A distanza di dieci anni, Louis Vuitton e Yayoi Kusama tornano a lavorare insieme, con una speciale collezione e una serie di iniziative che attraversano l’intero pianeta.
La collaborazione tra l’artista giapponese di fama mondiale e il brand di lusso si rinnova con un progetto che si preannuncia come spettacolare. Gli iconici pois, alter ego dell’artista, fanno il giro del mondo.
Yoyoi Kusama x Louis Vuitton
Kusama ha incantato le persone di tutto il mondo con la sua arte, compiendo un viaggio straordinario dal Giappone rurale fino alla fama internazionale e al riconoscimento come artista femminile più influente del nostro tempo.
Sfumando i confini tra i generi, continua ad affascinare generazioni attraverso le sue magiche creazioni.
Louis Vuitton e Yayoi Kusama si uniscono per creare una collezione unica che celebra il potere dell’arte, dell’audacia e della maestria artigianale.
La collaborazione vede la reinterpretazione dei motivi iconici del brand: il leggendario monogramma di LV viene reimmaginato con elementi tratti dai pezzi firmati da Kusama come Infinity Dots, Painted Dots, Psychedelic Flower e Metal Balls.
“A dimostrazione del savoir-faire di Louis Vuitton, un’innovativa tecnica di serigrafia riproduce le pennellate di Kusama, dando vita a un effetto 3D dipinto a mano straordinariamente realistico“.
“Applicate a mano, una per una, le mezze sfere metalliche di varie dimensioni animano una selezione di pezzi della collezione con un sorprendente effetto a specchio argentato” si legge in una nota. Il risultato è una rivisitazione innovativa di stili senza tempo che celebra l’arte attraverso la moda.
Creatività senza precedenti in giro per il mondo
Il progetto è diventato subito un fenomeno mondiale, la speciale collaborazione è uno spettacolo indimenticabile da vivere nelle città principali in cui il brand è presente, ma anche in mondi immersivi creati appositamente.
Sulla Fifth Avenue di New York è comparsa l’artista di 93 anni in formato robot che dipinge i suoi famosi pois all’interno della vetrina del negozio.
Oltre all’automa, nell’elegante negozio della Fifth Avenue si rende omaggio a Kusama attraverso una gigantesca installazione che decora la facciata del palazzo.
Spiccano anche le imponenti strutture 3D a Tokyo. L’enorme display mostra inizialmente il baule LV Damier a pois per poi rivelare le tre iconiche zucche di Kusama.
Le animazioni ruotano su immagini di sfere luccicanti provenienti dall’opera d’arte Narcissus Garden insieme ad altri oggetti LV della collezione.
La seconda collaborazione di Louis Vuitton con l’artista Yayoi Kusama, passa anche dal flagship store degli Champs-Élysées che subisce un massiccio restyling con una gigantesca scultura di Yayoi Kusama che sbircia dall’alto dell’edificio.
Il progetto riconosce le opere d’arte come qualcosa di veramente speciale, in grado di connettere le persone di tutto il mondo con il suo irresistibile fascino.
I nuovi spazi di Louis Vuitton a Milano
Il nuovo concept store di Louis Vuitton a Milano ha aperto negli spazi dell’ex Garage Traversi a pochi passi da Piazza San Babila.
Mentre procedono i lavori di rinnovo nella sede storica di Palazzo Taverna, dove il marchio prevede di tornare tra due anni, si inaugura una nuova location suddivisa su tre livelli che ospita spazi dedicati al retail e a progetti speciali con un calendario che alterna pop up experience ed esibizioni immersive dalla vocazione artistica e culturale.
Per annunciare la nuova collezione in edizione speciale, in San Babila, sulle tre colline della piazza, sono comparse tre zucche colorate a pois in netto contrasto con l’architettura fascista del luogo.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/01/louis-vuitton-yayoi-kusama-9.jpg598896Giuseppe Tempestinihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngGiuseppe Tempestini2023-01-16 13:30:502023-01-17 12:01:59Louis Vuitton e la spettacolare collaborazione con Yayoi Kusama
Tra le notizie della settimana diamo grande spazio alle conversazioni su AI e ChatGPT.
L’intelligenza artificiale non è affatto un concetto nuovo, ma quando uno strumento così potente conquista l’adozione di massa, l’effetto è disruptive e destabilizzante.
E non sono solo i Copywriter a tremare per l’introduzione di questa tecnologia a livello massivo: immagini, modelli 3D, avatar e persino musiche e voci possono essere generate da questi strumenti (qui trovi una bella lista di tool), mentre le Big del Tech studiano diversi livelli di introduzione del sistema nei loro prodotti e crescono le preoccupazioni sulla regolamentazione dei diritti d’autore.
Occhi, quindi, ben aperti sugli sviluppi di questa tecnologia nel 2023 appena iniziato, su come impatteranno sul mondo del lavoro, sulla SEO, sui processi aziendali e i trend di marketing e sulla Creator Economy.
Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.
OpenAI inizia la sperimentazione di ChatGPT Professional
La startup ha annunciato su Discord che presto lancerà una versione premium del suo chatbot diventato virale. OpenAI ha dichiarato che sta “iniziando a pensare a come monetizzare ChatGPT per garantire la redditività a lungo termine dello strumento“.
Per accedere alla versione a pagamento al momento c’è una waitlist.
Come funzionerà il copyright per i contenuti generati dall’AI
Se lo chiede Chris Sutcliffe in un articolo su TheDrum, per capire in che modo la pubblicità e il marketing potranno effettivamente sfruttare l’intelligenza artificiale. Non esiste ancora uno standard su “quanto” sia necessario l’intervento umano perché l’output sia considerato tutelabile e, anzi, probabilmente sarà una questione che spetterà ai tribunali valutare.
OpenAI potrebbe valere 29 miliardi di dollari
L’azienda creatrice di ChatGPT starebbe discutendo la vendita di azioni ai fondi di venture Thrive Capital e Founders Fund. Secondo il WSJl’offerta valuterebbe la società intorno a 29 miliardi di dollari, rendendola una delle startup più preziose degli USA.
Le notizie della settimana: i rischi SEO dei contenuti generati con l’AI
Uno strumento potente con delle limitazioni che è importante conoscere, prima di decidere di utilizzarlo per un progetto SEO.
Secondo quanto riportato da The Information, l’azienda intende incorporare l’intelligenza artificiale alla base di ChatGPT in Word, Outlook, Powerpoint e altre applicazioni. Gli utenti avranno così la possibilità di arricchire un documento con porzioni di testo generati automaticamente, sulla base di una richiesta digitata.
Instagram inizia il rilascio del badge “Trending”
La funzione per gli account business identificherà quei brand che riescono a ottenere più visite da parte degli utenti a parità di follower.
Il “vero metaverso” ancora non esiste, ma interessa sempre più brand
Secondo l’analisi dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, dei 141 mondi virtuali esistenti solo il 44% (62 piattaforme) è già Metaverse Ready, ossia liberamente accessibile da chiunque, persistente, economicamente attivo e con componenti di interoperabilità.
Rientrano in questa categoria piattaforme come Decentraland, The Sandbox o l’italiana The Nemesis.
Le aziende però stanno già dimostrando forte interesse e stanno testando l’ingresso in mondi virtuali, con ben 308 progetti realizzati da 220 aziende. La maggioranza riguarda i settori Retail (30%) ed Entertainment (30%), ma si trova anche un 9% di progetti Finance and Insurtech e il 5% Food&Beverage.
H&M punta sulla sostenibilità con un’attivazione su Roblox
Gli utenti possono esplorare una varietà di mondi alternativi e interagire con mini-giochi, sessioni di styling ed eventi dal vivo per raccogliere ingredienti e creare capi di abbigliamento che possono essere indossati dal proprio avatar digitale. I giocatori possono anche scambiare i vestiti con gli amici o riciclarli per guadagnare “elementi super-rari”.
Il 2023 sarà l’anno dell’esplosione della creator economy
Man mano che l’economia dei creatori diventa un punto di riferimento per il settore, i marketer dovranno trattare queste partnership come investimenti utili, invece che come aggiunte dell’ultimo minuto ed economicamente vantaggiose per le campagne.
