Brutta tegola per Meta: Instagram multato per 405 milioni di euro nell’UE per la privacy dei minori.
Una multa di 405 milioni di euro è in arrivo per Instagram dopo che le autorità di regolamentazione della privacy dell’Unione europea hanno preso una decisione su un reclamo di lunga data relativo al modo in cui la piattaforma di social media gestisce i dati dei minori. La sanzione riguarda una violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.
Meta non ha rilasciato alcuna dichiarazione a commento.
La decisione finale del GDPR sull’indagine di Instagram sarebbe stata inviata a Meta, la società madre di Instagram, venerdì – prima della pubblicazione formale sui siti web del principale supervisore dei dati della società nell’UE, la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC); e dell’European Data Protection Board (EDPB), un organo direttivo che ha contribuito a coordinare un processo di revisione delle decisioni che ha coinvolto altre autorità di protezione dei dati dell’UE interessate.
Tuttavia l’entità della sanzione per Meta sembra essere trapelata in anticipo, attraverso un articolo di Politico, che contiene la cifra della multa (che ammonta a circa 403 milioni di dollari al cambio attuale) ma non ci sono ulteriori dettagli sulla decisione.
Il DPC irlandese ci ha confermato l’entità della multa. Il vice commissario, Graham Doyle, ha dichiarato a TechCrunch: “Abbiamo adottato la nostra decisione finale venerdì scorso e contiene una multa di 405 milioni di euro. I dettagli completi della decisione saranno pubblicati la prossima settimana“.
La sanzione per Instagram è la più grande sanzione GDPR che sia stata comminata al gigante dei social media (anche se non la più grande multa GDPR in assoluto, quella è toccata ad Amazon), dopo la sanzione di 267 milioni di dollari comminata alla piattaforma di messaggistica WhatsApp, di proprietà di Meta, lo scorso settembre per violazione del principio di trasparenza del GDPR.
Il reclamo di Instagram si concentrava sul trattamento dei dati dei minori da parte della piattaforma per gli account commerciali e su un sistema di registrazione degli utenti che, secondo il DPC, poteva far sì che gli account degli utenti minori fossero impostati come “pubblici” per impostazione predefinita, a meno che l’utente non modificasse le impostazioni dell’account per impostarlo come “privato”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/INSTAGRAM-MULTATO.jpg13332000Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-06 10:44:382022-09-06 16:45:42Instagram multato per 405 milioni di euro dall'UE per le impostazioni sulla privacy dei minori
Instagram ha rimosso l’account ufficiale di PornHub probabilmente in seguito alle crescenti pressioni degli attivisti contro il sito.
La notizia è stata riportata per la prima volta da Variety. Al momento della rimozione, l’account Instagram di PornHub contava circa 13,1 milioni di follower e 6.200 post ma non pubblicava contenuti espliciti o performance. PornHub gestisce ancora account popolari su altre piattaforme di social media come Twitter.
Instagram ha rimosso l’account di PornHub: le possibili motivazioni
Non è chiaro perché Meta, la società madre di Instagram, abbia rimosso l’account, anche se gli screenshot condivisi da Laila Mickelwait, attivista anti-PornHub, suggeriscono che l’account sia stato rimosso per aver violato le linee guida della comunità di Instagram. The Verge ha contattato Meta per avere conferme e dettagli e ha promesso aggiornamenti in caso di risposta.
Mickelwait è la fondatrice della campagna TraffickingHub: un gruppo di difesa dedicato a “chiudere Pornhub e a ritenere i suoi dirigenti responsabili di aver permesso, distribuito e tratto profitto da stupri, abusi su minori, traffico sessuale e abusi sessuali basati su immagini criminali“.
Mickelwait si propone come attivista contro il traffico sessuale, ma i critici notano i suoi legami con gruppi cristiani evangelici che sostengono l’abolizione totale di tutto il sex work e della pornografia commerciale. Secondo il sito web della stessa Mickelwait, in precedenza ha lavorato presso Exodus Cry, un gruppo cristiano “abolizionista” che vuole “porre fine all’industria del sesso” e che elenca il “TraffickingHub” della Mickelwait nella sezione “le nostre campagne“.
Le dichiarazioni degli attivisti
In una dichiarazione pubblicata su Twitter, Mickelwait ha affermato che Instagram e Meta hanno preso la “giusta decisione tagliando i legami con Pornhub” e che è tempo che altre grandi aziende tecnologiche come Google, Amazon e Microsoft seguano l’esempio.
