Tra i digital tool di questa settimana troviamo strumenti per migliorare la propria strategia su LinkedIn, per velocizzare l’invio delle risposte alla tantissime email che riceviamo ogni giorno e per creare un nome utente unico per i servizi online grazie all’aiuto delle emoji.
Per la pausa pranzo e i momenti di relax in ufficio, una divertente alternativa alle parole crociate o allo scroll selvaggio del feed Instagram: un giochino online per divertirsi con il celebre dinosauro di Google sfidando i record di altri giocatori.
Ecco la nostra selezione di strumenti digitali per la vita in ufficio e in smart working.
Che piacciano o meno, restano uno strumento fondamentale per la distribuzione dei contenuti sui social. LinkedIn Hashtag Trend permette di creare una vera e propria strategia basata sugli interessi dei propri contatti e follower, attirando nuove persone sul profilo o sulla pagina aziendale.
Elenchi di indirizzi intelligenti
Enrich My List recupera automaticamente profilo Twitter, numero di follower, biografie e posizioni lavorative dei tuoi contatti email per creare una rubrica davvero utile per il lavoro.
Email migliori in un click
Rispondere velocemente a tutte le email ricevute può diventare un vero lavoro. Ovy è un’estensione di Chrome per Gmail che aiuta a scrivere risposte complete, realistiche e sensibili al contesto, basate sull’intelligenza artificiale, semplicemente cliccando un pulsante. Ovy è multilingue ed è in grado di individuare in tempo reale l’idioma del messaggio generando una risposta nella medesima lingua.
Una nuova identità in rete
Si chiama Yat e sta diventando virale per creare username universali espresse attraverso le emoji, da utilizzare su qualsiasi sito web e social online come nome utente digitale, URL o indirizzo di pagamento per il digital wallet. Da acquistare con un sistema simile a quello degli NFT.
Competizione giurassica tra colleghi
Hai mai desiderato di poter giocare al gioco del dinosauro su Chrome ogni volta che vuoi? Beh, in realtà è possibile (basta digitare chrome://dino in Chrome), ma purtroppo funziona solo in Chrome. Con questo tool puoi giocarci da qualsiasi browser sfidando il mondo intero!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/digital-tool-della-settimana-copertina-1.jpg7711381Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2022-02-18 12:02:522022-02-25 11:30:32Ovy, Dino Game e Yat: i digital tool della settimana
Chi si occupa di SEO lo sa bene: gli aggiornamenti che Google apporta al suo algoritmo possono cambiare i fattori di ranking e addirittura vanificare mesi di lavoro svolto per il posizionamento del proprio sito web. Ecco perché essere sempre aggiornati sui SEO Trend 2022 e tutte le novità introdotte in materia di ottimizzazione per i motori di ricerca, è qualcosa di cui ogni SEO specialist non può fare a meno.
Vediamo quali sono le novità che Google ha in serbo per noi nel 2022.
Nel 2019 Google annuncia ufficialmente il rilascio di BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers), un modello di linguaggio basato su Transformer, l’architettura neurale di Google.
Si tratta di una tecnologia basata su un sistema di machine learning, progettata per apprendere le relazioni contestuali tra le parole. In altre parole, i modelli BERT permettono all’algoritmo di Google di elaborare le parole in relazione a tutte le altre parole di una frase, considerando il contesto in cui la parola è inserita, piuttosto che prendendo in esame le parole nell’ordine in cui sono digitate.
L’introduzione di BERT ha rappresentato un nuovo approccio finalizzato soprattutto all’implementazione degli assistenti vocali: si tratta di un grande passo avanti per la comprensione del linguaggio naturale da parte dell’algoritmo di Google.
Ma BERT era solo l’inizio. Nel 2022 assisteremo ad un ulteriore passo in tal direzione, come annunciato dall’azienda di Montain View in occasione della conferenza Google I/O 2021, durante la quale è stato presentato un nuovo modello per l’interpretazione e l’assistenza ai propri utenti, chiamato Multitask United Model o MUM.
In parole povere, MUM è un modello di intelligenza artificiale in grado di comprendere le intenzioni dell’utente su un piano più profondo e semplificare tutte quelle ricerche complesse, che normalmente richiederebbero l’inserimento di più query di ricerca, prima che venga restituito un risultato pertinente.
I motori di ricerca di oggi non sono abbastanza sofisticati per rispondere come farebbe un esperto. Ma con una nuova tecnologia chiamata Multitask Unified Model, o MUM, ci stiamo avvicinando per aiutarti con questo tipo di esigenze complesse. Quindi in futuro avrai bisogno di meno ricerche per fare le cose.
MUM non solo comprende il linguaggio, ma lo genera. È programmato in 75 lingue diverse, per svolgere più task contemporaneamente ed è in grado di sviluppare una comprensione più completa delle informazioni rispetto ai modelli precedenti.
Si tratta, inoltre, di un modello multimodale, ovvero in grado di elaborare informazioni attraverso testo e immagini; in futuro, le intenzioni di google sarebbero quelle di espandersi anche a modalità come audio e video.
Questo significa che in futuro potremmo fotografare un paio di scarpe a trekking e chidere a Google “ Posso usarle per fare un’escursione sul Monte Fuji?”
Ad agosto del 2021, MUM era ancora in fase di test; a partire da quest’anno inizierà a funzionare sui motori di ricerca, influenzando i risultati, presumibilmente con un’enfasi ancora più marcata sui segnali di autorità (EAT) e un approccio al contenuto orientato alla risposta.
Negli ultimi anni, ha assunto sempre maggior rilevanza sul piano SEO, l’ottimizzazione per la ricerca vocale; ora Google compie un ulteriore passo in avanti con una nuova tecnologia orientata al dialogo con l’utente.
In occasione di Google I/O 2021, è stato presentato anche LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), che a differenza degli altri modelli linguistici basati su Trasformer, è orientato a cogliere delle sfumature che distinguono la conversazione aperta da altre forme di linguaggio.
Se MUM è incentrato sull’interpretazione delle intenzioni delle persone dietro le query di ricerca, con LaMDA si vuole instaurare un dialogo con l’utente, restituendo un’esperienza quanto più vicina al linguaggio naturale.
Oltre alla specificità e alla sensibilità delle risposte di LaMDA, uno degli aspetti su cui si stanno concentrando le attenzioni degli esperti di Google, riguarda la responsabilità sociale, ovvero tutto ciò che di “pericoloso” il sistema è in grado di apprendere.