Tra la rapida ascesa di TikTok, l’espansione di Instagram e la proliferazione di nuove piattaforme di social media, non è mai stato così facile per i marchi entrare in contatto diretto con i consumatori. L’analisi è di AdWeek.
I giorni migliori per postare sui social nel 2023
A fare il punto sul timing giusto arriva in soccorso di tutti i social media manager un’agile infografica di Giraffe.
Il lunedì va bene solo per Facebook e TikTok, mentre via libera su (quasi) tutti i social il venerdì.
Le notizie della settimana: Marketing Outlook 2023
Partendo dal contesto e dal consumatore, abbiamo identificato quelle aree strategiche e le tecnologie in cui sia le aziende B2C e sia quelle B2B dovranno investire.
Ascolta qui quello che ha detto ai nostri microfoni.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/01/weekly.jpg474948Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-01-16 11:00:252023-01-16 16:47:52ChatGPT a pagamento e le altre notizie Ninja della settimana
Continuano senza sosta i nostri appuntamenti con i Webinar PRO targati Ninja: tutti gli insight, trucchi, trend, dietro le quinte sui temi caldi del momento, condivisi con voi.
L’argomento di questa puntata è dedicato a Matomo Analytics come strumento GDPR oriented alle analytics, scopriremo perché parlando di GDPR Matomo può essere una valida alternativa a Google Analytics, quali sono le sue principali funzionalità e le best practice per integrarlo.
A parlarne con noi Francesco De Nobili, Digital Marketing Manager.
Non perderti i punti salienti dell’intervista:
Perché Matomo può essere un’alternativa a Gooogle Analytics
Le principali funzionalità
Best practice per l’integrazione di Matomo
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/01/1920x1080-antearticoli-OCo-8.jpg10801920Marian Pascariuhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMarian Pascariu2023-01-13 15:35:172023-01-13 15:35:17GDPR loves Matomo: l'alternativa a Google Analytics che forse non conoscevi
Sviluppato da OpenAI, è stato addestrato a partire dai modelli Instruct GPT ed è in grado di generare testi di varia lunghezza e complessità in base alle richieste dell’utilizzatore. L’applicazione può essere utilizzata attualmente per diversi scopi: instaurare un modello di conversazione, scrivere email e messaggi commerciali, redigere descrizioni di prodotti, creare contenuti per i social e compilare script di codice con una certa affidabilità.
La qualità degli output prodotti è sorprendente, tanto da giustificare l’idea di utilizzarlo a fini SEO, ma ci sono diversi aspetti da comprendere prima di prendere in considerazione il suo utilizzo per queste attività.
A cosa serve ChatGPT
ChatGPT è utilizzato principalmente per generare testo in modo autonomo in base ai prompt forniti. Può essere utilizzato in molti ambiti diversi, tra cui:
Generazione di testo: ChatGPT può essere utilizzato per generare testo scritto in modo autonomo, come racconti, articoli, e-mail e molto altro.
Risposta alle domande: ChatGPT può essere utilizzato per rispondere alle domande degli utenti in modo autonomo, come in un assistente virtuale.
Traduzione automatica: ChatGPT può essere utilizzato per tradurre il testo da una lingua all’altra.
Generazione di codice: ChatGPT può essere utilizzato per generare codice in modo autonomo, semplificando il processo di sviluppo per gli sviluppatori.
Creazione di chatbot: ChatGPT può essere utilizzato per creare chatbot in grado di interagire con gli utenti in modo autonomo.
Creazione di assistenti vocali: ChatGPT può essere utilizzato per creare assistenti vocali in grado di comprendere e rispondere alle richieste degli utenti in modo autonomo.
Per generare testi con ChatGPT è necessario fornire un prompt al modello: il prompt è il testo di input che viene fornito per generare il testo in uscita e può essere qualsiasi cosa: una frase di partenza per scrivere un articolo o un racconto o una domanda per la quale si vuole ottenere una risposta.
Può quindi trattarsi di una singola frase o di un paragrafo intero, a seconda delle esigenze specifiche (per esempio, un prompt può essere la richiesta di revisionare un testo alla ricerca di errori).
Inoltre, il prompt può essere utilizzato per generare testo continuando una storia o un discorso già esistente, in modo da generare testi più coerenti e plausibili. In generale, più è preciso e specifico, più preciso e specifico sarà il testo generato da ChatGPT.
Source: openai.com
In che modo ChatGPT riesce a fare quello che fa
ChatGPT è un modello di apprendimento automatico chiamato Large Learning Model.
Un modello di apprendimento di grandi dimensioni è un’intelligenza artificiale addestrata su grandi quantità di dati in grado di prevedere la parola successiva in una frase.
Più dati sono disponibili per l’addestramento, migliore sarà il risultato: a volte i modelli linguistici di grandi dimensioni sviluppano capacità inaspettate.
L’Università di Stanford, infatti, ha documentato come un aumento dei dati di addestramento abbia permesso a GPT-3 di tradurre un testo dall’inglese al francese, anche se non era stato addestrato specificamente per questo compito.
I grandi modelli linguistici come GPT-3 (e GPT-3.5, che è alla base di ChatGPT) non sono infatti addestrati per svolgere compiti specifici, ma vengono addestrati con un’ampia gamma di conoscenze che possono poi applicare ad altri domini.
Il processo è molto simile al modo in cui impariamo noi esseri umani. Per esempio, impariamo i fondamenti della falegnameria, possiamo applicare quelle conoscenze per costruire un tavolo, anche se non ci è mai stato insegnato specificamente come farlo.
Il GPT-3 funziona dunque in modo simile al cervello umano, in quanto contiene conoscenze generali che possono essere applicate a più compiti.
ChatGPT incorpora un altro modello linguistico di grandi dimensioni, chiamato InstructGPT, che è stato addestrato ad accettare le indicazioni degli esseri umani e le risposte lunghe a domande complesse.
Questa capacità di seguire le istruzioni rende ChatGPT in grado di ricevere istruzioni per creare un output su praticamente qualsiasi argomento e di farlo in qualsiasi formato, rispettando i vincoli imposti, come il numero di parole e l’inclusione di punti specifici dell’argomento.
Appare ormai chiaro che ChatGPT sia in grado di scrivere contenuti testuali praticamente su qualsiasi argomento, perché è addestrato su un’ampia varietà di testi disponibili al pubblico.
Tuttavia, presenta delle limitazioni che è importante conoscere prima di decidere di utilizzarlo per un progetto SEO.
Il limite più grande è che ChatGPT non è affidabile al 100% sulle informazioni. Il motivo per cui è impreciso è che il modello si limita a prevedere quali parole dovrebbero venire dopo la parola precedente in una frase di un paragrafo su un determinato argomento. Non si preoccupa dell’accuratezza perché non è quello il suo compito specifico.
E fornire una giusta informazione dovrebbe essere la preoccupazione principale di chiunque sia interessato a creare contenuti di qualità.
#1. Quanto sono accurate le risposte di ChatGPT
La precisione delle risposte generate da ChatGPT dipende da diversi fattori, tra cui la qualità e la quantità dei dati di addestramento utilizzati per addestrare il modello, la qualità del prompt fornito e la configurazione dei parametri del modello.
In generale, quanto più grande è il dataset utilizzato per addestrare il modello, tanto più preciso sarà il modello nella generazione del testo. Inoltre, quanto più preciso e specifico è il prompt fornito, tanto più preciso sarà il testo generato. Tuttavia, alcuni ambiti possono essere più difficili da generare rispetto ad altri, come ad esempio quelli tecnici o scientifici.
In generale, si tratta uno strumento molto potente ma non è infallibile. Le risposte generate possono contenere errori o imprecisioni, quindi è importante rivedere e verificare il testo generato prima dell’utilizzo.
#2. Le limitazioni al contenuto
ChatGPT non può occuparsi e scrive di qualunque argomento: è specificamente programmato per non generare testo su argomenti violenti, sesso esplicito e contenuti dannosi (come, ad esempio, le istruzioni su come costruire un ordigno esplosivo).
