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Scopri come Hollywood sta sfruttando TikTok per arrivare alla Gen Z

TikTok ha un innegabile posto d’onore nell’attuale panorama dei social media, con un forte ascendente in particolare sui nativi digitali, coloro che sulla carta d’identità registrano un anno di nascita tra il 1997 e il 2012.

Se i Millenial amano consumare contenuti, la Generazione Z predilige creare contenuti, e  in questo TikTok, appare come la piattaforma giusta per eccellenza: video di 15-60 secondi, visualizzati senza soluzione di continuità, che attirano il pubblico con la propensione al binge-watching.

L’industria cinematografica americana sta diventando una presenza forte sul social: non c’è voluto molto ai colossi del cinema per comprendere quanto il mezzo possa raggiungere direttamente i giovanissimi, in particolar modo sfruttando l’umorismo e l’irriverenza.

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Lionsgate (e non solo) insegna come fare

Lionsgate Entertainment, (entertainment company statunitense che ha distribuito l’ultimo film di Pedro Pascal, “The unbearable weight of massive of talent”), ha pubblicato un video su TikTok, diventato velocemente virale, in cui il protagonista della pellicola, in una live streaming, ripete “sono il papà dei papà”.

@lionsgate pedro is definitely the daddiest daddy. #massivetalent #pedropascal ♬ original sound – Lionsgate

Ebbene, la sezione commenti è ricca di utenti che esprimono meraviglia circa il fatto che una clip del genere sia stata pubblicata sull’account ufficiale della compagnia.

“[…] è una piattaforma con un proprio linguaggio che richiede autenticità” spiega Marisa Liston, Presidente Marketing Cinematografico mondiale di Lionsgate, “poiché il nostro team social utilizza TikTok nel modo in cui lo usano i fan, sta coinvolgendo i follower e costruendo i nostri brand da una prospettiva incentrata sui fan”.

La strategia di far ricorso ad una vena comica non è certo una novità per la compagnia che vanta 4 milioni di follower e 90 milioni di Mi Piace: uno dei loro video più virali è “Pinocchio: a true story”, con il trailer dell’attore Pauly Shore, voce del burattino italiano, che utilizza un tono spiccatamente femminile, tanto da renderlo, in un attimo, icona LGBTQ.

Il video, che ha totalizzato oltre 6 milioni di visualizzazioni, ha registrato molteplici commenti relativi all’efficacia della pubblicità del film realizzata in modo alquanto alternativo.

La strategia dell’umorismo su TikTok non riguarda però solo i titoli in uscita: è infatti sfruttata anche per evocare un effetto nostalgia dei vecchi film, e per generare conversazioni su di essi.

Uno dei video più virali è stato pubblicato sull’account della Universal Pictures: una clip musicale con la canzone sottotitolata “We’re cheerleader” del film “Bring it on” uscito nel 2000, ha avuto grande successo proprio per aver sottotitolato per la prima volta il testo della canzone, nonostante non fosse una novità del botteghino.

“[…]  la Universal può parlare da un luogo di autorità come nessun altro può, sfruttando i film che le persone conoscono e amano” ha speigato Alex Sanger, Vicepresidente esecutivo di Universal marketing digital, “[…] possiamo diventare un po’ più irriverenti e lo-fi” ha continuato Sanger, “è semplicemente un ottimo posto per noi per avere quelle conversazioni continue e creative con i fan”.

LEGGI ANCHE: TikTok Marketing: cosa possono imparare i brand dal pubblico e dai creator

Perché essere irriverenti su TikTok aiuta

È chiaro che TikTok appare lo strumento perfetto per comunicare senza prendersi troppo sul serio, utilizzando un linguaggio meno formale anche sui canali definiti formali. Ed è altrettanto ovvio che il target di riferimento sia la Generazione Z.

“[…] è un modo genuino per connettersi con il pubblico e divertirlo” ha sottolineato Nikao Yang, Responsabile dei media, intrattenimento e giochi di TikTok, “[…] si tratta di come sfrutti TikTok per amplificare il tuo messaggio per entrare in contatto con il pubblico, convertirlo in fan che poi verranno a guardare e trasmettere in streaming i tuoi film”.

Non è un’alternativa agli altri social, ma uno strumento che permette una comunicazione meno istituzionale, non per questo meno efficace, prodotta da un account ufficiale. Ha un tono emotivo ed empatico che colpisce la mente del consumatore giovane.

social media tiktok

LEGGI ANCHE: Lasciare il lavoro è virale: la Gen Z festeggia il licenziamento sui social

La pubblicità che non disturba

Altro importante aspetto che sta spingendo le imprese dell’industria cinematografica a spostare il focus del proprio marketing su TikTok, è l’efficacia dei contenuti pubblicitari. La Generazione Z sembra essere ben disposta ad accettare i messaggi pubblicitari su TikTok, perché, a differenza degli altri social, i contenuti pubblicitari sembrano essere parte del video, e non sono immediatamente riconoscibili.

La community può offrire un coinvolgimento senza pari agli inserzionisti, “[…] l’industria si sta orientando verso di noi perché sanno che abbiamo questa ambita fascia di consumatori di cui il settore ha bisogno, per far crescere la comunità dell’intrattenimento e per far crescere l’industria”, ha commentato ancora il Responsabile del social.

Universal, ad esempio, ha sfruttato la potenzialità del social con una riuscita campagna per pubblicizzare il film “Fast and Furious 9”, con un video esilarante in cui ha partecipato il creatore Daniel Mac insieme alla star Helen Mirren, che ha raggiunto più di 46 milioni di visualizzazioni.

Perché la pubblicità su TikTok funziona?

Semplice, lo chiarisce in poche parole uno dei principali tiktoker, Juju Green (alias @straw_hat_goofy), soprannominato “il ragazzo del cinema”, che in poco tempo, soltanto da gennaio 2020, è riuscito a raggiungere 3 milioni di follower mostrando le sue opinioni in fatto di cinema. “Se ti affermi su TikTok come una persona reale che ha solo molti pensieri sui film, poi le persone vogliono sentire i tuoi pensieri su un particolare film in uscita […] sembra meno pubblicità” ha affermato Green, che vanta collaborazioni preziose come Sony, Google e Hulu.

I nativi digitali partecipano alla creazione del contenuto, lo co-creano, lo condividono, e realizzano, involontariamente, una propagazione gratuita, veloce e di lunga durata, in un modo che che l’industria non potrebbe fare da sola.

Si rinnova così quell’abusato concetto di “prosumer” (produttore-consumatore), coniato da Alvin Toffler  negli anni ’80, quando il consumatore si è affacciato sul mercato in modo attivo e ha iniziato a far sentire la propria voce.

E per il momento, secondo le parole del vicepresidente di TikTok, le entrate cinematografiche sembrano ripagare la strategia dei produttori.

tiktok

TikTok Marketing: cosa possono imparare i brand dal pubblico e dai creator

TikTok è diventata la piattaforma leader al mondo per guardare, creare e interagire con la community attraverso video di breve durata. 

I numeri parlano chiaro: oltre 1 miliardo di persone si collega ogni mese per divertirsi e scoprire nuovi trend. Questa crescita esponenziale non può essere sottovalutata da brand e inserzionisti, che hanno bisogno di un’informazione chiara e completa per non rimanere indietro e rivolgersi al mercato con il giusto approccio.

TikTok per i marketer: imparare dai consumatori e dai creatori

Uno dei format più popolare sul social media tanto amato dai giovani è quello dell’edutainment: sono contenuti in grado di intrattenere, informare e divertire allo stesso tempo. Proprio per questo registrano un tasso di completamento elevato e si trasformano spesso in una comunicazione virale diventando veri e propri meme.

In che modo brand, marketer e inserzionisti possano sfruttare e cavalcare questa tendenza?

Territory Influence ha intervistato oltre 33.000 consumatori e creator in tutta Europa evidenziandone le intuizioni e facendo tesoro delle informazioni più preziose. Tutto questo, per estrapolare consigli concreti di marketing in grado di valorizzare al massimo le campagne dei marchi e renderle produttive ed efficaci.

L’appuntamento per fare incetta di queste indispensabili informazioni è giovedì 30 giugno, grazie al webinar di Territory Influence in cui verranno svelati i risultati della survey sulle relazioni tra brand e influencer, sulle potenzialità dei contenuti creativi all’interno della piattaforma e sulle opportunità per marketer e brand che si affacciano a questo nuovo scenario o che non hanno ancora imboccato la giusta strada per registrare numeri importanti.

