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inclusione e diversità

Inclusione e diversità danno forza alla tua strategia di comunicazione: ecco come

Si fa presto a dire “la mia azienda è inclusiva”, ma è veramente così?

Negli ultimi anni i temi dell’inclusione e della diversità sono stati sulla bocca di tanti brand ma, all’atto pratico, le strategie di marketing inclusivo di molte aziende sono ben lontane dal trasformare quelle parole in azioni concrete. 

Nel corso di un panel svoltosi durante la conferenza Media360, organizzata da Campaign, gli esperti di marketing e comunicazione hanno fatto il punto sull’attuale situazione, mettendo al centro l’importanza per i brand di pensare al di fuori della propria bolla. 

Inclusione e diversità, la parola agli esperti

I piani marketing sull’inclusione stanno dimostrando il successo futuro del tuo business” ha dichiarato Nafisa Bakkar, chief executive officer e co-founder di Amaliah, la principale media company del Regno Unito per le donne musulmane. “Quello che chiamavamo “pubblico della minoranza” è ad oggi la maggioranza sul piano globale. Se non se ne parla adesso, si rischia di rimanere indietro

Bisogna ricordare che, quando si parla di diversità, ci riferiamo a 7 aree:

  • genere e identità di genere
  • disabilità
  • età
  • etnia
  • orientamento sessuale e affettivo
  • status socio-economico
  • religione o credo.

Diventa evidente che quelle “minoranze” sono in realtà il pubblico maggioritario a cui ogni azienda dovrebbe rivolgersi e con cui dovrebbe creare una forte connessione. 

A confermarlo sono anche i dati raccolti in Italia dalla ricerca del Diversity Brand Index che evidenziano come la crescita dei ricavi per un brand inclusivo possa superare il 23% rispetto ad un brand non inclusivo.

Quando si parla di soddisfazione del cliente i numeri sono ancora più schiaccianti: le marche più inclusive confermano una leadership assoluta con un NPS (NET Promoter Score) massimo pari all’86,5% contro il -90,9% dei brand non inclusivi.

Il pubblico è pronto. E le aziende?

Ma come si fa a mettere in atto processi che conducono all’inclusività? “Si tratta di microdecisioni – ha dichiarato Claire McAlpine, capo congiunto dell’hub per il cambiamento sociale di MediaCom – Abbiamo un ruolo decisivo nell’impostare l’agenda. Quali segmenti di pubblico diventano il tuo target, con quali influencer scegli di lavorare: il cambiamento sistematico è un evento che avviene giorno per giorno“.

Quello che è evidente agli occhi degli esperti è come questa evoluzione stia avvenendo in maniera lenta, soprattutto nelle media company tradizionali. 

Il cambiamento richiede tempo. Le persone, le compagnie media e le aziende hanno lavorato in modo prestabilito per un lungo periodo di tempo” ha precisato Ibrahim Kamara, co-fondatore e caporedattore della piattaforma di media digitali GUAP

Un cambiamento, però, che vede i giovani consumatori italiani pronti. Infatti, il pubblico compreso tra i 18 e i 25 anni, è maggiormente attento all’aspetto Diversity & Inclusion nelle pubblicità e nella comunicazione, tanto da essere un elemento che ricordano e considerano decisivo al momento dell’acquisto. Questo è quanto riporta il “Global Marketing Trends Report 2022” di Deloitte.

LEGGI ANCHE: Marketing inclusivo, perché i brand non possono ignorarlo

Essere inclusivi ogni giorno 

Un trend sempre più in voga sono le azioni di marketing inclusivo solo durante periodi o eventi specifici.

inclusione e diversità

Un esempio su tutti è il mese del Pride, quando le aziende tirano fuori le bandiere rainbow per esprimere solidarietà alla comunità LGBTQIA+. Secondo un’analisi di Google, il 71% dei clienti LGBTQIA+ ha maggiori probabilità di acquistare da un brand che li rappresenta autenticamente e in maniera costante.

Eppure, alla fine di giugno, gli arcobaleni e gli slogan legati all’orgoglio queer finiscono in soffitta per essere rispolverati l’anno successivo. 

Il Pride può rappresentare il momento più superficiale per l’inclusività. Ogni comunità ha enormi sfumature culturali. È fondamentale chiedersi se abbiamo davvero approfondito l’insight e se abbiamo costruito conversazioni con quella comunità durante tutto l’anno. Questo non significa che non possa esserci un ruolo per i brand nelle occasioni “chiave”. Se hai supportato quelle comunità per un certo tempo, è giusto che ti esponi durante quei momenti chiave” è il pensiero di Jerry Daykin, vice presidente e head of media presso Beam Suntory. 

A proposito di brand inclusivi, gli speaker hanno fatto i nomi di Reebok e di Dove che, nonostante abbiano ovviamente obiettivi di vendita e di marketing da raggiungere, continuano ad impegnarsi ogni giorno nella costruzione di messaggi, ma soprattutto di azioni volte a rappresentare la diversità. 

LEGGI ANCHE: Dove tinge il suo logo d’argento, come i capelli delle over 50

Penso che sia l’industry a definire quali sono quei momenti culturali piuttosto che ciò che il pubblico sceglie. Molte cose sono predefinite sulla base di obiettivi strategici dei brand invece di ciò che le culture vogliono effettivamente ogni giorno” ha concluso Kamara.

