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Perché l’AI non ci ruberà il lavoro

Il Ninja Wrap Up è l’appuntamento mensile per unire tutti i punti e imparare ad applicare nelle tue attività quotidiane nuovi trend e funzionalità, tool e best practice del Digital.

WRAP UP – DAY 1

Iniziamo con una puntata dedicata all’Intelligenza Artificiale applicata al Marketing e alle sue ripercussioni – vere o presunte – sulle principali professioni digitali.

Parleremo dell’impatto sulla SEO, sul Visual Content, sul Copywriting e, in generale, sulla comunicazione dei brand, che non tornerà mai più come prima.

E partiremo dallo sfatare un tabù: perché l’AI non ci ruberà il lavoro e cosa dobbiamo fare per renderla una nostra alleata.

Ecco alcuni degli interventi della prima puntata:

? Marketing OF AI, WITH AI, TO AI: tre declinazioni del branding digitale con Giuseppe Mayer, Managing Partner Antifragile

? Come l’AI più aiutarti a scalare la SERP con Gaetano Romeo, CMO Innovation People

? Tutto quello che devi sapere prima di usare i testi di Chat GPT con Matteo Flora, docente universitario, imprenditore, divulgatore

 

WRAP UP – DAY 2

La seconda puntata è dedicata all’impatto dell’AI sul Visual Content, sul Digital Branding, sul Copywriting.

Ecco alcuni degli interventi che troverai:

?  Cosa ci dice il pancake Barilla sul futuro della comunicazione dei brand con Alessio Garbin, Data & Digital Marketing Coordinator Barilla Region Italy e Manuela Sissa, Head of Campaigns Kettydo+

? Perché l’AI non è nemica dei Copywriter con Camilla Poretti, Pre Sales Manager & Max Di Blasi, Product Manager Contents

Social Report: innamorarsi dei dati è possibile

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato al Social Media Report, scopriremo come creare un social media report professionale, quali dati deve contenere e come reperirli.

A parlarne con noi  Veronica Gentili, Facebook Marketing Expert & Influencer.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Le caratteristiche di un Report professionale
  • Metriche importanti da considerare
  • I migliori tool per il reporting

musica e pubblicità

L’amore eterno tra musica e pubblicità: 10 caroselli e annunci stampa storici

La musica è molto più di una forma d’arte: ha il potere di evocare emozioni intense e di suscitare potenti ricordi. Fra le varie discipline dello spettacolo emerge come forma artistica a sé stante, ma anche in abbinamento e supporto alle altre. Possiede una capacità unica di catturare momenti nel tempo.

In pubblicità, in particolare, la musica amplifica i messaggi grazie alla sua natura evocativa. Crea atmosfere e connette i consumatori sia a livello conscio che subconscio. È in grado di soddisfare diversi obiettivi target delle campagne di marketing, affascinando il pubblico con un’esperienza sonora che difficilmente riuscirà a dimenticare.

Negli anni ’50 la canzone italiana ha vissuto un momento particolare. Sono anni di cambiamento per musica e pubblicità. Nel ’51 una giovane Nilla Pizzi vince il 1° Festival di Sanremo con Grazie dei fiori. Nel 1957 nasce Carosello. L’anno successivo, Domenico Modugno cambia per sempre il modo in cui gli italiani vedono la musica, con la sua interpretazione di Nel blu dipinto di blu dal palco di Sanremo.

LEGGI ANCHE: Festival di Sanremo, cinque motivi per cui i marketer non possono perderlo

Con la crescente popolarità di Carosello, la musica andò oltre il semplice intrattenimento e assunse il ruolo di narrazione. Oggi come ieri, la musica, attraverso le hit del momento, è in grado di dare uno spaccato della società.

Franco Cerri, testimonial per il detersivo Bio Presto lavatrice – Anni ’70

Per la settimana di Sanremo 2023, abbiamo raccolto oltre 10 pubblicità storiche che trasmettono il forte legame tra musica e pubblicità. Caroselli e campagne stampa di marchi che ci hanno ispirato negli anni e che ancora oggi, grazie alle canzoni e agli artisti, continuano ad emozionarci.

Materassi Permaflex Dalida – 1960

Nel 1960, Permaflex chiese a Dalida di produrre degli spot pubblicitari per il suo marchio di materassi. Al giovane industriale milanese proprietario del marchio piaceva molto la cantante, così Dalida divenne una delle prime star della musica ad apparire nelle pubblicità.

Talco Borato Colgate – Wilma de Angelis – 1962

Una giovanissima Wilma De Angelis nel 1962 presta il suo volto e la sua grazia alla pubblicità del talco borato firmato Colgate.

Algida – Rita Pavone – 1963

La pubblicità del marchio di gelati Algida che vede Rita Pavone ballare e cantare insieme ai suoi amici. Questa la campagna stampa per i caroselli del 1963.

Musica e pubblicità

Galbani – Jonny Dorelli “Fidati di Me” – 1966

Come non citare i caroselli che Johnny Dorelli girò dal ’64 al ’68 per Galbani con lo slogan “Galbani vuol dire fiducia”.

Diventato per tre lustri il volto del marchio, in questo filmato si propone come cicerone a un gruppo di turiste, ma le donne non si fidano. Poi si cimenta in quello che gli riesce di più: cantare:

Mina e i Caroselli Barilla – 1965

Mina è l’interprete canora più presente a Carosello, in vent’anni ha sfoggiato look, repertori, situazioni risultando una vera e propria antesignana.

La prima campagna pubblicitaria che Mina, già al culmine del successo, realizza per Barilla è diretta dal regista cinematografico Valerio Zurlini. In ogni carosello Mina canta una canzone diversa.

Al termine della canzone Mina pubblicizza Barilla accarezzando con la sua mano la gamma delle confezioni di pasta: «B come Buona cucina. Un tocco di alta cucina nei piatti semplici di ogni giorno».

LEGGI ANCHE: Barilla rinnova il suo Archivio Storico: 145 anni di storia della comunicazione pubblicitaria

Croccante Algida – Patty Pravo – 1967

La campagna stampa (super colorata) a sostegno dei caroselli Algida con testimonial la “ragazza del Piper” Patty Pravo.

Agip – Raffaella Carrà – 1971

Qualche anno più avanti Raffaella Carrà è la protagonista di alcune pubblicità di Agip. La leggendaria showgirl abbaglia il pubblico di tutta Italia in uno Carosello del 1971.

Musica e pubblicità

Un classico intramontabile della televisione italiana come il Tuca Tuca viene abbinato all’annuncio “All’Agip c’è di più”:

Tortiglioni Barilla – Massimo Ranieri – 1972

Successivamente anche Massimo Ranieri diventa protagonista di alcune pubblicità Barilla. In tutti i Caroselli della serie, l’artista racconta una storia o un episodio che gli è capitato nella sua carriera e che per lui è stata una vera “prova del fuoco”. Ogni ricordo è legato a una canzone. In questo video canta Rosse Rosse nella sua Napoli:

Al termine del brano, si reca in cucina dove è quasi pronta la pasta Barilla, l’unica che sopporta la fatidica prova del fuoco, cioè la doppia cottura in acqua e in padella, sul fuoco vivo.

