Una competizione rivolta a startup e scaleup fintech per individuare nuove soluzioni che, attraverso l’utilizzo e l’analisi dei dati, consentano di personalizzare l’offerta di prodotti e servizi ai clienti. È Sella Data Challenge, l’innovativa iniziativa lanciata da Banca Sella nell’ambito della propria strategia di open innovation che vede la banca collaborare con le realtà digitali al fine di co-creare nuovi prodotti e servizi, grazie anche alle piattaforme di open banking che permettono di accedere alle informazioni relative ai conti attraverso API (Application Program Interface). La “Sella Data Challenge” è organizzata in collaborazione con il Fintech District.
L’ottimizzazione del processo di valutazione del lifetime value, un indicatore chiave per l’analisi del comportamento di acquisto dei clienti, o l’adozione di nuovi modelli di pre-scoring, ossia di valutazione preventiva nelle richieste di finanziamento, sono solo alcuni degli esempi di processi che possono essere innovati grazie ad un migliore utilizzo dei dati e sui quali i partecipanti alla challenge potranno lavorare.
Startup e scaleup potranno quindi mettersi in gioco per elaborare nuove soluzioni partendo dall’analisi dei dati dei clienti, messi a disposizione in forma anonima da Banca Sella sulla “data sandbox” di Fabrick, piattaforma di open banking su cui la banca ha pubblicato le proprie API. Si tratta di un vero e proprio ambiente di test e sviluppo, coerente con le normative a tutela della privacy, che consente ai partecipanti di accedere al portale, visualizzare i dati che sono stati resi anonimi e che possono essere quindi utilizzati per effettuare le analisi desiderate.
I partecipanti selezionati avranno due mesi e mezzo di tempo, a partire da metà marzo 2021, per realizzare e presentare la loro idea, attraverso un prototipo funzionante, una demo, una applicazione o semplicemente un “proof of concept”. Durante la challenge saranno supportati settimanalmente da un team di professionisti di Banca Sella, Fintech District e Fabrick, che li aiuteranno nello sviluppo del loro progetto.
L’adesione
La candidatura alla challenge dovrà essere inviata entro il 15 marzo 2021 utilizzando il portale dedicato, illustrando la propria idea sull’utilizzo dei dati e il progetto che si vuole sviluppare. Le idee raccolte verranno poi selezionate in base al loro potenziale sul mercato, al contributo innovativo nella gestione dei dati e alle reali potenzialità di sviluppo dell’idea presentata. I partecipanti riceveranno le credenziali per accedere alla “data sandbox”. Alla fintech che si aggiudicherà il primo posto verranno riconosciuti 15mila euro per sviluppare e testare con Banca Sella la soluzione individuata.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/6_16FEB.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-02-16 13:03:412021-11-18 19:33:58Banca Sella lancia la “Sella Data Challenge”, una competizione rivolta a startup e scaleup
Con l’inizio del 2021 siamo finalmente pronti a guardarci indietro per capire cosa è accaduto in uno degli anni più difficili fino ad oggi. Con una grande attenzione agli insight del commercio elettronico, SEMrush ha segnalato le tendenze e i cambiamenti nel panorama dell’eCommerce durante l’intero anno.
Ciò che vogliamo ora, invece, è dare uno sguardo al futuro e vedere quali tendenze daranno forma al nuovo volto dell’eCommerce, il settore che probabilmente ha visto il maggiore impatto in seguito alla pandemia.
Tendenze emergenti nel marketing per l’eCommerce
Complessivamente, l’eCommerce si sta espandendo a un tasso senza precedenti, in crescita del 23% su base annua, con vendite previste per il 2021 che raggiungeranno i 4,5 trilioni di dollari.
La pandemia di COVID ha solo accelerato questo processo, si prevede che nel 2023 la quota delle vendite digitali raggiungerà il 22% degli acquisti globali.
Oggi, con la proliferazione di punti di acquisto – dal social commerce ai marketplace online – la gamma di canali di marketing dell’eCommerce sembra infinita, ma ce ne sono solo alcuni che possono davvero rendere il business online scalabile.
Prima di passare ai suggerimenti su come gestire i clienti in cima e in fondo al funnel, scopriamo quali tendenze dell’eCommerce cambieranno il panorama del commercio elettronico negli anni a venire.
Crescono le aspettative dei consumatori
Con Amazon che porta i clienti ad aumentare le aspettative nei confronti degli eTailer, probabilmente vedremo più richieste di spedizioni in due giorni, più carrelli abbandonati e i costi di marketing digitale alle stelle.
Google non è l’unico in gioco
Sebbene la ricerca organica e a pagamento siano ancora uno dei più potenti driver di traffico nell’eCommerce, possiamo vedere una crescente concorrenza per l’attenzione dei consumatori da parte di Amazon, Facebook, Instagram, Bing e canali di traffico alternativi, come Pinterest, Snapchat, TikTok.
La diversificazione
Non riguarda solo le piattaforme, ma anche i canali di scoperta dei brand. Gli annunci di Google e Facebook continuano a giocare un ruolo dominante, ma i marketer degli eCommerce dovrebbero ora prestare attenzione anche a indici specifici, come il local, le immagini e la ricerca su YouTube, che offrono un pubblico più piccolo ma spesso una tariffa più conveniente.
Prendersi cura della base di clienti esistente è la nuova tendenza
Molti brand esauriscono in fretta la loro base netta di nuovi clienti, per cui rivolgersi ai clienti esistenti è più importante che mai. E questo apre la strada a strategie e canali di attivazione dei clienti.
L’ eCommerce marketing omnicanale ora implica una commistione più stretta tra offline-online
Le vendite al dettaglio in negozio superano ancora le vendite online e, nonostante l’adozione accelerata della spesa digitale, sono i punti vendita a garantire una vasta crescita del business. Pertanto, superare il divario online-offline è fondamentale per rendere scalabile il tuo brand.
Suggerimenti per la crescita del business sui principali canali di eCommerce marketing nel 2021
Le tendenze sopra menzionate stanno influenzando il modo in cui pensiamo ai canali che portano alla crescita dell’eCommerce. Pertanto, la sfida più grande per i marketer è allineare le tendenze e tutti i canali di acquisizione dei clienti con gli obiettivi aziendali e portare tutto in un unico funnel.
Principali canali eCommerce per aumentare la Brand Awareness
Costruire la brand awareness significa favorire la scoperta del marchio.
Solitamente, per gli utenti top-of-the-funnel che sono all’inizio della fase di considerazione, dobbiamo pensare a promozioni che non menzionano il marchio.
I motori di ricerca sono un grande punto di scoperta del brand, soprattutto se rispondi alle ricerche per categorie di prodotti. Tuttavia, prestare attenzione all’elenco generale potrebbe non essere così importante come prendere in considerazione gli elenchi locali se si dispone di punti vendita fisici, perché la ricerca locale implica un maggior intento di acquisto.
Anche la ricerca per immagini di Google può portare un traffico economicamente più conveniente.
Anche i social media sono uno strumento potente. Tuttavia, con piattaforme come Facebook sempre più sovraffollate, nel 2021 prova ad aggiungere altri canali social al tuo marketing mix per l’eCommerce. I social media che offrono ricche esperienze visive e CTA dirette, come Instagram e Pinterest, sono la nuova tendenza per i marketer dell’eCommerce, poiché sono il posto perfetto per mostrare il tuo prodotto su piattaforme gremite di persone con un elevato intento di acquisto.
