Siamo in fila al supermercato, ormai diventata una delle attività più mondane da quasi un anno a questa parte. Arrivati alla casa e dopo aver sistemato con abilità la spesa nelle buste, complice anni e anni passati su Tetris, ci accingiamo a pagare. Panico. Abbiamo lasciato i contanti a casa, sul tavolo. Riusciamo a rievocare col pensiero il momento esatto in cui chiudiamo la porta alle nostre spalle mentre le povere banconote vengono abbandonate al loro destino. E noi al nostro. Quante volte siamo incappati in una situazione del genere?
Il mondo degli acquisti sta cambiando, compriamo quasi tutto sul web, e usiamo sempre meno i contanti. Sono molte le iniziative finalizzate per agevolare l’uso delle carte prepagate, e lo stesso Stato ha creato dei programmi proprio per incentivare le transazioni elettroniche e scoraggiare l’utilizzo di monete e banconote.
Meno contanti più carte prepagate
Sempre più persone si affidano alla praticità delle carte prepagate a discapito dei contanti. Avere dei soldi con sé a volte diventa un peso, abbiamo paura di perdere monete in giro, o lasciare le banconote nelle tasche di giacche e cappotti. C’è chi, sbadatamente, dimentica i contati perfino sul cruscotto dell’auto, creando situazioni potenzialmente spiacevoli per sé e per la povera automobile.
Le carte prepagate evitano questi inconvenienti, sono comode, pratiche e sono sempre più collegate ad App e servizi appositi. Anche se dovessimo smarrirle, abbiamo diversi modi per gestire le nostre finanze senza perdere un centesimo.
Sono facili da gestire, non ingombrano e possiamo utilizzarle ovunque, ricaricandole con un semplice gesto. Ci permettono di acquistare davvero qualsiasi prodotto e in tutta sicurezza.
I vantaggi delle carte prepagate
L’esperienza d’acquisto incentrata solo ed esclusivamente sul prodotto non ci basta più, sono tanti gli elementi a cui stiamo prestando sempre più la nostra attenzione.
Comprare in modo sicuro non ha più un solo significato. Nell’era del COVID-19, abbiamo limitato i contatti e anche per quanto riguarda l’acquisto abbiamo la necessità di utilizzare sempre meno i contanti per evitare inutili scambi. In questo caso, le carte prepagate sono un’ottima soluzione grazie alla funzione contactless, ossia il pagamento senza contatto.
La comodità è un altro aspetto che non possiamo sottovalutare nelle nostre esperienze d’acquisto. Una carta prepagata ci consente di effettuare qualsiasi tipo di spesa, dalla più piccola, come pagare un cappuccino al bar prima di recarsi a lavoro, a quelle più impegnative. Per esempio, possiamo gestire tramite app i nostri bollettini risparmiando sulle commissioni, inviare bonifici e controllare le nostre finanze in pochi e semplici gesti, anche da casa. Per non parlare della comodità di poter ricaricare la carta nei punti vendita abilitati.
Le carte prepagate, inoltre, sono davvero convenienti perché hanno un canone annuo irrisorio e di conseguenza sono adatte anche per i più giovani e per chi ha un reddito non fisso e non possiede un conto in banca.
Una società senza contanti grazie a nuovi strumenti smart
Una delle ultime novità che rientra in questi nuovi metodi per fare acquisti e gestire le proprie finanze è la carta Mooney, una carta prepagata Visa con IBAN italiano.
Possiamo attivare la carta in uno dei tanti punti vendita specializzati: tabacchi, bar ed edicole abilitate in tutta Italia. L’attivazione è velocissima, occorrono solo 5 minuti, inoltre è gratuita, il suo canone annuo è di soli 8€, ed è subito utilizzabile. È ad oggi la carta più vantaggiosa e comoda attivabile sul canale di prossimità.
Scaricando la app Mooney, si potrà inoltre tenere sempre a portata di mano il controllo delle proprie spese.
Grazie ai canali digitali e alla presenza fisica anche nei comuni più piccoli, garantisce l’accesso a un’ampia gamma di servizi di pagamento e transazioni. Questi canali digitali ed elettronici di pagamento integrano e rafforzano l’offerta commerciale tramite un ventaglio di servizi e soluzioni adatti a chiunque.
Un modello insomma che risponde alle esigenze di tutti, senza lasciare indietro nessuno:
Coloro che preferiscono affidarsi al loro barista/tabaccaio/edicolante di fiducia che li accompagni nello svolgimento delle operazioni;
Chi ha voglia di andare oltre questi servizi, preferendo l’utilizzo di una App o di un portale online.
In conclusione…
Utilizzando le carte prepagate i benefici sono davvero tanti, in particolar modo:
Convenienza;
Comodità;
Sicurezza.
Acquisti facili, veloci, e sicuri in tutti i negozi in modalità contactless e anche online. Inoltre possiamo inviare bonifici, controllare il saldo, monitorare tutti i movimenti, ricaricare il telefono e pagare i bollettini dallo smartphone risparmiando sulle commissioni.
Fare a meno dei contanti non è una rinuncia, ma una semplice carta prepagata può essere un vero e proprio vantaggio in una società che non si ferma e cambia giorno dopo giorno.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2017/04/104339236-Sunglasses.530x298.jpg298530Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2021-02-02 12:03:592021-02-04 10:18:24Meno contanti più carte prepagate: soluzioni smart per piccoli e grandi acquisti
Lanciato per diventare la risposta di Instagram a TikTok, offre agli utenti uno spazio creativo per creare e condividere brevi video
Su IG Reels è possibile registrare e modificare video di 15 secondi inserendo testo, audio, effetti speciali e adesivi
Gli Instagram Reels sono stati lanciati per la prima volta in Brasile nel 2019 e nel resto del mondo il 5 agosto 2020. “Ci auguriamo che Reels offra alle aziende nuovi modi per entrare in contatto con la loro community su Instagram”,scrivevano sul blog del social.
Cosa sono i Reels di Instagram e le differenze con TikTok
Reels è una funzione che permette di registrare e modificare video brevi inserendo testi, audio, effetti speciali e adesivi. Rappresenta la risposta che Facebook e Instagram hanno provato a dare a TikTok, affermandosi come suo competitor nel mercato dei video brevi.
Instagram e TikTok sono molto simili per alcuni aspetti. Entrambi offrono una serie di strumenti creativi per registrare e modificare multi-clip di 15 secondi permettendo un’elevata personalizzazione di testi, audio, effetti speciali e adesivi.
Per marketer, brand e creator rappresentano entrambi dei canali e contenuti da sfruttare per intercettare la Generazione Z.