Fiesta Snack Ferrero – Ricchi & Poveri – 1975

Negli anni ’70 Ferrero ingaggia i Ricchi & Poveri per dare voce alle sue réclame. La band insieme al Gigante Amico, già protagonista di altri commercial del gruppo, interpretano il carosello di Fiesta Snack.

Musica e pubblicità

Amaro Jägermeister – Sergio Endrigo, Severino Gazzelloni e Nilla Pizzi – 1975

Jägermeister, l’amaro tedesco con gusto e arguzia da vendere, viene lanciato in Italia negli anni ’70 con una campagna pubblicitaria stravagante e piena di battute.

Tra i protagonisti a pronunciare lo slogan “Bevo Jägermeister perché…” troviamo Sergio Endrigo, Severino Gazzelloni e Nilla Pizzi. Non c’è da stupirsi se la gente, negli anni, si è poi gradualmente affezionata a questo amaro iconico alle erbe.

Musica e pubblicità

Felce Azzurra – Ornella Vannoni, Loredana Berté – 1986

Qualche anno più tardi, quando Carosello era ormai tramontato da quasi un decennio, Ornella Vanoni e Loredana Bertè, voci simbolo degli anni ’80, entrano a pieno titolo nella storia della pubblicità italiana. Nel 1986  diventano entrambi ambasciatrici del magico momento dedicato al bagno e al relax firmato Paglieri Felce Azzurra.

McDonald's

McDonald’s trasforma le porte in hamburger e patatine fritte

McDonald’s promuove la consegna a domicilio con una campagna che trasforma le porte in articoli del suo menu.

In Francia, il colosso del fast food, per pubblicizzare il suo McDelivery, ha lanciato delle nuove creatività in collaborazione con TBWA/Paris.

Con questa campagna “McDonald’s Delivers to Your Door” il brand racconta 3 dei suoi famosi prodotti (Big Mac, French Fries e Sundae), completamente integrati nelle porte d’ingresso di diverse tipologie di edifici, per dimostrare che McDonald’s consegna direttamente alla nostra porta.

McDonald's

McDonald’s Delivers to Your Door

McDonald’s si è completamente reimmaginato: al centro dei nuovi annunci i suoi prodotti iconici rivisitati con un’estetica fresca e inedita.

I 3 visual, fotografati da Aurélien Chauvaud, presentano intenzionalmente ambienti diversificati, ritratti in momenti sparsi della giornata. La pubblicità punta tutto sulla possibilità di ordinare sia di giorno che di notte, sottolineando quanto sia flessibile e funzionale il servizio di consegna in area urbana e suburbana.

Per il Big Mac è rappresentata la porta di un garage di una casa di periferia in pieno giorno.
 Per le French Fries: una doppia porta di un condominio di notte.

McDonald's

Per il Sundae: una porta tradizionale di un edificio in stile Haussmann, ripresa al crepuscolo.

McDonald's

Le porte come tele di opere d’arte

Le ante sono state realizzate in 3D e giocano con texture in contrasto per un effetto suggestivo. Nonostante gli stili diversi, i poster mostrano dei sottili segnali visivi capaci di evocare sin da subito i prodotti.

McDonald’s sfrutta ancora una volta il potere della messaggistica urbana creando bellissimi artwork, attraverso una campagna che coniuga l’out-of-home con il classico annuncio stampa.

Con una mossa unica e originale (coerente con l’anima del brand) McDonald’s ha voluto immaginare come potrebbero apparire le nostre dimore adornate dalle sue immagini, con l’obiettivo di promuovere uno dei servizi di punta, già protagonista di diverse campagne di successo.

Rain, la nuova campagna per McDonald's firmata da TBWA Paris

Rain, 2019 – Campagna McDonald’s firmata TBWA/Paris

McDonald’s Delivers to Your Door è on air dalla fine di dicembre su stampa, social network e supporti digitali.

LEGGI ANCHE: La campagna “Rain” di McDonald’s ha conquistato tutti con il tratto impressionista delle immagini

novità di Google evento a Milano

Google potenzia i suoi prodotti con l’AI: arriva la ricerca Multipla

Google ha annunciato ieri alcune delle nuove funzionalità che dimostrano i progressi della nuova generazione di tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale, e la loro capacità di rendere sempre più naturale e intuitivo il modo in cui interagiamo con le informazioni intorno a noi, in qualsiasi momento.

Fin dai primi giorni di Google Search, l’IA ci ha aiutato nell’elaborazione del linguaggio, fornendo risultati sempre più utili.

Oggi, l’IA di Google è in grado di comprendere le informazioni nelle loro forme più varie: dal linguaggio naturale alle immagini, ai video, fino a comprendere il mondo reale, reimmaginando il modo di cui cercare, esplorare e interagire ogni giorno.

Ninja Marketing ha partecipato all’evento di presentazione negli uffici di Google Italia durante il quale, in collegamento streaming con la sede di Parigi, sono state annunciate le novità basate sull’Intelligenza Artificiale che riguardano diversi prodotti dell’ecosistema Google.

LEGGI ANCHE: Google annuncia Bard, l’anti ChatGPT. Quali sono le differenze

Le novità di Google: la Ricerca Multipla

Fin dai primi giorni della Ricerca Google, l’IA è stata utilizzata nell’elaborazione del linguaggio, con l’obiettivo di rendere i risultati più pertinenti e utili per le persone. Nel tempo, parallelamente alla crescita degli investimenti sulle tecnologie di Artificial Intelligence, il grado di comprensione delle informazioni è aumentato e, con esso le forme in cui queste informazioni vengono cercate ed espresse: dal testo, al linguaggio naturale, alle immagini.

L’upgrade di Google Lens

Le fotocamere sono diventate uno strumento importante per esplorare e comprendere il mondo intorno a noi.

Attualmente, Lens viene utilizzato più di 10 miliardi di volte ogni mese quando le persone cercano ciò che vedono, utilizzando la fotocamera o le immagini.

È già possibile utilizzare Lens per cercare dalla fotocamera del telefono o dalle foto, partendo direttamente dalla barra di ricerca, ma ieri è stato introdotti un importante aggiornamento: nei prossimi mesi, saremo in grado di utilizzare Lens con la funzione “Search your screen” su Android in tutto il mondo. Con questa tecnologia, sarà possibile cercare ciò che vediamo in una foto o in un video sul web e nelle vostre app preferite, come le app di messaggistica e video, senza dover uscire dall’app o dall’esperienza specifica.

Supponiamo che un amico ci mandi un messaggio con un video in cui visita la città di Parigi. Se vogliamo saperne di più sul monumento sullo sfondo possiamo semplicemente toccare e tenere premuto il pulsante di accensione o il pulsante Home sul telefono Android (che richiama l’Assistente Google) e quindi toccare “search screen“.

novità di google lens

Lens lo identificherà come Palazzo del Lussemburgo e voi potremo saperne di più semplicemente cliccandoci su.

LEGGI ANCHE: Google risponde a ChatGPT: 20 nuovi prodotti di AI nel 2023

La Ricerca Multipla di Google

La multisearch, annunciata lo scorso anno, è sicuramente una delle novità di Google più interessanti. Con la Ricerca multipla è possibile fare le nostre ricerche partendo da un’immagine e un testo allo stesso tempo, aprendo modalità completamente nuove di utilizzo.

ricerca multipla - evento Google

Oggi, la Ricerca multipla è già disponibile in tutto il mondo sui dispositivi mobili, in tutte le lingue e i paesi in cui è disponibile Lens.

