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Coca-Cola celebra i vincitori di UEFA EURO 2020

Coca-Cola, partner storico dell’evento dal 1974, annuncia il lancio di una bottiglia in edizione limitata per celebrare i vincitori di UEFA EURO 2020™ e festeggiare insieme ai tifosi italiani la vittoria del Campionato Europeo. 

Per celebrare la vittoria, il brand ha realizzato una limited edition celebrativa di bottiglie Coca-Cola Original Taste da 450 ml, disponibile in alcuni punti vendita selezionati, fino a esaurimento scorte. 

Limited edition

UEFA EURO 2020ha segnato il debutto delle nuove bottiglie Coca-Cola realizzate interamente in rPET e così anche la limited edition è con 100% plastica riciclata. Il design cattura l’euforia di un momento magico, richiamando la cascata di coriandoli che ha avvolto i tifosi alla fine del torneo mentre le telecamere riprendevano la gioia dei campioni sul campo di Wembley. L’etichetta presenta così i colori e il nome dell’Italia e raffigura l’iconica bottiglia Contour di Coca-Cola nell’illustrazione del trofeo. 

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Ha dichiarato Raluca Vlad, Direttore Marketing di Coca-Cola Italia:

In qualità di partner ufficiale di UEFA EURO 2020™, ci congratuliamo con i vincitori e vogliamo omaggiare e rinfrescare tutti i tifosi che hanno seguito con entusiasmo il torneo. Coca-Cola vuole continuare a ispirare i fan e a sostenere il loro amore per lo sport, invitando tutti a superare le distanze attraverso la condivisione delle proprie passioni, perché quando tifiamo insieme c’è ancora più gusto.

Le celebrazioni e la comunicazione della limited edition vivranno anche attraverso le attivazioni outdoor, digital, social e una pianificazione stampa. Una perfetta chiusura per la campagna UEFA EURO 2020™ di Coca-Cola, “Quando tifiamo insieme, c’è ancora più gusto”, un invito a superare le differenze partendo da quelle calcistiche e a condividere con gli altri la passione per lo sport.

Oltre Coca-Cola abbiamo raccolto una galleria degli altri brand che hanno celebrato i vincitori di #EURO2020!

swipe up instagram

Presto potrai usare lo Swipe Up di Instagram senza avere 10.000 follower

La possibilità di inserire il link nelle storie di Instagram, risulta spesso uno strumento utile in tantissimi casi e non vedevamo l’ora di sfruttare a 360° questa funzione delle storie, anche per i nostri business. 

instagram

Quante volte avresti voluto indirizzare i tuoi follower ad una specifica risorsa del tuo brand o più semplicemente al tuo ultimo articolo del blog?

Tra poco (speriamo pochissimo!) non sarà più necessario rimbalzare i tuoi follower dalla storia al tuo profilo con l’inserimento dei link in bio, ma potrai offrire loro un link attraverso lo swipe up direttamente nelle tue Stories.

Un grande vantaggio, non trovi?

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Lo swipe up: cos’è e come ha rivoluzionato le Instagram Stories

Se non hai mai sentito parlare dello swipe up, probabilmente sei solito utilizzare account con meno di 10.000 follower. Per questo motivo, non avrai avuto mai il modo di utilizzare questa funzionalità. La situazione è però destinata a cambiare.

Potrai infatti utilizzare la feature anche con account con un numero di follower inferiori rispetto alla soglia prevista dalla piattaforma e approfittare di tutti i vantaggi che questo strumento mette a disposizione. 

Lo swipe up ha rivoluzionato il modo in cui gli influencer, e più in generale le aziende, hanno raggiunto e coinvolto i loro follower su Instagram.

Gli utenti, infatti, scorrendo il dito dal basso verso l’alto, sfiorando una freccia che appare nella zona più bassa dello schermo, possono accedere a specifiche pagine senza uscire dall’App. Questo è un metodo abbastanza semplice per ottimizzare i contenuti pubblicati e per spingere gli utenti in un percorso predeterminato dalla strategia in atto. 

instagram reels

Per poter accedere a questo strumento, sino a qualche giorno fa, era indispensabile che l’account rispettasse due e solo due specifici requisiti: che fosse configurato come account aziendale e che avesse più di 10.000 follower.

Una ulteriore variabile che potrebbe offrire l’accesso allo swipe up nelle storie di Instagram, è lo status di account verificato: cioè la spunta blu accanto alla foto profilo, che testimonia, da un lato, l’autenticità dello stesso account e, dall’altro, che esso rappresenta un personaggio pubblico o uno specifico brand. 

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Un nuovo step nella rivoluzione dello swipe up di Instagram

A quanto pare, nelle prossime settimane, lo swipe up compirà un ulteriore passo in avanti: sarà possibile attivarlo e utilizzarlo anche con account con meno di 10.000 follower. 

Questa è la notizia trapelata degli uffici della piattaforma e che il magazine The Verge ha confermato in uno dei suoi ultimi articoli. Sin da subito, la notizia ha fatto letteralmente il giro del mondo. Ma di cosa si tratta nello specifico? 

Si tratta dell’aggiunta di questa nuova funzionalità, che avrà evidentemente un aspetto leggermente differente da quello più conosciuto sugli account certificati. Non si tratterà di uno swipe up nella sua versione più classica, come siamo abituati a riconoscerlo nelle storie, ma di una versione nuova ed inedita.

Non sarà più necessario compiere un movimento specifico, dal basso verso l’alto, per collegarsi alla pagina web elencata, ma il link sarà associato a un adesivo (liberamente posizionato in qualunque punto dello schermo). Dunque una versione nuova ma non meno performante di quella più conosciuta.  E c’è di più. 

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Sembra che la piattaforma abbia già dichiarato che sarà posta una maggiore attenzione sulle tipologie di link che verranno pubblicate nelle storie, prestando soprattutto attenzione allo spam, alle fake news e più in generale alla disinformazione. E allora ecco le tipologie di link che sarà possibile utilizzare, vediamo subito le principali. 

– Condivisione di un link semplice  – Sarà possibile condividere link di specifiche pagine web, dell’ultimo articolo del blog a una notizia, fino al prodotto dei un eCommerce. 

– Visualizza prodottoQuesta è una possibilità molto interessante per spingere le persone a visualizzare i prodotti disponibili all’interno dello shop della tua app. Una marcia in più per proporre e rendere più visibili i prodotti più trendy del momento. 

– Visualizza negozio – Un collegamento utile per condurre i tuoi follower direttamente nel negozio del tuo profilo Instagram. Molto interessante per promuovere brand o specifici prodotti. 