Novità, tendenze e suggerimenti su come i marchi, più o meno grandi, possono collaborare con i content creator più appassionanti faranno parte della scaletta del webinar condotto da Filadelfo Aparo e Giulia Bogliolo, rispettivamente Business Developer e Client Service Leader di Territory Influence.

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territory influence

L’appuntamento è previsto per il giorno 30 giugno alle ore 11.00. In questo webinar imperdibile Territory Influence e i creator di TikTok ci illustreranno:

  • I risultati dell’indagine in Italia, Germania, Francia, Spagna, Italia, Polonia, Ungheria;
  • Nozioni di marketing supportate da casi di brand di varie industry;
  • Testimonianze dal vivo di esperti con background diversi (con una guest star a sorpresa).

Un’occasione unica per partire con il piede giusto, se si sta considerando l’ingresso del proprio brand sullo strumento del momento, o di ripartire con una corretta base di informazioni e consigli in grado di trasformare la propria presenza su TikTok in un canale di comunicazione efficace con il pubblico.

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Marketer alla scrivania che lavora al computer per impostare le LinkedIn Ads

Linkedin Ads: come funzionano le campagne a pagamento

Linkedin rappresenta una piattaforma molto interessante per il settore B2B e per i professionisti alla ricerca Lead qualificate o contatti verticali.

Per usare Linkedin ads come canale di promozione però, è fondamentale avere prima di tutto ben chiaro in mente, gli obiettivi che si vogliono raggiungere e la strategia da seguire per ottenerli, così da creare le campagne più adatte allo scopo.

Nella creazione delle campagne a pagamento su Linkedin è infatti essenziale fare riferimento ad una  strategia di Digital Marketing ben elaborata in cui vi siano tutti gli obiettivi prefissati e le modalità scelte per perseguirli.

È su questa strategia infatti, che deve necessariamente fondarsi la creazione della campagna.

La strategia di Digital Marketing permette infatti di:

  • decidere gli obiettivi di business
  • capire come incentrare le azioni rispetto ai risultati desiderati
  • scegliere le risorse adeguate agli scopi
  • facilitare il lavoro creando un piano d’azione ben studiato
  • arrivare agli scopi prefissati

Guida all’impostazione alle campagne a pagamento su Linkedin nel 2022

Capire come funziona LinkedIn Ads e impostare la tua prima campagna pubblicitaria con successo è quindi uno step che arriva solo in un secondo momento ed in questo articolo spiegheremo bene come farlo nel modo corretto.

Attraverso una chiara e pratica guida all’impostazione alle campagne a pagamento su Linkedin nel 2022, spiegheremo il funzionamento generale di LinkedIn Ads e le motivazioni per cui scegliere questa piattaforma per le proprie campagne pubblicitarie.

Ma partiamo quindi prima di tutto dagli obiettivi. Quando si crea una campagna su Linkedin è bene innanzitutto iniziare ponendosi alcune domande:

  • quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere?
  • quali sono i risultati che voglio ottenere  dalla campagna?
  • perché usare Linkedin ads potrebbe essere la scelta migliore?

Una volta che si risponde a queste domande si saprà quindi già da dove iniziare nella scelta della campagna e nel budget che si vuole investire. Vediamo allora punto per punto come fare per scegliere le campagne e il budget su Linkedin ads per finire con la comprensione dei risultati e dei metodi per misurarli.

Come scegliere le campagne

Innanzi tutto è bene sapere che al momento della creazione della campagna su Linkedin ads, è possibile scegliere per ogni campagna gli obiettivi principali. In tal modo l’algoritmo di Linkedin sarà in grado di ottimizzare le campagne a seconda dell’azione prescelta.

La scelta si basa su 3 macro obiettivi che possono essere classificabili come: 

  • Awareness
  • Consideration
  • Conversions

Le campagne create con un obiettivo Awareness vengono sviluppate per una fase TOFU (top of funnel), ovvero la parte alta del percorso che porta un utente qualsiasi a diventare un cliente, con l’obiettivo di accrescere la brand awareness e vengono realizzate per la massimizzazione delle impressioni.

Le campagne create con un obiettivo Consideration invece, possono svilupparsi in 3 micro obiettivi:

  • Engagement
  • Visite al sito web
  • Visualizzazioni Video

Le campagne sviluppate con il macro obiettivo di Conversions infine, si basano su 3 micro obiettivi:

  • Lead Generation
  • Conversioni sul sito web
  • Job Applicants
obiettivi campagne linkedin ads

Immagine presa da Linkedin

L’obiettivo Lead generation può essere raggiunto usando form precompilati con i dati del profilo di chi riceve l’ad, mentre per ottenere conversioni sul sito web viene utilizzato il conversion tracking di Linkedin.

La selezione dell’obiettivo della campagna è uno step molto importante come vedremo più avanti, poiché è questo a determinare la possibilità di usare ulteriori impostazioni e funzionalità su Linkedin ads, quali:

  • i formati dell’annuncio
  • la strategia dell’offerta
  • gli obiettivi di ottimizzazione

Ma come possono questi obiettivi tradursi in risultati? Affinché questo avvenga è essenziale scegliere la campagna più adatta in base all’obiettivo. In questo modo si avrà la possibilità di ottenere risultati specifici come:

  • la trasmissione di informazione in merito ai prodotti o servizi che un’azienda offre
  • la creazione di traffico indirizzato al sito web o alla landing page
  • la generazione di interazioni utili a far crescere la pagina
  • la visualizzazione dei contenuti video al maggior numero di utenti
  • la raccolta dei dati degli utenti
  • l’ottenimento di azioni di valore compiute sul sito web (vendite, downloads di materiali)
  • la promozione delle opportunità lavorative presso l’azienda

 Analizzati gli obiettivi e compresi i risultati ottenibili in base a questo, non rimane che creare le campagne su Linkedin ads e per farlo è possibile avvalersi di alcune tattiche e strumenti utili a facilitare il perseguimento degli obiettivi prefissati.

Tra le cose a cui prestare particolare  attenzione nella creazione di una campagna su Linkedin ads dunque, troviamo:

  • la scelta della località a cui mostrare il contenuto della campagna;
  • la decisione rispetto alla lingua del profilo LinkedIn dell’utente a cui mostrare il contenuto;
  • la creazione dell’audience a cui si vuole mostrare la campagna filtrando per età, azienda, job title, industry, skills etc;
  • lo sfruttamento delle Matched Audiences, ovvero il remarketing su LinkedIn;
  • l’uso dell’ Audience Expansion, strumento utile nel caso in cui si voglia raggiungere un pubblico più ampio ma sempre pertinente;
  • la scelta del formato dell’annuncio (con testo, video, immagine, modulo, messaggio in mail)
  • l’impostazione, se lo si sceglie, del LinkedIn Audience Network per la pubblicazione degli annunci su app e siti Web mobili esterni

Le audience su Linkedin ads

Tra tutti gli elementi fino ad ora elencati, la scelta dell’audience a cui si vuole mostrare la campagna rappresenta forse lo step più  importante, infatti è bene sapere che su Linkedin ads, la scelta dei pubblici a cui la campagna verrà mostrata può essere fatta per le singole campagne e tali pubblici possono essere suddivisi in tre gruppi:

  • Audience salvate
  • Pubblici template
  • Pubblici Matched Audience

Le audience salvate possono essere personalizzate usando diversi parametri tra cui:

  • parametri aziendali (categoria merceologica, connessioni di primo grado che lavorano in un’azienda, follower di un’azienda, tasso di crescita, nome dell’azienda, dimensione aziendale)
  • percorso scolastico
  • esperienza lavorativa con ruolo, anzianità, titolo e member skills
  • i gruppi a cui l’audience appartiene indicativi dei suoi interessi

I pubblici template sono invece pubblici preimpostati di Linkedin utilizzati per individuare figure che sono solitamente obiettivo di campagne pubblicitarie.

I pubblici Matched Audience infine possono essere generati con i dati in possesso della tua azienda e vengono utilizzati con il retargeting al fine di fare:

  • website retargeting, ovvero re-ingaggiare gli utenti che hanno già visitato il tuo sito web
  • contact targeting, coltivando i prospect dei quali si hanno già i dati
  • creare campagne account based, un esempio sono gli elenchi di aziende

Il retargeting su Linkedin ads

Il retargeting su Linkedin ads rappresenta una funzionalità molto importante di cui avvalersi nella creazione delle campagne, poiché attraverso questo strumento è possibile intercettare alcune categorie di pubblici, tra cui:

  • le persone che hanno cliccato «partecipo» su un tuo evento
  • le persone che hanno interagito con un tuo form di generazione contatti aprendolo e inviandolo o solo aprendolo
  • le persone che hanno visto una percentuale specifica dei tuoi video
  • le persone che hanno visitato o cliccato sulla CTA della tua pagina Linkedin in un dato periodo di tempo

Le scelte relative ad audience e retargeting sono fondamentali perché permettono di targettizzare sempre di più le tue campagne mostrandole ad un pubblico molto specifico e quindi ottimizzando ai massimi livelli la tua campagna.