Novità Google - ricerca multipla

Possiamo, per esempio, scattare una foto e aggiungere “vicino a me” per trovare dove sia disponibile ciò di cui abbiamo bisogno nelle immediate vicinanze. Attualmente è disponibile in inglese negli Stati Uniti e nei prossimi mesi verrà estesa a livello globale.

Nei prossimi mesi, saremo in grado di utilizzare la Ricerca multipla su qualsiasi immagine visualizzata nella pagina dei risultati di ricerca sui dispositivi mobili.

Ad esempio, potremo cercare “idee per un soggiorno moderno” e vedere un tavolino che ci piace ma che preferiremmo in un’altra forma (ad esempio, rettangolare invece che rotondo). Saremo in grado di utilizzare la Ricerca multipla per aggiungere il testo “rettangolare” e trovare lo stile che più adatto al nostro arredamento.

Le novità di Google Maps

Visualizzazione immersiva e Live Views: grazie all’intelligenza artificiale sono state introdotte diverse novità per chi si muove a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, ma anche per chi guida veicoli elettrici.

La visualizzazione immersiva è un modo completamente nuovo di esplorare un luogo: utilizzando i progressi dell’intelligenza artificiale e della computer vision, fonde miliardi di immagini di Street View e immagini aeree per creare un modello digitale del mondo incredibilmente ricco e sovrappone informazioni utili come il tempo, il traffico e quanto è affollato un luogo.

Per creare queste scene fedeli alla realtà, vengono utilizzati i campi di radianza neurale (NeRF), una tecnica avanzata di intelligenza artificiale che trasforma le immagini ordinarie in rappresentazioni 3D. Con NeRF, viene ricreato con precisione l’intero contesto di un luogo, compresa l’illuminazione, la consistenza dei materiali e lo sfondo.

Esplorare e navigare con la realtà aumentata

La ricerca con Live View utilizza l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata per aiutarci a trovare le cose che vi circondano, come bancomat, ristoranti, parchi e stazioni di transito, semplicemente mettendo il telefono in posizione verticale mentre siamo per strada.

Attualmente, la ricerca con Live View è attiva a Londra, Los Angeles, New York, Parigi, San Francisco e Tokyo mentre sono in rollout Barcellona, Dublino e Madrid.

Una novità rilevante è l’espansione di Live View al chiuso, che includerà  più di 1.000 nuovi aeroporti, stazioni ferroviarie e centri commerciali a Barcellona, Berlino, Francoforte,
Londra, Madrid, Melbourne, Parigi, Praga, San Paolo, Singapore, Sydney, Taipei e Tokyo.

Le novità di Google Maps riguardano anche i veicoli elettrici

Novità di google - stazioni di ricarica

Compatibilmente all’ aumento degli automobilisti e delle case automobilistiche che si orientano verso i veicoli elettrici, l’azienda di Mountain View sta introducendo nuove funzionalità per i conducenti di veicoli dotati di Google Maps integrato:

  • Più punti di ricarica per i viaggi più brevi
  • Stazioni di ricarica molto veloci
  • Stazioni di ricarica nei risultati della ricerca

Un nuovo modo di cercare che punta all’accessibilità

“L’Intelligenza Artificiale permette di assorbire l’informazione attraverso diverse modalità, ad esempio visiva e audio. Ampliamo lo spettro di modalità attraverso cui le persone possono creare informazione e percepire informazione, e questo dal punto di vista dell’accessibilità presenta un grande vantaggio”, ci ha detto Lucia Terrenghi, UX Director di Google, che abbiamo avuto il piacere di incontrare all’evento.

Lucia Terrenghi

Migliorare il modo in cui le persone cercano e trovano le informazioni ha anche un impatto importante sulla qualità dell’esperienza, soprattutto per i tanti che incontrano diverse difficoltà nell’approccio agli strumenti.

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella suite di prodotti Google contribuirà di abbattere molte barriere, non solo linguistiche, nell’approccio delle persone alla ricerca, migliorando l’accessibilità alle informazioni.

Più diamo opportunità alle persone di interagire con l’informazione attraverso diversi tipi di modalità, più riusciamo a democratizzare l’accesso alle informazioni“.

Le abbiamo chiesto anche perché questo è il momento giusto per proporre i prodotti di intelligenza artificiale al pubblico.

Si tratta di una milestone in cui portiamo questo tipo di intelligenza nella Search Box. Avevamo iniziato questo percorso da anni, ma aora la barra di ricerca è davvero multimediale: ha un microfono e una camera; stiamo ampliando il portfolio di modalità attraverso cui aiutare le persone a consumare le informazioni“.

Google Business Profile: se non ci sei, non esisti

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato a Google Business Profile, scopriremo cos’è Google Business Profile, come utilizzarlo e come farsi trovare facilmente dai potenziali clienti.

A parlarne con noi  Luca De Berardinis, SEO Manager in Sandhills Italy.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Perché avere un Google Business Profile
  • Come configurare il tuo profilo
  • Farsi trovare dai potenziali clienti

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ecommerce dalla a alla z

E-commerce dalla A alla Z

Già prima del lockdown, l’e-commerce B2C in Italia rappresentava il motore di crescita e di innovazione del settore retail, ma l’avvento del Covid-19 possiamo affermare che abbia certamente accelerato questo processo di innovazione che era già in atto. 

A dimostrazione di come gli e-commerce siano infatti sempre più utilizzati dalle aziende ci sono i dati secondo cui in Italia gli acquisti online sono in costante aumento, e dopo l’avvento del Covid-19 il volume delle vendite a distanza è incrementato con picchi che hanno sfiorato il  +300%.

D’altronde, il raggiungimento di un maggior numero di potenziali clienti, l’abbattimento dei costi e il  miglioramento della comunicazione con i propri clienti sono solo alcune delle motivazioni che spingono le aziende alla realizzazione di e-commerce per la crescita del proprio business. 

Ma cosa si intende esattamente quando si parla di e-commerce?

Una definizione riduttiva di questo termine sarebbe quella che vede l’e-commerce solo come un’attività di commercio elettronico, quando le sue potenzialità e le sue funzionalità non possono essere limitate a questa definizione.

L’e-commerce infatti non esaurisce le sue potenzialità con la semplice transazione, bensì coinvolge una serie di fasi che si vengono a creare tra acquirente e venditore online, ovvero:

  • opperazioni di marketing;
  • posizionamento del sito web sulle pagine dei  motori di ricerca;
  • scambio di informazioni legate alla vendita.

Per poter definire meglio l’e-commerce e comprendere meglio di che tipo di commercio si sta parlando può essere utile fare una prima  distinzione tra le diverse tipologie di e-commerce esistenti, che si distinguono in base alle diverse parti coinvolte in qualità di venditore ed acquirente.

Tra le diverse tipologie troviamo:

  • Business to Business (B2B);
  • Business to Consumer e viceversa (B2C – C2B);
  • Business to Employee e viceversa (B2E – E2B);
  • Business to Government e viceversa (B2G -G2B);
  • Consumer to Consumer (С2C);
  • Citizen to Government e viceversa (C2G – G2C);
  • Government to Government (G2G);
  • Peer to Peer (P2P).