Questo innovativo swipe up sembra essere ancora in fase di test e la novità non sarà attiva da un giorno ad un altro, ma che richiederà del tempo per poter essere concretamente impiegata. Passera, probabilmente, attraverso diverse fasi di beta test prima di comparire sugli schermi dei nostri smartphone.

La storia di Antos Cosmesi, dalle api all’eCommerce di prodotti naturali

Siamo giunti quasi alla fine dei racconti del Ninja Van Tour di Mirko Pallera. Da Torino si è spostato ad Ozzano Monferrato (Alessandria), per visitare una delle aziende protagoniste delle Unbreakable Stories.

Ad accoglierlo è Gian Luca Mortara, founder di Antos Cosmesi, (che in greco antico vuol dire “fiore”) un’azienda che produce cosmesi naturale da due generazioni. Prima ancora, era un’azienda apistica, ancora oggi esistente. Poi tutto è nato da una ragazza del paese che doveva laurearsi in Farmacia e chiese aiuto alla famiglia Mortara per creare dei cosmetici dai prodotti dell’alveare. Confessa Gian Luca:

Ci sembrava una richiesta del tipo “Voglio andare sulla Luna”. Oggi creare la cosmesi a casa è semplice, tramite tutorial su YouTube, ma all’epoca non si sapeva dove iniziare. Poi con i giusti aiuti, abbiamo creato la prima linea cosmetica che abbiamo iniziato a vendere insieme al miele. Esposta all’inizio più per curiosità all’interno dello store, poi effettivamente il progetto è piaciuto ai nostri clienti e quindi abbiamo subito creare un laboratorio, Antos.

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Da questo, iniziano le prime vere e proprie vendite, locali e non, con la creazione della clientela. Da lì l’azienda ha iniziato a crescere, con non poche difficoltà: nel 2008 un incendio, a causa di un corto circuito, ha devastato il laboratorio, bruciando tutto e sono stati costretti a partire da 0. Per due anni ha vissuto e lavorato in alcuni container nel parcheggio antistante l’azienda, poiché anche la sua abitazione ha preso fuoco.

Antos Cosmesi: tutto naturale

Gian Luca apre le porte del laboratorio Antos e spiega come funziona il sensore ad ultrasuoni: un principio di cavitazione che tira fuori il principio attivo abbattendo l’utilizzo dei conservanti, e poi il procedimento di estrazione dell’estratto che dura circa un paio d’ore, e poi viene subito applicato al prodotto. Nel reparto spedizioni, invece, oltre 300 referenze dell’azienda si preparano per raggiungere le case di chi ordina online.

La loro produzione fornisce prodotti per il corpo, per il viso, per i capelli, per la cellulite, i solari e altri prodotti naturali.

La differenza tra i prodotti di Antos e quelli industriali, risiede non solo nei filtri solari, costantemente controllati dal comitato sicurezza cosmetica, ma sulla base del prodotto che fa la differenza. Se la base è ricca di oli preziosi, produce effetto booster, aiutando i filtri a non bruciare la pelle, quindi si rivela di alta qualità perché non solo non brucia la pelle ma aiuta ad idratarla.

Dal 2010 c’è il lancio dell’eCommerce:

La vendita online è stata una sfida. Da grande fruitore di Ninja Marketing mi sono sempre interessato a questo mondo in continua espansione, iniziato con diffidenza. La produzione avviene con una filiera corta, affinché i prodotti finali arrivino al consumatore con il carico massimo di principi attivi: per questo durano non oltre i 18 mesi.

Da quest’anno sono riusciti a creare una nuova linea di miele, con la propoli: una resina che le api impastano nell’alveare per andare a chiudere tutte le fessure; quando si va a cambiare l’alveare alle api, si tolgono tutti i pezzetti di propoli e poi si raffina per macerarlo. Per creare la propoli ad uso interno, invece, abbiamo creato un laboratorio a parte per la lavorazione di miele e integratori. Inoltre, c’è anche la produzione di una linea di profumi.

Insomma, la storia di Gian Luca rientra decisamente negli Unbreakable!

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acquisti gen z pinterest

Cosa ispira gli acquisti della Generazione Z e dei Millennial post-pandemia

Con l’allentamento delle misure di restrizione in Italia e le riaperture, le persone vogliono sfruttare al massimo la ritrovata libertà e si rivolgono a Pinterest per trovare ispirazione per lo shopping per celebrare il momento.

In particolare, Gen Z e Millennial, i segmenti di pubblico che guidano la maggior parte della crescita dei nuovi utenti di Pinterest, si stanno rivolgendo alla piattaforma per acquistare prodotti che riflettono il proprio desiderio di novità dopo i mesi trascorsi a casa con interazioni sociali limitate.

Mentre entrambe le generazioni puntano ad acquistare prodotti dai colori freschi, nuovi abiti ed elementi per rinnovare la casa, le ricerche su Pinterest riflettono come differiscono i gusti in termini di stili e idee.

“Nell’ultimo anno, le persone si sono rivolte a Pinterest con maggiore frequenza per trovare ispirazione per adattarsi a vivere e lavorare in circostanze radicalmente cambiate. Ora stiamo riscontrando che i Pinner stanno tornando ad utilizzare Pinterest nel modo in cui erano soliti utilizzare la piattaforma in circostanze normali, ovvero per pianificare il futuro e prendere decisioni su cosa fare o acquistare. I consumatori della Generazione Z e dei Millennial si stanno preparando per l’estate cercando destinazioni per le vacanze, idee per occasioni di festa a tema e prodotti di makeup e fashion. Pinterest è un angolo positivo di Internet, dove le persone trovano ispirazione per creare la vita che amano e diamo ai brand l’opportunità di connettersi con i consumatori nelle prime fasi del loro percorso decisionale”, ha commenta Adrien Boyer, Regional Manager for France, Southern Europe & Benelux di Pinterest.

Pinterest è un luogo dove le aziende possono catturare l’attenzione dei consumatori, dal primo momento d’ispirazione a quello finale dell’acquisto, e rappresenta il punto di partenza da cui le persone prendono decisioni durante il funnel.

come acquistano i giovani

La ripartenza rappresenta una grande opportunità per le aziende per raggiungere gli utenti di Pinterest nel momento in cui sono propensi, aperti e pronti a prendere una decisione d’acquisto. I brand possono fare affidamento sugli insight di Pinterest per progettare le proprie campagne sulla base delle tendenze di ricerca sulla piattaforma.

Di seguito alcuni insight del momento da cui i brand possono trarre vantaggio per future attività nel proprio mercato di riferimento.

