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consigli per migliorare su Instagram

5 consigli PRO per sfruttare l’algoritmo di Instagram e migliorare le performance

  • Su Instagram i Carousel registrano un livello di Engagement Rate superiore rispetto alle immagini o ai video posts; 
  • I Reels ottengono il 67% di Engagement in più rispetto ai video normali, e contribuiscono ad aumentare anche il tasso di crescita dei follower;
  • I post con 1-2 hashtag raggiungono un livello di interazione leggermente superiore rispetto ai contenuti con 3-4 o senza hashtag.

“Come, l’algoritmo di Instagram è cambiato di nuovo?”

Esattamente. Non facciamo in tempo ad abituarci alle ultime novità che eccoci qui, di nuovo, ad analizzare cosa è cambiato nei primi mesi del 2021.

Prima di tutto, specifichiamo cosa si intende con il termine algoritmo. L’algoritmo è l’insieme di regole che controlla la portata organica dei tuoi contenuti, cioè il meccanismo che decide:

  • Quali post vanno all’inizio del newsfeed e in quale ordine;
  • quali post sono presenti nella scheda Esplora;
  • in quale ordine compaiono le Storie, i video in diretta, i Reels e i video IGTV, nel feed e nelle rispettive schede, etc.

In sostanza, l’algoritmo di Instagram decide per voi quali contenuti saranno visualizzati e in quale ordine.

  • L’utente ha interagito in passato con questo tipo di contenuto?
  • Con che frequenza l’utente utilizza Instagram?
  • Quante persone segue?
  • Di che settore sono i Brand che segue maggiormente?

Queste sono le tipiche domande che si pone Instagram per decidere se un contenuto è rilevante per ognuno di noi.

Per riassumere, la decisione dell’algoritmo si basa su tre fattori principali:

  • Relazione tra due account, cioè che tipo di interazione avviene quotidianamente tra i due profili (follow, scambio di like, commenti, messaggi privati, tag, etc).
  • Timing delle pubblicazioni, in quanto i post più recenti sono spesso classificati più in alto nel feed delle notizie rispetto a quelli più vecchi.
  • Interesse da parte dell’utente, visto che il compito dell’algoritmo è mostrare alle persone ciò che vogliono vedere.

In che modo i brand possono sfruttare l’algoritmo

Non esistono formule magiche o strategie infallibili che permettano ai contenuti di un Brand di dominare l’algoritmo di Instagram, ma è possibile adattare i propri contenuti in base ad esso per poterne migliorare le performance.  

Vediamo quindi 5 consigli basati sulle statistiche di Instagram per sfruttare l’algoritmo a proprio favore. 

#1. Preferire il formato Carousel per i post in feed

Sebbene Instagram non si sia pronunciata esplicitamente a favore di questo tipo di formato, i Carousel sono senza dubbio il tipo di contenuto che meglio performa in piattaforma.

Secondo i dati raccolti da Social Insider, vediamo come i Carousel registrano un livello di Engagement Rate superiore (1.94%) rispetto alle immagini (1.74%) o ai video posts (1.45%). 

A livello di contenuto, si rivelano perfetti per entrare maggiormente in dettaglio su un prodotto o servizio offerto, riuscendo a comunicare lo stesso tema da differenti angolazioni.

#2. Sperimentare con i nuovi formati, soprattutto i Reels

Parlando nello specifico di video, sembra che i Reels siano il formato maggiormente potenziato dal nuovo algoritmo.

Sebbene Instagram non lo abbia confermato ufficialmente, possiamo dedurre come Zuckerberg voglia provare a combattere a suon di Reels il successo ottenuto da TikTok.

Secondo un esperimento effettuato da Hootsuite, infatti, i Reels ottengono il 67% di Engagement in più rispetto ai video normali, e contribuiscono ad aumentare anche il tasso di crescita dei follower.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Instagram’s @Creators (@creators)

Lo stesso Instagram, con un post pubblicato sul suo profilo dedicato ai Creators, ha affermato di avere un team interno di persone che controllano i Reels pubblicati e scelgono i migliori da spingere sulla piattaforma. 

Inoltre, per ottenere una performance migliore, Instagram suggerisce di non riciclare i video di TikTok con la filigrana, di filmare in formato verticale e di utilizzare effetti nativi della piattaforma (filtri, musica, stickers, etc).

LEGGI ANCHE: 5 tips per creare Reels epici su Instagram

#3. Utilizzare strategicamente gli hashtag

Gli hashtag continuano ad essere uno strumento fondamentale non solo per assicurare una portata organica ai contenuti, ma anche per facilitare l’automazione dell’algoritmo.

Hashtag precisi, accurati e ponderati aiutano l’algoritmo a identificare il tema trattato nel post e, di conseguenza, indirizzare il contenuto al target che ritiene possa essere maggiormente interessato all’argomento.

Secondo uno studio pubblicato da SocialBakers, i post con 1-2 hashtag raggiungono un livello di interazione leggermente superiore rispetto ai contenuti con 3-4 o senza hashtag.

Quindi, bisogna evitare di utilizzare hashtag non necessari, perché i dati dimostrano che è una strategia che non funziona.

LEGGI ANCHE: Hashtag 2021: la guida semplice e veloce all’utilizzo

#4. Pubblicare al momento giusto

Sembra un consiglio scontato ma si tratta invece della strategia più efficace: per avere più possibilità di raggiungere il target è necessario pubblicare i contenuti al momento giusto. 

Infatti, l’algoritmo di Instagram dà priorità alla “recency”: questo significa che un post più recente, pubblicato al momento giusto, verrà visualizzato in una posizione più alta nel feed notizie con rispetto a uno più vecchio.

Ovviamente, il momento migliore per pubblicare cambia da account ad account, perché dipende dalle abitudini di consumo e dal comportamento online di ogni specifica community. Questo tipo di dato è facilmente ricavabile dagli insight del profilo Instagram.

Inoltre, controllare quando sono stati pubblicati i post che hanno ottenuto più successo può aiutare a pianificare le nuove programmazioni. Anche queste informazioni sono consultabili in piattaforma.

Infine, è utile anche tenere in conto il quadro generale, cioè le statistiche di benchmark e i dati demografici degli utenti.

Ad esempio, nel 2020 la media di tempo trascorso su Instagram era di 30 minuti al giorno e ogni visita durave circa 6 minuti e mezzo; altro dato interessante è che le aziende pubblicano sul proprio feed una media di 1 contenuto al giorno.

#5. Creare una connessione emotiva con gli utenti

Possiamo concludere dicendo che per “vincere sull’algoritmo di Instagram” è necessario arrivare al cuore degli utenti. Non importa quale sia il KPI di campagna, l’importante è riuscire a creare una connessione emotiva con il target di riferimento.

Cosa c’entra, vi chiederete? Semplicemente, se un utente si sente connesso in qualche modo con un contenuto, è più probabile che interagisca con lo stesso, lasciando anche solo un like o un commento.

Secondo lo studio condotto da Hootsuite e We Are Social, in linea di massima, il tasso di coinvolgimento medio su Instagram per gli account aziendali è dello 0,85%.

Per migliorare questa percentuale, i brand possono interagire con gli utenti a livello di Community Management (rispondere ai commenti e ai messaggi privati) oppure utilizzare strategicamente gli UGC.

domenico romano copertina

Diventare una star del Marketing partendo da Ninja: la storia di Domenico Romano

“Quello che ti serve è un nome e un cognome, e un orientamento su come raggiungere l’obiettivo. Devi riuscire a proiettarti nel futuro, capire cosa vuoi fare “da grande” e identificare la industry che ti interessa“.

Quali sono i passi essenziali che ci permettono di costruire una carriera di successo?

Domenico Romano, CEO di Fandango Club Creators e speaker di N-Conference, ha iniziato la sua carriera proprio da Ninja, mentre era ancora studente. Lo dice chiaramente: “era il 2006 e il loghetto di Ninja sul curriculum mi ha aperto molte porte, e sono riuscito a entrare in L’Oréal. Da lì, sono partito per gli USA, dove ho lavorato in Whole Foods. Poi sono rientrato in Italia per lavorare in McDonald’s come LSM Consultant prima e per Original Marines come CMO, poi“.

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Da Salerno a New York City

L’avventura di Domenico non si ferma qui: è poi ripartito alla volta degli amati Stati Uniti per diventare Direttore Marketing per USA, Canada e Messico di Natuzzi. Quindi il ritorno in Italia, per affrontare le sfide nel marcato asiatico di AW LAB come CMO.

Dopo 3 anni, il ruolo di CEO in Fandango Club Creators, un’azienda dinamica e attiva nel settore degli eventi da molti anni che ha sede nel milanese, in un campus di 5.000 metri quadrati, un incubatore di eccellenze che ospita aziende controllate e partecipate della società. Oggi, tra i loro clienti, ci sono grandi multinazionali dell’elettronica, enti sportivi, giganti del retail.

Anche N-Conference, il Business Visionary Event in programma il 27 e il 28 maggio 2021 in Digital Edition, sarà trasmesso dagli studi di Fandango Club Creators.

Ninja è stato l’inizio del mio percorso: senza Mirko e Alex non sarei qui dove sono ora“. dice Domenico. “Il periodo in Ninja è stato come un master ad alta intensità e quello che ho imparato mi è servito moltissimo“.

Ovviamente, per sviluppare un percorso di successo e raggiungere grandi obiettivi, bisogna mettere in conto di superare anche diversi ostacoli. Diventare Unbreakable, insomma.