#3. Non si aggiorna in tempo reale
Un’altra limitazione è che non è a conoscenza dei contenuti creati dopo il 2021. Quindi, a meno di non utilizzare ulteriori addon per integrarlo al motore di ricerca, se i contenuti che vogliamo produrre devono essere aggiornati e freschi, ChatGPT nella sua forma attuale potrebbe non essere poi così utile.
#4. Le risposte sono condizionate da bias e pregiudizi
Un limite importante da tenere presente è che è addestrato per essere utile, sincero e innocuo: sono pregiudizi intenzionali incorporati nella macchina per evitare i comportamenti negativi.
Si tratta certamente di un’impostazione con buone intenzioni, ma che non può fare a meno di modificare il risultato rispetto a quello che potrebbe idealmente essere, minando la neutralità della risposta: il bias cambia l’output producendo un testo “meno neutrale”.
#5. Richiede istruzioni dettagliate per fornire un risultato valido
ChatGPT richiede istruzioni dettagliate per produrre un contenuto di qualità: più istruzioni gli vengono fornite, più sofisticato sarà il risultato.
Questo è sia un punto di forza ma anche un limite di cui essere consapevoli: meno istruzioni ci sono nella richiesta di contenuto, più è probabile che l’output condivida un output simile con un’altra richiesta.
Il sistema è progettato per scegliere parole completamente casuali quando prevede quale dovrebbe essere la parola successiva in un articolo, quindi è logico che non si plagi da solo, ma se vogliamo ricevere in risposta un contenuto assolutamente originale e di qualità superiore, abbiamo bisogno di impiegare molto tempo nella compilazione del prompt da sottoporgli.
#6. I contenuti generati dall’AI potrebbero essere identificati dai motori di ricerca
Gli sviluppatori di Google e di altre organizzazioni hanno lavorato per molti anni su algoritmi in grado di individuare con successo i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Hanno scoperto che alcune caratteristiche statistiche del testo generato dall’intelligenza artificiale, come i punteggi dell’indice di Gunning-Fog e dell’indice di Flesch, erano utili per prevedere se un testo fosse stato generato dal computer, anche se il programma aveva utilizzato un algoritmo progettato per eludere il rilevamento.
#7. Il watemark invisibile sui contenuti generati dall’AI
I testi generati con l’intelligenza artificiale includono una sorta di filigrana che li rende identificabili. I ricercatori OpenAI hanno sviluppato un watermarking crittografico che aiuterà a rilevare i contenuti creati attraverso un prodotto OpenAI come ChatGPT.
Questo watermark potrebbe consentire una differenziazione nelle operazioni di crawling e pregiudicare il posizionamento del contenuto in risposta alla query di un utente sui motori di ricerca.
Oppure, dare vita a una sorta di “crawling etico” e trasparente, evidenziando una differenza tra un contenuto generato da un algoritmo e un testo scritto da un essere umano.
È dannoso per la SEO pubblicare articoli generati dall’intelligenza artificiale?
Cosa si rischia utilizzando le AI per la generazione di testi da pubblicare sotto forma di articoli a fini SEO?
Partiamo col dire che è ormai abbastanza scontato che i contenuti AI generated siano rilevabili, sebbene molti sostengano che non ci sia modo per Google di sapere se un contenuto è stato generato o meno con l’Intelligenza Artificiale.
La questione è più o meno già risolta, tanto che persino i contenuti che utilizzano algoritmi anti-rilevamento possono essere rilevati: il rilevamento di contenuti generati dalle macchina è stato oggetto di ricerca per molti anni, compresa la ricerca su come rilevare i contenuti tradotti automaticamente da un’altra lingua.
I contenuti generati con ChatGPT violano le linee guida di Google
John Mueller, Senior Search Analyst / Search Relations team lead di Google, nell’aprile 2022 ha affermato che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale violano le linee guida di Google.
“Per noi questi contenuti rientrano ancora nella categoria dei contenuti generati automaticamente, che rappresentano una violazione delle linee guida per i webmaster.
E le persone hanno generato automaticamente contenuti in molti modi diversi. Per noi, se si utilizzano strumenti di apprendimento automatico per generare i contenuti, è essenzialmente come se si mescolassero le parole, si cercassero i sinonimi o si facessero “trucchi di traduzione”, quindi lo consideriamo spam“.
Google ha anche recentemente aggiornato la sezione “contenuti generati automaticamente” della pagina per gli sviluppatori dedicata allo spam. Creata nell’ottobre 2022, è stata aggiornata alla fine di novembre 2022. che recita:
“Il contenuto generato automaticamente (o “autogenerato”) è un contenuto che è stato generato programmaticamente senza produrre nulla di originale o aggiungere sufficiente valore“.
Il semplice fatto di essere un contenuto generato automaticamente non lo rende “spammoso”. È la mancanza di tutti i valori aggiunti e delle qualità generali a rendere questi contenuti problematici.
I testi generati con l’AI potranno contenere watermark
Poche settimane prima del rilascio di ChatGPT, i ricercatore di OpenAI hanno dichiarato che il watermarking è “auspicabilmente” in arrivo nella prossima versione di GPT.
Come accennato in precedenza, questa scelta etica potrebbe fornire ai motori di ricerca (e ai lettori) chiare indicazioni sulla fonte di provenienza di un testo o un articolo, pregiudicandone il posizionamento o la percezione riguardo all’affidabilità.
Come utilizzare ChatGPT per la SEO
Affidare la creazione di contenuti a un’intelligenza artificiale e pubblicarli così come sono potrebbe non essere l’uso più efficace dell’intelligenza artificiale, se non viene prima verificata la qualità, l’accuratezza e l’utilità dei contenuti; attività che richiede tempo, lavoro e precisione assimilabili a una produzione originale.
Un uso attualmente accettabile di strumenti di intelligenza artificiale per la SEO come ChatGPT, potrebbe essere quello di impiegare l’algoritmo per riassumere lunghi testi da condensare in una metadescription (Google ha affermato espressamente che questa pratica non è contraria alle sue linee guida).
Oppure, fornire una bozza o un brief su un determinato argomento da sviluppare in modo autonomo, lasciando alla macchina il compito più noioso di ricerca e di analisi.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/01/chatgpt-per-la-SEO-copertina.jpg649970Fabio Casciabancahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngFabio Casciabanca2023-01-13 11:20:252023-01-20 15:49:557 cose da sapere su ChatGPT prima di utilizzarlo per i contenuti e per la SEO
H&M entra in Roblox: continua la corsa da parte dei brand del lusso e del fast fashion verso la conquista del metaverso, che secondo le analisi di Morgan Stanley, potrebbe generare entro il 2030 un giro d’affari di circa 50 miliardi di dollari.
Ultimo, tra i grandi brand del settore moda ad investire nel metaverso è H&M, catena svedese che nel 2022 ha fatturato circa 20,5 miliardi di euro.
A dispetto di un anno fa, quando si palesava l’intento da parte di H&M di collaborare con l’agenzia Ceek, per aprire un negozio virtuale sulla propria piattaforma digitale, Ceek City, il gruppo svedese ha preferito investire nella creazione di una location su Roblox dove chiunque può essere uno stilista, Loooptopia.
Gli utenti della piattaforma Roblox, potranno darsi appuntamento a Loooptopia City oppure a Rainbooow Fields, Neon Studios e Fabric Fooorest per scambiarsi gli abiti e scattare dei selfie. Lo scopo dell’iniziativa portata avanti da H&M è quello di incoraggiare i giovani a esprimersi attraverso la moda non solo nella vita reale ma anche nel Metaverso.
Linda Li, responsabile dell’attivazione dei clienti e del marketing di H&M America, suggerisce che nei prossimi anni H&M continuerà a esplorare l’estensione in rapida crescita delle realtà virtuali e aumentate.
E ha dichiarato: “Le persone che acquistano e indossano capi e accessori H&M trascorrono sempre più tempo in spazi virtuali e mondi digitali. L’esperienza H&M Loooptopia su Roblox ci consente ora di esplorare nuovi modi per interagire con i nostri clienti attuali e nuovi nei luoghi in cui amano essere, sia online che offline”.