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I prodotti per il makeup sono una priorità assoluta per la Generazione Z e i Millennial

Dopo aver cercato l’anno scorso idee per un makeup adatto agli incontri tramite video, la Generazione Z e i Millennial stanno ora acquistando prodotti di bellezza colorati per abbinarli a look espressivi, dal trucco di occhi e labbra alle fantasie delle unghie.

La Gen Z sta acquistando pastelli e colori chiari come “trucco color menta” (in aumento di 7 volte) e “trucco ispirato alle caramelle” (in aumento di 4 volte), mentre i Millennial stanno acquistando colori più luminosi, come “trucco con ombretto rosso” (in aumento di 17 volte) e “ombretto verde e oro” (in aumento di 8 volte).

La stessa dualità cromatica può essere trovata per le unghie, poiché la Gen Z è alla ricerca di idee per “unghie pastello estive” (in aumento di 60 volte) o “unghie color lavanda con disegno” (in aumento di 17 volte), mentre i millennial cercano “unghie acriliche estive luminose” (in aumento di 154 volte) e “unghie a fantasia mucca arcobaleno” (in aumento di 11 volte).

Anche se indossare la mascherina resta obbligatorio in Italia, entrambe le generazioni sono alla ricerca di prodotti per il trucco delle labbra.

La Generazione Z ricerca look naturali, come “lip gloss rosa” (in aumento di 7 volte) e “lip gloss marrone” (in aumento di 5 volte), mentre i Millennial stanno optando per alternative scintillanti e audaci, come dimostrano le ricerche per “labbra glitterate” (in aumento di 13 volte) e “sfumature di rossetto marrone” (in aumento di 9 volte).

GenZ e Millennials stanno organizzando il proprio guardaroba per le riaperture su Pinterest

Conosciuta come la generazione che guida le tendenze e sfida le norme, la Gen Z è alla ricerca di look ribelli e alternativi come “moda estiva androgina” (in aumento di 31 volte), “pantaloni con toppe” (in aumento di 17 volte) e “outfit estivo con pantaloncini di pelle nera” (in aumento di 18 volte). Si registra anche un allontanamento  dai tradizionali jeans a vita alta, riportando in voga “look jeans a vita bassa” (in aumento di 17 volte).

come comprani i giovani dopo la pandemia secondo pinterest

Anche i Millennial stanno trovando il proprio stile per la riapertura, ma restano ancora affezionati ai pantaloni della tuta, optando per look comodi da abbinare ad un makeup luminoso. Stanno acquistando “vestiti con gonna a fiori” (in aumento di 65 volte), “completi da lavoro con polo per donna” (in aumento di 44 volte) o “completi con camicetta morbida” (in aumento di 44 volte).

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L’arredamento della casa rimane al primo posto per la Generazione Z e i Millennial

Durante la pandemia, i Pinner hanno ricercato idee per l’arredamento della casa per ottimizzare i propri spazi e allestire uffici e palestre, mentre, adesso che le restrizioni sono allentate, cercano modi per dare un aspetto nuovo alla propria casa. La Generazione Z e i Millennial si ispirano allo stile Y2K con ricerche per “idee arredamento anni 2000” che aumentano rispettivamente di 30 e 38 volte per entrambi i segmenti di pubblico.

La Generazione Z sta ricercando anche nuove tonalità per l’arredamento, come “camera da letto verde salvia e marrone” (in aumento di 27 volte) e “bagno color pesca” (in aumento di 20 volte). E si ricercano stili ben precisi, come “arredamento per la stanza da skate” (30x).

I Millennial sono alla ricerca di tocchi di colore per le proprie abitazioni, come dimostrano le ricerche per “arredamento soggiorno con sedie rosse” (in aumento di 32 volte), “divani da soggiorno componibili blu” (in aumento di 24 volte). Stanno anche creando stili più sobri per la camera da letto, come “camera da letto moderna boho chic” (in aumento di 20 volte) o “idee per stanze dei cristalli”.

Roberto Leonelli nominato CEO Italia di Publicis Groupe

Publicis Groupe annuncia un importante incarico di leadership in Italia, Roberto Leonelli, attualmente Managing Director di Publicis Sapient, è stato nominato CEO Italia. La nomina, effettiva dal 1° luglio, riflette il costante impegno di Publicis Groupe nel fornire soluzioni sempre più integrate per aiutare i clienti a trasformare i loro modelli di marketing e di business. Nel suo nuovo ruolo Leonelli riporterà direttamente a Gerry Boyle, Global Chief Media Officer e Chief Executive Officer Western Europe, Publicis Groupe.

La nomina

Leonelli, con oltre 25 anni di esperienza nella consulenza e nel digitale, avrà il compito di evolvere ulteriormente l’offerta integrata di creatività, media, dati e Digital Business Transformation di Publicis Groupe, e lavorerà con i membri dell’Executive Committee italiano, Bruno Bertelli e Andrea Di Fonzo, avvalendosi del supporto di Maya ALKury per il Talent e di Francesca Rocca per la parte finance. 

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In Publicis Groupe dal 2014, Leonelli ha svolto tutta la sua carriera nel mondo del digitale e oggi ricopre un ruolo di primo piano nell’ambito della Digital Business Transformation in Italia. Dal 2016 è alla guida della sede italiana di Publicis Sapient, azienda globale di Publicis Groupe leader nella Digital Business Transformation che in Italia ha visto triplicare il proprio giro d’affari, supportando le più grandi aziende del Paese in importanti progetti di trasformazione. Leonelli manterrà il suo ruolo di amministratore delegato di Publicis Sapient. Dalla sua nascita, nel gennaio 2021, fa parte dell’Executive Committee di Publicis Groupe.  

Gerry Boyle dichiara:

Roberto ha dimostrato eccellenti competenze e una forte esperienza per assumere questo importante e strategico ruolo. La sua nomina rafforzerà e migliorerà l’offerta del Gruppo sul mercato italiano. Sotto la sua guida Publicis Sapient in Italia ha raggiunto negli ultimi anni considerevoli risultati di business. Sono convinto che Roberto sarà in grado di assicurare il successo di Publicis Groupe in Italia accelerando la crescita dei nostri clienti.

Dichiara Roberto Leonelli:

Oggi, le aziende cercano consulenza e approcci multidisciplinari basati sull’integrazione di creatività, media e digitale attraverso i dati. Per soddisfare questa esigenza a gennaio Publicis Groupe ha creato il suo primo Executive Commitee, che in pochi mesi ha raggiunto importanti risultati, sia in termini di business che in termini di integrazione della nostra offerta. Con questo nuovo passo, si consolida il nostro modello, per portare ai clienti soluzioni sempre più integrate ed evolute, capaci di avere un impatto positivo sul business e sui consumatori. In questo nuovo capitolo il ruolo dell’Executive Commitee sarà sempre più centrale e garantirà ai nostri clienti il meglio di ogni disciplina, durante il processo di trasformazione della comunicazione, del marketing e dei modelli di business.