Durante la fase della scelta dell’audience però, è bene tenere in considerazione il fatto che una campagna troppo targettizzata, potrebbe avere un successo conseguentemente inferiore.

Per questo motivo, in linea generale è solitamente consigliabile scegliere un numero di attributi, ovvero di informazioni che i membri includono nei loro profili, che varia dai 3 ai 5, così da non esagerare in eccesso o in difetto nella targettizzazione della campagna.

Il formato delle Linkedin ads

Nell’impostazione della campagna la scelta del formato delle Linkedin ads può essere fatta tra:

  • contenuti sponsorizzati (usato dalle aziende per promuovere un contenuto presente sulla pagina aziendale così da ampliare la fascia di pubblico raggiungibile ed in linea con le proprie preferenza)
  • messaggi sponsorizzati (LinkedIn Messenger permette di inviare dei messaggi pubblicitari diretti attraverso la casella mail nativa della piattaforma)
  • ads testuali (composte da testo, un’immagine e un titolo sono il formato più semplice ed economico tra gli annunci pubblicitari su LinkedIn)
  • carosello (ideali per creare brand awareness, raccontando la tua azienda attraverso un massimo di dieci cards) 
  • dynamic ads (ideali per aumentare il traffico di visitatori verso la propria pagina aziendale)
  • annunci Display (suggerita specialmente per promuovere contenuti appetibili come video e immagini)
formato linkedin ads

Immagine estratta da Linkedin

Ciascuno di questi formati si differenzia dagli altri in base a:

  • luogo in cui viene pubblicato il formato (homepage, casella dei messaggi, profilo, tra i risultati di ricerca dei profili)
  • la possibilità di raccogliere direttamente il lead se si usa l’obiettivo lead generation
  • CPC (costo per click), CPM (costo per mille), CPV (costo per visualizzazione) e CTR del formato (Click Through Rate)
  • la percentuale di testo e immagini utilizzabile
  • la possibilità di usare immagini, caroselli o video ad
  • la possibilità di usare dati presi dal profilo del ricevente
  • la possibilità di inviare link o usare bot nel caso dei messaggi

Come scegliere il budget

Una volta impostati tutti gli elementi principali fin qui elencati per la creazione di una campagna su Linkedin ads in linea con gli obiettivi, è il momento di impostare il budget.

L’importo del budget deciso in fase strategica può essere impostato su Linkedin secondo due diverse modalità,  è infatti possibile selezionare un budget che può essere giornaliero oppure un budget giornaliero e totale.

È importante però sapere che ogni obiettivo scelto per la campagna ha un evento fatturabile diverso, infatti LinkedIn stabilisce i prezzi in base all’obiettivo scelto.

Quindi il prezzo che andrai a pagare dipenderà dall’obiettivo che avrai scelto per la tua campagna, in fase strategica.

Per esempio, in base all’obiettivo scelto potrai pagare:

  • le visualizzazioni 
  • le visualizzazioni video
  • i click di interazione
  • i click alla pagina di destinazione

Fatte queste scelte si potrà partecipare alle aste di Linkedin secondo quattro differenti modalità:

  • Automated bidding, la modalità secondo la quale si va a spendere l’intero budget giornaliero il più velocemente possibile. Questa modalità, suggerita là dove si ha come obiettivo di ottenere la  massima visibilità possibile, è disponibile solo con lo sponsored content
  • Target cost, ovvero i cpc, cpm e cpv citati precedentemente. Questa modalità risulta particolarmente utile per ottenere un controllo dei costi superiore
  • Maximum cost, modalità attraverso la quale è possibile definire il massimo importo che sei disposto a pagare
  • Enhanced CPC, modalità ideale per creare conversioni e lead, è usata nelle campagne website visits, lead generation e website conversions e si basa sull’aumento del cpc impostato quando è possibile che sia probabile una conversione
budget linkedin ads

Immagine estratta da Linkedin

 

Scelti gli obiettivi della campagna si può passare quindi a scegliere la strategia di offerta in base ai relativi vantaggi, visibili nell’immagine di seguito.

 

strategia offerta linkedin ads

Immagine estratta da Linkedin

Nel caso in cui si sta iniziando ora ad avere a che fare con le campagne su Linkedin ads, la scelta migliore è quella di lasciare selezionata “offerta automatica” al momento dell’impostazione del budget, poiché per le altre opzioni disponibili è meglio avere maggiore esperienza.

Una volta impostato il budget, si può procedere all’impostazione delle date di inizio e fine della campagna, in caso contrario la campagna partirà in automatico nella stessa giornata.

Rispetto al budget però ci sono delle precisazioni da fare, poichè Linkedin ads risulta essere particolarmente costoso come canale di pubblicizzazione, rispetto agli altri canali promozionali, basti infatti sapere che il budget minimo spendibile per ogni campagna è pari a 10 €.

Tuttavia rispetto agli altri canali promozionali si differenzia per alcuni vantaggi riassumibili nella possibilità di:

  • avere a disposizione un pubblico molto attivo (più del 50% si collega almeno una volta al mese più del 40% degli utenti attivi mensili accede ogni giorno)
  • raggiungere un pubblico la cui qualità è una delle più alte tra i social network (più del 20% sono influencer e decision maker di alto livello)
  • poter targettizzare molto il pubblico di riferimento delle proprie ads
  • intercettare i decision maker di alto profilo delle aziende
  • ottenere un maggior tasso di conversione
  • avere poca concorrenza da parte dei concorrenti (nella maggior parte dei casi per le PMI)

In linea generale, in merito al budget, Linkedin offre agli utenti alcuni suggerimenti legati alle impostazioni delle campagne come:

  • l’inserimento di un budget pari a 100 € al giorno per 2-4 settimane 
  • l’investimento del 70% del budget sulle campagne di conversione in fondo al funnel
  • l’investimento del  restante 30% sulle campagne che generano awareness o engagement e le alimentano
  • l’utilizzo di un budget più alto possibile nella fase iniziale della campagna per poi diminuirlo dopo la fase di test

Come misurare i risultati

Fatti tutti i passaggi di impostazione della campagna in linea con la strategia preventivamente impostata, per accertarsi che la campagna dia i risultati desiderati sarà necessario misurarne ogni dato importante per la propria strategia.

Per farlo bisogna Impostare il tracking delle conversioni, avvalersi del LinkedIn Insight Tag, un codice JavaScript che va inserito nel sito web di cui si vuole tracciare le conversioni (ad esempio si vuole tenere traccia dei lead raccolti, si dovrà inserire l’URL alla Thank You Page).

Questo  meccanismo presente nel Campaign Manager di LinkedIn permette di misurare le azioni che un utente intraprende una volta che atterra sul sito Web attraverso un annuncio.

Questa opzione facoltativa presente su Linkedin è un ottimo modo per monitorare i risultati raggiunti grazie all’annuncio ma al di fuori della piattaforma di Linkedin.

Quando scegliere le campagne a pagamento su Linkedin

Scegliere le campagne a pagamento su Linkedin permette come abbiamo appena visto di avere una serie di funzionalità attraverso cui poter monitorare molteplici aspetti legati a dati utili per verificare la buona riuscita della campagna.

Capire se la campagna su Linkedin ads funziona rispetto agli obiettivi prefissati, è infatti un aspetto fondamentale per decidere se la piattaforma di Linkedin può essere il giusto canale da utilizzare per la pubblicazione di campagne pubblicitarie.

Ma chiarite quali sono le funzionalità di linkedin e quindi le sue potenzialità e compreso come monitorare ed avere un risultato concreto dei vantaggi che la campagna ha apportato o meno all’azienda, è necessario in primo luogo sapere quando le campagne a pagamento su Linkedin rappresentano la scelta più sensata o meno in base ai propri KPI.

LinkedIn è il social network più diffuso in ambito business con i suoi 774 milioni di utenti presenti sulla piattaforma in più di 200 Paesi e rappresenta la rete professionale più grande al mondo in cui professionisti in settori diversi stringono relazioni con altri utenti.

Unitamente a questi numeri molto interessanti, troviamo la possibilità di targetizzazione che la piattaforma offre, nella creazione delle campagne.

