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Meta annuncia la Creator Week 2022: focus sui creatori di Reel

Meta ha annunciato la Creator Week 2022, il secondo evento che si concentrerà sui creatori di reel. Si terrà nella prima metà di novembre di quest’anno.

Meta Creator Week 2022

L’evento è stato pensato per aiutare i creatori a capire meglio come utilizzare gli strumenti di Facebook e Instagram per costruire una presenza online e monetizzare il proprio lavoro.

Come spiegato da Meta: “Siamo impegnati ad aiutare i creatori a far crescere la loro comunità e a guadagnarsi da vivere sulle nostre piattaforme. Mentre lavoriamo verso il metaverso, i nostri investimenti mirano a dotare i creatori di strumenti, formazione e risorse all’avanguardia, necessari per costruire il successo creativo e finanziario, ora e in futuro“.

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Creator e Metaverso

Meta sa bene che, se vuole che davvero il suo metaverso sia un successo, avrà bisogno di creator all’avanguardia che contribuiscano alla costruzione e all’evoluzione dei suoi mondi VR. Infatti, anche se l’azienda può ovviamente contare su grandi risorse e un team interno formidabile, sarà la partecipazione di artisti provenienti da uno spettro più ampio a creare le esperienze più coinvolgenti e coinvolgenti.

creator week 2022

La lezione arriva da Snap rimane il leader nello spazio AR, perché ha costruito una validissima piattaforma per la collaborazione e la creazione, e con Meta che vuole usare Horizon Worlds come ponte verso il metaverso, questo sarà probabilmente l’obiettivo principale delle sue presentazioni di prossimo livello all’evento.

Cosa c’è di nuovo nella Creator Week di quest’anno

L’anno scorso, l’evento della Creator Week aveva un’attenzione più generica su Instagram, ma con i reel che stanno diventando una parte importante dell’ecosistema di Facebook, questo nuovo evento della Creator Week avrà un focus più centrato e presenterà una serie di star della piattaforma, provenienti da entrambe le applicazioni, che forniranno informazioni sul loro processo creativo e commerciale.

Tra questi creatori ci saranno @karenxcheng, il cui uso sempre creativo di reels l’ha resa leader nel settore e le ha fatto guadagnare oltre 1,2 milioni di follower su IG, e @kelladactyl, che ha anch’egli utilizzato approcci creativi ai contenuti per diventare una delle principali star della piattaforma.

 

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La sfida a TikTok

Meta ha dichiarato che le attivazioni della Creator Week si terranno a Bali, San Paolo, Londra e Delhi.

Delhi, in particolare, è un luogo di grande interesse, perché con l’uscita di scena di TikTok in India, a causa di un divieto governativo, la corporate di Facebook ha avuto più spazio per crescere, diventando un’opzione video fondamentale per i creatori indiani emergenti.

I partecipanti potranno anche sintonizzarsi sugli eventi della Creator Week e sui resoconti tramite @Creators su Instagram e la pagina Meta for Creators su Facebook.

E potrebbe valere la pena sintonizzarsi: Reels rappresenta già il 20% di tutto il tempo trascorso su Instagram, e Meta è chiaramente intenzionata a far sì che sempre più persone consumino i contenuti di Reels, in qualsiasi modo, in entrambe le app.

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Affidarsi a Reels, quindi, potrebbe essere una scelta intelligente per le strategie di marketing e, forse, raccogliere un paio di consigli e appunti alla Creator Week potrebbe dare una nuova prospettiva sulle opzioni per crescere.

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

The Y Playlist: l’iniziativa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per avvicinare i giovani alla musica sinfonica

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia lancia una nuova iniziativa digitale per avvicinare i giovani alla musica sinfonica.

L’obiettivo è coinvolgere gli Under 35 nei propri eventi rinnovando la propria comunicazione social e proponendo una serie di iniziative volte a stimolarne l’interesse e la partecipazione, in sala e online.

Una nuova grafica e un nuovo approccio social sono stati ideati, in collaborazione con la società Plural guidata da Marco Diotallevi, per promuovere la Formula Y, un abbonamento riservato esclusivamente agli Under 35 che consente di assistere in platea a 28 concerti sinfonici del turno del venerdì a un prezzo super scontato.

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L’iniziativa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Ad aprire le danze è Sir Antonio Pappano, Direttore Musicale dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia; alcuni mesi fa ha elencato alcuni dei brani che ama e ascolta di più fin dalla sua giovinezza, trascorsa prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti.

Accademia Nazionale di Santa Cecilia - locandina

Da quella chiacchierata è nata The Y Playlist (Young playlist) dedicata ai giovani e composta da 12 brani ascoltabili gratuitamente su Spotify: non solo musica “classica”, ma un mix di compositori del passato e contemporanei, di gruppi rock e celebri crooner, di influenze europee e statunitensi, di nomi celebri come Mozart e Richard Strauss (September dagli “Ultimi quattro Lieder”) ad altri più ricercati come Collier e Vaughan Williams.

E che sorpresa ascoltare “September” degli Earth Wind and Fire, che riporta alla follia e alla vitalità degli anni ’70: un brano ancora attuale che spesso ci capita di ascoltare come colonna sonora di reel e stories di Instagram, oppure Tony Bennett e Bill Evans che cantano “But beautiful” o, ancora, il primo movimento della Quinta Sinfonia di Beethoven – la sinfonia del “destino che bussa alla porta” – diretta da Carlos Kleiber.

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A proposito di questa iniziativa, il Presidente-Sovrintendente di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro ha dichiarato:

“Un modo per avvicinarsi alla grande musica si nasconde ovunque, compreso nel web, dove si può trovare la Playlist segreta di Antonio Pappano. Una maniera per conoscere attraverso i gusti, le esperienze e gli amori musicali di un grande direttore d’orchestra un pianeta di straordinaria ricchezza, tutta da esplorare con suoni e musiche che attraversano ambienti, generi ed epoche diverse. Con Antonio Pappano esplori le proposte che l’Accademia di Santa Cecilia può fare a un pubblico di tutte le età, purché disponibile a mettersi in gioco con le emozioni, con i sentimenti e con le idee della musica che parla al cuore ma anche, e soprattutto, al cervello”. 

Puoi scoprire qui gli altri brani selezionati dal maestro Antonio Pappano.

le notizie della settimana

Quiet Quitting, Elon Musk e Chiquita: le notizie Ninja della settimana

Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro.

Doxa ci fa sapere che l’80% delle persone intervistate in un sondaggio per Mindwork sostiene di aver manifestato i sintomi del burnout negli ultimi 12 mesi.

Da una recente indagine di Viewpoint di Dnv scopriamo che, sebbene il 79% delle aziende a livello internazionale affermi che Diversità e Inclusione sono ormai parte integrante della strategia di business, solo 6 organizzazioni su 10 ritengono che questo aspetto conduca a risultati migliori.