Un altro strumento di cui puoi aspettarti di vedere un grande successo nel settore eCommerce sono i live streaming: TikTok sta diventando sempre più un ottimo posto per le demo dei prodotti, quindi potrebbe avere senso considerare di collaborare con TikToker se il tuo potenziale pubblico passa del tempo sulla piattaforma.
Per il benchmarking di mercato, potresti anche voler capire su quali piattaforme i tuoi concorrenti stanno scommettendo. Prendiamo ad esempio la nicchia della lingerie e, con l’aiuto dello strumento Market Explorer, diamo un’occhiata a quali canali portano il traffico più elevato ai competitor:
Canali di eCommerce marketing per aumentare la Lead Generation
Nella lead generation, se ci pensiamo in termini commerciali/di acquisto, più che in qualsiasi altra parte del funnel, è importante impiegare canali con l’intento di acquisto più elevato.
Avendo ottime funzionalità di scoperta visiva, su Pinterest e Instagram è possibile trovare persone con un alto intento di acquisto – dopotutto, una persona che fa una ricerca su Pinterest per vedere i mobili che desidera è molto più propensa a cliccare su una CTA, rispetto a qualcuno che incappa accidentalmente in un annuncio di quegli stessi mobili sul feed di Facebook.
Anche una keyword strategy incentrata sull’intenzione di acquisto è un ottimo driver di lead generation. I termini di ricerca “nelle vicinanze”/”vicino a me” sono una miniera d’oro per individuare l’intento commerciale, quindi concentra i tuoi sforzi su parole chiave che implicano qualsiasi tipo di intento di acquisto.
Spesso, la migliore strategia di crescita dell’eCommerce è migliorare le possibilità di conversione dei potenziali clienti. A questo proposito, la fonte più preziosa di lead è il tuo ecosistema: visitatori del sito e abbonati alle tue email che ancora non sono tuoi clienti. I nuovi clienti tendono ad essere costosi e più difficili da attirare, quindi, pensando ai driver di vendita, sfrutta quello che è già il tuo pubblico. Qui, l’ottimizzazione dell’email marketing è il miglior driver per il flusso di cassa.
Suggerimento
Le email di marketing normalmente hanno tassi di apertura bassi, quindi è meglio catturare l’attenzione degli utenti all’interno di email che sicuramente apriranno. Inserisci le tue offerte di marketing all’interno di email transazionali (email di conferma dell’ordine/spedizione), poiché ottengono tassi di apertura molto più alti e hanno maggiori probabilità di incoraggiare nuovi acquisti.
Strategie per l’incremento delle vendite nell’e-commerce per il 2021
Scendendo lungo il funnel, atterriamo finalmente alla fase di vendita.
I ganci di vendita tradizionali, come il prezzo e le offerte, influenzano ancora notevolmente i tassi di conversione. In questo caso, alcune informazioni sulle offerte dei concorrenti ti aiuteranno a capire cosa stanno offrendo gli altri che tu non offri.
Mentre i dati interni sono qualcosa che puoi ottenere da solo, le informazioni sul pubblico della concorrenza puoi raccoglierle con strumenti esterni come SEMrush. Ad esempio, utilizzando lo strumento Market Explorer possiamo immergerci nelle caratteristiche del pubblico di Victoria’s Secret.
Oppure controllare le pagine web più visitate di Victoria’s Secret usando lo strumento Analisi traffico (report Pagine migliori).
Con gli approfondimenti di Analisi traffico, possiamo vedere che le pagine di liquidazioni ottengono una quota considerevole del traffico di VS, quindi potresti pensare di lanciare una controfferta per battere il brand concorrente.
Tuttavia, il prezzo e la corsa all’offerta non sono illimitati: vediamo alcune cose che gli e-commerce possono fare per mantenere intatti i loro margini di profitto.
Segmentare la clientela per offerte più mirate
La regola delle vendite di un eCommerce è: più mirata è l’offerta, più facile è la conversione. Poiché il 59% dei clienti considera le offerte su misura un fattore cruciale per realizzare un acquisto, la chiave per la crescita del tuo eCommerce è nella corretta segmentazione e personalizzazione delle tue offerte; ed è qui che risiede anche la sfida principale che dovrai affrontare.
L’uso di dati segmentati può aiutare i brand a fornire messaggi altamente personalizzati con un maggiore potere di conversione. Esistono molti strumenti che aiutano i marketer a dividere il loro pubblico in vari schieramenti: Dynamic Yield, Monetate, Richrelevance sono ottimi per segmentare i visitatori ed elenchi di email per generare offerte dinamiche pertinenti.
Suggerimento
Nell’email marketing, sta emergendo una nuova funzionalità che consente la personalizzazione e le offerte dinamiche all’apertura dell’email. Questo risolve il problema dei codici promozionali scaduti (se l’email viene aperta troppo tardi) e delle offerte irrilevanti. La maggior parte dei provider di posta elettronica come Gmail o MailChimp offre ora questa funzionalità.
Ridurre l’attrito con i clienti attraverso UX/UI impeccabili
Ci sono alcuni fattori tecnici che provocano attrito da parte del cliente, come una bassa velocità di caricamento della pagina o un design scadente.
Nel 2021 altre cause di attrito potranno riguardare i tempi di consegna, le spese di spedizione, la politica dei resi, e altre cose del genere. Quindi, pensa alle best practice dell’eCommerce in merito a UX e UI e replicale nell’esperienza digitale che stai offrendo.
Tra i molti approcci alla costruzione della fiducia, un’elevata brand awareness rappresenta, senza alcun dubbio, un grande fattore di fiducia. Tuttavia, se non puoi permetterti di investire soldi nella pubblicità, ecco alcune azioni più semplici che puoi intraprendere:
Un buon design mostra competenza e amplifica la percezione di affidabilità di un brand. Una fotografia di prodotto attraente e di alta qualità può fare la differenza perché nessuno si fida di un marchio che mostra immagini scadenti del proprio prodotto.
Incoraggia le testimonianze, le valutazioni e le recensioni dei clienti, perché la riprova sociale è un grande potenziatore del tasso di conversione. Quindi, includi gli snippet delle recensione nella tua home page, nelle pagine dei prodotti e persino negli annunci.
Come acquisire clienti dai canali di traffico a pagamento: i migliori consigli per l’eCommerce
Su ogni canale a pagamento, ci sono clienti ad alto rendimento e altri altamente inefficienti.
Dato che Google è la piattaforma su cui si concentra la maggior quota di pubblico, probabilmente qui avrai bisogno di budget maggiori per attivare gli utenti attraverso una combinazione di annunci in vari formati – annunci Shopping, PLA e ads su YouTube.
La successiva quota del budget dovrebbe andare a Facebook, ma agisci con cautela, poiché qui i marketer tendono a spendere troppo e ad acquistare traffico a caro prezzo.
Per ultimo, mantieni una parte del budget per testare e provare piattaforme che a prima impressione non sembrano avere un ROI elevato: come accennato in precedenza, Instagram, Pinterest e TikTok possono diventare i driver per il traffico a pagamento più preziosi.