Reel è (forse) più semplice di TikTok. Per chi ha già dimestichezza con gli applicativi di Instagram, l’utilizzo di Reel è più immediato. Infatti l’elevata personalizzazione di TikTok rischia di depistare il neofita che tenta di registrare un video per la prima volta. Un’altra differenza sta nell’utilizzo della musica in quanto alcuni account Instagram non possono inserirla mentre TikTok ha una vasta scelta di basi famose. Tanto che oggi TikTok è diventato uno strumento essenziale per il marketing e la promozione della musica.
Come ovviare al problema? Alcuni marketer consigliano di registrare il video su altre piattaforme di editing prima di caricarlo su Reel, così da poter inserire la musica preferita.
I passi da compiere per realizzare Reels Epici
Il successo di TikTok, che ha spinto Facebook a prendere provvedimenti e lanciare Reels, sta nel fatto che i marchi e i creator hanno mostrato il loro volto umano allontanando un po’ l’alone di mistero e perfezione che gira attorno alle celebrità. Quello che le persone si aspettano di trovare sui social sono contenuti interessanti, coinvolgenti, autentici e divertenti. Ecco spiegato il successo di TikTok che vale la pena replicare su Instagram seguendo alcuni step.
Crea una strategia di comunicazione integrata. Ricorda che Reel è uno strumento e non un fine.
Registra video divertenti. Sii creativo. Crea un format che ti renda riconoscibile.
Testa più tipologie di contenuto. Mostra prodotti, crea contenuti informativi, riutilizza video di TikTok.
Misura i risultati. Studia le statistiche e le perferomance dei tuoi reels.
Metti in pratica ciò che hai imparato negli step precedenti. Migliora il tuo lavoro.
Se sei un marketer o un creator a questo punto ti starai chiedendo come puoi integrare i reels nella strategia digitale per migliorare il tuo business e quello dei tuoi clienti.
Ecco 5 tipologie di contenuto che puoi realizzare per sfruttare la piattaforma a tuo favore.
Riutilizza i video di TikTok
TikTok permette un’elevata personalizzazione dei video e se hai postato il contenuto su TikTok puoi condividerlo e riproporlo alla tua audience su Instagram. Avrai il vantaggio di proporre un nuovo tipo di contenuto ai tuoi follower di Instagram che non sono ancora su TikTok e potrai testare il contenuto proponendolo su due diversi canali.
Condividi contenuti educativi
Questo è un ottimo modo per iniziare a popolare il canale Reels. Ci sono tanti argomenti che possono essere condivisi con i follower: ricette, tips, consigli. Basta che il fil rouge sia offrire un’esperienza di apprendimento facile, veloce e divertente.
Mostra e spiega i prodotti
Reels è un prodotto che Instagram sta spingendo molto negli ultimi mesi. Il fatto che i video pubblicati su Reel siano visibili nella sezione Esplora, può dare al brand e all’influencer una bella impennata di visibilità. Si stima che il pubblico potenzialmente raggiungibile sia del 20%-30% in più rispetto a quello raggiunto da post e da stories. É un trend da non sottovalutare e sfruttare a proprio vantaggio per mostrare nuovi prodotti. Ricordati di usare nel video hashtag, testo e didascalie per aiutare l’algoritmo a capire qual è il tipo di argomento trattato nel video. Se hai prodotto un video in collaborazione con un creator, ricorda di fare il tag al suo profilo.
Mostra i dietro le quinte
Questa tipologia di video è studiata per creare una relazione intima con i follower. Mostrando il dietro le quinte del tuo lavoro aiuterai i follower a capire chi sei. Puoi provare a condividere brevi video su come scegli i materiali per il tuo prodotto oppure mostrare il processo di creazione del prodotto stesso. Può essere una buona idea pubblicare mini video sulla vita in team, raccontare la storia del marchio e tutto ciò che può avvicinare il lavoro del brand o del creator al suo pubblico potenziale.
Annuncia sconti e saldi
Per coinvolgere maggiormente gli utenti, gli Instagram Reels possono essere sfruttati per annunciare saldi e sconti esclusivi. La stessa cosa può essere lanciata anche dagli influencer che lavorano per il marchio. Alcuni brand stanno già testando questa tipologia di promo ottenendo un buon engagement da parte degli utenti. É fondamentale rimanere il più naturali possibili e non trasformare il video in una pubblicità vera e propria. Bisogna ricordare sempre che l’utente che guarda i Reels lo fa per distrarsi, intrattenersi e divertirsi.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/Untitled-design-34-min-2.png6281200Flavia Alvihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFlavia Alvi2021-02-02 09:45:232021-02-03 22:38:305 tips per creare Reels epici su Instagram
Attendevamo quest’anno con ansia, già dai primi mesi del 2020. Consapevoli dei cambiamenti e delle novità che porta con sé, in noi brulicano desideri e aspettative, ma anche tantissimi dubbi. In un mondo in cui il contatto umano sembra essere stato messo forzatamente in stand by per motivi di sicurezza, anche i più piccoli gesti hanno subito una trasformazione radicale.
La nostra società, quella moderna così come la conosciamo, si è sempre basata su un sistema di scambi, ovviamente anche economici. I contanti ci permettono di acquistare qualsiasi tipo di prodotto o servizio, e sostituirli del tutto ci sembra surreale, ma è quello che sta avvenendo in molti Paesi. Non stiamo parlando di nulla di fantascientifico, ma semplicemente del cashless, ossia quei pagamenti senza contanti, ma che avvengono tramite carta di credito, bancomat e App.
La domanda sorge spontanea: ma siamo davvero pronti a un futuro senza contanti?
Cashless in pillole
I pagamenti senza contanti hanno preso piede nella nostra vita quotidiana verso gli anni ‘90 e da allora sempre più persone vi hanno fatto affidamento. Pagare con carta di credito e Bancomat è comodo, oltre che sicuro.
Quante volte, per la fretta, abbiamo dimenticato di prelevare i contanti o ci siamo ritrovati col portafogli vuoto nel momento meno opportuno? Per fortuna avevamo con noi la carta di credito. Effettuare transazioni simili è diventato sempre più facile e anche la sicurezza riguardo questo gesto, ormai meccanico, è aumentata. Tutti abbiamo letto dell’incremento degli acquisti online nello scorso anno, e anche i più diffidenti hanno messo da parte le proprie resistenze per comprare beni di prima necessità e prodotti più svariati.
Le persone cambiano, la società si evolve e insieme ad essa mutano anche i sistemi che la caratterizzano. In una realtà mutevole ogni cosa si plasma con essa.
