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Cashless e pagamenti: siamo davvero pronti per un futuro senza contanti?

Attendevamo quest’anno con ansia, già dai primi mesi del 2020. Consapevoli dei cambiamenti e delle novità che porta con sé, in noi brulicano desideri e aspettative, ma anche tantissimi dubbi. In un mondo in cui il contatto umano sembra essere stato messo forzatamente in stand by per motivi di sicurezza, anche i più piccoli gesti hanno subito una trasformazione radicale.

La nostra società, quella moderna così come la conosciamo, si è sempre basata su un sistema di scambi, ovviamente anche economici. I contanti ci permettono di acquistare qualsiasi tipo di prodotto o servizio, e sostituirli del tutto ci sembra surreale, ma è quello che sta avvenendo in molti Paesi. Non stiamo parlando di nulla di fantascientifico, ma semplicemente del cashless, ossia quei pagamenti senza contanti, ma che avvengono tramite carta di credito, bancomat e App.

La domanda sorge spontanea: ma siamo davvero pronti a un futuro senza contanti?

Cashless in pillole

I pagamenti senza contanti hanno preso piede nella nostra vita quotidiana verso gli anni ‘90 e da allora sempre più persone vi hanno fatto affidamento. Pagare con carta di credito e Bancomat è comodo, oltre che sicuro.

Quante volte, per la fretta, abbiamo dimenticato di prelevare i contanti o ci siamo ritrovati col portafogli vuoto nel momento meno opportuno? Per fortuna avevamo con noi la carta di credito. Effettuare transazioni simili è diventato sempre più facile e anche la sicurezza riguardo questo gesto, ormai meccanico, è aumentata. Tutti abbiamo letto dell’incremento degli acquisti online nello scorso anno, e anche i più diffidenti hanno messo da parte le proprie resistenze per comprare beni di prima necessità e prodotti più svariati.

Le persone cambiano, la società si evolve e insieme ad essa mutano anche i sistemi che la caratterizzano. In una realtà mutevole ogni cosa si plasma con essa.

LEGGI ANCHE: Come sta cambiando il modo di fare acquisti: dal digitale al cashback

Cashless sì o cashless no? Ecco i dati che abbiamo

Viviamo in tempi interessanti, raramente il ritmo del cambiamento è stato così importante. Molto sta evolvendo, soprattutto nel campo dei servizi finanziari, e non è di certo possibile tornare indietro. Sempre più comuni le opzioni di pagamento contactless accessibili a tutti tramite i propri dispositivi mobile. Con l’aumento delle persone che vogliono limitare il più possibile ogni genere di contatto non necessario, sta diventando sempre più frequente l’uso di pagamenti di questo tipo.

Può il COVID-19 accelerare la transizione verso una società senza contanti?

L’utilizzo di contante è diminuito del 16% dal 2017 al 2018, mentre l’uso delle carte di debito è aumentato. Ora, circa una persona su dieci afferma di non fare quasi mai acquisti in contanti. UKFinance prevede che oltre il 90% delle transazioni sarà digitale in meno di un decennio.

I vantaggi dei pagamenti cashless: la sicurezza prima di tutto

Sono sempre di più le persone che preferiscono acquistare prodotti e servizi senza l’utilizzo dei contanti. E ne hanno motivo, i vantaggi del cashless infatti sono:

  • lo scambio di banconote e monete implica la trasmissione di germi e batteri da una persona all’altra senza nemmeno rendersene conto, i pagamenti cashless evitano tutto questo;
  • I pagamenti elettronici sono spesso più veloci, basta un click sul nostro smartphone o avvicinare una carta di credito o una prepagata all’apposito strumento di transazione per effettuare e completare il pagamento;
  • Avere con sé diversi contanti ci agita perché abbiamo paura di perdere monete o banconote per strada, o peggio, essere derubati. Meglio essere prudenti;
  • I pagamenti elettronici possono aiutarci a tenere sotto controllo il nostro budget, poiché i record delle transazioni con carta sono consolidati e facilmente accessibili tramite app e online. Molti fornitori offrono funzionalità in-app come le notifiche di pagamento istantaneo, quindi i clienti vengono avvisati quando avvengono delle transazioni economiche.

I vantaggi però non sono solo per i consumatori, ma anche per le attività, difatti:

  • le transazioni più veloci consentono ai negozi di servire più clienti e in meno tempo;
  • I pagamenti contactless proteggono il personale da un punto di vista igienico.
  • Il rischio di errore umano nel punto vendita è ridotto e il flusso di cassa diventa più facile da gestire poiché tutte le transazioni vengono tracciate;
  • I sistemi di scorte e di pagamento possono essere consolidati per fornire un report completo della posizione dell’azienda;
  • I pagamenti senza contanti possono richiedere meno personale poiché le transazioni diventano più efficienti e il personale non ha più bisogno d’incassare o recarsi presso un punto di deposito di contanti;
  • Sia i dipendenti che i locali hanno meno probabilità di essere vittime di rapine, poiché i dipendenti non devono più portare grandi somme a un punto di deposito e le aziende senza contanti che lo pubblicizzano hanno meno probabilità di essere scassinate;

L’andamento in Europa e il caso della Svezia

Un maggiore diffusione di questo tipo di pagamenti sta avvenendo anche grazie all’aumento a livello europeo dell’importo massimo possibile con una transazione contactless. Visa ha infatti registrato un considerevole aumento dei pagamenti contactless in Gran Bretagna, dopo che i limiti sono stati rimossi, e un aumento del 100% rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti. Visa sta collaborando anche con i governi di Grecia, Irlanda, Malta, Polonia e Turchia per aumentare i limiti di pagamento senza contatto anche in questi paesi.

Mentre i paesi del Nord Europa si distinguono per la loro rapida e diffusa adozione di pagamenti contactless, la stessa tendenza si sta manifestando sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati. Dobbiamo tener presente anche i fattori culturali che aiutano a spiegare perché i paesi della regione nordica sono stati precursori rispetto agli altri.

I paesi nordici sono notoriamente società ad alta fiducia, un fatto che ha fortemente influenzato lo sviluppo della politica, degli affari e della loro cultura. Non è difficile immaginare, quindi, perché abbiano mostrato una maggiore disponibilità nell’effettuare pagamenti senza contanti. La fiducia, come in ogni rapporto, è fondamentale.

Una convergenza di vari fattori economici, commerciali e culturali ha portato alcuni analisti a prevedere che la Svezia potrebbe diventare la prima società al mondo ufficialmente senza contanti entro il 2023. In questo Paese il contante è scomparso così velocemente che il Parlamento e la Banca centrale hanno chiesto alle banche commerciali di mantenere circolanti banconote e monete mentre capivano cosa avrebbe comportato un futuro senza contanti.

E in Italia come siamo messi?

Cosa prevede il piano Italia Cashless

In realtà in Italia abbiamo già assistito a dei cambiamenti, prima di Natale, proprio con l’introduzione del Cashback di Stato. Stiamo parlando di un rimborso, una percentuale del 10% di quanto speso, fino a un massimo di 1.500 euro a semestre. Bisogna però effettuare almeno 50 operazioni cashless a semestre, arrivando, di conseguenza, a un rimborso massimo di 300 euro in un anno. La riscossione della somma è semestrale.

Il servizio è riservato solo per chi aderisce al programma e utilizza carte di credito, bancomat e app sul proprio smartphone. Il Governo infatti ha rilasciato anche un’applicazione per usufruirne, cioè l’App IO.