Le aziende B2B trovano quindi su Linkedin, un ambiente ideale attraverso cui far passare i loro messaggi avendo potenzialmente a disposizione un pubblico adatto e ulteriormente targettizzabile, grazie alle funzionalità che la piattaforma di Linkedin mette a disposizione delle aziende.

Gli annunci a pagamento su LinkedIn infatti, possono essere molto targettizzati, definendo molteplici aspetti, quali:

  • la località, definendo il pubblico per provenienza geografica
  • la formazione, definendo il percorso di studi
  • il luogo di residenza
  • la tipologia di profilo professionale
  • le skill dichiarate

La possibilità di targettizzare così a fondo il pubblico al quale si vuole mostrare i propri annunci rappresenta una funzionalità molto interessante per il settore B2B e per i professionisti che possono usare questo canale promozionale per raggiungere un pubblico estremamente delineato ed ottenere:

  • l’acquisizione di nuovi clienti
  • una promozione efficace del tuo brand
  • l’aumento del tasso di conversione
  • la possibilità di contattare le persone con ruoli decisionali in azienda
  • l’aumento della visibilità del tuo marchio
  • lo sviluppo di campagne promozionali mirate ad un preciso pubblico e limitate per un dato periodo
  • la raccolta di iscritti per un evento
  • l’aumento delle conversioni rispetto ai post organici

Rispetto a Meta o a Google inoltre, i lead creati da Linkedin risultano avere un tasso di acquisto 12 volte superiore, un dato questo, motivato dalla possibilità che Linkedin offre, di raggiungere in modo diretto i decisori B2B aziendali con un margine di errore veramente basso.

A queste motivazioni, si aggiunge poi un ulteriore ma fondamentale elemento, molto importante da tenere in considerazione, ovvero le finalità per cui la piattaforma viene utilizzata.

A differenza di Meta ad esempio, in cui gli utenti sono presenti specialmente per mantenere i rapporti con i propri conoscenti, Linkedin si distingue per avere al suo interno una tipologia di utenti presenti per creare rapporti professionali e vendere o acquistare prodotti o servizi, quindi già maggiormente motivati ad eseguire le conversioni sperate nell’ambito del B2B.

Tutte queste caratteristiche e le funzionalità fin qui esposte permettono quindi di capire bene quando scegliere le campagne a pagamento su Linkedin può rappresentare la scelta migliore.

Come formarsi

Su Linkedin ci sono tante utili guide per iniziare a capire come funziona Linkedin ads e conoscere tutti i diversi aspetti e funzionalità offerti dalla piattaforma, tuttavia esercitarsi nella pratica rimane sempre la scelta migliore per entrare meglio nel mondo delle campagne su Linkedin ads.

Unitamente alla pratica però,  essendo diverse le funzionalità da conoscere e le tattiche che è possibile usare per ottimizzare al meglio le proprie campagne,  seguire un corso Linkedin approfondito rappresenta sicuramente la scelta migliore per non avventurarsi sulla piattaforma senza avere una panoramica chiara degli strumenti, delle funzionalità e delle diverse possibilità che Linkedin ads offre.

Conclusioni

Questo articolo vuole essere quindi una guida utile per chi intende affacciarsi al mondo di Linkedin ads offrendo una panoramica generale delle impostazioni, funzionalità e caratteristiche di questo canale di promozione.

Allo stesso tempo vuole evidenziare come la scelta di Linkedin ads possa essere la scelta sicuramente migliore per il settore B2B, che attraverso questa piattaforma ha la possibilità di entrare in contatto con un pubblico interessato, di alta qualità ed estremamente profilabile.

Tutti vantaggi traducibili in una percentuale più alta di conversione, nella maggior parte dei casi, se si è disposti ad accettare una spesa pubblicitaria più alta rispetto ad altri canali.

Gli obiettivi raggiungibili grazie a Linkedin ads però, possono essere veramente tanti e ottenibili grazie anche alle funzionalità più avanzate messe a disposizione da Linkedin.

Per questo motivo, unitamente all’importanza di usare Linkedin ads nelle tue strategie di marketing per il B2B, è allo stesso modo essenziale avere una formazione specifica su Linkedin ads, attraverso cui poter essere in grado di conoscere, comprendere e sfruttare a pieno le funzionalità più avanzate di Linkedin per ottenere i migliori risultati possibili.

archivio storico barilla

Barilla rinnova il suo Archivio Storico: 145 anni di storia della comunicazione pubblicitaria

Per il suo 145esimo anniversario Barilla rinnova il suo Archivio Storico e mette online oltre 35 mila oggetti tra foto, video e campagne di comunicazione.

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Un vero e proprio viaggio per ripercorrere quello che il marchio ha comunicato nel corso degli anni: messaggi senza tempo, pubblicità iconiche, come ricette di famiglia, in grado di evocare ricordi e forti emozioni.

barilla

Nell’Archivio Storico sono racchiuse le testimonianze della vita, dei progetti, delle scelte strategiche, dei prodotti che hanno determinato il successo aziendale.

1911 – Il primo marchio Barilla

Una raccolta “viva”, costantemente alimentata e aggiornata, oggi aperta alla consultazione pubblica.

Da Carosello agli spot anni ’80

Un campo, quello della comunicazione, in cui Barilla è stato pioniere, anche grazie a collaborazioni d’autore con straordinari registi e alle interpretazioni di personaggi sportivi e del mondo dell’arte e dello spettacolo come Alberto Tomba, Alex Zanardi, Dario Fo, Mina, Massimo Ranieri e in anni più recenti anche Pierfrancesco Favino.

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La prima campagna pubblicitaria che Mina, già al culmine del successo, realizza per Barilla è diretta dal regista cinematografico Valerio Zurlini.

In ogni carosello Mina canta una canzone diversa. Numerosissimi sono i primi piani fatti all’artista, che canta tra il pubblico seduto ai tavolini o sul palcoscenico mentre gli spettatori assistono dalle gradinate.

Tranne “Brava”, sono tutte canzoni d’amore: “L’ultima occasione”, “Un anno d’amore”, “Città vuota” “Un bacio è troppo poco” e “Soli”.
Al termine della canzone Mina pubblicizza Barilla accarezzando con la sua mano la gamma delle confezioni di pasta: «B come Buona cucina. Un tocco di alta cucina nei piatti semplici di ogni giorno»; infine spunta da dietro una scatola e pronuncia una frase che oggi sarebbe davvero fuori dal tempo: «C’è una gran cuoca in voi e Barilla la rivela».

Come non dimenticare lo spot Barilla girato dal maestro Federico Fellini con in chiusura il celebre payoff «Barilla, vi fa sentire sempre al dente».

Oppure lo spot girato da David Lynch nel 1993 per Barilla France, Le Cafe’ con Gérard Depardieu e una giovanissima Alessia Merz nella scena finale:

All’interno dell’archivio anche l’omaggio a Vangelis, il grande maestro scomparso lo scorso maggio che con le sue colonne sonore ha ispirato intere generazioni. Ritroviamo la sua musica leggendaria nella prima serie di pubblicità “Dove c’è Barilla, c’è casa” andate in onda a partire dal 1985.

La storia di Mulino Bianco e gli spot in tv

Il mulino è sempre stato un elemento centrale nella comunicazione italiana, dal punto di vista grafico, semantico e spesso anche della narrazione filmico-pubblicitaria.

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Il marchio fu creato per distinguere la produzione da forno di Barilla. Il nome Mulino Bianco – come racconta Gianni Maestri, al tempo coordinatore della Divisione Nuovi Prodotti – sintetizza i valori di natura e tradizione nei due concetti di genuinità e salute: il Mulino rappresenta un modo semplice di fare prodotti di grano come un tempo, evocando nostalgia e un mondo fantastico e irreale; al Bianco si attribuiscono i significati psicologici di purezza, forza e luminosità”.

archivio storico barilla

Da fine anni Settanta il mulino diventa emblema della società rurale, dei suoi valori e della genuinità, soprattutto per il richiamo ai prodotti della tradizione come biscotti, fette biscottate e grissini.

Negli anni Ottanta, il mulino diventa il regno-laboratorio del Piccolo Mugnaio Bianco, da cui nascevano tante ghiotte leccornie.

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Nel 1990 l’agenzia Armando Testa, fondata a Torino dal celebre visionario della pubblicità (all’epoca, ancora vivente), reinterpreta il mulino con nuovi spot su una famiglia (mamma, papà, due bambini e un nonno) che, esasperata dalla frenesia cittadina, decide di trasferirsi in un mulino ad acqua appositamente ristrutturato, per vivere tra prati, campi di grano e animali.