Le critiche a PornHub per aver favorito la distribuzione di materiale pedopornografico sono cresciute negli ultimi anni, coinvolgendo i suoi partner commerciali e portando alle dimissioni del suo CEO e COO. Nel 2020, Visa e Mastercard hanno interrotto l’elaborazione dei pagamenti su PornHub a causa della presenza di “contenuti illegali” sul sito, anche se ciò non ha impedito che venissero avviate azioni legali contro le società. Ad agosto, un giudice californiano ha autorizzato il proseguimento di una causa contro Visa, sostenendo che la società “intendeva aiutare MindGeek a monetizzare la pornografia infantile”.
In risposta alle critiche, PornHub ha preso provvedimenti come la rimozione di tutti i contenuti di utenti non verificati e la rimozione della funzione di download che permetteva a qualsiasi utente di scaricare qualsiasi video.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/instagram-ha-rimosso-pornhub-dal-suo-sito.jpg588909Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-05 15:46:382022-09-05 15:47:15Instagram ha rimosso l'account ufficiale di PornHub dalla sua piattaforma
Le aziende tecnologiche, ma in realtà tutte le organizzazioni dell’economia digitale, sono ben consapevoli che le competenze digitali sono fondamentali per i dipendenti nell’era digitale. È più che mai importante che i dipendenti e i nuovi assunti siano trasversali alle discipline e che abbiano competenze sia hard che soft. I selezionatori cercano, in chi si candida per una posizione aperta, un set di competenze più ampio e un’esperienza più vasta. Questo elenco comprende dieci delle principali competenze digitali che i datori di lavoro cercano oggi e che sempre più cercheranno nei prossimi anni.
Le competenze digitali più richieste dalle aziende
Avere un portfolio di progetti che dimostrino le vostre capacità di coding può anche contribuire a convalidare le vostre conoscenze e competenze e aiutarvi a ottenere il ruolo dei vostri sogni. Esempi di esperienze di sviluppo web mobile e responsive vi daranno un vantaggio rispetto agli altri candidati.
Il coding è fondamentale anche per le tecnologie emergenti come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR).
2. Digital Business Analysis
La Digital Business Analysis aiuta le organizzazioni a fare le scelte giuste, fornendo una mentalità indipendente e obiettiva e applicando una serie di tecniche di analisi comprovate per creare un caso aziendale convincente per l’investimento in una soluzione digitale.
Poiché la trasformazione digitale è fondamentale per tutte le organizzazioni, le competenze di Digital Business Analysis sono diventate le più richieste nel curriculum vitae. Gli analisti di business digitali sono l’epicentro dei progetti di trasformazione digitale. Aiutano le organizzazioni a sviluppare un ecosistema digitale di tecnologie che contribuiscono alla trasformazione digitale e alla crescita del business.
Siti web, applicazioni e servizi digitali hanno una cosa in comune: l’interfaccia utente. Un designer con esperienza nella creazione di esperienze utente efficaci e dinamiche sarà molto richiesto dalla maggior parte delle aziende tecnologiche.
I designer possono anche visualizzare dati complessi per aiutare il management a prendere decisioni aziendali fondamentali. Questa abilità si chiama visualizzazione dei dati. La visualizzazione dei dati è utile per i dirigenti in quanto li porta a ricavare informazioni preziose.
4. Le competenze digitali più richieste: Digital Project Management
Il Digital Project Management non è affatto un’attività desiderabile solo per le aziende tecnologiche, ma è una parte vitale dello sviluppo di prodotti e servizi digitali in modo tempestivo e conveniente. La comprensione di una serie di metodologie come SCRUM e AGILE spicca in qualsiasi CV. I Digital Project Manager devono avere una comprensione olistica di come vengono sviluppati i progetti digitali, dall’ideazione al prototipo fino al prodotto o servizio digitale completamente sviluppato.
5. Digital Product Management
Un’altra competenza che non è esclusiva dello sviluppo software, ma che è comunque particolarmente preziosa, è la gestione del prodotto digitale. I servizi software, in particolare, hanno bisogno di un piano di gestione del ciclo di vita. La continua crescita del Software as a Service renderà il Product Management sempre più parte integrante del settore tecnologico.
6. Le competenze digitali più richieste: Digital Marketing
Per promuovere i propri prodotti e servizi le aziende tecnologiche si rivolgeranno al marketing digitale. La comprensione di come ottenere il massimo valore economico dalla più ampia gamma di reti sarà fondamentale in questo caso. Le competenze richieste ai Digital Marketer includono:
Conoscenza degli strumenti di marketing digitale
Conoscenza degli strumenti di analisi
Social Media Marketing
Content Marketing
SEO
UX (User Experience Design)
7. Social Media Management
Alcune delle attività più efficaci di PR oggi vengono svolte quasi esclusivamente attraverso i social media.