Il gioco presenta una piazza cittadina, che si dice prepari il terreno per consentire ai visitatori di intraprendere sessioni di gioco in mondi alternativi come Rainbooow Fields, Neon Studiooo e Fabric Fooorest.
H&M entra nel metaverso in modo green
I visitatori possono raccogliere una varietà di ingredienti di moda partecipando a minigiochi, sessioni di styling ed eventi dal vivo.
L’idea è che i consumatori diano uno stile ai loro sé virtuali o “avatar” con abiti di nuova creazione e li completino con accessori, passi di danza, brani musicali ed effetti speciali per la passerella.
Quando è il momento di provare un nuovo stile, i consumatori sono incoraggiati a riciclare i vecchi vestiti per guadagnare elementi super rari e diventare la star della sfilata.
Il mondo interattivo è infatti un’estensione del sistema di riciclo “Looop” del gigante dell’abbigliamento, che mira a trasformare i vecchi capi in nuovi. Nello spazio digitale, gli utenti possono imparare a conoscere la circolarità della moda e le iniziative sostenibili, oltre a partecipare a sessioni di styling, giochi e altro ancora.
La piattaforma incoraggia anche un approccio più ecologico al consumo di moda, consentendo ai giocatori di scambiare i vestiti tra loro e di riciclare i loro vecchi abiti per sbloccare speciali vantaggi nel gioco.
“In H&M vogliamo incoraggiare la generazione emergente di nativi digitali a esprimersi attraverso la moda sia fuori che sullo schermo. H&M Loooptopia Experience su Roblox è un nuovo entusiasmante mondo che scatena la creatività e consente ai giocatori di creare ed evolvere il proprio guardaroba virtuale su Roblox, in modo che possano sentirsi più simili a se stessi attraverso il proprio avatar“, aggiunge Max Heirbaut, responsabile globale dell’esperienza del marchio, metaverso, per H&M.
Per realizzare il gioco, H&M si è avvalsa della collaborazione di Dubit.
“Ci è piaciuto molto collaborare con H&M per costruire Loooptopia, il luogo su Roblox dove chiunque può essere uno stilista. H&M ha voluto offrire un’esperienza che promuova il divertimento e la sostenibilità, in linea con il DNA di stile, creatività e cultura del proprio marchio. È stato incredibile vedere il concetto evolversi dal design iniziale e dal workshop fino a questo lancio iconico”, ha dichiarato Andy Douthwaite, Direttore Commerciale di Dubit.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2023/01/HM-entra-in-roblox.jpg533959Antonio Romanohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAntonio Romano2023-01-11 11:30:252023-01-12 10:36:33H&M entra in Roblox e spinge un approccio più ecologico al fashion
Molto più di una piattaforma, TikTok è una vera e propria community dove la musica gioca un ruolo strategico.
I TikTok lovers hanno lo spazio per la propria autenticità, infatti sono sempre alla ricerca di nuove informazioni in grado di sfatare miti, aumentando così la credibilità dei creator e la fiducia con la propria fanbase.
E se si pensa al rapporto tra le persone e i brand, in Italia il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei brand dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok.
I creator assumono così un ruolo fondamentale e, quando sono ben accreditati in piattaforma, hanno una buona influenza sulle persone: il 65% degli Italiani su TikTok afferma di fare affidamento alle recensioni e ai consigli dei creator per decidere cosa acquistare online.
TikTok community: la condivisione stimola positività
Quest’anno i membri della community si sono ispirati a vicenda per cambiare la propria quotidianità con ritrovata fiducia.
È così facile riconoscersi nei contenuti di TikTok che le persone spesso agiscono in base a ciò che vedono nelle loro pagine “Per te“. A volte le azioni che compiono sono semplici, come acquistare un prodotto o provare una ricetta. Ma nel 2023 la piattaforma avrà un impatto ancora più profondo.
Le persone continueranno a riflettere sui propri valori in un mondo in continuo cambiamento con nuove sfide e problemi da affrontare. Questo aiuterà gli utenti a legarsi molto tra loro, a essere ispirati a fare delle scelte o a portare un cambiamento nella propria vita.
A livello mondiale, le persone dichiarano che TikTok ha una probabilità quasi due volte maggiore di presentare agli utenti nuovi argomenti che non sapevano di apprezzare. I contenuti in piattaforma sono così riconoscibili e accessibili che le persone sono spesso motivate a replicarli.
La condivisione di valori è molto alta e questo porta le persone a ispirarsi a vicenda. In Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.
Le relazioni dei TikTok lovers transitano dalla musica.
Su TikTok la musica è scoperta di nuovi talenti e riscoperta di brani del passato, remix e mash-up capaci di dare una veste sempre nuova e originale alle hit più amate, generando fenomeni musicali che annullano le distanze tra generazioni.
Il 2022 è stato anche l’anno dei grandi eventi musicali in esclusiva su TikTok, dei formati inediti e dei contenuti condivisi dal grande pubblico.
TikTok è promozione per gli artisti musicali e le case discografiche
Le canzoni possono crescere organicamente sull’app anche se sono state fuori dal mainstream per decenni.
I marketer possono anche assumere influencer per aiutare una canzone a decollare, scatenando un’ondata di post generati dagli utenti dai loro fan. E alcuni artisti hanno persino organizzato sessioni di ascolto private con gli influencer di TikTok nella speranza che aiutino le nuove canzoni a prendere piede nella piattaforma.
L’azienda ha un team globale che lavora con artisti ed etichette discografiche, negozia accordi di licenza con i titolari dei diritti e costruisce nuovi modi per convertire la sua influenza culturale in entrate ricorrenti.
La società ha recentemente lanciato un’area di distribuzione di canzoni chiamata SoundOn e potrebbe eventualmente lanciare il proprio servizio di streaming musicale.
“TikTok è diventato davvero una parte fondamentale della narrazione degli artisti“, ha riferito ai media Kristen Bender, SVP, Digital Innovation Strategy & Business Development di Universal Music Group, durante un webinar sull’impatto di TikTok sull’industria musicale. “Le nostre etichette sono state estremamente appoggiate alla piattaforma”.
Per alcuni, l’iper-focus su TikTok può essere estenuante. Artisti come Halsey e Charli XCX hanno recentemente pubblicato video che esprimono “disillusione” per essere stati invitati a realizzare video su TikTok dalle loro etichette. L’artista Taylor Upsahl, ha palesato che può essere “non facile” bilanciare la promozione sociale con il tour, la scrittura e la registrazione di nuova musica.
E per le case discografiche e altri detentori di diritti, l’impatto di TikTok sulla musica potrebbe essere “ridisegnato”, in particolare quando la società afferma la propria influenza come leva durante le negoziazioni di licenza.
“L’argomento della posizione delle etichette è che TikTok non avrebbe un’app senza musica perché è quello che le persone usano principalmente nei loro video“, ha dichiarato ai giornalisti Tatiana Cirisano, analista dell’industria musicale e consulente presso la società di ricerca MIDiA Research. “L’argomento da parte di TikTok è che la company ora è così importante per l’industria musicale che non possono permettersi di non avere la loro musica sulla piattaforma“.
Ma l’attenzione dell’industria su TikTok non è infondata. I brani che fanno tendenza su TikTok finiscono spesso per entrare nelle classifiche di Billboard 100 o Spotify Viral 50. E il 67% degli utenti dell’app ha maggiori probabilità di cercare brani sui servizi di streaming musicale dopo averli ascoltati su TikTok, secondo uno studio di novembre condotto per TikTok della società di analisi musicale MRC Data.
TikTok è diventato un hub per le etichette per promuovere sia le nuove uscite che le tracce del catalogo precedente. Una nuova coorte di venditori di musica sui social media è nata per supportare gli sforzi promozionali sull’app.
Investire sui creator per promuovere le canzoni
Gli accordi promozionali di canzoni tra venditori di musica e influencer sono diventati un’importante fonte di reddito per i creatori di TikTok. Alcuni utenti possono guadagnare centinaia o addirittura migliaia di dollari per un singolo video in cui promuovono la traccia di un artista.