Cosa hanno in comune queste statistiche e le notizie della settimana?? Il comune denominatore è il cambiamento.

Cambiano le generazioni, cambiano le aspettative e il modo di vivere il percorso professionale e il bilancio vita lavoro (parola d’ordine: Quiet Quitting). Non ultimo, cambia il modo in cui vediamo il mondo e, di conseguenza le nostre abitudini di spesa.

Corriamo, almeno idealmente, verso un mondo in cui i brand rispettano il pianeta (come abbiamo scritto qui, è ormai indispensabile) lontanissimi da accuse di greenwashing. Intravediamo un futuro in cui le aziende e i marchi considerano l’inclusione un valore su sui puntare, invece di un mero strumento autopromozionale e anzi, celebrano la diversità come hanno fatto quelli di cui parliamo in questo articolo.

A volere più di tutti questo cambiamento ci sono loro: i giovani della Generazione Z. Siamo pronti a dare una mano?

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Le notizie della settimana: siamo attenti alla sostenibilità…

Un sondaggio condotto da Google per il mercato italiano mostra che la ricerca della parola “sostenibilità” è fortemente aumentata e il 31% delle persone pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.

Per questo, chiedono sempre maggiore trasparenza ai marchi.

notizie della settimana sulla sostenibilità

Inoltre, le persone richiedono l’impegno delle aziende nella scelta di materiali che siano rispettosi per l’ambiente e nell’utilizzo di risorse energetiche green.

sostenibilità 02

… e al Work-Life Balance

Parliamo ancora di Quite Quitting. La volontà espressa soprattutto dalle nuove generazioni di riprendersi in mano la vita è una risposta ad una condizione lavorativa che in molti casi è sfociata in malattia.

In questo cambio di direzione ha inciso molto la pandemia che, complice lo smart working, ci ha fatto passare per normalità il lavoro da casa senza alcun orario, obbligandoci a rispondere a mail o a messaggi anche nei week end, la sera o nei festivi.

quite-quitting-e-burnout - notizie della settimana

Una ricerca di BVA Doxa per Mindwork evidenzia che l’80% delle persone intervistate ha avuto negli ultimi 12 mesi sensazione di sfinimento, distacco mentale e calo dell’efficienza fisica e lavorativa.

quiet quitting - work life balance - notizie della settimana

Le altre notizie da leggere su Ninja

GroupM Consulting cambia volto

Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.

Elon Musk sta (davvero) comprando Twitter

Sembra proprio che l’acquisizione dell’azienda per 44 miliardi di dollari stia per vedere la luce.

La campagna di Valentino e Pinterest

Valentino si affida a un nuovo format pubblicitario di Pinterest, “Pinterest Color Takeover”, per far conoscere la sua nuova collezione.

Chiquita si tinge di rosa

L’iconico Bollino Blu si tinge dello stesso colore del Nastro Rosa a sottolineare il ruolo fondamentale della prevenzione in partnership con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e con l’American Cancer Society.

Il Bollino Blu di Chiquita si tinge di Rosa 01

Ascolta cosa ha detto ai nostri microfoni Mariaelena Paragone, Marketing Manager Chiquita Italia.

Nuovo logo e nuova identità per Citroën

Citroën

La casa automobilistica francese qualche giorno fa ha svelato una nuova identità del marchio aziendale e un nuovo logo. Segni di una nuova era audace, eccitante e dinamica per un marchio storico, che quest’anno ha compiuto ben 103 anni.

Le campagne pubblicitarie di settembre

crypto casino-keer-ninja marketing - notizie della settimana

Dagli omaggi a grandi personaggi, alle celebrazioni di eventi straordinari, all’esaltazione della vita quotidiana: quali campagne pubblicitarie ci hanno proposto i brand tra fine estate e questo rapido inizio autunnale?

L’occasione per migliorare la strategia social

Ninja Academy ha programmato un nuovo ciclo di webinar gratuiti per tutti coloro che vogliono mettere in pratica la teoria e farla funzionare. Segna in agenda il prossimo appuntamento:

Martedì 12 Ottobre ore 13:00

Content Creator: il lavoro del futuro?
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Pantone lancia il colore della biodiversità

La biodiversità si colora, almeno secondo Pantone Color Institute.

L’azienda statunitense, nata negli anni ’60, (che si occupa della catalogazione internazionale dei colori per la grafica), ogni anno, nel mese di dicembre, individua i colori trend che influenzeranno la moda, il make-up, il cinema e il design, per i 12 mesi a venire.

Quest’anno, in anteprima, ha lanciato una nuova tonalità a sostegno della sopravvivenza dell’ecosistema, ispirato al “pigmento più antico del mondo”.

Il Rosa che viene dall’antichità

In collaborazione con Tealeaves, azienda produttrice di tè, Pantone ha lanciato il colore denominato “Pantone Color of biodiversity”, che prende ispirazione dai millenni passati.

La vivace tonalità di rosa è il risultato dei fossili di organismi che un tempo vivevano negli oceani, ritrovati sulle rocce scoperte nel bacino di Taoudeni in Mauritania, nell’Africa Occidentale, ad opera della dott.ssa  Nur Gueneli (Scuola di Ricerca di Anu di Scienze della Terra).

pantone color

“I pigmenti rosa brillante sono i fossili molecolari della clorofilla prodotta da antichi organismi fotosintetici che abitavano un antico oceano che è scomparso da tempo” ha spiegato la dott.ssa Gueneli, specificando che si tratta di resti sedimentari su rocce marine risalenti a circa 1,1 miliardi di anni fa.

LEGGI ANCHE: Gli italiani preferiscono i brand sostenibili: il sondaggio di Google

Il futuro si tinge di rosa

“Abbiamo pensato di rivolgerci al Sahara, un luogo considerato come uno dei più antichi della terra, poiché la nostra ispirazione potrebbe aiutare a mettere in evidenza ciò che è stato trovato sulla terra prima che fosse abitato” ha sottolineato Laurie Pressman, Vicepresidente del Panton Color Institute.

 

Le parole del Vicepresidente di Pantone evidenziano la necessità di sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema della biodiversità, ancora forse poco comprensibile ai più. Circa 3/4 della terra sono stati alterati e danneggiati dalle azioni umane che stanno causando l’estinzione di varie specie animali e vegetali.

La biodiversità è in pericolo: i livelli di estinzione stanno aumentando a un ritmo allarmante, con conseguente perdita di specie e collasso dell’ecosistema. Continuando a perdere biodiversità al ritmo attuale, l’80% dei progressi compiuti dagli obiettivi delle Nazioni Unite fino a questo momento andranno perduti.