Quando ero in Ninja come Project Manager Junior, ho ricevuto una buona offerta da L’Oréal. Mirko e Alex mi hanno subito incoraggiato al cambiamento e a cogliere questa possibilità, ed è stata subito un’esperienza particolare, perché ero inserito nel programma Talent e hanno investito subito molto su di me, anche in formazione”, continua Domenico. “Dopo il cambiamento di alcune figure dell’azienda, l’idillio si è un po’ incrinato. Ho preferito quindi terminare gli studi della magistrale per propormi con maggiore forza all’azienda, con una sorta di impegnativa di assunzione”.

domenico romano

Da New York City a Milano

A questo punto della storia, la svolta: Domenico, nel frattempo, inizia a lavorare per Agritalia, il principale supplier italiano di Whole Foods, che gli propone di lasciare L’Oréal per frequentare un Master alla St. George University di Philadelfia. Ovviamente, accetta e, dopo due anni di studio, arriva un altro momento catartico.

Avevo un forte legame col territorio e la voglia di restituire qualcosa alla mia terra, a una Campania che meritava rispetto“.

Contemporaneamente, arrivano due proposte, una da Doria e una da McDonald’s. I tempi con McDonald’s di fanno lunghi e Domenico sceglie Doria. Proprio nel viaggio per il primo giorno di lavoro in azienda, già sul treno per raggiungere gli uffici la telefonata dell’Head Hunter di McDonald’s lo fa catapultare giù dal treno.

Il fascino della multinazionale era enorme. Si trattava di entrare in una vera e propria scuola, imparare il metodo ed essere proiettato all’interno di un percorso di crescita in cui sei accompagnato in tutti gli step“.

In McDonald’s fa carriera molto velocemente e gli arriva così la proposta di diventare Direttore Marketing di Original Marines. Un’altra occasione da non lasciarsi sfuggire: un team di 13 persone e un budget milionario da gestire.

Dopo 3 anni, il lavoro con Natuzzi lo riporta negli amati Stati Uniti ma il forte interesse a scoprire i mercati dell’Asia si incrocia con la richiesta di AW LAB, che puntava su di lui per spostarsi a Singapore. E allora tutto cambia, di nuovo: l’azienda è diventata velocemente quasi una media company e il Dipartimento Marketing da centro di costo si era trasformato quasi completamente centro di revenue.

Ora, Domenico Romano è CEO di Fandango Club Creators, un’azienda che si è trasformata in una holding. Una “occasione magica“, come la definisce Domenico, per la quale è stato fortemente voluto da Marco Moretti, Presidente del CDA.

“È un po’ come un padrino per me, ci conosciamo da quando avevo 18 anni, cioè da quando facevo l’animatore turistico per pagarmi gli studi. Non ho saputo dirgli di no: è un amore iniziato molto tempo fa e, adesso, sono pronto“.

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agenda e ospiti N-Conference

N-Conference: agenda e ospiti delle due giornate del Business Visionary Event

N-Conference celebrerà le Unbreakable Companies, aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.

Grazie alla piattaforma Umans™, N-Conference vivrà in digitale e sarà possibile seguire gli interventi degli speaker, visitare i Virtual Stand dei Partner, fare Networking nella Lounge digitale, interagire con ospiti e partecipanti e personalizzare la propria esperienza di fruizione dell’evento. Sarà in diretta online il 27 e il 28 maggio 2021 e verrà trasmesso dagli studi di Fandango Club Creators.

Oltre 30 gli speaker tra esperti e professionisti del panorama economico digitale internazionale.

Al centro ci saranno proprio quelle realtà che sono state in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato. Ma sarà anche l’occasione di conoscere e imparare da chi è in grado di trasformare gli ostacoli in opportunità e agire fuori dagli schemi per dominare il futuro.

L’evento ruoterà intorno a 3 vertical track:

    • Technology, per scoprire insieme le nuove opportunità dell’AI e del Machine Learning per il business, il Martech e l’Automazione dei processi di vendita e customer support e familiarizzare con parole chiave del futuro presente come Blockchain, Cryptocurrency, AR & VR, powered by TIM.
    • Culture, per esplorare come la tecnologia sta plasmando generazioni sempre più connesse e digitali, attente ai valori e alla sostenibilità e critiche verso le tradizionali regole del lavoro e modalità di consumo, powered by AW LAB.
    • Industry, per studiare le aziende e le industrie che guidano il cambiamento del mercato valorizzando il capitale umano, integrando le tecnologie e puntando a risolvere i problemi della società in modo innovativo, powered by Banca Sella.

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DAY 1 – 27 Maggio 2021 – Vertical Tecnology

9:30 Start

DJ performance + Welcome di Mirko Pallera

9:50 Envisioning

Giose Milli/Daniela Uslenghi AD Istituto Hoffman ed Executive Coach
Stay Present!
Meditazione, visione guidata e coaching potenzianti per aiutare i partecipanti a sfruttare al massimo delle proprie capacità l’esperienza N-Conference.

10:00  Keynote Scenario

nconf ivan ortenzi

Ivan Ortenzi – Chief Innovation Evangelist Gruppo BIP
Benvenuti nel Mondo Ibrido
Viaggio negli scenari e nelle tecnologie che sono in grado di plasmare la società, le aziende, le istituzioni e le nostre vite del prossimo futuro.

10:20 Keynote Speech

Gianluca Mauro – Founder AI Academy
AI is the new electricity” e trasformerà ogni industria
Cos’è e come funziona davvero l’AI? Cosa può e cosa non può fare e quali sono i settori in cui si aprono incredibili opportunità di business. 

10:55 Keynote Speech

Leonardo Maria De RossiDirettore corso “The Blockchain Journey”, SDA Bocconi
Il vero potenziale della Blockchain e le sue applicazioni aziendali
Criptovalute, NFT, Blockchain, Bitcoin: siamo di fronte ad una bolla speculativa o ad una tecnologia che rappresenta l’inizio di una rivoluzione finanziaria? 

11:25 Performance DJ DELTA

11:35 Keynote Stories

nconf temporelli

Massimo Temporelli – Fisico e Co-founder TheFabLab
Nikola Tesla, il genio della rivoluzione elettrica
Lo scienziato che ha cambiato la storia della scienza e della tecnologia a tal punto che le sue invenzioni sono considerate dall’Unesco patrimonio universale dell’umanità.

11:45 Keynote Speech

barbara carfagna nconference

Barbara Carfagna – Giornalista TG1 RAI e autrice “Codice”
Il Codice della vita Digitale
Esperienze e scenari della vita digitale attraverso le interviste ai più grandi esperti di innovazione al mondo.

12:00 Keynote Speech

Quang Ngo Dinh – VP Consumer Market TIM
Gigabit Society & Smartlife, l’eredità della pandemia sulle abitudini quotidiane
Dallo smart working alla didattica a distanza fino al tempo libero, la pandemia ha stravolto per sempre le abitudini quotidiane, ridefinendo i confini tra lavoro, studio e vita privata.  

12:15  Keynote Speech

Mauro Rubin – CEO JoinPad
Porta il tuo business nel futuro con AR e VR
Le tecnologie immersive potenziano la nostra capacità di assimilare e usare in modo efficiente le informazioni nel lavoro e nella vita quotidiana, incrementando la nostra intelligenza e creatività.

12:30 Keynote Speech

Vincenzo Riili  VIDEO – Chief Marketing Officer, Google Italy
Trasformazione Digitale e la nuova normalità
La trasformazione digitale di cui parliamo da anni e che sembrava così lontana è arrivata. Ecco cosa abbiamo scoperto durante la pandemia e come la tecnologia può supportare la crescita del business. E come questa sia la nuova normalità.

12:45 Saluto Assessore alla Formazione e lavoro Melania De Nichilo Rizzoli

12:50 Ninja Academy Wrap up

Federica Bulega – Corporate Training Manager

13:00 Saluti di Mirko Pallera + DJ performance

 

DAY 1 – Parte II – 27 Maggio 2021 – Vertical Culture

14:30 Start

DJ performance + Welcome di Mirko Pallera

14:45 Keynote Scenario

zampano nconference

Alessia Zampano  – Consumer Culture Specialist
La Nuova Stra-ordinarietà
Quali sfide attendono brand e aziende nell’era post-Covid? Una panoramica sui cambiamenti innescati e accelerati dalla pandemia che stanno trasformando i nostri stili di vita e ridefinendo lo scenario globale dei consumi. 

15:05 Speech

Antonio Marrari Head of Marketing AW LAB
WALK THE WALK (NOT TALK THE TALK)
Come costruire un brand rilevante per la GenZ, il più grande gruppo di persone al mondo, determinandone il valore e la forza competitiva

15:20 Keynote Speech

Marco Marchetti – Head of Digital Marketing Despar Nordest
Tra alimentazione consapevole e impossible foods: le nuove frontiere del cibo e della cultura alimentare
Sul cibo, da questo momento, è vietato scherzare. Non è più solo piacere, ma assume nuovi valori: ambiente, comunità, persone e sostenibilità.
In passato il marketing è stato usato come modello per escogitare trappole, oggi serve per guardare in faccia le sfide e fare qualcosa di buono per tutti.
Essere gli esempi di nuove scelte alimentari e adottare nuove abitudini è l’unica via per lasciare un segno positivo [ognuno di noi può trasformarsi in un progetto «sostenibile»]
Non è più una questione di sapere ma di agire. Non aspettiamo il miracolo, il miracolo siamo noi che viviamo qui e ora.

15:35 Keynote Speech

Domenico Romano – CEO Fandango Creators
Live a Life you will remember
Un uomo è un uomo fino a quando ha una storia da raccontare e qualcuno disposto ad ascoltarlo.

15:50 Masterclass

machado nconf

Fernando Machado – Chief Marketing Officer Activision Blizzard
Be Afraid. Be Very Afraid. But Do It.
Il nuovo vantaggio competitivo? È Il coraggio di quei brand che non hanno paura di osare, grazie alla tecnologia e alla creatività. Raggiungi obiettivi impossibili imparando i segreti del CMO che ha portato le campagne Burger King sulla bocca di tutti.