BASE sigla una partnership con Nexi e diventa cashless

BASE, il polo creativo milanese di respiro internazionale, ha siglato una partnership strategica con Nexi, la PayTech leader in Europa, scegliendo di accettare esclusivamente pagamenti digitali.

Sposando un modello completamente cashless, l’hub culturale nato nell’area di proprietà del Comune di Milano di via Bergognone 34 diventa in Italia il primo spazio aperto al pubblico che abbandona definitivamente il contante, confermandosi come simbolo di digitalizzazione e di progresso del nostro Paese.

L’iniziativa è stata illustrata oggi alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala che, dopo il taglio del nastro, ha commentato:

La partnership tra Nexi e BASE, uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana di tutta Europa, conferma quanto Milano sia in grado di guidare il progresso del Paese. La nostra città non solo accetta la sfida della digitalizzazione in ogni ambito, ma si mostra aperta ad accogliere il cambiamento e capace di creare forme di collaborazione che guardano al futuro per garantire ai cittadini servizi evoluti che puntano su sicurezza, trasparenza, velocità.

Con questo accordo, tutti i servizi e i prodotti acquistabili presso BASE – dai biglietti di eventi, performance e mostre, ai pernottamenti a casaBASE e alle consumazioni del bistrò – potranno essere pagati esclusivamente in digitale: ciò è reso possibile da Nexi che ha fornito l’infrastruttura tecnologica e i device necessar

L’iniziativa è coerente con lo spirito che guida tutte le attività della community creativa di BASE, improntate a promuove la cultura del cambiamento puntando su innovazione, semplicità, trasparenza, legalità, efficienza, sicurezza

Fin dalla sua nascita BASE opera come piattaforma di sperimentazione e contaminazione fra cultura, tecnologia e sociale. Per questo motivo siamo particolarmente felici che Nexi ci abbia dato l’opportunità di realizzare insieme questa trasformazione ‘cashless’, che crediamo abbia molte implicazioni positive: trasparenza, legalità, semplicità, efficienza.

Afferma Matteo BartolomeoPresidente di BASE Milano.

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Per Nexi, questo accordo rappresenta un ulteriore passo nel percorso di digitalizzazione del nostro Paese, nel quale i pagamenti digitali assumono importanza crescente, capaci come sono di accompagnare la trasformazione culturale in atto.

I pagamenti digitali rappresentano una straordinaria opportunità per digitalizzare il Paese e noi, in qualità di PayTech europea, vogliamo sfruttare le occasioni che vanno in questa direzione, ispirandoci anche ai Paesi nordici più evoluti nei quali, da qualche giorno, siamo presenti grazie all’operazione realizzata con Nets. L’accordo con Base ci consente di affiancare il polo creativo nel percorso di trasformazione del proprio business. Come Nexi, insieme alle nostre banche partner, vogliamo infatti accompagnare gli esercenti nella costruzione di nuovi modelli di relazione con i clienti e di integrazione sempre più spinta tra fisico e digitale attraverso i digital payments, con benefici in termini di velocità, sicurezza, comodità.

Ha dichiarato da Paolo Bertoluzzo, CEO Nexi Group.

Come siamo arrivati ad aver bisogno dell’App Tracking Transparency

“L’App Store è progettato per essere un luogo sicuro e affidabile in cui gli utenti possono scoprire app create da sviluppatori di talento in tutto il mondo. Le app sull’App Store sono tenute a uno standard elevato per la privacy, la sicurezza e i contenuti perché niente è più importante che mantenere la fiducia degli utenti”.

Questo è quanto viene mostrato nella sezione “User Privacy and Data Use” (Privacy dell’utente e utilizzo dei dati) del portale dedicato agli sviluppatori di applicazioni per iOS. Per chi non lo sapesse, iOS è il sistema operativo dello smartphone che ha rivoluzionato la categoria dei telefoni mobili: l’Apple iPhone.

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La rivoluzione dello smartphone

Oltre ad aver rivoluzionato il mondo dei telefoni (prima non esisteva quasi nemmeno la categoria smartphone), questo device, sin dalle prime versioni del proprio sistema operativo, ha introdotto l’AppStore dando la possibilità a sviluppatori terzi di poter creare una propria applicazione e poterla distribuire (gratis o a pagamento) tramite il proprio store digitale.

Ogni applicazione offre servizi all’utente che la utilizza e, spesso, usa i sensori del telefono per raccogliere dati (audio, coordinate GPS, foto, preferenze dell’utente, etc…).

Ogni giorno, utilizzando il nostro telefono, facciamo centinaia, migliaia (e forse anche di più) operazioni: monitorare una corsa, acquistare su diversi store, ascoltare canzoni, vedere video, cercare indicazioni stradali, scattare foto, svagarsi con qualche gioco o app, mandare messaggi, navigare sul web.

Ognuna di questa operazioni produce tantissimi dati che, se opportunamente combinati, possono valere oro.

Non per niente Clive Humby, data scientist e matematico inglese, nell’ormai lontano 2006 coniò lo slogan: “I dati sono il nuovo petrolio”.

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La profilazione utente

Lo smartphone, essendo sin da subito diventato un oggetto indispensabile per ogni essere umano ed essendo sempre presente nelle tasche o nelle borse di chiunque, ha generato problemi di privacy legati all’utilizzo che ogni applicazione fa dei dati personali raccolti.

Alcune app hanno da sempre dichiarato l’utilizzo dei dati (evidenziando in maniera trasparente l’utilizzo a fini di marketing), altre lo hanno nascosto in maniera fraudolenta e, altre ancora, sono state vittime di furti mettendo, così, a rischio i dati dei propri utenti ogni volta.

L’azienda capitanata da Tim Cook deve aver capito quanto realmente conta la privacy dell’utente e che tutti i dati che ogni giorno produce con il proprio telefono sono molto importanti. Il vero proprietario di questi dati è l’utente stesso e, in quanto tale, deve essere lui stesso a poter scegliere, in maniera chiara, come e quando condividere i propri dati.

tim cook

A scopi di marketing, la profilazione utente e la compravendita di dati hanno un grandissimo valore e molte applicazioni/siti web hanno generato tantissimi profitti “maneggiando” e vendendo proprio questi dati.

L’impero di Zuckerberg

Nel 2020, a soli 36 anni, Mark Zuckerberg è diventata la terza persona più ricca del mondo: questo è quanto attesta il “Billionaire Index”, la classifica stilata annualmente da Bloomberg, dove sono indicate le persone in funzione del loro patrimonio.