Sempre dalla ricerca del Diversity Brand Index i dati in Italia parlano molto chiaro: il 77,5% della popolazione è maggiormente propenso verso i brand più inclusivi.

Non prendere in considerazione questi numeri significa non rivolgere lo sguardo ad un pubblico che è sempre più attento a ciò che acquista ma soprattutto ai valori che sceglie di sposare.

L’inclusione e la diversità non sono semplicemente bandiere da sventolare, ma soprattutto bandiere da difendere. 

forum delle risorse umane

Forum Risorse Umane 2022: a Milano il principale appuntamento HR italiano

Giunge alla sua 14° edizione Forum HR, il più importante evento a tema HR & People Management che si accinge a iniziare il prossimo novembre.

Dal 15 al 17 novembre infatti, i principali CHRO in Italia si riuniranno e attraverso speech e case study si confronteranno su quelle che sono le nuove sfide, ma anche opportunità, che caratterizzano il mondo del lavoro di oggi.

In un contesto lavorativo oggi molto particolare e messo alla prova dagli ostacoli degli ultimi anni, discutere delle esigenze nate dalle nuove condizioni diviene un processo essenziale e l’unico modo per trovare le migliori soluzioni alle sfide del mercato del lavoro.

Unisciti alla community

forum hr Ninja

Per questa edizione,  i vantaggi di partecipazione al Forum Risorse Umane 2022 sono stati ampliati aggiungendo le opportunità di adesione alla C-Level Community 2023 entro giorno 11 Novembre 2022.

La partecipazione in qualità di Iscritto For Human Community comprende:

  • Partecipazione GRATUITA al Forum Risorse Umane 2022
  • Partecipazione dal vivo ai 4 principali Forum 2023
  • Community Experience

Puoi trovare qui tutte le informazioni dettagliate e iscriverti a questo indirizzo.

Tre giorni dedicati a talento, welfare, digitale e innovazione

Saranno tre giorni da non perdere per fare rete e rimanere aggiornati su tutte le novità del mercato del lavoro, un’occasione, organizzata da Comunicazione Italiana – la prima Content & Relational Design Agency, anche per sviluppare nuove connessioni di business.

Mission di Comunicazione Italiana è aggregare persone, imprese, istituzioni per condividere esperienze, percorsi e traguardi creando connessioni, condividendo idee per sviluppare nuovi processi di innovazione che valorizzino l’uomo.

<<Partecipa in presenza all’evento e scopri il futuro del mondo HR con il Forum Risorse Umane>>

Forum delle Risorse Umane 2022

Forum delle Risorse Umane 2022: il programma

Talk Show, Digital Speech e Tavoli Tematici sono previsti durante tutte le giornate del Forum in cui i principali HR Director aziendali, sono chiamati a confrontarsi ed esporre il loro punto di vista in merito al presente e al futuro che attende il settore HR e  People Management, per scoprire insieme come lavorare per la ripartenza del paese.

I tre giorni previsti per il Forum HR prevedono diversi argomenti divisi nelle giornate dal 15 al 17 novembre e tra i temi trattati troviamo:

  • talent (r)evolution: ripartire dalla ricerca, dallo sviluppo e dalla formazione delle competenze;
  • candidate market: come attrarre, coinvolgere (e trattenere) i candidati, oggi sempre più passivi. il nuovo paradigma del candidate relationship management;
  • digitale, gaming, gamification per innovare learning, on-boarding e processi hr;
  • la semplificazione del coinvolgimento in aula con logitech;
  • formazione in presenza o da remoto, pro e contro: un confronto sul futuro del training;
  • algoritmo di job matching e altri usi dell’intelligenza artificiale nella talent acquisition: come l’intelligenza artificiale migliora il “matching” tra domanda e offerta di lavoro;
  • le nuove dimensioni del talento: come adattare le strategie di sviluppo a un lavoro sempre più “hybrid”;
  • le sfide del recruiting nell’era della great resignation: come affrontare la talent scarcity;
  • welfare (r)evolution: ripartire dalla sostenibilità, dal benessere delle persone e dall’impresa responsabile;
  • come implementare una cultura di coaching in azienda;
  • il welfare come strumento di engagement aziendale;
  • unleashing the potential of the involved employees: organizzazioni agili e ad alto rendimento;
  • esiste ancora un confine tra vita e lavoro? una riflessione sulle criticità dello smart working e le possibili contromisure;
  • sostenibilità, rsi, benessere organizzativo e felicità individuale: il ruolo sempre più strategico delle organizzazioni non profit;
  • la sfida del wellbeing nei nuovi scenari del lavoro: perché il benessere del dipendente non è un optional;
  • diversità e inclusione al centro delle strategie d’impresa: perché non sono un orpello ma una leva di valore;
  • la sostenibilità ha bisogno dell’hr: ripensare il lavoro nell’era dell’impresa responsabile;
  • digital (r)evolution: ripartire dall’innovazione e dallo “human2human”;
  • le persone al centro, con le tecnologie logitech & impianti;
  • candidate-centric recruiting;
  • storie di digital & innovation attraverso il coaching;
  • learning agility e apprendimento continuo: una leva di attraction e di engagement dei talenti;
  • il futuro della formazione tra microlearning e gamification;
  • trend globali nell’employee experience: italia vs. mondo;
  • le esperienze online di tutored: il recruiting innovativo dei giovani talenti;
  • digitalizzare le funzioni hr: il lavoro svolto, il lavoro da fare e le sfide che ci attendono;
  • l’hr management nell’era del “dato”.