Twitter, Facebook, Reddit, Instagram e innumerevoli altre piattaforme consentono alle aziende tecnologiche di arrivare direttamente a clienti, leader di pensiero ed evangelist. I migliori responsabili delle PR tecnologiche hanno skill trasversali che comprendono il mondo del Social Media Management.
8. Le competenze digitali più richieste: Data Science and Data Analytics
Le aziende raccolgono enormi quantità di dati che possono essere immensamente preziosi se hanno in organico un analista di Big Data in grado di dare un senso ai numeri.
I Data Scientist sono molto richiesti dai datori di lavoro di tutto il mondo e si tratta di un eccellente percorso di carriera per i professionisti dell’era digitale. Oggi la domanda supera di gran lunga l’offerta, rendendo i data Scientist altamente occupabili.
Un recente rapporto McKinsey ha dimostrato che “solo negli Stati Uniti mancano da 140.000 a 190.000 persone con competenze analitiche e 1,5 milioni di manager con capacità di prendere decisioni basate sull’analisi dei big data”. Poiché la “scienza dei dati” diventa un requisito minimo per un numero sempre maggiore di posti di lavoro a livello manageriale, questo percorso vi aiuterà a posizionarvi davanti a molti candidati.
9. Decision Making
Il processo decisionale è fondamentale per i leader nell’era digitale. Secondo il World Economic Forum, per coloro che desiderano rendere la propria carriera a prova di futuro, la costruzione di competenze in aree che difficilmente le macchine potranno affrontare in modo efficace (ad esempio la risoluzione di problemi complessi, la creatività e il problem solving) è probabilmente la migliore ricetta per il successo.
Le organizzazioni hanno bisogno di leader in grado di attingere alle proprie conoscenze ed esperienze per prendere decisioni rapide. L’economia comportamentale è una delle strade percorribili dai professionisti per migliorare le proprie capacità decisionali. L’economia comportamentale studia gli effetti dei fattori psicologici, cognitivi, emotivi, culturali e sociali sulle decisioni economiche di individui e istituzioni. L’apprendimento di questa competenza migliorerà le vostre capacità decisionali grazie all’acquisizione di conoscenze provenienti dai campi della psicologia cognitiva e sociale.
10. Skill che l’azienda non ha mai visto prima
Quando un datore di lavoro deve decidere tra una dozzina di candidati ugualmente qualificati, vorrà vedere qualcosa che lo aiuti a prendere una decisione, qualcosa di unico che un candidato può portare al team.
Potrebbe trattarsi di un lavoro su una tecnologia emergente o di qualcosa di completamente fuori dal campo di applicazione richiesto. Entra quindi in gioco un elemento di unicità: per esempio, l’esperienza di lavoro in team internazionali interfunzionali è molto richiesta dalle aziende tecnologiche di tutto il mondo. Comunicare in modo chiaro ai membri dei team di tutto il mondo e attraverso diversi fusi orari aiuta le organizzazioni a operare in modo più efficace ed efficiente.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/competenze-piu-richieste-dal-mondo-del-lavoro.jpg567927Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-05 11:01:332023-02-03 09:41:21Quali sono le competenze digitali che i datori di lavoro cercano
Cos’è il Quiet Quitting? È la nuova tendenza che interessa il mondo del lavoro, soprattutto fra i giovani della Gen Z: si tratta della decisione di non andare oltre le proprie mansioni minime, rifiutandosi, per esempio, di rispondere alle email dopo l’orario di lavoro o nel fine settimana, oppure di accettare straordinari e incarichi che esulano dalla normale attività quotidiana.
Cosa c’è da sapere sul Quiet Quitting
Il trend è diventato popolarissimo grazie a TikTok, la piattaforma di intrattenimento social più utilizzata dalla generazione Z: Zaid Khan, 24 anni, ingegnere di New York, ha reso popolare questa tendenza con il suo video virale a luglio ed è lui stesso a definire il fenomeno con queste parole: “Si continua a svolgere i propri compiti, ma non si aderisce più alla cultura della competizione verso se stessi e gli altri, secondo la quale il lavoro deve essere la nostra vita“, dice Khan nel suo video. “Il tuo valore come persona non è definito dal tuo lavoro“.
Il nuovo approccio al mondo del lavoro, partito come spesso accade dagli Stati Uniti, è chiaramente una risposta alla cosiddetta cultura dell’hustle, il lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, reso popolare da personaggi come Gary Vaynerchuk.
