Sotto-tag Specialist di Personas

Arriva Neo, lo smartwatch per bambini con i personaggi Disney

Vodafone lancia Neo, lo smartwatch per bambini con gli iconici personaggi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars, disponibile in tutti i negozi Vodafone, nel canale eshop Vodafone (voda.it/neo) e a breve anche su mediaworld.it, nei negozi MediaWorld, Coop e Carrefour a cui si aggiungeranno altri partner in futuro.

Guest star: David Gandy

Per questa occasione, Vodafone lancia una nuova campagna Vodafone che vede come protagonista il modello di fama mondiale David Gandy, coinvolto in uno shooting fotografico del tutto inaspettato e fuori dal comune. Il celebre modello, che ha lavorato con alcuni dei nomi e marchi più importanti al mondo, è infatti diretto da un fotografo di soli otto anni, Lil’ J-Peg, accompagnato da un team di produzione costituito da soli bambini che lo invitano a interpretare alcuni fra i personaggi più amati dei mondi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars™ tra cui Elsa, Buzz Lightyear e Minni. Per questa campagna, il compito di Gandy consiste nel mostrare in che modo Neo offra ai bambini maggiore indipendenza, garantendo allo stesso tempo di restare connessi con i genitori. 

Per il lancio di Neo, Vodafone e Disney hanno infatti unito la loro esperienza nella tecnologia e nell’intrattenimento per realizzare un dispositivo che coniughi funzionalità, design e divertimento. Il risultato è uno smartwatch per bambini che permetterà ai genitori di restare connessi con i propri figli interagendo con loro attraverso chiamate, chat ed emojis e ai più piccoli di essere più indipendenti e muovere i primi passi nel mondo digitale

Grazie alla tecnologia Vodafone, Neo consente ai bambini di scoprire, giocare e crescere: una fotocamera frontale integrata permette ai piccoli di immortalare le loro avventure quotidiane, il tracker di attività e il contapassi registrano i movimenti ed è inoltre possibile impostare obiettivi da raggiungere per incoraggiare le attività. Allo stesso tempo Neo garantisce ai genitori di restare in contatto con i figli anche quando sono lontani – attraverso chiamate, chat e videomessaggi. 

Neo

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La Vodafone Smart App consente a genitori e familiari il controllo totale dell’esperienza digitale del bambino, impostando ad esempio la lista dei contatti fidati, gestendo il tempo di fronte allo schermo attraverso la “Modalità Silenziosa” e controllando il luogo in cui si trova il dispositivo. Il calendario e il meteo danno maggiore indipendenza ai più piccoli mentre i genitori possono impostare anche eventi e promemoria. 

I personaggi Disney

Grazie ai personaggi e ai contenuti Disney, i bambini possono personalizzare la loro esperienza con Neo scegliendo il proprio ‘assistente’ fra i celebri personaggi Disney, quali Minnie, Elsa, Buzz Lightyear, Darth Vader, l’Avenger con l’armatura, e il Bambino, personaggio della recente serie di grande successo di   Disney+, The MandalorianTM. I bambini possono cambiare il personaggio selezionato quando vorranno e divertirsi con un’attività a tema che riproduce gli effetti sonori dei personaggi selezionati quando iniziano a muoversi. L’orologio sarà inoltre costantemente aggiornato con altri personaggi ed esperienze.  

Neo

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Il progetto che ha portato allo sviluppo di Neo fa parte di una collaborazione creativa fra Vodafone e Disney, con la partecipazione di Yves Béhar, rinomato designer, e del suo team di fuseproject, che grazie alla sua esperienza ha dato un ulteriore contributo alle competenze e al talento del team di prodotto di Vodafone Smart Tech. 

David Gandy commenta la sua partecipazione alla campagna: “Mia figlia sta crescendo velocemente e avrà il desiderio di esplorare il mondo. La tecnologia fa rapidi progressi e diventerà parte della sua vita: desidero che la utilizzi in modo sicuro, consentendomi di restare in contatto con lei. Apprezzo la possibilità di prendermi cura di lei ed essere parte integrante del suo percorso di crescita. Neo è perfetto come primo passo tecnologico per un bambino, perché consente a figli e genitori di divertirsi insieme, offrendo indipendenza ai piccoli e maggiore tranquillità agli adulti. Il servizio fotografico dimostra la possibilità di divertire i bambini lasciandoli liberi di esprimere la loro creatività: è un’esperienza che non dimenticherò!”. 

 Lutfu Kitapci, Managing Director, Vodafone Smart Tech, spiega: “L’impegno per connettere i nostri clienti con gli aspetti più importanti della loro vita guida tutte le nostre attività, e nulla è più importante del restare in contatto con i nostri bambini. Unendo la superiorità e l’affidabilità della nostra rete con la più grande società di intrattenimento al mondo e un prodotto dal design all’avanguardia, Neo offrirà il meglio in termini di connettività, design e performance”.

marketing trends deloitte

Le prossime tendenze del Marketing Globale secondo Deloitte

  • I brand devono conoscere il perché della loro esistenza e sapere a chi si rivolgono
  • L’efficienza senza la connessione umana è fine a se stessa, oggi il Marketing deve essere inclusivo
  • Il talento è la fortuna delle community

Dalle persone alle aziende, passando per i governi, tutti cercano di adeguarsi ai cambiamenti di questo periodo profondamente incerto e il rapporto di Deloitte sui nuovi trends del Marketing globale ne è la conferma.

Le 7 tendenze per essere al top

Ciascuno dei trend globali del Marketing per il 2021 evidenzia l’esigenza comune di uscire da una mentalità difensiva e provinciale per soddisfare in modo più olistico e autentico i bisogni umani.

Il primo punto è dedicato alla Purpose: stabiliamo le basi necessarie per prosperare anche nei tempi più turbolenti. Per fare questo, le organizzazioni devono essere in sintonia con il motivo per cui esistono, con i loro dipendenti e collaboratori, per” servire al meglio” il proprio pubblico.

Come secondo trend possiamo individuare l’Agility. L‘esplorazione su come le organizzazioni possono strutturarsi al meglio per allinearsi alle esigenze degli stakeholders.

A seguire, la Human Experience, cioè come le aziende possono uscire dalla loro mentalità incentrata sull’efficienza, per elevare le esperienze del loro pubblico, della forza lavoro e dei partner commerciali.

La quarta parola d’ordine è Trust. I brand devono essere più responsabili e assicurare che i messaggi trasmessi siano congruenti con le esperienze che offrono: realtà uguale coerenza.

Il quinto caposaldo è la Participation. Alcune aziende leader stanno sfruttando la passione dei clienti per rafforzare le loro strategie di engagement attraverso l’innovation e l’advocacy.

La sesta tendenza è la Fusion. Fa luce su come determinate aziende creative siano andate oltre la mentalità difensive per creare soluzioni più free attraverso nuove partnership, idee dei clienti e Co-Marketing all’interno di ecosistemi digitali.

Dulcis in fundo arriva il Talento. Vedremo come i marketers possono elevare le loro qualità dentro un mondo competitivo, anche nei momenti più difficili.

La Purpose fa la differenza

Purpose , stabiliamo le basi necessarie per prosperare anche nei tempi più turbolenti.

Le aziende sono ora in una posizione unica per affrontare cambiamenti epocali senza precedenti. Navigare in un mondo in continua evoluzione orientandosi sugli obiettivi prefissati è fondamentale per rafforzare la propria community e incrementare il business.

Mentre la maggior parte dei marchi sta ancora riflettendo su come riposizionarsi ed essere utili ai propri stakeholders, alcuni sono già strutturati per rimanere saldi in una dimensione chiave: il loro obiettivo, il motivo per cui sono sul mercato. Queste aziende hanno compreso il motivo della loro esistenza e a chi si rivolgono, indipendentemente da ciò che vendono oggi. Un modus operandi che va oltre il prodotto e adotta un metodo umanistico.

Nell’indagine di Deloitte, su 2.447 consumatori a livello globale, il 79% degli intervistati ha dichiarato che, dal loro punto di vista, brand che hanno risposto positivamente al COVID-19  e sono in linea con la comunità.

In effetti, lo abbiamo visto manifestarsi in differenti modi, ad esempio:

  • Istituzioni finanziarie che hanno sospeso le commissioni di scoperto e rinviato i pagamenti dei prestiti
  • Aziende calzaturiere che hanno donato migliaia di paia di scarpe agli infermieri che curano le loro comunità

Questo avviene quando le risposte di un brand alle crisi sono guidate da uno scopo olistico: collegare al ruolo dell’impresa nella società, il valore.