Come dichiarato da Eli Collins e Zoubin Ghahramani di Google,
Il linguaggio è uno dei più grandi strumenti dell’umanità, ma come tutti gli strumenti può essere utilizzato in modo improprio. I modelli addestrati sul linguaggio possono propagare tale uso improprio, ad esempio interiorizzando pregiudizi, rispecchiando discorsi di odio o replicando informazioni fuorvianti. E anche quando il linguaggio su cui è stato addestrato viene attentamente controllato, il modello stesso può comunque essere mal utilizzato. La nostra massima priorità, quando creiamo tecnologie come LaMDA, è lavorare per ridurre al minimo tali rischi.
Trend #3: – Shopping Graph: Google lancia nuove funzionalità dedicate all’e-commerce
Durante i periodi di lockdown, lo shopping online è stato l’unica opzione per i consumatori, al punto che alla fine del 2020 i risultati finanziari di Amazon e Shopify siano stati un successo oltre le aspettative.
Davanti a un cambiamento così radicale delle abitudini di acquisto online, anche Google sembra voler dedicare un effort maggiore per implementare il suo motore di ricerca dedicato allo shopping.
Di recente è stato annunciato il lancio di Google Shopping Graph, “un modello dinamico potenziato dall’intelligenza artificiale che comprende un insieme in continua evoluzione di prodotti, venditori, marchi, recensioni e, soprattutto, le informazioni sui prodotti e i dati di inventario che riceviamo direttamente da marchi e rivenditori, nonché come tali attributi relazionarsi tra loro.”
Parallelamente, Google ha ampliato la sua partnership con Shopify, consentendo ai suoi 1,7 milioni di venditori di includere i loro prodotti nell’ecosistema di Google.
Lo scopo è quello di rendere più smart l’esperienza d’acquisto di milioni di utenti che ogni giorno fanno shopping su Google, attraverso i dati raccolti durante le sessioni, e aiutare le persone a trovare facilmente i prodotti che amano, che provengano dallo store online di un grande marchio o dall’e-commerce di un piccolo brand.
A tal proposito, Google ha introdotto nuove funzionalità, come ad esempio la tab Open Cart su Google Chrome, grazie alla quale ora è possibile visualizzare tutti i carrelli lasciati in sospeso in un’unica tab, ogni volta che viene aperta una nuova pagina nel browser.
Gli utenti avranno anche la possibilità di collegare i propri programmi fedeltà di brand come Sephora al loro account Google, per vedere sempre le migliori opzioni di acquisto su Google.
Trend #4: – Passage Ranking: indicizzare un passaggio e non l’intera pagina
L’arrivo di Passage Ranking è stato annunciato alla fine del 2020 e rilasciato a febbraio 2021, un aggiornamento che permette al motore di ricerca di indicizzare un passaggio preciso del contenuto di una pagina web, anziché l’intera pagina.
Quando le ricerche sono molto specifiche, l’informazione che l’utente sta cercando potrebbe essere difficile da reperire, magari perché inserita all’interno di una pagina web dove l’argomento è trattato in modo più ampio.
Prabhakar Raghavan ha dichiarato: “Di recente abbiamo fatto un passo avanti nella classifica e ora siamo in grado di comprendere meglio la pertinenza di passaggi specifici. Comprendendo i passaggi oltre alla pertinenza della pagina generale, possiamo trovare le informazioni ago in un pagliaio che stai cercando. Questa tecnologia migliorerà del 7% le query di ricerca in tutte le lingue man mano che verrà implementata a livello globale.”
Secondo quanto affermato da Prabhakar Raghavan, l’indicizzazione dei passaggi all’interno del testo, una volta implementata in tutte le lingue, arriverà a influenzare circa il 7% delle query di ricerca su scala globale.
Al momento non abbiamo informazioni sufficienti per poter stabilire quali siano le tecniche migliori a livello SEO per l’indicizzazione dei passaggi, dal momento che si tratta di estratti di contenuto estremamente legati al contesto, dunque lontani dalla logica di indicizzazione delle keyword. Gli esperti di Google consigliano di concentrarsi sugli elementi “tradizionali”, vale a dire title e metatag.
Trend #5 – YouTube: ottimizzare i video creando momenti chiave
I contenuti video hanno assunto un ruolo di sempre maggior rilievo all’interno della content strategy, per l’acquisizione di traffico e lead.
Negli ultimi anni, precisamente da quando Google ha incluso i video di Youtube tra i risultati di ricerca restituiti in SERP, i video hanno assunto un’ulteriore rilevanza anche per la SEO.
In occasione di Google I/O, John Mueller di Google ha presentato due nuove tipologie di dati strutturati da utilizzare per far risaltare i video tra i risultati di ricerca Google e farli apparire nella sezione “Video consigliati”: si tratta di Clip Markup e Seek Markup.
CLIP MARKUP
Con la funzione di “marcatura della clip” è possibile indicare manualmente il timestamp per isolare dei momenti chiave all’interno del video e attribuire loro delle etichette.
SEEK MARKUP
La funzione Seek Markup, non ancora attiva ma presto in arrivo, serve per comunicare a Google la struttura dell’URL in modo che possa automaticamente identificare i momenti chiave all’interno del video.
Trend #6 – Core Web Vitals: SEO e UX continuano a viaggiare in tandem
Nonostante l’ottimizzazione dei contenuti per parole chiave e la strategia di backlink siano ancora componenti fondamentali di una SEO strategy che si rispetti, oramai non sono più i soli elementi che contano per il posizionamento, ma ci sono altri fattori altrettanto rilevanti.
Con arrivo di Page Experience, l’esperienza di navigazione dell’utente assume una grande importanza agli occhi del motore di ricerca, valutata da Google con delle metriche specifiche conosciute come Core Web Vitals.
Secondo la definizione data dagli esperti di Google, si tratta di “un insieme di metriche reali basate sull’utente che quantificano gli aspetti chiave dell’esperienza utente. Misurano dimensioni dell’usabilità del Web, come il tempo di caricamento, l’interattività e la stabilità dei contenuti durante il caricamento (in modo da evitare di toccare accidentalmente determinati pulsanti quando vi passano sotto il dito: sappiamo quanto sia fastidioso).”
Largest Contentful Paint (LCP): valuta le prestazioni del sito in termini di tempi di caricamento delle pagine. Il valore ottimale non dovrebbe superare i 2,5 secondi dall’inizio del caricamento.
First Input Delay (FID): misura le prestazioni in termini di interattività, ovvero di tempi di risposta agli input dati dall’utente, come ad esempio il clic su un link o un pulsante. Il valore ottimale dovrebbe essere inferiore a 100 millisecondi
Cumulative Layout Shift (CLS): misura la stabilità visiva degli elementi della pagina durante il caricamento. Google consiglia un valore inferiore a 0,1.
I “vitali del web” vengono combinati da Google insieme ad altri fattori, tra cui l’ottimizzazione mobile-first del sito e l’utilizzo del protocollo HTTPS per la navigazione sicura, per determinare il punteggio del sito in termini di “usabilità” e, di conseguenza, il posizionamento.