Un ulteriore distinzione tra le diverse tipologie di e-commerce può inoltre essere fatta tra:

  • Ecommerce diretto: l’acquisto e lo scambio di beni/servizi avviene interamente online;
  • Ecommerce indiretto: l’acquisto del bene/servizio avviene online ma lo scambio è effettuato offline, tramite la spedizione tradizionale.

Conoscere prima di tutto le diverse tipologie di e-commerce esistenti è di fondamentale importanza per comprendere sempre meglio le grandi potenzialità che un e-commerce può avere.

Ma quali sono i dati più interessanti sull’e-commerce per comprenderne ancora meglio le prospettive future? Vediamoli insieme.

LEGGI ANCHE: Guida aggiornata alle migliori piattaforme eCommerce

I dati sull’e-commerce nel 2022

Come dichiarato da Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano “Negli ultimi anni, e in particolare durante la pandemia, l’online ha svolto un ruolo trainante per la crescita e l’innovazione del Retail, anche fisico. Nel 2022 invece anche l’eCommerce, soprattutto di prodotto, ha attraversato un momento di incertezza a livello internazionale, dovuto in primis alle conseguenze economiche delle tensioni socio-politiche. L’aumento dei costi (delle materie prime, dell’energia, del trasporto) sta condizionando l’andamento del commercio, sia online sia offline: da un lato i consumi risentono della riduzione del potere di acquisto per via dell’inflazione, dall’altro lato i merchant lavorano assiduamente all’ottimizzazione dei processi per garantire sostenibilità economica in uno scenario instabile e complesso” 

Ciò nonostante stando ai dati degli  Osservatori del Politecnico di Milano nel 2022 gli acquisti online valevano 48,1 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021) e l’e-commerce di prodotto ha continuato la propria corsa, pur con un ritmo più contenuto (+8%) rispetto a quanto visto nel 2021 (+18% sul 2020), toccando i 33,2 miliardi di euro.

Gli acquisti online di servizi, invece, hanno portato a termine il proprio percorso di ripresa (+59%) raggiungendo quota 14,9 miliardi di euro e grazie alla crescita del comparto Turismo e trasporti (soprattutto nei mesi estivi), si sono compensate le perdite generate durante l’emergenza sanitaria.

Una tendenza positiva riscontrata anche nel 2021 per cui secondo i dati rilevati dagli Osservatori del Politecnico di Milano l’e-commerce B2C di prodotto nel mondo valeva già 3.400 miliardi di euro con un +17% rispetto al 2020 (a crescere di più è stato il settore degli elettrodomestici).

Previsioni sull’e-commerce per il 2023

La pandemia prima e le tensioni socio-politiche che stiamo vivendo oggi, hanno portato ad un’instabilità geo-politica ed economica che ha creato un terreno di  incertezza che si sta vivendo a livello internazionale.

Considerando questo nuovo contesto, il 2023 è visto come un anno di possibile recessione e le aspettative dei commercianti del nostro Paese non sono del tutto positive, infatti circa uno su due ha rivisto le stime a chiusura del conto economico per accogliere modifiche, al ribasso, del proprio fatturato e, al rialzo, delle spese. 

Già ad aprile 2022 infatti, l’88% del campione dichiarava l’incremento dei costi di energia e trasporto, il 65% l’aumento dei costi delle materie prime e l’11% una diminuzione dell’export, soprattutto verso i paesi più coinvolti nelle tensioni socio-politiche, come si evince dai dati rilevati dagli Osservatori del Politecnico di Milano.

Da  quanto emerge inoltre dallo studio della KPMG ‘CEO Outlook 2022’, la survey che raccoglie le opinioni di più di 1.300 CEO delle più grandi aziende al mondo sulle prospettive dell’economia globale nei prossimi 3 anni, in un contesto fortemente incerto, il 58% dei CEO intervistati, attende una recessione alquanto breve e non fortemente impattante per l’economia italiana.

L’analisi di McKinsey sulle previsioni della moda prevede inoltre una crescita delle vendite relativamente lenta tra il -2 e il +3 percento, appesantita da una contrazione del mercato europeo (che dovrebbe ridursi tra l’1 e il 4 percento).

Si prevede che la Cina e gli Stati Uniti otterranno una crescita migliore, crescendo rispettivamente tra il 2 e il 7% e tra l’1 e il 6%.

dati McKinsey e-commerce

Fonte immagine: McKinsey.com

Secondo lo studio inoltre, a crescere saranno le vendite nel settore del lusso con un aumento che oscilla tra il 5 e 10% principalmente negli Stati Uniti, mentre è prevista una crescita tra il 3 e l’8% in Europa.

Basandoci inoltre sui dati rilevati da Qapla basate sulla base dell’elaborazione della serie storica di spedizioni tracciate su Qapla, troviamo invece delle proiezioni per le vendite e-commerce nel 2023 più positive.

Quapla stima infatti un aumento dell’8% delle spedizioni totali in tutto l’anno rispetto al 2022.

Sembrerebbe dunque, che nonostante le previsioni in alcuni casi non possano essere rosee come l’anno precedente, i cui risultati possono definirsi “falsati” visto gli effetti della situazione data dalla pandemia a livello internazionale che ha certamente dato una spinta alle vendite online, tuttavia le previsioni non siano troppo pessimistiche.

Seppure si tenga conto dell’instabilità della situazione geopolitica in corso.

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Cosa serve per lanciare un e-commerce di successo

Per lanciare un e-commerce è necessario prestare attenzione ad alcuni elementi molto importanti. Sulla base di ciò ecco allora alcuni suggerimenti da cui partire per lo sviluppo di un e-commerce di successo:

  • Identifica un prodotto ad alto potenziale: un prodotto o servizio in grado di rispondere alle esigenze dei potenziali clienti è già per questo un prodotto o servizio dalle grandi potenzialità;
  • Scegli la tua nicchia: nella scelta del proprio mercato target è essenziale partire dal decidere quale sia il modello di business e-commerce più idoneo scegliendo tra le diverse tipologie di e-commerce viste in precedenza (B2B, B2C etc.)
  • Trova i tuoi migliori concorrenti: una ricerca online rispetto ai concorrenti per il mercato di riferimento e per  il prodotto o servizio in questione è fondamentale per capire molte cose e prima di tutto se il prodotto o servizio che si vorrebbe vendere esiste già o può essere differenziato rispetto all’offerta dei competitor;
  • Fai brainstorming sui prodotti da vendere: un ottimo modo è “ascoltare” le opinioni sui social, seguire le tendenze di ricerca ad esempio attraverso strumenti come Google Trend, navigare tra siti web di e-commerce e aggregatori;
  • Prepara il tuo business plan in cui  descrivere dettagliatamente gli obiettivi e la roadmap per la finanza, le operazioni, la logistica e il marketing. Questo documento che deve essere generato solo dopo l’identificazione del proprio mercato di riferimento può essere usato per organizzarsi ma anche per attrarre potenziali investitori;
  • Scegli la tua ragione sociale e la struttura giuridica e richiedi il tuo codice identificativo fiscale, i permessi e le licenze prima di iniziare a vendere;
  • Trova un marchio e assicurati la tua presenza online: una volta scelto il nome del marchio assicurati che sia disponibile attraverso il registro brevetti e marchi. Solo successivamente potrai procedere con la  progettazione di un logo che verrà posizionato su tutti gli imballaggi, il design del sito Web e i materiali di marketing;
  • Crea il tuo negozio online scegliendo tra le diverse piattaforme possibili per la realizzazione in base ai livelli di personalizzazione e alle funzionalità richieste;
  • Promuovi la tua nuova attività per indirizzare gli utenti verso il tuo sito attraverso diversi elementi che possono far parte di una strategia di digital marketing tra cui: ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), content marketing (articoli, video etc.), e-mail marketing, pubblicità pay-per-click (PPC) e social media marketing.

