model di Barbie

Nel primo episodio, che puoi ascoltare qui, Barbie “Malibù” e Barbie “Brooklyn” raccontano la storia di una role model che fin da bambina aveva il grande sogno di andare alle Olimpiadi e che non si è fatta fermare dagli ostacoli della vita.

Si parte infatti con Bebe Vio, amatissima campionessa paralimpica che ha fatto incetta di medaglie nel campo della scherma, capace di ispirare schiere di fan, grandi e piccini, con il suo esempio positivo.