L’attenzione di Google per l’esperienza utente sarà sempre più preponderante nel 2022 (nonché per gli anni a venire), dunque, per una corretta ottimizzazione del tuo sito web, sarà indispensabile soddisfare i criteri introdotti con i Core Web Vitals.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/SEO-trend-2022.jpg7721375Federica D'Arpahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFederica D'Arpa2022-02-17 11:03:502022-02-17 15:07:22SEO Trend 2022: 6 tendenze che non puoi non conoscere quest'anno
Dalla liberalizzazione del mercato energetico alle tecnologie orientate alla sostenibilità, con Ivan Lupelli, Chapter Unit Leader | Data Management Market Analysis & Segmentazione e Maria Vittoria Destefanis, Head of Commercial Communications Planning, esploriamo le principali sfide del Gruppo Enel e la loro declinazione nel Digital Advertising.
Enel è stata partner dell’edizione 2021 della Digital Factory di Ninja Academy e, dopo il successo della collaborazione, la ritroveremo anche nella nuova Factory.
Quali i principali canali e attività su cui si sviluppa il Digital Advertising di Enel?
(Risponde Maria Vittoria Destefanis)
I canali attraverso i quali i clienti possono entrare in contatto con noi sono molteplici, sia offline che online. Poiché ogni occasione di contatto, dal punto di vista marketing, si traduce in un’occasione di vendita (ma anche in una occasione di fidelizzazione/caring e riduzione del churn), dobbiamo fare in modo di valorizzare al meglio ogni momento di contatto, assicurando al cliente la migliore experience, che deve essere il più possibile continua e fluida. E questo è ancora più vero per tutto ciò che è digitale, dove è veramente possibile sfruttare appieno le potenzialità del mezzo per gestire il cliente in modo trasversale, affiancandolo in tutti i suoi touch point, su tutti i device e in tutti i punti del funnel, dall’awareness alla conversion al post acquisition.
Pertanto il Digital Advertising in Enel ormai è pervasivo e ha l’obiettivo di affiancare il cliente, assecondando le sue esigenze a seconda del ciclo di vita nel quale si trova e delle ricerche che svolge. Questo offrendo informazioni relative al brand e offerte nella fase di awareness e consideration (video, formati impattanti, social, drive to store, etc); sfruttando il retargeting per massimizzare le performance nella fase di decisione dell’acquisto (banner display, search) e il cross selling/ upselling/ retention nel post acquisition (dem, sms).
Tutto questo si traduce poi in una ottimizzazione, non solo nella gestione della relazione con i clienti ma anche di budget: mostrare determinati contenuti a coloro che potenzialmente ed effettivamente sono più interessati agli stessi garantisce una minore dispersione di budget e una conseguente ottimizzazione dei costi, ritorno degli investimenti ma soprattutto una maggiore soddisfazione del cliente online che trova le risposte alle sue esigenze.
Come si inseriscono i dati e come vengono utilizzati nella vostra strategia di Advertising?
(Risponde Ivan Lupelli)
Abbiamo cominciato a utilizzare i dati proprietari di Enel nel Digital Adv, i cosiddetti first-party data, a fine 2019, da quando abbiamo consolidato il nostro stack tecnologico con l’internalizzazione della Data Management Platform. Questa piattaforma ha rappresentato il vero e proprio abilitatore tecnologico per raggiungere il nostro obiettivo di avere una segmentazione digitale centralizzata e azionabile sui diversi canali (video social display e search) e supportare le attività di Digital Advertising e di personalizzazione della Customer Experience sul nostro portale eCommerce.
Questo anche per garantire coerenza tra quello che il cliente/prospect vede in termini di creatività e il messaggio lato paid media e lato owned media come sito e landing. Come primo passo, abbiamo reso disponibili in piattaforma i dati proprietari provenienti da varie fonti come CRM e Data-Lake, dati provenienti dai canali offline come i negozi fisici, chiamate customer care, preferenze di privacy sino ovviamente ai dati relativi ai comportamenti sulle nostre digital properties per creare una descrizione unica del cliente. Successivamente, abbiamo creato in DMP le varie audience usate nelle campagne digitali always-on di Enel Energia, che quotidianamente sottoponiamo a continui test & learn all’interno della Room Digital ADV & DMP.
Il dato di prima parte è stato fondamentale per raffinare le audience utilizzate per la conversion (segmentazione per remarketing su display/social e persino sulla SEA), ma anche per razionalizzare il prospecting ed evitare di “sparare i nostri messaggi nel mucchio” come si dice. Questo lavorando molto sulla ricerca sul web di audience qualitative ma senza over-segmentare: persone che cercano attivamente contratti di commodity luce/gas o fibra, informate, digitali & tech, ad alto valore potenziale e “fedeli” in prospettiva perché in sintonia con i nostri valori e con la nostra user experience. Il dato di prima parte ha ovviamente supportato le logiche di up-selling cross-selling sui nostri clienti più digitali, mitigando il rischio di esporli a messaggi non interessanti e vantaggiosi per loro.
Le piattaforme di Advertising sanno parecchio sui target, ma ne sanno molto meno di noi sui clienti del settore energia. In sostanza, il dato di prima parte ci ha permesso di ottimizzare media mix, budget spending e ovviamente performance come nessuna piattaforma o algoritmo avrebbe potuto fare in autonomia. Stiamo andando verso uno scenario post cookie di terza parte in cui il dato proprietario per i brand sarà ancor più centrale. Ci stiamo attrezzando sia dal punto di vista tecnologico che strategico all’interno della Room in modo che questa transizione sia una opportunità per fare ancora meglio rispetto a quanto fatto fino ad ora.
Enel si muove sul doppio binario B2C e B2B: quali i principali elementi di differenziazione del messaggio pubblicitario?
(Risponde Ivan Lupelli)
Per il segmento consumer il web è altamente competitivo, una vetrina utilizzata dai trader per spingere le loro offerte di punta con focus su prezzo aggressivo e proposition a sconto. All’interno di questo contesto la nostra strategia B2C sul web è quella di comunicare la facilità della convenienza dell’offerta del nostro prodotto flessibile spinto anche in campagna ATL: una proposition che parla di sconto differenziato in base al mercato di provenienza, con particolare attenzione ai clienti ancora serviti in Maggior Tutela. A questo affianchiamo poi i nostri prodotti innovativi, che sfruttano le potenzialità dei nuovi Smart Meters e si rivolgono alla clientela più esigente e smart, proponendo soluzioni altamente differenzianti: ad esempio con la possibilità di scegliere ogni giorno 3 ore di componente energia gratuita.
