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L’acquisizione di Freshly da parte di Nestlè: il trend del delivery è qui per restare

  • Nestlé ha acquisito Freshly, start-up americana del meal delivery, per 950 milioni di dollari
  • Un’operazione strategica, significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero

 

Nestlé, la multinazionale elvetica attiva nel settore alimentare, più volte criticata per la propria politica commerciale, ritenuta troppo aggressiva e talvolta irresponsabile, continua ad espandersi.

Da quando il farmacista Henri Nestlé formulò la ricetta del latte in polvere per neonati nel 1860, infatti, l’azienda è cresciuta a dismisura, tanto da occupare una posizione di monopolio sul mercato mondiale.

Un traguardo che il colosso svizzero condivide con alcuni noti brand internazionali, come Unilever, Danone, Mars e pochi altri, per formare la cosiddetta lobby del “Big Food”.

Con riferimento alla matrice BCG (Boston Consulting Group), dunque, potremmo definire la Nestlé come una “cash cow”, pronta ad investire – anche ingenti somme di denaro – in nuove opportunità di business.

Nestle Canada giving temporary raises to factory and distribution centre workers | The Star

Freshly, un’idea vincente (fin dall’inizio)

Una delle più recenti conquiste è Freshly, startup del meal delivery presente in 48 Paesi degli Stati Uniti, che consegna oltre 1 milione di pasti alla settimana e che quest’anno sfiorerà i 430 milioni di dollari di fatturato.

Fondata nel 2015 da Michael Wystrach e Carter Comstock, l’azienda propone pasti bilanciati e realizzati con materie prime di qualità, preparati da chef e consegnati freschi a casa, pronti per essere consumati dopo un rapido passaggio nel forno a microonde.

Sin dalle origini, la filosofia del Gruppo è stata quella di ridurre l’utilizzo di prodotti processati, diminuire i quantitativi di zucchero e implementare la presenza di nutrienti nelle preparazioni, scommettendo sulla collaborazione tra cuochi e nutrizionisti.

Una formula che, in breve tempo, si è rivelata vincente: dopo appena quattro mesi, la startup ha raccolto i primi 7 milioni di dollari, grazie al fondo di investimento Highland Capital, al quale poi se ne sono aggiunti di altri, come Insight Venture Partners e White Start Capital, che hanno contribuito con 21 milioni di dollari.

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Nestlé acquires Freshly for $950 million | Supermarket News

Nestlé-Freshly, deal da quasi 1 miliardo di dollari

Un’ascesa repentina – e quasi incredibile – quella di Freshly, che già nel 2017 aveva destato l’interesse di Nestlé. Il gigante di Vevey, infatti, allettato dalle buone prospettive di crescita e deciso a sondare il mercato, acquisì il 16% delle quote societarie, senza troppi indugi.

E ora, nell’anno più proficuo per la start-up americana, ha deciso di completarne l’acquisto, mettendo sul piatto 950 milioni di dollari.

Un’operazione di grande portata, conclusasi ufficialmente il 30 ottobre 2020, con cui Nestlé ha confermato la propria volontà di essere presente nei comparti più competitivi del mercato alimentare, come ha sottolineato anche Steve Presley, CEO di Nestlé USA, durante un’intervista stampa:

I consumatori stanno abbracciando la strada dell’eCommerce e mangiano a casa come mai prima d’ora. Si tratta di un’evoluzione causata dalla pandemia ma che, secondo noi, è destinata a durare nel tempo. Freshly è una startup del food-tech, innovativa e in rapida crescita, e aggiungerla al nostro portfolio ci aiuterà a capitalizzare sulle realtà emergenti del mercato alimentare statunitense, assicurando alla nostra alla nostra azienda una futura posizione di leadership”

La moratoria nel piano del consumatore con accordo esterno

Meal-delivery, un trend destinato a durare nel tempo

Quella di Nestlé potrebbe sembrare di primo acchito una mossa scontata, considerando la piega che i consumi alimentari hanno assunto negli ultimi mesi.

Tuttavia, è significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane, che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero, imposto dai tempi che corrono.

La crisi sanitaria che stiamo vivendo, infatti, ha sconvolto – e modificato – il nostro stile di vita, sin negli aspetti più routinari.

E per quanto lo stravolgimento dei tempi, degli spazi e delle relazioni, possa essere temporaneo, lascerà inevitabilmente un’impronta profonda ed indelebile dentro di noi.

Molte delle libertà che al momento ci sono negate saranno rivendicate con sollievo quando l’emergenza sarà finalmente cessata.

Ma la scoperta dei servizi di consegna a domicilio, da parte di una platea molto più vasta ed eterogenea rispetto al passato, sarà con ogni probabilità da annoverare tra le conquiste destinate a lasciare il segno.

Incremento eCommerce nel 2020: analisi e bilanci di fine anno

  • Per un brand o per un esercizio commerciale dovrebbe essere importante considerare il mondo digitale come un grande alleato
  • I potenziali clienti passano molto più tempo in compagnia dei propri device: sulle piattaforme social, su siti web di informazione e sulle proprie app
  • La grande sfida per il nuovo anno non è rappresentata solo dalla presenza digitale per le aziende, ma anche dall’ottimizzazione dell’esperienza dei potenziali clienti durante la navigazione (in modo particolare quella mobile)

 

È quasi terminato il 2020, un anno che ha costretto le persone a modificare profondamente le proprie abitudini, un anno che ha visto gli italiani passare molto più tempo fra le mura domestiche.
Oltre a fattori dovuti all’emergenza sanitaria come lockdown, restrizioni e divieti di assembramenti, il 2020 è stato anche caratterizzato da un notevole incremento del know-how digitale degli italiani: in particolare le persone si sono approcciate all’eCommerce come mai in passato, facendo registrare in generale una crescita del commercio elettronico.

Qualche numero sull’eCommerce in Italia

single's day cina ecommerce

Guardando i dati pubblicati da ISTAT nel report sul “Commercio al dettaglio Ottobre 2020”, salta all’occhio come l’utilizzo del commercio elettronico sia in forte aumento (+54,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (Ottobre 2019) e facendo registrare un valore pari a +32,3% durante i primi dieci mesi del 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019.

L’eCommerce ha raggiunto un elevata diffusione ed è diventato oramai un canale di vendita primario: d’altra parte, nell’ultimo anno sia in Italia che in ogni altra parte del mondo, gli store fisici della maggior parte dei settori merceologici, non hanno potuto accogliere regolarmente i propri clienti. Molte persone si sono riversate quindi sui canali digitali per effettuare le proprie spese ordinarie e anche quelle extra.

È probabile che i brand o i negozi che non hanno adottato in tempo utile delle efficaci strategie di marketing digitale o che non si siano attrezzati adeguatamente per le vendite online, abbiano creato un distacco con i propri clienti abituali o con i potenziali acquirenti.

Va considerato che in questi dati non sono stati conteggiati i numeri delle vendite riguardanti i mesi di novembre e dicembre 2020, e quindi ricorrenze come il Black Friday, il Cyber Monday e tutto il Christmas Time: momenti storicamente favorevoli per il commercio.

Quest’anno, inoltre, nel lasso di tempo tra il Black Friday e il Cyber Monday, secondo alcuni report, vi è stato un notevole incremento del commercio elettronico e del numero di consumatori che hanno approfittato delle numerose promozioni a livello mondiale.

Presumibilmente in Italia, molte persone dopo aver utilizzato lo strumento eCommerce per quasi un anno, anche per i regali e le spese natalizie ricorreranno ancora una volta ad esso, andando a far crescere i dati menzionati.

LEGGI ANCHE: Eventi, eCommerce, tecnologia: cosa è cambiato e quali sono i trend da tenere d’occhio

eCommerce: opportunità o minaccia?