 

aziende hanno compreso il motivo della loro esistenza

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Marketing agile per il nostro mondo sempre più digitale

L’attuale recessione scatenata dalla pandemia è unica, in quanto ha generato cambiamenti rapidi e massicci nel comportamento dei consumatori, portandoli in misura sempre maggiore dai negozi fisici ai canali digitali. Di conseguenza, affrontare la crisi ha richiesto un diverso modus operandi: passare a una strategia di canali digitali agile che soddisfi le esigenze dei clienti.

Nel report di Deloitte, il 58%  degli intervistati è stato in grado di nominare almeno una marca che ha orientato rapidamente la sua offerta per reagire meglio alla “nuova normalità” indotta dalla pandemia.

Il COVID-19 ha anche incrementato l’apprezzamento dei clienti nell’ adozione dei canali online, il 66% delle persone interpellate concorda sul fatto che la crisi sanitaria ha aumentato il loro apprezzamento per le tecnologie ben progettate; Il 63% ha convenuto che continuerà a utilizzare gli strumenti digitali più spesso, anche quando sarà tornata la normalità.

 

L'agilità è un trend del Marketing 2021

Le organizzazioni possono posizionarsi per soddisfare meglio le esigenze dei clienti applicando approcciandosi in questi tre modi:

  • Avere un’immagine chiara del mercato

La base per il Marketing agile spesso richiede una visione organizzativa unica e unificata del cliente. Ciò richiede la progettazione di un  CRM che integri set di dati in un’unica piattaforma, come elementi di un ecosistema: la Customer Data Platorm.

Cosa comporta questo? All’inizio, le organizzazioni dovrebbero sviluppare o adottare una piattaforma che collega i dati da una varietà di canali come l’eCommerce e i social media; dispositivi come laptop, dispositivi mobili telefoni e tablet; e piattaforme come i sistemi di gestione delle relazioni con i clienti (CRM) per tracciare i percorsi dei clienti. Questo può aiutarli a creare un’esperienza cliente più olistica.

  • Anticipare la conversazione

Per rispondere veramente alla chiamata del cliente, un’azienda deve essere in grado di percepire e comprendere le esigenze di quest’ultimo. Fortunatamente, una Customer Data Platform olistica combinata con tecnologie di “rilevamento predittivo” (alimentato da apprendimento automatico e intelligenza artificiale) rende questo processo possibile per molte organizzazioni.

Per esempio, le capacità di social sensing di Deloitte Digital prevedono dove sono dirette le conversazioni nelle successive 72 ore, consentendo alle organizzazioni di analizzare le conversazioni sul mercato, misurare il sentimento dei consumatori e prevedere dove queste conversazioni possono tendere nei giorni a venire. Questo comportamento può essere specifico come misurare e prevedere il sentiment sui messaggi pubblicitari o determinare dove le persone che sono guarite dal COVID-19 possono essere più aperte a donare plasma contenente anticorpi.

  • Abbracciare il Social CRM

Una volta che hanno capito dove sta andando la conversazione, i professionisti del Marketing hanno a disposizione una miriade di canali per interagire con il loro pubblico.

Al di là dei canali tradizionali come email, carta stampata, TV e social media, esiste un insieme fiorente di canali digitali, sia nei mercati B2C che B2B, che si stanno sviluppando in interi ecosistemi: i CRM sociali. Allo stesso tempo, per interagire meglio con i clienti durante la pandemia, il 67% degli intervistati di C-suite ha affermato di aver aumentato la propria presenza sui social media.

Ora che più aziende, soprattutto in Cina, sfruttano i loro canali social per interagire in modo più ampio e dinamico con i clienti, una nuova serie di casi d’uso sta emergendo attraverso il social CRM.

Allora, cos’è il social CRM? I marchi stanno sfruttando i loro canali social come mezzo per fornire un “servizio individuale”. Prendiamo ad esempio l’azienda B2B Sany Heavy Industry. L’azienda produttrice di macchinari pesanti utilizza piattaforme di social messaging non solo per comunicare novità sui macchinari nel suo catalogo, ma anche per fornire alle parti interessate un modo semplice per programmare un incontro con un rappresentante di vendita.

Avere un'immagine chiara del mercatoSebbene gli esperti di Marketing utilizzino da tempo le piattaforme social per inviare messaggi tramite influencer o opinion leader chiave (KOL), alcuni lo stanno facendo a un micro livello creando KOL virtuali.

Human Experience: invertire il pensiero: dal mercato, alla promozione della connessione umana

Human Experience: Invertire pensiero dal mercato alla promozione della connessione umana

Oggi i valori aziendali devono essere un punto di riferimento per gli stakeholders, non è più tempo di scegliere tra efficienza o esperienza umana, perché nella seconda è insita la prima.

È la scelta tra prendere un volo più economico o uno più sicuro; acquistare abbigliamento con la consegna più rapida o dal fornitore con la catena di fornitura più eticamente progettata; affidarsi a un “robo advisor” per i propri investimenti o dedicare tempo per assicurarsi che i propri soldi siano diretti verso investimenti in linea con i propri valori.

Nel capitolo sulla Human Experience del rapporto di Deloitte si è aperto un focus come le organizzazioni devono pagare il loro “debito di esperienza”. Cioè, quando le organizzazioni progettano il loro futuro digitale per l’efficienza, piuttosto che la connessione umana, si accumula un debito e questo debito può manifestarsi in parte sui risultati, nella mancanza di inclusività e in sentimenti di isolamento sociale.

Quando sono stati intervistati quasi 2.500 consumatori ad aprile, una persona su quattro ha concordato fermamente di essersi allontanata dai marchi che ritenevano agissero per interesse personale. Allo stesso tempo, oltre il 70% ha convenuto di apprezzare le innovazioni digitali che hanno approfondito la loro connessione con gli altri durante COVID-19.

Reinventare le organizzazioni in ottica di umanità

 

Oggi i valori aziendali devono essere un punto di riferimento per gli stakeholders

 

La pandemia può e deve essere un invito all’azione per le aziende a ripensare i propri valori, operazioni e l’intera infrastruttura. È un’opportunità per innovare e ricostruire l’esperienza umana in un modo che risponda alle nostre esigenze collettive. Dunque l’organizzazione deve trasformarsi  in un’impresa più incentrata sull’uomo che il mondo si aspetta.

Perché partire dai valori?

Perché i valori guidano le emozioni e le azioni umane, non sono le cose che vogliamo, ma spiegano perché il novantacinque per cento delle nostre decisioni di acquisto sia guidato da impulsi inconsci, il più grande dei quali è l’emozione. Nel precedente studio di Deloitte, su 16.000 partecipanti, si è scoperto che più della metà di tutte le persone desiderava un’esperienza più “umana” dai loro ambienti virtuali.

E con il passare del tempo, anche queste esperienze virtuali hanno avuto rendimenti decrescenti poiché la tecnologia non è stata in grado di compensare completamente le interazioni di persona. A complicare le cose è il fatto che in passato le organizzazioni facevano affidamento sulle interazioni per rafforzare la connessione umana, mentre le soluzioni digitali new-age sono probabilmente un po’ meno umane. È promettente, tuttavia, che alcune aziende siano state in grado di cambiare direzione e rinnovare rapidamente i propri ambienti digitali per promuovere meglio questa connessione.

Ad esempio, Kenu, un produttore di accessori per smartphone, visitava regolarmente i suoi partner cinesi, il management si recava presso gli stabilimenti di produzione connettendosi con le principali parti interessate. Quando i viaggi furono limitati a causa della pandemia, Kenu trasferì queste visite in un ambiente virtuale. Utilizzando telecamere remote a 360 gradi e una piattaforma di collaborazione denominata Avatour.

Kenu ha continuato a condurre visite regolari dell’impianto con i principali partner commerciali. Un ulteriore vantaggio del passaggio al digitale? Ora possono incontrarsi in qualsiasi momento.

Trust: quando il messaggio si connette alla consegna, la fiducia fiorisce

Trust: quando il messaggio si connette alla consegna, la fiducia fiorisce

 

La fiducia tra brand e pubblico è un punto attualissimo, essa influenza il comportamento delle persone rispetto a 4 correlazioni:

  • umanità
  • trasparenza
  • capacità
  • affidabilità

Quando la fiducia è vista come obiettivo dell’esperienza umana, (HX),  l’umanità e la trasparenza riflettono l’intento, mentre la capacità e l’affidabilità mettono in mostra la competenza.