Tieni presente che in generale, per l’eCommerce, gli annunci più efficaci sono quelli legati a un determinato prodotto. Per quanto riguarda la creatività dell’annuncio, una splendida immagine del prodotto, insieme all’offerta e alle valutazioni dei clienti, possono indurre gli utenti a cliccare sulla CTA e siglare l’affare.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/canali-eCommerce-2021.jpg6121084Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-02-16 12:00:442021-02-23 16:43:40Canali di crescita per l'eCommerce Marketing nel 2021
Countdown in Italia per la connessione satellitare ideata Elon Musk, Ceo di Tesla e SpaceX. Il servizio di connettività internet Starlink, costituito da una costellazione di migliaia di satelliti miniaturizzati, ha aperto il pre-order anche nel nostro Paese, secondo il criterio dell’ordine di arrivo “first come, first served”, che dovrebbe garantire la copertura entro la seconda metà del 2021.
L’internet satellitare a banda larga ad alta velocità e a bassa latenza, che si prefigge di raggiungere le aree del globo e le comunità rurali più remote con un segnale ultraveloce, superando i limiti dell’infrastruttura terrestre tradizionale, continua a crescere. Prenotazioni in tutto il mondo, sebbene le trattative per l’autorizzazione siano ancora in corso, sia in Europa che in Italia.
Un nuovo business per le imprese
Liberalizzazione e bassa orbita sono le chiavi di volta che hanno aperto il mercato ai privati, secondo Gianluca Dettori, presidente di Primo Miglio Sgr, venture capital che tra i suoi fondi attivi registra anche Primo Space, start up del settore spaziale.
«Il rischio di un’oligarchia nelle connessioni satellitari, con il potere concentrato nelle mani di pochi? È ciò che accade per le frequenze terrestri. Esiste un limite di satelliti nell’orbita bassa per la gestione in sicurezza e il numero di satelliti Starlink è talmente ampio da colmarlo. Il problema reale è che nello spazio non c’è normativa, è il far west, terra di nessuno. Come si può garantire l’economia spaziale, come accade per le frequenze? Come facciamo a tutelare l’ambiente dal rischio dei rifiuti spaziali? Sono tante le nuove sfide e gli interrogativi. In Lussemburgo si sta tentando di costruire un corpus normativo, un framework di carattere legale. L’Italia, 34esimo mercato al mondo, è più dura nell’accogliere i nuovi trend. È il regolatore, l’agenzia spaziale, che può generare innovazione ed aprire nuovi settore di business”.
Come prenotarsi per la copertura internet satellitare
“First come, first served”: è il criterio “dell’ordine di arrivo” a regolare la prenotazione del servizio internet di Starlink di SpaceX, disponibile in numero limitato.
Molto semplice la procedura di pre-order: basta aprire l’home page del sito Starlink, inserire il proprio indirizzo email e quello della propria abitazione per verificare l’eventuale futura copertura della zona. Cliccando poi sull’icona “order now”, è possibile accedere al form di compilazione.
I costi
Il costo per l’internet satellitare di Elon Musk prevede 499 euro per la strumentazione hardware e il kit di collegamento necessario (modem, parabola da installare all’esterno dell’abitazione, router e alimentatore), che viene spedito da Starlink al domicilio dell’utente con l’esborso di ulteriori 60 euro per la consegna. Il costo mensile prevede una quota di 99 euro al mese (o 99 dollari altrove). A ciò si aggiungono 99 euro da pagare all’atto della prenotazione: cifra rimborsabile, nel nostro caso di mancata attivazione entro i 6 mesi successivi alla prenotazione o di ripensamento dell’utente.
Satelliti, quindi, come alternativa ai cavi e alla fibra ottica, o all’ormai obsoleta adsl. Incoraggiante la fase beta di test del servizio, a cui hanno aderito circa 10mila utenti, per lo più nordamericani, con risultati con ampi margini di miglioramento. L’obiettivo di Elon Musk e SpaceX, infatti, è lanciare in orbita 4.400 satelliti entro il 2024, realizzando una velocità di connessione, al massimo delle sue prestazioni, di 1 Gbps (1 gigabit per secondo), ma questo risultato sarà raggiunto solamente nel 2024.
Allo stato attuale, Starlink sta dimostrando di poter fornire connessioni con velocità superiori a 100 megabit al secondo, mentre in upload sfiora i 20 megabit al secondo, con meno di 31 millisecondi di latenza in arrivo e in uscita. La copertura non è attualmente sufficiente a coprire il continente europeo, sebbene l’espansione in Europa sia tra le previsioni di SpaceX. Nel Regno Unito l’Ofcom (l’autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione) ha approvato Starlink, ma è indispensabile la licenza per operare nei singoli Paesi. Le procedure burocratiche sono in stato avanzato in Messico, Germania, Grecia, Francia, Australia, Argentina e Cile. In fase iniziale, ma comunque attivate, in Austria, Spagna, Italia, Irlanda, Nuova Zelanda, Filippine, India, Giappone, Sud Africa, Colombia, Brasile e Caraibi.
Le potenzialità del satellite
«La space economy è una grande opportunità. Il 95% della superficie terrestre non è coperta da connessione internet – continua Gianluca Dettori – Si pensi ai mari e agli oceani. Il satellite offre vantaggi enormi e grandi potenzialità. All’inizio andranno indirizzati alcuni segmenti del mercato digitale. Di sicuro la telefonia non sarà l’unica soluzione possibile, ma saranno tante le applicazioni. La connessione in rete attraverso il satellite non serve per scaricare un video da YouTube sulla cima dell’Himalaya, ma sarà funzionale, ad esempio, per collocare sensori di temperatura per la verifica dell’avanzamento dello scioglimento dei ghiacciai».
«La tecnologia cambia, si evolve, viene inventata, ma occorre trovare la maniera per pagarla. I costi per la strumentazione o la connessione posso apparire alti, eccessivi per i singoli utenti, ma sono irrisori se rapportati, ad esempio, alle grandi navi che circolano negli oceani ed hanno urgenza di telecomunicazioni. L’analisi dell’andamento digitale dimostra quanto ognuno di noi si colleghi al satellite attraverso al Gps almeno 30-40 volte al giorno».
L’evoluzione della infrastruttura tecnologica
E sull’evoluzione delle telecomunicazioni aggiunge: “Lo spazio potrà apparire evocativo, ma nel campo delle comunicazioni siamo in una fase di cambiamento tecnologico. Prima un satellite pesava tonnellate, oggi contiene telecamere miniaturizzate da 300 megapixel, componenti tra le maggiori tendenze dell’industria satellitare attuale. Ci sono nuovi satelliti in orbita, in Europa abbiamo le infrastrutture Copernico e Galileo come riferimento, determinanti per il GNSS (l’evoluzione del Gps), essenziale nella gestione delle auto a guida autonoma, compatibili con il traffico urbano. La tecnologia è un insieme di infrastruttura e servizi: la copertura satellitare del globo è uno dei cicli».
I big data della Space Economy e il loro valore
Non solo satelliti in orbita, perché nella new space economy ruolo centrale sarà svolto anche dai sistemi infrastrutturali terrestri per la ricezione dei dati.