Per un brand o per un esercizio commerciale dovrebbe essere importante considerare il digitale come un grande alleato, soprattutto in un periodo come quello che si sta vivendo, durante il quale i potenziali clienti passano molto più tempo in compagnia dei propri devices (notebook, smartphone e tablet) sulle piattaforme social, su siti web di informazione e sulle proprie app.

Infatti considerando il know-how acquisito, è importantissimo dare la possibilità di acquistare un prodotto anche su uno store online, di poterlo pagare o prenotare tramite un link inviato via sms o tramite un servizio di messaggistica istantanea o addirittura avere a disposizione una vetrina dei propri prodotti sui principali social network.

Un altro aspetto fondamentale, per attivare un’efficace strategia di eCommerce, è supportare questo canale di vendita con un piano marketing digitale strutturato oltre che informare chiaramente il cliente su tutto quello che può interessargli prima di un acquisto, assicurandogli un’esperienza positiva e completa: prezzo e caratteristiche del prodotto, modalità, tempi di spedizione, possibilità di reso, free shipping (solo per citare alcune delle informazioni che non devono mancare).

Cosa ci si aspetta dal 2021?

burattino shopping online

La grande sfida per il nuovo anno non è rappresentata solo dalla presenza digitale per le aziende: ma anche dall’ottimizzare l’esperienza dei potenziali clienti durante la navigazione (in modo particolare quella mobile).

Come emerge da un articolo sul tema di Think with Google, molti utenti che si approcciano all’utilizzo di una piattaforma di eCommerce (tramite un dispositivo mobile) non concludono l’acquisto per molteplici cause: ad esempio scarsa velocità del sito web, difficoltà nella compilazione dei campi web (es. indirizzo di spedizione), bassa qualità delle foto del prodotto oppure la mancanza di trasparenza nella comunicazione dei costi.

Questo vuol dire: opportunità di vendita mancate, in quanto l’utente presumibilmente troverà un altro canale per finalizzare l’acquisto.

La sfida è davvero ingente per un brand o un esercizio commerciale che non ha mai utilizzato gli strumenti digitali: consolidare in pochi mesi la propria presenza online e allo stesso tempo garantire un’esperienza valida e appagante ai potenziali clienti.

Tuttavia ottimizzare il commercio elettronico potrebbe aiutare ad affrontare al meglio le sfide online ed offline del 2021.

stories instagram test

Le novità di Instagram che non avresti dovuto perdere nell’ultimo anno

  • Instagram è un social media in continuo aggiornamento e nel 2020 ha rilasciato nuove feature per rendere l’esperienza degli utenti più immersiva
  • In particolare il social ha sostenuto le piccole imprese colpite dalla crisi provocata dalla Pandemia da Covid-19 e ispirandosi a TikTok ha rilasciato nuove funzionalità

 

Come ogni dicembre tiriamo le somme facendo un riepilogo di cosa è successo durante l’anno e in questo caso lo facciamo dando uno sguardo ai social media.

Il 2020 ha portato tanti cambiamenti e ciò ha influito sul nostro modo di stare sui social, di sfruttarli per raggiungere obiettivi di business nuovi e diversi spinti dalla situazione economico-sociale.

Instagram, come social network frequentato da 1 miliardo di utenti attivi al mese, non ha potuto fare a meno di evolversi e aggiornarsi rispetto al cambiamento del mercato e del contesto sociale regalandoci nuove feature, nuovi contenuti e modi diversi per intrattenere, stare insieme a distanza, stimolare il comportamento d’acquisto e sostenere le piccole e medie imprese.

Ecco tutte le novità di Instagram del 2020

Instagram aggiorna l’archivio delle Stories

Già da molto tempo Instagram salvava le Stories dell’utente in Archivio. Da quest’anno ha iniziato a salvare le stories creando un vero e proprio calendario. L’interfaccia visiva ricorda proprio quella del calendario organizzato mensilmente su base giornaliera. Per l’instagramer è possibile visualizzare a ritroso le proprie stories fino alla prima pubblicazione. Ma non è tutto! Grazie alla geolocalizzazione, alla funzione Calendario è stata abbinata la creazione di una mappa dei luoghi in cui le stories sono state scattate.

archivio storie instagram

Buon Compleanno Instagram!

Il 6 ottobre 2020 Instagram ha compiuto 10 anni. A un decennio dalla sua nascita, il social network continua ad evolversi rilasciando nuove funzionalità per essere al passo con i cambiamenti sociali, di mercato e per mettersi in pari con la concorrenza.

In occasione del suo decimo compleanno, Instagram ha dato agli utenti la possibilità di personalizzare l’icona dell’app.

Interfaccia diversa e icone personalizzabili sono solo alcuni dei cambiamenti di layout. La home del social network continua ad aggiornarsi al rilascio di nuove funzionalità. Sono cambiati i menù per il caricamento dei contenuti ed è stata introdotta la scheda negozio che permette alle aziende di creare la propria vetrina e agli utenti di acquistare direttamente su Instagram. Al momento non è ancora possibile completare una transazione economica ma a Menlo Park ci stanno già lavorando.

LEGGI ANCHE: Instagram Reels: pro e contro della nuova funzione

Instagram sostiene le piccole imprese colpite dalla crisi

Durante i vari lockdown Instagram ha rilasciato alcuni sticker per sostenere il personale sanitario impegnato in prima linea alla lotta al Covid-19. Lo sticker relativo al personale medico è stato EROIINCORSIA che permette di taggare le stories di medici e infermieri che lavorano nei reparti covid degli ospedali. Un altro sticker rilasciato proprio durante il primo lockdown è stato IORESTOACASA. L’obiettivo di questo tag era ed è quello di invitare gli utenti a limitare le proprie uscite e rapporti fisici per sostenere la diminuzione della diffusione del virus condividendo foto e scatti in casa. Utilizzando gli sticker EROIINCORSIA ed IORESTOACASA è possibile taggare le proprie stories che in automatico confluiscono in una macro storia che le raccoglie tutte.

 

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Avendo più tempo da trascorrere sui social e potendo uscire di meno per acquistare prodotti, Instragram ha permesso agli utenti di Ordinare cibo tramite la piattaforma grazie alla funzione ORDINI DI CIBO. Questa feauture è stata sviluppata per le attività ristorative che per lunghe settimane e mesi hanno chiuso l’apertura al pubblico. Grazie a questa funzione è possibile aggiungere un pulsante nella tab di Instagram che permette di Ordinare Cibo. Inoltre questa funzione è stata molto utile per quelle attività che potendo vendere cibo solo ad asporto o a domicilio hanno trovato un modo per promuovere i nuovi servizi tramite le stories aggiungendo ORDINI DI CIBO come tag.

Per sensibilizzare gli utenti di Instagram a creare spazi gratuiti di visibilità per le aziende in difficoltà, è stato rilasciato lo sticker Compra a Km0. Tramite questo adesivo è possibile taggare i negozi in cui si sono acquistati i prodotti immortalati testimoniando la propria vicinanza all’attività regalando una clip tra le stories del proprio profilo.

Un’ultima ma non ultima feature rilasciata per sostenere le piccole imprese è BUONI REGALO. Gli utenti hanno la possibilità di acquistare buoni regalo convertibili in prodotti e/o servizi alla riapertura dell’attività commerciale chiusa.

Questa sensibilità che Instagram vuole trasferire agli utenti non è una novità di quest’anno. Già nel 2019 il social network rilasciava la funzione DONAZIONE per permettere agli instagramer di taggare cause sociali e raccogliere fondi al loro sostegno.

Instagram & Facebook verso l’eCommerce

Pare che Instagram e tutto l’universo di Facebook si stiano avvicinando sempre più al mondo delle e-commerce. Tra le novità del 2020 c’è stato il lancio delle Advertising nelle IGTV e della funzione Shopping implementanta per i Reels.

adv su igtv

Il 7 febbraio 2020 Jane Manchun Wong, tecnologa attenta alle news e i trend della Silicon Valley twittava “Instagram is working on IGTV Ads to let influencers monetize their content by running short ads on their IGTV Videos.