Sul web, per il segmento Business, vogliamo essere delle calamite che attraggono con contenuti personalizzati e sorprendenti gli imprenditori e le aziende con bisogni più digitali. Alle piccole e medie imprese comunichiamo in modo semplice e trasparente un abbonamento mensile che permette al cliente di pagare l’energia come la paga Enel. Sul business la parola d’ordine è essere “open” e quindi “aprire” nuove possibilità, nuove modalità per accedere all’energia. Abbiamo voluto veramente centrare realmente e non sulla carta il famoso obiettivo di “mostrare sul web il messaggio giusto al pubblico giusto al momento giusto“ aggiungendo anche “rispettando il cliente/prospect” e “raggiungere i nostri obiettivi di business”. Questo è stato possibile lavorando su dati e piattaforme in maniera sinergica con le Tribe Consumer e Business del Marketing guidate da Alessio Pasqui e Luca Rainero.
Il green rappresenta oggi un focus centrale nella promozione del brand: quanto fa la differenza?
(Risponde Maria Vittoria Destefanis)
La sostenibilità, oggi, per le aziende, è sicuramente una conditio sine qua non fondamentale per restare nel mercato. La crisi sanitaria ha accelerato un processo di cambiamento già in atto, modificando ulteriormente l’attenzione e la sensibilità delle persone verso i temi ambientali e sociali. Oggi i consumatori sono sempre più disposti ad acquistare prodotti e servizi, anche a un prezzo leggermente più alto, da quelle aziende impegnate nella sostenibilità. Ma si aspettano che queste utilizzino processi a basso impatto ambientale e che lavorino con il sistema sociale complessivo per uno sviluppo sostenibile. Promuovere il green non è più un elemento differenziante della proposta commerciale di un brand come poteva essere qualche anno fa.
Oggi più che mai, la comunicazione legata alla sostenibilità, e non solo nel settore delle utilities, è un’area sovraffollata. Per essere efficaci e fare in modo che la sostenibilità possa essere comunicata in modo coerente e credibile occorre prima di tutto che questa sia radicata, abbracciata e adottata nei comportamenti aziendali. Ecco perché la sostenibilità è un fattore chiave non solo del nostro posizionamento commerciale ma, in senso più ampio, del nostro Purpose di gruppo: Open Power for a brighter future. We empower sustainable progress.
Il nostro piano è Purpose driven: guidato da uno scopo, che è quello di abilitare un progresso sostenibile. Tutto questo rafforza la percezione dei consumatori rispetto al brand. Non a caso, secondo il Ranking BrandZ di Kantar, che considera la sostenibilità come uno dei driver centrali per la valutazione, Enel si classifica al secondo posto tra i brand italiani di maggior valore e primo tra le utilities.
Quali aspetti del mondo Energia sono più difficili da comunicare e riscontrano maggiori criticità nella ricezione?
(Risponde Maria Vittoria Destefanis)
Il settore nel quale operiamo è molto complesso e fortemente regolamentato. Ciò implica che le nostre comunicazioni non possano mai prescindere dal prevedere sempre anche una parte informativa ed educativa (oltre che adeguata e compliant con la normativa in vigore), questo anche per andare incontro ai nostri valori di vicinanza e trasparenza verso i clienti. Cosa che però spesso contrasta con il desiderata di avere messaggi corti e immediati che siano allo stesso tempo esplicativi e commercialmente accattivanti. La stessa distinzione tra operatori del mercato libero e del servizio di maggiore tutela non sempre è chiara ai consumatori, come anche le voci che compongono la fattura o determinati processi di acquisizione o di switch.Per questo motivo, abbiamo creato una serie di tool finalizzati proprio a rispondere alle domande più frequenti dei consumatori.
Oltre alla classica sezione delle FAQ nel nostro sito, abbiamo ideato “lo Spazio delle risposte”: uno spazio virtuale che risponde a tutte le domande più frequenti sul mondo dell’energia. Nasce attraverso un’analisi SEO dettagliata (più ricerche di mercato) riguardante tutte le tematiche più cercate sui motori di ricerca su: bolletta, mercato libero e servizio di maggior tutela, contratto, servizi Vas (a valore aggiunto) e offerte.
Anche sui nostri canali social abbiamo uno stream dedicato, “Help”, che comprende diverse rubriche e che funge da aiuto ai clienti su diverse tematiche: abbiamo ad esempio le energy word, una sorta di glossario dell’energia (cosa è il POD/PDR, cosa significa kWh, il PUN etc), le green word, a tema sostenibilità, etc. Quest’anno abbiamo un obiettivo in più: cominciare a veicolare il servizio di Enel non più come commodity ma come fattore abilitante alla transizione sostenibile, come guida del cambiamento.
L’estate scorsa avete lanciato una grande campagna online e offline sulla ripartenza con Saatchi e Saatchi. Che cambiamenti ha portato l’emergenza Covid nella vostra strategia di Advertising e che risposta avete avuto?
(Risponde Maria Vittoria Destefanis)
Da quando è iniziato il periodo dalla pandemia, abbiamo deciso da subito di non bloccare le nostre comunicazioni. Anzi, abbiamo affrontato le diverse fasi, del lockdown prima e della ripartenza poi, con comunicazioni mirate e in linea con il periodo che si stava vivendo. Nel periodo più difficile, abbiamo affrontato una fase di comunicazione in “emergenza”. Era stata istituita una task force, che ha lavorato per mettere in evidenza e comunicare tutte le iniziative concrete che come azienda avevamo messo a disposizione dei clienti. E in TV siamo andati on air ad aprile, durante il picco della crisi, con una campagna che aveva l’obiettivo principale di trasmettere la solidarietà e la vicinanza dell’azienda al paese.
Durante l’estate, abbiamo poi fronteggiato la fase di restart, spostando la comunicazione su temi di positività che i clienti manifestavano e ricercavano, con contenuti focalizzati sulla ripartenza, rilevanti e che proponevano vantaggi concreti. La campagna sulla ripartenza aveva dunque un duplice obiettivo: rendere concreto il supporto dell’azienda con un’offerta che potesse contribuire alla ripartenza del Paese (volutamente indirizzata sia al Consumer che allo Small Business), mettendo a disposizione tre mesi di componente energetica gratuita ed evidenziare come questo supporto avesse anche un valore sostenibile: a livello ambientale ma soprattutto sociale.
La campagna, pur lavorando in coerenza con il posizionamento dell’azienda, voleva raccontare di una nuova energia. Per questo motivo aveva un tono di voce tutto in positivo, senza fare riferimento alle difficoltà vissute. Ci si è focalizzati sul momento in cui tutti ricominciavano a fare quello che facevano sempre, raccontando i piccoli gesti cui eravamo abituati, sia dal punto di vista della “famiglia” che delle imprese. In generale l’emergenza Covid ha determinato una attenzione e un supporto crescente verso il territorio. Abbiamo circa 1.200 negozi su tutto il territorio nazionale e i nostri imprenditori sono quelli che più di tutti hanno sofferto delle restrizioni dettate dall’emergenza. Per questo motivo, nella strategia di Advertising (offline e online) di quest’anno, tutte le campagne che metteremo in piedi quest’anno avranno una declinazione locale.