«La vera opportunità per i marketer e per le start up, spesso sottovalutata, è che i satelliti raccolgono migliaia di dati sul pianeta terra – conclude Dettori – Informazioni preziose per definire comportamenti, andamenti, movimenti, tendenze, aggregazioni, in formato open source. Un database immenso di cui poter disporre e da analizzare. Una risorsa incredibile».
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/8_15_FEB.jpg10801920Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-02-15 21:43:382021-02-23 16:29:07Starlink, la connessione internet satellitare di Elon Musk apre in Italia. Copertura entro il 2021
L’amore al tempo della pandemia è un argomento complicato, soprattutto per i marketer. Non c’è mai stata, però, un’opportunità migliore per stravolgere le regole di San Valentino, e lasciare il segno in una festa che è un potente motore per spingere le entrate di tante aziende e brand.
Quest’anno marchi e agenzie hanno ripensato al significato di questa data, puntando a un coinvolgimento il più possibile globale: dalle coppie ai single, dai fashion addicted agli amanti della natura! L’amore, insomma si è slegato dal concetto tradizionale (e forse un po’ stantio) del romanticismo, per celebrare questa giornata in modo creativo ed emozionante.
Noi Ninja, ad esempio, abbiamo voluto celebrare il nostro più grande amore: quello per il marketing e per l’advertising. E lo abbiamo fatto sul social del momento, ClubHouse, in una special edition della nostra Room quotidiana, stavolta powered by Birra Peroni.
In perfetto orario aperitivo abbiamo commentato e analizzato le migliori campagne di San Valentino degli ultimi anni insieme a Marina Manfredi, Camilla Cicerchia, Eleonora Letizia (rispettivamente Marketing Manager e Brand Manager di Birra Peroni) e Andrea Fusco (Head of Social di Wavemaker).
Se ti sei perso questo appuntamento, non disperare! Ecco le campagne protagoniste della nostra chiacchierata.
L’amore può essere crudele
Non per celebrare “l’amore che è” ma per esorcizzare “un amore che è stato”. Nel 2019, in Texas, lo zoo di El Paso ha proposto di dare il nome dell’ex a uno scarafaggio che poi sarebbe diventato il pasto del giorno di San Valentino di un suricato.
Una campagna Facebook in cui gli utenti potevano scrivere il nome dell’ex in un messaggio diretto allo Zoo, per poi assistere allo “show” grazie a una diretta Live sulla pagina.
UPDATE: We had a tremendous response in 2019! Keep in mind that this post applies to our promotion in 2019. Stay posted…
Una campagna con al centro un bacio eterno nel tempo. Nello spot di Vodafone, due ragazzini si scambiano il primo bacio che poi, con una lunga sequenza video e una rotazione continua della scena, passa attraverso l’adolescenza, l’età adulta e giunge a mostrarci i protagonisti da anziani.
Il claim è Good things last forever, le cose belle durano per sempre. Questa campagna ha lanciato Vodafone Red, un piano di minuti e messaggi senza limiti.
L’amore, quello vero, dura per sempre
Ben 10 milioni di Italiani si incontrano, si cercano e si trovano su Tinder, la popolare app di dating online. E nel giorno dedicato all’amore Peroni non poteva mancare. Tutti gli italiani che hanno un profilo su Tinder, dal 14 febbraio potranno imbattersi in un partner frizzante e seducente di nome Peroni.
Una volta che appariranno le magiche paroline “it’s a match”, la birra italiana per eccellenza chiederà ai suoi lovers di testimoniare l’incontro “spumeggiante” con un’immagine o un video che andranno a popolare le stanze social e web di PeroniXSempre.
La landing page di Peronixsempreraccoglierà, dunque, tutte le dimostrazioni d’amore degli amanti di Peroni, i ricordi che hanno come sfondo la nostra bionda preferita, i cimeli, le foto e i video che gli utenti vorranno condividere. Tutti questi attestati d’amore verranno messi in evidenza sul canale Instagram. Un modo per il brand di essere vicino ai propri lover e stabilire con loro una relazione ancora più forte, che dura da 175 anni.
Il primo capitolo di un originale programma di comunicazione che accompagnerà il marchio Peroni in un percorso di rigenerazione.
“Un progetto di cui noi siamo follemente innamorati, attraverso un social nuovissimo che tutti noi stiamo imparando ad usare. Tinder rientra in un’idea progettuale molto più ampia che è volta a coinvolgere la nostra community, i nostri brand lovers. In un anno in cui ricorre il nostro 175esimo anniversario. Nel 2021 ci saranno tantissime novità e sorprese”, ha raccontato Marina Manfredi, Marketing Manager Peroni.
Perché Tinder? Perché se Peroni è un brand che unisce gli italiani oltre le differenze e gli stereotipi, non si poteva non includere questo social, che aiuta a parlare in modo originale ed innovativo agli amanti del marchio che non sono solo su Facebook e Instagram.
“Abbiamo scelto questo piattaforma, in questo anno così differente, con utenti che si sono riversati su social network di incontri. Tinder in Italia è cresciuto del 58% negli ultimi due anni. Lo abbiamo ritenuto molto affine al nostro brand perché il 36% della piattaforma dichiara di usare semi regolarmente alcolici. Una piattaforma, quindi, molto utile e tattica non solo per la nostra comunicazione digital, perché nessun marchio alcolico italiano ha ancora esplorato Tinder e perché ci permette di intercettare una fascia più giovane di target con un concept creativo coerente”.
Un progetto non solo per comunicare la marca, ma per interagire. L’inizio di un racconto per unire amore e community in combinazioni nuove e digital.
Come nasce una storia d’amore al tempo del digital?
Google Parisian Love è uno spot andato in onda al Super Bowl di ben undici anni fa, ma che a guardarlo ancora oggi, pur con quel logo così datato ormai, strappa ancora un dolce sorriso.
Una storia d’amore raccontata e vista attraverso le ricerche di Google. Una big idea fortissima, dall’execution semplice, una colonna sonora che accompagna il tutto con effetti audio ad hoc.
È la storia di un ragazzo che si trasferisce a Parigi per studiare, cerca su Google le frasi per far colpo su una ragazza francese, come gestire una relazione a distanza, e poi annunci di lavoro nella capitale francese così da trasferirsi.
Dal numero di volo alla ricerca di una chiesa per sposarsi, ben presto si arriva all’ultima ricerca su Google: “come assemblare una culla”. Un video che oggi ha raggiunto oltre 8 milioni di visualizzazioni su YouTube e che dopo tanti anni è ancora da guardare e riguardare.
Amore = Passione, ovvero il Kamasutra di IKEA
L’obiettivo di IKEA è certamente quello di far associare il brand all’idea di piacere e appagamento. E il marchio di arredamento svedese ci è riuscito in maniera piuttosto esplicita ed efficace in questo annuncio fuori dalle classiche regole della retorica su questa festa.
Non volgare e dall’humor nordeuropeo il San Valentino di IKEA si ispira al tradizionale kamasutra raffigurandolo con uno dei suoi più famosi prodotti: una coppia di sedie BORJE in una posizione piuttosto “compromettente”.
Anche chi è attento al portafogli ha un cuore
Una campagna di qualche anno fa che però resta sempre divertente e creativa.
