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Utilizza in modo strategico le IG Stories per aumentare organicamente i followers

  • Instagram dichiara che ogni giorno 500 milioni di persone interagiscono con le Stories;
  • Il 70% degli utenti che appartengono alla Generazione Z ama visualizzare le Stories su Instagram;
  • Secondo Hootsuite il 58% degli utenti afferma di essersi interessato a un Brand dopo aver visualizzato una Story.

Sono passati più di 6 mesi dall’ultima volta in cui abbiamo affrontato lo spinoso argomento followers su Instagram, ma la situazione non è cambiata. 

Zuckerberg non ha aggiornato le opzioni di advertising della piattaforma, quindi per i marketers non è ancora possibile pianificare una campagna pubblicitaria volta all’acquisizione di nuovi followers.

Abbiamo già dato 5 consigli su come aumentare in modo organico la fanbase del proprio profilo – personale o business – ma ora ci concentriamo nello specifico sul formato delle Instagram Stories.

LEGGI ANCHE: Le novità di Instagram che non avresti dovuto perdere nell’ultimo anno

Quali sono i dati delle Instagram Stories?

Come dichiarato proprio da Instagram, ogni giorno 500 milioni di persone interagiscono con le Stories – quasi l’87% degli utenti della piattaforma.

Possiamo però osservare una differenza sostanziale tra Generazione Z e Millennials con riferimento ai dati sulla visualizzazione e sulla creazione di contenuti. 

Risulta che il 70% degli utenti che appartengono alla Generazione Z ama visualizzare le Stories su Instagram, ma solo il 39% crea e condivide attivamente questo tipo di contenuti.

Dall’altro lato invece abbiamo il 59% Millennials che visualizza le Stories, mentre la percentuale degli utenti che crea questo tipo di contenuti si abbassa ulteriormente, arrivando al 31%.

In ogni caso, secondo Hootsuite il 58% degli utenti afferma di essersi interessato a un Brand dopo aver visualizzato una Story, mentre il 50% ha visitato un sito Web per effettuare un acquisto dopo aver visto un prodotto o un servizio nelle Stories.

Partendo da queste statistiche, possiamo dedurre che la grande diffusione delle Instagram Stories può aiutare i Brand ad aumentare organicamente la propria follower base. 

Vediamo di seguito quali sono i suggerimenti pubblicati dal Content Marketing Institute in questo senso.

#1 Usare le Storie in evidenza come estensione della biografia

La biografia è fondamentale per presentare il proprio marchio perché aiuta l’utente a capire, in pochi secondi, se un determinato profilo Instagram può essere interessante da seguire o meno.

Ma a volte non basta per comunicare mission e vision del Brand, i prodotti e i servizi offerti, insomma le mille sfaccettature di un marchio.

Ed è qui che entrano in gioco le Storie in evidenza, che possono essere utilizzate strategicamente per presentare il Brand, come se fossero un vero e proprio trailer promozionale.

#2 Tornare a promuovere i TakeOvers con gli Influencers

Anche se molti pensano che gli Instagram TakeOvers andassero di moda ormai 5 anni fa, la loro potenzialità a livello di acquisizione di nuovi followers rimane comunque molto alta.

Durante un TakeOver un Brand decide di lasciare che un Influencer gestisca il proprio account Instagram, di solito per un giorno o per il corso di un evento, per produrre e condividere contenuti esclusivi. 

I vantaggi per il Brand che derivano da questo genere di collaborazione sono molteplici – cross-directing follower, networking con influencer rilevanti, etc – ma soprattutto la community dell’Influencer vede la collaborazione sotto un punto di vista diverso.

Non viene percepita infatti come una pura e semplice sponsorizzazione, in quanto l’Influencer non esorta direttamente gli utenti a seguire una pagina di un Brand, ma mostra invece in maniera più autentica e meno invadente il marchio in questione.

Questo tipo di pubblicità più “sottile” può risultare quindi più efficace per aumentare la reach delle proprie Instagram Stories e, di conseguenza, anche i followers del profilo.

#3 Creare e utilizzare sondaggi, stickers, GIFs, Stories Q&A

Le Stories mettono a disposizione numerosi strumenti come poll stickers, domande aperte, GIFs, adesivi – che danno un valore aggiunto e un tocco di personalizzazione ai contenuti condivisi.

Inoltre, se utilizzati in modo strategico, possono contribuire all’aumento dei followers organici.

Per esempio, oltre ad essere uno strumento fondamentale per intrattenere gli utenti che visualizzano le Storie, i sondaggi aiutano a capire quali sono effettivamente i contenuti che i potenziali followers vogliono vedere sul profilo Instagram in questione.

Questa “ricerca di mercato” risulta molto utile per produrre contenuti diversi o esclusivi che possono attirare nuovi followers, oppure per trarre ispirazione quando si è a corto di idee, direttamente dai consigli degli utenti.

Un’altra strategia è la creazione di un pack di GIFs brandizzate. Un consiglio vincente è quello di adattare questi stickers alle situazioni della vita quotidiana, in modo che gli utenti possano utilizzare nelle loro Stories e aumentare così la loro reach, e di conseguenza l’awareness del Brand.

Infine, troviamo le Stories Q&A, ovvero grafiche che contengono delle domande per gli utenti e degli spazi appositi per le loro risposte, che vengono condivise con l’obiettivo di essere screenshottate e poi ripostate dagli utenti nei loro profili personali. 

Questo tipo di contenuto è molto semplice da creare, è versatile e può adattarsi ad ogni tipo di argomento, ma soprattutto garantisce un alto livello di coinvolgimento degli utenti.

#4 Menziona i tuoi competitors senza averne paura

Sembrerà un consiglio un po’ strano ma menzionare i propri concorrenti comporta un ritorno positivo in termine di immagine – e anche di followers.

Il concetto di “shoutout to” – che letteralmente significa “gridare a” – è molto diffuso sui social, soprattutto su Instagram. Consiste nel menzionare nella propria pubblicazione un altro profilo, che può essere di un Brand, un Influencer o una Celebrities. 

Le ragioni per cui avviene questa menzione possono essere molteplici: pubblicità, amicizia, collaborazione, celebrazione di un risultato, ma anche aiutare il profilo nell’acquisizione di nuovi followers.

Vediamo molti Influencers che si affidano a questo tipo di strategia per collaborare tra di loro, addirittura si parla proprio di #S4S (ovvero shootout for shoutout) riferendosi allo scambio di shoutout tra profili con una fanbase simile.