Instagram permette infatti agli influencer di monetizzare i propri contenuti rendendo possibile la visualizzarzione di brevi ads nei video delle loro IGTV. Se da un lato questa funzione permette un’incremento economico ai creator, lato utente un’ennesimo posizionamento pubblicitario può portare l’allontanamento dal social.

La novità più interessante di quest’anno, a mio parere è stata proprio l’implemento dei REELS. Per permettere ai suoi utenti di creare video con sottofondo musicale, Instagram ha preso spunto dal concorrente TikTok. Essendo un nuovo content, il social network sta regalando una bella impennata di visibilità organica ai Reels. Lato creator e aziende può essere utile sfruttare questa chance in un momento in cui i social stanno diventando sempre più paid network.

Per chiudere in bellezza il 2020, Instagram ha annunciato che aziende e creator potranno taggare i prodotti anche nei Reels con la funzione Branded Content.

LEGGI ANCHE: Social media marketing: 25 previsioni che segneranno il 2021

Esperienza personalizzata su Instagram

Instagram premia il tempo di permanenza. Per coinvolgere gli utenti e permettere loro di passare più tempo sul social, Instagram ha aumentato il tempo delle Dirette portandole a 4 ore.

Tra le altre feature rilasciate nel 2020 c’è la funzione Utenti con cui interagisci di meno che permette di verificare quali sono i profili con cui si è interagito di meno negli ultimi 90 giorni. L’obiettivo della funzione è di definire l’esperienza utente sempre più personalizzata. Per rendere più divertente la messaggistica in direct, invece, quest’anno è stata implementata la risposta alle stories con GIF.

instagram stories come usarle

Oltre le novità di Instagram 2020, cosa ci aspetterà nel 2021?

Se il 2020 è stato ricco di novità in casa IG, il 2021 si prospetta altrettanto interessante.

Tra le news delle ultime settimane vi sono la funzione Guide che consente agli utenti di creare guide di viaggio e raccomandazioni sui prodotti, e Watch Together per guardare insieme ad amici video contenuti su IGTV, Reels, programmi TV, film e video.

cashback

Come sta cambiando il modo di fare acquisti: dal digitale al cashback

Sarà difficile dimenticare un anno come questo e i motivi sono davvero tanti. Mancano pochi giorni alla fine del 2020, e lo ricorderemo soprattutto come un anno in cui tutti noi abbiamo cambiato totalmente le nostre abitudini senza nemmeno rendercene conto. La mattina, prima di recarci a lavoro, molti di noi erano soliti fermarsi al bar per un cornetto e un caffè al volo, e un’altra folle giornata iniziava tra corse in ufficio, appuntamenti vari e le lezioni in palestra. Sono bastati pochi mesi e ci siamo ritrovati a fare colazione, call con i colleghi e workout nel salotto di casa. Anche il modo di fare acquisti è cambiato, o meglio si è evoluto.

Quest’anno quante cose abbiamo ordinato online comodamente sdraiati sul divano? E quanto raramente abbiamo usati i contanti per fare acquisti nei negozietti sotto casa?

Sempre più persone comprano prodotti su Internet e utilizzano carte di credito per acquistare in qualsiasi negozio. Ovviamente non è una novità, ma in questi mesi è stata una vera e propria necessità che ha portato molti enti a creare dei servizi appositi per facilitare e migliorare questi diversi modi d’acquisto.

E ultimo arrivato (anche se non si tratta esattamente di una novità), avete sentito parlare del cashback? Alcuni già lo conoscevano, ma negli ultimi giorni è diventato un vero e proprio tormentone.

cashback

Che cos’è il cashback

Il cashback esiste già da qualche tempo ed è una sorta di piccolo rimborso, applicato da diversi negozi, brand e piattaforme di pagamento sulle spese effettuate dai clienti. È considerato un incentivo per favorire gli acquisti da parte delle persone, fidelizzando anche i clienti a quelle attività e aziende che hanno adottato questo sistema.

La cifra rimborsata è diversa da caso a caso, e ogni attività e app di pagamento definisce la propria percentuale. Inoltre il rimborso viene accreditato subito dopo aver fatto l’acquisto. Ecco perché non è uno sconto ma può essere considerato una sorta di ricompensa per la spesa effettuata, che sia in negozio oppure online.

In genere, il cashback funziona attraverso dei siti di affiliazione che guadagnano una percentuale sugli acquisti effettuati dai propri utenti nei negozi convenzionati, per poi riversare parte di questo guadagno sui consumatori stessi.

Nato inizialmente come un servizio puramente online, negli ultimi anni il cashback si è poi sempre più diffuso anche offline a livello locale grazie all’utilizzo di coupon creati appositamente allo scopo.

Solitamente il cashback pone un limite minimo da raggiungere per poter richiedere il pagamento (il cosiddetto “payout”), rendendo così necessaria per l’utente la fidelizzazione. E qui sta il vantaggio per l’esercente.

Se il cashback diventa di Stato

Negli ultimi giorni, dicevamo, si sta parlando moltissimo di Cashback di Stato, perché il Governo ha deciso di introdurre questo sistema con lo scopo di agevolare gli acquisti tracciabili, evitare il più possibile l’uso dei contanti e tenere sotto controllo l’evasione fiscale.

È un incentivo, quindi, per chi utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone per effettuare acquisti, ma in questo caso vale solo per quelli in negozio. Inoltre il Governo ha rilasciato anche un’applicazione per usufruire di questo servizio, App IO.

La misura si inserisce nel più ampio contesto di lotta al contante prevista, tra gli altri, anche dal decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici d’altronde si parlava già nell’ultima manovra finanziaria, che aveva introdotto le disposizioni di un Cashback di Stato.

cashback

Cashback ed Extra Cashback di Natale: come funzionano

L’Extra Cashback di Natale è partito l’8 dicembre e si concluderà il 31 dicembre 2020 dovrebbe incentivare gli acquisti nei negozi fisici per le feste in questa difficile fase di crisi.

Per ricevere il payout sarà necessario effettuare almeno 10 operazioni cashless (cioè senza contanti) e sarà riconosciuto il 10% di rimborso, fino a un massimo di 1.500 euro di spesa (il rimborso sarà quindi di massimo 150 euro).

Ogni operazione di pagamento sarà considerata fino ad un massimo di 150 euro. Il primo cashback sarà accreditato a febbraio 2021 sull’Iban indicato al momento dell’adesione all’iniziativa tramite l’app IO.it o tramite gli altri sistemi messo a disposizione da banche e emittenti, come Enel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra.

Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni all’avanguardia e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la vita.

Quando il sistema del Cashback entrerà a regime, dall’1 gennaio 2021, a chiunque abbia aderito verrà riconosciuto un rimborso semestrale pari al 10% di quanto speso fino a un massimo di 1.500 euro a semestre e purché si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre: a conti fatti, cioè, si può arrivare a un rimborso massimo di 300 euro in un anno.

Ci sarà inoltre un Super Cashback: in pratica un rimborso che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre.

Tutti i rimborsi, inclusi quelli relativi al Super Cashback saranno esentasse.

cashback

A chi spetta il Cashback

Per poter partecipare all’iniziativa dell’Extra Cashback di Natale e poi di quello ordinario occorre iscriversi tramite app, come già detto, o tramite sistemi bancari e finanziari.

Possono farlo tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori. Non sono invece contemplati quelli effettuati nell’ambito dell’attività professionale o imprenditoriale.

nuove generazioni su Pinterest cosa vogliono dai brand

5 consigli su come utilizzare Pinterest per raggiungere e coinvolgere i consumatori durante le festività natalizie

Pinterest è uno spazio in cui più di 400 milioni di persone in tutto il mondo cercano ispirazione ogni mese e per pianificare i momenti più importanti. In Italia, le persone salvano più di 3 milioni di idee ogni giorno sulla piattaforma, da nuove ricette all’ispirazione per l’home decor, fino all’acquisto dei regali per i propri cari.