“Il marketing musicale su TikTok è enorme“, come da recenti dichiarazioni di Jesse Callahan, fondatore della nuova società di marketing Montford Agency. “È un modo grazie al quale le etichette hanno portato gli artisti sotto i riflettori negli ultimi due anni. È anche i creatori hanno fatto un sacco di soldi“.
I micro influencer per campagne a suon di note
Man mano che la base di utenti di TikTok è cresciuta e i contenuti sono diventati più saturi, i marketer si rivolgono sempre più ai micro influencer piuttosto che alle superstar per le campagne di canzoni.
“Il prezzo per le mega star è estremamente alto“, ha dichiarato Zach Friedman, cofondatore della nuova etichetta discografica Homemade Projects. “Per come funziona l’algoritmo di TikTok, è difficile sapere cosa avrà successo. Invece di pagare un premio per la D’Amelio, potresti pagare un micro influencer 200 dollari e il suo TikTok potrebbe ottenere 10 milioni di visualizzazioni. Per questo motivo, è meglio gettare una rete più ampia“.
Lavorare con account nuovi
Mentre la strategia di assumere influencer per innescare una tendenza musicale è collaudata, anche le case discografiche pagano regolarmente account di interesse generale per mettere le canzoni sullo sfondo dei video.
Lavorare con un “non influencer”, come un creator che carica primi piani di melma o filma una pressa idraulica che schiaccia oggetti casuali, può essere un modo altrettanto efficace per stimolare l’interesse per una canzone, hanno detto i marketer musicali.
Sfide musicali per spingere i video generati dagli utenti
Alcuni marketer stanno aprendo la porta agli utenti dei social media che tradizionalmente non sarebbero considerati influencer per promuovere brani musicali.
Piattaforme come Pearpop e Preffy consentono a etichette e artisti di creare sfide video generate dagli utenti che invitano utenti con qualunque fanbase a partecipare a una campagna di canzoni o artisti ed essere pagati in base ai risultati.
“Pagare persone con un grande seguito, sarebbe come gettare alcuni grossi tronchi su un fuoco inesistente“, ha affermato il cofondatore di Pearpop Cole Mason. “Con le challenge – continua – c’è un modo per accendere davvero il fuoco“.
In che modo le case discografiche tengono traccia delle prestazioni
Molte case discografiche hanno team dedicati al monitoraggio di TikTok sulle canzoni di tendenza.
“Il nostro intero catalogo musicale viene effettivamente monitorato quotidianamente“, ha affermato Andy McGrath, vicepresidente senior marketing di Legacy Recordings, divisione all’interno di Sony Music focalizzata sul catalogo di canzoni dell’etichetta risalenti a decenni fa. “Monitoriamo costantemente azioni, reazioni e tendenze che si verificano su TikTok” ha aggiunto.
L’SVP del marketing digitale di RCA Records, Tarek Al-Hamdouni, fa comprendere che l’etichetta fa affidamento su una serie di segnali come l’aumento degli stream su Spotify o cambiamenti nel numero di spettatori su YouTube per monitorare l’efficacia di una campagna di canzoni su TikTok.
“Se vedo che nel corso di una settimana il nostro pubblico [su YouTube] è passato principalmente da uomini di età compresa tra 25 e 34 anni e una settimana dopo la maggioranza è costituita da donne di età compresa tra 13 e 24 anni, allora è un ponte piuttosto semplice per connettersi tra queste due piattaforme“.
Come l’industria radiofonica sta rispondendo all’ascesa di TikTok
Per decenni, l’industria radiofonica ha dovuto adattarsi ai cambiamenti nel modo in cui la musica viene consumata, poiché piattaforme come MTV, Spotify e YouTube hanno cambiato le abitudini degli utenti.
Con l’arrivo di TikTok, molte stazioni radio e i loro talenti hanno abbracciato i video in formato breve sia come strumento promozionale che come risorsa per scoprire nuova musica.
SiriusXM, che trasmette l’audio via satellite, digitale e tramite partnership con le case automobilistiche, ha fatto un ulteriore passo avanti, lanciando un canale radio TikTok dedicato in collaborazione con l’app di video brevi.
“Quello che facciamo a SiriusXM è un complemento ad alcune delle altre esperienze disponibili con la musica in digitale“, manifesta Steve Blatter, vicepresidente senior e direttore generale della programmazione musicale di SiriusXM.
Musica su misura come pungolo per interagire e co-creare
Su TikTok i contenuti vengono selezionati in base a ciò che gli utenti trovano divertente, ma anche in base a ciò che è in grado di catturarne la loro attenzione e fiducia.
A livello globale, in media, il 67% di essi afferma di interagire con la piattaforma di short video per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata.
Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video di TikTok che li ha portati a compiere un’azione fuori dalla piattaforma.
“Per i brand, i messaggi più efficaci in piattaforma sono stimolanti, divertenti, personalizzati e in grado di intrattenere la community – commenta Adriano Accardo, Managing Director, Global Business Solutions, Sud Europa TikTok –.In Italia – prosegue – il 57% delle persone su TikTok considera gli annunci in piattaforma molto interessanti, tanto da considerare i commenti degli utenti come punto di riferimento nella valutazione di un prodotto.Stimolare l’interazione e la condivisione di idee è quindi fondamentale e ha un impatto anche sul business”.
Largo alla gioia: più tempo per sé stessi e leggerezza
Non mancano consigli e iniziative per prendersi cura di sé stessi, eppure le persone sono ancora alla ricerca di risorse su questo tema, sono più consapevoli su come debba essere la felicità per loro, e danno più spazio al divertimento. A livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok sia in grado di migliorare l’umore e portare positività.
La gioia è un fil rouge potente e onnipresente nei video di TikTok, per cui la piattaforma è il luogo perfetto in cui le persone possono scoprire umorismo, passione, relax e altri contenuti che consentono di dare la priorità a sé stessi. In Italia il 41% degli utenti afferma che “sollevare il morale” sia una chiave che li spinge a effettuare un acquisto.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/12/TikTok-e-musica-il-fattore-M-nello-spazio-relazionale-1.jpg267400Daniele D'Amicohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngDaniele D'Amico2023-01-05 09:03:552022-12-23 10:28:43Come TikTok sta cambiando il panorama globale della musica
Il binomio Google e AI è qualcosa di ormai talmente consolidato che sembra scontato persino parlarne, basti pensare alle innumerevoli applicazione di Big G nella lotta allo spam, ai furbetti della SEO e ad AutoML, un’intelligenza artificiale sviluppata nei loro laboratori che ha messo a punto un altro e nuovo sistema di Intelligenza Artificiale molto più performante ed efficiente di quelli realizzati fino ad ora dagli ingegneri umani.
Inutile dire che, dal punto di vista tecnologico, si tratta di risultati molto importanti, perché questa tipologia di sistemi permetteranno di sviluppare in tempi molto brevi applicazioni di AI molto più complesse di quelle attuali, necessarie in tanti ambiti di applicazione come le auto autonome, la realtà aumentata, le infrastrutture che fanno funzionare Internet, reti elettriche e tanto altro.
Perché ne parliamo
Tra i vari ambiti di applicazione non possiamo escludere il celeberrimo algoritmo che setaccia la rete, cataloga siti e cerca di interpretare i contenuti di miliardi di pagine web. Ed è proprio nell’interpretazione dei testi, dei contenuti e delle query che il nuovo algoritmo di Google, MUM, punta a creare un netto distacco rispetto al passato.
MUM sta per Multitask Unified Model, per gli amanti delle performance e delle reti, si tratta di una rete neurale con circa 1000 nodi decisionali in più rispetto a BERT (rilasciato il 25/10/2019) e quindi 1000 volte più veloce di BERT.
MUM riesce a comprendere circa 75 lingue, le immagini, il contenuto di una pagina web ed è capace di fornire risposte pari a quelle di un esperto dell’argomento trattato. In futuro si stima possa interpretare anche i video ed i file audio.
MUM adotta il modello T5 acronimo di Text-To-Text Transfer Transformer. In molti, giunti a questa ultima riga, preferiranno abbandonare l’articolo; niente paura sono concetti abbastanza semplici da chiarire.