LEGGI ANCHE: Perché la fiducia può trasformarsi nell’elemento distintivo del tuo brand

Quinto punto, la partecipazione. Ma cosa intendiamo?

La partecipazione del cliente rappresenta sia il modo passivo che attivo in cui le persone interagiscono per influenzare i marchi.

Il contributo del cliente rappresenta il modo passivo con il quale le persone interagiscono per influenzare i marchi

La partecipazione passiva può includere attività a basso impatto e poco sforzo con la quale le persone forniscono feedback (ad esempio, scrivendo recensioni) o discutono di un marchio.

La partecipazione attiva, invece, rappresenta il modo più mirato e coinvolgente con il quale le persone interagiscono con i brand, (ad esempio, co-creazione e sviluppo di contenuti originali ). Come molti potrebbero aspettarsi, le generazioni più giovani interagiscono più frequentemente con le marche. Mentre la generazione Z ,(età 18-25) partecipa all’operato dei brand con un tasso del 73%, la percentuale scende gradualmente al 42% per le persone di età superiore ai 45 anni.

Il divario aumenta soprattutto per le forme di partecipazione più profonde, con solo  il 7 % di persone di età superiore ai 45 anni che sviluppa contenuti originali.

Con l’età cresce anche la passione

Quando è stato chiesto agli intervistati se si impegnassero in queste attività perché erano appassionati di un marca, prodotto o servizio specifico, è stato riscontrato che l’età è altamente correlata alla passione e all’impegno. Cioè, più è alta l’età del soggetto, maggiore è il ruolo che la “passione” gioca nella partecipazione. In tutte le forme di coinvolgimento, la Generazione Z ha convenuto che la passione gioca un ruolo tra il 54% e il 65% delle volte. In confronto, chi ha più di 25 anni ha dichiarato che la passione è rilevante dal 76% all’85% delle volte.

Come molti potrebbero aspettarsi, le generazioni più giovani interagiscono più frequentemente con i marchi.

Motivazioni per la partecipazione: il desiderio di aiutare

Quando è stato analizzato il motivo per cui le persone partecipano, è emersa una tendenza travolgente: le persone sono più motivate a partecipare per aiutare gli altri. Altre motivazioni che spingono a partecipare sono: “voler condividere qualcosa di entusiasmante”, “avere esperienza in un prodotto o servizio” o un “marchio che lancia un nuovo prodotto”.

Fusion: i brand creano esperienze innovative per le persone

Fusion: i brand creano esperienze innovative per le persone

Molte organizzazioni stanno superando la produzione di prodotti e soluzioni puntuali.  I brand stanno puntando a un livello più profondo per capire veramente i bisogni delle persone. Attraverso  queste conoscenze, stanno lavorando per soddisfare i loro bisogni in modo più olistico.

Non si tratta di fare “la stessa cosa, meglio”. Invece, le organizzazioni hanno l’opportunità di re-immaginare completamente le strategie di partnership con l’apertura a soluzioni innovative per le persone.

Soddisfare in modo olistico i bisogni umani richiede spesso un cambiamento di mentalità. Per i marchi, può significare pensare oltre i propri prodotti e servizi e cercare partnership che li mettano in grado di servire meglio i loro stakeholders. I primi giorni della pandemia sono stati utili per incubare molte partnership commerciali creative e inaspettate per vincere nuove sfide.

Consideriamo la svolta di OpenTable, un’applicazione per la ristorazione, che ha stretto nuove partnership con una varietà di catene di supermercati e altre attività essenziali per trasformare la visita a un negozio di alimentari e altri negozi al dettaglio in un evento prenotabile.

Come risultato di questa collaborazione, le persone hanno potuto acquistare in modo sicuro e prevedibile articoli essenziali senza la preoccupazione (o il fastidio) dellea grandi folle. Al di là della pandemia, ci sono molti esempi di aziende che si muovono al di fuori dei loro domini tradizionali per soddisfare i bisogni emergenti, come la collaborazione di ExxonMobil per creare un nuovo ecosistema di assistenza per le auto in Cina.

Passando dal tradizionale B2B a un mercato più orientato al cliente, ExxonMobil ha collaborato con un’azienda tecnologica globale e un marchio locale di assistenza automobilistica per creare una “esperienza di manutenzione dell’auto abilitata digitalmente”.

Una piattaforma di dati creata attraverso l’ecosistema consente ai clienti di ricevere consigli sulla manutenzione e di effettuare prenotazioni online per la manutenzione delle auto; allo stesso tempo, permette alla ExxonMobil non solo di rifornire i veicoli, ma anche di assicurarsi che funzionino in modo sicuro ed efficace.

Fusion significa re-immaginare l’arte del possibile quando un’azienda va oltre le sue quattro mura per innovare e creare per i propri clienti. Mentre il COVID-19 porta l’innovazione digitale in primo piano, i professionisti del Marketing possono aiutare le loro organizzazioni a orientare il loro pensiero dalla “protezione di ciò che hanno” all’apertura di nuove porte, nuove partnership e nuove piattaforme digitali che catturano i cuori e le menti dei loro clienti.

Talent for community

Talent for community

Per affrontare questo ritmo accelerato di cambiamento, i professionisti del Marketing devono portare la trasformazione dei talenti in primo piano nella loro agenda. La trasformazione della tua organizzazione di talenti non è un evento statico. Invece, è un viaggio necessario per ogni team.

Ecco cosa puoi fare:

Punta sulla leadership: potrebbe non esserci momento migliore di adesso per far esprimere i talenti. Tuttavia, sarà difficile farlo se la leadership non supporta il miglioramento delle competenze, quindi parti da lì per questo cambiamento.

Investi su scommesse strategiche: per la maggior parte delle organizzazioni, non è necessario apportare modifiche globali al modello del talento esistente. I Marketing Specialist possono semplicemente modificare il modello attuale “piazzando” scommesse tattiche su alcuni nuovi aspetti.

Inizia valutando dove si trovano i tuoi punti di forza e di debolezza come squadra. Se gli aspetti creativi della tua organizzazione sono per lo più esternalizzati, prendi in considerazione nuovi modelli, come la gig economy, per riportare il vantaggio competitivo all’interno della tua organizzazione. Se i tuoi contenuti sono abbastanza statici, potrebbe avere senso automatizzare il lavoro più ridondante tramite l’AI.

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• Investire nella cultura: il Marketing può funzionare al meglio quando risponde alle esigenze dei clienti in modo agile. Ciò può richiedere un vero cambiamento nella mentalità culturale, da un’organizzazione a più livelli a una che consente alle persone di muoversi rapidamente e adattarsi alle mutevoli esigenze dei clienti man mano che si presentano. Significa anche incorporare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita come parte fondamentale della cultura aziendale con un focus sull’evoluzione delle competenze man mano che cambiano le esigenze.

tool per clubhouse

15+ strumenti utili per usare Clubhouse da vero PRO (e risparmiare tempo)

Ora che Clubhouse è ormai entrato di diritto tra i social media che ogni giorno impegnano il nostro tempo, diventa utile ottimizzarne l’uso al massimo, considerato che il tempo di permanenza sulla piattaforma continua a crescere costantemente.

Abbiamo già analizzato come  i marchi possono utilizzarlo come canale per tenersi in contatto con clienti, fan e follower senza correre rischi di brand reputation; ora vediamo insieme qualche strumento interessante per velocizzare alcuni passaggi e migliorare l’esperienza d’uso tanto per chi lo usa come amministratore o moderatore, quanto per chi segue le nostre room.

LEGGI ANCHE: Cos’è Clubhouse, il social audio su invito amato da VIP e Venture Capitalist

Monitorare le stanze

tool clubhouse direcon

Direcon permette di monitorare la gestione dei flussi delle room di Clubhouse. L’applicazione consente di ottenere approfondimenti dettagliati sulle tue stanze attuali e passate, e sul tuo pubblico e di semplificare lo streaming con opzioni di moderazione avanzate.

Indirizzi corti e user friendly

clubhouse clublink

ClubLink.to offre un link shortener gratuito che crea immagini di condivisione sociale per gli eventi su Clubhouse.

Ogni immagine include tutti i dettagli importanti dell’evento, l’host-timezone e una pagina personalizzata da condividere con il pubblico potenziale.