16:30 Q&A con Fernando Machado

16:55 Keynotes Stories

Alfredo Accatino – Chief Creative Officer Filmmaster Events
Unbreakable: Storie di grandi Artisti
Una storia dell’arte parallela a quella mainstream per far vincere, almeno una volta, quelli che non hanno vinto mai.

17:05 Keynotes Speech

Daniele Chieffi – Giornalista ed esperto di comunicazione
Benefit Corporation e la Nuova Era del Capitalismo 
Come le aziende for profit con una missione sociale vogliono cambiare il mondo 

17:20 Talk

Mirko Pallera, Founder & CEO Ninja Intervista Paola Zukar Hip hop Manager e Founder TRX Radio, insieme a Emiliano Marini, Color Caster, e Daniele Davì, Content Creator
Quando i Brand cavalcano le onde dei movimenti sociali
C’è una energia inesauribile che si muove nella società. E’ quell’energia che permette alle marche di restare rilevanti e di ri-connettersi con il pubblico al di là di ogni cambiamento tecnologico. 

17:40 Ninja Academy Wrap up

Federica Bulega – Corporate Training Manager

17:50 Performance Dj DELTA e Saluti

 

DAY 2 – 28 Maggio 2021 – Vertical Industry

9:30 Start

DJ performance + Welcome di Mirko Pallera

9:45 Stay Present

nconf uslenghi

Giosé Milli/Daniela Uslenghi – AD Istituto Hoffman ed Executive Coach
Stay Present! 
Attraverso una meditazione vedica guidata, alleniamo la presenza attraverso l’esperienza di compassione verso se stessi e verso gli altri. 

10:00 Keynote Scenario

Luca Eleuteri – Co-Founder & Socio Casaleggio Associati
Le Smart Company: l’evoluzione dell’azienda con la 4° rivoluzione industriale
Sostenibili, orientate al business ma anche alla società, flessibili, tecnologiche ed esponenziali.

10:15 Keynote Speech

Bruno Bertelli – Global CCO Publicis WW
Never let a good crisis go to waste
Questa è un’era di molteplici crisi, dal Covid-19 al cambiamento climatico, ma anche un’era stimolante per i marchi. Che per vincere, oggi, devono pensare e agire in modi nuovi. Non prepararsi alla crisi, bensì al futuro a lungo termine.

10:30 Keynote Speech

Laura Fineo – Responsabile Marketing Banca Sella
Co–creare con l’ecosistema per generare valore al cliente: challenge e matchmaking potrebbero essere i due casi concreti che sostanziano.

10:50 Keynote Stories

Matteo Demonte – Autore, illustratore e videomaker
La Storia di Mario Tchou 
L’ingegnere cinese di Olivetti inventore del primo computer italiano.

11:00 Keynote Speech

Nick Roope – Co-founder Lovie Awards
Trends in Social and Digital Creativity 
Dall’esperienza di uno dei premi mondiali della creatività digitale, consigli, best case e insight per conquistare le vette dei Social.

11:45 Keynote Speech

Marco Soranno – Esports Product Manager PG Esports
Un giro d’affari da più di 1 miliardo può essere considerato ancora un gioco?
Gli eSports stanno rivoluzionando il mondo dell’intrattenimento, riscrivendone le regole. In Italia gli esperti sono ancora divisi tra freddo scetticismo e acceso entusiasmo. Scopriamo chi ha ragione.

12:00 Keynote Stories

Guido Stratta – Head of People & Organisation Enel Group
Diventare antifragile con la Leadership Gentile
In un mondo con sempre più connessioni e meno contatti umani, il valore della gentilezza può fare la differenza nel cambiare i mindset e riscrivere i modelli di leadership.

12:10 Keynote Speech

Daniele Alberti – Co-founder & Partner Starboost
L’impresa del futuro, valori e pratiche delle aziende di domani
Come sfruttare l’era della globalizzazione e delle tecnologie per creare un’economia più inclusiva e sostenibile e mettere le basi per la società in cui vorremmo vivere.

12:15 Keynote Speech

federica bulega nconf

Federica Bulega – Corporate Training Manager Ninja Academy
Learning 2031: what’s next in corporate education
Al cuore della crescita di un business c’è sempre la formazione delle persone. Un viaggio fra teorie, trend emergenti e tecnologie che plasmeranno il futuro dell’apprendimento aziendale. Con una sorpresa finale: la presentazione di un nuovo progetto Ninja Academy dedicato alle aziende, frutto di oltre due anni di lavoro.

12:30 Keynote Speech

Pietro Bonomo – Growth Hacker & Founder Viral Octopus
Godersi la vita mentre i robot lavorano per te
Come tagliare fino al 90% delle operazioni ripetitive grazie alle automazioni e vivere felice

12:45 Keynote Stories

Roberto Ascione Nconf

Roberto Ascione – CEO & Founder Healthware Group
Il futuro della salute 
Come la tecnologia digitale sta rivoluzionando la medicina (e la nostra vita)

13:00 Keynote Stories

Stefano Polato – Chef e Food consultant
Cosa ho imparato cucinando per gli astronauti
Il legame fra alimentazione e performance e cosa la ricerca spaziale può offrire (in ambito food) a noi terrestri

13:10 Innovator Pitch

Danilo Schipani Chief Marketing Officer di Copernico
Creare un’azienda agile: dallo smart working ai nuovi luoghi di lavoro
Oggi si sprecano definizioni, neologismi, opinioni su dove andranno gli uffici in futuro. Per capire la direzione del cambiamento bisogna considerare: il ruolo dello spazio di lavoro in un’azienda agile, la gestione efficiente delle risorse, la sicurezza e l’attenzione allo sviluppo delle persone.

13:20 Innovator Pitch

guanci nconference

Andrea Guanci – Marketing Director MSC Crociere
Endless Consumer Journey e la CX allargata
Il processo decisionale del consumatore interpretato come un vero e proprio viaggio che parte dal sogno per finire nei ricordi. E da questi cominciare di nuovo.

13:30 Ninja Academy Wrap up

Federica Bulega – Corporate Training Manager

13:40 Saluti di Mirko Pallera + DJ performance

 

DAY 2 – PARTE II – 28 Maggio 2021 – Ninja Virtual Gala Awards

14:30 Start

DJ performance + Welcome di Mirko Pallera

14: 45 Keynote Stories

Giosé Milli – AD Istituto Hoffman ed Executive Coach
Stay Present!
Con la tecnica del Coaching evolutivo e una visualizzazione guidata i partecipanti saranno portati a creare senza limiti una visione per la loro vita. Se immagini, puoi! 

15:15 Networking

Giosé Milli  AD Istituto Hoffman ed Executive Coach

L’intera attività sarà dedicata a creare e coltivare relazione tra i partecipanti Premium.

17:00 Virtual Gala Ninja Awards

18:00 Saluti di Mirko Pallera + DJ performance

 

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ninja van tour

In viaggio verso N-Conference: ecco gli Unbreakable raggiunti dal Ninja Van

N-Conference celebrerà le Unbreakable Companies, aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.

Sarà in diretta online il 27 e il 28 maggio 2021 e verrà trasmesso dagli studi di Fandango Club Creators.

Al centro dell’evento ci saranno proprio quelle realtà che sono state in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato. Ma sarà anche l’occasione di conoscere e imparare da chi è in grado di trasformare gli ostacoli in opportunità e agire fuori dagli schemi per dominare il futuro.

ninja van tour

Il Viaggio in Van per Cambiare il Futuro – Trailer Unbreakable Tour

Il Ninja Van sta accompagnando Mirko Pallera nell’Unbreakable Tour di N-Conference 2021 in giro per l’Italia, per conoscere Aziende, Persone e Progetti che cambiano il futuro. Storie di chi vuole reinventarsi e trovare nuove strade.

Incoraggiare le aziende a diventare Unbreakable in 10 tappe

La prima tappa di questo incredibile viaggio è Salerno, porta della Costiera Amalfitana: la panoramica con il drone è mozzafiato!

Il #NinjaVan fa tappa dal partner di N-Conference Industria Grafica FG, che lo riveste a tema Unbreakable Tour, con un allestimento fatto di speciali adesivi personalizzati con le tappe del viaggio.

Ora è colmo di gadget: dalle t-shirt Ninja ad adesivi, tappetini, roll-up e teli mari personalizzati.

Tutti i particolari tecnici e organizzativi per raccontare il tour sono stati organizzati con il gruppo Ninja tappa per tappa, e ci si prepara per i primi speciali incontri con alcuni degli Unbreakable Speaker e Unbreakable Partner, ma non solo.

La scuola che educa i nativi digitali al futuro

La prima tappa del viaggio è Frascati, per visitare Little Genius International, la scuola privata che prepara al futuro i bambini nativi digitali dai 2 ai 12 anni.

Un istituto bilingue dalla metodologia didattica innovativa e digitale, impostata sull’innovazione tecnologica, sullo studio del coding e della robotica, ma anche, da quest’anno, su lezioni di cinese e di etica.

L’incontro è con Samia Xena Rinaldi, Governance, Compliance, Benefit Officer di Little Genius, per un tour della scuola, dalla biblioteca alle aule.

La sede è un’avanguardistica struttura in bioarchitettura, detta “l’edificio che respira”, perché ha un sistema di purificazione che trasforma le sostanze nocive in ossigeno da immettere nell’ambiente. Un sistema che si è rivelato un alleato per la prevenzione anti Covid-19.

Droni, stampanti 3D e bracci meccanici.  “Dobbiamo insegnare ai bambini a non subire le tecnologie ma ad applicare la loro creatività e le loro capacità naturali sfruttando i mezzi tecnologici in modo corretto e intelligente” dice Samia.