Quali i principali obiettivi di Digital Advertising per il futuro prossimo e quali canali e attività intendete implementare?
(Risponde Ivan Lupelli)
Come obiettivi abbiamo dei target molto sfidanti in termini di adesioni e cpa sia sul segmento consumer che sul business. Per quanto riguarda canali e attività, il nostro mantra è mantenere un media mix efficientee performante che ci permetta di raggiungere audience che “risuonino con il nostro brand”. Continueremo sicuramente a sperimentare in maniera continua con approccio few-in few-out riguardo a canali e piattaforme per le campagne always-on, ma non vogliamo neanche provare tutto per la paura di perdere opportunità o perché “ci dobbiamo essere” con il rischio di frammentare messaggi e budget senza impatto significativo sulle performance.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/ENEL-DIGITALIZZAZIONE.jpg7721371Ninja Academyhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Academy2022-02-16 12:08:182022-02-16 12:08:18Enel: “La nostra sfida? Abilitare un progresso sostenibile con il digitale”
Illimity, il gruppo bancario ad alto tasso tecnologico fondato e guidato da Corrado Passera, ha presentato pochi giorni fa una nuova realtà ideata per un innovativo ecosistema di servizi finanziari dedicati alle PMI che hanno un fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro.
Stiamo parlando di B-ilty, una piattaforma bancaria di servizi finanziari e di credito, costruita sulla base dei suggerimenti di centinaia d’imprenditori e pensata proprio per agevolare la quotidianità di questi professionisti. Una piattaforma di ultima generazione, completamente digitale.
Che cos’è B-ilty
B-ilty è una banca che nasce con l’obiettivo di semplificare la vita agli imprenditori grazie a una piattaforma di ultima generazione che unisce competenze specialistiche e tecnologia all’avanguardia. Offre ai clienti tutti quei prodotti e i servizi di una banca completa, con l’immediatezza che solo una user experience evoluta può garantire.
Raccoglie in un unico ecosistema l’operatività bancaria, integrando gli strumenti per supportare la crescita dei clienti con soluzioni che si adeguano alle esigenze della singola azienda e dei singoli settori dell’economia di riferimento.
I servizi offerti da B-ilty: una banca su abbonamento
La particolarità di B-ilty è la sua speciale formula ad abbonamento per accedere alla piattaforma e a tutti i servizi bancari che sono disponibili in modo illimitato.
L’offerta comprende tutte le più diffuse transazioni bancarie, carte di credito e debito, credito a breve termine, factoring per finanziare il capitale circolante, credito a medio-lungo termine per finanziare gli investimenti, coperture assicurative per tutelare l’imprenditore e l’impresa e molti altri prodotti e servizi forniti direttamente dal Gruppo Illimity o da partner qualificati.
L’abbonamento costa 40 euro al mese con formula try and buy per i primi 3 mesi. In questo modo le PMI interessate potranno provare con calma tutti i servizi e, nel caso, procedere ad abbonarsi successivamente.
Un servizio digitale ma allo stesso tempo fatto da persone
B-ilty è una banca digitale di semplice utilizzo proprio per consentire all’imprenditore, al CFO, e al commercialista, di gestire le finanze dell’azienda quando vuole. Può farlo dal proprio ufficio, senza carta o bisogno di recarsi in filiale, ma soprattutto senza dipendere dagli orari altrui.
Questo però non significa che sia priva del lato umano, tutt’altro. Allo stesso tempo è fatta anche di persone. Ogni cliente avrà a disposizione un Relationship Manager. Ogni azienda infatti avrà uno o 2 responsabili dedicati, in modo da garantire sempre la disponibilità. Inoltre il call center di B-ilty è operativo 24/7.
Dinamicità continua e credito veloce
B-ilty fornisce sia credito a breve che a medio-lungo termine. Gli imprenditori vogliono risposte immediate e chiare, e ogni settore è diverso dall’altro. Ecco perché con un approccio fortemente basato sui dati e le competenze industriali della divisione Growth Credit di Illimity, B-ilty propone un’offerta di credito costruita su una valutazione delle diverse imprese e dei settori specifici in cui operano.
È infatti in grado di analizzare rapidamente decine d’indicatori che si adegueranno progressivamente alle caratteristiche di ogni singolo settore economico e saranno poi condivisi con gli stessi clienti.
Tutti i conti in un unico punto
Grazie alle funzionalità della PSD2 sulla piattaforma B-ilty possono essere visualizzati il saldo e i movimenti di tutti i conti correnti posseduti di un’azienda anche presso altri intermediari. Inoltre, sempre dalla stessa piattaforma, si possono effettuare anche le operazioni su tutti gli altri conti.
Maggiore collaborazione tra le persone
B-ilty metterà a disposizione dei propri clienti tutte le informazioni che possiede sugli andamenti finanziari sia di ciascuna azienda che del settore di appartenenza. Sarà il capo dell’impresa a decidere quali informazioni condividere e con chi.La piattaforma semplifica la collaborazione sia all’interno dell’azienda sia con il proprio commercialista e altri professionisti esterni.
Una realtà fatta apposta per le PMI
B-ilty è una vera e propria rivoluzione nel mondo dei servizi finanziari. È una realtà che nasce e vuole rimanere digitale, quindi di facile accesso e sempre disponibile per i propri clienti. Non importa che ora sia o che giorno della settimana, l’obiettivo di B-ilty è d’impegnarsi ad ascoltare le necessità e i desideri delle PMI, sempre.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/Illimity-bank-copertina.jpg535956Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2022-02-16 10:52:022022-02-17 11:32:09Ecco B-ilty: nasce la banca di Illimity per le PMI
C’è chi sostiene che YouTube non sia un vero e proprio social network, ma sta di fatto che dal 23 aprile 2005, data in cui è stato caricato il primo video dal titolo “Me at the Zoo”, ha registrato una inarrestabile crescita dei suoi utenti, fino ad arrivare ai 2 miliardi di account attivi di oggi. E ogni anno YouTube è protagonista di classifiche di video più o meno visti, diventati virali e diffusi sulle bacheche e nei feed di tutte le piattaforme.
Titolo più visto del 2021 è Baby Shark Dance che, con le sue 10 miliardi di visualizzazioni, non solo vince il premio del più popolare dell’anno appena chiuso, ma si accaparra il primo posto come video più visualizzato di sempre.