Se Clublink non basta

clubhouse clubhype

Se Clublink non ti soddisfa, uno strumento simile è in grado di fornirti un’alternativa valida. Si tratta di Clubhype e e ti permette di creare uno short url dell’evento con un’immagine personalizzata e accattivante da condividere sugli altri social media.

Non perderai più nessun evento con questa agenda

host notes

Host Notes per Clubhouse ti permette di scorrere la lista dei tuoi prossimi eventi Clubhouse, visualizzare l’ordine del giorno delle riunioni, controllare l lista degli eventi passati, recuperare gli articoli di riferimento e anche ottenere riassunti.

Organizza il materiale con semplicità

shorten club clubhouse

Shorten.Club ti permette di tenere tutti i tuoi link e le tue note in un unico posto per condividerli facilmente con la tua comunità Clubhouse. Anche questo tool comprende un servizio per accorciare i link.

Un contorno per la tua immagine

chpic

Inutile negarlo: la caccia al follower è una abitudine, non troppo virtuosa, che ci ha seguito anche su Clubhouse, partendo da Facebook e Twitter e passando per Instagram e TitkTok. Gli ascoltatori delle room tendono naturalmente a seguire più facilmente speaker e moderatori.

Per questo, con Chpic potrai personalizzare la tua immagine profilo con un contorno colorato, magari grigio, che ti faccia apparire agli altri sempre con il microfono aperto.

Comet Events

comet event

Comet Events per Clubhouse offre una funzionalità simile a Host Notes. Crea una pagina di destinazione dell’evento e un calendario per la tua comunità Clubhouse. Permette anche di condividere le note.

Quanto conta quello che dici di te

bio editor

Clubhouse Bio Editor ti permette di modificare la tua bio di Clubhouse comodamente dal tuo browser.

Monitora le statistiche di qualunque profilo

ch blade

Con Ch Blade potrai visualizzare le statistiche di qualunque iscritto a Clubhouse, a patto di conoscerne il nickname. Sarà sufficiente inserire il nome utente all’interno della barra di ricerca e far partire il servizio; l’algoritmo procederà all’analisi e restituirà le statistiche in qualche minuto.

Luma per Clubhouse

luma for clubhouse

Luma for Clubhouse è uno strumento utile per condividere un evento programmato su ClubHouse generando una landing page.

Bio, bio e ancora bio

clubhouse bio xyz

Clubhousebioxyz è un altro tool per personalizzare al meglio la propria biografia e rendersi riconoscibile agli altri utilizzatori del servizio.

Ricevere domande per iscritto anche sul social audio

askclubhouse

AskClubhouse crea una bacheca abbinata a una stanza in cui i partecipanti possono inserire le domande che vorrebbero porre a speaker e moderatori oppure votare quelle inserite da altri. Particolarmente utile in caso di grandi community in cui sia complicato dar voce a tutti.

Trova room interessanti da browser

yoyoclub

YoYoClub permette di ricercare fra le stanze programmate impostando un intervallo di tempo preciso. La ricerca può essere fatta fuori dall’app, quindi comodamente da browser.

Clubhouse per chi non ha un iPhone

simulare clubhouse da web

Jam è un progetto open-source per simulare Clubhouse da web, senza utilizzare l’app

Trovare stanze interessanti

trova room

Con Find ClubHouse si possono cercare le stanze che riteniamo più interessanti, comodamente divise per topic e segnalare le nuove room alla community.

Migliora l’immagine profilo

clubhouse avatar maker

Un altro tool per rendere unico uno degli aspetti più importanti di Clubhouse, la nostra immagine profilo. Con Clubhouse Avatar Maker puoi utilizzare dei template già pre-impostati per personalizzare il tuo avatar. Anche con questo strumento puoi inserire un bordo colorato per differenziare la tua immagine dalle altre.

50+ checklist e worksheet per rendere più rapido il tuo lavoro

Semplificare i processi è la parola d’ordine. Gli strumenti più adatti per verificare velocemente se abbiamo rispettato tutti i passaggi necessari alla produzione di un contenuto sono proprio le checklist, che ci permettono di sviluppare una panoramica complessiva delle operazioni necessarie per non incappare in errori oppure intervenire tempestivamente nel caso di sviste  e mancanze.

Anche i fogli di lavoro ci permettono di organizzare al meglio le attività e verificare la completa aderenza del risultato finale con l’obiettivo proposto.

In questa selezione in continuo aggiornamento abbiamo raccolto alcuni dei formati più utili e versatili. Come per l’articolo sui report indispensabili per il 2021, abbiamo raccolto il materiale in una cartella per migliorare la fruizione del contenuto, accessibile qui. In alternativa, è possibile visualizzare solo quello di interesse attraverso i link.

eCommerce

eCommerce

2021 eCommerce Best Practice Checklist

95 Point eCommerce platform migration

Online Trade Marketing

 

Email

email checklist

Email Template

Email Deliverability

Email Send Time

Email Subject Line

Email Checklist

Newsletter

 

Eventi

evento

Advanced Checklist for Corporate Event Planning

Live Streaming Event

Event Marketing Checklist

Post Event

Webinar

Sustainable Event

 

Social Media

social media checklist

Hashtag Best Practice

Social Media Goals

Influencer

Social Linstening

Social Media Checklist

 

Jobs&Workplace

jobs checklist

Out of Office

Working From Home

Workplace Checklist for Covid-19

Employee Retention

LinkedIn Job Search

LinkedIn Sample Profile

Sustainable Office

Build Your Portfolio

LinkedIn Profile and Networking

 

Digital Marketing

digital marketing checklist

Buyer Personas

Editorial Calendar

Library Marketing

Travel Marketing

Lead Nurturing

Upsell, Cross-sell, Resell

Google Analytics Checklist

Google AdWords KPIs

Content Marketing Strategy

Landing page

landing page

Landing Page Checklist

Killer Landing Page

 

Podcast

podcast checklist

Basic Podcast Checklist

Sparkcade Podcast Checklist

 

Everithing & more

more

Retail Store

Evaluating Outsourcing Development Firms

Franchise Asessment

Smart Marketing

Advanced Digital Marketing Checklist

Value Proposition

Your Daily Competitive Monitoring

Real Estate Marketing

Crisis Communication Plan

Crypto economy: perchè devi capire la blockchain per prepararti al Web 3.0

Bentrovati a questo nuovo appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja, il nostro obiettivo è condividere con voi insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento.

Per questa puntata abbiamo cambiato lo scenario, il tema è la Crypto economy: perchè devi capire la blockchain per prepararti al Web 3.0.

Mirko Pallera, founder di Ninja, ha intervistato Gian Luca Comandini, direttore The Blockchain Management School.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Cos’è la Blockchain: min 06,20
  • Come funziona Bitcoin: min 09,50
  • Cosa sono gli Smart Contract: min 16,55
  • Differenze tra Web 2.0 e Web 3.0: min 20,30
  • Cos’è Ethereum 2.0 e cosa rende possibile: min 26,26
  • Quali nuovi prodotti e opportunità per il marketing: min 33,50

brand su clubhouse

Avvertenze per brand su Clubhouse: come usare il nuovo canale senza lasciarsi travolgere

La corsa a Clubhouse di queste ultime settimane ha polarizzato la discussione sui nuovi strumenti per interagire e restare in contatto con gli altri, ma anche su come questa nuova, entusiasmante piattaforma possa essere o meno destinata a sottrarre tempo e visibilità ad altri social media più longevi e affermati, come Facebook e Instagram.

Nella frenetica apertura alla room, è bene però non dimenticare che l’esposizione online genera conseguenze, più o meno importanti. Per questo, seguire alcune regole basiche può aiutarci a rendere l’esperienza di utilizzo del mezzo più piacevole e totalmente esente da rischi.

Al di là delle semplici indicazioni universali riguardo alla tutela dei propri dati durante la navigazione e delle consuete norme di educazione da seguire, online e offline, quando ci si approccia a un nuovo strumento, una delle operazioni propedeutiche più utili da fare è quella di analizzare con attenzione i Terms of Service della piattaforma; passaggio che viene spesso saltato a piè pari quando il buzz rimbalza da un feed all’altro e veniamo trascinati con foga in un nuovo servizio.

A cosa devono fare attenzione i brand su Clubhouse

brand su clubhouse

Se questa considerazione è importante per ciascuno di noi, assume rilevanza ancora maggiore quando sono i brand a entrare in contatto con il pubblico attraverso un nuovo strumento di comunicazione.