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Per rendere quantomai epici i nuovi short (anticipati da quattro teaser, che presentano i personaggi e istillano nel telespettatore la curiosità in merito ai loro sogni di vita all’aria aperta), la casa di produzione BRW schiera ben tre premi Oscar: il compositore Ennio Morricone, lo scenografo Gianni Quaranta e il regista Giuseppe Tornatore.

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Novità di prodotto e restyling per il 145° anno di età

Quest’anno Barilla festeggia 145 anni di un percorso, fatto di passione e impegno. Per l’occasione la società ha presentato a inizio anno un nuovo logo e un packaging più sostenibile insieme ad una nuova linea di pasta Al Bronzo.

archivio storico barilla

Ruvidità intensa e colore giallo ambrato, sono le caratteristiche della nuova pasta Barilla che attinge al metodo tradizionale della trafilatura al bronzo. Barilla Al Bronzo si differenzia dalla linea Classica per la sua inedita confezione rossa.

 

LEGGI ANCHE: Barilla rinnova immagine, pack e lancia una nuova pasta Al Bronzo

Archivio Storico Barilla: viaggio nelle radici dell’azienda

La fototeca, con migliaia d’immagini dell’azienda dal 1913 ad oggi, permette di ricostruire il carattere di impresa familiare italiana che ancora oggi caratterizza Barilla: dal fondatore Pietro sino ai fratelli Guido, Luca e Paolo, attualmente ai vertici del Gruppo e quarta generazione di questa dinastia del Made in Italy.

archivio storico barilla

1993 – Guido, Luca e Paolo Barilla succedono a Pietro nella guida della Società

L’Archivio Storico Barilla ha, inoltre, un ruolo di straordinaria importanza, tanto da esser stato dichiarato ‘sito di notevole interesse storico’ dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”.

archivio storico barilla

1910 – Il primo stabilimento Barilla

Con questo efficace strumento Barilla intende promuovere l’innovazione nel rispetto della sua tradizione.

Messaggi dalla grande forza comunicativa, che hanno colpito il cuore e la fantasia delle persone. Molti di questi spot pubblicitari ci hanno fatto sognare e appartengono alla nostra storia.

B2B Rocks, il programma della prima giornata

Entro il 2022, il mercato globale del software B2B avrà un valore di 670 miliardi di dollari, di cui 190 miliardi rappresentati dal Software as a Service. Nello specifico, il SaaS ha registrato una crescita a due cifre negli ultimi 10 anni e impiega già mezzo milione di persone in tutto il mondo.

Se gli Stati Uniti sono stati pionieri in questo campo, è in Europa che si sono verificate le raccolte fondi di maggior successo. Per questo motivo (ma non solo), B2B Rocks è un evento imperdibile: una due giorni che riunisce le rock star del settore dell’editoria software, incarnando i valori dell’innovazione, ma anche dell’inclusione.

Tavole rotonde, keynote e tanti speaker nel programma del festival mondiale, che il team e la redazione di Ninja seguiranno in diretta sui canali social e sul sito.

E per non perderti neanche un panel, scopriamo subito il programma della prima giornata.

LEGGI ANCHE: B2B Rocks: sta per partire l’evento mondiale dedicato all’innovazione e al software SaaS

Agenda 9 giugno

Tra panel, keynote e tavole rotonde gli appuntamenti nel programma sono davvero moltissimi. Ne abbiamo selezionati alcuni tra i più significativi, ma puoi sempre guardare il programma completo qui.

  • 09:00 – 09:20 – Keynote di benvenuto. 2022: lo stato del SaaS
    con Steve Lurie
  • 09:30 – 10:10 – Come accelerare la crescita con un team multi-fuso orario
    con  Gilles Bertaux, Tim Brewer, Andrei Sochala, Gregory Gazagne, Cloe Dana
  • 09:30 – 10:10 – Come scalare un team di vendita
    con Frederic Kingue, Johnson Gaëtan, Gachet Nicolas, Bakala Shri Pau, Alain Mevellec
  • 10:00 – 10:20 – Ridurre l’impronta di carbonio digitale: soluzioni per un domani più verde
    con Zénon Vasselin
  • 10:20 – 11:00 – Fate un buon onboarding dei clienti e non li lascerete mai più.
    con Aaron Krall, Emilia D’Anzica, Alex Delivet, Ana Soliven, Jeremy Block
  • 11:10 – 11:50 – Costruire una cultura forte con i team remoti per aumentare l’impegno e l’innovazione
    con  Gilles Bertaux, Pontus Noren, Antonin Gury-Coupier, Charles de Fréminville
  • 11:30 – 12:10  – RevOps: scatenare la rivoluzione della prossima generazione
    con Pascal Ruby Andrei Sochala Alex Delivet Alexis Valentin
  • 12:00 – 12:40 – Salite subito sul treno del metaverso prima che sia troppo tardi
    con  Charlotte Philippe Frederic Cavazza Victor Jolly William Muskus Louis Cacciuttolo
  • 12:00 – 12:40 – Climate Tech: cos’è e come trasformerà lo spazio B2B?
    con Renaud Visage, Lukky Ahmed, Martin Daniel, Shilpika Gautam
  • 12:20 – 01:00 – Automazione dei test: il segreto per la consegna e la qualità
    con  Jean-Baptiste Marcé, Claude Cauquil, David Petrella, Hubert Gregoire, Daniel Wesley
  • 02:00 PM – 02:20 PM – Migliorare il funnel allineando i KPI di vendita e di marketing
    con  Tricia Miller
  • 03:20 PM – 03:40 PM – Come battere la concorrenza con un marchio migliore
    con Liam Boogar-Azoulay
  • 04:20 PM – 04:40 PM – Successo del cliente: cos’è e perché è importante per il vostro business
    con Antoinet Van Dalen
  • 16:50 – 17:10 – Misurare i KPI dei social media per sbloccare i ricavi basati sui social
    con Emeric Ernoult

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja, a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno.

Utilizza il codice promozionale XVX!RH!J per ottenere un numero illimitato di posti gratuiti al momento della prenotazione. E ricorda di seguire “How to hire & build marketing teams at different growth stages?“, la tavola rotonda del 10 giugno alle 9.30 moderata da Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy.

>>Non perdere l’occasione di partecipare a B2B Rocks! Iscriviti subito<<

generazioni - lavoro

New Ways Of Working: come la Gen Z vede il mondo del lavoro

In questi ultimi mesi mi è capitato spesso di interrogarmi sullo scambio, sul valore che diamo alla conoscenza del prossimo e al cercare d’immedesimarsi in quello che le altre persone stanno cercando. 

Non possiamo negarlo: oggi tutti noi siamo protagonisti di una grande trasformazione, culturale e sociale. In primis, la pandemia ha velocizzato il processo di digitalizzazione e di accelerazione su tematiche legate al mondo del lavoro e alla ricerca del benessere individuale e collettivo. 

Quello che viene definito New Ways Of Working è trend topic a tutti i livelli delle organizzazioni. Anche se ci sono idee divergenti, proprio qualche giorno fa Elon Musk in una mail indirizzata ai dipendenti dell’azienda spaziale SpaceX scrisse «Più è alto il vostro livello nell’azienda, e più la vostra presenza dovrà essere visibile».

Parlando di sé, ha scritto: «È il motivo per cui passo così tanto tempo in azienda […], se non l’avessi fatto SpaceX sarebbe andata in bancarotta già molto tempo fa». E in una mail molto simile inviata ai dirigenti di Tesla, Musk ha scritto: «Chiunque voglia fare smart working deve comunque essere in ufficio per almeno 40 ore la settimana, altrimenti lasci Tesla».

Su queste dichiarazioni si è aperto un forte dibattito perché, nella vita di tutti i giorni, abbiamo potuto appurare come sia stato possibile raggiungere ottimi risultati anche lavorando in totale smartworking. Molte aziende stanno iniziando a lavorare in modalità ibrida facendo un giusto mix tra lavoro in smart e in ufficio anche al fine di favorire le relazioni. 

LEGGI ANCHE: Lavorare nel Metaverso è possibile? Lo abbiamo chiesto al mondo degli HR italiani

Quattro generazioni al lavoro

Ed è proprio di relazioni tra persone su cui vorrei fare un focus. Nelle aziende oggi avviene qualcosa che non ha precedenti – o almeno non di queste dimensioni -, abbiamo per la prima volta una forza lavoro composta in modo attivo da ben 4 generazioni, dai Boomer, alle Gen Z. Il grande lavoro è quello di metterli a confronto pensando che in fondo non siamo così diversi. 