Pantone Color of Biodiversity nasce con l’intento di frenare la preoccupante ascesa, sostenendo il Forum della biodiversità Mondiale delle Nazioni Unite, e il Progetto 30×30, che si impegna a proteggere il 30% della terra e degli oceani entro il 2030.

Tealeaves in collaborazione con Pantone

Tealeaves, l’azienda fondata nel 1914, nota per la produzione di tè di alta qualità, ha abbracciato l’idea sostenendo United Nations Biodiversity & World Biodiversity e collaborando con Pantone all’iniziativa.

Il brand non è nuovo a collaborazioni di questo tipo, afferma di impegnarsi per avere un impatto positivo e preservare il pianeta con le scelte che si compiono quotidianamente, anche davanti ad una tazza di tè, un momento di pausa e riflessione. Generare consapevolezza e incoraggiare azioni che portino a un futuro sostenibile rappresentano i valori sostenuti dall’impresa.

pantone - colore della biodiversità

Nell’ambito del progetto Garden of Secrets, in collaborazione con gli esperti dell’UBC Botanical Garden (il più antico giardino botanico del Canada, realizzato nel 1916), ha lavorato su un’attenta scelta degli ingredienti per la produzione di tè. Con l’aiuto degli studiosi ha ampliato la conoscenza circa le proprietà commestibili di piante aromatiche e medicinali utilizzate nei propri infusi.

L’attenzione al colore è già stata sottolineata da Tealeaves, con il progetto Color in Sight , con il quale il brand ha approfondito la relazione tra la percezione e il colore, “…molti prodotti che sono ben progettati, non ottengono la trazione che meritano perché il colore non è giusto”.

Primaria attenzione al benessere degli oceani è stata data tramite il proprio supporto al programma Oceani Sani e Produttivi, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani promossa dalle Nazioni Unite.

I progetti di Pantone

La creazione del pigmento rosa a sostegno della biodiversità non è la prima idea pensata da Pantone per unire il colore alla sostenibilità e all’ambiente.

Precedentemente, infatti, l’azienda ha collaborato al Lacoste Forevergreena sostegno della conservazione delle Everglades, zona umida della Florida, unico luogo al mondo ad ospitare coccodrilli e alligatori. Non a caso il simbolo del brand Lacoste è rappresentato proprio dall’iconico coccodrillo.

Il verde lussureggiante, tonalità che rappresenta l’ampia varietà di piante della zona, ha portato alla realizzazione di una capsule collection di t-shirt e cappellini.

biodiversità pantone

Altro progetto, è stato Glosing, Glowing, Glone, creato in collaborazione con The Ocean Agency, a favore della salvaguardia delle barriere coralline dal cambiamento climatico. Per proteggersi dalle anomale ondate di calore, i coralli si illuminano di colori fluorescenti, trasformati in simbolo di avviso ad agire da parte di Pantone.

colore della biodiversità

Agire a sostegno della biodiversità

Per essere partecipi e sensibili al tema trattato, Tealeaves ha lanciato una piattaforma digitale open source, Biodiversity Design Hub, che fornisce informazioni sulla diversità e sulle soluzioni da adottare. L’attività permette di supportare le iniziative sul tema, seguendo l’esempio di artisti, accademici, giornalisti e designer che stanno condividendo i propri lavori online.

“Amplifica il colore per amplificare il messaggio” è lo slogan che invita a pubblicare e condividere le creazioni e le azioni del profilo Instagram del brand con l’hashtag #ColorOfBiodiversity

Non solo azioni social, sul sito dell’azienda sono inoltre presentati gli eventi a tema biodiversità che si svolgono in varie parti del mondo, a cui si può partecipare fisicamente, prenotabili attraverso link diretto.

sostenibilità e brand

Gli italiani preferiscono i brand sostenibili: il sondaggio di Google

Alla sostenibilità si guarda con un’attenzione crescente, complici la maggiore preoccupazione sulla salute (probabilmente aumentata con la pandemia), i problemi climatici evidenziati dalla rovente estate appena trascorsa, e il caro-bollette, che ha buttato sotto gli occhi di tutti la necessità delle energie sostenibili.

I consumatori non si accontentano più del prodotto etichettato “green”, chiedono di più.

Un sondaggio condotto da Google per il mercato italiano a febbraio 2022, ha mostrato che la ricerca della parola “sostenibilità” è aumentata, sottolineando un’attenzione maggiorata circa l’argomento per 1/3 degli intervistati.

Il 31% dei consumatori pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.

Gen Z e sostenibilità

Tra gli intervistati compresi nella fascia di età 18-24 anni la percentuale di coloro che ritengono la sostenibilità il primo fattore determinante per l’acquisto sale al 37%.

In particolare, l’83% di loro ritiene giusto l’affermazione di un’economia green, nel 40% dei casi si ritiene che i costi per avere dei prodotti eco-sostenibili dovrebbero essere supportati dalle aziende.

Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono l’ambiente e la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro. Secondo i dati di First Insight, 3 zoomer su 4 considerano elemento determinante per la scelta di un marchio il comportamento sostenibile di quest’ultimo.

Non è una caso che alla guida di due tra i movimenti più attivi del momento ci siano dei giovanissimi, “Fridays for the future” di Greta Thunberg e “U-recycles initiative” di Oluwaseyi Moejoh.

L’hashtag #sostenibilità conta circa 12 milioni di post su Instagram, e i video con l’hashtag #thrifttok spopolano su Tik Tok e YouTube.

La necessità di una comunicazione trasparente e certificata

Il 74% degli intervistati del sondaggio Google desidera un’informazione più trasparente, in grado di dipanare i dubbi e di aiutarli a compiere le proprie scelte di acquisto.

Quasi il 50% delle interviste, infatti, mostra che, per i consumatori, la mancanza di una comunicazione chiara è un ostacolo all’acquisto, ancor più che la qualità del prodotto.

La comunicazione si presenta dunque come una leva da sfruttare da parte dei marketer per affermare il comportamento sostenibile dell’azienda. La produzione, spesso, genera nell’opinione pubblica il cosiddetto effetto della “scatola nera”, il fatto di non essere a conoscenza dei processi produttivi realizzati all’interno dell’azienda, porta a credere che essi siano particolarmente inquinanti e dannosi.

L’impegno dell’azienda acquista maggiore credibilità, dunque, se convalidato da certificazioni esterne accreditate. La norma ISO 14020 cita quali sono le categorie di comunicazione che un’azienda potrebbe seguire:

  • Etichetta I: segnala l’eventuale migliore performance del prodotto rispetto ai concorrenti
  • Etichetta II: auto-dichiarazione dell’azienda stessa circa il proprio comportamento sostenibile
  • Etichetta III: si tratta di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD), ossia sintetici documenti che riportano il profilo completo del prodotto (risultati numerici dell’impatto ambientale, riciclaggio, consumo di energia…)

Attenzione alla trappola del Greenwashing

Il neologismo inglese, formato dalle parole green (verde) e washing (imbiancare, mascherare), indica la condizione in cui un’azienda impiega le proprie risorse per comunicare un comportamento sostenibile che non corrisponde ad un reale e concreto impegno nel ridurre l’impatto ambientale.