I brand di tutto il mondo possono raggiungere i consumatori su Pinterest proprio nel momento in cui sono più propensi shopping e alla scoperta di nuove idee, prima che abbiano deciso cosa e dove compreranno. Infatti, in Europa l’85% degli utenti settimanali di Pinterest ha fatto acquisti dopo aver visto il contenuto di un brand sulla piattaforma.

Le festività sono uno dei momenti dell’anno più importanti su Pinterest perché gli utenti trovano ispirazione per regali, decorazioni, ricette, stile e molto altro.

Gli utenti di Pinterest sono pianificatori. Storicamente, le persone su Pinterest iniziano a fare piani per le vacanze natalizie già dal mese di settembre, mesi prima rispetto ad altre piattaforme. Quest’anno però Pinterest ha notato che le persone hanno cominciato a salvare Pin e si sono preparati con entusiasmo alle festività ancor prima rispetti agli altri precedenti.

Infatti, le ricerche come “Idee regalo di Natale” su Pinterest sono triplicate a partire dalla scorsa primavera, poiché le persone sono alla ricerca di idee regalo più significative così da rendere lo scambio dei regali un momento più personale in queste difficili circostanze. Le persone si rivolgono a Pinterest per cercare ispirazione per lo shopping natalizio dei regali e per ritrovare lo spirito positivo durante le festività.

Pinterest è un luogo dove le aziende possono catturare l’attenzione dei consumatori: dal primo momento d’ispirazione a quello finale dell’acquisto, Pinterest rappresenta il punto di partenza da cui le persone prendono decisioni sull’intera esperienza d’acquisto. Con 19.5 milioni di utenti unici al mese in Italia (Audiweb, 2020), questa stagione delle feste rappresenta una grande opportunità per le aziende per raggiungere gli utenti di Pinterest nel momento in cui sono propensi, aperti e pronti a prendere una decisione d’acquisto.

Di seguito i 5 consigli di Pinterest per raggiungere e coinvolgere i consumatori durante le festività natalizie.

1. Giocare d’anticipo

Le persone utilizzano Pinterest prevalentemente per scoprire nuove idee per lo shopping di Natale, per questo su Pinterest è importante creare contenuti e stimolare l’ispirazione dei consumatori. Ad esempio, i brand che hanno iniziato le campagne ad ottobre, hanno incrementato le possibilità di raggiungere i consumatori che sono attivamente alla ricerca di acquisti da fare nel breve periodo.

Mentre i brand che hanno messo in pratica le proprie strategie prima ancora, hanno ottenuto visibilità da parte dei consumatori che erano alla ricerca di ispirazione e che quindi non avevano già maturato idee concrete di acquisto.

2. Essere nel luogo giusto al momento giusto

Aggiungendo Pin di Prodotto o inserendo cataloghi di prodotti su Pinterest, i brand possono migliorare il proprio posizionamento per mostrare in modo diretto i prodotti ai consumatori nel momento in cui stanno effettuando un acquisto. I Pin di Prodotto esplicitano chiaramente il prezzo e la disponibilità e gli acquirenti possono facilmente cliccare per comprare direttamente dal sito web del commerciante.

L’84% degli utenti settimanali di Pinterest utilizza la piattaforma quando sta attivamente considerando prodotti e servizi da acquistare ma sono indecisi (GfK, Pinterest Path to Purchase Study, 2018), dimostrando che sono aperti alla scoperta di nuovi brand.

3. Creare contenuti stagionali e ispirazionali

Durante le festività natalizie, le aziende possono rendere i Pin più rilevanti con la presenza di contenuti stagionali e interattivi, o mostrando come un prodotto sia perfetto per la quotidianità dell’acquirente. Suscitare la giusta ispirazione che porta al desiderio e all’interesse nell’esplorare nuove possibilità è ciò che genera nuovi acquisti.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare la tua azienda su Pinterest

4. Utilizzare gli strumenti giusti di Pinterest per trasformare l’ispirazione in acquisti

Pinterest è sempre stata una piattaforma molto visiva. Grazie agli strumenti di ricerca visiva, la piattaforma aiuta i brand a raggiungere i consumatori. Utilizzando strumenti come le Shopping Ads, su Pinterest i brand possono raggiungere e coinvolgere un’audience sempre più grande.

5. Pensare in grande

Non si tratta solo del Natale, ma di un’intera stagione di celebrazioni e occasioni speciali che condurranno a fine anno e per le quali milioni di Pinner stanno cercando ispirazione. I brand hanno una grande opportunità di raggiungere i consumatori alla ricerca di ispirazione e di portarli all’azione durante questa stagione.

natale 2020

Il Natale 2020 è arrivato a maggio

“Le persone si rivolgono a Pinterest per pianificare e solitamente notiamo un incremento nelle ricerche circa due o tre mesi prima rispetto al momento di festività stagionale – spiega Adrien Boyer, Country Manager di Pinterest Francia, Europa meridionale e Benelux. – Quello che risulta interessante quest’anno è che gli utenti di Pinterest stavano pensando al Natale già da maggio. Nonostante le difficoltà di quest’anno pieno di incertezze, le persone si sentono ottimiste e i nostri utenti hanno pianificato le festività con molto anticipo rispetto al passato.

La mentalità pianificatrice dei Pinner è un’opportunità unica per i commercianti, che permette di comprendere cosa stanno cercando i consumatori e raggiungerli nel momento ottimale. Infatti, l’85% dei Pinner ha dichiarato che Pinterest è il luogo ideale per iniziare un nuovo progetto e il 64% ha dichiarato che Pinterest è il luogo dove si recano per trovare idee, prodotti o servizi che ispirano fiducia. Questa è un’opportunità magnifica per qualsiasi tipologia di azienda, per ispirare gli acquirenti nel momento giusto.”

Creative Trends 2021: la vision di Vicky Gitto, presidente Art Directors Club Italia

Per questo 2020 insolito e turbolento, non potevamo proprio lasciarti senza regalo di Natale. Non lo troverai sotto l’albero, ma direttamente qui su Ninja. Abbiamo inaugurato il ciclo dei Webinar PRO: approfondimenti ed insight con i veri guru del digital, interviste esclusive e dedicate ai PRO member.

A tagliare il nastro con Mirko Pallera, founder di Ninja, è stato Vicky GittoPresidente dell’Art Directors Club e founder dell’agenzia creativa GittoBattaglia22.

In questa piacevole intervista ci ha mostrato, da una posizione privilegiata, la sua visione sulle tendenze creative, sociali e tecnologiche che riserverà il 2021. Degli insight davvero utili su come sta cambiando la comunicazione dei Brand.

Non ti resta che scoprirlo e assaporare l’ultima novità targata Ninja!


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Come viaggeremo il prossimo anno? I trend 2021 per la travel industry

Il 2020 è stata una vera e propria sfida per i viaggiatori di tutto il mondo. L’emergenza sanitaria ha sconvolto tutti i piani, portando a rivedere i programmi di viaggio e la stessa possibilità di spostarsi in alcuni momenti dell’anno. 

Inevitabilmente, è stato un anno difficile per tutto il settore del turismo. Basti pensare che, secondo il barometro di Federalberghi, il calo del fatturato dei servizi turistici in Italia è stato del 71,4% nel secondo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. 

Tra frontiere chiuse e restrizioni, stanno emergendo nuovi trend, fenomeni e abitudini dei viaggiatori che porteranno enti turistici, compagnie aeree, hotel e strutture ricettive ad adattarsi.

Analizzando i comportamenti e le preferenze degli italiani negli ultimi mesi, Volagratis ha individuato sei trend di viaggio che hanno iniziato ad emergere quest’anno e molto probabilmente delineeranno anche il prossimo.