Allora partiamo dal concetto di “Transfer Learning” inteso come processo di addestramento (metodo avanzato di machine learning) che porta un sistema di IA specializzata a svolgere un determinato compito, ad essere riutilizzato quale punto di partenza per svolgere un’altro compito.
Il compito in questione, per il quale è stato addestrato MUM, riguarda il natural language processing (NLP) ossia una metodologia per comprendere il linguaggio naturale.
Ora, un sistema di IA addestrato per comprendere il linguaggio naturale di un essere umano, riceverà la richiesta in differenti modalità quali: Text-to-text, Text-to-speech, Speech-to-text e Speech-to-speech.
Da qui vi sarà chiara la famosa riga di sopra dove il modello T% che sta per Text-To-Text Transfer Transformer non è altro che un modello di addestramento di una IA a comprende la richiesta “scritta” da un umano.
MUM: perché è importante
La lingua può essere una barriera significativa all’accesso alle informazioni. MUM ha il potenziale per abbattere questi confini trasferendo la conoscenza tra le lingue. Può imparare da fonti che non sono scritte nella lingua in cui hai scritto la tua ricerca e aiutarti a fornirti tali informazioni.
Come riportato in un articolo del team di IA Google:
“Supponiamo che ci siano informazioni davvero utili sul Monte Fuji scritte in giapponese; oggi, probabilmente non le troverai se non cerchi in giapponese. Ma MUM potrebbe trasferire la conoscenza da fonti in tutte le lingue e utilizzare queste informazioni per trovare i risultati più rilevanti nella tua lingua preferita. Pertanto, in futuro, quando cercherai informazioni sulla visita del Monte Fuji, potresti vedere risultati come dove godersi le migliori viste sulla montagna, dove trovare famosi ristoranti e negozi di souvenir: tutte informazioni che si trovano più comunemente quando si effettua una ricerca in Giapponese”.
Google ha anche la capacità di comprendere una richiesta analizzando una richiesta complessa che comprende immagini e testo, nel senso che potrei scattare una foto dei miei scarponi da trekking e chiedere se sono idonei a scalare il monte Fuji.
In questo caso MUM capirà che la mia richiesta inviata in forma scritta è riferita ad una considerazione fatta in relazione a una foto che ritrae un paio di scarponi.
Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search, ha dichiarato che attualmente un utente medio impiega ben otto domande complesse per trovare una risposta che possa reputare soddisfacente, mentre con MUM si cercherà di offrire una risposta coerente già dalla prima query complessa.
Ninja Upshot
L’obiettivo è offrire risposte complesse, strutturate, proprio come farebbe un esperto in materia. Per tale motivo, l’algoritmo potrà prelevare le informazioni da diversi contenuti web per creare un contenuto completo.
Per quanto concerne l’aspetto relativo alla SEO, in molti si chiedono cosa cambierà sulla SERP e quali impatti avrà MUM sull’ottimizzazione dei Motori di ricerca. Inutile dire che è ancora presto per capire quali cambiamenti interesseranno la SEO, l’unica certezza, confermata da Google, è che la SEO sopravvivrà ancora a lungo, ma che come al solito dovrà necessariamente evolvere.
Oggi, l’aspetto relativo alla ottimizzazione della propria presenza online sarà più importante che mai.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/12/MUM-nuovo-algoritmo-di-Google.jpg540960Antonio Romanohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAntonio Romano2023-01-02 09:00:592022-12-23 10:29:15Capire MUM (Multitask Unified Model) il nuovo algoritmo di Google
L’anno sta terminando, è tempo di bilanci, e Google lo fa attraverso le ricerche degli utenti.
Come ogni anno arrivano puntuali le tendenze che rivelano le domande che ci siamo posti durante i 12 mesi del 2022, i personaggi che ci hanno ispirato, e i momenti, belli e brutti, che hanno catturato la nostra attenzione.
Google Trends fornisce una panoramica degli argomenti che hanno suscitato interesse, che permettono di riflettere indirettamente sulla situazione del Paese, e offrono tendenze relative ai vari target, utili anche nelle analisi marketing.
Le ricerche mostrano la necessità di capire cosa succede nel mondo, come le motivazioni e i personaggi che hanno scatenato la guerra in Ucraina; ma manche l’attenzione per lo sport, sempre presente negli interessi degli italiani (non solo calcio, anche il tennis); la musica, rappresentata soprattutto dal Festival di Sanremo.
Si conferma il tema della pandemia che, anche se in maniera minore, è ancora presente tra le digitalizzazioni. Si aggiunge, invece, il tema della finanza e la paura dell’incertezza economica, a cui gli utenti si sono mostrati molto sensibili: ci si domanda cosa sia l’inflazione e come diminuirne l’impatto.
Quando non conosciamo il significato di una parola, quando vogliamo saperne di più su un fatto di cronaca, oppure quando canticchiamo un motivetto di cui non sappiamo il titolo…basta dire “Hey Google” per avere la risposta.
Le parole dell’anno spaziano dalla guerra, allo sport, passando per la politica e la Regina Elisabetta:
Ucraina
Regina Elisabetta
Russia Ucraina
Australian Open
Elezioni 2022
La situazione bellica in Ucraina è, come facilmente ipotizzabile, l’argomento topico dell’anno che sta per terminare. Le ricerche degli italiani lo dimostrano, in diverse categorie:
Personaggi
Putin
Drusilla
Blanco
Sinner
Vlahovic
Tra i primi personaggi degli ultimi 12 mesi spuntano ben 2 figure legate al Festival di Sanremo, una delle presentatrici, Drusilla Foer, e il cantante Blanco che troneggia anche nella sezione cantanti. Curioso osservare che i cinque cantanti più ricercati abbiano partecipato tutti al Festival, a conferma di quanto si tratti di una manifestazione nazional-popolare, perché Sanremo è Sanremo (come recita il classico jingle):
Cantanti
Blanco
Mahmood
Gianni Morandi
Iva Zanicchi
Ana Mena
La dipartita della Regina del Regno Unito ha avuto un forte eco anche in Italia, tanto che oltre ad essere la seconda parola più ricercata, è anche la prima fra i personaggi noti che ci hanno lasciato, nonché l’unica non italiana:
Addii
Regina Elisabetta
Piero Angela
Mino Raiola
David Sassoli
Monica Vitti
Tra gli attori più ricercati, figurano invece nomi stranieri. Il primo, in particolare, è quello di Will Smith, probabilmente non per una particolare performance cinematografica, piuttosto per lo spiacevole episodio dello schiaffo alla Notte degli Oscar:
Attori
Will Smith
Gianluca Gori (Drusilla Foer)
Vanessa Incontrada
Luca Marinelli
Maria Chiara Giannetta
Tra le serie Tv, invece, nessuna produzione italiana:
Stranger Things (che ha riportato Kate Bush in cima alle classifiche di Spotify)
Dahmer
Manifest
Lol 2
The Watcher
Film
Doctor Strange
Thor: love and thunder
Don’t look up
Uncharted
The Batman
Le domande poste a Google
Non solo parole, ma anche domande che sono state poste a Google, perché si sa, Google sa tutto!
Perché…?
La Russia vuole invadere l’Ucraina
Pioli is on fire
Aumenta la benzina
Draghi si è dimesso
Il Diesel costa più della benzina
Come fare…?
Il tampone rapido
I sondaggi su Whatsapp
Tampone a casa
Il passaporto
Domanda assegno unico
Seppure migliorata, la pandemia figura ancora tra le principali ricerche degli utenti, soprattutto per quanto riguarda i tamponi fai da te, il tutorial più ricercato in rete. Proprio al miglioramento della pandemia si collega la quarta query: come fare il passaporto è un elemento che evidenzia la voglia di ripresa e di viaggio dopo lo stop del Covid.
Cosa significa…?
La Z sui carri armati russi
Orranza
Parlare in corsivo
Una tantum
No fly zone
Vicino a me
Terremoto oggi
Trattoria
Benzinaio
Incidente
Agriturismo
Cosa vedere a…?
Bologna
Barcellona
Catania
Parigi
Mantova
Uno sguardo alle ricerche in USA
Tramite il nuovo elemento Hub locale di Google, è possibile analizzare le tendenze degli altri Paesi e delle singole regioni italiane, per avere una panoramica ancora più precisa.