La Commissione Europea nella “Guida all’applicazione della Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali” definisce la pratica come “appropriazione indebita di virtù ambientaliste finalizzate alla creazione di un’immagine verde”.

È un modo per ripulire la propria immagine di facciata in modo semplice, presentandosi proprio come desiderato dai consumatori.

LEGGI ANCHE: Basta Greenwashing: perché il tuo business deve essere davvero sostenibile

sostenibilità

La differenza fra green communication e greenwashing è sottile e a volte difficile da riconoscere. Le caratteristiche che potrebbero far scattare il campanello di allarme del consumatore sono varie:

  • non fornisce informazioni relative a dati e statistiche circa l’impatto ambientale del prodotto o dell’azienda
  • enfatizza una singola caratteristica del prodotto, o un unico processo aziendale, considerandola sufficiente per definirsi “green”
  • assenza delle certificazioni ISO, ci si basa esclusivamente sull’autocelebrazione, enfatizzando il proprio atteggiamento
  • utilizza linguaggi tecnici e complessi, non comprensibili alla maggior parte dei cittadini
  • utilizza colori e immagini evocativi dell’aspetto verde.

I consumatori chiedono aiuto ai brand

La ricerca Google ha dimostrato l’82% dei consumatori si è dichiarato sensibile alle problematiche ambientali e d’inquinamento già prima della pandemia, il 78% ritiene però che il ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico debba essere condotta dalle aziende.

Dalle interviste emerge che l’attenzione, attualmente, non solo concentrata sui temi legati alla sostenibilità (su cui i consumatori si ritengono informati), ma anche sulle concrete azioni messe in atto dai brand.  Non è un caso che le azioni di ricerca di Google mostrano trend in crescita per espressioni quali moda sostenibile e piantare alberi, proprio a sottolineare che i consumatori non cercano più tanto informazioni sugli argomenti in sè, ma su ciò che realmente si sta facendo.

Sostenibilità e brand: le promesse che si sono trasformate in azioni concrete

I brand non possono ignorare la richiesta di azioni tangibili e facilmente riconoscibili che i consumatori stanno lamentando, soprattutto notando il successo dei marchi che già da qualche tempo hanno promosso azioni specifiche:

SHEBA

Un esempio è la campagna del cibo per gatti Sheba, che permetteva, cliccando sul video YouTube del proprio brand, di contribuire finanziariamente alla protezione delle barriere coralline, grazie all’entrata delle visualizzazioni del social media.

BOTTEGA VENETA

Il noto luxury brand italiano ha cercato di ridurre il tasso di sostituzione dei prodotti al fine di diminuire l’impatto ambientale, creando “Bottega series“, una specifica sezione del sito web in cui è possibile acquistare modelli d’archivio del marchio al prezzo originale.

Ciò garantisce la trasparenza del brand nel mostrarsi impegnato nel riciclo, un’attività a cui i consumatori italiani sembrano essere sensibili. Nel nostro Paese, il riciclo, secondo i dati del sondaggio Google, è aumentato fino al 49% dal 2013 al 2020. Un dato che dovrà arrivare al 100% entro il 2030, anno in cui tutti i packaging europei dovranno attenersi allo standard richiesto.

GRUPPO KERING

Il gruppo di cui fa parte la maison italiana Gucci, ha dato vita, nel 2021, ad una partecipazione del 5% nella piattaforma francese “Vestiarie Collective”, sito rivenditore di abbigliamento e accessori second hand. L’abbigliamento dell’usato è un trend del momento, soprattutto per i capi definiti haute couture, un modo per sensibilizzare alla riduzione dello spreco.

NIKE

Con il progetto Earth Day Pack, ha lanciato una collezione di sneakers realizzate con un materiale innovativo, il Flyeather, formato per il 50% da pelle riciclata, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione di pellami.

sostenibilità

GOOGLE

L’azienda si è impegnata nella riduzione del 50% dei costi energetici nei propri data center, ottenendo il punteggio CSR (Corporate Social Responsability) più alto del Reputation Institute, e devoluto oltre 1 miliardo di dollari in progetti di energia rinnovabili.

marketing automation best practice

7 Best Practices per massimizzare i risultati della tua Marketing Automation

Secondo un sondaggio della B2Bmarketing.net and Circle Research, il 61% delle aziende ha dichiarato di aver trovato difficile il processo di implementazione e adozione di tecnologie legate alla Marketing Automation.

Implementation Marketing Difficult

La Marketing Automation è uno strumento potente che può essere utilizzato per generare lead e guidare le vendite, ma è valido solo se ne utilizziamo tutte le funzionalità.

Ecco alcuni consigli utili e 7 migliori pratiche su come far funzionare la Marketing Automation per la propria azienda. 

1. Conosci la tua audience, le buyer personas

La parola automazione potrebbe farci pensare a campagne impersonali. Utilizzare l’automation significa automatizzare gli sforzi di marketing, ma è importante non commettere l’errore di pensare che si tratti di un processo automatico.

È necessaria, infatti, un’attenta pianificazione e considerazione di chi riceverà il messaggio, questo ci permetterà di creare campagne di successo, con destinatari ben definiti.

Il modo migliore per farlo è trovare le buyer personas. Si tratta di profili immaginari dei clienti ideali, in grado di aiutarci ad analizzare dati demografici, sfide, esigenze ed interessi. 

digital marketing: buyer persona

Questi profili riescono a guidarci nella creazione di campagne marketing che offrono valore al pubblico adeguato e convertono i lead in clienti.

Puoi creare le persone in base ai dati dei clienti e alle ricerche di mercato, utilizzando strumenti come:

  • Sondaggi, interviste e focus group
  • Analisi del pubblico di siti web e social media
  • Dati ricevuti dai moduli di contatto
  • Approfondimenti del team di vendita

Una volta chiarito quale è il target, è possibile adattare il contenuto delle campagne automatizzate alle esigenze dei clienti ed evitare la dispersione dei contenuti e del budget.

LEGGI ANCHEBuyer Personas Template: impara ad usare il tool definitivo per individuare il cliente ideale

2. Comprendi il percorso del cliente

Le aspettative del pubblico non rimangono statiche ma si evolvono man mano che gli individui si muovono nelle varie fasi del loro customer journey.

Le campagne automatizzate dovrebbero riflettere questo alimentando i lead con il contenuto giusto per la fase in cui si trovano.

Si può iniziare creando una mappa del percorso cliente, una rappresentazione visiva di tutti i punti di contatto che un cliente attraversa.