La partecipazione potrà essere online tramite il sito di Comunicazione Italiana o in presenza, previa iscrizione tramite il form dedicato.

L’accesso al Forum Risorse Umane prevede:

  • partecipazione al Business Lunch in compagnia degli Speaker;
  • partecipazione in presenza alle sessioni Phygital Talk (Sala Arena) e Talk Show (Sala Patio).

Maggiori dettagli sul programma delle quattro giornate sono disponibili sul sito del Forum.

<<Partecipa online al Forum Risorse Umane, il principale appuntamento italiano sul tema del lavoro>>

digital project manager

Chi è il Digital Project Manager e come diventarlo

Viviamo nell’epoca della project economy. Il numero di progetti avviati in tutti i settori è salito alle stelle e le capacità di gestione dei progetti sono diventate essenziali per ogni leader e manager.

Con l’evolversi della tecnologia, anche il campo della gestione dei progetti si è evoluto. In questo contesto sempre più aziende si rivolgono a Digital Project Manager per supervisionare i loro progetti online.

digital project manager

Un project manager digitale garantisce il completamento e la consegna tempestiva dei progetti.

Assicura che i progetti siano allineati con gli obiettivi aziendali. È responsabile della supervisione e del coordinamento di tutti gli aspetti di un progetto digitale, dall’inizio alla fine.

Ma quali sono le competenze chiave necessarie per avere successo in questo campo professionale?

Che cos’è e cosa fa un Digital Project Manager

Un Digital Project Manager è una persona incaricata di avviare, pianificare, eseguire, implementare e gestire progetti con componenti o strumenti digitali.

È una figura professionale che lavora con i clienti, i contractor e tutti gli stakeholder dell’organizzazione per garantire che i progetti soddisfino gli obiettivi in tempo ed entro il budget stabilito.

I project manager digitali utilizzano anche strumenti digitali come word processor, email, fogli di calcolo, gantt chart, pipeline per supervisionare i progetti dal kick-off alla delivery.

I project manager digitali pianificano, delegano, comunicano, tracciano, elaborano strategie, analizzano e gestiscono i progetti. Possono cercare aree di miglioramento per una gestione efficace. Un Digital Project Manager è anche un leader in grado di capire i punti di forza e di debolezza di un team. È sempre pronto a motivare le persone, a supportarle e ad aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale.

I Digital Project Manager si assicurano che tutti gli elementi del progetto procedano senza intoppi. Questo può includere:

  • Creare e comunicare un project o un budget plan
  • Assegnare compiti e scadenze
  • Programmare check-in frequenti
  • Eliminare blocchi superflui
  • Cogliere le sfide
  • Fornire report sullo stato dei lavori alla direzione
  • Gestire i campi di azione
  • Monitorare i risultati
  • Contribuire alle proposte e ai preventivi
  • Valutare il successo del progetto

Come diventare Digital Project Manager

Occorrono diverse abilità per diventare un Digital Project Manager o anche per integrare la skill trasversale del Digital Project Manager per rendere la propria professionalità ancora più appetibile: la gestione del tempo, la gestione delle risorse, la gestione della comunicazione del progetto, la pianificazione, l’organizzazione in generale.

digital project manager

Oggi, in un’economia digitale competitiva e in continua evoluzione, le aziende richiedono un livello sempre più elevato di efficienza e produttività. Per questo, la competenza del Digital Project Management assume un’importanza fondamentale.
Per sviluppare capacità manageriali necessarie a portare avanti più progetti in parallelo per organizzazioni e aziende di qualsiasi dimensione è necessario formarsi in maniera specifica, essere aggiornati sugli ultimi metodi e approcci, tool e strumenti di gestione dei progetti.

digital project manager

Un live event per la community Ninja

Venerdì 28 ottobre alle ore 13 Ninja Academy propone un Live Event per comprendere le competenze chiave del Digital Project Manager e capire come avere successo in questo campo professionale.

Michela Solitro, Product Leader Ninja Academy, ne parlerà con Piero Tagliapietra, Project Manager e Presidente di Hypernova Società Cooperativa, Matteo Figoli, Digital Strategist e Fabio Scafoletti, Agile Project Manager & eCommerce Marketing, tra i maggiori esperti di Digital Project Management, i cui ulteriori contributi sul tema si potranno trovare all’interno del Corso Digital Project Manager, web live a partire dal 14 novembre.

digital project manager live event

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whatsapp non funziona

WhatsApp non funziona e su Twitter si scatena l’ironia

WhatsApp non funziona: la popolare app di messaggistica registra segnalazioni di problemi di utilizzo in tutto il territorio nazionale.

Sembra che fuori dall’Italia la situazione sia invece regolare, mente all’inizio di ottobre si erano registrati alcuni problemi negli USA.

WhatsApp non funziona: i disservizi

Non è al momento possibile scambiare messaggi con i propri contatti dall’app di messaggistica di casa Zuckerberg: sebbene sia possibile aprire l’applicazione e leggere le chat delle conversazioni, il sistema rimane perennemente “in connessione” impedendo quindi di visualizzare gli status e bloccando l’invio di testi e immagini.

Inutile provare a riavviare i dispositivi o a disinstallare e reinstallare l’app (sì, qualcuno proprio non è riuscito a resistere): gli account registrano disservizi diversi, dalla scomparsa delle spunte blu di ricezione all’impossibilità di avviare nuove conversazioni.