Questo l’obiettivo della scuola 4.0 per l’educazione dei nativi digitali alle nuove tecnologie.

Da un maestro degli eventi per capire come rilanciare il settore

La visita alla scuola internazionale di Roma Little Genius è terminata con un misto fra l’entusiasmo di aver scoperto questa incredibile Unbreakable Story e l’amaro in bocca di sapere che solo pochi bambini hanno la fortuna di frequentare un posto così.

Il viaggio prosegue verso Roma, dove l’appuntamento è con un Unbreakable Speaker d’eccezione, Alfredo Accatino, Chief Creative Officer di Filmmaster Events.

Alfredo è il creativo e l’autore che ha firmato alcuni tra i più grandi eventi degli ultimi anni. Tra questi, è stato direttore artistico delle Cerimonie di Apertura e di Chiusura dell’Expo Milano 2015 nonché delle Cerimonie Olimpiche e Paralimpiche di Torino 2006.

A N-Conference curerà uno speech dal titolo “Unbreakable: Storie di grandi Artisti”. Nel video, qualche anticipazione sulle “storie dell’arte che cambieranno la storia dell’arte”, mentre ci mostra le opere d’arte nella sua splendida casa.

Come gli algoritmi cambiano il consenso della società

Sul Ponte della Musica, uno di quei luoghi della “nuova socialità”, durante la tappa romana del viaggio in van, Mirko incontra Barbara Carfagna, giornalista e conduttrice del TG1 e autrice del programma “Codice, la vita è digitale”.

Barbara, che sarà tra i top speaker di N-Conference, racconta degli inizi della sua carriera, della sua prima apparizione in tv e dei primissimi incarichi.

Ci svela chi e che cosa l’ha ispirata a diventare giornalista televisiva, come ha iniziato nel mondo dell’informazione e in che modo ha ottenuto la prima collaborazione importante.

Poi l’arrivo in Rai, prima come assistente ai programmi e poi come giornalista del Tg.

Barbara ci svela anche la sua personale formula per essere Unbreakable, che non passa per forza attraverso un percorso stabilito da seguire pedissequamente, ma piuttosto dalla capacità di cambiare rotta per non infrangersi.

Una connessione 5G nel tuo Van per vivere e lavorare al meglio

Uno degli aspetti più importanti quando fai smart working da digital nomad, è dotarsi di una connessione super veloce. Soprattutto se hai bisogno di trasferire file pesanti per produrre video come questo.

Sarebbe davvero frustrante raccogliere storie entusiasmanti e non riuscire a condividerle con più persone possibile a causa di problemi di upload.

Il supporto di TIM, main partner e prima azienda ad aver creduto, insieme a AW LAB e a Banca Sella, nel progetto N-Conference, è stato essenziale per risolvere la situazione.

Grazie al modem Onda 5G, un dispositivo di nuova generazione gentilmente offerto da TIM, Mirko ha potuto collegarsi alla velocità della luce, con ben 2 Giga di download e 70 Mega di upload al secondo e condividere, praticamente in tempo reale, i video 4K con il team Ninja, per fare lavoro di squadra e raccontare il  viaggio in van.

Poi, nelle Marche, una tappa tecnica: per il Ninja Van è il momento della manutenzione. La sosta notturna è a Pesaro, su uno spettacolare promontorio. Quindi si riparte alla volta di Bologna, per nuove incredibili storie.

Quando la campagna arriva a casa tua: come è nato l’eCommerce dell’Orto di Barbieri

Assieme a Esther Intile, Event Manager di N-Conference, il Ninja Van raggiunge L’Orto di Barbieri, a Granarolo dell’Emilia, dove Gianni Barbieri e sua moglie Angela, da veri Unbreakable, raccontano come hanno rivoluzionato completamente il loro business attraverso l’eCommerce.

L’azienda, fondata nel 1956 papà Giorgio, negli anni si è trasformata da multi-coltura a mono-coltura, servendo la grande distribuzione, per poi tornare all’origine. Sempre con un comune denominatore: il rispetto della terra e del prodotto.

Angela e il figlio Alex sono stati per L’Orto “leva del cambiamento”, convincendo Gianni a esplorare nuove strade e dando la spinta al processo di trasformazione digitale dell’azienda, accelerato dalle nuove esigenze della pandemia.

Il primo step è stato l’apertura di un profilo Instagram, cui era collegato un numero WhatsApp che raccoglieva i primi ordini, quindi si procedeva alla consegna a domicilio. Tutti i passaggi erano all’inizio gestiti internamente. Poi il passaggio prima alla piattaforma per l’eCommerce Weekly e poi a Shopify.

Uscire dalla “zona di comfort”, sperimentando nuovi servizi e modalità ma senza perdere il contatto umano: è questa la formula vincente da Unbreakable della famiglia Barbieri.

Il viaggio in camper ricomincia, dopo aver toccato con mano, e anche assaggiato, quanto può essere “buono” il cambiamento quando nasce dalla passione, dall’amore e dal coraggio.

Ammagamma: l’intelligenza artificiale per guidare il cambiamento della società

In Emilia c’è un progetto straordinario: si chiama Ammagamma e aiuta le aziende a essere Unbreakable, evolvendosi con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Il founder, Fabio Ferrari, racconta il suo percorso di formazione e la scelta di lasciare il dottorato per inseguire una missione: ottimizzare i processi industriali attraverso i numeri, la sua grande passione.

Ci mostra il Convento delle Orsoline di Modena, sede “unconventional” dell’azienda, dove i dipendenti “convivono” con le suore, in un’incredibile atmosfera che fonde antico e moderno e il laboratorio dove Ammagamma ospita le scuole che guardano al futuro, con il progetto “Educare a pensare”.

Alle pareti, è affisso il “Manifesto della razionalità sensibile”, guida e riferimento nelle decisioni quotidiane: credo che tutte le aziende dovrebbero averne uno!

Aule e corridoi sono pieni di grafici che rappresentano i risultati dei lavori: “Li raffiguriamo per renderli sensibili”, spiega il founder.

Descrive l’intelligenza artificiale come la spiegherebbe ai bambini: dice che con loro è più facile perché “non sono stati influenzati da chi voleva distorcere il mercato”. Poi parla del fascino di questa materia, fatta di “artigiani della matematica”, e di dove secondo lui risiede realmente la sua “intelligenza”.

Essere Unbreakable, oggi, può significare anche questo: avere la capacità di dare un impatto sociale ed etico agli strumenti avveniristici che abbiamo a disposizione, come l’intelligenza artificiale, e di renderli tangibili nella vita delle persone.

Podcast marketing: come una startup sta rivoluzionando il settore

La nuova Unbreakable Story è quella di Francesco Tassi, founder di Vois, una realtà attiva nel mondo del branded podcast, uno dei fenomeni digitali del momento. Francesco è anche autore di un podcast tra i più interessanti in circolazione: “Io credo”.

Il suo team ha trasformato i limiti imposti dalla pandemia nell’occasione per cercare nuovi stimoli creativi in giro per il mondo, dalla Sardegna fino alle Canarie.

Dalla nascita di Vois, le cose non sono andate subito nel verso giusto: il primo prodotto, ForTune, una radio personalizzata che mescolava podcast e musica e suggeriva i contenuti in base agli interessi, è stato un flop. “Era troppo presto”.

Ma essere Unbreakable vuol dire anche non arrendersi alla prima sconfitta. Come ha fatto Francesco, e come hanno fatto tanti altri “innovatori”, dietro progetti come Twitch o Groupon, grazie alla capacità di tirare il freno, riflettere sui dati e cambiare strada.

Dal momento più nero, quello del ridimensionamento e di due anni senza stipendio, arriva un bando vinto a Torino e una collaborazione con BMW. Quindi la rinascita, grazie alla scelta decisiva di virare dal mezzo (l’app) al contenuto (il podcast), declinato in branded podcast, podcast advertising, original podcast e tanto altro, e di portare l’influencer marketing nel mondo dei podcast.

Il viaggio per raggiungere persone e aziende Unbreakable continua! Puoi seguire il tour di Mirko con il Ninja Van sul suo canale YouTube. Iscriviti al canale per non perdere nessun aggiornamento, oppure segui la cronaca dell’Unbreakable Tour, tappa per tappa, attraverso la pagina Instagram di N-Conference.

Qualche dettaglio su N-Conference

L’evento ruoterà intorno a 3 vertical track:

  • Technology, per scoprire insieme le nuove opportunità dell’AI e del Machine Learning per il business, il Martech e l’Automazione dei processi di vendita e customer support e familiarizzare con parole chiave del futuro presente come Blockchain, Cryptocurrency, AR & VR, powered by TIM.
  • Culture, per esplorare come la tecnologia sta plasmando generazioni sempre più connesse e digitali, attente ai valori e alla sostenibilità e critiche verso le tradizionali regole del lavoro e modalità di consumo, powered by AW-LAB.
  • Industry, per studiare le aziende e le industrie che guidano il cambiamento del mercato valorizzando il capitale umano, integrando le tecnologie e puntando a risolvere i problemi della società in modo innovativo, powered by Banca Sella.

Tra i momenti più attesi, l’assegnazione, con votazione in diretta, dei Ninja Awards, premi per i professionisti e le aziende che hanno saputo trasmettere alla collettività la filosofia Ninja.

cose che non piacciono a Google

5 cose che non piacciono a Google (e come evitarle)

L’evoluzione costante degli algoritmi di Google impone un’ottimizzazione continua delle pagine web, un lavoro che non dovrebbe fermarsi alla sola scelta delle giuste parole chiave. 

Gli ultimi progressi dell’algoritmo del motore di ricerca più famoso del mondo, impongono un approccio SEO differente per guadagnare un ranking ottimale. Per questi motivi conoscere, per quanto possibile, l’algoritmo che ne regola il posizionamento, risulta di primaria importanza.