“Il quiet quitting è un antidoto alla cultura della competizione“, ha dichiarato Nadia De Ala, fondatrice di Real You Leadership, che ha “lasciato silenziosamente” il suo lavoro circa cinque anni fa. “È quasi una forma di resistenza diretta e di protesta verso l’hustle culture. E credo sia entusiasmante che sempre più persone lo facciano“.
L’anno scorso, le Grandi Dimissioni hanno dominato il ciclo delle notizie economiche. Ora, nella seconda metà del 2022, è la tendenza alle dimissioni silenziose a guadagnare slancio, in un momento in cui il tasso di produttività degli Stati Uniti desta qualche preoccupazione.
I dati sulla produttività dei lavoratori statunitensi hanno infatti registrato il maggior calo annuale nel secondo trimestre.
Secondo Jaya Dass, direttore generale di Randstad per Singapore e Malesia, il quiet quitting è un “impatto residuo” del Covid-19 e delle Grandi Dimissioni, in cui i dipendenti si sono sentiti autorizzati a riprendere il controllo della propria vita lavorativa e personale.
“Quella che prima era una sfida passiva e aggressiva all’equilibrio tra lavoro e vita privata ora sta diventando una richiesta molto diretta“, ha detto.
Kelsey Wat, career coach, è d’accordo e ha detto che le “dimissioni silenziose” sono ora un modo per i lavoratori di “attaccare” le aziende che li vedono “come un altro ingranaggio della macchina”.
Se il fenomeno de Le Grandi Dimissioni prevedeva una pubblicizzazione dell’abbandono del posto di lavoro, soprattutto sui social, generando apprezzamento e sostegno all’eroe in grado di abbandonare le condizioni di lavoro che non riteneva soddisfacenti, il quiet quitting vira verso un comportamento più passivo, in grado di generare un sollievo immediato sulla vita del lavoratore e sui suoi ritmi che rischia, però, di minare a lungo termine la produttività delle aziende.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/cose-il-quiet-quitting.jpg615925Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-05 08:44:262022-09-06 08:36:38Cos'è il Quiet Quitting, la nuova fase delle Grandi Dimissioni
LEGO compie il suo 90° compleanno. Il brand dei mattoncini colorati, tra i più conosciuti e amati al mondo, da sempre aiuta i bambini a raggiungere il loro potenziale attraverso il gioco.
Il marchio danese offre infinite possibilità di costruzioni creative e ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua nascita, continua ad ispirare bambini e adulti con i suoi set da collezione. LEGO celebra i suoi traguardi più importanti e ripercorre le tappe principali del suo percorso con un nuovo video di campagna:
Era 1932 quando il falegname Ole Kirk Kristiansen iniziò a realizzare giocattoli in legno di alta qualità per bambini.
La prima linea di produzione LEGO
Nel suo piccolo laboratorio a Billund, in Danimarca, Ole scolpì a mano una collezione di veicoli, anatre e yo-yo e in seguito iniziò a sperimentare mattoncini da costruzione in plastica.
Il nome “LEGO” deriva da “Leg Godt”, che significa “Gioca bene” in danese. Oggi come allora il divertimento stimolante e l’apprendimento giocoso rappresentano il purpose del brand.
Fu poi suo figlio, Godtfred, che giocando aggiunse alcuni tubicini per incollare i mattoni, dando così lo spunto per la realizzazione del famoso sistema ad incastro.
Il sistema di mattoncini LEGO, come lo conosciamo oggi, nasce ufficialmente nel 1958.
Ecco una piccola rassegna delle migliori pubblicità prodotte nel corso degli anni da LEGO.
Kipper (1980)
Lo spot è degli anni ’80 ed è stato uno dei primi “brickfilms” del marchio, portabandiera di un un flusso di commercial che spopoleranno negli anni successivi. Un annuncio estremamente intelligente, uno sguardo surreale legato all’infanzia e a tutte le cose che si possono trasformare quando si possiede una scatola di mattoncini LEGO.
Narrato da Tommy Cooper lo spot presenta numerosi scontri tra animali e cose, a dimostrazione che ogni giorno il proprio set LEGO può assumere nuove forme.
Castle & Pirates LEGO Maniac (1990)
Iconico anche lo spot del 1990 che lanciava i set LEGO System Castle. Un mix di sonorità nineties con i bambini vestiti da personaggi LEGO che ballano come fossero dei veri rapper.
Qualche anno dopo nel nostro paese andava in onda su Italia1 lo spot dei set LEGO System Pirate e City:
Imagine (2012)
La campagna Imagine è stata concepita in Germania nel 2012 dall’agenzia pubblicitaria Jung von Matt. Una pubblicità pensata per la carta stampata che contiene 8 soggetti. Tutto nasce dall’insight secondo cui se c’è immaginazione non c’è limite alla fantasia. Attraverso pochi LEGO è infatti possibile creare personaggi minimal che richiamano immediatamente il mondo dell’infanzia e dell’intrattenimento.