Quali sono le piattaforme più usate per realizzarlo

Tra le migliori piattaforme e-commerce ma anche tra le più utilizzate tra cui è possibile scegliere per la creazione di un e-commerce proprietario troviamo:

  • Shopify: una piattaforma di e-commerce user-friendly, con molte opzioni di personalizzazione e diverse opzioni di abbonamento , dotata di strumenti e funzionalità integrate per la vendita multicanale;
  • WooCommerce: un plug-in open source scaricabile gratuitamente legato a WordPress che sostanzialmente rappresenta l’unica soluzione per rendere il proprio sito WordPress un e-commerce;
  • Magento: una piattaforma open source senza hosting incluso ma più adatta agli sviluppatori grazie al suo sistema potente, flessibile e personalizzabile. I limiti sono però relativi a complessità e costi;
  • Squarespace: una piattaforma facile da usare ma con meno funzionalità di e-commerce personalizzabili rispetto alle altre;
  • Wix: una piattaforma e-commerce per gestire piccoli negozi che offre template personalizzabili, web hosting e registrazione del dominio e permette di tracciare gli ordini, accettare i pagamenti online e vendere su più canali;
  • Prestashop: una delle piattaforme ecommerce open source che si distingue per prezzi non troppo alti ma che ha un limite dovuto alle competenze tecniche necessarie per la sua gestione.

Per lo sviluppo del proprio e-commerce saranno dunque il background tecnico unitamente al budget a disposizione gli elementi su cui basarsi nella scelta della piattaforma da usare.

E-commerce proprietario o marketplace

Quando ci si trova a dover scegliere tra lo sviluppo di un e-commerce proprietario o un marketplace, per fare una scelta oculata è necessario conoscere i relativi vantaggi e svantaggi che ciascuna scelta porterebbe.

Ma prima di approfondire l’argomento è importante capire esattamente cosa siano i marketplace e quali siano le differenze rispetto agli e-commerce proprietari.

I marketplace sono in sostanza piattaforme online dove le aziende affiliandosi possono riservarsi uno spazio online dedicato in cui vendere i propri prodotti e servizi. Per fare un esempio, Amazon è certamente uno degli esempi più noti di marketplace.

Tra i vantaggi del marketplace troviamo:

  • Il raggiungimento rapido di una vasta gamma di potenziali clienti, utilizzando la base di utenti già esistente del marketplace;
  • L’autorevolezza della piattaforma e quindi la migliore posizione in SERP propria del marketplace;
  • Maggiori risparmi rispetto ad un e-commerce proprietario per quanto riguarda la costruzione e il mantenimento del sito;
  • Il servizio di spedizione o di Servizio Clienti che in molti casi è incluso tra i servizi offerti  dal marketplace.

Mentre tra i suoi svantaggi troviamo:

  • Minore possibilità di personalizzazione;
  • Minore controllo sull’esperienza utente e sui prezzi;
  • Minori dati a disposizione rispetto al tipo di cliente.

Un e-commerce proprietario è invece un e-commerce sviluppato su una delle molteplici piattaforme tra cui è possibile scegliere che offre diversi vantaggi ma anche svantaggi, proprio come nel caso dei marketplace.

Vediamoli di seguito.

I vantaggi di un e-commerce proprietario possono tradursi in:

  • Avere il controllo completo sull’esperienza utente, il design del sito, i prezzi e la branding;
  • Poter raccogliere i dati dei clienti e utilizzarli per le campagne di marketing e la personalizzazione dell’offerta. 

Mentre tra gli svantaggi principali troviamo:

  • Maggiori costi per la costruzione del sito;
  • Maggiore tempo sia per la costruzione che per il mantenimento  del sito.

Esigenze ed obiettivi specifici oltre che risorse economiche sono dunque i fattori principali in grado di determinare la scelta più adatta rispetto ad un e-commerce proprietario o ad un marketplace.

Riassumendo, un marketplace è infatti la scelta migliore per un’azienda con un budget limitato perché grazie alla sua base di utenti permette all’azienda di raggiungere una vasta gamma di potenziali clienti, ma è una buona scelta anche per chi vuole intraprendere un percorso di internazionalizzazione; viceversa, un’azienda con un budget più grande sceglierà molto probabilmente di optare per un e-commerce proprietario in modo tale da avere controllo completo sulla UX e sul branding.

LEGGI ANCHE: eCommerce nel Metaverso: perché dovresti aprire ora un negozio nel Metaverso e come farlo

L’e-commerce è alla portata di tutti?

Possiamo affermare che avere un e-commerce non è necessariamente alla portata di tutti poiché per l’apertura e la gestione di un e-commerce bisogna da subito tenere in considerazione alcuni aspetti molto importanti che faranno la differenza rispetto alla riuscita del proprio progetto di vendita online.

Tra questi i principali sono:

  •  I costi: come abbiamo visto fin qui infatti realizzare un e-commerce proprietario è sostanzialmente più costoso a causa degli investimenti relativi al sito web, al sistema di gestione degli ordini, al sistema di pagamento e ad altre risorse;
  • Le conoscenze: avviare e gestire un e-commerce richiede competenze tecniche specifiche ed una formazione continua per essere al passo con le novità del settore.
  • La competizione: essendo un mercato altamente competitivo la competizione con i grandi colossi del settore può risultare difficile per le aziende più piccole;

Detto ciò, si può comunque contare su diverse risorse disponibili come i corsi specifici per la formazione e la scelta di piattaforme di e-commerce facili da usare e a basso costo, che consentono ad un maggior numero di imprenditori di portare avanti il proprio progetto di vendita online ottenendo così la serie di vantaggi che un e-commerce può offrire come la possibilità di raggiungere più clienti, l’abbattimento dei costi che sono inferiori rispetto a quelli di un negozio fisico e il miglioramento della comunicazione con i clienti.

L’importanza dell’e-commerce manager

Un elemento importante in un progetto di sviluppo di un e-commerce è sicuramente considerare la presenza di una figura essenziale: l’ecommerce manager.

Sono infatti diverse le responsabilità che vanno affidate a questa figura professionale tra cui:

  • Sviluppo della strategia che include la scelta dei prodotti o servizi da vendere, la segmentazione del mercato e la definizione degli obiettivi di vendita;
  • Gestione del sito rispetto alle lavorazioni ordinarie, al design, alla navigazione e alle funzionalità;
  •  Facilità di utilizzo del sito: un elemento essenziale per il successo di un sito grazie a cui i clienti possono muoversi e trovare facilmente ciò che cercano tra le pagine del sito;
  • Marketing ovvero la promozione del sito e dei prodotti o servizi offerti grazie alle diverse azioni di digital marketing possibili che abbiamo visto in precedenza;
  • Analisi attraverso un  monitoraggio costante del sito rispetto alle prestazioni come traffico, conversioni ed entrate così da prendere scelte di miglioramento oculate;
  • Servizio clienti attraverso la risposta alle domande dei clienti e la gestione dei reclami;
  • Aggiornamento delle normative per assicurare che il sito sia sempre conforme alle normative e alle leggi in vigore specialmente in tema di privacy e sicurezza dei dati.

