Smart working significa lavoro agile, e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro.
Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità.
Ci siamo (quasi) abituati a vedere le nostre e le altrui facce all’interno di piccoli quadrati digitali spalmati sullo schermo del nostro computer. Abbiamo (quasi) imparato che le nuove tecnologie possono essere una risorsa preziosissima per fare rete, metterci in contatto con gli altri e darci speranza. Ci è sembrato di poterne cogliere (quasi) tutte le potenzialità e ci siamo ingegnati per imparare ad utilizzare ciò che ci era ancora sconosciuto.
Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova la nostra necessità di vicinanza sociale, quella che ci vedeva durante la settimana a partecipare ad incontri e presentazioni, seduti in ufficio e il sabato sera in giro per la città, eppure ci ha insegnato molto. Ad esempio, che lo smart working non è solo lavorare seduti sulla sedia del proprio studio a casa, ma può significare molto di più. Oppure che un video chiamata non è solo un modo “originale” per sentire qualcuno prima di vedersi al bar.
Smart working, video conferenza, video call e chi più ne ha più ne metta sono parole (e concetti) che, in questi ultimi mesi, sono diventati centrali e fondamentali nelle vite di ognuno di noi. Ci si è dovuti adattare ad un isolamento sociale che ha fatto crescere in noi la spinta ad utilizzare piattaforme e app che aspettavano solo di essere notate.
Tutto questo ha portato alla luce una serie di comportamenti e tendenze sociali che non possono essere ignorate.
Immergersi completamente nel proprio lavoro perché fatto da casa non è proprio ciò che s’intende quando si parla di smart working. Eppure, per molti – almeno all’inizio – è stato così.
In Italia, esistono ancora poche realtà lavorative che hanno adottato lo smart working ed è per questo che quando ci siamo trovati a doverlo praticare per forza ci siamo sentiti un po’ confusi.
“Smart working” significa, letteralmente, “lavoro agile” e nasce con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro. In che modo? Eliminando il tempo di arrivo e ritorno dalla propria sede di lavoro e ripensandolo come spazio da dedicare alla famiglia e a se stessi, permettendo alle persone di sentirsi a proprio agio in un ambiente familiare come la propria casa e, in questo modo, aumentando la produttività e il benessere del lavoratore.
Intendere lo smart working come un’immersione totale nel proprio lavoro e non tenere più presente orari e spazi di identificazione personale e familiare è stato uno sbaglio. Questo bisogna tenerlo a mente e cercare metodi di regolarizzazione di questo prezioso modo di lavorare.
In questi mesi di quarantena, siamo stati abituati a vederci immersi in un contesto ambientale – sempre lo stesso – che è diventato parte di noi: la nostra casa, le nostre pareti, le nostre librerie sono entrate a far parte dell’immaginario di ognuno dei nostri contatti perché essi quando avevano a che fare con noi, dovevano avere a che fare, per forza di cose, anche con i “nostri oggetti”.
E questo ci ha resi quasi un tutt’uno con le nostre stanze, tanto che esse hanno acquisito un nuovo significato sociale. Sono diventate – dal punto di vista sociologico – dei segni definitori della nostra immagine. Un’immagine non più libera di potersi adattare ai vari contesti sociali, ma radicata ad uno spazio che ha rappresentato il nostro spazio vitale per molto tempo.
E così, anche se solo momentaneamente, abbiamo iniziato a pensare alle persone della nostra vita inserite in contesti casalinghi ormai imprescindibili per la nostra mente.
Ha preso vita, così, la narrazione del nostro personale contesto domestico. Rimane da chiedersi quanto questo influirà sulle nostre percezioni future? Quando siamo ormai radicato al nostro universo casalingo?
L’importanza dell’essenziale
Ogni giorno, milioni di persone si sono collegate al proprio smartphone per mettersi in contatto con amici e parenti. Le video chiamate hanno preso il posto di caffè e aperitivi al bar, di feste e visite ai parenti, di passeggiate e uscite di gruppo. Una delle conseguenze è stata la conica convergenza dell’essenziale: le chiacchierate sono state private di saluti e frasi di circostanza, di attese e di ritardi agli appuntamenti, di vuoti e delle argomentazioni più banali e superflue. L’essenziale ha preso il sopravvento ed ha acquisito importanza.
Da Zoom a Microsoft Teams: tutte le app per le video call
Le piattaforme a cui ci siamo affidati per le nostre video call private e di lavoro, per le nostre video dirette promozionali sono davvero tantissime e tutte offrono grandi possibilità. Eccone alcune:
Zoom, regina indiscussa della quarantena
Una delle più utilizzate durante questi mesi di lockdown è stata l’app Zoom. Compleanni a distanza, lezioni di ginnastica e video chiamate di gruppo: Zoom riesce a connettere 100 persone e riesce ad affiancarle tutte nella stessa schermata. L’unico limite è che la versione gratuita preveda solo 40 minuti di chiamata.
Skype, quella di sempre
C’era prima della quarantena ed è rimasta lì, a combattersi il suo ruolo con Zoom, senza mai abbandonare il campo. Skype è l’app per eccellenza per fare video chiamate e colloqui online. Permette di connettere fino a 50 persone. Il suo limite è che all’aumentare dei connessi la qualità ne risente un po’.
Facebook Rooms
Quando Facebook ha lanciato Rooms, tutti ci siamo ritrovati nella “stanza” di qualcuno e ci siamo chiesti e ora che si fa?
Intuitiva, facile e di qualità la video chiamata di gruppo su Facebook può essere avviata tramite pochissimi click, la qualità è buona e consente di connettere fino a 50 persone.
Houseparty
Moderna, giovane, fresca. Houseparty è la nuova arrivata tra le app per video chiamate. Pensata per gli amici, connette fino ad 8 persone ala volta e include dei giochini da poter fare in compagnia.
L’app usata per le lezioni universitarie e per la formazione. Bisogna scaricarla, creare una “classe virtuale” e invitare le persone tramite mail. Si tratta dell’app ideale per tenere delle lezioni online private: consente di condividere lo schermo (per mostrare eventuali slides), l’alzata di mano di chi ascolta, la condivisione di file e la funzione chat privata.
E tu, quale app hai utilizzato per connetterti con le persone della tua vita durante il lockdown?
E ora, continuerai ad utilizzarle?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/smart-working-e-video-call.jpg564854Martina Masullohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartina Masullo2020-06-29 16:42:512020-07-01 22:03:23Smart working e video call: quanto è cambiata la nostra quotidianità?
Nonostante sia stato annullato il Festival di Cannes Lions 2020, attraverso un programma live sono state premiate le migliori performance creative degli ultimi 10 anni.
Il festival ha saputo così trasformare una calamità in una grande occasione per rivivere le migliori creatività del decennio.
Quest’anno non ci siamo di certo meravigliati davanti la notizia della cancellazione dei Cannes Lions 2020. L’evento, saltato a causa del Covid, ha però trovato un escamotage creativo, ideando il primo Report sulla creatività del decennio.
Una classifica dei successi creativi degli ultimi 10 anni i cui vincitori sono stati annunciati durante il programma Lions Live. Sono stati premiati brand ed agenzie i cui lavori si sono aggiudicati la maggioranza dei prestigiosi Leoni nel corso delle precedenti edizioni dei Cannes Lions.
Le classifiche rappresentano le migliori performance creative del mondo negli ultimi dieci anni, celebrando quelle che hanno offerto un livello immancabile di lavoro creativo a livello mondiale.
Agenzie del decennio
L’agenzia del decennio è AlmapBBDO San Paolo, che con i suoi 142 trofei si è aggiudicata il primo posto, rispecchiando la più alta performance creativa a livello mondiale.
La ricordiamo nel 2018 per i suoi numerosi premi vinti con il cortometraggio “Endless Possibility” elaborato per Getty Images.
E per il Gran Prix aggiudicato nel 2010 con la campagna affissione per il magazine Billboard, in cui i ritratti dei più famosi cantanti sono composti da pixel contenenti immagini di altre diverse celebrità.
Al secondo posto troviamo Wieden + Kennedy Portland che negli anni ha guadagnato 157 lion-riconoscimenti tra cui 6 Gran Prix.
L’agenzia la ricordiamo per il pluripremiato film per il brand Nike “Dream crazy” lo scorso anno, e per il brand Old Spice nel 2010 con il film “The Man Your Man Could Smell Like”
BBDO New York si aggiudica il terzo posto.