Inspire Imagination and Keep Building (2014)
Mettendo da parte gli stereotipi di genere, questo spot sperava di motivare di più le ragazze a diventare creative con i mattoncini LEGO. Nel periodo precedente il brand era stato criticato per aver indirizzato le sue strategie di marketing esclusivamente ai ragazzi.
Per abbattere gli stereotipi di questo tipo e creare opportunità per tutti nel 2021, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, LEGO ha reinterpretato una sua iconica pubblicità del passato.
La campagna è “What it is beautiful” (1981) che dopo 40 anni chiede alle famiglie di mostrare le potenzialità e gli interessi delle proprie figlie attraverso le loro creative costruzioni e immaginandole già come future donne leader.
“Build the future” è stata pubblicata in Thailandia nel 2018. Creata da Ogilvy Bangkok, la campagna stampa contiene 3 risorse multimediali e racconta in maniera emozionante il futuro di 3 bambini.
Inseriti in costruzioni enormi, ancora da completare, i bambini immaginano ciò che vogliono diventare, costruendo il proprio futuro mattoncino dopo mattoncino.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/08/cover-lego-90-years.jpg441800Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2022-09-01 11:26:062022-09-03 13:57:115 pubblicità storiche per celebrare i 90 anni di LEGO
Le autorità fiscali francesi stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per scovare gli evasori. Il software le ha aiutate a rastrellare 10 milioni di euro individuando piscine non dichiarate. La Francia ha utilizzato la tecnologia su base regionale, ma ora la diffonderà a livello nazionale.
Il software identifica le proprietà utilizzando immagini aeree e controlla se le piscine sono state dichiarate e se sono correttamente tassate. Le piscine, sia interrate che fuori terra, devono essere dichiarate perché aumentano il valore della proprietà.
“L’implementazione avverrà gradualmente in tutte le regioni francesi a partire da settembre“, ha dichiarato la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP), confermando un articolo del quotidiano Le Parisien.
Intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive
Il software, sviluppato in collaborazione con la società di consulenza Capgemini e il gigante digitale statunitense Google, è stato testato in nove regioni, Alpes-Maritimes, Var, Bouches-du-Rhône, Ardèche, Rhône, Haute-Savoie, Morbihan, Maine-et-Loire e Vendée, e ha rivelato più di 20.000 piscine non dichiarate, secondo un rapporto della direzione.
“Rappresentano quasi 10 milioni di euro di entrate aggiuntive per i comuni interessati per il solo anno 2022“, ha dichiarato la DGFiP.
Di questi 10 milioni di euro, 5,7 milioni di euro sono stati raccolti per rimediare alla mancanza di tassazione negli anni precedenti e 4,1 milioni di euro nell’ambito dell’imposta sugli immobili del 2022, che costituisce una risorsa “permanente” per i Comuni, secondo la DGFiP.
Secondo le stime della DGFiP, “i guadagni in termini di imposte dirette locali dovrebbero raggiungere quasi 40 milioni di euro nel 2023“, una volta che il sistema sarà diffuso in tutto il Paese.
“Queste nuove risorse, che saranno in parte ricorrenti per le autorità locali, garantiranno la redditività del progetto a partire dal suo secondo anno di attuazione“, aggiunge la DGFiP, mentre il suo costo è stimato in 24 milioni di euro tra il 2021 e il 2023.
Dopo l’implementazione a livello nazionale del dispositivo per le piscine, la DGFiP prevede a lungo termine di “ottimizzare questo nuovo strumento” per individuare “altre forme di costruzione non dichiarate”, come ad esempio le verande o le grandi tettoie da giardino.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/intelligenza-artificiale-per-scovare-gli-evasori.jpg573950Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-09-01 11:21:092022-09-01 11:21:09La Francia sta usando l'intelligenza artificiale per scovare evasori e piscine abusive
Twitter annuncia oggi la propria collaborazione con il Ministero dell’Interno per introdurre un avviso di ricerca dedicato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.
Durante il periodo elettorale, Twitter è la piattaforma di riferimento per le conversazioni, i commenti politici e le notizie in tempo reale. È inoltre lo strumento dove i cittadini possono ascoltare direttamente le voci dei politici e il luogo di accesso ai contenuti elettorali. È quindi fondamentale che gli utenti trovino informazioni affidabili e verificate sulla piattaforma.