LEGGI ANCHE: Netflix torna a crescere: 2,4 milioni di abbonati in più nel terzo trimestre

WhatsApp non funziona neanche da desktop

whatsapp non funziona neanche da desktop

Le problematiche non riguardano però soltanto l’app di Meta: neppure nella funzionalità desktop è possibile collegarsi alle chat e, in più, non è nemmeno possibile accedere ai propri messaggi e visualizzare file e conversazioni.

Va in tendenza #whatsappdown

Tutti su Twitter a commentare la débâcle dell’app di messaggistica di Facebook: l’hashtag #whatsappdown sale subito in tendenza registrando, al momento in cui scriviamo, circa 115 mila tweet sull’argomento.

Naturalmente, l’occasione è giusta per dare sfogo a creatività e ironia.

Qualcuno ricorda che esistono le email per continuare a comunicare, altri ringraziano Twitter, che si conferma il social media “ancora” dei momenti difficili di WhatsApp, altri ancora spingono sul suggerimento a passare a Telegram, che sembra immune a questo genere di disservizi.

cottura passiva

World Pasta Day: Barilla lancia la challenge #SecondLifePasta contro gli sprechi

In occasione del World Pasta Day, che ricorre il 25 ottobre, Barilla ci ricorda che ogni piccolo gesto può fare la differenza e che tutti abbiamo un ruolo nel ridurre lo spreco alimentare.

L’azienda italiana ha lanciato una campagna innovativa per aiutare a liberare le nostre cucine dagli avanzi indesiderati. La challenge si chiama #SecondLifePasta: una hashtag su TikTok che invita a trasformare la pasta del giorno prima in nuovi deliziosi piatti.

barilla

Questa social activation conferma l’impegno del brand a favore della cucina sostenibile, Barilla invita infatti tutti i food lovers a dare una seconda possibilità alla pasta del giorno prima e compiere così un Gesto d’Amore per il pianeta.

LEGGI ANCHE: Gli italiani preferiscono i brand sostenibili: il sondaggio di Google

Combattere lo spreco in cucina

Si stima che ogni anno lo spreco alimentare ammonti a 570 milioni di tonnellate e che questo comporti l’8-10% di emissioni di gas serra; significa, cioè, che se lo spreco alimentare fosse un Paese sarebbe il terzo al mondo ad inquinare di più. È necessario, perciò, imparare ad usare tutti gli ingredienti a nostra disposizione e a trasformarli in deliziosi piatti.

La pasta è uno dei piatti più amati al mondo: ogni giorno vengono servite 438 milioni di porzioni e sono quindi tantissime le opportunità che abbiamo per rivedere le modalità per preparare i nostri piatti preferiti.

Barilla invita così tutti gli amanti della pasta a dare sfogo alla propria creatività in cucina e a compiere, un piatto di pasta alla volta, un piccolo gesto. Un primo passo verso un cambiamento significativo per avere un impatto positivo sul pianeta.

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L’approccio sostenibile di Barilla

Barilla invita tutti, ed in particolare la Gen Z, ad adottare un approccio sostenibile in cucina, sia attraverso nuovi metodi di cottura, come la Cottura Passiva, sia attraverso dritte per non lasciare ingredienti inutilizzati.

cottura passiva

Il Passive Cooking è un modo alternativo di cucinare la pasta in grado per ridurre le emissioni di CO₂e* fino all’80% rispetto al metodo di cottura tradizionale. Nota anche come cottura a fuoco spento è una tecnica che esiste da metà dell’800.


L’obiettivo è ispirare i consumatori, far sì che si parli di spreco alimentare e dei metodi per combatterlo in maniera creativa.

Perciò, anziché riscaldare o buttare via ciò che non è stato consumato, il marchio sfida le persone a sfruttare tutta la propria inventiva dando alla #SecondLifePasta un’opportunità.

world pasta day

Per celebrare la ricorrenza del World Pasta Day, Barilla ha chiesto a Marianna Vitale, chef del Ristorante una stella Michelin “Sud” di Quarto (Na), qualche utile suggerimento: “Credo che programmare le preparazioni sia oggi necessario più che mai per ottimizzare tempi e risorse.

È un insegnamento che mi porto dietro sin da quando ero bambina. È un vero e proprio rituale della tradizione italiana – continua Marianna Vitale – da cui credo che sia fondamentale tornare a prendere ispirazione, per imparare, come da una sola preparazione, sia possibile avere più piatti e quindi una seconda vita della pasta, ma anche una terza o una quarta“.

@barilla To celebrate #WorldPastaDay, give your leftover pasta a second life by creating new delicious recipes. #SecondLifePasta #Barilla #ASignOfLove ♬ original sound – barilla

Inoltre, Barilla ha coinvolto un gruppo di TikTokers che, accompagnando i contenuti con l’hashtag #SecondLifePasta, creeranno una nuova gustosa ricetta a partire da uno dei piatti di pasta più amati. Utilizzando la funzione di TikTok Stitch verranno riprese le ricette già esistenti per dare loro una nuova vita e creare nuove ricette, evitando lo spreco alimentare in modo divertente.

LEGGI ANCHE: Barilla rinnova il suo Archivio Storico: 145 anni di storia della comunicazione pubblicitaria

Black Friday: perché puntare sull’influencer marketing

La ricorrenza del “Black Friday” nasce negli USA intorno agli anni ’60, come occasione per svuotare i grandi magazzini in arrivo della merce natalizia. Lo slogan del “fuori tutto” consentiva di vendere velocemente le rimanenze ad un prezzo più basso.