Ma quali sono gli elementi di una pagina web che a Google proprio non piacciono? E soprattutto, come evitarli? 

1. Contenuti di scarsa qualità 

Content is the King.  Quante hai sentito pronunciare questa frase? Continuerai a sentirla, dato che I contenuti di qualità di una pagina web possono ancora fare la differenza nella corretta indicizzazione e posizionamento di un sito web.

I contenuti di scarsa qualità di una pagina web, rappresentano per la maggior parte delle volte un aspetto determinante nella penalizzazione di una pagina. Se, inizialmente, le parole chiave rappresentavano lo strumento più importante per classificare correttamente un sito web, da allora molte cose sono cambiate. 

Adesso è essenziale che i contenuti dei siti web siano originali, ricercati e organizzati in maniera ottimale. Un contenuto di bassa qualità, pure accompagnato da un’accurata scelta delle parole chiave, non può e non potrà rappresentare uno strumento valido per poter scalare i risultati di ricerca. Oggi occorre molto di più.

Google richiede contenuti di qualità, nel senso più stretto del termine. Come si possono produrre contenuti interessanti per gli utenti e allo stesso tempo per il motore di ricerca più famoso al mondo? Un metodo esiste. Si basa essenzialmente su tre aspetti principali: 

Il primo: la profondità dell’argomento.

Google premia i testi più lunghi e contenuti completi. L’algoritmo adesso è capace di evidenziare sezioni del contenuto pubblicato, per rispondere a specifiche domande dell’utente. Per questi motivi, un contenuto più approfondito può offrire la possibilità di soddisfare innumerevoli interrogativi sull’argomento. 

Il secondo: la ricchezza semantica

Come già detto, Google non ricerca solo singole parole chiave. Tieni conto anche di sinonimi, termini specifici, argomenti correlati con relazioni semantiche dirette con la parola chiave principale.

Sviluppare contenuti in maniera circolare intorno alle parole chiave di riferimento, potrebbe rappresentare un aspetto determinante per l’ottimizzazione dei risultati di ricerca. 

Il terzo: gli elementi interattivi 

Molti elementi interattivi migliorano la navigazione dell’utente aumentandone il coinvolgimento. La pubblicazione di video e altri elementi potrebbero essere particolarmente apprezzati da Google, che li premierà con un posizionamento più alto.

LEGGI ANCHE: Google Update Timeline: come l’algoritmo di Google ha imparato a interpretare il linguaggio umano

2. L’assenza di tag HTML

Nonostante l’evoluzione dell’algoritmo di Google nel comprendere il linguaggio umano, i suoi spider restano ovviamente “robot che leggono” il linguaggio in codice. Per questi motivi, i tag HTML restano essenziali per una comunicazione ottimale col più grande motore di ricerca al mondo.

Nonostante questa non sia una novità del 2021, molte pagine web risultano ancora poco ottimizzate da questo punto di vista. Difatti, molte non includono la parola chiave principale nel titolo della pagina, non presentano una personalizzazione efficace della Meta Description e, anche più spesso, non presentano HTML avanzati. 

Come è possibile risolvere questo problema? 

Utilizzando elementi come il Rel Canonico, che indicano agli spider di Google di non prestare troppa attenzione ad alcune pagine del portale di riferimento indirizzandole ad altre o elementi come il Nonindex e nofollow, che invitano a non indicizzare le pagine meno importanti del sito. 

L’utilizzo di questi tag permette di rivolgere l’attenzione di Google alle pagine di maggior importanza, aumentando notevolmente il potenziale del contenuto pubblicato.  

Aiutare i crawler di Google è un aspetto indispensabile per scalare i risultati di ricerca. La chiarezza nella struttura di un sito web è di assoluta importanza per permettere una lettura (e di conseguenza una valutazione) chiara e veloce del portale.

3. Esperienza nella pagina sotto la media 

L’aggiornamento di Google impone nuovi standard qualitativi anche nell’utilizzo delle pagine, come una corretta visualizzazione dei dispositivi mobili o di tempi di caricamento non eccessivamente lunghi. 

Questi due aspetti sono essenziali per favorire la scalata della vetta e Google, che in questi mesi ne ha fatto elementi indispensabili nella valutazione dei siti web, mette a disposizione uno strumento gratuito per poter valutare in tempo reale sia la velocità di caricamento che la corretta visualizzazione del sito web (sia da desktop che da mobile): il PageSpeed Insight. 

Dagli subito un’occhiata, potrebbe rivelare dati molto interessanti.

4. Una bassa autorevolezza del dominio 

Come già anticipato, Google valuta innumerevoli elementi di un sito web, e uno di questi è certamente l’autorevolezza del dominio. 

L’autorevolezza indica quanto un sito sia attendibile e questo valore è determinato dal numero e dalla qualità dei backlink, cioè dai link in entrata del tuo portale. 

I backlink comunicano a Google il grado di affidabilità del tuo sito web, ma attenzione, non tutti i backlink hanno lo stesso valore. Privilegia una strategia di backlink realizzata su domini di grande autorevolezza cercando di pubblicare sul tuo sito web link di qualità, tralasciando la quantità. 

Un buon metodo per ospitare il link di valore, per realizzare quella rete di collegamenti che potrebbe realmente fare la differenza per scalare i risultati di ricerca, è rappresentato dai Guest Post. Informati a riguardo, potrebbe fare al caso tuo.

LEGGI ANCHE: Google Ads lancia Insights Page: il Decoding Decisions report per decodificare la contemporaneità

5. Cannibalizzazione interna

Tutto ciò che finora è stato detto potrebbe non bastare per scalare i risultati di ricerca, se non si prestano le dovute attenzioni alla concorrenza delle parole chiave interna ad ogni pagina web.

Questo processo è più comunemente chiamato “cannibalizzazione delle parole chiave” e purtroppo quando si verifica il crawler di Google non riescono a percepire e ad identificare le pagine più importanti per il tuo sito web, con tutti gli svantaggi che ne conseguono. 

Come si risolve il problema della cannibalizzazione interna? È possibile risolverla solo attraverso l’utilizzo delle parole chiave a coda lunga con l’utilizzo dunque di frasi di parole chiave direttamente collegate a quelle principali e più importanti per il tuo sito web. 

Non utilizzare sempre le stesse parole chiave, crea una strategia di base mediante l’utilizzo delle parole chiave a coda lunga, introducendole e pubblicandole con attenzione nei contenuti con maggiore qualità del tuo portale.  

Un ulteriore procedura per evitare la cannibalizzazione delle parole chiave all’interno delle pagine web, è quello di eliminare concretamente i contenuti con prestazioni insufficienti o che ritieni obsoleti. In questo modo, i contenuti di punta avranno l’attenzione di Google che occorre per poter puntare in alto. 

Ninja Awards di N-Conference: ecco le nomination per il Business Visionary Event

Manca ormai pochissimo a N-Conference, il primo grande evento Ninja dedicato al Business del futuro.

Grazie alla piattaforma Umans™, N-Conference vivrà in digitale e sarà possibile seguire gli interventi degli speaker, visitare i Virtual Stand dei Partner, fare Networking nella Lounge digitale, interagire con ospiti e partecipanti e personalizzare la propria esperienza di fruizione dell’evento.

Oltre 30 gli speaker tra esperti e professionisti del panorama economico digitale internazionale.

N-Conference, il Business Visionary Event di Ninja in programma il 27 e il 28 maggio 2021 in Digital Edition, in collaborazione con i main partner TIM, AW LAB e Banca Sella, premierà simbolicamente talenti, professionisti e aziende che hanno saputo trasmettere alla collettività la filosofia Ninja.
E sarà il pubblico a decretare i vincitori tra coloro che si sono contraddistinti nella Digital Industry per tecnologia, approccio e valori: durante N-Conference 2021 si potrà votare in diretta le aziende, le persone e i progetti più meritevoli per ciascuna categoria.

>> Prenota uno degli ultimissimi ticket free e partecipa anche tu alla votazione <<

Scopriamo insieme le nomination dei Ninja Awards.

ninja awards logo

Ninja Celebrity

ninja celebrity

Un riconoscimento dedicato al personaggio pubblico che è stato capace di utilizzare il marketing e la comunicazione per creare autorevolezza e riconoscibilità promuovendo idee e approcci innovativi.

  • The Jackal
  • Estetista Cinica
  • The Ferragnez
  • Matteo Flora

Ninja Talent

ninja talent

Un riconoscimento dedicato al professionista che si è distinto, soprattutto nella Community Ninja, attraverso il proprio talento e la propria passione, creando un impatto concreto con le attività svolte.

  • Domenico Romano
  • Felicia Mammone
  • Filippo Giotto
  • Alberto Maestri

Ninja Marketer

ninja marketer

Un riconoscimento dedicato al Marketing Manager e al suo team che in azienda è riuscito a creare un progetto o un’attività volta a generare valore per il brand attraverso un approccio e una comunicazione distintivi.