A partire da oggi, quando le persone su Twitter cercheranno termini relativi alle elezioni, il primo risultato che troveranno sarà un avviso di ricerca che li reindirizzerà a una pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno. L’iniziativa aiuterà gli italiani ad accedere a informazioni verificate sulle elezioni quando cercheranno delle parole chiave associate su Twitter.
Twitter collabora con il Ministero dell’Interno
“Siamo lieti di collaborare con Twitter al lancio di un messaggio d’informazione sulle prossime elezioni. Quando i cittadini italiani cercheranno notizie relative al voto del 25 settembre su Twitter verranno indirizzati alla pagina dedicata sul sito del Ministero dell’Interno. Ci auguriamo di portare avanti ulteriori analoghe iniziative per fornire ai cittadini un’adeguata informazione in tempo reale sui canali digitali”, ha affermato il Ministero dell’Interno.
Per favorire ulteriormente la circolazione di informazioni verificate sulla piattaforma, Twitter ha anche lanciato una Pagina Evento dedicata con tutte le ultime notizie sulle elezioni e le istruzioni su come si vota.
Inoltre, Twitter ha lanciato oggi una emoji dedicata alle elezioni politiche.
Lo strumento aiuterà gli utenti a trovare i Tweet sulle elezioni in modo da stimolare la partecipazione alla conversazione. L’emoji raffigura un’urna elettorale ricoperta dalla bandiera tricolore italiana, e comparirà sulla piattaforma ogni volta che si utilizzerà l’hashtag #ElezioniPolitiche2022.
“Twitter è il luogo dove le persone si ritrovano per informarsi, partecipare alla conversazione e seguire la campagna elettorale in vista delle elezioni. In preparazione al voto, gli italiani utilizzano Twitter per seguire e discutere i principali temi della campagna elettorale e cercare informazioni sulle elezioni. Iniziative come l’avviso di ricerca e l’emoji sono parte del nostro continuo lavoro per rendere Twitter una piattaforma accogliente e sicura anche per parlare di politica, e siamo grati al Ministero dell’Interno per la collaborazione”, ha affermato Silvia Caneva, Public Policy Manager di Twitter.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/09/twitter-collabora-con-il-Ministero-dellInterno-per-le-votazioni-politiche-del-25-settembre.jpg13012000Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2022-09-01 10:28:232022-09-01 11:22:24Twitter collabora con il Ministero dell'Interno per le elezioni del 25 settembre
Secondo l’analista di Apple Ming-Chi Kuo, l’azienda sta lavorando alla connessione satellitare su iPhone 14 e ha completato i test hardware per questa funzione prima della produzione di massa.
[Analysis] Survey updates for rumored’s iPhone 14 support for satellite communication / 傳聞中的iPhone 14支持衛星通訊的調查更新 @mingchikuohttps://t.co/7MGLeTAtAo
Kuo ha infatti affermato che Apple ha già dotato il nuovo modello del supporto hardware per la connessione satellitare su iPhone 14, ma se il device sarà effettivamente in grado di supportare le comunicazioni satellitari dipende dal fatto che Apple e gli operatori riescano a trovare un accordo sul modello di business.
La questione non è trascurabile perché in realtà, anche iPhone 13 dispone di hardware satellitare, ma la connettività non è stata implementata proprio perché il modello di business non era stato negoziato.
Secondo l’analista, è difficile prevedere precisamente quando iPhone offrirà servizi di comunicazione satellitare, ma l’opzione è in programma ed è prevedibile che i tempi non saranno troppo lunghi. Quando sarà implementata la connessione satellitare su iPhone14, la connettività sarà utilizzata per gli sms di emergenza e i servizi vocali.
Mark Gurman di Bloomberg ha affermato che gli utenti potranno utilizzarla per segnalare le emergenze alle autorità in aree prive di servizio cellulare e inviare brevi messaggi ai contatti in caso di emergenza.
La partnership con Globstar e la mossa di anticipo di Starlink
Secondo alcune indiscrezioni, Apple starebbe lavorando con Globalstar, e secondo Kuo è proprio questo l’operatore con cui è più probabile che Apple collabori. Tim Ferrar, consulente per le comunicazioni satellitari, ha dichiarato venerdì che si aspetta che Apple e Globalstar rendano l’accordo pubblico a breve.