La misura è stata adottata per agevolare acquisti tracciabili, ed evitare l’uso dei contanti, tenendo sotto controllo l’evasione fiscale. Questi servizi rientrano in un piano più grande, ossia l’Italia Cashless, per un futuro senza contanti, (cash less meno contanti, appunto).

A cosa serve

Ma qual è la finalità di questa operazione? Stiamo parlando di un piano messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte e app di pagamento, per modernizzare il Paese, favorendo lo sviluppo di un sistema più digitale, smart e trasparente.

Sono diversi i sistemi messi a disposizione per far parte del piano cashless, e tra questi rientra Enel X Pay, il conto digitale di Enel X che già integra l’opzione con possibilità di aderire al programma Cashback di Stato direttamente da App senza SPID e App extra.

Enel X Pay è il conto digitale di Enel X Financial Services, la società di Enel X che ha come obiettivo quello di portare, nel settore dei servizi finanziari, l’innovazione, i valori e la solidità del Gruppo Enel attraverso tecnologie, soluzioni sempre nuove e servizi competitivi. Un modo nuovo per gestire la casa, le spese e la propria vita, senza farsi sopraffare da mille pensieri.

Gli italiani sono pronti a questa nuova realtà?

Uno dei motivi di diffidenza verso questa digitalizzazione è dovuta alla paura, a volte legittima, delle novità. Il cambiamento comporta sempre delle perplessità, ed essendo inclini alle abitudini e alle routine quotidiane, dover cambiare il nostro approccio alle cose, imparare nuovi metodi, ci fa sentire inadeguati. Ma per quanto possiamo stare comodi e al sicuro nella nostra comfort zone, prima o poi dobbiamo buttarci in nuove avventure se non vogliamo restare inchiodati nello stesso punto.

Abbiamo visto che il pagamento cashless è una tendenza incoraggiata dai governi di tutto il mondo anche grazie alla facilità di tracciare i movimenti di denaro dove è necessario. La combinazione di tecnologie di prim’ordine con le tendenze dei clienti e le preferenze di pagamento apre possibilità illimitate di cambiamento e innovazione volte a migliorare la qualità della vita delle persone.

La sicurezza sui pagamenti

Il tema della sicurezza è centrale e spesso molto sentito soprattutto da noi Italiani, anche perché l’Italia è ancora ventitreesima su 28 Paesi europei per avanzamento della cashless society. L’89% degli italiani si dichiara a favore della Cashless Society, ma ha preoccupazioni correlata alla sicurezza informatica.

In questo momento è importante educare le persone al corretto utilizzo di questi strumenti, perché non è solo questione d’infrastrutture, carte e dispositivi di pagamento, ma della conoscenza di questi servizi. Dobbiamo tener presente che ormai il rischio di clonazione delle carte è diventato impossibile e le regole di sicurezza stabilite dalla normativa europea PSD2 sono sempre più elevate.

Tuttavia, è comunque importate stare attenti, secondo i dati del Crif, il sistema d’informazioni creditizie, durante i primi sei mesi del 2020, quindi in piena pandemia, è stato  registrato un aumento del 26,6% degli utenti che hanno ricevuto un avviso di attacco informatico ai danni dei loro dati personali.

La fascia d’età maggiormente colpita è quella che va dai 31 ai 50 anni. Le combinazioni principali dei dati intercettati sul web sono quasi sempre le email associate a una password, ma ciò che sconcerta è che al primo posto della top 10 delle password più utilizzate nel primo semestre 2020 si trova ancora la fatidica “123456”.

La tendenza al cashless è inevitabile, ma una transizione graduale è la chiave per evitare di alienare quelle persone che dipendono dal contante come metodo di pagamento principale. Educare la popolazione sui vantaggi del cashless e del mondo digital deve continuare a essere una priorità per i governi e le banche per garantire che le persone si sentano più a loro agio nell’usare meno denaro contante nella propria vita quotidiana.

5 cose che Elon Musk ha detto su Clubhouse

L’evento più atteso su Clubhouse è stato sicuramente l’incontro con Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, che è riuscito ad attrarre grandi numeri, tanto da mettere a dura prova il limite massimo della piattaforma di 5000 persone a Room. I Ninja sono riusciti ad ascoltare l’intero intervento e abbiamo riassunto i punti salienti.

1. Il viaggio su Marte!

Elon Musk ha parlato in primis del progetto di costruire una civiltà autosostenibile su Marte, secondo le sue previsioni questa esperienza si concretizzerà tra 5 anni e mezzo circa, e sarà estremamente difficile e certo non un’esperienza di lusso. Inoltre, dice di non aver raccolto prove reali sullesistenza degli alieni ma ritiene plausibile la loro esistenza.

Nasa-Marte-Nucleare

2. L’importanza dei meme

Chi controlla i meme controlla l’universo: se un’immagine vale mille parole, un meme vale 10.000 immagini.

E se lo dice lui… c’è da crederci. Ha rivelato in esclusiva che possiede un team di amici come meme dealer, sottolineandone il forte valore simbolico e di impatto sulla società e sui costumi.

3. Aggiornamenti Neuralink

Ha annunciato che presto presenterà nuovi video di aggiornamento su Neuralink, alludendo alla possibile esistenza di test su scimmie con innesti wireless nel cervello in grado di giocare ai videogiochi. In ogni caso questi scenari fantascientifici sono di lungo termine, perché a breve termine Neuralink si concentrerà sul dare supporto alle persone con lesioni cerebrali e spinali.

4. Bitcoin e Dogecoin

Dogecoin (DOGE) entra in poco tempo nella top 10 della classifica per la capitalizzazione del mercato. Elon Musk si è autodefinito ritardatario sulla scena crypto ma crede nel potenziale dei bitcoin. In merito ai Dogecoin, nati puramente per scherzo, ha ricordato che la sorte ama l’ironia.

Potrebbero diventare un giorno la valuta universale del nostro pianeta?

elon musk

5. Intervista a Vlad Tenev, CEO di Robinhood

Nella room era presente anche Marc Andreessen di A16Z, investor sia in Clubhouse che in Robinhood. Sul finale dell’evento Elon ha chiamato sul palco il CEO di Robinhood Vlad Tenev, ed ecco perchè Techrunch ipotizza che forse questa room sia stata solo una non convenzionale attività di PR per A16Z. Vlad è stato interrogato da Elon Musk ed ha annunciato meno limitazioni sul trading di Robinhood a partire da oggi.

Abbiamo appena avuto un volume senza precedenti sul sistema. Ho dovuto trattare la cifra da dare alla NSCC (National Securities Clearing Corporation) per gestire il rischio del trading delle azioni “meme”,  da 3 miliardi a 700 milioni. Una volta depositata questa cifra sul conto abbiamo riavviato il trading su Robinhood.

Tra le domande degli utenti, di spicco quella sulle parole di incoraggiamento che darebbe a chi sta per iniziare un business:

Se ha bisogno di incoraggiamento, è meglio che non inizi un business!

Infine, quanti di voi si sono chiesti la routine quotidiana di un Re Mida come Elon Musk?

Ha rivelato che la sua giornata tipo è piena di task noiosi, e trova difficoltà a gestire il context switching tra un business e l’altro. Per rilassarsi, invece, su Netflix spazia tra diversi generi: dalla serie TV “Cobra Kai” all’ultimo film di Christopher Nolan “Tenet”, The Expanse e Guida Galattica per autostoppisti.

migliori annunci stampa di gennaio

Renault, Croma e SEAI, i migliori annunci stampa di gennaio

Gennaio è di per sé un mese molto carico di aspettative, il classico punto di svolta che ci spinge in una spirale di buoni propositi, irrealistiche intenzioni, velleitari obiettivi che non raggiungeremo, se non in qualche caso.

Nulla di cui preoccuparsi: niente di tanto grave che non possa essere curata da una buona dose di creatività. Una iniezione di succosi annunci stampa in grado di rimetterci in sesto, tanto da affrontare il piccolo febbraio con il piglio giusto. Ecco i best ad del mese di gennaio.

Renault – Don’t Drink and Drive

Ciò che cambia un’immagine può facilmente cambiare il tuo destino. Non sono necessari troppi giri di parole per spiegare che guidare sotto l’influenza di bevande alcoliche può comportare conseguenze disastrose.

renault annunci stampa renault annunci stampa renault annunci stampa

Advertising Agency: Rehab Comunicação, Natal, Brazil
Copywriter: Guilherme Varella
Art Director: Rodrigo Paim

Eureka! – Travel while reading

Si dice che il modo migliore di viaggiare sia con la fantasia. In effetti, in questo particolare momento storico condizionato dall’emergenza sanitaria, è probabilmente l’unico modo per farlo. D’altra parte, è anche il più economico: mete lontane, esotiche e suggestive diventano facilmente raggiungibili, grazie ai libri.

Advertising Agency: NEW!, Lithuania
Creative Director: Aistė Jūrė
Copywriter: Aistė Jūrė
Copywriter: Vytautė Petkevičiūtė
Illustrator: Justine Shirin
Designer: Ieva Paliukaitytė
Project Manager: Kęstutis Kuskys

Algafen – Get Relief

Mi sento come se qualcuno mi martellasse in testa“. In questa campagna di Algafen sono raccolti alcuni modi di dire spesso utilizzati per comunicare meglio agli altri un fastidioso mal di testa.

Anche la scelta grafica incornicia il concept, restituendo immagini stridenti e stilizzate, pungenti anche nella scala cromatica.

Advertising Agency: X3M IDEAS, Lagos, Nigeria
Chief Creative Officer: Steve Babaeko
Creative Director: Mike Miller
Deputy Creative Director: Anthony Wolve
Art Director: Macdonald Iheme, Abisoye Odewole, Sodiq Sheu
Illustrator: Sodiq Sheu
Copywriters: Olumide Aganga, Kelechi Uduma
Brand Managers: Victoria Buzube, Vivian Obiano

Croma – Dispose responsibly

Non sappiamo resistere all’acquisto dell’ultimo modello di smartphone, ci piace avere intorno l’ultimo ritrovato della tecnologia per ascoltare musica, lavorare, navigare su internet.

Quanto pesa questa scelta sul nostro pianeta? Molto: gli apparecchi tecnologi che non utilizziamo più possono, realmente, “rovinare l’ambiente“, così come suggerisce la campagna di Collateral per Croma.

Advertising Agency: Collateral – The Storytellers, Mumbai, India
Associate Creative Director: Harish Gadkari
Visualiser: Dipak Mane
Creative Director Copy: Vinayak Upadhyay
Copywriter: Moiz Dohadwala

SEAI – Don’t be a Fossil

Le auto a combustibile fossile sono sulla strada dell’estinzione. Nei prossimi anni, gli automobilisti irlandesi non potranno infatti comprare auto a benzina o diesel. Chiunque insista con un’auto a combustibile fossile rischia di rimanere bloccato nel passato, proprio come i dinosauri.

Advertising Agency: TBWA\Dublin, Dublin, Ireland
Art Director: Paul Arthurs
Copywriter: Martin Corcoran
Designer: Kyle Schouw
Finished Art: David Picquenot
Illustrator: Aleksey Baydakov

digital tool lavoro flessibile

Mailtolink, Readwise e Affinio, i digital tool della settimana

Riunioni, appuntamenti, videochiamate. E poi call, report da consegnare e scadenze.

La vita lavorativa può essere una vera corsa a ostacoli e raggiungere il traguardo diventa un’impresa. In questa lista abbiamo selezionato alcuni strumenti digitali in grado di darti una mano a superare indenne la competizione: piccoli consigli per migliorare la produttività, attraverso i tanti tool disponibili in rete.

Enjoy!

Piccoli segreti per facilitare la vita con le email

tool mailto

Può capitare quando si scrive un copy o un testo per un sito web, di dover inserire collegamenti ipertestuali che puntino direttamente all’email di un certo indirizzo. Mailtolink.me è un piccolo strumento intelligente per creare link ‘mailto’ precompilati con oggetto, corpo, copia conoscenza e copia nascosta

Leggere meglio, leggere di più e dimenticare di meno

tool_readwise

Se hai l’impressione che le tue letture non ti lascino nulla, o hai paura di dimenticare i passaggi più importanti dei tuoi libri preferiti, Readwise è l’app che ti aiuta a valorizzare note e passaggi chiave, riassumendoli poi con una “preziosa” email quotidiana.

Riconoscere gli hype

tool exploding tools

Produrre contenuti che interessino le persone è la chiave per far crescere i propri numeri sui social, ma non è sempre immediato. Ci viene in soccorso Exploding Topics, un nuovo e brillante strumento per individuare gli argomenti che stanno raggiungendo un picco di interesse.

Affinità elettive

tool affinio

Anche nel marketing esistono, ma servono a connettersi meglio con le persone utilizzando i dati sui loro interessi. Affinio è una piattaforma di marketing strategy che aiuta ad utilizzare al meglio questi dati.

Link sui video di TikTok

evry

In pochi anni è diventato un canale irrinunciabile anche per le aziende, ma molti stanno ancora scoprendo come usarlo al meglio. Un esempio? Aggiungendo link ai video. Per farlo potresti aver bisogno di un tool come evry.link, per mostrare i prodotti direttamente ai tuoi follower.

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Se hai trovato utili questi tool, attiva la prova gratuita di Ninja PRO Information. Riceverai ogni giorno le news sempre aggiornate (anche in versione audio), insight, analisi degli esperti e i nostri consigli sui migliori strumenti.

report

50+ report per farsi trovare pronti alle sfide del 2021

Le previsioni sui trend che condizioneranno i mesi futuri sono parte integrante di ogni processo di pianificazione. Conoscere come si stanno muovendo i mercati, in che modo si stanno comportando le diverse categorie di consumatori e quali strade percorreranno i settori industriali diventa ancora più importante in un momento storico ambiguo come il nostro, che fatica a fornire indicazioni chiare sugli sviluppi futuri anche a causa della pandemia di Covid, che sta sconvolgendo alcune delle certezze acquisite fino ad ora.

Sostenibilità ambientale, tecnologia, viaggi, nessun settore può sottrarsi all’incertezza della nuova situazione. La soluzione è, come sempre, affidarsi ai numeri, per cercare di gettare luce sul prossimo futuro.

Questa collezione, in continuo aggiornamento, di report e analisi per l’anno 2021 e per quelli a venire, punta proprio in questa direzione: fornire gli strumenti ideali per comprendere a fondo quello che sta succedendo intorno a noi e muoversi senza inciampo.

Puoi accedere a questa cartella per visionare tutti i report o cliccare sulle immagini raggiungere quello che ti interessa.

#1. ABI Research – 68 Tech Trends That Will Shape 2021

ABI Research - 68 Tech Trends That Will Shape 2021 -_EN

#2. ABTA’s – Six Trends for Travel in 2021

ABTA's - Six Trends for Travel in 2021

#3. Accenture-Fjord – Trends-2021

Accenture-Fjord - Trends-2021-Full -_EN

#4. Accupac – Sustainability Trends to Watch for in 2021

Accupac - Sustainability Trends to Watch for in 2021 -_EN

#5. ADA – The Next Ten Years_Tech Trends that Matter

ADA - The Next Ten Years_Tech Trends that Matter -_EN

#6. ARK – Invest BigIdeas 2021

ARK–Invest_BigIdeas_2021

#7. CISCO – 2021 Global Networking Trends Report

CISCO - 2021 Global Networking Trends Report -_EN

#8. Connecting the Dots 2021

Connecting the Dots 2021

#9. Contagious – Most Contagious 2020

Contagious - Most Contagious 2020 -_EN

#10. Content Marketing Institute – B2B Insights for 2021

Content Marketing Institute - B2B Insights for 2021 -_EN

#11. Deloitte – 2021 Global Marketing Trends

Deloitte - 2021 Global Marketing Trends -_EN

#12. Deloitte – Global Blockchain Survey 2020

Deloitte - Global Blockchain Survey 2020 -_EN

#13. Deloitte – Tech Media Telecom Predictions 2021

Deloitte - Tech Media Telecom Predictions 2021 -_EN

#14. Deloitte – Tech Trends 2021

Deloitte - Tech Trends 2021 -_EN

#15. Dentsu – Brave New Normal Creative Trends 2021

Dentsu - Brave_New_Normal_Creative_Trends_2021 -_EN

#16. EITO Western EU- 11 Tech Trends for 2021 and Beyond

EITO Western EU- 11 Tech Trends for 2021 and Beyond -_EN

#17. Fashion Snoops – 2021 Macro Cultural and Colour Trends

Fashion Snoops - 2021 Macro Cultural and Colour Trends -_EN

#18. Forrester Predictions 2021

Forrester_Predictions-2021_APAC

#19. GARTNER – Top Strategic Technology Trends for 2021

GARTNER - Top Strategic Technology Trends for 2021 -_EN

#20. Gartner & Ant Group -Top 10 Fintech Trends for 2021

Gartner & Ant Group -Top 10 Fintech Trends for 2021 -_EN

#21. Glassdoor – Workplace Trends 2021

Glassdoor - Workplace Trends 2021 -_EN

#22. GSMA – Global Mobile Trends 2021

GSMA - Global Mobile Trends 2021 -_EN

#23. HELABA – Capital Market Outlook 2021

HELABA - Capital Market Outlook 2021 -_EN

#24. Hootsuite – Social Trends 2021

Hootsuite - Social Trends 2021 -_EN

#25. HR Trends 2021

HRTrends2021-Ebook-EN_final

#26. IAB – Brand Disruption 2021

IAB - Brand Disruption 2021 -_EN

#27. Kantar – Predictions 2021 Media Trends

Kantar - Predictions 2021 Media Trends -_EN

#28. KANTAR – The State of Ecommerce 2021

KANTAR - The State of Ecommerce 2021-_EN

#29. KPMG China – 10 Macro Economic Trends in 2021

KPMG China - 10 Macro Economic Trends in 2021 -_EN

#30. Macorva – Learning & Development Trends to Know for 2021

Macorva - Learning & Development Trends to Know for 2021 -_EN

#31. MCKINSEY – The State of Fashion 2021

MCKINSEY - The State of Fashion 2021 -_EN

#32. MCKINSEY China – Consumer report 2021

MCKINSEY China - Consumer report 2021 -_EN

#33. Monetary Association Singapore – SG Blockchain Ecosystem Report 2020

Monetary Association Singapore - SG Blockchain Ecosystem Report 2020 -_EN

#34. Ogilvy – Shift – The_Future of Retail

Ogilvy - S_hift_-_The_Future_of_Retail -_EN

#35. Oliver Wyman – Singapore FinTech Landscape

Oliver Wyman - Singapore FinTech Landscape -_EN

#36. PANDORA – The 2021 Definitive Guide To Audio

PANDORA - The 2021 Definitive Guide To Audio -_EN

#37. Perspectives on Retail and Consumer Goods Issue

Perspectives-on-Retail-and-Consumer-Goods_Issue-8

#38. PWC APAC – Emerging Trends in Real Estate Asia Pacific 2021

PWC APAC - Emerging Trends in Real Estate Asia Pacific 2021 -_EN

#39. S&P_Global Banks 2021 Outlook

S&P_Global Banks 2021 Outlook -_EN

#40. Signals_Melanie Shreffler – Cultural & Consumer Shifts Defining 2021

Signals_Melanie Shreffler - Cultural & Consumer Shifts Defining 2021 -_EN

#41. Smartly.io – Global Social Media Advertising Trends 2021

Smartly.io - Global Social Media Advertising Trends 2021 -_EN

#42. SPARXOO – 2021 10 Digital Marketing Trends

SPARXOO - 2021 10 Digital Marketing Trends -_EN

#43. Synergy Flavours – Consumer Food Trends for 2021

Synergy Flavours - Consumer Food Trends for 2021 -_EN

#44. Trendhunter – 2021 Trend Report

Trendhunter - 2021 Trend Report -_EN

#45. UOB Asean – Fintech Get Up Reset Go

UOB Asean - Fintech Get Up Reset Go -_EN

#46. Visier – HR People Strategies for an Uncertain Future 2021

#47. We Are Social – Think Forward – Great Reset 2021

We Are Social - Think Forward - Great Reset 2021

#48. WGSN – Future Consumer 2021

WGSN - Future Consumer 2021 -_EN

#49. Willis Towers Watson – 2021 Global Medical Trends Survey Report

Willis Towers Watson - 2021 Global Medical Trends Survey Report -_EN

#50. WPP – Martech 2030_Five Trends in Marketing Technology for the Decade of the Augmented Marketer

WPP - Martech 2030_Five Trends in Marketing Technology for the Decade of the Augmented Marketer -_EN

#51. WVU Marketing Communications 2021 Trends

WVU Marketing Communications 2021 Trends

#52. YELP – 2021 Trend Forecast

YELP - 2021 Trend Forecast -_EN

 

#53. BUZZOOLE – La trasparenza nell’Influencer Marketing

buzzole

#54. DENTSU – The Age of Inclusive Intelligence

dentsu

#55. IAB Outlook 2021

iab outlook 2021

#56. 2021-Vidyard-Video-in-Business-Benchmark-Report

2021-Vidyard-Video-in-Business-Benchmark-Report

#57. OBE – Whitepaper Brabded Podcast

obe whitepaper branded podcast

gamestop robinhood

La strana storia di GameStop: business da old economy e azioni alle stelle

Nelle ultime settimane il valore delle azioni di Gamestop è aumentato vertiginosamente, sorprendendo gli analisti.

GameStop è una catena di negozi fisici che vende videogiochi, sia nuovi che usati. Una cosa da “old economy”, una sorta di Blockbuster dei videogame che con sempre maggiore difficoltà resiste al fenomeno in ascesa del gaming online. E sembra seguire la stessa strada del gigante di videocassette e DVD a noleggio: il suo bilancio, infatti, è in rosso da alcuni anni e gli analisti prevedono che non tornerà in utile fino al 2023.

LEGGI ANCHE: Joint venture tra Beyond Meat e PepsiCo e il titolo vola il borsa

Cosa succede quando una società in declino sembra avviata verso in fallimento in modo irreversibile, almeno con il modello di business attuale (come quello di GameStop)? In questi casi, gli investitori speculano al ribasso sulle azioni, vendendole allo scoperto. In pratica, vendono azioni “prese in prestito” contando di ricomprarle a un prezzo inferiore.

Il rialzo delle azioni di GameStop grazie ai piccoli investitori

A cosa è dovuta l’improvvisa crescita delle quotazioni, che hanno registrato un aumento dell’860%, in due mesi raggiungendo un prezzo di oltre 159 dollari per azione? Il vertiginoso rialzo è dovuto all’azione di piccoli investitori “amatoriali”, che si sono organizzati in massa su Reddit comprando call options, un tipo particolare di contratto che dà la possibilità (ma non l’obbligo) di acquistare azioni a un prezzo fissato ed entro una certa data. Questa enorme massa di “rialzisti” ha decretato il successo del titolo sul mercato: riuniti su un canale Reddit con più di 2 milioni e mezzo di utenti, hanno comprato azioni di GameStop e invitato altre persone a farlo, facendone lievitare il valore.

gamestop

L’ingresso di questi piccoli investitori nei mercati è stato agevolato dall’azzeramento delle commissioni da parte dei broker, dalla possibilità di investire somme anche molto piccole, dal passaparola dei social media e dal notevole tempo libero concesso dal covid. La situazione ha destato molta sorpresa tra gli analisti perché ha dimostrato in maniera evidente che gruppi organizzati di piccoli investitori sono in grado di ribaltare le regole del mercato e influenzare in maniera decisa le transazioni.

In che modo? Questi piccoli investitori comprano opzioni il cui prezzo di esercizio è molto più alto delle quotazioni correnti e che hanno scadenze piuttosto brevi (spesso non più di una settimana), dette “opzioni call out of the money“. La scommessa è tutta nella possibilità che il prezzo salga prima della scadenza, in modo da determinare plusvalenze per gli acquirenti.  Ma cosa succede se sono molte le persone che acquistano stock options su quell’azione? Che il prezzo comincia a salire e i venditori sono costretti a chiudere la propria posizione.
Il riacquisto di un’azione pesantemente venduta allo scoperto può causare una valanga di riacquisti (le cosiddette coperture), dove i venditori stessi sono costretti a riacquistare per evitare di perdere denaro.

Lo short squeeze dei fund shortisti

Si crea quindi un fenomeno chiamato “short squeeze“: letteralmente, i venditori allo scoperto vengono “spremuti a sangue”. Il prezzo sale in modo esplosivo e gli acquirenti di call out of the money possono realizzare grandi guadagni battendo letteralmente i venditori allo scoperto.

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Secondo Francesco Bifulco, Private Banker presso BANCA SELLA – S.P.A., “la variabile fondamentale affinché i social e trader consumer possano riuscire a condizionare la borsa è il flottante del titolo in circolazione“.

Il flottante è il numero di azioni che potrebbero essere comprate sul mercato. Se il flottante è ridotto (ad esempio perché una buona parte è rimasta ai fondatori o perché ci sono altri operatori che per qualche motivo stanno rastrellando azioni e comprando per una strategia di lungo termine, quindi senza nessuna intenzione di rivendere) si possono realizzare queste situazioni di short squeeze dove i social Trader possono mettere in scacco gli hedge fund shortisti.

Se le azioni in circolazione sono poche, all’aumentare della domanda il prezzo sale velocemente e gli stessi shortisti sono costretti a chiudere rapidamente le loro posizioni, ricomprando il titolo e quindi alimentando la pressione al rialzo, perché temono che le azioni in circolazione diventino sempre più difficili da trovare e raggiungano quindi prezzi esorbitanti.

Al contrario, nel caso in cui il flottante sia ampio, i social e consumer Trader non avrebbero la forza economica di mettere in scacco gli hedge fund, sia perché per far salire rapidamente le azioni ci vorrebbero capitali immensi,  sia perché gli hedge fund non avrebbero nessuna fretta di dover ricomprare le azioni e potrebbero mantenere la loro strategia attiva fino a quando non torna vincente, considerato che a loro tempo e capitali non mancano“.

Anche se è chiaro che la vendita allo scoperto, in alcuni casi, può essere considerata più rischiosa di altre strategie, sorprende il fatto che ora siano gruppi di piccoli azionisti a prendere di mira gli short seller.

Cosa può significare per le criptovalute

Il crescente numero di micro investitori che non si rivolgono a Wall Street per alimentare i rally in azioni come GameStop Inc., evidenzia un contesto positivo per Bitcoin, secondo Anthony Scaramucci di SkyBridge Capital.

Il fenomeno esemplifica la decentralizzazione finanziaria, l’idea alla base di Bitcoin“, ha affermato. “Gli smartphone e il trading a basso costo stanno democratizzando il business della gestione del denaro, un tempo insulare e altamente concentrato“, ha aggiunto. SkyBridge ha un’esposizione complessiva in Bitcoin di circa 385 milioni di dollari.

Quello che è successo con GameStop è una prova che Bitcoin può perfettamente funzionare“, ha detto Scaramucci in un’intervista. “Questo è l’inizio della finanza decentralizzata“.

Bitcoin, che è più che triplicato nell’ultimo anno e i sostenitori affermano che sta emergendo come un’alternativa all’oro per gli investitori che cercano di coprire i rischi come l’inflazione. I critici, invece, lo considerano “solo” una mania speculativa. La criptovaluta ha raggiunto un record all’inizio di gennaio di quasi 42.000 dollari, poi è tornata sotto i 30.000 dollari.

3 consigli PRO per migliorare le performance degli annunci su Facebook

  • Facebook mostra gli annunci agli utenti che hanno una maggiore probabilità di intraprendere l’azione impostata dall’obiettivo
  • L’algoritmo di Facebook ritiene il copy del contenuto cruciale per capire se l’annuncio sia effettivamente rilevante per gli utenti e aumentarne le visualizzazioni
  • Un testo che riflette empatia e sensibilità nei confronti di determinati argomenti risulta molto più rilevante per l’algoritmo e verrà mostrato maggiormente sulla piattaforma

 

Quante volte vi è capitato di impostare un annuncio su Facebook seguendo scrupolosamente passo dopo passo le linee guida, prestando attenzione a ogni singolo dettaglio, scegliendo la grafica che meglio si presta al suo obiettivo… ma nonostante ciò le performance del contenuto non raggiungono il livello desiderato?

Niente panico, si tratta di una situazione più comune di quanto pensiate. Anche i marketer esperti, a volte, commettono degli errori – più o meno banali – nella gestione dei loro annunci su Facebook che possono compromettere il risultato.

Quali sono questi errori così comuni? E come possiamo rimediare? Ci siamo ispirati a questo video pubblicato da SocialMediaExaminer per capire come intercettarli nei nostri annunci su Facebook, ma soprattutto come evitarli per migliorare la performance dei contenuti.

#1 Il giusto obiettivo è la chiave del successo

Può sembrare un consiglio scontato, ma capita spesso che gli inserzionisti si confondano su quale sia il reale obiettivo del loro annuncio. L’obiettivo scelto è realmente ciò che definisce il risultato delle campagne su Facebook, si tratta quindi dell’elemento più importante da tenere in considerazione.

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Come funzionano gli obiettivi? La cosa fondamentale da capire è che Facebook mostra gli annunci alle persone che hanno una maggiore probabilità di intraprendere l’azione impostata proprio dal medesimo obiettivo.

Per esempio, con l’obiettivo Visualizzazioni video, Facebook mostrerà gli annunci alle persone che di solito guardano molti video sulla piattaforma.

In generale, sembra che uno degli errori più comuni sia impostare l’obiettivo Traffico quando in realtà si vogliono ottenere delle Conversioni.

Questi due obiettivi, in principio, fanno la stessa cosa: guidano le persone da Facebook o qualsiasi altra pagina web inclusa nella campagna. Ma c’è una sottile differenza che determina effettivamente il successo dell’annuncio.

Utilizzando l’obiettivo Traffico, Facebook mostrerà gli annunci agli utenti che sono propensi a cliccare più frequentemente sui contenuti pubblicitari, e risulta utile ad esempio per invitare gli utenti a visitare una nuova sezione di un sito web, o un articolo di un blog, o anche solo per testare un nuovo pixel.

Invece, con l’obiettivo Conversioni, gli annunci verranno mostrati alle persone che molto probabilmente intraprenderanno l’azione suggerita dal contenuto. Si utilizza quindi per richiedere all’utente una azione concreta, come ad esempio acquistare un prodotto, registrarsi ad un evento, etc.

#2 Le parole sono importanti

Abbiamo detto e ridetto in mille modi diversi che le immagini sono importanti nel determinare il successo di un annuncio pubblicitario, ma siamo sicuri di dare il giusto peso anche alle parole?

Di fatto, l’algoritmo di Facebook ritiene che il copy del contenuto sia cruciale per capire se l’annuncio sia effettivamente rilevante per gli utenti e di conseguenza aumentarne le visualizzazioni.

Risulta, per esempio, che l’utilizzo troppo frequente di parole come “tu” e “tuo” penalizzi pesantemente la performance dell’annuncio – al contrario di quello che invece avviene per l’Email-Marketing.

Quindi, al posto di scrivere “Vuoi scoprire come migliorare le vendite on-line della tua attività?” basterebbe riformulare la frase in “Aiutiamo le piccole e medie imprese a vedere i loro prodotti on-line. Clicca qui per saperne di più.” per iniziare a notare dei cambiamenti nella performance della sponsorizzazione.

Inoltre, ci sono altre parole problematiche che fanno riferimento a:

    • identificazione del sesso;
    • età;
    • religione;
    • tendenze politiche;
    • dieta o perdita di peso;
    • denaro;
    • ricchezza;
    • lavoro da casa (esempio “Scopri come lavorare comodamente da casa”);
    • schiavitù (esempio “Sei schiavo del tuo lavoro?”).

Anche le stesse parole “Facebook” e “Instagram” spesso causano un calo della performance quando vengono utilizzate nel testo pubblicitario.

#3 Empatia e sensibilità non devono mancare

Non solo le singole parole sono importanti, ma anche il modo in cui vengono espressi testualmente determinati concetti è un fattore che influenza l’algoritmo.

Molti marketer pensano che un testo maggiormente incisivo o impattante può beneficiare positivamente la performance di un annuncio in termini di click, ma Facebook non è particolarmente d’accordo su questo tema.

In effetti, un testo che riflette empatia e sensibilità nei confronti di determinati argomenti come denaro, salute e relazioni, risulta molto più rilevante per l’algoritmo e per questo verrà mostrato maggiormente sulla piattaforma.

Per esempio, se un’azienda di prodotti dimagranti sponsorizza un contenuto con un copy in stile “Sbarazzati dei tuoi 10 kg in più di grasso” – oltre ad essere estremamente offensivo e per nulla empatico – questo verrà penalizzato dall’algoritmo. 

Al contrario, un testo positivo e stimolante come “Ti aiutiamo a tornare in forma e sentiti favoloso grazie al nostro prodotto” sarà sicuramente visto in modo diverso e mostrato maggiormente agli utenti.

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In generale, dopo lo sconvolgente l’anno che si è appena concluso, anche le più classiche tecniche pubblicitarie di Facebook stanno cambiando e rimanere al passo con le tendenze è fondamentale per ottenere un migliore ritorno sulla spesa pubblicitaria nel 2021.

Sempre SocialMediaExaminer – in un articolo recentemente pubblicato – prevede che i trend più importanti saranno: 

  • Contenuti pubblicitari creati a immagine e somiglianza dei contenuti organici presenti nel feed notizie degli utenti, in modo da rendere più naturale l’esperienza e “confondere” la sponsorizzazione tra le pubblicazioni degli amici e dei contatti;
  • Testi più informali e colloquiali, per avvicinarsi maggiormente al tipo di linguaggio utilizzato dal target di riferimento – che nella maggior parte dei casi è compreso tra i 18 e i 30 anni; 
  • Video brevi e con immagini autentiche, che non badano particolarmente alla qualità del girato ma piuttosto alla qualità del messaggio trasmesso. È noto che i contenuti video creati per Facebook non devono sembrare uno spot pubblicitario da mandare in TV, piuttosto devono riuscire a catturare l’attenzione dell’utente nei primi 3 secondi grazie alla loro unicità;
  • A/B test per provare diverse lunghezze nei testi pubblicitari o per sperimentare l’utilizzo delle emoji. 
La musica del mondo è nella tua tasca!

Cosa rivelano le tendenze video durante la pandemia sulle esigenze dei consumatori

Dall’inizio della pandemia, abbiamo osservato da vicino in che modo le persone di tutto il mondo hanno utilizzato le piattaforme come YouTube.

Siamo rimasti colpiti dal fatto che le persone hanno utilizzato i video per soddisfare le proprie esigenze, per far fronte all’isolamento sociale, per trovare nuovi modi per accedere a servizi essenziali, per assecondare le proprie passioni o semplicemente per sentirsi più vicini agli altri.

Poiché queste tendenze riflettono un cambiamento globale molto più ampio verso una nuova normalità, volevamo saperne di più sui comportamenti che le guidano.

Susan Kresnicka, un’antropologa culturale statunitense, ha sviluppato uno schema che studia la relazione tra i bisogni umani fondamentali e il comportamento dei consumatori, attraverso tre esigenze fondamentali che tutte le persone avvertono: cura di sé, connessione sociale e identità.

Per saperne di più su questi stati di necessità e su come si traducono nelle tendenze dei video di YouTube, ci viene in supporto Kresnicka!

1. Cura di sé

Molto più di un termine usato per indicare un bagno caldo a lume di candela, la cura di sési riferisce all’intera gamma di bisogni associati al sostegno e alla cura dell’individuo, un sé incarnato. Quando la pandemia ha sconvolto la quotidianità delle nostre vite, molti dei modi in cui eravamo abituati a soddisfare i nostri bisogni, sono diventati insostenibili. Quindi le persone stanno imparando nuove tecniche per lenire le loro menti ansiose“, spiega Kresnicka.

Su YouTube, il pubblico si è concentrato sui video che aiutano ad affrontare i fattori di stress, come i disturbi del sonno. Ad esempio, le visualizzazioni di video correlati ai suoni della natura sono aumentate del 25% perché le persone erano alla ricerca di qualcosa che li aiutasse a calmarli. Questo video di Dream Sounds è stato visto oltre 2 milioni di volte dal 15 marzo.

Un’altra tendenza legata alla cura di sé sono i contenuti sul cibo. Con così tanti ristoranti costretti a chiudere per motivi di sicurezza, gli spettatori hanno cercato video che li aiutassero a creare una cucina “in stile ristorante” a casa. L’India è stata al centro di questa tendenza. Creator come CookingShooking hanno dimostrato che emulare le cucine dei ristoranti permette alle persone di sperimentare il comfort di cenare fuori, senza però uscire di casa.

2. Connessione sociale

Secondo Kresnicka, i bisogni di connessione sociale derivano dalla natura profondamente sociale degli umani, e spiega: “Siamo una specie ultra sociale la cui sopravvivenza si basa sulla nostra capacità di mantenere una connessione attraverso strette relazioni interpersonali e un più ampio senso di appartenenza alla società”.

Poiché i requisiti di distanza hanno fortemente limitato la nostra capacità di connetterci gli uni con gli altri di persona, la tecnologia ha contribuito a colmare il divario. Su YouTube, gli spettatori hanno utilizzato i video per interagire tra loro direttamente e indirettamente, spesso in modi sfumati.

Il genere “With Me”– in cui gli spettatori condividono un’attività svolta da un creatore, è stato particolarmente pertinente per la vita in lockdown. Il pubblico di tutto il mondo lo ha letteralmente divorato. Le visualizzazioni dei video “#WithMe” sono aumentate del 600% dal 15 marzo. Stessa sorte per un sotto genere: i video “Get Ready With Me”, hanno avuto una “svolta da quarantena” poiché i creator del settore beauty hanno adattato i loro video allo stile di vita casalingo.

Anche per le persone che cercano la connessione attraverso l’arte e la cultura, le esperienze virtuali hanno offerto una soluzione. Le visualizzazioni giornaliere di video con “tour del museo” nel titolo, ad esempio, sono aumentate del 60% poiché gli spettatori e le loro istituzioni culturali preferite hanno cercato di replicare l’esperienza di visitare il museo.

Il Museo Van Gogh nei Paesi Bassi, ad esempio, ha condiviso un tour in più parti, accumulando oltre 200.000 visualizzazioni da metà marzo.

arte virtuale coronavirus

3. Identità

Spesso pensiamo al terzo bisogno fondamentale, l’identità, come un costrutto di categorie sociali come razza, etnia e genere, ma in realtà cela più espansività. Come spiega Kresnicka, “L’identità comprende l’intera esperienza e comprensione del sé, in tutta la sua complessità e capacità di cambiamento. Il modo in cui comprendiamo noi stessi e le nostre esperienze, determina fondamentalmente il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi, ci connettiamo con gli altri e operiamo nel mondo che ci circonda“.

Negli ultimi mesi, i video online si sono rivelati un modo interessante per le persone di esprimere chi sono e di informare su chi potrebbero diventare. Le tendenze video sull’imparare ad eseguire abilità specialistiche, come tagliare i capelli, ne sono un potente esempio. Il pubblico ha guardato diversi tutorial sul taglio dei capelli, con un picco di spettatori globali ad aprile. La lezione di un parrucchiere è stata vista più di 1,7 milioni di volte.

Anche l fede è un aspetto fondamentale dell’identità. Poiché i grandi raduni religiosi sono stati sospesi, i fedeli hanno cercato modi per pregare online, provocando un aumento nelle visualizzazioni settimanali dei servizi religiosi.

Il 27 marzo, la diretta in streaming Urbi et Orbi, un discorso papale pronunciato in occasioni solenni, ha offerto ai cattolici e ad altre persone di fede un modo per ricevere la benedizione di Papa Francesco mentre la diffusione della pandemia aumentava. Centinaia di migliaia di spettatori si sono sintonizzati sull’evento, determinando la più grande crescita di abbonamenti in un giorno per i canali YouTube del Vaticano.

Cosa significa per il tuo marketing e per il futuro

Sulla base di questo scenario, come dovrebbero rispondere i professionisti del marketing? Kresnicka raccomanda di concentrarsi su alcuni principi: “Gli esperti di marketing sanno che per avere successo, le loro offerte devono creare valore per le persone e spesso quel valore implica aiutarle a soddisfare le loro esigenze fondamentali. Perché un marchio di soda di 100 anni è ancora il leader di mercato? Perché aumenta la nostra energia e il nostro umore (cura di sé), ci riporta a tempi precedenti nella nostra vita (identità) e ci fa sentire in contatto con altri che hanno condiviso la stessa esperienza (connessione sociale). Pensare in questo modo ci costringe a comprendere, in modo profondo e olistico, come un prodotto o un servizio opera nella vita delle persone. Quando lo facciamo, apriamo nuovi modi per comunicare, connettersi e servire le persone”.

L’arrivo del COVID-19 e la scala globale hanno presentato ai professionisti del marketing sfide straordinarie, ma hanno anche creato un’opportunità tempestiva per riflettere su come presentarsi ai clienti in modo significativo. In qualità di promotori delle tendenze video, abbiamo riscontrato una notevole uniformità nei tipi di contenuti che le persone cercano su YouTube, rafforzando il fatto che, nonostante le nostre numerose differenze, condividiamo tutti le stesse esigenze fondamentali.

Indubbiamente, questa crisi continuerà a ricordarcelo, mentre noi ci impegniamo a darle un senso.

Super Bowl

Budweiser, Coca-Cola e Pepsi in fuga dal Super Bowl. Che succede?

Desta scalpore la notizia dell’assenza di alcune grandi aziende tra gli inserzionisti del Super Bowl di quest’anno. Affezionati storici come Budweiser e Coca-Cola non prenderanno infatti parte alla manifestazione, privando la kermesse sportiva dei loro attesissimi spot pubblicitari, mentre Pepsi ha deciso di tagliare il budget per gli spot in modo da concentrarsi maggiormente sull’Halftime Show.

Anche se il fenomeno potrebbe non anticipare una macro tendenza nel mondo del marketing, l’occasione apre nuovi spazi alle aziende che sono riuscite a espandersi durante il periodo di pandemia, in particolare alle realtà focalizzate su un business digitale.

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Ci sono alcune grandi realtà che si stanno velocemente affermando a livello globale e Fiverr è una di queste“, ha dichiarato Christa Carone, presidente di CSM Sport and Entertainment in Nord America riferendosi al portale fornitore di servizi freelance che, per la prima volta quest’anno, parteciperà al Super Bowl con il suo spot. “Se c’era un anno giusto per portare in questo evento la narrazione del loro brand, è proprio questo“, ha aggiunto.

La mancanza di ospiti fissi come Budweiser, che ha scelto di non partecipare all’edizione di quest’anno, conferma l’idea che il Super Bowl, pietra miliare per gli appuntamenti imperdibili del panorama televisivo, possa aver perso un po’ di forza, tra le difficoltà legate alla pandemia e i disordini sociali che hanno investito gli USA di recente.

Questo “scossone pubblicitario” sull’assenza di brand con partecipazioni decennali suggerisce che i marketer che guardano all’evento per anticipare previsioni sul 2021 potrebbero non ottenere le risposte che cercano. “Siamo ancora di fronte a così tanta incertezza che nessuno di noi dovrebbe guardare agli spot del Super Bowl come un indicatore di ciò che avverrà quest’anno nel marketing“, ha infatti sottolineato Carone.

super bowl budweiser

I rischi per i nuovi inserzionisti

Nonostante tutto, l’edizione di quest’anno del Super Bowl sta continuando ad attirare moltissimi inserzionisti, disposti a sborsare la bellezza di 5,5 milioni di dollari per uno spot sulla CBS. Secondo gli analisti, umorismo e spensieratezza dovrebbero dominare il palcoscenico durante l’appuntamento del 7 febbraio, riflettendo il diffuso desiderio di evasione delle ansie quotidiane provocato dalla pandemia.

Anche questo approccio, però, rischia di essere un autogol perché gli spettatori rimangono comunque iper-sensibili alle dinamiche sociali dei problemi esterni all’avvenimento sportivo e questo potrebbe diminuire l’impatto degli annunci più ironici, provocando, al contrario, un rischio reputazionale su quelli spot che non riusciranno a colpire il bersaglio.

Alcuni brand sceglieranno la via dell’umorismo, scelta che non è affatto nuova per i contenuti associati al Super Bowl; tuttavia, penso che in questa occasione ci sia un rischio nuovo, visto il particolare momento in cui viviamo“, ha detto Janet Balis, marketing practice leader di EY Americas. “Da un lato offrirebbero una certa leggerezza, una qualche forma di conforto, ma questo approccio umoristico potrebbe essere percepito come non particolarmente appropriato al contesto“, ha aggiunto.

I nuovi inserzionisti potrebbero raggiungere un’eco ancora maggiore di quella prevista: il ritiro di player affermati crea infatti un’apertura per i nuovi arrivati, che avranno così la possibilità di impressionare il pubblico. Il Super Bowl potrebbe rappresentare per questi outsider l’inizio di una nuova costruzione del marchio e, considerato che parliamo di aziende che hanno visto crescere enormemente la loro popolarità durante la pandemia, garantire loro visibilità anche quando l’emergenza COVID-19 sarà cessata.

Tra i nuovi inserzionisti ci sono infatti il già citato Fiverr, DoorDash e la piatta forma di eCommerce Mercari. “Chi si giocherà bene questa occasione, avrà grosse opportunità” ha commentato Balis.

Tra le altre cose, non esiste ancora un chiaro front-runner nella produzione degli spot, anche se è una pratica consolidata negli anni quella di valutare l’impatto degli annunci con grande anticipo grazie alle reazioni pre-partita.

Il cambiamento di ritmo è più che giustificato: la relativa mancanza di discussione sugli spot è comprensibile tenendo conto della turbolenta inaugurazione presidenziale e dei disordini del Campidoglio.

super bowl

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Super Bowl, i brand tentennano

Una delle motivazioni per le quali non abbiamo ancora visto tante creatività fino ad ora è che siamo coinvolti in un ciclo di notizie piuttosto insolito. I brand tentennano nel rilascio dei prodotti per la paura di arrivare in anticipo sui molti e diversi avvenimenti che stanno accadendo in questo momento” ha aggiunto Balis.

Il chiacchiericcio pubblicitario è stato fino ad ora più forte proprio su quei brand che hanno deciso di non partecipare all’evento di quest’anno, come Budweiser.

Il noto brand di birra, infatti, ha scelto di non partecipare al prestigioso appuntamento dopo ben 37 anni di fedeltà al Super Bowl, dirottando i suoi investimenti previsti per lo scopo su un programma di sensibilizzazione alla vaccinazione per il COVID-19.

Anche se non saranno presenti durante il game, la reazioni alla decisione di Budweiser di non partecipare hanno creato un passaparola altrettanto efficace” ha commentato Ronn Torossian, amministratore delegato di 5W Public Relations. “Inoltre, hanno scelto di legare questa decisione a una causa molto sentita e si tratta di una sicura vittoria per il brand“, ha aggiunto.

La situazione potrebbe quindi trasformarsi in un vero trampolino di lancio per quei marchi meno noti al grande pubblico, che sognano di prendere il posto e la ribalta di mostri sacri come Coca-Cola e Pepsi.

Non c’è niente di più importante del Super Bowl dal punto di vista del branding e del marketing“, ha detto Gali Arnon, chief marketing officer di Fiverr, in un comunicato stampa. “Crediamo che questa sia una grande opportunità per noi di presentare al mondo Fiverr in un modo unico e creativo“.

Anche Chipotle sarà fra i nuovi inserzionisti. Sebbene sia un brand decisamente più affermato, ha potuto contare su un massiccio aumento delle vendite online dallo scorso marzo. Ora, la strategia del marchio è quella di proseguire lo slancio per mezzo del suo primo annuncio al Super Bowl, con uno spot che mette in mostra il lavoro fatto sulla sostenibilità dell’azienda.

beyond meat

Joint venture tra Beyond Meat e PepsiCo e il titolo vola il borsa

Beyond Meat e PepsiCo annunciano una joint venture per creare, produrre e commercializzare nuovi snack e bevande a base vegetale. Ancora non sono stati resi noti i termini finanziari della partnership, ma a meno di 24 ore dalla diffusione dell’accordo il titolo vola in borsa.

Le azioni di Beyond Meat (azienda produttrice di sostituti per la carne e prodotti caseari a base di vegetali nata nel 2009 con sede a Los Angeles), aumentano del 26% mentre la società collabora con PepsiCo, registrando il più grande guadagno in un giorno da quando han iniziato a fare trading nel 2019, mentre le azioni di Pepsi sono rimaste pressocchè invariate, aumentando di circa l’1%.

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«Le proteine vegetali rappresentano per noi un’entusiasmante opportunità di crescita, una nuova frontiera nei nostri sforzi per costruire un sistema alimentare più sostenibile ed essere una forza positiva per le persone e il pianeta, soddisfacendo al contempo la domanda dei consumatori per un portafoglio ampliato di prodotti più nutrienti», sottolinea Ram Krishnan, Global Chief Commercial Officer di PepsiCo.

Beyond Meat controlla infatti circa il 13% di prodotti vegetali sostitutivi alla carne negli Stati Uniti, secondo le stime di Jefferies.

«PepsiCo rappresenta per noi il partner ideale in questa impresa entusiasmante, di portata e importanza globale», sottolinea Ethan Brown, CEO di Beyond Meat.

pepsico

Il mercato in crescita e gli obiettivi di sostenibilità della joint venture

Una joint venture all’insegna di una reciprocità di benefits: Beyond potrà sfruttare il sistema di distribuzione e l’esperienza di marketing di PepsiCo per il lancio di nuovi prodotti Beyond Meat, con accesso all’ampia linea di prodotti. Quest’ultima, invece, potrà approfondire i suoi investimenti nel settore a base vegetale, ampliando la partnership oltre alle bevande, anche alle linee Fritos, Cheetos e Tostitos, così come il manzo essiccato al Matador.

Un’opportunità per PepsiCo spinta verso obiettivi di sostenibilità: lo scorso anno, infatti, ha siglato l’impegno delle Nazioni Unite, con obiettivi di riduzione delle emissioni su base scientifica. Secondo il report 2019 dell’Onu, il sistema alimentare contribuirebbe al 37% delle emissioni di gas serra.

Un accordo che prende in considerazione anche i nuovi trend del mercato, con consumatori sempre più alla ricerca di alimenti sani e sostenibili. Gli hamburger, le salsicce e il pollo di Beyond Meat, a base di proteine dei piselli, sono venduti in tutto il mondo, inclusi Starbucks in Cina e Pizza Hut negli Stati Uniti.

Le vendite statunitensi di carne vegetale sono aumentate del 45% nell’ultimo anno. Le vendite di carne tradizionali sono aumentate del 19% nello stesso periodo, secondo NielsenIQ. Le vendite totali negli Stati Uniti di proteine vegetali, inclusi prodotti come latte di mandorle e uova vegetali, sono aumentate del 19% nell’ultimo anno, superando del 14% tutte le vendite di alimenti.

Un movimento azionario superiore alle effettive opportunità, secondo alcuni esperti di finanza, rispetto alle reali dimensioni del mercato di riferimento.

Le azioni di PepsiCo hanno un valore di mercato di 196 miliardi di dollari, mentre Beyond è valutata in 9,95 miliardi di dollari.

La joint venture sarà gestita da una società a responsabilità limitata chiamata The PLANeT.