Il rivenditore britannico di telefonia mobile è orgoglioso di aiutare i consumatori a risparmiare denaro, confrontando le proprie offerte con quelle dei competitor. Un esempio di Guerilla Marketing, pubblicato nel 2014, perfettamente in linea con i punti di forza del marchio: la convenienza.
Qual è il messaggio dell’annuncio su carta stampata? Perché spendere tanto a San Valentino quando si può fare bella figura con un budget ridotto? Ed ecco comparire un bouquet di fiori arrotolando il solito quotidiano.
Qual è la vostra campagna preferita che parla d’Amore?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/c.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-02-15 18:14:392021-11-15 15:36:27Le più belle campagne di sempre dedicate all'amore
Il prolungato stato di crisi, con l’adozione di modelli sociali fortemente connotati dal principio di distanziamento sociale, ha condotto le persone a ricercare nuove modalità di contatto, modelli organizzativi sul lavoro e anche abitudini diverse per soddisfare i propri bisogni.
Non è una novità affermare come il digitale, in questo, abbia svolto il ruolo del padrone: l’immaterialità del mezzo ha permesso a ogni consumatore di accedere a mercati e player differenti, realtà molto grandi e imprese molto piccole che hanno potuto accelerare il proprio business grazie al web.
Ora che la campagna vaccinale è partita, non c’è però da attendersi un “ritorno alle origini”: anzi, è molto probabile che i cambiamenti cui abbiamo assistito in questi mesi diventeranno strutturali, in particolare per ciò che concerne i comportamenti dei consumatori.
A tal proposito, per evidenziare come tali mutazioni siano già ben percepibili nel tessuto sociale, Salesforce ha condotto una ricerca dal titolo State of Connected Customer, che si propone di mappare a livello worldwide che cosa attenderci per i prossimi mesi (o forse anni) per ciò che concerne le aspettative dei consumatori.
Il Connected customer, fra fiducia, comportamenti e valori dei brand
Ora, è chiaro che al centro di tutto ci sia proprio lui, il Connected Customer, che come recita il titolo della ricerca è oggetto di un’analisi che va oltre la semplice osservazione: ma cosa significa, esattamente, “consumatore connesso”?
La traduzione letterale dall’inglese all’italiano non basta a spiegarlo, anche perché il concetto va al di là del semplice essere “digitale”.
Al di là infatti dalla capacità di sfruttare la Rete a proprio uso e consumo, il Connected Customer è prima di tutto un attore attivo e partecipe delle meccaniche che gli si sottopongono: attenziona in modo puntuale il mercato, interagisce con le marche che tentano di attirarne l’attenzione in maniera critica e -soprattutto- ricerca una forma relazionale il più possibile basata sull’empatia. E lo fa online, come offline, sia per ciò che riguarda i punti di contatto con la marca che -espandendo il concetto- alla brand narrative propriamente detta.
Ad esempio, proprio nella ricerca emerge come il 68% del campione dichiari di aspettarsi dai brand un approccio empatico (ma solo il 37% riconosce che questo effettivamente avvenga).
Facendo un focus su tale sfaccettatura e come questo si configuri, comincia a delinearsi come basilare un valore nuovo per il contesto, quello della fiducia. Si calcola che per 9 persone su 10 la fiducia è la discriminante fondamentale nella scelta di un bene e un servizio: il consumatore quindi non limita solo la propria relazione all’esperienza di consumo, ma si fonde con la valutazione che viene data anche a come questa si declina nella propria vita.
Le evidenze che emergono da questo punto di vista sono molto interessanti: dalla generazione dei Baby Boomers agli Zoomers (i facenti parte della GenZ) emerge con forza un senso di sfiducia crescente verso le aziende, cui si imputa una scarsa trasparenza (il 42% arriva ad affermare che non crede che dicano la verità) fino a dire che non agiscano nell’interesse del consumatore (ben il 36%).
Anche per questa ragione, l’aspettativa che le aziende dimostrino concretamente cosa intendono per valori e come intendono impattare nel mondo con azioni fedeli ad essi cresce ogni anno di più: ambiente, iniquità economica e ingiustizie sociali sono alcuni dei macroinsiemi dove il consumatore si aspetta che le aziende agiscano concretamente.
Per una relazione che si fa tanto totalizzante, il Connected Customer non può esimersi dall’aspettarsi una capillarità della presenza della marca nella sua vita, sempre più attraverso touchpoint solo digitali e meno “fisicamente”. Questo aspetto, che già nel periodo “pre COVID-19” veniva osservato come aspettativa crescente, ha acquisito ancor più valore considerato che proprio durante la pandemia una larga fetta di consumatori ha dovuto necessariamente avvicinarsi al digitale, non solo per attività legate all’entertainment (fruizione dei social, utilizzo delle piattaforme di video streaming) quanto anche per ordinare e pagare beni e servizi, lavorare, studiare.
La contrazione delle interazioni offline ha quindi indirizzato il bisogno di avere marche sempre più digitalmente preparate, in grado di dotarsi degli strumenti più nuovi e delle tecnologie più all’avanguardia (come l’Intelligenza Artificiale) e che accompagnino non solo verso l’acquisto, ma anche nella fase del post-vendita (dove diventa più acuta la necessità di sentirsi parte di una relazione).
Il coronavirus ha quindi accentuato i comportamenti trasformando il Connected Customer in una figura decisamente più pretenziosa ma anche più vera, fedele al vissuto quotidiano di tutti noi.
Momenti di verità e scelte consapevoli
Quando Jim Lecinsky definisce cosa sia il Momento di Verità “Zero”, senza volerlo, circoscrive questa capacità di osservare e assorbire le informazioni relative all’esistente che contraddistingue il profilo che Salesforce mappa nella sua ricerca.
La “connessione” che entra anche nella definizione di questo profilo di consumatore va oltre l’interazione con la sfera digitale, ma entra in meccanismi che sono cognitivi e di valutazione indipendenti anche dalla qualità dell’offerta di brand.
In altri termini: il Connected Customer vive nella consapevolezza di essere al centro di meccaniche in cui lui è comunque arbitro, e per questo pretende che al centro di ogni momento di verità (la ricerca, l’osservazione, la conversione e la valutazione) vi sia un contributo autentico e veritiero.
Questa sua capacità di assorbire continuamente informazioni (che lo rendono, scherzosamente, una specie di hardware sempre in funzione) e di giudicarle obbliga le marche a sfruttare la sua “connessione”, costruendone di nuove.
Il “come” questo possa avvenire dipende da una buona applicazione delle tecniche di Marketing Intelligence e di una sapiente elaborazione di un marketing mix che conti su media sempre performanti e tailor made. Sembrano banalità, ma oggi anche un chatbot che risponde in maniera spersonalizzata e poco curata rischia di generare un corto circuito nel percepito dell’interlocutore umano.
Questo vale a prescindere dalle fasce d’età, che pur rimanendo distanti fra loro hanno dal punto di vista anagrafico presentano dei tratti comuni inconfondibili, che riconducono comunque al profilo del Connected Customer.
Una trasformazione che, dicevamo poco su, era già cominciata prima della pandemia, e che nonostante il Coronavirus non si potrà fermare.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/conn-cu.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-02-15 15:39:282021-02-16 14:50:40Comincia l’epoca del Connected Customer: come prepararsi alla sfida
Definiamo il trend 2020 delle dating app: scialuppe di salvataggio sentimentale o “Love Boat” per relazioni virtuali idilliache?