Leah Georges, Sociologa ricercatrice e docente al Creighton University, nei suoi studi dimostra come in realtà esistano più similitudini che diversità tra le persone e ci offre tattiche utili ad immergersi nei luoghi di lavoro con un’ottica multigenerazionale.

L’assunto di base è che siamo semplicemente persone. Il segreto è avvicinarsi alla persona che ci sta accanto per capire meglio che cosa pensa, che cosa sogna e qual è il suo scopo, per capire che in fondo è sufficiente aprirsi all’ascolto. 

Per questo motivo, quando ho avuto il piacere di conoscere Tommaso Stratta, 23 anni, un vero Gen Z, non ho perso l’occasione per fargli qualche domanda e ho scoperto quanto siamo simili e quanto possiamo aiutarci a vicenda in un contesto in continua evoluzione. 

tommaso stratta - lavoro intervista

Quanto è importante per la tua generazione il work life balance?

Non ci deve essere una mera separazione tra la sfera privata e quella lavorativa. Dobbiamo cercare di divertirci a lavoro, di essere tranquilli, a proprio agio. Cercare di farle coincidere è sbagliato ma neanche separarle di molto è scorretto! Basta pensare a quante ore lavoriamo rispetto a quanto riposiamo in una giornata. In media, togliendo i giorni festivi, un italiano lavora 38,8 ore a settimana. 

Noi giovani tendiamo a dividere in modo troppo drastico la sfera privata da quella lavorativa affrontandola come più un obbligo che un piacere. Avere un giusto equilibrio è fondamentale.

Credi che il mondo del lavoro sia in grado di soddisfare le aspettative della tua generazione?

Il mondo del lavoro viene descritto in maniera diversa da come noi giovani lo percepiamo. C’è grande confusione e pregiudizio. Se per aspettativa si intende opportunità, possibilità che il mondo del lavoro ci può dare (come un futuro di speranza in termini di opportunità lavorative) ci si divide in chi la speranza la perde in partenza attaccando il sistema lavorativo e tutte le sue problematiche e chi invece ambizioso e riparte dalle sue capacità/qualità.

Personalmente mi immagino di lavorare in uno spazio in cui si può esprimere libertà di pensiero co-generando e dando importanza al gruppo rispetto al singolo. In un ambiente felice dove all’interno circoli aria pulita e non viziata da pregiudizi e competizione. 

Smart Working, che cosa ne pensi?

Lo smart working ci ha mostrato la sua potenza durante il periodo di emergenza, potenza in termini anche di “effetti collaterali” che ha provocato. Operatività e dinamicità da una parte ma bisogno di contatto fisico e relazioni umane dall’altra. Non c’è un modello perfetto da seguire. In base alle esigenze, tipologia, flessibilità delle persone e aziende si adatteranno modelli ibridi diversi.

Quanto è importante per te avere l’opportunità di creare contesti che favoriscano lo scambio di opinioni con persone di altre generazioni?

È molto importante avere un confronto tra le generazioni per avere un pensiero critico ancora più allargato. Si impara sempre, ancora di più se da persone con più esperienza di te. Capire la diversità tra le diverse generazioni permette di entrare in uno spazio di co-creazione dove ognuno possa confrontarsi e ampliare le sue conoscenze. 

Ho scoperto che sei un founder, mi racconti che cos’è Young & Co?

Co-creazione e Confronto sono alla base di Young&co. Si tratta di una startup nata pochi mesi fa dalla condivisione e confronto di giovani e professionisti provenienti da vari settori.

L’obiettivo di questo progetto è la creazione di una Community di giovani per i giovani per entrare in contatto con il mondo del lavoro in modo consapevole ed abbattendo le paure e le ansie. Nella nostra Community la libertà di pensiero e di interazione è alla base, costruendo dialoghi costruttivi e di valore.

Proprio per questi motivi ho pensato di creare un qualcosa di nuovo e ci auguriamo di poter coinvolgere il maggior numero di giovani possibili, giovani spinti dal desiderio di condividere le proprie idee e mettersi alla prova, uscendo dalla propria zona di comfort. 

Abbiamo già avuto modo di incontrarci, sia fisicamente che digitalmente e abbiamo tante idee per il futuro. 

Torna la Milano Design Week: eventi, mostre e installazioni da non perdere

Dopo la pandemia e alcune edizioni della Milano Design Week svolte in forma ibrida, il capoluogo lombardo torna ad essere la capitale del design. Sarà un’edizione ricca di presenze e progetti quella di quest’anno.

Così mentre a Rho Fiera va in scena l’evento espositivo del Salone del Mobile, il Fuorisalone invade la città con i suoi eventi imperdibili.

La 60esima edizione del Salone del Mobile.Milano a Rho Fiera

Il Salone del Mobile.Milano, vetrina d’eccellenza della qualità, dell’innovazione e della creatività del settore dell’arredamento, compie un compleanno speciale. L’edizione numero 60 sarà appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori, ma non solo, anche per coloro che saranno attratti dall’ampia offerta merceologica e dal ricco carnet di appuntamenti.

Presso il quartiere Fiera Milano a Rho, da oggi fino a domenica 12 giugno, una superficie espositiva di oltre 200 mila metri quadri farà da cornice ad oltre 2 mila espositori (600 saranno i designer del SaloneSatellite). Forte anche la partecipazione di aziende estere che sarà circa il 25% del totale.

Milano Design Week

Sono ben sette le manifestazioni che si svolgeranno in contemporanea oltre al SaloneSatellite: il Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace3.0 – suddivisi nelle tipologie stilistiche Classico, Design e xLux – scenderanno in campo con le biennali EuroCucina – e il suo evento collaterale FTK (Technology For the Kitchen) – e Salone Internazionale del Bagno.

Ritorna S.Project che si propone come uno spazio trasversale dedicato ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni. Non mancherà il SaloneSatellite con i suoi talenti under 35.

Mostre e installazioni da non perdere in città

Tra interventi artistici immersivi, mostre e installazioni site-specific, Milano riprende il suo ruolo centrale nella progettazione con tantissime proposte creative.

milano design week 2022

Sidereal Station – AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi con Whirlpool. Cortile d’Onore – Università degli Studi di Milano

Da Città Studi al Lambrate Design District, passando dall’Orto Botanico di Brera e in Tortona, ecco una piccola rassegna che racchiude gli eventi e le mostre da non perdere.

SolidNature presenta Monumental Wonders

SolidNature debutta alla Milano Design Week 2022 con un’installazione progettata dallo studio internazionale di architettura OMA. Per il concept di Monumental Wonders, SolidNature ha commissionato allo studio la realizzazione di un’installazione esperienziale e immersiva, che si sviluppa attraverso le cinque stanze del suggestivo palazzo della Lavanderia di Alcova, mostrando ai visitatori le potenzialità nella lavorazione delle pietre naturali e semi preziose.

All’ingresso, i visitatori saranno invitati a scoprire una gamma di progetti ed oggetti unici, a partire dalla sorprendente installazione a parete, creata con nove diversi tipi di onice. Le lastre, assemblate in una sequenza progettata da OMA, formano uno scenografico portale tridimensionale.

ALCOVA — Via Simone Saint Bon 1, Milano
6-12 giugno 2022

Generative Circularity

ATI Project, per la prima volta tra i protagonisti della Milano Design Week 2022, presenta Generative Circularity, un’installazione che sarà il motore di una settimana di discussioni, proiezioni e percorsi tematici sul ruolo del design nella ridefinizione delle possibilità di sviluppo sostenibile.

milano design week

All’interno della Fonderia Napoleonica Eugenia strutture organiche composte da elementi modulari creano forme bio-ispirate e complesse, che rappresentano il rapporto uomo-ambiente e quanto questa unione in termini di ciclicità possa essere replicata quotidianamente, attraverso processi di circolarità e dati applicativi innovativi processi gestionali da progettare.

Fonderia Napoleonica Eugenia — Via Genova Thaon Di Revel, 21 Milano
7-12 Giugno 2022

L’esordio di Certosa Initiative al Fuorisalone

Certosa Initiative è la mostra, realizzata da Beyond Space e Organisation in Design, che riunisce i talenti emergenti più freschi e i marchi globali più venerati.
In un parco giochi post-industriale di 10 mila metri quadri nell’emergente Certosa District va in scena una rassegna speciale, il cui brief di partenza recita: “claim your stake and make!”
Dopo anni di disuso, il polo industriale un tempo fiorente sta ora riemergendo come centro di cultura e innovazione grazie a una programmazione di eventi a livello di quartiere.

certosa initiative

Tra le esposizioni, Lambert Kamps presenta Tube Display: un’opera di luce cinetica che utilizza l’aria compressa per presentare i testi in modo dinamico. In un flusso le parole nascono e vengono spazzate via da quelle successive.