Staycation: la vacanza appena fuori porta

Esplorare i dintorni e sentirsi dei veri turisti nella propria città,  per rigenerarsi e creare un’esperienza di viaggio di prossimità: ecco servita la cosiddetta “staycation”. Un fenomeno che è esploso quest’anno in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, che hanno portato ad una diminuzione dei viaggi aerei. Gli italiani hanno scelto di viaggiare “in casa” e a “corto raggio”, spostandosi soprattutto in auto o in treno, e rimanendo tra i confini della propria regione o – addirittura – della propria città o provincia, facendo così registrare trend positivi per le sole prenotazioni alberghiere. 

A dimostrarlo anche i dati registrati quest’estate da Volagratis.com: l’Italia – insieme alla Spagna – ha puntato molto sul turismo domestico, passando dal 36% al 54% di viaggiatori che hanno scelto di rimanere tra i confini nazionali. Non a caso, gli hotel hanno segnato una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. In Francia la crescita relativa ai viaggi “in casa” è risultata più contenuta (dal 21% al 33%) mentre in Germania e Gran Bretagna si è segnalata una diminuzione: nel primo caso si è passati dal 12% al 10%, mentre nel secondo caso dal 21% al 18%. 

social hanno trasformato Marketing del turismo

LEGGI ANCHE: Italiani in vacanza: tra staycation e sostenibilità, ecco i trend da conoscere

Workation: lavorare in vacanza

La chiamano “workation” ed è la nuova tendenza di viaggio emersa nel 2020 che ci accompagnerà anche nel prossimo anno: significa unire l’utile al dilettevole e lavorare da remoto in un luogo di vacanza. Che sia al mare o in montagna, l’importante è avere a disposizione un hotel o un resort con servizi digitali evoluti e stanze che permettano di rimanere connessi h24 per mandare mail e fare videocall ma godersi poi, una volta chiuso il computer, una passeggiata all’aria aperta in un luogo da sogno. Molti alberghi e strutture ricettive si stanno già attrezzando per queste necessità e per offrire anche nei prossimi mesi servizi dedicati a chi vuole lavorare sentendosi un po’ in vacanza. 

turismo covid-19

Distanziamento sociale: vacanze in luoghi lontani dalla folla

Il concetto del distanziamento sociale è stato un vero e proprio leit motiv durante il 2020 e probabilmente continuerà ad esserlo anche nel 2021. Questo ha fatto sì che venissero privilegiate le vacanze in destinazioni spesso solo sfiorate dai classici itinerari turistici o immerse nella natura. Si prevede ad esempio la valorizzazione dei borghi, delle località di lago e della montagna, tra itinerari e paesi immersi nella natura. In particolare, l’interesse degli italiani per le destinazioni ad alta quota è già emerso questo autunno, con un aumento delle ricerche su Volagratis.com del 39% rispetto allo stesso periodo del 2019. 

In gruppo o in famiglia: nel 2021 si viaggia insieme

Nel 2020 feste, matrimoni e grandi eventi sono stati annullati, così come i viaggi di gruppo, con la famiglia o con gli amici: coppie e single hanno rappresentato l’80% delle prenotazioni. Per il 2021 l’aspettativa – e la speranza – è quella di una crescita delle prenotazioni di gruppo, per ritrovarsi con gli amici in qualche parte del mondo, cosa che non è stato possibile fare nel 2020. 

Viaggiare lentamente

Il 2020 ha di fatto costretto le persone a rallentare e a rivedere i propri ritmi. Nei viaggi, questo ha significato l’emergere del cosiddetto “slow travel”, il turismo lento: viaggiare lentamente significa prendersi il proprio tempo per immergersi nella cultura e nella tradizione di un luogo, spostandosi anche a piedi o in bicicletta e senza spostarsi da un posto all’altro, privilegiando ad esempio soggiorni più lunghi. 

Il ritorno del last-minute

Meno attese, ricerche e indugi nelle prenotazioni: tornano a trionfare le vacanze last-minute. La situazione di incertezza dell’ultimo anno ha portato i viaggiatori ad approfittare dei periodi di maggiori tranquillità o delle revoche di limitazioni agli spostamenti, così, non appena se ne presenta l’occasione, si cerca la migliore offerta e si prenota rapidamente, anche per partire il giorno successivo. Una tendenza che continuerà ad accompagnarci nel 2021 e che richiederà anche un adattamento al trend da parte di alcune strutture ricettive generalmente abituate a gestire le prenotazioni con largo anticipo.

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Natale 2020: ecco gli spot più coinvolgenti di questo strano anno

  • Nostalgia e dimensione emotiva sono senza dubbio i toni più usati nelle pubblicità di questo Natale
  • Anche gli spot ci proiettano verso un futuro di nuovo normale, in cui però non daremo più nulla per scontato

 

Questo Natale non si prospetta propriamente come uno di quelli tradizionali. Le aziende ne hanno consapevolezza ed infatti la maggior parte delle pubblicità ideate si sono adeguate al triste momento storico che tutto il mondo sta vivendo. Gli spot di Natale 2020 presentano un’eco di malinconia, i toni sono meno festosi. Quello in cui i brand sono riusciti, come ogni anno, è stato però regalarci buoni sentimenti. Gli spot ci fanno stringere il cuore, ci fanno sospirare e soprattutto ci proiettano nella stessa dimensione emotiva.

Quest’anno, i valori riscoperti come la condivisione e l’unione attorno ad una comunità si riflettono ripetutamente nelle pubblicità proposte. La lontananza e la tristezza di non poter stare vicino ai nostri affetti, si trasformano in un messaggio di speranza, in cui i ricordi sono il motore che ci dà coraggio di affrontare la diversità del momento. Siamo proiettati verso il futuro, un futuro finalmente normale, dove riuscire ad apprezzare tutto quello che fino allo scorso anno abbiamo dato per scontato. Riscopriamo l’importanza di quei piccoli gesti di affetto, di condivisione, e di gentilezza verso gli altri, soprattutto verso i più deboli.

Gli spot di Natale 2020 dunque riassumono ed esprimono quei sentimenti che ognuno di noi, con nostalgia, con tristezza ma anche con ottimismo, conserva dentro sé. Il Natale della gioia degli abbracci non è questo che verrà, ma il Natale dei piccoli sacrifici in nome dell’amore di certo è questo.

Erste Group – Edgars Christmas

Espressivo e commovente spot che fa rivivere i ricordi e restituisce quel buon umore dimenticato per troppo tempo, o che forse si è solo arrugginito. Grazie a chi ci è vicino, a chi ci aiuta a ricordare e a far riemergere passioni assopite solo nel tempo ma non nel nostro cuore.

Coca-Cola – La lettera

Questo spot di Natale ci fa pensare all’amore di un genitore, pronto a qualsiasi cosa per la felicità dei propri figli. Forse un po’ troppo in questa pubblicità. Il sacrificio di un viaggio estremo (o per meglio dire surreale) e la delusione di non poter consegnare la letterina della bambina a Babbo Natale, è però ben ripagato. In aiuto arriva Santa Coca-Cola che con un colpo solo risolve la situazione ed esaudisce il desiderio natalizio della bambina di avere il suo papà a casa per Natale. Se solo il papà avesse letto prima la letterina!

Disney UK – From our family to yours

Anche un semplice oggetto può rendere intramontabili gli affetti, i ricordi e le tradizioni. I tempi cambiano, nascono nuovi interessi, nuove attività, Ma alcune tradizioni, soprattutto a Natale, rimangono le stesse. E sono proprio quelle che rendono le nostre memorie e i nostri affetti sempre vivi.

LEGO – And I think to myself

Lego, rimane ancorato alla sua campagna del 2019 “Rebuild the World” continuando a stimolare creatività e fantasia di bambini e adulti, anche a Natale. Il brand, attraverso una sempre infinita immaginazione riesce a mostrarci un mondo migliore.