Per dirla con le celebri parole di Warren Buffet, “Ci vogliono vent’anni per costruire una reputazione e cinque minuti per rovinarla“. Una citazione mai troppo abusata, che anzi vale la pena di ricordare soprattutto in relazione a realtà come Clubhouse, in cui la mancanza di un filtro tra produzione del contenuto ed esposizione dello stesso può tradursi facilmente in gaffe indesiderate. “È il bello della diretta“, direbbe un altro famoso comunicatore italiano. Sì, ma non sempre è così bello.

Ecco quindi cosa è importante sapere e alcuni consigli utili per conoscere a fondo le regole di Clubhouse e avviare una strategia di inserimento del tuo marchio senza correre rischi inutili.

Le conversazioni sono temporaneamente registrate

Usando Clubhouse, acconsenti al fatto che il tuo audio venga temporaneamente registrato nel caso in cui venga segnalato un incidente di trust & safety.

In pratica, la piattaforma registra l’audio criptato degli speaker di una stanza mentre è in corso la diretta (non quello degli speaker o del pubblico col microfono chiuso, quindi). Se durante la diretta uno o più utenti segnalano una violazione, Clubhouse “trattiene” la registrazione per il tempo necessario a investigare su quanto successo per poi cancellarlo a indagine conclusa. Diversamente, se nel corso del live streaming non ci sono state segnalazioni, l’app cancella l’audio appena la stanza viene chiusa.

Ecco che per un brand diventa quindi importante la possibilità di monitorare le conversazioni e il sentiment sul proprio marchio all’interno delle room. Attualmente, non esistono però strumenti di Social Media Monitoring in grado di raccogliere e analizzare le mention in Clubhouse tutelando così la reputation delle aziende.

La grande domanda quindi è: cosa dicono le persone del tuo brand quando lasci la stanza o non partecipi alla conversazione? A meno di utilizzare costosi strumenti di speech detection basati su AI e certamente non alla portata di tutti, la questione è (almeno per il momento) destinata a rimanere senza risposta.

Tutti gli iscritti devono essere reali

Social media manager unieuro

Registrandoti al servizio, accetti di fornire informazioni vere, accurate, aggiornate e complete su te stesso. È quindi vietato fornire dati fasulli ma anche impersonare altre persone (magari famose), aziende o entità.

In realtà, manca un vero e proprio strumento di certificazione che garantisca che stiamo conversando proprio con Elon Musk, per esempio, e non con un suo clone digitale. Al momento, data l’assenza di un “certificato di autenticità” (il bollino blu che compare accanto al nome delle pagine su Facebook, per intenderci), chiunque potrebbe impersonare un top CEO e causare danni di reputazione all’azienda.

Di sicuro, è più semplice riconoscere Elon Musk da una sua foto che dalla sua voce.

No alla pubblicità indesiderata

I messaggi promozionali e commerciali indesiderati sono vietati un po’ ovunque e Clubhouse non fa eccezione e, anzi, estende il divieto anche all’organizzazione di contest di vario genere.

Se un brand partecipa alla creazione della stanza o alla divulgazione dei contenuti, sarà quindi buona norma segnalarlo espressamente con i consueti mezzi che vengono utilizzati sugli altri social e media, quindi sì ai TAG come #adv, #pubblicità e #sponsorizzato da, e a formule chiare come “powered by” e “branded content“, così come stabilito dall’Agcm, l’Authority garante del commercio e della concorrenza

Vietato registrare le conversazioni (senza il consenso degli speaker)

brand su clubhouse

Una delle caratteristiche che ha agevolato la rapida diffusione di Clubhouse come piattaforma per lo scambio di opinioni è la regola generale che riguarda le conversazioni. Diversamente da un post pubblicato su Facebook o di un tweet, che rimangono visibili e possono essere condivisi e commentati, le conversazioni delle room dovrebbero rimanere assolutamente private.

È vietata, quindi, la registrazione dello streaming salvo disporre del consenso scritto di tutti gli speaker partecipanti. La regola è chiara, ma ha un limite ben preciso: l’impossibilità di invitare sul palco chi non abbia precedentemente acconsentito, per iscritto, alla registrazione.

Il carattere stringente di questa norma interna ha spinto organizzatori e moderatori a cercare delle scorciatoie per acquisire il consenso dei partecipanti senza dover ricorrere alla forma scritta e sottostare ai lunghi tempi necessari al ricevimento del documento, che poco si integrano con l’immediatezza dello strumento Clubhouse.

Una emittente radio molto conosciuta in Italia ha inserito, nel titolo della room, l’avvertenza che il flusso audio sarebbe stato trasmesso in diretta. Altri amministratori integrano nel nome della stanza un pallino rosso, simbolo comune per indicare la registrazione in atto.

Queste precauzioni saranno sufficienti per essere compliant coi termini di servizio?

No alla condivisione di informazioni e quote contrassegnate come “off the record”

Come abbiamo già avuto modo di capire, le conversazioni all’interno delle room sono riservate ai partecipanti e non possono essere registrate. Ma neppure divulgate, se uno degli speaker fa espressa menzione di non essere d’accordo o non gradire la condivisone di quanto detto.

Alcuni speaker, nella loro bio, hanno fatto riferimento espresso alle Chatham House Rules. Secondo questa regola, i partecipanti a un meeting o a una riunione sono liberi di utilizzare le informazioni emerse dalla discussione, ma non sono autorizzati a rivelare chi ha detto cosa. La regola trova la sua ragion d’essere nella possibilità di partecipare a dibattiti su argomenti controversi senza rischiare di esserne penalizzati.

Pare invece che Marc Andreessen, co-fondatore della società di VC Andreessen Horowitz, e finanziatore di Clubhouse, abbia bloccato diversi giornalisti, impedendo loro di ascoltare il discorso-evento di Elon Musk.

Anche in questo caso vige il principio generale di rispettare la sensibilità di speaker, organizzatori e moderatori e seguire le regole che vengono stabilite da chi amministra lo spazio virtuale.

Clubhouse potrebbe non intervenire nella tua controversia

brand su clubhouse

Al momento è difficile stabilire quale sarà il rapporto tra Clubhouse e i brand, in mancanza di chiare indicazioni in questo senso da parte della piattaforma.

Quello che è certo è che, come accade su diversi social media, il peso di un brand all’interno di Clubhouse potrebbe essere molto diverso rispetto a quello dei “normali utenti” presenti sull’app.

I grossi marchi, anche in ragione degli enormi investimenti pubblicitari che riversano sulle piattaforme sociali, dispongono spesso di canali preferenziali per le comunicazioni con chi amministra i sistemi, sicuramente diversi da quelli messi a disposizione per l’utenza consumer.

Infatti, Alpha Exploration Company, società proprietaria del social network, si riserva il diritto, ma non l’obbligo, di venire coinvolta nelle dispute tra gli utilizzatori del servizio. Clubhouse deciderà quindi in modo assolutamente discrezionale quando vi sia l’opportunità di “schierarsi” dalla parte di uno dei due contendenti oppure lasciare che la problematica venga risolta tra le parti.

Conclusioni: perché un brand dovrebbe provare Clubhouse (e perché non c’è nulla di cui preoccuparsi)

Anche se lo strumento è relativamente nuovo ed è necessario seguire alcune regole per regalare ai propri follower una piacevole esperienza, Clubhouse è potenzialmente un terreno di conquista ideale per brand e aziende.

Solo pochi giorni fa, Burger King ha aperto una room ufficiale sul social audio del momento, definito, con le parole del Global Chief Marketing OfficerRBI , Fernando Machado, “una piattaforma autentica, reale, onesta, trasparente”.

Se Burger King è la prima multinazionale ad aver aperto la conversazione con i suoi fan e clienti attraverso la stanza dedicata “Open Kitchen”, anche noi Ninja abbiamo avviato una collaborazione con Peroni per la giornata di San Valentino, durante la quale le due realtà hanno commentato insieme le più belle campagne dedicate alla giornata degli innamorati.

Un chiaro segnale che l’ingresso su Clubhouse non è affatto sbarrato per i brand che hanno voglia di mettersi in gioco e sperimentare, raggiungendo i propri fan in modi sempre nuovi e attuali.

In questa prospettiva, la regola aurea è quella di evitare assolutamente l’improvvisazione e rivolgersi a player qualificati per condurre in porto un progetto così ambizioso. Oltre, naturalmente, a rispettare tutte le regole.