Cashless sì o cashless no? Ecco i dati che abbiamo
Viviamo in tempi interessanti, raramente il ritmo del cambiamento è stato così importante. Molto sta evolvendo, soprattutto nel campo dei servizi finanziari, e non è di certo possibile tornare indietro. Sempre più comuni le opzioni di pagamento contactless accessibili a tutti tramite i propri dispositivi mobile. Con l’aumento delle persone che vogliono limitare il più possibile ogni genere di contatto non necessario, sta diventando sempre più frequente l’uso di pagamenti di questo tipo.
Può il COVID-19 accelerare la transizione verso una società senza contanti?
L’utilizzo di contante è diminuito del 16% dal 2017 al 2018, mentre l’uso delle carte di debito è aumentato. Ora, circa una persona su dieci afferma di non fare quasi mai acquisti in contanti. UKFinance prevede che oltre il 90% delle transazioni sarà digitale in meno di un decennio.
I vantaggi dei pagamenti cashless: la sicurezza prima di tutto
Sono sempre di più le persone che preferiscono acquistare prodotti e servizi senza l’utilizzo dei contanti. E ne hanno motivo, i vantaggi del cashless infatti sono:
lo scambio di banconote e monete implica la trasmissione di germi e batteri da una persona all’altra senza nemmeno rendersene conto, i pagamenti cashless evitano tutto questo;
I pagamenti elettronici sono spesso più veloci, basta un click sul nostro smartphone o avvicinare una carta di credito o una prepagata all’apposito strumento di transazione per effettuare e completare il pagamento;
Avere con sé diversi contanti ci agita perché abbiamo paura di perdere monete o banconote per strada, o peggio, essere derubati. Meglio essere prudenti;
I pagamenti elettronici possono aiutarci a tenere sotto controllo il nostro budget, poiché i record delle transazioni con carta sono consolidati e facilmente accessibili tramite app e online. Molti fornitori offrono funzionalità in-app come le notifiche di pagamento istantaneo, quindi i clienti vengono avvisati quando avvengono delle transazioni economiche.
I vantaggi però non sono solo per i consumatori, ma anche per le attività, difatti:
le transazioni più veloci consentono ai negozi di servire più clienti e in meno tempo;
I pagamenti contactless proteggono il personale da un punto di vista igienico.
Il rischio di errore umano nel punto vendita è ridotto e il flusso di cassa diventa più facile da gestire poiché tutte le transazioni vengono tracciate;
I sistemi di scorte e di pagamento possono essere consolidati per fornire un report completo della posizione dell’azienda;
I pagamenti senza contanti possono richiedere meno personale poiché le transazioni diventano più efficienti e il personale non ha più bisogno d’incassare o recarsi presso un punto di deposito di contanti;
Sia i dipendenti che i locali hanno meno probabilità di essere vittime di rapine, poiché i dipendenti non devono più portare grandi somme a un punto di deposito e le aziende senza contanti che lo pubblicizzano hanno meno probabilità di essere scassinate;
L’andamento in Europa e il caso della Svezia
Un maggiore diffusione di questo tipo di pagamenti sta avvenendo anche grazie all’aumento a livello europeo dell’importo massimo possibile con una transazione contactless. Visa ha infatti registrato un considerevole aumento dei pagamenti contactless in Gran Bretagna, dopo che i limiti sono stati rimossi, e un aumento del 100% rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti. Visa sta collaborando anche con i governi di Grecia, Irlanda, Malta, Polonia e Turchia per aumentare i limiti di pagamento senza contatto anche in questi paesi.
Mentre i paesi del Nord Europa si distinguono per la loro rapida e diffusa adozione di pagamenti contactless, la stessa tendenza si sta manifestando sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati. Dobbiamo tener presente anche i fattori culturali che aiutano a spiegare perché i paesi della regione nordica sono stati precursori rispetto agli altri.
I paesi nordici sono notoriamente società ad alta fiducia, un fatto che ha fortemente influenzato lo sviluppo della politica, degli affari e della loro cultura. Non è difficile immaginare, quindi, perché abbiano mostrato una maggiore disponibilità nell’effettuare pagamenti senza contanti. La fiducia, come in ogni rapporto, è fondamentale.
Una convergenza di vari fattori economici, commerciali e culturali ha portato alcuni analisti a prevedere che la Svezia potrebbe diventare la prima società al mondo ufficialmente senza contanti entro il 2023. In questo Paese il contante è scomparso così velocemente che il Parlamento e la Banca centrale hanno chiesto alle banche commerciali di mantenere circolanti banconote e monete mentre capivano cosa avrebbe comportato un futuro senza contanti.
E in Italia come siamo messi?
Cosa prevede il piano Italia Cashless
In realtà in Italia abbiamo già assistito a dei cambiamenti, prima di Natale, proprio con l’introduzione del Cashback di Stato. Stiamo parlando di un rimborso, una percentuale del 10% di quanto speso, fino a un massimo di 1.500 euro a semestre. Bisogna però effettuare almeno 50 operazioni cashless a semestre, arrivando, di conseguenza, a un rimborso massimo di 300 euro in un anno. La riscossione della somma è semestrale.
Il servizio è riservato solo per chi aderisce al programma e utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone. Il Governo infatti ha rilasciato anche un’applicazione per usufruirne, cioè l’App IO.
La misura è stata adottata per agevolare acquisti tracciabili, ed evitare l’uso dei contanti, tenendo sotto controllo l’evasione fiscale. Questi servizi rientrano in un piano più grande, ossia l’Italia Cashless, per un futuro senza contanti, (cash less meno contanti, appunto).
A cosa serve
Ma qual è la finalità di questa operazione? Stiamo parlando di un piano messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte e app di pagamento, per modernizzare il Paese, favorendo lo sviluppo di un sistema più digitale, smart e trasparente.
Sono diversi i sistemi messi a disposizione per far parte del piano cashless, e tra questi rientraEnel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra.
Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni sempre nuove e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la propria vita, senza farsi sopraffare da mille pensieri.
Gli italiani sono pronti a questa nuova realtà?
Uno dei motivi di diffidenza verso questa digitalizzazione è dovuta alla paura, a volte legittima, delle novità. Il cambiamento comporta sempre delle perplessità, ed essendo inclini alle abitudini e alle routine quotidiane, dover cambiare il nostro approccio alle cose, imparare nuovi metodi, ci fa sentire inadeguati. Ma per quanto possiamo stare comodi e al sicuro nella nostra comfort zone, prima o poi dobbiamo buttarci in nuove avventure se non vogliamo restare inchiodati nello stesso punto.