Certosa District – Via Barnaba Oriani, 27 Milano
7-12 Giugno 2022

CHROMATIK HOUSE by HOMMÉS STUDIO

Hommés Studio presenta CHROMATIK HOUSE, una versione metaversa della casa, e invita i visitatori a usare tutti i sensi – udito, vista, olfatto e tatto – per esplorare una casa che unisce la realtà con la immaginazione, lasciandoli a chiedersi se il futuro è ancora non scritto o se è una rinascita di filosofie ed estetiche classiche.

milano design week

Museo Bagatti Valsecchi – Via Gesù, 5 Milano
7-12 Giugno 2022

Momentum by Stark

“Momentum” è il titolo dell’installazione interattiva immaginata da Stark, azienda leader nella produzione di installazioni multimediali e interactive experience, che prende forma negli spazi dell’Acquario Civico di Milano.


Il progetto affronta la relazione tra il tempo scientifico e il tempo percepito, rappresentata in uno spazio interattivo che invita a riflettere sulle azioni compiute da ognuno di noi. Un’esperienza condivisa raccontata da luce e suoni.

Acquario Civico — Viale Gadio, 2, Milano
6-12 giugno 2022

Natuzzi: The Circle of Harmony – Second Life

Per celebrare il concept Second Life, Natuzzi Italia presenta la poetica installazione Germogli di Marcantonio, un omaggio al connubio tra uomo e natura, che punta i riflettori su un urgente problema che attanaglia gli uliveti in Puglia, la Xylella.

Marcantonio trasforma il cortile di Palazzo Durini Caproni di Taliedo, in un mondo da fiaba in cui dalla pavimentazione, o meglio, dalla terra spuntano giganteschi germogli di ulivo.

Palazzo Durini 24 — Via Durini, 24
8- 9 Giugno 2022

The Art of Dreams di Porsche

The Art of Dreams rappresenta l’esordio di Porsche alla Milano Design Week. Il brand, insieme all’artista floreale Ruby Barber dello Studio Mary Lennox, realizza un’opera d’arte scultorea edificante che combina la fragilità dei fiori alla prospettiva tecnologica del XXI secolo.

Milano Design Week

Affascinante già nello stato di riposo, l’installazione onirica prende vita attraverso performance coreografate. The Art of Dreams è in mostra a Palazzo Clerici nel cuore di Brera.

Via Clerici, 5 Milano
6-12 Giugno 2022

TOILETPAPER STREET

La prima strada interamente trasformata in un’installazione permanente di arte pubblica. L’immaginario dirompente di TOILETPAPER, grazie alla collaborazione con ORGANICS by Red Bull, invade via Balzaretti con una sorprendente installazione site specific. Il progetto, pensato per rimanere in modo permanente dopo la Milano Design Week, rappresenta un importante dono di arte alla città.

Milano Design Week

TOILETPAPER STREET dreamed with ORGANICS by Red Bull ph Alessandro Ottaviani per P4film

Alcune grafiche iconiche del magazine diventano la decorazione dei palazzi che si affacciano sulla via, aggiungendosi alla prima e ormai famosa “casa con i rossetti” che ospita la sede di TOILETPAPER.

Via Giuseppe Balzaretti Milano
Dal 6 giugno 2022

LEGGI ANCHE: B2B Rocks: sta per partire l’evento mondiale dedicato all’innovazione e al software SaaS

B2B Rocks

B2B Rocks: sta per partire l’evento mondiale dedicato all’innovazione e al software SaaS

B2B Rocks è un invito a fare networking rivolto agli imprenditori a livello internazionale. Con il proprio sostegno all’evento, Montpellier Méditerranée Métropole dimostra la continuità del suo sostegno all’ecosistema dell’innovazione del territorio francese.

B2B Rocks

Un motore per l’economia e l’occupazione francese

Dedicata al mondo del software professionale, Appvizer è uno dei fiori all’occhiello della French Tech. L’azienda sin dalla sua nascita ha ricevuto il sostegno della Montpellier Méditerranée Métropole. Nel corso del tempo ha potuto beneficiare anche del supporto del BIC (Business & Innovation Centre), la cui missione è quella di sostenere le organizzazioni innovative nella metropoli di Montpellier.

B2B Rocks

Mentre Appvizer continua a crescere, il fondatore Colin Lalouette, decide di acquisire B2B Rocks, l’evento dedicato al mondo del software e della tecnologia inizialmente organizzato a Parigi e a Sydney.
Quest’anno il format prende vita dal 9 al 10 giugno, presso il Domaine de Biar, un sito verde del gruppo Eoden, alle porte di Montpellier.

LEGGI ANCHE: SaaS e Tech: il B2B Rocks va in scena a Montpellier

B2B Rocks in Occitania

Entro il 2022, il mercato globale del software B2B avrà un valore di 670 miliardi di dollari, di cui 190 miliardi rappresentati dal Software as a Service. Nello specifico, il SaaS ha registrato una crescita a due cifre negli ultimi 10 anni e impiega già mezzo milione di persone in tutto il mondo.

Se gli Stati Uniti sono stati pionieri in questo campo, è in Europa che si sono verificate le raccolte fondi di maggior successo. Basti pensare che a ottobre 2021 la startup Swile di Montpellier ha raccolto 200 milioni di euro.

B2B Rocks

In Francia, con una crescita del 9% e un fatturato di 18 miliardi di euro nel 2020, il settore SaaS è uno dei più promettenti per l’occupazione nel settore dei servizi. Un mercato che rappresenta quasi l’1% del PIL francese e, oltre all’Île-de-France, l’Occitania è la regione che genera il maggior fatturato. Ragioni che hanno portato B2B Rocks a stabilirsi a Montpellier, ottenendo il pieno sostegno della Montpellier Méditerranée Métropole.

Supporto eccezionale per un evento unico

Da 19 anni il BIC di Montpellier, in collaborazione con Bpifrance, organizza Montpellier Capital Risque, un evento che ha dimostrato nel corso degli anni, in ogni sua edizione, la capacità di riunire le migliori opportunità di investimento del momento.

Montpellier Capital Risque, in associazione con B2B Rocks, che riunisce ogni anno più di cento investitori, è ormai riconosciuto come uno dei principali eventi per il finanziamento delle start-up nell’area metropolitana. Consentendo ai nostri imprenditori di accedere a fondi di investimento di fama internazionale, è un forte segnale dell’influenza dell’eccellenza di Montpellier e un vero e proprio riflettore sull’ecosistema dell’innovazione in Occitania”, ha dichiarato Michaël Delafosse, sindaco di Montpellier e presidente di Montpellier Méditerranée Métropole.

B2B Rocks, che riunisce le rock star del settore dell’editoria software, incarna i valori dell’innovazione, ma anche dell’inclusione.

B2B Rocks

Vivi l’evento da vicino con Ninja

Tavole rotonde, keynote e tanti speaker nel programma del festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Il team e la redazione di Ninja seguiranno in diretta l’evento sui canali e sul sito. Tra gli incontri vi segnaliamo “How to hire & build marketing teams at different growth stages?” la tavola rotonda del 10 giugno alle 9.30 moderata da Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy.

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja ci sono a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno.

In programma:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Utilizza il codice promozionale XVX!RH!J per ottenere un numero illimitato di posti gratuiti al momento della prenotazione.

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b2b rocks partecipanti

B2B Rocks col suo format alternativo omaggia Viva Tech

B2B Rocks, la conferenza globale che dal 9 all’11 giugno ospiterà i massimi esponenti internazionali in ambito SaaS a Montpellier, si ispira a Viva Tech.

Viva Technologies non ha bisogno di presentazioni. Da sei anni, questa grande conferenza annuale è diventata il luogo d’incontro dell’innovazione tecnologica e delle startup a Parigi. Organizzata a Porte de Versailles, Viva Tech riunisce ogni anno quasi 45 mila visitatori e oltre 5 mila startup. B2B Rocks segue la stessa dinamica, offrendo un formato intimo, dirompente e decisamente innovativo.

Che si tratti di una startup ospite o di un professionista, Viva Tech è un appuntamento imperdibile in quanto mette i partecipanti in relazione diretta con gli interlocutori strategici dell’evento.

b2b rocks

L’ispirazione di B2B Rocks nasce proprio da questa constatazione pur proponendo un formato differente. La dimensione dell’evento è limitata a 1.500 partecipanti per garantire una reale vicinanza tra i partecipanti e i relatori. La tecnologia Braindate permetterà a tutti di prolungare gli scambi dopo le conferenze in spazi privati. Il programma stesso si concentra sulle principali questioni del settore, con un focus sui temi della crescita, ma anche dell’inclusione e dell’impatto della componente femminile nei team di lavoro.