Tra i diversi premi vinti negli ultimi anni, ricordiamo il Gran Prix nel 2018 con il film “The Talk” per il brand P&G
Nelle giornate del festival della pubblicità, condotto e seguito online, sono stati inoltre assegnati diversi premi in queste categorie:
Rete del decennio
BBDO Worldwide la più premiata, seguita da Ogilvy e da DDB Worldwide.
Holding del decennio
Le agenzie del gruppo WPP sono quelle che hanno vinto più premi negli ultimi 10 anni, al secondo posto troviamo Omnicom e al terzo il gruppo Interpublic (McCann, Lowe e FCB le sue agenzie più conosciute).
Palma d’oro del decennio
Il premio, dedicato alla categoria Produzione, è stato assegnato a MJZ USA, Smuggler USA e a O Positive Films USA.
Brand Marketer
Tra i brand che si sono distinti negli ultimi dieci anni e che hanno guadagnato numerosi lion, troviamo che il più premiato è P&G, seguito da Nike e da Volkswagen.
Alcune tematiche trattate durante i Cannes Lions Live 2020
Le giornate dei Cannes Lions 2020 hanno visto la partecipazione di numerosi speaker, organizzati in talk riguardanti diverse tematiche creative.
Ciascun rapporto ha presentato ricerche originali correlate a case history e commenti di esperti e leader di brand globali. Delle otto tematiche, ne abbiamo scelto due tra quelle più seguite.
La creatività come disciplina aziendale
“La creatività è il motore della crescita aziendale”, queste le parole del Chief Marketing Officer di Pinterest Andréa Mallard. Un impegno a lungo termine, una disciplina e non un dipartimento all’interno delle aziende. Un motore che deve ridisegnare i modelli di business, di cultura e mentalità.
La creatività ha dimostrato il suo importante ruolo nella crescita economica di una azienda, anche grazie al supporto tecnologico, dei data e anche delle opinioni dei clienti.
Come affermato da Jean Lin, CEO globale Isobar: “Per favorire la crescita e rimanere pertinenti, le aziende devono reinventarsi dall’interno e dall’esterno. La creatività è fondamentale per questo processo perché l’originalità delle idee strategiche può far avanzare le aziende e spingerle verso il futuro. La trasformazione con creatività creerà valore e impatto esponenziali per aziende e marchi.”
Un esempio concreto che ha registrato ritorni in termini di vendite e di affezione alla marca è dato dalla pubblicità del marchio Tide, trasmessa durante il Superbowl 2018.
La creatività ha saputo creare una differenziazione dagli altri marchi, pur includendoli nella sua idea.
Responsabilità del marchio e attivismo
In che modo i brand possono coinvolgere autenticamente i consumatori ad azioni mirate? Il settore della creatività ha iniziato a fare passi avanti verso l’uguaglianza di genere, razza, la disabilità e verso un più ampio progetto di inclusività.
Alcuni grandi brand affrontano attraverso e grazie alla creatività i problemi globali come anche l’inquinamento, il controllo delle armi e la fame. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a lavori creativi che hanno stimolato il cambiamento nelle coscienze e nella mentalità dell’utente.
“I marchi sono come gli Dei oggi– ha affermato Bruno Bertelli, Global Chief Creative Officer Publicis – Le persone credono nei marchi, le persone hanno un legame emotivo con i marchi. Laddove politici e governi falliscono, i marchi forniscono prodotti su cui le persone amano e fanno affidamento. Ma da ciò deriva la responsabilità di essere trasparenti, agire in modo responsabile e agire in modo coerente. Le tue pubbliche relazioni, le tue storie, le tue promozioni devono riguardare il marchio”.
Generation Lockdown, che si è aggiudicato un Gran Prix l’anno scorso, è uno degli esempi della tematica “responsabilità” affrontata. La modalità di come affrontare un attacco armato è spiegato alla società attraverso gli occhi di una ragazzina, molto più consapevole di un adulto.
Uno dei diversi ruoli di responsabilità dei brand è quello di smontare gli stereotipi sui generi. In particolare quello verso la donna, da sempre spersonalizzata e svalorizzata nella sua autodeterminazione, soprattutto nel mondo del lavoro.
Il Gran Prix vinto nel 2019 da “The Last Ever Issue” è il premio per il cambiamento, per una rieducazione di genere, di contestazione della realtà sessista e della rivoluzione delle storie delle donne, delle loro qualità e non del loro corpo.
Terminati i Cannes Lions 2020, tutti in digitale, portiamo a casa esperienze e discussioni su come la pubblicità, la creatività ed i brand siano al centro delle nostre vite.
La creatività influenza i nostri comportamenti rivestendo un grande ruolo di responsabilità nei confronti della società, e che nei prossimi anni sarà sempre più di primaria importanza.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/cannes-lions-2020-ninja-marketing.jpg7681024Urania Frattarolihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngUrania Frattaroli2020-06-29 12:29:252020-06-29 12:29:25Cannes Lions 2020: le premiazioni dei migliori creativi dell'ultimo decennio
Cosa sono le mappe mentali? Uno strumento intelligente e creativo per raggiungere i propri obiettivi.
Quali sono i progetti che possono essere semplificati tramite l’utilizzo delle mappe mentali.
Dopo un periodo di stasi come quello che abbiamo vissuto, riprendere i progetti sospesi sembra la cosa più difficile da fare. Cala la notte, e come ogni sera, ci rigiriamo nel letto in preda a un vortice di pensieri. Riusciremo davvero a raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio anno? Certo è che questi mesi non ci hanno aiutato per niente, e nell’aria si respira ancora un certo timore, più che altro paura di ripartire, con il dubbio che una possibile, nuova paralisi sia dietro l’angolo. Perché, in fondo, chi poteva prevedere tutto ciò?
Ma stare fermi ad aspettare che il prossimo ostacolo piombi improvvisamente sul nostro cammino non ci aiuterà, e quando ci dicono che è tutta questione di punti di vista, lo è davvero.
Forse non siamo ancora realmente pronti a camminare, ma è passo dopo passo che si costruiscono le cose, dopo una caduta ci si rialza, dopo il temporale arriva l’arcobaleno, e dopo una pausa si ricomincia a vivere, anche se adesso abbiamo più l’impressione di sopravvivere.Una lunga ripresa ci aspetta, ma come possiamo raggiungere i nostri obiettivi e avviare nuovi progetti?
La maggior parte dei progetti inizia con lo stabilire un obiettivo, che sia creare un nuovo sito web, scrivere un libro o pianificare una vacanza. Gli obiettivi non sono difficili da definire, ma il bello viene quando non riusciamo a capire come raggiungerli.
Un’idea per semplificare i processi necessari per arrivare al nostro scopo è quella di utilizzare le mappe mentali. Per quale motivo?
Facilitano la suddivisione dei passaggi da fare riducendoli in attività realizzabili. Accendono la creatività, aiutano a generare e a catturare idee e ci consentono di valutare più opzioni in modo da poter prendere le decisioni migliori.
Sono uno strumento prezioso per la pianificazione di un progetto. Promuovono un libero flusso d’idee, un po’ come avviene durante un brainstorming. Si parte da un concetto centrale, che riguarda l’obiettivo da raggiungere e mano mano si creano delle associazioni di concetti che, a primo impatto, sembrano totalmente scollegati con il nostro piano finale. Si lascia vagare la mente dove vuole e lungo la strada, si raccolgono nuove intuizioni in un diagramma: quello schema è la mappa mentale, una rappresentazione grafica del nostro libero pensiero.
Le mappe mentali hanno una struttura gerarchica e associativa. Gerarchica perché si serve di rami per collegare ciascuno elemento all’altro. Associativa perché opera tramite associazioni di concetti. Furono inventate per caso, come accade quasi sempre per le cose più geniali, dallo psicologo cognitivista Tony Buzan.
Come funzionano le mappe mentali
La creazione di una mappa mentale in sostanza è piuttosto semplice. Si comincia con un cerchio in cui inserire l’argomento centrale, e da lì partono tutte le associazioni delle più svariate idee che ci vengono in mente. Includeremo argomenti secondari, i rami e tutte le connessioni di cui abbiamo bisogno. Possiamo rappresentarla su un foglio con penne e pastelli di diversi colori, su una lavagna o tramite degli appositi software disponibili, sia gratuiti che a pagamento.
Questi programmi ci consentono di trascinare e rilasciare bolle e sezioni su diverse aree della mappa o su altri argomenti, facilitando il collegamento dei diversi concetti in qualsiasi momento. Ci permettono di allegare file e collegarci a diverse fonti. Inoltre possiamo invitare anche altre persone a parteciparne alla creazione e a collaborare con noi. Possiamo commentare il progetto e comunicare con tutti i partecipanti tramite chat.
Ovviamente, una volta terminato, possiamo condividere il tutto esportandolo come immagine, PDF o presentazione.
Credits: Zapier
Quali progetti realizzare con le mappe mentali
Quasi tutti i progetti, sia personali che professionali, beneficiano della mappatura mentale nelle loro fasi iniziali, soprattutto quando si ha un obiettivo ma non un piano per raggiungerlo, o quando dobbiamo collaborare e raccogliere idee da tante persone.
Lavorare in team
Se dobbiamo portar avanti un progetto con il nostro team, la stesura di una mappa mentale potrà esserci davvero utile. Partiamo da un’idea centrale ossia il nostro obiettivo, un problema, l’argomento o il nome del progetto e collochiamolo al centro della mappa.
Confrontiamoci con il nostro gruppo di lavoro, chiedendo ai nostri collaboratori le loro impressioni. Annotiamo tutto ciò che viene detto, è un momento di ricerca, di raccolta, in seguito ci sarà la fase di revisione. Scriviamo e colleghiamo tutto, tramite dei rami, al concetto principale.
In corso d’opera le cose possono cambiare, possono accadere eventi, importanti revisioni di cui tener conto. Siamo flessibili. Dopo aver terminato la sessione di mappatura mentale, ci sono diversi modi per valutare e utilizzare le idee raccolte, anche attraverso discussioni con commenti, allegati e link di riferimento. Infine possiamo pubblicare la nostra mappa mentale come immagine o presentazione per condividerla e mostrarla a tutti, sia al team che ai clienti.
Ma quali sono effettivamente i progetti che possiamo semplificare attraverso una mappa mentale? Diamo un’occhiata da vicino.
1. Definizione dei requisiti del progetto
Perfetto per designer UX, analisti e team di sviluppo
Definito l’obiettivo, che sia sviluppare un’app o perfezionare la user experience per ridurre i tassi di abbandono di un sito, con le mappe mentali cercheremo di capire come raggiungerlo.
Ogni componente del team ha delle soluzioni e attraverso la mappa le metteremo insieme dando a tutti una voce nella direzione del progetto.
Questo brainstorming visivo, ci consentirà di avere davanti elementi che magari non avremmo mai preso in considerazione, sollevando dubbi e domande sin dall’inizio, permettendo di focalizzare e risolvere piccoli ostacoli prima che possano diventar insormontabili.
2. Creazione di una tabella di marcia del prodotto
Perfetto per i product manager.
La mappa è uno strumento molto utile anche per creare una roadmapping, una tabella di marcia, per prodotti di alto livello. I responsabili di prodotto possono essere incaricati della creazione di tabelle di marcia dei prodotti, ma non solo loro.
Le parti interessate, i rappresentanti del servizio clienti, i rappresentanti di vendita e i clienti hanno anche un prezioso contributo su quale direzione dovrebbe prendere un prodotto in futuro.
La mappa mentale collaborativa consente di raccogliere input da più gruppi e di considerare tutto quando si crea una nuova tabella di marcia, rendendo a tutti chiara la strategia da adottare.
3. Sviluppo e perfezionamento di una strategia di marketing
Perfetto per responsabili del content marketing e altri team di marketing
Un’altra funzione essenziale delle mappe è quella di aiutare i team di marketing a valutare meglio le strategie e le tattiche da scegliere in un progetto.
La creazione di una mappa mentale che considera tutte le opzioni rende meno complessa la messa a punto di una strategia, e avere a portata di mano tutte le idee insieme rende più facile selezionare la migliore.
La mappatura mentale consente di raccogliere le idee di tutti per le principali strategie, i canali da indirizzare e le tattiche specifiche da provare.
Inoltre è utile per raccogliere più idee e creare anche una procedura di fallback da considerare in seguito se una delle linee d’azione selezionata fallisce. Questo ci aiuterà a muoverci meglio con le procedure da adottare.
4. Definire gli obiettivi e le priorità del team
Perfetto per i manager
Possiamo usufruire della mappa per elaborare specifici obiettivi individuali e dipartimentali. Lavorare insieme per rivedere gli obiettivi organizzativi o suggerire quelli che desideriamo definire come team.
Organizzare la mappa pensando a come raggiungere il nostro scopo finale in modo SMART, e tenendo presente l’opinione di tutti.
5. Definizione di flussi di lavoro e processi
Perfetto per i project manager.
In una piccola organizzazione, i processi sono più semplici: uno scrittore scrive il contenuto e un editore lo rivede e lo pubblica, un CEO lavora direttamente con uno sviluppatore per aggiungere una nuova funzionalità al sito. Ma nelle grandi organizzazioni, i processi sono più complessi.
Prima di cominciare, bisogna documentare i processi complessi e i flussi di lavoro, indicare ai responsabili quali passi adottare, in quale ordine e chi coinvolgere in diverse fasi per assicurarsi che nessuno venga escluso.
Riunire manager e leader di tutta l’organizzazione per una sessione di mappatura mentale per sollecitare input su chi deve essere coinvolto e in quale fase introdurre una specifica risorsa.
Dopo aver raccolto tutto, possiamo organizzare la mappa mentale in un diagramma di flusso ben dettagliato.
6. Gestione di nuovi software
Perfetto per IT support.
L’onboarding relativo a nuovi software non è un processo semplice. Non si tratta solo di installare software e migrare i dati da qualsiasi sistema esistente, ma bisogna anche formare gli utenti su come utilizzarlo, incoraggiarne l’adozione e fornire supporto a chi si approccia a sistemi che non conosce.
In questo caso la mappatura mentale è un modo semplice per identificare i problemi che potremmo incontrare.
Riunire tutti per discutere delle loro maggiori preoccupazioni, consentirà di prevedere e trovare soluzioni ad ogni eventuale impedimento nel riuscire a usufruire dei nuovi sistemi.
7. Pianificare un evento
Perfetto per organizzatori di eventi ed esperti di marketing
Poche cose sono complesse come cercare di pianificare un evento, che si tratti di una conferenza di settore o di una festa per piccoli uffici.
Una mappa ci darà l’opportunità di focalizzare contemporaneamente i compiti da svolgere e le persone necessarie, creando ordine e affidando ad ognuno il proprio incarico.
8. Creazione di un calendario editoriale
Perfetto per scrittori e content editor
Alzi la mano chi ha elaborato qualcosa di sensato fissando svogliatamente uno schermo vuoto. Leggere appunti che altre persone hanno trascritto, stimola il nostro cervello ad essere più produttivo.
Riunirsi e scambiare opinioni con il nostro team per mettere insieme un calendario editoriale è un modo eccellente per generare idee. Interfacciandosi insieme, riusciremo a sviluppare associazioni e a generare idee che non avremmo mai immaginato stando da soli.
9. Catturare idee per progetti personali
Le mappe mentali sono efficaci non solo per progetti lavorativi, ma sono decisive anche per progetti personali. Un trasferimento in un’altra città, la pianificazione di un matrimonio, un nuovo lavoro, ogni sogno, ogni progetto può essere rappresentato con una mappa mentale.
Prendiamoci 15 minuti per pensare in modo mirato ai nostri buoni propositi e trascriviamo tutto ciò che ci balena in mente. Possiamo condividere il nostro schema con chi ci conosce bene, e farci aiutare nel definire il tutto.
Una volta completato, osserviamolo con attenzione, revisioniamolo, eliminiamo il superfluo o aggiungiamo qualche dettaglio. Utilizziamo la mappa mentale per elaborare un piano dettagliato del nostro “disegno”, comprese le scadenze.
Come utilizzare un software per la creazione di mappe mentali
Uno dei software più utilizzati è MindMeister, uno strumento che permette la creazione di mappe mentali online che consente di acquisire, sviluppare e condividere idee graficamente.
Il brainstorming con mappe mentali online è risultato ancora più efficace delle tradizionali sessioni di persona. In effetti, l’uso di mappe mentali online può aumentare l’output creativo di circa il 50%. Dopo aver raccolto le idee, bisogna revisionarne il contenuto. In che modo?
Rimuovere gli argomenti con idee inapplicabili;
Spostarli e posizionarli nel posto giusto per creare una struttura adeguata dello schema;
Aggiungere spiegazioni e dettagli alle idee sotto forma di note, collegamenti, immagini e file;
Conferire maggior enfasi agli argomenti scegliendo stili e icone appropriati.
Importante è avviare anche un’analisi di costi e benefici che ci aiuterà a decidere se è davvero una buona idea intraprendere il progetto pianificato. Per eseguire un’analisi costi benefici in una mappa mentale:
Aprire una mappa mentale vuota;
Creare un ramo per gli obiettivi del progetto;
Creare un ramo per le risorse stimate necessarie per eseguire il progetto;
Crea un terzo ramo per i benefici previsti.
Successivamente calcolare il valore attuale netto del progetto e usare il risultato per decidere se andare avanti o meno.
Inoltre possiamo riutilizzare questa mappa mentale come tabella di marcia del progetto semplificandola e condividendola con il team e le parti interessate. Una tabella di marcia è un ottimo strumento per rivedere rapidamente gli obiettivi e assicurarsi di essere ancora nei tempi previsti. Ovviamente, possiamo aggiornarla per tutta la durata del progetto se le nostre priorità cambiano o bisogna perfezionare le stime precedenti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/mappe-mentali.jpg545853Mariagrazia Repolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMariagrazia Repola2020-06-29 11:38:302020-07-01 22:02:58Come usare le mappe mentali per avviare nuovi progetti
La campagna “Stop Hate For Profit” rivolta in particolare a Facebook e alle sue politiche sui discorsi di odio chiede un boicottaggio della pubblicità sulla piattaforma per il mese di luglio.
Starbucks non aderisce a questa campagna e la pausa pubblicitaria sui social media non includerà YouTube.
Starbucks è l’ultima grande azienda a fermare gli investimenti pubblicitari sui social media.
Si aggiungerà alla crescente lista di società che mettono in pausa la pubblicità sulle piattaforme dei social media, ha detto l’azienda in un post sul blog domenica. Il gigante del caffè dice di essere “contro gli hate speech” e crede che “sia i leader aziendali che i responsabili politici devono unirsi per influenzare il cambiamento reale”.
La scelta di Starbucks di unirsi al boicottaggio
“Metteremo in pausa la pubblicità su tutte le piattaforme di social media mentre continuiamo a discutere internamente, con i nostri media partner e con le organizzazioni per i diritti civili nel tentativo di fermare la diffusione dei discorsi d’odio”, afferma il post del blog, intitolato “Creating Welcoming and Inclusive Online Communities” (Creare community online accoglienti e inclusive).
Secondo un portavoce di Starbucks, la pausa pubblicitaria sui social media dell’azienda non includerà YouTube, e mentre Starbucks continuerà a postare sui social media, non farà promozioni a pagamento.
Starbucks, inoltre, non aderirà ufficialmente alla campagna “Stop Hate For Profit” organizzata dalla Anti-Defamation League, dalla NAACP e da altre organizzazioni di giustizia sociale.
La campagna è rivolta in particolare a Facebook e alle sue politiche di moderazione sulle minacce violente, la disinformazione e i discorsi di odio, e chiede un boicottaggio della pubblicità sulla piattaforma per il mese di luglio.
Unilever, Verizon, The North Face, Patagonia, Ben & Jerry’s, Magnolia Pictures, Honda e Hershey hanno aderito alla campagna Stop Hate for Profit.
Coca-Cola Companyha fatto un ulteriore passo avanti e ha annunciato venerdì la sospensione di tutta la pubblicità digitale su tutte le piattaforme di social media a livello globale a partire dal 1° luglio.
E anche la multinazionale delle bevande Diageo ha preso un impegno simile.
Il CEO di Facebook Mark Zuckerbergha annunciato una serie di cambiamenti la scorsa settimana che non erano direttamente in risposta al boicottaggio degli inserzionisti, che rispondono ad alcune delle critiche alle politiche dell’azienda. “Facebook è l’acronimo di dare voce alle persone, e questo significa soprattutto per le persone che in precedenza non hanno avuto la stessa voce, o il potere di condividere le proprie esperienze”, ha detto Zuckerberg. “È davvero importante che le nostre piattaforme siano all’altezza di questi principi”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/starbucks-social-media.jpg461738Redazionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngRedazione2020-06-29 08:50:232020-06-30 12:54:08Anche Starbucks dice stop alla pubblicità sui social media
Anche questa settimana non potevamo lasciarvi a digiuno del nostro consueto recap dal mondo dei social media. Come ogni fine settimana, ecco la tanto attesa Week in Social!
Le Stories su LinkedIn
LinkedIn estende il rilascio delle sue Stories all’Australia. La nuova funzione verticale di aggiornamento temporaneo dello stato, sarà presto disponibile per nuovi utenti dopo Brasile, Paesi Bassi ed Emirati Arabi Uniti.
E dopo i Fleets di Twitter non vediamo l’ora di provare anche queste.
Tante nuove opzioni (e test) per Twitter
Twitter testa una opzione ‘in evidenza’ per i direct message. Si tratterebbe di una funzione simile a quella dei messaggi di Instagram per gli account dei creator.
Tra le novità sul social dell’uccellino anche la ricerca per liste.
Gli utenti hanno ora un modo in più per cercare argomenti rilevanti da seguire, mentre il social si trasforma in piattaforma in cui il follow è legato al topic e non all’account.
Add new voices and conversations to your Timeline using Lists.
You can now: ? make a List ? discover new Lists ? follow a List ? Tweet a List pic.twitter.com/7xhwMXRUWG
Intanto Trump resta osservato speciale su Twitter. Ancora una volta il social è stato costretto a etichettare con un avvertimento uno dei tweet del presidente degli Stati Uniti, per aver violato i termini contro i comportamenti non consentiti.
We’ve placed a public interest notice on this Tweet for violating our policy against abusive behavior, specifically, the presence of a threat of harm against an identifiable group.https://t.co/AcmW6O6d4t
Nel frattempo Twitter sta anche migliorando la reattività dell’algoritmo e sta testando alcune nuove opzioni di presentazione degli ads.
Mondo Google
YouTube testa nuovi ads per prodotti acquistabili.
Per aiutare marketer e aziende a capitalizzare rapidamente, la piattaforma metterà a disposizione una nuova tipologia di annuncio che consente di puntare direttamente ai prodotti del proprio store online.
Arriva anche nuova app in stile Pinterest per Google. Si chiama Keen e permette di condividere interessi e cercare idee e prodotti. Un modo per sottrarre pubblico a quello che sta diventando uno scomodo competitor nelle ricerche online.
Facebook e Microsoft
Microsoft ha chiuso Mixer e ora punta su Facebook Gaming.
Il colosso dei computer ha annunciato che chiuderà la sua piattaforma di gioco e fonderà gli utenti esistenti con quelli sul servizio del social network.
Universo Facebook
Novità per gli inserzionisti su Instagram. La piattaforma infatti permetterà di creare annunci senza doversi collegare a una pagina Facebook. Una bella novità soprattutto per i social media manager!
Il social visuale sta anche aggiornando i requisiti per le opzioni ‘Shopping’. La piattaforma ha pubblicato una nuova policy per aziende e creator che desiderano utilizzare i suoi strumenti di vendita. Entrerà in vigore il 9 luglio.
Aggiornamenti per il live streaming su Facebook: il social sta lanciando alcune novità per la sua piattaforma Live Producer. Tra gli update ci sono le grafiche in sovraimpressione e i commenti durante la trasmissione.
Facebook Live Producer rolls out new tools for broadcasters
1/ Upload graphic packages for on-screen graphics during broadcasts
2/ On-screen comments – queue up comments from viewers to show on-screen
3/ Feature a link on-screen during a live broadcast
Infine, WhatsApp testa gli adesivi animati nelle chat. Si tratta di un altro elemento che si aggiunge al piano di integrazione della messaggistica di Facebook.
TikTok pensa alle aziende
Sì, ve lo abbiamo già raccontato qualche giorno fa: TikTok ha lanciato TikTok for Business, la sua nuova piattaforma globale destinata a ospitare le soluzioni di marketing per i brand.
Già online, è possibile trovare ispirazioni creative, conoscere i formati di annunci disponibili e seguire le ultime notizie.
La piattaforma dei video brevi ha anche aggiunto nuove funzionalità per il mese del pride.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/week-in-social.jpg582899Daria D'Acquistohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaria D'Acquisto2020-06-27 17:09:012020-06-29 11:41:21Week in Social: da TikTok for Business alle novità per gli inserzionisti su Instagram
Consapevolezza, organizzazione e adattamento sono le abilità necessarie per pianificare al meglio il proprio tempo
Identificare le attività “perditempo” e ridurle rispondendo ad alcune domande chiave
Solo chi ha una mente libera potrà trarre benefici dal tempo libero
Si avvicinano le scadenze, l’elenco di cose da fare sembra allungarsi ogni giorno di più – queste esperienze sono fin troppo comuni sia nella vita che nel lavoro. Non mancano i consigli di libri, blog e app, tutti pensati per ottimizzare la gestione del tempo. Questi strumenti presuppongono un insieme di abilità.
In parole povere, il semplice acquisto di una macchina fotografica non fa della persona un fotografo professionista. Allo stesso modo, è improbabile che l’utilizzo di un’app di pianificazione produca risultati positivi senza le competenze di gestione del tempo. Diversi studi hanno dimostrato che sono necessarie alcune abilità per strutturare e pianificare il proprio tempo:
la consapevolezza: trattare il proprio tempo come una risorsa limitata
l’organizzazione: gestire il tempo in maniera strutturata
l’adattamento: il monitoraggio del tempo garantisce l’adattamento delle priorità ed il cambio dei piani
Il concetto di urgenza e importanza
Evita il mero effetto di urgenza. Come riportato da Harvard Business Review, urgenza e importanza sono concetti correlati ma distinti: compiti urgenti richiedono un’azione immediata, mentre compiti importanti hanno conseguenze più significative e a lungo termine.
I compiti che sono sia urgenti che importanti dovrebbero essere eseguiti per primi. Se utilizzi il calendario digitale, etichetta le tue attività con colori diversi per distinguerle a prima vista. Pianifica un lasso di tempo riservato a te stesso.
Inseriscilo nel calendario per assicurarti un tempo ininterrotto da dedicare ai tuoi progetti nel tempo libero.
Rintracciare i “perditempo” per ricavare più tempo libero
Per godere di più tempo libero nella vita, è necessario analizzare i compiti svolti quotidianamente sia a casa che al lavoro, valutandone la durata. Le app di tracciamento del tempo possono essere utili per identificare i “perditempo”.
Stabilisci delle fasce orarie dedicate a te stesso, ad esempio bloccando le notifiche sul telefono.
Limita l’utilizzo dei social e fai una scelta mirata delle pagine e siti che consulterai: scorrere il feed di Instagram e Facebook più volte al giorno potrebbe bruciare del tempo prezioso.
Lo scrittore e productivity coach Matt East suggerisce di usare dieci domande guida per identificare le priorità ogni mattina. I quesiti hanno lo scopo di far fluire le idee:
Se potessi ottenere solo una cosa oggi, quale sarebbe?
Qual è la seconda cosa più importante che devo realizzare?
Qual è la terza attività più importante?
Ci sono altre attività da svolgere?
Cosa potrei completare oggi che mi renderebbe felice riflettendo sulla mia giornata?
Cosa posso fare per avvicinarmi al raggiungimento dei miei obiettivi?
Ci sono progetti o attività di altri che dovrei seguire?
Quali relazioni chiave nella mia vita hanno bisogno della mia energia oggi?
Cosa posso fare oggi per rimuovere lo stress dalla mia vita?
Quali attività posso delegare a qualcun altro oggi?
Matt East consiglia: “Avere chiarezza sulle nostre priorità è un modo per garantire l’efficacia nella gestione del tempo. Tuttavia, gli scienziati comportamentali rivelano che le nostre abitudini occupano il 40% della giornata. […] Il modo in cui siamo intenzionali sulle nostre abitudini può contribuire a far sì che il nostro tempo sia usato nel modo più significativo e produttivo possibile”.
Prendersi il tempo per allontanare i pensieri negativi
Il tempo libero è inteso come tempo realmente libero, libero dunque anche da pensieri, preoccupazioni e dal lavoro. Ognuno è il manager di se stesso, nessuno ci ordinerà di rilassarci o fare attività fisica.
Le incombenze quotidiane o i problemi irrisolti al lavoro possono influire sullo stato d’animo. Quando “staccare” diventa un’impresa impossibile, è necessario trovare una soluzione per favorire la libertà mentale.
Il tempo libero, quello vero, inizia da te. Fino a quando non sarà libera la tua mente, non lo sarà neanche il tuo tempo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/tempo-libero.jpg500937Marina Nardonhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarina Nardon2020-06-27 10:30:072020-06-27 10:13:35Come riorganizzare il tuo tempo e renderlo "più libero"
Nonostante il periodo che vede diversi brand affrontare numerosi tagli lato budget, hanno scelto comunque di dedicare parte delle loro risorse per supportare la comunità LGBTQIA+.
Uno dei temi principali e ricorrenti per questo Pride 2020 sono le difficoltà che si trova ad affrontare la comunità transgender, nel vivere la propria identità liberi da qualsiasi pregiudizio.
Sono passati più di cinquant’anni dall’evento che ha segnato una svolta reale per la comunità LGBTQ+ e il Pride Month è ancora oggi, attuale e più sentito che mai.
La ricorrenza nasce da un’irruzione della polizia fatta in un noto bar frequentato da omosessuali, lo Stonewall Inn, nel Greenwich Village, la notte tra il 27 e 28 Giugno 1969.
Durante quella notte diversi agenti di polizia arrestarono persone con abiti femminili semplicemente perché non in possesso di un documento di identità. Non era la prima irruzione non motivata, e la comunità LGBT, stanca dei soprusi, diede inizio a cinque giorni di scontri con la polizia dove non mancarono, purtroppo, diversi atti di violenza e umiliazione.
Da quella notte ad oggi i passi avanti nel riconoscimento e per il rispetto sono stati fatti, ma sono ancora molti quelli da compiere perché non si parli più di diversità, e perché le persone possano essere libere di vivere se stessi senza la paura del giudizio e del pregiudizio.
Un importante contributo è stato dato anche dai brand, che facendo sentire la loro voce, si sono schierati in passato per i diritti LGBTQ+, e lo fanno tutt’ora.
Anche quest’anno, nonostante il periodo di difficoltà e ai diversi tagli di budget, in molti hanno scelto di celebrare comunque il mese del Pride.
“Non c’è giusto o sbagliato, è il tuo punto di vista”
Il brand di denim americano dedica la propria campagna, con una collezione creata per l’occasione, a tutti coloro che hanno fatto sentire la loro voce per portare un cambiamento nel mondo.
Il tema principale di questo video è quello di incoraggiare le persone ad agire con orgoglio, parlare ed esprimere quello che provano e il loro punto di vista, sottolineando il potere che ognuno di noi ha per ispirare e cambiare l’opinione pubblica.
Da sempre in prima linea per celebrare il Pride Month, Diesel ha creato Francesca a Diesel Film, un video dedicato alla comunità transgender.
La storia è quella di Francesca, di cui viene mostrata la sua quotidiana e la sua progressiva trasformazione per abbracciare la sua vera identità ed inseguire un sogno del tutto inaspettato.
Boy Smells – The non binary scent candle
Quante volte ci è capitato di classificare anche i prodotti per il corpo per uomo e per donna, associando solo un determinato profumo?
Questa è la domanda che i fondatori di Boy Smells si sono fatti, quando nel 2016, hanno lanciato le prime candele dal genere “Fluido”. L’idea è quella che non tutti gli uomini si identificano per forza con profumi di legno, pelle e tutte le donne con un determinato fiore, ma ognuno è libero di scegliere il profumo che più sente adatto.
Per il Pride Month di quest’anno il brand ha scelto di investire non solo in una collezione di Candele Arcobaleno, ma di aprire i propri canali social a sei ambassador della comunità LGBTQ+, cui è stata dedicata una fragranza, con il compito di creare contenuti e stimolare discussioni sul tema delle diversità.
Starbucks – What’s Your Name
La campagna What’s Your Name non è strettamente legata al mese del Pride, ma rimane attuale, emozionante e tratta il tema dell’identità in modo delicato ma diretto.
Starbucks racconta la storia di James, che tutti chiamano Jemma, creandogli una profonda tristezza e inadeguatezza ogni volta che una persona ripete il suo nome.
L’unico momento in cui riesce ad essere se stesso e ad accettarsi, è quando può essere libero di pronunciare quello che per lui è il suo vero nome, e sentirsi per la prima volta chiamare James. Senza alcun pregiudizio.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/pride-month.jpg6201240Harukahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngHaruka2020-06-26 15:27:292020-06-26 15:29:59Pride Month 2020, le campagne più belle dai brand quest'anno
La recente figuraccia di easyJet fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Il dubbio da porsi non è più “Content Marketing sì, Content Marketing no”. Piuttosto, in questo mondo sempre più digitale a causa (anche) del lockdown che ci ha costretto a stare a casa e quindi a navigare, leggere e informarci con più attenzione, il quesito oggi è “Content Marketing come?”.
Infatti, la recente figuraccia di easyJet, fra le compagnie aeree low cost più conosciute al mondo, fa riflettere sul fatto che saper scrivere, utilizzare correttamente la punteggiatura, scegliere le fonti più opportune per i propri contenuti sul web non basta.
Servono tatto, onestà intellettuale, educazione, intelligenza emotiva e una buona capacità di prevedere debacle e analizzare opportunità. In una sola parola: buonsenso.
Ma veniamo al punto della questione: nella sezione ‘Ispirami’ del portale web di easyJet c’è uno spazio dedicato a Lamezia Terme che ha iniziato a fare il giro del web.
Perché? Il Content Manager (o chi per esso) aveva deciso di dedicare queste parole alla città e alla Regione Calabria: «Per un assaggio autentico della vivace vita italiana visita la Calabria. Questa regione soffre di un evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma o Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram. Ma se cerchi un piccolo assaggio della dolce vita senza troppi turisti, allora sei nel posto giusto. Raggiungi le città costiere della costa tirrenica per spiagge sensazionali e mai affollate. Arrampicati fino alla città di montagna di Morano Calabro per panorami mozzafiato e case bizzarre costruite su cime, che dovrai vedere per credere. Potrai essere tra i pochi turisti a conoscere e apprezzare veramente i tre spettacolari parchi nazionali di questa regione».
Le reazioni e la rettifica
Un coro unanime, fatto di associazioni di categoria, politici, amministratori locali e nazionali, e semplici cittadini (calabresi ma non solo), ha commentato con sdegno queste parole così irrispettose e, certamente, false.
La rettifica di easyJet è arrivata sui social dopo un po’ di tempo:
Le reazioni dei professionisti
La nostra Ilaria Cazziol nel gruppo FacebookNinja Marketing Dojo ha posto l’accaduto all’attenzione dei membri e i commenti negativi ricevuti non fanno solo riferimento alla caduta di stile o alla mera questione morale e contenutistica ma, soprattutto, all’aspetto professionale.
C’è chi si è chiesto se fosse un testo tradotto con Google Translate da una fonte estera: in effetti pare che il testo sia stato attinto dal sito Lonely Planet. Ma c’è anche chi si è chiesto quale fosse la unique selling proposition del testo, considerate le argomentazioni molto poco lusinghiere su quel territorio.
Il campo delle ipotesi si è mosso poi dal ritenere un non-professionista l’autore, oppure che questa sia una strategia del brand del “basta che ne parli”. Addirittura alcuni hanno pensato che il copy avesse un intento simpatico o satirico, attingendo da un fondo di verità. Ma questa opzione tendiamo ad escluderla, considerando il solo fatto che l’ultimo terremoto davvero devastante in Calabria risale al 1908.
Cara easyJet, ecco 5 proposte alternative per descrivere Lamezia Terme e la Calabria
Abbiamo quindi voluto approfondire ancor di più l’argomento, tentando di coinvolgere in maniera positiva il nostro pubblico fatto di professionisti e non solo.
Abbiamo chiesto con un post sui social quale copy alternativo ci sarebbe per descrivere quelle terre bellissime del Sud d’Italia.
Le risposte non sono mancate e abbiamo deciso di regalarle a easyJet, per prenderne quantomeno spunto.
Ilaria C. scrive:
“Questa splendida regione registra livelli di turismo ancora contenuti, anche per un’ingiusta nomea di terra difficile e l’assenza di città eccessivamente inflazionate come Roma o Venezia.
Proprio per questo è la destinazione perfetta per i fan di Instagram che vogliano immortalare luoghi la cui bellezza ancora incontaminata toglie il fiato”.
Ilenia B. M.:
“Se siete alla ricerca di spiagge libere e incontaminate lontane dal caos delle grandi città o sognate montagne da esplorare circondati da immense bellezze naturali, atterrate nel posto giusto: la Calabria.
Un luogo unico, dove poter vivere entrambe le esperienze a distanza di pochi minuti: affacciati come in uno splendido terrazzo sul Mar Mediterraneo, rivivrete le antiche atmosfere dell’Italia autentica e rimarrete affascinati dalle eredità della Magna Grecia: Arte, Miti, Gusto e il vivere semplice che fa di questa terra il luogo più accogliente dello Stivale”.
Secondo Michela:
“Un mix tra arte, cultura, folklore e l’accoglienza tipica del sud, la meta perfetta per vivere una vacanza ricca di emozioni.
Non farti scappare l’opportunità di visitare la Calabria, con i suoi 780km di coste incontaminate bandiera blu, i parchi naturali e il fascino della Magna Grecia che riecheggia nei suoi inestimati manufatti. Dai Bronzi di Riace alla Sila, la Calabria è una terra che ti affascinerà passo dopo passo.
Scoprila con il nostro volo low cost per un viaggio fatto di avventure, movida e relax!“.
Elena F.:
“Appassionati di turismo slow e della ‘buona cucina italiana’? Lamezia ma in generale la calabria offre spiagge incontaminate e piatti tipici insoliti da immortalare e postare subito sui vostri social.
Da non perdere la gassosa al caffè, le sardelle e naturalmente la famosissima ‘nduja. Il caos delle grandi città verrà subito dimenticato da escursioni e lezioni di kitesurf senza dimenticare il relax e il consueto pisolino in spiaggia del dopo pranzo”.
Fabio scrive:
“Storia, natura, cultura, gastronomia. La Calabria è un incredibile viaggio che va dalle splendide spiagge da Tropea a Caporizzuto, passando per Zambrone definito il paradiso dei sub.
Ma la natura regna sovrana anche sui monti della Sila, dove d’inverno è possibile sciare con lo sfondo del mare. 150 Mila ettari che si snodano tra le province d Cosenza, città capitale dei Bruzi e città di Telesio, Crotone, patria di Pitagora e Catanzaro, per tutti la città della seta.
Il viaggio tra la cultura millenaria e le bellezze paesaggistiche stuzzica la fantasia e l’appetito che può essere appagato con le tante specialità come la Frittola e la ‘nduja da assaggiare nelle più svariate sfaccettature durante un tour tra i locali delle città calabresi”.
Hai un altro copy in mente? Inviacelo commentando sui nostri canali social!
E se ti capita di incontrarli, inviaci altri epic fail di questo tipo: è importante mobilitarsi per salvaguardare territori e argomenti, ma soprattutto per riscattare il nostro lavoro.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/easyjet.jpg325552Fabiano Farinahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabiano Farina2020-06-26 12:45:182020-07-06 15:44:075 modi alternativi con cui easyJet avrebbe potuto descrivere Lamezia
Il digitale è stata una grande rivelazione per molte piccole aziende negli ultimi mesi. Imprenditori e proprietari hanno scoperto che restare in contatto con i propri clienti grazie al web può essere non solo un’alternativa al negozio fisico o all’attività face-to-face, ma una parte complementare del business, oggi necessaria più che mai.
Certo, nessuno ha detto che costruire un business online (che si parta de zero, o che si voglia digitalizzare un’impresa esistente) sia un’attività semplice e lineare. Ma partendo preparati e conoscendo tutti gli step e i fattori in campo, questa nuova avventura può trasformarsi nella strada per il successo.
Scopriamo insieme, quindi, le dieci cose che dovresti assolutamente conoscere prima di lanciare un business online.
Scoprirai come sfruttare al meglio le tecniche e gli strumenti del Digital marketing per migliorare la tua presenza online e farti trovare dai potenziali clienti.
1. La scelta dell’hosting
Molte aziende iniziano a costruire la propria presenza online con una semplice pagina Facebook o un negozio su piattaforme come Etsy. Qui, tuttavia, non si avrà il pieno controllo e si avranno dei limiti in termini di possibilità e di attività consentite.
Ecco perché spesso si arriva alla decisione di avere un proprio sito web, magari anche un eCommerce.
Il primo passo per farlo è scegliere l’hosting giusto per le proprie esigenze.
L’host di un sito web (talvolta indicato come fornitore di hosting di siti web) è una società che offre la tecnologia e i servizi necessari per la visualizzazione di un sito web su Internet. Il servizio collega il nome di dominio al provider di hosting in modo che quando gli utenti visitano il tuo indirizzo web, venga mostrato loro il tuo sito.
A seconda del tipo di tecnologia e di supporto scelto i costi di questi servizi possono variare, ma ci sono alcuni aspetti fondamentali da considerare quando si sceglie un hosting.
Hosting condiviso vs. server dedicato. Avere un hosting condiviso significa che si sta condividendo un server e le sue risorse con altri clienti. Il limite maggiore in questo caso sono possono essere le prestazioni limitate del sito, o maggiori rischi rispetto alla cybersecurity, ma potrebbe comunque essere una valida scelta se si è ancora agli inizi e si vogliono testare le performance del proprio business online. Avere un piano server dedicato significa, invece, che la macchina server fisica è interamente dedicata al tuo sito; quindi, tutte le risorse sono dedicate. Tuttavia si tratta di una soluzione in genere più costosa che non tutte le piccole imprese sono disposte a pagare. Infine, esiste una via di mezzo tra i due, ossia il VPS o “server privato virtuale”. Si tratta di un piano hosting che offre il meglio delle due soluzioni, poiché un VPS è una macchina partizionata per lavorare come se si trattasse di macchine multiple, con un prezzo simile a quello di un hosting condiviso, ma con una sicurezza e prestazioni simili a quelle di un server dedicato.
Supporto e assistenza. Nella scelta di un hosting non si dovrebbe dimenticare di verificare anche la possibilità di ricevere supporto telefonico o via chat, in modo da poter essere aiutati rapidamente in caso di problemi. Anche il supporto via email può essere utile, ma in genere richiede tempi di risposta più lunghi e questo può diventare frustrante quando un problema deve essere risolto rapidamente.
L’interfaccia server semplice da usare. Soprattutto per chi è agli inizi e vuole fare tutto da sè senza il supporto di un professionista o di un’agenzia, è molto utile valutare anche la facilità di utilizzo e configurazione del pannello di controllo dell’hosting, in modo da essere certi di poter apportare tutte le modifiche necessarie al proprio progetto.
La sicurezza del server. Come dicevamo, un aspetto da non trascurare in un business online, è la cybersecurity. Ad esempio, per un progetto eCommerce è necessario installare i certificati Secure Sockets Layer (SSL). Assicurati, inoltre, che la società di hosting effettui una regolare manutenzione della sicurezza. Idealmente il protocollo di sicurezza dovrebbe essere pubblico, per poter conoscere come vengono gestiti i server.
2. La scelta del nome dominio
Il dominio è la parte dell’indirizzo web che viene dopo il www. Ad esempio: www.ninjacademy.it
Per un’azienda, un nome a dominio può anche essere legato a un indirizzo e-mail professionale. In questo modo:
support@ninjacademy.it
Diciamo che sto cercando un idraulico a Roma, utilizzando Google digiterò “idraulico a Roma” e otterrò come risposta un elenco di risultati di ricerca che includono siti web rilevanti identificati dai loro nomi di dominio.
Il tuo dominio è l’insegna della tua azienda sul web, quindi fai attenzione a scegliere un nome dominio che rappresenti la tua azienda e che sia facile da ricordare. Puoi seguire questi cinque suggerimenti:
Sii breve, per assicurarti di restare impresso.
Rendilo facile da digitare. Evitate i trattini e le grafie insolite.
Includi le parole chiave. Cerca di usare termini semplici che le persone potrebbero inserire quando cercano il tuo tipo di attività online.
Localizza il tuo business. Specie per le piccole imprese può essere utile includere anche il nome della propria città o della propria regione nel dominio, per attirare i clienti locali.
Scegli l’estensione giusta. L’uso e l’estensione del nome di dominio (la parte che viene dopo il “punto”) dovrebbe essere specifico per il settore o per la zona geografica. In Italia ad esempio, andrebbe scelto il .it o il .com se si tratta di un eCommerce, ad esempio.
Quando stai cercando un dominio, fai una piccola ricerca per assicurarti che il nome che hai in mente non esista già, non sia un marchio registrato, protetto da copyright o in uso da un’altra azienda.
3. La creazione del sito e del suo design
Dopo aver scelto un dominio sarai pronto a iniziare a pensare nel concreto al sito web. Un po’ di pianificazione è fondamentale per garantire che il sito funzioni come immaginavamo e presenti tutti i prodotti o i servizi in modo chiaro.
Parti quindi dagli obiettivi: vuoi che il sito informi, che ispiri o vuoi generare conversioni di vendita?
È sufficiente che il sito web mostri i tuoi prodotti e servizi, o vuoi che i visitatori possano acquistarli direttamente dal sito? Se è così, dovrai progettare un sito eCommerce, prevedendo anche carrello, metodi di pagamento, registrazione del cliente…
Quando avrai ben chiaro cosa vuoi che faccia il tuo sito per il tuo business online, potrai iniziare a costruirlo seguendo gli obiettivi che ti sei prefissato.
Anche se non sei un esperto informatico, potrai utilizzare piattaforme e strumenti facilmente installabili per costruire il tuo website.
Un esempio che avrai già sentito nominare molte volte è quello dei siti web in WordPress. Si tratta di un CMS (content management system) che non richiede la conoscenza di HTML, PHP o altri linguaggi di programmazione, ma che ti consente un ottimo livello di personalizzazione anche se sei non sei esattamente un pro!
Puoi scegliere tra una miriade di temi gratuiti o a pagamento (cioè il design per lo stile generale del tuo sito web). Inoltre hai a disposizione moltissimi plugin per aumentare e diversificare le funzionalità del sito.
In alternativa puoi assumere un professionista o un’agenzia e commissionare la costruzione del tuo sito. In questo caso prevedi con l’esperto che ti seguirà anche le diverse opzioni di assistenza e implementazione: una volta messo online il sito potrai occupartene da solo o avrai bisogno di un’assistenza dedicata costante?
Una volta che avrai pensato alla struttura e al design, ossia al contenitore, potrai iniziare anche a capire cosa metterai dentro il tuo sito, cioè ai contenuti.
Per far conoscere e lanciare il tuo business online, puoi raccontare la tua storia, spiegare come hai iniziato, dire qualcosa di te e del tuo lavoro ai potenziali clienti, spiegare quale problema puoi risolvere per loro, la tua mission e la tua passione.
Tra le pagine da includere tra i contenuti del tuo sito ci sarà la Home (pagina iniziale su cui atterreranno digitando il tuo nome dominio), un Chi siamo, la pagina dei Prodotti/Servizi, i Contatti e se possibile una pagina con recensioni e testimonianze di altri clienti. Quest’ultima comunicherà fiducia ai nuovi potenziali clienti.
Oltre ai testi, dovrai prevedere anche immagini (foto, logo, icone…) ed eventualmente uno o più video.
Cerca di mantenere un tono di voce coerente tra tutti i diversi contenuti, e prevedi anche colori e grafiche coordinate, ricordando che potresti anche condividere sui social le tue pagine web.
5. L’uso della SEO
Una volta creati contenuti rilevanti per i tuoi potenziali clienti, è il momento di fare un passo in più per aumentare la visibilità del tuo business online.
Per farlo devi utilizzare la SEO, vale a dire l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è il processo di perfezionamento di un sito web per ottenere un posizionamento più alto nei risultati sui motori di ricerca e portare visitatori organici al tuo sito, senza pagare per annunci in evidenza.
A differenza degli annunci a pagamento – annunci pubblicitari che vengono visualizzati in aree sponsorizzate – i risultati di ricerca organici sono “gratuiti” e basati, tra le altre cose, sul contenuto del sito e su quanto si avvicina alle parole chiave ricercate. Si tratta quindi di risultati molto rilevanti per gi utenti.
Anche se ogni motore di ricerca ha il proprio set di criteri di posizionamento, tutti guardano agli stessi elementi di base:
Contenuto della pagina rilevante.
Parole chiave.
Meta tag.
Sitemap.
Link building.
Ottimizzazione delle immagini.
6. L’uso dei canali social
Stabilire una presenza commerciale sui social media, cioè lì dove si trovano i tuoi clienti e potenziali clienti, è un po’ come allestire uno stand alla più grande fiera virtuale del mondo.
Certamente anche i tuoi competitor saranno lì, in fila per attirare l’attenzione dei potenziali clienti, con foto, video e offerte. Per questo, il segreto per usare al meglio i social media per comunicare con il tuo pubblico è creare contenuti di valore che ti permettano di costruire una relazione duratura.
Sviluppando un seguito sui social, potrai entrare in contatto con i tuoi clienti e potenziali clienti e condividere contenuti con un gran numero di persone. Il social inoltre rende facile indirizzare le domande o i problemi specifici dei clienti, rendendo le stesse informazioni disponibili anche per tutti gli altri.
Qui avrai anche la possibilità di costruire la tua brand awareness, ossia di condividere informazioni sulla tua attività e di mostrare la tua personalità. Oltre alla possibilità di guidare il traffico verso il sito web includendo link al sito nei post social e nelle varie bio.
Oltre a vendere, potrai renderti credibile. Condividendo contenuti rilevanti ti mostrerai come un leader di settore e creerai una presenza online solida per il tuo business.
Per utilizzare al meglio i social media, dovrai innanzitutto capire qual è il tuo target e scoprire su quali piattaforme spende il suo tempo. Non è detto che tu debba essere presente su qualsiasi social, potresti scegliere anche solo i più rilevanti e concentrarti su quelli.
7. L’advertising online
Proprio come la pubblicità sui giornali o sui manifesti per strada, anche l’advertising online gioca un ruolo importante per farti conoscere sul web. Ovviamente si tratta di un canale a pagamento, per il quale dovrai prevedere un certo investimento, per poter vedere risultati tangibili.
Gli annunci online, i post “sponsorizzati” sui social e tutte le altre opzioni a pagamento sono progettate per mettere le tue informazioni commerciali in primo piano e per guidare il traffico verso il tuo sito web.
Tra i vantaggi della pubblicità online puoi valutare questi di seguito:
è veloce e più economica di quella offline. Gli annunci online costano una frazione degli annunci tradizionali sulla stampa, ed è possibile eseguirli rapidamente.
Pubblico in target. Gli annunci saranno presentati solo a consumatori mirati sui social, sui media online o tra i risultati di ricerca.
È facile da misurare. Avrai a disposizione molte metriche per misurare il successo delle tue campagne pubblicitarie online, per capire cosa funziona e cosa no.
8. La lead generation
Guidare il traffico verso il tuo sito web è fondamentale, ma convertire i visitatori in lead è il modo per far crescere il business online. Questo significa capire chi sta visitando il sito e contattarlo direttamente, in modo da poterlo convertire in cliente.
Includi il numero di telefono o l’indirizzo email della tua azienda in ogni pagina del tuo sito web.
Chiedi ai visitatori di lasciare il loro nome e indirizzo email, per restare in contatto. Questo è tutto ciò di cui hai bisogno per iniziare la conversione, e la maggior parte delle persone sono abituate a dare queste informazioni online.
Per raccogliere informazioni di contatto (sempre nel rispetto delle le linee guida del GDPR), puoi utilizzare i moduli di contatto, ossia form presenti sul sito che vengono compilati ogni qualvolta l’utente vuole porti una domanda, ha bisogno di informazioni e vuole essere ricontattato.
Puoi anche aggiungere un modulo di iscrizione alla newsletter per ricevere informazioni su prodotti e servizi, aggiornamenti, sconti, ecc. o fare un’offerta speciale per l’iscrizione alla mailing list.
Una volta ottenuti i loro indirizzi, l’email marketing ti offrirà un approccio mirato al contatto con i clienti attuali e potenziali.
9. La misurazione dei risultati
Ora che hai un sito web e dei profili sociali, oltre al know-how per guidare il traffico verso il tuo sito, coinvolgere i follwer con i contenuti e generare lead, sei in una posizione ideale per far crescere il tuo business online.
Ma come fai a valutare se sta andando tutto bene? Misurando i risultati ovviamente.
Come dicevamo, nel digital misurare i risultati è molto più semplice e ti permette di capire se hai bisogno di modificare il tuo sito, la strategia social, implementare la strategia di content marketing o la SEO.
Per sapere come sta andando poniti queste domande:
Quali tipi di contenuti ottengono la risposta più positiva?
Quando i tassi di coinvolgimento sono i più alti?
È il momento di provare l’adv a pagamento?
Quali sono i social network che sembrano funzionare meglio per la tua azienda?
In questa fase i tuoi alleati migliori saranno Google Analytics, gli insight delle piattaforme social e Google Search Console.
10. L’implementazione e la manutenzione
Un sito web non dovrebbe essere creato e poi abbandonato a se stesso. Per avere un sito web di successo e far crescere il tuo business online, dovresti sempre manutenerlo e implementarlo.
Per farlo:
controlla i dati della Search Console almeno una volta al mese;
utilizza i dati sul traffico per saperne di più sul tuo pubblico e sui contenuti più ricercati e apprezzati;
utilizza i dati sulle prestazioni per ottimizzare e correggere gli avvisi e gli errori;
assicurati che tutti i software siano sempre aggiornati;
esegui scansioni di sicurezza in modo da sapere se il sito è pulito da malware e non è stato violato;
utilizza gli A/B test per vedere se le prestazioni di un prodotto o di una pagina cambiano con piccole variazioni sulla pagina (copy diversi, tasti di colori differenti…);
continua a monitorare anche la concorrenza;
fai costanti backup del sito in modo da avere sempre una versione aggiornata conservata;
permetti agli utenti di fornirti feedback sul sito e sui prodotti.
Vuoi saperne di più su come costruire il tuo business online e ti piacerebbe partecipare alla GoDaddy School of Digital?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/4.jpg443689Ninja Partnerhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja Partner2020-06-26 12:00:342020-06-29 22:09:1410 cose che dovresti sapere prima di lanciare un business online (e come impararle)
Si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa, tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa.
Il binge-watching è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.
Un momento come quello che si sta vivendo regalerà un punto di vista nuovo: è molto probabile che lo stare insieme avrà un significato completamente diverso fra qualche tempo.
Da quando il Covid-19 è piombato nelle vite di tutti i cittadini del mondo, si è modificata la quotidianità di ognuno, in misura differente a seconda del campo di applicazione. È cambiata la percezione del “fattore umano”, dello stare insieme.
Vedere una partita di calcio con i propri amici, riunirsi per una serie tv o bere un drink al bar di fiducia: azioni comuni, ma con la caratteristica di essere uniche e senza possibilità di “stop & play”, ora hanno un significato e un peso specifico rinnovati rispetto a qualche mese fa.
Il “live” di tutti i giorni
Forse proprio queste situazioni, non speciali e alla portata di tutti, hanno fatto sentire di più la propria mancanza nel periodo di isolamento domestico conseguente all’emergenza da Covid-19 e ai due periodi immediatamente successivi.
Probabilmente ci si è resi conto della bellezza insita nella semplicità del messaggio via WhatsApp che recita “ore 21,00 a casa mia, porta qualcosa da bere” da parte di un amico.
Bene signore e signori, questa “cosa” descritta in pochissime parole non ha un nome, ma è una proprietà che conferisce in egual modo autorevolezza e passione, anche ad una situazione comune o di tutti i giorni. Va comunque sottolineato che tale proprietà che dona “ritualità” agli eventi sia quasi sparita molto prima dell’arrivo del Covid-19.
Questa tesi occorre per definire gli ultimi tempi come quelli in cui si è andati talmente oltre con l’escursione dell’esperienza interattiva, da immedesimarsi nella stessa (nel tempo e nello spazio), tralasciando spesso il contesto, le persone, l’aspettativa: elementi molto importanti in un passato non troppo remoto.
Due domande: in quanti hanno visto negli ultimi 2/3 anni un’intera serie tv in compagnia di uno stesso gruppo, nello stesso giorno della settimana e allo stesso orario? E in quanti, invece, hanno “binge-watchato” negli ultimi mesi (tralasciando quelli in cui si è passato molto tempo fra le mura domestiche)?
Per chi non fosse ancora a conoscenza di questo inglesismo, il binge-watch è il fenomeno secondo cui un individuo prende visione di più episodi di programmi o serie tv per un periodo di tempo superiore al consueto, senza sosta. Una sorta di maratona che può durare anche 24 ore.
Ritornando alle domande. La prima sembrerà una pratica fuori tempo, soprattutto per chi si è affacciato non da molto al mondo delle serie tv. In tanti invece avranno risposto “io” alla seconda.
Il poter vedere un contenuto, quando e dove si vuole, è indiscutibilmente un’importantissima evoluzione dell’esperienza interattiva. Allo stesso tempo, il poterlo vedere, quando e dove si vuole e senza limiti di orario, potrebbe non conferire il giusto valore a quel determinato contenuto. D’altra parte l’attesa aumenta il desiderio.
Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti
Le esperienze sono fatte di persone, contenuti e confronti: l’entusiasmo di viverle è un collante che può tenere insieme tutti questi elementi. Un momento come quello che si sta vivendo in Italia, come nel resto del mondo, regalerà un punto di vista nuovo: è probabile che, quando tutto tornerà alla normalità, si proverà a recuperare tutto ciò che non è stato possibile fare in compagnia delle proprie persone preferite.
Quando questo avverrà, forse si restituirà un rito anche alle situazioni più comuni. Concedere tempo e rispetto alle conversazioni con la persona che si ha di fronte, magari non interrompendo l’atmosfera con uno sguardo al display dello smartphone.
Non subito: ma ci sarà tempo per delle nuove e stupende avventure “live”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2020/06/esperienze-e-contenuti.jpg586903Luca Maucionehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngLuca Maucione2020-06-26 11:42:092020-06-29 22:09:23Le esperienze sono fatte di persone e il "fattore Umano" è il vero collante dei contenuti
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