Abbiamo visto che il pagamento cashless è una tendenza incoraggiata dai governi di tutto il mondo anche grazie alla facilità di tracciare i movimenti di denaro dove è necessario. La combinazione di tecnologie di prim’ordine con le tendenze dei clienti e le preferenze di pagamento apre possibilità illimitate di cambiamento e innovazione volte a migliorare la qualità della vita delle persone.
La sicurezza sui pagamenti
Il tema della sicurezza è centrale e spesso molto sentito soprattutto da noi Italiani, anche perché l’Italia è ancora ventitreesima su 28 Paesi europei per avanzamento della cashless society. L’89% degli italiani si dichiara a favore della Cashless Society, ma ha preoccupazioni correlata alla sicurezza informatica.
In questo momento è importante educare le persone al corretto utilizzo di questi strumenti, perché non è solo questione d’infrastrutture, carte e dispositivi di pagamento, ma della conoscenza di questi servizi. Dobbiamo tener presente che ormai il rischio di clonazione delle carte è diventato impossibile e le regole di sicurezza stabilite dalla normativa europea PSD2 sono sempre più elevate.
Tuttavia, è comunque importate stare attenti, secondo i dati del Crif, il sistema d’informazioni creditizie, durante i primi sei mesi del 2020, quindi in piena pandemia, è stato registrato un aumento del 26,6% degli utenti che hanno ricevuto un avviso di attacco informatico ai danni dei loro dati personali.
La fascia d’età maggiormente colpita è quella che va dai 31 ai 50 anni. Le combinazioni principali dei dati intercettati sul web sono quasi sempre le email associate a una password, ma ciò che sconcerta è che al primo posto della top 10 delle password più utilizzate nel primo semestre 2020 si trova ancora la fatidica “123456”.
La tendenza al cashless è inevitabile, ma una transizione graduale è la chiave per evitare di alienare quelle persone che dipendono dal contante come metodo di pagamento principale. Educare la popolazione sui vantaggi del cashless e del mondo digital deve continuare a essere una priorità per i governi e le banche per garantire che le persone si sentano più a loro agio nell’usare meno denaro contante nella propria vita quotidiana.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2019/03/pagamento-POS-1.jpg360640Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2021-02-01 14:52:072021-02-04 10:45:31Cashless e pagamenti: siamo davvero pronti per un futuro senza contanti?
L’evento più atteso su Clubhouse è stato sicuramente l’incontro con Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, che è riuscito ad attrarre grandi numeri, tanto da mettere a dura prova il limite massimo della piattaforma di 5000 persone a Room. I Ninja sono riusciti ad ascoltare l’intero intervento e abbiamo riassunto i punti salienti.
1. Il viaggio su Marte!
Elon Musk ha parlato in primis del progetto di costruire una civiltà autosostenibile su Marte, secondo le sue previsioni questa esperienza si concretizzerà tra 5 anni e mezzo circa, e sarà estremamente difficile e certo non un’esperienza di lusso. Inoltre, dice di non aver raccolto prove reali sull‘esistenza degli alieni ma ritiene plausibile la loro esistenza.
2. L’importanza dei meme
Chi controlla i meme controlla l’universo: se un’immagine vale mille parole, un meme vale 10.000 immagini.
E se lo dice lui… c’è da crederci. Ha rivelato in esclusiva che possiede un team di amici come meme dealer, sottolineandone il forte valore simbolico e di impatto sulla società e sui costumi.
3. Aggiornamenti Neuralink
Ha annunciato che presto presenterà nuovi video di aggiornamento su Neuralink, alludendo alla possibile esistenza di test su scimmie con innesti wireless nel cervello in grado di giocare ai videogiochi. In ogni caso questi scenari fantascientifici sono di lungo termine, perché a breve termine Neuralink si concentrerà sul dare supporto alle persone con lesioni cerebrali e spinali.
4. Bitcoin e Dogecoin
Dogecoin (DOGE) entra in poco tempo nella top 10 della classifica per la capitalizzazione del mercato. Elon Musk si è autodefinito ritardatario sulla scena crypto ma crede nel potenziale dei bitcoin. In merito ai Dogecoin, nati puramente per scherzo, ha ricordato che la sorte ama l’ironia.
Potrebbero diventare un giorno la valuta universale del nostro pianeta?
5. Intervista a Vlad Tenev, CEO di Robinhood
Nella room era presente anche Marc Andreessen di A16Z, investor sia in Clubhouse che in Robinhood. Sul finale dell’evento Elon ha chiamato sul palco il CEO di Robinhood Vlad Tenev, ed ecco perchè Techrunch ipotizza che forse questa room sia stata solo una non convenzionale attività di PR per A16Z. Vlad è stato interrogato da Elon Musk ed ha annunciato meno limitazioni sul trading di Robinhood a partire da oggi.
Abbiamo appena avuto un volume senza precedenti sul sistema. Ho dovuto trattare la cifra da dare alla NSCC (National Securities Clearing Corporation) per gestire il rischio del trading delle azioni “meme”, da 3 miliardi a 700 milioni. Una volta depositata questa cifra sul conto abbiamo riavviato il trading su Robinhood.
Tra le domande degli utenti, di spicco quella sulle parole di incoraggiamento che darebbe a chi sta per iniziare un business:
Se ha bisogno di incoraggiamento, è meglio che non inizi un business!
Infine, quanti di voi si sono chiesti la routine quotidiana di un Re Mida come Elon Musk?
Ha rivelato che la sua giornata tipo è piena di task noiosi, e trova difficoltà a gestire il context switching tra un business e l’altro. Per rilassarsi, invece, su Netflix spazia tra diversi generi: dalla serie TV “Cobra Kai” all’ultimo film di Christopher Nolan “Tenet”, The Expanse e Guida Galattica per autostoppisti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2019/08/10611143395_32efa671df_b.jpg6781023Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-02-01 12:00:322021-02-25 15:05:085 cose che Elon Musk ha detto su Clubhouse
Gennaio è di per sé un mese molto carico di aspettative, il classico punto di svolta che ci spinge in una spirale di buoni propositi, irrealistiche intenzioni, velleitari obiettivi che non raggiungeremo, se non in qualche caso.
Nulla di cui preoccuparsi: niente di tanto grave che non possa essere curata da una buona dose di creatività. Una iniezione di succosi annunci stampa in grado di rimetterci in sesto, tanto da affrontare il piccolo febbraio con il piglio giusto. Ecco i best ad del mese di gennaio.