Avvicinando i suoi valori a questo particolare momento storico, il messaggio di speranza e positività si sente più forte. Soprattutto quando le parole nel ritornello di Louis Armstrong hanno un crescente ottimismo: da “penso tra me e me che questo mondo sia abbastanza bello” a “questo mondo è davvero bello”. “Ricostruire il mondo” è quello di cui tutti abbiamo bisogno dopo questo infausto 2020 e forse, grazie anche ad un pizzico di fantasia, riusciremo a farlo.

NOS – A Separaçăo

Il brand di telefonia portoghese è forte nel suo messaggio: “Per questo Natale niente può separarci”. Lo dimostra nel suo spot che vede un nonno lontano dalla sua nipotina, proprio nel periodo natalizio. Il video ci racconta le giornate impegnate in giochi ed avventure tra il nonno e l’orsacchiotto dimenticato per sbaglio dalla bambina. Se ne prende cura proprio come se fosse la sua nipotina. Il tutto è sempre seguito e vissuto in diretta.

La vicinanza c’è, grazie alla tecnologia che annulla le distanze. Il peluche torna presto nelle braccia della piccola che però, desiderando ancora la presenza del nonno, glielo fa recapitare di nuovo, godendo ancora delle coccole e dell’affetto condiviso. Lo spot è forse uno tra i più emozionanti di questo Natale 2020, rappresentando anche l’impossibilità di ricongiungimento tra le famiglie. Una lacrima condivisa con tutto il mondo.

Waitrose e John Lewis – Give a little love

Dolce e simpatica realizzazione per Natale 2020. Dopo l’iconico ed emotivo drago sputa fuoco protagonista dello spot dello scorso anno, Waitrose e John Lewis puntano di nuovo su un cross tra animali ed umani. La gentilezza rimane il filo conduttore dello spot: un piccolo gesto fatto con altruismo è, per chi lo riceve, un regalo d’amore. Soprattutto per i più deboli.

I brand con questa campagna mirano a raccogliere 4 milioni di sterline per due enti di beneficenza: FareShare, in aiuto di chi vive la povertà alimentare, e Home-Start, associazione per genitori bisognosi di sostegno.

SodaStream – The small things

Natale insolito divertente e responsabile per Sodastream che ingaggia il rapper Snoop Dogg per il suo spot. “Le piccole cose sono quelle che hanno maggior valore” recita Snoop, mostrandoci il suo Natale 2020, estremamente intimo con la sua famiglia, in cui anche il cane ha le sue sembianze. Non mancano di certo le bollicine, che in questo caso sono quelle dell’acqua, e con cui brinda con un amico quasi estinto.

Il rapper invita a consumare meno plastica, per salvare oceani e animali. Dunque, un piccolo gesto non ha un valore immenso? Un Buon Natale, anche sostenibile.

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Amazon – The Show must go on

Attraverso la tenacia e con spirito di sacrificio si superano i momenti difficili. Il 2020 ha messo alla prova tutto il mondo. Così attraverso gli occhi della ballerina riviviamo l’impotenza di non riuscire ad andare avanti. La pandemia non può fermare i sogni e le speranze di nessuno. Ma grazie agli affetti dei nostri cari e ancor di più grazie all’impegno delle nostre comunità, riusciremo a fare quel passo in più per ricominciare con coraggio. Perché lo spettacolo della vita deve andare avanti. Sempre.

XFinity – The Greatest Gift

Anche Babbo Natale ed i suoi elfi lo sanno. Per questo Natale nessun regalo sarà adatto alle aspettative di nessuno. Nessun oggetto potrà rendere veramente felice la maggior parte di noi. Eccetto un valore forse spesso sottovalutato: quello della solidarietà.

Il regalo più grande che si possa ricevere quest’anno forse è proprio il vero spirito natalizio e la condivisione delle cose più semplici, dei gesti più spontanei. E se ce lo dice anche Babbo Natale…

Burberry – Singin’ in the rain

Totalmente diverso dagli altri spot dal sapore puramente natalizio questo di Burberry, ispirato all’iconico balletto di Gene Kelly di Singin’ in the rain. La casa di moda ha voluto proporre un omaggio ai suoi intramontabili capi d’abbigliamento nati per superare ogni tipo di avversità climatica. Sulle note rimodernate della celebre canzone, anche le coreografie si adattano e interpretano con stile urban e contemporaneo l’attualità del brand. La sfida con le difficoltà -i blocchi di ghiaccio- va avanti senza che nessuno si arresti, fino ad arrivare al mare, alla libertà infinita.

Sainsbury’s – Food is home

Il brand di generi alimentari inglese ci regala tre mini spot uniti dai ricordi dei sapori e delle emozioni del Natale in famiglia.

Gli spot si sviluppano in diverse chiacchierate al telefono che figli, genitori e persone più care si scambiano in vista di un Natale a distanza. Attraverso fotografie e video dei momenti passati insieme durante le festività, i ricordi che emergono sono quelli legati ai piatti e alle ricette che hanno accompagnato i loro anni insieme. “Il cibo è casa e casa è Natale” conclude Sainsbury’s, e noi siamo pienamente d’accordo.

LEGGI ANCHE: Qualcosa unisce le pubblicità post Covid dei brand (e le rende tutte un po’ simili)

Heineken- Holidays as usual

Sembrerà strano ma a differenza degli altri anni, in questo saremmo tutti più contenti di riuscire a stare insieme condividendo le festività. Ameremmo quello che abbiamo sempre mal sopportato e anche i piccoli rituali battibecchi scalderanno i nostri cuori, perché tutto questo ci manca. Non è forse anche questo il vero spirito di Natale?

A fare da compagnia a questo anno diverso, di sicuro c’è una cosa che però non è cambiata: i nostri brindisi.

Microsoft – Find your joy

Anche per il nostro amico Rufus queste saranno festività diverse. Come potrà divertirsi, scoprire nuovi odori, correre e giocare in compagnia del suo amico? In attesa di momenti migliori, è però possibile condividere i sogni, creando fantastiche avventure in mondi diversi, come quelli proposti da Microsoft in cui si può stare insieme.

L’augurio condiviso è quello di vedersi fuori, nel mondo vero, molto presto.

Carrefour – La lettera

Non siamo Babbo Natale ma faremo di tutto per portare un buon natale a tutte le famiglie”. Così il brand fa sentire la sua vicinanza in questo strano Natale. La richiesta, sotto forma di letterina a Babbo Natale, è quella di tornare a vivere un Natale normale, come tutti gli altri.

La risposta di Carrefour è quella di assicurare il suo impegno per la soddisfazione dei suoi clienti. I servizi offerti sono il regalo che il brand fa a tutti noi.

ESSELUNGA – Auguri di Natale

Non abbandonare i propri sogni, anzi nutrirli sempre. Con le parole del poeta Walter Whitman, Esselunga ci esorta ad amare le cose semplici e di ogni giorno, che sono tra le più preziose. E lo fa con lo sfondo di una gialla luce soffusa, la magia calda del colore iconico Esselunga.

CONAD – Natale 2020

Per superare le difficoltà condivise, il valore che unisce tutti quanti è quello della forza, propria delle comunità. Bastano semplici gesti per riempire il cuore di ogni persona, bisognosa oggi più che mai di sentirsi parte di un’unità. Non bisogna per forza essere vicini fisicamente: la gentilezza racchiusa nella condivisione è l’abbraccio più stretto che si possa ricevere.

PANTONE 2021

PANTONE 2021: ecco i nuovi colori dell’anno che verrà

  • Ogni anno PANTONE ci regala il colore tendenza dei prossimi mesi. Stavolta però il PANTONE 2021 sarà diverso, non una ma ben due tonalità: Ultimate Grey e Illuminating.
  • Ultimate Grey e Illuminating sono due tinte sicure che rappresentano ottimismo e solidità.