Nella lista dei più visti si fanno sempre più avanti video di intrattenimento per bambini, oltre che video musicali o trailer, chiaro segno di come il mondo dell’intrattenimento, anche per i più piccoli, si sia spostato sul web.
Il club dei miliardari, come i video diventano famosi
Un club sempre più affollato potremmo dire, è il club di quei video che hanno raggiunto il loro primo miliardo di visualizzazioni dalla data del loro upload.
Requisito fondamentale per far entrare il candidato nelle classifiche ufficiali di YouTube.
Il primo in assoluto ad entrare a far parte dell’élite è stato Gangnam Style nel dicembre 2012, che ha raggiunto il suo primo miliardo di visualizzazioni, subito raddoppiate nel maggio 2014.
La maggior parte dei video in questo club sono video musicali, ma se la giocano bene anche i video-intrattenimento per bambini, come i popolari episodi di Masha e Orso.
Esiste su YouTube una vera e propria sezione dedicata alle tendenze in cui gli utenti possono ricercare quali sono i video in trend in quel preciso momento.
Per la piattaforma significa dare la possibilità al suo pubblico di consultare una classifica di video che potrebbero essere interessanti per loro, in una lista non personalizzabile per paese o lingua, ma che racchiude contenuti di tutto il panorama mondiale.
La classifica viene aggiornata ogni 15 minuti circa e predilige contenuti:
accattivanti per un vasto pubblico
che non sono fuorvianti
che rispecchia cosa accade su Youtube a livello globale
eterogenei per creator
nuovi e freschi
con numero di visualizzazioni in crescita
con una temperatura, ossia la sua potenza di attrarre views, elevata
Abbiamo detto che i video che in assoluto più visti su YouTube sono quelli appartenenti alla categoria video musicali e trailer.
“Butter” della boy band coreana BTS, ha raggiunto 108,2 milioni di visualizzazioni in 24 ore dall’upload.
Per quanto riguarda i trailer, il canale online, e nello specifico YouTube, è la via prediletta anche dalle case cinematografiche per raggiungere in poco tempo un panorama ampio di pubblico.
Nel 2021 il trailer che ha in assoluto scalzato qualsiasi primato è stato “Spider-Man: No Way Home” di casa Marvel, con 355 milioni di visualizzazioni in 24 ore.
I video più visti su Youtube: Baby Shark Dance è il più visto della storia
Alcuni highlights:
Baby Shark Dance nel 2021 è diventato il video più visto su Youtube da sempre, con 10 miliardi di visualizzazioni scalzando dal primato Despacito.
Gangnam Style ha registrato il periodo più lungo di primato con 4 anni e mezzo di vetta.
Dal 2010 il club dei miliardari si compone soprattutto di video musicali, nel 2019 più della metà della popolazione accede a Youtube per usufruire di contenuti musicali.
Vediamoli insieme!
Baby Shark Dance, la star del 2021 – 10 miliardi di views
Despacito, Luis Fonzi al secondo posto – 7,71 miliardi di views
I video più visti su YouTube: Johny Johny Yes Papa. Terzo posto della classifica – 6,11 miliardi di views
I video più visti su YouTube: Shape of You – 5,59 miliardi di views
Gangnam Style – il video più longevo sulla vetta
Spiderman – No Way Home – Il trailer più visto della storia con più di 355 milioni di views in 24 ore
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/video-piu-visti-su-YouTube.jpg7681372Emikohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngEmiko2022-02-15 13:00:192023-01-16 12:55:21I video più visti di sempre su YouTube: ecco quali sono
Rose rosse, cioccolatini a forma di cuore, mega orsetti di peluche. San Valentino 2022 è certamente tutto questo, ma anche l’occasione giusta per liberare la creatività declinata sul tema più romantico che ci possa essere: l’amore.
E i brand non si sono fatti sfuggire l’opportunità di parlare al cuore della gente, a volte con un con un taglio romantico, altre spingendo sull’umorismo e sugli stereotipi che caratterizzano una delle feste più sentimentali, ma anche commerciali, dell’anno.
Vediamo insieme la selezione delle campagne raccolte per San Valentino 2022.
Thortful, leader nel Regno Unito nel mercato dei biglietti d’auguri online, ha lanciato la sua prima grande campagna integrata che illustra il vero potenziale e l’impatto di regalare il biglietto perfetto alla persona giusta.
‘Dolphin’ ci mostra una coppia che parla con il proprio, personale “linguaggio d’amore”: i versi dei delfini!
Toblerone – Be More Thoughtful
I cioccolatini sono senza dubbio uno dei regali più popolari a San Valentino, con una spesa di circa 1,8 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
Il video di Toblerone pone l’accento sugli stereotipi di questa festa, mostrando coppie alle prese con il regalo perfetto (che spesso però si trasforma in un disastri cringe).
Come evitare il disastro? Naturalmente, regalando un Toblerone!
Manscaped – MANSCAPED’s Performance Package 4.0
Cioccolatini, orsacchiotti e bigliettini d’auguri? Naaa, roba vecchia! Secondo Manscaped c’è un solo modo per mantenere l’atmosfera hot tra te e il tuo partner: fare il regalo giusto, naturalmente della linea Manscaped.
Cadbury 5 Star – Valentine’s Day Alibi
Spassosa la pubblicità del marchio dolciario indiano Cadbury 5 Star che fornisce ai single il miglior regalo di sempre per San Valentino: un alibi perfetto per sfuggire al romanticismo della ricorrenza dedicata agli innamorati.
I clienti possono infatti vincere la possibilità di andare in vacanza su un’isola in affitto, ribattezzata “My Cousin’s Wedding”. Così, quando ai single verrà posta la temuta domanda: “Che programmi hai per San Valentino?“, potranno finalmente rispondere in tutta sincerità: “Sarò in viaggio per il matrimonio di mia cugina!“.
San Valentino 2022: Fashion&Friends – His & Hers
Un buon esempio di storytelling semplice ma godibile. Fashion&Friends ci mostra una coppia alle prese con il regalo perfetto per San Valentino, con entrambi i protagonisti che si ingegnano per scegliere il prodotto giusto (ovviamente da Fashion&Firends) senza farsi scoprire.
Cosa c’è di meglio di una storia d’amore per la festa degli innamorati?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/san-valentino-2022-pubblicita.jpg536955Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-02-14 14:00:502022-02-14 17:39:01Love&Brand: 5 campagne di San Valentino 2022 dedicate all'amore
Oggi si festeggiano gli innamorati ed è il giorno dedicato all’Amore: sarà per molti una lunga giornata ricca di sorprese e regali. Come non lasciarsi trasportare dalle note musicali di grandi classici come I Will Always Love You e My Heart Will Go On? Spotify rivela i dati di ascolto delle canzoni e delle playlist di San Valentino a cui non riusciamo proprio a farne a meno.