Diffusione di piattaforme per appuntamenti e Virtual Dating, abbiamo chiesto a Marvi Santamaria se è tutto dovuto all’evoluzione pandemica
Quali prospettive ci riserva il futuro delle dating app
L’incertezza che la pandemia diffonde nel mondo da circa un anno si riversa su tutti gli aspetti della nostra vita. Sentimenti, bisogno d’amore e appuntamenti romantici non fanno eccezione.
Una cosa è certa. Da circa un anno, la maggior parte di noi ha ridimensionato gli spostamenti al di fuori delle quattro mura di casa. Per contenere la diffusione del virus abbiamo affrontato (e affronteremo ancora) disposizioni di lockdown, smart working, quarantena preventiva o fiduciaria, distanziamento sociale.
Con la progressiva diffusione delle dating app, è difficile credere che i nostri “approcci sentimentali” sarebbero rimasti gli stessi, anche senza l’avvento della pandemia. Matcha. Chatta. Incontra. Tutti noi ci stavamo piacevolmente abituando al gioco dello swipe tra profili Tinder e ricerche su Badoo o Meetic. Finché tutto non è diventato più complicato con il diffondersi del Covid-19.
Non potendosi incontrare, le persone hanno approfondito la conoscenza in chat e nei luoghi virtuali come Fortnite e Animal Crossing (videogames di vita simulata). In quale direzione stiamo andando? New Normality? Terza ondata? Cerchiamo di ricostruire.
Dating app, prima ondata
A dire il vero non era iniziata benissimo. In Italia, Tinder ha conosciuto un notevole incremento di download tra gennaio e febbraio 2020. Ma la diffusione del Covid-19 a partire da marzo, ha decisamente raffreddato i bollenti spiriti.
Come spiega Craig Chapple, mobile insights strategist Emea di Sensor Tower, “Per numero di download, gennaio (2020 ndr) è stato il secondo miglior mese nella storia di Tinder in Italia. Contando anche febbraio, l’app è stata scaricata 229 mila volte, con un incremento anno su anno del 46% nel primo bimestre. Anche il fatturato è cresciuto, ma non in modo altrettanto massiccio”.
Poi il lockdown. “I download di marzo sono stati circa 46.000. In proiezione, sembra quindi esserci stato un rallentamento, che riporta il dato sui livelli medi del secondo semestre 2019 – specifica Chapple.
Dal 9 marzo, allo scoccare di quarantena e chiusura obbligatoria, Tinder (così come la maggior parte delle dating app) ha subito un consistente calo delle ricerche. Non una vera e propria picchiata, ma un leggero trend al ribasso. Andamento simile anche per le ricerche legate ad altre dating app come Meetic, Badoo, OkCupid, Grind.
Se dovessimo provare a dare una spiegazione a questo intento di ricerca altalenante, gli italiani si sono fatti incuriosire da una nuova modalità per entrare in contatto con persone e potenziali partner approfondendo la conoscenza delle piattaforme di incontri online.
Con lo stretto giro di vite sugli spostamenti, le etichette “affetti stabili” e “congiunti” hanno fatto storcere il naso a tanti. L’utente di dating app ha così perso interesse nel realizzare un possibile incontro nella vita reale.
Nonostante le previsioni in pieno lockdown dessero per spacciati gli incontri scaturiti da un primo appuntamento online – proprio perché le persone preferivano non rischiare il contagio incontrando estranei – il numero di utenti attivi sulle dating app solo negli Stati Uniti ha raggiunto i 26,6 milioni nel 2020.
Un aumento del 18,4% rispetto all’anno precedente. Secondo la società di dati Apptopia, le prime 20 app di appuntamenti negli Stati Uniti hanno guadagnato in media 1,5 milioni di utenti attivi al giorno nel 2020.
Così, nonostante lockdown e pandemia, Badoo e Tinder si confermano le piattaforme più grandi al mondo. Se da una parte Tinder continua a crescere per numero di download, Badoo ha perso una fetta di utenti attivi negli ultimi cinque anni. Bumble gioca invece il ruolo di “terzo incomodo” nella corsa alla concorrenza tra dating app, soprattutto nel mercato nordamericano ed europeo.
La tregua estiva ha riportato un minimo d’entusiasmo tra single e cercatori di nuove esperienze sentimentali. Con un progressivo aumento di utenti attivi nei mesi più caldi (e per chi ha potuto, incontri nella vita reale).
I numeri ci dicono che la prima ondata pandemica non ha sostanzialmente modificato il desiderio di conoscere nuove persone per trovare l’anima gemella. E durante la seconda ondata? Come ci siamo comportati?
A causa del distanziamento sociale, molti si sono adattati nel cercare il partner online. E, in alcuni casi, frequentarlo virtualmente. Chi ha interiorizzato la necessità di ridimensionare spazi e luoghi d’incontro in un momento decisivo per il miglioramento della nostra salute pubblica, ha preferito portare online, non solo la fase di prima conoscenza, ma anche di incontro, scoperta e relazione.
Tutte le dating app offrono l’opportunità di connettersi virtualmente tra utenti. C’è chi, come Tinder, ha modificato il proprio business model per consentire uno strappo alla regola (la funzione “Passport” permette di conoscersi in qualsiasi luogo del mondo) e chi ha installato sistemi di video chiamata.
Cosa sta succedendo nel mondo delle dating app? È una evoluzione legata necessariamente alla pandemia o il diffondersi di dating app e incontri virtuali era comunque già scritto?
«Credo che nell’ultimo anno la pandemia abbia giocato un ruolo decisivo. Sia nel dividere coppie già esistenti che per via dei vari DPCM non potevano ricongiungersi, sia coppie che magari si erano nel frattempo formate tramite le dating app.
Se parliamo invece di incontri virtuali intesi come “rapporti a distanza”, allora sì, le dating app hanno dato una accelerata, creando un fenomeno a cui poi è stato dato anche un nome, ovvero “Virtual Dating”: gli appuntamenti al buio in tempo di pandemia hanno cominciato a tenersi anche in videochiamata, sia tramite piattaforme esterne che con funzionalità che alcune dating app hanno implementato velocemente per stare al passo con l’evoluzione del contesto sociale.
Gli utenti apprezzano gli appuntamenti virtuali per diversi vantaggi: mettono meno “ansia da prestazione” come invece accade spesso dal vivo, banalmente non bisogna pensare troppo a come vestirsi e a quanto pare danno l’impressione di poter conoscere più a fondo l’altra persona perchè ci si prende più tempo per frequentarsi prima di incontrarsi.»
Se conoscersi e frequentarsi diventa una “pratica virtuale”, credi sia possibile stilare una “mappa generazionale” per districarsi tra le varie dating app?
«Senza dubbio esistono dating app o piattaforme che attirano target diversi di età, ma di fatto le dating app sono trasversalmente usate dai 18 ai 60+ anni. I target d’età più attivi sono Generazione Z e Millennials.
Tra l’altro la possibilità di filtrare a monte in base all’età – una funzione che è tra le prime a essere impostata nell’app, assieme alla distanza chilometrica – aiuta a profilare la ricerca sulla base delle fasce d’età che più interessano.