Il venerdì nero è quello successivo al Giorno del Ringraziamento, (quest’anno esattamente il 25 novembre) denominato come giorno dello shopping, anche nel resto del mondo grazie allo sviluppo dell’eCommerce.

 

Due leggende tentano di spiegare l’origine del nome della ricorrenza: c’è chi sostiene che l’aggettivo “nero” provenga dallo smog delle tante macchine, con i consumatori a bordo, che uscivano per fare acquisti. In particolare, nel 1961, per gestire l’enorme volume di traffico a Philadelphia, fu necessario l’intervento della polizia; il colore, appellativo del giorno, sembra derivare però anche dall’abitudine dei contabili statunitensi di scrivere con il colore rosso le eventuali perdite in bilancio e con il nero i saldi positivi.

Grazie alle vendite elevate degli sconti dell’ultimo venerdì del mese di novembre, il business passava dal rosso al nero.

Oggi non si parla più solo di Black Friday, ma anche di Black o Cyber Week: un’intera settimana di sconti, che include il Cyber Monday, il lunedì degli sconti online (quest’anno sarà il 28 novembre).

Gli italiani e il Black Friday

Secondo i dati di Buzzoole, nel 2021, durante il Black Friday, la spesa dei consumatori italiani è stata di circa 2 miliardi di euro, registrando un incremento del 21% rispetto all’anno precedente.

italiani e black friday

Gli italiani si mostrano attenti allo shopping della Black Week, l’87% dichiara di fare acquisti durante il venerdì nero. Il budget predisposto dalle famiglie italiane è stato di 360 euro per nucleo familiare, 27% in più rispetto al 2020.

La motivazione che spinge a recarsi nei negozi e a sbirciare le vetrine online, riguarda soprattutto il desiderio di trovare degli sconti sostanziosi su prodotti che si desidera da tempo, oppure scovare un affare che non si preventivava, o ancora, anticipare i regali di Natale, nella speranza di risparmiare.

Affidarsi agli Influencer

La settimana più importante per gli acquisti dei consumatori, e la più redditizia per i venditori, necessita di creatività. Non bastano sconti e offerte, occorre creare uno stimolo per l’acquirente.

Spesso le strategie aziendali non si traducono in campagne strutturate, ma si limitano a qualche pubblicazione a ridosso del giorno degli sconti.

La collaborazione tra brand e creator può risultare un punto di forza. Nel 2021, secondo i dati del Nelson Global Media, il 77% degli italiani ha dichiarato di fidarsi dei consigli degli influencer.

Gli influencer rappresentano una leva importante per migliorare la visibilità e la reputazione del brand. Permettono di riproporre online il classico passaparola: ci si fida più del consiglio di un amico che della pubblicità tradizionale. L’influencer rappresenta l’opinion leader contemporaneo, agisce sul comportamento di acquisto del consumatore proprio come farebbe un amico o un familiare. Il creator velocizza la diffusione dei messaggi, e aggiunge la possibilità di creare una community online.

Secondo Marketing Hub, l’influencer marketing è cresciuto del 26% nel 2021, e ipotizza che arriverà fino a 16,4 miliardi di guadagni entro il 2022.

infleuncer marketing global market size

LEGGI ANCHE: La prima edizione dell’INFLUENCE DAY, l’evento per approfondire il mondo dell’influencer marketing

I settori con un influencer marketing più attivo

FASHION: il 48% dei post in Italia, nella settimana nera, riguardano la moda. In questo ambiente il social media più utilizzato è Instagram, vetrina ideale per mostrare le collezioni limitate. A seguire TikTok, dove i prodotti vengono mostrati con l’umorismo tipico del social preferito dalla Gen Z.

BEAUTY: riguarda il 28% dei post. Anche in questo caso, gli strumenti prediletti sono Instagram, che permette di mostrare immagini di creator dai make up rifiniti, e TikTok, che mostra tutorial in cui si specificano le caratteristiche dei prodotti, nei quali emergono anche temi come body positivity e inclusione sociale.

TECH: registra il 12% di post a tema, nei quali il device più consigliato dagli influencer è lo smartphone, presente nel 63% dei contenuti, seguono pc, tablet e tv che appaiono nel 25% dei contenuti. La piattaforma più utilizzata è YouTube, con video recensioni che approfondiscono la funzionalità dei prodotti.

Come pianificare una campagna di influencer marketing per il Black Friday

Pianifica la campagna per tempo, considerando tutte le fasi del processo di acquisto dell’utente, fissa gli obiettivi, il budget e gli strumenti da utilizzare. Iniziare prima del Black Friday aumenta il desiderio nei consumatori, anche in considerazione del fatto che molti amano compilare delle wish list dei prodotti preferiti

Individua il giusto creator, non esiste un personaggio adatto per ogni occasione. Prima di tutto è necessario individuare quello che fa al proprio caso, non sempre è vincente puntare sull’influencer con milioni di follower. Il nano-influencer (1.000-5.000 followers), il micro-influencer (5.000-20.000 followers) e il mid-influencer (20.000-100.000), spesso producono un engagement maggiore rispetto alle celebrità, perché sviluppano fiducia nella community online

Scegli social media performanti, facendo attenzione all’età del target. Molte campagne si concentrano su Instagram, ma al momento, ad esempio, TikTok è probabilmente la scelta migliore per raggiungere la Gen Z.