Banca Sella lancia la “Sella Data Challenge”, una competizione rivolta a startup e scaleup

Una competizione rivolta a startup e scaleup fintech per individuare nuove soluzioni che, attraverso l’utilizzo e l’analisi dei dati, consentano di personalizzare l’offerta di prodotti e servizi ai clienti. È Sella Data Challenge, l’innovativa iniziativa lanciata da Banca Sella nell’ambito della propria strategia di open innovation che vede la banca collaborare con le realtà digitali al fine di co-creare nuovi prodotti e servizi, grazie anche alle piattaforme di open banking che permettono di accedere alle informazioni relative ai conti attraverso API (Application Program Interface). La “Sella Data Challenge” è organizzata in collaborazione con il Fintech District.

L’ottimizzazione del processo di valutazione del lifetime value, un indicatore chiave per l’analisi del comportamento di acquisto dei clienti, o l’adozione di nuovi modelli di pre-scoring, ossia di valutazione preventiva nelle richieste di finanziamento, sono solo alcuni degli esempi di processi che possono essere innovati grazie ad un migliore utilizzo dei dati e sui quali i partecipanti alla challenge potranno lavorare.

La sfida di Sella Data Challenge

ufficio

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Startup e scaleup potranno quindi mettersi in gioco per elaborare nuove soluzioni partendo dall’analisi dei dati dei clienti, messi a disposizione in forma anonima da Banca Sella sulla “data sandbox” di Fabrick, piattaforma di open banking su cui la banca ha pubblicato le proprie API. Si tratta di un vero e proprio ambiente di test e sviluppo, coerente con le normative a tutela della privacy, che consente ai partecipanti di accedere al portale, visualizzare i dati che sono stati resi anonimi e che possono essere quindi utilizzati per effettuare le analisi desiderate. 

I partecipanti selezionati avranno due mesi e mezzo di tempo, a partire da metà marzo 2021, per realizzare e presentare la loro idea, attraverso un prototipo funzionante, una demo, una applicazione o semplicemente un “proof of concept”. Durante la challenge saranno supportati settimanalmente da un team di professionisti di Banca Sella, Fintech District e Fabrick, che li aiuteranno nello sviluppo del loro progetto.

L’adesione

La candidatura alla challenge dovrà essere inviata entro il 15 marzo 2021 utilizzando il portale dedicato, illustrando la propria idea sull’utilizzo dei dati e il progetto che si vuole sviluppare. Le idee raccolte verranno poi selezionate in base al loro potenziale sul mercato, al contributo innovativo nella gestione dei dati e alle reali potenzialità di sviluppo dell’idea presentata. I partecipanti riceveranno le credenziali per accedere alla “data sandbox”. Alla fintech che si aggiudicherà il primo posto verranno riconosciuti 15mila euro per sviluppare e testare con Banca Sella la soluzione individuata.

canali eCommerce 2021

Canali di crescita per l’eCommerce Marketing nel 2021

Con l’inizio del 2021 siamo finalmente pronti a guardarci indietro per capire cosa è accaduto in uno degli anni più difficili fino ad oggi. Con una grande attenzione agli insight del commercio elettronico, SEMrush ha segnalato le tendenze e i cambiamenti nel panorama dell’eCommerce durante l’intero anno.

Ciò che vogliamo ora, invece, è dare uno sguardo al futuro e vedere quali tendenze daranno forma al nuovo volto dell’eCommerce, il settore che probabilmente ha visto il maggiore impatto in seguito alla pandemia.

Tendenze emergenti nel marketing per l’eCommerce

Complessivamente, l’eCommerce si sta espandendo a un tasso senza precedenti, in crescita del 23% su base annua, con vendite previste per il 2021 che raggiungeranno i 4,5 trilioni di dollari.

La pandemia di COVID ha solo accelerato questo processo, si prevede che nel 2023 la quota delle vendite digitali raggiungerà il 22% degli acquisti globali.

Oggi, con la proliferazione di punti di acquisto – dal social commerce ai marketplace online – la gamma di canali di marketing dell’eCommerce sembra infinita, ma ce ne sono solo alcuni che possono davvero rendere il business online scalabile.

Prima di passare ai suggerimenti su come gestire i clienti in cima e in fondo al funnel, scopriamo quali tendenze dell’eCommerce cambieranno il panorama del commercio elettronico negli anni a venire.

canali ecommerce 2021

Crescono le aspettative dei consumatori

Con Amazon che porta i clienti ad aumentare le aspettative nei confronti degli eTailer, probabilmente vedremo più richieste di spedizioni in due giorni, più carrelli abbandonati e i costi di marketing digitale alle stelle.

Google non è l’unico in gioco

Sebbene la ricerca organica e a pagamento siano ancora uno dei più potenti driver di traffico nell’eCommerce, possiamo vedere una crescente concorrenza per l’attenzione dei consumatori da parte di Amazon, Facebook, Instagram, Bing e canali di traffico alternativi, come Pinterest, Snapchat, TikTok.

La diversificazione

Non riguarda solo le piattaforme, ma anche i canali di scoperta dei brand. Gli annunci di Google e Facebook continuano a giocare un ruolo dominante, ma i marketer degli eCommerce dovrebbero ora prestare attenzione anche a indici specifici, come il local, le immagini e la ricerca su YouTube, che offrono un pubblico più piccolo ma spesso una tariffa più conveniente.

Prendersi cura della base di clienti esistente è la nuova tendenza

Molti brand esauriscono in fretta la loro base netta di nuovi clienti, per cui rivolgersi ai clienti esistenti è più importante che mai. E questo apre la strada a strategie e canali di attivazione dei clienti.

L’ eCommerce marketing omnicanale ora implica una commistione più stretta tra offline-online

Le vendite al dettaglio in negozio superano ancora le vendite online e, nonostante l’adozione accelerata della spesa digitale, sono i punti vendita a garantire una vasta crescita del business. Pertanto, superare il divario online-offline è fondamentale per rendere scalabile il tuo brand.

canali ecommerce 2021

Suggerimenti per la crescita del business sui principali canali di eCommerce marketing nel 2021

Le tendenze sopra menzionate stanno influenzando il modo in cui pensiamo ai canali che portano alla crescita dell’eCommerce. Pertanto, la sfida più grande per i marketer è allineare le tendenze e tutti i canali di acquisizione dei clienti con gli obiettivi aziendali e portare tutto in un unico funnel.

Principali canali eCommerce per aumentare la Brand Awareness

Costruire la brand awareness significa favorire la scoperta del marchio.

Solitamente, per gli utenti top-of-the-funnel che sono all’inizio della fase di considerazione, dobbiamo pensare a promozioni che non menzionano il marchio.

I motori di ricerca sono un grande punto di scoperta del brand, soprattutto se rispondi alle ricerche per categorie di prodotti. Tuttavia, prestare attenzione all’elenco generale potrebbe non essere così importante come prendere in considerazione gli elenchi locali se si dispone di punti vendita fisici, perché la ricerca locale implica un maggior intento di acquisto.

Anche la ricerca per immagini di Google può portare un traffico economicamente più conveniente.

tendenze di ricerca 2021

Anche i social media sono uno strumento potente. Tuttavia, con piattaforme come Facebook sempre più sovraffollate, nel 2021 prova ad aggiungere altri canali social al tuo marketing mix per l’eCommerce. I social media che offrono ricche esperienze visive e CTA dirette, come Instagram e Pinterest, sono la nuova tendenza per i marketer dell’eCommerce, poiché sono il posto perfetto per mostrare il tuo prodotto su piattaforme gremite di persone con un elevato intento di acquisto.

Un altro strumento di cui puoi aspettarti di vedere un grande successo nel settore eCommerce sono i live streaming: TikTok sta diventando sempre più un ottimo posto per le demo dei prodotti, quindi potrebbe avere senso considerare di collaborare con TikToker se il tuo potenziale pubblico passa del tempo sulla piattaforma.

Per il benchmarking di mercato, potresti anche voler capire su quali piattaforme i tuoi concorrenti stanno scommettendo. Prendiamo ad esempio la nicchia della lingerie e, con l’aiuto dello strumento Market Explorer, diamo un’occhiata a quali canali portano il traffico più elevato ai competitor:

trend di ricerca 2021

Canali di eCommerce marketing per aumentare la Lead Generation

Nella lead generation, se ci pensiamo in termini commerciali/di acquisto, più che in qualsiasi altra parte del funnel, è importante impiegare canali con l’intento di acquisto più elevato.