Al giorno d’oggi, l’impero di Zuckerberg, conosciuto come “Facebook INC.,” può vantare, oltre all’omonimo social network Facebook, il social network dedicato alle foto Instagram, acquisito il 9 aprile 2012 per circa 1 miliardo di dollari, e la nota applicazione di messaggistica Whatsapp messenger (comprato il 19 febbraio 2014 per ben 19 miliardi di dollari).

Facebook è completamente gratuito per gli utenti, così come anche gli altri servizi. Nonostante questo, Facebook INC. ha un fatturato di 70 Miliardi di dollari nel 2019 con un utile netto di 18,4 Miliardi di dollari. Come fanno servizi di questo tipo a generare profitti di tale portata?

mark zuckerberg - cripto economia

L’attenzione alla privacy di Apple

Apple si è da sempre mostrata molto attenta alla privacy degli utilizzatori dei propri devices e ha, da sempre, cercato di introdurre cambiamenti nei propri software per impedire un elevato tracciamento da parte di aziende terze a discapito degli ignari utenti. Nel 2018 ha rilasciato una serie di aggiornamenti volti a migliorare il proprio browser (Safari), per impedire il tracciamento dei propri utenti mediante la navigazione web.

A partire dal rilascio di iOS14, Apple ha avviato una serie di cambiamenti all’interno dei suoi sistemi operativi e nell’AppStore, volti a restituire il controllo dei dati al legittimo proprietario. In occasione del WWDC 2020, la mela di Cupertino ha pre-annunciato una nuova funzionalità chiamata “App Tracking Transparency” (ATT), già operativa in uno dei successivi update di iOS14, volta a gestire il consenso dell’utente per il monitoraggio degli annunci: agli sviluppatori di app sarà richiesto di utilizzare questo framework se la loro app raccoglie dati sugli utenti e li condivide con terze parti per scopi di monitoraggio tra app e siti web.

La stessa Apple, in onore del Data Privacy Day dello scorso 28 gennaio, ha annunciato che la sua funzione App Tracking Transparency sarebbe arrivata su tutti i suoi dispositivi con il successivo aggiornamento Software iOS 14.5, come è poi effettivamente successo.

Nello stesso annuncio è stato pubblicato anche un nuovo documento denominato “A Day in the Life of Your Data”, che illustra come le aziende tengono traccia dei dati degli utenti su siti web e app, riportando alcuni esempi tratti dalla vita quotidiana.

Apple afferma che, in media, le app mobili includono sei “tracker” di società terze per “l’unico scopo di raccogliere  informazioni e monitorare le persone e le loro informazioni personali”, alimentando un settore del valore di 227 miliardi di dollari all’anno.

A Day in the Life of Your Data

Questo documento mira a mostrare ciò che inserzionisti, broker di dati, società di social media e altre aziende possono apprendere su un padre e una figlia che trascorrono una piacevole giornata al parco: un padre e la figlia scattano un selfie al parco, modificano la foto con un’app di terze parti e la condividono sui social media.

Apple le descrive come una serie di azioni apparentemente innocenti, che hanno comunque portato alla raccolta e al monitoraggio dei dati su più app.

Ora che questa funzione è effettiva, ogni utente visualizza un popup appena apre una nuova app per la prima volta, che lo informa sull’intenzione dell’applicazione di tracciarlo.

Questa nuova funzionalità permette di limitare il tracciamento pubblicitario per gli annunci personalizzati, applicazione per applicazione, a seconda delle esigenze personali. Ci sono infatti due opzioni tra cui scegliere: “Chiedi all’app di non monitorare” o “Consenti”.

Sin da subito Facebook si è sentita minacciata da questi aggiornamenti e ha cercato in tutti i modi di tirare acqua al proprio mulino, temendo di veder svanire quello che per anni è stato il centro del proprio profitto: i dati dei propri utenti. Facebook contro Apple: “Tutte le aziende che guadagnano dalle pubblicità sono sotto assalto”.

Disponibile a partire da iOS 14.5

Con il rilascio di iOS 14.5, avvenuto il 26 Aprile scorso, gli utenti si sono trovati tra le mani la possibilità di scegliere liberamente se essere tracciati o meno e di sapere esattamente quale tipo di dato, e in che modo ogni app lo utilizzerà, pena la cancellazione dell’applicazione stessa dall’AppStore per violazione delle linee guida dello Store.

Al momento, sembra che quelli che hanno beneficiato dei vari dati senza tanti scrupoli abbiano accusato il colpo e stiano pensando alle contromosse per convincere le persone a condividere i loro dati, ma ci vorrà ben altro per cascarci nuovamente e volontariamente.

Insomma, pare che Apple abbia davvero preso a cuore la vicenda, concretizzando le parole del proprio fondatore, nonché predecessore di Tim Cook, Steve Jobs:

I believe people are smart and some people want to share more data than other people do.
Ask them. Ask them every time. Make them tell you to stop asking them if they get tired of your asking them. Let them know precisely what you’re going to do with their data.

azienda su tiktok

Manuale strategico per portare la tua azienda su TikTok

TikTok ormai non ha più bisogno di presentazioni e se lavori in un’azienda o hai un’attività imprenditoriale autonoma, hai decisamente bisogno di comprendere come sia possibile sfruttare le potenzialità di questo canale per il business.

Come dimostrano i risultati delle campagne su TikTok di alcuni importanti brand e l’attenzione sempre maggiore da parte dei marketer verso questo canale, che si sta gradualmente ricavando uno spazio nelle strategie di Social Media Marketing delle aziende, rimanere estranei al fenomeno del momento può significare perdere ghiotte opportunità di raggiungere il pubblico, specie se il target di riferimento è fra i giovanissimi.

Perché i brand usano TikTok

Il settore agricolo potrebbe non essere il primo che viene in mente quando si contemplano le statistiche di utilizzo di TikTok, ma una rapida ricerca su Google rivela che ben 1,8 miliardi di persone hanno guardato video con l’hashtag “farm”.

Durante la pandemia, l’app è stata molto utilizzata per permettere agli agricoltori di rimanere in contatto con i consumatori, e questo dice molto sulle potenzialità dello strumento anche in settori meno mainstream che spesso sottovalutiamo.

TikTok è stata una rivelazione per gli agricoltori cinesi, offrendo loro, per la prima volta, una linea diretta con i consumatori finali. È proprio il modello Direct to Consumer a svelare il potenziale della piattaforma.