Può sembrare una tecnica controproducente, ma se utilizzata in modo intelligente può aiutare ad aumentare i followers – ma soprattutto a creare legami strategicamente necessari con la concorrenza.

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L’algoritmo di Instagram è in continuo aggiornamento, è impossibile fare previsioni strategiche a lungo termine, ma l’aumento dei follower rimane sfida tutti, dai grandi brand ai neo-Influencers.

Quello che è certo è che le Stories continueranno ad essere un must per raggiungere il successo su Instagram.

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5 semplici consigli per aumentare le conversion dei tuoi contenuti

Forse i tuoi contenuti stanno già generando conversioni sufficienti, ma vuoi davvero accontentarti di un risultato “sufficiente”? Puoi fare di meglio e migliorare il tuo content marketing per raddoppiare o addirittura triplicare i tuoi tassi di conversione.

Oggi, ci concentriamo su come farlo con l’aspetto più importante del content marketing: i tuoi contenuti. Ecco i qualche consiglio per aumentare le tue conversioni

1. Scrivi un titolo “killer”

Il titolo è la prima cosa che i lettori notano del tuo post sul blog o nella tua landing page. Se il titolo è in grado di catturare l’attenzione, le persone continueranno a leggere il contenuto; diversamente non visiteranno la tua pagina.

Ci sono alcuni elementi comuni nei titoli di successo, Hubspot e Outbrain hanno studiato 150.000 titoli di articoli nel 2013 trovando risultati molto simili ad alcuni punti che Auriane Alix ha condiviso recentemente dopo aver analizzato i titoli di ben 50 articoli di successo diventati virali.

Tra gli elementi con alti tassi di conversione troviamo:

  • Titoli con sette parole
  • Numeri nel titolo
  • La prima parola include “cosa”, “perché”, “come”
  • La prima parola include “il” o “questo”

Puoi utilizzare queste caratteristiche comuni dei titoli di successo come base per scrivere titoli killer con un alto tasso di conversione. 

aumentare le conversion

Spiega chiaramente di cosa tratta il contenuto in poche parole e, se ha bisogno di qualche dettaglio in più, includi una breve spiegazione dopo i due punti o il trattino. E, quando crei un post con una lista, usa un numero.

Oltre a queste nozioni di base, secondo Wider Funnel, parole come “tu”, “perché”, “gratis”, “nuovo” e “subito” aiutano a  generare conversioni. 

Puoi trovare più parole ad alta conversion in un elenco di oltre 700 parole compilato da  OptinMonster. Ci sono, inoltre, alcuni strumenti utili per l’analisi dei titoli come quelli di CoShedule e Advanced Marketing Institute, strumenti per testare le bozze dei titoli in modo da poter scegliere quello che probabilmente avrà il rendimento migliore.

2. Incuriosisci i lettori con la tua introduzione

Il tuo titolo dovrebbe attirare i lettori. L’introduzione dovrebbe incuriosirli abbastanza da farli rimanere e desiderare di leggere di più. In altre parole, il titolo è l’esca e l’introduzione è l’amo.

E non sarebbe fantastico se la tua introduzione fosse anche l’amo per i motori di ricerca?

Ciò è possibile quando utilizzi strumenti come TextOptimizer che offrono suggerimenti per il miglioramento dei contenuti in modo che i tuoi contenuti soddisfino le esigenze delle persone che vi arrivano dai risultati di ricerca di Google. Gli utenti, quando ottengono ciò che stanno cercando, restano sulla tua pagina più a lungo e interagiscono meglio con essa.

Per i blog post, le prime tre o quattro frasi sono l’introduzione e dovrebbe chiaramente spiegare come i lettori possano trarre vantaggio dal post. Altrimenti, perché dovrebbero continuare a leggere?

Nel caso delle landing page, il sottotitolo funge da intro ed è altrettanto importante per intrigare e convertire il tuo pubblico. Il sottotitolo dovrebbe evidenziare i principali vantaggi, in modo che le informazioni siano più facili da leggere ed elaborare.

3. Scegli le giuste immagini

L’aggiunta di elementi visivi al testo può fare un’enorme differenza in termini di prestazioni. Attrae e coinvolge i tuoi lettori aggiungendo più sostanza. È anche un ottimo modo per suddividere parti di testo più lunghe, rendendo il contenuto più facile da leggere e comprendere.

Uno studio di BuzzSumo su oltre 1 milione di articoli ha rilevato che i contenuti con immagini ogni 75-100 parole, hanno realizzato il doppio delle condivisioni di articoli con meno immagini. Il tipo di immagini da utilizzare dipende dai contenuti che stai creando.

Ecco cinque tipologie di contenuto grafico che possono aiutarti ad aumentare le conversioni:

#1. Usa Grafica originale

Prendersi del tempo per inventare qualcosa di prezioso e originale, mostra ai lettori che i tuoi contenuti sono unici. 

Anche se non hai un designer interno che ti aiuti in questo, puoi sempre utilizzare strumenti come Canva per aiutarti a crearli.

La grafica originale può funzionare bene, ad esempio immagini in primo piano per i post del tuo blog. È meglio cercare di inventare qualcosa di divertente e accattivante ma comunque rilevante per l’argomento trattato nel post.

Esempio: ecco un’immagine originale creata per un post dedicato all’Influencer Marketing. Come puoi vedere, l’immagine cattura immediatamente l’attenzione e si riferisce chiaramente all’argomento trattato.

#2. Inserisci grafici o tabelle

Se citi studi o statistiche a sostegno dei tuoi punti, includi tabelle e grafici per illustrarli. Grafici o tabelle accanto al testo facilitano l’elaborazione delle informazioni da parte dei lettori.

#3. Non dimenticare gli screenshot

Se spieghi come funziona qualcosa, gli screenshot possono arricchire i tuoi contenuti. Gli screenshot possono spiegare visivamente ciò che le parole non possono esprimere adeguatamente. 

Ad esempio, utilizzali per illustrare suggerimenti pratici per uno strumento o l’implementazione di una strategia. Puoi anche utilizzare screenshot come prova delle affermazioni fatte nel testo.

Puoi evidenziare, annotare o modificare i tuoi screenshot per spiegare meglio un punto. Per mantenere intatta la qualità dell’immagine durante la modifica, puoi utilizzare editor di foto gratuiti come Instasize per realizzare contenuti adatti per ogni piattaforma dove andrai a pubblicare.

Esempio: in un articolo di Ninja Marketing dedicato al lancio della nuova piattaforma AD Studio di Spotify è stato inserito uno screenshot per mostrare l’anteprima dell’interfaccia dedicata alla gestione self-service delle campagne pubblicitarie audio e video su Spotify.

#4. Sfrutta il potere delle Infografiche

Dati complessi e concetti complicati possono essere difficili da comprendere con le sole parole. In questi casi, le infografiche possono essere utili per spiegare o illustrare le informazioni. Uno studio di Venngage nel 2020 ha rilevato che il 40% degli esperti di marketing ha ritenuto che questo formato sia la forma di contenuto più coinvolgente.

Strumenti come  Piktochart  e  Infogram  sono ottimi per creare infografiche accattivanti, anche per i principianti. Puoi anche utilizzare le infografiche per riutilizzare il tuo vecchio testo.

Cerca alcuni dei tuoi post sul blog più performanti , quindi trasformali in un pezzo più breve che evidenzi i punti principali e usa quel contenuto per creare un’infografica.

#5. Non dimenticare i Video

Le immagini o il testo da soli potrebbero non essere sufficienti per spiegare come funziona un prodotto o come le persone possono trarne vantaggio. Potresti includere un breve video esplicativo sulla tua pagina di destinazione per aumentare le conversioni. Oppure includi  testimonianze video o recensioni di clienti e  influencer.

Se non hai il tempo, le competenze o le risorse per creare contenuti video proprietari, utilizza siti Web di filmati stock . Offrono video che possono essere utilizzati un numero illimitato di volte con un abbonamento una tantum e puoi accedere ai loro grandi repository di video introduttivi, storie di Instagram, loghi animati e modelli di YouTube.

4. Utilizza un formato di facile lettura

Un altro fattore che influenza la capacità di conversione dei tuoi contenuti è il formato. Scrivere suggerimenti e informazioni utili in enormi blocchi di testo non rende facile la lettura e l’elaborazione per le persone. Questo metodo di scrittura può danneggiare il tuo tasso di conversione perché le persone vogliono poter sin da subito aver chiaro il contenuto.

Per rendere i tuoi contenuti più facili da leggere:

  • Suddividi blocchi di testo in paragrafi più brevi. Non creare paragrafi di più di cinque o sei righe.
  • Utilizza i punti elenco laddove applicabili per evidenziare i punti chiave.
  • Aggiungi altri elementi come immagini per illustrare i tuoi punti e suddividere i blocchi di testo.
  • Includere sottotitoli ogni volta che è possibile per rendere il contenuto più facile da leggere

Esempio: è possibile visualizzare una formattazione di facile lettura in molti articoli di Ninja: paragrafi, sottotitoli e schermate brevi e di facile lettura.

5. Crea una “call to action” convincente

La tua call to action dovrebbe convincere le persone a compiere l’azione desiderata. Forse la tua CTA è alla fine di un post sul blog, che esorta le persone a iscriversi alla tua newsletter o scaricare il tuo ultimo e-book. O forse è una CTA sulla tua landing page per un prodotto o servizio. Anche i tuoi contenuti video hanno bisogno di un invito all’azione per aumentare le conversioni.

Ovunque venga utilizzata, assicurati che la CTA sia convincente:

  • Spiega chiaramente cosa vuoi che le persone facciano. Rendila utilizzabile iniziando la frase con un verbo. Ad esempio, “Ottieni subito la tua guida gratuita” o “Inizia a risparmiare oggi”.
  • Arriva al punto. Se la CTA si trova alla fine di un post sul blog, puoi scrivere una frase dettagliata. Per una landing page, limitala a cinque o sei parole.
  • Concentrati su ciò che otterranno o su come trarranno vantaggio dall’azione.
  • Crea urgenza con parole come “adesso”, “subito” o “oggi”.
  • Crea esclusività utilizzando parole come “personalizzato” o “esclusivo”.
  • Evidenzia i vantaggi con parole come “gratis” o “salva”.
  • Scegli un paio di suggerimenti per creare ogni CTA. Quindi esegui un test A / B per vedere quale genera più conversioni.

Esempio: La landing page di OptinMonster mostra un eccellente esempio di invito all’azione convincente. “Get OptinMonster now” è breve e pertinente. Spiega cosa otterranno le persone e usa la parola “now” per creare un senso di urgenza.

Non accontentarti mai del “soddisfacente”: questi suggerimenti semplici ed efficaci possono aiutarti a migliorare i tuoi contenuti per aumentare le tue conversion.

Partnership tra Pinterest e Shopify: le opportunità per le PMI d’Italia

Pinterest e Shopify annunciamo l’espansione globale della loro partnership, attiva da oggi in 27 nuovi Paesi, tra cui l’Italia.

Il social commerce, nuova frontiera dell’eCommerce, diventa un’opportunità concreta per realizzare maggiore interattività con il cliente, anche sotto la spinta del lockdown, che ha rivoluzionato e ribaltato i modelli di business.

“Un’integrazione strategica tra le due corporate”,

dichiarano Adrien Boyer, Country Manager for Southern Europe di Pinterest e Paolo Picazio, Head of Market Development di Shopify, nell’intervista rilasciata in anteprima a Ninja Marketing.

La nuova partnership offrirà a 1,7 milioni di merchants Shopify in tutto il mondo un modo semplice per portare i propri prodotti su Pinterest e trasformarli in Pin di prodotto acquistabili sulla piattaforma.

Pinterest App iPhone

Il retargeting e il supporto multi-feed: le due novità della partnership

Due le nuove funzionalità annunciate: il retargeting dinamico, tramite l’interfaccia utente di Shopify, ovvero un targeting ad alto intento, che consentirà agli inserzionisti di interagire nuovamente con i Pinner che hanno già espresso interesse per i loro prodotti. Altra funzione sarà il supporto multi-feed per i cataloghi: gli utenti Shopify e qualsiasi rivenditore con un account aziendale Pinterest potranno aggiungere fino a 20 feed di prodotto al proprio account per raggiungere diversi mercati, ciascuno indicante dati locali specifici come valuta, lingua o disponibilità del prodotto.

Un’opportunità straordinaria per le piccole imprese italiane PMI, non solo per la spinta verso la digitalizzazione, ma anche per poter usufruire di un mercato in crescita, come quello dell’eCommerce: dai dati statici del report di Casaleggio Associati del 2020, emerge un aumento di utenti che ha raggiunto i 2,6milioni in Italia.

Lo switch culturale: i dati dell’eCommerce e la digitalizzazione delle PMI italiane

Un vero  e proprio switch culturale, non solo nelle abitudini di acquisto dei consumatori, prima fortemente legati al negozio fisico, ma anche in prospettiva corporate, con molte aziende, inizialmente reticenti ed oggi invece disposte ad aprire uno store online. Il lockdown, infatti, ha provocato aumento del traffico Internet del 60%: in Italia il 72% delle persone ha trascorso più tempo sul proprio smartphone.

Pinterest si propone, così, di contribuire alla digitalizzazione delle PMI costruendo una destinazione per lo shopping con pari opportunità di crescita per tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni.

Il 97% delle ricerche su Pinterest, infatti, non mostra brand, ma consiste in 2-3 query di parole: gli oltre 450milioni di utenti mensili sono quindi alla ricerca di ispirazioni, di idee generali e non di marchi specifici. Un vantaggio per le piccole e medie imprese di poter ottenere maggiore visibilità, per farsi scoprire in uno scenario globale e interagire con nuovi clienti che pianificano le loro future decisioni di acquisti: l’83% dei Pinner settimanali ha effettuato un acquisto in base ai contenuti visti in piattaforma.

Pinterest Product Pins Italy

La crescita globale dell’imprenditorialità post lockdown

Gli insight interni di Shopify evidenziano che il numero totale di nuove creazioni di negozi in Italia online è cresciuto del 247% nel 2020 rispetto all’anno precedente, mentre  il GMV (il volume di vendita) è aumentato del 174%, con nuove società attive completamente in remoto.

In ambito mondiale, solo negli Stati Uniti, tra giugno e settembre sono state fondate quasi 1,4 milioni di startup, con un aumento del 49% rispetto al secondo trimestre.

In base alle proiezioni, per più di 2 italiani su 3 (68%), superata l’emergenza, l’ammontare degli acquisti in beni di consumo rimarrà invariato rispetto ad oggi. Solo per il 21% subirà una flessione, mentre per una piccola minoranza (11%) aumenterà.

Obiettivo di Pinterest è essere un luogo di ispirazione e fornire un’esperienza di acquisto online simile a quella in negozio, in termini di navigazione nei corridoi, visualizzazione delle collezioni curate dai rivenditori e confronto dei prezzi. Una sorta di vetrina virtuale per gli inserzionisti sempre aperta.

Adrien Boyer Pinterest Headshot

Adrien, come nasce l’idea della sinergia tra le due corporate e come si svilupperà concretamente (in modalità operativa), la partnership tra Pinterest e Shopify. Come saranno collegate le due piattaforme?

“Pinterest e Shopify si impegnano molto nel supportare i commercianti di tutte le dimensioni a trovare successo nell’ecommerce. Fornendo loro un accesso rapido e facile alle funzionalità di acquisto di Pinterest, gli inserzionisti potranno connettersi con oltre 450 milioni di persone che si rivolgono a Pinterest in tutto il mondo ogni mese per essere ispirati in un ambiente positivo, nella fase iniziale del processo di acquisto, intenzionati a portarlo a termine – esordisce Adrien Boyer, Country Manager for Southern Europe di Pinterest – Attraverso le nostre API (application programming interface), l’integrazione tra Pinterest e Shopify è stata ideata per aiutare i marketer ad impostare la propria presenza e le attività di marketing su Pinterest in pochi semplici passaggi. Scaricando l’integrazione, si può impostare il tag di conversione, caricare il proprio catalogo prodotti e iniziare a fare pubblicità su Pinterest in pochi minuti, guidando la reperibilità e catalizzando gli sforzi di marketing”.

Pinterest si propone come una vetrina sempre aperta. Il negozio online sostituirà lo store fisico, o saranno sinergici tra loro nella dimensione reale e virtuale? Che spazio di visibilità avranno le piccole e medie imprese italiane e come saranno supportate?

“Pinterest e Shopify stanno promuovendo il social commerce.  Stanno abbinando la mentalità unica del pubblico di Pinterest – che sulla piattaforma cerca il prossimo prodotto o servizio da provare – con gli oltre 1,7 milioni di inserzionisti Shopify in tutto il mondo che ora possono facilmente portare i propri prodotti su Pinterest per aumentare le vendite. Questa è una partnership strategica che avvantaggia sia gli acquirenti che le aziende, in particolare le PMI.

Pinterest si trova in una posizione unica perché non è un social media: è una piattaforma di scoperta visiva che le persone utilizzano per la propria pianificazione e ispirazione e non per connettersi con gli amici. Soprattutto più recentemente, si è contraddistinto come luogo in cui le persone hanno potuto sfuggire alle notizie, alla politica e alla negatività online. È un angolo positivo di Internet, dove le persone trovano l’ispirazione per creare la vita che desiderano. Con questa motivazione arriva l’intento commerciale e la percezione degli annunci come additivi, per aiutare nella pianificazione di una nuova casa, vestito o progetto”.

Paolo Picazio, Head of Market Development Shopify

“Essere fonte di ispirazione” e condividere idee creative. Come si può ispirare un consumatore online nel processo di acquisto?

“In questo momento storico in cui lo shopping nelle corsie di un negozio è cambiato radicalmente, vogliamo riportare quella stessa esperienza ai consumatori. Il nostro obiettivo è rendere lo shopping il più stimolante possibile, proprio come sfogliare le pagine di un catalogo o camminare in uno store fisico. Un’esperienza di acquisto online che rispecchi la vita reale. Pinterest può replicare proprio quest’esperienza per consumatori e rivenditori attraverso le collezioni curate e la scoperta visiva”.

La pandemia ha ribaltato lo scenario dei consumi. Quali sono le proiezioni (anche in termini economici) e le prospettive della nuova partnership?

“Il prezioso vantaggio per le piccole e medie imprese è che possono essere scoperte grazie alla pertinenza dei propri contenuti e alla qualità dei propri prodotti. Ad esempio, se un utente sta cercando idee per l’arredamento della casa, molto probabilmente non includerà il nome di un brand nel termine di ricerca – continua Adrien Boyer –  Le PMI posso ottenere maggiore visibilità e attirare nuovo pubblico. Stessa possibilità per aziende di qualsiasi dimensione di essere scoperte e di interagire con nuovi clienti motivati, aperti a nuovi stimoli e che pianificano le proprie future decisioni di acquisto. Creare, quindi, credibilità per il proprio brand e i propri prodotti con strategie organiche e a pagamento. Poiché l’e-commerce sta diventando più sempre più importante e i consumatori spostano la propria spesa sull’online, i rivenditori dovrebbero ispirare i Pinner e creare un’esperienza di shopping che assomigli alla vita reale, trasmettendo normalità e gioia. I brand stanno esplorando come ispirare creando esperienze di acquisto digitali altamente visive”.

L’obiettivo di Shopify è rendere il commercio accessibile a tutti riducendo le barriere all’imprenditorialità – aggiunge anche Paolo Picazio, Responsabile per lo sviluppo del mercato italiano di Shopify – Grazie a questa partnership, infatti, tutti i merchant italiani potranno beneficiare delle opportunità che derivano dalla presenza su una vetrina importante come Pinterest, con milioni di utenti che usano l’App per fare acquisti. Si tratta quindi di un vantaggio competitivo importante, per questo ci aspettiamo che gli imprenditori abbraccino con favore questa novità in Italia e adeguino le proprie strategie di vendita a quelli che sono i maxi trend che stanno plasmando il commercio a livello globale, tra cui il social commerce appunto”.

Paolo l’Italia è tra i Paesi obiettivo. Quante sono le PMI presenti su Shopify? Come si evolve lo scenario di acquisto online?

“Ad oggi, sono oltre 1 milione e 700 mila le realtà imprenditoriali – dalle PMI alle grandi aziende – che nel mondo hanno scelto Shopify per gestire il proprio eCommerce. Un numero quasi raddoppiato nel 2020 (erano oltre 1 milione nel 2019). In questo contesto, l’Italia è uno dei Paesi nei quali il commercio digitale è cresciuto di più. E lo dimostrano i dati: nel nostro Paese, i nuovi store aperti su piattaforma Shopify sono aumentato del 247% rispetto al 2019 (ed era +400% soltanto nella prima metà dell’anno).  Comprare online è ormai un’abitudine, ma le aspettative sull’esperienza di acquisto stanno cambiando e dunque i brand, piccoli o grandi che siano, devono adattare le proprie strategie alle nuove esigenze del proprio target. Come rivela il nostro report Future of Commerce 2021, i giovani – che sono oggi la vera forza trainante dell’e-commerce – sono sempre più propensi a scoprire e acquistare nuovi prodotti sui social media. E dunque è proprio su tali piattaforme che i brand dovranno farsi trovare se vorranno restare competitivi anche in futuro. Grazie a questa partnership, ci impegniamo ancora una volta ad aiutare i nostri merchant a cogliere le enormi opportunità che derivano dal social commerce e in questo caso da Pinterest nello specifico”.

Come è possibile sostenere l’utente nella fase di decisione rispetto ad un mercato online sempre più vasto e complesso. Abbiamo dati numerici in proposito?

“È importante che i brand guardino il mondo con gli occhi dei propri clienti, analizzando e valutando tutte le fasi del processo di acquisto. Per questo, Shopify sta lavorando per mettere a disposizione dei propri merchant tutti gli strumenti che consentano loro di sviluppare strategie basate sull’omnicanalità e dunque in grado di intercettare la domanda, raggiungere il proprio target su più canali e piattaforme, soddisfando le loro esigenze. Come negli anni abbiamo integrato la piattaforma Shopify con i più noti marketplace, stiamo stringendo ora partnership con i principali player del settore di cui – soltanto per citare i più recenti – ricordo TikTok e Pinterest da oggi. Nel 2020 le installazioni di app che permettono di vendere sui social da parte dei merchant Shopify sono cresciute del 76% a livello globale”.

Come funzionerà in sintesi l’App Pinterest per Shopify?

Fornirà un accesso agevole alle funzionalità di acquisto di Pinterest, tra cui la distribuzione di tag, l’acquisizione di cataloghi e l’interfaccia di acquisto di pubblicità, senza la necessità di modificare il codice o distribuire risorse sul proprio sito.

Gli inserzionisti potranno caricare un feed diverso per ogni mercato in cui vendono il prodotto, per ogni lingua all’interno di un singolo paese, ma anche per servire diverse strategie pubblicitarie come il retargeting. Mentre il supporto multi-feed per i cataloghi consentirà alle aziende di gestire e ridimensionare meglio i propri prodotti su Pinterest.

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Salesforce si riorganizza per sostenere al meglio la crescita dell’ecosistema italiano

Salesforce, azienda leader globale nel CRM, continua a crescere e l’Italia rimane uno dei paesi che fa segnare dei numeri significativi in tutti gli ambiti. Per questo, per meglio servire e consigliare i propri clienti impegnati in un forte processo di trasformazione e accelerazione digitale, ha deciso di darsi una nuova organizzazione.

Nuova organizzazione

La prima linea è caratterizzata da una Leadership al femminile con Vanessa Fortarezza che in qualità di Area VP Enterprise Business Unit segue tutti i clienti dei settori Financial Services, Telco, Energy e Utilities, Automotive, Manufacturing e Travel&Transportation, mentre Eva Maria Mengoli in quanto Area VP Commercial Business Unit segue le aziende di medie dimensioni fiore all’occhiello del tessuto imprenditoriale italiano in molti settori industriali. Alessandro Paglioli è il Senior Regional VP Retail, Pharma, Media e CPG. I tre manager riportano direttamente al nuovo Country Leader Mauro Solimene.

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L’altra importante novità riguarda le vendite specializzate. Qui, Maurizio Capobianco in qualità di Area VP Cloud Sales coordina i team di Marketing Cloud guidato da Andrea Buffoni, Commerce Cloud da Gianluca De Cristofaro e Platform e Service Cloud sotto la direzione di Alberto Azerrad.

Nicola Lalla, VP Solution Engineering, estende la sua responsabilità all’area Mediterranean, Middle East & Africa, guidando tutto il team di Solution Engineers a supporto delle vendite.

Salesforce da quest’anno pone inoltre un’attenzione particolare alla Pubblica Amministrazione come segnale dell’urgente necessità di digitalizzare i processi per servire al meglio i cittadini. A riprova di questo impegno è stata affidata a Federico Della Casa la responsabilità di Senior Vice President Sud Europa, Settore Pubblico. In Italia il mercato è invece seguito da Augusto Davico quale Senior Regional VP.

A completare la struttura anche la divisione SMB per i servizi alle piccole e medie imprese con Giovanni Crispino che in quanto Senior Area VP segue Sud Europa, Medio Oriente, Israele e Africa. Marco Marcone Regional VP Alliances & Channel continua a guidare la gestione delle partnership e dei programmi che impattano la Salesforce Economy mentre Silvia Kyselova’, Direttore Marketing coordina le campagne di Awareness e lead generation in modalità integrata.

Mauro D’Addazio, Senior Regional VP ha la responsabilità di guidare i team di progetto del Customer Success Group area critica per il successo dei clienti e per i rinnovi contrattuali.

Resta centrale il ruolo di Paolo Bergamo, Senior Vice President Product Management che in quanto Executive Sponsor dalla California continua a essere un punto di riferimento per i clienti italiani e rappresenta il contatto con l’Headquarter di San Francisco.

La nuova campagna di Heineken celebra la nostra creatività durante le chiusure

Oggi, Heineken lancia una nuova campagna globale, “We’ll Meet Again”, che celebra la resilienza e la creatività delle persone nell’ultimo anno e il modo in cui hanno trovato modi creativi per reinventarsi e mantenere vivo lo spirito.

We’ll Meet Again

Disponibile su Youtube, We’ll Meet Again viene lanciata esattamente un anno dopo l’uscita della prima campagna #SocialiseResponsibly di Heineken, “Ode To Close”, la prima di una serie di creatività che hanno mostrato sostegno agli utenti durante la pandemia globale.

La creatività mostra il modo in cui le persone si sono reinventate nel quotidiano durante la chiusura, in qualcosa di inaspettato e divertente: dal vestirsi per fare colpo quando si porta fuori la spazzatura, fino a trasformare una passeggiata con il cane in una festa da ballo. We’ll Meet Again riconosce la forza dei consumatori, che hanno usato la loro creatività per mantenere alto l’umore dopo più di un anno di pandemia e limitazioni associate.

Il film è stato diretto dal pluripremiato regista François Rousselet e girato a Barcellona, in Spagna, secondo i rigidi protocolli COVID-19, rafforzando il bisogno di intraprendenza e ingegnosità che è al centro della campagna.

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Bram Westenbrink, Heineken Global Senior Director ha dichiarato:

In Heineken il nostro obiettivo è raccontare storie che siano in sintonia con le persone di tutto il mondo. Quando abbiamo lanciato Ode To Close più di un anno fa, il mondo era bloccato e il nostro messaggio era incentrato sulla sicurezza dei nostri clienti: socializzare responsabilmente. Con We’ll Meet Again, la campagna attinge al sentimento collettivo del momento, mostrando esperienze di vita reale a cui quasi tutti possono relazionarsi, celebrando la resilienza e l’immaginazione con un chiaro messaggio di speranza per il futuro.

Bruno Bertelli, Global CCO, CEO di Publicis Italia, ha dichiarato:

Sebbene il blocco e la riapertura delle città siano stati diversi in ogni paese, ciò che ci ha uniti è il nostro desiderio comune di riconnetterci con le persone attraverso momenti sociali. Con We’ll Meet Again di Heineken, abbiamo realizzato una campagna che celebra l’umanità, sottolineando anche la resilienza, lo spirito positivo e mai arrendevole delle persone in tutto il mondo.

L’App social IRL potrebbe presto valere 1 miliardo di dollari

È trapelata la notizia, secondo fonti attendibili che seguono molto da vicino la vicenda,  secondo cui l’app di messaggistica IRL sia in trattative per raccogliere oltre 50 milioni di dollari: un round di finanziamento  che le farebbe raggiungere un valore di ben un miliardo di dollari.

Ma da cosa nasce tutto questo interessamento?

Che cos’è l’App IRL?

IRL, acronimo di “In Real Life” è stata fondata da Abraham Shafi e consente agli utenti non solo di chattare tra loro, ma di scegliere un’attività, un’ora e un luogo, e invitare i propri amici ad un determinato evento, per trascorrere delle ore insieme. Insomma, un modo per passare più tempo con i propri amici, ma nel mondo reale. IRL sta letteralmente spopolando tra gli adolescenti negli Stati Uniti.

Il suo finanziamento segue una rinascita di accordi competitivi per le startup di social media, tra cui la piattaforma audio Clubhouse e l’app di condivisione di foto Dispo. Inoltre è stata recentemente contattata da investitori che includono Tiger Global e IVP. Proprio come Clubhouse, IRL sembra in grado di ottenere una valutazione di un miliardo di dollari prima ancora di aver generato entrate. Ma come?

Ci si aspetta che cercherà di fare soldi addebitando commissioni sulle funzionalità a pagamento, piuttosto che vendendo pubblicità. La società è stata valutata l’ultima volta a settembre per un totale di 100 milioni di dollari. Finora ha raccolto 28 milioni di dollari da investitori che includono Goodwater Capital, Floodgate, The Raine Group and Founders Fund.

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IRL

La svolta di IRL

Lanciata nel 2017 dal CEO Abraham Shafi e Scott Banister, IRL vuole farsi strada e arrivare a competere direttamente con Facebook e co., ma puntando a un pubblico più giovane. L’app è nata come un calendario con funzionalità social, consentendo alle persone di trovare eventi e chattare su quelli d’interesse della propria cerchia di amici. Ovviamente prima che la pandemia scombinasse i piani di tutti e dando priorità, di conseguenza, a eventi virtuali.

La riprogettazione, all’inizio di quest’anno, ha migliorato la messaggistica di gruppo e ha provocato non solo un aumento degli utenti, ma anche l’arrivo di questi nuovi investitori che desiderano sostenere l’azienda, o almeno così affermano le suddette fonti vicino al gruppo. E la risposta di Tiger e IVP? No comment. 

Sebbene la strategia di IRL non sia audace come quella di Clubhouse, soprattutto verso gli utenti più famosi, è riuscita ad ampliare la sua base di utenti adolescenti durante la pandemia lavorando con account TikTok, agenzie di talenti e college popolari per promuovere la sua app.

Il servizio consente agli studenti di dozzine di college d’inserire gli indirizzi e-mail forniti dalla scuola per vedere eventi correlati e avviare chat di gruppo con i compagni di classe, anche per lo studio. 

Recentemente IRL ha anche testato funzionalità a pagamento con una piccola percentuale di utenti. Secondo le fonti, ha consentito ad un gruppo ristretto della sua audience di addebitare l’accesso a chat di gruppo specifiche, su base una tantum o ricorrente: un modello che potrebbe veder competere l’App con siti di pianificazione di eventi come Eventbrite e Meetup. La startup non ha in programma di aggiungere pubblicità all’app, ma potrebbe guadagnare entrate addebitando commissioni sulle transazioni.

Un po’ di numeri

Apptopia, una società di ricerca, ha rivelato che l’app mobile di IRL è stata scaricata più di 12 milioni di volte. Inoltre, a settembre gli utenti attivi giornalieri erano 2 milioni, registrando più di 10 milioni di utenti mensili. Oltre all’app, dobbiamo tener presente che le persone possono accedere a IRL anche tramite il sito web.

Il nuovo finanziamento probabilmente aiuterebbe IRL a gestire i costi come le bollette di hosting cloud man mano che la sua base utenza cresce e costruire sistemi per contrastare bot e spam, insieme a bullismo e altre potenziali forme di abuso. L’azienda conta attualmente meno di 20 dipendenti.

Il consiglio di amministrazione include Mike Maples, fondatore di Floodgate nonché uno dei primi investitori in Twitter; Mark Pincus, il miliardario fondatore di Zynga, e anche un investitore. Inoltre lo scorso anno IRL ha assunto il partner di Greylock ed ex capo del prodotto di Robinhood, Josh Elman, per valutare il passaggio dando la priorità ai messaggi di gruppo.

L’ultima Cenerentola delle App di messaggistica avrà, quindi, la sua favola a lieto fine? Lo scopriremo molto presto!

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ICONS8, emolog e Clockwise: i digital tool della settimana

Risparmiare tempo: questa è una delle parole d’ordine più importanti in ufficio, ma anche nel lavoro da remoto. Una migliore ottimizzazione delle risorse permette di arrivare a fine giornata con una buona dose di soddisfazione e sicuri di aver completato tutti i task quotidiani.

Per questo, alcune risorse risultano particolarmente preziose per lo scopo, senza dimenticare che, nella baraonda giornaliera del turbinio di email e messaggi, è bene tenere sotto controllo in nostro livello di stress, magari monitorandolo.

Nei digital tool della settimana c’è un suggerimento proprio per questo, oltre a strumenti per rinnovare la nostra immagine e ottimizzare i funnel.

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Il diario delle tue emozioni

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Ogni giorno ci esprimiamo attraverso decine di emoji, ma la velocità del digitale ci fa dimenticare presto ciò che abbiamo provato. Con emolog puoi riassumere la tua giornata in una faccina e registrarla, per poi ripercorrere la tua settimana (o il tuo anno) e fare un bilancio.

Fai funzionare meglio la tua agenda

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Quante volte prendendo i tuoi appuntamenti quotidiani rischi di spezzare troppo il tempo dedicato al lavoro e non riuscire a concentrarti davvero? Clockwise è un assistente intelligente che libera blocchi di tempo senza interruzioni, in modo che tu possa concentrarti su ciò che conta.

Scopri il funnel

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La rivincita dei QR code

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Gli ultimi mesi e la necessità del contactless ci hanno fatto riscoprire questi codici, ma obiettivamente si tratta di elementi non bellissimi esteticamente. Per renderli più armoniosi e coerenti con il contesto in cui li inseriamo c’è QR.io, per generare codici completamente personalizzati per colore, forma e logo.

 

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FIAT e Leo Burnett presentano 500 Family Hey Google per un target giovane e tecnologico

Fiat offre soluzioni semplici per vivere al meglio ogni giorno, e oggi lo fa con la nuova tecnologia Hey Google disponibile sulla famiglia Fiat 500, rivolgendosi ad un target giovane, tecnologico, che ama il divertimento, lo stare insieme e lo stile cool di 500.

La pianificazione, a cura di Starcom, è iniziata in Italia dall’11 aprile sui principali canali TV generalisti, satellitari, digitali e sull’addressable dei principali broadcaster disponibili. Firma la sede torinese di Leo Burnett, hub strategico creativo e di coordinamento internazionale per i brand Stellantis, sotto la guida di Maurizio Spagnulo e la direzione creativa esecutiva di Francesco Martini.

Fiat 500X Hey Google

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Lo spot, diretto da Federico Mazzarisi, racconta con tono scanzonato un momento di vita fuori dagli schemi vissuto da tre amici: nella loro Fiat 500X Hey Google troveranno tutte le risposte di cui hanno bisogno. Ma cosa ne faranno? La risposta è nel finale sorprendente del film, che rispecchia il classico tone of voice del brand.

Al via il primo appuntamento del WPP Italia Diversity & Inclusion Board

Dare vita ad una WPP più inclusiva che celebri diversità e differenze stimolando la creatività. È questo il percorso che segna la rotta di WPP in Italia, il Gruppo leader in ambito di marketing e comunicazione, che ha dato il via al WPP D&I Board, l’iniziativa che coinvolge protagonisti della industry della comunicazione – incluse le attività di CSV, come ad esempio la collaborazione con CoorDown -, della tecnologia, della cultura e dello spettacolo volto a riflettere su Diversità e Inclusione, fondamentali nella quotidianità della vita aziendale. 

Diversity & Inclusion

In Italia, da ormai qualche anno, WPP ha intrapreso un percorso di valorizzazione delle attività relative alle tematiche di Diversity & Inclusion. Nel 2017 fu ideato il progetto Winspire, la prima iniziativa interna locale cross-agenzie che vuole supportare e promuovere i talenti e la leadership femminile. Da quest’anno la creative transformation company allargherà il suo raggio d’azione impegnandosi a promuovere una maggiore diversità all’interno dei suoi team che, a sua volta, porterà una maggiore creatività e innovazione nei loro progetti. Obiettivo prioritario sarà l’uguaglianza di genere, specialmente ai livelli più alti di una organizzazione. 