Attenzione al messaggio che deve essere abbinato alle caratteristiche del prodotto, e chiaro nello specificare le condizioni d’uso e i benefici (sia materiali che immateriali)

Punta sulla creatività, sperimentare nuovi formati (come ad esempio il Reels di Instagram), e soprattutto lasciarsi guidare dall’influencer. Un progetto di co-creation deve rispecchiare lo stile di ogni creator, perché è proprio ciò che si aspettano i followers

Le strategie migliori

Sono varie le tipologie di formato utilizzabili per la Cyber Week:

  • Storie di Instagram: è sicuramente il formato più utilizzato su Instagram. Il contenuto, pure restando visibile solo per 24 ore, ha maggiore visibilità rispetto ai post. Si può inserire un URL dell’eCommerce per indirizzare l’utente direttamente sul sito del brand
  • Video live: sia su Instagram che su Facebook, permettono di creare empatia e di offrire dei codici sconti, per questo vanno realizzati a ridosso del Black Friday
  • Campagna su TikTok: il social che sta spopolando tra i giovanissimi richiede grande creatività all’influencer. Ad esempio, si può seguire il trend dell’#hashtagchallenge: un formato di annuncio in stile gioco, che permette agli utenti di sfidarsi attraverso la creazione di video, un gioco che per l’azienda diventa pubblicità a costo zero
  • Pubblicità nel feed: anche se le storie funzionano molto, postare delle foto dell’influencer con il prodotto, è sempre utile, perché permette all’utente di ricercarlo in un secondo momento, se ne necessita, per l’acquisto. Anche in questo caso si possono lasciare sotto il post tutti i link e le informazioni del caso.

Come sceglier il giusto influencer

L’influencer marketing utilizza le sponsorizzazioni menzionate dagli influencer. La figura, che avrà il ruolo di comunicare le offerte dell’azienda, deve essere in grado di influenzare i soggetti, spingendoli all’acquisto. Il brand può scegliere di instaurare collaborazione di diverso tipo:

Identified, influencer dal ruolo rilevante nel settore specifico

Engaged, influencer con cui l’azienda ha già instaurato un rapporto iniziale, che prosegue in una collaborazione potenzialmente duratura

Active, influencer che nel lungo periodo sposano le cause e i valori dell’azienda, tanto da diventare degli ambassador

LEGGI ANCHE: eCommerce: 5 consigli per gestirlo al meglio

weekly recap immagine di copertina

Decathlon, i numeri di Netflix, il Meta Quest PRO e le altre notizie della settimana

Il consumo è uno dei temi principali e più discussi di questo periodo: persone comuni e aziende si affannano alla ricerca di soluzioni più sostenibili (qualche tempo fa abbiamo parlato in questo articolo di IKEA e del suo impianto fotovoltaico fai da te).

Di conseguenza, i brand tengono sempre più a mente quanto la sostenibilità sia importante per la Gen Z: un sondaggio di Google che abbiamo riportato qui ci aveva mostrato che ben il 31% delle persone pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile.

Su questa scia Decathlon ha lanciato una spassosa (ma significativa) iniziativa, arrivando addirittura a cambiare nome per promuovere il riutilizzo dei beni usati. Un vero successo: degli oltre 40.000 articoli sportivi di seconda mano che la catena propone nei suoi negozi dall’inizio di quest’anno, circa l’80% sono stati venduti.

Tra le buone notizie c’è che cresce anche il consumo culturale, che si fa sempre più digitale, come evidenzia SWG in questa ricerca presentata al Forum di Impresa Cultura Italia – Confcommercio.

Puoi ascoltare le notizie del weekly recap e le altre notizie per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Weekly Recap: Decathlon cambia nome in Nolhtaced

Ha colto tutti di sorpresa cambiando temporaneamente la sua insegna. È successo in Belgio, dove il nome “Nohltaced” (“Decathlon” al contrario) è apparso sul sito web, sui social media e sopra gli ingressi di tre store.

decathlon

L’obiettivo è nobilissimo: promuovere il concetto di “reverse shopping”, consentendo ai clienti di rivendere a Decathlon articoli sportivi vecchi o non utilizzati. Ne abbiamo parlato in questa analisi.

La Gen Z ama i video ASMR

La pandemia ha fatto emergere la tendenza slow living. In questo contesto, le tecnologie entrano in scena diventando alleati preziosi per il benessere psichico.

notizie ninja - weekly recap ninja

Dai dati dello YouTube Culture & Trends Report 2022 emerge l’importanza di valutare l’inserimento dei video ASMR nella propria strategia di marketing, come hanno già fatto KFC, IKEA e Lush.

Netflix torna a crescere dopo il declino

L’azienda ha dichiarato di aver aggiunto più di 2,4 milioni di abbonati nel terzo trimestre, interrompendo una serie di calo di di clienti che quest’anno ha creato disagio tra gli investitori e interrogativi sulle prospettive di crescita. Trovi qui tutti i numeri.

Il consumo culturale diventa più digitale

Il web si consolida come principale porta di accesso al mondo dell’informazione. È il quadro fotografato da un’indagine SWG, presentata al Forum Impresa Cultura Italia -Confcommercio sui consumi culturali post Covid.

notizie indagine swg - weekly recap ninja

In autunno la spesa media mensile per famiglia sarà di circa 46 euro: in calo rispetto ai 58 euro di settembre. Leggi tutti i numeri sul magazine e ascolta nel podcast Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia, e Riccardo Grassi, responsabile della ricerca SWG.