Tuttavia, aprire un profilo aziendale e iniziare a pubblicare contenuti su TikTok (così come su qualunque altro social) senza una precisa strategia di web marketing potrebbe risultare inefficace e far perdere risorse e tempo prezioso.

why brand use tiktok

L’importanza di avere una strategia

Prima di iniziare qualunque attività sarà quindi necessario impiegare una adeguata quantità di tempo alla preparazione di un piano di marketing che tenga conto dei tuoi obiettivi e definire la strategia per raggiungerli.

In maniera schematica, le fasi da seguire per lo sviluppo di un piano di web marketing sono quelle mostrate nella figura qui sotto.

 

strategie per TikTok marketing

Analisi

In questa fase dovrai analizzare le informazioni disponibili e che sono necessarie per elaborare la strategia, quali sono i tuoi elementi distintivi (cioè quelli che rendono il tuo brand unico e specifico), le risorse a tua disposizione, le caratteristiche del mercato, la tipologia degli utenti, gli obiettivi e i risultati attesi.

Strategia

Sulla base delle informazioni raccolte nella prima fase, potrai preparare un piano di marketing che definisca quale strategia utilizzare (organica, a pagamento o un mix delle due) e le relative tempistiche di realizzazione.

Piano operativo

In questa fase dovrai dettagliare gli aspetti pratici e operativi della tua attività su TikTok, come:

  • Risorse (eventuale coinvolgimento di creator, influencer, video-maker);
  • Contenuti e frequenza di pubblicazione, che costituiranno il tuo piano editoriale;
  • Strumenti di marketing da utilizzare (es: integrazione con altri social network, creazione di landing page su un sito web, inserzioni pubblicitarie);
  • Obiettivi e criteri di misurazione (qualitativi e/o quantitativi).

Misurazione

Si tratta di un aspetto fondamentale per valutare se l’impegno profuso è in grado di guidare la tua azienda verso il raggiungimento dell’obiettivo. Durante tutta la durata del progetto, dovrai infatti tenere sotto controllo i dati statistici del tuo profilo aziendale per valutare l’efficacia delle tue attività e la bontà dei contenuti pubblicati.

A tale scopo, potrai avvalerti dell’apposita funzionalità di TikTok o di altri numerosi servizi online disponibili sul mercato.

Aggiornamento

La misurazione delle performance può evidenziare i punti di forza della strategia ma anche alcune criticità. In questo caso, bisogna essere pronti a cambiare rotta e rimettersi sulla giusta strada.

A questo proposito, è consigliabile prevedere, all’interno del piano operativo, alcuni momenti di verifica in cui analizzare i dati statistici ottenuti e apportare eventuali modifiche al piano delle attività (es. modificare il tipo di contenuti, partecipare ad hashtag challenge, pubblicizzare il profilo TikTok su altri social network, etc).

Sotto questo punto di vista, infatti, occorre considerare il processo indicato nello schema precedente come un flusso continuo di attività da ripetersi nel tempo.

Anche se sei un imprenditore o un libero professionista è particolarmente utile adottare questo approccio, che non è una procedura esclusivamente adatta solo a organizzazioni strutturate e di grandi dimensioni: la stesura di un piano di marketing aiuterà a evidenziare criticità e aspetti che potrebbero essere stati tralasciati, qualunque siano le dimensioni del business e il budget allocato.

Non in tutti i casi, infatti, sarà necessaria un’analisi lunga e dettagliata. Per partire, può essere sufficiente stilare un sintetico documento dove riportare obiettivi, elementi distintivi, mercato target,  tipologia dei contenuti e altre informazioni di base.

Da dove iniziare

Il primo passo per l’elaborazione di questo documento è trovare risposta ad alcune domande fondamentali:

  • Il tuo cliente target  o il pubblico che vuoi raggiungere appartiene alla Generazione Z?
  • I tuoi prodotti sono visivamente accattivanti?
  • La tua azienda lavoro opera nel settore dell’intrattenimento, del lifestyle o della moda?
  • Hai le risorse per postare regolarmente su TikTok?
  • Per la tua attività puoi utilizzare un “tono di voce” che sia simpatico, disinvolto e trendy?
  • Quale tipo di contenuti ti sarà più naturale creare e quale risulterà maggiormente in linea con il tone di voce del tuo brand?

Naturalmente, la lista appena stilata non è assolutamente esaustiva ma può aiutare a comprendere se il tuo business della tua azienda è compatibile con il pubblico di riferimento che frequenta TikTok e può contare già al suo interno su collaboratori dotati delle skill necessarie per approcciarsi con successo e interagire su questa piattaforma.

main vibes on tiktok

In ogni caso, uno dei consigli più utili da osservare prima di mettersi all’opera, è quello di osservare con molta attenzione come si comportano altri brand o creators, in particolar modo le strategie e il tone of voice dei competitor, e di sperimentare di persona prima di prendere una decisione definitiva e passare alle fasi successive del piano di marketing.

In relazione a questo, va assolutamente tenuto presente che l’82% degli utenti di TikTok si aspetta che i brand siano divertenti/leggeri e coinvolgenti.

global web index tiktok

Le possibili strategie di crescita su TikTok

Completata la fase di analisi avrai certamente le idee più chiare su quello che vorrai fare e di quali risorse avrai bisogno.
Ciò ti consentirà di scegliere la strategia di crescita da adottare, che può essere classificata essenzialmente in due tipologie: la strategia di crescita organica e quella di crescita a pagamento (v. Fig. 2).

strategia marketing per TikTok

Nella strategia di crescita organica rientrano tutte quelle tecniche che hanno a che fare con una crescita naturale del proprio profilo: oltre alla creazione dei contenuti, entrano in gioco la scelta degli hashtag, la ricerca dei suoni e l’utilizzo di strumenti quali duetti o stitch.

La strategia di crescita a pagamento, invece, come dice il nome stesso, comprende le tecniche che richiedono un investimento monetario, come lancio di hashtag challenge, coinvolgimento di influencer, e utilizzo di TikTok Ads.

Comunque, questi due tipi di strategie possono anche essere usate insieme, come fanno molte aziende, ed essere integrate nel piano generale di marketing che si deciderà di adottare e che potrà prevedere l’integrazione anche con altri social network o canali di marketing.

Le principali tecniche di crescita organica e quelle a pagamento, meritano di essere approfondite in un contesto separato.

Rimane decisamente necessario puntualizzare che, a queste tecniche, come accade su altri social network, è necessario abbinare una presenza continua sulla piattaforma e un engagement con gli altri utenti attraverso like, commenti e messaggi per creare relazioni personali, genuine e spontanee.