Secondo Google:
“Wordle è stata la ricerca di maggior tendenza a livello globale, poiché indovinare parole di cinque lettere ogni giorno è diventato uno stile di vita. Abbiamo anche visto la cultura pop continuare a lasciare il segno mentre cercavamo “come diventare un pilota di caccia” grazie a “Top Gun: Maverick” e come imparare nuove lingue, in particolare Minion, High Valyrian e Klingon. La maggior parte di noi, inoltre, non riusciva a togliersi dalla testa le canzoni dei programmi TV di successo, con “Pasoori” di Ali Sethi che è diventata la migliore canzone globale di Hum to Search″.
Molti dei trend partono dagli Stati Uniti e anticipano quelli nostrani. Diamo un’occhiata alle ricerche su Google effettuate dagli americani:
Termini
Wordle (web puzzle che chiede ai giocatori di indovinare una parola di cinque lettere, di proprietà del New York Times)
Election results
Betty White
Queen Elizabeth
Bob Saget
Personaggi
Johnny Depp
Will Smith
Amber Heard
Antonio Brown
Kari Lake
Nella sezione personaggi si nota che l ‘interesse statunitense è stato catturato dal processo casalingo tra Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard, che ha ha avuto un notevole effetto mediatico.
Film
Encanto
Thor: Love and thunder
Top Gun: Maverick
The Batman
Everything Everywhere all at once
Due delle principali ricerche, Thor e Batman, si confermano anche in Italia
Cantanti
Adam Levin
Mary J. Blige
Lil Tjay
Kendrick Lamar
Migos
Gli altri trend in Italia e nel mondo
La ripresa della vita sociale ha portato ad aumentare la ricerca di posti per mangiare: incremento del 955% dell’espressione “brunch senza limiti” in UK, e + 240% “dove mangiare” in Italia.
Il ritorno ai matrimoni ha prodotto +400% di ricerche con le parole chiave “invitata matrimonio estate” in Spagna, e “abito da cerimonia donna” in Belgio.
La ricerca collegata ai viaggi e in particolare ai voli registra in Italia un aumento del 20% delle ricerche, con un picco nel giorno della domenica.
La preoccupazione per la pandemia, pur essendo sopita, non è del tutto esaurita, lo confermano le ricerche dei termini ad essa collegati: la parola “ansia” in UK viene digitata sulla stringa di Google soprattutto intorno alle ore 2; “yoga” tra le 5 e le 7 del mattino, “meditazione” alle 6 del mattino. Una tendenza che evidenzia la forte pressione psicologica subita negli ultimi anni, ma allo stesso tempo la voglia di prendersi cura di sé, anche dal punto di vista mentale.
Attenzione mostrata anche al problema energetico e al rincaro delle bollette: in Italia +175% per la ricerca “bollette luce”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/12/google-trend-2022.jpg633963Ilenia Vallerianihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlenia Valleriani2022-12-30 09:00:372023-01-09 09:37:03Un anno di ricerche: le query più digitate su Google nel 2022
Nel mondo post-pandemico, il digitale gioca un ruolo sempre più importante quando si pensa al futuro. In quanto nativi digitali, i giovani stanno volgendo l’attenzione sempre più agli spazi online come realtà dove poter essere creativi e concretizzare le proprie passioni, spesso identificandosi come Creator.
Secondo i dati Audiweb powered by Nielsen, mensilmente nel 2021 hanno navigato online 44,3 milioni di italiani, pari al 74,5% della popolazione (un aumento del 2,2% rispetto al 2020) e mediamente ogni giorno 37,1 milioni di persone hanno trascorso parte del loro tempo online, pari al 62,3% della popolazione (+8,2%).
Lo strumento di accesso preferito rimane lo smartphone, utilizzato da 39,1 milioni di persone ogni mese (+5,1%) e da 33,7 milioni in media ogni giorno, con una crescita del 12,8%.
Su Pinterest i Creator sono dei veri e propri trendsetter perché è un ambiente volutamente progettato per essere positivo, dove le persone possono ispirarsi e mettere in pratica le idee dei Creator. Questo significa un coinvolgimento più attivo, anziché meri indicatori della vanità. Le idee possono essere scoperte nel tempo, invece di scomparire in un feed cronologico.
Cosa serve per diventare un Creator su Pinterest?
I consigli per diventare Creator su Pinterest
Ninja Marketing ha parlato con Angela Inferrera, Creator su Pinterest, per scoprire tutti i consigli e i trucchi sulla creazione di contenuti su Pinterest.
Angela è autrice di concosalometto.com e del libro “Green Glamour”, è consulente di stile ed esperta di moda sostenibile. Con il suo lavoro insegna alle donne e agli uomini che per vestirsi con gusto non serve un armadio pieno, ma bastano pochi capi scelti con cura. Crede fermamente che possiamo consegnare ai nostri figli un mondo migliore di quello di oggi: basta sapere come fare per scegliere in modo più consapevole.
Su Pinterest da circa 10 anni, ha oltre 150 mila followers e più di 10 milioni di visualizzazioni mensili.
Su quasi tutte le piattaforme di social media, una delle metriche più importanti da prendere in considerazione è la base di follower. Cosa ne pensi dei numeri su Pinterest? Hanno davvero importanza?
Rispetto ad altre piattaforme, i follower su Pinterest non sono tutto: conta di più l’interazione che hai con loro e che si basa, più che su commenti o like, su quanto spesso i contenuti vengono salvati. Va da sé quindi che questi contenuti dovranno essere di alta qualità, dovranno apportare un vero valore aggiunto alla quotidianità di chi li utilizza e li prende come ispirazione.
Questo significa che il livello della produzione è mediamente più alto rispetto a quello di altri social. Inoltre, le persone usano Pinterest per trovare idee e ispirazione che siano attuabili, quindi sono più coinvolti rispetto ad altre piattaforme. Ciò permette a noi Creator di costruire e ampliare il nostro pubblico in un ambiente sempre positivo e stimolante.
Secondo te, quali sono gli ingredienti chiave per creare contenuti stimolanti su Pinterest?
Se dovessi individuare due ingredienti chiave per creare contenuti unici e riconoscibili direi tanta fantasia e capacità di far vedere qualcosa che tutti potrebbero ricreare facilmente. È vero: su Pinterest ci sono ispirazioni lontane dalla realtà, ma è altrettanto vero che ci sono tutorial che rendono quelle stesse ispirazioni alla portata di tutti. È questo il “lavoro” dei Creator.
Negli ultimi anni, Pinterest ha introdotto diversi aggiornamenti di prodotto e di policy dedicati ai Creator. Che impatto ha questo sui tuoi contenuti?
La creazione ha permesso una diffusione molto più capillare dei contenuti e di poterci esprimere come Creator in modo più completo, non vincolato esclusivamente alle immagini.
Ci ha soprattutto consentito di farci conoscere maggiormente anche come persone, quindi di far vedere anche chi c’è dietro a quello che pubblichiamo, che è molto importante per darci un “volto”, per farci sentire più reali e vicini a chi segue le nostre bacheche.
Ad esempio, prima dei Pin Idea, comparivo molto raramente in prima persona nei miei contenuti: adesso invece posso farlo molto più spesso e posso metterci la mia voce… insomma, posso essere più presente per come sono.
Relativamente, invece, alle numerose policy sul lavoro dei Creator, hanno contribuito positivamente a rendere Pinterest un luogo maggiormente inclusivo. Io, personalmente, già mettevo in pratica questi accorgimenti, sono sempre stata molto attenta al tipo di contenuto che pubblico, in termini di inclusività, ma anche, semplicemente di educazione e buon gusto.
Quali sono i 3 consigli che daresti a un collega Creator che vuole iniziare a lavorare su Pinterest?
Numero 1: divertiti! Lo metto al primo posto perché se fai qualcosa con il solo obiettivo di “produrre” si vede. Pinterest invece ti consente di divertirti, di goderti l’esperienza e di farlo in un ambiente virtuale che ispira senza imporre: approfittane.