Le altre notizie da leggere nel Weekly Recap Ninja

La pelle artificiale per toccare il Metaverso

Una vera rivoluzione targata Samsung. E-Skin: la ‘pelle’ progettata dalla Pohang University of Science and Technology della Corea del Sud. Scopri di più leggendo qui.

Meta lancia Quest PRO: prezzo e caratteristiche

Standing ovation per Meta Quest Pro, protagonista assoluto del Meta Connect 2022. Tutto quello che c’è da sapere è in questo articolo.

Guida alle piattaforme eCommerce

Identificare la piattaforma più adatta a noi può essere più semplice se utilizziamo come metro di misura i casi esemplari di uso di ciascuna di esse. Leggi qui la guida aggiornata al 2022.

Le pubblicità vintage di Mondadori

Mondadori lancia l’iniziativa editoriale “Poster, le grandi aziende italiane”, una collezione di dieci pubblicità, dal grande valore artistico, prodotte tra gli anni ’30 e ’90.

pubblicità

L’obiettivo è quello di riportare alla luce le illustrazioni e le campagne di una volta e celebrare la pubblicità nella sua forma più classica.

Puoi guardare tutti i poster in questo articolo.

Weekly Recap: la mostra di Galbani per i 140 anni

Compie 140 anni e celebra l’anniversario con una mostra dedicata alla sua storia.

galbani archivio storico

Per la prima volta, immagini e documenti dell’Archivio Storico Galbani celebrano la nascita e l’evoluzione di una delle più longeve realtà del panorama economico italiano. Qui trovi tutte le immagini.

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SEO Copywriting: scrivi contenuti migliori, ottieni risultati migliori

Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.

L’argomento di questa puntata è dedicato alla SEO Copywriting, come ottimizzare i contenuti in ottica SEO e aumentare la visibilità del proprio sito web sui motori di ricerca.

A parlarne con noi  Fabio Di Gaetano, President of the board of directors Sandhills Italy.

 

Non perderti i punti salienti dell’intervista:

  • Perché fare SEO Copywriting
  • Come ottimizzare i principali elementi di un contenuto
  • Come piacere a Google

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Galbani compie 140 anni e celebra l’evento con una mostra del suo archivio storico

Galbani compie 140 anni e festeggia il suo compleanno con una mostra speciale che racconta la sua storia. Immagini e documenti inediti direttamente dall’Archivio Storico Galbani per celebrare la nascita e lo sviluppo di una delle più longeve realtà del panorama economico italiano.

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Un percorso di successo reso possibile grazie alle persone che dalla fine dell’Ottocento hanno messo al servizio del gruppo alimentare intelligenza, capacità ed energie.

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Proprio alle persone è dedicata la prima delle quattro sezioni in cui si sviluppa la mostra “Galbani, insieme da 140 anni” – che in totale espone 110 pezzi dell’archivio – mentre le altre tre ospitano foto e materiali dedicati agli stabilimenti, ai prodotti e alla comunicazione che hanno permesso all’azienda e al suo marchio di evolversi e rinnovarsi senza mai tradire le origini.

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La famosa flotta Galbani e la presenza capillare dei depositi sul territorio hanno rappresentato sin dagli anni ’20 uno dei punti di forza dell’azienda.

 

L’Archivio Storico Galbani, messo oggi in sicurezza all’interno della biblioteca “Vittorio Sereni” del Comune di Melzo vicino Milano, è uno specchio fedele della società e della cultura italiana da fine ‘800 a oggi.

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1932. Pubblicità del formaggio Bel Paese, con cameriere di spalle che serve ad una dama la forma del famoso formaggio. R. F. Quillio o Piquillo (oggi attribuito a Carlo Pandolfi, sotto uno dei suoi numerosi pseudonimi).

 

Una collezione importante di materiali di diverse tipologie: oltre 2.000 fotografie; più di 1.000 negativi e diapositive; più di 1.000 unità archivistiche tra documenti amministrativi, inserti pubblicitari, manifesti, etichette, materiale relativo ai prodotti.

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Oltre 200 unità di materiale a stampa; circa 200 filmati e spot pubblicitari e circa 100 tra oggetti, quadri, cartelloni pubblicitari.

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La mostra è allestita presso lo stabilimento di Corteolona (Pv), uno dei 5 da cui oggi escono i prodotti destinati alle tavole di 140 Paesi nei 5 continenti.

“Poter celebrare questo importante anniversario è motivo di grande orgoglio per tutta l’azienda e per le persone che ci lavorano ogni giorno con passione”, ha dichiarato Mauro Frantellizzi, Direttore Marketing Galbani Formaggi .

Melzo (anni ’30 del Novecento). Sulla destra il presidente Achille Invernizzi con il vicepresidente Bernardino Nogara nel giardino dello stabilimento di Melzo, sede degli Uffici direttivi della Galbani fino al 1960.

 

Corteolona, anni ’50 del Novecento. La suggestiva sala di stagionatura del grana detta “la cattedrale”. Serie Aragozzini.

 

“Abbiamo scelto di farlo – continua – attraverso una mostra che permette di valorizzare l’immenso patrimonio di immagini e documenti custoditi nel nostro Archivio storico, dopo un lungo lavoro di archiviazione e messa in sicurezza dei reperti storici, durato diversi anni”.