Renault – Don’t Drink and Drive
Ciò che cambia un’immagine può facilmente cambiare il tuo destino. Non sono necessari troppi giri di parole per spiegare che guidare sotto l’influenza di bevande alcoliche può comportare conseguenze disastrose.
Advertising Agency: Rehab Comunicação, Natal, Brazil Copywriter: Guilherme Varella Art Director: Rodrigo Paim
Eureka! – Travel while reading
Si dice che il modo migliore di viaggiare sia con la fantasia. In effetti, in questo particolare momento storico condizionato dall’emergenza sanitaria, è probabilmente l’unico modo per farlo. D’altra parte, è anche il più economico: mete lontane, esotiche e suggestive diventano facilmente raggiungibili, grazie ai libri.
“Mi sento come se qualcuno mi martellasse in testa“. In questa campagna di Algafen sono raccolti alcuni modi di dire spesso utilizzati per comunicare meglio agli altri un fastidioso mal di testa.
Anche la scelta grafica incornicia il concept, restituendo immagini stridenti e stilizzate, pungenti anche nella scala cromatica.
Advertising Agency: X3M IDEAS, Lagos, Nigeria Chief Creative Officer: Steve Babaeko Creative Director: Mike Miller Deputy Creative Director: Anthony Wolve
Art Director: Macdonald Iheme, Abisoye Odewole, Sodiq Sheu
Illustrator: Sodiq Sheu Copywriters: Olumide Aganga, Kelechi Uduma Brand Managers: Victoria Buzube, Vivian Obiano
Croma – Dispose responsibly
Non sappiamo resistere all’acquisto dell’ultimo modello di smartphone, ci piace avere intorno l’ultimo ritrovato della tecnologia per ascoltare musica, lavorare, navigare su internet.
Quanto pesa questa scelta sul nostro pianeta? Molto: gli apparecchi tecnologi che non utilizziamo più possono, realmente, “rovinare l’ambiente“, così come suggerisce la campagna di Collateral per Croma.
Advertising Agency: Collateral – The Storytellers, Mumbai, India Associate Creative Director: Harish Gadkari Visualiser: Dipak Mane Creative Director Copy: Vinayak Upadhyay Copywriter: Moiz Dohadwala
SEAI – Don’t be a Fossil
Le auto a combustibile fossile sono sulla strada dell’estinzione. Nei prossimi anni, gli automobilisti irlandesi non potranno infatti comprare auto a benzina o diesel. Chiunque insista con un’auto a combustibile fossile rischia di rimanere bloccato nel passato, proprio come i dinosauri.
Advertising Agency: TBWA\Dublin, Dublin, Ireland Art Director: Paul Arthurs Copywriter: Martin Corcoran Designer: Kyle Schouw Finished Art: David Picquenot Illustrator: Aleksey Baydakov
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/best-ad-of-the-month.jpg7151061Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-02-01 09:00:462021-02-02 10:54:11Renault, Croma e SEAI, i migliori annunci stampa di gennaio
Riunioni, appuntamenti, videochiamate. E poi call, report da consegnare e scadenze.
La vita lavorativa può essere una vera corsa a ostacoli e raggiungere il traguardo diventa un’impresa. In questa lista abbiamo selezionato alcuni strumenti digitali in grado di darti una mano a superare indenne la competizione: piccoli consigli per migliorare la produttività, attraverso i tanti tool disponibili in rete.
Enjoy!
Piccoli segreti per facilitare la vita con le email
Può capitare quando si scrive un copy o un testo per un sito web, di dover inserire collegamenti ipertestuali che puntino direttamente all’email di un certo indirizzo. Mailtolink.me è un piccolo strumento intelligente per creare link ‘mailto’ precompilati con oggetto, corpo, copia conoscenza e copia nascosta
Leggere meglio, leggere di più e dimenticare di meno
Se hai l’impressione che le tue letture non ti lascino nulla, o hai paura di dimenticare i passaggi più importanti dei tuoi libri preferiti, Readwise è l’app che ti aiuta a valorizzare note e passaggi chiave, riassumendoli poi con una “preziosa” email quotidiana.
Riconoscere gli hype
Produrre contenuti che interessino le persone è la chiave per far crescere i propri numeri sui social, ma non è sempre immediato. Ci viene in soccorso Exploding Topics, un nuovo e brillante strumento per individuare gli argomenti che stanno raggiungendo un picco di interesse.
Affinità elettive
Anche nel marketing esistono, ma servono a connettersi meglio con le persone utilizzando i dati sui loro interessi. Affinio è una piattaforma di marketing strategy che aiuta ad utilizzare al meglio questi dati.
Link sui video di TikTok
In pochi anni è diventato un canale irrinunciabile anche per le aziende, ma molti stanno ancora scoprendo come usarlo al meglio. Un esempio? Aggiungendo link ai video. Per farlo potresti aver bisogno di un tool come evry.link, per mostrare i prodotti direttamente ai tuoi follower.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/01/tool-mnager-stressed.jpg8831328Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-01-30 16:15:122021-02-01 19:32:13Mailtolink, Readwise e Affinio, i digital tool della settimana
Il CEO di Tesla e di SpaceX, Elon Musk, inserisce nella sua biografia di Twitter l’hashtag “#bitcoin” accompagnata dal rispettivo logo e le azioni volano alle stelle.
Dopo il caso GameStop, il tweet di Musk viene considerato un forte endorsement alla criptovaluta, spingendone immediatamente il valore, che in meno di mezz’ora è tra i trending topic in tutto il mondo, con un’impennata del prezzo da circa 32 mila dollari a poco più di 38 mila dollari, per attestarsi poi intorno ai 36 mila, passando dal 14% al 18%.
“In retrospect, it was inevitable”, ovvero “in retrospettiva era inevitabile”, twitta poco dopo lo stesso CEO di Tesla, riconosciuto da poche settimane come l’uomo più ricco al mondo, con un patrimonio da 187miliardi di dollari (sebbene conteso con Jeff Bezos, in base alle oscillazioni del valore delle azioni Tesla per Musk ed Amazon per Bezos).
La capacità di influire sulla finanza speculativa
Musk si conferma, così, una delle personalità più influenti nel direzionare i mercati finanziari. È bastato, infatti, un semplice cambio di status, per far arrivare il titolo alle stelle. Non è la prima volta, inoltre, che esprime il suo consenso verso la criptovaluta, avendo sempre sostenuto in passato, attraverso Twitter, di non aver problemi nel farsi pagare in Bitcoin, quando in passato il titolo ha raggiunto il suo massimo storico.