  • Carlo Colpo – Lavazza Brand Home Director
  • Paolo Lorenzoni – Country Director of Marketing – NETFLIX
  • Gianluca Di Tondo – Group Chief Marketing Officer di Barilla
  • Julia Schwoerer  – Vice President Marketing Mulino Bianco

Ninja HR

Un riconoscimento dedicato all’HR Manager e all’azienda che nella gestione delle risorse umane si sono distinti per attività di people management e per una cultura aziendale innovativa.

ninja hr

  • Vittorio Maria Carparelli – Amex
  • Gianfranco Chimirri – Unilever Foods Solutions
  • Amelia Parente – Roche
  • Clemente Perrone – Sirti

Ninja Company

Un riconoscimento dedicato all’azienda che è riuscita a distinguersi per innovazione, approccio e valori, diventando un punto di riferimento nel proprio settore.

ninja company

  • Weroad
  • Pastificio Rummo
  • Ammagamma

Ninja Culture

ninja culture

Un riconoscimento dedicato alla personalità e alle idee che sono diventate di ispirazione e che portano avanti l’evoluzione sociale e spirituale della società

  • Michelangelo Tagliaferri – Accademia di Comunicazione
  • Bernard Cova – Kedge Business School
  • Guido Stratta – Direttore People & Organisation Gruppo Enel

Ninja Leader

Un riconoscimento all’imprenditore che ha saputo creare una filosofia innovativa nella propria azienda valorizzando le risorse umane e un approccio innovativo al business.

ninja leader

  • Renzo Rosso – Presidente di OTB
  • Brunello Cucinelli – Fondatore di Brunello Cucinelli
  • Niccolò Branca – Presidente e Amministratore Delegato della Holding del Gruppo Branca International S.p.A
  • Norma Rossetti – General Manager MySecretCase

Ninja Media

Un riconoscimento alla realtà editoriale che è riuscita a creare una trasformazione concreta e positiva in ambito media e intrattenimento digitale.

ninja media

  • Will Media
  • Freeda
  • The Post Internazionale

Ninja Agency

Un riconoscimento all’agenzia più innovativa che è riuscita a integrare nel suo DNA la creatività con una forte componente tecnologica per supportare il business dei propri clienti.

ninja agency

  • Dude
  • Caffeina
  • Connexia

Ninja Benefit

Un riconoscimento all’organizzazione no profit (o alla società benefit) che è riuscita a creare un impatto significativo dedicandosi alla salvaguardia dell’ambiente o all’inclusione sociale.

  • Fondazione Mediolanum
  • Lifegate
  • Little Genius

Come votare i tuoi preferiti

Sono dieci le categorie per l’assegnazione dei premi: Ninja Marketer, Ninja Company, Ninja Celebrity, Ninja Benefit, Ninja HR, Ninja Media, Ninja Agency, Ninja Talent e Ninja Leader.

Le aziende, i talenti e le persone incluse nelle nomination per i Ninja Awards sono stai selezionati grazie alla community: sono infatti quelli che hanno ricevuto più segnalazioni e preferenze durante la fase di candidatura. Ora “si sfideranno virtualmente” durante l’evento per aggiudicarsi il titolo di “Unbreakable del business”.

La votazione avverrà in diretta durante l’evento: per partecipare, affrettati a prenotare il tuo posto cliccando qui.

Qualche dettaglio su N-Conference

L’evento ruoterà intorno a 3 vertical track:

    • Technology, per scoprire insieme le nuove opportunità dell’AI e del Machine Learning per il business, il Martech e l’Automazione dei processi di vendita e customer support e familiarizzare con parole chiave del futuro presente come Blockchain, Cryptocurrency, AR & VR, powered by TIM.
    • Culture, per esplorare come la tecnologia sta plasmando generazioni sempre più connesse e digitali, attente ai valori e alla sostenibilità e critiche verso le tradizionali regole del lavoro e modalità di consumo, powered by AW LAB.
    • Industry, per studiare le aziende e le industrie che guidano il cambiamento del mercato valorizzando il capitale umano, integrando le tecnologie e puntando a risolvere i problemi della società in modo innovativo, powered by Banca Sella.

>> Prenota uno degli ultimissimi ticket free e vota anche tu i tuoi beniamini ai Ninja Awards <<

digital tool della settimana

Cover Photo, Linktree e Reface: i digital tool della settimana

Ogni settimana vi proponiamo una lista di strumenti utili adatti a semplificare attività digitali e a destreggiarsi fra scadenze incombenti e impegnativi task.

Diamo spesso spazio anche a tool originali e altre app che permettono di migliorare il work-life balance o di valorizzare il tempo libero, magari rilassandosi in pausa pranzo o divertirsi “scambiando la faccia” con le nostre celebrità preferite.

Oggi, tra gli altri, vi segnaliamo strumenti per la gestione della community, per l’ottimizzazione di Clubhouse e per la creazione di foto profilo e copertine.

Ecco i digital tool di questa settimana.

LEGGI ANCHE: Woolaroo, NovoChat e Squirrel365 : i digital tool della settimana

Foto di copertina

cover photo

Immagini di copertina e foto profilo sono il nostro biglietto da visita su Facebook. Con Cover Photo puoi aggiungere annotazioni, adesivi e rendere tutto perfettamente integrato.

Far crescere la community

beam

Alimentare il supporto della propria comunità online non è sempre semplice. Beam.gg fornisce tutto ciò di cui un marchio ha bisogno, dagli strumenti di gestione e moderazione, ai subforum, all’analisi dei dati e alle funzionalità di gamification.

Un social audio per il team

digital tool - commons

Se senti il bisogno di un Clubhouse per il lavoro, Commons fa al caso tuo. Basta accedere con Slack, tappare per parlare, registrare, trascrivere e assegnare task. Un modo per connettersi come se si fosse nella stessa stanza anche da remoto.

Video e animazioni con l’AI

I confini dell’intelligenza artificiale sembrano spostarsi sempre più in là. In questo caso per permetterci di manipolare in modo divertente foto e immagini di oggetti o persone. Con Reface puoi animare le tue foto, scegliendo tra una selezione di canzoni e poesie.

Clubhouse Linktree

Linktree per clubhouse

Puoi aumentare il coinvolgimento su Clubhouse e costruire il tuo seguito direttamente da Linktree. La funzione di rilevamento dei link dà agli utenti la possibilità di personalizzare e condividere i dettagli degli eventi e delle stanze sul loro Linktree.

Al via la seconda edizione di Shop Small in Italia per il rilancio del commercio

American Express, leader globale nei servizi e nelle soluzioni di pagamento, dopo il successo della prima edizione, lancia per il secondo anno la Campagna Shop Small in Italia, un progetto con cui l’azienda rinnova il sostegno alle piccole attività commerciali con la missione di rilanciare il commercio e i consumi.

L’iniziativa di American Express vuole valorizzare i quartieri e il loro ruolo nel rilancio del dinamismo socio-economico, come confermato dall’indagine commissionata a Nielsen, secondo cui i driver della ripresa saranno proprio le nuove abitudini di consumo vissute nei quartieri e l’impegno dei negozianti nel rendere ancora più di qualità la propria offerta e la relazione con i clienti.

Campagna Shop Small

Nel contesto attuale caratterizzato da un forte desiderio di ripartenza e rilancio, sia tra i consumatori che nel commercio, alcuni driver si rivelano più rilevanti e strategici per sostenere il dinamismo e contribuire ad alimentare il livello di soddisfazione verso la qualità della propria vita. Uno scenario che è confermato dall’Indagine condotta da American Express con Nielsen Abitudini e tendenze di quartiere dal punto di vista di commercianti e consumatori”, secondo cui l’85% dei consumatori desidera condividere esperienze e vivere le proprie abitudini come frequentare il quartiere in libertà (81%), entrando nei locali, negozi e strutture (78%) e facendo i propri acquisti nei negozi vicino a casa (72%). 

Il budget dedicato agli acquisti nelle piccole attività pesa il 50% sulle spese settimanali, un dato che conferma l’investimento della spesa nei negozi di prossimità, incentivato dalla possibilità di usufruire di offerte speciali (85%), di acquistare prodotti locali (75%), dall’opportunità di supportare le piccole realtà e le comunità locali (rispettivamente 76% e 74%) e dall’integrazione di canali digitali ed e-commerce (59%).

La tendenza a vivere il quartiere si sta trasformando in un’abitudine consolidata e riconosciuta dal 64% dei consumatori, soprattutto da chi vive nelle zone centrali (73%) e dai Millennials più partecipativi al dinamismo (75%), e dall’87% che continuerà a fare acquisti di prossimità. I consumatori dichiarano infatti un incremento del 30% della frequentazione presso i piccoli esercenti rispetto ai dati registrati prima di marzo 2020, trainati da fattori quali lo smart working (42%), la comodità (41%) e l’alto livello di soddisfazione verso gli esercizi attivi nella propria zona.

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Un’altra tendenza consolidata nell’ultimo anno è il crescente utilizzo di pagamenti elettronici con un incremento del 60% dei pagamenti tramite POS, 58% della modalità contactless e 36% dello smartphone. Dall’indagine emerge che i pagamenti elettronici per importi tra i 10 e i 20 euro sono ormai utilizzati da quasi il 90% dei consumatori e che circa 1 consumatore su 3 li utilizza anche per importi inferiori ai 5 euro con maggiore frequenza.

I consumatori hanno inoltre scoperto nuovi benefici correlati alle carte di pagamento in grado di garantire vantaggi e valore attraverso promozioni (84%), in particolare per la generazione MZ (88%), seguite da programmi fedeltà (74%) e programmi di cashback (70%). In particolare, quest’ultimo ha avuto un impatto sulle scelte di consumo e acquisto per oltre il 60% della generazione MZ.

La fotografia dei consumatori trova conferma anche lato commercianti che si dichiarano entusiasti di tornare alla normalità e di dare il bentornato ai propri clienti, garantendo loro il massimo della sicurezza (68%). Il 24% dei commercianti dichiara che negli ultimi 12 mesi ha registrato un aumento dell’affluenza (valore che raggiunge il 37% nelle zone centrali). Questo trend positivo è legato alla relazione umana con il negoziante (69%), al rapporto di fiducia (58%), alla qualità dell’offerta (58%), motivazioni che continueranno a guidare questa tendenza.

In prospettiva, i negozianti si dimostrano ottimisti, il 23% è fiducioso nel recuperare nei prossimi mesi, il 55% è già riuscito a tornare ai livelli di fatturato del 2019 e per la chiusura 2021, il 57% prevede di tornare ai livelli dell’anno scorso e il 23% di aumentare il business.

Hanno avuto un impatto positivo sul fatturato le promozioni (47%), il cashback e i programmi fedeltà (66%), in particolare nei negozi di quartiere (57%), l’utilizzo dei Social Network (1 su 3) e di whatsapp (28%) per dialogare con i clienti, ma anche il digitale (39%) che ha permesso di riuscire a lavorare grazie a servizi di delivery attivati negli ultimi 12 mesi (27%) e canali di vendita online (37%). Chi ha saputo integrare al punto vendita fisico il canale online ha infatti registrato un fatturato invariato (49%) o cresciuto (25%).

pagamenti contactless coronavirus

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La situazione ha spinto infatti i piccoli negozianti verso una maggiore digitalizzazione e integrazione di strumenti di pagamento innovativi, come carte tramite POS (il 23% lo ha attivato nell’ultimo anno), contactless (28%) e smartphone (36%). 

In un contesto che si rivela pronto per ripartire sia sul fronte dei consumatori che degli esercizi commerciali, American Express Italia vuole essere in prima linea nell’abilitare questi trend attraverso azioni e programmi concreti in grado di incentivare, facilitare e guidare il cambiamento in atto. Ed è in questa direzione che si inserisce l’iniziativa Shop Small, che offre la possibilità ai Titolari di Carta di ottenere fino a 25€ di sconto in estratto conto (5€ di sconto per un massimo di 5 volte, spendendo almeno 20€ presso 5 diversi piccoli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa Shop Small dal 18 maggio 2021 fino al 18 luglio 2021). I negozi aderenti sono segnalati e valorizzati sulla Mappa Amex con il logo Shop Small consultabile su Amex Map 

American Express ha sempre avuto l’obiettivo di contribuire all’evoluzione e alla crescita degli esercizi commerciali e delle aziende italiane ed allo stesso tempo di aiutare i consumatori a soddisfare i loro bisogni e le loro passioni, restituendo loro valore. Un impegno che si è rafforzato nell’ultimo anno, in cui abbiamo supportato i commercianti che hanno dovuto affrontare momenti difficili ad evolvere il loro modello di business e dato ai nostri Titolari di Carta un aiuto nelle spese di tutti i giorni tramite iniziative di cashback, sconti e promozioni allineate alle loro necessità. E’ da qui che parte la nuova edizione di Shop Small e oggi ancora di più, nella fase della ripartenza, vogliamo essere vicini alle comunità locali, che mostrano un nuovo dinamismo e dove si sono consolidate le interazioni tra commercianti e abitanti locali.

Ha commentato Melissa Ferretti Peretti, Amministratore Delegato American Express Italia.

Abbiamo voglia di riprendere le nostre abitudini e le relazioni nel nostro quartiere, e allo stesso modo i negozianti sono entusiasti di riaccogliere i propri clienti e di qualificare al meglio la propria offerta per soddisfarne le aspettative. La nostra volontà è quella di contribuire a ispirare questi comportamenti e di valorizzare questo rinnovato slancio con le nostre iniziative, perché se le comunità locali, dove risiedono le eccellenze del Made in Italy, hanno successo, non può che derivarne un beneficio per tutta la società e per la nostra economia. 

L’impegno del Gruppo si traduce anche nel voler affiancare i consumatori nella scelta di dove effettuare i propri acquisti per poterli ispirare e incoraggiare a scoprire i quartieri, le realtà vicino a casa, i commercianti protagonisti del commercio di prossimità e i prodotti dell’eccellenza locale. Nelle prossime settimane American Express lancerà infatti un progetto volto a valorizzare il nuovo dinamismo delle comunità locali per far riscoprire soprattutto agli abitanti dei quartieri le meraviglie nascoste da un punto di vista artistico, storico, culturale, culinario e commerciale.

Design condiviso e centralità dell’utente: il Crowdtesting

Il digitale, si sa, vede sempre più montare un approccio “user-centric”. Un assioma che possiamo trovare in moltissime slide degli eventi di settore e nei tanti framework che vengono raccontati nei libri: la persona, con tutti i suoi bisogni e desideri, è il centro di gravità permanente su cui sviluppare qualsiasi progetto, a maggior ragione se questo dovrà vedere come veicolo principale il web, una sorta di antropocentrismo nell’epoca moderna!

Eppure, ancora oggi questa “centralità” non viene effettivamente garantita, o per meglio dire, considerata. 

Basti pensare a un valore: secondo una ricerca condotta da Zendesk, il 75% dei clienti è disposto ad acquistare di più da aziende che offrono un’esperienza clienti positiva, il cui giudizio,  aggiungiamo, dipende per ovvie ragioni dalla capacità della stessa azienda di rendere protagonisti gli stessi utenti offrendo loro soluzioni sempre più custom e modulabili.

Tale proposito però non sempre viene scaricato a terra nella realtà, anzi: il percepito dell’utenza è decisamente contrario. Addirittura, si calcola che il 35% dei consumatori sia d’accordo nel dire che le aziende non siano veramente user-centriche.

Una forbice significativa che non si spiega solo con una definizione (quella, appunto, di “centralità dell’utente”) che forse ha ancora contorni sfumati e facilmente interpretabili. D’altronde, quand’è che l’utente deve effettivamente “entrare in campo” in un’esperienza di marca, soprattutto in ambito digitale? 

C’è un confine? E quanto può influenzare la progettazione di tale esperienza?

C’è un fatto: ogni touchpoint digitale viene concepito senza uno scambio virtuoso fra chi materialmente lo realizza e chi lo utilizzerà. 

Con chi dovrebbe avvenire tale scambio? Ma con l’utente, ovviamente. Il fatto è che, almeno oggi, non è diffusa l’abitudine di farlo accadere.

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Questione di metodo: valorizzare gli utenti (anche) come tester

Prendiamo ad esempio un’app mobile: nella sua fase di sviluppo, sicuramente qualcosa potrebbe esser tralasciato, o non adeguatamente progettato. Perché?

Per il semplice fatto che a forza di lavorarci, ci si potrebbe convincere che (ad esempio) una call to action è adeguatamente posizionata, oppure che un flusso che dovrebbe condurre a una conversione sia ben progettato, quando in realtà questo non corrisponde al vero. Anche quando scappa un refuso che sfugge, a causa delle troppe ore di lavoro, o il bias di conferma.

Il tutto potrebbe avvenire perché, sempre in linea generale, uno sviluppatore o uno UX designer potrebbero non avere la stessa visione del mondo, proprio perchè queste figure non corrispondono all’utente finale.

Il rischio di formarsi delle convinzioni che distorcono la realtà, o di non avere dati oggettivi sui quali costruire la UX, frutto della troppa concentrazione su un’attività specifica, sta alla base di errori di valutazione sullo sviluppo di una User Experience di valore: e per l’app che abbiamo preso ad esempio, questo potrebbe significare una scarsa usabilità che la conduce, inevitabilmente, al lento abbandono da parte degli utenti.

Questo vale per ogni app, sito, tool digital, perché se la User Experience non è ben progettata, un’azienda perde fatturato: McKinsey ha dimostrato come servizi con un’alta qualità di User Experience conducano a un miglioramento delle performance rispetto a chi invece sceglie di non potenziarne lo studio, attraverso ad esempio investimenti mirati.

Sempre McKinsey ci dice poi che solo il 22% delle aziende è soddisfatta dei tassi di conversione generati dai propri touchpoint digitali: non è un caso che i bug rilevati nei propri software vengano definiti conversion killer.

Ecco allora che il puntare su modalità di test distribuite, che non si riducano ai team di lavoro ma si allargano agli utenti reali, può portare a una rilevazione non solo più precisa, ma anche in grado di garantire sul lungo periodo performance più efficienti.

Una metodologia che dalla centralità di un gruppo di lavoro vede nella distribuzione delle fasi di controllo il vero punto di forza: qualcosa che riesce a garantire anche un bel coinvolgimento degli utenti (che non è male) ma anche un approccio che conduce, inevitabilmente, al tanto agognato risultato di avere un risultato realmente user-centric.

Strategy

Design condiviso e Crowdtesting: le nuove strade per capire se una UX funziona

Un obiettivo ambizioso quello di coinvolgere gli utenti nel processo di sviluppo di un touchpoint digitale, certo si può ottimizzare la UX anche dopo la release. Chiaramente non è il processo ottimale sistemare a posteriori, ma è assolutamente fattibile. È innegabile però che questo sia possibile solo se la fase di design (che diventa a questo punto un processo condiviso) sia svolta potendo contare su un gruppo in grado di portare valore in termini di punti di vista, comportamenti, capacità analitiche: possiamo dire una community, che sappia essere variegata, numerosa, ricca di diversità.

Iniettare in gruppi di questo genere il proprio tool chiedendo di testarlo significa valorizzare l’esperienza del singolo e metterla a sistema per generare intelligenza collettiva, secondo una logica nativamente digitale.

L’utilizzo della community (o di una folla, da lì il termine “Crowdtesting”) di tester è una di quelle metodologie che a tendere potrebbe portare molte aziende a guadagnare in termini di tempo, risorse ed efficacia.

Di tempo e risorse perché coinvolgere una base utenti reali significa liberare ore/uomo nel proprio team: d’altronde, equivale a dare in outsourcing una componente considerevole di attività ripetitive. D’efficacia perché a uno sguardo fresco qualsiasi tipo di interazione può generare una reazione autentica, formando così un giudizio puntuale. Il grosso punto di forza è che sono utenti reali del prodotto, ad esempio i veri correntisti di una banca o chi ha una sim con un operatore e usa l’app. Questo permette di valutare l’esperienza dei veri utilizzatori finali!

L’approccio alla progettazione condivisa non è inedito: in Italia progetti di questo tipo sono gestiti da aziende come AppQuality, che supporta le aziende proprio a collaudare i propri touchpoint con una metodologia di UX research & testing e altamente competitiva.