Esempi di e-commerce da seguire

Tra gli e-commerce che è possibile prendere ad esempio per i buoni risultati raggiunti troviamo sicuramente marchi quali:

  • Amazon che offre moltissimi prodotti di ogni tipo in vendita e permette anche di vendere al suo interno;
  • eBay che offre aste di tutti i tipi di prodotti e permette anche di vendere al suo interno;
  • ThinkGeek incentrato sulla vendita di prodotti come gadget, elettronica, oggetti da collezione;
  • Shopify che ha registrato entrate per l’anno 2021 pari a  4,611 miliardi di dollari in dollari USA mentre il numero di visitatori unici mensili medi per i siti di eCommerce forniti da Shopify hanno raggiunto 1,16 miliardi;
  • Etsy che ha registrato entrate per  $ 12,2 miliardi nel 2021 e ha ricevuto oltre 464 milioni di visite al sito nel febbraio 2022;
  • Walmart che ha registrato nel 2021 circa $ 582,8 miliardi e 100 milioni di visitatori unici al mese sul sito;
  • Alibaba che ha registrato entrate per il 2021 di circa $ 109 miliardi, con un aumento del 52% rispetto al 2020. Il suo sito rivolto negli Stati Uniti, AliExpress , gode di una media di 421,1 milioni di visite.

Come formarsi e crescere

Restare al passo con le tendenze, sperimentare con il marketing e approfittare delle partnership e delle strategie multicanale sono sicuramente degli ottimi consigli per la crescita di un e-commerce.

Un aspetto fondamentale da non sottovalutare mai però, è certamente la formazione, tassello essenziale per mirare ad una crescita del tuo e-commerce nel breve e nel lungo periodo.

Per questo è sempre una buona idea quella di continuare a formarsi seguendo i corsi e-commerce realizzati appositamente per essere una guida ed un supporto per chi vuole lanciare un e-commerce, tale da permettere la creazione e la gestione di ogni aspetto di un e-commerce, evitando così di incorrere in sbagli che possono tradursi in gravi sprechi di denaro a causa delle mancate vendite.

Tra gli altri corsi che è inoltre consigliabile considerare di seguire ci sono poi quelli relativi a tutti gli aspetti che circondano l’e-commerce pur esulando gli aspetti più tecnici della creazione dello stesso, ovvero ad esempio i corsi sul social media marketing, i corsi sul Digital Advertising o i corsi sull’e-mail marketing.

Conclusioni

A dispetto dei costi economici e inerenti al tempo da impiegare per un progetto di sviluppo di un e-commerce e a dispetto delle previsioni forse meno positive per il 2023 rispetto ai due anni passati, aprire un e-commerce in un momento storico come questo in cui la trasformazione digitale di ogni azienda è all’ordine del giorno è sicuramente una buona scelta per andare incontro alle esigenze dei clienti che richiedono una sempre maggiore omnicanalità delle aziende.

Avere un e-commerce permette non solo di curare ai massimi livelli la UX dei clienti e l’immagine del proprio brand, ma anche di ampliare la comunicazione con i propri clienti, migliorandola grazie ai diversi canali che il digital marketing mette a disposizione.

Avere un e-commerce si traduce inoltre nell’aumentare le probabilità di vendere il proprio prodotto o servizio ovviamente, ma solo se alla base si è creato un progetto di business di valore che offre un prodotto o servizio concorrenziale, con un mercato di riferimento chiaro e con una definita strategia di marketing che usi tutti gli elementi fondamentali per portare un progetto di e-commerce verso il successo, ovvero la strategia, le competenze tecniche e il budget pubblicitario adeguato per costruire la visibilità necessaria.

sanremo 2023

Festival di Sanremo, cinque motivi per cui i marketer non possono perderlo

Oramai mancano pochissime ore all’avvio del Festival di Sanremo, l’evento più atteso in Italia che, negli ultimi anni, è riuscito a fare record su record di ascolti. Questa sera, Amadeus darà il via alla settantatreesima edizione di Sanremo e sarà accompagnato alla conduzione da Gianni Morandi, Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini. 

Ovviamente Sanremo non è solo musica, spettacolo e glamour ma una gran bella opportunità di marketing per molte aziende. Ecco perché abbiamo stilato una lista di cinque buoni motivi per vedere il Festival anche se non si è appassionati del genere.

1. FantaSanremo, il gioco del Festival di Sanremo

Partito come un gioco che coinvolgeva 47 persone, il FantaSanremo conta oggi 2.5 milioni di iscritti. Dal bar Papalina, nella frazione Corva di Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, il FantaSanremo ne ha fatta di strada tra Baudi, la moneta ufficiale, e bonus e malus, tanto da aver attirato l’attenzione di grandi aziende che hanno deciso di investire nel gioco.

Crodino, Philadelphia, Lavazza, Pandora e TicketOne hanno una lega brandizzata pubblica a cui si può partecipare liberamente con dei Bonus Premium che sono riferiti ai relativi marchi, senza citare o fare pubblicità esplicita.

Un esempio su tutti: un Bonus Premium di Pandora consisterebbe nell’artista che riceve una proposta di matrimonio durante la settimana del Festival (valido solo se l’artista risponde con un sì. Se sul palco raddoppia).

Oltre ai grandi marchi, il FantaSanremo ospiterà anche partner dedicati alla sostenibilità e al sociale: è il caso di 3Bee e ActionAid.

Il Bonus Sostenibile di 3Bee consiste in dichiarazioni, gesti o simboli a favore della sostenibilità ambientale.

Ogni volta che verrà assegnato il bonus, 3Bee pianterà e curerà un albero nettarifero nell’Oasi dei Fiori. Basterà un ukulele sul palco, invece, affinché FantaSanremo doni strumenti musicali e materiale scolastico alle scuole supportate da ActionAid nella comunità di Kathonzweni, in Kenya. Ogni volta che verrà assegnato il bonus saranno effettuate ulteriori donazioni.

A proposito, anche noi Ninja partecipiamo al FantaSanremo! Puoi accedere qui alla nostra Lega.

2. Festival di Sanremo 2022, il più social di sempre

La scorsa edizione del Festival ha raggiunto 33 milioni di interazioni sui social con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Su Spotify la Top Ten ha raggiunto 28 milioni di stream in confronto agli 11 milioni del 2021.

Ci sono state ben 4 milioni di citazioni dell’hashtag ufficiale #Sanremo2022 con 87 mila autori unici i cui contenuti hanno coinvolto 25 milioni di soggetti e una opportunity to see pari a 22,56 miliardi di impression sui contenuti online dedicati a Sanremo.

Su TikTok l’hashtag ufficiale ha raggiunto 508 milioni di visualizzazioni nella settimana festivaliera. Anche i dati dello streaming sono stati impressionanti: 29,5 milioni di visualizzazioni su RaiPlay (+ 60% sul live streaming e +45% sull’on demand rispetto al 2021).