E se qualcuno immagina, in futuro, di poter comprare un’automobile Tesla utilizzando i Bitcoin, gli esperti di finanza speculativa evidenziano come sia ancora difficile da utilizzare come metodo di pagamento a causa delle forti oscillazioni del suo valore.
Elon Musk, CEO Tesla
Il precedente: il caso GameStop
Il giorno precedente Musk si era schierato in sostegno del titolo GameStop contro gli short sellers e le società di brokeraggio, sostenendo la posizione di Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica anti-establishment del partito di Biden, ed esprimendo il suo dissenso per quella è considerata una manipolazione di mercato.
Le forti posizioni di entrambi, attraverso Twitter, si erano opposte alla decisione di alcune grandi piattaforme di trading online di fermare l’acquisto dei titoli di GameStop, dopo i forti rialzi delle scorse settimane (avevano infatti annunciato la chiusura delle contrattazioni a causa della “straordinaria volatilità dei mercati”). All’origine della scelta, l’azione coordinata di piccoli investitori raccolti su un forum di Reddit, l’aggregatore di social news e forum di discussione molto popolare negli Stati Uniti, provocando prima un ribasso del 44% e poi un incremento esponenziale da un minimo di 112 dollari a un massimo di 483 nel giro di poche ore.
Un blocco considerato inaccettabile dalla deputata Alexandria Ocazio-Cortez, sostenuta anche da Elon Musk nel chiedere un’indagine dopo lo stop al trading dei titoli, con la proposta di un’audizione alla commissione servizi finanziari.
GameSTop, considerato “tra i titoli caldi”, con una crescita pari al 335%, prospetta ancora colpi di scena anche nelle prossime ore.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/07/elon-musk.jpg604822Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-01-29 14:52:092021-02-25 15:05:22Elon Musk inserisce #bitcoin nel profilo Twitter e il titolo vola
Le previsioni sui trend che condizioneranno i mesi futuri sono parte integrante di ogni processo di pianificazione. Conoscere come si stanno muovendo i mercati, in che modo si stanno comportando le diverse categorie di consumatori e quali strade percorreranno i settori industriali diventa ancora più importante in un momento storico ambiguo come il nostro, che fatica a fornire indicazioni chiare sugli sviluppi futuri anche a causa della pandemia di Covid, che sta sconvolgendo alcune delle certezze acquisite fino ad ora.
Sostenibilità ambientale, tecnologia, viaggi, nessun settore può sottrarsi all’incertezza della nuova situazione. La soluzione è, come sempre, affidarsi ai numeri, per cercare di gettare luce sul prossimo futuro.
Questa collezione, in continuo aggiornamento, di report e analisi per l’anno 2021 e per quelli a venire, punta proprio in questa direzione: fornire gli strumenti ideali per comprendere a fondo quello che sta succedendo intorno a noi e muoversi senza inciampo.
Puoi accedere a questa cartella per visionare tutti i report o cliccare sulle immagini raggiungere quello che ti interessa.
#1. ABI Research – 68 Tech Trends That Will Shape 2021
#2. ABTA’s – Six Trends for Travel in 2021
#3. Accenture-Fjord – Trends-2021
#4. Accupac – Sustainability Trends to Watch for in 2021
#5. ADA – The Next Ten Years_Tech Trends that Matter
#6. ARK – Invest BigIdeas 2021
#7. CISCO – 2021 Global Networking Trends Report
#8. Connecting the Dots 2021
#9. Contagious – Most Contagious 2020
#10. Content Marketing Institute – B2B Insights for 2021
#11. Deloitte – 2021 Global Marketing Trends
#12. Deloitte – Global Blockchain Survey 2020
#13. Deloitte – Tech Media Telecom Predictions 2021
#14. Deloitte – Tech Trends 2021
#15. Dentsu – Brave New Normal Creative Trends 2021
#16. EITO Western EU- 11 Tech Trends for 2021 and Beyond
#17. Fashion Snoops – 2021 Macro Cultural and Colour Trends
#18. Forrester Predictions 2021
#19. GARTNER – Top Strategic Technology Trends for 2021
#20. Gartner & Ant Group -Top 10 Fintech Trends for 2021
#21. Glassdoor – Workplace Trends 2021
#22. GSMA – Global Mobile Trends 2021
#23. HELABA – Capital Market Outlook 2021
#24. Hootsuite – Social Trends 2021
#25. HR Trends 2021
#26. IAB – Brand Disruption 2021
#27. Kantar – Predictions 2021 Media Trends
#28. KANTAR – The State of Ecommerce 2021
#29. KPMG China – 10 Macro Economic Trends in 2021
#30. Macorva – Learning & Development Trends to Know for 2021
#31. MCKINSEY – The State of Fashion 2021
#32. MCKINSEY China – Consumer report 2021
#33. Monetary Association Singapore – SG Blockchain Ecosystem Report 2020
#34. Ogilvy – Shift – The_Future of Retail
#35. Oliver Wyman – Singapore FinTech Landscape
#36. PANDORA – The 2021 Definitive Guide To Audio
#37. Perspectives on Retail and Consumer Goods Issue
#38. PWC APAC – Emerging Trends in Real Estate Asia Pacific 2021
#39. S&P_Global Banks 2021 Outlook
#40. Signals_Melanie Shreffler – Cultural & Consumer Shifts Defining 2021
#41. Smartly.io – Global Social Media Advertising Trends 2021
#42. SPARXOO – 2021 10 Digital Marketing Trends
#43. Synergy Flavours – Consumer Food Trends for 2021
#44. Trendhunter – 2021 Trend Report
#45. UOB Asean – Fintech Get Up Reset Go
#46. Visier – HR People Strategies for an Uncertain Future 2021
#47. We Are Social – Think Forward – Great Reset 2021
#48. WGSN – Future Consumer 2021
#49. Willis Towers Watson – 2021 Global Medical Trends Survey Report
#50. WPP – Martech 2030_Five Trends in Marketing Technology for the Decade of the Augmented Marketer
#51. WVU Marketing Communications 2021 Trends
#52. YELP – 2021 Trend Forecast
#53. BUZZOOLE – La trasparenza nell’Influencer Marketing
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/01/report.jpg9591716Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-01-29 12:03:022021-04-11 12:19:3550+ report per farsi trovare pronti alle sfide del 2021
Nelle ultime settimane il valore delle azioni di Gamestop è aumentato vertiginosamente, sorprendendo gli analisti.
