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Week in Social: dalla nuova app che fa concorrenza a TikTok ai tweet programmati da desktop

Anche questa settimana abbiamo raccolto le principali notizie dai social, tra chi minaccia di farli chiudere e chi invece ne sfrutta le potenzialità. Dalle feature di Facebook, al double-story Stories feed, dalla app che fa concorrenza a TikTok alla attesissima possibilità di salvare e schedulare tweet da desktop. Queste, e molte altre novità, nella nostra Week In Social.

Dopo Rooms arrivano le ads su IGTV

Dopo il lancio di Messenger Rooms, che ti permette di chattare in video con 50 dei tuoi contatti, questa settimana Instagram annuncia che le inserzioni faranno il loro debutto sulle IGTV. Nella prima fase di sperimentazione, la feature verrà rilasciata a non più di 200 persone e negli States. Le video ads saranno mobile first e non più lunghe di 15 secondi.


Per gli amanti delle Stories: sembra che Instagram stia testando un double-story Stories feed, che potrebbe apparire così.


Non sappiamo con certezza dove e come sarà disponibile il nuovo Stories feed, ma diversi utenti hanno segnalato dei cambiamenti in piattaforma e Instagram ha confermato che sta lavorando per migliorare la Stories experience. Noi ovviamente continueremo a seguirne gli sviluppi.

Nuove funzioni Facebook tra realtà virtuale e musica

Su Facebook nei prossimi giorni saranno in arrivo: CatchUp, Collab e nuovi effetti AR. CatchUp è una app che funziona come Messenger Rooms, ma per messaggi vocali. Quindi, una volta creata la room con i tuoi contatti, potrai vedere quando sono online e scambiare messaggi vocali. Nella app, le conversazioni possono essere di uno a uno o di gruppo.


Collab è una music collaboration app e permette di guardare, registrare e remixare 3 video clip della durata di 15 secondi. In pratica, puoi registrare il tuo clip, metterlo online, cercarne altri, e assemblarli per creare nuova musica e condividerla con i tuoi amici, direttamente nella app, o su Facebook, Instagram, e altri social.
Restando in tema di musica, un’altra novità è l’introduzione di effetti AR su Spark Studio – la nota app per creare filtri per le Ig Stories – che si attivaneranno con la musica e potranno essere usati nelle Instagram e Facebook Stories.

Trump minaccia di far chiudere Twitter

Prima di trattare le ultime novità della piattaforma, non possiamo non parlare di quanto successo tra Twitter e Donal Trump.

La storia è questa: Trump pubblica dei tweet in cui afferma, erroneamente, come le votazioni per posta avrebbero portato a una diffusa frode degli elettori. Twitter interviene facendo apparire sotto i post una scritta a caratteri blu, in bold e con punto esclamativo, che dice: “Scopri i fatti relativi alle votazioni per corrispondenza!”. L’alert porta a una pagina di verifica dei fatti, con ulteriori collegamenti e riassunti di articoli e notizie che smascherano le affermazioni di Trump, ritenute potenzialmente fuorvianti. Non solo non era mai successo nella storia, ma non era mai successo a Trump. E lui come ha reagito? Minacciando di introdurre regolamentazioni alla piattaforma o persino farla chiudere.
Nell’attesa di sapere come andrà a finire lo scontro, ti segnaliamo una nuova funzione: Twitter introdurrà il bottone “alt per aggiugere una descrizione testuale sulle foto pubblicate nei tweet.

Zynn, il nuovo competitor di TikTok

E quando tutti credevano che il mondo delle app fosse dominato da TikTok, ecco che arriva un’altra app di short form video. Realizzata, come l’altra, in Cina, si chiama Zynn e pare che stia già scalando la classifica delle app in USA.


Come puoi vedere, immagini, stile e layout sono molto simili a quelle di TikTok. La differenza sta nella possibilità di guadagnare premi in-app guardando video su Zynn e invitando amici all’interno della app. I premi possono essere utilizzati per acquistare articoli nella app, tra cui una serie di buoni regalo per App Store, Walmart, Amazon, ecc. I fondi possono anche essere trasferiti tramite PayPal.

Nuove reaction su LinkedIn?

Su LinkedIn potrebbero presto arrivare nuove reazioni ai post, più in linea con il periodo che stiamo vivendo. Se pensiamo alle 5 reaction aggiunte negli ultimi tempi da LinkedIn, nessuna di loro ha connessioni con il covid-19. Pare che la piattaforma ci stia pensano.

In breve

Chiudiamo la nostra Week in Social con le notizie dell’ultima ora. La prima riguarda Twitter. É la notizia che tutti stavamo aspettando: prossimamente sarà possibile salvare in draft i tweet e schedularli da desktop. Finalmente!
L’ultima novità riguarda TikTok. La app ha annunciato il lancio di #LearnOnTikTok, un programma pensato per incoraggiare l’educazione durante il lockdown. I video educativi daranno consigli su come fare esercizio regolarmente, dormire meglio, fare composizioni floreali e ci saranno persino lezioni sulla vita acquatica.

realtà virtuale detenuti

La realtà virtuale può migliorare il benessere dei detenuti

Li abbiamo visti in qualche pubblicità televisiva, sempre più spesso in TV e sulle pagine dei giornali. Non tutti li hanno ancora provati, ma gli strani visori indossati da giovani dall’aria meravigliata saranno presto una realtà quotidiana, non più riservata solo al mondo dei videogame.

Sì, perché la realtà virtuale è una di quelle tecnologie che stanno sempre più concretamente passando da una dimensione di immaginario fantascientifico ad una di realtà, anche grazie alle sue applicazioni.

Protagonista di uno dei webinar della Milano Digital Week, previsto per domani 30 maggio dalle ore 11.00 alle 11.30, sarà Paolo Strano, Cofondatore di Economia Carceraria, Presidente Associazione Semidilibertà e ideatore del progetto Work(in)Out. 

Quest’ultimo consiste in un’applicazione della Realtà Virtuale per aumentare il benessere psicofisico dei detenuti. Su Ninja Marketing abbiamo più volte affrontato il vasto argomento della realtà virtuale, ma a farci una presentazione inedita di questa applicazione, è proprio l’ideatore dell’iniziativa.

paolo strano milano digital week

La Virtual Reality, applicata alla vita dei detenuti

La realtà virtuale, o VR, è un modo nuovo di vivere i contenuti digitali. Nei film e nei videogames osserviamo da spettatori, da fuori, ciò che accade sullo schermo. Immaginate invece di potervi muovere dentro quei mondi digitali, girarvi a 360 gradi e interagire con gli oggetti come nel mondo reale.

E immaginate cosa possa significare questo per chi quel mondo reale non può vederlo, ascoltarlo e toccarlo, almeno temporaneamente.

L’Associazione Semi di Libertà nasce a Roma il 28 Gennaio 2013. È una Onlus con la mission di creare percorsi inclusivi per detenuti per evitarne la recidiva e sostenere la rete dell’Economia Carceraria.

In questi anni ha creato e gestito a Roma il microbirrificio Vale la Pena, progetto ideato per realizzare percorsi formativi e professionali nella filiera della birra artigianale, o il primo Festival Nazionale dell’Economia Carceraria, creando i presupposti per la nascita di una rete nazionale di Economia Carceraria, per supportare i numerosi progetti produttivi presenti nei penitenziari italiani.

Tornando all’innovativo “Work (In) Out”, Paolo Strano ci spiega che si tratta di «Un progetto pilota finalizzato a favorire una migliore condizione psicofisica per quanti sono ristretti nelle strutture detentive, mediante un’attività estremamente innovativa di Fitness Virtuale con l’utilizzo di visori e software all’avanguardia, creati e forniti dalla società romana Keiron Interactive. I detenuti potranno allenarsi e svolgere attività motoria con il supporto di visori di realtà virtuale, che utilizzano software innovativi in grado di personalizzare l’allenamento, e realizzare un’esperienza di utilizzo totalmente immersiva e coinvolgente, in grado di farli isolare dalla realtà detentiva che vivono, sperimentando la sensazione di essere in un ambiente diverso, durante un allenamento molto impegnativo. Costituisce un’offerta di attività trattamentale estremamente innovativa ed efficace, volta al miglioramento del benessere non solo fisico, ma anche mentale e sociale della persona in un ambiente particolarmente carente di spazi e libertà di movimento come il carcere.»

LEGGI ANCHE: Oltre la morte: il caso della bambina ricreata in VR solleva nuovi dubbi verso l’onnipotenza del digitale

realtà virtuale detenuti

Realtà virtuale, vantaggi reali

Per i detenuti il progetto punta a generare effettivi vantaggi fisici e psicologici sulla persona. L’ideatore ci spiega così quello che hanno potuto osservare e che si attendono da questa applicazione: «Intendiamo dimostrare che possa contribuire ad abbassare il livello di tensioni all’interno del carcere. L’ipotesi di ricerca è quindi che l’attività sportiva realizzata attraverso visori di realtà virtuale determini un effetto positivo significativo e misurabile sul benessere psico-fisico dei detenuti che partecipano al progetto, contribuendo ad abbassare i conflitti e conseguentemente a migliorarne il clima di convivenza anche con il personale di sorveglianza.»

La valutazione degli effetti sarà realizzata attraverso una indagine ante, durante e post partecipazione all’attività sportiva, sia sui detenuti che sugli agenti di Polizia Penitenziaria con i quali interagiscono. A livello fisico realizza un allenamento completo e funzionale, altamente performante, le realtà virtuali riprodotte sono progettate per portare a dei risultati concreti, con un allenamento ad alta intensità che offre delle esperienze statiche-isometriche ma anche dinamiche-orientative, stimolando tutte le fasce muscolari. Da considerare che la realtà virtuale potrebbe essere utilizzata anche per il trattamento di disturbi e patologie mentali

realtà virtuale detenuti

Ci siamo chiesti infine, se è stato previsto un periodo di prova per l’applicazione della realtà virtuale in questo contesto e, nel caso, le reazioni dei detenuti. L’attività ha già superato un primo test nella sezione femminile della Casa Circondariale di Benevento, suscitando interesse e curiosità nelle detenute che hanno subito mostrato di apprezzare e di padroneggiare l’ambiente virtuale proposto per gli esercizi, ritenendolo particolarmente adatto viste le privazioni di spazi e movimento subite per la mancanza della libertà.

«Non abbiamo notizia di attività analoghe a livello mondiale, per cui riteniamo possa diventare, in caso di successo, una metodologia altamente scalabile e non solo in Italia. In più consideriamo l’utilizzo dei visori VR in carcere come strumento validissimo per far fruire alle persone in esecuzione penale anche tanti altri contenuti, ad esempio formativi e culturali per accrescerne l’empowerment, ed anche l’esperienza del COVID, che ha costretto alla sospensione di quasi tutte le attività trattamentali generando enormi problemi sia per i detenuti che per l’Amministrazione Penitenziaria, ha dimostrato l’utilità e l’efficacia di strumenti come questo, rendendone auspicabile un utilizzo in larga scala.»

dialoghi ribelli

Dialoghi Ribelli: Top manager e Visionari hanno raccontato il futuro che verrà durante la maratona online

Il transumanesimo, le nuove tecnologie, le sfide del futuro, la musica a distanza, lo smartworking, la sostenibilità e un nuovo modo di andare in vacanza.

Sono alcuni degli argomenti affrontati durante “Dialoghi Ribelli – Verso N-Conference 2021”, l’evento parte del palinsesto della Milano Digital Week promosso da Ninja Academy.

“Il Coronavirus non deve essere un freno – spiega Mirko Pallera, Ceo e fondatore NinjaCome in ogni crisi occorre trovare la chiave per uscirne più forti e rafforzati. In tre ore abbiamo dato spazio a grandi personaggi del mondo del business che hanno raccolto la sfida della pandemia e hanno alzato lo sguardo sfruttando il momento senza soccombere. L’obiettivo è di raccontare storie, aprire confronti e dare spazio a riflessioni serie e concrete sul nostro oggi, ma soprattutto sul futuro che è qui, adesso”.

I protagonisti della maratona online si sono chiesti quali nuove sfide ci attendono, come cambieranno mondi come quello del Retail e del Travel, quali saranno le nuove strategie di marketing post covid-19, quali mantra hanno seguito gli HR delle grandi aziende per mantenere vivo lo spirito di squadra nonostante il periodo difficile e il remote working forzato.

Dialoghi, confronti, esperienze e testimonianze per guardare al futuro con ottimismo, capirne la direzione e seguirla con consapevolezza e determinazione.

Sul palco virtuale di Ninja, Mirko Pallera, founder & Ceo Ninja e Direttore Scientifico di Ninja Academy, ha dialogato con Marco Attisani – founder di Watly, Quang Ngo Dinh – VP Consumer Market Tim, Roberto Ciacci – Marketing Director di Robintur S.p.A., Mirco Pasqualini – VP Strategic and Innovation Design, Enea Roveda – Group Ceo Lifegate, Domenico Romano – Marketing Manager Aw-Lab, Guido Stratta – Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel, e Fabio Zaffagnini – founder di Rockin’1000.

Puoi rivedere il video della diretta qui:

La tecnologia

Durante la diretta abbiamo un po’ ripercorso alcuni dei temi salienti di questo periodo di emeregnza, approfondendone altri.

“Il transumanesimo è una tecno filosofia che prevede l’evoluzione dell’essere umano grazie all’implementazione tecnologica – spiega Marco Attisani – Le tecnologie non devono essere utilizzate come arma di controllo ma devono essere studiate, capite perché solo così salveranno il mondo”.

“In questi mesi la tecnologia ha dato sicuramente un forte impulso al processo di digitalizzazione del Paese, innescando significativi cambiamenti che, se gestiti adeguatamente, potranno creare valore – afferma Quang Ngo Dinh, VP Consumer Market TIM –. Grazie alle nostra rete, sia fissa che mobile, i nostri figli hanno potuto continuare a studiare, le aziende hanno dato continuità alle proprie attività e tutti noi siamo riusciti a restare in contatto con i nostri cari e con il mondo esterno. Insomma, l’emergenza ci ha fatto rendere conto di quanto la digitalizzazione sia un bene primario: per la ripartenza ci aspettiamo che tecnologia e la connettività si affermino tra le priorità per uscire dall’emergenza velocemente e più forti”.

Domenico Romano di Aw-Lab è un ribelle del retail. “Il covid 19 ha solo accelerato la crisi di traffico negli store fisici già in corso nel mondo del retail. Gli scenari che si presentano a noi operatori del settore sono completamente nuovi – evidenzia Romano – L’innovazione è indispensabile. Innovazione nei business model, nei processi di vendita, nel marketing e soprattutto nella relazione col cliente. Le nuove frontiere del mondo ‘phygitale’ saranno enormi oceani blu da esplorare dove l’aspetto umano, il mondo degli atomi si mescolerà con le potenzialità della tecnologia, il mondo dei bit, per disegnare un nuovo futuro. A noi il compito di renderlo sostenibile.”

La musica, il design, l’ambiente

Fabio Zaffagnini, Founder Rockin ‘1000, ha raccontato il progetto “Together we can” di Aperol: 1200 musicisti hanno suonato a distanza a favore di una raccolta fondi per la protezione civile: “Entrare nelle case per riuscire a fare musica rappresenta di questo periodo la voglia di coesione sociale – sostiene Zaffagnini – La musica è sempre stata una forma di evasione e come tale ha scatenato un processo di umanizzazione. Il progresso tecnologico ha salvato le persone malate e la musica ha salvato tutti gli altri. Il digitale è stato utilizzato come mezzo di diffusione, non come un fenomeno fine a se stesso.”

Secondo Enea Roveda, Group Ceo Lifegate “la pandemia ci ha uniti e ci ha fatto prendere più consapevolezza degli aspetti sociali e ambientali. Gli eventi come questo portano a due fasi: la prima emozionale e la seconda di ragionamento secondo le scelte quotidiane che entrano a far parte della vita delle persone. La crescita dell’interesse verso la sostenibilità – evidenzia Roveda – è aumentata dal 2015 che era del 43% fino al 72% di oggi. Questo ha comportato un cambio di rotta delle aziende che si sono accorte dell’attenzione degli italiani sul versante della sostenibilità e gli aspetti sociali e ambientali.”

Di design ha parlato Mirco Pasqualini, VP Strategic and Innovation Design. “È necessario pensare al design come una prospettiva per comprendere meglio come sviluppare il business – spiega –. Da questo si evince che in piena emergenza c’è stata un’accelerazione di alcuni cambiamenti che erano già in atto e una crescita più veloce delle abitudini”.

“Dovremo abituarci al fatto che la situazione sia cronica e rivedere tutto ciò che ci appartiene, accelerando nuove tendenze e cambiare in maniera radicale il nostro modo di fare turismo – sostiene Roberto Ciacci, Marketing Director di Robintur S.p.A- Il settore del turismo è inevitabilmente uno dei più colpiti in Italia, con il meno 55 % , ma stiamo cercando di fare il possibile per affrontare la situazione e far fronte alle difficoltà”. Ciacci ha poi raccontato che in base a un sondaggio effettuato tra i clienti di Robintur la destinazione privilegiata per le vacanze quest’anno sarà l’Italia. UN dato positivo e interessante sul quale puntare. “Spero che gli italiani tengano all’Italia e che ne valorizzino l’industria”, conclude.

Lo smart working

Molti gli aspetti positivi legati al lockdown evidenziati dai relatori, in particolare da Guido Stratta, Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel.

“L’emergenza ci ha fatto reagire davanti alla paura, facendoci diventare ‘digilogici’, sfruttando il digitale al meglio delle potenzialità- sottoliena – 30.000 impiegati in Enel hanno lavorato in totale smart working in questi mesi: la gerarchia, spesso sentenziata dalle riunioni fisiche in ufficio, è sparita, in quanto le idee buone non la necessitano. Vi è stato un maggiore rispetto del tempo ed è emersa la consapevolezza di vivere nel mondo della liquidità. In Enel, quando la situazione sarà stabile, sarà l’individuo ad essere il protagonista del rientro. Dobbiamo contribuire a far fare alle persone le cose migliori che sono in grado di fare, non si ripartirà mai da soli”.

TikTok Ads: come creare il primo annuncio per la tua azienda

  • I formati creativi degli annunci sono importanti per mantenere il pubblico impegnato;
  • Ecco le informazioni utili per maneggiare TikTok Ads, creare campagne, strutturare gli annunci, posizionare il budget.

 

La piattaforma di TikTok Ads regala finalmente agli addetti ai lavori un tool per la pubblicità all’interno del social TikTok consentendo la realizzazione di campagne a 360 gradi, operazioni multi-piattaforma, una grande varietà di formati creativi, segmentazione della clientela con una programmazione e misurazione delle conversioni.

tiktok challenge

La piattaforma pubblicitaria per aziende e privati

La piattaforma vi permetterà di raggiungere verticalmente una serie di social app che esulano dal solo TikTok. Potrete infatti lanciare la vostra campagna anche su TopBuzz, BuzzVideo, NewsRepublic, BaBe, Vigo ed Helo.

Nello specifico è attualmente possibile scegliere su quale applicazione o “Placement” si desidera che l’annuncio compaia. Sono disponibili: News Feed App Series “TopBuzz / BuzzVideo / NewsRepublic”, “TikTok”, “Vigo”.

I formati creativi degli annunci sono importanti per mantenere il pubblico impegnato. La piattaforma di TikTok Ads, permette di scegliere il formato creativo che meglio si adatta agli obiettivi della campagna. Questo include, video e immagini orizzontali, verticali o quadrati. La creazione di annunci pubblicitari può richiedere molto tempo, per questo motivo possiamo utilizzare uno strumento automatico di distribuzione degli annunci chiamato “Dynamic Creative”.

Con un semplice clic su un pulsante è possibile creare un pubblico target differenziato, sia esso per sesso, ubicazione, età o altro. Possiamo anche caricare una lista personalizzata del pubblico o espandere il target di riferimento grazie a “Lookalike Audience”, funzione che ci permette di raggiungere più persone che sono simili ai nostri clienti esistenti.

Per garantire la trasparenza e l’accuratezza dei dati, attualmente il team di TikTok sta lavorando con ben otto società per il monitoraggio delle conversioni (ad esempio Appsflyer, Adjust, Tune, Kochava, F.O.X, Singular, Party e Tenjin). Vediamo ora come accedere a questa incredibile piattaforma.

Accedere alla piattaforma di Ads

Il primo passo da fare è di digitare il seguente indirizzo e vi apparirà la seguente pagina Web.

TikTok Ads per aziende, come creare il primo annuncio

Ora ci troviamo dentro il sito, non vi rimane altro che accedere cliccando in alto a destra su “Create an Ad” ed inserire una serie di informazioni, dovrete specificare per quale scopo state creando l’account e da che parte del mondo volete operare.

creare un account su tiktok ads

Nel dettaglio, troverete 3 bottoni dove potrete selezionare se il vostro account promuoverà principalmente i propri beni o servizi, fornirà servizi ad altre imprese o verrà utilizzato per migliorare il tuo sito web o pagina personale. Effettuata questa selezione dovrete premere avanti per passare alla fase successiva dedicata alle informazioni di contatto.

creazione del profilo tiktok

Riceverete una risposta da TikTok all’indirizzo e-mail da voi indicato. Io ho inserito la mia email e nelle 24h successive ho ricevuto la seguente risposta.

annuncio e risposta

Come avrete certamente intuito fare pubblicità su TikTok non è ancora facile come potrebbe essere su Facebook o Instagram. Se avete un azienda e volete accedere a questa piattaforma quello che vi consiglio è di richiedere l’accesso mandando una email a questo indirizzo advertise@tiktok.com indicando che tipologia di business e idea di campagna avete.

La struttura degli annunci

È di fondamentale importanza capire come vengono strutturati gli annunci su TikTok Ads, questi vengono organizzati su 3 livelli principali: Campagna, Gruppo di annunci (Ad Groups), Annuncio (Ads).
Capire come funzionano questi tre livelli vi aiuterà a stabilire meglio il target di riferimento e ad allocare il vostro budget pubblicitario progettando contenuti creativi ad hoc. Ricordate che migliorare le vostre prestazioni pubblicitarie sarà la componente fondamentale per raggiungere gli obiettivi di campagna prefissati. Vediamo ora i 3 livelli nel dettaglio:

come sono strutturare le campagne tiktok

La Campagna

Una volta che avete deciso di creare degli annunci su TikTok, dovrete sempre creare una “campagna” determinandone gli obiettivi (cioè i risultati finali che volete ottenere con i vostri annunci).
Un volta fatto questo potrete scegliere tra: App Download o Landing Page, il vostro obiettivo in questo caso sarà portare l’utente finale a scaricare un app o ad accedere ad una specifica landing page.
Il “Gruppo di annunci” definisce quando e dove appariranno i tuoi annunci e chi li vedrà. Qui è possibile impostare annunci specifici, pubblico, destinatari, budget delle campagne, calendario, obiettivi di ottimizzazione e offerte per ogni gruppo che avrete creato.

Il Gruppo di annunci (Ad Groups)

Il “Gruppo di annunci” definisce quando e dove appariranno i tuoi annunci e chi li vedrà. Qui è possibile impostare annunci specifici, pubblico, destinatari, budget delle campagne, calendario, obiettivi di ottimizzazione e offerte per ogni gruppo che avrete creato.
Ricorda che all’interno di una campagna, ci potranno essere uno o più gruppi di annunci.

L’Annuncio

“L’annuncio” è il contenuto che alla fine presenterete al pubblico target e sarà ciò che si vedrà online. Gli annunci possono essere sotto forma di immagini o video. Potete caricare la vostra creatività e i vostri testi per ogni annuncio, creare un video utilizzando degli strumenti di creazione che vi spiegherò in seguito. Gli annunci sono inclusi all’interno di un gruppo (ad Groups) che vi permetterà di confrontare e ottimizzarne la consegna in base alle differenze creative e di target prescelto.

Riassumendo, ecco cosa dovrai fare:

  1. Scegliere gli inserzionisti;
  2. Impostare l’oggetto della campagna;
  3. Stabilire il target di riferimento;
  4. Impostare un budget per la campagna e un programma per il gruppo di annunci;
  5. Impostare obiettivi di ottimizzazione e offerte;
  6. Inizia a creare annunci.

LEGGI ANCHE: 10 brand da seguire su TikTok per trovare l’ispirazione

Creare una campagna

Una volta effettuato l’accesso alla piattaforma TikTok Ads, vedrete “Campaign” sul banner in alto, cliccate sul pulsante “Crea” per iniziare a creare la vostra prima campagna! In questa sezione quello che troverete saranno o le campagne già realizzate, gruppo di annunci (campagna con target ma senza un contenuto inserito), annunci singoli.

come funziona la pubblicità su tiktok

Ma vediamo in modo approfondito cosa dovrete fare ora, ora passati allo step successivo dovrete scegliere l’obiettivo più adatto al vostro scopo finale. Vi troverete di fronte a questa schermata con le tre categorie di obiettivi vediamo quali sono: awareness, consideration o conversion.

creazione del pubblcio sulla piattaforma
Definito lo scopo, dovrete inserire il nome della campagna, fatelo attentamente e con un criterio ben preciso per evitare futuri fraintendimenti o personali o con collaboratori.

Il posizionamento del vostro annuncio in Ad Group

Con posizione “annuncio” si intende dove il vostro annuncio verrà esposto in questo caso potete selezionare solo TikTok o anche le altre applicazioni. Vi consiglio di selezionare “Posizioni automatiche” in modo che il sistema ottimizzi la diffusione dell’annuncio su tutte le piattaforme cosa che vi consentirà il raggiungimento di più traffico. Facendo un esempio, selezionando il “Posizionamento automatico”, l’annuncio sarà visibile“TikTok” e “News Feed App Series (TopBuzz/BuzzVideo/ NewsRepublic)”. Mentre selezionando il posizionamento manuale potete scegliere manualmente dove appariranno i vostri annunci, da “TikTok”, “News Feed App Series (TopBuzz/BuzzVideo/NewsRepublic)”, ricorda che i diversi posizionamenti potrebbero richiedere anche diversi format creativi.

annuncio automatico

I dettagli dell’annuncio pubblicitario

Nella sezione “Dettagli dell’annuncio” è possibile compilare le informazioni legate alla tipologia di annuncio che andremo a lanciare. Si potrà inserire:

  • Link URL: collegabili all’App Store o a Google Play per l’app o il sito web da pubblicizzare.
  • App ID: inserire l’AppID.
  • Nome dell’applicazione: inserire il nome del marchio o il nome dell’applicazione che si desidera mostrare agli utenti nell’annuncio.
  • Immagine del profilo: l’immagine del profilo verrà mostrata all’utente come parte dell’annuncio.
  • Categoria: selezionare la categoria di prodotto per l’oggetto della campagna. gli algoritmi individuano questo parametro per segmentare il target adatto all’annuncio.
  • Parole chiave: inserite le parole chiave utilizzate per descrivere il vostro sito web o la vostra app, il numero massimo consentito è di 20 keywords.
  • Commenti degli utenti (solo su TikTok): funzione che ci permette di abilitare o disabilitare i commenti degli utenti.

Il Targeting

Punto importantissimo, in questa sezione andremo a selezionare il nostro pubblico di riferimento selezionando tutta una serie di parametri legati all’età, sesso, lingue, categorie e devices. La piattaforma ci consente di salvare delle audience consentendoci di utilizzarle anche per eventuali campagne successive, molto utile ed intuitivo.

creazione dell'audience tiktok

Impostare il budget

selezione del budget tiktok

In questa sezione che troverete subito sotto il “targeting”, vi verrà richiesto di impostare un budget che potrà essere diversificato in “no limit” o “budget giornaliero”, vediamo nel dettaglio le due tipologie.

Se impostate il budget della vostra campagna come “No Limit”, non ci saranno restrizioni sulla consegna degli annunci a livello di campagna. In caso contrario, un “Budget giornaliero” o “Budget totale” a livello di campagna, la consegna degli annunci sarà limitata dal “Budget giornaliero” o “Budget totale” su singola campagna, il che significa che la vostra spesa giornaliera o la spesa totale non supererà mai tale importo. Selezionando la voce “tempo specifico” potrete programmare i vostri annunci sulla base di giorno ed ora.

Caricare il contenuto

il contenuto della campagna pubblicitaria su tiktok

Siamo quasi giunti al termine di questa mini guida su TikTok Ads, quello che ora vi manca sono i contenuti e come si deduce facilmente da questa grafica le scelte saranno due, contenuti video o immagine singola. Se il vostro obiettivo è quello di realizzare una campagna su TikTok avrete un unica scelta ossia di utilizzare un contenuto video.

Cliccando su single video si aprirà la seguente schermata con tutte le caratteristiche che il vostro contenuto dovrà avere.

TikTok Ads per aziende

In questa schermata troverete tre modi diversi di aggiungere il contenuto, il primo vi farà effettuare una selezione dal vostro computer, il secondo dalla libreria interna di TikTok Ads ed il terzo vi collegherà ad una serie di template personalizzabili e con immagini e musica.

Ads per aziende

Effettuata la scelta dei contenuti non vi resterà che confermare il contenuto, terminata questa fase l’ultimo step sarà il collegamento al metodo di pagamento a voi più indicato.

digital pr

Digital PR: competenze e attività strategiche di un ruolo cruciale dopo il lockdown

  • La figura del Digital PR sarà sempre più fondamentale in azienda
  • Per Digital PR si intende l’insieme delle attività strategiche di relazione verso tutti gli stakeholder di un’azienda attraverso i media digitali
  • Le competenze del professionista di quest’area devono svilupparsi in ottica T-shaped su tutte le aree della comunicazione digitale

 

“Se mi rimanesse un solo dollaro del mio budget di marketing, lo spenderei in PR”. L’avevate mai sentita? Questa famosa citazione è attribuita a Bill Gates e rappresenta molto bene quello che dovrebbe essere il ruolo delle PR all’interno delle attività messe in campo da ogni azienda – ancora di più in un momento delicato come questo.

Nell’ultimo decennio, mentre il digital marketing avanzava la sua scalata verso il podio di must-have skill, questa parte fondamentale del communication mix è stata relegata per lo più alla produzione di comunicati stampa, nel caso migliore, o soppressa, nel peggiore.

Nel mentre, però, si è contaminata evolvendosi nella sua versione digitale ed è pronta a riprendersi il palcoscenico.

La figura del Digital PR è infatti da tempo tra le più richieste delle aziende, ma dopo questo periodo di lockdown diventerà fondamentale. Il perché è semplice: il cambio di paradigma nel modo in cui abbiamo iniziato a comunicare – da un approccio più marcatamente commerciale alla costruzione di relazioni con gli utenti – non avrà un facile dietro-front, dunque la presenza di skill strategiche dedicate a questo sarà indispensabile.

Come tutte le nuove professioni, però, il Digital PR è continuamente oggetto di misunderstanding.
Se dovessimo basarci sulla maggior parte delle offerte di lavoro su Linkedin, al momento, la figura ricercata è un ibrido tra un addetto stampa bravo con il computer e un pr-qualcosa che passi molto tempo su Instagram. Ecco… non è proprio così. O meglio, è molto più di questo.

Che vuol dire, davvero, Digital PR?

LEGGI ANCHE: 4 passi verso il successo delle tue Digital PR

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Un’attività di comunicazione strategica

Facciamo un passo indietro. A livello di mercato del lavoro spesso si indica per PR un’attività di comunicazione corporate, sviluppata però prevalentemente attraverso le relazioni con la stampa. In realtà la parte delle media relation è solo una delle leve di cui le Pubbliche Relazioni – o meglio, Relazioni Pubbliche – dispongono.

Per PR infatti si intende l’insieme di strategici processi comunicativi tesi a costruire rapporti e relazioni fra le organizzazioni e il loro target. L’ultima definizione ufficiale, data dalla Public Relation Society of America nel 2012, dice che le PR sono un processo di comunicazione strategica che costruisce relazioni reciprocamente vantaggiose tra l’organizzazione e tutti i suoi pubblici: non solo i media, dunque, ma anche tutti gli altri stakeholder, insieme anche a quelli che sono gli influencer e i decision maker.

Il professionista delle PR, di per sé, dovrebbe dunque avere alcune competenze di base: abilità di gestire rapporti interpersonali e di interpretare il contesto, ma anche capacità di scrittura, ideazione e gestione di eventi. Con l’avvento dei media digitali queste competenze non cambiano, ma si potenziano contaminandosi con altre più tattiche.

Il Digital PR per eccellenza è profondamente legato all’alta cultura e tradizione professionale delle relazioni pubbliche, ma contemporaneamente proiettato verso scenari digitali complessi che gli richiedono di impadronirsi di nuove, indispensabili, skill.

LEGGI ANCHE: T-shaped: perché il mondo ha bisogno di persone con competenze “T”

digital pr

Digital PR e competenze T-shaped

Non solo media relations, insomma, ma anche capacità di costruire progetti con i nuovi opinion leader (social influencer e blogger), di creare contenuti sui social media, di fare advertising e scrivere in ottica SEO.

Le Digital PR sono l’insieme di tutte le attività volte a raccontare l’azienda ai suoi stakeholder attraverso i media digitali: una professione profondamente strategica, che riesce a tenere le fila di tutte le azioni di coinvolgimento, comunicazione e relazione, facendole funzionare in sincronia. Un lavoro di coordinamento e dunque spesso manageriale in cui, molte volte, il professionista dev’essere in grado di dare un contributo specialistico – in ottica T-shaped.

Mai come in questo momento, insomma, le PR possono vivere la loro golden age e riprendersi il loro spazio nell’Olimpo della comunicazione e del marketing.

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Come condurre una vita digitale sana dopo il lockdown da Covid-19

  • Durante il lockdown abbiamo scoperto quanto le tecnologie digitali possano essere importanti nelle nostre vite;
  • L’iperconnessione ha però degli effetti collaterali: il nostro cervello è sempre in allerta;
  • Ecco 5 modi per ritrovare da subito il benessere nelle nostra vita digitale.

 

Tra le misure di contenimento che abbiamo vissuto per rallentare la diffusione del Coronavirus c’è stato il social distancing, ovvero il distanziamento sociale, consistente, ad esempio, nell’isolamento domiciliare, nella restrizione degli spostamenti e nella pratica del lavoro agile.

Abbiamo la fortuna, tuttavia, di vivere in un’epoca di iperconnessione e, nonostante la distanza fisica, abbiamo avuto modo di mantenere contatto con le persone della nostra vita. Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo speso del tempo in più per sfruttare l’enorme potenzialità del web: abbiamo comunicato da remoto con le più svariate applicazioni per le videochiamate; ci siamo informati su fonti di notizie più o meno attendibili; abbiamo fatto shopping online; ci siamo divertiti, magari davanti a una delle tante serie tv su servizi di streaming on demand. Abbiamo scoperto quanto Internet giochi davvero un ruolo importante nelle nostre esistenze.

Allo stesso tempo, gli effetti collaterali dall’utilizzo eccessivo di Internet si fanno sentire più forti che mai, anche ora che è terminato il lockdown da Covid-19. Tra questi, la dipendenza da smartphone o quella da shopping compulsivo online (acquisti spesso dettati dal panico), che hanno minato il benessere di molte persone creando stati emotivi fortemente ansiosi.

Non ce ne rendiamo conto, ma il nostro cervello è costantemente in uno stato di allerta quando navighiamo su Internet e in particolare sui social network: siamo continuamente in attesa di qualcosa (come un commento o una importante notizia della giornata) e ci troviamo a gestire una situazione di ansia elevata per tutta la giornata.

Come fare per ritrovare il benessere digitale dopo le misure restrittive contro il contagio da Coronavirus? Ecco, qui di seguito, cinque consigli per vivere meglio il rapporto con il web.

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digital detox, coronavirus

Naviga attivamente

Il modo con cui ci relazioniamo al web è drasticamente cambiato rispetto al passato. Viviamo sempre più in modalità “stream” e l’esempio più eclatante è quando apriamo social network come Instagram e Tik Tok: la navigazione non è più attiva e la scoperta di immagini, video e argomenti non è più lasciata alla propria sete di informazioni e conoscenza.

Il consumo passivo di contenuti altrui e la partecipazione passiva alla rete, come afferma Carlo Mazzucchelli in La solitudine dei social networker si traduce in “minore benessere, ma anche in malessere, come noia, depressione e solitudine“.

Per condurre una vita digitale serena e ritrovare il benessere online dopo il Coronavirus è importante riacquistare un senso di controllo delle tecnologie digitali e non subirle più passivamente.

Si potrebbe, ad esempio, utilizzare il digitale per fare progetti per il futuro, per fare programmi o per organizzare qualcosa con gli altri.

Un altro consiglio è quello di valutare quanto tempo si passa in modalità passiva rispetto alla modalità attiva dove si è noi, e non il proprio schermo, ad avere il controllo del device. Esistono numerose app che misurano il tempo da noi trascorso su luoghi virtuali dove la navigazione potrebbe essere più passiva rispetto ad altri.

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navigare attivamente, lockdown

Crea un ambiente di lavoro per focalizzarti al meglio

Il problema di chi si è trovato durante il lockdown, e probabilmente ancora si trova, a lavorare in smart working sono le numerose distrazioni ed interruzioni a cui si va incontro durante la giornata: chiamate, notifiche, messaggi possono minare il focus e condurre a stress, oltre che a un sovraccarico eccessivo di informazioni.

Come consiglia l’autore Alessio Carciofi in Digital Detox, la soluzione per ritrovare la concentrazione sui propri task e per ritrovare il benessere è quella di “eliminare o ridurre” le distrazioni “ridisegnando il proprio ambiente di lavoro”.

Si potrebbe, ad esempio, pensare ad una “stanza del silenzio“, una specifica stanza che viene usata solo ed esclusivamente per il lavoro. Tra le regole che ci si può imporre c’è, ad esempio, quella di non far entrare nessun componente della famiglia nella stanza dedicata al focus, magari comunicandolo con un cartello sulla porta. Soluzione semplice, ma che può “diminuire drasticamente la stanchezza ed aumentare la creatività“.

stanza del silenzio, coronavirus

Quando sei con qualcuno dimentica il cellulare

Ora che le misure di contenimento si sono fatte decisamente più blande e che è ritornata la possibilità di rivedere i propri congiunti ed i propri amici, bisogna godere al massimo del presente.

Un esercizio che si può mettere in pratica e che consiglia Marc Masip nel manuale “Disconnessi e felici” è quello di “dimenticare il cellulare quando si è con qualcuno“.

Si potrebbe, ad esempio, “non tenere il telefono in mano o sul tavolo per controllare eventuali chiamate e messaggi“. Anche se lo si fa, il linguaggio del nostro corpo potrebbe indicare che la nostra attenzione è indirizzata al telefono, creando disagio e poca fiducia da parte degli altri. Come fare? Bisogna sempre ricordare di dare attenzione alle persone con cui si è in quel momento.

Un altro esercizio consiste in un gioco di gruppo. Tutti i partecipanti devono lasciare il proprio smartphone al centro del tavolo per un certo periodo di tempo: chi lo tocca prima della fine del tempo incorre in una penalità. Ad esempio, può sparecchiare la tavola o lavare tutti i piatti.

L’obiettivo di questo esercizio è di far sì che si goda il presente al massimo e si ponga pienamente attenzione alla persona che si ha di fronte.

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Usa il digitale per aumentare le tue competenze

Per ritrovare il benessere digitale ed approcciarsi ad Internet senza ansia ed emozioni negative, si può approfittare delle numerose opportunità offerte dalla rete per fare formazione.

Questo periodo di lockdown ha visto il fiorire di webinar, seminari online che al momento sono uno dei pochi modi per continuare a fare didattica ed istruzione, appunto a distanza. Imparare nuove abilità e aumentare le competenze professionali tramite questi corsi online, può essere anche utile per aggiornare il proprio curriculum vitae.

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Riduci il consumo di informazioni

Le misure più restrittive per il contenimento del contagio ci hanno portato a passare molte ore in casa a leggere tante, troppe informazioni di attualità. Almeno una volta, in questo periodo di lockdown, abbiamo avuto a che fare con fake news, girate magari via Whatsapp o su social network come Facebook.

Un consiglio per ritrovare il benessere digitale dopo il lockdown da Covid-19 è quello di ridurre drasticamente il consumo di informazioni, magari solo ad uno o due “pasti informativi” al giorno.

Ancora più importante è cercare attivamente le informazioni, possibilmente da fonti attendibili.

Dialoghi Ribelli verso N-Conference. Segui il Ninja Talk

L’emergenza COVID-19 e il lockdown hanno generato un cambiamento rapidissimo in moltissimi settori. Tutto ciò a cui eravamo abituati è cambiato.

Anche N-Conference, l’evento ufficiale organizzato da Ninja che tanto aspettavamo, per ovvi motivi, è stato rimandato alla primavera 2021.

Ma questo non ha cancellato l’entusiasmo e la carica che attendevamo di ricevere dai due giorni live. Anzi, ci ha dato la spinta per chiederci quali nuove sfide ci attendono ora, come cambieranno mondi come quello del Retail e del Travel, quali saranno le nuove strategie di marketing post covid-19, quali mantra hanno seguito gli HR delle grandi aziende per mantenere vivo lo spirito di squadra nonostante il periodo difficile e il remote working forzato.

Per rispondere a tutte queste domande, abbiamo pensato a un Ninja Talk spin-off di N-Conference, i “Dialoghi Ribelli”, proprio durante la settimana della Milano Digital Week.

>> Iscriviti al Ninja Talk “Dialoghi Ribelli: Verso N-Conference 2021” <<

dialoghi-ribelli

Di cosa parleremo durante Dialoghi Ribelli

In live streaming oggi, 28 Maggio 2020, dalle ore 17 alle 20.30, il Founder & CEO di Ninja, Mirko Pallera, dialogherà con alcuni dei Top Speaker Ribelli che vedremo (finalmente) nella tanto attesa N-Conference 2021.

Inoltre parteciperanno con noi altri ospiti d’eccezione che ci condivideranno il loro punto di vista in termini di business, digital, travel, service design.

Riprendendo i tre Vertical di N-Conference – Technology powered by TIM, Culture powered by AW-Lab e Industry powered by GoDaddy – ci confronteremo con Marco Attisani, Founder Watly, sul tema della singolarità.

Insieme al VP Consumer Market TIM, Quang Ngo Dinh, parleremo di come le tecnologie che cambiano i mercati; con Roberto Ciacci (Marketing Director Robintur S.p.A.),  Mirco Pasqualini (VP Strategic and Innovation Design) ed Enea Roveda (Group CEO LifeGate) parleremo di cosa ci aspetta nei prossimi 18 mesi, dal mondo dei viaggi al service design e nella comunicazione d’impresa.

Ci confronteremo anche sul tema della musica come il linguaggio universale per superare la crisi, insieme a Fabio Zaffagnini (Rock Band – Founder Rockin’1000) e con Domenico Romano (Marketing Manager Aw-Lab) chiacchiereremo sul tema del “Rebel Retail: guida galattica alla phygital economy”.

Infine, ci confronteremo con Guido Stratta (Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel) sulle lezioni imparate nel gestire le risorse umane durante il lockdown.

Scopri il futuro che verrà insieme ai top speaker di N-Conference. Iscriviti al Ninja Talk!

10 appuntamenti da non perdere durante la Milano Digital Week 2020

L’edizione completamente online della Milano Digital Week di quest’anno ci ha già regalato moltissimi appuntamenti interessanti, e tra quelli da non perdere fino a sabato 30 maggio, ne abbiamo raccolti dieci da segnare assolutamente nella nostra agenda digitale.

In un contesto del tutto particolare come quello attuale, Milano Digital Week riparte dalle riflessioni sulle trasformazioni del vivere quotidiano, con una possibilità ridotta di fruire fisicamente gli spazi, di vivere le relazioni interpersonali, di far parte di una comunità. Il tema centrale attorno al quale si muovono gli oltre 600 eventi con più di 200 speaker tra live talk, conferenze, webinar, lectio magistralis, Hackathon, è quello della “Città trasformata”.

La manifestazione, promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi civici – e realizzata da IAB Italia, Cariplo Factory e Hublab, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, punta così a valorizzare le esperienze e gli approcci alle tecnologie che partono dai cittadini, dal sistema produttivo e da quello accademico, la promozione dell’open access, l’inclusione e l’alfabetizzazione digitale.

#1 L’identikit delle professioni del futuro

Webinar | 28 maggio – 15:15–15:45

In uno scenario di trasformazione digitale, diviene importante ripensare ai luoghi di lavoro. Marco Russomando, head of Human Resources di illimity, ci spiega l’importanza di una visione sinergica dove competenze umane e digitali, creatività e tecnologia, possono accendere il potenziale delle persone e creare luoghi di lavoro realmente inclusivi.

Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria.

#2 Le top skill per una carriera in cybersecurity

Webinar | 28 maggio – 16:00–16:30

Hai mai pensato di poter diventare un Cybersecurity Expert? Vorresti sapere quali sono le competenze digitali più richieste in uno degli ambiti lavorativi più ricercati dalle aziende? Potrai scoprirlo durante il worshop organizzato da Accenture insieme a Marilisa Del Vecchio, Cybersecurity Consultant, alla scoperta delle nuove figure professionali più quotate nel mondo della sicurezza informatica.

Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria.

#3 Dialoghi Ribelli verso N-Conference

Ninja Talk | 28 maggio – 17:00–20:30

Tutto ciò a cui eravamo abituati è cambiato. Tutto quello che fino a ieri ci sembrava impossibile è avvenuto.

N-Conference è l’evento ufficiale organizzato da Ninja e, come tutti sappiamo per ovvi motivi, è stato rimandato alla primavera 2021. Ma noi di Ninja non ci fermiamo e durante il Ninja Talk il Founder & CEO di Ninja Mirko Pallera “dialogherà” con alcuni dei Top Speaker Ribelli di N-Conference 2021.

Inoltre parteciperanno con noi altri ospiti d’eccezione che ci condivideranno il loro punto di vista in termini di business, digital, travel, service design.

Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria.

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#4 Assistenti vocali e reti neurali

Webinar | 28 maggio -17:30–18:00

Mirko Tavosanis, professore di Storia della Lingua italiana all’Università di Pisa, parlerà delle evoluzioni nel campo dei traduttori automatici e degli assistenti vocali.

Ingresso libero.

LEGGI ANCHE: Milano Digital Week, dal 25 al 30 maggio l’evento in versione online

#5 Automation, Intelligent Automation ed ora Hyper Automation

Webinar | 29 maggio – 09:30–10:00

Durante il webinar organizzato da IBM approfondiremo soluzioni in grado di incrementare la produttività delle aziende grazie all’Intelligenza Artificiale. Gli interventi di business automation ci hanno permesso di velocizzare il percorso di trasformazione digitale, aumentando efficienza, flessibilità e riducendo i costi operativi. Ora è giunto il momento di dare un’ulteriore accelerazione, incrementando la produttività di ogni “knowledge worker” ad un livello superiore grazie all’Intelligenza Artificiale e al Digital Worker.

Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria.

#6 Le competenze trasversali

Webinar | 29 maggio – 16:30–17:00

Emiliano Sironi, Ricercatore in Statistica Demografia, Università Cattolica Milano, spiega natura e importanza delle cosiddette competenze trasversali nel mondo del lavoro digitale.

Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria.

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#7 Stop agli haters: la linguistica computazionale contro l’odio online

Video

Marco Guerini, Ricercatore Fondazione Bruno Kessler, illustra il ruolo della linguistica nella battaglia all’odio online.

Ingresso libero

#8 Workin(out): Realtà Virtuale per i detenuti

Video

Paolo Strano, Presidente Associazione Semidilibertà, ci mostra l’applicazione della Realtà Virtuale per aumentare il benessere psicofisico dei detenuti.

Ingresso libero.

LEGGI ANCHE: Human vs Artificial Intelligence: l’illimity talk della Milano Digital Week

#9 L’economia generativa

Live Lectio Magistralis | 30 maggio – 12:00–13:00

La stagione di una crescita pensata come aumento indiscriminato e illimitato di possibilità è finita.

Abbiamo bisogno di una concezione diversa. Sempre di crescita si tratterà. Ma una crescita capace di trovare un nuovo (difficile e delicato) equilibrio tra le esigenze della produttività e quelle dell’ambiente; tra l’efficienza economica e la giustizia sociale; tra gli investimenti in tecnologia e quelli nelle persone; tra l’eccellenza e la fragilità; tra la quantità e la qualità; tra la competitività e la coesione. Intervento a cura di Mauro Magatti, sociologo ed economista.

Ingresso libero.

milano digital week appuntamenti

#10 Final Party MDW2020

Live talk | 30 maggio 21:00–22:30

L’incanto di un artista unico nel suo genere, Venerus. Una location iconica, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Un biglietto a un prezzo simbolico, in grado di lanciare un forte messaggio a sostegno delle produzioni dei live stream concert.

Il party finale di MDW – il primo concerto in streaming in Italia con pubblico pagante – è realizzato in collaborazione da RADAR concerti e Milano Digital Week e DICE, la piattaforma di ticketing e discovery.

Ingresso a pagamento.

Cosa ci lascia il COVID-19? Il dover ripensare agli archetipi per i brand (e i consumatori)

  • Stiamo lentamente tornando alla normalità, e si comincia a fare i conti con i nuovi profili di consumatori che il COVID-19 ci ha lasciato
  • Questi nuovi profili lasciano spazio a nuovi comportamenti, con cui marche (e aziende) dovranno confrontarsi
  • Pescando dalle teorie di marketing archetipale, vediamo come tali comportamenti potranno influenzarne l’identità

Lo scorso sei maggio, GroupM ha condiviso un’interessante ricerca dal titolo “Le nuove personas al tempo del CoronaVirus” (ne avevamo parlato qui).

La ricerca ha fotografato, partendo dalle conversazioni in rete “7 identità di persone diverse, 7 tipologie di nuovi italiani, 7 segmenti di popolazione che non esistevano a gennaio perché avevano obiettivi, risorse, pensieri, speranze molto diverse rispetto agli obiettivi, risorse, pensieri, speranze che hanno oggi“.

I sette profili hanno tutti un nome particolare, che ne identifica il carattere: i Protector, i Defender, gli Escapist, i Calm Keeper, i Committed, i Communitarian, i Surrender.

Ognuno riconduce a un comportamento che si genera come conseguenza del lockdown e della pandemia e porta le persone a interfacciarsi con modalità nuove alla propria vita, agli affetti, alla dimensione professionale e sociale: un effetto comprensibile del momento epocale che stiamo vivendo.

La lettura del documento ci offre un assist prezioso per ragionare anche sul tipo di storie e su come evolveranno gli archetipi cui consumatori e aziende hanno fatto riferimento fino ad oggi.

Il grande cambiamento cui stiamo assistendo sta obbligando le persone a scoprire nuove paure, trovato risorse impreviste, far fronte a difficoltà mai provate prima: come cambieranno le storie che da essi nasceranno?

Contro il logorio del Covid-19, riscoprire l’Archetypal Marketing e la capacità di adattarsi

In Interstellar di Christopher Nolan, Matthew McConaughey alias Cooper, dopo aver trovato un drone militare e aver detto di volerlo smontare per rimuoverne i componenti e destinarli ad altro scopo, risponde così alla figlia Murph che gli chiede perché lo stia facendo: “Deve imparare ad adattarsi, Murph. Come tutti noi.”

Probabilmente, la capacità di adattamento sarà una di quelle qualità che determineranno i risultati dei prossimi mesi di professionisti e aziende.

Chi non saprà adattarsi velocemente alle nuove condizioni imposte dalla pandemia da Covid-19, rischierà più di prima di scomparire.

Un esempio lampante si vede con le condizioni imposte dai governi per le riaperture nella cosiddetta Fase 3: in molti sostengono che, con i limiti definiti dal distanziamento sociale, non sarà più conveniente riaprire. Un tema che riguarda non solo i servizi di ristorazione, che non sono altro che la punta di un iceberg.

Questo sarà probabilmente un problema che si presenterà pian piano in ogni settore merceologico.

Adattarsi, quindi. Capire che cosa stia succedendo al contesto, ed evolvere con esso, un po’ come capita ciclicamente sul pianeta Terra al cambiare delle condizioni geologiche.

Ma cosa succede a chi, fino ad oggi, ha saputo mostrarsi al pubblico con una chiave definita, un’identità specifica?

Grazie alle teorie dell’Archetypal Marketing, oggi siamo in grado di riconoscere un profilo che narrativamente sia definito.

Val la pena riproporre la matrice alla base di tali tecniche, nonostante comincino ad avere già qualche anno:

Un caro amico di Ninja Marketing, Gianluca Lisi, definisce così il Marketing archetipale: “Una tecnica di branding, che può essere utilizzata sicuramente per il posizionamento di un marchio, ergo di un’azienda. Parliamo di una tecnica che risale già agli anni 70, quando si iniziò a capire che il brand poteva essere trasmesso anche sfruttando elementi ed entità psicologiche. Il tutto basandosi sulla teoria della personalità, che classifica i brand esattamente come la psicologia junghiana classifica le caratteristiche delle persone con gli archetipi.” (per leggere l’intervista completa, potete andare qui).

Lo schema è abbastanza noto: le marche hanno un personalità, come le persone, e la esprimono attraverso un ruolo che recitano nei confronti dei propri stakeholder.

Tale ruolo definisce comportamenti e approcci, semplificando il modo di agire e di esprimersi: in altre parole, di sviluppare la propria narrative, intesa come sequenza di fatti organizzata che prefigura il contenuto narrativo. In altre parole, la propria storia.

Se osserviamo i profili della teoria jungiana che compongono la matrice, possiamo ritrovare alcune connessioni con le personas tracciate dalla ricerca di  GroupM, e probabilmente anche alcune indicazioni per il futuro.

Partiamo dalle prime.

È indubbio che alle persone serviranno le aziende, esattamente come alle seconde serviranno le prime: e attenzione, non parliamo di consumatori, parliamo di persone. Oggi l’azienda è un attore sociale più di prima, perché dalle sue scelte possono cambiare equilibri che vanno al di là del mercato e del consumo. Allo stesso modo, è necessario focalizzarsi su un punto: questa crisi ha messo in evidenza come nella crisi le aziende hanno saputo mettere le persone al centro veramente, cercando di preservarne la salute.

Facciamo un esempio: se le aziende fino a ieri si configuravano come Esploratori (cioè che promettono esperienze nuove, sfidando a provarle per imparare di più di sè) o Ribelli (agiscono senza limiti perché non si attendono ammirazione), e questo si riverberava anche sulle proprie persone, oggi quelle stesse aziende devono tener conto che si trovano ad affrontare un contesto che potrebbe minare dalla radice il proprio profilo identitario.

Riprendendo le nuove personas sopra citate, un Escapist, ad esempio (cioè coloro che hanno usato il tempo della crisi per trovare tempo per sé stessi ed approfondire i propri interessi e le proprie passioni) non sarà più disposto a concedere spazio e credibilità a una marca nella stessa misura in cui faceva prima. Probabilmente, si radicalizzerà nelle proprie convinzioni perché sarà più consapevole di sé, dando il via a una serie di trasformazioni che prima della pandemia non avrebbe avviato (e chissà, questo magari riguarda anche il rapporto con il proprio lavoro, quindi con la propria azienda!).

Stessa cosa per i Defender (cioè quelli che si sono riscoperti molto attenti alla salute e alla protezione dei propri cari), i quali hanno scelto consapevolmente di dare priorità ad alcune esperienze rispetto ad altre, privilegiando determinati modi di consumare e di relazionarsi a discapito di altri.

È probabile che per affrontare tali profili, un’azienda che si rifà ad esempio all’archetipo dell’Everyman dovrà necessariamente rivedere il proprio concetto di naturalezza e amicizia, perché con il mutare del contesto sarà decisivo interfacciarsi con persone meno disposte a relazionarsi secondo i criteri di naturalezza e amicizia che consideravamo “prima”.

In termini concreti: se prima della pandemia una persona riteneva amichevole nell’esperienza di marca trovare un contatto diretto e tangibile vis-a-vis, riscoprendosi nell’epoca COVID-19 Defender probabilmente riterrà amichevole solo un asettico contatto a distanza, mediato dal digitale, e invasivo un contatto con un altro essere umano.

Stiamo parlando degli stessi soggetti, che in due mesi devono riadattare il proprio modo di relazionarsi.

Ecco allora che la capacità di adattarsi dovrà essere più celere che in altri momenti della storia.

Se la rivoluzione digitale è arrivata sorniona nelle nostre economie, lasciando il tempo alle aziende di adattarsi, l’epoca da COVID-19 non sembra lasciare spazio a tante incertezze: è tempo da rispecchiarsi nella propria identità, e capire chi si vuole essere domani.

Riscoprire le proprie radici, proiettarle nel futuro

Rivedere il modo di interpretare l’archetipo che si è scelti è essenziale per riuscire a rimanere fedeli a ciò che si è: un’operazione essenziale e non priva di rischi.

Aggiornare la propria identità e comprendere come questa possa interfacciarsi con i tempi che cambiano non è un’operazione semplice: d’altronde, equivale a capire il proprio ruolo nel mondo.

In un tempo in cui però questo aspetto diventa centrale nello sviluppo di un’esperienza distintiva a tutti i livelli e per tutti gli stakeholder, non è possibile farne a meno. Anzi, forse è una delle cose di cui tener conto con maggior attenzione.

Gli archetipi sono uguali a loro stessi da sempre. Sono modelli ideali, che però acquisiscono importanza se inseriti in un percorso di senso. Decontestualizzarli rischia di far perdere senso alla loro funzione, proprio come succederebbe in qualsiasi storia. Per certi versi, è il contesto a renderli ciò che sono.

Ebbene, oggi il contesto è cambiato, e probabilmente potrebbe essere un cambio irreversibile.

Interpretare che tipo di archetipo si è scelto, e soprattutto come declinarlo nel presente, non è una scelta quindi secondaria o banale, ma rimane al centro dell’azione che una marca compie, perché dalla teoria ribalta i propri effetti sulla quotidianità.

Riflettere se la propria funzione è narrativamente efficace può rivelarsi un primo passo molto importante per capire come muoversi nel domani. Passaggio fondamentale in un mercato affamato sempre più di esperienza e tangibilità, dove un bene o un servizio diventa un percorso articolato che non si esaurisce con il consumo dello stesso, ma parte di uno storyworld.

Social Media Marketing

Social Media Marketing per ripartire: come continuare e quali strategie adottare

  • Secondo un recente rapporto della società di intelligence dei dati KalaGato il tempo medio trascorso su Facebook e Instagram è aumentato del 62%;
  • Nelle ultime settimane il Social Media Marketing è tornato ad essere il miglior strumento per le piccole aziende per promuoversi in un momento di profonda crisi.

 

Stiamo vivendo un periodo che ricorderemo a lungo e che andrà inevitabilmente a finire nei libri di storia.

Un cambiamento epocale nello stile di vita di tutte le persone del mondo, che ha provocato anche rivoluzioni irreversibili nel panorama dei media e soprattutto dei social media.

Avevamo vissuto anni di profonda crisi per le piattaforme social: dalla diffusione irrefrenabile di fake news, allo scandalo Cambridge Analytica, passando per i problemi legati ai nostri dati e alla privacy.

Poi durante la pandemia del Covid-19 qualcosa improvvisamente è cambiato. I social sono ritornati ad essere luogo di aggregazione, dove trovare notizie affidabili e certe, contenuti che ci permettessero di distrarci, formarci, ricongiungerci con persone fisicamente lontane.

Il Social Media Marketing è tornato ad essere il miglior strumento per le piccole aziende per promuoversi in un momento di profonda crisi, un canale per avvicinare nuovamente i brand alle persone, per comunicare in maniera semplice e diretta.

I social sono in poche settimane hanno letteralmente frantumato tutti i record per tempo trascorso sulle piattaforme.

Secondo un recente rapporto della società di intelligence dei dati KalaGato il tempo medio trascorso su Facebook e Instagram è aumentato del 62%, mentre TikTok ha registrato un aumento del 44%, LinkedIn un aumento del 27% e il tempo trascorso su Twitter è aumentato del 34% tra febbraio 5 e 29 marzo.

Un cambiamento veloce e repentino, che ha travolto i brand e le loro strategie di comunicazione. Una fase che ha richiesto capacità di adattamento alla situazione, pianificazione di nuovi contenuti e strategie, aumento della capacità di ascolto della community e nuovi servizi per gestire al meglio le richieste di utenti e clienti in maniera rapida e autorevole.

Indubbiamente questo 2020 rappresenterà per sempre uno spartiacque tra il pre e il post Covid-19 anche nel mondo della comunicazione e dell’utilizzo dei social media.

Per questo abbiamo cercato di individuare alcuni consigli utili da poter applicare nelle nostre strategie di Social Media Marketing nei prossimi giorni e nei prossimi mesi.

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Social Media Marketing per ripartire

Social Media Marketing: cosa fare e cosa non fare nel dopo-emergenza

Avere una chiara strategia di contenuto

I contenuti sono ritornati finalmente i veri protagonisti. Sì, gli utenti avevano più tempo per seguire i brand che amavano, ma è anche vero che durante la pandemia abbiamo assistito al ritorno della visibilità dei contenuti organici, segno che in realtà se pianifichiamo con più attenzione le nostre strategie di comunicazione sui social e creiamo contenuti che portano reale vantaggio nella vita delle persone, il gioco è fatto.

Sarà quindi ancora più importante in questi mesi pianificare con grandissima attenzione il nostro palinsesto di contenuti, individuando in maniera sempre più precisa i touchpoint e i relativi canali social da attivare.

Tenere sott’occhio tutte le news del giorno

Stiamo vivendo giorni intensi dal punto di vista delle informazioni che circolano ad una velocità impressionante su nuovi decreti, annunci o regole da seguire durante questa fase di emergenza.

È utile a tal proposito introdurre una buona pratica giornaliera, ovvero quello di revisionare ogni giorno ad inizio e fine giornata lavorativa, tutte le principali news per definire se e come alcune di queste notizie possano essere inserite nella strategia di comunicazione del nostro brand.

Questo ci permetterà di essere veloci nella produzione di eventuali contenuti per i social che possano essere interessanti per gli utenti con vantaggi significativi anche per la nostra brand reputation.

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Social Media Marketing strategie

Essere empatici

Il contesto attuale ha visto il susseguirsi di fasi che variavano tra ansia, preoccupazione, incertezza, speranza di una nuova normalità. È importante per questo motivo capire al meglio il contesto giornaliero adattando il tono di voce dei nostri contenuti.

Questo non significa necessariamente assumere un registro serio e istituzionale, ma semplicemente saper ascoltare la nostra community per avere il giusto tono al momento giusto.

Non è necessario menzionare esplicitamente il Covid-19 in tutti i nostri contenuti, ma bisognerebbe prendere in considerazione come il tono delle nostre didascalie potrebbero essere interpretate da persone che affrontano una realtà diversa da quella in cui potremmo essere noi.

Ricordiamo sempre che alcuni dei nostri follower potrebbero aver perso il lavoro o si prendono cura di una persona cara, cercano di lavorare a casa con un bambino, potrebbero ammalarsi, ecc.

Trasmettere empatia, comprensione e sensibilità verso ciò che i clienti stanno attraversando avrà enormi vantaggi per le nostre attività.

Le persone potrebbero ritardare gli acquisti, ma sono alla ricerca d una parvenza di vita normale per superare questo periodo. Secondo quanto riportato da GlobalWebIndex, il 50% dei consumatori globali afferma di preferire marchi che adottano strategie pubblicitarie “normali”.

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Empatia Social Media Covd

Tuttavia, qualsiasi attività deve essere gestita con cura. Se diffidate dalla pubblicazione di annunci “normali”, condividete più risorse didattiche anziché promozionali.

Fornire contenuti formativi gratuiti

Abbiamo imparato in questa emergenza a sfruttare appieno tutte le potenzialità che i social hanno per la formazione a distanza.

Tendenzialmente anche nei prossimi mesi gli utenti e i nostri clienti continueranno ad apprezzare contenuti come tutorial, mini corsi, articoli formativi inerenti i nostri prodotti e servizi senza chiedere nulla in cambio.

Utilizziamo questi contenuti nella nostra strategia per approfondire tematiche legate al nostro prodotto e servizio, aiutare i nostri clienti ad utilizzare al meglio un prodotto che proponiamo, ad incuriosirlo su modalità d’uso o applicazioni innovative. In questo modo non venderemo semplicemente qualcosa, ma spingeremo gli utenti a scoprire lati insoliti della nostra offerta.

Social Media Marketing engagement

Influencer Marketing più autentico

Diciamoci la verità, anche chi di noi precedentemente non apprezzava gli influencer, durante la pandemia da Coronavirus ha iniziato a seguirne molti. Si perché finalmente per la prima volta non eravamo invidiosi di osservare le loro vite perfette, i loro outfit sempre impeccabili e le location da mille e una notte.

Finalmente siamo entrati nelle loro reali vite, nella loro quotidianità, abbiamo imparato a vedere le top influencer struccate, nella loro semplicità quotidiana. Abbiamo iniziato a fidarci di loro, dei loro consigli e punti di vista. E loro hanno risposto alle nostre domande durante le live o hanno risposto alle nostre richieste sui messaggi in direct.

Mai come in questo momento, gli influencer sono ritornati ad avere maggiore credibilità presso la loro audience come dimostrato anche dalla ricerca di Ogilvy dedicata proprio al rapporto tra brand e influencer ai tempi del COVID-19.

influencer marketing covid19

Lo studio dimostra come gli influencer si siano sentiti investiti, in queste settimane di lockdown, del ruolo di portatori di messaggi di positività e speranza alle proprie community.

Potrebbe essere questa una nuova era anche per l’Influencer Marketing, fatto più di condivisione di contenuti veri e spontanei? Difficile dirlo, ma sicuramente ogni brand oggi dovrebbe pianificare una strategia ben chiara per individuare gli influencer più adatti al proprio settore per veicolare un messaggio, una filosofia, un valore della propria azienda.

Utilizzare maggiormente i social come strumento di Customer Service

Il momento di incertezza in ogni settore, ha aumentato la possibilità degli utenti di contattare le aziende attraverso gli strumenti di messaggistica offerti dai social. Diventa quindi centrale soprattutto in momenti come questi, aumentare le risorse per gestire in maniera rapida e tempestiva le richieste degli utenti, allocando più tempo o più persone a questi strumenti.

È importante ascoltare e comprendere le preoccupazioni dei clienti e affrontarle nel miglior modo possibile. Dimostrare che stai facendo del tuo meglio in tempi incerti, può fare molto.

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Social Media

Inserire nella strategia contenuti live

Parliamoci chiaro. Quanti brand prima del Covid-19 avevano inserito nelle loro strategie di social media l’utilizzo assiduo e costante di strumenti come le dirette Instagram e Facebook, IGTV, le domande e risposte live? Ben pochi. Questo momento di emergenza ha accelerato (finalmente) l’utilizzo di questi contenuti, evidenziandone le loro enormi potenzialità.

Ora che gli utenti si sono abituati a seguire le live e a ricevere risposte in diretta ai loro quesiti, continuiamo ad utilizzarle integrandoli in maniera strategica nei nostri piani di ContentMarketing sui social.

Non prevedere il futuro, ma assecondalo con il Social Media Marketing

Non possiamo prevedere il futuro, ma i brand possono certamente pianificarlo.

Settori diversi affrontano sfide diverse, quindi non esiste una soluzione unica per tutte le soluzioni su come trasformare la strategia di comunicazione sui social.

L’importante sarà essere trasparenti, coerenti, affidabili sforzandoci di mostrare il lato vero e umano del nostro brand. La parola d’ordine è pianificare e testare imparando da quello che stiamo facendo o abbiamo fatto.

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