I cioccolatini finiscono e le rose rosse appassiscono. A rendere il 14 Febbraio così speciale sono anche le canzoni: evergreen, intramontabili. Ci siamo tutti imbattuti, almeno una volta nella vita, a regalare un testo e una musicalità a qualcuno. E i ricordi riaffiorano soprattutto nel giorno più romantico dell’anno.
Ma gli utenti non si limitano ad ascoltare le canzoni: spesso creano le proprie playlist per avere il mix giusto e il sottofondo perfetto per una serata romantica.
Scopriamo quali sono i brani d’amore maggiormente inclusi nelle playlist di San Valentino in Italia. “All of me” di John Legend è la canzone più popolare, con gli utenti italiani che l’hanno scelta in oltre 200 playlist, seguita da “Your Song” di Elton John, inserita in 126 playlist e “I Will Always Love You” di Whitney Houston, che compare in 116 playlist.
A proposito di playlist, quali sono le più ascoltate in Italia nel giorno più romantico dell’anno? Al primo posto c’è Amore Davvero con 1,6 milioni di stream, seguita da Canzoni Tristi (ebbene sì, l’amore fa anche soffrire) con 1,2 milioni e Romantic Ballads con circa 361 mila streams.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/Spotify-san-valentino.jpg10801920Rossella Pisaturohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRossella Pisaturo2022-02-14 12:56:342022-02-14 13:15:12Playlist di San Valentino: quali sono le canzoni più ascoltate su Spotify
Quando tutti gli occhi sono puntati sul campionato di football americano più importante, i brand sono pronti ad investire cifre astronomiche pur di comparire con i loro spot durante il Super Bowl 2022.
Nella 56esima edizione della finale NFL, la sfida tra i Cincinnati Bengals e i Los Angeles Rams, ha tenuto attaccati allo schermo più di 100 milioni di spettatori. Un ghiotto bottino per le aziende che attendono altissime prospettive di visibilità e di vendite. Un prezzo caro da pagare però, letteralmente. Infatti, 30 secondi di passaggio sono costati circa 6,5 milioni di dollari, un milione in più rispetto al 2021.
Negli spot del Super Bowl 2022 sono comparse celebrità come Seth Rogan, Scarlett Johansson, Salma Hayek, Kevin Hart, Demi Moore, Snoop Dogg, Schwarzenegger e molti altri. Abbiamo sentito la l’assenza di grandi brand, come Coca-Cola ma sorriso ai nuovi Meta-addicted.
Pepsi Halftime Show | The Call
Lo spettacolare e luminosissimo Halftime Show del SoFi Stadium è stato aperto da Pepsi con i big della scena Hip Hop: Snoop Dogg, Eminem, Mary J. Blige, Dr Dre e Kendrick Lamar.
Il video diretto dal regista F. Gary Gray vede il riunirsi dei rapper accompagnati dalle loro canzoni più conosciute L’incontro è sottolineato dalla pezzo California Love, del grande e rimpianto 2Pac insieme a Dr. Dre.
Amazon Alexa |Mind Reader
Alexa è talmente smart da anticipare e programmare la domotica di casa. Conosce le nostre abitudini tanto da sembrare che legga nella nostra mente. È una cosa fantastica! O forse no?
Frito Lay’s |Golden Memories
I due (famosi) amici ripercorrono diversi ricordi insieme. E le patatine sono di compagnia e sostegno, in ogni occasione.
BIC EZ Reach Lighter | Smoke Turkeys
“Non sapevo ti piacesse” dice Snoop Dogg ammiccando a Martha Steward avvolta da una nuvola di fumo. “Cosa, affumicare il tacchino?” risponde la conduttrice di rubriche di cucina. Tutto il dialogoa doppio senso si svolge attorno all’utilità dell’accendino a collo lungo che evita di bruciarsi le dita. Perfetto per candele, grill e molte altre cose, che per chi conosce il rapper sa a cosa alluda…
Doritos & Cheetos Flamin’Hot | Push It
Qual è il verso che facciamo quando assaggiamo qualcosa di terribilmente piccante? A quanto pare è lo stesso che fanno questi protagonisti dopo aver assaggiato queste Doritos piccanti. E si scatenano. Premio al cervo che fa il Moonwalk e all’orso che twerka.
Budweiser |A Clydesdale’s Journey
Chi ricorda la storia di amicizia tra un cagnolino ed il cavallo del ranch? Era lo spot di Budweiser del Super Bowl 2014, Clydesdale-Puppy Love. Ecco, per il Super Bowl 2022 i due amici sono cresciuti e continuano a vivere in simbiosi, mostrando forza, emozione e sensibilità.
BMW USA | Zeus & Hera
Zeus Schwarzy è letteralmente scarico di energia: questo mondo terreno lo ha prosciugato. Ci pensa sua moglie Era a fargli fare ritrovare la scintilla giusta.
Uber Eats | Uber Don’t Eats
Simpatico spot del Super Bowl 2022 in cui vediamo i clienti del food delivery addentare cose decisamente poco affini con il nostro palato. Ad esempio, Gwinnet Paltrow addenta la candela al suo (discutibile) gusto intimo, Non tutto ciò che viene consegnato da Uber si può mangiare: i protagonisti manifestano così il loro disappunto verso un food delivery a cui si sono sempre affidati. “L’avvelenamento” di Uber è solo una mossa efficace per far conoscere il suo nuovo servizio di delivery di beni di altro genere.
Meta Quest 2 | Old Friend New Fun
Anche se i luoghi fisici scomparissero, ci sarà sempre modo di interagire con i vecchi amici in un altro ambiente.
Quello ibrido del Metaverso. Così questa animatronic band degli anni ’80 si ritrova oggi su Horizon Worlds per nuovi, virtuali esperienze. Incontrarsi in un “mondo immersivo e incorporato che consenta esperienze sociali digitali migliori di qualsiasi cosa esista oggi”, parola di Zuckerberg.
Cosa c’è di più grande dell’amore di un cane per il suo padrone? Quello di un robot che insegue il sogno di libertà. Elettrica.
Miller Lite | Meta Lite Bar
Il brand di birra apre il suo primo bar nel Metaverso, nello spazio digitale di Decentraland. Il Meta Lite Bar è l’unico luogo dove durante la finale del Super Bowl 2022 è stato possibile vedere lo spot Miller Lite. I visitatori della meta-taverna, aperta fino al 13 febbraio, hanno potuto interagire con l’ambiente ed i giochi presenti. Giocare a freccette, scattare un meta-selfie, scegliere la musica dal jukebox e vincere premi in denaro, vero.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/Super-bowl-2022.jpg538959Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2022-02-14 09:50:132022-02-22 11:30:55Gli Spot più belli visti durante il Super Bowl 2022
Te ne sarai già accorto, perché non si parla d’altro: gli NFT dominano i feed dei social network. Se ne parla nei podcast, sugli articoli dei magazine online e anche in ufficio tra colleghi.