Di fatto accade anche che le app, a seconda di come sono disegnate, creino un po’ anche il loro pubblico, quindi ad esempio piattaforme più “old style” a livello di grafica e funzionalità attirano persone meno digitalizzate, che solitamente sono anche persone meno giovani (ovviamente questa è una generalizzazione), mentre app che funzionano diversamente, più complesse, ad esempio OkCupid che contiene un test di profilazione lungo e approfondito tutto in inglese, attira utenti di un certo tipo e viene scartata da altri.»
Insomma, le dating app hanno fortemente favorito il “virtual dating”: se gli incontri sociali nel mondo reale sono attualmente ridotti al minimo, becchiamoci online!
App per incontri: siamo diventati più esigenti
La pandemia cova dinamiche sociali ben più complesse di un semplice appuntamento virtuale. La crescita degli utenti che frequentano le dating app è anche diretta conseguenza di relazioni concluse proprio a causa della convivenza forzata di questi mesi. O, viceversa, di una lontananza obbligata insostenibile.
La crescita del tempo medio di permanenza su Tinder, Badoo, Bumble & Co. può essere associata al fatto che gli utenti a casa hanno più tempo per scorrere il feed. Si accontentano di meno di un primo potenziale match e preferiscono esaminare a fondo ciò che offre la piattaforma.
Gli italiani in quarantena hanno fatto meno sesso: è questo il primo, importante dato emerso dalla ricerca di marzo. Infatti, l’83% degli intervistati ha confessato un calo del desiderio e della pratica sessuale durante il periodo di lockdown. Solo il 23% che ha invece sostenuto di aver mantenuto un livello di attività sessuale quasi uguale al periodo pre-quarantena.
Anche una ricerca di Inner Circle, dating app mondiale, conferma lo stop agli incontri vis-à-vis, se non in contesti virtuali.
Tra le principali motivazioni espresse dagli intervistati, sono emerse: ansia, paura del contagio, generale stato di tristezza e/o presenza di situazioni di difficoltà emotive. Insieme a presenza di bambini in casa (nel caso di coppie consolidate), interruzione dei movimenti e obbligo di distanziamento sociale (nel caso invece di coppie appena nate, di persone che da poco avevano iniziato a frequentarsi, o di single alla ricerca di relazioni).
Scenario sicuramente molto diverso per quanto riguarda i partner conviventi. Solamente nel 65% dei casi hanno visto ridurre la propria attività sessuale. In questo caso, però, il calo si è verificato in seguito ad una progressiva diminuzione del desiderio sessuale, come dichiarato dal 62% degli intervistati.
Giovani e donne molto più intraprendenti dei maschi
Secondo il servizio di incontri Match Group – il cui portafoglio include più di 45 tra app, siti web e piattaforme come Tinder, Match.com, OkCupid e Hinge – la crescita nell’utilizzo delle dating app a livello globale si è registrata in tutti i gruppi demografici. Sia per gli utenti più giovani che per le donne, i livelli di utilizzo sono rimasti sopra quelli stabiliti in fase pre-Covid.
Maschi più fifoni? Per quanto riguarda gli uomini adulti, la diffusione delle app per appuntamenti aveva addirittura subito una regressione nei primi mesi pandemici. Salvo poi recuperare nei mesi successivi e attestarsi ben oltre i livelli pre-pandemici.
Il numero medio di abbonati a Match.com è cresciuto dell’11% raggiungendo 10,1 milioni, rispetto ai 9,1 milioni dell’anno scorso, secondo i risultati del secondo trimestre 2020 dell’azienda.
Qual è la direzione?
Non si può dire con certezza. In un momento così complesso dal punto di vista sociale, sulle dating app non è possibile fare previsioni certe e a lungo termine. Il mito delle applicazioni digitali come fonte di sesso occasionale continua a rimanere tale. La diffusione del Covid-19 ha amplificato le responsabilità del singolo individuo sui rischi legati a incontri e appuntamenti al buio.
Tuttavia, il distanziamento sociale ci ha dunque trasformati in daters digitali con tanta voglia di creare favole d’amore fantastiche e virtuali. Ciò potrebbe dare vita a un nuovo modo di vivere le relazioni sentimentali . E la Z Gen si è già attrezzata: oggi gli under 25 oggi si danno appuntamento su Animal Crossing!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/dating.jpg9181642Nicola Onidahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNicola Onida2021-02-15 13:04:392021-06-16 13:36:39Sesso, amore e pandemia, la crescita delle app di dating durante il lockdown
Possedere competenze trasversali è un’arma vincente nella vita d’ufficio ma anche in smart working. Semplificare le attività può farti risparmiare molto tempo da dedicare ai task assegnati, permettendoti di vivere la giornata lavorativa con più tranquillità.
Nella selezione di digital tool di questa settimana, troviamo strumenti utili per l’analisi SEO, per la ricerca degli hashtag e per la trascrizione testuale delle call audio.
Non perdere tempo!
RescueTime ti permette di monitorare le tue attività online. In questo modo, potrai facilmente capire perché, anche questa vota, non sei riuscito a rispettare la deadline del tuo capo. Attraverso report molto dettagliati ti fornirà gli strumenti e i dati che ti servono per diventare più produttivo.
Tutta questione di hashtag
Per promuovere un contenuto sui social le parole chiave sono fondamentali. Con Hashtagify puoi trovare gli hashtag più rilevanti per il tuo marchio e gli argomenti di tendenza su Twitter e Instagram, seguendo in modo più efficiente gli hype e costruendo relazioni gratificanti con il pubblico.
SEO tuning
Creare contenuti rilevanti per gli utenti non è solo questione di ispirazione o di strategia, ma anche di parole chiave. Utilizzando il completamento automatico di Google, KeywordTool ti permette di vedere in un clic i trend delle parole che utilizzi (o vuoi utilizzare) per la tua SEO, suggerendoti long-tail interessanti su qualsiasi argomento. Anche in italiano.
Non perdere neanche una virgola
Prendere appunti durante le call in lingua inglese può essere davvero complicato. Ora però puoi far riposare il polso. Otter.ai è un’estensione di Chrome che trascrive al tuo posto le chiamate di Google Meet in tempo reale, per tutti i partecipanti. Un modo semplice per rivedere ciò che si è detto e fare il punto sui contenuti senza dover prendere furiosamente appunti per tutto il tempo.
A portata di codice
Generare i tuoi codici QR è un’operazione molto semplice grazie a Kaiwa. Con questo semplicissimo tool, sarà sufficiente inserire il link o il contatto a cui si intende indirizzare l’utente che inquadra il codice per ricevere e scaricare l’immagine in formato .jpeg o .png.
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https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/digital-tools-1.jpg8971610Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2021-02-13 17:30:272021-02-16 13:55:29Otter, RescueTime e Hashtagify, i digital tool della settimana
Siamo approdati già da un po’ sul social più chiacchierato del momento: Clubhouse, basato interamente sulla voce, non ha più bisogno di presentazioni. Domani sarà il giorno più romantico dell’anno, San Valentino: un tripudio di fiori, cioccolatini e romanticismo.
Mettendo insieme queste due cose, abbiamo deciso di fare una special edition della nostra ClubHouse Room per analizzare insieme a voi le più belle campagne di marketing dedicate alla festa degli innamorati. Il 14 febbraio infatti è un momento atteso non solo dagli innamorati ma anche dai brand di tutto il mondo che celebrano l’amore e provano a conquistare il pubblico con campagne speciali a tema.