Numero 2: non impazzire dietro ai numeri, quelli arriveranno. Come si diceva sopra, non sono i follower che contano, non ha senso guardare questo tipo di metrica. Concentrati piuttosto sul creare contenuti di qualità. Cosa ti piacerebbe trovare su questa piattaforma? Non c’è? Bene, metticelo tu!
Numero 3: non copiare! Ispirarsi va bene, copiare è un’altra faccenda. Sei unico perché sei tu: fai vedere quello che solo tu sai fare e come lo fai tu. In un mondo di copia incolla, qui hai la possibilità di essere unico. Giocatela a tuo vantaggio!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/12/shopping-su-pinterest.jpg638957Pinteresthttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngPinterest2022-12-29 10:17:042022-12-14 13:22:04Come diventare un Creator di successo su Pinterest
Non da poco l’intelligenza artificiale (IA) è entrata a far parte del nostro quotidiano. Il termine è familiare a molte persone, addette o meno al settore tecnologico ed informatico, che grosso modo collegano l’espressione ad una capacità decisionale avanzata legata ai computer, insomma qualcosa di più evoluto rispetto al classico “IF THEN ELSE”.
Spesso il riferimento è rivolto a funzionalità avanzate di vari dispositivi, dai comuni elettrodomestici ai telefonini fino alle automobili; in tanti utilizzano quotidianamente l’intelligenza artificiale senza rendersene conto.
Obiettivo di questo articolo è quello di fare il punto sullo sviluppo o meglio su quanto sia realmente evoluta oggi l’intelligenza artificiale e cosa dobbiamo attenderci nel breve termine.
Perché ne parliamo
Secondo recenti ricerche da parte dell’Osservatorio Artificial Intelligence, solo il 5% dei consumatori non ha mai sentito parlare di intelligenza artificiale il che dimostra una conoscenza diffusa pressoché nella totalità degli utenti, ma a livello superficiale, se si considera che solo il 60% ha la capacità di riconoscere la presenza di funzionalità di IA nei prodotti/servizi utilizzati.
Complessivamente buono il giudizio: l’80% degli intervistati ha un’opinione abbastanza o molto positiva dell’IA.
Il tema dell’intelligenza artificiale riveste un suo particolare fascino e le sue origini vanno indietro nel tempo di parecchi decenni, tanto che alcuni tipi di intelligenza artificiale esistono da più di 50 anni, ma i progressi nella potenza dei computer, la disponibilità di enormi quantità di dati e lo sviluppo di nuovi algoritmi hanno portato a grandi balzi in avanti nella tecnologia negli ultimi anni.
L’IA riveste un ruolo centrale nella trasformazione digitale della società e si presta a utilizzi legati ai settori più disparati: dalle vendite al marketing passando per la cybersecurity, l’automotive, dalla logistica alla sicurezza pubblica fino alla sanità; per non parlare degli usi più comuni come gli assistenti personali come Google e Alexa e delle ricerche online.
Da qui ne deduciamo che l’intelligenza artificiale è molto più che una qualsiasi funzionalità, dato che fornisce i processi e le capacità per potenziare al massimo la riflessione e l’analisi dei dati.
Sebbene nell’immaginario collettivo sia associato all’ immagine di robot simili agli esseri umani, completamente funzionanti e in grado di conquistare il mondo, l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire l’uomo dato che il suo scopo è quello di migliorare in modo significativo le abilità e le attività degli esseri umani.
Per questo motivo, è una risorsa molto preziosa per le aziende.
Perché è importante
Nella sua accezione più semplice, il termine “AI” (Artificial Intelligence) si riferisce a sistemi o macchine che imitano l’intelligenza umana per eseguire certe attività e che sono in grado di migliorarsi continuamente in base alle informazioni raccolte.
Al giorno d’oggi, per sfruttare appieno il valore e il potenziale dell’intelligenza artificiale, molte aziende stanno investendo in modo significativo nei team addetti al data science, ossia in quel campo interdisciplinare che utilizza metodi scientifici e di altro tipo per estrarre valore dai dati e combina le competenze di settori quali la statistica e l’informatica con le conoscenze aziendali per analizzare i dati raccolti da più fonti e fornire un supporto al processo decisionale umano.
La tecnologia AI sta migliorando le performance e la produttività delle aziende grazie all’automazione dei processi o delle attività che in passato richiedevano l’intervento umano.
Inoltre, l’intelligenza artificiale può sfruttare i dati a un livello che nessun essere umano potrebbe mai raggiungere e questa capacità consente di ottenere notevoli vantaggi economici come dimostrato da Netflix che fa uso del machine learning per offrire un livello di personalizzazione che ha consentito di aumentare la base clienti di più del 25% nel 2017.
Cosa c’è da sapere
A questo punto la domanda da porsi riguarda come sta evolvendo la diffusione dell’ AI nelle aziende e quindi nel nostro quotidiano; ebbene secondo un sondaggio condotto da Harvard Business Review, le imprese fanno uso dell’intelligenza artificiale principalmente per conseguire i seguenti obiettivi:
Rilevare e impedire le intrusioni di sicurezza (44%)
Risolvere i problemi tecnologici degli utenti (41%)
Ridurre le attività di gestione della produzione (34%)
Misurare la compliance interna relativa all’utilizzo dei fornitori approvati (34%)
Sulla base di questi dati possiamo stabilire quali siano i fattori alla base della diffusione e sviluppo dell’intelligenza artificiale in vari settori e sono:
Capacità computazionali altamente performanti a prezzi accessibili dovute specialmente all’evoluzione e diffusione dei cloud, dato che prima dell’avvento di questa tecnologia gli ambienti di elaborazione disponibili per l’intelligenza artificiale avevano costi proibitivi.
Grandi volumi di dati disponibili per la formazione della stessa AI che deve essere sottoposta ad un processo di apprendimento per poter eseguire previsioni corrette.
Vantaggio competitivo dell’intelligenza artificiale applicata ai contesti aziendali.
Per quanto riguarda la trasformazione digitale della società per effetto della AI, si è reso necessario creare osservatori dedicati e le stesse istituzioni hanno compiuti importanti passi avanti nella regolamentazione dell’ intelligenza artificiale.
La Commissione Europea ha presentato di recente la proposta di regolamento, che rappresenta oggi una pietra fondamentale nella costruzione di una fiducia nelle tecnologie e l’Italia ha lanciato il nuovo Programma Strategico, che grazie al lavoro congiunto di tre Ministeri ha prodotto 24 raccomandazioni di azione, con un approccio collaborativo e inclusivo, che affronta in modo esplicito alcuni mali cronici dell’innovazione nel nostro Paese.
Ninja Upshot
L’importanza dell’intelligenza artificiale è dimostrabile attraverso moltissime storie di successo dove le aziende che aggiungono machine learning e interazioni cognitive ai processi e alle applicazioni aziendali tradizionali possono migliorare notevolmente la propria user experience e la produttività.
Nonostante il quadro fin qui delineato, esistono alcuni ostacoli alla diffusione di massa della AI, tra questi i progetti basati sull’intelligenza artificiale che non utilizzano il cloud computing spesso implicano costi di elaborazione elevati, sono complessi da realizzare e necessitano di esperti del settore, molto richiesti ma difficili da trovare.
Sapere quando e dove integrare l’intelligenza artificiale e quando rivolgersi a una terza parte consentirà di ridurre al minimo queste difficoltà.
Oltre a questo aspetto, abbiamo che flussi di lavoro inefficienti possono impedire alle aziende di sfruttare appieno il valore delle implementazioni AI.
Concludiamo sfatando un particolare mito diffuso nell’immaginario collettivo: ad oggi siamo ben lontani da una AI che possa essere minimamente paragonabile a quella umana.
A dirlo sono Jerome Pesenti, uno dei massimi esperti mondiali di intelligenza artificiale oggi a capo del dipartimento Ai di Facebook, Andrew Ng (co-fondatore di Google Brain), Yann LeCun e Yoshua Bengio, entrambi vincitori del Turing Award 2018.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2022/12/intelligenza-artificiale-PRO.jpg10801920Antonio Romanohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAntonio Romano2022-12-28 09:00:452022-12-13 11:58:18Il punto sull'Intelligenza Artificiale: percezione e applicazioni
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