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Perché B2B Rocks va in scena a Montpellier

Montpellier rimane la culla più tecnologica della Francia. Al di fuori dell’Ile-de-France, la regione dell’Occitania è quella che genera il maggior fatturato in campo software. Il collegamento con questo mondo è logico e diretto: l’area possiede 60 mila impiegati nel settore tech, di cui 20 mila con sede a Montpellier.

La scelta di Montpellier è dovuta anche per le sue attrazioni, coerenti con i valori di B2B Rocks. Non solo le dimensioni della città permettono di incontrarsi senza difficoltà, ma il Domaine de Biar è un luogo ideale per immaginare un evento straordinario di questo tipo.

LEGGI ANCHE: SaaS e Tech: il B2B Rocks va in scena a Montpellier

B2B Rocks, un format dirompente

B2B Rocks si presenta come una conferenza professionale in modalità “festival”. L’ultimo giorno, sabato 11 giugno, la comunità è invitata a rilassarsi su una spiaggia privata vicino a Montpellier. L’idea è quella di svagarsi in un ambiente unico nel suo genere, con l’obiettivo di facilitare l’interazione tra fruitori e relatori.

B2B Rocks

Solo i partecipanti avranno la possibilità di sfidare a paddle Tricia Miller (Vice Presidente di Twilio), Clara Chappaz (Direttrice della French Tech), Colin Lalouette (Presidente di B2B Rocks e fondatore di Appvizer) e altri personaggi di spicco.

Tra le altre rock star presenti, giusto per citarne alcuni, ci saranno Jonathan Anguelov (Aircall), Krish Subramanian (Chargebee), Kat Borlogan (Contentsquare) ed Heidi Elmore (Zoom).

LEGGI ANCHE: Individuare i lead più qualificati tra i prospect: intervista ad Armando Biondi

Ninja sarà presente all’evento

Tra speaker, tavole rotonde e keynote sui temi della tecnologia e del Saas, il team e la redazione di Ninja non potevano mancare.
L’evento sarà seguito real time sul sito e sui canali social. Immancabile la tavola rotonda del 10 giugno alle 9.30 dal titolo “How to hire & build marketing teams at different growth stages?” moderata da Mirko Pallera, CEO e Founder di Ninja Marketing e Ninja Academy.

mirko b2b rocks

Con Ninja al B2B Rocks

Solo per la community Ninja ci sono a disposizione i biglietti gratuiti per B2B Rocks, il festival mondiale dedicato all’innovazione, al digitale e al software SaaS, a Montpellier dal 9 all’11 giugno.

In programma:

  • + 1.500 partecipanti, tra cui 200 speakers VIP e 100 VC
  • 50 conferenze, 20 tavole rotonde e numerosi incontri di business
  • 10 Duplex nei 5 continenti per parlare d’internazionalizzazione
  • 1 Pitch Contest per valorizzare le startup di domani
  • 1 serata di networking in un’atmosfera rilassata e musicale

Partecipando, potrai incontrare Matthieu Gombeaud (Aircall), Tricia Miller (Twilio), Charlotte Philippe (Meta/Facebook), Rémi Aubert (AB Tasty) e Clara Chappaz, direttore della French Tech.

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attacco DDoS

Cos’è un attacco DDoS e quali sono gli obiettivi di Killnet

Torna la minaccia degli attacchi DDoS. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole degli attacchi hacker a livello globale da parte di gruppi nuovi e spesso sconosciuti, ma anche da parte dei gruppi più conosciuti al pubblico con Anonymous.

Con l’inizio del conflitto in Ucraina questi fenomeni si sono susseguiti a un ritmo vertiginoso, dovuto anche al fatto che gli attacchi informatici rientrano da anni nelle strategie offensive (e difensive) militari, al pari e parallelamente agli attacchi con le armi convenzionali.

La notizia recente, che ci riguarda in prima persona perché l’Italia è vista come un Paese ostile alla Russia, viene dal gruppo filorusso Killnet che il 20 maggio ha messo a segno vari attacchi verso le nostre istituzioni quali ministero dell’ambiente, ministero degli esteri, il consiglio superiore della magistratura e altri ancora, ha minacciato nuovi attacchi proprio questo lunedì.

Perché parliamo di attacco DDoS

La tipologia di attacco spesso messa in atto da questi gruppi, viene definita DDoS acronimo di Distributed Denial of Service che punta a generare un sovraccarico di richieste verso il server vittima dell’attacco così da renderlo indisponibili in rete. Esistono varie tipologie di attacco DDoS sulla base del livello di protezione della vittima e dell’obiettivo che si vuole conseguire con questo attacco.

L’attacco DDoS minacciato verso l’Italia da Killnet per il 30/05/2022 prevede una lista di ben 19 obiettivi, tra quelli che vengono considerati cruciali per lo Stato Italiano sia a livello operativo che a livello di immagine.

Tra questi:

Autorità di Regolazione per Energia Siti e Ambiente

Eni

Ministero dei Beni Culturali

Ministero della Transizione Ecologica

Ministero dell’Istruzione

Senato

Ministero dell’Interno

Ministero della Difesa e altri.

attacco DDoS

Perché è importante

La risposta a queste minacce viene dalla nostra Agenzia per la cybersicurezza, la quale ha riferito che gli attacchi di tipo DDoS possono rendere indisponibili i siti per un certo periodo di tempo ma non intaccano l’integrità dei sistemi.

L’attenzione è comunque alta in vista di un possibile salto di qualità della campagna offensiva: aziende ed istituzioni sono state invitate a elevare le difese telematiche contro il rischio intrusioni.

Cosa c’è da sapere

La frequenza di questi attacchi ha confermato che l’Italia si trova nel mirino dei gruppi hacker filorussi e sebbene al momento non hanno prodotto veri danni, sono stati solo degli “avvertimenti” dato che questa tipologia di attacchi DDoS si è dimostrata meramente dimostrativa.

L’obiettivo è quello di destabilizzarci e comunque farci sentire minacciati, seminare dubbi e sfiducia nella popolazione nei confronti della capacità delle istituzioni di poterci proteggere da attacchi informatici.

Si può considerare un DDoS di questo tipo come un’arma all’interno di un arsenale più ampio e certamente più sofisticato.
Ormai questa guerra ha reso chiaro a tutti che gli strumenti cyber adoperati contro un Paese hanno un’utilità varia che va dalla infowar (fake news) a tentativi di demoralizzazione (DDoS, defacement) fino a danni a infrastrutture critiche e server di aziende, istituzioni per minare l’operatività (con wiper e con DDoS, che hanno anche un effetto demoralizzante).

Proteggersi da questi attacchi è possibile non solo utilizzando software per la protezione dei server e computer, fare attenzione ad aggiornare i nostri sistemi operativi con tutte le patch di sicurezza rilasciate, ma anche dotandosi di firwall hardware per filtrare il traffico che proviene dall’esterno.

Ovviamente questi consigli sono la base sulla quale iniziare a costruire la cybersicurezza dei nostri sistemi informatici e da soli non garantiscono la prevenzione di un’attacco DDoS.

Conclusioni

Il conflitto Ucraino ha inasprito i rapporti con la Russia e con il passare del tempo si prevede un salto di qualità nella campagna cyber, che vede proprio i russi tra gli attori in prima linea verso i Paesi che hanno aderito all’adozione delle misure economiche restrittive.

E se le attuali azioni di molti gruppi hacker filorussi come Killnet sono più che altro propagandistiche e dimostrative, il futuro potrebbe riservare tentativi ostili di più ampia portata. Non a caso, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha invitato il 13 maggio scorso gli operatori più esposti, inclusi i gestori di infrastrutture critiche, a elevare le difese telematiche contro il rischio intrusioni risolvendo urgentemente 71 vulnerabilità che vengono utilizzate dagli hacker nel loro modus operandi.

Più che a Killnet, dunque, la preoccupazione degli apparati di sicurezza è rivolta ad una possibile escalation dell’offensiva che potrebbe trovare impreparati molti sistemi chiave per la sicurezza dello Stato.

Mercoledì scorso è stata presentata la Strategia nazionale di Cybersicurezza 2022-2026, una vera e propria roadmap finalizzata ad aumentare la resilienza della pubblica amministrazione e delle imprese, recuperando il ritardo accumulato rispetto ad altri Paesi come Francia e Germania.