Che siate da soli o con la vostra dolce metà, vi aspettiamo per un aperitivo digitale di mezz’ora dalle 18 in poi in nostra compagnia. Saranno con noi degli ospiti d’eccezione dal marketing team di Birra Peroni: Marina Manfredi (marketing manager Peroni), Camilla Cicerchia (brand manager Peroni), Eleonora Letizia (brand manager Peroni) e Andrea Fusco Head of Social Wavemaker.
L’appuntamento per la room “Ninja Marketing: San Valentino Edition ❤️ by Birra Peroni ? ” è per domenica 14 febbraio dalle ore 18.00 alle 18.30.
Ecco qualche anticipazione per gli utenti Android che, ahimé, non potranno partecipare (speriamo tra poco potrete essere dei nostri!) e per arrivare preparati alle campagne che commenteremo durante la diretta:
Google, Parisian Love
Iniziamo con una bellissima campagna del 2010: una storia d’amore raccontata attraverso le ricerche su Google. Parisian Love è stata presentata al Super Bowl ben undici anni fa. La storia emozionante è stata vista oltre 8.2 milioni di volte su YouTube.
Secondo il Love Index di Mastercard, il 19% degli italiani si è iscritto a siti di app e incontri nel corso del 2020. Oltre 10 milioni di Italiani si incontrano, si cercano e si trovano su Tinder la popolare app di dating online. E Peroni per il suo 175° anniversario approda su Tinder per… non vi sveliamo altro, ve lo racconteremo in diretta insieme al marketing team dell’azienda.
Il kamasutra montabile di Ikea
Umorismo nordeuropeo, semplice e d’effetto, IKEA raffigura il kamasutra con uno dei suoi più famosi prodotti: una coppia di sedie BORJE in una posizione piuttosto esplicita.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/peroni_11.jpg10801920Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2021-02-13 12:39:212021-11-15 15:33:51San Valentino su Clubhouse? Commenta con noi le campagne più romantiche di sempre
TikTok, la piattaforma leader per i video brevi da dispositivi mobile, è Global Sponsor di UEFA EURO 2020. Per la prima volta, una piattaforma di intrattenimento digitale sponsorizza un importante torneo internazionale UEFA. TikTok rappresenta una nuova tipologia di partner per UEFA e questo rende questa partnership unica e senza precedenti per entrambe le parti.
La partnership con UEFA segna una tappa importante per TikTok, che si conferma come la casa per tutti i tifosi di calcio. Ogni giorno, sono tantissimi gli appassionati che scelgono la piattaforma per condividere la loro passione per questo sport. Come partner ufficiale, TikTok diventerà il luogo perfetto dove seguire i creator preferiti, condividere i migliori contenuti di calcio, creare i propri momenti speciali, festeggiare e commentare il Torneo con la community.
In qualità di Global Sponsor, TikTok collaborerà con UEFA per lanciare una serie di funzioni e attività entusiasmanti tra cui effetti AR, Hashtag Challenges, TikTok LIVE e Suoni, per sorprendere e coinvolgere la Community. UEFA, inoltre, darà accesso a TikTok alla sua enorme libreria di video storici per sviluppare contenuti altamente coinvolgenti e innovativi.
Insieme alla partnership, UEFA EURO 2020 aprirà, prima del torneo, il suo profilo TikTok per ispirare e intrattenere milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo con contenuti esclusivi dietro le quinte e filmati attuali e d’archivio. La partnership include anche i diritti di sponsorizzazione durante la trasmissione, il logo TikTok sarà, dunque, visibile durante le partite in diretta di UEFA EURO 2020 su tutti i canali di trasmissione europei. È intervenuto Guy-Laurent Epstein, Direttore marketing UEFA:
Siamo lieti di dare il benvenuto a TikTok come partner di UEFA EURO. TikTok è diventata una delle piattaforme di intrattenimento digitale più amate nell’ultimo anno e non vediamo l’ora, nei prossimi mesi, di lavorare a stretto contatto per offrire ai tifosi di tutto il mondo un’esperienza UEFA EURO unica e innovativa, che darà loro l’opportunità di connettersi e condividere la loro passione per uno dei principali eventi sportivi del mondo.
Rich Waterworth, General Manager Europa TikTok ha dichiarato:
TikTok sta rapidamente diventando il luogo dove vivere il calcio in maniera completamente nuova, godendo di un’esperienza senza precedenti. Sempre più organizzazioni calcistiche, squadre e giocatori arrivano sulla nostra piattaforma per interagire direttamente con i fan. Siamo lieti di essere partner di UEFA EURO 2020, uno dei più grandi eventi sportivi al mondo e poter, quindi, offrire a tutti gli appassionati su TikTok l’essenza e la passione di questo torneo. La nostra community ama celebrare lo sport in modi creativi, e non vediamo l’ora di vederla interagire con tutti i contenuti imperdibili di UEFA EURO 2020.
TikTok è una delle app più scaricate al mondo. Disponibile in più di 150 paesi e in 75 lingue, si impegna a sostenere una community divertente, positiva e accogliente, incoraggiando gli utenti a condividere la loro passione e creatività attraverso i video brevi.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/2_11FEB.jpg10801920Company Newshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngCompany News2021-02-11 16:38:502021-11-18 19:27:31TikTok prima app di intrattenimento digitale di UEFA EURO 2020
Microsoft starebbe valutando l’acquisizione di Pinterest per 51miliardi di dollari, secondo alcuni rumors e fonti internazionali accreditate. Se confermata l’indiscrezione, si tratterebbe di uno dei più importanti accordi per l’azienda leader del settore tech.
Ci sarebbe stato un avvicinamento negli ultimi mesi, ma le trattative non sarebbero al momento attive, secondo il Financial Times, anche perché Pinterest avrebbe più volte sottolineato, in passato, di voler conservare la propria indipendenza.
La strategia di acquisizione intrapresa da Microsoft si concentra sulla raccolta di un portafoglio di comunità online attive, per rafforzare la propria piattaforma di cloud computing.
Il social media Pinterest, fondato nel 2009, in cui gli utenti “appuntano” immagini e cercano ispirazione, durante la pandemia ha accresciuto il suo valore di mercato di oltre il 600%, attestandosi a 51 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno, ha guadagnato più di 100 milioni di utenti attivi mensilmente e registra più di 450 milioni di utenti in tutto il mondo. La scorsa settimana, Pinterest ha riferito di aver realizzato ricavi per 706 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2020, battendo le stime degli analisti di 58 milioni di dollari.
L’acquisizione record da parte di Microsoft per 51 miliardi, costerebbe il doppio dell’acquisto di LinkedIn nel 2016 per 26,2 miliardi di dollari.
L’ultima volta che Microsoft ha tentato di acquisire una popolare società di social media risale al 2020, quando era in corsa per impossessarsi dell’app cinese TikTok. La sua offerta, però, è stata rifiutata dal proprietario di TikTok, ByteDance.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2021/02/5_11feb_720.png405720Barbara Landihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBarbara Landi2021-02-11 15:57:532021-02-15 16:29:37Microsoft valuta l'acquisizione di Pinterest per 51 miliardi di dollari
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