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Bending Spoon ad esempio ha lavorato con quest’approccio per lo sviluppo dell’app 30 Day Fitness, disponibile per il mercato statunitense, ottenendo risultati importanti non solo dal punto di vista del risultato finale, ma anche del risparmio di risorse interne che non hanno subito un sovraccarico di attività per la fase di test.

Stessa cosa ha fatto De Longhi per testare il nuovo eCommerce di Braun Household, il marchio di piccoli elettrodomestici la cui release è stata anticipata da un’importante fase di valutazione, che ha individuato 133 potenziali problemi.

Casi che coinvolgono grandi marchi ma che conducono veramente a un risultato efficace in termini di usabilità, che collocano -come dicevamo in incipit- veramente al centro l’utente: non solo perché il risultato finale è definito sulle basi delle sensazioni di chi dovrà poi materialmente usare quel tool, ma anche perché in quel coinvolgimento si verifica la vera brand experience.

Rich Gardner VP, Global Strategic Partnerships presso Klaviyo ha dichiarato: ”Il coinvolgimento dei clienti non può riguardare sempre e solo le nuove vendite. Il modo migliore per coinvolgere i tuoi clienti è sviluppare un’esperienza online basata sull’empatia.”.

Un’azienda che sceglie di coinvolgere gli utenti per testare la propria dimensione digital costruisce un’esperienza allargata ricca di valore, anche emozionale: è da scelte come queste che si comincia a mettere, concretamente, l’utente al centro.

Un passaggio fondamentale, in un mondo sempre più digitalizzato anche nel modo di pensare.

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esperienza di shopping online - consigli di Pinterest

L’importanza di una forte esperienza di shopping online per la valorizzazione delle piccole imprese

Quest’ultimo anno le vendite eCommerce sono aumentate come mai prima d’ora.

Anche con la riapertura in alcune parti del mondo dei negozi fisici, questo nuovo approccio allo shopping ha lasciato un segno nel comportamento dei consumatori.

Secondo Shopping Index, il report trimestrale di Salesforce, l’eCommerce continua a crescere a grande velocità: nel primo trimestre del 2021 è cresciuto del 58% contro il 17% del primo trimestre 2020. Solo in Italia il trend è aumentato del 78%, posizionando quindi il Paese al quarto posto degli stati con il più alto aumento percentuale dopo il Canada, i Paesi Bassi e la Gran Bretagna.

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Mentre la maggior parte dei rivenditori più grandi, già prima di questo periodo di distanziamento sociale, aveva una solida presenza online, molte piccole imprese si affidavano all’esperienza in-store e hanno, quindi, dovuto rapidamente adattarsi al cambiamento.

Guardando al futuro dell’eCommerce, è chiaro che la partecipazione online delle piccole imprese che vogliono massimizzare il loro successo ed essere all’altezza della concorrenza non è più un’opzione negoziabile.

“La presenza online è solo il primo passo. ‘Mantenere il ritmo’ non è più sufficiente per il successo e nemmeno per la sopravvivenza. Nel mondo post-pandemico, brand e rivenditori devono guardare al comportamento dei consumatori da una prospettiva digitale e devono adottare strumenti che anticipano ciò che i clienti vorranno negli anni a venire. Chi per vendere ha sempre e solo fatto affidamento sull’esperienza in-store ora deve trovare nuovi modi per far sì che i clienti li scoprano e si facciano un’idea dei loro prodotti, creando un’esperienza di fuga dalla realtà”, commenta Martin Machinandiarena, Head of SMBs for Europe di Pinterest.

La crescita delle PMI

Il processo di digitalizzazione è fondamentale per le piccole e medie imprese, anche perché queste devono lottare per affermarsi sul mercato più delle altre. Rappresenta, quindi, il beneficio più consistente a livello di competitività.

Trasformazione digitale non significa solo reagire ai problemi attuali, ma anche essere proattivi nell’anticipare i problemi futuri. Questo processo, infatti, può consentire alle aziende di rendere il loro business a prova di futuro e di accelerare la loro crescita aumentando il valore del servizio che forniscono ai clienti.

La tecnologia come strumento fondamentale per le PMI

Le piccole imprese di fronte alle enormi sfide presentate dal COVID-19 hanno dimostrato resilienza. Molte aziende per restare sul mercato si sono evolute, con il 42% dei proprietari di piccole imprese che, secondo un sondaggio di Simply Business, a seguito della pandemia si sentono di dipendere di più dal digitale.

La realtà aumentata a servizio dei dispositivi mobili è uno degli elementi che stanno guidando la rivoluzione in arrivo nella vendita al dettaglio a distanza e permette ai rivenditori di sfruttare i vantaggi sia dell’online che dell’offline, rendendo più facile passare dal pensiero dell’acquisto all’acquisto effettivo.

Mentre le piccole imprese si adattano a nuove realtà, è fondamentale che continuino a individuare la tecnologia che permette loro non solo di sopravvivere, ma di prosperare: gli smartphone continueranno a trasformare lo shopping e rimarranno cruciali nel coinvolgimento dei consumatori.

La pandemia, infatti, ha portato ad un aumento del 60% del traffico internet e in Italia il 72% delle persone ha passato più tempo sul proprio smartphone (Fonte: Casaleggio Associati, E-commerce in Italia 2020).

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Il ruolo di Pinterest: il caso di Cliomakeup, Rothy’s e Sukoshi Mart

Mentre molte piccole imprese provano a tenere il passo in questi tempi incerti, Pinterest è uno strumento che cerca essenzialmente di livellare il campo d’azione, in quanto sulla piattaforma imprese di qualsiasi dimensione hanno le stesse possibilità di essere scoperte e di entrare in contatto con nuovi clienti interessati e che stanno pianificando i loro acquisti.

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Pinterest permette anche alle PMI di offrire un’esperienza di shopping online simile a quella dei negozi offline navigando tra i reparti, vedendo le collezioni curate dai rivenditori e confrontando i prezzi.

Pinterest e Shopify hanno recentemente annunciato l’espansione della loro partnership in altri 27 paesi, tra cui l’Italia.

Ora più di 1,7 milioni di venditori Shopify di tutto il mondo hanno a loro disposizione un modo semplice per mostrare i loro prodotti ai più di 475 milioni di utenti Pinterest attivi mensilmente a livello globale e trasformarli in Pin acquistabili e reperibili su tutta la piattaforma.

I commercianti Shopify che si appoggiano a Pinterest avranno anche accesso per la prima volta al Retargeting Dinamico, che permetterà loro di mettersi nuovamente in contatto con i Pinners che hanno già espresso interesse per i loro prodotti sulla piattaforma.

Le aziende presenti su Shopify, come ClioMakeUp, Rothy’s e Sukoshi Mart, hanno già registrato ottimi risultati grazie all’utilizzo dell’app di Pinterest su Shopify.

ClioMakeUp, il marchio di bellezza italiano ha creato uno shop su Pinterest per connettersi con nuovi clienti.

“Nell’era Covid-19, l’online ha assunto un ruolo sempre più centrale. Per questo, abbiamo intensificato i nostri sforzi per essere presenti in maniera costante sia sui social media che sul web”, ha dichiarato Claudio Midolo – Co-Founder & CTO @ ClioMakeUp. “Abilitando l’integrazione Pinterest-Shopify daremo vita a un flusso di interazione virtuoso grazie al quale gli utenti interessati ai nostri contenuti editoriali potrebbero essere esposti direttamente ai nostri prodotti e viceversa, migliorando notevolmente la nostra portata sia commerciale che editoriale”.

Rothy’s, brand statunitense di moda sostenibile, è entrato in contatto con i consumatori utilizzando le funzionalità di Pinterest per lo shopping su Shopify.

“Con l’aumento dell’assortimento dei prodotti, i clienti vogliono scoprire le nostre collezioni di scarpe, borse e accessori con nuove modalità. Pinterest ci consente di offrire un’esperienza di navigazione curata nei dettagli, con funzioni per lo shopping utilizzabili facilmente tramite Shopify. Il catalogo di Shopify di Rothy’s viene trasferito su Pinterest con gli ultimi modelli, colori e fantasie, sincronizzando le scorte in tempo reale. Mentre ci prepariamo a una nuova fase di crescita e a scalare la nostra strategia a livello internazionale, siamo felici di collaborare con nuovi partner globali come Pinterest e Shopify”, commenta Kate Barrows, Direttrice senior per lo sviluppo presso Rothy’s.

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Sukoshi Mart, piccola azienda canadese di prodotti di bellezza e lifestyle giapponesi e coreani, ha scelto gli Shopping Ad per rivolgersi in modo mirato ai consumatori interessati all’Estremo Oriente.

“L’integrazione di Pinterest con Shopify ci ha permesso di entrare in contatto con nuovi segmenti di pubblico, tra cui uno dei gruppi demografici più importanti per noi: la generazione Z. Abbiamo caricato il nostro catalogo su Pinterest, abbiamo creato i Pin prodotto e li abbiamo trasformati in Shopping Ad. Combinando Pinterest con il nostro catalogo Shopify, i consumatori possono trovare informazioni come prezzi e disponibilità su una piattaforma del tutto nuova. Con Pinterest, abbiamo osservato un ritorno sulla spesa pubblicitaria di 3,5 volte superiore alla media del settore registrata in Canada. Pinterest è fondamentale per raggiungere i segmenti di pubblico interessati alle tendenze dal mondo giapponese e coreano, come la bellezza, lo stile di vita e il cibo”, commenta Linda Dang, Fondatrice di Sukoshi Mart.

E mentre si continua a osservare come si evolverà la situazione dell’industria al dettaglio esiste una certezza: che Pinterest garantirà condizioni di parità alle imprese di tutte le dimensioni.