  • Avendo ottime funzionalità di scoperta visiva, su Pinterest e Instagram è possibile trovare persone con un alto intento di acquisto – dopotutto, una persona che fa una ricerca su Pinterest per vedere i mobili che desidera è molto più propensa a cliccare su una CTA, rispetto a qualcuno che incappa accidentalmente in un annuncio di quegli stessi mobili sul feed di Facebook.
  • Anche una keyword strategy incentrata sull’intenzione di acquisto è un ottimo driver di lead generation. I termini di ricerca “nelle vicinanze”/”vicino a me” sono una miniera d’oro per individuare l’intento commerciale, quindi concentra i tuoi sforzi su parole chiave che implicano qualsiasi tipo di intento di acquisto.
  • Spesso, la migliore strategia di crescita dell’eCommerce è migliorare le possibilità di conversione dei potenziali clienti. A questo proposito, la fonte più preziosa di lead è il tuo ecosistema: visitatori del sito e abbonati alle tue email che ancora non sono tuoi clienti. I nuovi clienti tendono ad essere costosi e più difficili da attirare, quindi, pensando ai driver di vendita, sfrutta quello che è già il tuo pubblico. Qui, l’ottimizzazione dell’email marketing è il miglior driver per il flusso di cassa.

Suggerimento

Le email di marketing normalmente hanno tassi di apertura bassi, quindi è meglio catturare l’attenzione degli utenti all’interno di email che sicuramente apriranno. Inserisci le tue offerte di marketing all’interno di email transazionali (email di conferma dell’ordine/spedizione), poiché ottengono tassi di apertura molto più alti e hanno maggiori probabilità di incoraggiare nuovi acquisti.

Strategie per l’incremento delle vendite nell’e-commerce per il 2021

Scendendo lungo il funnel, atterriamo finalmente alla fase di vendita.

I ganci di vendita tradizionali, come il prezzo e le offerte, influenzano ancora notevolmente i tassi di conversione. In questo caso, alcune informazioni sulle offerte dei concorrenti ti aiuteranno a capire cosa stanno offrendo gli altri che tu non offri.

Mentre i dati interni sono qualcosa che puoi ottenere da solo, le informazioni sul pubblico della concorrenza puoi raccoglierle con strumenti esterni come SEMrush. Ad esempio, utilizzando lo strumento Market Explorer possiamo immergerci nelle caratteristiche del pubblico di Victoria’s Secret.

Oppure controllare le pagine web più visitate di Victoria’s Secret usando lo strumento Analisi traffico (report Pagine migliori).

Con gli approfondimenti di Analisi traffico, possiamo vedere che le pagine di liquidazioni ottengono una quota considerevole del traffico di VS, quindi potresti pensare di lanciare una controfferta per battere il brand concorrente.

Tuttavia, il prezzo e la corsa all’offerta non sono illimitati: vediamo alcune cose che gli e-commerce possono fare per mantenere intatti i loro margini di profitto.

Segmentare la clientela per offerte più mirate

La regola delle vendite di un eCommerce è: più mirata è l’offerta, più facile è la conversione. Poiché il 59% dei clienti considera le offerte su misura un fattore cruciale per realizzare un acquisto, la chiave per la crescita del tuo eCommerce è nella corretta segmentazione e personalizzazione delle tue offerte; ed è qui che risiede anche la sfida principale che dovrai affrontare.

L’uso di dati segmentati può aiutare i brand a fornire messaggi altamente personalizzati con un maggiore potere di conversione. Esistono molti strumenti che aiutano i marketer a dividere il loro pubblico in vari schieramenti: Dynamic Yield, Monetate, Richrelevance sono ottimi per segmentare i visitatori ed elenchi di email per generare offerte dinamiche pertinenti.

Suggerimento

Nell’email marketing, sta emergendo una nuova funzionalità che consente la personalizzazione e le offerte dinamiche all’apertura dell’email. Questo risolve il problema dei codici promozionali scaduti (se l’email viene aperta troppo tardi) e delle offerte irrilevanti. La maggior parte dei provider di posta elettronica come Gmail o MailChimp offre ora questa funzionalità.

ecommerce marketing

Ridurre l’attrito con i clienti attraverso UX/UI impeccabili

Ci sono alcuni fattori tecnici che provocano attrito da parte del cliente, come una bassa velocità di caricamento della pagina o un design scadente.

Nel 2021 altre cause di attrito potranno riguardare i tempi di consegna, le spese di spedizione, la politica dei resi, e altre cose del genere. Quindi, pensa alle best practice dell’eCommerce in merito a UX e UI e replicale nell’esperienza digitale che stai offrendo.

Fiducia e credibilità

Credibilità e fiducia sono importanti fattori decisionali quando si tratta di vendite online: la mancanza di fiducia nei confronti di un’azienda è un grosso ostacolo agli acquisti online. Infatti, il 97% delle persone decide se acquistare presso un eCommerce sulla base delle recensioni dei clienti, un modo moderno di pensare al passaparola e alla prova qualità per il tuo marchio.

Tra i molti approcci alla costruzione della fiducia, un’elevata brand awareness rappresenta, senza alcun dubbio, un grande fattore di fiducia. Tuttavia, se non puoi permetterti di investire soldi nella pubblicità, ecco alcune azioni più semplici che puoi intraprendere:

  • Un buon design mostra competenza e amplifica la percezione di affidabilità di un brand. Una fotografia di prodotto attraente e di alta qualità può fare la differenza perché nessuno si fida di un marchio che mostra immagini scadenti del proprio prodotto.
  • Incoraggia le testimonianze, le valutazioni e le recensioni dei clienti, perché la riprova sociale è un grande potenziatore del tasso di conversione. Quindi, includi gli snippet delle recensione nella tua home page, nelle pagine dei prodotti e persino negli annunci.

canali ecommerce 2021

Come acquisire clienti dai canali di traffico a pagamento: i migliori consigli per l’eCommerce

Su ogni canale a pagamento, ci sono clienti ad alto rendimento e altri altamente inefficienti.

  • Dato che Google è la piattaforma su cui si concentra la maggior quota di pubblico, probabilmente qui avrai bisogno di budget maggiori per attivare gli utenti attraverso una combinazione di annunci in vari formati – annunci Shopping, PLA e ads su YouTube.
  • La successiva quota del budget dovrebbe andare a Facebook, ma agisci con cautela, poiché qui i marketer tendono a spendere troppo e ad acquistare traffico a caro prezzo.
  • Per ultimo, mantieni una parte del budget per testare e provare piattaforme che a prima impressione non sembrano avere un ROI elevato: come accennato in precedenza, Instagram, Pinterest e TikTok possono diventare i driver per il traffico a pagamento più preziosi.

Tieni presente che in generale, per l’eCommerce, gli annunci più efficaci sono quelli legati a un determinato prodotto. Per quanto riguarda la creatività dell’annuncio, una splendida immagine del prodotto, insieme all’offerta e alle valutazioni dei clienti, possono indurre gli utenti a cliccare sulla CTA e siglare l’affare.

Comincia l’epoca del Connected Customer: come prepararsi alla sfida

Il prolungato stato di crisi, con l’adozione di modelli sociali fortemente connotati dal principio di distanziamento sociale, ha condotto le persone a ricercare nuove modalità di contatto, modelli organizzativi sul lavoro e anche abitudini diverse per soddisfare i propri bisogni.

Non è una novità affermare come il digitale, in questo, abbia svolto il ruolo del padrone: l’immaterialità del mezzo ha permesso a ogni consumatore di accedere a mercati e player differenti, realtà molto grandi e imprese molto piccole che hanno potuto accelerare il proprio business grazie al web.

Ora che la campagna vaccinale è partita, non c’è però da attendersi un “ritorno alle origini”: anzi, è molto probabile che i cambiamenti cui abbiamo assistito in questi mesi diventeranno strutturali, in particolare per ciò che concerne i comportamenti dei consumatori.

A tal proposito, per evidenziare come tali mutazioni siano già ben percepibili nel tessuto sociale, Salesforce ha condotto una ricerca dal titolo State of Connected Customer, che si propone di mappare a livello worldwide che cosa attenderci per i prossimi mesi (o forse anni) per ciò che concerne le aspettative dei consumatori.

<<Accedi alla nuova edizione del report “State of Connected Customer” e approfondisci l’evoluzione del customer engagement>>

customer experience

Il Connected customer, fra fiducia, comportamenti e valori dei brand

Ora, è chiaro che al centro di tutto ci sia proprio lui, il Connected Customer, che come recita il titolo della ricerca è oggetto di un’analisi che va oltre la semplice osservazione: ma cosa significa, esattamente, “consumatore connesso”?