Alla fine di ogni anno ci sentiamo sempre un po’ sollevati, ma anche pieni di aspettative per i prossimi mesi. Facciamo liste di buoni propositi, ripensiamo agli obiettivi raggiunti e quelli ancora da realizzare. Ci complimentiamo con noi stessi per i successi ottenuti e ci rammarichiamo per i fallimenti, ma promettendoci di dare il massimo, o almeno provarci. Quest’anno però è un po’ diverso. Abbiamo toccato con mano la paura dell’immobilità, del non poter progettare nulla, del dover rimandare, tutte sensazioni che, rispetto alla paura del fallimento, sono davvero terribili.

Abbiamo bisogno di sperare, di tornare a credere di poter realizzare sogni, ma abbiamo anche bisogno di tanta solidità. Questi desideri comuni si sono riversati in una scelta che, ormai da 20 anni, accompagna gli esperti del colore dell’istituto PANTONE. Come ogni fine anno, anche pochi giorni fa, è stato decretato e annunciato il colore dell’anno, ma stavolta le tonalità scelte sono due.

I colori PANTONE 2021 sono così diversi tra loro ma hanno tante cose in comune, sono tinte cariche che simboleggiano ottimismo e forza. Stiamo parlando di Ultimate Grey e Illuminating.

Che cos’è il colore dell’anno?

PANTONE si occupa di colori e della loro catalogazione dagli anni ’60, ma la scelta di decretare, ogni anno, un colore trend è una ricorrenza che risale agli anni 2000. Questo non è il primo caso in cui sono stati selezionati 2 colori, anche nel 2016 accadde la stessa cosa, la coppia in questione era formata da Rose Quartz e Serenity, il perfetto equilibro tra un tono caldo e uno freddo.

L’anno scorso, invece, toccò al Classic Blu, un intenso blu notte, pieno e rassicurante. Il motivo della scelta? Un messaggio universale di serenità e di calma, un momento particolare in cui il mondo intero sentiva l’esigenza di rallentare i propri ritmi frenetici e trovare un po’ di quiete. 

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Ogni scelta non è casuale, non è solo questione d’estetica, ma è soprattutto la necessità di veicolare un messaggio universale attraverso l’utilizzo dei colori. Tonalità che poi vengono scelte in ogni campo artistico e creativo, dalla moda, al design, al cinema fino a estendersi al makeup.

E quest’anno, perché proprio Ultimate Grey e Illuminating e quale sarà la missione di questi colori PANTONE 2021?

PANTONE 2021

PANTONE 2021: l’unione fa la forza

Il mondo intero ha bisogno di respirare. È quasi un anno che tutte le nostre conversazioni, ansie e pensieri sono focalizzati su un unico argomento: il COVID-19. Ci sentiamo minacciati da una presenza che non vediamo ma è nell’aria, e questa cosa ci fa sentire impotenti.

Vogliamo tornare a vivere. In un mondo che sopravvive, la speranza e la voglia di progettare sono delle necessità fondamentali per superare i prossimi mesi. 

Ultimate Grey e Illuminating si fanno portavoce delle urla che non abbiamo la forza di far uscire perché ci sentiamo stanchi e tanto arrabbiati. L’ottimismo e il coraggio di voler e poter andar oltre questo 2020 sono le basi per accogliere l’anno che verrà.

Volendo usare le parole di Leatrice Eiseman, l’executive director dell’azienda, il messaggio di PANTONE 2021 è questo: “abbiamo bisogno di pensare che le cose torneranno a splendere; è un qualcosa di essenziale per la mente umana”.

Ultimate Grey e Illuminating: i colori del momento

Ultimate Grey è un grigio profondo e intenso, un colore forte, che ci ricorda la solidità delle fondamenta, qualcosa di eterno e indistruttibile. Illuminating è un giallo vivace che ci ricorda l’intensità del sole, una tonalità calda e avvolgente.

Due colori diversi tra loro ma che insieme infondono forza e speranza, e ci mostrano come elementi così distanti possano trasmettere un messaggio potente, specialmente in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo.

Il messaggio dei colori PANTONE 2021 è quello della resilienza, un invito più profondo alla rigenerazione, ad accogliere il cambiamento, perché è proprio questo che ci farà andare oltre la paura. Abbiamo bisogno d’ispirazione, spingendoci verso nuovi concetti e nuovi modi di pensare.

PANTONE 2021: Come utilizzare Ultimate Grey e Illuminating

Le due tonalità Ultimate Gray e Illuminating possono essere usate insieme, da sole, o abbinate con altri colori differenti. Possiamo usarle in ogni ambito creativo, andando a valorizzare qualsiasi oggetto e texture.

Il campo della moda

Possiamo abbinare i due colori partendo da una base uniforme con Ultimate Gray e aggiungendo tocchi di luce con Illuminating attraverso piccoli accessori. Grazie alla sua forza energetica, il connubio di Ultimate Gray e Illuminating è perfetto per l’activewear, per esempio.

PANTONE 2021

Il campo del makeup

Una coppia elegante anche nell’eccentrico mondo del makeup, dove l’imperativo del prossimo anno sarà stupire. Grazie all’abbinamento Illuminating + Ultimate Gray, avremo luccichii e scintilli irresistibili, una chiara affermazione della propria personalità che non passerà inosservata.

Il campo dell’home decor

Il connubio originale tra Illuminating e Ultimate Gray esalterà gli interni di qualsiasi casa indipendentemente dallo stile d’arredo scelto.

Il giallo luminoso porterà luce e vitalità, il grigio sarà un’ottima base neutra da cui partire per decorare pareti ed esaltare le forme degli arredi. Una combinazione perfetta in ufficio, negli ambienti domestici o in uno spazio commerciale.

Il campo della grafica

Una tinta amabile come Illuminating abbinata a una rassicurante come Ultimate Gray dà origine a un messaggio di vitalità infuso in una solida base di affidabilità, saggezza ed esperienza per la creazione di packaging innovativi e, ovviamente, per la grafica in generale.

I prossimi mesi saranno decisivi, cogliamo l’invito della coppia PANTONE 2021… è il momento di sprigionare la propria energia!

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Strategie di re-engagement con l’Email Marketing

Quanta fatica costruire un database di contatti qualificati e quanto impegno e dedizione per ingaggiare il proprio audience attraverso campagne di Email Marketing efficaci! Sono molti gli investimenti delle aziende in questi termini ed è quindi forte l’interesse a riconquistare quegli utenti che sembrano essersi “disamorati” e non seguono più un brand.

Possiamo dire che il fattore economico è centrale quando si parla di “riattivazione”: gli utenti inattivi sono infatti il risultato di tempo e denaro profuso dal brand per attirare l’attenzione delle persone. E, dato che costa di più attirare nuovi clienti rispetto a quelli acquisiti, è fondamentale risvegliare il bacino di contatti inattivi o semplicemente assonnati.

Un patrimonio per così dire “dormiente” che può essere recuperato attraverso una strategia efficace che MailUp illustra nel terzo capitolo della collana MailUp Data, “Strategie di re-engagement”, interamente dedicato alle campagne di riattivazione.

Queste campagne sono rivolte a quella parte di database composta dagli utenti definiti inattivi, cioè coloro che nel corso del tempo hanno sospeso ogni forma di interazione con le campagne email che ricevono da un determinato brand.

Le performance medie registrate dalle campagne di riattivazione risultano nettamente più basse rispetto ai valori medi delle normali campagne di comunicazione via email. Nulla di sorprendente: è perfettamente comprensibile e prevedibile che il tasso di risposta di un target completamente inattivo sia prossimo allo 0.

Vediamo però come si traducono questi dati in termini di conversione, che nel caso specifico delle campagne in esame corrisponde alla riattivazione dell’utente contattato.