Questo permette di decidere cosa i clienti dovrebbero ricevere e quando ed aiuta a costruire workflow di automazione marketing.

Marketing Automation e Customer Journey

Ad esempio, è possibile impostare una serie di email di benvenuto automatizzate per le persone che si iscrivono per la prima volta alla newsletter.

Poiché i messaggi saranno indirizzati a nuovi lead, invece di essere eccessivamente promozionali le comunicazioni dovranno creare fiducia prima di tentare di convertire.

È quindi possibile utilizzare un software di automazione per personalizzare i passaggi successivi in base al modo in cui i contatti interagiscono.

Una volta che un cliente è stato convertito, il viaggio dell’acquirente non dovrebbe finire lì.

Ulteriori campagne mirate possono aiutare a sostenere il loro coinvolgimento e a mantenerli fedeli al marchio. Per i clienti appena convertiti, questo potrebbe assumere la forma di un flusso di lavoro di “onboarding” che li guida attraverso la configurazione con il prodotto o servizio.

Nel frattempo, è possibile sempre rivolgersi ai clienti attuali con contenuti specifici per riaccendere il loro interesse.

3. Raccogli i dati giusti

A questo punto diventa necessario avere informazioni precise sulle persone che compongono il pubblico.

Per assicurarci di inviare messaggi solo a coloro che rappresentano il nostro target, la marketing automation non riguarda semplicemente l’esecuzione di campagne su larga scala ma può aiutarci a raccogliere i dati necessari per una segmentazione del pubblico sempre più corretta.

È possibile dunque iniziare a costruire un’immagine di ogni contatto nella fase di acquisizione del lead attraverso le domande sul modulo di iscrizione.

Le informazioni cruciali variano a seconda dell’attività, come le esigenze e le motivazioni dei clienti.

Ad esempio, in un contesto B2C i dati demografici sono spesso un fattore importante, mentre nel marketing B2B il profilo aziendale, come le sue dimensioni e il settore, è più rilevante.

Ad ogni modo questi dati comportamentali, come i contenuti con cui gli utenti interagiscono e gli acquisti che effettuano, offrono preziosi indizi sugli interessi di un cliente.

Con le informazioni raccolte, si può utilizzare la segmentazione degli elenchi per raggruppare i contatti in base alle qualità condivise e creare diverse customer journey automatizzati su misura per loro.

4. Imposta il punteggio dei leads

Il comportamento dei contatti può dare un’idea del livello di interesse per l’azienda, questo aiuta a determinare in che punto del funnel si trovano, in modo da poter indirizzare meglio le campagne automatizzate.

La creazione di un modello di punteggio dei lead vuole dire dare un valore numerico alle diverse azioni che i consumatori portano a termine. Le azioni potrebbero essere qualsiasi cosa, dalla visualizzazione di un post del blog, alla partecipazione a un webinar, alla visita della pagina dei prezzi.

Quindi, assegnando punti ai lead in base alle loro azioni, il punteggio ci restituirà il loro potenziale.

Una volta che è stata stilata la “classifica”, saremo in grado di identificare quali lead sono pronti per essere “consegnati” alle vendite e quali richiedono un ulteriore “nutrimento” per massimizzare le conversioni.

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5. Crea esperienze multicanale

L’email automation è il modo più comune per i team di marketing di iniziare ad automatizzare le loro campagne. Per usare un software al pieno del suo potenziale occorre esplorare l’integrazione di altri canali nei flussi di lavoro.

Omnichannel

Limitarsi a un canale significa perdere opportunità. Mettendo in contatto i clienti in vari modi, è possibile massimizzare le possibilità. Inoltre, a seconda della natura del messaggio, un certo canale potrebbe essere più adatto di altri.

Il marketing SMS, ad esempio, ha più immediatezza dell’email. Questo lo rende efficace per i messaggi sensibili al tempo come promemoria e follow-up.

Supponiamo che stiamo creando un workflow automatizzato per i partecipanti di un evento.

Potremmo iniziare con una serie di email automatizzate che condividono informazioni sull’evento, quindi utilizzare un messaggio SMS come promemoria finale.

Subito dopo l’evento potremmo inviare un ringraziamento via SMS ai partecipanti insieme a una richiesta di compilare un sondaggio di feedback. Questo potrebbe essere seguito da ulteriori email che mirano a coltivare la relazione.

Potremmo anche combinare l’email marketing con le ads sui social media per aumentare i punti di contatto dei clienti.

Ad esempio, se la nostra è un’azienda eCommerce potremmo già utilizzare l’automazione per inviare email dei carrelli abbandonati e convincere coloro che non sono stati persuasi a comprare tramite annunci social.

6. Automatizza i processi interni, non solo le campagne

Un grande punto di forza per l’adozione della Marketing Automation è la promessa di risparmiare tempo prezioso, soprattutto se la nostra è una piccola impresa che cerca di massimizzare l’efficienza con risorse limitate.

Tuttavia, molti si limitano all’automazione delle campagne quando ci sono altre attività manuali che potrebbero eliminare, a seconda della funzionalità del loro servizio di Marketing Automation.
Questo non solo libererebbe ancora più tempo, ma riduce anche il rischio di errore umano.

Per iniziare, ecco alcune idee per le attività che potresti automatizzare:

Segmentazione dei contatti

Invece di gestire manualmente le liste di contatti, possiamo tenerle aggiornate utilizzando l’automation per aggiungere contatti in base a trigger a seguito di azioni intraprese. Ad esempio, il flusso di lavoro riportato di seguito crea un elenco di contatti che si sono convertiti in clienti monitorando gli acquisti.

Pulizia delle tue liste

Per assicurarti di contattare solo gli iscritti che sono ancora interessati, dovresti rimuovere regolarmente quelli che non sono coinvolti. La Marketing Automation può fare questo lavoro per te in background. Basta impostare un flusso di lavoro che rimuova i contatti quando soddisfano i criteri per essere inattivi.

Assegnazione di lead

Per assicurarti che il team di vendita contatti i potenziali clienti il prima possibile, è possibile assegnare automaticamente lead qualificati a un rappresentante. Possiamo anche assicurarci che la persona giusta si occupi di ogni lead aggiungendo criteri per l’assegnazione, come il tipo di azienda o la posizione.

7. Tieni traccia delle tue prestazioni

Una volta configurate le automazioni, non lasciamo che il software prenda il sopravvento.

È consigliabile continuare a monitorare i risultati della marketing automation per sapere cosa funziona e cosa no. Queste informazioni ci aiuteranno a perfezionare la strategia in futuro e ad apportare tutte le modifiche necessarie ai vari flussi di lavoro.

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Il modo in cui il pubblico interagisce con le campagne aiuterà a capire se i contenuti con i quali sono venuti in contatto rispondono alle loro esigenze. 

Ad esempio, i forti tassi di apertura e di clic sono un segno che i messaggi stanno raggiungendo il segno, mentre l’annullamento dell’iscrizione suggerisce una mancanza di rilevanza per il destinatario.

Non dimenticare di esaminare anche i risultati a livello di segmento. Questo permette di capire se staimo dividendo il pubblico in modo efficace.

In definitiva, la Marketing Automation dovrebbe aiutarci a spostare le persone lungo il buyer journey.

Quindi non è sufficiente che interagiscano con i contenuti a meno che non portino alla conversione. Il monitoraggio del tasso di conversione per ogni fase della canalizzazione aiuterà a identificare se i clienti si muovono in punti specifici e sarà quindi possibile regolare i workflow per migliorare tutto il processo.

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valentino e pinterest

Valentino e Pinterest lanciano una campagna all’insegna del colore rosa

Forse non a tutti è noto, ma il rosa è il colore del momento. Dal Barbicore all’estetica rosa, è ovunque, anche sulle passerelle.

La Maison Valentino ha presentato la nuova collezione, Valentino Pink PP, lo scorso marzo, durante la Settimana della Moda di Parigi, interamente incentrata sul colore rosa. I Pinner si rivolgono a Pinterest per trovare il modo di portare questa luminosa tonalità in ogni aspetto della propria vita.

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In Italia, infatti, più di 5 milioni di Pinner interagiscono con contenuti di moda su Pinterest ogni mese alla ricerca di outfit e colori in tendenza.

La ricerca di “outfit fucsia” è aumentata del 154%, quella di “outfit rosa” del 40% e quella di “abito rosa” del 36%.

Valentino ha fatto leva proprio su questo interesse collaborando con Pinterest in un’operazione di acquisizione del colore, categoria unica nel suo genere, per fare proprio il colore “rosa” su Pinterest.

valentino e pinterest campagna rosa

“Color Takeover”, la campagna di Valentino e Pinterest

Valentino si affida a un nuovo format pubblicitario di Pinterest, “Pinterest Color Takeover”, per far conoscere la sua nuova collezione.

Pinterest Color Takeover offre risorse per le campagne basate sulla targetizzazione di parole chiave inerenti alle sfumature del “rosa”, così da allineare i contenuti degli annunci pubblicitari con gli utenti online, e ai colori “bianco e nero” per rendere la creatività d’impatto all’interno del feed.

Il Color Takeover, letteralmente “acquisizione del colore”, unico nel suo genere, è alimentato dagli insight di Pinterest come parte della strategia della campagna volta a favorire la posizione di Valentino Pink PP sulla piattaforma.

Gli utenti che cercheranno “rosa”, “nero” o “bianco” visualizzeranno i contenuti di Valentino Pink PP, da un lato inserendosi nel feed di Pinterest e dall’altro lato, sorprendendo e entusiasmando i consumatori con il primissimo nuovo prodotto del brand lanciato su Pinterest.

La campagna raggiunge i Pinner attraverso ambienti e occasioni contestuali uniche rispetto a persone o gruppi demografici specifici, invitandoli a scoprire un mondo completamente nuovo di ispirazioni di moda.

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Nike, IKEA e altre campagne di marketing inclusivo che celebrano la diversità

Ancora troppo spesso, nelle pubblicità, abbiamo visto le rappresentazioni di donne e di uomini perfetti, prevalentemente giovani, bianchi e in ottimo stato di salute. Famiglie con mamma, papà e due splendidi bimbi biondi seduti intorno al tavolo a fare colazione. 

Con il tempo, però, la società è cambiata, si è evoluta e ha cercato nuovi diritti e nuove forme di integrazione.

Di conseguenza, anche le aziende si sono dovute adattare alle richieste di un pubblico sempre più attento alle prese di posizione dei brand che scelgono di acquistare. 

Il marketing inclusivo è diventato la risposta a questo cambiamento, facendo della rappresentazione della diversità lo strumento con cui avvicinare ogni persona e ogni gruppo, anche quelli marginalizzati a causa di genere e identità di genere, disabilità, età, etnia, orientamento sessuale e affettivo, status socio-economico, religione o credo. 

Non basta certo uno spot fatto bene e un bel claim per diventare pionieri dell’inclusività. Alle parole devono seguire necessariamente i fatti. 

Ecco 5 campagne di marketing inclusivo da guardare e riguardare.

IKEA accanto alla comunità LGBTQIA+

Era il lontano 2011 quando, in occasione dell’apertura di un punto vendita a Catania, IKEA scelse di rappresentare su un grande cartellone pubblicitario due uomini che si tengono per mano con lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie. Noi di Ikea la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la cosa più importante. Ed è per questo che abbiamo pensato alla carta Ikea Family”. 

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Dopo 11 anni e numerose attività di comunicazione inclusiva, lo scorso 17 maggio, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omolesbobitransafobia, IKEA ha lanciato la campagna “Home Pride Home”, un vero e proprio appello affinché tutti possano supportare attivamente la comunità LGBTQIA+ e i suoi diritti. 

Un hashtag, una GIF animata e un filtro da usare nelle stories di Instagram hanno un valore simbolico ma diventano anche una spinta per chiunque a condividere un messaggio così importante: non per tutti vale il detto “casa dolce casa”.

L’azione non si era limitata all’online. Infatti, sulla pagina dedicata alla campagna, erano state pubblicate tutte le istruzioni necessarie e uno schema da stampare per ricamare a punto croce il simbolo di “Home Pride Home” su cuscini, tessuti, dettagli da parete per rendere la propria casa più queer.

Alla luce dei risultati raggiunti in termini di diversity & inclusion nei propri ambienti di lavoro, IKEA insieme a Stonewall, associazione inglese che si occupa di questioni LGBTQIA+, ha stilato una lista di consigli utili per chi voglia mostrare più concretamente il proprio supporto a chi vive una sessualità non binaria.

Alla stessa Stonewall è stato devoluto il ricavato dell’intera operazione “Home Pride Home”

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Airbnb e il turismo accessibile

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“Individuare le caratteristiche di accessibilità presenti in un alloggio e applicare correttamente i filtri per renderle visibili è il primo passo per rendere tutti i nostri e le nostre ospiti davvero #free2travel”. 

Con queste righe si apre la landing page di Airbnb dedicata all’iniziativa Be special, be a host”, call to action ideata e prodotta da Diversity per contribuire ad abbattere stereotipi e pregiudizi legati al mondo del turismo accessibile.

Alla campagna hanno preso parte la giornalista e digital storyteller Valentina Tomirotti e la campionessa paralimpica di sci alpino Sofia Righetti, entrambe attiviste per i diritti delle persone con disabilità.

Oltre che su Facebook, Instagram, LinkedIn e Youtube di Airbnb, l’attività ha avuto come principale touchpoint la landing page dedicata alla sensibilizzazione dei e delle host registrate alla piattaforma e alla condivisione di tool per offrire un’esperienza di ospitalità davvero inclusiva. Un bel modo per invitare chi ospita a far sentire a casa chiunque

Marketing Inclusivo: Dove e la rappresentazione delle donne nei media

Rappresentare le donne così come sono e non come gli altri credono che debbano essere.

Con questa missione Dove, insieme a Getty Images, uno dei principali creatori e distributori di immagini, e Girlgaze, una rete di 200.000 creativi che si identificano con il genere femminile e persone transgender, ha creato “#ShowUs”, la più grande raccolta fotografica al mondo creata da donne, persone genderqueer e fotografi che si identificano con il genere femminile per abbattere gli stereotipi sulla bellezza.

Le cinquemila immagini sono state riunite in una libreria fotografica resa disponibile per i media e le industrie pubblicitarie per utilizzarle nei loro progetti o nelle loro campagne. 

Un messaggio chiaro e forte nato da uno dei più grandi studi globali.

Infatti, i dati raccolti da Dove mostrano come il 70% delle donne non si senta ancora ben rappresentata dalle foto che vede ogni giorno e il 67% chiede che i brand aumentino e inizino ad assumersi la responsabilità delle immagini di stock che usano nella loro comunicazione.

Abbattere gli stereotipi di genere e rompere gli standard di bellezza irrealistici proposti dai media è il primo grande passo per ridurre l’impatto sull’autostima delle donne. Ma, appunto, è solo un passo nel mondo dei media e il cambiamento è ancora molto lontano. 

Microsoft e la storia di Katie Sowers

All’Hard Rock Stadium, in occasione del Super Bowl, Microsoft decide di trasmettere uno spot per presentare il Surface in cui la protagonista della storia è Katie Sowers. Si tratta della prima allenatrice donna della National Football League, apertamente lesbica. La prima persona apertamente omosessuale ad allenare nel Super Bowl.

Non sto cercando di essere la miglior coach donna. Sto cercando di essere la miglior coach” dichiara Katie Sowers nel promo mentre la vediamo raccontare la sua storia sul campo da gioco. 

Una scelta coraggiosa per Microsoft che con la campagna Be the One” ha scelto di ispirare le ragazze e le donne a conquistare il proprio spazio nel mondo.

Campagne di marketing inclusivo: Nike contro il razzismo

Era il 25 maggio 2020 quando nell’ospedale di Minneapolis, in Minnesota, George Floyd perse la vita dopo che l’agente di polizia Derek Chauvin lo immobilizzò tenendo per nove minuti il suo ginocchio sul collo. 

La notizia fece il giro del mondo e si scatenarono numerose proteste contro l’abuso di potere da parte della polizia, accusata anche di comportamenti razzisti. 

Molti brand intervennero subito nel dibattito e in quello che divenne in breve un trend con l’hashtag #BlackLivesMatter

Nike non rimase a guardare e pubblicò lo spot “For once, don’t do it”. Un video semplicissimo costruito attraverso l’uso dell’anafora e il ribaltamento del claim Just do it. La campagna contro il razzismo si conclude con una bellissima chiamata all’azione “Let’s all be part of the change”. Oltre al potentissimo messaggio, Nike ha scelto di supportare anche economicamente la comunità Black in America. 

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Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting

Arriva in Italia Acceleration, il nuovo volto di GroupM Consulting, la unit di GroupM Italy, a servizio delle sue agenzie media, che da anni accompagna i brand nel loro percorso di trasformazione digitale.

I due eventi che si stanno tenendo in questi giorni presso i WPP Campus di Milano e Roma vedono protagoniste, insieme ai marketer che si avvalgono dei servizi di Consulting, case di successo in ambito MarTech, intervallate da testimonianze di ospiti di rilievo.

GroupM Consulting in questi anni è diventato un punto di riferimento nei servizi di consulenza in ambito MarTech. In un mercato in cui le opportunità offerte dalla tecnologia, dalla misurazione e dall’utilizzo dei dati sono sempre più strategiche per i clienti, l’arrivo in Italia di Acceleration permetterà al nostro team di consulenti di evolvere ulteriormente e di potenziare l’offerta con l’adesione a un network mondiale leader nel settore. I clienti delle nostre agenzie potranno, così, contare su expertise e servizi all’avanguardia per valorizzare le potenzialità di ogni innovazione” dichiara Massimo Beduschi, Chief Executive Officer &Chairman di GroupM Italy.

massimo beduschi

Acceleration in Italia sarà guidata da Marco Brusa, già Managing Director di GroupM Consulting sin dal momento del lancio, che riporta a Giovanna Loi, Chief Digital Officer GroupM Italy.

La unit, che si appresta a chiudere il 2022 in grande crescita superando la soglia dei 50 clienti attivi, supporta i brand delle agenzie del Gruppo in ambito misurazione, MarTech, digital experiences, web analytics e gestione della privacy, vantando un’esperienza approfondita nelle soluzioni Google Marketing Platform e Cloud.

Esperienza che ora avrà un altro punto di forza nelle competenze del network globale di Acceleration che è stato scelto da Google come partner indipendente per la vendita, l’implementazione e la formazione di tutti i prodotti Google.

Un vasto team interdisciplinare, che vanta più di 60 professionisti e include esperti di dati, tecnologia e marketing digitale, tra cui data scientist, tech consultant, web analytics consultant, sviluppatori e statistici in grado di poter affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.

La squadra è da sempre il nostro punto di forza: un team di persone appassionate di tecnologia con un forte background tecnico e un occhio sempre volto al futuro e ai bisogni dei clienti. Questo ci ha consentito di leggere in chiave olistica le disruption che il mercato sta vivendo, cogliendone le opportunità e rimuovendo le barriere” ha commentato Marco Brusa, Managing Director di Acceleration Italy.

acceleration Marco Brusa

Nelle settimane che hanno preceduto la presentazione di Acceleration, GroupM ha svolto una survey sullo stato di soddisfazione di C-Level e marketer di brand sul percorso di trasformazione digitale affrontato dalla propria azienda, approfondendo il gap rispetto al posizionamento ottimale.

Le ambizioni dei manager sono grandi, ma il sentimento comune è che quasi la totalità delle aziende dovrebbe fare di più e meglio.

La prima barriera che frena la trasformazione digitale è determinata dai silos presenti all’interno dell’organizzazione, immediatamente seguita dalla distonia tra gli obiettivi di breve termine di fatturato dei manager e la roadmap di più ampio respiro che la trasformazione digitale impone.

Altri ostacoli emersi sono la resistenza al cambiamento, la mancanza di figure specializzate in azienda e le problematiche legate all’adozione delle nuove tecnologie.

Se c’è una regola non scritta, ma ormai chiara, è che chi si ferma resta indietro. Le agende dei Marketer devono seguire roadmap che tengano conto della vision a lungo termine e della gestione di grandi temi che il contesto sta vivendo: privacy, cookieless, integrazione omnicanale dei mezzi, sono solo alcune delle sfide che oggi i brand si trovano a dover affrontare, adattando la loro organizzazione, inserendo in squadra nuove figure professionali e rinforzando quelle esistenti con training ad hoc” spiega Giovanna Loi, Chief Digital Officer di GroupM Italy.

Acceleration - Giovanna LOI - GroupM

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Il flusso continuo di ideazione di Acceleration

Il posizionamento di Acceleration si basa sul concetto di “Always-on Transformation”: la trasformazione non è intesa semplicemente come un piano di azione da completare in un determinato lasso temporale, ma piuttosto come un impegno per un flusso continuo di ideazione, definizione ed esecuzione delle priorità attraverso progetti strategici di diversa natura.

Infatti, la lunga esperienza internazionale di Acceleration ha dimostrato che i brand che abbracciano una cultura della trasformazione continuativa hanno più opportunità e strumenti per raggiungere progressi quotidiani verso un successo competitivo a lungo termine.

Acceleration opera in 12 mercati tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Svezia, Dubai, Sudafrica, Spagna, Portogallo con un ulteriore piano di espansione nell’area EMEA e APAC.

L’ingresso in questo importante network internazionale permetterà anche ai consultant italiani di confrontarsi quotidianamente con professionisti e specialisti che operano nei mercati leader nel digitale avendo accesso, così, alle migliori case e a soluzioni innovative di successo già applicate a grandi marchi nel mondo.

Grazie all’arrivo di Acceleration anche in Italia, abbiamo la possibilità di continuare ad allargare il nostro perimetro di azione, aggiungendo al nostro network le skill di Giovanna, Marco e del loro talentuoso team di professionisti e consulenti, per aiutare sempre più i clienti a far crescere le proprie capacità attraverso la continua trasformazione. Non ho dubbi che le nostre expertise combinate ci metteranno nella posizione migliore per continuare a garantire ai nostri clienti una crescita sostenibile attraverso soluzioni di consulenza su dati e tecnologia” conclude Grant Keller, Global Chief Executive Officer Acceleration.

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Le 5 campagne pubblicitarie più belle di settembre

La creatività non si concede mai una pausa. Dagli omaggi a grandi personaggi, alle celebrazioni di eventi straordinari, all’esaltazione della vita quotidiana: quali campagne pubblicitarie ci hanno proposto i brand tra fine estate e questo rapido inizio autunnale?

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Moncler | Brand of Extraordinary

L’iconico brand di Remo Ruffini ha compiuto 70 anni. Dopo un kolossal show presentato in piazza Duomo a Milano, durante la Fashion Week, il brand lancia di uno spot di 2 minuti, in tv e sui social. Un film che ripercorre i successi e i valori di Moncler dal 1952 (come 1952 erano i ballerini de live show) fino ad oggi.

Con il voice over di Alicia Keys e con una sceneggiatura potente, si susseguono le immagini che raccontano il brand: dall’equipaggiamento per la famosa spedizione italiana del K2 nel ’54, alla realizzazione delle divise per la squadra francese di sci vincitrice delle Olimpiadi Invernali di Grenoble nel ’68.

Da capo must have dei Paninari degli anni ’80 fino alle evoluzioni di stile che hanno caratterizzato Moncler e che lo hanno portato dalle vette della montagna fino a quelle delle passerelle internazionali.

Un film che mette in risalto l’eccezionalità del brand italiano e che invita lo spettatore a fare cose sempre più grandi, perché “il vero nemico non è la difficoltà ma la noia”.

IKEA Canada | Bring Home to Life

IKEA completa la vita delle persone creando spazi e comodità. Gli spazi che contano di più, come quelli più intimi e quotidiani, riescono ad entrare in contatto con le persone e a migliorare le loro vite. IKEA ispirare le persone alla connessione con le loro case.

Una nuova opportunità immaginata anche attraverso spazi e arredi che aiutino ad affrontare cambiamenti e in grado di ricostruire momenti indimenticabili di vita.

Bring Home To Life ha un approccio diverso, il cui focus si sposta dalla funzionalità degli ambienti a favore di spazi che promuovano le emozioni e le relazioni umane.

Nike | Serena Legacy

“Alcune volte per far sì che il mondo cambi, non devi cambiare niente”.

Così Nike omaggia, con una delle sue iconiche campagne pubblicitarie, la tennista Serena Williams per celebrare la sua carriera. Un tributo non solo alla sportiva ma alla persona che ha dimostrato il suo successo vincendo contro ogni stereotipo razziale e pregiudizio estetico.

La personalità, gli ideali e i pensieri della campionessa non sono mai cambiati ed è proprio per questo che è riuscita a cambiare il mondo attorno a sé.

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Campagne pubblicitarie di settembre: Crypto Casino

Il Murale 3D comparso in un parcheggio al centro di Las Vegas rappresenta una slot machine gigante.

Non a caso l’opera è stata realizzato in questa città dove l’artista anamorfico Leon Keer ha voluto evidenziare il rapido emergere delle crypto valute e della sua pericolosità.

Il paragone infatti tra crypto e moneta reale è subito fatto: i rischi di incauti azzardi sono simili come lo sono anche le dipendenze verso questi giochi.

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Credits: Leon Keer

L’artista è specializzato nella realizzazione di street art anamorfica in 3D, illudendo l’occhio dei passanti con opere che catturano l’attenzione anche per le riflessioni a cui alludono.

Keer con la sua arte pone l’attenzione le tematiche sociali come la disuguaglianza, l’apparenza sui sociale e le problematiche ambientali.

La tecnica con cui è stato creato il murale 3D – in collaborazione con l’artista olandese Massina – dona tridimensionalità all’immagine rendendola viva in ogni diversa prospettiva.

Un omaggio alla pop art che si fonde con la modernità: i simboli classici della frutta sono stati sostituiti infatti da monete crittografiche come Bitcoin, KRP e Tether.

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Credits: Leon Keer

Samsung Galaxy | Join the flip side

È sempre difficile cambiare punto di vista, soprattutto quando siamo affezionati o abituati ad un oggetto. Samsung ha rivoluzionato il mondo degli smartphone, dando letteralmente una nuova piega al suo stile. Lo spot ispira molto probabilmente la Gen Z a rivoluzionare i concetti di spazio e maneggiabilità nei confronti di uno dei loro oggetti “nativi”.

Ironia e novità in questa pubblicità che si trasforma in nostalgia per i Millennial che ricordano con il sorriso lo Startac, il primo iconico modello pieghevole.

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