La mostra rappresenta la quarta e ultima tappa di un percorso celebrativo iniziato ad aprile con una mostra realizzata in collaborazione con il Comune di Melzo (MI) e dedicata proprio alla città che ha dato il via alla storia industriale di Galbani.

La seconda tappa si è svolta a giugno, in occasione della Design Week di Milano, con un progetto sviluppato con il food art con Diego Cusano, artista eclettico e apprezzato a livello internazionale per la sua capacità di abbinare oggetti di uso quotidiano e immagini della sua fantasia.

L’opera da lui creata, raffigurante l’iconico Formaggio Bel Paese Galbani, è stata esposta presso gli spazi del Bistrot del Mudec – Museo delle Culture di Milano.

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Una teca della Sezione “La Comunicazione”

 

Il terzo momento di celebrazioni si è svolto presso lo stabilimento di Casale Cremasco (CR) dove a settembre è stata organizzata una giornata speciale di intrattenimento per i dipendenti e le loro famiglie, con l’intento di omaggiare la passione con cui ogni giorno le persone di Galbani realizzano i prodotti che tutti gli italiani – e non solo – apprezzano sulle loro tavole.

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Consumi culturali: ancora lontani i livelli pre-Covid. L’indagine di SWG

Nonostante la ritrovata normalità e l’accelerazione di quest’estate nella fruizione di eventi e spettacoli dal vivo, i consumi culturali sono ancora lontani dai livelli pre-Covid e risalgono lentamente.

L’indice realizzato da Impresa Cultura Italia-Confcommercio e SWG raggiunge nei primi 9 mesi del 2022 i 68 punti (+9 punti sul 2021 e +12 sul 2020), distante più di 30 punti dal valore di riferimento del 2019.

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Si riduce il timore per il Covid ma rispetto a prima della pandemia la fruizione di beni e servizi culturali è più digitale, domestica e solitaria.

indice dei consumi culturali

In ogni caso, dopo il crollo del 2020 in seguito ai lockdown cresce la voglia di partecipare alle attività culturali outdoor anche se la ripresa è a ritmi diversi: più rapida per concerti e spettacoli all’aperto, più lenta e altalenante per cinema e teatro; a settembre il 17% degli italiani ha acquistato biglietti per visitare mostre, musei e siti archeologici così come per andare al cinema, l’11% per concerti (con una spesa media pro capite di oltre 22 euro in più rispetto a settembre 2021), l’8% per spettacoli all’aperto e il 6% per il teatro; tuttavia l’incertezza economica legata al caro energia, alla guerra in Ucraina e all’inflazione galoppante rischia di vanificare nei prossimi mesi la ripresa dei consumi culturali: in autunno la spesa media mensile per famiglia potrebbe aggirarsi attorno ai 46 euro, con una riduzione di oltre il 20% rispetto ai 58 euro di settembre.

Un calo, peraltro, trasversale a tutti i beni e servizi culturali e più accentuato per concerti, cinema e teatro.

consumo culturale 01

 Consumi televisivi

Evidente il cambiamento nei consumi televisivi a livello generazionale: tra gli ultrasessantenni tiene la TV generalista, ma tra i giovani quasi la metà del consumo televisivo è veicolato dalle piattaforme a pagamento. A settembre si registra anche una forte crescita della fruizione televisiva attraverso piattaforme web gratuite (+23% rispetto a settembre 2021), facilitata da un’offerta che consente di trovare sempre più spezzoni di spettacoli sui social media.

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Lettura libri e quotidiani

Si conferma la preferenza per la lettura dei libri in cartaceo anche se cresce la quota in digitale (rispettivamente 34% e 20% di lettori abituali a settembre); in flessione la lettura di quotidiani (8% di lettori abituali in meno su settembre 2021) mentre il web si consolida come principale canale di accesso a contenuti giornalistici e di informazione (33% di lettori abituali a settembre, + 4% sullo stesso mese del 2021).

Offerta culturale e turismo

L’offerta culturale nelle città sembra essere tornata ai livelli pre-pandemici; per oltre sette italiani su dieci le iniziative culturali sono un importante attrattore turistico e rendono le città più vive e piacevoli.

Per i turisti autunnali i beni e servizi culturali che incidono di più nella scelta della meta di vacanza sono i musei e i siti archeologici (40%), seguiti da eventi enogastronomici (38%), festival (28%) e mostre (27%).

Consumi culturali: le misure di sostegno

Per due italiani su cinque l’estensione del bonus cultura e la detrazione fiscale delle spese in cultura sono le misure più efficaci per la ripresa dei consumi culturali.

consumo culturale misure di sostegno

Un intervistato su quattro indica una maggiore promozione delle attività sul territorio e agevolazioni per le politiche di investimento nel settore.

Le dichiarazioni sull’indagine di SWG per i consumi culturali

Dopo il Covid una nuova pandemia, innescata dal caro bollette, dalla crisi geopolitica e dalla spirale inflattiva, mette a rischio la ritrovata normalità degli italiani nella fruizione di beni e servizi culturali e la voglia di spendere in cultura. Occorre, dunque, un intervento tempestivo e urgente da parte del prossimo Governo per non vanificare la ripartenza del mondo della cultura e per sostenere con misure appropriate ed efficaci la ripresa, i consumi e gli investimenti nel settore a partire dalle agevolazioni fiscali per famiglie e imprese”, ha dichiarato Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio.