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Compreremo su Facebook e Pinterest: il Social Commerce sta rivoluzionando lo shopping

  • Il mercato del Social Commerce dovrebbe raggiungere i 604,5 miliardi di dollari entro il 2027
  • Il numero di utenti che interagiscono con la funzione shopping su Pinterest è cresciuto del 44% su base annua
  • Grazie a tutte le nuove feature introdotte negli ultimi 12 mesi, Instagram è diventata la piattaforma chiave per la vendita Social.

Alzi la mano chi ha comprato almeno un prodotto online nell’ultima settimana. Bene, ora alzi la mano chi invece ha comprato un prodotto direttamente da un Social Media, come Instagram o Pinterest.

Ebbene sì, esiste una differenza tra acquistare su piattaforme di eCommerce, come Amazon o eBay, e tramite i canali Social. In questo secondo caso, si parla, nello specifico, di Social Commerce.

Il termine Social Commerce si riferisce al processo di vendita di beni e servizi che avviene esclusivamente attraverso i Social Media.

Quindi, a differenza del classico eCommerce, in cui gli utenti acquistano prodotti da un sito web o da un marketplace di terze parti, nel Social Commerce tutto il funnel di vendita si svolge tutto in un unico posto, ovvero il canale social.

Secondo il report “Social Commerce – Global Market Trajectory & Analytics” pubblicato da Research & Markets, il mercato del Social Commerce è stimato a 89,4 miliardi di dollari in questo momento e dovrebbe raggiungere i 604,5 miliardi di dollari entro il 2027. 

Cifre da capogiro, che sono giustificate in parte anche dalla crisi del commercio locale dovuta alla pandemia di Covid-19. Una buona parte dei consumatori è passata infatti allo shopping online durante il lockdown ed è rimasta fedele a questo nuovo metodo di acquisto.

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Anche i brand, specialmente le piccole e medie imprese e i negozi locali, si sono adeguati a questo trend, alcuni addirittura obbligatoriamente a causa della chiusura definitiva dei loro locali fisici.

Ma non solo: le piattaforme Social si sono evolute di conseguenza, introducendo nuovi strumenti per agevolare la vendita di servizi e prodotti direttamente tramite le loro properties. 

Da un lato troviamo Pinterest che ha aggiornato le sue features negli ultimi mesi aggiungendo la tab “Shop”, un vero e proprio catalogo di prodotto online dal quale gli utenti possono acquistare direttamente cliccando sul Pin.

Secondo i dati pubblicati da Techcrunch, il numero di Pins di prodotto acquistabili è aumentato di 2,5 volte rispetto al 2019 e il numero di utenti che interagiscono con lo shopping su Pinterest è cresciuto del 44% su base annua.

Dal canto suo, anche TikTok si sta muovendo verso questa direzione con la sua ultima partnership con Shopify: le aziende potranno collegare il proprio account TikTok for Business con l’account Shopify e vendere i loro prodotti su TikTok, tramite annunci video shoppable in-feed.

Ma colui che ha cavalcato con maggior successo questo trend è sempre lui, il nostro caro Mark Zuckerberg, che ha lanciato a Maggio la nuova funzionalità Facebook Shops, che consente alle piccole e medie imprese di creare negozi online sia su Facebook che su Instagram.

Lo stesso Zuckerberg afferma che : “Questo è il passo più importante che abbiamo fatto finora per agevolare il commercio nella nostra famiglia di app”. Ed è un passo che ha confermato Instagram come la piattaforma chiave di questa rivoluzione.

Instagram è il punto di riferimento del Social Commerce

Grazie a tutti gli aggiornamenti e le nuove feature introdotte negli ultimi 12 mesi, Instagram è diventata la piattaforma chiave per la vendita Social.

Oltre allo Shop previamente citato – che non solo si trova sul singolo profilo del Brand, ma è presente anche come feed a sé stante – le altre funzioni a disposizione dei Brand sono:

  • Shopping Tag, attraverso il quale è possibile taggare i prodotti (inseriti previamente nel proprio Shop) direttamente nei post del feed, nelle Stories, nei video IGTV, nei Reels, nelle Guides e anche nei Live Streaming;
  • Instagram Guides, veri e propri contenuti editoriali a disposizione dei Brand per condividere suggerimenti e consigli (come fosse un microblog). Queste guide sono attualmente disponibili in 3 formati: luoghi, prodotti e post, e ovviamente le guide ai prodotti sono un modo fantastico per promuovere i propri prodotti appunto; 
  • Shopping from Creators, che permette appunto ai Creators approvati dal Brand (come Influencers o Celebrities) di taggare i prodotti presenti nel Shop dell’azienda, direttamente nei contenuti feed o Stories pubblicati dal collaboratore.

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Cosa comporta il Social Commerce per le piccole e medie imprese?

Come abbiamo visto, le piattaforme Social sono diventate un vero e proprio centro commerciale virtuale, dove gli utenti possono trovare qualsiasi tipo di prodotto e acquistarlo facilmente con un solo click, senza uscire dal loro Social Media preferito.

Inoltre, questo genere di commercio online si distingue dal classico grazie ad una barriera all’ingresso praticamente inesistente, in quanto le aziende non devono preoccuparsi di aprire un sito di e-commerce e possono risparmiare un notevole budget.

Il primo passo per abbracciare il Social Commerce è ovviamente aprire dei profili Social ufficiali collegati al brand, gratuitamente, e impostare una strategia con l’obiettivo di far crescere la propria community e creare un funnel di vendita semplice ed efficace.

Il futuro del Social Commerce

Il successo incredibile che ha raggiunto il fenomeno del Social Commerce nell’ultimo anno ci fa pensare che non si tratti solo un trend passeggero, ma che invece ci troviamo all’inizio di una vera e propria rivoluzione.

Secondo le previsioni di Later per il 2021, i Social Media diventeranno il canale di vendita primario per le aziende, superando di importanza il sito web e l’eCommerce.

Ogni piattaforma social infatti adotterà lo stesso approccio all’acquisto integrato che ha già implementato Facebook, consentendo all’utente di vivere ogni fase del processo di acquisto senza lasciare l’app.

Infine, Later suggerisce di prestare una particolare attenzione alla sottocategoria del Video Shopping, caratterizzata dalla collaborazione di TikTok con Shopify ma anche da YouTube, che secondo Engadget starebbe testando l’opzione di acquisto dei prodotti direttamente dai video pubblicati sulla piattaforma.

Come trasformare gli eventi digitali in un successo reale

L’event industry è un settore che in Italia produce 65,5 miliardi di euro, con un impatto sul Pil di 36,2 miliardi di euro l’anno e che coinvolge 569mila addetti ai lavori. La pandemia lo ha colpito duramente e ne ha stravolto le regole del gioco, introducendo gli eventi digitali, con cambiamenti da cui probabilmente non torneremo più indietro. Ma non è necessariamente un male.

Gli eventi digitali

L’esigenza del distanziamento fisico ha infatti accelerato il processo di ricerca di nuove forme di interazione. E, se il principale difetto degli eventi digitali era il mancato coinvolgimento delle persone, oggi esistono tecnologie in grado di sopperire in qualche modo all’assenza di contatti reali e di fornire soluzioni avanzate di networking interattivo.

Ai vantaggi di tutto questo sarà difficile rinunciare anche post emergenza.

Il futuro sembra sempre più andare in direzione di eventi digitali oppure “ibridi”, che consentano di coinvolgere audience più ampie e allo stesso tempo di contenere tempi e costi organizzativi. Se prima il numero di medio di partecipanti a un evento era stimato a 500 persone, oggi è pari a 5mila.

Il Digital permette di confezionare eventi fatti “su misura” e di garantire esperienze immersive e uniche, anche grazie a soluzioni hardware e software come Realtà Aumentata e VR. Per questo, per il successo di un evento digitale, è centrale la scelta della piattaforma e delle tecnologie da utilizzare. 

La Masterclass di mercoledì 19 Maggio alle ore 13, organizzata da Ninja Academy in collaborazione con The Rocks, l’Innovation Company che ha sviluppato la piattaforma Umans™, al servizio di fiere ed eventi digitali tra cui N-Conference Digital Edition, il Business Visionary Event targato Ninja e in collaborazione con i main partner TIM, AW LAB e Banca Sella, fornirà una panoramica sul mondo degli eventi digitali, sia dal punto di vista degli organizzatori che dei fornitori delle tecnologie utili alla loro riuscita. Si dimostrerà come un evento digitale possa rivelarsi, per le più svariate tipologie di business, una strategia di marketing efficace e sostenibile.  

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Cosa imparerai durante la Free Masterclass

  • Come funziona un evento digitale
  • Alcuni numeri dell’industry
  • Le tecnologie per un evento immersivo
  • I principali attori dell’organizzazione
  • Esempi e case history

Esther Intile, Event & Account Manager Ninja, ospiterà Antonio Trepiccione, CEO The Rocks. Appassionato di tecnologia e laureato in Informatica, Antonio ha esordito come IT e Project manager per poi diventare imprenditore. Amante della vita in “trincea” fatta di sfide quotidiane e relazioni con il cliente, è dalla 2014 alla guida di The Rocks.

La Masterclass è online e gratuita, iscriviti adesso per prenotare il tuo posto in prima fila! Così, se proprio non ce la farai a seguirla in diretta, potrai recuperarla on demand, attraverso la tua area utente.

Ci vediamo mercoledì 19 Maggio alle 13.

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TikTok, Twitch e le altre piattaforme che possono mettere in crisi il monopolio del GAFA

È indubbio che il mondo del web e del mobile sia al momento dominato dai nomi di Google, Amazon, Facebook e Apple, le 4 multinazionali digitali comunemente identificate con GAFA, l’acronimo che unisce le loro iniziali.

Il 2021 sarà l’anno in cui cominceremo a vedere l’affermazione definitiva di qualche nuovo player o la crisi di uno di questi giganti del web?

Le statistiche relative al fatturato o al numero degli utenti di questi giganti della tecnologia continuano a dipingere per loro uno scenario ancora roseo, a tal punto che il CEO di JPMorgan, in una lettera agli azionisti, ha citato come principali concorrenti, oltre alle altre istituzioni del comparto Fintech, anche aziende come Amazon, Apple, Facebook, Google (e Walmart).

È recente la notizia che il servizio Prime di Amazon ha raggiunto 200 milioni di utenti, con un incremento del 33% rispetto ai numeri di gennaio 2020.

Riteniamo che un cambio completo dello scenario sia quindi ancora lontano, ma dobbiamo dare atto che è in corso una diversificazione dell’utilizzo dei canali digitali. Stanno emergendo infatti nuove piattaforme e nuovi modi di utilizzo dei servizi digitali destinati a sottrarre ai 4 giganti frazioni sempre più considerevoli del tempo trascorso dai navigatori online e della raccolta pubblicitaria.

Oltre all’esplosione di Clubhouse e del social audio, che ha caratterizzato i primi mesi del 2021, meritano una particolare attenzione Fortnite, Twitch, Snapchat e TikTok.

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Fortnite

Cominciando ad analizzare questi nuovi fenomeni, prendiamo in esame Fortnite, un’app di gaming che sta radicalmente modificando il concetto dell’intrattenimento e del divertimento online.

I numeri di Epic Games, la casa di video giochi che sviluppa Fortnite, continuano a essere interessanti nonostante la battaglia legale con Apple: 350 milioni di utenti (dati ufficiali di Epic Games aggiornati a maggio 2020), una stima di oltre 400 milioni di fatturato e un utilizzo medio da parte dei suoi utenti da 6 a 10 ore a settimana.

Uno degli aspetti che caratterizza Fortnite è la capacità di fungere da catalizzatore per la costruzione di legami sociali tra i partecipanti al gioco. Un interessante studio di NRG rivela infatti che il suo pubblico attribuisce agli aspetti di connessione sociale una delle principali motivazioni alla scelta di questo gioco.

A differenza di altri giochi analoghi, in questa piattaforma gli aspetti di collaborazione e di creazione di una community sono incentivati e non scoraggiati, in quello che NRG chiama il “community – competition paradox”.

All’interno di Fortnite le caratteristiche di collaborazione, collegamento e appartenenza – tipiche delle community – convivono infatti accanto a quelle di individualità, confronto e ricerca dello status – tipiche delle competizioni.

In Fortnite abbiamo quindi una delle massime espressioni di social gaming, fenomeno che, certamente stimolato dall’impatto dei lockdown e delle restrizioni che hanno favorito le occasioni di interazione online con amici e parenti, è destinato a durare e ad incoraggiare la diffusione di giochi che facilitino le esperienze di condivisione.

Ma Fortnite non è solo social gaming. Alla base del funzionamento della piattaforma c’è Unreal Engine, un software che può anche essere utilizzato per la produzione di serie TV, film musicali, eventi come quello di Travis Scott – che potete vedere nel video seguente – o la promozione di film come Tenet di Cristopher Nolan.

Twitch

Anche Twitch, con le sue funzionalità integrate di chat e livestreaming, è una piattaforma utilizzata dai gamers ma sarebbe riduttivo restringerla unicamente a questo ambito.

Twitch è infatti divenuta un canale di riferimento per il livestreaming di contenuti prodotti dagli utenti e sta gradualmente estendendo le proprie funzionalità per diventare una piattaforma completa di intrattenimento e riempire il gap tra giochi e TV.

Diventata di proprietà di Amazon nel 2014, Twitch può vantare oltre 9 milioni di utenti nel mondo, di cui circa il 12% in Italia, secondo i dati forniti da Blogmeter. Gli utenti sono prevalentemente studenti, Millenials, di sesso maschile, con un marcato interesse verso gli eSports.

Molti dei contenuti sono relativi ai giochi ma si possono trovare anche canali che trattano gli argomenti più disparati: dal fitness ai DJ set, dalle ricette di cucina alle semplici conversazioni.

Si tratta quindi di una piattaforma molto interessante, visto l’audience costituito prevalentemente da Millenials e Generazione Z, per tutte le aziende che vogliono entrare in contatto con le nuove generazioni, categorie di cui molto spesso è difficile individuare gusti e tendenze.

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Snapchat

Un’altra app da tenere in considerazione è Snapchat. In Italia questa piattaforma viene spesso sottovalutata perché ha poco più di 2 milioni di utenti ma in realtà, già dal suo lancio, si è rivelata essere molto innovativa. Non dimentichiamo infatti che le Storie, ormai imitate e adottate da Facebook e da quasi tutti gli altri social, sono un formato inventato appunto da Snapchat.

Uno dei punti di forza di questa app sono le funzionalità di Realtà Aumentata quali filtri, lenti e smart glasses (occhiali dotati di obiettivo fotografico e in grado di registrare brevi segmenti video).

Di recente, Snap ha raggiunto un accordo con il museo della contea di Los Angeles (LACMA) per la creazione di 5 monumenti in Realtà Aumentata.

Il progetto denominato Monumental Perspectives, nasce con l’obiettivo di raccontare aneddoti e storie poco note associate ad alcuni luoghi di Los Angeles, arricchendo le installazioni con opere di digital art visibili attraverso una Snapchat camera.

snapchat instalalzione LACMA

Fig. 1: No Finish Line di Glenn Kaino (Fonte: Glenn Kaino e Snap Inc.)

Il progetto di Snapchat con il museo di Los Angeles è solo il più recente tra quelli che hanno visto l’azienda fondata nel 2011 da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown impegnarsi nel settore artistico: le installazioni di Jeff Koons, Damien Hirst e City Painter sono tutte perfettamente in linea con la volontà di posizionare la piattaforma come strumento per creare e promuovere un movimento artistico basato sull’arte digitale.

Grazie a queste funzionalità innovative e alla recente crescita della tecnologia degli NFT, che faciliterà la diffusione della digital art, Snapchat ha certamente tutte le caratteristiche per diventare la piattaforma di riferimento nell’Augmented Reality.

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TikTok

Uno dei social network di cui si è parlato di più negli ultimi mesi è certamente TikTok.

L’app di proprietà della società cinese ByteDance sta avendo un trend di crescita veramente impressionante. Tra tutte le statistiche disponibili, è interessante osservare il grafico pubblicato dal Financial Times (v. Fig. 2) che riporta il tempo impiegato dai vari social network a raggiungere un miliardo di utenti: 3 anni per TikTok contro gli 8 anni di Instagram e Facebook.

Anni TikTok 1 miliardo utenti

Fig. 2: Utenti attivi su base mensile vs. anni dal lancio (Fonte: Financial Times).

Anche in Italia, i 6.3 milioni di utenti (secondo gli ultimi dati Audiweb-Nielsen) ne confermano la notevole diffusione presso un pubblico sufficientemente esteso.

Descrivere il fenomeno TikTok richiederebbe uno spazio più ampio e comunque vi sono numerosi altri articoli, anche su Ninja, che trattano questo argomento. Ci limitiamo qui ad evidenziare che aziende come Amazon, Fendi, Furla, Vodafone, Barilla, Rai Cinema, Yves Rocher, solo per citarne alcune, stanno investendo nella presenza e nella promozione del loro marchio su TikTok.

A conferma del fatto che questo social network si sia già ricavato uno spazio importante nel panorama dei social media, tutte le principali piattaforme concorrenti hanno aggiunto o stanno per rilasciare il supporto degli short video: Instagram Reels, YouTube Shorts, Snapchat Spotlight.

Nuovi modi di utilizzo

Concludiamo rilevando infine che si stanno affermando nuovi modi di utilizzare i canali social.

Accanto al già citati social gaming e community – competition paradox negli esports, stanno assumendo una crescente importanza alcuni fenomeni (e relativi player) che verrà la pena monitorare nei prossimi mesi perchè destinati ad un ruolo sempre più rilevante, come il livestream shopping, la diffusione della collaboration house fondate dagli influencer di TikTok, i tentativi di portare i social media anche sulla televisione di casa, la diffusione di concerti virtuali (Justin Bieber e The Weeknd su TikTok, Travis Scott su Fortnite).

Basterà per mettere in crisi il monopolio delle GAFA?

Facebook conferma la sospensione di Trump, che rilancia con il suo Blog

L’Oversight Board, il Consiglio di Sorveglianza di Facebook, conferma la sospensione dal social network dell’account dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma invita la società di social media a rivedere la decisione entro sei mesi.

L’organo indipendente dall’azienda, a cui è stata delegata la competenza su alcune decisioni particolarmente delicate o per riesaminare le scelte più controverse e radicali della policy del social network, ha aggiunto che “l’imposizione di una pena indeterminata da parte di Facebook – compreso il profilo Instagram della stessa proprietà – senza standard di sospensione a tempo indeterminato non sia appropriata”.

Facebook dovrà quindi rivedere la questione “per determinare e giustificare una risposta proporzionata che sia coerente con le regole che vengono applicate agli altri utenti della sua piattaforma”, secondo quanto disposto dall’Oversight Board.

 

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“Dovranno pagare un prezzo politico”: la reazione di Trump e il lancio della propria rete social, molto più simile ad un blog

La messa al bando suscita l’esplosione di rabbia di Trump che, in una nota stampa ufficiale, interviene contro Facebook, Twitter e Google, definendo le loro azioni una “vergogna e un imbarazzo assoluti. Devono pagare un prezzo politico”, dopo la scelta di non riammetterlo in piattaforma.

“Hanno rimosso la libertà di espressione al presidente degli Stati Uniti perché dei pazzi della sinistra radicale hanno paura della verità, ma la verità uscirà in ogni caso, più grande e più forte che mai”, riferendosi ai presunti brogli elettorali”, prosegue Donald Trump.

La decisione del Comitato di sorveglianza di Facebook arriva nel giorno successivo al lancio del nuovo social di Trump, che in realtà disillude le aspettative, molto più simile ad un blog. Si tratta di una nuova sezione, inserita all’interno del proprio website ufficiale, che ricorda molto il profilo di un social network. La “scrivania di Donald Trump” contiene sia i comunicati stampa diffusi da Trump nelle ultime settimane, sia, più di recente, brevi messaggi che ricordano da vicino i tweet pubblicati dall’ex presidente quando era ancora in carica, a volte anche decine in poche ore.

Dopo aver promesso per mesi la propria rete di social media in risposta ai post vietati, la “piattaforma” ha lo stile di Twitter, ma è ospitata come un blog con commenti. Le persone possono registrarsi per postare avvisi sulla piattaforma loggandosi, sebbene tale funzione non sembra funzionare al momento della pubblicazione. Gli utenti possono anche condividere i post di Trump su Facebook e Twitter. L’opzione di condivisione di Twitter attualmente non funziona, ma quella di Facebook consente alle persone di condividere i post di Trump, che in un video pubblicizza la sua nuova piattaforma, definendola “un posto dove parlare liberamente e in sicurezza, direttamente dalla scrivania di Donald J. Trump”.

Con il nuovo sito 45office.com, Trump rilancia la sua immagine, dopo essere stato bannato dai social, già proiettato secondo i politologi ad una seconda discesa in campo per la campagna delle presidenziali del 2024, fedele al suo slogan “America First”, per stringere un rapporto diretto con i suoi sostenitori.

 

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Perchè Trump è stato bannato dai social network?

Facebook ha imposto il divieto a tempo “indefinito” per aver violato le regole del social network e “aver incoraggiato e legittimato la violenza” durante l’attacco del 6 gennaio scorso al Campidoglio, in cui hanno perso la vita cinque vittime. Anche altri social media, come Twitter e YouTube, hanno sospeso gli account di Trump a tempo indeterminato. Il CEO Mark Zuckerberg, in quell’occasione, ha definito in un post “troppo grandi i rischi di consentire al Presidente di continuare a utilizzare il proprio servizio”.

La decisione è stata poi deferita all’Organismo di Vigilanza, composto da 20 membri indipendenti incaricati di rivedere decisioni difficili sulla moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram. Cinque membri del consiglio sono stati assegnati al caso e hanno analizzato più di 9.600 commenti pubblici.

Le decisioni dell’Organo di Sorveglianza sono vincolanti per Facebook

Zuckerberg ha istituito il consiglio nel 2018, entrato in vigore lo scorso anno. Il consiglio è finanziato da Facebook e le sue decisioni sono vincolanti.

Nell’argomentare la propria conferma, l’Oversight Board ha però specificato che nel sospendere il profilo di Trump “indefinitamente”, Facebook non ha seguito una procedura adeguata, senza specificare criteri quando o se l’account verrà ripristinato. Facebook dovrà rivedere le sue regole entro sei mesi. La nuova sanzione potrà essere tanto una sospensione temporanea quanto l’eliminazione del profilo, ma in ogni caso dovrà essere giustificata sulla base di regole chiare.

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“Mamma ti porto a teatro”: in scena la solidarietà grazie all’iniziativa benefica

Per celebrare la Festa della Mamma nasce l’iniziativa solidale “Mamma ti porto a teatro” a sostegno di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald con il supporto di Leo Burnett.

Fino al 9 maggio sarà possibile acquistare e regalare un biglietto per lo spettacolo teatrale “Leonardo, che genio!” proposto in collaborazione con il Teatro dell’Elfo e la piattaforma digitale OnTheatre, da guardare e riguardare nella comodità e intimità della propria casa.

Si tratta di uno spettacolo davvero particolare dal momento che parte del ricavato sarà devoluta a favore delle Case Ronald e delle Ronald McDonald Family Room, presenti sul territorio italiano per offrire ospitalità e assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o terapia ospedaliera.

“Mamma ti porto a teatro”

“Leonardo, che genio!” è un’opera dedicata a Leonardo da Vinci che accompagnerà gli spettatori in un mondo tridimensionale attraverso la scenografia pop-up del libro progettato e interpretato da Elena Russo Arman, che veste i panni di cantastorie del percorso del geniale artista. Grandi e piccini vivranno le principali tappe della vita del più grande uomo del Rinascimento, immergendosi in un mondo magico, denso di arte e artigianato, sapientemente catturato dalla macchina da presa.

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Desidero ringraziare di cuore il Teatro dell’Elfo di Milano per questa iniziativa a volta a festeggiare tutte le mamme. La mamma è per Fondazione un modello di coraggio, dedizione e sacrificio oltre che uno stimolo a rafforzare tutti i nostri programmi di accoglienza con l’obiettivo di contribuire a migliorare la salute e il benessere dei bambini e dell’intera famiglia.

Dichiara Maria Chiara Roti, Direttore Generale di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald.

L’acquisto dei biglietti e la visione dello spettacolo avverranno sulla piattaforma OnTheatre attraverso questo link. L’utente avrà 28 giorni di tempo per attivare il link e vedere lo spettacolo. Una volta attivato, il link avrà la durata di 8 giorni durante i quali i bimbi potranno riguardarlo tutte le volte che desiderano.

 

Short Video: strumenti e best practice per usarli al meglio

Sesto appuntamento con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

Abbiamo deciso di dedicare questa puntata a un trend sempre più in forte aumento sui social network: gli Short Video. Ospite di questo appuntamento è Eliana Salvi, Founder e Managing Director di Cosmic, agenzia verticale dei video brevi.

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Come si identificano gli Short Video: min 03.00
  • Le metriche e KPI da analizzare: min 06.50
  • Differenze tra Tik e Tok e IG Reels: min 10.20
  • Case adv di Tik Tok: min 14.20
  • I brand che si muovono meglio nel settore: min 21.20
  • Il futuro del Video Advertising: min 26.20

Oscar 2021, la Cina censura la vittoria di Chloé Zhao

Chloé Zhao, la talentuosa regista di “Nomadland”, domenica scorsa ha fatto la storia diventando la prima donna di colore e la prima donna cinese a vincere l’Oscar come miglior regista. Una notizia del genere dovrebbe essere motivo d’orgoglio e vanto per qualsiasi Paese, ma quello della regista, la Cina, evidentemente non la pensa così.

Secondo quanto è stato riportato dal Wall Street Journal, il Ministero della Stampa e della Propaganda cinese ha censurato dai social media la notizia della vittoria di Chloé Zhao, oscurandola sui motori di ricerca cinesi. Cerchiamo di capire bene cosa è successo e fare il punto della situazione. 

La censura silenziosa

La regista cinese è la seconda donna, in 93 edizioni degli Academy Awards ad aggiudicarsi una statuetta e il titolo. La sua vittoria aveva scatenato una raffica di messaggi di congratulazioni su tutti i siti di social media cinesi quando è stata annunciata lunedì mattina, ora di Pechino. A metà pomeriggio, però, qualcosa è cambiato, e quasi tutti i post sono stati cancellati.

Digitando il suo nome su Baidu e Sogou, i motori di ricerca dominanti del Paese, si trovano diversi editoriali e post sui precedenti riconoscimenti vinti, ma pochissimi articoli riguardo la vittoria agli Oscar. E infatti non sono trapelate notizie nemmeno dalla China Central Television, dalla Xinhua News Agency o dal People’s Daily del Partito Comunista Cinese, come riporta lo stesso Journal.

Un giornalista dei media statali ha inoltre dichiarato di aver ricevuto ordini dal Ministero della Propaganda cinese di non riferire nulla sulla vittoria della Zhao. Il motivo? La precedente opinione pubblica sulla regista.

Chloé Zhao

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Perché la Cina sta oscurando la vittoria di Chloé Zhao?

Ci sono quindi dei precedenti che hanno indignato così tanto la Cina da oscurare tutte le notizie sulla vittoria dell’agognato premio? Ebbene sì. All’inizio di quest’anno, la Zhao è stata messa alla gogna online in Cina per alcuni commenti critici che ha fatto sul Paese. In un’intervista del 2013 alla rivista Filmmaker, ha affermato, senza mezzi termini, che “nel luogo in cui era cresciuta ci sono bugie ovunque”. 

La regista è sempre stata un’amante della cultura occidentale e non ne ha mai fatto mistero. Ha studiato fin da ragazza a Londra, e poi è volata in America. 

Il Global Times, un sito di notizie che fa capo al People’s Daily, ha invece pubblicato un editoriale, lunedì sera, in cui riconosceva la vittoria di Zhao, ma criticava il suo film Nomadland, definendolo tipicamente americano e lontano dalla realtà cinese. 

Il magazine spera che la regista, 39enne, possa diventare sempre più “matura” e che in quest’epoca in cui i rapporti tra Cina e Stati Uniti si stanno intensificando, possa svolgere un ruolo di mediazione tra le due società. Le parole si fanno ancora più gravi e si legge che la regista dovrebbe “sfruttare” la sua etichetta attivamente evitando “di essere un possibile e invadente punto d’attrito”.

Un’altra delle poche notizie emerse in Cina sulla vittoria di Zhao proveniva dal piccolo sito di notizie 163.com, che l’ha definita come il secondo regista cinese a vincere il premio come migliore regista, dopo Ang Lee

Lee,  che ha vinto due volte il premio come miglior regista, per “Brokeback Mountain” nel 2006 e per “Life of Pi” nel 2013, è nato a Taiwan. La Cina considera Taiwan facente parte del proprio territorio, ma questo è oggetto di alcune controversie a livello internazionale.

Nomadland: perché è così discusso per la Cina?

Il film racconta la storia di una donna sessantenne che, dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, intraprende un viaggio, negli Stati Uniti, a bordo del suo furgone. Durante la sua avventura on the road incontrerà ogni tipo di persone, tutte emarginate proprio come lei. 

Il progetto nasce dall’adattamento dell’omonimo libro della giornalista Jessica Bruder. La protagonista è l’attrice Frances McDormand, anche lei vincitrice di un Oscar ma come miglior attrice protagonista. Il film si è aggiudicato il Leone d’oro a Venezia e il Golden Globe per il miglior film drammatico e per miglior regista. Ha vinto in tutto 3 Premi Oscar, rispettivamente per il miglior film, miglior regia e migliore attrice protagonista.

Sapete quale sarà il prossimo progetto della regista? “The Eternals” dei Marvel Studios, esatto, un film di supereroi. Chissà come si comporterà stavolta la Cina che da sempre è un mercato molto redditizio per la Marvel.

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Siete pronti a salvare Matilda? È uscito il videogioco ufficiale di Chiara Ferragni

Chiara Ferragni Collection, un brand italiano ma con un respiro internazionale, ha deciso di sperimentare il gaming come nuova forma di promozione innovativa e coinvolgente. Infatti, il settore dei videogiochi è in grandissima espansione, complice anche la pandemia, ed è una forma di svago che ormai ha conquistato persone di tutte le età. Nel mondo ci sono 2,7 miliardi di gamer (17 milioni in Italia, secondo l’ultimo report di IIDEA) e il mercato dei videogiochi, da solo, vale più di quello del cinema e della musica messi insieme.

Rescue Matilda!

Il progetto è stato sviluppato da Gamindo, startup specializzata nello sviluppo di videogiochi ad impatto sociale per brand, in collaborazione con il Pixel Artist Manolo “The_Oluk” Saviantoni e il Game Developer Samuele Sciacca, già noti al pubblico per la creazione del gioco Al Bano vs Dino.

Nel gioco Rescue Matilda, un platform game in pixel art, i ruoli finalmente si invertono: non è più il principe a salvare la principessa, ma è la principessa (in questo caso Chiara) pronta a superare ogni ostacolo per salvare Matilda. Dopo aver scelto l’outfit con cui giocare e un primo livello di ambientamento, dove si corre e si salta come nel più classico dei videogiochi, la difficoltà inizia ad aumentare e l’ultimo livello è raggiungibile solo per pochi.

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I nemici, bocche giganti e cactus spinati quasi a ricordare gli hater invadenti, sono sempre di più, gli ostacoli sempre più ostici, e i tempi di reazione necessari sempre più brevi. A motivare gli utenti c’è poi la classifica, con i migliori giocatori di sempre e della settimana.

Per giocare non serve scaricare nessuna app, basta cliccare questo link.

Siete pronti per l’avventura? Che la sfida abbia inizio!

India accusata di censura. Rimossi da Twitter post critici su gestione Covid

Esplode l’indignazione pubblica e la rabbia sociale in India contro il Governo che ha chiesto e ottenuto la rimozione da Twitter dei post più critici nei confronti della gestione della crisi coronavirus.

Secondo Lumen, un database che raccoglie i provvedimenti dei governi sui contenuti online in tutto il mondo, New Delhi avrebbe emesso un ordine di emergenza per censurare alcuni tweet, e bloccare i contenuti anti-Modi, che mettono in discussione la gestione dell’esplosiva ondata di Covid-19 nel Paese.

Il governo indiano ha ordinato a Twitter Inc., Facebook Inc. e Instagram di rimuovere contenuti considerati “disinformazione” e di bloccare circa 100 post sui social media che criticano la sua gestione, scatenando la rabbia pubblica nella democrazia più popolosa del mondo.

Twitter ha confermato la decisione di bloccare alcuni contenuti dopo aver ricevuto una “valida richiesta in conformità con la legge“, ma non ha specificato quali siano stati rimossi.

La posizione del Governo di New Delhi

“Il governo accoglie le critiche, ma è necessario agire contro coloro che stanno abusando dei social media durante questa grave crisi umanitaria per scopi non etici e per creare panico nella società“, sottolinea il Ministero dell’Elettronica e della Tecnologia dell’informazione indiano, senza specificare quali leggi siano state utilizzate per emettere gli ordini “legalmente vincolanti” per contrastare la disinformazione. Sui social è esplosa però l’indignazione verso il governo indiano e verso il primo ministro Narendra Modi per essersi concentrato sulla “censura” mentre il Paese si trova nel mezzo di un “disastro umanitario” di dimensioni record mondiali.

Secondo i media locali, tra i tweet bloccati in India ci sarebbe anche quello di Pawan Khera, portavoce del principale partito di opposizione indiano, l’Indian National Congress. Il tweet  accusava il partito nazionalista indù al governo, il Bharatiya Janata Party, di  non aver ammesso che un enorme festival religioso, con milioni di pellegrini indù sulle rive del fiume sacro Gange – insieme a manifestazioni politiche – avrebbe contribuito alla diffusione di Covid19.

I numeri dell’emergenza Covid in India, attualmente epicentro della pandemia globale

L’India ha registrato più di 350.000 positivi per cinque giorni consecutivi, con ospedali al collasso, ossigeno scarseggia e impianti di cremazione che hanno esaurito lo spazio.  Ha registrato di 2.000 morti al giorno per sei giorni consecutivi e attualmente rappresenta l’epicentro della pandemia globale.

Nel Paese, che conta una popolazioni di 1,3 miliardi di persone, nelle ultime settimane in molti si sono rivolti ai social media per fare appello per forniture di ossigeno ai propri cari e chiedere donazioni per spese mediche.

 

i social network e la censura

Foto di Bill Kerr

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Le reazioni alla censura social

Sul blocco dei post è intervenuto anche Apar Gupta, direttore esecutivo della Internet Freedom Foundation, un’organizzazione per i diritti digitali con sede a Nuova Delhi: “La nostra principale preoccupazione è la segretezza della censura- Qualsiasi ordine legale che imponga il blocco diretto dei siti web dovrebbe contenere un ragionamento ed essere reso pubblico. Nessuno di questi passaggi viene eseguito in questo momento”.

E se il ministero indiano non si sofferma sulle norme su cui si fonda la richiesta diretta alle big companies social, Gupta spiega che il materiale sembra essere bloccato ai sensi della sezione 69A dell’Information Technology Act dell’India, che consente a Nuova Delhi di bloccare il materiale che minaccia la sicurezza nazionale.

Oggi centinaia di migliaia di indiani appartenenti a tutte le fedi sono senza fiato – dichiara l’Indian American Muslim Council, con sede a Washington – La foga del governo nel fare pressioni su Twitter per bloccare i tweet critici sulla sua gestione della crisi mostra che la bussola morale dell’amministrazione continua a puntare in una direzione che è spudoratamente egoista”.

I precedenti tentativi del governo indiano di frenare l’ascesa delle big tech

Non è la prima volta, in realtà, che il Governo indiano interviene per frenare le Big Tech. Lo scorso anno il governo Modi ha citato l’Information Technology Act dell’India per bandire TikTok, l’app per la condivisione di video di proprietà di ByteDance Ltd. con sede a Pechino, e dozzine di altre app cinesi, dopo uno scontro al confine tra le truppe delle due nazioni.

Il governo indiano ha minacciato di incarcerare i dipendenti di Facebook, l’unità WhatsApp e Twitter in risposta alla riluttanza delle aziende a conformarsi ai dati e alle richieste di rimozione.

Twitter all’inizio di quest’anno ha bloccato, sbloccato e bloccato di nuovo centinaia di account in India per aver pubblicato materiale che New Delhi ha ritenuto infiammatorio durante le proteste degli agricoltori.

A febbraio Nuova Delhi ha stabilito nuove regole per governare società come Twitter, Facebook e WhatsApp, affermando “che le nuove linee guida erano necessarie per contrastare la crescente quantità di notizie false e contenuti violenti online”.

Un mercato in crescita, con milioni di consumatori che per la prima volta si connettono ad internet

L’India è un mercato in crescita, critico per le aziende tecnologiche globali poiché centinaia di milioni di consumatori si connettono a Internet per la prima volta. Facebook ha più utenti in India rispetto a qualsiasi altro paese e l’anno scorso ha dichiarato che avrebbe investito 5,7 miliardi di dollari per una nuova partnership con un operatore di telecomunicazioni indiano per espandere le operazioni nel paese. L’India, inoltre, è il mercato in più rapida crescita per Twitter.

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Tornano i Webby People’s Voice Awards, giunti alla 25° edizione

Sono stati annunciati ufficialmente i candidati per i Webby Awards, che ricorrono al 25° anniversario!

Da celebrità nominate come Sir David Attenborough, Dua Lipa e Rosalía, ad app stimolanti come Radio Headspace di Headspace ed EVE Online – Project Discovery, a serie di contenuti social di spicco come #UNHATEWOMEN di Philipp e Keuntje e #StyleFriday di Kolle Rebbe. I vincitori del prestigioso Webby rappresenteranno coloro che dimostreranno di creare il miglior lavoro su Internet, in tutto il mondo.

Webby Awards XXV

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C’è la competizione per due dei premi più ambiti di Internet: il Webby Award, scelto dall’Academy, e il Webby People’s Voice Award, selezionato dal pubblico.

Le votazioni per i Webby People’s Voice Awards sono ora aperte fino a giovedì 6 maggio. Tutti i vincitori di Webby saranno celebrati durante uno spettacolo virtuale costellato di stelle condotto da Jameela Jamil martedì 18 maggio.