C’è sempre il tipo “più avanti”, che è già dentro il mondo dei token non fungibili con tutti e due i piedi e la persona che li guarda con sospetto e non sa bene cosa siano. In tutti i casi, uno dei digital tool di questa settimana serve proprio a mettersi al riparo da siti fake sull’argomento ed evitare brutte sorprese.
Nella selezione degli strumenti di oggi, anche un tool per ripulire il pc da “ospiti indesiderati” (sotto forma di programmi spazzatura) e un’applicazione per realizzare guide e tutorial in tempo reale.
Ecco i digital tool selezionati dai Ninja per questa settimana.
Come orientarsi in un mondo così nuovo e in cambiamento come quello della blockchain? L’estensione NFT Guard Chrome punta a proteggere gli utenti dalle raccolte fraudolente di NFT su OpenSea e dai siti fake che cercano di sottrarre dati e proprietà crypto.
A corto di emoji
Se ti capita sempre più spesso di bloccarti a chiederti quale emoji usare nei tuoi tweet o nei tuoi testi di marketing, devi provare EmojiAi.com. Un’app che sceglie le icone giuste al posto tuo grazie all’intelligenza artificiale.
Digital tool per le pulizie di primavera (o quasi!)
A chi non è mai capitato di trovare tool indesiderati o altri programmi spazzatura installati sul proprio PC? Chrome Cleanup Tool è un prezioso tool senza installazione per rimuovere alcuni programmi che installano fastidiosi elementi sul browser web Google Chrome.
Il tutorial a portata di mano
Realizzare guide e tutorial può essere davvero impegnativo. Tango ti permette realizzare velocemente e in tempo reale playbook, guide ai prodotti e tutorial passo per passo con screenshot automatici.
Digital tool della settimana: newsletter senza paura
Newsletter Glue è una piattaforma di pubblicazione di newsletter direttamente all’interno di WordPress.
Un modo rapido per pubblicare un contenuto indispensabile grazie a un tool adatto a editori, blogger e aziende.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/digital-tool-della-settimana-copertina.jpg7711375Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2022-02-11 15:58:002022-02-14 09:50:51Tango, EmojiAi e Newsletter Glue: i digital tool della settimana
Verso l’infinito e oltre, diceva qualcuno, ma SpaceX, l’azienda di Elon Musk ha dichiarato che la maggior parte dei satelliti Starlink lanciati proprio la scorsa settimana sono andati distrutti a causa di una tempesta geomagnetica.
Su 49 satelliti, 40 stanno già bruciando e prima di raggiungere l’orbita. Lanciati il 3 febbraio dal Kennedy Space Center in Florida da un razzo Falcon 9, l’80% di essi non ce l’ha fatta. La perdita è una battuta d’arresto per il rivoluzionario piano d’infrastruttura Internet di Musk. Inoltre rappresenta una macchia sul record altrimenti stellare di SpaceX.
Se non la conosci, Starlink è una vera e propria costellazione di satelliti attualmente in costruzione da parte di SpaceX e serve a garantire l’accesso a internet satellitare globale a banda larga e a bassa latenza.
Insomma, Starlink mira a vendere connessioni Internet a quasi chiunque sul pianeta, tramite una rete crescente di satelliti privati in orbita sopra la nostra testa.
Cosa sappiamo sulla tempesta geomagnetica che ha distrutto i satelliti Starlink
Le tempeste geomagnetiche sono il risultato delle interazioni tra il vento solare, un flusso di particelle cariche provenienti dal sole, e il campo magnetico terrestre. Queste tempeste provocano il riscaldamento dell’atmosfera e l’aumento della densità atmosferica alle basse altitudini.
Da un’analisi preliminare effettuata da SpaceX, l’aumento della resistenza alle basse quote ha impedito ai satelliti di lasciare la modalità provvisoria per iniziare le manovre di sollevamento dell’orbita. Di conseguenza la velocità e la gravità della tempesta hanno provocato una sorta di resistenza atmosferica fino al 50% superiore rispetto ai lanci precedenti.
Si poteva evitare?
La società di tecnologia spaziale, fondata da Musk 20 anni fa, ha condotto il lancio il 3 febbraio, schierando 49 satelliti Starlink in orbita terrestre bassa da un razzo Falcon 9. Ma il giorno successivo, una tempesta geomagnetica ha costretto gli ingegneri a interrompere la missione.
Nonostante ai satelliti fosse stato ordinato di evitare la traiettoria della tempesta, cambiando l’angolo di volo e volando di “taglio”, cioè come un foglio di carta, non sono riusciti a eseguire le manovre necessarie per raggiungere l’orbita richiesta.
Fino a 40 satelliti rientreranno o sono già rientrati nell’atmosfera terrestre, e quelli in deorbitazione non comporteranno alcun rischio di collisione con altri satelliti. Questa perdita è già da record perché rappresenta il maggior numero di satelliti mai eliminati da un singolo evento geomagnetico.
Pioveranno satelliti?
I satelliti Starlink sono progettati per disintegrarsi al rientro nell’atmosfera terrestre, il che significa che non verranno creati detriti orbitali e nessuna parte del satellite colpirà il suolo terrestre. SpaceX ha già lanciato 2.000 satelliti Starlink e ha il permesso delle autorità statunitensi d’inviarne in tutto 12.000.
Le proteste dagli astronomi sui satelliti Starlink
Tutto ciò ha suscitato una crescente preoccupazione da parte degli astronomi, che temono che una “megacostellazione” di decine di migliaia di satelliti possa rovinare il cielo notturno ma soprattutto ostacolare lo studio dell’universo.
E non solo…
Josef Aschbacher, capo dell’Agenzia Spaziale Europea, ha affermato a dicembre che Musk, parafrasando, si vuole imporre un po’ troppo nello spazio e ha chiesto un’azione coordinata dall’Unione Europea per garantire che la costellazione Internet satellitare di SpaceX non impedisse ad altri Paesi di lanciare i propri satelliti.
Nello stesso mese, la Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver ignorato gli obblighi dei trattati internazionali dopo 2 incontri molto ravvicinati in cui la stazione spaziale cinese è stata costretta a manovrare per evitare collisioni con i satelliti Starlink.
Il prossimo lancio di satelliti Starlink è previsto per il 14 febbraio. Staremo a vedere.
E dallo spazio è tutto, alla prossima puntata!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/02/elon-musk-starlink.jpg537958Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2022-02-10 14:48:132022-02-11 15:58:39Starlink: 40 satelliti distrutti da una tempesta geomagnetica
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