La traduzione letterale dall’inglese all’italiano non basta a spiegarlo, anche perché il concetto va al di là del semplice essere “digitale”.

Al di là infatti dalla capacità di sfruttare la Rete a proprio uso e consumo, il Connected Customer è prima di tutto un attore attivo e partecipe delle meccaniche che gli si sottopongono: attenziona in modo puntuale il mercato, interagisce con le marche che tentano di attirarne l’attenzione in maniera critica e -soprattutto- ricerca una forma relazionale il più possibile basata sull’empatia. E lo fa online, come offline, sia per ciò che riguarda i punti di contatto con la marca che -espandendo il concetto- alla brand narrative propriamente detta.

Ad esempio, proprio nella ricerca emerge come il 68% del campione dichiari di aspettarsi dai brand un approccio empatico (ma solo il 37% riconosce che questo effettivamente avvenga).

Facendo un focus su tale sfaccettatura e come questo si configuri, comincia a delinearsi come basilare un valore nuovo per il contesto, quello della fiducia. Si calcola che per 9 persone su 10 la fiducia è la discriminante fondamentale nella scelta di un bene e un servizio: il consumatore quindi non limita solo la propria relazione all’esperienza di consumo, ma si fonde con la valutazione che viene data anche a come questa si declina nella propria vita.

Le evidenze che emergono da questo punto di vista sono molto interessanti: dalla generazione dei Baby Boomers agli Zoomers (i facenti parte della GenZ) emerge con forza un senso di sfiducia crescente verso le aziende, cui si imputa una scarsa trasparenza (il 42% arriva ad affermare che non crede che dicano la verità) fino a dire che non agiscano nell’interesse del consumatore (ben il 36%).

customer journey strategy

Anche per questa ragione, l’aspettativa che le aziende dimostrino concretamente cosa intendono per valori e come intendono impattare nel mondo con azioni fedeli ad essi cresce ogni anno di più: ambiente, iniquità economica e ingiustizie sociali sono alcuni dei macroinsiemi dove il consumatore si aspetta che le aziende agiscano concretamente.

Per una relazione che si fa tanto totalizzante, il Connected Customer non può esimersi dall’aspettarsi una capillarità della presenza della marca nella sua vita, sempre più attraverso touchpoint solo digitali e meno “fisicamente”. Questo aspetto, che già nel periodo “pre COVID-19” veniva osservato come aspettativa crescente, ha acquisito ancor più valore considerato che proprio durante la pandemia una larga fetta di consumatori ha dovuto necessariamente avvicinarsi al digitale, non solo per attività legate all’entertainment (fruizione dei social, utilizzo delle piattaforme di video streaming) quanto anche per ordinare e pagare beni e servizi, lavorare, studiare.

La contrazione delle interazioni offline ha quindi indirizzato il bisogno di avere marche sempre più digitalmente preparate, in grado di dotarsi degli strumenti più nuovi e delle tecnologie più all’avanguardia (come l’Intelligenza Artificiale) e che accompagnino non solo verso l’acquisto, ma anche nella fase del post-vendita (dove diventa più acuta la necessità di sentirsi parte di una relazione).

Il coronavirus ha quindi accentuato i comportamenti trasformando il Connected Customer in una figura decisamente più pretenziosa ma anche più vera, fedele al vissuto quotidiano di tutti noi.

Momenti di verità e scelte consapevoli

Quando Jim Lecinsky definisce cosa sia il Momento di Verità “Zero”, senza volerlo, circoscrive questa capacità di osservare e assorbire le informazioni relative all’esistente che contraddistingue il profilo che Salesforce mappa nella sua ricerca.

La “connessione” che entra anche nella definizione di questo profilo di consumatore va oltre l’interazione con la sfera digitale, ma entra in meccanismi che sono cognitivi e di valutazione indipendenti anche dalla qualità dell’offerta di brand.

In altri termini: il Connected Customer vive nella consapevolezza di essere al centro di meccaniche in cui lui è comunque arbitro, e per questo pretende che al centro di ogni momento di verità (la ricerca, l’osservazione, la conversione e la valutazione) vi sia un contributo autentico e veritiero.

Questa sua capacità di assorbire continuamente informazioni (che lo rendono, scherzosamente, una specie di hardware sempre in funzione) e di giudicarle obbliga le marche a sfruttare la sua “connessione”, costruendone di nuove.

Customer Journey

Il “come” questo possa avvenire dipende da una buona applicazione delle tecniche di Marketing Intelligence e di una sapiente elaborazione di un marketing mix che conti su media sempre performanti e tailor made. Sembrano banalità, ma oggi anche un chatbot che risponde in maniera spersonalizzata e poco curata rischia di generare un corto circuito nel percepito dell’interlocutore umano.

Questo vale a prescindere dalle fasce d’età, che pur rimanendo distanti fra loro hanno dal punto di vista anagrafico presentano dei tratti comuni inconfondibili, che riconducono comunque al profilo del Connected Customer.

Una trasformazione che, dicevamo poco su, era già cominciata prima della pandemia, e che nonostante il Coronavirus non si potrà fermare.

<<Accedi all’ebook gratuito “State of Connected Customer” per approfondire questi temi e valutare come applicarli alle tue strategie>>

San Valentino su Clubhouse? Commenta con noi le campagne più romantiche di sempre

Siamo approdati già da un po’ sul social più chiacchierato del momento: Clubhouse, basato interamente sulla voce, non ha più bisogno di presentazioni. Domani sarà il giorno più romantico dell’anno, San Valentino: un tripudio di fiori, cioccolatini e romanticismo.

Mettendo insieme queste due cose, abbiamo deciso di fare una special edition della nostra ClubHouse Room per analizzare insieme a voi le più belle campagne di marketing dedicate alla festa degli innamorati. Il 14 febbraio infatti è un momento atteso non solo dagli innamorati ma anche dai brand di tutto il mondo che celebrano l’amore e provano a conquistare il pubblico con campagne speciali a tema.

Che siate da soli o con la vostra dolce metà, vi aspettiamo per un aperitivo digitale di mezz’ora dalle 18 in poi in nostra compagnia. Saranno con noi degli ospiti d’eccezione dal marketing team di Birra Peroni: Marina Manfredi (marketing manager Peroni), Camilla Cicerchia (brand manager Peroni), Eleonora Letizia (brand manager Peroni) e Andrea Fusco Head of Social Wavemaker.

L’appuntamento per la room “Ninja Marketing: San Valentino Edition ❤️  by Birra Peroni ?  ” è per domenica 14 febbraio dalle ore 18.00 alle 18.30. 

<<Partecipa alla room “Ninja Marketing: San Valentino Edition ❤️  by Birra Peroni ?”  e commenta con noi le campagne di marketing più romantiche di sempre >>

Ecco qualche anticipazione per gli utenti Android che, ahimé, non potranno partecipare (speriamo tra poco potrete essere dei nostri!) e per arrivare preparati alle campagne che commenteremo durante la diretta:

Google, Parisian Love

Iniziamo con una bellissima campagna del 2010: una storia d’amore raccontata attraverso le ricerche su Google. Parisian Love è stata presentata al Super Bowl ben undici anni fa. La storia emozionante è stata vista oltre 8.2 milioni di volte su YouTube.

LEGGI ANCHE: La pandemia guida la crescita dell’eCommerce anche a San Valentino

Una birra su Tinder

Secondo il Love Index di Mastercard, il 19% degli italiani si è iscritto a siti di app e incontri nel corso del 2020. Oltre 10 milioni di Italiani si incontrano, si cercano e si trovano su Tinder la popolare app di dating online. E Peroni per il suo 175° anniversario approda su Tinder per… non vi sveliamo altro, ve lo racconteremo in diretta insieme al marketing team dell’azienda.

Peroni x sempre

Il kamasutra montabile di Ikea

Umorismo nordeuropeo, semplice e d’effetto, IKEA raffigura il kamasutra con uno dei suoi più famosi prodotti: una coppia di sedie BORJE in una posizione piuttosto esplicita. 

San valentino ikea

E il resto? Scopritelo insieme a noi

Pronti ad un bellissimo viaggio nell’Amore?

<<TI ASPETTIAMO SU CLUBHOUSE, SALVA L’EVENTO SUL TUO CALENDARIO!>>