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Nasce così il WPP Diversity & Inclusion Board il cui obiettivo è riflettere e dare vita ad un nuovo linguaggio della diversità e dell’inclusione, basato sulla partecipazione, sulle testimonianze e sullo scambio di opinioni di tutti i partecipanti. Gli spunti emersi verranno raccolti in un white paper da veicolare al mercato entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di fornire linee guida riguardo alle tematiche di Diversity & Inclusion nel panorama italiano e aiutare i team a integrare best practice. 

Dopo i saluti introduttivi da parte di Simona Maggini, Country Manager di WPP in Italia, e Roberto D’Incau, Founder & CEO Lang&Partners, al tavolo di lavoro sono intervenuti gli altri membri del WPP D&I Board: da figure apicali di aziende leader di mercato, ad artisti e alti rappresentanti delle istituzioni culturali, da personalità del mondo dell’editoria ad esponenti di importanti associazioni di volontariato.

In quanto Gruppo leader negli ambiti di marketing e comunicazione, riteniamo sia una nostra concreta responsabilità fare da guida nella riflessione e nel percorso di cambiamento del sistema italiano che porterà quanto prima a riconoscere team diversificati come patrimonio essenziale con cui promuovere maggiore creatività e idee a vantaggio delle diverse aziende che operano nel mercato.

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Dichiara Simona Maggini, Country Manager WPP Italia:

Ritengo che la parola chiave sia Inclusione: ci stiamo impegnando con una serie di autorevoli partner per far sì che l’inclusione diventi la normalità e non ci fermeremo finché il risultato non sarà raggiunto. Per quanto riguardo il Gruppo, stiamo compiendo un deciso passo in tal senso con l’inaugurazione del Campus WPP, un luogo, appunto, altamente inclusivo e innovativo, dove lavoreranno oltre 2.000 persone, portando background differenti, idee e competenze distinte essenziali per la nostra creatività e il nostro successo.

quotazione coinbase

Coinbase debutta al Nasdaq con una quotazione di 86 miliardi di dollari

Le azioni di Coinbase Global Inc hanno avuto un debutto altalenante al Nasdaq, con la valutazione dello scambio della criptovaluta che ha oscillato da un massimo di 112 miliardi di dollari a un minimo di 83 miliardi di dollari.

Il debutto in borsa di Coinbase in direct listing, cioè fatto attraverso una quotazione diretta (in cui non vengono vendute azioni prima dell’apertura), segna un’altra pietra miliare nello sviluppo del bitcoin e di altri asset digitali.

Arriva nel mezzo di un‘impennata nel valore delle criptovalute che ha attirato una serie di aziende mainstream e veri colossi dell’industria, ma anche soggetti della finanza tradizionale, che sono saltate sul treno in corsa.

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Le azioni di Coinbase hanno aperto a 381 dollari per azione, in aumento del 52,4% da un prezzo di riferimento di 250 dollari per azione fissato martedì.

Il titolo ha poi invertito la rotta attestandosi su 318 dollari, per poi chiudere a 328 dollari per azione, con una valutazione di 86 miliardi di dollari e una capitalizzazione di mercato di 63,3 miliardi di dollari.

Fondata nel 2012, l’azienda con sede a San Francisco vanta 56 milioni di utenti a livello globale e un patrimonio stimato di 223 miliardi di dollari sulla sua piattaforma.

trading

Da 6 miliardi agli 86 della quotazione

Coinbase era stata stata valutata a poco meno di 6 miliardi di dollari appena a settembre, ma è aumentata in linea con i guadagni del bitcoin quest’anno.

Il debutto di Coinbase ha segnato il primo “incrocio ufficiale” tra la consueta strada della finanza tradizionale e il percorso alternativo delle criptovalute.

Come tale, il risultato della quotazione potrebbe trasformarsi in una approvazione delle criptovalute anche da parte degli investitori tradizionali. Infatti, Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno già annunciato nuovi piani per offrire ai loro clienti l’accesso agli investimenti in criptovalute. 

I sostenitori delle crypto naturalmente festeggiano, anche se i detrattori ovviamente pongono dubbi sulla durata del boom del fenomeno.

Non si può negare, però, che la quotazione di Coinbase sia uno dei più importanti segni dell’accettazione, se non approvazione, della finanza tradizionale alle monete elettroniche.

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Le opposizioni di scettici e Governi

Tuttavia, gli scettici sostengono ancora con forza che le monete digitali sono state gonfiate da stimoli esterni, come la decisione di Elon Musk di permettere il pagamento delle Tesla in Bitcoin, tanto che, in effetti molti governi e regolatori in tutto il mondo stanno intensificando la supervisione sul fenomeno e mettendo in dubbio la sua utilità come moneta.

Per esempio, in un’intervista a Der Spiegel, Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, ha chiamato Bitcoin “un bene speculativo senza alcun valore fondamentale riconoscibile”

La criptovaluta più grande e più conosciuta del mondo ha infatti raggiunto un record di oltre 63.000 dollari martedì e ha più che raddoppiato il suo valore quest’anno, mentre le banche e le aziende hanno cominciato a interessarsi all’asset emergente.

I risultati finanziari più recenti dell’azienda sottolineano come le entrate sono aumentate di pari passo con il rally dei volumi di scambio e del prezzo dei Bitcoin.

bitcoin

Quando il prezzo del Bitcoin scende, è inevitabile che anche le entrate di Coinbase e il prezzo delle azioni scendano.

L’incertezza normativa intorno alle criptovalute potrebbe non essere un fenomeno passeggero: una recente norma antiriciclaggio proposta dal governo degli Stati Uniti richiederebbe alle persone che conservano le criptovalute in un portafoglio digitale privato di sottoporsi a controlli di identità se fanno transazioni di 3.000 dollari o più.

Una mossa che potrebbe davvero danneggiare la diffusione delle criptovalute e inficiare lo scopo d’uso originale, che era quello di rendere i servizi finanziari accessibili a tutti.

Le criptovalute come il bitcoin sono vengono associate ad attività illecite a causa del fatto che le persone che effettuano transazioni spesso usano pseudonimi, ma l’attività illecita ha rappresentato solo lo 0,34% di tutto il volume delle transazioni crypto l’anno scorso, secondo la società di analisi blockchain Chainalysis, tra le altre cose,in calo da circa il 2% dell’anno precedente.

Gli Stati Uniti, però, non sono l’unico paese che sta considerando nuove regole severe sulle criptovalute. In India, per esempio, il governo sta considerando una legge che vieterebbe le criptovalute e penalizzerebbe chiunque le detenga o le scambi.