LEGGI ANCHE: Spotify: “Così abbiamo cambiato il marketing musicale”

3. Chiara Ferragni, un Festival di Sanremo sempre più influencer

Il suo nome ha occupato le principali pagine dei giornali, con qualche polemica, non appena è stato comunicato da Amadeus. Chiara Ferragni sarà la co-conduttrice della prima e dell’ultima serata del Festival.

Con i suoi post su Instagram Chiara Ferragni parla a un pubblico di oltre 28,5 milioni di follower ed è senza dubbio una scelta strategica quella di scegliere la seconda influencer più seguita su Instagram in Italia nel 2022, preceduta solo da Khaby Lame.

Nelle scorse settimane Chiara Ferragni ha fatto parlare di sé per la propria decisione, annunciata attraverso un post social, di devolvere l’intero cachet ricevuto per la conduzione alla rete nazionale antiviolenza D.i.Re. 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Chiara Ferragni ✨ (@chiaraferragni)

A proposito di influencer, spazio anche agli Autogol, youtuber e speaker radiofonici, che condurranno “PrimaFestival” con Andrea Delogu, attrice e conduttrice televisiva e radiofonica, e Jody Cecchetto, streamer, speaker radiofonico e conduttore televisivo.

4. Gen Z e Millennials, il nuovo pubblico del Festival di Sanremo

Unire Boomer e Gen Z, passando per i Millennials, era davvero un obiettivo ambizioso e complicato ma Amadeus sembra essere riuscito in una grande impresa.

Lo scorso anno i dati i di audience del Festival mostravano la crescita avvenuta a livello di generazione Z.

Nel 2021 nella fascia 15-19 si era arrivati al 64%, mentre nel 2022 è salita al 71,6 %. Si tratta anche della fascia di pubblico più attiva nella ricerca di nuova musica, con il 62% che ogni settimana si attende nuove canzoni.

Nei due anni precedenti le scelte del direttore artistico erano state dettate anche dalle classifiche degli streaming tanto da aver portato sul palco artisti come Tananai, Irama, Blanco, Mahmood, Madame, Sangiovanni.

Quest’anno, invece, Amadeus ha saputo cogliere un vero e proprio trend legato al revival degli anni ’90 con il ritorno in auge di Anna Oxa, Gianluca Grignani, Giorgia e due reunion storiche, come quelle degli Articolo 31 e di Paola e Chiara. 

A proposito di quest’ultime il ruolo dei social potrebbe essere stato cruciale visto che, da tempo, i canali acclamavano a gran voce il loro ritorno.

Secondo Yousician, la piattaforma per imparare a suonare uno strumento, i giovani tra i 25 e i 35 anni amano studiare partendo da brani risalenti agli anni ’70, ’80 e ’90.

Nel frattempo il 18 gennaio Amadeus ha inaugurato il profilo di TikTok del Festival, pensato per poter arrivare alla community principale della Gen Z che popola la piattaforma con video, highlights, contenuti inediti e backstage.

LEGGI ANCHE: I trend video della Generazione Z, cosa guardano i più giovani e perché

5. Gli spazi pubblicitari del Festival

L’edizione 2022 ha ottenuto il miglior risultato in termini di ascolti dal 1997, con una media di share del 58,4%. Le cifre record non sono state solo quelle dell’Auditel ma anche quelle degli investimenti pubblicitari raccolti nel corso delle cinque serate che hanno raggiunto i 42 milioni di euro, con un +10% rispetto ai 38 milioni dell’anno precedente.

La vera e propria rivoluzione digitale realizzata dal Festival di Sanremo ha portato ad implementare le possibilità di guadagni non limitandosi al solo posizionamento televisivo.

Rispetto agli spot, come si legge sul listino ufficiale Rai, il pacchetto più caro prevede un costo di 1.763.000 euro (117.000 a secondo) per 10 passaggi più 10 fuori break 15“ posizione fissa testa o coda ed è quello della fascia oraria 22.45-24.15.

Ma la Rai punta a volare anche sul digital tanto da voler arrivare a 200 milioni di visualizzazioni. Infatti, grazie alla partnership siglata con Vevo, Rai Pubblicità offre nuove opportunità di visibilità per gli investitori:

  • Sanremo Premium, che misura il traffico sui canali Rai con la copertura dei live di RaiUno e dei VOD delle puntate integrali e i contenuti extra;
  • Sanremo Syndication sui canali Rai YouTube e Vevo con clip ufficiali dei cantanti in gara e dei momenti più salienti del Festival.

Non mancano anche gli spazi dal vivo da poter brandizzare o addirittura i casi in cui gli sponsor diventano spazi stessi per la trasmissione, come la nave da crociera Costa Smeralda che sarà un palco esterno sul mare per tutta la settimana del Festival.

Tutto pronto per Sanremo

Sanremo è alle porte, gli sponsor sono già pronti: oltre ai brand già presenti lo scorso anno, Costa Crociere, Suzuki e Plenitude, si aggiungono le new entry Dyson e VeraLab.

La kermesse non è ancora iniziata, ma le polemiche sono già scoppiate, le leghe del FantaSanremo si stanno definendo e i social addicted scaldano i pollici per il post più veloce.

Le premesse per una grande edizione del Festival di Sanremo ci sono tutte tra influencer, revival, gruppi d’ascolti e occhi dei pubblicitari puntati sugli spot in programma. Non vediamo l’ora che si accendano le luci del Teatro Ariston e che Amadeus dia il via alla settantatreesima edizione del Festival sempre più amato dagli italiani.

british airways - pubblicità gennaio

Le pubblicità più belle di gennaio: BMW, British Airways, i 3D billboard di Meta e le altre

Il 2023 è iniziato da poco e i brand hanno già mostrato alcuni lavori che abbiamo selezionato e raccolto nelle pubblicità più belle di gennaio. La creatività è un po’ sottotono, sarà colpa del freddo o della preparazione al grande boom dell’imminente Super Bowl? In ogni caso, godiamo di qualche simpatica intuizione, in attesa del momento più fortunato e ricco dell’anno – in tutti i sensi-  per le pubblicità.

McDONALD’S | Raise Your Arches

Il famoso brand di fast food trova sempre infiniti modi per porre l’accento sul proprio logo. Questa volta, in modo davvero creativo lascia a noi intuire dove trovare i suoi archi.

Lo spot, infatti, in cui logo o prodotti non compaiono materialmente, dimostra in modo alternativo la riconoscibilità del brand. In un ufficio alcuni colleghi comunicano tra loro il desiderio di mangiare non un panino qualsiasi ma proprio quello di McDonald’s; lo fanno attraverso due rapide alzate di sopracciglia, che insieme simulano proprio la lettera M.

Il linguaggio del corpo, in questo caso, è veramente inconfondibile.

LOUIS VUITTON & YAYOI KUSAMA 3D Billboard

In occasione della strepitosa partnership tra il luxury brand e l’estrosa Yayoi Kusama, Louis Vuitton lancia una nuova collezione che reinterpreta il suo stile grazie all’originale personalità camaleontica dell’artista giapponese. Il suo tocco “Dots” ha conquistato negozi, facciate di palazzi e istallazioni di tutto il mondo, come questo billboard 3D a Tokyo.

LEGGI ANCHE: Louis Vuitton e la spettacolare collaborazione con Yayoi Kusama

BMW CHINA | Translating Joy

In occasione del capodanno cinese BMW China lancia la sua campagna Translating Joy in cui celebra con simpatia il modo in cui l’AI compia errori di traduzione. Sappiamo quanto sia complicata la traduzione dei logogrammi che, più che a parole, corrispondo a concetti. E così BMW, che in cinese corrisponde al concetto di “cavallo prezioso” gioca proprio su questo equivoco.

Nel film, infatti, un tipografo è intento nel creare i suoi biglietti di auguri per il nuovo anno in due lingue.

La frase originale 招财进宝马到成功’ intesa come “ti auguro fortuna e successo” viene affidata all’intelligenza artificiale per la traduzione in inglese; tuttavia il messaggio finale corrisponde con “soldi fortunati in BMW per il successo”. I biglietti equivoci affissi ovunque, generano confusione e divertimento allo stesso tempo.

Forse la traduzione fatta da un interprete in carne e ossa sarebbe stata corretta ma di certo meno divertente.

ALZHEIMERS FORSCHUNG INITIATIVE – GERMANY | The Glitch

La campagna di sensibilizzazione dell’AFI evidenzia i momenti di glitch ovvero quei piccoli malfunzionamenti che si verificano nel cervello di chi è affetto dal morbo Alzheimer e che causano una deformazione della realtà quotidiana. Un’esperienza frustrante e stressante non solo per chi ne è affetto ma anche per i loro cari il cui supporto spesso non basta.

Il linguaggio utilizzato nel film è “disturbato” e moderno: un modo per catturare l’attenzione del pubblico più giovane e promuovere in loro maggiore consapevolezza su questo morbo.

BRITISH AIRWAYS | Take Your Holiday Seriously

Tra le pubblicità più belle di gennaio troviamo quella della compagnia aerea del Regno Unito, che esorta i suoi cittadini a prendere sul serio le vacanze. Secondo un sondaggio condotto da YouGov Plc, si evince infatti che il 50% degli inglesi continua a lavorare anche durante le ferie. Questa continua responsabilità che toglie tempo allo svago mentale comporterebbe un peggioramento dell’aspettativa di vita. Ad oggi, le vacanze non sono più un frivolo lusso ma una necessità per il nostro benessere.

Come comportarsi quindi quando durante le ferie si ricevono email dal lavoro? Ce lo suggerisce British Airways!

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british airways - pubblicità gennaio

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META QUEST 2 | 3D Billboard

La strabiliante tecnica dell’anamorfismo sta conquistando sempre più brand. Gli effetti di questa nuova forma pubblicitaria rivolta all’OOH sono spettacolari e futuristici e, anche se si tratta di un effetto ottico, rapiscono subito l’attenzione dello spettatore. Niente di più azzeccato per la pubblicità del visore di realtà virtuale del brand Oculus, presente a gennaio in Piccadilly Circus a Londra.

LEGGI ANCHE: Da Lavazza a Guinnes passando per i mondiali: ecco le più belle pubblicità di novembre

griglia immagine di copertina notizie della settimana

Spotify, Nike&Tiffany e le altre notizie Ninja della settimana

Quella appena trascorsa è stata la settimana del primo Ninja Wrap Up, che abbiamo dedicato al tema delle Intelligenze Artificiali confrontandoci con gli esperti del settore (se vuoi recuperare gli interventi, tra gli altri, di Matteo Flora e di Alessio Garbin, Coordinatore Data & Digital Marketing di Barilla Italia, clicca qui) e toccando diversi temi e ripercorrendo le principali notizie del mese.

Ad esempio, abbiamo capito che prima di utilizzare i contenuti di ChatGPT sulle nostre properties (qui trovi qualche info preliminare) è assolutamente necessario leggere e comprendere i suoi Terms of Service; e anche che, con la diffusione di queste tecnologie, la creatività diventerà ancora più importante.

In attesa dell’ennesima rivoluzione digitale, teniamo d’occhio le ultime tendenze social, il mercato del lavoro (e scopriamo che “Le Grandi Dimissionidi cui abbiamo spesso parlato riguardano anche il mondo degli ambiti developer) e la sbrillucicosa partnership tra Nike e Tiffany.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

I pancake di Barilla sulla bocca di tutti

Gli scenari realizzati con l’AI per i Pancake del Mulino Bianco hanno acceso il dibattito per la comunicazione di Brand. “In questa fase esplicitare l’uso dell’AI è una pratica etica“, ha detto Alessio Garbin, coordinatore Data & Digital Marketing di Barilla per l’Italia.

notizie della settimana wrap up ninja

Ascoltalo nel podcast e non perdere il suo case study durante il Ninja Wrap Up #1.

L’AI sostituirà i copywriter (forse)

Adweek ha intervistato alcuni importanti dirigenti marketing globali e tutti hanno ripetuto lo stesso concetto: la qualità dei contenuti trascende i mezzi di produzione. La comunità pubblicitaria sostituirà gli scrittori con le macchine se i contenuti generati dall’IA raggiungeranno il pubblico.

SEO vs. Social Media

Il team di Orbit Media ha condiviso un’infografica utile per capire cosa potrebbe funzionare nelle due diverse strategie e come inserire questi fattori nelle campagne.

news seo or social

Psicologia del pubblico, argomenti dei contenuti, formati e targeting sono solo alcuni dei parametri presi in considerazione.

L’ultima tendenza di TikTok è il “de-influencing”

Tra le notizie della settimana parliamo dell’ultimo trend di TikTok. Questi de-influencer si rivolgono agli utenti della piattaforma con consigli su cosa non acquistare. L’hashtag #deinfluencing vanta già oltre 30 milioni di visualizzazioni.

La GenZ vuole lavorare in aziende sostenibili

Secondo un’indagine di KPMG, i lavoratori più giovani sono più propensi a dare priorità agli impegni ecologici della propria azienda. Il movimento ha assunto il nome di “climate quitters“.

3 sviluppatori su 4 vogliono cambiare azienda

Secondo la ricerca “The State of Software Development in Italy condotta da BitBoss è emerso come 3 developer su 4 sarebbero ben disposti a cambiare il proprio posto di lavoro.

developer in Italia - the state of development di Bitboss

Tra gli sviluppatori di età pari o inferiore a 25 anni, il 60,9% ha dichiarato di essere intenzionato a rivedere in qualche modo la propria attuale vita professionale.

Spotify supera 200 milioni di abbonati a pagamento

Il numero di abbonati premium è salito a 205 milioni al 31 dicembre, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Questo ha contribuito ad aumentare gli utenti attivi mensili (MAU) a 489 milioni, con un incremento del 20%.

Buone notizie per i podcast: IAB mappa la crescita del Digital Audio italiano

IAB Italia ha presentato il white paper Digital Audio, guida per gli operatori del settore.

notizie della settimana

Lo studio evidenzia come la dimensione audio sia sempre più presente nella vita delle persone e venga vissuta in modalità digital first.

Notizie della settimana: la partnership tra Nike e Tiffany

Il progetto prevede la creazione di diversi prodotti, tra cui un paio di Air Force 1 e accessori in argento da far girare la testa.

Nike e Tiffany & Co.

L’operazione di co-branding è stata svelata martedì con l’annuncio ufficiale “A Legendary Pair” sui canali ufficiali dei brand. Ha seguito per Ninja la notizia il Digital Strategist Giuseppe Tempestini. Ascolta cosa ci ha detto.