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Gli utenti riattivati

Se esaminiamo l’efficacia delle campagne in termini di percentuale degli utenti riattivati sul totale degli utenti in target notiamo che a ottenere migliori risultati sono gli invii manuali.

L’altra distinzione da fare a livello di invio è quella tra DEM e newsletter perché le DEM mostrano una maggiore efficacia.
I mercati B2B e B2C presentano valori mediani di riattivazione molto simili mentre, se si prendono in considerazione i differenti settori merceologici, si nota come il settore Moda presenti una variabilità di performance in termini di riattivazione molto ridotta. Al contrario, il settore Turismo ottiene risultati con più alta variabilità.

Se suddividiamo il campione tra i brand che dispongono di un e-commerce e i clienti che non lo utilizzano, vediamo che i primi riescono a riattivare una percentuale di utenti maggiore. Questo risultato potrebbe essere attribuito a una maggiore attenzione da parte delle aziende che utilizzando un e-commerce per il recupero dei clienti che hanno perso interesse e non acquistano più.

Gli oggetti più efficaci

Se è vero che l’oggetto è tra i fattori chiave nel determinare il successo o il fallimento di una campagna email, lo è ancora di più nel caso di una campagna di riattivazione. La subject line ha un compito difficile: catturare l’attenzione dell’utente che da un periodo ormai prolungato di tempo ha perso interesse per le comunicazioni che riceve su base più o meno periodica da un determinato mittente.

Poche parole devono essere in grado di comunicare l’intento dell’email, farla risaltare rispetto non solo ai messaggi di altri brand, ma anche rispetto agli altri messaggi dello stesso brand che si sono rivelati finora inefficaci.

Vediamo allora quali sono gli oggetti delle campagne prese in esame che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di utenti riattivati sul totale degli utenti presenti nei rispettivi target di invio.

Tutti i casi elencati corrispondono a messaggi mirati, specifici, personalizzati e a volte accattivanti, che riescono a risvegliare porzioni non irrilevanti di database inattivo. Al contrario, tra i messaggi che hanno ottenuto i risultati peggiori rientrano quelli che hanno puntato su una comunicazione molto generica e ordinaria, a volte accompagnata da uno sconto. Queste campagne hanno ottenuto tassi di riattivazione sotto l’1%.

Proviamo ora a ribaltare la prospettiva di osservazione e posizioniamoci dal lato degli utenti oggetto delle campagne in questione, cioè gli utenti inattivi, o dormienti, da risvegliare.

La maggior parte del target considerato ha ricevuto solo una comunicazione prima di riattivarsi, disiscriversi o essere escluso da questo target.

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Progettare una campagna di riattivazione

Questo studio ha messo in evidenza la diffusione delle campagne di riattivazione, le modalità di utilizzo, la loro efficacia e gli effetti che possono avere sui rispettivi destinatari.

Ecco i passaggi chiave da mettere in pratica nello strutturare una corretta strategia di riattivazione.

Identificare gli inattivi

Gli utenti inattivi sono gli iscritti al database che non aprono o non cliccano sulle email da un determinato periodo di tempo. Ci sono alcuni fattori da tenere in mente per definire il periodo di tempo da considerare:

  • Tipo di comportamento. La tendenza generale è quella di considerare la mancanza di apertura e di clic, ma è possibile includere nella valutazione anche il comportamento d’acquisto (periodo trascorso dall’ultimo acquisto) o di navigazione sul sito (ad esempio, dall’ultimo accesso all’area personale).
  • Frequenza. Il periodo di inattività può variare anche in base alla frequenza d’invio delle email. Se l’invio è giornaliero, ad esempio, un ragionevole tempo di inattività può aggirarsi intorno ai 90 giorni. Se invece l’invio è mensile, il periodo di inattività da considerarsi tale potrebbe essere più lungo (da 6 mesi a 1 anno).
  • Customer lifecycle. Come per la frequenza, la lunghezza del ciclo di vita del cliente influenza il periodo da considerare. L’acquisto di automobili, ad esempio, prevede un ciclo di vita molto lungo, mentre per prodotti di consumo quotidiano il ciclo di vita è di pochi giorni o settimane.

Definito il proprio concetto di “utente inattivo”, è il momento per il passo successivo.

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Creare una strategia

Una strategia efficace di riattivazione è quella in grado di inviare messaggi che contengano contenuti rilevanti per il destinatario e degli incentivi che favoriscano l’interazione. Bisogna ricordare che gli iscritti non hanno reagito ai messaggi mandati in precedenza, quindi è opportuno valutare e apportare dei cambiamenti alle comunicazioni in modo da garantire l’interazione. Tre sono gli aspetti principali su cui intervenire.

Contenuto

È essenziale rivedere i contenuti e inviare email che siano differenti dal solito standard. L’obiettivo è sorprendere il destinatario e gli strumenti a disposizione sono molti:

  • Sondaggi e survey. Se fai le giuste domande i risultati potranno dirti qualcosa in più sugli interessi dei tuoi utenti inattivi e potrai usare queste informazioni per catturare la loro attenzione.
  • Coupon e promozioni. Inviare promozioni personalizzate per avere un tasso di conversione alto.
  • Raccomandazioni di prodotto o aggiornamenti di prodotto. Ricordare ai tuoi destinatari cosa possono trovare di nuovo e cosa potrebbero perdere.
  • Concorsi e competizioni online. Sfruttare l’effetto social per favorire il passaparola e migliorare l’engagement.

Stile e tono

Parola d’ordine: osare. Quindi provare a catturare l’attenzione dell’utente anche con espedienti visivi, e con un tono amichevole e scherzoso.

Cadenza

Identifica le tempistiche migliori per inviare le tue campagne di riattivazione. Se, ad esempio, hai definito un lasso temporale di inattività pari a 3 mesi, la strategia potrebbe essere inviare il primo messaggio dopo un mese e mezzo di inattività e provare a “riprendere” l’utente prima che sia troppo tardi.

Un’altra opzione è provare a sospendere gli invii per un breve periodo di tempo, per poi riprendere con le normali attività. Questa tattica mira a sfruttare l’effetto “assenza”, per evitare l’assuefazione e rendere più desiderate e attese le comunicazioni successive.

Impostare gli automatismi

Il modo più efficace di strutturare una campagna di riattivazione è costruire un flusso di comunicazioni automatiche, impostando condizioni di innesco, tempi di attesa e azioni da intraprendere a fine flusso. È possibile scegliere autonomamente quante email inviare prima di definire un utente definitivamente “decaduto”: meglio comunque non superare le 3 comunicazioni.

In questo modo la pulizia del database è effettuata in modo continuativo, puntuale e completamente automatico.

Monitorare i risultati

Come capire se la campagna di riattivazione sta funzionando bene oppure no? È importante ricordare che gli obiettivi e, quindi, le metriche da considerare a questo proposito sono parzialmente diversi da quelli delle normali campagne email.

Le classiche metriche, come tasso di apertura e CTR, parlano del successo del singolo messaggio, mentre in questo contesto l’attenzione deve essere posta sul comportamento a lungo termine dell’utente. In breve: se l’utente apre l’email di riattivazione, ma torna subito dopo a ignorare le altre comunicazioni, la campagna avrà buoni tassi di apertura ma un pessimo risultato complessivo.

Di norma, la percentuale di utenti che queste campagne riescono ad attivare non è molto alta, si aggira attorno al 10% ma, in ogni caso, attività di questo tipo portano all’azienda una serie di benefici, sia in termini economici che non. È fondamentale ricordare sempre che ogni strategia va adattata e contestualizzata al proprio settore e al proprio database utenti. Una definizione precisa di ogni aspetto tattico e i test periodici delle campagne attivate sono la chiave per non disperdere risorse e ottenere risultati tangibili.

Per approfondire tutte le tecniche di riattivazione dei contatti inattivi, puoi scaricare il nuovo ebook di MailUp “Strategie di re-engagement” a questo link.