GameStop è una catena di negozi fisici che vende videogiochi, sia nuovi che usati. Una cosa da “old economy”, una sorta di Blockbuster dei videogame che con sempre maggiore difficoltà resiste al fenomeno in ascesa del gaming online. E sembra seguire la stessa strada del gigante di videocassette e DVD a noleggio: il suo bilancio, infatti, è in rosso da alcuni anni e gli analisti prevedono che non tornerà in utile fino al 2023.
Cosa succede quando una società in declino sembra avviata verso in fallimento in modo irreversibile, almeno con il modello di business attuale (come quello di GameStop)? In questi casi, gli investitori speculano al ribasso sulle azioni, vendendole allo scoperto. In pratica, vendono azioni “prese in prestito” contando di ricomprarle a un prezzo inferiore.
Il rialzo delle azioni di GameStop grazie ai piccoli investitori
A cosa è dovuta l’improvvisa crescita delle quotazioni, che hanno registrato un aumento dell’860%, in due mesi raggiungendo un prezzo di oltre 159 dollari per azione? Il vertiginoso rialzo è dovuto all’azione di piccoli investitori “amatoriali”, che si sono organizzati in massa su Reddit comprando call options, un tipo particolare di contratto che dà la possibilità (ma non l’obbligo) di acquistare azioni a un prezzo fissato ed entro una certa data. Questa enorme massa di “rialzisti” ha decretato il successo del titolo sul mercato: riuniti su un canale Reddit con più di 2 milioni e mezzo di utenti, hanno comprato azioni di GameStop e invitato altre persone a farlo, facendone lievitare il valore.
L’ingresso di questi piccoli investitori nei mercati è stato agevolato dall’azzeramento delle commissioni da parte dei broker, dalla possibilità di investire somme anche molto piccole, dal passaparola dei social media e dal notevole tempo libero concesso dal covid. La situazione ha destato molta sorpresa tra gli analisti perché ha dimostrato in maniera evidente che gruppi organizzati di piccoli investitori sono in grado di ribaltare le regole del mercato e influenzare in maniera decisa le transazioni.
In che modo? Questi piccoli investitori comprano opzioni il cui prezzo di esercizio è molto più alto delle quotazioni correnti e che hanno scadenze piuttosto brevi (spesso non più di una settimana), dette “opzioni call out of the money“. La scommessa è tutta nella possibilità che il prezzo salga prima della scadenza, in modo da determinare plusvalenze per gli acquirenti. Ma cosa succede se sono molte le persone che acquistano stock options su quell’azione? Che il prezzo comincia a salire e i venditori sono costretti a chiudere la propria posizione.
Il riacquisto di un’azione pesantemente venduta allo scoperto può causare una valanga di riacquisti (le cosiddette coperture), dove i venditori stessi sono costretti a riacquistare per evitare di perdere denaro.
Lo short squeeze dei fund shortisti
Si crea quindi un fenomeno chiamato “short squeeze“: letteralmente, i venditori allo scoperto vengono “spremuti a sangue”. Il prezzo sale in modo esplosivo e gli acquirenti di call out of the money possono realizzare grandi guadagni battendo letteralmente i venditori allo scoperto.
Secondo Francesco Bifulco, Private Banker presso BANCA SELLA – S.P.A., “la variabile fondamentale affinché i social e trader consumer possano riuscire a condizionare la borsa è il flottante del titolo in circolazione“.
“Il flottante è il numero di azioni che potrebbero essere comprate sul mercato. Se il flottante è ridotto (ad esempio perché una buona parte è rimasta ai fondatori o perché ci sono altri operatori che per qualche motivo stanno rastrellando azioni e comprando per una strategia di lungo termine, quindi senza nessuna intenzione di rivendere) si possono realizzare queste situazioni di short squeeze dove i social Trader possono mettere in scacco gli hedge fund shortisti.
Se le azioni in circolazione sono poche, all’aumentare della domanda il prezzo sale velocemente e gli stessi shortisti sono costretti a chiudere rapidamente le loro posizioni, ricomprando il titolo e quindi alimentando la pressione al rialzo, perché temono che le azioni in circolazione diventino sempre più difficili da trovare e raggiungano quindi prezzi esorbitanti.
Al contrario, nel caso in cui il flottante sia ampio, i social e consumer Trader non avrebbero la forza economica di mettere in scacco gli hedge fund, sia perché per far salire rapidamente le azioni ci vorrebbero capitali immensi, sia perché gli hedge fund non avrebbero nessuna fretta di dover ricomprare le azioni e potrebbero mantenere la loro strategia attiva fino a quando non torna vincente, considerato che a loro tempo e capitali non mancano“.
Anche se è chiaro che la vendita allo scoperto, in alcuni casi, può essere considerata più rischiosa di altre strategie, sorprende il fatto che ora siano gruppi di piccoli azionisti a prendere di mira gli short seller.
Cosa può significare per le criptovalute
Il crescente numero di micro investitori che non si rivolgono a Wall Street per alimentare i rally in azioni come GameStop Inc., evidenzia un contesto positivo per Bitcoin, secondo Anthony Scaramucci di SkyBridge Capital.
“Il fenomeno esemplifica la decentralizzazione finanziaria, l’idea alla base di Bitcoin“, ha affermato. “Gli smartphone e il trading a basso costo stanno democratizzando il business della gestione del denaro, un tempo insulare e altamente concentrato“, ha aggiunto. SkyBridge ha un’esposizione complessiva in Bitcoin di circa 385 milioni di dollari.
“Quello che è successo con GameStop è una prova che Bitcoin può perfettamente funzionare“, ha detto Scaramucci in un’intervista. “Questo è l’inizio della finanza decentralizzata“.
Bitcoin, che è più che triplicato nell’ultimo anno e i sostenitori affermano che sta emergendo come un’alternativa all’oro per gli investitori che cercano di coprire i rischi come l’inflazione. I critici, invece, lo considerano “solo” una mania speculativa. La criptovaluta ha raggiunto un record all’inizio di gennaio di quasi 42.000 dollari, poi è tornata sotto i 30.000 dollari.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/01/gamestop_01.jpg7851188Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2021-01-28 16:30:012021-02-01 12:42:35La strana storia di GameStop: business da old economy e azioni alle stelle
Facebook mostra gli annunci agli utenti che hanno una maggiore probabilità di intraprendere l’azione impostata dall’obiettivo
L’algoritmo di Facebook ritiene il copy del contenuto cruciale per capire se l’annuncio sia effettivamente rilevante per gli utenti e aumentarne le visualizzazioni
Un testo che riflette empatia e sensibilità nei confronti di determinati argomenti risulta molto più rilevante per l’algoritmo e verrà mostrato maggiormente sulla piattaforma
Quante volte vi è capitato di impostare un annuncio su Facebook seguendo scrupolosamente passo dopo passo le linee guida, prestando attenzione a ogni singolo dettaglio, scegliendo la grafica che meglio si presta al suo obiettivo… ma nonostante ciò le performance del contenuto non raggiungono il livello desiderato?