Qualche numero su TikTok

  • 689 milioni di utenti di TikTok a livello internazionale (mensile)
  • 600 milioni di utenti Douyin in Cina (ogni giorno)
  • 100 milioni di utenti TikTok negli Stati Uniti (mensile)
  • 100 milioni di utenti TikTok in Europa, con 17 milioni nel Regno Unito, 11 milioni in Francia e 11 milioni in Germania
  • I download di TikTok 2020 sono stimati tra 850 milioni e 987 milioni, esclusi i download di terze parti cinesi (Apptopia/Sensor Tower)
  • La penetrazione globale di TikTok è stimata al 18% degli utenti internet globali tra i 16 e i 64 anni (GlobalWebIndex)
  • TikTok 2020: entrate stimate a 1 miliardo di dollari (Reuters)
  • TikTok è valutato a 50 miliardi di dollari (Reuters)
link building e backlink

Link building e backlink: consigli essenziali per una strategia vincente

Quando parliamo di strategia di link building o backlink ci riferiamo alla pratica di creare collegamenti ipertestuali unidirezionali tra le pagine del nostro sito e quelle di altri siti web, con l’obiettivo di aumentare la visibilità e migliorare il posizionamento.

Il backlink è uno dei fattori di ranking più importanti che il motore di ricerca utilizza per determinare l’authority di un sito web.

Collegare le pagine del tuo sito a fonti autorevoli, ovvero domini ben posizionati e siti web che godono già di una certa notorietà, aiuta il motore di ricerca a comprendere non solo di cosa parla la tua pagina, ma anche quanto è affidabile ciò che sta dicendo.

link-building-strategy

Attenzione però: affinché la tua strategia di backlink risulti efficace, è necessario selezionare molto accuratamente i backlink, ovvero collegare le pagine del tuo sito ad altre pagine il cui contenuto sia pertinente a quello della tua.

Non è sufficiente creare una certa quantità di link in entrata e in uscita, ma è altrettanto importante che i link in entrata e in uscita vadano ad “avvalorare” il contenuto della nostra pagina.

Come riuscirci? Creando solo collegamenti “di alta qualità”.

Cosa s’intende per qualità del backlink

A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa rende un link “di qualità”? Quali sono i fattori che Google prende in considerazione per determinare se i collegamenti del tuo sito sono rilevanti ai fini del posizionamento SEO?

Page Authority (PA)

Al primo posto c’è l’autorità della pagina web, ovvero un punteggio che viene attributo alla pagina, per determinare la sua capacità di posizionamento in relazione ad una serie di fattori che includono il numero di collegamenti presenti, i volumi di traffico, ecc.

L’autorità della pagina viene determinata da PageRank, l’algoritmo di Google che classifica l’importanza delle pagine web, basandosi sul numero di collegamenti che la pagina riceve.

Detto con un’estrema semplificazione, il funzionamento di PageRank parte dal presupposto che i siti Web più importanti ricevano più collegamenti da altri siti Web.

PageRank è stato sviluppato da Larry Page e Sergey Brin presso l’università di Stanford nel 1996, come parte di un più ampio progetto per la creazione di un nuovo motore di ricerca, sulla base dell’intuizione che le informazioni nel web potessero essere ordinate in base a un criterio di “link Popularity”. Due anni dopo sarebbe stato pubblicato il primo prototipo di Google.

LEGGI ANCHE: Google Update Timeline: come l’algoritmo di Google ha imparato a interpretare il linguaggio umano

Domain Authority (DA)

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L’autorità del dominio è un concetto molto simile a quello descritto nel paragrafo precedente, se non per il fatto che in questo caso ciò che viene calcolato è la rilevanza di un intero dominio e non della singola pagina.

La metodologia e i criteri applicati sono pressoché i medesimi, ovvero “affidabilità” e “popolarità”.

Affinché il motore di ricerca consideri il nostro sito affidabile, il suo “curriculum storico” deve risultare impeccabile ai suoi occhi. In altre parole, è necessario che la sua affidabilità venga validata nel tempo.

Per fare un esempio pratico, tanto banale quanto utile, un dominio come economist.com avrà un peso maggiore rispetto a quello di un blogger o di un piccolo magazine indipendente, che parla degli stessi argomenti.

Stesso dicasi per la popolarità, ovvero il numero di visualizzazioni, ma sopratutto di menzioni che il tuo sito riceve, che sono un’indice altrettanto importante di quanto può essere considerato affidabile.

Quindi più sono i link che rimandano al mio sito, più il sito diventerà popolare, meglio sarà posizionato. Giusto? Non proprio. Non tutti i link influiscono positivamente sul posizionamento, come stiamo per vedere nel paragrafo seguente.

Rilevanza del sito

Un criterio fondamentale per determinare la qualità del backlink è la rilevanza, ovvero la pertinenza del sito verso cui il backink punta.

Parliamo di una pertinenza a livello tematico del contenuto della pagina verso cui si è indirizzati dal link. In parole povere, questo significa che le pagine web collegate devono interessare la stessa nicchia di lettori.

Se nel contenuto della pagina sono presenti frasi, parole e temi semanticamente rilevanti, viene considerato un backlink tematicamente rilevante e di alta qualità.

Questo andrà ad incrementare quella che in gergo SEO è definita come link equity o link juice, ovvero, il valore e l’autorità che i link trasmettono a un’altra pagina, che i motori di ricerca premiano con un buon ranking.

Selezione dell’ancor text

Il testo di ancoraggio o anchor text è il la porzione di testo a cui viene associato il collegamento ipertestuale.

La selezione della parola chiave cliccabile deve seguire anch’essa un criterio di pertinenza con il contenuto della pagina che andrà ad aprire. Questo perché i motori di ricerca hanno adottato negli anni metodi sempre più sofisticati per determinare se il link punta effettivamente ad un argomento correlato e attinente con ciò di cui si sta parlando in una pagina.

Link-building-strategy-anchor-text

La scelta dell’ancor text da inserire è legata sopratutto al contesto: non deve trattarsi sempre e solo di parole chiave a corrispondenza esatta, ma in alcuni casi è corretto inserire anche parole o frasi più generiche (Clicca qui, Scopri di più).

L’importante è che il testo di ancoraggio non sia mai fuorviante rispetto alla pagina di destinazione, in modo da rispettare una logica di coerenza nel percorso di navigazione dell’utente.

Attenzione a non inserire un surplus di parole chiave nel testo di ancoraggio: con l’aggiornamento dell’algoritmo Penguin, Google ha imparato a esaminare nel dettaglio la scelta delle parole chiave.

Se troppi anchor text contengono la stessa keyword questo potrebbe essere per Google un campanello d’allarme che i collegamenti non siano stati inseriti in modo naturale. In generale, è sempre meglio selezionare una parte di testo descrittiva della pagina di destinazione.

Co-occorrenze del link

Le co-occorrenze sono le parole chiave correlate, la cui combinazione va a circoscrivere un contesto semantico. Una co-occorrenza si verifica quando, per trattare un determinato argomento, vengono impiegate combinazioni di parole ricorrenti.

Nel caso del backlink, anche le parole inserite attorno a un collegamento ipertestuale servono a Google per stabilire se quel collegamento è più o meno pertinente.

Nofollow vs. Dofollow

I link nofollow e nofollow si differenziano in base all’utilizzo dell’attributo rel che stabilisce se devono o meno avere valore agli occhi del motore di ricerca.

In altre parole, serve a comunicare al motore di ricerca se prendere o meno in considerazione quel link, durante la fase di scansione dei contenuti. I link dofollow sono la tipologia più utile ai fini SEO per attribuire un feedback di qualità verso il sito linkato.

L’attributo rel=dofollow non va impostato manualmente ed è già presente di default in ogni nuovo link che viene inserito. Quando invece si vuole comunicare a Google che un link non ha rilevanza ai fini di posizionamento e, dunque, di ignorarne la lettura, è necessario applicare manualmente l’attributo rel=nofollow.

Per applicare il nofollow ad un link basta inserire questo codice HTML sul singolo collegamento:

<a href=”URL” rel=”nofollow”>ANCHOR TEXT</a>

Migliorare backlink esterno: le pagine che puntano al tuo sito

Una volta chiarito cosa determina la qualità di un backlink e come selezionare i collegamenti all’interno delle pagine del tuo sito, il passo successivo è invece capire come ottenere più link in entrata da altre pagine web.

Affinché altri siti web inseriscano collegamenti al tuo è fondamentale che ci sia “trust”, ovvero che i contenuti del tuo sito dimostrino un’elevata credibilità e autorità nel proprio settore.E, come ben sappiamo, il modo migliore per ottenere trust è lavorare sulla qualità dei contenuti.

Ma non solo. Ci sono alcune tipologie di contenuti che possono aiutarti ad ottenere una maggiore qualità di backlink.

Visual Asset

I contenuti visivi sono sicuramente in cima alla lista. Parliamo di immagini, infografiche, grafici, tabelle e altri contenuti che si prestano in particolare modo alla ricondivisione.

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In particolare, infografiche contenenti dati e statistiche sono elementi molto facili da collegare, meglio se si tratta di contenuti originali, prodotti svolgendo analisi e ricerche sul web.

Secondo alcuni dati pubblicati da Search Engine Watch, “un contenuto con immagini rende il 90% in più in visualizzazioni rispetto a un contenuto senza immagini”.

Una corretta ottimizzazione di questi contenuti, inoltre, può aiutarti ad incrementare il traffico e ad essere trovato dagli utenti mediante la ricerca per immagini sul motore di ricerca.

Google Immagini genera automaticamente un titolo e uno snippet che descrivono il contenuto in modo da associarlo con le query di ricerca digitate dall’utente. Per essere sicuri di ottimizzare nel modo giusto le immagini del vostro sito, è sempre bene affidarsi alle linee guida di Google.

List Post

Il cosiddetto “List post” o Listicle si conferma un format molto d’appeal, che ad oggi è ancora tra quelli che ricevono un maggior numero di clic e che sembra fatto apposta per l’inserimento di backlink.

Facciamo riferimento a quei post strutturati come veri e propri elenchi, in cui sono enumerati diversi motivi o modi per fare qualcosa, suggerimenti su acquisti, luoghi da visitare e così via.

Perché funziona così bene? Semplicemente perché, già dal titolo, il lettore ha già un’idea molto chiara di ciò che troverà nell’elenco. Inoltre, i vari passaggi, consigli o elementi elencati nel post, spesso contengono spiegazioni o nozioni “in pillole”, che invogliano facilmente la lettura da parte dell’utente.

Riuscendo a far includere una delle pagine del tuo sito in un list-post di un sito con una buona authority, potrai facilmente vedere in poco tempo un’impennata della visibilità acquisita dal tuo sito.

LEGGI ANCHE: Come scrivere un Listicle e creare una lista perfetta secondo tecniche SEO

Guide dettagliate

Creare guide approfondite su un argomento specifico, è un modo per ottenere molte più condivisioni e collegamenti rispetto ad un articolo standard.

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Parliamo di un contenuto più dettagliato e corposo di un semplice blog-post, suddiviso in paragrafi, meglio ancora se con un indice iniziale, contenente immagini, tabelle, dati, infografiche, che risponda in maniera pertinente e approfondita ai dubbi degli utenti su un determinato tema.

Che si tratti del modo per impostare la migliore strategia di advertising o di una guida sul turismo sostenibile, assicurati di svolgere un’analisi preliminare sulle query di ricerca più cliccate sul web, al fine di comprendere quali sono le domande più frequenti dei lettori su quel dato argomento.

Black Hat Link: cosa viene sanzionato da Google

Ciò che in gergo SEO si chiama Black Hat fa riferimento a tutta una serie di pratiche che violano le linee guida dei motori di ricerca, per ottenere un posizionamento più alto.

L’algoritmo di Google è diventato sempre più abile nel riconoscere i siti web che utilizzano questi sistemi e a penalizzarli. In questi casi il sito può perdere posizionamento o scomparire del tutto dai risultati di ricerca.

Per quanto riguarda la costruzione di backlink, la prima cosa da evitare sono i link a pagamento. Nelle linee guida di Google è dichiarato espressamente che “qualsiasi link inteso a manipolare il PageRank o il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google può essere considerato parte di uno schema di link e una violazione delle Linee guida per i webmaster di Google”. La compravendita di link è sicuramente in cima a questa lista.

Se hai già ottenuto dei link in entrata al tuo sito a pagamento, la cosa migliore da fare è interrompere quanto prima e utilizzare lo strumento disavow per il rinnegamento dei link, che indica di ignorare i link a pagamento quando calcola il tuo Pagerank.

Altra cosa da cui tenersi lontani sono le link farm, cosiddette “fabbriche di link”, delle pagine o a volte interi siti web, sviluppati esclusivamente per la creazione di collegamenti.

Sono totalmente prive di contenuti o di indicazioni informative utili all’utente, e hanno come unico scopo quello di incrementare artificialmente, e in maniera scorretta, la popolarità dei siti che ne fanno uso.

Si tratta comunque di un metodo che sta progressivamente perdendo la sua popolarità e che, negli ultimi anni è stato sempre più individuato dagli spider nella fase di scansione dei contenuti e, di conseguenza, penalizzato.