La scorsa settimana T-Mobile e Starlink hanno annunciato un piano per fornire connettività agli smartphone ovunque negli Stati Uniti utilizzando un servizio “satellite-cellulare”, e la tempistica dell’annuncio potrebbe essere stata pianificata per anticipare l’annuncio di Apple relativo al satellite. Starlink e T-Mobile prevedono di lanciare una versione beta del servizio nel 2023, che probabilmente non richiederà l’acquisto di un iPhone 14.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/08/connessione-satellitare-su-iPhone14.jpg525774Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-08-30 16:05:522022-08-31 11:20:42Apple potrebbe portare la connessione satellitare su iPhone14
Tornare al lavoro dopo una lunga pausa per le vacanze non è mai facile. Quest’anno le vacanze sono state diverse dal solito, considerate le restrizioni che hanno caratterizzato gli ultimi tempi.
Molte persone hanno deciso di viaggiare e visitare nuovi luoghi e paesi lontani, ma una grande fetta di persone ha aderito al trend chiamato “staycation”, trascorrendo le vacanze nella propria città ma in totale relax.
Indipendentemente da questa scelta, rimettersi in carreggiata può essere impegnativo e, in alcune occasioni, si può incorrere nel cosiddetto “post vacation blues”, uno stato d’animo di tristezza e sofferenza emotiva dovuto al rientro al lavoro e alle responsabilità.
Non si tratta di che tipo di ruolo si occupa o qual è la mansione svolta in azienda: la sindrome post vacanza può colpire tutti, anche se il tuo lavoro ti piace moltissimo. Ecco quindi alcuni consigli per un ritorno al lavoro ottimale.
Conosciuta anche come “holiday blues“, la sindrome post-vacanze è uno stato d’animo negativo che si presenta dopo un periodo di emozioni intense. Alcuni dei principali sintomi della sindrome post-vacanze sono insonnia, scarsa energia, mancanza di concentrazione e ansia.
La sindrome post-vacanze può essere descritta come il risultato di un improvviso rilascio di ormoni dello stress dopo un evento importante, come un matrimonio o le vacanze.
Da un sondaggio è emerso che l’87% delle persone ha ammesso di essere in apprensione al momento del rientro al lavoro dopo le ferie. Ecco alcuni delle cause principali che motivano i risultati:
Tornare alla routine, 37%;
recuperare il lavoro arretrato, 31%;
il volume delle email non lette, 26%.
Queste cifre possono sembrare spaventose; tuttavia, la depressione post-vacanze può essere prevenuta attuando alcuni consigli specifici.
È sempre una buona idea avere un piano per evitare l’opprimente sensazione di stress al rientro dalle vacanze. Ecco alcuni consigli efficaci per tornare al lavoro con le batterie cariche:
1. Stabilisci una lista di cose da fare prima di partire per le vacanze
È vero: bisognava pensarci prima, ma è un ottimo consiglio da tenere a mente per evitare lo stress alla prossima occasione. Prima di partire per le vacanze, è importante stabilire un ordine di priorità dei compiti da svolgere al rientro.
È fondamentale fare un elenco accurato ma bisogna evitare di creare una lista con centinaia di compiti, perché potrebbe aumentare i livelli di stress prima della partenza e complicare il distacco dal lavoro.
2. Ricomincia in modo soft almeno per la prima giornata
Tornare al lavoro con una giornata piena di riunioni può impedire di portare avanti i compiti accumulati durante l’assenza. Bloccare il calendario per il rientro ti aiuta a dare un’occhiata generale a ciò che è successo durante la tua assenza, a organizzare un piano d’azione e a stabilire le priorità dei compiti.
3. Pianifica una strategia per le email
Le email sono lo strumento di comunicazione predominante per le aziende. Secondo Statista, entro il 2025 saranno inviate e ricevute 376 miliardi di e-mail in tutto il mondo.
Un consiglio essenziale è quello di evitare di stressarsi per la quantità di email ricevute durante l’assenza, perché nell’inbox potrebbe esserci davvero di tutto: annunci, flussi di conversazioni infinite o spam. Il modo migliore per esaminarle è invece organizzarle categorizzandole e dividendole per compiti e priorità; in questo modo si avrà un quadro migliore della casella di posta senza annegare nei numeri.
4. Interagisci con i colleghi
Anche se il carico di lavoro può essere elevato, un modo eccellente per staccare la spina per un paio di minuti è fare una pausa caffè con i colleghi. Parlare di vacanze, esperienze e aneddoti aiuta a ridurre i livelli di stress e ad aggiornarsi su ciò che accade nell’organizzazione.
La comunicazione nel team ha un impatto positivo sul luogo di lavoro: una conversazione con i colleghi può rendere più sopportabile la prima settimana dopo le vacanze.
5. Non esagerare: tornare al lavoro non vuol dire dover fare tutto subito
Dopo un’assenza, è facile pensare che per recuperare sia necessario prolungare l’orario di lavoro. Tuttavia, questa attitudine può portare a un ulteriore stress e molto probabilmente avrà un impatto negativo sulla produttività a lungo termine, anche se si ha la sensazione di fare di più nel breve periodo.
Le ferie sono una parte importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Per questo motivo, è necessario eliminare qualsiasi senso di colpa per il fatto di essersi presi delle ferie ed evitare di sovraccaricarsi di lavoro al rientro per mantenere il più a lungo possibile l’energia positiva accumulata durante le vacanze.
È qui che entra in gioco il lavoro di squadra; tutte i team devono essere in grado di andare avanti nonostante l’assenza di alcune persone in diversi periodi dell’anno. Assicurarsi di avere un piano per delegare i compiti e far avanzare i progetti mentre si è lontani può aiutare a mitigare la necessità di sforzi supplementari al ritorno.
6. Dai priorità alla cura di te stesso
Il ritorno alla routine quotidiana può facilitare il processo di adattamento al rientro al lavoro. Cerca di tornare a casa dalle vacanze un paio di giorni prima di ricominciare a lavorare; questo ti permetterà di avere un po’ di tempo per completare le attività quotidiane come la spesa o le pulizie di casa. Immagin di arrivare a casa la domenica sera, senza cibo in frigo, con una casa disorganizzata e di doverti svegliare presto la mattina per andare al lavoro: sembra stressante, vero?
Invece organizza un aperitivo con gli amici, sistema e goditi la casa, fai una bella passeggiata o una sessione di yoga, cerca di svegliarti presto per riadattare le vostre ore di sonno e riprendi a seguire una dieta sana. Questi piccoli trucchi possono aiutare a facilitare il processo di ritorno alla routine.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/08/tornare-al-lavoro-senza-stress.jpg439780Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2022-08-30 13:00:482022-09-01 10:29:116 consigli per tornare al lavoro senza stress
Aston Martin ha svelato una nuova e audace identità creativa, come parte del riposizionamento strategico per accelerare la crescita e attirare un nuovo pubblico. Le auto preferite del famigerato Agente 007 James Bond cambiano emblema.
La strategia di riposizionamento
Si tratta del primo importante aggiornamento del marchio dal 2003 e solo l’ottava modifica significativa in 109 anni di storia.
Oltre alla nuova espressione visiva e verbale, la riprogettazione radicale include un aggiornamento contemporaneo delle iconiche ali.
La nuova strategia del marchio, presentata qualche giorno fa, è accompagnata da una campagna marketing che enfatizza l’intensità emotiva della guida:
Una serie di risorse social, digitali e cartacee di grande impatto – con immagini evocative e testi emotivi che celebrano la passione di Aston Martin per l’artigianato, l’attenzione ai dettagli e le prestazioni vincenti – saranno presto rilasciate a livello globale.
Il restyling “preme l’acceleratore” sulla posizione dell’azienda, puntando sulla sua capacità di produrre auto ad alte prestazioni e squisitamente avvincenti. Il rebranding è incentrato sull’idea Intensity. Driven.
L’identità creativa si basa sulla solida e consolidata reputazione di Aston Martin che da sempre è in grado di combinare l’artigianato di lusso e il design sofisticato con le emozioni e l’intenso piacere della guida.
Il marchio britannico dell’ultralusso decolla in una nuova era partendo dal rilancio dell’iconico logo con le ali.
Logo Aston Martin – Prima (sopra), Dopo (sotto)
“I miglioramenti sottili ma necessari non solo mantengono le forme fresche, ma consentono di adattare nuove tecnologie, situazioni e applicazioni in futuro. Il processo è stato quello di chiarire ed enfatizzare la caratteristica chiave del marchio Aston Martin”, ha dichiarato Peter Saville, l’acclamato art director e graphic designer britannico, che ha realizzato il progetto insieme al team di design interno della casa automobilistica.
Il nuovo logo mantiene il contorno generale delle ali semplificando le linee all’interno. Il risultato è una silhouette molto piacevole e fluida che mira a una migliore riproduzione del logo sui vari posizionamenti.
Nella forma fisica, il nuovo design delle ali è realizzato a mano da artigiani nel quartiere della gioielleria di Birmingham e sarà applicato per la prima volta sulle auto sportive di nuova generazione firmate Aston Martin.
Il nuovo emblema rafforza ulteriormente l’attenzione di Aston Martin per l’ultralusso, le prestazioni e la guida ad alta intensità.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/08/aston-martin-rebranding-peter-saville-1.jpg600800Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2022-08-30 09:32:422022-08-30 09:32:42Il nuovo logo di Aston Martin riposiziona il marchio
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