Niente panico, si tratta di una situazione più comune di quanto pensiate. Anche i marketer esperti, a volte, commettono degli errori – più o meno banali – nella gestione dei loro annunci su Facebook che possono compromettere il risultato.
Quali sono questi errori così comuni? E come possiamo rimediare? Ci siamo ispirati a questo video pubblicato da SocialMediaExaminer per capire come intercettarli nei nostri annunci su Facebook, ma soprattutto come evitarli per migliorare la performance dei contenuti.
#1 Il giusto obiettivo è la chiave del successo
Può sembrare un consiglio scontato, ma capita spesso che gli inserzionisti si confondano su quale sia il reale obiettivo del loro annuncio. L’obiettivo scelto è realmente ciò che definisce il risultato delle campagne su Facebook, si tratta quindi dell’elemento più importante da tenere in considerazione.
Come funzionano gli obiettivi? La cosa fondamentale da capire è che Facebook mostra gli annunci alle persone che hanno una maggiore probabilità di intraprendere l’azione impostata proprio dal medesimo obiettivo.
Per esempio, con l’obiettivo Visualizzazioni video, Facebook mostrerà gli annunci alle persone che di solito guardano molti video sulla piattaforma.
In generale, sembra che uno degli errori più comuni sia impostare l’obiettivo Traffico quando in realtà si vogliono ottenere delle Conversioni.
Questi due obiettivi, in principio, fanno la stessa cosa: guidano le persone da Facebook o qualsiasi altra pagina web inclusa nella campagna. Ma c’è una sottile differenza che determina effettivamente il successo dell’annuncio.
Utilizzando l’obiettivo Traffico, Facebook mostrerà gli annunci agli utenti che sono propensi a cliccare più frequentemente sui contenuti pubblicitari, e risulta utile ad esempio per invitare gli utenti a visitare una nuova sezione di un sito web, o un articolo di un blog, o anche solo per testare un nuovo pixel.
Invece, con l’obiettivo Conversioni, gli annunci verranno mostrati alle persone che molto probabilmente intraprenderanno l’azione suggerita dal contenuto. Si utilizza quindi per richiedere all’utente una azione concreta, come ad esempio acquistare un prodotto, registrarsi ad un evento, etc.
#2 Le parole sono importanti
Abbiamo detto e ridetto in mille modi diversi che le immagini sono importanti nel determinare il successo di un annuncio pubblicitario, ma siamo sicuri di dare il giusto peso anche alle parole?
Di fatto, l’algoritmo di Facebook ritiene che il copy del contenuto sia cruciale per capire se l’annuncio sia effettivamente rilevante per gli utenti e di conseguenza aumentarne le visualizzazioni.
Risulta, per esempio, che l’utilizzo troppo frequente di parole come “tu” e “tuo” penalizzi pesantemente la performance dell’annuncio – al contrario di quello che invece avviene per l’Email-Marketing.
Quindi, al posto di scrivere “Vuoi scoprire come migliorare le vendite on-line della tua attività?” basterebbe riformulare la frase in “Aiutiamo le piccole e medie imprese a vedere i loro prodotti on-line. Clicca qui per saperne di più.” per iniziare a notare dei cambiamenti nella performance della sponsorizzazione.
Inoltre, ci sono altre parole problematiche che fanno riferimento a:
identificazione del sesso;
età;
religione;
tendenze politiche;
dieta o perdita di peso;
denaro;
ricchezza;
lavoro da casa(esempio “Scopri come lavorare comodamente da casa”);
schiavitù(esempio “Sei schiavo del tuo lavoro?”).
Anche le stesse parole “Facebook” e “Instagram” spesso causano un calo della performance quando vengono utilizzate nel testo pubblicitario.
#3 Empatia e sensibilità non devono mancare
Non solo le singole parole sono importanti, ma anche il modo in cui vengono espressi testualmente determinati concetti è un fattore che influenza l’algoritmo.
Molti marketer pensano che un testo maggiormente incisivo o impattante può beneficiare positivamente la performance di un annuncio in termini di click, ma Facebook non è particolarmente d’accordo su questo tema.
In effetti, un testo che riflette empatia e sensibilità nei confronti di determinati argomenti come denaro, salute e relazioni, risulta molto più rilevante per l’algoritmo e per questo verrà mostrato maggiormente sulla piattaforma.
Per esempio, se un’azienda di prodotti dimagranti sponsorizza un contenuto con un copy in stile “Sbarazzati dei tuoi 10 kg in più di grasso” – oltre ad essere estremamente offensivo e per nulla empatico – questo verrà penalizzato dall’algoritmo.
Al contrario, un testo positivo e stimolante come “Ti aiutiamo a tornare in forma e sentiti favoloso grazie al nostro prodotto” sarà sicuramente visto in modo diverso e mostrato maggiormente agli utenti.
In generale, dopo lo sconvolgente l’anno che si è appena concluso, anche le più classiche tecniche pubblicitarie di Facebook stanno cambiando e rimanere al passo con le tendenze è fondamentale per ottenere un migliore ritorno sulla spesa pubblicitaria nel 2021.
Contenuti pubblicitari creati a immagine e somiglianza dei contenuti organici presenti nel feed notizie degli utenti, in modo da rendere più naturale l’esperienza e “confondere” la sponsorizzazione tra le pubblicazioni degli amici e dei contatti;
Testi più informali e colloquiali, per avvicinarsi maggiormente al tipo di linguaggio utilizzato dal target di riferimento – che nella maggior parte dei casi è compreso tra i 18 e i 30 anni;
Video brevi e con immagini autentiche, che non badano particolarmente alla qualità del girato ma piuttosto alla qualità del messaggio trasmesso. È noto che i contenuti video creati per Facebook non devono sembrare uno spot pubblicitario da mandare in TV, piuttosto devono riuscire a catturare l’attenzione dell’utente nei primi 3 secondi grazie alla loro unicità;
A/B test per provare diverse lunghezze nei testi pubblicitari o per sperimentare l’utilizzo delle emoji.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/01/rsz_1adsfacebook_cover.png330590Daniela Chiorbolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaniela Chiorboli2021-01-28 12:30:002021-02-01 14:57:433 consigli PRO per migliorare le performance degli annunci su Facebook
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